European Investment Bank fonds

Transcript

European Investment Bank fonds
BE I _ I N
F 0 _ 0 1 _ 1
9 8 1 _ 0 2 4 _ I T P
BEI Information
Année : 1981
Numéro : 024
Langue : IT
Banca Europea per gli Investimenti
BEI EIB
Den europaeiske Investeringsbank
Europäische Investitionsbank
Ευρωπαϊκή Τράπεζα Επενδύσεων
European Investment Bank
Banque Européenne d'Investissement
Europese Investeringsbank
N.24Febbraio1981
ISSN 0250-3905
Saliti a circa 3,5 miliardi di u.c.i finanziamenti BEI nel 1980
Nel 1980 l'attività della BEI è stata caratterizzata da
una forte concentrazione dei finanziamenti nelle regioni maggiormente colpite dalla disoccupazione
nonché dal maggiore volume di operazioni a favore di
progetti energetici volti a ridurre la dipendenza della
Comunità dalle importazioni di petrolio, ivi compresi
quelli concernenti il risparmio energetico nell'industria e in altri settori.
Il totale delle operazioni per progetti industriali,
Fuori della Comunità la BEI lia accordato, per contribuire allo sviluppo di Paesi chie hanno firmato accordi di associazione ο di cooperazione
con la CEE, circa 550 milioni di u.c.
Più di 100 milioni sono andati alla
Grecia, nel suo ultimo anno di «Paese associato»; infatti il 1'' gennaio
1981 la Grecia ha aderito ufficialmente alle Comunità divenendone il
decimo Paese membro.
Le operazioni di raccolta, principalmente sotto forma di emissioni obbligazionarie pubbliche, sono ammontate a circa 2,5 miliardi di u.c.
In questo numero:
Finanziamenti BEI nel 1980
— nella Comunità
ripartizione per Paese e per
settore
— nei Paesi del Bacino Mediterraneo ed in quelli firmatari della
Convenzione di Lomé
pp. 1-8
Aumento delle operazioni a favore delle piccole e medie iniziative industriali
pp. 8-10
Il mercato internazionale dei capitali nel 1980
pp. 10-16
energetici e infrastrutturali nella Comunità si è elevato a quasi 3 miliardi di unità di conto (u.c.), di cui Γ80%
nei tre Paesi con i maggiori problemi strutturali:
Italia, Regno Unito e Irlanda.
Di detto importo, circa 200 milioni di u.c. provenivano
dalie risorse dei Nuovo Strumento Comunitario di
Prestiti e Mutui (1) (NSC ο Sportello Ortoli); le opera­
zioni effettuate su queste risorse sono gestite dalla
BEI per conto delia CEE.
Nella Comunità
Principali obiettivi: finanziare investimenti per la creazione di nuovi
posti di lavoro, ridurre le importazioni di petrolio
I finanziamenti nella Comunità si sono elevati a 2 950,8 milioni di u.c. (^),
di cui 2 753,2 milioni su risorse proprie della Banca — con un incremento di quasi il 2 1 % rispetto al
1979 (2 281,2 milioni di u.c.)
— e 197,6 milioni su risorse dei
Nuovo Strumento Comunitario (277
milioni nel 1979).
Rispetto
all'anno
precedente
(2 558,2 milioni) l'incremento è stato, in termini nominali, del 15% ma
in valore reale, tenendo conto cioè
degli effetti dell'inflazione, esso
è stato quasi nullo.
li 1980 è stato per la Banca un anno
di consolidamento della sua attività,
cresciuta rapidamente nell'ultimo
periodo — la metà del totale dei
finanziamenti dal 1958 al 1980 è stata infatti accordata negli ultimi tre
anni — nonostante una situazione
poco favorevole agli investimenti in
tutta la Comunità e le tensioni sui
mercati dei capitali.
Le operazioni della Banca si sono
concentrate, in particolare, sugli investimenti per lo sviluppo regionale, che è l'obiettivo principale asse-
gnatole dal Trattato CEE, e su quelli
d'interesse comune a più Paesi
membri ο alla Comunità nel suo
insieme, soprattutto nel settore
energetico.
In questo contesto, la BEI è intervenuta a sostegno delle politiche che il
Consiglio Europeo aveva indicato
come decisive per lo sviluppo della
Comunità nei prossimi anni: favorire
la ripresa degli investimenti, combattere la disoccupazione, perseguire una maggiore convergenza dei
risultati economici nazionali, realizzare i mutamenti strutturali necessari e ridurre per quanto possibile la
dipendenza dalle importazioni di petrolio.
# /nvesf/menf/. secondo le stime della stessa Banca, i finanziamenti da
essa accordati nel 1980 avrebbero
permesso la realizzazione, nella Co-
(') La Commissione delie Comunità Europee
è stata autorizzata dal Consiglio delle Comunità Europee ad emettere prestiti sino a concorrenza di un miliardo di unità di conto,
a nome della CEE, per promuovere gli investimenti nella Comunità, La Commissione decide
sull'ammissibilità dei progetti al finanziamento
sulla base delle direttive fissate dal Consiglio
delle Comunità Europee. La BEI riceve le domande di finanziamento, le esamina secondo
i criteri da essa abitualmente applicati, delibera
sulla concessione dei finanziamenti e sulle
condizioni e quindi li amministra a nome, per
conto ed a rischio della Comunità.
(^) Finanziamenti a lungo termine, ad eccezione di una garanzia in Germania per 14,2 milioni
di u.c.
munita, di investimenti fissi del valore globale di circa 8,7 miliardi di
u.c.
Gli investimenti nei due Paesi dove
i fabbisogni sono maggiori - Italia
e Irlanda - sono stati favoriti dalla
concessione dell'abbuono d'interesse del 3% su risorse di bilancio
della Comunità, che ha interessato
circa il 60% delle operazioni ivi effettuate (per un totale di 1 020 milioni
di u.c.). L'abbuono, accordato nel
quadro degli accordi conclusi in occasione
dell'adesione
dell'Italia
e dell'Irlanda al Sistema IVIonetario
Europeo ('), è stato finanziato sulle
risorse previste a tale scopo nel
bilancio 1980 nonché sull'importo
residuo del 1979.
•Energ/a.si valuta che i progetti che
la BEI ha contribuito a finanziare nel
1980 — centrali idroelettriche, a carbone ο nucleari, sviluppo di risorse
petrolifere europee, gasdotti, inve­
stimenti per il risparmio energetico
— dovrebbero permettere, quando
saranno pienamente operativi; di ri­
durre le importazioni di petrolio di
12 milioni di tonnellate l'anno. Con­
siderando tutti i progetti energetici
finanziati negli ultimi quattro anni
(1977-1980), il loro impatto può essere calcolato in circa 50 milioni di
tonnellate l'anno; ciò costituisce un
notevole contributo al raggiungimento dell'obiettivo fissato dal Consiglio delle Comunità Europee per il
1990, limitare cioè le importazioni
nette di petrolio ad un volume non
superiore a quello del 1978: 470
milioni di tonnellate (50 milioni di
tonnellate l'anno corrispondono
all'11 % circa di questo quantitativo).
^Occupazione: è difficile calcolare
l'impatto finale degli investimenti
non ancora ultimati, ma i progetti
finanziati nel 1980 dovrebbero consentire la creazione ο la salvaguar­
dia di un elevato numero di posti di
lavoro permanenti - sino a 50 000 -,
principalmente nel settore industria­
le (ivi compresi i 16 000 posti di
lavoro che dovrebbero essere creati
nelle fabbriche «precostruite» che la
Banca ha contribuito a finanziare in
Irlanda).
Vi sono poi gli effetti temporanei che
hanno sull'occupazione, in partico­
lare, la costruzione di opere d'infra­
struttura ο energetiche (spesso per
lunghi periodi) nonché le forniture
di servizi e materiali. L'impatto complessivo dei progetti finanziati nel
1980 può essere valutato in oltre
600.000 persone/anno, il che corrisponderebbe a circa 120.000/
130.000 posti di lavoro l'anno nel
1980 e nel 1981 e ad un numero
progressivamente decrescente negli
anni successivi.
Si dovrebbero inoltre aggiungere,
ma è impossibile quantificarli, gli
effetti a lungo termine della maggior
parte dei progetti d'infrastruttura
— p.es. approvvigionamento idrico,
fognature, comunicazioni —, che
creano direttamente pochi posti di
lavoro fissi ma sono necessari per lo
sviluppo economico.
Priorità alle regioni dove i problemi
sono più gravi
Delle operazioni nella Comunità, circa 2 miliardi di u.c. sono andati ad
investimenti nelle regioni economicamente meno sviluppate ο confron­
tate a problemi di riconversione in­
dustriale; di detto importo, i due
terzi sono stati concessi nelle zone
maggiormente interessate dalla poli­
tica regionale comunitaria, cioè in
Irlanda, nel Mezzogiorno d'Italia,
nell'Irlanda del Nord ed in Groenlandia.
Nella scala delle priorità, ai primi
posti hanno figurato gli investimenti
nelle regioni con un alto tasso di
disoccupazione: più deir80% dei finanziamenti per lo sviluppo regionale è andato infatti alle zone in cui il
numero di disoccupati superava il
7,5% della popolazione attiva.
Oltre all'industria ed all'agricoltura,
detti finanziamenti hanno riguardato
soprattutto le telecomunicazioni, le
infrastrutture dei trasporti, l'approvvigionamento idrico e le fognature.
L'altro importante compito assegnato alla Banca dal Trattato CEE è il
finanziamento di investimenti di interesse comune a più Paesi membri
ο alla Comunità nel suo insieme;
a tale titolo la BEI è intervenuta
soprattutto nel settore energetico
(ivi compresi gli investimenti volti
a permettere risparmi d'energia ο la
ristrutturazione dei consumi, come
p.es. la conversione di centrali dal­
l'alimentazione a nafta a quella
a carbone), ma anche per il migliora­
mento delle comunicazioni tra i Pae­
si membri, per investimenti indu­
striali comportanti una cooperazio­
ne tra imprese di più Paesi membri
in settori a tecnologia avanzata e per
la protezione dell'ambiente.
dustriale), che si sono elevati a 585,4
milioni di u.c. contro 377,6 milioni
nel 1979, quando già era stato registrato un incremento del 40% rispetto all'anno precedente.
Questo risultato è dovuto principalmente al raddoppio dei prestiti globali, destinati al finanziamento di
piccole e medie iniziative (il prestito
globale consiste nell'aprire una linea di credito ad una banca ο ad un
istituto finanziario, operante su sca­
la regionale ο nazionale, che utilizza
l'importo messo a sua disposizione
per accordare crediti di un importo
minimo di 25 000 u.c. per piccoli
e medi investimenti scelti con l'ac­
cordo della Banca stessa).
Prestiti globali a favore dello svilup­
po industriale sono stati concessi in
Italia, in Irlanda, nel Regno Unito, in
Danimarca ed in Belgio; essi sono
ammontati a 265,5 milioni di u.c.,
contro 137,1 milioni nel 1977 e 99,9
nel 1978.
Nel 1980 i crediti su prestiti globali
hanno contribuito a finanziare 518
iniziative, contro 415 nel 1979. La
tendenza è stata quella di destinare
i crediti ad investimenti di dimensioni ancora più modeste (^) che nel
1979, ed oltre il 90% di questi ultimi
è stato realizzato da piccole ο medie
imprese (^).
La BEI annette particolare importan­
za ai prestiti globali soprattutto
perché gli investimenti cui sono diretti tendono ad essere ad alta intensità di occupazione. Va rilevato
inoltre che tre prestiti globali per
21,2 milioni di u.c. — accordati in
Italia ed in Irlanda— hanno interes-
Γ) Con decisione del Consiglio delle Comunità
Europee, un abbuono d'interesse del 3% a carico del bilancio della Comunità può essere
accordato a favore di taluni finanziamenti concessi su risorse proprie della BEI e su quelle
del Nuovo Strumento Comunitario, dal 1979 al
1983, nei Paesi membri meno prosperi della
Comunità che partecipano a pieno titolo al
Sistema Monetario Europeo (sono cosi designate l'Italia e l'Irlanda). Tali mutui a tasso
agevolato devono essere concentrati sui progetti d'infrastruttura (compresi quelli energetici) che contribuiscono a risolvere i principali
problemi strutturali nei Paesi interessati
nonché a ridurre le disparità regionali ed a migliorare la situazione occupazionale; la decisione di ammissibilità dei progetti all'abbuono
viene presa dalla Commissione, sulla base
delle direttive fissate dal Consiglio delle Comunità Europee,
1 principali settori finanziati
{') Anche se il numero dì iniziative finanziate
nel 1980 è sensibilmente aumentato, il totale
dei crediti si è elevato a 131,6 milioni di u.c.
contro 131,4 l'anno precedente. Si fa notare
che diversi prestiti globali sono stati concessi
verso la fine dell'anno, per cui il loro impatto si
dovrebbe far sentire soprattutto nel corso del
1981.
Di particolare rilievo è l'incremento
del 55% dei finanziamenti per il settore produttivo (principalmente in-
(') Secondo la definizione comunitaria sono le
imprese con un massimo di 500 addetti e con
immobilizzi non superiori a 30 milioni di u.c.,
nelle quali le partecipazioni azionarie di grandi
società non superano un terzo del totale.
sato investimenti diretti a permettere
una migliore utilizzazione dell'energia in pìccole e medie imprese.
