I Barocchisti Coro della Radio Svizzera Diego Fasolis direttore
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I Barocchisti Coro della Radio Svizzera Diego Fasolis direttore
Con il patrocinio e sostegno di Comune di Milano Cultura Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali Con il patrocinio e il contributo di Regione Lombardia In collaborazione con Provincia di Milano Con il sostegno di Fondazione CARIPLO Settimane 19 dicembre 2006 ore 19.30 Sala Verdi del Conservatorio I Barocchisti Coro della Radio Svizzera Diego Fasolis direttore Roberta Invernizzi, Guillemette Laurens, Jeremy Ovenden, Klaus Mertens solisti J.S. Bach – Oratorio di Natale BWV 248 (esecuzione integrale) Consiglieri di turno Dott. Maria Majno Prof. Carlo Sini Con il patrocinio e il sostegno di Con il contributo di Con il patrocinio e il contributo di In collaborazione con Settore cultura Con il sostegno di FONDAZIONE CARIPLO Sponsor istituzionali Si ringrazia per il ciclo “Settimane Bach” Per assicurare agli artisti la migliore accoglienza e concentrazione e al pubblico il clima più favorevole all’ascolto, si prega di: • spegnere i telefoni cellulari e altri apparecchi con dispositivi acustici; • limitare qualsiasi rumore, anche involontario (fruscio di programmi, tosse ...); • non lasciare la sala prima del congedo dell’artista. Si ricorda inoltre che registrazioni e fotografie non sono consentite, e che l’ingresso in sala a concerto iniziato è possibile solo durante gli applausi, salvo eccezioni consentite dagli artisti. I Barocchisti Coro della Radio Svizzera Diego Fasolis direttore Roberta Invernizzi soprano Guillemette Laurens mezzosoprano Jeremy Ovenden tenore Klaus Mertens basso Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) Oratorio di Natale BWV 248 Prima parte: Feria 1 Nativitatis Christi Jauchzet, frohlocket, auf, preiset die Tage B WV 248/I Seconda parte: Feria 2 Nativitatis Christi Und es waren Hirten in derselben Gegend B WV 248/II Terza parte: Feria 3 Nativitatis Christi Herrscher des Himmels, erhöre das Lallen B WV 248/III intervallo Quarta parte: Festo Circumcisionis Christi Fallt mit Danken, fallt mit Loben B WV 248/IV Quinta parte: Dominica post Festum Circumcisionis Christi Ehre sei dir, Gott, gesungen BWV 248/V Sesta parte: Festo Epiphanias Herr, wenn die stolzen Feinde schnauben B WV 248/VI L’Oratorio di Natale è uno dei più imponenti lavori corali sacri di Bach. Ha 64 “numeri”, che ben reggono il confronto con i 68 della Passione secondo Matteo e i 40 della Passione secondo Giovanni, e che comunque superano di gran lunga quelli delle correnti cantate sacre per le festività anche importanti del calendario liturgico luterano. La durata sfiora le tre ore. I mezzi vocali sono quelli normali delle cantate da chiesa (quattro solisti più coro a quattro voci) ma l’organico orchestrale è quello delle grandi occasioni, con tre trombe, timpani, gran varietà di fiati antichi e moderni sostenuti da un adeguato spiegamento di archi. Pure la struttura musicale è un modello di finezza accoppiata a normalità. Come in tutte le cantate sacre (ma anche profane) nell’Oratorio di Natale si ha un bilanciato alternarsi di parti corali, di arie solistiche, di recitativi. Qui però la grandiosa struttura chiede legami interni che assicurino coesione. Ecco allora (come e più che nella Passione secondo Matteo) melodie corali che si colgono trasversalmente nelle sei parti che costituiscono