European Investment Bank fonds
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European Investment Bank fonds
BE I _ I N F 0 _ 0 1 _ 1 9 8 1 _ 0 2 4 _ I T P BEI Information Année : 1981 Numéro : 024 Langue : IT Banca Europea per gli Investimenti BEI EIB Den europaeiske Investeringsbank Europäische Investitionsbank Ευρωπαϊκή Τράπεζα Επενδύσεων European Investment Bank Banque Européenne d'Investissement Europese Investeringsbank N.24Febbraio1981 ISSN 0250-3905 Saliti a circa 3,5 miliardi di u.c.i finanziamenti BEI nel 1980 Nel 1980 l'attività della BEI è stata caratterizzata da una forte concentrazione dei finanziamenti nelle regioni maggiormente colpite dalla disoccupazione nonché dal maggiore volume di operazioni a favore di progetti energetici volti a ridurre la dipendenza della Comunità dalle importazioni di petrolio, ivi compresi quelli concernenti il risparmio energetico nell'industria e in altri settori. Il totale delle operazioni per progetti industriali, Fuori della Comunità la BEI lia accordato, per contribuire allo sviluppo di Paesi chie hanno firmato accordi di associazione ο di cooperazione con la CEE, circa 550 milioni di u.c. Più di 100 milioni sono andati alla Grecia, nel suo ultimo anno di «Paese associato»; infatti il 1'' gennaio 1981 la Grecia ha aderito ufficialmente alle Comunità divenendone il decimo Paese membro. Le operazioni di raccolta, principalmente sotto forma di emissioni obbligazionarie pubbliche, sono ammontate a circa 2,5 miliardi di u.c. In questo numero: Finanziamenti BEI nel 1980 — nella Comunità ripartizione per Paese e per settore — nei Paesi del Bacino Mediterraneo ed in quelli firmatari della Convenzione di Lomé pp. 1-8 Aumento delle operazioni a favore delle piccole e medie iniziative industriali pp. 8-10 Il mercato internazionale dei capitali nel 1980 pp. 10-16 energetici e infrastrutturali nella Comunità si è elevato a quasi 3 miliardi di unità di conto (u.c.), di cui Γ80% nei tre Paesi con i maggiori problemi strutturali: Italia, Regno Unito e Irlanda. Di detto importo, circa 200 milioni di u.c. provenivano dalie risorse dei Nuovo Strumento Comunitario di Prestiti e Mutui (1) (NSC ο Sportello Ortoli); le opera zioni effettuate su queste risorse sono gestite dalla BEI per conto delia CEE. Nella Comunità Principali obiettivi: finanziare investimenti per la creazione di nuovi posti di lavoro, ridurre le importazioni di petrolio I finanziamenti nella Comunità si sono elevati a 2 950,8 milioni di u.c. (^), di cui 2 753,2 milioni su risorse proprie della Banca — con un incremento di quasi il 2 1 % rispetto al 1979 (2 281,2 milioni di u.c.) — e 197,6 milioni su risorse dei Nuovo Strumento Comunitario (277 milioni nel 1979). Rispetto all'anno precedente (2 558,2 milioni) l'incremento è stato, in termini nominali, del 15% ma in valore reale, tenendo conto cioè degli effetti dell'inflazione, esso è stato quasi nullo. li 1980 è stato per la Banca un anno di consolidamento della sua attività, cresciuta rapidamente nell'ultimo periodo — la metà del totale dei finanziamenti dal 1958 al 1980 è stata infatti accordata negli ultimi tre anni — nonostante una situazione poco favorevole agli investimenti in tutta la Comunità e le tensioni sui mercati dei capitali. Le operazioni della Banca si sono concentrate, in particolare, sugli investimenti per lo sviluppo regionale, che è l'obiettivo principale asse- gnatole dal Trattato CEE, e su quelli d'interesse comune a più Paesi membri ο alla Comunità nel suo insieme, soprattutto nel settore energetico. In questo contesto, la BEI è intervenuta a sostegno delle politiche che il Consiglio Europeo aveva indicato come decisive per lo sviluppo della Comunità nei prossimi anni: favorire la ripresa degli investimenti, combattere la disoccupazione, perseguire una maggiore convergenza dei risultati economici nazionali, realizzare i mutamenti strutturali necessari e ridurre per quanto possibile la dipendenza dalle importazioni di petrolio. # /nvesf/menf/. secondo le stime della stessa Banca, i finanziamenti da essa accordati nel 1980 avrebbero permesso la realizzazione, nella Co- (') La Commissione delie Comunità Europee è stata autorizzata dal Consiglio delle Comunità Europee ad emettere prestiti sino a concorrenza di un miliardo di unità di conto, a nome della CEE, per promuovere gli investimenti nella Comunità, La Commissione decide sull'ammissibilità dei progetti al finanziamento sulla base delle direttive fissate dal Consiglio delle Comunità Europee. La BEI riceve le domande di finanziamento, le esamina secondo i criteri da essa abitualmente applicati, delibera sulla concessione dei finanziamenti e sulle condizioni e quindi li amministra a nome, per conto ed a rischio della Comunità. (^) Finanziamenti a lungo termine, ad eccezione di una garanzia in Germania per 14,2 milioni di u.c. munita, di investimenti fissi del valore globale di circa 8,7 miliardi di u.c. Gli investimenti nei due Paesi dove i fabbisogni sono maggiori - Italia e Irlanda - sono stati favoriti dalla concessione dell'abbuono d'interesse del 3% su risorse di bilancio della Comunità, che ha interessato circa il 60% delle operazioni ivi effettuate (per un totale di 1 020 milioni di u.c.). L'abbuono, accordato nel quadro degli accordi conclusi in occasione dell'adesione dell'Italia e dell'Irlanda al Sistema IVIonetario Europeo ('), è stato finanziato sulle risorse previste a tale scopo nel bilancio 1980 nonché sull'importo residuo del 1979. •Energ/a.si valuta che i progetti che la BEI ha contribuito a finanziare nel 1980 — centrali idroelettriche, a carbone ο nucleari, sviluppo di risorse petrolifere europee, gasdotti, inve stimenti per il risparmio energetico — dovrebbero permettere, quando saranno pienamente operativi; di ri durre le importazioni di petrolio di 12 milioni di tonnellate l'anno. Con siderando tutti i progetti energetici finanziati negli ultimi quattro anni (1977-1980), il loro impatto può essere calcolato in circa 50 milioni di tonnellate l'anno; ciò costituisce un notevole contributo al raggiungimento dell'obiettivo fissato dal Consiglio delle Comunità Europee per il 1990, limitare cioè le importazioni nette di petrolio ad un volume non superiore a quello del 1978: 470 milioni di tonnellate (50 milioni di tonnellate l'anno corrispondono all'11 % circa di questo quantitativo). ^Occupazione: è difficile calcolare l'impatto finale degli investimenti non ancora ultimati, ma i progetti finanziati nel 1980 dovrebbero consentire la creazione ο la salvaguar dia di un elevato numero di posti di lavoro permanenti - sino a 50 000 -, principalmente nel settore industria le (ivi compresi i 16 000 posti di lavoro che dovrebbero essere creati nelle fabbriche «precostruite» che la Banca ha contribuito a finanziare in Irlanda). Vi sono poi gli effetti temporanei che hanno sull'occupazione, in partico lare, la costruzione di opere d'infra struttura ο energetiche (spesso per lunghi periodi) nonché le forniture di servizi e materiali. L'impatto complessivo dei progetti finanziati nel 1980 può essere valutato in oltre 600.000 persone/anno, il che corrisponderebbe a circa 120.000/ 130.000 posti di lavoro l'anno nel 1980 e nel 1981 e ad un numero progressivamente decrescente negli anni successivi. Si dovrebbero inoltre aggiungere, ma è impossibile quantificarli, gli effetti a lungo termine della maggior parte dei progetti d'infrastruttura — p.es. approvvigionamento idrico, fognature, comunicazioni —, che creano direttamente pochi posti di lavoro fissi ma sono necessari per lo sviluppo economico. Priorità alle regioni dove i problemi sono più gravi Delle operazioni nella Comunità, circa 2 miliardi di u.c. sono andati ad investimenti nelle regioni economicamente meno sviluppate ο confron tate a problemi di riconversione in dustriale; di detto importo, i due terzi sono stati concessi nelle zone maggiormente interessate dalla poli tica regionale comunitaria, cioè in Irlanda, nel Mezzogiorno d'Italia, nell'Irlanda del Nord ed in Groenlandia. Nella scala delle priorità, ai primi posti hanno figurato gli investimenti nelle regioni con un alto tasso di disoccupazione: più deir80% dei finanziamenti per lo sviluppo regionale è andato infatti alle zone in cui il numero di disoccupati superava il 7,5% della popolazione attiva. Oltre all'industria ed all'agricoltura, detti finanziamenti hanno riguardato soprattutto le telecomunicazioni, le infrastrutture dei trasporti, l'approvvigionamento idrico e le fognature. L'altro importante compito assegnato alla Banca dal Trattato CEE è il finanziamento di investimenti di interesse comune a più Paesi membri ο alla Comunità nel suo insieme; a tale titolo la BEI è intervenuta soprattutto nel settore energetico (ivi compresi gli investimenti volti a permettere risparmi d'energia ο la ristrutturazione dei consumi, come p.es. la conversione di centrali dal l'alimentazione a nafta a quella a carbone), ma anche per il migliora mento delle comunicazioni tra i Pae si membri, per investimenti indu striali comportanti una cooperazio ne tra imprese di più Paesi membri in settori a tecnologia avanzata e per la protezione dell'ambiente. dustriale), che si sono elevati a 585,4 milioni di u.c. contro 377,6 milioni nel 1979, quando già era stato registrato un incremento del 40% rispetto all'anno precedente. Questo risultato è dovuto principalmente al raddoppio dei prestiti globali, destinati al finanziamento di piccole e medie iniziative (il prestito globale consiste nell'aprire una linea di credito ad una banca ο ad un istituto finanziario, operante su sca la regionale ο nazionale, che utilizza l'importo messo a sua disposizione per accordare crediti di un importo minimo di 25 000 u.c. per piccoli e medi investimenti scelti con l'ac cordo della Banca stessa). Prestiti globali a favore dello svilup po industriale sono stati concessi in Italia, in Irlanda, nel Regno Unito, in Danimarca ed in Belgio; essi sono ammontati a 265,5 milioni di u.c., contro 137,1 milioni nel 1977 e 99,9 nel 1978. Nel 1980 i crediti su prestiti globali hanno contribuito a finanziare 518 iniziative, contro 415 nel 1979. La tendenza è stata quella di destinare i crediti ad investimenti di dimensioni ancora più modeste (^) che nel 1979, ed oltre il 90% di questi ultimi è stato realizzato da piccole ο medie imprese (^). La BEI annette particolare importan za ai prestiti globali soprattutto perché gli investimenti cui sono diretti tendono ad essere ad alta intensità di occupazione. Va rilevato inoltre che tre prestiti globali per 21,2 milioni di u.c. — accordati in Italia ed in Irlanda— hanno interes- Γ) Con decisione del Consiglio delle Comunità Europee, un abbuono d'interesse del 3% a carico del bilancio della Comunità può essere accordato a favore di taluni finanziamenti concessi su risorse proprie della BEI e su quelle del Nuovo Strumento Comunitario, dal 1979 al 1983, nei Paesi membri meno prosperi della Comunità che partecipano a pieno titolo al Sistema Monetario Europeo (sono cosi designate l'Italia e l'Irlanda). Tali mutui a tasso agevolato devono essere concentrati sui progetti d'infrastruttura (compresi quelli energetici) che contribuiscono a risolvere i principali problemi strutturali nei Paesi interessati nonché a ridurre le disparità regionali ed a migliorare la situazione occupazionale; la decisione di ammissibilità dei progetti all'abbuono viene presa dalla Commissione, sulla base delle direttive fissate dal Consiglio delle Comunità Europee, 1 principali