Per quanto concerne le operazioni
a favore dell'industria, va menzionata anche la concessione di diversi
finanziamenti per ridurre il consumo
di energia di grandi impianti industriali e, in Irlanda, per la costruzione di fabbricati industriali precostruiti ο «chiavi in mano».
I finanziamenti nel settore energeti­
co, principalmente per impianti di
produzione e trasmissione, sono
ammontati a 1 186 milioni di u.c. (di
cui 108 milioni su risorse del Nuovo
Strumento Comunitario), pari ad ol­
tre il 40% delle operazioni concluse
nel 1980.
e corrisponde a quasi il 44% del
totale delle operazioni della Banca
nella Comunità, circa i due terzi
sono andati ad investimenti nel Mezzogiorno.
A seguito delle tragiche conseguenze del terremoto che ha colpito l'Italia meridionale nel novembre 1980,
la BEI è chiamata a svolgere nei
prossimi anni un importante ruolo
nel quadro degli sforzi comunitari
per contribuire al ripristino delle infrastrutture danneggiate ed alla ripresa economica delle zone devastate. Per investimenti in queste
stesse zone diversi finanziamenti
per circa Lit 200 miliardi sono stati
accordati nel dicembre scorso.
Un abbuono d'interesse del 3%, su
Importi più cospicui che nel 1979 risorse di bilancio della Comunità,
sono andati agli impianti nucleari, è stato applicato ad operazioni per
allo sviluppo di giacimenti d'idrocar- un totale di 719 milioni di u.c. (Lit
buri europei, ai gasdotti, alle centrali 854 miliardi) nel quadro degli accorelettriche a carbone, a progetti di di sul Sistema Monetario Europeo
teleriscaldamento e all'estrazione di (SME).
torba.
Un terzo del totale dei finanziamenti
Gli altri principali settori d'interven- è stato destinato alla produzione
e alla trasmissione di energia elettrito sono stati:
ca (425,7 milioni di u.c./Lit 502,4
— le telecomunicazioni, con 366,3 miliardi). Tra gli investimenti finanmilioni di u.c. (ivi compresi 39,8 ziati si ricordano le centrali idroeletmilioni su risorse dell'NSC-Nuo- triche di Edolo (Lombardia), delvo Strumento Comunitario);
l'Alta Valle del Gesso (Piemonte) e di
— i trasporti, con 243,6 milioni di Presenzano (Campania); lo sviluppo
u.c. (di cui 37,3 milioni su risorse di giacimenti d'idrocarburi al largo
dell'NSC);
delle coste adriatiche e tirreniche
— acquedotti e fognature, con e sulla terraferma (vicino a Milano
221,4 milioni
ed a Modena nonché in Abruzzo);
— sviluppo agricolo (irrigazione, alcuni tratti del gasdotto Algeriadrenaggio, imboschimento), con Italia in Sicilia ed in Calabria ed un
195,2 milioni.
Va poi ricordato che oltre ai prestiti
globali per il risparmio energetico
nel settore industriale in Irlanda ed
in Italia, la Banca ha anche accordato un prestito globale per il finanziamento, in Danimarca, di piccoli investimenti concernenti reti di teleriscaldamento nonché tre prestiti globali ad un istituto di credito francese
per la realizzazione di piccole e medie infrastrutture volte a favorire lo
sviluppo regionale.
Paese per Paese
Le operazioni di finanziamento in
Italia hanno raggiunto i 1 290,3 milioni di u.c., pari — ai tassi di cambio
vigenti il giorno della firma dei contratti — a Lit 1 533,2 miliardi (ivi
compresi 137,8 milioni di u.c./Lit 165
miliardi su risorse del Nuovo Strumento Comunitario). Di detto importo, che fa registrare un incremento
di oltre il 30% rispetto al 1979 (990,4
milioni di u.c./Lit 1 128,5 miliardi)
gasdotto, da Minerbio (Bologna)
a Zimella (Verona), per il raccordo
della rete nazionale col gasdotto
transaustriaco; la conversione di
centrali elettriche dall'alimentazione
a nafta a quella a carbone, a Brindisi
e nel Sulcis (Cagliari); il potenziamento delle infrastrutture portuali
per il trasporto e lo stoccaggio di
carbone a Savona; il potenziamento
della rete elettrica in Sardegna e nel
Lazio; il miglioramento del sistema
di controllo automatico della produzione e della trasmissione di energia
elettrica su tutto il territorio nazionale; un progetto di teleriscaldamento
a Brescia.
Per lo sviluppo industriale la Banca
ha accordato complessivamente
223,8 milioni di u.c./Lit 266,9 miliardi, di cui più della metà (138,4 milioni di u.c./Lit 166 miliardi) sotto forma
di prestiti globali per il finanziamento di piccole e medie iniziative. La
maggior parte di questi prestiti globali (accordati all'ISVEIMER, all'
IRFIS, alla Banca Nazionale del Lavoro ed al Banco di Napoli) è stata
destinata allo sviluppo del Mezzogiorno, mentre gli altri (andati al
Mediocredito Centrale ed alla Centrobanca) contribuiranno allo sviluppo di zone meno favorite del CentroNord; questi due ultimi istituti hanno
anche ottenuto dei prestiti globali da
utilizzare per investimenti diretti
a permettere una migliore utilizzazione dell'energia elettrica in piccole e medie imprese dell'Italia centrosettentrionale.
Tabella 1: Finanziamenti accordati dalia BEI nella Comunità nel 1980
su risorse proprie della
Banca
milioni
di u.c.
%
Belgio
Danimarca
Germania
Francia
Irlanda
Italia
Regno Unito
Paesi non comunitari (')
153,2
81,1
14,2
279,0
334,3(2)
1 152,5(2)
688,0
50,9
5,6
3,0
0,5
10,1
12,1
41,9
25,0
1,8
Totale
2 753,2(2)
100,0
su risorse
dell'NSC
(Sportello
Ortoli)
milioni
di u.c.
18,1
41,7(3)
137,8(3)
197,6(3)
surisorseproprie e
su quelle dell'NSC
milioni
di u.c.
%
153,2
99,2
14,2
279,0
376,0
1 290,3
688,0
50,9
5,2
3,4
0,5
9,5
12,7
43,7
23,3
1,7
2950,8
100,0
(') Operazioni effettuate in virtù dell'articolo 18, paragrafo 1, dello Statuto della Banca In base al quale il
Consiglio del governatori può autorizzare II finanziamento di investimenti che. pur situati fuori del territorio
degli stati membri, interessano direttamente la Comunità.
(') Di cui finanziamenti a tasso agevolato nel quadro dello SME: 631 milioni In Italia; 259.3 milioni In Irianda: Totale: 830,3 milioni.
(') DI cui finanziamenti a tasso agevolato nel quadro dello SME:
88 milioni In Italia; 41,7mllioniin Manda: Totale: 129,7 milioni.
La Banca ha altresì contribuito alla
realizzazione di progetti industriali
di maggiori dimensioni in molti settori, ed anche in questo caso un
fattore importante è stato il risparmio energetico; sono stati finanziati,
p.es., investimenti che permetteranno di ridurre il consumo di energia
in taluni stabilimenti della FIAT a Torino, la conversione degli impianti di
quattro cementifici (in Piemonte,
Toscana ed Emilia-Romagna) che
saranno alimentati a carbone anziché a nafta, l'ammodernamento di
una cartiera a Riva del Garda (Trentino Alto-Adige) che consentirà di aumentare la produttività e di ridurre
i consumi di energia e di materie
prime nonché di una fabbrica di
vetro piano in Abruzzo che comporterà una notevole diminuzione del
consumo di gas naturale.
Tra i progetti industriali figurano
ancora l'ammodernamento di fabbriche di trattori della FIAT a Modena e Jesi (Ancona), l'ampliamento di
una fabbrica di componenti di motori di autoveicoli a Bari e di una
fabbrica di tubi e cinghie di gomma
ad Ascoli Piceno, la ristrutturazione
di una fabbrica di articoli di carbonio in Umbria nonché investihienti
nel settore dell'industria alimentare
in Puglia ed in Campania.
Per contribuire a migliorare le condizioni per lo sviluppo industriale, la
BEI ha poi accordato 60,7 milioni di
u.c./Lit 72,2 miliardi per la sistemazione e l'attrezzatura delle zone industriali del Sangro-Aventino (Abruzzo), di Acerra, Battipaglia e S.
Severino in Campania, di Prosinone,
Cassino e Anagni nel Lazio, di Pantano d'Arci e Siracusa in Sicilia
nonché per la nuova zona industriale di Macrolotto a Prato (Firenze)
che consentirà un aumento della
produttività e la parziale ristrutturazione dell'industria tessile locale.
Finanziamenti per 253,3 milioni di
u.c./Lit 304 miliardi sono andati
a progetti d'irrigazione che interessano 150 000 ha nelle province di
Foggia e Taranto, le Piane di Campidano, Oristano e Chilivani in Sardegna e la Valle del Peligna in Abruzzo
nonché a progetti di approvvigionamento idrico nelle province di Bari,
Matera, Potenza, Cosenza, Teramo,
Chieti, Ascoli Piceno e Cagliari.
Infine la Banca è intervenuta a favore delle telecomunicazioni nel Mezzogiorno, soprattutto in Puglia ed in
Campania, con 219,2 milioni di u.c./
Lit 259 miliardi, e di progetti d'infrastruttura e di trasporto con 107,6
milioni di u.c./Lit 128,7 miliardi; in
quest'ultimo settore i finanziamenti
hanno riguardato la sistemazione
delle strade di accesso al tunnel del
Fréjus, il potenziamento dei collegamenti aerei fra i Paesi membri con
l'acquisizione di 8 Airbus e, nel quadro degli aiuti per la ricostruzione
delle zone del Friuli colpite dai terremoti del 1976, un tratto dell'Autostrada Udine-Tarvisio che permetterà il raccordo delle autostrade italiana, austriaca e tedesca.
Nel Regno Unito sono stati accordati finanziamenti per 688 milioni di
u.c./E 417,3 milioni (pari al 23% del
totale delle operazioni nella Comunità), che hanno portato l'importo
globale ivi concesso dal 1973, cioè
dall'adesione del Paese alla Comunità, ad oltre £ 2 miliardi.
Anche se l'ammontare accordato nel.
1980 è stato inferiore a quello del
1979 (844,3 milioni di u.c./£ 553,3
milioni), soprattutto a causa del
massimale di spesa del settore pubblico che ha fatto diminuire le domande di prestito, i finanziamenti
all'industria, saliti a 166,7 milioni di
u.c./£ 102 milioni, hanno registrato
un incremento del 250%.
Di detto importo 39,4 milioni di u.c./£
25 milioni sono stati concessi per
piccole e medie iniziative industriali
nelle zone «assistite», tramite il Department of Industry in Inghilterra, lo
Scottish Economie Planning Department, il Welsh Office Industry Department e il Northern Ireland Department of Commerce oppure l'Industriai and Commercial Finance
Corporation Ltd. (ICFC).
Sono stati poi finanziati grandi progetti industriali in vari settori: nell'Inghilterra settentrionale, l'ammodernamento di fabbriche di cavi nel
Merseyside, nel Cheshire ed a Manchester, delle opere d'ingegneria
e l'ampliamento di una fabbrica di
impianti per centrali nucleari a Darlington, la costruzione di una fabbrica di apparecchiature per l'imballaggio a Gateshead, l'ammodernamento di una fabbrica di vetro (comportante, tra l'altro, la riduzione del
consumo di energia) a Wigan; in
Scozia, l'ammodernamento di una
fonderia di alluminio a Fort William,
il potenziamento di impianti per l'imbottigliamento del whisky a Dumbarton e Kilmalid, l'ampliamento di una
fabbrica di pannelli truciolari a Cowie, una fabbrica di carbone attivo
(utilizzato dalle industrie alimentare
e farmaceutica) a Glasgow nonché
un complesso per la lavorazione della carne vicino ad Edimburgo; nel
Galles una fabbrica di elettrodomestici a Rhyl ed una di materiali isolanti a Bridgend; nell'Irlanda del
Nord l'ampliamento e l'ammodernamento di fabbriche di pneumatici
a Belfast e Ballymena.
L'aumento delle operazioni a favore
dell'industria riflette in gran parte la
maggiore attrattiva esercitata dalla
copertura del rischio di cambio che
il governo inglese accorda dal 1978
per i finanziamenti della BEI destinati allo sviluppo del settore privato
nelle zone «assistite».
Il settore energetico ha ottenuto
191,6 milioni di u.c./£ 115 milioni;
i finanziamenti hanno interessato
l'impianto per l'arricchimento di uranio — URENCO ^ nel Cheshire (costruito in cooperazione con società
tedesche ed olandesi), la centrale
nucleare di Torness e quella termica
di Peterhead nonché l'aumento della capacità di produzione di energia
elettrica
nelle
isole
Shetland
(Scozia).
