É UN`EDIZIONE PUBLIMAX
Transcript
É UN`EDIZIONE PUBLIMAX
DESENZANO Life L I M I TED EDITION . NATALE 2014 R I V I S TA S E M E S T R A L E I N VERNO 2014/2015 TURISMO.CULTURA.LIFESTYLE É UN’EDIZIONE PUBLIMAX {DESENZANOLIFE’14} editoriale Il TURISMO CREATIVE REVIEW BY COORDINAMENTO EDITORIALE Massimo Boni [email protected] in primo piano DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Salvetti [email protected] GLI EVENTI che abbiamo VISSUTO NEL 2014, LA STORIA, IL LAGO, DESENZANO E LE SUE GENTI ARTDIRECTOR Annalisa Boni [email protected] DIRETTORE COMMERCIALE Carlo Boni [email protected] PHOTO wonka - maximo ph Hanno collaborato: Tullio Ferro, Rosaria Poinelli Sergio Lingeri, Laura Sorlini, Velvet Anna Scuoch, Eleonora Raschi Massimo Cominetti, Lucia Marchesi Stampa Tipolitografia Pagani Lumezzane (Bs) BY EDITRICE PUBLIMAX Via XX Settembre 30 - 25122 Brescia Italy PH +39 030 3776552 FAX +39 030 280323 www.publimax.eu [email protected] 11 n° SUPPLEMENTO AD AREABLU 304 PER LA PROMOZIONE DELL’ECCELLENZA A DESENZANO E IL BASSO GARDA REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI BRESCIA AL N°32/2006 DEL 20/09/2006. OGNI RIPRODUZIONE DI TESTI E FOTO È SEVERAMENTE PROIBITA SALVO AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA CASA EDITRICE. © PUBLIMAX BRESCIA 1 N oi che abbiamo il privilegio di vivere in un territorio incantevole forse non abbiamo ancora metabolizzato quale fortuna esso ci sta offrendo su un piatto d’argento. Il solo fatto di poter vantare di essere a Desenzano è già la prerogativa migliore per affrontare il futuro con il sole nel “cuore”. Sarà premiante mettere al centro il turismo quale motore trainante socio-economico del futuro. Investire in bellezza e in unicità sono le direttrici per crearsi una identità che possa fare la differenza con la mediocrità e la quantità. Una caratteristica che considerata la posizione orografica premiante di Desenzano alimenta il desiderio della qualità della vita di tutti gli strati sociali. Anche noi di Publimax cerchiamo in queste caratteristiche la consapevolezza della bellezza e della unicità, ideando e producendo comunicazione che vada in tal senso con una filosofia integrata con lo sport (il golf la rivista Golf for Passion) l’enogastronomia (la rivista Baccus e le guide del gusto, Garda Pleasure, in quattro lingue) oltre all’informazione locale (Area Blu) che racconta lo scorrere dei giorni della nostra gente. Anche quest’anno un ricco revival di quanto è successo quale ricordo indelebile che storicizza volti, costumi e sviluppo. La storia, la nostra storia che ogni anno continua sempre migliore e tutta da vivere. Auguri a tutti. {DESENZANOLIFE’14} redazionale La femminilità veste Glamour Eleganza e stile per una donna che si distingue G lamour, il negozio di Siria e Markus Demetz dedicato alle signore e in Galleria Barchetta nel centro di Desenzano ha accettato la sua “sfida”, quella di aprire sul lago di Garda, con alle spalle l’esperienza gestionale di stores a Selva di Val Gardena, nota località turistica delle Dolomiti. Un’avventura che già ha dato le prime soddisfazioni, essendo ormai diventato un classico dello stile e dell’eleganza. Merito della filosofia Maciaconi, da sempre dedicata alla donna. La titolare, Siria, grazie alla sua sensibilità, attenzione e passione per il glamour e il mondo della moda, che frequenta partecipando alle sfilate e tenendosi sempre informata sulle nuove tendenze, aggiorna sempre le proposte di outfit femminile. La scelta di pochi brand di qualità e sempre riconoscibili nello stile, crea un vero e proprio marchio di fabbrica per un look sempre elegante, discreto e sofisticato eppure diretto, che sappia valorizzare la femminilità in modo raffinato, chic, e magari un po’ retrò o un po’ bon ton. {DESENZANOLIFE’14} Tullio Ferro San Felice del Benaco - Santuario del Carmine (affresco sec. XV) Nessun gardesano dovrebbe chiamarsi fuori dalla responsabilità di accettare offese al lago Ad essere pavidi si fa il gioco degli scaricabarili P er il Lago di Garda puoi stampare tutti i manifesti turistici che vuoi. Puoi proporre questa o quella offerta vantaggiosa. Puoi lusingare, per innumerevoli occasioni di divertimento, su carta patinata. Tutto questo è cosa scontata, modesta rispetto alla promozione fatta da tante testimonianze e letteratura di viaggio, che in ogni tempo ha convinto pure i più indifferenti a scendere sul Benàco. L’invito a visitare questa regione è poi fatto da coloro che qui soggiornano, quando raccontano di come hanno trascorso una vacanza, un periodo di cura o per esercitare uno sport, per una occasionale sosta. 4 {DESENZANOLIFE’14} Desenzano del Garda - Loc. Zattera - Panoramica sul lago (foto di A. Maria Randon - Castellini) ghieri, che in poesia, quasi senza proporselo, dava frutti di così grande e copiosa potenza fantastica. E questo potrebbe voler dire che la più grande poesia non nasce cercando poesia, quanto verità. Anche sul Garda Dante considera prima di tutto un fatto di natura, cioè che il vasto lago non ha un vero e proprio immissario, e che si nutre di mille vene. Mille infatti, dall’umile e soave fonticella che spicca solitaria fra i cipressi di San Vigilio, agli orgogliosi salti del Ponale, alle turbinosa acque del Brasa, che riempie di strepito l’orrido delle forre di Tremosine. Mille fonti”. Pure in questo scorrere e saltare delle acque è il segreto del successo di visitatori e di innamorati che ha il lago di Garda: qui, in questo stupendo spacchio d’acqua, si sono incontrate due civiltà, mitteleuropea e mediterranea, due mentalità, due paesaggi, gli uni alla ricerca degli altri e tutti tesi a fondersi in nome della bellezza, del sentimento e delle idee. Questa sintesi naturale, questa esuberante anticipazione del Mediterraneo, questo modo di essere della natura e della cultura hanno sempre fatto del Garda una meta desiderata da molti: un luogo che sa essere aperto a tutte le influenze, a tutti gli approdi, a tutte le sollecitazioni. I gardesani tutti hanno la responsabilità nel conservare questa ricchezza che dà lavoro, benessere e soddisfazione di poter vivere in un irripetibile luogo. Ben si comprende che è un impegnativo ruolo che tocca soprattutto coloro Ed ecco la responsabilità che istituzioni pubbliche e private hanno in questo contesto, in primis le aziende alberghiere e ricettive in genere. La concorrenza è assai agguerrita, per cui ogni dettaglio va attentamente curato a cominciare dall’aspetto economico, dalla cortesia, dal rispetto dell’ambiente e dalle offerta dei servizi. Ovvietà? Per l’antica esperienza che il Garda ha in questo ambito tutto ciò lo dovrebbe essere, ma a volte così non è, cosa che gli addetti ai lavori ben sanno. Si parlava di dettagli. Infatti che colpisce lo sguardo di chi visita un luogo sono “incrinature” che spesso sfuggono ai residenti. Una aiuola, una siepe, una fontana non curate nella loro funzione, danno luogo ad un pensiero critico. Non parliamo poi di una riva o di un porticciolo offesi da scarichi poco raccomandabili e da immondizia. Non dimentichiamo che la rumorosità incontrastata, specialmente per luoghi turistici e residenziali, è la ciliegina andata a male su di una bella torta. Saremo pure ripetitivi testardi, come del resto lo sono tutti coloro che continuano ad evidenziare le bellezze paesaggistiche ed artistiche delle loro città, ma non possiamo dimenticare il patrimonio promozionale donato a questo lago da tanti storici, umanisti, artisti dall’antichità fino ai nostri giorni. Fra i tanti, lo ha pure ricordato Riccardo Bacchelli, che dal Garda scrisse: “Sempre teologia e conoscitiva, cioè specchiante ordine e fini dell’opera di Dio, era la mente dell’Ali5 {DESENZANOLIFE’14} Antico porto di Rivoltella del Garda - Dipinto di Luigia Giberti Cavazzocca del 1871 (collezione di Maurizio Campisi) che sono chiamati in ruoli di pubblico interesse, come del resto tocca a tutti gli operatori del settore turistico-alberghiero e dei servizi in genere. Quando si vedono atti o tentativi di offesa a questo ambiente, tutti sono chiamati a dire che ciò non si deve fare. Tu, con uno sconsiderato intervento non puoi intaccare una collina ed il suo habitat che sono lì da secoli. Se qualcuno, perché ha una proprietà compresa tra il lago e una pubblica via o strada, erige una piantumazione-siepe alta diversi metri, toglie il diritto alla visibilità su di un panorama che deve essere di tutti. Purtroppo sono attegiamenti che si verificano spesso su tutto il periplo del lago. I regolamenti comunali dovrebbero dire qualcosa in merito, come fecero gli Statuti di Riva nel XIII secolo. Fino ad un recente passato si sono verificate arbitrarie chiusure di accessi a lago, difesi con alte ringhiere e filo spinato. Perché si sono tollerate concellazioni di un pubblico diritto? Se poi ci si inoltra nei guasti recati al territorio con il permesso di erigere muraglie di costruzioni senza soluzione di continuità, in fregio a strade un tempo panoramiche, vedi ad esempio la Desenzano-Salò, la tanto decantata verde Valtenesi, le cose non hanno bisogno di commenti. Si va in giro per il mondo presentando il lago di Garda con simili immagini? No di certo! Si ricorre ovviamente ad uno scorcio romantico, suggestivo come un tramonto, un castello, una vela. Quando si affrontano tematiche relative a questa economia turistica bisognerebbe sempre tener presenti i non pochi anacronismi, che stanno tra la presentazione classica del territorio-ambiente e la realtà, spesso non in armonia con le aspettative di coloro che qui approdano e degli stessi residenti. Non sono pochi a pensare che assai limitati siano i luoghi in grado di offire mutevoli vedute come il Garda, ciò anche grazie alla vastità di quest’acqua circondata dalla monumentale oroidrografia (montagne e corsi d’acqua che ne derivano). Ad esempio, quello che un tempo non era possibile scorgere, ora possiamo essere ossevatori di “dipinti” che spesso appaiono su di un cielo vecchia carta da zucchero, quelli resi dagli aerei con bianche linee tese, a volte sfrangiate come ali di Icaro. Si è formata una nuvola rosa con sembianze di ragazza in atteggiamento che sembra chiedere: “Mi date un passaggio?”. A proposito di poesia, con licenza, ci viene un pensiero. Catullo per ovvi motivi non potè collocare suoi versi su di un pentagramma tirato dagli aerei. Chissà mai che un giorno sul cielo del Garda i suoi versi giganti possano essere collocati su quelle aeree linee bianche. Fortunata la regione benacense poiché la si può scoprire invitante con la semplice pubblicistica e ancor più con l’alta poesia. 6 {DESENZANOLIFE’14} Tullio Ferro Il poeta comandante Tery L’ultima silloge di Teresio Grena Magagna. La magia del lago e un “calendario assurdo: oltre l’amore...” S imili a ciottoli che lastricano una dissestata strada, appaiono i versi dell’ultima silloge fresca di stampa di Teresio Grena Magagna, che nella sua poetica il più delle volte si presenta come “Comandante Tery”. Il “dissesto”, ovviamente voluto, sa veramente di vissuta vita tra non pochi strappi, avvenimenti spinosi, accuminati, le cui rose hanno tardato l’entusiasmante loro grido. In “Oltre l’amore Eros”, opera uscita dalla TipoLitoGrafia Sant’Erasmo, Ospidaletti (IM), come è detto nella prefazione, l’Autore ci introduce nel suo mondo privato, scardinando tutte le consuetudini. Dice Teresio: “Le regole della semantica per me quasi sempre diventano seri o ìlari giochi, aeroplanini di carta sempre in cerca di un cielo privo di nubi d’infingimento. Egli, sovente, guarda e indaga su personaggi mitologici dall’oblò compiacente del suo veliero, sorprendendo il lettore con il collocare ai nostri giorni non pochi inquilini del condominiale Olimpo, come fa con Tiresia indovino di Tebe, quando gli dà del tu accompagnato da una pacca sulla spalla. Nel suo dire si intuisce il passo sull’acciottolato della memoria, soprattutto quando scruta passaggi di avvenimenti registrati nel poetico mondo benacense. Anche percorrendo sentieri diversi, Tery giunge ad atmosfere e trame amorose trattate da “grandi firme”, senza scomodare Catullo, D.H. Lawrence e il famoso novelliere Matteo Bandello, spesso di casa, o per meglio dire, di villa nei sontuosi ozii gardesani, che Tery lo sente quasi contemporaneo. Nella sua lirica prateria amorosa Teresio ha incontri felici, come quello con la “Bionda Dea” quando canta: “Su una luce bionda/ vo/ l’immenso illuminar/ fo/ son io farfalla d’attimo vivo l’intenso/ ed attorno involontario/ sto/ su un tempo astratto/ ove cognimento non v’è/ su una voce viva c’è/ verbo tacita parola”. Il “coloratissimo”poeta Teresio Grena Magagna - Comandante Tery 7 {DESENZANOLIFE’14} Ermetismo? “Volete scherzare?! Più chiaro di così non si può essere. Io vi prendo per mano e vi conduco alla Bionda Dea, quando “...ella m’appagò l’estro/ sposto dolcemente l’attimo/ per entrare nel mio tempo/ prendimi farfalla pria ch’alba luce sia”. Per Teresio la punteggiatura non esiste. - Chi legge il mio canto non ha bisogno di interruzioni, quelli degli antichi punti, virgole e punti e virgola. Tery rifugge il tradizionale mezzo di esprimersi. Cerca l’irruenza di un mondo da esprimere e s’inerpica “su un autunno dolce profumo di mele / sparse nuvole come innamorati si rincorrono s’abbracciano si baciano (...) tutti col capo chino, vedevano guardavano solo il destino o le radici di un pino”. Poi si lascia prendere dalla magia del suo lago: “Oh limone che imprigioni i miei sogni/ su un preludio d’inverno/ ti godo e/ su un incantato lago amo/ vivo un’estate d’un calendario assurdo/ ch’odore tuo e di lei perdura/ immutabile magico”. Procedendo si avverte la sua voglia di slanci e di stupori, per i quali afferra ed usa attrezzi linguistici che mandano in frantumi una preordinata attesa. Insomma, ambienti e personaggi galleggiano nella sua verità psicologica, le parole-versi fanno capriole intestardite nell’eros, tanto che nella revisione delle bozze a volte accade che Tery salti sulla sedia. “Qui c’è un tradimento e daranno la colpa al correttore. A me il testo originale! Non ho cantato quella fanfaluca. Rimettete a posto il mio dire “Lago baciava tramonto parlammo d’amore/ là noi/ senza tempo amammo. Bene. Così”. Viene però il sospetto che quella fanfaluca gli sia caduta di mano. Gli sia caduta sul foglio. Qualcuno glielo fa notare. Tery tira un prolungato sospiro e sorride, dicendo che la colpa andava scaricata su di un’onda anomala. Per il nostro lirico quello che dice gli appare semplicemente naturale, come dipinto senza ripensamenti su tela “potrei essere pittore d’istinto con colori primari, quelli che cantano senza ripensamenti”. E lo evoca a pagina 69 in EDIPO - Su uno sguardo furtivo/ l’occhio va su un ieri/ ancora verde astante/ Fugge l’estro/ su un oggi avulso inerte/ su una femminilità astratta”. In un’atmosfera, che sembra pagana, egli evoca primordiali dèi per un sentire religioso, leggero, nell’aria incontaminata da ripensamenti. Spazi melodici in questa raccolta non se ne avvertono. La fermezza espressiva piuttosto crea un ritmo personalissimo, pensieri, sensazioni che avvolgono sogni amorosi idealizzati nell’ebbrezza poetica. In FOLLIA è un tutto dire Comandante Tery - il poeta Teresio Grena Magagna in riva al Garda “Oh Selene/ amai il suo corpo, tu complice/ trovai su lei la mia follia/ Oh notte/ ch’errando vo per mondo/ su un’alchimia d’una piazza/ inseguito da un raggio di luna/ v’era lei mia pazzia”. Tery cerca poi la complicità del paesaggio sul quale adagiarsi solitario a fantasticare. Si affida al sortilegio e le radici obbediscono per rendere istantanea fioritura. Romantico? Teresio si affretta “Chi l’ha pensato e detto?” Lo giudicherà il lettore giungendo a