settori finanziati {') Anche se il numero dì iniziative finanziate nel 1980 è sensibilmente aumentato, il totale dei crediti si è elevato a 131,6 milioni di u.c. contro 131,4 l'anno precedente. Si fa notare che diversi prestiti globali sono stati concessi verso la fine dell'anno, per cui il loro impatto si dovrebbe far sentire soprattutto nel corso del 1981. Di particolare rilievo è l'incremento del 55% dei finanziamenti per il settore produttivo (principalmente in- (') Secondo la definizione comunitaria sono le imprese con un massimo di 500 addetti e con immobilizzi non superiori a 30 milioni di u.c., nelle quali le partecipazioni azionarie di grandi società non superano un terzo del totale. sato investimenti diretti a permettere una migliore utilizzazione dell'energia in pìccole e medie imprese. Per quanto concerne le operazioni a favore dell'industria, va menzionata anche la concessione di diversi finanziamenti per ridurre il consumo di energia di grandi impianti industriali e, in Irlanda, per la costruzione di fabbricati industriali precostruiti ο «chiavi in mano». I finanziamenti nel settore energeti co, principalmente per impianti di produzione e trasmissione, sono ammontati a 1 186 milioni di u.c. (di cui 108 milioni su risorse del Nuovo Strumento Comunitario), pari ad ol tre il 40% delle operazioni concluse nel 1980. e corrisponde a quasi il 44% del totale delle operazioni della Banca nella Comunità, circa i due terzi sono andati ad investimenti nel Mezzogiorno. A seguito delle tragiche conseguenze del terremoto che ha colpito l'Italia meridionale nel novembre 1980, la BEI è chiamata a svolgere nei prossimi anni un importante ruolo nel quadro degli sforzi comunitari per contribuire al ripristino delle infrastrutture danneggiate ed alla ripresa economica delle zone devastate. Per investimenti in queste stesse zone diversi finanziamenti per circa Lit 200 miliardi sono stati accordati nel dicembre scorso. Un abbuono d'interesse del 3%, su Importi più cospicui che nel 1979 risorse di bilancio della Comunità, sono andati agli impianti nucleari, è stato applicato ad operazioni per allo sviluppo di giacimenti d'idrocar- un totale di 719 milioni di u.c. (Lit buri europei, ai gasdotti, alle centrali 854 miliardi) nel quadro degli accorelettriche a carbone, a progetti di di sul Sistema Monetario Europeo teleriscaldamento e all'estrazione di (SME). torba. Un terzo del totale dei finanziamenti Gli altri principali settori d'interven- è stato destinato alla produzione e alla trasmissione di energia elettrito sono stati: ca (425,7 milioni di u.c./Lit 502,4 — le telecomunicazioni, con 366,3 miliardi). Tra gli investimenti finanmilioni di u.c. (ivi compresi 39,8 ziati si ricordano le centrali idroeletmilioni su risorse dell'NSC-Nuo- triche di Edolo (Lombardia), delvo Strumento Comunitario); l'Alta Valle del Gesso (Piemonte) e di — i trasporti, con 243,6 milioni di Presenzano (Campania); lo sviluppo u.c. (di cui 37,3 milioni su risorse di giacimenti d'idrocarburi al largo dell'NSC); delle coste adriatiche e tirreniche — acquedotti e fognature, con e sulla terraferma (vicino a Milano 221,4 milioni ed a Modena nonché in Abruzzo); — sviluppo agricolo (irrigazione, alcuni tratti del gasdotto Algeriadrenaggio, imboschimento), con Italia in Sicilia ed in Calabria ed un 195,2 milioni. Va poi ricordato che oltre ai prestiti globali per il risparmio energetico nel settore industriale in Irlanda ed in Italia, la Banca ha anche accordato un prestito globale per il finanziamento, in Danimarca, di piccoli investimenti concernenti reti di teleriscaldamento nonché tre prestiti globali ad un istituto di credito francese per la realizzazione di piccole e medie infrastrutture volte a favorire lo sviluppo regionale. Paese per Paese Le operazioni di finanziamento in Italia hanno raggiunto i 1 290,3 milioni di u.c., pari — ai tassi di cambio vigenti il giorno della firma dei contratti — a Lit 1 533,2 miliardi (ivi compresi 137,8 milioni di u.c./Lit 165 miliardi su risorse del Nuovo Strumento Comunitario). Di detto importo, che fa registrare un incremento di oltre il 30% rispetto al 1979 (990,4 milioni di u.c./Lit 1 128,5 miliardi) gasdotto, da Minerbio (Bologna) a Zimella (Verona), per il raccordo della rete nazionale col gasdotto transaustriaco; la conversione di centrali elettriche dall'alimentazione a nafta a quella a carbone, a Brindisi e nel Sulcis (Cagliari); il potenziamento delle infrastrutture portuali per il trasporto e lo stoccaggio di carbone a Savona; il potenziamento della rete elettrica in Sardegna e nel Lazio; il miglioramento del sistema di controllo automatico della produzione e della trasmissione di energia elettrica su tutto il territorio nazionale; un progetto di teleriscaldamento a Brescia. Per lo sviluppo industriale la Banca ha accordato complessivamente 223,8 milioni di u.c./Lit 266,9 miliardi, di cui più della metà (138,4 milioni di u.c./Lit 166 miliardi) sotto forma di prestiti globali per il finanziamento di piccole e medie iniziative. La maggior parte di questi prestiti globali (accordati all'ISVEIMER, all' IRFIS, alla Banca Nazionale del Lavoro ed al Banco di Napoli) è stata destinata allo sviluppo del Mezzogiorno, mentre gli altri (andati al Mediocredito Centrale ed alla Centrobanca) contribuiranno allo sviluppo di zone meno favorite del CentroNord; questi due ultimi istituti hanno anche ottenuto dei prestiti globali da utilizzare per investimenti diretti a permettere una migliore utilizzazione dell'energia elettrica in piccole e medie imprese dell'Italia centrosettentrionale. Tabella 1: Finanziamenti accordati dalia BEI nella Comunità nel 1980 su risorse proprie della Banca milioni di u.c. % Belgio Danimarca Germania Francia Irlanda Italia Regno Unito Paesi non comunitari (') 153,2 81,1 14,2 279,0 334,3(2) 1 152,5(2) 688,0 50,9 5,6 3,0 0,5 10,1 12,1 41,9 25,0 1,8 Totale 2 753,2(2) 100,0 su risorse dell'NSC (Sportello Ortoli) milioni di u.c. 18,1 41,7(3) 137,8(3) 197,6(3) surisorseproprie e su quelle dell'NSC milioni di u.c. % 153,2 99,2 14,2 279,0 376,0 1 290,3 688,0 50,9 5,2 3,4 0,5 9,5 12,7 43,7 23,3 1,7 2950,8 100,0 (') Operazioni effettuate in virtù dell'articolo 18, paragrafo 1, dello Statuto della Banca In base al quale il Consiglio del governatori può autorizzare II finanziamento di investimenti che. pur situati fuori del territorio degli stati membri, interessano direttamente la Comunità. (') Di cui finanziamenti a tasso agevolato nel quadro dello SME: 631 milioni In Italia; 259.3 milioni In Irianda: Totale: 830,3 milioni. (') DI cui finanziamenti a tasso agevolato nel quadro dello SME: 88 milioni In Italia; 41,7mllioniin Manda: Totale: 129,7 milioni. La Banca ha altresì contribuito alla realizzazione di progetti industriali di maggiori dimensioni in molti settori, ed anche in questo caso un fattore importante è stato il risparmio energetico; sono stati finanziati, p.es., investimenti che permetteranno di ridurre il consumo di energia in taluni stabilimenti della FIAT a Torino, la conversione degli impianti di quattro cementifici (in Piemonte, Toscana ed Emilia-Romagna) che saranno alimentati a carbone anziché a nafta, l'ammodernamento di una cartiera a Riva del Garda (Trentino Alto-Adige) che consentirà di aumentare la produttività e di ridurre i consumi di energia e di materie prime nonché di una fabbrica di vetro piano in Abruzzo che comporterà una notevole diminuzione del consumo di gas naturale. Tra i progetti industriali figurano ancora l'ammodernamento di fabbriche di trattori della FIAT a Modena e Jesi (Ancona), l'ampliamento di una fabbrica di componenti di motori di autoveicoli a Bari e di una fabbrica di tubi e cinghie di gomma ad Ascoli Piceno, la ristrutturazione di una fabbrica di articoli di carbonio in Umbria nonché investihienti nel settore dell'industria alimentare in Puglia ed in Campania. Per contribuire a migliorare le condizioni per lo sviluppo industriale, la BEI ha poi accordato 60,7 milioni di u.c./Lit 72,2 miliardi per la sistemazione e l'attrezzatura delle zone industriali del Sangro-Aventino (Abruzzo), di Acerra, Battipaglia e S. Severino in Campania, di Prosinone, Cassino e Anagni nel Lazio, di Pantano d'Arci e Siracusa in Sicilia nonché per la nuova zona industriale di Macrolotto a Prato (Firenze) che consentirà un aumento della produttività e la parziale ristrutturazione dell'industria tessile locale. Finanziamenti per 253,3 milioni di u.c./Lit 304 miliardi sono andati a progetti d'irrigazione che interessano 150 000 ha nelle province di Foggia e Taranto, le Piane di Campidano, Oristano e Chilivani in Sardegna e la Valle del Peligna in Abruzzo nonché a progetti di approvvigionamento idrico nelle province di Bari, Matera, Potenza, Cosenza, Teramo, Chieti, Ascoli Piceno e Cagliari. Infine la Banca è intervenuta a favore delle telecomunicazioni nel Mezzogiorno, soprattutto in Puglia ed in Campania, con 219,2 milioni di u.c./ Lit 259 miliardi, e di progetti d'infrastruttura e di trasporto con 107,6 milioni di u.c./Lit 128,7 miliardi; in quest'ultimo settore i finanziamenti hanno riguardato la sistemazione delle strade di accesso al tunnel del Fréjus, il potenziamento dei collegamenti aerei fra i Paesi membri con l'acquisizione di 8 Airbus e, nel quadro degli aiuti per la ricostruzione delle zone del Friuli colpite dai terremoti del 1976, un tratto dell'Autostrada Udine-Tarvisio che permetterà il raccordo delle autostrade italiana, austriaca e tedesca. Nel Regno Unito sono stati accordati finanziamenti per 688 milioni di u.c./E 417,3 milioni (pari al 23% del totale delle operazioni nella Comunità), che hanno portato l'importo globale ivi concesso dal 1973, cioè dall'adesione del Paese alla Comunità, ad oltre £ 2 miliardi. Anche se l'ammontare accordato nel. 1980 è stato inferiore a quello del 1979 (844,3 milioni di u.c./£ 553,3 milioni), soprattutto a causa del massimale di spesa del settore pubblico che ha fatto diminuire le domande di prestito, i finanziamenti all'industria, saliti a 166,7 milioni di u.c./£ 102 milioni, hanno registrato un incremento del 250%. Di detto importo 39,4 milioni di u.c./£ 25 milioni sono stati concessi per piccole e medie iniziative industriali nelle zone «assistite», tramite il Department of Industry in Inghilterra, lo Scottish Economie Planning Department, il Welsh Office Industry Department e il Northern Ireland Department of Commerce oppure l'Industriai and Commercial Finance Corporation Ltd. (ICFC). Sono stati poi finanziati grandi progetti industriali in vari settori: nell'Inghilterra settentrionale, l'ammodernamento di fabbriche di cavi nel Merseyside, nel Cheshire ed a Manchester, delle opere d'ingegneria e l'ampliamento di una fabbrica di impianti per centrali nucleari a Darlington, la costruzione di una fabbrica di apparecchiature per l'imballaggio a Gateshead, l'ammodernamento di una fabbrica di vetro (comportante, tra l'altro, la riduzione del consumo di energia) a Wigan; in Scozia, l'ammodernamento di una fonderia di alluminio a Fort William, il potenziamento di impianti per l'imbottigliamento del whisky a Dumbarton e Kilmalid, l'ampliamento di una fabbrica di pannelli truciolari a Cowie, una fabbrica di carbone attivo (utilizzato dalle industrie alimentare e farmaceutica) a Glasgow nonché un complesso per la lavorazione della carne vicino ad Edimburgo; nel Galles una fabbrica di elettrodomestici a Rhyl ed una di materiali isolanti a Bridgend; nell'Irlanda del Nord l'ampliamento e l'ammodernamento di