l’Oratorio, sequenze di tonalità e di combinazioni solistiche, segnali musicali di altro tipo, difficili da definire ma sempre unificanti e a loro modo chiari. Ascoltate di seguito pertanto, le sei parti dell’Oratorio risultano perfettamente omogenee e fuse fra loro. L’unità del lavoro viene anche dal testo. Fedele ai principi “narrativi” dell’oratorio italiano inventato nel Seicento da Carissimi, una voce (l’Evangelista) narra la storia di Natale con le parole dei Vangeli mentre le altre voci (i solisti, il coro) la commentano utilizzando testi poetici moderni. Fu probabilmente Christian Friedrich Henrici, più noto con lo pseudonimo Picander e accertato autore dei testi delle passioni secondo Matteo e Giovanni, a scrivere i versi di questo oratorio, anche se la sua firma non appare sul manoscritto. Di sicuro lo stesso Bach ebbe ruolo non secondario nella selezione e disposizione di versetti evangelici e poetici. Altrimenti non si spiegherebbe il coordinamento perfetto fra progetto musicale e testo letterario. Infatti l’unità dell’Oratorio può, anzi deve, essere scomposta in sei parti autonome, da eseguirsi separatamente l’una dall’altra, come fossero cantate sacre normali. Bach prescrive per ciascuna parte l’esecuzione in sei festività differenti del periodo natalizio, dal giorno di Natale fino all’Epifania e articola la narrazione in modo che ci sia coerenza cronologica fra i singoli numeri musicali dell’Oratorio. Più precisamente, l’Oratorio di Natale risulta composto su misura per il particolare calendario del periodo 1734-1735 in cui la domenica fra Natale e Capodanno coincideva con la festività di S. Stefano. Visto così, l’Oratorio di Natale appare come una studiatissima architettura in cui la scienza del musicista si sposa con la fede del credente. Esiste però anche la possibilità opposta, che vede questo Oratorio come il caso più evidente di manierismo bachiano, ovvero di grande professionalità applicata senza reale coinvolgimento emotivo. Infatti l’Oratorio di Natale è un gigantesco collage di musiche composte in epoca precedente, di regola su soggetti profani e per ben individuate occasioni specifiche. Nelle prime quattro parti in cui l’Oratorio è articolato, la stragrande maggioranza dei “numeri” è ripresa da due cantate profane (“Drammi per musica”): Ercole al bivio BWV 213 eseguita il 5 settembre 1733 in occasione del compleanno del principe elettore Friedrich Christian di Sassonia e Tönet ihr Pauken! Erschallet Trompeten! BWV 214 scritta per il compleanno (8 dicembre 1733) di Maria Josepha regina di Boemia e principessa elettrice di Sassonia. Quinta e Sesta parte sarebbero state invece ricavate da altre cantate precedenti, in parte perdute e in parte giunte a noi in forma frammentaria. Sembrano originali, nel senso di “nuove” solo la Sinfonia che apre la Seconda parte e l’aria n. 31 (nella Terza Parte), ma la probabilità che si tratti di “parodie” di lavori perduti è altissima. La musicologia moderna tende pertanto a concludere che, per preparare la partitura dell’Oratorio di Natale, Bach si sia limitato a scrivere rapidamente i passaggi dell’Evangelista, i recitativi secchi e qualche corale. Ben poca cosa, insomma, data l’importanza del soggetto; tanto che la vicenda dell’Oratorio di Natale è oggi portata come prova inconfutabile della profonda laicità dell’ispirazione musicale di Bach. Chi invece crede nel fondo mistico di Bach, può sempre immaginare (come