pagina 25. “... e TU/ anche stavolta m’hai anticipato e con le vele al vento/ stai navigando con PRUA verso una meta ove un/ giorno/ ci troveremo tutti, e là brinderemo a questo/ incontro/ uniti 8 {DESENZANOLIFE’14} Comandante Tery - il poeta Teresio Grena Magagna e la moglie Amalia per sempre ai nostri cari, ricorderemo le/ nostre passioni (...) Ecco PAOLO hai lasciato qui a noi un impegno, / tranquilli / tranquillo / (...) Si PAOLO, io con l’aiuto di Dio e di tutti/ lo risolverò! Ecco, buon vento PAOLO! E un/ brindisi al vento e all’amore e... ciao”. E sì. Qui Tery si è lasciato andare sciogliendo gli ormeggi dei ricordi, della nostalgia, in rapporto col tempo e con gli uomini. Ora Teresio Grena Magagna di notte sta sovente sul balcone in dialogo con il lago arcaico, segreto. Accadimento forse foriero di versi carsici adagiati nel tempo di oggi. 9 {DESENZANOLIFE’14} Vittorio Cerini A proposito dei treni... Agli inizi dell’800, la rivoluzione industriale inglese, con l’avvento delle prime locomotive a vapore, si rivelò fatale per il tradizionale trasporto con carrozze e cavalli 10 {DESENZANOLIFE’14} L d’arte; nei corridoi dei vagoni i “poster” erano riprodotti in scala più contenuta. Nel tratto Milano - Venezia nei corridoi dei vagoni venivano addirittura esposti orari dei battelli del Garda e le manifestazioni turistiche del periodo (naturalmente opportunamente aggiornati). Certamente il treno rivoluzionò completamente tutto un modo di vivere, di muoversi, di trasportare materiali, di comunicazione da una nazione all’altra. Dall’invenzione della ruota fino a inizio ‘800, tutto il trasporto avveniva con i cavalli, i carretti e le carrozze passeggeri, con percorsi difficoltosi, pericolosi, lenti. Per immaginare la portata sociale ed economica della rivoluzione ferroviaria, basta dire che in pochi decenni la rete ferroviaria unì tutte le principali capitali europee e di conseguenza le linee interne. La Russia degli Zar isolata per problemi climatici (percorsi stradali impraticabili) dal resto d’Europa per molti secoli, divenne, con l’avvento della ferrovia la prima potenza economica europea dal 1880. Naturalmente poi si inaugurarono le tranvie cittadine (i bus non esistevano), sul Garda la tratta Brescia-Salò e Montichiari-Castiglione-Desenzano (stazione ferroviaria importante), le prime metropolitane nelle grandi capitali. I nostri governanti di fine ‘800 ebbero l’intuito di costruire dunque una rete ferroviaria che, oltre a collegare le grandi città, fosse utile anche per lo sviluppo turistico del Bel Paese, il giardino d’Europa: l’Italia! Basti pensare all’effetto ottico straordinario che riceveva un viaggiatore quando ai primi del ‘900 transitava sul ponte ferroviario di Desenzano: quale magnifico e incredibile panorama aveva davanti ai propri occhi! Purtroppo con il passare degli anni, soprattutto negli anni ’70 e negli anni ’90, il giardino d’Europa venne preso d’assalto non più da giardinieri e cultori del Paesaggio ma da un esercito di muratori e geometri (case, capannoni) che invece di valorizzare il paesaggio, lo incisero con opere edilizie spesso molto discutibili. Forse che una delle ragioni della costruzione delle varie TAV (linee ferroviarie molto veloci) sia la voglia di nascondere, grazie alla velocità dei convogli, i misfatti urbanistici degli ultimi anni? Una magra soddisfazione per gli italiani e per i turisti che avranno ben poche occasioni di ammirare quel che resta. a prima linea ferroviaria venne costruita pensando al traffico delle merci non delle persone, infatti collegava Liverpool (porto di mare che riceveva il cotone dall’America) a Manchester (polo industriale per la lavorazione dei tessuti). Un certo Thomas Cook predicatore antialcolista che, con il suo seguito, teneva comizi pubblici a Londra, nei parchi cittadini, fu il primo ad usare il treno per i movimenti del suo gruppo di antialcolisti e, visto il successo del numero delle persone che lo seguivano in treno, ebbe l’idea di acquistare i biglietti e rivenderli, naturalmente con una percentuale di guadagno: fu di fatto la prima agenzia viaggi al mondo. Ancor oggi la Thomas Cook Travel è ancora una delle più grandi e famose compagnie turistiche del mondo. In Italia le prime tratte ferroviarie risalgono alla metà dell’800, per le quali vennero date concessioni a soggetti privati in varie zone d’Italia, (i Feltrinelli di Gargnano con il deposito del legname a Desenzano, oggi albergo Riviera, iniziarono la loro fortuna economica con la costruzione del tratto ferroviario Brescia-Verona, rifornendo i concessionari delle ferrovie con il legname, per le traversine dei binari, che arrivava dall’alto lago con i barconi). Fino alla fine dell’800 le linee italiane ferroviarie erano private, in seguito le concessioni non vennero rinnovate e nei primi ‘900 nacquero le Ferrovie dello Stato (la rete nazionale dei binari esistenti era oltre 15.000 km), la cui caratteristica era quella di essere completamente integrate nel panorama urbano, grazie ad una sensibilità paesaggistica di stampo romantico. I treni passavano in gallerie di mattoni, correvano lungo percorsi a picco sul mare, lungo tutte le coste. L’obbiettivo del ministro dell’economia di quel periodo (fine ‘800!!) fu quello di far transitare i treni lungo le coste per far ammirare ai turisti stranieri di quei tempi la bellezza dell’Italia (le auto erano rarissime). Era un viaggio spettacolare che offriva ai viaggiatori panorami mozzafiato e incollava i passeggeri ai finestrini. Lo spostamento di un sempre maggior numero di persone attivò tutta la costruzione di nuove strutture: grandi stazioni con caffetterie, ristoranti, negozi e, nelle immediate vicinanze delle stazioni, alberghi. Nei grandi spazi delle stazioni venivano collocati “poster giganti” che pubblicizzavano le località turistiche e le città 11 RISTORANTE CON PIZZERIA ���������� ��������������������������� Spaghetti al nero di seppia con capesante, pomodorini canditi e bottarga di Muggine. Carpaccio di capesante e gambero rosso al profumo di olio al basilico ������������������������������ Gnocchetti di patate al pesto di rucola e pinoli tostati É l’alta qualità e la grande maestria nel saperla cucinare che negli ultimi anni ha trionfato sulle tavole del Ristorante Colomba, un luogo dai sapori esclusivi e dai profumi intensi che ha saputo incontrare il gradimento ed il piacere di chi ha potuto, negli anni, gustare i suoi gourmet. Un connubio di eccellenze ha sposato la semplicità di un “saper fare cucina” unico e genuino in cui è la materia prima e la sua alta qualità a vincere per indiscussa bontà. Colomba è una filosofia di squadra, una passione, un carattere forte pronto alle sperimentazioni, capace attraverso i suoi piatti di coinvolgere il gusto di tutti. La tradizione sposa l’innovazione ed è la grande abilità del team di cucina capitanato da Salvatore Carlozzo a saper cogliere i prodotti migliori, la freschezza e la stagionalità per poter proporre nuove ricette dal carattere unico che nel cliente infonde la voglia di tornare, motivo di infinita soddisfazione per Paolo e Carlo Andreis. Tutto questo servito da ottimi collaboratori. Tris di tartar con gamberi rossi di Sicilia tonno, branzino, salmone e ostriche ��������������������������������������� ������������������������������������� ST ZE RRI SI T OO RR AA NN TT E EC C OO N N PP I ZI Z E RR I AI A PAOLO E CARLO ANDREIS RIVOLGONO ALLA PROPRIA CLIENTELA I MIGLIORI AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO DEDICANDO PROPRIO A LORO I PIÙ VIVI RINGRAZIAMENTI PER AVER SCELTO ANNO DOPO ANNO LA LORO RISTORAZIONE Forte dei suoi oltre trent’anni di esperienza nel mondo enogastronomico, nel cuore storico di Desenzano del Garda in posizione dominante il suggestivo Porto Vecchio, il Ristorante Colomba ha saputo distinguersi per la qualità della proposta e il relativo consenso dei suoi ospiti, per gli ottimi cocktail preparati da un grande barman professionista Paolo Andreis che insieme al fratello Carlo dirige magistralmente le cucine del Ristorante. E infine, la pizza, frutto di una ricerca esclusiva ottenuta attraverso un impasto unico, digeribile e cotto su pietra lavica... un’esperienza di gusto unica, assolutamente da provare. : Vienici a trovare ia COLOMBA Ristorante Pizzer detto,16 Vicolo Dell’Inter Garda Desenzano Del 701 Tel. +39 030 9143 mba.it lo www.ristoranteco {DESENZANOLIFE’14} Sergio Lingeri Desenzano tesoro di...vino! Quattro piazze desenzanesi per quattro piatti e vini del territorio L ’Italia da sempre oltre alla buona cucina è associata al buon bere grazie alla sua varietà vinicola davvero incredibile e invidiabile. Varietà che ormai da tempo si rivolge non solo al mercato interno, ma anche a quello straniero, con un consistente aumento dell’esportazione delle bottiglie verso il mercato non solo europeo, ma anche americano e orientale. Risulta incredibile come la regionalizzazione dei vitigni, le differenti tecniche di vinificazione e le diversità ambientali cambino e diano particolarismo ai vini italiani. Lo stesso vitigno per esempio, anche laddove sia “importato” e internazionale, ha esiti diversi, anche in modo sensibile, non solo da regione a regione, ma addirittura da zona a zona. La Lombardia possiede almeno tre grandi aree di 16 vino: la Valtellina, ove il vitigno esclusivo di nebbiolo dà esisti straordinari, la Franciacorta, patria delle bollicine, e il Garda, diviso tra tre province (Brescia, Verona e Trento); gioiello di confine, questo lago dalle sue sponde bacia viti che producono il Lugana, il Chiaretto, il Groppello e il San Martino della Battaglia sulla sponda bresciana, il Bardolino e il Bianco di Custoza su quella veneta e il Teroldego in Trentino. Desenzano, centro principale del lago, si fa crocevia di sapori e di aromi. Abbiamo qui proposto quattro vini straordinari, da gustare in quattro occasioni differenti con i loro piatti abbinati in altrettante piazze della capitale del Garda. Un’esperienza sensoriale che porta con sé tutto il gusto del territorio. {DESENZANOLIFE’14} Abbiniamoli al territorio L e barche ormeggiate ondeggiano palcide alla corrente. Dal Porto Vecchio, Desenzano si apre all’abbraccio del suo lago, e sale lungo vicoli che si inerpicano al castello. Bella d’estate, con turisti d’ogni lingua, che fotografano, passeggiano le piazze, come rapiti dal clima mite cui sorridono gli alberi d’intorno e lo scintillio del Garda. Affascinante d’inverno, quando un velo di bruma la pervade, oppure le luminarie del Natale ne animano le strade. Desenzano tutto l’anno, qualcuno ha detto. Desenzano in ogni tempo aggiungiamo. Tra gli ospiti illustri, Carducci, commissario d’esame al Bagatta, annotava che qui c’è un bianco assai buono, e un po’ “traditorello”. Il Lugana. Il mercato era il centro commerciale del paese, e dell’intero Benàco. Scambi, merci, prodotti. Per posizione e comodità Desenzano si è sempre posta come la “metropoli” del lago. Dalla trentina Riva c’era chi arrivava in crociera, o per lavoro. È il caso delle “pelarine”, le donne che venivano come stagionali a pelare i gelsi. E proprio l’allevamento dei bachi da seta fu tra i motivi scatenanti della peste del 1567, descritta del medico Andrea Graziolo nel suo “Discorso”. Una città che ha la sua storia, le sue tradizioni, i suoi momenti epocali. Dal celebre Interdetto, più che “marchio” negativo, semmai prova della sua fierezza, all’occupazione francese, agli anni d’oro della movida notturna. Desenzano si è sempre evoluta, un porto di mare con alle spalle la campagna. Una realtà di confine, con lago e terra che offrono i loro tesori in un’armonia di sapore. Ad accompagnarli, i vini che la sponda bresciana offre generosamente. 17 {DESENZANOLIFE’14} In piazza Cappelletti con frittura e Lugana L a piazza prende nome dai soldati della milizia veneziana, i cappelletti appunto, che un tempo vi avevano la caserma. Piccola e suggestiva, proprio di fronte al lago, è tra le più amate dai desenzanesi, che la frequentano ogni giorno come luogo d’incontro tra amici. La proponiamo per un aperitivo, magari del mezzogiorno. Con il Lugana, vino per eccellenza del Garda e già apprezzato dal Carducci, è prefetta una frittura di pesce di lago, magari mista, con le aole (alborelle) innanzitutto, ma anche qualche filetto di pesce persico e un paio di polpette di cavedano. Una vera prelibatezza! A Ai fornelli Frittura di aole 240 g di alborelle fresche, farina tipo 00, olio di semi per frittura, sale La frittura è in piatto apparentemente facile, in realtà nasconde insidie. Infarinate bene i pesciolini e sbatteteli in modo da rimuovere la farina in eccesso. Disponeteli nell’olio caldissimo, ma fate attenzione che non raggiunga mai il punto di fumo, mettendone pochi alla volta in modo da non abbassare troppo la temperatura. Scolateli e asciugateli bene su carta assorbente in modo che non si impregnino d’olio. Serviteli caldi e croccanti con sale a parte. La zona di produzione è piuttosto piccola e comprende il bacino meridionale del lago di Garda nei comuni di Desenzano, Sirmione, Lonato, Pozzolengo e Peschiera. Si ricava in prevalenza dal vitigno turbiana, variante locale del trebbiano, che ha dato l’esito di un vino acido e minerale grazie alle argille del territorio. Alla vista è di colore giallo paglierino. All’olfatto il Lugana vinificato in purezza è decisamente poco aromatico ma dotato di grande freschezza e di buona persistenza. Al palato conferma la sua caratteristica nota acida adatta soprattutto ai piatti di pesce di lago quali fritture. Si abbina però in generale a tutto il pesce e al formaggio grana. Vinificato anche in bollicine con diversi metodi, si presta ad aperitivi ed antipasti. 18 inel calice a Lugan {DESENZANOLIFE’14} In piazza Garibaldi con bigoli all’anitra e Groppello F ulcro della tradizionale “Festa dell’anitra” che si svolge a settembre. L’origine “popolare” della sagra la fa derivare dall’uso da parte dei mezzadri di appendere un’anitra alla porta perché il proprietario si accontentasse di quella nei periodi di magra. La versione “religiosa” invece vuole che sia un’occasione per ricordare il martirio di A Ai fornelli Bigoli all’anitra San Giovanni Battista: a fine estate nei pollai del quartiere le anitre erano pronte per essere mangiate e quindi si onorava il patrono allestendo un banchetto. La piazza rappresenta la Desenzano “alta”, anticamente di campagna, in contrapposizione a quella “bassa”, della piazza, e quindi commerciale, con il porto e il mercato. 360 g di bigoli freschi, brodo di anatra, 1 anatra e sue rigaglie (fegato, cuore, ventriglio) rosmarino, aglio, timo, maggiorana, salvia, prezzemolo, 1 bicchiere di vino bianco secco, olio extra vergine di oliva Garda D.O.P. sale e pepe Disossate l’anatra recuperando alcuni ritagli di polpa e di pelle. Con le ossa spolpate e il ventriglio, messi in pentola con acqua, cipolla, sedano e sale, preparate il brodo per cuocere i bigoli. Tagliate a tocchetti le altre rigaglie e il ventriglio lessato e spellato, parte di pelle dell’anatra ridotta a listarelle, e qualche ritaglio di polpa. Aggiustate di sale e pepe e lasciate rosolare lentamente con i profumi, allungando mano a mano con vino bianco secco e un poco di brodo. Aggiungete il prezzemolo tritato e lasciate restringere il sugo. Cuocete i bigoli nel brodo d’anatra, quindi conditeli col sugo caldo e spolveteli con grana grattugiato. Il groppello è un vitigno diffuso in Valtènesi, una zona costiera e collinare sulla sponda occidentale del Lago di Garda. Può essere vinificato in purezza o con uvaggi di marzemino in percentuale inferiore. Di colore rosso rubino brillante, all’olfatto si presenta con note di frutta leggermente speziate. In bocca è delicato, sapido, con buona tannicità. Esprime molte potenzialità in invecchiamento dai due anni in poi. L’abbinamento più tradizionale è con lo spiedo bresciano. Si accosta in generale alle carni e a piatti piuttosto grassi come la casseöla milanese, arrosti, costine al forno, grigliate e salumi. Può accompagnare anche primi importanti con sughi di carne (lasagne), risotti (con carne suina), formaggi semi duri o stagionati come il taleggio. 