Alle telecomunicazioni (potenziamento della rete nell'Irlanda del
Nord, miglioramento delle comunicazioni con l'Europa continentale)
sono andati 85,3 milioni di u.c./£ 51
milioni; i finanziamenti nel settore
dei trasporti (71,9 milioni di u.c./£
45,2 milioni) hanno riguardato la
costruzione di treni ultraveloci per le
linee Scozia-Inghilterra sud-occidentale e Londra-Teesside/Humberside, un tratto dell'autostrada M65
nel Lancashire, l'ampliamento del
porto petrolifero di Sullom Voe nelle
Shetland ed il miglioramento del
servizio di traghetti attraverso la Manica; per la costruzione di acquedotti e fognature — nel Nord-Ovest, nel
Tyneside, nello Yorkshire and Humberside, nelle Midlands, nel Devon,
in Cornovaglia e nel Galles — sono
stati accordati 101,9 milioni di u.c./£
62,1 milioni. La Banca ha anche
accordato 70,5 milioni di u.c./£ 42
milioni in Scozia per contribuire al
finanziamento di diverse infrastrutture realizzate da Consigli regionali,
come la costruzione dell'autostrada
attraversante Glasgow (Monkland),
l'ampliamento
dell'aeroporto
di
Dundee, nonché acquedotti, fognature ed opere di sistemazione stradale in diverse zone (Strathclyde,
Fife, Grampian, Tayside, Dumfries,
Galloway e Shetland).
Anche nel 1980 l'Irlanda è stato il
Paese in cui si sono maggiormente
concentrate le operazioni della BEI.
Con circa Γ 1 % solamente della po­
polazione della Comunità, essa ha
infatti ottenuto quasi il 13% del totale dei finanziamenti, con un modesto incremento rispetto al 1979 (376
milioni di u.c./£iR 252,8 milioni, contro 339,6 milioni/£IR 226,1 milioni).
Una parte dell'importo — 41,7 milioni di u.c./£IR28,1 milioni — proveniva dalle risorse del Nuovo Strumento Communitario.
L'abbuono d'interesse del 3%, concesso nel quadro degli accordi sul
Sistema Monetario Europeo, è stato
applicato ad operazioni per un totale
di 301 milioni di u.c./£IR 202,3 milioni.
Per lo sviluppo industriale ed agroindustriale sono stati accordati finanziamenti pari alla metà del totale; dei prestiti globali sono andati
all'Industriai Credit Company Ltd.
(ICC), all'Agricultural Credit Corporation Ltd. (ACC) e all'Industriai Development Authority (IDA), per un
importo complessivo di 75 milioni di
u.c./£IR'50,5 milioni; uno dei prestiti
globali concessi all'ICC concerne la
razionalizzazione del consumo di
energia. Vari finanziamenti per 91,8
milioni di u.c./£IR 61,6 milioni sono
stati destinati alla costruzione di oltre 500 fabbricati industriali in tutte
le regioni del Paese; questo progetto viene realizzato dall'IDA, dalla
Shannon Free Airport Development
Company e dall'Udàràs na Gaeltachta, responsabile dello sviluppo delle
zone in cui si parla prevalentemente
l'irlandese.
Gli investimenti nel settore energetico — una centrale a carbone nella
contea di Clare, lo sviluppo di giacimenti di torba nelle Midlands, il potenziamento di centrali a torba nelle
contee di Offaly e di Langford (il
20% dell'energia elettrica del Paese
viene prodotto a partire da detto
combustibile) — hanno beneficiato
di 57,5 milioni di u.c,/£IR 38,7 milioni. La Banca è altresì intervenuta per
il miglioramento del sistema di telecomunicazioni, la costruzione di acquedotti e fognature, il drenaggio di
60 000 ha di terreno agricolo nelle
contee di Meath, Limerick e Mayo, lo
sviluppo forestale, il miglioramento
di porti di pesca (a Killybegs
e Greencastle, Contea di Donegal,
e a Howth, contea di Dublino) e per
un nuovo traghetto, gestito dalla
British and Irish Steam Packet Company Ltd. (B -(- I line), per facilitare
i collegamenti tra l'Irlanda e la Gran
Bretagna.
In Francia i finanziamenti sono ammontati a 279 milioni di u.c./FF 1 631
milioni, contro 222,7 milioni di u.c./
FF 1 302,1 milioni nel 1979.
La maggior parte dell'importo è andata al settore energetico (213,9 milioni di u.c./FF 1 250,9 milioni): per
centrali nucleari (Dampierre-en-Burly, Centre, e Creys-Malville, RodanoAlpi), lo sfruttamento di miniere di
lignite nei pressi di Aix-en-Provence,
Tal)ella 2 : Finanziamenti accordati dalla BEI nella Comunità nei 1980
Ripartizione secondo gli obiettivi di politica economica
surisorseproprie
della Banca
Obiettivi
Sviluppo regionale
Belgio
Danimarca
Francia
Irlanda
Italia
Regno Unito
Ammodemamento e riconversione
di imprese
Importo
(milioni
di u.c.)
%
1 815,7
100,0
6,2
17,5
148,4
318,7
825,4
499,5
0,3
1,0
8,2
17,5
45,5
27,5
Interesse comune europeo
31,4
1 213,0
Energia
1 094,4
Totale
su risorse
dell'NSC
(Sportello
Ortoli)
Importo
(milioni
di u.c.)
Importo
(milioni
di u.c.)
145,7
1961,4
100,0
6,2
17,5
148,4
360,4
929,4
499,5
0,3
0,9
7,5
18,4
47,4
25,5
41,7
104,0
%
31,4
100,0
100,0
90,2
108,0
1321,0
100,0
108,0
1 202,4
91,0
100,0
Sviluppo delle risorse interne della
Comunità
673,7
704,8
53,3
J63,6
432,6
38,6
38,9
55,6
73,5
35,7
3,2
3.2
31,1
Centrali Idroelettiiche e geotermiche
Energia nucleare
Idrocarburi
Combustibili solidi
16,7
14,4
Economie di energia
Diversificazione delle importazioni (<)
125,3
295,4
10,3.
35,2
J63,6
432,6
55,3
53,3
160,6
72,4
32,7
4,2
4,0
12,2
24,3
41,7
337,1
25,5
Gas naturale
Bettricité, carbone
11,3
13,0
41,7
779,3
757,8
73,6
77,9
Comunicazioni
137.6
157,8
111,7
8,5
94,7
9,2
7,8
111,7
Trasporti
94,7
7,2
Stiade ed opere d'arte
Trasporti marittimi
Trasporti aerei
Telecomunicazioni
29,6
16,1
49,0
2,S
1,3
4,0
29,6
16,1
49,0
2.3
1,2
3.7
17,1
1,4
17,1
Protezione dell'ambiente
5,1
1,7
0,4
0,2
5,1
1,3
0,4
1.7
0,1
Cooperazione Industriale
Da detrarre per tener œnto delle
duplicazioni derivanti da finanziamenti giustìfìcatì simultaneamente
da più obiettivi
-306,9
-56,1
-363,0
Totale
2 753,2
197,6
2950,8
(') P. es. gasdotti. Investimenti che pennettono di aumentare le Importazioni di energia elettrica, conversione,
di centrali per poterie alimentare con carbone importato, ecc.
un nuovo gruppo elettrogeno vicino
ad una centrale elettrica alimentata
a lignite e l'ammodernamento di una
raffineria di petrolio (a Donges, vicino a St Nazaire, nella regione della
Loira).
razzo vettore per il lancio di satelliti
nel quadro del programma aerospa­
ziale «Ariane» (cui partecipano di­
versi Paesi europei) ed una nuova
fabbrica di materiali isolanti nell'AIvernia.
Altri finanziamenti hanno interessato la costruzione di strade (tratto
Orchies-Valenciennes dell'autostrada Lille-Valenciennes, nel Nord-Pasde-Calais, e strada Nantes-Cholet,
nella regione della Loira). Tre prestiti globali sono stati accordati alla
CAECL-Caisse d'Aide à l'Equipement des Collectivités Locales per
contribuire al finanziamento di opere stradali ο di altre infrastrutture di
piccole dimensioni. La Banca ha
infine contribuito a finanziare un
In Belgio sono stati accordati 153,2
milioni di u.c./FB 6,22 miliardi (58,4
milioni di u.c./FB 2,35 miliardi nel
1979). Questo sensibile aumento
è dovuto principalmente ad un finanziamento per lo sviluppo del settore nucleare: 123,1 milioni di u.c./
FB 5 miliardi sono stati destinati
infatti alla costruzione di nuove
unità delle centrali di Doel (Anversa)
e Tihange (Liegi). Sono stati inoltre
concessi un finanziamento per la
costruzione di un gasdotto tra Zee-
brugge e Anversa ed un prestito
globale alla Société Nationale de
Crédit à l'Industrie-SNCI/Nationale
Maatschappij voor Krediet aan de
Nijverheid-NMKN.
Le operazioni in Danimarca si sono
elevate a 99,2 milioni di u.c./DKR
772,7 milioni, contro 15,6 milioni di
u.c./DKR 112 milioni nel 1979. Nel
totale è compreso un finanziamento
di 18,2 milioni di u.c./DKR 142 milioni su risorse del Nuovo Strumento
Comunitario, il primo del genere in
Danimarca.
Oltre Γ80% dell'importo globale
è andato al settore energetico: costruzione di una centrale a carbone
a Randers (Jutland orientale), conversione dall'alimentazione a nafta
a quella a carbone dell'unità principale della centrale di Asnaes (Sjaelland occidentale), progetti di teleriscaldamento a Herning (Jutland occidentale) e a Kalundborg (Sjaelland
occidentale), posa di un cavo sottomarino per la trasmissione di energia elettrica dalla Svezia all'isola di
Bornholm; un prestito globale è stato accordato alla Kongeriget Danmarks Hypotekbank og Finansforvaltning per il finanziamento di piccoli e medi investimenti nel quadro
dei progetti di teleriscaldamento.
La Banca ha anche contribuito a finanziare l'ammodernamento dell'aeroporto di Narssarssuaq (Groenlandia) e la costruzione di due stabilimenti per l'estrazione di proteine
dal siero di latte nello Jutland occidentale; due prestiti globali, concessi allo Stato, saranno utilizzati dal
Consiglio di Sviluppo Regionale per
il finanziamento, nelle regioni meno
favorite, dì iniziative di piccole e medie dimensioni.
In Germania la Banca è nuovamente
intervenuta a favore della centrale
nucleare di Gundremmingen (Baviera) accordando la propria garanzia
su un finanziamento di 14,2 milioni
di u.c./DM 36 milioni erogato da un
consorzio bancario.
Il Consiglio dei governatori della BEI
ha poi dato un'autorizzazione speciale per la concessione di due finanziamenti a favore di progetti
energetici che, pur situati fuori delia
Comunità, la interessano direttamente: in Austria 33,6 milioni di u.c.
per un complesso idroelettrico
— nello Zillertal, Tirolo — la cui
produzione sarà destinata per metà
a enti elettrici tedeschi; in Tunisia un
finanziamento di 17,3 milioni di u.c.
(ad una società italiana) per la costruzione di un tratto del gasdotto
Algeria-Italia.
Tabella 3: Finanziamenti accordati dalla BEI nella Comunità nei 1980
Ripartizione per settore
Su risorse Su risorse dell'NSC
proprie
(Sportello Ortoli)
Su risorse proprie e
su quelle dell'NSC
milioni
di u.c.
%
milioni
di u.c.
%
milioni
di u.c.
%
2 167,8
78,7
197,6
100,0
2 365,4
80,2
Energia
Produzione
Energia nucleare
Centrali termiche
Centrali idroeletb-iche
Centrali per la produzione di calore
- teleriscaldamento
Sfruttamento d'idrocarburi
Estrazione di combustibili solidi
Trasporto
Linee elettriche
Gasdotti ed oleodotti
078,0
893,1
432,6
776,5
273,8
39,1
32,4
15,7
4,2
7,8
108,0
49,3
54,7
24,9
9,0
4,5
1 186,0
942,4
432,6
725,5
273,8
40,2
31,9
74,7
4,2
7,2
29,5
88,5
72,2
184,9
47.3
137.6
1,1
3,2
0,4
6,7
7,7
5,0
9,2
16,7
14,4
58,8
17,1
41.7
4,7
8,4
7,3
29,7
8,6
27,7
38,7
705,2
26,6
243,7
64,4
179,3
7,3
3,6
0,9
8,3
2,2
6,1
Comunicazioni
Trasporti
Ferrovie
Strade ed opere d'arte
Trasporti marittimi
Trasporti aerei
Telecomunicazioni
532,9
206,3
47,2
58,6
46.9
53,6
326,6
19,4
7,5
77,1
37,3
39,0
18,9
1,7
2,1
1,7
1,9
11,9
37.3
78,9
39,8
20,1
610,0
243,6
47,2
95,9
46,9
53,6
366,4
20,7
8,3
7,6
3,3
1,6
1,8
12,4
Infrastnjtture idrauliche
Sistemazioni agricole
Acqua (captazione, distribuzione,
depurazione)
416,6
795,2
15,1
7,1
416,6
795,2
14,1
6,6
227,4
8,0
Altre infrastrutture
1187
4,3
21,6
Industria, agricoltura e servizi
Industria
Industrie estrattive
Pmduzione e prima trasformazione
dei metalli
Materiali da costruzione
Industria dei legno
Vetro e ceramica
Industria chimica
Industrie metallurgiche e
meccaniche
Industria automobilistica, mezzi di
trasporto
Costruzione elettrica, elettiOnIca
Prodotti alimentari
Industria tessile e del cuoio
Pasta per carta, carta
Trasformazione della gomma e
delle materie plastiche
Altre industrie
Fabbricati e opere civili
Sistemazioni del terreno e
fabbricati industriati
Settori
Energia, comunicazioni e
altre Infrastrutture
Prestiti globali (importo non
assegnalo) (')
Agricoltura, foreste, pesca
Servizi
Turismo
Altri servizi
Prestiti globali (importo non
assegnato) {^)
Totale
227,4
7,5
131,2
4,5
0,8
21,6
0,7
585,4
21,3
585,4
19,8
433,8
0,7
15,8
30,4
76,6
74,7
22,7
78,4
7.7
0,6
0,5
0,8
0,7
2950,8
100,0
67,6
2,4
23,7
31,4
59,2
15,0
16,9
0,9
1.2
2,2
0,6
0,6
22,6
2.6
0,1
0,8
0,1
91,8
3.3
16,7
0,6
12,5
6,3
1,0
0.9
0,1
133,9
4,9
2 753,2
100,0
197,6
100,0
(') Differenza tra l'importo del prestiti globali accordati per le Infrastnitture nel 1980 (59,9 milioni di u.c.) e
quello del crediti assegnati durante l'esercizio sull'Insieme dei prestiti globali in corso (38,3 milioni di u.c.)