hanno fatto anche illustri musicologi di stampo tradizionalista) che le prime versioni “profane” dell’Oratorio altro non siano se non esercizi preliminari, necessarie tappe intermedie per sgrezzare e purificare un materiale musicale che nella mente dell’autore nasceva già destinato al sublime e al sacro. Nessuno comunque dovrebbe avere dubbi su un fatto accertato e ben noto, qui una volta ancora riconfermato (anche se troppo spesso rimesso in discussione); ossia che l’espressione musicale è olimpicamente indifferente alla semantica delle parole. Enzo Beacco Diego Fasolis direttore Diego Fasolis ha studiato organo a Zurigo con Erich Vollenwyder, pianoforte con Jürg von Vintschger, canto con Carol Smith e direzione con Klaus Knall. Ha inoltre seguito i corsi di organo e improvvisazione tenuti a Parigi da Gaston Litaize e di prassi esecutiva antica con Michael Radulescu a Cremona. Vincitore del primo premio a Stresa, primo premio e borsa di studio della “Fondazione Migros-Göhner” e del “Hegar Preis” è stato finalista del Concorso di Ginevra. In qualità di organista ha eseguito l’integrale delle opere di Bach, Buxtehude, Mozart, Mendelssohn, Franck e Liszt. Notevole è anche il suo impegno nella composizione. Dal 1986 collabora con la Radio e Televisione della Svizzera Italiana quale musicista e direttore, dal 1993 è maestro stabile dei complessi vocali e strumentali della Radio e Televisione Svizzera e dal 1988 dell’ensemble I Barocchisti. Dirige regolarmente l’Orchestra della Svizzera italiana ed è direttore ospite di complessi internazionali di primo piano quali RIASKammerchor di Berlino, Sonatori de la Gioiosa Marca, Concerto Palatino, Orchestra e Coro dell’Arena di Verona, Orchestra Accademia e Coro della Filarmonica della Scala di Milano, Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra da camera di Basilea. Diego Fasolis ha al suo attivo registrazioni radiofoniche, televisive e discografiche insignite dei più ambiti riconoscimenti della stampa specializzata. Per la sua conoscenza in campo vocale e strumentale è spesso ospite di associazioni musicali quale direttore e docente, e membro di giurie internazionali. È stato ospite delle Settimane Bach nel 2003 (20° ciclo). CORO DELLA RADIO SVIZZERA Fondato nel 1936 da Edwin Löhrer, il coro della Radio Svizzera è nato e ha costruito il suo successo dedicandosi al repertorio italiano del Cinque, Sei e Settecento. Oggi è riconosciuto come uno dei migliori complessi vocali a livello internazionale. Si presenta in formazioni variabili: da gruppi madrigalistici fino a una sessantina di cantanti provenienti da varie nazioni. Il repertorio del coro spazia dalla musica rinascimentale ad opere contemporanee, con molte prime esecuzioni. A Edwin Löhrer, che ha diretto il coro per oltre quarant’anni, sono succeduti Francis Travis e André Ducret. Oggi il direttore stabile è Diego Fasolis che ha sviluppato un’ulteriore ricca produzione concertistica e discografica premiata con numerosi riconoscimenti. Dal 1998, il coro è ospite regolare del Festival delle Fiandre a Bruges dove ha eseguito l’integrale dei Mottetti di Bach, Il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, il Messia e l’oratorio Israele in Egitto di Händel e, in occasione delle manifestazioni per «Bruges Città Europea della cultura 2002» l’Orfeo di Monteverdi. Negli ultimi anni hanno collaborato con il coro in qualità di direttori ospiti René Clemencic, Michel