19 inel calice ello ssico p p o r G da Cla Gar {DESENZANOLIFE’14} In piazza Matteotti Tesoro di...vino! con luccio e San Martino A ssieme con piazza Malvezzi rappresenta il cuore pulsante di Desenzano. Da essa partono i battelli e si apre sul porto che sembra abbracciarla regalando la nitida e splendida del Monte Baldo che si erge dietro al faro. Le abbiamo abbinato un piatto tipico del lago, il luccio alla barcaröla, specialità che racchiude in sé tutta l’antica arte della pesca con la tirlindana. Una leggenda medievale voleva che i lucci nascessero sotto le foglie della pianta “lingua d’acqua”, un po’ come i bambini nascono sotto i cavoli. Un’altra, tipica desenzanese, dice che il luccio compia tre salti, fuori dall’acqua, in barca e quindi in padella. Da bere un meraviglioso San Martino della Battaglia. A Ai fornelli Luccio alla barcar��o�la 1 luccio di almeno 3 kg, filetti di acciuga, 2 cipolle bianche, 1 carota, 1 gamba di sedano, aglio, timo, prezzemolo, pepe nero, olio extravergine d’oliva del Garda, sale In una pesciera lessarlo con sale, cipolla, sedano e carota e rendere il brodo aromatico con l’aggiunta di rametti di timo fresco. Una volta lessato, spolparlo eliminando tutte le lische e lasciare i pezzi piuttosto grossolani. In una padella preparare la salsa facendo andare in olio a fuoco lento due spicchi d’aglio, quindi far sciogliere 4 o 5 filetti d’acciuga e appassire la cipolla affettata sottile. Tritare il prezzemolo. Disporre la polpa in una teglia e cospargerla con salsa. Aggiungere quindi il prezzemolo e altro olio se dovesse risultare troppo asciutto; mescolare e lasciar riposare coperto in luogo fresco per almeno 8 ore. Questo bianco è ottenuto dal vecchio vitigno di tocai friulano del quale alcuni produttori hanno mantenuto gli impianti, cambiandone per regolamento la denominazione, che spetta ormai alla sola Ungheria. La scelta conservativa è stata premiata con un vino particolare, di nicchia e di grande interesse. Si presenta di un giallo citrino, che con l’affinamento tende al dorato. Al palato è piuttosto complesso, sicuramente più rotondo del Lugana e con un retrogusto debolmente ammandorlato. Tra gli abbinamenti gastronomici, le lumache con gli spinaci, il luccio (anche in salsa alla pozzolese) o ricette che contengano erbe aromatiche come dei ravioli al crescione o alla stellaria con una spolverata di casera. 20 nel calice i tinolia r a M San a Battag dell {DESENZANOLIFE’14} Tesoro di...vino! In piazza Malvezzi con coregone e Chiaretto S i tratta della piazza storica di Desenzano, attigua al porto vecchio dal quale arrivavano un tempo i barconi a scaricare le granaglie per il mercato. Al suo centro campeggia la statua di Sant’Angela Merici, patrona della città. A Ai fornelli Sul punto prospettico lungo, costeggiato dai portici, il duomo. Adatta ad ogni occasione, ve la proponiamo con il coregone, o lavarello, uno dei pesci più pregiati del Garda, abbinato dal delicato chiaretto. Coregone alla griglia 4 coregoni (500 g cad), salvia, rosmarino, olio, sale, pepe Pulite, lavate e asciugate i coregoni. Tritate salvia e rosmarino e mischiateli e condite l’interno dei coregoni. Disponete i pesci a cuocere sulla griglia con poca brace e basso calore. Dopo 10 minuti girateli e cuocete l’altro lato per altrettanto tempo. Serviteli deliscati e aperti con l’aggiunta di un po’ d’olio del Garda a crudo. Il chiaretto viene chiamato “il vino di una notte” in quanto le bucce dell’uva vengono lasciate nel mosto per una notte in modo da ottenere il caratteristico colore rosato. Il chiaretto è caratteristico del lago di Garda e delle sue coste collinari. Il Valtènesi Chiaretto è prodotto nell’omonima valle e viene vinificato con uvaggi di sangiovese e marzemino in prevalenza, con barbera e rebo. Si tratta di un vino piuttosto giovane. Si presenta alla vista di un colore rosa cerasuolo più scarico e pallido. All’olfatto è elegante e delicato, con note di bacche rosse e floreali, mentre in bocca ha un gusto piuttosto vellutato dotato di discreta sapidità, struttura e persistenza talora con polposità di frutta gialla (pesca). Si abbina con i piatti di pesce, sia di mare che di lago, ai formaggi e ai salumi delicati, ai legumi (fagioli) e persino alla pizza. 21 inel calice to t Chiare ��������� since 1927 �������� ���������� ��������������� Da oltre ottant’anni la tanto amata boutique Marchetti è un punto di riferimento per lo shopping della cittadina gardesana, un’attività vissuta con passione e amore, che da sempre detta le nuove tendenze in fatto di classe e bellezza nell’abbigliamento. Considerata tra le realtà desenzanesi più importanti, l’accogliente boutique del centro annovera tra gli scaffali di tipico stampo inglese le più grandi marche di moda, da Ralph Lauren a Roda, da Herno ad Aspesi, dai caldi cashmere Cruciani alla ricercata sportività di Hogan, Tricker’s e Church’s sino ad arrivare alla tradizionale classe proposta da Burberry e molto altro ancora. Quando entri da Marchetti si respira aria di moda, di grandi classici e di stili contemporanei, con un occhio di riguardo sempre attento e ogni giorno in “vetrina” sulle ultime tendenze dettate dalle passerelle. Una boutique, un punto d’incontro, la buona abitudine per ricercare il capo raffinato ma soprattutto versatile per ogni tipo di occasione. Nulla è lasciato al caso, tutto procede secondo i ritmi della moda, all’interno del negozio la scelta è sempre molto ricca ma soprattutto valorizzata dai grandi successi di stagione. Giancarlo Marchetti, desenzanese Doc, apre le porte del suo storico “atelier” per cogliere e conoscere la moda che c’è dentro ognuno di noi, vestendola con classe. Gli arredi eleganti, l’esclusiva posizione e la presenza dei marchi più importanti rendono ancora più particolare il negozio: un modo per ritornare indietro nel tempo e riscoprire come se fosse il primo giorno i grandi must che hanno reso celebre la moda. Bella dentro e fuori, la boutique si specchia davanti al Porto Vecchio di Desenzano e con i suoi capi pregiati e la gentilezza delle collaboratrici vi sapranno accogliere al meglio, trasmettendo, allo stesso tempo, i buoni modi di un tempo e le ultimissime novità fashion. ��������� Via Portovecchio 19/23 telefono +39 030 9141310 Via Castello, 108 telefono +39 030 9127031 Desenzano del Garda Brescia ITALIA ������������������������������������������� ���������������������������������������� �������������������������������������������� ������������������������������� ������������������������������� ������������������������ ������������������ �������������������������������������� ������������������������������������������� ��� ���������������������� ��������������� ���� ���������������� ����������� ��� ��� ���� ��������������� �������������� �������������� �� �� �� �� �� ����� ���� ������ ��� �� �� �� �� �� ��� �� �� �� �� �� � �� �� ��� ��������������������������� ��������������������������� ��� ���������� ����������� ����� ������������ ���� ����� �� ������������ ��� ��������������������������������������������������������������������� �������� ��� ��������� ������������� ��������� �� ���� ������ ������� ������ ����� ��������������������������������������������������������������������� ������� ������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������ �������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������ ��������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������ ��������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������� �������� ������������� ����������� ����������������� �� �� �� ��� � �� ���������� ������������ �������������� ������������ �� �� �� �� �� ������� ABITI DA SPOSA A PREZZI MAI VISTI FINO AL 70% DI SCONTO SUL PREZZO DI VENDITA ANCHE LA DOMENICA SU APPUNTAMENTO UN’OCCASIONE DA NON PERDERE A BRESCIA TEMPORARY OUTLET ABITI DA SPOSA Via S. Rocchino, 20 | Brescia | Tel. 345.8703450 di Giovanni Gozzi PANE ARTIGIANALE PIZZA FOCACCE DOLCI DA FORNO PASTICCERIA GELATERIA CAFFETTERIA SALUMERIA ����� � � � � � � � � � � � � � La bontà e i gusti della tradizione ����������������������������������������������������������� ���������������������� ����� ����� ���������������� ���������������� ������ ����� ��������� ��� ������ ������ ��������� ��� ������ ������ ������� �� ������� ������ ������ ������� �� ������� ������ �������� �������� ������� ���������� �������� ������� ������ ������ ������� �������� ������ ������� ������ ������ �������� �������� ������ ������ �������� ������ ���������������������������� ���������������������������� ��� ��������������� ��������������������� ��������� �������������� �� ������� � � �������������� �� ������� ����������� ����������� ��������������������������� ��������������������������� ������������������������������ ������������������������������ �� ������� ��������� ������ �������� �� ������� ��������� ������ ��� ��� �������� ��� ������������� �������� ��� ������������� ����������������������������� ����������������������������� ������� ���������� ��� ��� ����� ���������� ����� ������� ���������������������������� ���������������������������� ����������������������������� ����������������������������� ������������������������� ������������������������� ������������ �������� �������� ������� ���� ��� ��� �������� ������ ����� ������� ����� ���� ���������� ���������� ������������ ����������� ����������� �������� �������� ����� �������� ����������� �������� 2004 2014 Dieci anni insieme ������������������ ������������������ ��������������� ��������������� Dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 18 ����������������������������������������� ����������������������������������������� �������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������� �������������������� �������������������� ��������������� ��������������� Dal martedì alla domenica dalle 10 alle 15 - dalle 18 alle 22 ������� �������� ����������������� ��������������������� ��� ����������� ������ ����������� �������� ��� ������� ���� ��� ������� ������ �������� ���������� ��������� �������������� �� �������������� �������� ������ �������� ��� ���������������� ������������������� ��������� ��� ��� ���� ��������� ���� ����� ���������������� ������������ ��������� Visitate ���il ������ Museo ������ Mille ������� �� ������� ���“viaggio ������ Miglia e farete un ������� ���� ���� nel ���� tempo” alla����� scoperta ������ ������ ������� ���� della “corsa più bella del ������ ���� �������� ������ mondo”, attraverso l’espo���������������������������� sizione di auto da collezio��� ������������ ��������� ne, oggetti, abbigliamento �������������� �� �������� e filmati dell’epoca. ����������� ��������������������������� Nella Taverna Mille Miglia ������������������������������ potrete assaporare i gusti ed ��i ������� sapori ��������� classici ������ della ���� buona cucina, in un’atmosfera tran�������� ��� ������������� ��� quilla e familiare. L’ambien����������������������������� te riservato ed accogliente ���������� ��� ����� ������� della Taverna Mille Miglia è ���������������������������� ideale per pranzi e cene pri����������������������������� vate o aziendali. ������������������������� Il���������������������������� Museo offre inoltre ���� ��������� ����������� sale meeting per CDA, ��� �������� ���� ��� ������� incontri direzionali, ����� ������������ ���� ����� convention, eventi e ���������� �������������� ������������ room. ���� ���Nella ���� business �������������������������� stupenda cornice di un �������� ���� ��������� ��� monastero ����������� del 1.008 ������������������ ��������������� �������������������� ��������������� AREA BLU IL GIORNALE DEL LAGO 2014 Un anno insieme GRANDI EVENTI, CULTURA TRADIZIONE, COSTUME OLTRE 20 R E UR AS ION SS PA GA RD AP LE ANNI ION SS PA GA RD AP LE CUS • AREA BLU • BAC GO LF FO R E• UR AS US • AREA BLU ACC •G •B OL FF O UNA REALTÀ DI SISTEMA CHE COMUNICA L’ECCELLENZA DELL’ESSERE GARDESANI “Più di un progetto di crescita per il turismo” Il Garda unicità e stile 2013 UN NATALE di integrazione nel Porto Vecchio U n Natale di integrazione quello sull’acqua nel Porto Vecchio, una tradizione che quest’anno ha voluto dare il segno dei cambiamenti epocali che stiamo vivendo, tra pro e contro. Come sempre numerosi sono stati i turisti e i residenti che hanno potuto ammirare l’allestimento del presepe che gli Amici del Porto Vecchio realizzano da anni sulle acque di uno degli angoli più suggestivi della cittadina. 33 {DESENZANOLIFE’14} L’ ARTE DEL PRESEPE 13 anni di successi Nel 2013 la mostra che vanta 70 opere di pregio da Castiglione ha trovato ospitalità a Desenzano E ra l’anno 2000 quando un gruppo di amici, affascinati dal mondo dei presepi artistici che venivano presentati ogni anno in mostre importanti come quella nell’Arena di Verona o come quella nelle mura di Pizzighettone (CR), pensarono di organizzare per quel Natale la prima Rassegna di Presepi a Castiglione delle Stiviere (MN) esponendo 36 presepi nella galleria a fianco della Basilica di San Luigi Gonzaga. Visto il successo riscontrato dalla mostra gli amici appassionati, uniti ad alcuni realizzatori di presepi, nel marzo del 2001 decidono di fondare l’attuale Associazione il cui statuto si ispira alle linee guida dell’Associazione Nazionale, che già opera dal 1953 ed ha sede a Roma, tra le quali vorrei citare “ ...promuovere la costruzione di presepi nelle famiglie, dare incremento e diffusione al Presepio creando fra i suoi cultori vincoli di amicizia e fraternità” ed inoltre con l’obiettivo di divulgare l’Arte dei Presepi non solo come riscoperta e mantenimento di tradizioni, che vanno ormai perdendosi, ma anche come momento importante di aggregazione e socializzazione. Da allora ogni anno l’Associazione Aloisiana Amici del Presepio di Castiglione delle Stiviere presenta una mostra di presepi che, per ragioni di spazio visto il crescente numero di partecipanti, li obbliga a spostare la sede dell’evento dal 2002 nei locali di Palazzo Pastore, dal 2009 sino al Natale 2012 nei locali ancora più capienti e prestigiosi del ristrutturato Palazzo Ex Asilo Meneghini, in centro a Castiglione delle Stiviere. Per il Natale 2013 l’Associazione Aloisiana Amici del Presepio decide di abbandonare l’imponente rassegna di Castiglione delle Stiviere, che esponeva circa settanta opere ed impegnava il gruppo in un lavoro di tre mesi oltre migliaia di chilometri percorsi per trovare le migliori opere, proponendosi all’amministrazione di Desenzano del Garda. Negli anni si diede un percorso all’interno delle rassegne esponendo presepi di chiunque si proponesse: dalle opere realizzate da bambini e via via crescendo con presepi realizzati da gente comune sino ad arrivare ad opere realizzate da maestri presepisti. Da alcuni anni l’Associazione Aloisiana Amici del Presepio collabora con il gruppo “Cammino ad Oriente”, questo gruppo è composto dai migliori Maestri Presepisti del nord Italia ed espone le proprie opere, in mostre di alta levatura e nei musei Italiani ed Europei dedicati all’arte del Presepio. 