(^ Differenza tra l'importo dei prestiti globali accordati per l'industria nel 1980 (265,5 milioni di u.c.) e quello
dei crediti assegnati durante l'esercizio sull'insieme del prestiti globali In corso (131.6 milioni di u.c.)
Cooperazione con ('EURATOM
Nel
1980
l'EURATOM-Comunità
Europea dell'Energia Atomica ha
concesso finanziamenti per 184,4
milioni di u.c. per la costruzione di
centrali nucleari in Belgio ed in
Francia.
Queste operazioni sono state effettuate su risorse raccolte dall'EURATOM sui mercati dei capitali; su di
esse delibera la Commissione, mentre la Banca assicura l'istruttoria del
progetto e la gestione dei finanziamenti. I relativi importi sono contabilizzati separatamente e non sono
pertanto compresi nei dati statistici
sull'attività della Banca.
Fuori delia Comunità: finanziamenti
in 30 Paesi
Nel 1980 la Banca Europea per gli
Investimenti ha concesso 547,7 milioni di u.c. per contribuire allo sviluppo di 30 Paesi che hanno firmato
accordi di cooperazione ο di asso­
ciazione con la CEE (nel 1979, finan­
ziamenti in 26 Paesi per un totale di
512,9 milioni).
I due terzi (371,4 milioni di u.c.) sono
stati accordati su risorse proprie del­
la Banca (in generale, con abbuono
d'interesse su fondi di bilancio della
Comunità ο degli Stati membri),
mentre l'importo restante (176,3 mi­
lioni di u.c.) è stato erogato sotto
forma di finanziamenti a condizioni
speciali (per una durata molto lunga
e ad un tasso d'interesse molto basso nonché diversi tipi di operazioni
su capitali di rischio), su risorse di
bilancio che la Banca gestisce per'
conto della Comunità.
Le operazioni nel Bacino Mediterraneo si sono elevate a 402 milioni di
u.c., di cui 155 su risorse di bilancio.
In Grecia sono stati accordati 101
milioni di u.c./DR 6 019,7 milioni; si
è così esaurito l'importo previsto dal
secondo Protocollo finanziario CEEGrecia, scaduto con l'adesione del
Paese alle Comunità il Γ gennaio
scorso.
Dal 1963, da quando cioè la BEI ha
incominciato ad intervenire in Grecia nel quadro del primo Protocollo
finanziario, sino alla fine del 1980,
l'ammontare totale delle operazioni
ha superato i 350 milioni di u.c. Dal
1° gennaio 1981, a seguito della sua
adesione alla CEE, la Grecia può
ottenere finanziamenti dalla BEI allo
stesso titolo di tutti gli altri Paesi
membri.
Le operazioni concluse nel 1980
hanno interessato le centrali idro-
elettriche di Sfikia e Assomata sul
fiume Aliakmon (Macedonia meridionale), il miglioramento degli impianti di segnalazione sulla linea
ferroviaria Atene-Salonicco, l'irrigazione di 38 000 ha nella zona di
Evros (Tracia), una rete fognaria nell'isola di Evia, l'ammodernamento di
un cementificio nei pressi di Patrasso; inoltre due prestiti globali sono
andati alla NIBID e all'ETBA (istituti
che erogano crediti per lo sviluppo
industriale) per il finanziamento di
piccole e medie iniziative industriali
e turistiche.
In Portogallo, Paese col quale sono
in corso i negoziati di adesione alla
Comunità, i finanziamenti sono passati a 70 milioni di u.c., contro 46
milioni nel 1979; essi hanno interessato il potenziamento delle infrastrutture del porto di Aveiro, il miglioramento del sistema di controllo
degli impianti di produzione e trasmissione dell'energia elettrica,
l'ampliamento di un cementificio vicino a Coimbra, delle attrezzature
per stoccaggio e imballaggio vicino
ad Oporto. Un prestito globale è stato accordato alla Caixa Geral de
Depositos per il finanziamento di
piccole e medie iniziative industriali
e turistiche.
In Turchia, Paese associato alla Comunità dal 1963, i finanziamenti sono più che raddoppiati, avendo raggiunto i 179 milioni di u.c. contro 82
milioni nel 1979. Essi sono stati destinati principalmente allo sfruttamento di giacimenti di lignite ed alla
costruzione di una centrale a lignite
vicino a Elbistan (Anatolia Orientale), con la posa di linee elettriche
fino ad Ankara e Kayseri, nonché
alla costruzione di una grande centrale idroelettrica a Karakaya, sull'Eufrate (complessivamente 135 milioni).* Due prestiti globali sono andati alla TSKB-Banca per lo Sviluppo Industriale della Turchia e alla
SYKB-Banca di Credito e d'Investimento Industriale; un finanziamento
è stato accordato, infine, per una
cartiera nell'Anatolia occidentale.
Le altre operazioni nei Paesi del
Bacino Mediterraneo sono state le
seguenti:
Algeria: 20 milioni di u.c. (primo
finanziamento in questo Paese) per
il miglioramento dell'approvvigionamento in energia elettrica di cinque
città del Sahara: Adras, Timimoun,
El Golea, Ain Salah e Tamanrasset;
Tunisia: 20 milioni di u.c. per la
modifica del tracciato della linea
ferroviaria Gafsa-Gabes* (per il trasporto di fosfato destinato all'esportazione);
Marocco: 5 milioni di u.c., sotto
forma di prestito globale, all'Industriai Development Office per iniziative industriali di piccole e medie
dimensioni;*
Giordania: 4 milioni di u.c. per l'estensione della rete elettrica nella
zona di Amman;
Libano: 3 milioni di u.c. per il potenziamento di una centrale elettrica
vicino a Beirut.
Il 1980 è stato caratterizzato da un
sensibile aumento delle operazioni
nei Paesi d'Africa, dei Caraibi e del
Pacifico (ACP): 137,9 milioni di u.c.,
contro 86,4 milioni nel 1979. La BEI
ha-potuto così impegnare la totalità
dell'importo (489 milioni di u.c.) previsto nella prima Convenzione di
Lomé.
Inoltre la Banca ha accordato 7,8
milioni di u.c. a titolo della decisione
del Consiglio dei Ministri che estende la concessione di aiuti allo sviluppo ai Paesi e Territori d'Oltremare
che continuano a mantenere rapporti speciali con gii Stati membri della
CEE.
Parallelamente a questa maggiore
attività di finanziamento, nel 1980 la
Banca ha preparato il terreno per
un'ulteriore estensione delle sue
operazioni nel quadro della seconda Convenzione di Lomé, entrata in
vigore il 1° gennaio 1981.
Dell'importo totale accordato nei
Paesi ACP e nei PTOM nel 1980, più
dell'80% (124,4 milioni di u.c.) proveniva dalle risorse proprie della
Banca e 21,3 milioni dalle risorse del
Fondo Europeo di Sviluppo, che la
Banca utilizza, su mandato della Comunità, per le operazioni su capitali
di rischio.
I finanziamenti nei Paesi ACP sono
così ripartiti:
Nigeria: 25 milioni di u.c. per il
potenziamento della rete elettrica
nella zona di Lagos;
Senegal: 18,4 milioni di u.c. per
impianti chimici (acido fosforico
e fertilizzanti) a Taiba e M'Boa"^ e per
un oleificio a Ziguinchor;
Figi: 11,5 milioni di u.c. per una
centrale idroelettrica sull'isola di Viti
Levu;
* L'asterisco indica i finanziamenti accordati
in tutto ο in parte a condizioni speciali, sulle
risorse di bilancio che la Banca gestisce per
conto della Comunità (operazioni a lunghissimo termine, con lunghi periodi di preammortamento e tassi d'interesse molto bassi).
+ Questo segno indica i finanziamenti accordati in tutto ο in parte a condizioni speciali,
sulle risorse del FES-Fondo Europeo di Svilup­
po che la Banca gestisce — per conto della
Comunità — per le operazioni su capitali di
rischio.
Alto Volta: 11,5 milioni di u.c. per la
riapertura di una miniera d'oro*
a Poura, a sud di Ouagadougou;
Zambia: 10,8 milioni di u.c. per il
potenziamento degli impianti per la
produzione di cobalto a Chambeshi
e per l'ammodernamento di un cementificio* vicino a Lusaka;
Costa d'Avorio: 10 milioni di u.c.,
sotto forma di due prestiti globali
(uno al Crédit de la Còte d'Ivoire-CCI
e l'altro alla Compagnie Financière
de la Còte d'Ivoire-COFINCI) per le
piccole e medie iniziative industriali
e turistiche e di un finanziamento
per la costruzione di un mulino;
Botswana: 8,2 milioni di u.c. per la
costruzione di una fabbrica di vaccini contro l'afta epizootica a Gabarone* e per il potenziamento di
una centrale a carbone;
Kenia: 7,5 milioni di u.c. per la costruzione di dieci stabilimenti per la
lavorazione del tè prodotto da piccoli coltivatori;
Isola Maurizio: 7,5 milioni di u.c. per
una centrale idroelettrica sulla costa
orientale e per uno studio sull'eventuale produzione di etanolo a partire
dalla melassa*;
Malawi: 5,2 milioni di u.c. sotto forma di un prestito globale all'Investment and Development Bank of Malawi-INDEBANK per le piccole e medie iniziative e di un finanziamento
per uno studio sulle possibilità di
aumentare la capacità di produzione
di cemento*;
Barbados: 5 milioni di u.c. per il
potenziamento della rete elettrica;
Trinidad e Tobago: 5 milioni di u.c.,
sotto forma di prestito globale, alla
Trinidad and Tobago Development
Finance Corporation-TTDFC per il
finanziamento di piccole e medie
iniziative;
per una centrale idroelettrica sul
fiume Néaoua nella Nuova Caledonia e 0,8 milioni di u.c., sotto forma
di prestito globale alla Société de
Crédit et de Développement de Γ0céanie-SOCREDO*,
per
piccole
e medie iniziative nella Polinesia
francese.
Operazioni di raccolta
Guinea: 4,6 milioni di u.c. per l'ammodernamento di una fabbrica di
allumina a nord di Conakry e per
uno studio sulle possibilità di potenziamento degli impianti della stessa
fabbrica*;
Per finanziare la propria attività, nel
1980 la BEI ha raccolto sui mercati
dei
capitali,
complessivamente,
2 466,8 milioni di u.c., importo leggermente inferiore a quello dell'anno precedente (2 481,2 milioni).
Capo Verde: 3,5 milioni di u.c. per la
costruzione di un bacino di raddobbo per battelli da pesca*;
Di detto importo, 1 509 milioni di u.c.
sono stati raccolti tramite emissioni
pubbliche, 874,5 milioni tramite collocamenti privati e 83,3 milioni con
la vendita a terzi di partecipazioni
nei finanziamenti della BEI, da essa
stessa garantite.
Swaziland: 3 milioni di u.c., sotto
forma di due prestiti globali al National Industriai Development Corporation of Swaziland-NIDCS, per il finanziamento di piccole e medie iniziative*.
Un importo di 1,3 milioni di u.c.
è stato poi concesso, su capitali di
rischio, per studi di preinvestimento
su progetti del settore industriale,
turistico, minerario ed energetico
nelle Comore, nel Gambia, nel Ghana, nel Lesotlio, in Somalia, in
Tanzania, nello Zaire nonché per
progetti d'interesse regionale nell'Africa occidentale.
Nei Paesi e Territori d'Oltremare la
Banca ha concesso 7 milioni di u.c.
Le monete in cui sono stati emessi
i prestiti della BEI sono state, principalmente, il marco tedesco (826,2
milioni di u.c., pari al 33,5%), il
dollaro USA (687 milioni di u.c., pari
al 27,8%), il franco svizzero (283,3
milioni di u.c., pari all'11,5%), il fiorino olandese (226,2 milioni di u.c.,
pari al 9,2%), lo yen (166,6 milioni di
u.c., pari al 6,8%) ed il franco francese (136,6 milioni di u.c., pari al
5,5%); importi inferiori sono stati
raccolti in franchi lussemburghesi,
in sterline ed in lire.
.r{.
Aumento delle operazioni
a favore delle piccole e medie iniziative industriali
Una delie principali caratteristiche delie operazioni
delia BEI nella Comunità nei 1980 è stato l'aumento
dei finanziamenti a favore delle piccole e medie
iniziative industriali nelle zone di sviluppo regionale
(v. articolo precedente a pag. 2).