Corboz, Isaac Karabchewski, Robert King, Ton Koopman, Gustav Leonhardt, Alain Lombard, Jean-Claude Malgoire, Fritz Näf, Andrew Parrott, Michael Radulescu, Helmuth Rilling, Nigel Rogers e Mario Venzago. È stato ospite delle Settimane Bach nel 1997 (7° ciclo), 1998 (9° ciclo) e 2003 (20° ciclo). Laura Antonaz, Antonella Balducci, Alena Dantcheva, Paola Valentina Molinari, Silvia Piccollo, Anna Simboli, Doris Steffan-Wagner, Antonella Lalli soprani Annemieke Cantor, Mya Fracassini, Caroline Germond, Isabel Hess, Brigitte Ravenel, Clemy Zarrillo, Susanne Otto contralti Paolo Borgonovo, Maurizio Dalena, Thomas Gremmelspacher, Gerhard Nenneman, Martin Steffan, Giuseppe Maletto tenori Matteo Bellotto, Alfredo Grandini, Marco Radaelli, Salvo Vitale, Achim Schwesig, Marco Scavazza bassi I BAROCCHISTI Il complesso raccoglie l’eredità della Società cameristica di Lugano che a partire dagli anni Cinquanta, sotto la guida di Edwin Löhrer, ha svolto un’attività fondamentale per il recupero delle opere vocali e strumentali del periodo barocco. Il complesso, guidato dal primo violino Duilio Galfetti, si presenta in formazioni variabili da 4 a 40 elementi tutti rinomati virtuosi svizzeri e italiani con una solida preparazione strumentale e con una propria attività solistica riconosciuta a livello internazionale con i maggiori complessi barocchi d’Europa. Con il Coro della Radio Svizzera e, in questi ultimi anni, sotto la direzione di Diego Fasolis, ha realizzato diverse produzioni concertistiche e discografiche dedicate a Händel, Vivaldi, Bach, Galuppi, Scarlatti, Paisiello, Casini e Mozart. Nel 2002, oltre ad una tournée in Francia, è stato protagonista di concerti con L’ Orfeo di Monteverdi, della prima esecuzione moderna de Le Triomphe de la République di Gossec e la registrazione dell’Oratorio di Natale di Bach. Ospite regolare del Festival delle Fiandre a Bruges, ha collaborato con il RIAS Kammerchor di Berlino (Nantes, Berlino, Bilbao, Lisbona). In campo discografico ricordiamo un’innovativa versione con archi e fiati delle Quattro Stagioni di Vivaldi, un cd dedicato ai concerti di Vivaldi per flauto dolce con Maurice Steger che ha meritato numerosi premi e il doppio cd Il Mondo alla Roversa di Galuppi che ha ricevuto il “Premio Internazionale del Disco” della Fondazione Cini di Venezia. Nel 2001 l’orchestra ha registrato un cd e un video con strumenti classici dedicato all’opera di Paisiello La Morte di Gesù Cristo e nel 2005 con il Coro della Radio Svizzera l’Oratorio di Natale di J.S. Bach per la casa discografica Arts. È stato ospite delle Settimane Bach nel 2003 (20° ciclo). Duilio Galfetti* violino di spalla Carlo Lazzaroni, Davide Amodio, Danilo Ortelli violini primi Fiorenza De Donatis*, Alberto Stevanin, Daniela Beltraminelli, Svetlana Fomina violini secondi Giovanni De Rosa*, Filippo Milani viole Marco Testori*, Mauro Valli violoncelli Vanni Moretto* contrabbasso Stefano Bet, Marina Poma flauti Omar Zoboli, Katharina Suske, Ruggero Vartolo, Susanne Grützmacher oboi oboi d’amore, oboi da caccia Maria De Martini fagotto Ermes Pecchinini, Dimer Maccaferri corni Markus Würsch, Roland Klaus, Hanspeter Wigge trombe Karl Fischer timpani Francesco Cera organo * concertino ROBERTA INVERNIZZI soprano Roberta Invernizzi, nata a Milano, ha studiato pianoforte e contrabbasso prima di dedicarsi al canto sotto la guida di Margaret Hayward. Si è poi specializzata nel repertorio vocale