34 {DESENZANOLIFE’14} L e opere esposte provengono oltre che dal nostro territorio, realizzate dai nostri presepisti e da alcune scuole locali, anche da varie zone della Lombardia, del Veneto, del Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Trentino Alto Adige. L’Associazione Aloisiana Amici del Presepio di Castiglione delle Stiviere durante le sue mostre ha ricevuto la visita della delegazione dell’Associazione Nazionale Spagnola Amici del Presepio, che è la grande scuola dell’Arte del Presepio, e dell’Associazione Nazionale Austriaca Amici del Presepio ricevendo elogi per le opere esposte e per il percorso della Rassegna. Durante gli anni l’Associazione Aloisiana Amici del Presepio ha organizzato diversi corsi teorici/pratici per aspiranti presepisti, al fine di far crescere la passione e la conoscenza delle varie tecniche di lavorazione dei materiali, dell’utilizzo della vegetazione, dei vari modi di utilizzare i colori, ecc. 35 LA BEFANA fra i bambini con la Croce Bianca C ome vuole la tradizione degli ultimi anni, anche nel 2014 i volontari della Croce Bianca di Brescia, accompagnati dalla Befana, hanno distribuito tanti giocattoli ai bambini ricoverati in Pediatria nell’ospedale di Gavardo trasformando la mattinata in un’occasione di festa per i bambini ed i loro genitori. A tutti augurano buon anno e una pronta guarigione! 36 {DESENZANOLIFE’14} UN DEFIBRILLATORE per la Polizia Locale Grazie al contributo della Banca Valsabbina una sicurezza in più in caso di emergenza V enerdì 20 dicembre 2013 il Sindaco di Desenzano e la Giunta comunale hanno invitato i Consiglieri comunali, le forze dell’ordine e la stampa alla cerimonia di consegna di un defribillatore alla Polizia Locale. A nome dell’associazione “Cuore amico del Garda” il presidente Vigilio Ziacchi e il segretario Massimiliano Gregori hanno consegnato al Comandante della Polizia Locale di Desenzano Carlalberto Presicci un defibrillatore automatico, che resterà a bordo di una delle pattuglie in servizio così da consentirne l’eventuale pronto utilizzo. Il personale della P.L. verrà formato per il corretto uso dello stesso. È stato ricordato che in Europa l’arresto cardiaco improvviso costituisce la prima causa di morte e che un intervento tempestivo di rianimazione cardio polmonare e l’uso del defibrillatore, svolto anche da personale non specializzato, purché appositamente addestrato, può risolvere la maggior parte delle situazioni. Il defibrillatore è stato donato grazie a un contributo della Banca Valsabbina, per la quale era presente il Vice Direttore Generale Tonino Fornari. Il Sindaco Rosa Leso ed il Presidente del Consiglio Andrea Palmerini hanno ringraziato per la donazione dell’apparecchio, che va ad aggiungersi a quello già collocato nella sede comunale, estendendo i ringraziamenti alle Forze dell’Ordine presenti (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale) per quanto fanno per garantire una città più sicura. Un aperitivo offerto da Ristogarda ha suggellato lo scambio di auguri. 37 {DESENZANOLIFE’14} Tullio Ferro UN BAMBINO nato adulto Vita da imprenditore di Aldo Zarantonello scomparso pochi giorni or sono lasciando sul Garda un profondo rimpianto. Un esempio di imprenditorialità “ Era il 1955 ed avevo 11 anni quando decisi che avrei lasciato un segno del mio passaggio in questa vita e che qualsiasi cosa avrei fatto, chi la vedeva avrebbe potuto dire che era stata realizzata da Aldo Zarantonello”. Questo un suo pensiero lasciato scritto e rinvenuto tra le sue carte dalla moglie signora Erminia che ora, in tutta serenità rivede la vita con Aldo, personaggio dalle mille idee, dall’incrollabile ottimismo, anche per aiutare chi si trovava un passo dietro di lui. Confezionando scope di saggina, trascinando per pulire catene dei camini nel Giovedì Santo, allevando conigli e costruendo rastrelli e trappole per topi, il ragazzino Aldo Zarantonello finalmente riusciva a dar peso ad un gruzzoletto per l’acquisto di una bicicletta nuova fiammante. Nel 1958, a 14 anni, Aldo decise che sarebbe stato un idraulico. “Costruire con le mie mani un edificio era ancora meglio che non costruire scope di saggina”. Sbirciando nel diario di “un bambino nato adulto” si apprende: “In quegli anni mio padre Giovanni Battista si costruì la casa di via Nazario Sauro a Desenzano, tre appartamenti e questa volta feci sia l’impianto sanitario che quello di riscaldamento. Lavoravo giorno e notte e nel frattempo andavo a scuola per imparare nuove tecniche di lavoro e nozioni di cultura di base”. In quegli anni formativi per Aldo, egli fece gruppo con giovani Rivoltellesi, poi rimasti amici, come Sergio Dolci, Ivano Zanoni detto il Charly o “Banana” e Sergio Dossi. Essi furono protagonisti di un “circolo culturale” al quale si aggregarono altri ragazzi, tra cui una giovane di nome Erminia de Munari, che le 1971 diventò sua moglie. Aldo Zarantonello, imprenditore gardesano scomparso di recente In breve qui la sua storia Ci furono poi gli incontri in Parrocchia con Don Severino Pizzini, conosciuto come “Don Pioppa” per la alta statura. 38 {DESENZANOLIFE’14} Nel 1981, con Don in punta di piedi inLuigi, Antonio e sieme ai quattro belil corista Giovanlissimi figli che mi ha ni Rossi, nacque il dato, ma soprattutto Coro San Biagio, del in quella imprenquale Aldo diventerà ditoriale. Siamo dipresidente. ventati una squadra: Nel 2000 Aldo Zaio imprenditore e lei rantonello partecipa amministratore. Abal nascente progetbiamo iniziato ad anto “3T” da una condare a vele spiegate. venzione comune di Nel frattempo la mia alcuni bresciani e di ditta si ingrandisce e un Togolese, Teofilo, quella che mio padre che a Sirmione racchiamava un rischio conta la povertà deldiventa una realtà la sua gente. Il grupben radicata sul terpo giunge in Africa, a ritorio del Garda”. Todomè, dove lavoEcco la sua scoperta L’idraulico gardesano Aldo Zarantonello all’opera reranno 68 volontari. di tecnologie e pronel villaggio di Todomè in Togo Le presenze in Togo dotti innovativi con saranno 193 dedicando 3430 giornate di lavoro per avviare un’alta resa anche sotto il profilo ecologico, innovazioni che un processo di sviluppo capace di avere dei mezzi sufficien- entusiasmano i suoi clienti. E qui sarebbe troppo lungo riti per creare al suo interno l’anima della propria crescita, cordare le tappe imprenditoriali di Aldo Zarantonello, Ermicome era nello spirito del missionario di Limone Daniele nia e figli, a cominciare dalla BLUE ENGEL di Desenzano, Comboni, e per portare gli abitanti di Todomè all’autosuffi- poi diventata ATAG ITALIA e dalle ditte CLIMA IMPIANTI e cienza alimentare, culturale e socio-sanitaria. CLIMA SERVICE. I risultati del progetto “3T” ben presto si vedono: acqua po- Quel bambino nato adulto, con una visione di azienda famitabile, energia con pompa acquedotto ed illuminazione; di- liare, supportata da validi collaboratori, è un esempio per spensario e laboratorio di analisi, dal 2000-2007; interventi la piccola imprenditoria italiana, impegno non disgiunto dal in agricoltura; scuola: edificio scolastico con una superficie sociale ed opere di solidarietà mai proclamate e nemmeno di 600 mq per ospitare 240 allievi. L’organico del dispen- confidate, perché Aldo Zarantonello diceva: “Sono il conforsario: un assistente medico, un’infermiera, un’ostetrica, to dei pensieri notturni”. un’analista, un autista di autoambulanza e un guardiano Infine ricordiamo lo “ZARANTONELLO DAY” con tanto notturno. Il tutto gestito da un comitato il cui responsabile di albero genealogico (che risale al 1600 circa a Piana di fu per anni il sirmionese dottor Vitangelo Gadaleta. I pan- Valdagno) e di giornalino per gli Zarantonello sparsi per il nelli solari garantiscono energia 24 ore al giorno. Sono sta- mondo. Aldo è stato uno degli ideatori di questi periodici ti preparati 70 agricoltori per la produzione di riso, mais, raduni di cui il primo si è svolto a Pozzolengo nel 1989 ed e altri cereali, allevamento di polli e maiali, ciò grazie ad altri a Vicenza e dintorni ed in Argentina (2001), in Francia un impianto di irrigazione e di attrezzi meccanici come un (2005) e negli USA (2009) con i Zarantonello provenienti da trattore, un aratro, una motozappa ed altro. A Todomè, su tutto il mondo. una popolazione di circa 3000 abitanti, 960 ragazzi sono in Questo elegante e sempre gentile signore ha lasciato l’imetà scolare. pegno terreno nel pieno della sua maturità e imprenditoPer l’arrivo dell’acqua, come si vede nella foto, Zaranto- rialità, dopo aver realizzato non pochi sogni non soltanto nello dirige i lavori, notevole è sempre stato l’impegno del- per sé e la propria famiglia, ma per una coralità ben più l’idraulico gardesano. vasta, il tutto nato dal desiderio di un bambino di 11 anni. Aldo di tanto in tanto si lasciava andare ai ricordi, alle tappe Alla famiglia Zarantonello le più sentite condoglianze da raggiunte con la moglie Erminia. “Lei si inserì nella mia vita parte della Redazione di Area Blu. 39 {DESENZANOLIFE’14} OLTRE MILLE alla storica camminata Grande partecipazione in ricordo di Tano Mascali D opo la pedalata del 19, accompagnata purtroppo dalla pioggia battente, il 26 Gennaio è stata effettuata anche la storica “camminata”, organizzata dall’ U.S.O. DUOMO di Desenzano. La splendida giornata di sole invernale ha accompagnato sin dal primo mattino la straordinaria manifestazione che ha invogliato più di mille partecipanti ad animare la collina e la campagna di Monte Croce: un vero spettacolo umano e sportivo, dove si è espressa con entusiasmo la voglia di competizione, ma in particolare è stata notata la semplice gioia di esserci. Già alle ore 8 una miriade di bambini saltellanti si stava preparando per seguire il proprio specifico percorso sui sentieri del bosco, percorso segnato con cura nei giorni precedenti dagli addetti ai lavori. E poi via via si preparavano coloro che avrebbero partecipato alla gara di competizione, seguiti da chi desiderava soltanto vivere un momento di convivenza, camminando nell’ovattato spazio naturale: una simpatica e movimentata macchia di colore nel bosco spoglio, tanto da attirare lo sguardo meravigliato dei numerosi volontari, occupati a preparare con cura il ristoro per tutti. I primi ad arrivare al traguardo sono stati proprio i bambini, rossi come i pomodori e così soddisfatti da provocare i complimenti di chi offriva loro il meritato spuntino. A tutti è stato assicurato un premio, per l’abilità dimostrata e per il giusto valore che hanno saputo dare al momento sportivo. Alla gioiosa manifestazione hanno partecipato diverse autorità, fra cui l’assessore allo sport di Desenzano Valentino Righetti, la presidente del C.S.I. di Brescia Amelia Morgano, il direttore tecnico del C.S.I. Emiliano Scalfi, personaggi accolti con soddisfazione dagli organizzatori, in particolare dal presidente dell’ U.S.O. DUOMO Lino Bertagna, unito al presidente onorario Giovanni Ruffoni, proprio per il “prestigio” che hanno voluto attribuire alla camminata, dedicata per la terza volta a Gaetano Mascali. Così al figlio Filippo e alla moglie Luciana è stato chiesto di donare la gloriosa coppa al 1° vincitore in assoluto della manifestazione, il signor Faustini Simone a cui vanno le più sentite congratulazioni del presidente dell’U.S.O. DUOMO, unito a tutti i suoi collaboratori. È con grande soddisfazione che si ringraziano tutti i partecipanti, gli organizzatori e i volontari che infaticabilmente offrono ogni volta il loro tempo per la riuscita di questo significativo momento sportivo. Dunque arrivederci numerosi al prossimo anno! Gli amici dell’USO DUOMO 40 L’ ARATRO rientra al Museo Rambotti M artedì 25 Febbraio 2014 alle 18.45 presso il Museo Giovanni Rambotti è organizzata la cerimonia per il rientro, dopo il restauro, dell’aratro rinvenuto nel 1978 nella palafitta del Lavagnone. A trovarlo era stato l’archeologo trentino Renato Perini e successivamente gli esperti stabilirono che risaliva al 2048-2010 avanti Cristo. Si tratta di un bene dal valore inestimabile, risalente a 4mila anni fa, il più antico mai rinvenuto al mondo. 41 {DESENZANOLIFE’14} ACQUE TERMALI una querelle trentennale A Desenzano continua la disputa per concessioni di ricerca geotermica. Per chi non ha memoria va detto che 34 anni fa la Città ebbe la concessione regionale poi snobbata chissà mai per quali ragioni. Ora si scopre l’acqua calda P zata che si dovesse trovare a er geotermia ed eventuale Desenzano avrebbe di certo le termalismo a Desenzano stesse caratteristiche di quella la polemica corre sul filo di Sirmione. della smemoratezza. Ci sono anPer chi l’avesse dimenticato tefatti che tanti “addetti ai lavori” preferiscono ignorare, come va ricordato che l’iniziativa del leggi e regolamenti estrema1980 era stata avviata sopratmente chiari che avrebbero potutto dall’allora sindaco avvotuto essere applicati a favore di cato Giacomo Fondrieschi e questa città. Ancora una volta, lo dall’assessore dottor Giorgio stiamo facendo ormai da diversi Fezzardi, i quali, durante il rianni, dobbiamo risalire al 28 nocordato dibattito consiliare avevembre 1980 quando il Consiglio vano dovuto sentirsi porgere la Comunale di Desenzano, in base domanda: “Forse non si rischia Le Terme di Sirmione hanno ottenuto il rinnovo della concessione alla legge regionale n. 44 del 29 di compiere delle ricerche a faper la ricerca di acqua termale anche in una porzione di territorio aprile dello stesso anno, decise vore delle Terme di Sirmione?”. in comune di Desenzano, come appare dal rettangolo. di stanziare 5 milioni di lire per Una domanda, come commentò (Zona S. Francesco e fino a quasi il centro storico di Desenzano). avviare la domanda di autorizqualcuno, che non meritava alzazione alla Regione Lombardia per la ricerca di acque termali, cun commento. dando l’incarico allo Studio di Geologia Applicata e Ingegneria Seguirono altre considerazioni sul fatto di una eventuale concordiretto dall’ingegnere Edmondo Forlani. La Giunta Regionale l’8 renza fra Sirmione e Desenzano, un discorso fuoriluogo, poiché si settembre 1981 accordava al Comune di Desenzano il richiesto potrebbe parlare di un “bacino termale” (vedi ad esempio Abano permesso di ricerca con una validità di tre anni. Qui va ricordato Terme, Montegrotto, Battaglia) per un ampliamento di interesse che l’articolo 3 della legge n. 44 recita: “La ricerca delle acque che i modernissimi stabilimenti e aggiornate attrezzature, sarebtermali è consentita solo a chi sia munito di relativo permesso. bero in grado di offrire ad un’utenza internazionale, qui richiamata Il permesso è rilasciato a chiunque ne faccia richiesta, purché dal clima, dalle bellezze naturali, dai servizi logistici e culturali. dimostri di possedere la capacità tecnica ed economica adeguata Altra curiosità: a sbirciare tra i 60 articoli della legge regionale n° 44 del 29 aprile 1980 si apprende che a quel tempo (art. 9) il diritto all’importanza della ricerca da svolgere”. Il 19 novembre 1982 il Consiglio Comunale di Desenzano, con voti proporzionale annuo da corrispondere alla Regione Lombardia 16 favorevoli, 8 contrari (PCI-PLI), astenuto il consigliere del PRI, era di 1000 lire per ogni ettaro di superficie compresa nell’area su 25 presenti, approvava la convenzione di ricerca con il predet- del permesso. to Studio Forlani, deliberando uno stanziamento di spesa per 20 Il progetto di 34 anni or sono, ciò va detto, fu trattato con sufmilioni 242.000 lire. ficienza, quasi con amenità, un atteggiamento che mise in crisi L’ingegnere Forlani, durante la sua relazione presentata al Con- gente portata a guardare avanti, ma stoppata con ragionamenti siglio Comunale di Desenzano, ebbe pure a specificare che le poco plausibili, e da chissà mai quali altre ragioni. eventuali indagini geofisiche si sarebbero svolte con sondaggio Ma ecco un secondo tentativo preso dalla Giunta con il sindaco elettrico verticale, come era stato fatto per i due nuovi pozzi di