Sono state oltre 500 le piccole e medie imprese che in
Belgio, in Danimarca, in irianda, in Italia e nei Regno
Unito hanno beneficiato nei 1980, per l'insediamento
Sono state finanziate, principalmente, iniziative nei settori meccanico,
alimentare, del condizionamento,
della lavorazione del legno, della
carta e della stampa, dei materiali da
costruzione, della trasformazione
della gomma e delle materie plastiche, ecc. Esse avrebbero permesso
di creare, complessivamente, circa
9 000 posti di lavoro permanenti, per
10 più in zone con un alto tasso di
disoccupazione. L'impatto sull'occupazione è uno dei principali motivi per cui la BEI annette grande
importanza al finanziamento della
piccola e media industria; secondo
8
ο per l'espansione dell'attività, di crediti provenienti
dalla BEI. I fondi sono stati erogati tramite i prestiti
globali concessi a banche ο ad istituti finanziari
regionali ο nazionali che, in qualità di intermediari,
utilizzano l'importo dei prestiti per accordare crediti
d'importo unitario relativamente poco elevato (minimo 25 000 u.c.) per ia realizzazione di Investimenti
scelti con l'accordo della BEI.
i calcoli della stessa Banca, l'investimento per posto di lavoro nelle piccole e medie imprese che hanno
beneficiato di un credito BEI nel
1980 è stato in media di 37 000 unità
di conto, pari a circa un quarto
dell'investimento necessario per
creare un posto di lavoro nel caso di
progetti di grandi dimensioni.
Una tendenza positiva è poi costituita dal fatto che i crediti vengono
destinati ad iniziative di dimensioni
sempre più modeste: l'importo medio si è situato nel 1980 a circa
250 000 u.c., contro 320 000 nel 1979
e 460 000 nel 1978. Oltre il 90% del
numero dei crediti, con più del 75%
dell'importo, è andato ad imprese
autonome con meno di 500 addetti.
Il primo prestito globale della BEI
risale a più di 10 anni fa, precisamente nel 1969, ma è negli ultimi
due anni che l'espansione di questa
forma di finanziamento è stata particolarmente accentuata.
A fine 1980 avevano beneficiato di
questi crediti più di 1 750 iniziative
(835 a fine 1978).
Per questo tipo di operazioni è stata
poi introdotta, recentemente, un' in-
novazione: sono stati infatti accordati, in Italia ed in Irlanda, prestiti
globali per il finanziamento di investimenti volti a ridurre il consumo di
energia nel settore industriale.
Il campo di azione è molto esteso;
secondo un rapporto pubblicato verso la fine del 1979 dall'UNICE-Unione delle Industrie della Comunità
Europea, qualora si utilizzassero le
migliori tecnologie attualmente disponibili, il consumo specifico medio di energia nell'industria potrebbe essere ridotto del 15-30% rispetto
al livello del 1975, a seconda dei
Paesi nonché del tipo e della vetustà
delle strutture industriali.
Questi nuovi prestitiglobalivengono
utilizzati per finanziare l'isolamento
termico di fabbricati industriali, impianti per il recupero di calore, l'ammodernamento di caldaie, il miglioramento di circuiti elettrici e sistemi
di controllo, ecc.
Un articolo dettagliato sui prestiti
globali della Banca è stato pubblicato nel numero 17 (giugno 1979) di
BEI-lnformazioni, aggiornato con un
nuovo articolo apparso nel numero
21 (maggio 1980).È forse opportuno
ricordare qui alcuni punti fondamentali:
Non va dimenticato, p. es., che il
maggiore ο minore volume di crediti
messo a disposizione delle piccole
e medie imprese non dipende sol­
tanto dalia volontà della BEI che, in
effetti, auspica un'espansione di
dette operazioni; questa però dipende principalmente 1) dalle stesse
imprese e 2) dalle banche e dagli
istituti finanziari che fungono da intermediari.
In generale questi ultimi si rivolgono
alla BEI quando non dispongono di
fondi sufficienti per soddisfare le
domande loro pervenute; sulla richiesta di prestiti globali influiscono
perciò diversi fattori, quali il livello
generale d'investimento industriale,
la liquidità sui mercati finanziari nazionali, i tassi d'interesse nonché le
variazioni dei tassi di cambio che
possono costituire un disincentivo
quando, come nel caso della BEI,
almeno una parte del prestito è erogata in valute estere.
Non è una coincidenza, pertanto, se
i Paesi in cui i prestiti globali hanno
avuto maggiore successo — in Italia,
principalmente nel Mezzogiorno, in
Irlanda e nel Regno Unito — sono
quelli dove lo Stato prende a proprio
carico il rischio di cambio (è il caso
anche dello Stato belga e di quello
danese).
Gli istituti che attualmente dispongono di prestiti globali della BEI per
Assegnazioni di crediti su prestiti gloi>ali nella Comunità nel IMO edal 1969 ai 1980
Ripartizione per regtane e secondo l'obiettivo economico
1980
Regbnl/Obiettivo
Importo
Numero (mil. di u.c.)
%
1969-1980
Importo
Numero (mil. di u.c.)
%
INTERESSE REGIONALE
Belgio
Anversa
Hainaut
Liegi
Lirhburgo
Lussemburgo
Namur
Fiandra orientale
Fiandra occidentale
Danimarca
Ad est del Grande Belt
(Copenaghen esclusa)
Ad ovest del Grande Belt
6
2
1
1
6,2
2,8
0,3
0,4
3,6
1,6
0,2
0,2
1
0,8
0,5
4,4
0,8
0,5
1,0
0,2
0,1
0,1
0,8
0,9
1
1,9
1,1
10
3,4
2,0
92
33,5
4,9
10
3,4
2,0
9
83
5,4
28,1
0,8
4,1
88
2
16
15
19
18
8
10
36,0
0,5
4,3
6,0
6,8
8,7
2,9
6,8
5,2
0,1
0,6
0,9
1.0
1,2
0,4
1,0
220
27
11
9
5
3
34
3
2
1
2
23
11
24
18
10
22
2
6
7
113,1
8,3
6,7
6,4
7,9
2.3
28,2
1,2
0,5
0,3
0,4
5,4
2,7
13,3
7,9
5,5
9,9
1,1
2,6
2,5
16,5
1,2
1,0
0,9
1,1
0,3
4,1
0,2
0,1
0,1
0,1
0,8
0,4
1,9
1,1
0,8
1,4
0,2
0,4
0,4
.
Germania
Baden-Württemberg
Baviera
Assia
Bassa Sassorlia
Renania sett.-Vestfalia
Renania-Palatinato
Schleswig-Holstein
Francia
Alsazia
Aquitania
Alvernla
Bassa Normandia
Borgogna
Bretagna
Centro
Champagne-Ardenne
Corsica
Franca Contea
Linguadoca-Rossiglione
Limosino
Lorena
MIdl-Pyrénées
Nord - Pas-de-CalaIs
Regione della Loira
Piccardia
Poitou-Charentes
Rodano-Alpi
30,6
5,6
3,7
7,1
1,1
0,8
0,8
5,6
5,9
41
6
7
10
3
1
1
5
8
47
38,3
22,5
1
5
2
1,2
3,2
5,1
0,7
1,8
3,0
6
1
16,6
0,5
9,7
0,3
1
0,3
0,2
21
4
4,9
0,5
2,9
0,3
3
2
2,5
2,5
1,5
1,5
1
1,0
0,6
Irlanda
307
38,3
22,5
515
63,1
9,2
Italia
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Friuli-Venezia Giulia
Lazio
Marche
Molise
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino-Alto Adige
Umbria
161
18
6
6
31
8
14
7
4
22
7
16
10
11
1
66,9
8,1
1,6
2,8
15,7
1,9
10,7
2,5
0,3
6,1
1,2
8,5
1,6
5,4
0,5
39,4
4,8
1,0
1,6
9,2
1.1
6,3
1,5
0,2
3,6
0,7
5,0
0,9
3,2
0,3
706
85
18
33
127
26
110
23
15
91
65
67
19
23
4
327,8
37,5
7,2
10,6
66,0
7,9
64,9
13,0
6,9
33,5
28,3
33,8
3,8
10,7
3,7
47,7
5,5
1,1
1,5
9,6
1,1
9,4
1,9
1,0
4,9
4,1
4,9
0,6
1,6
0,5
33
3
9
1
3
6
10
1
15,6
2,9
4,2
0,3
0,7
4,1
3,0
0,4
9,2
1.7
2,5
0,2
0,4
2,4
1,8
0,2
142
32
47
4
12
10
35
2
81,7
16,0
30.0
2,2
9.0
8,8
15,0
0,7
11,9
2,3
4,4
0,3
1,3
1,3
2,2
0,1
Regno Unito
Scozia
Nord
Nord-Ovest
Sud-Ovest
Yorkshire and Humberside
Galles
Irlanda del Nord
564
168,7
99,3
1804
685,8
99,8
RISPARMIO ENERGETICO
itaila
1
1,2
0,7
1
1,2
0,2
Totale
1
1,2
169,9
0,7
1
1.2
0,2
100,0
1805
687,0
100,0
Totale
TOTALE GENERALE
565
l'erogazione di crediti a favore di
piccole e medie iniziative industriali
sono:
Belgio: Société Nationale de Crédit
à l'Industrie (SNCl) — Nationale Maatschappij voor Krediet aan de Nijverheid (NMKN)
Danimarca: lo Stato, tramite il Consiglio per lo sviluppo regionale
Irlanda: Industriai Credit Company
(ICC) <"
Agricultural
Credit
Corporation
(ACC)
Industriai Development Authority
(IDA)
Italia: Istituto per lo Sviluppo Economico
dell'Italia
Meridionale
(ISVEIMER)
Mediocredito Centrale '"
Istituto Regionale per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia (IRFIS)
Banca Centrale di Credito Popolare
(CENTROBANCA) "'
Banca Nazionale del Lavoro
Banco di Napoli
Regno Unito: Ministero dell'Industria, tramite le agenzie operanti nelle aree «assistite» dell'Inghilterra
Scottish Economie Planning Department, Welsh Office
Industry Department, Northern Ireland Department of Commerce
Industriai and Commercial Finance
Corporation Ltd (ICFC)
(') Dispone anche di fondi da destinare ad
investimenti per il risparmio energetico nell'industria.
N.B.
La tabella a pag. 9, con la ripartizione per Paese e per regione dei
prestiti globali.comprende i crediti
concessi ad enti pubblici francesi
per la realizzazione di piccole e medie infrastrutture destinate a favorire
lo sviluppo regionale; questi sono
stati erogati tramite la Caisse d'Aide
à l'Equipement des Collectivités Locales — CAECL. Si tratta complessivamente di 50 crediti per un importo
di 42,7 milioni di u.c. (cioè tutti
i crediti accordati in Francia nel
1980 più tre — per 4,4 milioni destinati ad opere realizzate in Aquitania,
nella Bassa Normandia e nel NordPas-de-Calais — concessi nel 1979).
Il mercato internazionale dei capitali nel 1980
Le tensioni eccezionalmente forti alle quali è stato
sottoposto nel 1980 ii mercato internazionale dei
capitali hanno determinato ampie oscillazioni nell'attività sui mercati finanziari, ove i tassi d'interesse
sono stati generalmente elevati, e mutamenti nell'utilizzazione delie diverse forme di raccolta, il totale dei
crediti accordati da consorzi bancari internazionali,
delie emissioni pubbliche di eurobbiigazioni e delle
obbligazioni estere — dopo gli incrementi, spesso
notevoli, registrati negli ultimi anni — è diminuito nel
1980 di oltre 2 miliardi di ECU, passando a 73,26
miliardi (v. tabella 1. — Per il valore deil'ECU v. nota
L'aumento delle emissioni eurobbligazionarie sul mercato primario
è dovuto principalmente alle nuove
emissioni di obbligazioni ordinarie
effettuate nel secondo trimestre,
quando le tensioni si sono temporaneamente allentate, ma a rilanciare il
mercato hanno anche contribuito la
ripresa delle emissioni convertibili
espresse in dollari negli ultimi mesi
dell'anno, a seguito del rialzo — in
particolare alle Borse di Tokyo
e Nuova York — delle quotazioni
azionarie, nonché il maggior volume
di emissioni a tasso variabile dal
secondo trimestre in poi.
Il totale dei prestiti ottenuti nel 1980
dai Paesi in via di sviluppo, sia tramite crediti consorziali sia tramite
emissioni obbligazionarie pubbliche, è diminuito di circa 11 miliardi
di ECU; di detto importo, due miliardi rappresentano la diminuzione dei
prestiti dei Paesi dell'OPEC, mentre
i nove miliardi restanti risultano da
una sensibile flessione del flusso di
risorse verso i Paesi in via di sviluppo non esportatori di petrolio. La
maggior parte di questa flessione ha
interessato i crediti consorziali, in
quanto le banche erano vincolate
dai loro massimali per i crediti a determinati mutuatari e nello stesso
tempo cercavano, data la difficile
situazione finanziaria, di minimizza10
in appresso). I crediti consorziali, che negli anni
precedenti erano aumentati più rapidamente delle
altre forme di raccolta, sono diminuiti di circa 3 miliardi di ECU, e le emissioni di obbligazioni estere, che
già nei 1979 avevano segnato une flessione di circa
1,8 miliardi di ECU, hanno registrato nel 1980 un
ulteriore caio di 1,6 miliardi. N e i l 980 sono aumentate
(-1- 2,6 miliardi di ECU circa), dopo due anni mediocri,
solo le emissioni di eurobbiigazioni, che hanno raggiunto un importo di poco superiore a quello del 1977
(v. tabella 2 a pag. 11).
re i loro rischi di portafoglio. Anche
le emissioni obbligazionarie dei Paesi in via di sviluppo (quelli dell'OPEC
e gli altri) sono diminuite nel 1980,
e ciò sarebbe dovuto, almeno in
parte, al costo generalmente elevato
della raccolta. D'altro lato l'aumento
di mezzo miliardo di ECU nel totale
dei prestiti delle «altre organizzazioni internazionali», cioè principalmente della Banca Mondiale e delle
banche di sviluppo regionale, avreb-
NOTA
A meno che non sia indicato diversamente, in questo articolo i dati statistici relativi
alle enriissioni obbligazionarie sono quelli delle emissioni pubbliche sul mercato
internazionale (eurobbiigazioni) ο delle emissioni pubbliche di non residenti sui
mercati nazionali.
