Testo B - Livello intermedio - Campus
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Testo B - Livello intermedio - Campus
sECoNdA PARTE - anaLisi DeL TesTo Ascolta l’audio del brano sul MEbook IL KIT ANTIBUFALA Sei strumenti per distinguere tra fatti e fandonie 5 10 15 20 25 30 68 1. Occhio alle fonti! Bisogna sempre verificare se chi fa un’asserzione è competente o almeno si appoggia a esperti. Non tutte le fonti tradizionali, infatti, sono ugualmente attendibili: un articolo su una rivista tecnica specializzata è più credibile di uno su un giornale generalista. Meglio poi risalire all’origine, senza distorsioni da passaparola. Un caso classico di fonti mancanti è la leggenda del cellulare “cuociuova”: due telefonini messi in comunicazione emetterebbero microonde sufficienti a cuocere un uovo. La fonte della notizia era un giornale russo che, a sua volta, l’aveva presa da un giornale umoristico britannico. 2. Non fidarti di uno solo Ci vuole poco a scegliere di proposito qualche dato statistico o qualche fatto per costruirvi sopra una tesi allo scopo di danneggiare qualcuno o per trarre qualche vantaggio personale. Ma ogni tesi deve adeguarsi a tutti i dati disponibili, non solo a una piccola parte, ignorando i dati contrari: se lo fa, è un bufala oppure una frode. Non basta neppure il nome di un singolo illustre scienziato: serve un consenso diffuso tra gli esperti. Il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier sostenne che l’acqua conserva memoria di tutte le sostanze con cui è venuta in contatto. I suoi studi, dopo aver suscitato molto scalpore, sono stati smentiti e oggi il concetto di memoria dell’acqua è considerato pseudoscientifico e privo di fondamento. 3. Sani dubbi Più una notizia è sensazionale, fa leva sulle emozioni o conferma i nostri pregiudizi, più dobbiamo pretendere documentazione solida e conferme indipendenti. Insomma, affermazioni straordinarie esigono prove straordinarie. Non ci possiamo fidare ciecamente di notizie inoltrate da parenti o amici, perché a loro volta le hanno ricevute da amici o parenti di cui si fidano, e così via: in questa catena di fiducia spesso nessuno ha verificato i fatti di partenza. Succede anche con le notizie giornalistiche. 4. Non prestare fede all’improbabile La spiegazione più semplice solitamente è quella giusta: non è una regola, ma un criterio pratico, proposto già dai filosofi del Medioevo. Se leggiamo una notizia straordinaria che implica grandi cospirazioni o complesse catene di eventi improbabili, chiediamoci: «Ma non c’è una spiegazione più banale?» Prova I nvalsI 1 • l Ivello 2 5. In inglese la verità arriva prima Immettendo in Google – o in un altro motore di ricerca – le parole chiave di una notizia (nomi, luoghi, termini inconsueti) insieme alla parola inglese hoax (bufala), spesso emergono le indagini già realizzate dai detective antibufala, che scrivono prevalentemente in inglese per raggiungere un pubblico più vasto. Inoltre la letteratura tecnica consultabile su Google è in inglese e quasi tutti i media italiani attingono a quelli anglofoni. L’inglese è dunque prezioso per risalire alle origini di una notizia, per verificarla. 35 6. Pensa alle conseguenze Chediamoci sempre: «Se la notizia fosse vera, avrebbe qualche implicazione assurda?» Se leggiamo che i produttori di cosmetici hanno ammesso l’uso di additivi cancerogeni nello shampoo per fare una schiuma migliore o nel rossetto per renderlo più brillante, perché dovrebbero essere così autolesionisti da ammetterlo? Se si sostiene che le piramidi egizie furono realizzate da alieni, come mai non troviamo resti delle loro tecnologie o la loro spazzatura? Se ci dicono che le “scie chimiche” degli aerei sono irrorazioni segrete di veleni, i piloti di questi aerei starebbero avvelenando anche le loro famiglie? La risposta svela la bufala. 