Felice Anelli, il quale, con l’assessore Paolo Abate e un tecnico, si Sirmione. Egli aggiunse che in pratica l’acqua termomineraliz- recò a Marciano di Romagna il 25 settembre 2008 per un aggior42 {DESENZANOLIFE’14} Sirmione - 24-8-1889 - il palombaro veneziano Angelo Procopio si prepara all’immersione presso la fonte Bojola SIRMIONE - Lido delle Bionde 5-10-1979 il getto d’acqua termale dal nuovo pozzo alla domanda di rinnovo della concessione della Società Terme e Grandi Alberghi Sirmione S.p.A., dopo aver eseguite le pubblicizzazioni di legge, dichiarava: “Non sono intervenute domande concorrenti con quelle di rinnovo inoltrato dalla Soc. Terme e Grandi Alberghi Sirmione S.p.A”. Erano invece osservazioni da parte del Comune di Desenzano che “chiede la riduzione dell’area di concessione La Bojola per complessivi 14 kmq, poiché impedirebbe di fatto alla Soc. Terme di Desenzano e Soc. Garda Uno, la possibilità di estendere in futuro i propri interessi di ricerca di acque termali anche in altre zone del Comune di Desenzano”. A queste osservazioni si associavano la Società Terme di Desenzano e la Società Garda Uno. A ciò replicava la Società Terme di Sirmione affermando che le aree interessate dalle due nuove ricerche “sono totalmente esterne a quelle afferenti la concessione La Bojola”. Il discorso si è fatto talmente tecnico-burocratico che qui sarebbe troppo lungo da trattare, poiché il cuore del problema, con riferimento alle suddette osservazioni, finisce nel: “si ritiene che ciò potrà eventualmente rilevare solo in caso di esito positivo delle attività di ricerca che saranno eventualmente assentite”. Così sta scritto nelle sette pagine del predetto Ufficio della Provincia di Brescia. Ma quanto tempo dovrà ancora passare perché la Società Terme Desenzano e la Società Garda Uno possano avere una risposta? Visto come sono andate e stanno andando le cose, ci sono desenzanesi che si chiedono perché a suo tempo non venne ascoltata l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco avvocato Giacomo Fondrieschi. Si sarebbe evitato il “buio sacco della burocrazia”, una disputa che richiede anni per una risposta. Oggi in Italia purtroppo è così. E si chiacchiera di energia rinnovabile, di eliminare cause di inquinamento, di iniziative per creare nuovi posti di lavoro... Insomma si chiacchiera e le responsabilità sono sempre di altri. Ma come tanti sanno, sono anni che Tullio Ferro sta “aggiornando” gli accadimenti su queste tematiche. Ha studiato la storia, le leggi e regolamenti, ha intervistato esperti per avere informazioni utili alla conoscenza del problema. Risultati? Trentaquattro anni di balbettii. Massimo Boni namento sulle tematiche di ricerca. Seguì un preventivo di spesa nel febbraio del 2009 per una proposta di indagine da parte dello studio FORLANI. Seguì un silenzio avvolto con un foglio di indifferenza: “NON CI SONO I SOLDI”. Sapete come iniziava quel preventivo di spesa? con 8.000 (OTTO) mila euro per le prime spese burocratiche. Per indagini, campionamenti ed altro, euro 48.000, più euro 120.000 per relazione finale, e 150.000 euro per concessione mineraria. Totale 326.000 euro. La Città di Desenzano, alla ricerca di forti motivazioni di rilancio, non poteva rischiare 326.000 euro? Quanto costa una “rotonda” stradale a volte pure superflua per non dire inutile? Intanto nelle vicinanze del lago hanno trovato acqua calda per piscine frequentate tutto l’anno. Di recente abbiamo ricordato che in Veneto, Emilia-Romagna (vedi Ferrara, Rimini, Cattolica) e in Toscana, si “pesca” acqua calda a quasi 100 gradi centigradi. Cosa ha fin qui tentato il Garda meridionale con un quasi certo pentolone d’acqua calda inesauribile? Sono in corso da qualche anno modesti tentativi avvolti però nelle spire burocratiche, palleggiamenti che sanno di dilettantismo, che affiorano da questa o quella intervista, con voci che poco conoscono come veramente sono andate le cose. A distanza di 34 anni, ora si parla di “guerra dell’acqua calda”, con “specialisti” dell’ultima ora che tengono lezioni tecnico-politiche, mentre il Comune di Desenzano per ben tre anni ebbe tutte le carte in regola per la ricerca. La memoria dovrebbe avere un valore, quindi riconoscere i meriti di coloro che con lungimiranza si erano mossi per dare alla Città di Desenzano un “valore aggiunto” alla sua economia. Al momento si scoprono concorrenti privati e pubblici (si parla addirittura di Società straniere) in attesa di autorizzazioni per immettersi sulla strada dell’Eldorado, una lotteria che ogni interessato spera di poter vincere. Quanti anni sono che AREA BLU sta dibattendo il problema, ricevendo sorrisi di compatimento? L’argomento veniva puntualmente ripreso in vista di elezioni amministrative per poi essere frettolosamente accantonato. C’è pure da osservare che con nota 5 agosto 2013 l’Ufficio Usi Acque - Acque Minerali e Termali della Provincia di Brescia, in merito 43 {DESENZANOLIFE’14} “LO CHIAMAVANO PAPÀ” Un convegno e una mostra per il generale Achille Papa C ento anni fa, la Prima Guerra Mondiale. Cento cinquant’anni fa, la nascita del generale Achille Papa. Due anniversari che Edoardo Campostrini, studioso attento e con all’attivo numerose pubblicazioni, non poteva far passare sotto silenzio. Il frutto di più di un anno di lavoro è questa nuova biografia “militare e familiare” del generale desenzanese, medaglia d’oro al valor militare nella Grande Guerra e mai dimenticato per le sue imprese sugli altipiani dello Zovetto e del Pasubio, ove il rifugio porta ancora il suo nome. Il volume, pubblicato da Liberedizioni, contiene interessanti testimonianze e le lettere di Achille scritte fino agli ultimi anni della sua vita, terminata nel 1917 a Quota 800 di Madoni sull’Altipiano della Bainsizza dal colpo di un cecchino austriaco. Le parole del generale ci offrono una visione umana di quella che fu una guerra disumana, con il punto di vista di un ufficiale che in primo luogo aveva a cuore la vita dei suoi soldati a volte persino più della propria. Per questo motivo i suoi fanti “lo chiamavano papà”. Ma la sua figura, legata per le origini a Desenzano, trascende e giunge ancora oggi al di fuori dei confini nazionali. Impossibile non ricordare come Caporetto (Kobarid in Slovenia) ne serbi memoria per l’operato civile e sociale durante la sua presenza nel 1916: a lui si devono un ricreatorio per bambini e un’infinità di opere edilizie, stradali e igienico sanitarie, frutto dell’impegno anche umanitario del “difensore del Pasubio”. La presentazione del volume è avvenuta sabato 22 febbraio 2014 alle ore 16.00 in Sala Pelèr di Palazzo Todeschini all’interno di un convegno su “Achille Papa e la Grande Guerra” e relativa mostra in Galleria Civica Bosio inaugurata già dalle ore 10 del mattino. Lin. LA NUOVA PISCINA dell’ ANFFAS apre a tutti L a nuova piscina dell’Anffas, realizzata grazie ai contributi dei Lions club di Desenzano Lago e di numerosi sponsor, inaugurata ad ottobre, apre a tutti, non solo ai disabili, grazie ad un’intesa con l’associazione sirmionese “Tuttinforma”. Un impegno promesso e mantenuto dal presidente dell’Anffas Gianfranco Bertolotti. La moderna struttura, coperta e con acqua calda, offre diverse opportunità di relax e di cure terapiche e ria- bilitative: psicomotricità per i bambini, idrokinesiterapia individuale e di gruppo, neuropsicomotricità per l’età evolutiva (0-18 anni), ginnastica per le gestanti, e idrokinesi per malati di Parkinson. Previsto anche uno spazio aperto per chi vuole accedere alla piscina in piena autonomia. L’orario è il lunedì dalle 13 alle 14, il mercoledì dalle 16 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 10. Costo d’ingresso 8 euro. 44 {DESENZANOLIFE’14} IL CASTELLO IN PRIMA PAGINA e le avventure di Overland Le nuove prospettive del Governo del Territorio della Lombardia D opo tanti rovinosi assalti subiti nei secoli andati, e per troppo tempo lasciato all’incuria, il Castello di Desenzano, sabato 8 marzo 2014, si è presentato con un altro volto dopo importanti lavori di restauro compiuti negli ultimi anni. Infatti, alle ore 15.00, ha avuto luogo una visita guidata con l’intervento di autorità comunali, provinciali, e regionali, ricevute dal Sindaco Rosa Leso. Seguirà un percorso lungo l’antica struttura illustrato con cenni storici dall’Assessore Rodolfo Bertoni. Questo Castello si ricollega al “castrum” romano, delimitato da mura e torri semicircolari o rettangolari, con il mastio all’ingresso, costituito dalla torre più alta. Forse la prima data storica è quella del 1031 quando l’imperatore Enrico II assegna alla contea di Desenzano e con essa il Castello, a Bosone I°. Il figlio, Bosone II°, nel 1085 viene nominato vicario imperiale di Asola e gonfaloniere del Vescovo di Parma. Si sa per certo, come risulta dal Catasto del 1567, che in tale epoca entro la cinta del castello ben 124 famiglie possedevano un’abitazione. Vi era pure eretta una chiesa dedicata a S. Ambrogio. Se si va ancor più a ritroso nel tempo tra i rimaneggiamenti subiti dal Castello va ricordato quello dell’XI secolo. In quel tempo furono aggiunte delle torri angolari ancora esistenti. Un altro “documento” che testimonia il fortilizio di epoca romana, ci viene dalla lapide rinvenuta nel recinto del Castello dedicata alla moglie di Q. Sertorivs Callistus. Procediamo “spigolando” nella storia ricordando i cruenti assedi subiti nel 1485, 1493 e nel 1512, tra i quali quelli di Alfonso di Calabria e Gaston de Foix. Il 23 aprile 1601 il Gran Consiglio Generale della Vicinia (Comune) incaricava il Console (Sindaco) di trovare un prestito con questa motivazione: “In questo tempo penurioso e per movimento di soldati, segno evidente di guerra, saria bene procurar et ritrovar dinari in prestito con quel manco interesse che posse possibile, ad ogni buon fine per rimediar alle rovine che potranno succedere a questa Terra si per occasion e scorrerie ed Soltati”. Il prestito doveva essere di duemila scudi. Per “salvar le donne, et robbe, et provvedere ancora di qualche sorta di arme (...) con libertà di comperare sei moschetti da Canaletto”. Nel 1883 l’edificio era di proprietà della comunità desenzanese che lo cedette al demanio statale perché le autorità militari vi potessero ospitare un presidio. Di qui passarono bersaglieri e alpini (ben lo ricorda il sergente Mario Rigoni Stern), contingenti questi tenuti fino all’ultima guerra. Nel 1969 il Castello venne riacqui- Al centro Beppe Tenti fra la consorte e Lodovico Gavagnin Il Castello visto dal disegnatore A. Rizzetti stato dal Comune per poterlo finalmente destinare, una volta restaurato, all’uso cittadino per convegni, mostre e altre iniziative culturali. Oggi, infatti, è stato finalmente raggiunto lo scopo che, come si è detto all’inizio, ne prenderanno atto i cittadini e le autorità, quali l’assessore regionale Viviana Beccalossi, il sindaco di Brescia Emilio del Bono, amministratori pubblici. Alle ore 15 ha avuto luogo un convegno “Un centro per la Città del futuro: le nuove prospettive del governo del territorio della Lombardia”. Moderatore il giornalista del Corriere Massimo Tedeschi. Per la parte urbanistica è intervenuto l’assessore Maurizio Tira. Con l’occasione è giunto a Desenzano Beppe Tenti, l’organizzatore del “World Truck Expedition” Overland UNICEF, di cui la RAI ha trasmesso cinque spedizioni intorno al mondo, con gli ormai famosi autocarri arancioni IVECO 330.30ANW 6x6. Beppe Tenti, amico del desenzanese Cav. Uff. Lodovico Gavagnin, con il quale sta pensando a mirate iniziative per il Garda, avrà un incontro con il Sindaco in modo da studiare un progetto-filmato da presentare al pubblico sulle avventure di “OVERLAND”, e per altre iniziative turistico-culturali a favore del Garda e di Desenzano in particolare. Tullio Ferro 45 {DESENZANOLIFE’14} IL CASTELLO SI AMPLIA Inaugurata con un convegno l’ala degli ex uffici della caserma degli ufficiali G iornata memorabile per la cittadina di Desenzano del Garda quella di sabato 8 marzo 2014: alle ore 15, la cerimonia di apertura dello storico castello con il taglio del nastro da parte del sindaco Rosa Leso accompagnata dalla banda cittadina. Mezz’ora più tardi, la visita guidata a cura dell’arch. Alessandro Bazzoffia e dell’ing. Marco Spezia, progettisti della squadra lavori del recupero e restauro degli ex alloggi degli ufficiali iniziati nel 2010. Gioiello della città, sorto sulle fondamenta di un castrum romano per difendersi dalle invasioni barbariche, il castello di Desenzano fin dai tempi più antichi non è mai stato utilizzato per scopi militari, ma solo come rifugio in caso di necessità per gli abitanti fuori dalle mura. Da sempre simbolo della città, fu ricostruito in epoca comunale e rafforzato solo nel XV secolo, in considerazione delle numerose abitazioni presenti, tra cui una chiesa dedicata a S. Ambrogio. Dopo la trasformazione a fine Ottocento in caserma, in funzione fino al 1943, oggi dell’imponente costruzione restano le mura parzialmente merlate, il suggestivo mastio d’ingresso con i resti del ponte levatoio e l’osservatorio panoramico, ovvero il punto più alto del castello. Fulcro della giornata di sabato il convegno “Un centro per la città del futuro”, con l’intervento di Maurizio Tira, assessore all’ur- banistica, sul tema “Linee strategiche per il Piano di governo del territorio - Desenzano 2020”. Approfondimenti storici a cura di Rodolfo Bertoni, vice-sindaco ed assessore alle opere e lavori pubblici della città. Moderatore Massimo Tedeschi, responsabile della redazione bresciana del Corriere della Sera. 46 {DESENZANOLIFE’14} L’inaugurazione del nuovo stralcio dei lavori degli ex uffici della caserma degli ufficiali Alcuni momenti della cerimonia d’inaugurazione dello storico edificio, faro della cittadina in occasione della festa della donna {DESENZANOLIFE’14} Tullio Ferro BEPPE TENTI uomo di mondo Abbiamo incontrato il viaggiatore di Overland famoso per le sue spedizioni in tutto il mondo È veramente un piacere poter ascoltare l’inossidabile chiede il World Truck Expedition Overland Unicef? Beppe Tenti, torinese, ma è proprio il caso di dire - Le difficoltà burocratiche si superano con fantasia, sorri“Uomo di mondo”, conoscendo le sue ormai note e dendo. Improvviasaimo tutto. Ovviamente il binario su cui seguitissime avventure di Overland. Televisioni, conferenze, correre sono i soldi, che per lo più ricaviamo con la vendita dibattiti, filmati se lo dei dvd (circa un micontendono ovunlione). Le sponsorizque. Il Beppe di tutti zazioni sono sempre i continenti, col sorpiù difficile e rare. riso di un bambino, Ovviamente le voparla rimescolando stre spedizioni sono le dita delle mani. motivo anche di cuOcchi chiari illumiriosità in tutti i connano il volto roseo, tinenti. Voci come? e subito comprendi - Andiamo a vedere i che essi sono i fari bianchi. dei suoi viaggi. - Vostre consideraIl suo e nostro amico zioni durante il viagLodovico Gavagnin, gio? ha organizzato, per - Il mondo è fatto di un ristretto gruppo di persone-territorio. amici, una simpatica Gli Esquimesi hanno colazione all’Hotel ghiaccio e neve, quinPiccola Vela di Dedi acqua. La gente senzano, presente dei deserti il probleil vice sindaco, prof. ma dell’irrigazione. Rodolfo Bertoni. Un Per fermare il vento Beppe Tenti e Lodovico Gavagnin (amici) paio d’ore straordibarriere di eucalypnarie per sentire di difficoltà, ottimismo, determinazione, tus. Persone più lontane fra di loro come concetto di vita. inventiva. - Per quanto riguarda i vostri mezzi, gli autocarri-aran- Difficoltà burocratiche e quanto lavoro preparatorio ri- cione Iveco, recupero, manutenzione, difficoltà? 