Emissioni eurobbligazionarie: sono quelle collocate tramite consorzi bancari
internazionali, normalmente su più mercati ivi compresi quelli extra-europei; esse
comprendono tutte le emissioni con particolari clausole monetarie (ECU, UCE,
EURCO, DSP, ed altre emissioni in più valute).
Emissioni obbligazionarie estere: sono quelle collocate su un solo mercato
nazionale, per conto di emittenti non residenti, da istituti finanziari del Paese
interessato. La distinzione fra emissioni eurobbligazionarie ed emissioni obbligazionarie estere si va facendo tuttavia sempre più vaga.
Crediti consorziali: sono i crediti accordati da consorzi bancari internazionali
(cosi come sono stati pubblicizzati); essi sono registrati al momento della firma dei
contratti e non a quello dell'utilizzazione.
La classificazione di Paesi sviluppati ο industrializzati e Paesi In via di sviluppo
corrisponde a quella in uso presso la Banca Mondiale, cioè i Paesi in via di
sviluppo sono per la maggior parte quelli che nel 1978 avevano un reddito annuo
pro capite inferiore a 3 500 dollari; il Sud Africa figura, tuttavia, tra i Paesi
industrializzati.
Per fini comparativi, gli importi nelle diverse monete sono stati convertiti, nelle
tabelle riepilogative, nell'unità monetaria europea (abbreviata in ECU), che
consiste in un paniere di importi fissi delle monete degli Stati membri della CEE
(Grecia esclusa). I tassi applicati in questo articolo per la conversione in ECU,
ο viceversa, delle principali monete utilizzate sul mercato internazionale sono
i seguenti:
$USA
DM
FS
YEN
FF
£
1979
1980
1 ECU = 1,380
1 ECU = 1,393
2,511
2,519
2,250
2,332
291,27
319,38
5,816
5,840
0,6519
0,6099
bero accresciuto la possibilità per
queste organizzazioni di accordare
crediti ai Paesi in via di sviluppo.
I prestiti dei Paesi dell'Europa orientale sono diminuiti di quasi 2 miliardi
di ECU, e la riduzioneha interessato
nella sua totalità i crediti consorziali;
il motivo va ricercato in parte nella
maggiore preoccupazione dei consorzi bancari circa la struttura dei
loro portafogli. Sono stati pertanto
solo i Paesi sviluppati ο industrializ­
zati che, come gruppo, hanno rac­
colto un volume di risorse maggiore
che nel 1979; essi hanno ottenuto
9 miliardi di ECU in più sotto forma
di crediti consorziali, destinati soprattutto a coprire i disavanzi delle
bilance dei pagamenti dovuti all'aumento dei prezzi del petrolio, ed
1,2 miliardi di ECU in più tramite
emissioni obbligazionarie; per quanto concerne queste ultime, l'incremento dei soli emittenti dei Paesi
della CEE (1,8 miliardi di ECU) è stato superiore a quello globale, ma
anche istituti ed organismi finanziari
statunitensi, data la severa stretta
creditizia negli stessi USA, sono stati
più attivi sul mercato primario delle
eurobbiigazioni.
Gli importi delle operazioni di raccolta, effettuate in diverse monete,
sono qui espressi, per motivi di praticità, in una sola unità monetaria:
l'ECU. Alcune imprecisioni sono
pertanto inevitabili, specialmente
quando i raffronti concernono un
periodo di più anni; tra il 1979 ed ii
1980, tuttavia, le differenze nei tassi
di conversione applicati, tranne per
10 yen, sono state relativamente modeste.
li mercato obbligazionario
L'impatto della stretta creditizia negli USA
Le tensioni provocate dall'evoluzione degli avvenimenti nel Medio
Oriente, unitamente all'impatto inflazionistico degli ulteriori aumenti
del prezzo del petrolio, hanno avuto
effetti sfavorevoli, sin dall'inizio dell'anno, sulla propensione a ricorrere
ai mercati obbligazionari. Negli Stati
Uniti, dove lo slancio dell'economia
ed una forte domanda di crediti bancari hanno accresciuto i timori di
un'accelerazione del tasso d'inflazione, le autorità hanno incominciato ad introdurre, in febbraio, un regime monetario e fiscale molto più
severo; ciò ha subito provocato un
fortissimo rialzo dei tassi d'interesse
a breve termine sul mercato nazionale, che il successivo aumento dei
rendimenti obbligazionari ha portato poi ad un livello superiore al tasso
d'inflazione.
Tabella 1: Operazioni di raccolta sul mercato internazionale (eurobbiigazioni,
obbligazioni estere e crediti consorziali) - Ripartizione per emittente
(in milioni di ECU)
1980
1979
1°sem. 2°sem. Totale
%
l°sem. 2°sem. Totale
%
18,2
Eurobbiigazioni
6 027
4 666 10693
14,2
5 433
7 879 13312
Obbligazioni estere
3 578
4 365
7943
10,5
3122
3 214
6 336
8,6
Totale
9605
9031 18 636
24,7
8 555 11093 19648
26,8
Crediti consorziali
22376 34 337 56 713
75,3
22335 31274 53 609
73,2
TOTALE GENERALE
31981 43 368 75 349 100,0
30 890 42 367 73257 100,0
13633 15915 29548
15200 24632 39832
Emittenti
Paesi sviluppati
39,2
54,4
Emittenti del Paesi della
CEE (ivi compresi gli
organismi comunitari)
6469
7217 13 686
18,2
Altri
7164
8 698 15 862
21,0
9 669 16 888
7981 14 963 22 944
23,1
31,3
Paesi In via di sviluppo
15 545 25 052 40 597
53,9
13736 15 897 29633
40,4
Paesi dell'OPEC
2 758 3 417 6175
12 787 21635 34 422
8,2
45,7
1695 2 468 4163
12 041 13 429 25 470
34,7
2 024
1454
3 478
4,6
666
953
1619
2,2
Altre organizzazioni
Internazionali
597
905
1502
2,0
1288
768
2 056
2,8
Altri (non classificati)
182
42
224
0,3
117
117
0,2
Altri
Paesi dell'Europa
orientale (ivi compresi gli
organismi del Comecon)
TOTALE GENERALE
31981 43 368 75 349 100,0
7 219
5,7
30 890 42 367 73 257 100,0
Tatieiia 2: Operazioni di raccolta sul mercato internazionale dal 1976 al 1980
(emissioni obbligazionarie pubbliche e crédit! consorziali)
(in milioni di E C U )
1976
1977
1978
1979
1980
Eurobbiigazioni
10415
13 095
9 310
10 693
13312
Obbligazioni estere
10932
8 898
9277
7943
6 336
Crediti consorziali
24 788
29 764
52 338
56 713
53 609
46135
51757
70 925
75349
73 257
Com'era da attendersi, questa tendenza al rialzo è stata subito seguita
da un aumento dei tassi d'interesse
sul mercato dell'eurodollaro, ma la
severità delle misure statunitensi ha
anche contribuito ad un rafforzamento del tasso di cambio del dollaro rispetto alla maggior parte delle
principali monete. L'aumento del
rendimento reale sui titoli in dollari
ed il rafforzamento dello stesso dollaro hanno costituito un forte richiamo per gli investitori internazionali,
che hanno incominciato a preferire
sempre più i titoli in dollari anziché
quelli in altre monete. Nello stesso
tempo la crescita dei disavanzi di
parte corrente delle bilance dei pagamenti, soprattutto a causa dell'aumento dei prezzi del petrolio, ha
reso la maggior parte dei Paesi industrializzati molto sensibili ai deflussi
di capitale. Una conseguenza diretta
dell'aumento dei tassi d'interesse
nel comparto del dollaro in marzo
e del simultaneo rafforzamento della
stessa moneta sui mercati valutari
è stato il generale aumento dei tassi
d'interesse a breve ed a lungo termine non solo negli altri comparti del
mercato internazionale ma anche su
molti mercati nazionali dei capitali.
L'aumento dei rendimenti obbligazionari intervenuto sulla maggior
parte dei mercati in febbraio e in
marzo ha scoraggiato i potenziali
emittenti, e le nuove emissioni, ad
eccezione quelle di «notes» a tasso
variabile, hanno teso a diminuire nel
corso del trimestre. Tuttavia, verso
la fine di marzo, le tensioni negli
USA si sono allentate sensibilmente
in quanto gli investitori prevedevano
che l'indebolimento dell'attività economica sarebbe sfociato in una vera
e propria recessione. Ciò ha provocato in aprile una netta caduta dei
tassi d'interesse tanto sui dollari
USA quanto sugli eurodollari — caduta tanto spettacolare quanto il
11
rialzo intervenuto alcune settimane
prima —, cui son seguiti un allentamento delle restrizioni creditizie all'inizio di maggio ed una tendenza
più moderata al ribasso sino a metà
giugno. Quest'andamento nei comparti del dollaro ha aperto la strada
ad una flessione, anche se meno
accentuata, dei tassi d'interesse
a breve e lungo termine negli altri
comparti del mercato internazionale
e sulla maggior parte degli altri mercati nazionali. La nuova attività di
emissione ne è stata cosi stimolata
e, tranne per quanto riguarda le
emissioni obbligazionarie estere
0 «Yankee» sul mercato di Nuova
York, è rimasta sostenuta almeno
sino alla fine di luglio.
L'ondata di nuove emissioni da parte di emittenti nazionali sul mercato
obbligazionario di Nuova York è stata tanto massiccia da sommergere
praticamente la domanda d'investimento in titoli da parte dei non
residenti, ed a fine giugno è sembrata avere superato la capacità di assorbimento del mercato. All'apparire
dei primi segni di una nuova ripresa
dell'economia statunitense, i tassi
d'interesse
hanno
incominciato
a salire nuovamente nei comparti
del dollaro, e a fine settembre, quando la domanda di crediti bancari
e l'inflazione stavano nuovamente
mostrando una tendenza accelerata
all'aumento, le autorità degli Stati
Uniti sono ricorse, per la seconda
volta nel 1980, ad un inasprimento
della politica monetaria, reso ancora
più severo in novembre e proseguito
oltre la fine dell'anno. Il conseguente aumento dei tassi d'interesse
a breve ed a lungo termine nel comparto del dollaro si è rivelato superiore e più duraturo di quello intervenuto in primavera, ma una flessione
temporanea dei tassi d'interesse
a breve all'inizio di ottobre è stata
sufficiente per indurre il comparto
del dollaro del mercato obbligazionario internazionale ad assorbire un
elevato numero di emissioni a tasso
d'interesse fisso. Durante il resto
dell'anno, tuttavia, il lancio di emissioni in dollari a tasso d'interesse
fisso ha continuato a rivelarsi molto
difficile, tanto che diversi emittenti
sono ricorsi all'offerta di speciali
incentivi (p. es. emissione di titoli
pagati all'inizio solo parzialmente,
titoli con «warrants» che offrivano la
facoltà ai portatori di obbligazioni di
sottoscrivere — dopo un intervallo
di tempo durante il quale si presumeva che le quotazioni obbligazionarie sarebbero salite — nuove obbligazioni, per lo stesso importo e alle stesse condizioni, oppure garantendo il valore dello yen ad un tasso
12
di cambio fisso per il pagamento
degli interessi ed il rimborso del
capitale). Inoltre, a seguito del rialzo
delle quotazioni azionarie su diverse
piazze, verso la fine dell'anno è cresciuta la preferenza del pubblico per
le emissioni convertibili e gli emittenti hanno continuato ad attingere
sul mercato con emissioni di «notes» a tasso variabile.
Nei comparti delle monete diverse
dal dollaro, la tendenza dei tassi
d'interesse a seguire l'aumento dei
tassi nel comparto della moneta
USA negli ultimi mesi dell'anno
è stata meno accentuata che in primavera. Nella prospettiva di una crescita economica più lenta in diversi
Paesi europei, la resistenza ad un
aumento del costo della raccolta si
è fatta più forte. Allo scopo di migliorare le condizioni sui mercati obbligazionari, nell'ultimo trimestre dell'anno c'è stata una sospensione,
a partire da metà novembre, delle
emissioni in marchi tedeschi da parte di emittenti esteri, ad eccezione
delle organizzazioni internazionali.