fabbriche di pneumatici a Belfast e Ballymena. L'aumento delle operazioni a favore dell'industria riflette in gran parte la maggiore attrattiva esercitata dalla copertura del rischio di cambio che il governo inglese accorda dal 1978 per i finanziamenti della BEI destinati allo sviluppo del settore privato nelle zone «assistite». Il settore energetico ha ottenuto 191,6 milioni di u.c./£ 115 milioni; i finanziamenti hanno interessato l'impianto per l'arricchimento di uranio — URENCO ^ nel Cheshire (costruito in cooperazione con società tedesche ed olandesi), la centrale nucleare di Torness e quella termica di Peterhead nonché l'aumento della capacità di produzione di energia elettrica nelle isole Shetland (Scozia). Alle telecomunicazioni (potenziamento della rete nell'Irlanda del Nord, miglioramento delle comunicazioni con l'Europa continentale) sono andati 85,3 milioni di u.c./£ 51 milioni; i finanziamenti nel settore dei trasporti (71,9 milioni di u.c./£ 45,2 milioni) hanno riguardato la costruzione di treni ultraveloci per le linee Scozia-Inghilterra sud-occidentale e Londra-Teesside/Humberside, un tratto dell'autostrada M65 nel Lancashire, l'ampliamento del porto petrolifero di Sullom Voe nelle Shetland ed il miglioramento del servizio di traghetti attraverso la Manica; per la costruzione di acquedotti e fognature — nel Nord-Ovest, nel Tyneside, nello Yorkshire and Humberside, nelle Midlands, nel Devon, in Cornovaglia e nel Galles — sono stati accordati 101,9 milioni di u.c./£ 62,1 milioni. La Banca ha anche accordato 70,5 milioni di u.c./£ 42 milioni in Scozia per contribuire al finanziamento di diverse infrastrutture realizzate da Consigli regionali, come la costruzione dell'autostrada attraversante Glasgow (Monkland), l'ampliamento dell'aeroporto di Dundee, nonché acquedotti, fognature ed opere di sistemazione stradale in diverse zone (Strathclyde, Fife, Grampian, Tayside, Dumfries, Galloway e Shetland). Anche nel 1980 l'Irlanda è stato il Paese in cui si sono maggiormente concentrate le operazioni della BEI. Con circa Γ 1 % solamente della po polazione della Comunità, essa ha infatti ottenuto quasi il 13% del totale dei finanziamenti, con un modesto incremento rispetto al 1979 (376 milioni di u.c./£iR 252,8 milioni, contro 339,6 milioni/£IR 226,1 milioni). Una parte dell'importo — 41,7 milioni di u.c./£IR28,1 milioni — proveniva dalle risorse del Nuovo Strumento Communitario. L'abbuono d'interesse del 3%, concesso nel quadro degli accordi sul Sistema Monetario Europeo, è stato applicato ad operazioni per un totale di 301 milioni di u.c./£IR 202,3 milioni. Per lo sviluppo industriale ed agroindustriale sono stati accordati finanziamenti pari alla metà del totale; dei prestiti globali sono andati all'Industriai Credit Company Ltd. (ICC), all'Agricultural Credit Corporation Ltd. (ACC) e all'Industriai Development Authority (IDA), per un importo complessivo di 75 milioni di u.c./£IR'50,5 milioni; uno dei prestiti globali concessi all'ICC concerne la razionalizzazione del consumo di energia. Vari finanziamenti per 91,8 milioni di u.c./£IR 61,6 milioni sono stati destinati alla costruzione di oltre 500 fabbricati industriali in tutte le regioni del Paese; questo progetto viene realizzato dall'IDA, dalla Shannon Free Airport Development Company e dall'Udàràs na Gaeltachta, responsabile dello sviluppo delle zone in cui si parla prevalentemente l'irlandese. Gli investimenti nel settore energetico — una centrale a carbone nella contea di Clare, lo sviluppo di giacimenti di torba nelle Midlands, il potenziamento di centrali a torba nelle contee di Offaly e di Langford (il 20% dell'energia elettrica del Paese viene prodotto a partire da detto combustibile) — hanno beneficiato di 57,5 milioni di u.c,/£IR 38,7 milioni. La Banca è altresì intervenuta per il miglioramento del sistema di telecomunicazioni, la costruzione di acquedotti e fognature, il drenaggio di 60 000 ha di terreno agricolo nelle contee di Meath, Limerick e Mayo, lo sviluppo forestale, il miglioramento di porti di pesca (a Killybegs e Greencastle, Contea di Donegal, e a Howth, contea di Dublino) e per un nuovo traghetto, gestito dalla British and Irish Steam Packet Company Ltd. (B -(- I line), per facilitare i collegamenti tra l'Irlanda e la Gran Bretagna. In Francia i finanziamenti sono ammontati a 279 milioni di u.c./FF 1 631 milioni, contro 222,7 milioni di u.c./ FF 1 302,1 milioni nel 1979. La maggior parte dell'importo è andata al settore energetico (213,9 milioni di u.c./FF 1 250,9 milioni): per centrali nucleari (Dampierre-en-Burly, Centre, e Creys-Malville, RodanoAlpi), lo sfruttamento di miniere di lignite nei pressi di Aix-en-Provence, Tal)ella 2 : Finanziamenti accordati dalla BEI nella Comunità nei 1980 Ripartizione secondo gli obiettivi di politica economica surisorseproprie della Banca Obiettivi Sviluppo regionale Belgio Danimarca Francia Irlanda Italia Regno Unito Ammodemamento e riconversione di imprese Importo (milioni di u.c.) % 1 815,7 100,0 6,2 17,5 148,4 318,7 825,4 499,5 0,3 1,0 8,2 17,5 45,5 27,5 Interesse comune europeo 31,4 1 213,0 Energia 1 094,4 Totale su risorse dell'NSC (Sportello Ortoli) Importo (milioni di u.c.) Importo (milioni di u.c.) 145,7 1961,4 100,0 6,2 17,5 148,4 360,4 929,4 499,5 0,3 0,9 7,5 18,4 47,4 25,5 41,7 104,0 % 31,4 100,0 100,0 90,2 108,0 1321,0 100,0 108,0 1 202,4 91,0 100,0 Sviluppo delle risorse interne della Comunità 673,7 704,8 53,3 J63,6 432,6 38,6 38,9 55,6 73,5 35,7 3,2 3.2 31,1 Centrali Idroelettiiche e geotermiche Energia nucleare Idrocarburi Combustibili solidi 16,7 14,4 Economie di energia Diversificazione delle importazioni (<) 125,3 295,4 10,3. 35,2 J63,6 432,6 55,3 53,3 160,6 72,4 32,7 4,2 4,0 12,2 24,3 41,7 337,1 25,5 Gas naturale Bettricité, carbone 11,3 13,0 41,7 779,3 757,8 73,6 77,9 Comunicazioni 137.6 157,8 111,7 8,5 94,7 9,2 7,8 111,7 Trasporti 94,7 7,2 Stiade ed opere d'arte Trasporti marittimi Trasporti aerei Telecomunicazioni 29,6 16,1 49,0 2,S 1,3 4,0 29,6 16,1 49,0 2.3 1,2 3.7 17,1 1,4 17,1 Protezione dell'ambiente 5,1 1,7 0,4 0,2 5,1 1,3 0,4 1.7 0,1 Cooperazione Industriale Da detrarre per tener œnto delle duplicazioni derivanti da finanziamenti giustìfìcatì simultaneamente da più obiettivi -306,9 -56,1 -363,0 Totale 2 753,2 197,6 2950,8 (') P. es. gasdotti. Investimenti che pennettono di aumentare le Importazioni di energia elettrica, conversione, di centrali per poterie alimentare con carbone importato, ecc. un nuovo gruppo elettrogeno vicino ad una centrale elettrica alimentata a lignite e l'ammodernamento di una raffineria di petrolio (a Donges, vicino a St Nazaire, nella regione della Loira). razzo vettore per il lancio di satelliti nel quadro del programma aerospa ziale «Ariane» (cui partecipano di versi Paesi europei) ed una nuova fabbrica di materiali isolanti nell'AIvernia. Altri finanziamenti hanno interessato la costruzione di strade (tratto Orchies-Valenciennes dell'autostrada Lille-Valenciennes, nel Nord-Pasde-Calais, e strada Nantes-Cholet, nella regione della Loira). Tre prestiti globali sono stati accordati alla CAECL-Caisse d'Aide à l'Equipement des Collectivités Locales per contribuire al finanziamento di opere stradali ο di altre infrastrutture di piccole dimensioni. La Banca ha infine contribuito a finanziare un In Belgio sono stati accordati 153,2 milioni di u.c./FB 6,22 miliardi (58,4 milioni di u.c./FB 2,35 miliardi nel 1979). Questo sensibile aumento è dovuto principalmente ad un finanziamento per lo sviluppo del settore nucleare: 123,1 milioni di u.c./ FB 5 miliardi sono stati destinati infatti alla costruzione di nuove unità delle centrali di Doel (Anversa) e Tihange (Liegi). Sono stati inoltre concessi un finanziamento per la costruzione di un gasdotto tra Zee- brugge e Anversa ed un prestito globale alla Société Nationale de Crédit à l'Industrie-SNCI/Nationale Maatschappij voor Krediet aan de Nijverheid-NMKN. Le operazioni in Danimarca si sono elevate a 99,2 milioni di u.c./DKR 772,7 milioni, contro 15,6 milioni di u.c./DKR 112 milioni nel 1979. Nel totale è compreso un finanziamento di 18,2 milioni di u.c./DKR 142 milioni su risorse del Nuovo Strumento Comunitario, il primo del genere in Danimarca. Oltre Γ80% dell'importo globale è andato al settore energetico: costruzione di una centrale a carbone a Randers (Jutland orientale), conversione dall'alimentazione a nafta a quella a carbone dell'unità principale della centrale di Asnaes (Sjaelland occidentale), progetti di teleriscaldamento a Herning (Jutland occidentale) e a Kalundborg (Sjaelland occidentale), posa di un cavo sottomarino per la trasmissione di energia elettrica dalla Svezia all'isola di Bornholm; un prestito globale è stato accordato alla Kongeriget Danmarks Hypotekbank og Finansforvaltning per il finanziamento di piccoli e medi investimenti nel quadro dei progetti di teleriscaldamento. La Banca ha anche contribuito a finanziare l'ammodernamento dell'aeroporto di Narssarssuaq (Groenlandia) e la costruzione di due stabilimenti per l'estrazione di proteine dal siero di latte nello Jutland occidentale; due prestiti globali, concessi allo Stato, saranno utilizzati dal Consiglio di Sviluppo Regionale per il finanziamento, nelle regioni meno favorite, dì iniziative di piccole e medie dimensioni. In Germania la Banca è nuovamente intervenuta a favore della centrale nucleare di Gundremmingen (Baviera) accordando la propria garanzia su un finanziamento di 14,2 milioni di u.c./DM 36 milioni erogato da un consorzio bancario. Il Consiglio dei governatori della BEI ha poi dato un'autorizzazione speciale per la concessione di due finanziamenti a favore di progetti energetici che, pur situati fuori delia Comunità, la interessano direttamente: in Austria 33,6 milioni di u.c. per un complesso idroelettrico — nello Zillertal, Tirolo — la cui produzione sarà destinata per metà a enti elettrici tedeschi; in Tunisia un finanziamento di 17,3 milioni di u.c. (ad una società italiana) per la costruzione di un tratto del gasdotto Algeria-Italia. Tabella 3: Finanziamenti accordati dalla BEI nella Comunità nei 1980 Ripartizione per settore Su risorse Su risorse dell'NSC proprie (Sportello Ortoli) Su risorse proprie e su quelle dell'NSC milioni di u.c. % milioni di u.c. % milioni di u.c. % 2 167,8 78,7 197,6 100,0 2 365,4 80,2 Energia Produzione Energia nucleare Centrali termiche Centrali idroeletb-iche Centrali per la produzione di calore - teleriscaldamento Sfruttamento d'idrocarburi Estrazione di combustibili solidi Trasporto Linee elettriche Gasdotti ed oleodotti 078,0 893,1 432,6 776,5 273,8 39,1 32,4 15,7 4,2 7,8 108,0 49,3 54,7 24,9 9,0 4,5 1 186,0 942,4 432,6 725,5 273,8 40,2 31,9 74,7 4,2 7,2 29,5 88,5 72,2 184,9 47.3 137.6 1,1 3,2 0,4 6,7 7,7 5,0 9,2 16,7 14,4 58,8 17,1 41.7 4,7 8,4 7,3 29,7 8,6 27,7 38,7 705,2 26,6 243,7 64,4 179,3 7,3 3,6 0,9 8,3 2,2 6,1 Comunicazioni Trasporti Ferrovie Strade ed opere d'arte Trasporti marittimi Trasporti aerei Telecomunicazioni 532,9 206,3 47,2 58,6 46.9 53,6 326,6 19,4 7,5 77,1 37,3 39,0 18,9 1,7 2,1 1,7 1,9 11,9 37.3 78,9 39,8 20,1 610,0 243,6 47,2 95,9 46,9 53,6 366,4 20,7 8,3 7,6 3,3 1,6 1,8 12,4 Infrastnjtture idrauliche Sistemazioni agricole Acqua (captazione, distribuzione, depurazione) 416,6 795,2 15,1 7,1 416,6 795,2 14,1 6,6 227,4 8,0 Altre infrastrutture 1187 4,3 21,6 Industria, agricoltura e servizi Industria Industrie estrattive Pmduzione e prima trasformazione dei metalli Materiali da costruzione Industria dei legno Vetro