40 45 (adattato da P. Attivissimo, Per non abboccare, ecco il kit antibufala, in «Focus», dicembre 2013) lE INfoRMAZIoNI foRNITE dAl TEsTo B1. Il titolo del testo A.vuoleincuriosireillettore. B. anticipainbreveilcontenuto. C.vuolesiaincuriosireillettoresiaanticipareinbreveilcontenuto. D.nonvuoledirenulla. B2. Il testo è suddiviso in 6 sezioni, scandite da altrettanti titoletti. Di seguito sono elencate 6 domande, ciascuna riferita a una sezione del testo. Numerale da 1 a 6 seguendo l'ordine delle sezioni. 1. 2. 3. 4. 5. 6. ChecosasidiceinGoogleinlinguainglese? Chil’hadettoèunapersonacompetente? Nonsaràunastoriatroppocomplicataperesserevera? Sefossedavverocosì,checosaaccadrebbe? Tisembrasaggiofidartidiunasolafonte? Esistonodelleproveositrattadiunsemplicepassaparola? 69 B3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Nontuttelefontisonougualmenteattendibili. Ognitesichesivogliasosteneredevetenerecontodituttiidati,anchediquellicontrari. Unanotiziasensazionalenonhamaibisognodiessereverificata. Lenotiziericevutedaamicioparentisonosempreaffidabili. Nonbisognamaiprestarefedeallespiegazionipiùsempliciperchéovvie. Sonostatesvoltefinoradiverseindaginiantibufala. LamaggiorpartedelleindaginiantibufalachesitrovanoinInternetsonoinlinguainglese. Secondol’autoredeltestole“sciechimiche”degliaereisonoirrorazionisegretediveleni. Secondol’autoredeltestoiproduttoridicosmeticisonoresponsabilidell’uso diadditivicancerogenineipropriprodotti. V V V V V V V V F F F F F F F F V F B4. Il testo si propone due scopi. Quali sono? A.Indurreilettoriadiffidareditutto. B. Mettereinguardiailettoridanotiziesenzafondamentodiffusedaimassmediaodalpassaparola. C.Mostrarelafalsitàdialcuneteoriediffusenellasocietàscientifica. D.Fornireailettoriqualchestrumentopervalutarecriticamentelenotizie. B5. A chi si rivolge il testo? A.Aunvastopubblicodilettoricomuni. B. Aunpubblicodispecialisti,competentineivarisettoriconsideratineltesto. Logica e grammatica Individuare il destinatario di un testo Per capire a chi è destinato un testo, uno degli indicatori più importanti è il linguaggio. Termini settoriali, di uso infrequente e comprensibili solo agli addetti ai lavori, indicano un testo destinato a un pubblico di specialisti. L’assenza, o la presenza molto limitata, di termini specialistici e l’uso di espressioni colloquiali indicano invece un testo destinato a un pubblico di lettori comuni. Nel testo che hai letto, considera ad esempio la parola bufala: a che tipo di linguaggio appartiene? lA sTRUTTURA B6. Quale delle seguenti affermazioni meglio descrive la struttura del testo? A.Iltestoèorganizzatoin6sezioni,ciascunadellequaliècontraddistintadaunnumeroprogressivoed èdotatadiuntitolochenesintetizzailcontenuto. B. Iltestoèorganizzatoinbrevissimeslide. C.Iltestoèorganizzatoinparagrafi,inciascundeiqualisonoevidenziateleparolechiave. D.Iltestosisviluppainmododiscorsivo,senzaprecisearticolazioniinterne. 70 Prova I nvalsI 1 • l Ivello 2 I vERbI B7. In 3 dei titoli premessi alle 6 sezioni del testo troviamo lo stesso modo verbale. In due titoli, invece, il verbo è sottinteso: Occhio alle fonti (= tenete d’occhio le fonti!) e Sani dubbi (= dubitate!). Rispondi alle seguenti domande. 1. 2. ual è il modo verbale che troviamo esplicitamente o implicitamente in 5 dei 6 titoli? Q Ilmodoverbaleè . Di quale tipo di testo è tipico questo modo verbale? Perché? Questomodoverbaleètipicodeitesti ,perchéèilmodocheserveper . Il lEssICo B8. Nel titolo, oltre alla parola bufala, è presente anche un suo sinònimo: individualo e trascrivilo qui sotto. Sinònimo: Ora rispondi alle seguenti domande. 1. Che significato esprime il prefisso anti- nella parola antibufala? 2. In quali delle seguenti parole il prefisso anti- esprime lo stesso significato di quello che ha nella parola antibufala? A. antinebbia B. antipasto C. antidiluviano D. anticaduta B9. Passaparola (riga 5) è una parola composta, formata da verbo + nome. Quali delle seguenti parole sono costruite allo stesso modo? A.cassapanca B. pescespada C.passaporto D.aspirapolvere E.lavapiatti F.doposcuola G.portacenere H.saliscendi I. sottostare L.bianconero 71