antico. Ha cantato nei principali teatri italiani, europei e americani sotto la direzione di Nikolaus Harnoncourt, Ton Koopman, Gustav Leonhardt, Andrew Parrott, Jordi Savall, Christophe Coin, Anner Bijlsma, Alan Curtis, Giovanni Antonini, Fabio Biondi, Antonio Florio, Rinaldo Alessandrini, e in collaborazione con ensemble quali Concentus Musicus Wien, Il Giardino Armonico, Cappella della Pietà de’ Turchini, Sonatori de la Gioiosa Marca, Concerto Italiano, Europa Galante, La Risonanza, Archibudelli e la RTSI di Lugano. Ha inoltre partecipato a numerose produzioni operistiche (Dido and Aeneas di Purcell, Rodrigo di Händel, La Senna festeggiante di Vivaldi, Orfeo di Monteverdi, La finta cameriera di Gaetano Latilla, Le zite n’galera di Vinci, La colomba ferita di Francesco Provenzale). Per i prossimi mesi ha in programma la Messa in do minore di Mozart al Musikverein di Vienna con Harnoncourt, l’Incoronazione di Poppea a Ferrara, Ravenna e Pavia con Ottavio Dantone, l’incisione in prima mondiale per la Deutsche Grammophon del Dixit Dominus di Vivaldi recentemente scoperto, Partenope di Händel alla Citè de la Musique di Parigi, la Passione secondo Giovanni a Bologna e Verona con Diego Fasolis, la Senna Festeggiante di Vivaldi al Lufthansa Festival di Londra con Ivor Bolton. Insegna canto barocco presso il Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini a Napoli. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche che hanno meritato premi quali Diapason d’Or e Choc de la Musique. È stata ospite della nostra Società nel 1998, 2000 e 2002 per Musica e poesia a San Maurizio, nel 2003 per le Settimane Bach e il 14 novembre scorso in occasione del primo concerto del progetto di esecuzione integrale delle cantate italiane con strumenti di Händel. GUILLEMETTE LAURENS mezzosoprano Nata a Fontainebleau da genitori musicisti, Guillemette Laurens ha studiato al Conservatorio di Toulouse dove si è diplomata in pianoforte e musica di camera. A diciotto anni ha debuttato nel ruolo di Saba la turca nel Rake’s Progress di Stravinskij per l’Opera Studio alla Sal Favart di Parigi. Dal 1980 si è esibita per i maggiori teatri in Europa, Stati Uniti, Colombia, Israele, Sudafrica e in Giappone in opere di ·ostakovitã, Purcell, Lully, Bellini, Mozart, Monteverdi, Bach e Berlioz. Collabora inoltre con ensemble di primo piano quali La Petite Bande diretta da Gustav Leonhardt, la Chapelle Royale (Philippe Herreweghe), Les Arts Florissants (William Christie), Concert Vocal (René Jacobs), Capriccio Stravagante, Il Giardino Armonico e Sequentia. Ha interpretato il ruolo di Penelope nel Ritorno di Ulisse in Patria di Monteverdi diretta da Philippe Pierlot al Kunsten Festival des Arts a Bruxelles, Vienna, Berlino, Amsterdam e Zurigo; al Festival di Innsbruck ha interpretato il ruolo di Idonia ne La Catena d’Adone de Mazzocchi sotto la direzione di Konrad Junghänel. Con l’ensemble Le Poème Harmonique e Vincent Dumestre ha registrato in prima mondiale Musiche strumentali e vocali di Bellerofonte Castaldi. È per la prima volta ospite della nostra Società. JEREMY OVENDEN tenore Jeremy Ovenden ha studiato al Royal College of Music and Drama con Norman Bailey e Neil Mackie. Vincitore del premio “Ian Fleming Trust” ha proseguito gli studi con Nicolai Gedda. Nel 1998 è stato finalista alla “Kathleen Ferrier Competition”. Il suo repertorio si estende dai Vespri della Beata Vergine di Monteverdi al Liverpool