Su diversi mercati nazionali, come
su quello del Giappone dall'inizio di
marzo alla fine di maggio e poi
nuovamente negli ultimi due mesi
dell'anno, gli elevati tassi d'interesse
hanno indotto la maggior parte degli
emittenti esteri a rinviare ο ad annul­
lare le loro emissioni. Gli elevati
tassi d'interesse hanno costituito
inoltre il motivo principale per cui
sul mercato nazionale del Regno
Unito, dove i controlli sui prestiti
emessi da non residenti erano stati
sospesi nell'ottobre 1979, vi è stata
una sola emissione estera — da
parte del Regno di Danimarca — in
tutto il 1980. In Svizzera, d'altro lato,
il mercato primario ha continuato ad
assorbire durante tutto l'anno nuove
emissioni a rendimenti relativamente bassi, anche se talvolta non senza
segni di tensione.
Valute
Nonostante i due notevoli aumenti
dei rendimenti nei comparti del dollaro, la quota delle emissioni obbligazionarie pubbliche in dollari USA
è salita dal 51,6% nel 1979 al 53,0%
nel 1980, mentre il totale delle stesse
emissioni è passato da 18,6 a 19,6
miliardi di ECU (ν. tabella 3). La
quota delle emissioni in franchi fran­
cesi è aumentata invece dal 2,2% nel
1979 al 3,9% nel 1980, e quella delle
emissioni in sterline è passata dall'I
al 3,9%; la maggior parte delle emissioni in queste due monete è stata
lanciata, più che sui mercati nazionali, su quello internazionale.
Nel 1980 sono state inoltre effettuate
emissioni per un importo più elevato
in fiorini e meno elevato in dollari
canadesi. Le monete che hanno
svolto però nell'anno in esame un
ruolo meno importante sono state
soprattutto il marco tedesco, sceso
dal 19% al 17,7%, e lo yen che, con
una quota del 5%, ha registrato un
calo dell'I,6% rispetto all'anno precedente. Le emissioni in marchi tedeschi hanno risentito del fatto che
gli investitori sono stati attirati dai
rendimenti più elevati offerti in altri
Paesi, mentre la diminuzione dei
prestiti esteri in yen è dovuta principalmente alla più intensa attività di
emissione del governo giapponese.
Il franco svizzero ha mantenuto più
ο meno la stessa posizione dell'anno
precedente, con una quota pari a un
ottavo del totale.
Emittenti
L'aumento di un miliardo di ECU nel
totale delle emissioni obbligaziona­
rie pubbliche si spiega facilmente
con la maggiore attività di raccolta
da parte dei Paesi sviluppati, che nel
1980 hanno ottenuto un importò superiore di 1,2 miliardi di ECU rispetto all'anno precedente (v. tabella 4).
Tra gli emittenti dei Paesi sviluppati,
quelli della CEE hanno allargato di
molto la loro quota, aumentata infatti dal 28,4 al 35,9%, mentre quella
degli emittenti degli altri Paesi sviluppati è scesa dal 53,7 al 47,9%
nonostante il maggiore ricorso ai
mercati esteri delle società e, soprattutto, delle banche statunitensi.
Diversi sono i motivi per cui gli
emittenti della CEE hanno intensificato ia loro attività: i governi di
taluni Paesi membri — p. es. quelli
del Belgio, della Danimarca e dell'Irlanda — hanno cercato di finanziare
une parte del loro fabbisogno finanziario ricorrendo a fonti esterne per
evitare forti tensioni sui propri mercati nazionali (va precisato che i prestiti belgi, non essendo lanciati sotto
forma di emissioni pubbliche, non
rientrano in queste statistiche). Per
quanto concerne gli enti pubblici, in
diversi Paesi membri della Comunità
Europea essi hanno raccolto nel
1980 un maggior volume di risorse
tramite emissioni obbligazionarie
sui mercati esteri. Anche le banche
operanti nella Comunità sono ricorse maggiormente nel 1980 ai mercati
internazionali per finanziare l'espansione delle loro operazioni in altre
monete, principalmente in dollari;
queste banche rientrano tra gli «emittenti dei Paesi della CEE», anche
se è noto che una parte del loro
capitale è detenuta fuori della Comunità (p. es. partecipazioni nel Medio Oriente).
Anche le operazioni di raccolta dei
«Paesi sviluppati fuori della CEE»
hanno assunto, per una buona par-
te, la forma di emissioni lanciate da
governi nazionali, con la Svezia al
primo posto. L'Austria, la Finlandia
e l'Australia hanno lanciato più di
un'emissione ciascuna, mentre una
sola emissione è stata effettuata dalla Norvegia, dalla Nuova Zelanda
e dal Sud Africa. Come è stato detto
precedentemente, le banche e gli
istituti finanziari degli Stati Uniti
hanno cercato attivamente di raccogliere fondi fuori del proprio mercato nazionale, e verso la fine dell'anno un alto numero di imprese industriali e commerciali giapponesi ha
attinto ai mercati internazionali ed ai
mercati obbligazionari esteri approfittando della favorevole disposizione nei loro confronti a seguito del
miglioramento delle prospettive della loro economia.
del Consiglio Europeo, dell'Eurofima e della Banca Nordica per gli
Investimenti), dovrebbero essere aggiunte all'importo raccolto sui mercati dei capitali per conto dei Paesi
del Terzo Mondo.
Tra i «Paesi in via di sviluppo» figurano ai primi posti, come emittenti,
i governi nazionali dei grandi Paesi
latino-americani (Argentina, Brasile,
Cile, Messico e Venezuela), ma hanno lanciato emissioni obbligazionarie pubbliche anche la Costa Rica, la
Tailandia e le Filippine. A parte le
emissioni di banche dell'India, della
Costa d'Avorio, del Marocco, di
Taiwan e della Iugoslavia, le restanti
operazioni dei Paesi in via di sviluppo sono state effettuate per conto di
emittenti latino-americani. Le emissioni della Banca Mondiale e delle
banche di sviluppo regionale, elevatesi a circa 1,45 miliardi di ECU
e comprese nel totale delle «altre
organizzazioni internazionali» (nel
quale non sono però compresi i prestiti del «Fonds de Réétablissement»
Emissioni eurobbligazionarie
settore
per
La percentuale di emissioni eurobbligazionarie lanciate da istituti finanziari, organizzazioni internazionali, governi nazionali ed enti pubblici è rimasta, nell'insieme, suppergiù allo stesso livello dell'anno precedente, pari cioè a circa i due terzi
del totale; gli istituti finanziari sono
andati però guadagnando terreno
negli ultimi due anni, principalmente
a spese — come lo mostra la seguente tabella — degli enti pubblici.
Rendimenti medi delle nuove emissioni obbligazionarie sui principali mercati
%
16
—
/
/ \
'.
\1
r· \
/ ^
/
\\
/
^
f.
.^
15
14
13
•
/
/
/^
/
1/' ^
"v
/
'
-^ ί
r
11
10
^
.
:
•
\^
i^ f « i F
r :^
F^ r^
!.»^
.^
^ —
k-
'V.
^'
—/
/ .
VÌ^
^j
6 -~^
Ν
::
*·»
N.
,'
\, V,
/•
.
/
/ "-^/
— 4
-
·
•
:
*
y
,_
: i
>·« ^
/
<.
,· ·»_
ÌTT^
•"-ΐ
^'
/
/
•^
'
— -1\
"^^/
/V
A
—'
Γ '^
/-
—
—
:.^
'"-^ s .
• -
l ~
\
t
t
^
.^^ r
-
1—
^
/
/
1
Γ "-i
^ >·''
*-
^
<'
'-^
/
/
/
·*
•
•
«*•
•
i
/ "^ -^
*
Γ/
φ
•
J
/
1
—
=^
--·· M !^—
/
i
<-Λr
A
/'
/
3^
t
-•'
-.«
•
• — '
r\
1
\
V
ii
• - - .
1
/
•
/
\\
t
12
t
_^
.^
y
<
^
>
^
" ~•
f
—
(
- —
•
κ
'S
'
-"
/
^
—'
G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D
1978
1979
Mercato obbligazionario in eurodollari
Mercato obbligazionario in euromarchi
Mercato svizzero delle emissioni estere
Mercato giapponese delle emissioni estere
Mercato nazionale USA (emissioni a lungo termine di enti pubblici
classificati «AA»)
1980
{
Obbligazioni con scadenze comprese tra 7 e 15 anni
emesse da emittenti di prima categoria
Fonte: BEI
Fonte: Salomon Brothers
Tutti i rendimenti sono calcolati secondo il metodo abitualmente utilizzato dall'International Association of Bond Dealers (lABD)
* L'asterisco indica che non sono state effettuate nuove emissioni da parte di emittenti di prima categoria.
13
Tabella 3: Emissioni eurobbligazionarie ed obbligazionarie estere suddivise per moneta (in milioni di ECU)
Obbligazioni estere
Eurobbiigazioni
1979
Monete
1980
Tsem. 2° Sem.
1979
Totale 1°sem. 2° Sem.
Totale
3 438
3 376
6814
3 695
5 363
9 058
Dollari canadesi
248
62
310
80
104
184
Marchi tedeschi
1641
786
2 427
1056
1395
2451
Dollari USA
Sterline
1980
1°sem. 2° sem.
1438
Totale
1362
1979
Totale 1 °sem. 2° sem.
Totale
402
1353
2 800
951
40
1057
1097
377
655
1980
1°sem. 2° sem.
Totale
%
1°sem. 2° sem.
Totale
%
4 876
4 738
9 614
51,6
4 646
5 765
10411
53,0
248
62
310
1,6
80
104
184
1 032
1681
1 843
3 524
19,0
1433
2 050
3 483
1,0
17,7
138
46
184
213
429
642
123
123
184
1,0
213
552
765
3.9
38
7
45
34
32
66
49
55
104
98
127
225
138
87
46
Fiorini olandesi
62
149
0,8
132
159
291
Franchi francesi
160
110
270
235
346
581
56
86
142
120
69
189
216
196
412
2,2
355
415
770
1,5
3,9
1 113
2 374
1 106
1261
1 113
2 374
12,7
1106
1 311
2417
12,3
52
86
47
125
172
645
498
1 143
363
1311
454
2417
34
817
679
550
1229
6,6
410
579
989
5,0
330
227
557
73
85
158
89
194
283
107
73
180
419
421
840
4,5
180
158
338
1,7
60Ì27
4666
10 693
5433
7879
13 312
3 578
4365
7943
3122
3214
6336
9605
9031
18 636
100,0
8 555
11093
19648
100,0
Franchi svizzeri
Yen giapponesi
Altre monete
Totale
1261
Tabella 4: Emmissioni eurobbligazionarie ed obbligazionarie-estere suddivise per emittente (in milioni di ECU)
Eurobbiigazioni
1979
Ernlttentl
I.
1°sem. 2° Sem.
Obbllgazion estere
1980
1979
Totale f s e m . 2° sem.
Totale
1°sem. 2° sem.
Totale
1979
1980
Totale 1°sem. 2° sem.
Totale
1°sem. 2° sem.
1980
Totale
%
1°sem. 2° Sem.
Totale
%
Paesi sviluppati
5 022
3 965
8 987
4 495
7 265
11 760
2 925
3 381
6 306
2 381
2 328
4 709
7 947
7 346
15 293
82,1
6 876
9 593
16 469
83,8
Emittenti dei Paesi della CEE
(ivi compresi gli organismi
comunitari)
Altri
1753
7 613
3366
2 101
2 558
4 659
946
973
7 979
937
1460
2 397
2 699
2 586
5 285
28,4
3 032
4 078
7050
35,9
3269
2 352
5 621
2 394
4 707
'7101
1979
2408
4 387
7 450
868
2378
5248
4 760
10 m s
53,7
3844
5575
9419
47.9
808
521
1329
432
504
936
343
327
670
238
228
466
848
1999
10,7
670
732
1402
36
72
708
96
96
40
76
72
748
0,8
96
96
7,1
0,5
772
449
7 227
408
840
303
1075
776
7 857
9,9
670
636
1306
6,6
22
22
36
41
41
0,2
36
36
0,2
158
355
470
7,0
973
4666 10693
5 433
100,0
8555
II. Paesi in via di sviluppo
Paesi dell'OPEC
Altri
Ill Paesi dell'Europa orientale
(ivi compresi gli organismi del
Comecon)
IV. Altre organizzazioni
internazionali (')
Totale
197
6027
432
36
110
40
327
630
19
19
238
228
580
310
638
948
503
658
7879 13312
3578
4365
7943
3122
3214
466
1 161
6336
(^) Banca Africana per lo Sviluppo, Banca Asiatica per lo Sviluppo, Consiglio d'Europa, Eurofima, Banca interamericana per lo Sviluppo, Banca Nordica per gli Investimenti, Banca Mondiale.
Fonte: BEI
1 151
507
796
9605
9031
1 303
18636
768
1 741
11093 19648
8,9
100,0
Le flessione dei prestiti andati nel
1980 ai settori manifatturiero e commerciale, dovuta probabilmente ad
un peggioramento delle prospettive
economiche, sembra essere stata
controbilanciata dall'aumento dei
prestiti ottenuti dagli enti pubblici.
Sembra inoltre che nel 1980 sia stato
raccolto sui mercati obbligazionari
un maggiore importo a favore delle
industrie estrattive, ivi compreso lo
sfruttamento di giacimenti d'idrocarburi.