48 {DESENZANOLIFE’14} Beppe Tenti con un gruppo di amici desenzanesi all’hotel “Piccola Vela” - I primi automezzi recuperati in Russia molto usati per l’estrazione di gas. Spaventose gabelle. Timbri. Piombi-sigillo. - Qualche inconveniente serio? - Una volta siamo stati fermati, arrestati, classico processo. Questo in Siberia. Condannati a 1500 marchi di multa e il divieto per cinque anni di rientrare in Siberia. - Ma chi è Beppe Tenti? - Sono un prodotto dell’oratorio di Torino, che compie il tragitto Roma-NewYork via terra. Sei mesi di viaggio. Bloccati per parecchio tempo sullo stretto di Bering, fra Siberia e Alaska. - Come ne siete usciti? - Bisogna parlare con quelli del luogo. Valutare la situazione ed il modo per uscirne. Determinazione e si supera l’ostacolo. Mai aspettare con le mani in tasca. - Comportamenti o atteggiamenti da evitare? - Mai bestemmiare per ogni religione o parlare male. Mai dire “Chi me l’ha fatto fare”. L’autore di questa frase deve fare subito la valigia e tornare indietro. - Dopo un viaggio faticoso, stressante, pieno di difficoltà, inconvenienti, viene voglia di ripartire? - Subito. - Sete di avventura? - No. curiosità. Le risposte di Beppe Tenti sono al risparmio di parole. La sua equipe per fare risparmia anche nel dire. - Il vostro ruolo è anche di guida in teritorio non sempre facili? Sul Kilimangiaro abbiamo accompagnato gruppi per un totale di 1400 persone. - La vostra prima spedizioni ha avuto luogo...? - Nel 1995. - I primissimi viaggi? Nord-Ovest della Cina, un andare della durata di 2-3 mesi. Dal prossimo 16 luglio, di mercoledì, la Rai manderà in onda servizi sul viaggio medesimo. - Impegni in italia? - Un ciclo di esposizioni in ambito turistoco-culturale, testimonianze e proiezioni di filmati di viaggio, i nostri appunto, osservatori di paesaggi, usi, costumi, in luoghi spesso fuori dai consueti itinerari. Lo ripeto. Il mondo è fatto di persone-territorio. Il dialogo è esseziale. Si sorride e ci si comprende senza alcun intermediario. L’aiuto è reciproco per risolvere situazioni difficili. Non c’è competizione. Si fa ritorno ricchi di positive esperienze. - Perché questa sua presenza a Desenzano? - Per incontrare amici come Lodovico Gavagnin, abile “forgiatore” di artistici metalli, pure ricco di esperienze umane, avendo pure lui ha girato il mondo con l’arma del sorriso e la mano calda che subito esprime amicizia. - Un progetto per il lago di Garda? - Vedremo. È un luogo fantastico da far vedere, per cogliere aspetti poco noti. Insomma, da raccontare. Grazie per la bella giornata di sole. Arrivederci. 49 NOM A BRUSÀLA ECIA C ome ogni anno si è ripetuto il processo alla vecchia (ovvero all’inverno che se ne va) con tanto di giudice e di avvocati per giudicare la “vecchia” messa al rogo su una catasta di legna che i “Gnari de Colatera” hanno abilmente costruito e che in corteo è stato portato nella spiaggia del Desenzanino dove è stata pronunciata la sentenza, in dialetto, come vuole la tradizione, per bocca di Gigi Bertagna e della corte. Un plauso ai Gnari e al loro leader, Sandro Pittigliani, per l’impegno profuso che aveva anche come fine quello di raccogliere fondi per opere di bene. Non sono stati notati gli esponenti delle istituzioni del territorio (forse erano impegnati in palcoscenici più importanti?) Noi che eravamo presenti abbiamo potuto apprezzare sia lo spettacolo che le finalità a cui tendeva. 50 {DESENZANOLIFE’14} NON ABBIATE PAURA! Giovanni Paolo II, il grande Un “percorso” a tappe della città verso la canonizzazione di questo grande uomo A poche settimane dalla canonizzazione di Giovanni Paolo II, che è avvenuta a Roma il 27 aprile, la città di Desenzano del Garda ha ospitato una serie di iniziative dedicate a ricordarne la figura: una conferenza di approfondimento, un raccontospettacolo teatrale e l’intitolazione della scuola dell’infanzia di via Aleardi. Il programma patrocinato dall’Amministrazione comunale è stato messo a punto dalla società cooperativa “A. Merici” in collaborazione con il 1° Istituto Comprensivo, con la parrocchia di S. Maria Maddalena e con il “Progetto culturale” della Diocesi di S. Zeno, trovando il fattivo sostegno del Presidente della Provincia di Brescia e di sponsor del territorio. Il vicario e parroco del Duomo di Desenzano, don Giovanni Ghirardi, si è reso disponibile ad approfondire, attraverso un incontro pubblico, la figura e il magistero del grande Papa polacco. L’incontro dal titolo “Giovanni Paolo II: un Santo (s)conosciuto” si è tenuto martedì 8 aprile 2014 alle ore 20.45 all’auditorium Giovanni XXIII di piazza Garibaldi. Lunedì 14 aprile 2014 alle ore 15 il sindaco di Desenzano Rosa Leso ha partecipato alla cerimonia ufficiale di intitolazione a Giovanni Paolo II della Scuola Statale dell’Infanzia di via Aleardi, deliberata dal Consiglio comunale nel settembre 2010 su proposta del Consiglio d’Istituto del 1° Circolo didattico diretto dal dott. Carlo Viara. Il giorno stesso, alle ore 20.45 nel Duomo di Desenzano, è stato rappresentato il racconto-spettacolo “Karol Wojtyla” di F. Esposito e D. Giandrini, con l’attore Davide Giandrini e la regia di Franco Palmieri. Accompagnato da splendide immagini in video proiezione, lo spettacolo ha ripercorso la vita e le opere di Karol Wojtyla: la famiglia d’origine e i luoghi polacchi, il rapporto con il padre, la passione per la recitazione, il lavoro nelle cave, gli studi teologici durante il regime, il sacerdozio fino alla “sorpresa” della sua elezione, e poi l’attentato, il muro di Berlino, i viaggi, le giornate mondiali della gioventù, la malattia, il processo di beatificazione. L’intero progetto ha inteso rendere onore a Karol Wojtyla, come uomo che ha cambiato la vita di tante persone e come 51 {DESENZANOLIFE’14} Pier Giuseppe Ramella “LO CHIAMAVANO PAPÀ” È il titolo del libro che Edoardo Campostrini ha recentemente scritto per onorare la memoria del nostro eroe Desenzanese, medaglia d’oro, pluridecorato, Generale Achille Papa, caduto sull’altopiano della Bainsizza durante un feroce conflitto a fuoco nel corso della Prima Guerra Mondiale. Precisamente nell’ottobre del 1917, colpito al petto da un proiettile esplosivo sparato da un cecchino austriaco che in un momento in cui la nebbia si era diradata ha preso di sorpresa il nostro grande soldato e l’ha colpito implacabilmente senza alcuna possibilità di potersi riprendere. A Campostrini sono particolarmente grato per averci raccontato con il suo bel libro, che ho letto molto volentieri e velocemente, la storia militare ed umana di un soldato che ha fatto fino in fondo il suo dovere. Che noi siamo contenti di poter conoscere meglio, sia dal punto di vista del suo coraggio militare che per il rapporto, di buon padre, che ha sempre mantenuto con la sua famiglia. Bravo Edoardo, di questa Desenzano che, periodicamente vogliamo raccontare, attraverso il tuo libro ne sappiamo qualcosa di più. Scopriamo chi ha fatto la nostra storia, che non è fatta solo di pietre, di monumenti e di palazzi, ma anche di qualità umane che sempre di più vorremmo conoscere. Sono molto contento d’aver conosciuto più da vicino questo Generale degli Alpini tanto amato dai suoi soldati che al fianco di loro ha sempre combattuto, in prima linea, mostrando quale effettivamente fosse il suo coraggio, che nello stesso tempo non nascondeva quelli che erano i suoi sentimenti per la famiglia, alla quale scriveva quasi quotidianamente per tranquillizzarla sulle sue condizioni di salute, forse anche per contenere i suoi momenti di paura che una posizione di guerra così avanzata si doveva far sentire. Di coloro che sono stati al fronte, durante quella guerra, pochi sono tornati per raccontare le loro storie. Anche Achille Papa non è più tornato. È rimasto sui monti delle sue battaglie in un cimitero di guerra. Desenzano lo ricorda con una via del Centro Storico, la via dov’era nato e un monumento sul Lungolago eretto vent’anni dopo la sua morte. Dal libro di Campostrini: “Achille Papa non giocò con la morte come un esaltato. L’affrontò e la trovò, austeramente, nelle trincee del Na Kobil, dal suo valore recentemente conquistate, mentre procedeva alla sua abituale ispezione pensando che come l’occhio dell’umile vedetta era necessario a calcolarne direttamente il valore e i pericoli; a studiarne ed ordinarne i rafforzamenti e le difese. Così, presso la vedetta, egli cadde squartato nel petto da pallottola esplosiva” 52 {DESENZANOLIFE’14} IN BICICLETTA SUL GARDA Bellezze e percorsi per tutti La natura stessa del lago è una cornice meravigliosa per il ciclismo e offre mete per tutte le preparazioni I che esigono un allenamento un po’ più affinato, ma che davvero vale la pena di provare. L’alto lago poi, con le sue montagne, è il posto ideale per chi ama la fatica e le salite. Tra queste, almeno quattro sono da ricordare. Sicuramente la strada monumentale della Prima Guerra Mondiale che porta al passo del Tremalzo con tratti sterrati. Tra le più frequentate dai mountain biker, anche stranieri, è un’esperienza davvero unica, che richiede una buona preparazione per la difficoltà dell’ascesa e coraggio in discesa. Sulla sponda opposta, leggendaria è la salita di Punta Veleno - Passo del Telegrafo che inizia nel paesino di Assenza, conosciuta da tutti i cicloamatori per le sue pendenze proibitive. Chiudiamo con due meno conosciute. Il monte Tesio - Tre Cornelli sopra Gavardo (in via degli Alpini) con i suoi 5 km di strada in cemento e punte al 18% è una fatica inserita già in alcune gare e conosciuta dagli appassionati del luogo. Il “muro di Morgnaga” infine attraversa l’omonima frazione: subito passata Barbarano di Salò si svolta in via dei Lauri e si prosegue in via Filippini fino ad innestarsi alla strada che da San Michele porta al Vittoriale. Sono circa 3 Km con rampe al 25%. Provatelo! Del resto, avete voluto la bicicletta. S. Lin. l ciclismo, sport antico, eroico, d’altri tempi. Chi lo ama non può perdersi le tappe del Giro o del Tour, i muri delle Fiandre o il pavè della Roubaix in tv ed emulare la gesta dei suoi campioni sulle strade di casa. Ma non esistono solo i cicloamatori. La bicicletta piace, e fa bene, anche alle famiglie che nel fine settimana si concedono una bella passeggiata sulle due ruote. E dove meglio del Garda si può fare una sana pedalata? Garda scelto proprio da molti professionisti come palestra di allenamento e preparazione. Il basso lago offre percorsi morenici di grande bellezza, con colline e campi godibili su strade interne non troppo trafficate. Pozzolengo, Cavriana, Solferino, il corso del Mincio, sono mete facili, senza troppe difficoltà di percorso, adatte per qualsiasi tipo di cicloamatore, da quelli della domenica ai più allenati. Per gli amanti della mountain bike o del ciclocross inoltre, le stradine sterrate di campagna sono un banco di prova divertente e alternativo. La Valtenesi, per la sua conformazione più mossa, offre scenari suggestivi, con colline più alte che si affacciano sul bacino gardesano. È questo il caso di Polpenazze, Puegnago, Sovenigo, fino a scendere a San Felice, Portese e Salò. Si tratta di percorsi 53 {DESENZANOLIFE’14} UNA GIORNATA DA LEONI contro il disagio giovanile Domenica 18 maggio 16 squadre di minibasket bresciane e mantovane si sono sfidate sui campi esterni del Leone Shopping Center per vincere il trofeo finale, ma soprattutto per divertirsi F ondazione Centro Giovanili don Mazzi, la società sportiva Basket Aquila e il Leone Shopping Center hanno organizzato per domenica 18 maggio “Una giornata da Leoni”, un grande torneo di minibasket con il duplice scopo di promuovere lo sport fra i più piccoli e fare prevenzione fra i ragazzi. Le tre realtà che si occupano apparentemente di ambiti diversi sono accomunate dall’attenzione per i giovani e al loro mondo. L’obiettivo primario della Fondazione Centri Giovanili don Mazzi è la prevenzione del disagio giovanile. Il suo lavoro è rivolto in particolare agli adolescenti e li coinvolge in quelli che vorrebbero essere “gli oratori del Duemila”. impegnandoli in attività sportive, artistiche ed espressive trasmette loro una “Tremenda Voglia di Vivere”, slogan che è stato richiamato anche sulle magliette che i ragazzi hanno utilizzato durante il torneo. La società Basket Aquila, nata nel 1978 che comprende le associazioni Basket Aquila Lonato, Basket 2000 Calcinato e Basket Castiglione 2001, punta da sempre sullo sport come veicolo di messaggi positivi ai giovani e giovanissimi. la società infatti accoglie fin da piccolissimi coloro che vogliono avvicinarsi allo sport condividendo i valori dello stare insieme, del rispetto delle regole e del fare squadra. Il Leone Shopping Center, che ha un’altissima frequentazione di giovani e giovanissimi in particolare nel fine settimana e nel periodo estivo, da diversi anni collabora assiduamente con le realtà del territorio (sportive, scolastiche, di volontariato...) per promuovere la struttura non solo come contenitore di negozi ma anche come spazio libero e aperto di condivisione che può essere messo a disposizione di iniziative con finalità sociale e di prevenzione. Il torneo di minibasket ha coinvolto 16 squadre delle categorie Pulcini (2008-2007-2006), Scoiattoli (2005) e Aquilotti (2004-2003). Tutti i bambini che hanno partecipato al torneo hanno indossato la maglia dei Centri Giovanili don Mazzi con la scritta “Tremenda voglia di vivere”. Ai bambini e ai loro genitori è stato offerto uno spuntino dal Leone Shopping Center. Fra i promotori dell’evento, che ha partecipato come main sponsor all’iniziativa, c’è la catena multinazionale di cartucce e toner per stampanti Ecostore. 54 FESTA DELLA BANDA per i 140 anni Q uest’anno la Banda cittadina spegne 140 candeline, un traguardo che non può passare inosservato: quindi tutti in campo per divertirsi in un pomeriggio “extralarge”! DOMENICA 31 MAGGIO 2014 Il centro parrocchiale di Capolaterra ha ospitato i saggi degli allievi della Scuola di Musica, che hanno concluso le fatiche di un anno di lezioni ed esercizi presentando ad insegnanti, amici e parenti i loro progressi tecnico-musicali, dando vita ad una serie di saggi ricchi di emozioni e di buona musica. Si esibiranno tutti i gruppi di musica d’insieme: JOKER BAND, JUNIOR BAND, EASY BAND E RECORDERS ENSEMBLE. Dopo la pausa, allietati dallo spettacolo del mago Diorian, è stato gustato lo spiedo con polenta preparato dai “Gnàri de Colatèra”, e fiato alla Banda finchè c’è stata voglia di fare festa! 55 {DESENZANOLIFE’14} POLIZIA ALL’ OPERA nel basso Garda Interventi di prevenzione delle Forze dell’Ordine I Bruno Pagani n estate, il flusso turistico cresce e la sicurezza – sulle strade, nelle case e per le persone - viene meno, i rischi e i pericoli aumentano. Ecco allora azioni preventive da parte delle forze dell’ordine, sempre in prima linea per tenere sotto controllo il territorio. Moniga, Sirmione, Colombare e Desenzano sono stati oggetto di numerosi controlli da parte del Commissariato di Polizia di Desenzano, guidato da Bruno Pagani, proprio in vista dell’avvio della stagione turistica che porta sul lago migliaia di visitatori fra i quali spesso si nascondono spacciatori di sostanze stupefacenti (una delle piaghe non solo gardesane, dove il consumo è in preoccupante aumento soprattutto fra gli adolescenti), ladri, borseggiatori... Un’azione di prevenzione per garantire la sicurezza che ha interessato per tutta la stagione locali pubblici, quel- le poche discoteche rimaste, ma soprattutto le sale slot, i casinò virtuali e i compro oro (in aumento sul Garda, come dappertutto). Sono infatti queste le attività sulle quali sono stati effettuati i maggiori controlli per accertare eventuali irregolarità penali e fiscali. Controlli che hanno portato alla revoca di alcune licenze presso sale di video lottery a Moniga e Desenzano, ai quali si sono aggiunti anche quelli stradali sul rispetto delle normative del codice, quelli con alcool test o antidroga rivolti in particolare ai giovani. Presto si affiancheranno anche provvedimenti e interventi per prevenire i furti, sia in appartamento che negli uffici, che gli scippi, da integrare, ci auguriamo con campagne di sensibilizzazione contro le truffe a domicilio che in particolare nei mesi estivi espongono gli anziani a maggiori rischi. 