e ceramica Industria chimica Industrie metallurgiche e meccaniche Industria automobilistica, mezzi di trasporto Costruzione elettrica, elettiOnIca Prodotti alimentari Industria tessile e del cuoio Pasta per carta, carta Trasformazione della gomma e delle materie plastiche Altre industrie Fabbricati e opere civili Sistemazioni del terreno e fabbricati industriati Settori Energia, comunicazioni e altre Infrastrutture Prestiti globali (importo non assegnalo) (') Agricoltura, foreste, pesca Servizi Turismo Altri servizi Prestiti globali (importo non assegnato) {^) Totale 227,4 7,5 131,2 4,5 0,8 21,6 0,7 585,4 21,3 585,4 19,8 433,8 0,7 15,8 30,4 76,6 74,7 22,7 78,4 7.7 0,6 0,5 0,8 0,7 2950,8 100,0 67,6 2,4 23,7 31,4 59,2 15,0 16,9 0,9 1.2 2,2 0,6 0,6 22,6 2.6 0,1 0,8 0,1 91,8 3.3 16,7 0,6 12,5 6,3 1,0 0.9 0,1 133,9 4,9 2 753,2 100,0 197,6 100,0 (') Differenza tra l'importo del prestiti globali accordati per le Infrastnitture nel 1980 (59,9 milioni di u.c.) e quello del crediti assegnati durante l'esercizio sull'Insieme dei prestiti globali in corso (38,3 milioni di u.c.) (^ Differenza tra l'importo dei prestiti globali accordati per l'industria nel 1980 (265,5 milioni di u.c.) e quello dei crediti assegnati durante l'esercizio sull'insieme del prestiti globali In corso (131.6 milioni di u.c.) Cooperazione con ('EURATOM Nel 1980 l'EURATOM-Comunità Europea dell'Energia Atomica ha concesso finanziamenti per 184,4 milioni di u.c. per la costruzione di centrali nucleari in Belgio ed in Francia. Queste operazioni sono state effettuate su risorse raccolte dall'EURATOM sui mercati dei capitali; su di esse delibera la Commissione, mentre la Banca assicura l'istruttoria del progetto e la gestione dei finanziamenti. I relativi importi sono contabilizzati separatamente e non sono pertanto compresi nei dati statistici sull'attività della Banca. Fuori delia Comunità: finanziamenti in 30 Paesi Nel 1980 la Banca Europea per gli Investimenti ha concesso 547,7 milioni di u.c. per contribuire allo sviluppo di 30 Paesi che hanno firmato accordi di cooperazione ο di asso ciazione con la CEE (nel 1979, finan ziamenti in 26 Paesi per un totale di 512,9 milioni). I due terzi (371,4 milioni di u.c.) sono stati accordati su risorse proprie del la Banca (in generale, con abbuono d'interesse su fondi di bilancio della Comunità ο degli Stati membri), mentre l'importo restante (176,3 mi lioni di u.c.) è stato erogato sotto forma di finanziamenti a condizioni speciali (per una durata molto lunga e ad un tasso d'interesse molto basso nonché diversi tipi di operazioni su capitali di rischio), su risorse di bilancio che la Banca gestisce per' conto della Comunità. Le operazioni nel Bacino Mediterraneo si sono elevate a 402 milioni di u.c., di cui 155 su risorse di bilancio. In Grecia sono stati accordati 101 milioni di u.c./DR 6 019,7 milioni; si è così esaurito l'importo previsto dal secondo Protocollo finanziario CEEGrecia, scaduto con l'adesione del Paese alle Comunità il Γ gennaio scorso. Dal 1963, da quando cioè la BEI ha incominciato ad intervenire in Grecia nel quadro del primo Protocollo finanziario, sino alla fine del 1980, l'ammontare totale delle operazioni ha superato i 350 milioni di u.c. Dal 1° gennaio 1981, a seguito della sua adesione alla CEE, la Grecia può ottenere finanziamenti dalla BEI allo stesso titolo di tutti gli altri Paesi membri. Le operazioni concluse nel 1980 hanno interessato le centrali idro- elettriche di Sfikia e Assomata sul fiume Aliakmon (Macedonia meridionale), il miglioramento degli impianti di segnalazione sulla linea ferroviaria Atene-Salonicco, l'irrigazione di 38 000 ha nella zona di Evros (Tracia), una rete fognaria nell'isola di Evia, l'ammodernamento di un cementificio nei pressi di Patrasso; inoltre due prestiti globali sono andati alla NIBID e all'ETBA (istituti che erogano crediti per lo sviluppo industriale) per il finanziamento di piccole e medie iniziative industriali e turistiche. In Portogallo, Paese col quale sono in corso i negoziati di adesione alla Comunità, i finanziamenti sono passati a 70 milioni di u.c., contro 46 milioni nel 1979; essi hanno interessato il potenziamento delle infrastrutture del porto di Aveiro, il miglioramento del sistema di controllo degli impianti di produzione e trasmissione dell'energia elettrica, l'ampliamento di un cementificio vicino a Coimbra, delle attrezzature per stoccaggio e imballaggio vicino ad Oporto. Un prestito globale è stato accordato alla Caixa Geral de Depositos per il finanziamento di piccole e medie iniziative industriali e turistiche. In Turchia, Paese associato alla Comunità dal 1963, i finanziamenti sono più che raddoppiati, avendo raggiunto i 179 milioni di u.c. contro 82 milioni nel 1979. Essi sono stati destinati principalmente allo sfruttamento di giacimenti di lignite ed alla costruzione di una centrale a lignite vicino a Elbistan (Anatolia Orientale), con la posa di linee elettriche fino ad Ankara e Kayseri, nonché alla costruzione di una grande centrale idroelettrica a Karakaya, sull'Eufrate (complessivamente 135 milioni).* Due prestiti globali sono andati alla TSKB-Banca per lo Sviluppo Industriale della Turchia e alla SYKB-Banca di Credito e d'Investimento Industriale; un finanziamento è stato accordato, infine, per una cartiera nell'Anatolia occidentale. Le altre operazioni nei Paesi del Bacino Mediterraneo sono state le seguenti: Algeria: 20 milioni di u.c. (primo finanziamento in questo Paese) per il miglioramento dell'approvvigionamento in energia elettrica di cinque città del Sahara: Adras, Timimoun, El Golea, Ain Salah e Tamanrasset; Tunisia: 20 milioni di u.c. per la modifica del tracciato della linea ferroviaria Gafsa-Gabes* (per il trasporto di fosfato destinato all'esportazione); Marocco: 5 milioni di u.c., sotto forma di prestito globale, all'Industriai Development Office per iniziative industriali di piccole e medie dimensioni;* Giordania: 4 milioni di u.c. per l'estensione della rete elettrica nella zona di Amman; Libano: 3 milioni di u.c. per il potenziamento di una centrale elettrica vicino a Beirut. Il 1980 è stato caratterizzato da un sensibile aumento delle operazioni nei Paesi d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP): 137,9 milioni di u.c., contro 86,4 milioni nel 1979. La BEI ha-potuto così impegnare la totalità dell'importo (489 milioni di u.c.) previsto nella prima Convenzione di Lomé. Inoltre la Banca ha accordato 7,8 milioni di u.c. a titolo della decisione del Consiglio dei Ministri che estende la concessione di aiuti allo sviluppo ai Paesi e Territori d'Oltremare che continuano a mantenere rapporti speciali con gii Stati membri della CEE. Parallelamente a questa maggiore attività di finanziamento, nel 1980 la Banca ha preparato il terreno per un'ulteriore estensione delle sue operazioni nel quadro della seconda Convenzione di Lomé, entrata in vigore il 1° gennaio 1981. Dell'importo totale accordato nei Paesi ACP e nei PTOM nel 1980, più dell'80% (124,4 milioni di u.c.) proveniva dalle risorse proprie della Banca e 21,3 milioni dalle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo, che la Banca utilizza, su mandato della Comunità, per le operazioni su capitali di rischio. I finanziamenti nei Paesi ACP sono così ripartiti: Nigeria: 25 milioni di u.c. per il potenziamento della rete elettrica nella zona di Lagos; Senegal: 18,4 milioni di u.c. per impianti chimici (acido fosforico e fertilizzanti) a Taiba e M'Boa"^ e per un oleificio a Ziguinchor; Figi: 11,5 milioni di u.c. per una centrale idroelettrica sull'isola di Viti Levu; * L'asterisco indica i finanziamenti accordati in tutto ο in parte a condizioni speciali, sulle risorse di bilancio che la Banca gestisce per conto della Comunità (operazioni a lunghissimo termine, con lunghi periodi di preammortamento e tassi d'interesse molto bassi). + Questo segno indica i finanziamenti accordati in tutto ο in parte a condizioni speciali, sulle risorse del FES-Fondo Europeo di Svilup po che la Banca gestisce — per conto della Comunità — per le operazioni su capitali di rischio. Alto Volta: 11,5 milioni di u.c. per la riapertura di una miniera d'oro* a Poura, a sud di Ouagadougou; Zambia: 10,8 milioni di u.c. per il potenziamento degli impianti per la produzione di cobalto a Chambeshi e per l'ammodernamento di un cementificio* vicino a Lusaka; Costa d'Avorio: 10 milioni di u.c., sotto forma di due prestiti globali (uno al Crédit de la Còte d'Ivoire-CCI e l'altro alla Compagnie Financière de la Còte d'Ivoire-COFINCI) per le piccole e medie iniziative industriali e turistiche e di un finanziamento per la costruzione di un mulino; Botswana: 8,2 milioni di u.c. per la costruzione di una fabbrica di vaccini contro l'afta epizootica a Gabarone* e per il potenziamento di una centrale a carbone; Kenia: 7,5 milioni di u.c. per la costruzione di dieci stabilimenti per la lavorazione del tè prodotto da piccoli coltivatori; Isola Maurizio: 7,5 milioni di u.c. per una centrale idroelettrica sulla costa orientale e per uno studio sull'eventuale produzione di etanolo a partire dalla melassa*; Malawi: 5,2 milioni di u.c. sotto forma di un prestito globale all'Investment and Development Bank of Malawi-INDEBANK per le piccole e medie iniziative e di un finanziamento per uno studio sulle possibilità di aumentare la capacità di produzione di cemento*; Barbados: 5 milioni di u.c. per il potenziamento della rete elettrica; Trinidad e Tobago: 5 milioni di u.c., sotto forma di prestito globale, alla Trinidad and Tobago Development Finance Corporation-TTDFC per il finanziamento di piccole e medie iniziative; per una centrale idroelettrica sul fiume Néaoua nella Nuova Caledonia e 0,8 milioni di u.c., sotto forma di prestito globale alla Société de Crédit et de Développement de Γ0céanie-SOCREDO*, per piccole e medie iniziative nella Polinesia francese. Operazioni di raccolta Guinea: 4,6 milioni di u.c. per l'ammodernamento di una fabbrica di allumina a nord di Conakry e per uno studio sulle possibilità di potenziamento degli impianti della stessa fabbrica*; Per finanziare la propria attività, nel 1980 la BEI ha raccolto sui mercati dei capitali, complessivamente, 2 466,8 milioni di u.c., importo leggermente inferiore a quello dell'anno precedente (2 481,2 milioni). Capo Verde: 3,5 milioni di u.c. per la costruzione di un bacino di raddobbo per battelli da pesca*; Di detto importo, 1 509 milioni di u.c. sono stati raccolti tramite emissioni pubbliche, 874,5 milioni tramite collocamenti privati e 83,3 milioni con la vendita a terzi di partecipazioni nei finanziamenti della BEI, da essa stessa garantite. Swaziland: 3 milioni di u.c., sotto forma di due prestiti globali al National Industriai Development Corporation of Swaziland-NIDCS, per il finanziamento di piccole e medie iniziative*. Un importo di 1,3 milioni di u.c. è stato poi concesso, su capitali di rischio, per studi di preinvestimento su progetti del settore industriale, turistico, minerario ed energetico nelle Comore, nel Gambia, nel Ghana, nel Lesotlio, in Somalia, in Tanzania, nello Zaire nonché per progetti d'interesse regionale nell'Africa occidentale. Nei Paesi e Territori d'Oltremare la Banca ha concesso 7 milioni di u.c. Le monete in cui sono stati emessi i prestiti della BEI sono state, principalmente, il marco tedesco (826,2 milioni di u.c., pari al 33,5%), il dollaro USA (687 milioni di u.c., pari al 27,8%), il franco svizzero (283,3 milioni di u.c., pari all'11,5%), il