Crediti consorziali
I crediti internazionali a medio
e a lungo termine concessi da consorzi bancari sono andati diminuendo nei primi mesi del 1980, in parte
per l'assenza sul mercato, sino all'inizio di aprile, delle banche giapponesi — ma il loro rientro è stato
limitato — e in parte perché le banche statunitensi si son trovate a dover soddisfare una forte domanda di
crediti negli stessi USA. È probabile
inoltre che vi sia stata una certa
riluttanza da parte dei mutuatari
a concludere accordi comportanti
tassi d'interesse iniziali molto alti,
come sarebbe stato il caso sin circa
la metà di marzo. L'attività è aumentata a seguito di una flessione dei
tassi interbancari a medio termine
sul mercato dell'eurodollaro, che sono utilizzati come tassi di riferimento per la fissazione, ad intervalli
regolari di 3 ο 6 mesi, di quelli sui
crediti internazionali accordati da
consorzi bancari, ed il totale dei
contratti di prestito conclusi nella
prima metà del 1980 ha cosi raggiunto circa lo stesso importo del
primo semestre 1979 (v. tabella 6).
temporali dovuti al fatto che le statistiche registrano i crediti accordati
e non la loro utilizzazione. Le operazioni, inoltre, sono registrate al lordo, e non tengono conto dei rimborsi anticipati rispetto ai piani di ammortamento (come ha fatto, p.es. in
larga misura il Regno Unito nel corso dell'anno). D'altra parte lo spazio
di manovra sempre più ampio dato
alle banche giapponesi nella seconda metà dell'anno avrebbe fatto prevedere una loro maggiore attività,
ma anche in questo caso si sarebbe
fatto sentire l'impatto dello sfasamento temporale. Il massimale per la
quota delle banche giapponesi nei
crediti consorziali, che era stato nullo nel primo trimestre dell'anno e del
20% per i sei mesi a partire da aprile,
è stato ulteriormente aumentato in
ottobre per consentire loro di accordare un importo superiore del 50%
nei sei mesi successivi. Le prime
indicazioni per il quarto trimestre
mostrano in effetti che l'importo dei
crediti andava aumentando verso la
fine dell'anno, ma la diversità dei
risultati del secondo semestre rispetto a quelli del primo induce
a pensare che le banche, in generale, hanno prestato maggiore attenzione al «rischio Paese» e che hanno pertanto preferito concedere crediti a mutuatari di prim'ordine, anche se ciò significava una riduzione
del loro «spread».
Per la maggior parte dei crediti consorziali concessi nel 1980 si è continuato ad utilizzare, come tasso di
riferimento, il tasso interbancario
per i prestiti a tre ο sei mesi sulla
piazza di Londra (LIBOR) al qualeviene aggiunto un certo margine
(spread), ma per un numero di credi­
ti maggiore che in passato si è ricorso ad altri tassi di riferimento. Per gli
stessi tassi di riferimento, gli
«spreads» che le banche hanno applicato ai mutuatari dei Paesi industrializzati non hanno subito notevoli modifiche nel corso del 1980: quelli per i governi nazionali erano compresi in generale tra lo 0,375% e lo
Tabella 5: Emissioni eurobbligazionarie per settore
Percentuale del totale
1977
La differenza dei risultati tra i due
semestri del 1980 sembra imputabile, almeno in parte, a sfasamenti
1979
1980
8,0
9,9
5,9
6,7
17,1
12,4
18,1
13,5
Commercio
1,7
2,6
3,5
3,2
Trasporto e comunicazioni
6,6
4,0
3.8
4,3
Industrie estrattive
Imprese manifatturiere
Aziende pubbliche (enti elettrici,
del gas, acquedottistici)
7,2
4,9
4,6
8,3
Istituti finanziari
29,9
29,4
36,7
40,2
Organizzazioni intemazionali
10,5
13,4
11,9
10,8
Governi nazionali, enti provinciali e locali
18,7
23,4
15,4
12,6
0,1
0,4
100,0
100,0
Altri
Nella prima metà dell'anno le banche hanno continuato ad accordare
crediti ai Paesi in via di sviluppo non
facenti parte dell'OPEC ad un ritmo
pressoché uguale a quello dell'anno
precedente. I crediti ai Paesi dell'
OPEC sono diminuiti di circa 1 miliardo di ECU rispetto al 1979, essendosi elevati a 1,7 miliardi; questa
flessione sarebbe da imputare, in
gran parte, ad un loro minore fabbisogno. Quest'andamento è però
bruscamente cambiato nella seconda metà dell'anno, quando i crediti
ai Paesi in via di sviluppo sono
diminuiti di 9 miliardi di ECU, di cui
8 per i Paesi non facenti parte dell'OPEC. D'altro lato i crediti consorziali
ai Paesi sviluppati, dopo un modesto
incremento nella prima metà dell'anno, sono aumentati di 6,5 miliardi
nel secondo semestre.
1978
0,3
100,0
100,0
Tabella 6: Crediti consorziali
(Ripartizione per emittente)
in milioni di ECU
1980
1979
1°sem. 2°sem. Totale
%
1°sem. 2°sem. Totale
%
5686
8 569 14255
25,1
8 324 15 039 23 363
43,5
3 770
4 631
8 401
14,8
4 18Z
5651
9 838
18,3
1916
3 938
5 854
10,3
4 137
9 388 13 525
25,2
II. Paesi In via di sviluppo 14394 24204 38 598
Paesi dell'OPEC
2 682 3 345 6 027
Altri
11712 20 859 32 571
68,1
10,6
57,5
13 066 15165 28 231
1695 2372 4 067
11371 12 793 24 164
52,7
7,6
45,1
1. Paesi sviluppati
Emittenti dei Paesi della
CEE (ivi compresi gli
organismi comunitari)
Altri
III. Paesi dell'Europa
orientale (Ivi compresi
gli organismi del
Comecon)
3 437
6,0
630
109
199
0,4
315
42
224
0,4
2024
1413
IV. Altre organizzazioni
Internazionali
90
V. Altri (non classificati)
182
TOTALE
22 376 34337 56 713 100,0
953
117
1583
3,0
315
0,6
117
0,2
22 335 31274 53 609 100,0
15
0,5%, a seconda della durata, men­
tre alle imprese pubbliche veniva
probabilmente applicato uno spread
superiore dello 0,125% per i crediti
I cui tassi si basavano sul LIBOR
ο su tassi interbancari similari. Per
ottenere tuttavia uno spread inferio­
re — il che rappresentava sempre
più per i mutuatari una questione di
prestigio — per diversi contratti di
prestito si è preso come tasso di
riferimento il tasso base (prime rate)
delle banche statunitensi. Alcuni
consorzi bancari sembrano in effetti
preferire il tasso base statunitense,
rivelatosi molto spesso più elevato
del LIBOR, e le banche hanno perciò
accettato uno spread inferiore dello
0,125% rispetto a quello su crediti
comparabili con tassi basati sul
LIBOR.
La forbice degli spreads sui crediti ai
Paesi in via di sviluppo è rimasta
ampia, anche se non del tutto quanto negli anni precedenti. A mutuatari
ben conosciuti dei grandi Paesi dell'America Latina è stato applicato
uno spread dello 0,625%, contro lo
0,875% alla Nigeria e l'I,875% allo
Zaire per il consolidamento di un
prestito. Sembra tuttavia che la durata dei crediti consorziali non sia
dipesa dallo «standing» del mutuatario, bensì delle condizioni del mercato. Nel periodo in cui i tassi d'interesse a breve termine sono sensibilmente aumentati, cioè all'inizio del
1980, la durata dei crediti consorziali
ha teso in media a ridursi e poi,
gradualmente, ad allungarsi di nuovo, senza però raggiungere la durata
prevalente alla fine del 1979. Nell'insieme, restando gli spreads più
ο meno immutati, si è indotti a pensare che, nonostante un nuovo al-
lentamento delle tensioni, le condizioni sul mercato dei crediti consorziali siano state un po' più rigide
rispetto a un anno prima.
Il mercato internazionale dei capitali, avendo fatto nel 1980 quanto era
possibile per far fronte al riciclaggio
del surplus dei Paesi dell'OPEC (dell'ordine di $ 120 miliardi, pari a 86
miliardi di ECU), forse non ha previsto in tutta la loro ampiezza alcune
delle conseguenze derivanti dall'aggravamento delle pressioni inflazionistiche e del disavanzo della bilancia dei pagamenti nei Paesi sviluppati. Tra queste conseguenze vi sono stati negli Stati Uniti, nell'anno
delle elezioni presidenziali, due
spettacolari aumenti dei tassi d'interesse, che hanno contribuito ad
aumenti analoghi, anche se meno
ampi, sul mercato internazionale
e su altri mercati nazionali dei capitali. La persistenza, durante la maggior parte dell'anno, di tassi d'interesse a breve termine ad un livello
più alto di quello dei rendimenti
a lungo termine ha teso a creare
condizioni instabili su diversi mercati obbligazionari, come pure negli
Stati Uniti. Nel contempo i crediti
concessi da consorzi bancari internazionali, invece di aumentare rapidamente come negli ultimi anni,
hanno incominciato a segnare una
flessione.
le prospettive di crescita dell'economia mondiale. In retrospettiva, è ancora presto per dire se il 1980 sia
stato ο no un anno di adattamento
ο di consolidamento dei mercati dei
capitali, ma è certo che esso ha
messo in primo piano i problemi di
finanziamento dei Paesi in via di
sviluppo e la necessità di trovare
delle soluzioni.
Queste difficoltà sul mercato internazionale dei capitali, avendo effetti
sfavorevoli molto maggiori sul flusso delle risorse finanziarie verso
i Paesi in via di sviluppo che non
sugli emittenti dei Paesi sviluppati,
hanno aggravato i problemi del Terzo Mondo nel far fronte all'aumento
dei prezzi del petrolio e peggiorato
BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca Europea per gli Investimenti ctie esce
contemporaneamente in 7 lingue
(danese, francese, greco, inglese,
italiano, olandese e tedesco).
Personalia
A seguito dell'adesione alla Comunità Europea, la Grecia è divenuta il
decimo Paese membro della BEI; il Consiglio dei governatori dell'istituto
conta ora, pertanto, un nuovo membro: loannis PALEOCRASSAS, Ministro
delegato alla Coordinazione.
I governatori hanno nominato due nuovi membri del Consiglio di ammini•strazione: il Sig. loannis N. SPENTZAS, Vicegovernatore della Banca
Nazionale di Credito Fondiario (Grecia), come amministratore e il Sig. Sven
BOYER-SOGAARD, Vicedirettore di Dipartimento alla Banca Nazionale di
Danimarca, come sostituto; il Sig. Sven Boyer-Sogaard è stato designato di
comune accordo dalla Danimarca, dalla Grecia e dall'Irlanda in applicazione
del Protocollo n. 1 allegato all'Atto di adesione della Repubblica ellenica alla
Comunità (v. BEI-lnformazioni n. 21 - Maggio 1980).
I governatori hanno nominato anche un nuovo amministratore sostituto: il
Sig. lan PLENDERLEITH, Senior Manager alla Banca d'Inghilterra, che
è subentrato al Sig. Edward A.J. George; questi. Vicedirettore alla Banca
d'Inghilterra, era membro del Consiglio di amministrazione della BEI dal
1977.
II Prof. Henri LENAERT — Direttore dell'Amministrazione Generale della BEI
dal 1962 al gennaio 1980, Segretario Generale dal 1972 al gennaio 1980
e successivamente Consigliere speciale del Comitato direttivo — è andato in
pensione. In riconoscimento della sua lunga e apprezzata attività, il
Comitato direttivo gli ha conferito il titolo di Segretario Generale Onorario. Il
Segretario Generale della BEI è, dal febbraio 1980, il Dott. Eugenio Greppi.
16
Unità di conto
Si riporta qui appresso il controvalore
in moneta nazionale, al 31 dicembre
1980, dell'unità di conto utilizzata dalla Banca; i tassi sono quelli applicati
nel trimestre gennaio-marzo 1981 per
l'elaborazione dei prospetti finanziari
e dei dati statistici:
DM
2,56556
£
0,549110
FF
5,93916
LIT 1217,30
HFL
2,79081
FB
41,3351
FLUX 41,3351
DKR
7,88723
DR
61,2587
£IR
0,690185
$ USA 1,30963
I dati statistici relativi all'attività della
Banca sin dalla sua fondazione ed
espressi in unità di conto si basano
su tassi di conversione diversi. Pertanto, tenuto conto anche dei movimenti di prezzo intervenuti in un periodo cosi lungo, essi vanno interpretati con prudenza.
La composizione e, quindi, il valore
dell'unità di conto utilizzata dalla BEI
sono identici a quelli dell'unità monetaria europea (ECU).
La riproduzione degli scritti apparsi
su BEI-INFORMAZIONI è consentita;
si gradirebbero comunque la citazione della fonte e l'invio del ritaglio
dell'articolo pubblicato.
700, Bd. Konrad Adenauer
L-2950 Luxembourg
Tel. 43 79-1
Telex 3530 bnkeu lu
Telecopiatrice 43 77 04
Dipartimento Italia;
Via Sardegna, 38 — 1-00187 Roma
Tei 48 36 51
Telex 611130 bankeu ί
Telecopiatrice 474 58 77
Ufficio di Rappresentanza
a Bruxelles;
rue de la Loi, 227
B-1040 Bruxelles
Tei 735 21 38
Telex 21721 bankeu b
Liaison Office
for the United Kingdom
23, Queen Anne's Gate
Westminster
GB-London SW1H9BU
Tei 222 29 33
Telex 919159 bankeu g
Printed in Luxembourg by Imprimerie
Coopérative Luxembourgeoise, 44, rue
du Canal, Esch/AIzette