56 {DESENZANOLIFE’14} VOLONTARI AL LAVORO Una squadra in azione per la pulizia di fondali, spiagge e aree verdi del Garda La campagna europea contro l’abbandono dei rifiuti raggiunge anche Desenzano e Rivoltella L e lodevoli iniziative per la pulizia dell’ambiente promosse dal Comune di Desenzano in collaborazione con le associazioni locali dopo l’adesione alla campagna internazionale “Let’s Clean up Europe!” contro l’abbandono di rifiuti nei luoghi pubblici (littering) hanno visto una larga partecipazione di volontari, tutti spinti dal desiderio di vedere intorno a sè spiagge e prati senza cartacce, lattine, bottiglie vuote, rifiuti di ogni genere. Domenica 11 maggio i soci del gruppo subacqueo Talata Sub e della Lega Navale hanno svolto un’azione di pulizia dei fondali tra la spiaggia Feltrinelli e la diga, raccogliendo circa 200 kg di rifiuti abbandonati sott’acqua tra i quali 2 cestini portarifiuti, 3 cartelli stradali completi di paletto e 5 ruote di carrelli di alaggio, oltre a decine di bottiglie di vetro. Dato il successo registrato, sabato 17 maggio 2014, dalle ore 14.30 alle 16, l’iniziativa è stata ripetuta nei fondali tra la Spiaggia d’Oro e la spiaggia di Rivoltella, con l’aggiunta della pulizia della spiaggia a cura dei volontari di Legambiente. Lo stesso giorno è stata effettuata una pulizia delle aree verdi dell’entroterra e dei parchi con altre associazioni locali. Al lavoro Airone Rosso per pulire la spiaggia da S. Francesco alla Zattera (ritrovo all’ Oasi San Francesco alle ore 14.30). Gli scout adulti del M.A.S.C.I. hanno pulito le strade vicinali a sud del Parco Candelina e Mirabello (ritrovo al Bar all’interno del Parco alle ore 14.45). Il C.A.I. invece al lavoro al Plis del Monte Corno dalla loc. Pusonaro al Mericinanum. Complimenti a tutti. Tutti dovremmo imparare ad essere più educati e a riportarci a casa il nostro “cestino” (per altro vuoto quindi meno pesante). 57 {DESENZANOLIFE’14} LE BELLEZZE DEL LAGO N ell’incantevole paesaggio del lago di Garda dove l’instancabile Roberto Cavaliere e il suo staff hanno ospitato un folto e raffinato pubblico per l’inaugurazione del nuovo ristorante “LA PERLA”. Prodotti di qualità e tanta simpatia non potevano mancare in questa nuova avventura del desenzanese noto per la sua attività agricola nell’ormai famosa Agrigelateria di Fenilazzo che gestisce assieme al fratello Edoardo. Durante la serata venti bellissime ragazze hanno sfilato per contendersi la fascia di miss “Star of the year” accompagnate dal suono dell’arpa in una atmosfera suggestiva. La giuria composta da noti imprenditori rivoltellesi e dall’assessore Maurizio Maffi, ha giudicato con grande atten- zione le partecipanti, tutte giovanissime, scelte tra un gran numero di iscritte. La pizza l’ha fatta da protagonista, cucinata con ingredienti diversi da Giorgio l’ormai famoso pizzaiolo internazionale. Una serata da ricordare. 58 2 GIUGNO 2014 grande parata per la grande festa della Repubblica 59 {DESENZANOLIFE’14} ECCO LE GUARDIE IN DIFESA di un ambiente pulito Vigilano sui rifiuti gli animali e la pesca L a Giunta comunale, per contrastare l’abbandono dei rifiuti urbani ed incentivare il rispetto delle modalità di raccolta porta a porta, ha recentemente approvato una convenzione con l’associazione di volontariato ambientale Anpana. Le nuove guardie ecozoofile andranno ad affiancare il personale della Polizia Locale e gli ispettori ambientali di Garda Uno e presteranno servizio per un anno. L’Anpana (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) è una onlus di carattere nazionale riconosciuta dai Ministeri dell’Ambiente e della Salute e dal Dipartimento per la Protezione Civile, presente in Provincia di Brescia e che svolge analogo servizio per il Comune di Rezzato. I volontari Anpana saranno nominati “agenti accertatori” e avranno competenza, oltre che sul rispetto del regolamento e delle ordinanze per la gestione dei rifiuti e sul regolamento di polizia urbana, anche sulla prevenzione e repressione in materia di protezione degli animali e della fauna selvatica, salvaguardia del patrimonio zootecnico, tutela ambientale, vigilanza ittica e protezione civile. Svolgeranno attività di controllo e verifica dell’iscrizione all’anagrafe canina e sulla conduzione dei cani nei luoghi pubblici nel rispetto delle ordinanze sindacali in materia (deiezioni canine). Opereranno in divisa e saranno dotati di idonei segni di riconoscimento. 60 {DESENZANOLIFE’14} RISOLTELLA fa il pienone Sabato 7 giugno 2014 l’evento dei Cuori Ben Nati I l centro storico di Rivoltella si è affollato di gente per i primi auguri d’estate con la degustazione “Risoltella” dove tutti hanno assaggiato risotti e porchetta, vino, birra e bibite a volontà. Musica da vivo con la band Titti Castrini. Dalle 21 in poi in piazza Deodara invece la semifinale del terzo concorso nazionale di Moda musicale per giovani stilisti, con i cantanti del Progetto Noi Musica. RIVOLFEST CON LA PARROCCHIA e i suoi volontari R ivolfest, la bella festa di inizio estate organizzata e gestita dalla parrocchia di Rivoltella e dai suoi volontari, un gruppo sempre pronto a dare aiuto e collaborazione per le diverse funzioni organizzative e di intrattenimento degli eventi che vengono di volta in volta organizzati, ha visto una larga partecipazione di pubblico che ha trascorso momenti in piacevole compagnia. 61 {DESENZANOLIFE’14} LA FESTA DELLA REPUBBLICA I l 2 giugno 2014 dalle 10.00 alle 11.30 molta gente ha assistito alla rievocazione della nascita della Repubblica con la banda musicale, i gruppi degli Alpini, la Croce Rossa, e numerose autorità civili e militari. 62 LA TERZA FESTA del pompiere D al 27 al 29 Giugno 2014 gli amici Vigili del Fuoco Volontari di Desenzano del Garda ci invitano alla 3a Festa del Pompiere in località Essicatoio Tabacchi a Desenzano. Giochi gonfiabili, Pompieropoli: gioca con il percorso del pompiere, stand gastronomici, musica e birra in compagnia dei “Los Caballeros” e Cimel DJ. 63 {DESENZANOLIFE’14} LA FESTA DELLA MARINA Corteo nell’80° anno dell’AMNI L a mattina di domenica 15 giugno 2014 i Giardini dei Marinai d’Italia presso il parco della Maratona di Desenzano del Garda hanno fatto da cornice alla cerimonia ufficiale della Festa della Marina. Nell’80° Anniversario della fondazione del Gruppo locale dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, i marinai desenzanesi hanno sfilato nelle piazze e vie del centro storico insieme alle autorità. Una parata accompagnata dalla centenaria Banda Cittadina, cui è stato affidato il compito di indicare la rotta con le sue note, guidando il corteo. 64 {DESENZANOLIFE’14} CINQUE SENTINELLE ricordano la battaglia U n’installazione di cinque soldati in ferro disegnati dall’artista Carlo Belotti è stata posizionata e inaugurata nell’appezzamento di terreno incolto proprio di fronte all’uscita del casello dell’A4 presso Sirmione con lo scopo di “migliorare la visibilità automobilistica del complesso museale della più importante battaglia del nostro Risorgimento”. L’idea è del notaio desenzanese Pietro Barziza e di Lucio Bresciani, ed è stata realizzata grazie all’aiuto del Consorzio Grana Padano, di Carlo Coltri e della ditta paesaggistica Spazio Verde che ha curato la parte a giardino. Cinque sagome in ferro con tanto di fucile e baionetta dell’altezza di 2,40 m raffiguranti i soldati “sentinelle” dell’epica battaglia e accompagnati dalle tre bandiere delle nazioni protagoniste e da cipressi in ricordo di tutti i militari ivi caduti. 65 {DESENZANOLIFE’14} CULTURA e storia a San Martino Cinque euro per assistere alla rievocazione della Battaglia B cesca Gardenato e Marcello Merlini, e che ha visto la partecipazione di quattro cantanti solisti e i musicisti dell’Ente Filarmonico cittadino. Alcune delle più famose arie e sinfonie dell’800 (Verdi, Puccini, Rossini, Bizet e Mozart) illustrate da un un narratore hanno allietato la serata di gala. Domenica 22 giugno poi, l’imponente complesso monumentale di San Martino della Battaglia è stato perfetto teatro delle operazioni militari della rievocazione della battaglia. Nel primo pomeriggio le spettacolari manovre della Cavalleria, quindi la battaglia vera e propria, con la voce narrante del vicesindaco Rodolfo Bertoni che marcava la ricostruzione delle varie fasi. Martedì 24 giugno, si è tenuta nella cappella dell’Ossario, la Santa Messa a suffragio dei caduti, seguita dall’inaugurazione dell’installazione monumentale nei pressi del casello A4 di Sirmione. Quest’anno chi ha voluto assistere all’evento ha pagato un biglietto di 5 euro. Un cambiamento che va nello stesso senso deciso dal ministro della Cultura Dario Franceschini che, dal 1 luglio, ha deciso di introdurre biglietti di pagamento a musei e mostre, senza sconti per gli over 65. Desenzano si adegua, e l’ingresso alla villa Romana raddoppia, da 2 a 4 euro. Per visitare il Museo Rambotti e il Castello il Comune sta studiando tariffe uniche. uona affluenza per la rievocazione della Battaglia di San Martino del 24 giugno 1859, dove figuranti in costume ed armamento d’epoca hanno fatto rinascere quell’evento. Di contorno, altrettanto importanti e suggestive iniziative, che costituiscono un blocco rievocativo di importanza e rilievo nazionale ed internazionale. A partire dal 2009, 150° anniversario della Battaglia, l’appuntamento ha infatti assunto carattere annuale qualificandosi, con quella di Magenta, come la più significativa rievocazione storica italiana, alla quale concorrono una ventina di gruppi di rievocatori italiani ed esteri. La presenza di tre sovrani sul campo della storica battaglia del Risorgimento italiano garantisce il respiro internazionale dell’evento, importante non solo per la nostra storia, ma anche per quella degli imperi di Francia e Austria. A queste si aggiunge, se si vuole, l’attenzione della Croce Rossa, la cui idea nacque proprio a seguito del sanguinoso evento. Oltre ai gruppi storici provenienti quindi da vari paesi d’Europa, anche la partecipazione delle migliaia di spettatori raccoglie consensi di turisti e italiani e stranieri. Tra le iniziative musicali, gradita quella di sabato 21 giugno, con la Banda Cittadina e l’Associazione “Il Magico Baule” che si sono esibiti in un concerto lirico, presentato da Fran- 66 {DESENZANOLIFE’14} Foto della rievocazione - Paolo Veronese LA BATTAGLIA del 24 giugno 1859 L a Battaglia di Solferino e San Martino viene considerata spesso un’unica battaglia che interessò anche i paesi di Pozzolengo, Cavriana, Guidizzolo, Medole, Castiglione, Grole, Desenzano, Lonato e Volta Mantovana, oltre a quelli della denominazione, per un fronte di circa 20 km di lunghezza. Fu tra le più grandi battaglie del secolo, con due imperi e un regno sul campo e un totale di 235.000 effettivi complessivi. Essa “capitò” quasi per caso: ci si aspettava infatti uno scontro lungo il Mincio, ma il celere attraversamento del Chiese da parte dei FrancoPiemontesi ed errori di valutazione da entrambe la parti fecero sì che i due eserciti si trovassero uno di fronte all’altro prima del previsto. Alle 4 del mattino furono aperte le ostilità, prima a Medole, poi Solferino, quindi San Martino: dureranno fino alle 18 di sera circa, portando con sé la vita di quasi 40.000 uomini tra morti, feriti e dispersi. Un nu- mero altissimo, anche per l’epoca, dettato dal sostanziale equilibrio delle forze in campo, fattore che conferì maggior tenacia agli eserciti (o forse solo ai loro comandanti) nel tentativo di ottenere la vittoria. La pietà verso i feriti scempiati dalla guerra farà nascere in Herny Dunant l’idea della Croce Rossa. G. Solino 67 {DESENZANOLIFE’14} Vittorio Cerini TURISMO = Arte e Cultura Oltre il 15% del PIL italiano è prodotto dal settore turistico L ’Italia ha nel mondo un grande ed inimitabile primato: è al primo posto come numero di siti culturali; è un tesoro culturale, artistico, storico, paesaggistico che alla fine diventa una importante risorsa economica. Oltre il 15% del PIL italiano è prodotto dal “settore turistico”, molto più dell’edilizia e dell’agricoltura. Purtroppo il peso politico dell’economia turistica non è altrettanto significativo. Alcuni anni fa un noto ministro dell’economia aveva dichiarato: con la cultura (e di conseguenza con il turismo) non si mangia; è vero, i pochi fondi stanziati non sono sufficienti per rendere produttivo il nostro patrimonio culturale, oltre al fatto che quei pochi che ci sono vengono spesso investiti male e senza alcuna visione moderna della “cultura”. Il fatturato del turismo in Italia dal 2008 (primo anno di crisi) è continuato ad aumentare per svariati miliardi di euro malgrado cinque anni di drammatica recessione economica interna nel quale il PIL è notevolmente diminuito (-9%). Ciò significa che il turismo, come produttore di ricchezza, è cresciuto e probabilmente ha in parte evitato il fallimento della nostra nazione. Negli stessi anni, nessuno sembra essersi accorto dell’importanza di questo settore strategico, anzi, in nome della spending review, moltissimi Comuni turistici italiani sono stati obbligati ad accorpare l’assessorato al Turismo ad altri assessorati ritrovandosi di fatto con un assessore al turismo part-time o addirittura senza. Che assurdità! Purtroppo in Italia si parla ancora di mercato turistico e non di “Industria dell’Ospitalità” (Hospitality industry) come stanno facendo da anni i nostri concorrenti più agguerriti (Francia, Spagna, Stati Uniti, Germania ecc); sarebbe come confrontare le strategia di vendita di un mercato rionale degli ambulanti con l’organizzazione di un centro commerciale per la vendita ed il marketing dei punti vendita: in Italia siamo rimasti fermi alle strategie del mercato rionale. A Londra, la mostra-evento «Vita e morte a Pompei e Ercolano», al British Museum da marzo a settembre del 2013, con materiali prestati dall’Italia (spesso dimenticati nei depositi) ha venduto 471 mila biglietti, risultando la terza più vista di sempre. L’incasso finale non è stato rivelato, ma è stimabile in diversi milioni di sterline, a cui si devono sommare i milioni di merchandising e del film Pompei Live at the British Museum, vera e propria full immersion nella vita quotidiana della città distrutta dal Vesuvio nel 79 d.C., realizzato in proprio dal museo. Attualmente vi è allo studio una nuovo progetto di legge che dovrebbe produrre importanti risorse finanziarie per la cultura, speriamo attuabile anche a livello locale: l’ARTBONUS, cioè un incentivo fiscale che renderà detraibile il 65 per cento delle donazioni che le singole persone e le imprese faranno in favore di musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche; insomma una sorte di federalismo culturale, che altrove 68 {DESENZANOLIFE’14} il miope politico locale l’ospite-cliente, purtroppo, non vota, il residente sì). IMPOSTA DI SOGGIORNO: Nel 2010 è stata concessa ai Comuni la possibilità di poter applicare l’imposta di soggiorno, finanziata esclusivamente dai turisti. Dove applicata, molte attività quali l’informazione turistica, le manifestazioni, gli eventi culturali e alcune opere pubbliche con obbiettivi turistici sono finanziate senza mettere le mani in tasca ai cittadini