fiorino olandese (226,2 milioni di u.c., pari al 9,2%), lo yen (166,6 milioni di u.c., pari al 6,8%) ed il franco francese (136,6 milioni di u.c., pari al 5,5%); importi inferiori sono stati raccolti in franchi lussemburghesi, in sterline ed in lire. .r{. Aumento delle operazioni a favore delle piccole e medie iniziative industriali Una delie principali caratteristiche delie operazioni delia BEI nella Comunità nei 1980 è stato l'aumento dei finanziamenti a favore delle piccole e medie iniziative industriali nelle zone di sviluppo regionale (v. articolo precedente a pag. 2). Sono state oltre 500 le piccole e medie imprese che in Belgio, in Danimarca, in irianda, in Italia e nei Regno Unito hanno beneficiato nei 1980, per l'insediamento Sono state finanziate, principalmente, iniziative nei settori meccanico, alimentare, del condizionamento, della lavorazione del legno, della carta e della stampa, dei materiali da costruzione, della trasformazione della gomma e delle materie plastiche, ecc. Esse avrebbero permesso di creare, complessivamente, circa 9 000 posti di lavoro permanenti, per 10 più in zone con un alto tasso di disoccupazione. L'impatto sull'occupazione è uno dei principali motivi per cui la BEI annette grande importanza al finanziamento della piccola e media industria; secondo 8 ο per l'espansione dell'attività, di crediti provenienti dalla BEI. I fondi sono stati erogati tramite i prestiti globali concessi a banche ο ad istituti finanziari regionali ο nazionali che, in qualità di intermediari, utilizzano l'importo dei prestiti per accordare crediti d'importo unitario relativamente poco elevato (minimo 25 000 u.c.) per ia realizzazione di Investimenti scelti con l'accordo della BEI. i calcoli della stessa Banca, l'investimento per posto di lavoro nelle piccole e medie imprese che hanno beneficiato di un credito BEI nel 1980 è stato in media di 37 000 unità di conto, pari a circa un quarto dell'investimento necessario per creare un posto di lavoro nel caso di progetti di grandi dimensioni. Una tendenza positiva è poi costituita dal fatto che i crediti vengono destinati ad iniziative di dimensioni sempre più modeste: l'importo medio si è situato nel 1980 a circa 250 000 u.c., contro 320 000 nel 1979 e 460 000 nel 1978. Oltre il 90% del numero dei crediti, con più del 75% dell'importo, è andato ad imprese autonome con meno di 500 addetti. Il primo prestito globale della BEI risale a più di 10 anni fa, precisamente nel 1969, ma è negli ultimi due anni che l'espansione di questa forma di finanziamento è stata particolarmente accentuata. A fine 1980 avevano beneficiato di questi crediti più di 1 750 iniziative (835 a fine 1978). Per questo tipo di operazioni è stata poi introdotta, recentemente, un' in- novazione: sono stati infatti accordati, in Italia ed in Irlanda, prestiti globali per il finanziamento di investimenti volti a ridurre il consumo di energia nel settore industriale. Il campo di azione è molto esteso; secondo un rapporto pubblicato verso la fine del 1979 dall'UNICE-Unione delle Industrie della Comunità Europea, qualora si utilizzassero le migliori tecnologie attualmente disponibili, il consumo specifico medio di energia nell'industria potrebbe essere ridotto del 15-30% rispetto al livello del 1975, a seconda dei Paesi nonché del tipo e della vetustà delle strutture industriali. Questi nuovi prestitiglobalivengono utilizzati per finanziare l'isolamento termico di fabbricati industriali, impianti per il recupero di calore, l'ammodernamento di caldaie, il miglioramento di circuiti elettrici e sistemi di controllo, ecc. Un articolo dettagliato sui prestiti globali della Banca è stato pubblicato nel numero 17 (giugno 1979) di BEI-lnformazioni, aggiornato con un nuovo articolo apparso nel numero 21 (maggio 1980).È forse opportuno ricordare qui alcuni punti fondamentali: Non va dimenticato, p. es., che il maggiore ο minore volume di crediti messo a disposizione delle piccole e medie imprese non dipende sol tanto dalia volontà della BEI che, in effetti, auspica un'espansione di dette operazioni; questa però dipende principalmente 1) dalle stesse imprese e 2) dalle banche e dagli istituti finanziari che fungono da intermediari. In generale questi ultimi si rivolgono alla BEI quando non dispongono di fondi sufficienti per soddisfare le domande loro pervenute; sulla richiesta di prestiti globali influiscono perciò diversi fattori, quali il livello generale d'investimento industriale, la liquidità sui mercati finanziari nazionali, i tassi d'interesse nonché le variazioni dei tassi di cambio che possono costituire un disincentivo quando, come nel caso della BEI, almeno una parte del prestito è erogata in valute estere. Non è una coincidenza, pertanto, se i Paesi in cui i prestiti globali hanno avuto maggiore successo — in Italia, principalmente nel Mezzogiorno, in Irlanda e nel Regno Unito — sono quelli dove lo Stato prende a proprio carico il rischio di cambio (è il caso anche dello Stato belga e di quello danese). Gli istituti che attualmente dispongono di prestiti globali della BEI per Assegnazioni di crediti su prestiti gloi>ali nella Comunità nel IMO edal 1969 ai 1980 Ripartizione per regtane e secondo l'obiettivo economico 1980 Regbnl/Obiettivo Importo Numero (mil. di u.c.) % 1969-1980 Importo Numero (mil. di u.c.) % INTERESSE REGIONALE Belgio Anversa Hainaut Liegi Lirhburgo Lussemburgo Namur Fiandra orientale Fiandra occidentale Danimarca Ad est del Grande Belt (Copenaghen esclusa) Ad ovest del Grande Belt 6 2 1 1 6,2 2,8 0,3 0,4 3,6 1,6 0,2 0,2 1 0,8 0,5 4,4 0,8 0,5 1,0 0,2 0,1 0,1 0,8 0,9 1 1,9 1,1 10 3,4 2,0 92 33,5 4,9 10 3,4 2,0 9 83 5,4 28,1 0,8 4,1 88 2 16 15 19 18 8 10 36,0 0,5 4,3 6,0 6,8 8,7 2,9 6,8 5,2 0,1 0,6 0,9 1.0 1,2 0,4 1,0 220 27 11 9 5 3 34 3 2 1 2 23 11 24 18 10 22 2 6 7 113,1 8,3 6,7 6,4 7,9 2.3 28,2 1,2 0,5 0,3 0,4 5,4 2,7 13,3 7,9 5,5 9,9 1,1 2,6 2,5 16,5 1,2 1,0 0,9 1,1 0,3 4,1 0,2 0,1 0,1 0,1 0,8 0,4 1,9 1,1 0,8 1,4 0,2 0,4 0,4 . Germania Baden-Württemberg Baviera Assia Bassa Sassorlia Renania sett.-Vestfalia Renania-Palatinato Schleswig-Holstein Francia Alsazia Aquitania Alvernla Bassa Normandia Borgogna Bretagna Centro Champagne-Ardenne Corsica Franca Contea Linguadoca-Rossiglione Limosino Lorena MIdl-Pyrénées Nord - Pas-de-CalaIs Regione della Loira Piccardia Poitou-Charentes Rodano-Alpi 30,6 5,6 3,7 7,1 1,1 0,8 0,8 5,6 5,9 41 6 7 10 3 1 1 5 8 47 38,3 22,5 1 5 2 1,2 3,2 5,1 0,7 1,8 3,0 6 1 16,6 0,5 9,7 0,3 1 0,3 0,2 21 4 4,9 0,5 2,9 0,3 3 2 2,5 2,5 1,5 1,5 1 1,0 0,6 Irlanda 307 38,3 22,5 515 63,1 9,2 Italia Abruzzo Basilicata Calabria Campania Friuli-Venezia Giulia Lazio Marche Molise Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria 161 18 6 6 31 8 14 7 4 22 7 16 10 11 1 66,9 8,1 1,6 2,8 15,7 1,9 10,7 2,5 0,3 6,1 1,2 8,5 1,6 5,4 0,5 39,4 4,8 1,0 1,6 9,2 1.1 6,3 1,5 0,2 3,6 0,7 5,0 0,9 3,2 0,3 706 85 18 33 127 26 110 23 15 91 65 67 19 23 4 327,8 37,5 7,2 10,6 66,0 7,9 64,9 13,0 6,9 33,5 28,3 33,8 3,8 10,7 3,7 47,7 5,5 1,1 1,5 9,6 1,1 9,4 1,9 1,0 4,9 4,1 4,9 0,6 1,6 0,5 33 3 9 1 3 6 10 1 15,6 2,9 4,2 0,3 0,7 4,1 3,0 0,4 9,2 1.7 2,5 0,2 0,4 2,4 1,8 0,2 142 32 47 4 12 10 35 2 81,7 16,0 30.0 2,2 9.0 8,8 15,0 0,7 11,9 2,3 4,4 0,3 1,3 1,3 2,2 0,1 Regno Unito Scozia Nord Nord-Ovest Sud-Ovest Yorkshire and Humberside Galles Irlanda del Nord 564 168,7 99,3 1804 685,8 99,8 RISPARMIO ENERGETICO itaila 1 1,2 0,7 1 1,2 0,2 Totale 1 1,2 169,9 0,7 1 1.2 0,2 100,0 1805 687,0 100,0 Totale TOTALE GENERALE 565 l'erogazione di crediti a favore di piccole e medie iniziative industriali sono: Belgio: Société Nationale de Crédit à l'Industrie (SNCl) — Nationale Maatschappij voor Krediet aan de Nijverheid (NMKN) Danimarca: lo Stato, tramite il Consiglio per lo sviluppo regionale Irlanda: Industriai Credit Company (ICC) <" Agricultural Credit Corporation (ACC) Industriai Development Authority (IDA) Italia: Istituto per lo Sviluppo Economico dell'Italia Meridionale (ISVEIMER) Mediocredito Centrale '" Istituto Regionale per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia (IRFIS) Banca Centrale di Credito Popolare (CENTROBANCA) "' Banca Nazionale del Lavoro Banco di Napoli Regno Unito: Ministero dell'Industria, tramite le agenzie operanti nelle aree «assistite» dell'Inghilterra Scottish Economie Planning Department, Welsh Office Industry Department, Northern Ireland Department of Commerce Industriai and Commercial Finance Corporation Ltd (ICFC) (') Dispone anche di fondi da destinare ad investimenti per il risparmio energetico nell'industria. N.B. La tabella a pag. 9, con la ripartizione per Paese e per regione dei prestiti globali.comprende i crediti concessi ad enti pubblici francesi per la realizzazione di piccole e medie infrastrutture destinate a favorire lo sviluppo regionale; questi sono stati erogati tramite la Caisse d'Aide à l'Equipement des Collectivités Locales — CAECL. Si tratta complessivamente di 50 crediti per un importo di 42,7 milioni di u.c. (cioè tutti i crediti accordati in Francia nel 1980 più tre — per 4,4 milioni destinati ad opere realizzate in Aquitania, nella Bassa Normandia e nel NordPas-de-Calais — concessi nel 1979). Il mercato internazionale dei capitali nel 1980 Le tensioni eccezionalmente forti alle quali è stato sottoposto nel 1980 ii mercato internazionale dei capitali hanno determinato ampie oscillazioni nell'attività sui mercati finanziari, ove i tassi d'interesse sono stati generalmente elevati, e mutamenti nell'utilizzazione delie diverse forme di raccolta, il totale dei crediti accordati da consorzi bancari internazionali, delie emissioni pubbliche di eurobbiigazioni e delle obbligazioni estere — dopo gli incrementi, spesso notevoli, registrati negli ultimi anni — è diminuito nel 1980 di oltre 2 miliardi di ECU, passando a 73,26 miliardi (v. tabella 1. — Per il valore deil'ECU v. nota L'aumento delle emissioni eurobbligazionarie sul mercato primario è dovuto principalmente alle nuove emissioni di obbligazioni ordinarie effettuate nel secondo trimestre, quando le tensioni si sono temporaneamente allentate, ma a rilanciare il mercato hanno anche contribuito la ripresa delle emissioni convertibili espresse in dollari negli ultimi mesi dell'anno, a seguito del rialzo — in particolare alle Borse di Tokyo e Nuova York — delle quotazioni azionarie, nonché il maggior volume di emissioni a tasso variabile dal secondo trimestre in poi. Il totale dei prestiti ottenuti nel 1980 dai Paesi in via di sviluppo, sia tramite crediti consorziali sia tramite emissioni obbligazionarie pubbliche, è diminuito di circa 11 miliardi di ECU; di detto importo, due miliardi rappresentano la diminuzione dei prestiti dei Paesi dell'OPEC, mentre i nove miliardi restanti risultano da una sensibile flessione del flusso di risorse verso i Paesi in via di sviluppo non esportatori di petrolio. La maggior parte di questa flessione ha interessato i crediti consorziali, in quanto le banche erano vincolate dai loro massimali per i crediti a determinati mutuatari e nello stesso tempo cercavano, data la difficile situazione finanziaria, di minimizza10 in appresso). I crediti consorziali, che negli anni precedenti erano aumentati più rapidamente delle altre forme di raccolta, sono diminuiti di circa 3 miliardi di ECU, e le emissioni di obbligazioni estere, che già nei 1979 avevano segnato une flessione di circa 1,8 miliardi di ECU, hanno registrato nel 1980 un ulteriore caio di 1,6 miliardi. N e i l 980 sono aumentate (-1- 2,6 miliardi di ECU circa), dopo due