Oratorio di Paul McCartney. Specialista nel repertorio barocco ha collaborato con ensemble e direttori di primo piano quali Freiburger Barockorchester e René Jacobs (La Creazione a Parigi e Bruxelles), The English Concert e Trevor Pinnock, Amsterdam Baroque Orchestra e Ton Koopman, Les Talens Lyriques e Christophe Rousset, Orchestra of the Age of Enlightenment e Sir Simon Rattle, Europa Galante e Fabio Biondi. Con la Israel Chamber Orchestra ha eseguito a Tel Aviv l’Oratorio di Natale di J.S. Bach. In ambito operistico, ha debuttato in Italia nel ruolo di Don Ottavio nel Don Giovanni in una produzione As.Li.Co. In Europa si è esibito per le maggiori istituzioni musicali tra le quali Théâtre des Champs Elysées, Maggio Musicale Fiorentino, Théâtre de La Monnaie di Bruxelles, Teatro San Carlo di Napoli, Royal Opera House di Copenhagen, Concertgebouw di Amsterdam, Bayerische Staatsoper, Festival di Glyndebourne, Festival di Salisburgo, Barbican Hall di Londra (Passione secondo Matteo di J.S. Bach e il Messia di Händel), Festival d’Ambronay (Samson di Händel), Festival di Aix-enProvence e Beaune (Così fan tutte). Tra le registrazioni ricordiamo la Missa Salisburgensis e i Vesperae di Biber dal vivo al Festival di Salisburgo con Ton Koopman, la Passione secondo Marco (Evangelista) di J.S. Bach con il Choir of Caius College di Cambridge e la Passione secondo Giovanni per la Radio Televisione Svizzera. È stato ospite delle Settimane Bach nel 2000 (14° ciclo). KLAUS MERTENS basso Klaus Mertens è nato a Kleve, in Germania. Ragazzo, ha ricevuto la prima formazione musicale come sopranista, e successivamente ha studiato con Else Bischof-Bornes, Jakob Stämpfli e Peter Massmann. Ha tenuto concerti nelle più prestigiose sale europee, americane, giapponesi, e in Israele. È invitato regolarmente dai più rinomati festival europei: Bach-Wochen di Ansbach e Bach-Tage a Berlino, Bach Festival di Los Angeles, Festival Händel di Oxford, Festival delle Fiandre, Aix-en-Provence, Primavera di Praga, SchleswigHolstein, Utrecht, Salisburgo, Beaune, Lucerna, Ambronay, Liturgica di Gerusalemme, Mostly Mozart a New York, Bologna Festival, Maggio Musicale di Firenze, Klangbogen a Vienna. Collabora con i maggiori direttori nel repertorio barocco e romantico (Blomstedt, Brüggen, Mc Gegan, Harnoncourt, Herreweghe, Jacobs, Kuijken, Leonhardt, Schreier) e orchestre quali Concertgebouw di Amsterdam, Jerusalem Symphony Orchestra, le maggiori orchestre di Berlino, Gewandhaus di Lipsia, Filarmonica di Dresda, Saint Louis e Chicago Symphony, Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra in concerto e in numerose incisioni discografiche. Ha collaborato con Ton Koopman per l’integrale delle Cantate bachiane. Il 28 luglio 2000 ha partecipato a Lipsia, nel 250º anniversario della morte di Bach, all’esecuzione della Messa in si minore trasmessa in mondovisione. È stato ospite delle Settimane Bach nel maggio e novembre 1994 (1º e 2º ciclo), maggio e dicembre 1995 (3º e 4º ciclo), 1997 (7º ciclo), 1998 (10º ciclo), 1999 (12º ciclo), 2000 (13º e 14º ciclo), 2001 (16º ciclo), 2002 (18º ciclo), 2003 (19º e 20º ciclo) e 2004 (22° ciclo). Prossimi concerti: martedì 16 gennaio 2007, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Quartetto Fauré con pianoforte Mozart, Schumann, Brahms Debutta alla nostra Società una magnifica e giovane formazione da camera formata da artisti tedeschi ma intitolata a un grande compositore