anni mediocri, solo le emissioni di eurobbiigazioni, che hanno raggiunto un importo di poco superiore a quello del 1977 (v. tabella 2 a pag. 11). re i loro rischi di portafoglio. Anche le emissioni obbligazionarie dei Paesi in via di sviluppo (quelli dell'OPEC e gli altri) sono diminuite nel 1980, e ciò sarebbe dovuto, almeno in parte, al costo generalmente elevato della raccolta. D'altro lato l'aumento di mezzo miliardo di ECU nel totale dei prestiti delle «altre organizzazioni internazionali», cioè principalmente della Banca Mondiale e delle banche di sviluppo regionale, avreb- NOTA A meno che non sia indicato diversamente, in questo articolo i dati statistici relativi alle enriissioni obbligazionarie sono quelli delle emissioni pubbliche sul mercato internazionale (eurobbiigazioni) ο delle emissioni pubbliche di non residenti sui mercati nazionali. Emissioni eurobbligazionarie: sono quelle collocate tramite consorzi bancari internazionali, normalmente su più mercati ivi compresi quelli extra-europei; esse comprendono tutte le emissioni con particolari clausole monetarie (ECU, UCE, EURCO, DSP, ed altre emissioni in più valute). Emissioni obbligazionarie estere: sono quelle collocate su un solo mercato nazionale, per conto di emittenti non residenti, da istituti finanziari del Paese interessato. La distinzione fra emissioni eurobbligazionarie ed emissioni obbligazionarie estere si va facendo tuttavia sempre più vaga. Crediti consorziali: sono i crediti accordati da consorzi bancari internazionali (cosi come sono stati pubblicizzati); essi sono registrati al momento della firma dei contratti e non a quello dell'utilizzazione. La classificazione di Paesi sviluppati ο industrializzati e Paesi In via di sviluppo corrisponde a quella in uso presso la Banca Mondiale, cioè i Paesi in via di sviluppo sono per la maggior parte quelli che nel 1978 avevano un reddito annuo pro capite inferiore a 3 500 dollari; il Sud Africa figura, tuttavia, tra i Paesi industrializzati. Per fini comparativi, gli importi nelle diverse monete sono stati convertiti, nelle tabelle riepilogative, nell'unità monetaria europea (abbreviata in ECU), che consiste in un paniere di importi fissi delle monete degli Stati membri della CEE (Grecia esclusa). I tassi applicati in questo articolo per la conversione in ECU, ο viceversa, delle principali monete utilizzate sul mercato internazionale sono i seguenti: $USA DM FS YEN FF £ 1979 1980 1 ECU = 1,380 1 ECU = 1,393 2,511 2,519 2,250 2,332 291,27 319,38 5,816 5,840 0,6519 0,6099 bero accresciuto la possibilità per queste organizzazioni di accordare crediti ai Paesi in via di sviluppo. I prestiti dei Paesi dell'Europa orientale sono diminuiti di quasi 2 miliardi di ECU, e la riduzioneha interessato nella sua totalità i crediti consorziali; il motivo va ricercato in parte nella maggiore preoccupazione dei consorzi bancari circa la struttura dei loro portafogli. Sono stati pertanto solo i Paesi sviluppati ο industrializ zati che, come gruppo, hanno rac colto un volume di risorse maggiore che nel 1979; essi hanno ottenuto 9 miliardi di ECU in più sotto forma di crediti consorziali, destinati soprattutto a coprire i disavanzi delle bilance dei pagamenti dovuti all'aumento dei prezzi del petrolio, ed 1,2 miliardi di ECU in più tramite emissioni obbligazionarie; per quanto concerne queste ultime, l'incremento dei soli emittenti dei Paesi della CEE (1,8 miliardi di ECU) è stato superiore a quello globale, ma anche istituti ed organismi finanziari statunitensi, data la severa stretta creditizia negli stessi USA, sono stati più attivi sul mercato primario delle eurobbiigazioni. Gli importi delle operazioni di raccolta, effettuate in diverse monete, sono qui espressi, per motivi di praticità, in una sola unità monetaria: l'ECU. Alcune imprecisioni sono pertanto inevitabili, specialmente quando i raffronti concernono un periodo di più anni; tra il 1979 ed ii 1980, tuttavia, le differenze nei tassi di conversione applicati, tranne per 10 yen, sono state relativamente modeste. li mercato obbligazionario L'impatto della stretta creditizia negli USA Le tensioni provocate dall'evoluzione degli avvenimenti nel Medio Oriente, unitamente all'impatto inflazionistico degli ulteriori aumenti del prezzo del petrolio, hanno avuto effetti sfavorevoli, sin dall'inizio dell'anno, sulla propensione a ricorrere ai mercati obbligazionari. Negli Stati Uniti, dove lo slancio dell'economia ed una forte domanda di crediti bancari hanno accresciuto i timori di un'accelerazione del tasso d'inflazione, le autorità hanno incominciato ad introdurre, in febbraio, un regime monetario e fiscale molto più severo; ciò ha subito provocato un fortissimo rialzo dei tassi d'interesse a breve termine sul mercato nazionale, che il successivo aumento dei rendimenti obbligazionari ha portato poi ad un livello superiore al tasso d'inflazione. Tabella 1: Operazioni di raccolta sul mercato internazionale (eurobbiigazioni, obbligazioni estere e crediti consorziali) - Ripartizione per emittente (in milioni di ECU) 1980 1979 1°sem. 2°sem. Totale % l°sem. 2°sem. Totale % 18,2 Eurobbiigazioni 6 027 4 666 10693 14,2 5 433 7 879 13312 Obbligazioni estere 3 578 4 365 7943 10,5 3122 3 214 6 336 8,6 Totale 9605 9031 18 636 24,7 8 555 11093 19648 26,8 Crediti consorziali 22376 34 337 56 713 75,3 22335 31274 53 609 73,2 TOTALE GENERALE 31981 43 368 75 349 100,0 30 890 42 367 73257 100,0 13633 15915 29548 15200 24632 39832 Emittenti Paesi sviluppati 39,2 54,4 Emittenti del Paesi della CEE (ivi compresi gli organismi comunitari) 6469 7217 13 686 18,2 Altri 7164 8 698 15 862 21,0 9 669 16 888 7981 14 963 22 944 23,1 31,3 Paesi In via di sviluppo 15 545 25 052 40 597 53,9 13736 15 897 29633 40,4 Paesi dell'OPEC 2 758 3 417 6175 12 787 21635 34 422 8,2 45,7 1695 2 468 4163 12 041 13 429 25 470 34,7 2 024 1454 3 478 4,6 666 953 1619 2,2 Altre organizzazioni Internazionali 597 905 1502 2,0 1288 768 2 056 2,8 Altri (non classificati) 182 42 224 0,3 117 117 0,2 Altri Paesi dell'Europa orientale (ivi compresi gli organismi del Comecon) TOTALE GENERALE 31981 43 368 75 349 100,0 7 219 5,7 30 890 42 367 73 257 100,0 Tatieiia 2: Operazioni di raccolta sul mercato internazionale dal 1976 al 1980 (emissioni obbligazionarie pubbliche e crédit! consorziali) (in milioni di E C U ) 1976 1977 1978 1979 1980 Eurobbiigazioni 10415 13 095 9 310 10 693 13312 Obbligazioni estere 10932 8 898 9277 7943 6 336 Crediti consorziali 24 788 29 764 52 338 56 713 53 609 46135 51757 70 925 75349 73 257 Com'era da attendersi, questa tendenza al rialzo è stata subito seguita da un aumento dei tassi d'interesse sul mercato dell'eurodollaro, ma la severità delle misure statunitensi ha anche contribuito ad un rafforzamento del tasso di cambio del dollaro rispetto alla maggior parte delle principali monete. L'aumento del rendimento reale sui titoli in dollari ed il rafforzamento dello stesso dollaro hanno costituito un forte richiamo per gli investitori internazionali, che hanno incominciato a preferire sempre più i titoli in dollari anziché quelli in altre monete. Nello stesso tempo la crescita dei disavanzi di parte corrente delle bilance dei pagamenti, soprattutto a causa dell'aumento dei prezzi del petrolio, ha reso la maggior parte dei Paesi industrializzati molto sensibili ai deflussi di capitale. Una conseguenza diretta dell'aumento dei tassi d'interesse nel comparto del dollaro in marzo e del simultaneo rafforzamento della stessa moneta sui mercati valutari è stato il generale aumento dei tassi d'interesse a breve ed a lungo termine non solo negli altri comparti del mercato internazionale ma anche su molti mercati nazionali dei capitali. L'aumento dei rendimenti obbligazionari intervenuto sulla maggior parte dei mercati in febbraio e in marzo ha scoraggiato i potenziali emittenti, e le nuove emissioni, ad eccezione quelle di «notes» a tasso variabile, hanno teso a diminuire nel corso del trimestre. Tuttavia, verso la fine di marzo, le tensioni negli USA si sono allentate sensibilmente in quanto gli investitori prevedevano che l'indebolimento dell'attività economica sarebbe sfociato in una vera e propria recessione. Ciò ha provocato in aprile una netta caduta dei tassi d'interesse tanto sui dollari USA quanto sugli eurodollari — caduta tanto spettacolare quanto il 11 rialzo intervenuto alcune settimane prima —, cui son seguiti un allentamento delle restrizioni creditizie all'inizio di maggio ed una tendenza più moderata al ribasso sino a metà giugno. Quest'andamento nei comparti del dollaro ha aperto la strada ad una flessione, anche se meno accentuata, dei tassi d'interesse a breve e lungo termine negli altri comparti del mercato internazionale e sulla maggior parte degli altri mercati nazionali. La nuova attività di emissione ne è stata cosi stimolata e, tranne per quanto riguarda le emissioni obbligazionarie estere 0 «Yankee» sul mercato di Nuova York, è rimasta sostenuta almeno sino alla fine di luglio. L'ondata di nuove emissioni da parte di emittenti nazionali sul mercato obbligazionario di Nuova York è stata tanto massiccia da sommergere praticamente la domanda d'investimento in titoli da parte dei non residenti, ed a fine giugno è sembrata avere superato la capacità di assorbimento del mercato. All'apparire dei primi segni di una nuova ripresa dell'economia statunitense, i tassi d'interesse hanno incominciato a salire nuovamente nei comparti del dollaro, e a fine settembre, quando la domanda di crediti bancari e l'inflazione stavano nuovamente mostrando una tendenza accelerata all'aumento, le autorità degli Stati Uniti sono ricorse, per la seconda volta nel 1980, ad un inasprimento della politica monetaria, reso ancora più severo in novembre e proseguito oltre la fine dell'anno. Il conseguente aumento dei tassi d'interesse a breve ed a lungo termine nel comparto del dollaro si è rivelato superiore e più duraturo di quello intervenuto in primavera, ma una flessione temporanea dei tassi d'interesse a breve all'inizio di ottobre è stata sufficiente per indurre il comparto del dollaro del mercato obbligazionario internazionale ad assorbire un elevato numero di emissioni a tasso d'interesse fisso. Durante il resto dell'anno, tuttavia, il lancio di emissioni in dollari a tasso d'interesse fisso ha continuato a rivelarsi molto difficile, tanto che diversi emittenti sono ricorsi all'offerta di speciali incentivi (p. es. emissione di titoli pagati all'inizio solo parzialmente, titoli con «warrants» che offrivano la facoltà ai portatori di obbligazioni di sottoscrivere — dopo un intervallo di tempo durante il quale si presumeva che le quotazioni obbligazionarie sarebbero salite — nuove obbligazioni, per lo stesso importo e alle stesse condizioni, oppure garantendo il valore dello yen ad un tasso 12 di cambio fisso per il pagamento degli interessi ed il rimborso del capitale). Inoltre, a seguito del rialzo delle quotazioni azionarie su diverse piazze, verso la fine dell'anno è cresciuta la preferenza del pubblico per le emissioni convertibili e gli emittenti hanno continuato ad attingere sul mercato con emissioni di «notes» a tasso variabile. Nei comparti delle monete diverse dal dollaro, la tendenza dei tassi d'interesse a seguire l'aumento dei tassi nel comparto della moneta USA negli ultimi mesi dell'anno è stata meno accentuata che in primavera. Nella prospettiva di una crescita economica più lenta in diversi Paesi europei, la resistenza ad un aumento del costo della raccolta si è fatta più forte. Allo scopo di migliorare le condizioni sui mercati obbligazionari, nell'ultimo trimestre dell'anno c'è stata una sospensione, a partire da metà novembre, delle emissioni in marchi tedeschi da parte di emittenti esteri, ad eccezione delle organizzazioni internazionali. Su diversi mercati nazionali, come su quello del Giappone dall'inizio di marzo alla fine di maggio e poi nuovamente negli ultimi due mesi dell'anno, gli elevati tassi d'interesse hanno indotto la maggior parte degli emittenti esteri a rinviare ο ad annul lare le loro emissioni. Gli elevati tassi d'interesse hanno costituito inoltre il motivo principale per cui sul mercato nazionale del Regno Unito, dove i controlli sui prestiti emessi da non residenti erano stati sospesi nell'ottobre 1979, vi è stata una sola emissione estera — da parte del Regno di Danimarca — in tutto il 1980. In Svizzera, d'altro lato, il mercato primario ha continuato ad assorbire durante tutto l'anno nuove emissioni a rendimenti relativamente bassi, anche se talvolta non senza segni di tensione. Valute Nonostante i due notevoli aumenti dei rendimenti nei comparti del dollaro, la quota delle emissioni obbligazionarie pubbliche in dollari USA è salita dal 51,6% nel 1979 al 53,0% nel 1980, mentre il totale delle stesse emissioni è passato da 18,6 a 19,6 miliardi di ECU (ν. tabella 3). La quota delle emissioni in franchi fran cesi è aumentata invece dal 2,2% nel 1979 al 3,9% nel 1980, e quella delle emissioni in sterline è passata dall'I al 3,9%; la maggior parte delle emissioni in queste due monete è stata lanciata, più che sui mercati nazionali, su quello internazionale. Nel 1980 sono state inoltre effettuate emissioni per un importo più elevato in fiorini e meno elevato in dollari canadesi. Le monete che hanno svolto però nell'anno in esame un ruolo meno importante sono state soprattutto il marco tedesco, sceso dal 19% al 17,7%, e lo yen che, con una quota del 5%, ha registrato un calo dell'I,6% rispetto all'anno precedente. Le emissioni in marchi tedeschi hanno risentito del fatto che gli investitori sono stati attirati dai rendimenti più elevati offerti in altri Paesi, mentre la diminuzione dei prestiti esteri in yen è dovuta principalmente alla più intensa attività di emissione del governo giapponese. Il franco svizzero ha mantenuto più ο meno la stessa posizione dell'anno precedente, con una quota pari a un ottavo del totale. Emittenti L'aumento di un miliardo di ECU nel totale delle emissioni obbligaziona rie pubbliche si spiega facilmente con la maggiore attività di raccolta da parte dei Paesi sviluppati, che nel 1980 hanno ottenuto un importò superiore di 1,2 miliardi di ECU rispetto all'anno precedente (v. tabella 4). Tra gli emittenti dei Paesi sviluppati, quelli della CEE hanno allargato di molto la loro quota, aumentata infatti dal 28,4 al 35,9%, mentre quella degli emittenti degli altri Paesi sviluppati è scesa dal 53,7 al 47,9% nonostante il maggiore ricorso ai mercati esteri delle società e, soprattutto, delle banche statunitensi. Diversi sono i motivi per cui gli emittenti della CEE hanno intensificato ia loro attività: i governi di taluni Paesi membri — p. es. quelli del Belgio, della Danimarca e dell'Irlanda — hanno cercato di finanziare une parte del loro fabbisogno finanziario ricorrendo a fonti esterne per evitare forti tensioni sui propri mercati nazionali (va precisato che i prestiti belgi, non essendo lanciati sotto forma di emissioni pubbliche, non rientrano in queste statistiche). Per quanto concerne gli enti pubblici, in diversi Paesi membri della Comunità Europea essi hanno raccolto nel 1980 un maggior volume di risorse tramite emissioni obbligazionarie sui mercati esteri. Anche le banche operanti nella Comunità sono ricorse maggiormente nel 1980 ai mercati internazionali per finanziare l'espansione delle loro operazioni in altre monete, principalmente in dollari; queste banche rientrano tra gli «emittenti dei Paesi della CEE», anche se è noto che una parte del loro capitale è detenuta fuori della Comunità (p. es. partecipazioni nel Medio Oriente). Anche le operazioni di raccolta dei «Paesi sviluppati fuori della CEE» hanno assunto, per una buona par- te, la forma di emissioni lanciate da governi nazionali, con la Svezia al primo posto. L'Austria, la Finlandia e l'Australia hanno lanciato più di un'emissione ciascuna, mentre una sola emissione è stata effettuata dalla Norvegia, dalla Nuova Zelanda e dal Sud Africa. Come è stato detto precedentemente, le banche e gli istituti finanziari degli Stati Uniti hanno cercato attivamente di raccogliere fondi fuori del proprio mercato nazionale, e verso la fine dell'anno un alto numero di imprese industriali e commerciali giapponesi ha attinto ai mercati internazionali ed ai mercati obbligazionari esteri approfittando della favorevole disposizione nei loro confronti a seguito del miglioramento delle prospettive della loro economia. del Consiglio Europeo, dell'Eurofima e della Banca Nordica per gli Investimenti), dovrebbero essere aggiunte all'importo raccolto sui mercati dei capitali per conto dei Paesi del Terzo Mondo. Tra i «Paesi in via di sviluppo» figurano ai primi posti, come emittenti, i governi nazionali dei grandi Paesi latino-americani (Argentina, Brasile, Cile, Messico e Venezuela), ma hanno lanciato emissioni obbligazionarie pubbliche anche la Costa Rica, la Tailandia e le Filippine. A parte le emissioni di banche dell'India, della Costa d'Avorio, del Marocco, di Taiwan e della Iugoslavia, le restanti operazioni dei Paesi in via di sviluppo sono state effettuate per conto di emittenti latino-americani. Le emissioni della Banca Mondiale e delle banche di sviluppo regionale, elevatesi a circa 1,45 miliardi di ECU e comprese nel totale delle «altre organizzazioni internazionali» (nel quale non sono però compresi i prestiti del «Fonds de Réétablissement» Emissioni eurobbligazionarie settore per La percentuale di emissioni eurobbligazionarie lanciate da istituti finanziari, organizzazioni internazionali, governi nazionali ed enti pubblici è rimasta, nell'insieme, suppergiù allo stesso livello dell'anno precedente, pari cioè a circa i due terzi del totale; gli istituti finanziari sono andati però guadagnando terreno negli ultimi due anni, principalmente a spese — come lo mostra la seguente tabella — degli enti pubblici. Rendimenti medi delle nuove emissioni obbligazionarie sui principali mercati % 16 — / / \ '. \1 r· \ / ^ / \\ / ^ f. .^ 15 14 13 • / / /^ / 1/' ^ "v / ' -^ ί r 11 10 ^ . : • \^ i^ f « i F r :^ F^ r^ !.»^ .^ ^ — k- 'V. ^' —/ / . VÌ^ ^j 6 -~^ Ν :: *·» N. ,' \, V, /• . / / "-^/ — 4 - · • : * y ,_ : i >·« ^ / <. ,· ·»_ ÌTT^ •"-ΐ ^' / / •^ ' — -1\ "^^/ /V A —' Γ '^ /- — — :.^ '"-^ s . • - l ~ \ t t ^ .^^ r - 1— ^ / / 1 Γ "-i ^ >·'' *- ^ <' '-^ / / / ·* • • «*• • i / "^ -^ * Γ/ φ • J / 1 — =^ --·· M !^— / i <-Λr A /' / 3^ t -•' -.« • • — ' r\ 1 \ V ii • - - . 1 / • / \\ t 12 t _^ .^ y < ^ > ^ " ~• f — ( - — • κ 'S ' -" / ^ —' G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D 1978 1979 Mercato obbligazionario in eurodollari Mercato obbligazionario in euromarchi Mercato svizzero delle emissioni estere Mercato giapponese delle emissioni estere Mercato nazionale USA (emissioni a lungo termine di enti pubblici classificati «AA») 1980 { Obbligazioni con scadenze comprese tra 7 e 15 anni emesse da emittenti di prima categoria Fonte: BEI Fonte: Salomon Brothers Tutti i rendimenti sono calcolati secondo il metodo abitualmente utilizzato dall'International Association of Bond Dealers (lABD) * L'asterisco indica che non sono state effettuate nuove emissioni da parte di emittenti di prima categoria. 13 Tabella 3: Emissioni eurobbligazionarie ed obbligazionarie estere suddivise per moneta (in milioni di ECU) Obbligazioni estere Eurobbiigazioni 1979 Monete 1980 Tsem. 2° Sem. 1979 Totale 1°sem. 2° Sem. Totale 3 438 3 376 6814 3 695 5 363 9 058 Dollari canadesi 248 62 310 80 104 184 Marchi tedeschi 1641 786 2 427 1056 1395 2451 Dollari USA Sterline 1980 1°sem. 2° sem. 1438 Totale 1362 1979 Totale 1 °sem. 2° sem. Totale 402 1353 2 800 951 40 1057 1097 377 655 1980 1°sem. 2° sem. Totale % 1°sem. 2° sem. Totale % 4 876 4 738 9 614 51,6 4 646 5 765 10411 53,0 248 62 310 1,6 80 104 184 1 032 1681 1 843 3 524 19,0 1433 2 050 3 483 1,0 17,7 138 46 184 213 429 642 123 123 184 1,0 213 552 765 3.9 38 7 45 34 32 66 49 55 104 98 127 225 138 87 46 Fiorini olandesi 62 149 0,8 132 159 291 Franchi francesi 160 110 270 235 346 581 56 86 142 120 69 189 216 196 412 2,2 355 415 770 1,5 3,9 1 113 2 374 1 106 1261 1 113 2 374 12,7 1106 1 311 2417 12,3 52 86 47 125 172 645 498 1 143 363 1311 454 2417 34 817 679 550 1229 6,6 410 579 989 5,0 330 227 557 73 85 158 89 194 283 107 73 180 419 421 840 4,5 180 158 338 1,7 60Ì27 4666 10 693 5433 7879 13 312 3 578 4365 7943 3122 3214 6336 9605 9031 18 636 100,0 8 555 11093 19648 100,0 Franchi svizzeri Yen giapponesi Altre monete Totale 1261 Tabella 4: Emmissioni eurobbligazionarie ed obbligazionarie-estere suddivise per emittente (in milioni di ECU) Eurobbiigazioni 1979 Ernlttentl I. 1°sem. 2° Sem. Obbllgazion estere 1980 1979 Totale f s e m . 2° sem. Totale 1°sem. 2° sem. Totale 1979 1980 Totale 1°sem. 2° sem. Totale 1°sem. 2° sem. 1980 Totale % 1°sem. 2° Sem. Totale % Paesi sviluppati 5 022 3 965 8 987 4 495 7 265 11 760 2 925 3 381 6 306 2 381 2 328 4 709 7 947 7 346 15 293 82,1 6 876 9 593 16 469 83,8 Emittenti dei Paesi della CEE (ivi compresi gli organismi comunitari) Altri 1753 7 613 3366 2 101 2 558 4 659 946 973 7 979 937 1460 2 397 2 699 2 586 5 285 28,4 3 032 4 078 7050 35,9 3269 2 352 5 621 2 394 4 707 '7101 1979 2408 4 387 7 450 868 2378 5248 4 760 10 m s 53,7 3844 5575 9419 47.9 808 521 1329 432 504 936 343 327 670 238 228 466 848 1999 10,7 670 732 1402 36 72 708 96 96 40 76 72 748 0,8 96 96 7,1 0,5 772 449 7 227 408 840 303 1075 776 7 857 9,9 670 636 1306 6,6 22 22 36 41 41 0,2 36 36 0,2 158 355 470 7,0 973 4666 10693 5 433 100,0 8555 II. Paesi in via di sviluppo Paesi dell'OPEC Altri Ill Paesi dell'Europa orientale (ivi compresi gli organismi del Comecon) IV. Altre organizzazioni internazionali (') Totale 197 6027 432 36 110 40 327 630 19 19 238 228 580 310 638 948 503 658 7879 13312 3578 4365 7943 3122 3214 466 1 161 6336 (^) Banca Africana per lo Sviluppo, Banca Asiatica per lo Sviluppo, Consiglio d'Europa, Eurofima, Banca interamericana per lo Sviluppo, Banca Nordica per gli Investimenti, Banca Mondiale. Fonte: BEI 1 151 507 796 9605 9031 1 303 18636 768 1 741 11093 19648 8,9 100,0 Le flessione dei prestiti andati nel 1980 ai settori manifatturiero e commerciale, dovuta probabilmente ad un peggioramento delle prospettive economiche, sembra essere stata controbilanciata dall'aumento dei prestiti ottenuti dagli enti pubblici. Sembra inoltre che nel 1980 sia stato raccolto sui mercati obbligazionari un maggiore importo a favore delle industrie estrattive, ivi compreso lo sfruttamento di giacimenti d'idrocarburi. Crediti consorziali I crediti internazionali a medio e a lungo termine concessi da consorzi bancari sono andati diminuendo nei primi mesi del 1980, in parte per l'assenza sul mercato, sino all'inizio di aprile, delle banche giapponesi — ma il loro rientro è stato limitato — e in parte perché le banche statunitensi si son trovate a dover soddisfare una forte domanda di crediti negli stessi USA. È probabile inoltre che vi sia stata una certa riluttanza da parte dei mutuatari a concludere accordi