francese, omaggio a un autore che, nel tramonto dell’età romantica, ha dedicato grande impegno al genere non molto diffuso del quartetto con pianoforte. Nel bellissimo programma che ci propongono scorgiamo l’evoluzione stessa nei suoi primi anni, dalla nascita in epoca classica alla sua maturazione a metà Ottocento. Ecco dunque il primo capolavoro del genere, firmato da Mozart. E subito dopo la consacrazione romantica di Schumann, per culminare con il tempestoso e trascinante giovane Brahms, più che mai affascinato dagli accenti zigani. Il concerto è dedicato alla memoria di Arturo Toscanini, nel 50° anniversario della scomparsa. Programma (Discografia minima) W.A. Mozart Quartetto con pianoforte in mi bemolle maggiore K 493 (Mozart Editino, Philips 422 514-2) J. Brahms Quartetto con pianoforte in sol minore op. 25 (Gilels, Quartetto Amadeus, DG 447 407-2) R. Schumann Quartetto con pianoforte in mi bemolle maggiore op. 47 (Beaux Arts, Rhodes, Philips 420 791-2) martedì 23 gennaio 2007, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Quartetto Guarneri Haydn, Janáček, Beethoven martedì 30 gennaio 2007, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Arcadi Volodos pianoforte Schubert, Liszt TEATRO ALLA SCALA, DOMENICA 4 FEBBRAIO 2007, ORE 15 JEFFREY SWANN, pianoforte QUARTETTO D’ARCHI DELLA SCALA Domenica 4 febbraio 2007 al Teatro alla Scala (ore 15) Jeffrey Swann e il Quartetto d’Archi della Scala saranno protagonisti di un concerto in coproduzione con la Società del Quartetto, nel quadro delle manifestazioni collaterali alla programmazione operistica del Teatro. In programma: Franz Liszt - Due pezzi dal Lohengrin (R. Wagner): 1. Festa e canto nuziale; 2. Sogno di Elsa, trascrizioni per pianoforte solo - Due Elegie: n. 1 per violino e pianoforte, n. 2 per violoncello e pianoforte - Am Grabe Richard Wagners per pianoforte e quartetto d’archi - Ouverture dal Tannhäuser (R. Wagner), trascrizione per pianoforte solo César Franck - Quintetto in fa minore per pianoforte e archi I Soci del Quartetto possono fin d’ora acquistare i biglietti (€ 5-30; riduzioni per giovani, studenti e anziani) presso la biglietteria della Scala (mentre il pubblico generale può accedere alla sola prenotazione via internet, o in biglietteria dal 4 gennaio). Presentando la tessera associativa i Soci avranno diritto a una tassa di prevendita facilitata del 10%. CONCERTO STRAORDINARIO Sala Verdi del Conservatorio sabato 10 febbraio 2007, ore 20.30 MURRAY PERAHIA pianoforte Siamo lieti di annunciare ai Soci che Murray Perahia ha ripreso l’attività concertistica (interrotta un paio di anni fa) e che nella sua prima tournée ha deciso di riservare un concerto al Quartetto. Il concerto avrà luogo, fuori abbonamento, sabato 10 febbraio 2007 alle ore 20.30 nella Sala Verdi in Conservatorio. I nostri Soci hanno la possibilità di acquistare in prelazione da lunedì 8 sino a venerdì 26 gennaio presso la sede, in via Durini 24 (13.30 – 17.30), un biglietto in prelazione al prezzo poco più che simbolico di € 10 (€ 5 per i Giovani) anziché al prezzo di vendita al pubblico di € 25 (€ 10 per i ridotti). I Soci abbonati con posti numerati potranno richiedere il medesimo posto loro assegnato in abbonamento. Società del Quartetto di Milano Via Durini 24 - 20122 Milano Tel. 02.7600.5500 / 02.795393 Fax 02.7601.4281 e-mail: [email protected] www.quartettomilano.it © Copyright 2006 Società del Quartetto di Milano