comportanti tassi d'interesse iniziali molto alti, come sarebbe stato il caso sin circa la metà di marzo. L'attività è aumentata a seguito di una flessione dei tassi interbancari a medio termine sul mercato dell'eurodollaro, che sono utilizzati come tassi di riferimento per la fissazione, ad intervalli regolari di 3 ο 6 mesi, di quelli sui crediti internazionali accordati da consorzi bancari, ed il totale dei contratti di prestito conclusi nella prima metà del 1980 ha cosi raggiunto circa lo stesso importo del primo semestre 1979 (v. tabella 6). temporali dovuti al fatto che le statistiche registrano i crediti accordati e non la loro utilizzazione. Le operazioni, inoltre, sono registrate al lordo, e non tengono conto dei rimborsi anticipati rispetto ai piani di ammortamento (come ha fatto, p.es. in larga misura il Regno Unito nel corso dell'anno). D'altra parte lo spazio di manovra sempre più ampio dato alle banche giapponesi nella seconda metà dell'anno avrebbe fatto prevedere una loro maggiore attività, ma anche in questo caso si sarebbe fatto sentire l'impatto dello sfasamento temporale. Il massimale per la quota delle banche giapponesi nei crediti consorziali, che era stato nullo nel primo trimestre dell'anno e del 20% per i sei mesi a partire da aprile, è stato ulteriormente aumentato in ottobre per consentire loro di accordare un importo superiore del 50% nei sei mesi successivi. Le prime indicazioni per il quarto trimestre mostrano in effetti che l'importo dei crediti andava aumentando verso la fine dell'anno, ma la diversità dei risultati del secondo semestre rispetto a quelli del primo induce a pensare che le banche, in generale, hanno prestato maggiore attenzione al «rischio Paese» e che hanno pertanto preferito concedere crediti a mutuatari di prim'ordine, anche se ciò significava una riduzione del loro «spread». Per la maggior parte dei crediti consorziali concessi nel 1980 si è continuato ad utilizzare, come tasso di riferimento, il tasso interbancario per i prestiti a tre ο sei mesi sulla piazza di Londra (LIBOR) al qualeviene aggiunto un certo margine (spread), ma per un numero di credi ti maggiore che in passato si è ricorso ad altri tassi di riferimento. Per gli stessi tassi di riferimento, gli «spreads» che le banche hanno applicato ai mutuatari dei Paesi industrializzati non hanno subito notevoli modifiche nel corso del 1980: quelli per i governi nazionali erano compresi in generale tra lo 0,375% e lo Tabella 5: Emissioni eurobbligazionarie per settore Percentuale del totale 1977 La differenza dei risultati tra i due semestri del 1980 sembra imputabile, almeno in parte, a sfasamenti 1979 1980 8,0 9,9 5,9 6,7 17,1 12,4 18,1 13,5 Commercio 1,7 2,6 3,5 3,2 Trasporto e comunicazioni 6,6 4,0 3.8 4,3 Industrie estrattive Imprese manifatturiere Aziende pubbliche (enti elettrici, del gas, acquedottistici) 7,2 4,9 4,6 8,3 Istituti finanziari 29,9 29,4 36,7 40,2 Organizzazioni intemazionali 10,5 13,4 11,9 10,8 Governi nazionali, enti provinciali e locali 18,7 23,4 15,4 12,6 0,1 0,4 100,0 100,0 Altri Nella prima metà dell'anno le banche hanno continuato ad accordare crediti ai Paesi in via di sviluppo non facenti parte dell'OPEC ad un ritmo pressoché uguale a quello dell'anno precedente. I crediti ai Paesi dell' OPEC sono diminuiti di circa 1 miliardo di ECU rispetto al 1979, essendosi elevati a 1,7 miliardi; questa flessione sarebbe da imputare, in gran parte, ad un loro minore fabbisogno. Quest'andamento è però bruscamente cambiato nella seconda metà dell'anno, quando i crediti ai Paesi in via di sviluppo sono diminuiti di 9 miliardi di ECU, di cui 8 per i Paesi non facenti parte dell'OPEC. D'altro lato i crediti consorziali ai Paesi sviluppati, dopo un modesto incremento nella prima metà dell'anno, sono aumentati di 6,5 miliardi nel secondo semestre. 1978 0,3 100,0 100,0 Tabella 6: Crediti consorziali (Ripartizione per emittente) in milioni di ECU 1980 1979 1°sem. 2°sem. Totale % 1°sem. 2°sem. Totale % 5686 8 569 14255 25,1 8 324 15 039 23 363 43,5 3 770 4 631 8 401 14,8 4 18Z 5651 9 838 18,3 1916 3 938 5 854 10,3 4 137 9 388 13 525 25,2 II. Paesi In via di sviluppo 14394 24204 38 598 Paesi dell'OPEC 2 682 3 345 6 027 Altri 11712 20 859 32 571 68,1 10,6 57,5 13 066 15165 28 231 1695 2372 4 067 11371 12 793 24 164 52,7 7,6 45,1 1. Paesi sviluppati Emittenti dei Paesi della CEE (ivi compresi gli organismi comunitari) Altri III. Paesi dell'Europa orientale (Ivi compresi gli organismi del Comecon) 3 437 6,0 630 109 199 0,4 315 42 224 0,4 2024 1413 IV. Altre organizzazioni Internazionali 90 V. Altri (non classificati) 182 TOTALE 22 376 34337 56 713 100,0 953 117 1583 3,0 315 0,6 117 0,2 22 335 31274 53 609 100,0 15 0,5%, a seconda della durata, men tre alle imprese pubbliche veniva probabilmente applicato uno spread superiore dello 0,125% per i crediti I cui tassi si basavano sul LIBOR ο su tassi interbancari similari. Per ottenere tuttavia uno spread inferio re — il che rappresentava sempre più per i mutuatari una questione di prestigio — per diversi contratti di prestito si è preso come tasso di riferimento il tasso base (prime rate) delle banche statunitensi. Alcuni consorzi bancari sembrano in effetti preferire il tasso base statunitense, rivelatosi molto spesso più elevato del LIBOR, e le banche hanno perciò accettato uno spread inferiore dello 0,125% rispetto a quello su crediti comparabili con tassi basati sul LIBOR. La forbice degli spreads sui crediti ai Paesi in via di sviluppo è rimasta ampia, anche se non del tutto quanto negli anni precedenti. A mutuatari ben conosciuti dei grandi Paesi dell'America Latina è stato applicato uno spread dello 0,625%, contro lo 0,875% alla Nigeria e l'I,875% allo Zaire per il consolidamento di un prestito. Sembra tuttavia che la durata dei crediti consorziali non sia dipesa dallo «standing» del mutuatario, bensì delle condizioni del mercato. Nel periodo in cui i tassi d'interesse a breve termine sono sensibilmente aumentati, cioè all'inizio del 1980, la durata dei crediti consorziali ha teso in media a ridursi e poi, gradualmente, ad allungarsi di nuovo, senza però raggiungere la durata prevalente alla fine del 1979. Nell'insieme, restando gli spreads più ο meno immutati, si è indotti a pensare che, nonostante un nuovo al- lentamento delle tensioni, le condizioni sul mercato dei crediti consorziali siano state un po' più rigide rispetto a un anno prima. Il mercato internazionale dei capitali, avendo fatto nel 1980 quanto era possibile per far fronte al riciclaggio del surplus dei Paesi dell'OPEC (dell'ordine di $ 120 miliardi, pari a 86 miliardi di ECU), forse non ha previsto in tutta la loro ampiezza alcune delle conseguenze derivanti dall'aggravamento delle pressioni inflazionistiche e del disavanzo della bilancia dei pagamenti nei Paesi sviluppati. Tra queste conseguenze vi sono stati negli Stati Uniti, nell'anno delle elezioni presidenziali, due spettacolari aumenti dei tassi d'interesse, che hanno contribuito ad aumenti analoghi, anche se meno ampi, sul mercato internazionale e su altri mercati nazionali dei capitali. La persistenza, durante la maggior parte dell'anno, di tassi d'interesse a breve termine ad un livello più alto di quello dei rendimenti a lungo termine ha teso a creare condizioni instabili su diversi mercati obbligazionari, come pure negli Stati Uniti. Nel contempo i crediti concessi da consorzi bancari internazionali, invece di aumentare rapidamente come negli ultimi anni, hanno incominciato a segnare una flessione. le prospettive di crescita dell'economia mondiale. In retrospettiva, è ancora presto per dire se il 1980 sia stato ο no un anno di adattamento ο di consolidamento dei mercati dei capitali, ma è certo che esso ha messo in primo piano i problemi di finanziamento dei Paesi in via di sviluppo e la necessità di trovare delle soluzioni. Queste difficoltà sul mercato internazionale dei capitali, avendo effetti sfavorevoli molto maggiori sul flusso delle risorse finanziarie verso i Paesi in via di sviluppo che non sugli emittenti dei Paesi sviluppati, hanno aggravato i problemi del Terzo Mondo nel far fronte all'aumento dei prezzi del petrolio e peggiorato BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca Europea per gli Investimenti ctie esce contemporaneamente in 7 lingue (danese, francese, greco, inglese, italiano, olandese e tedesco). Personalia A seguito dell'adesione alla Comunità Europea, la Grecia è divenuta il decimo Paese membro della BEI; il Consiglio dei governatori dell'istituto conta ora, pertanto, un nuovo membro: loannis PALEOCRASSAS, Ministro delegato alla Coordinazione. I governatori hanno nominato due nuovi membri del Consiglio di ammini•strazione: il Sig. loannis N. SPENTZAS, Vicegovernatore della Banca Nazionale di Credito Fondiario (Grecia), come amministratore e il Sig. Sven BOYER-SOGAARD, Vicedirettore di Dipartimento alla Banca Nazionale di Danimarca, come sostituto; il Sig. Sven Boyer-Sogaard è stato designato di comune accordo dalla Danimarca, dalla Grecia e dall'Irlanda in applicazione del Protocollo n. 1 allegato all'Atto di adesione della Repubblica ellenica alla Comunità (v. BEI-lnformazioni n. 21 - Maggio 1980). I governatori hanno nominato anche un nuovo amministratore sostituto: il Sig. lan PLENDERLEITH, Senior Manager alla Banca d'Inghilterra, che è subentrato al Sig. Edward A.J. George; questi. Vicedirettore alla Banca d'Inghilterra, era membro del Consiglio di amministrazione della BEI dal 1977. II Prof. Henri LENAERT — Direttore dell'Amministrazione Generale della BEI dal 1962 al gennaio 1980, Segretario Generale dal 1972 al gennaio 1980 e successivamente Consigliere speciale del Comitato direttivo — è andato in pensione. In riconoscimento della sua lunga e apprezzata attività, il Comitato direttivo gli ha conferito il titolo di Segretario Generale Onorario. Il Segretario Generale della BEI è, dal febbraio 1980, il Dott. Eugenio Greppi. 16 Unità di conto Si riporta qui appresso il controvalore in moneta nazionale, al 31 dicembre 1980, dell'unità di conto utilizzata dalla Banca; i tassi sono quelli applicati nel trimestre gennaio-marzo 1981 per l'elaborazione dei prospetti finanziari e dei dati statistici: DM 2,56556 £ 0,549110 FF 5,93916 LIT 1217,30 HFL 2,79081 FB 41,3351 FLUX 41,3351 DKR 7,88723 DR 61,2587 £IR 0,690185 $ USA 1,30963 I dati statistici relativi all'attività della Banca sin dalla sua fondazione ed espressi in unità di conto si basano su tassi di conversione diversi. Pertanto, tenuto conto anche dei movimenti di prezzo intervenuti in un periodo cosi lungo, essi vanno interpretati con prudenza. La composizione e, quindi, il valore dell'unità di conto utilizzata dalla BEI sono identici a quelli dell'unità monetaria europea (ECU). La riproduzione degli scritti apparsi su BEI-INFORMAZIONI è consentita; si gradirebbero comunque la citazione della fonte e l'invio del ritaglio dell'articolo pubblicato. 700, Bd. Konrad Adenauer L-2950 Luxembourg Tel. 43 79-1 Telex 3530 bnkeu lu Telecopiatrice 43 77 04 Dipartimento Italia; Via Sardegna, 38 — 1-00187 Roma Tei 48 36 51 Telex 611130 bankeu ί Telecopiatrice 474 58 77 Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles; rue de la Loi, 227 B-1040 Bruxelles Tei 735 21 38 Telex 21721 bankeu b Liaison Office for the United Kingdom 23, Queen Anne's Gate Westminster GB-London SW1H9BU Tei 222 29 33 Telex 919159 bankeu g Printed in Luxembourg by Imprimerie Coopérative Luxembourgeoise, 44, rue du Canal, Esch/AIzette