residenti, seppure ne godano i vantaggi. A Desenzano, come in molti comuni gardesani, è stato deciso dal 2013 l’applicazione per sette mesi all’anno dell’imposta. Esiste una commissione con operatori del settore dell’ospitalità e uno statuto per la giusta applicazione e diversificazione dell’introito con obbiettivi precisi e concordati. Purtroppo ciò non sempre accade: alcuni colleghi di località turistiche italiane denunciano il fatto che alcuni assessori al turismo di fatto si appropriano del gettito dell’imposta e, senza nessun rendiconto, senza nessun coinvolgimento delle categorie turistiche, ne fanno uso a piacimento loro e dei loro “amici”. Nel frattempo l’EXPO 2015 è sempre più vicina: per il nostro Paese è l’evento più importante, a livello di visibilità internazionale dopo i mondiali del 1990. L’attesa da parte degli operatori turistici lombardi è enorme, soprattutto per le cosenguenze negli anni a venire: peccato non percepire la stessa fibrillazione da parte di chi ci governa, a livello provinciale e regionale. Abbiamo più volte evidenziato l’importanza strategica della stazione di Desenzano, che è, di fatto, la porta d’ingresso del Lago di Garda. Oggi, non per responsabilità comunale, versa in uno stato di disordine e degrado, ci auguriamo che per l’Expo diventi un degno biglietto da visita per il territorio che rappresenta: foto del lago, pannelli multimediali di benvenuto e di informazioni, di proposte ne sono state fatte molte, ci auguriamo che qualcuno, in Provincia o in Regione, le accolga. esiste già da molti anni e funziona molto bene. La provincia di Brescia è ai primi posti in Italia come depositi bancari, in poche parole è una provincia ricca: industria, agricoltura, artigianato, turismo, insomma di tutto e di più, in tutti i settori. E nel settore turistico? Il lago di Garda è una delle rare realtà italiane che negli ultimi 10 anni ha continuato ad aumentare le presenze turistiche, soprattutto straniere. Nell’alto lago è predominante la presenza tedesca (75%) nel basso lago, a Desenzano e Sirmione, le presenze straniere sono più variegate (35% tedesche, 35% di altre nazionalità, il resto italiane, in calo notevole per la crisi). Il lago di Garda produce oltre 9 milioni di presenze, se si aggiungono poi le seconde case (oltre 20.000 miniappartamenti) il “giro d’affari” che coinvolge tutte le attività economiche è notevole: imprese di costruzioni, di giardinaggio, di pulizie,commercio, ristoranti, bar, prodotti enogastronomici. La prima guida turistica del lago di Garda è stata stampata nel 1826. Per molti decenni le uniche località italiane frequentate dai turisti (1800, primi ‘900) erano: la Liguria, il lago di Garda, la Costiera Amalfitana (tutte le navi che servivano le due Americhe approdavano a Napoli). Ma i responsabili politici della provincia di Brescia (e della Regione Lombardia) quando si sono accorti dell’importanza di questo settore? Molto tardi. L’ufficio preposto alla promozione all’estero (Bresciatourism) è sorto dopo gli anni 2000, soprattutto per volontà della Camera di Commercio. Fino a tale data, gli albergatori con i loro mezzi finanziari si sono dovuti organizzare per la promozione in tutto il mondo del Lago di Garda Bresciano. Possiamo ben dire che nel recente passato molte risorse finanziare in dotazione ai vari assessori comunali sono state spese, più che investite, in sagre paesane, manifestazioni che più nessuno ricorda; nessun investimento per la promozione: nell’industria dell’ospitalità, prima si cerca l’ospite-cliente e poi lo si fa divertire; si è fatto esattamente il contrario (per 69 IL MUSEO oggi è fulcro della vita sociale D avvero una “Serata Chic” quella che martedi 15 luglio 2014 nel suggestivo contesto museale della Torre di San Martino della Battaglia che per la prima volta nella sua storia si è aperta ad un’iniziativa ludica proposta dall’ associazione albergatori di Desenzano “Hotel Promotion” e dall’organizzazione “Serata Chic”. Una sinergia che ha contribuito a far “ricordare” e a far “riassaporare” l’intenso significato della libertà, conquistata nel 1859 con valori probabilmente estranei al nostro tempo, ma predominanti sulla struttura museale gestita dall’ente morale Solferino e San Martino. Un progetto nato dalle idee di Cristiano Malinverni, portavoce dell’ associazione albergatori “Hotel Promotion” e William Braga, ideatore dell’elegantissimo cocktails party itinerante “Serata Chic”. 70 {DESENZANOLIFE’14} 71 {DESENZANOLIFE’14} NOTTI BIANCHE in centro L’arrivo della bella stagione porta anche i turisti D opo una primavera un po’ stentata, tra pioggia e altri fattori, la stagione turistica desenzanese riprende a brillare, con il sole che illumina il giorno e le stelline che brillano nella notte. Con le notti bianche infatti, Desenzano, pur con tutti i suoi problemi, resta tra le località che “tengono”, premiata ancora dai turisti grazie a quella che è tra le sue caratteristiche più identificative, almeno dagli ultimi 30 anni a qualche stagione fa: la vita notturna. 72 {DESENZANOLIFE’14} TUTTI ALLA FESTA Democratica Rivoltella, via Giovanni XXIII in zona pista pattinaggio C ambiano i tempi, cambiano i governi, ma la Festa dell’Unità resta sempre la stessa, ma cambia nome, ora è Festa del Pd. Tanta gente, pesce, carne ai ferri, salamine e birra, ballo liscio, musica dal vivo, qualche spettacolo... così si trascorre una serata all’aperto, fra visi conosciuti “ciao come stai, è un po’ che non ti vedo...” e altri arrivati lì per caso. Organizzata nel periodo dal 10 al 21 luglio 2014 la Festa del Partito al governo cittadino e nazionale è sempre un appuntamento che piace, anche a chi “democratico” non è. 73 {DESENZANOLIFE’14} LA SPECOLA RILANCIA le sue attività 3 I partecipanti all’incontro possibile avere una mappa di assoluta veridicità in modo da stabilire il rischio sismico della zona. – spiega il prof. Gianfranco Bertazzi – Inoltre tra le innovazioni possibili, risulterebbe interessante integrare le attività dell’Istituto con lo studio di fenomeni di carattere medico ed elettrostatico”. L’Istituto dunque, che vanta 26 attestati tra tesi di laurea e dottorati di ricerca all’attivo e che da tempo ospita visite scolastiche provenienti da varie parti d’Italia, mette in programma lo sviluppo e la ricerca come servizio per la comunità e la didattica. Mappature sismiche infatti e rilevamenti sulle falde acquifere infatti possono risultare di grande utilità anche per progetti quali il termalismo e la stesura dei piani regolatori. Inoltre, dal punto di vista didattico, c’è la volontà da parte del prof. Enrico Zaglio di costruire in una delle stanze un pendolo di Focault, macchinario piuttosto raro che susciterebbe interesse per le visite guidate. In chiusura Marcello Melda ribadisce “il reale valore estrinseco dell’Istituto, talora non sempre percepito. La Specola – prosegue – svolge un servizio per la comunità e la collettività, e può migliorare sempre di più tali attività, anche grazie all’aiuto dell’amministrazione pubblica”. S. Lin. 1 luglio 2014 - Un incontro in Castello a Desenzano, alla presenza degli assessori regionali Viviana Beccalossi e Simona Bordonali, come punto di partenza per tracciare nuove linee programmatiche da parte dell’Istituto di Geofisica e Bioclimatologia sperimentale del Garda, conosciuto ancora oggi con lo storico nome di Specola. “Sentiamo l’esigenza del rilancio – esordisce Roberto Cavaliere – perché crediamo in questo progetto. Abbiamo infatti incontrato e ascoltato i soci per decidere insieme il futuro di questa preziosa realtà gardesana”. A questa voce si aggiunge anche quella di Nicola Bianchi, assessore all’Ecologia di Lonato, concorde nell’auspicarsi che tali propositi vengano realizzati. Le aree di intervento dell’Istituto vertono soprattutto sulla meteorologia, con il radar meteo a raggio di 75 miglia marine (circa 140 km) in grado di prevedere burrasche con 24/36 ore di anticipo e precisione assoluta. Inoltre la rilevazione dei microsismi (massimo 0,2° R) risulta importante per tracciare una mappatura sismica del bacino gardesano e morenico attraverso una serie di parametri correlati. “Stiamo monitorando da 6 anni; e in arco di tempo non inferiore ai 10-15 anni sarà 74 {DESENZANOLIFE’14} A PIEDI DALLA SPIAGGIA D’ ORO fino a via Lario Passeggiata a basso impatto e profilo: 800 metri per 400 mila euro S piaggia d’oro e via Lario due zone da riqualificare, con non pochi problemi legati a presenze non del tutto “gradite” durante quest’estate a causa del loro comportamento (bus dirottati, sporco, maleducazione). Polemiche poi in primavera sui bandi separati, sulle gestioni, sui parcheggi a pagamento poi coperti. Come progetto per ridare dignità alla zona, sicuramente di strategica importanza turistica, la Giunta comunale di Desenzano lo scorso 19 agosto ha approvato il progetto esecutivo del tratto compreso tra la Spiaggia d’Oro e l’area verde comunale di via Lario, 800 metri di percorso pedonale, realizzato con un camminamento largo due metri a bassissimo impatto ambientale e non visibile dal lago. Sarà un nuovo input per turisti che amano e rispettano la natura? Per i materiali sono stati scelti il larice per le assi e ghiaia “levocell”, anche per uniformarla al tratto già esistente che congiunge Rivoltella – Spiaggia d’Oro. Una scelta sicuramente ecosostenibile, ma che potrebbe richiedere più manutenzione. La linea costiera, posta a 66 centimetri sl del lago, si ancora alla spiaggia e alle fondamenta delle strutture dei Rogazionisti. Tutto il percorso sarà illuminato, con punti di sosta e accessibile ai disabili Il transito davanti all’Idroscalo è stato reso possibile grazie a un accordo raggiunto (finalmente) con l’Aeronautica Militare per garantire la sicurezza delle strutture attraversate. La spesa di 400.000 euro verrà coperta per metà con gli introiti della tassa di soggiorno e per metà dall’autorità di Bacino laghi di Garda e Idro, in quanto l’opera interessa il demanio lacuale. I lavori si svolgeranno durante la prossima stagione invernale e saranno conclusi entro la primavera del 2015. In questo progetto rientra anche la riqualificazione della spiaggetta di via Lario, che porterà forse anche a un nuovo bando, dato che è previsto un chiosco. L’intervento prevede lo scavalcamento da parte della passeggiata della struttura in cemento esistente e il rifacimento e ampliamento dei servizi igienici. Le nuove rampe, come pure i servizi, saranno accessibili ai disabili.Nei pressi dell’ingresso verrà realizzata una piattaforma di 25 mq che potrà successivamente ospitare un piccolo chiosco. Il verde esistente verrà interamente conservato. La spesa prevista ammonta a 130.000 euro e anche in questo caso verrà sostenuta per metà dall’Autorità di Bacino e per metà dall’Amministrazione comunale. 75 {DESENZANOLIFE’14} NONNA IVANA RACCONTA il lavoro delle lavandaie Una pagina di storia cittadina che andrebbe ricordata L e lavandaie di e appoggiate con le ginocchia sulle “scagne”, Desenzano sono ricordate dal potevano così immerCarducci autore delle gere la biancheria nel“Odi barbare” quando, l’acqua lavandola con nell’estate 1885, le vide saponette. Le cosiddal balcone dell’Hodette “scagne” erano assi in legno complete tel Mayer intente alla loro quotidiana fatica, di appoggio e protezioe forse, considerando ne che, sistemate sulla la semplice condizione riva, permettevano alle di quelle donne, ecco donne di lavorare senfarsi vivo il desiderio za rovesciarsi l’acqua dell’annotazione che addosso. Le lavandaie incorpora la presenza facevano questo ladei cigni, degli ulivi, voro tutti i giorni per tutto l’anno, partivano fino alla “verde Sirmio con una carriola sulla nel lucido lago sorride”. quale appoggiavano le Ma della vita delle laceste con la biancheria vandaie di Desenzano, da lavare, e procedesi potrebbe dire di tutto vano così verso il lago. il lago, l’ho appreso dai Tante si portavano anracconti di mia nonna che i figlioletti su di una Ivana. Tutte le donne specie di carrettino ata quei tempi, prima trezzato con coperte, a dell’avvento della lamo’ di lettino. vatrice, ricorrevano al Gli anziani ancora rilavaggio della biancordano quelle scene cheria nelle acque del e i luoghi dove si svollago. Molte lo facevano gevano. Il luogo più per la propria famiglia, frequentato dalle laaltre per professione, vandaie era “lo scivolo in favore di famiglie del Cinzano”, l’attuaIvana Ramazzotti Francesconi benestanti, per poter le alaggio del porto; guadagnare qualcosa quando lo scivolo era utile al bilancio familiare. tutto occupato, venivano utilizzate anche le scalette di apLe lavandaie avevano anche il compito di lavare la bianche- prodo. ria degli alberghi; portavano le numerose lenzuola al lago, Durante l’inverno, le lavandaie si portavano anche una baci76 {DESENZANOLIFE’14} nella con dell’acqua calda dove immergevano le mani; un sollievo dal freddo della biancheria quasi gelata. Per asciugarla, la stessa veniva stesa su lunghi fili tirati tra le abitazioni. Una zona molto utilizzata era quella della Villa Romana, che, prima degli ulteriori scavi archeologici, presentava ampi spazi attrezzati con fili utili per tanti bucati. Un altro procedimento per asciugare la biancheria era quello di stendere su un prato le grandi lenzuola che, con il calore del sole, si potevano così asciugare. Ancora oggi qualcuno ricorda il soprannome di qualche lavandaia del paese, come la “Bigia” Primi anni 50 del secolo scorso – lavandaie. Archivio Foto Rampani. che durante il lavoro cantava; questo aiutava anche ad alleviare la fatica delle altre che si univano in coro. O la “Stangona” che disponeva di una “scagna” personalizzata e adatta alla propria statura. La “divisa” delle lavandaie era costituita da gonna, camicetta e “bigarol” (grembiule) e d’inverno, per proteggersi dal freddo, aggiungevano una mantellina di lana, un fazzoletto o una sciarpa in testa. Non c’erano giorni di riposo, nemmeno la domenica, ma le lavandaie erano ben conosciute e rispettate. Le si vedeva andare alla riva del lago al mattino presto con le loro carriole cariche di panni, mentre sul lungolago i carrettini dei Primo Novecento: le rive di Desenzano quando mancava il lungolago venditori di limoni animavano la C. Battisti e la “Gardesana” per Salò. (Foto coll. Rampani) giornata. A ricordare le protagoniste un umile ma indispensabile la- Dico grazie alla nonna Ivana per aver puntualizzato con voro, a Desenzano c’è la targa “Vicolo delle Lavandaie”, uno tanta semplicità una pagina di storia cittadina. Con monustretto percorso per raggiungere la riva del lago. Di recente menti si ricordano le grandi personalità (poeti, artisti, umaho sentito parlare dell’iniziativa per erigere un monumento nisti, patrioti, ecc.): perché non ricordare con un artistico bronzeo a quelle donne che per generazioni hanno svolto bronzo le LAVANDAIE di Desenzano? un prezioso faticoso servizio utile a tutta la comunità. Valeria Francesconi 77 {DESENZANOLIFE’14} IL LAGO VISTO DAGLI ARTISTI: atmosfere d’ altri tempi Molti i partecipanti alla quarta estemporanea di pittura L a IVa estemporanea di pittura di Desenzano organizzata dagli Amici del Porto Vecchio nel chiostro Santa Maria de Senioribus ha visto una larga affluenza di artisti e di pubblico. Questi i migliori artisti: 1. Walter Marchese di Spinetta Marengo (AL) 2. Bruno Nardi di Castelfiorentino (FI) 3. (a pari merito): Romano Bertelli di Ostiglia (MN) Beppe Bonzi di Desenzano, Cesare Canali di Oggiono (LC) Paolo Fedeli di Gambassi Terme (FI), Alex Lung di Roncoferraro (MN) Pierandrea Pavan di Zevio. Premio Grana Padano: Elio Roberti di Lavenone Miglior giovane: Marta Bertagna di Desenzano Segnalati: Stefano Zoppi di Brescia, Chiara Sassi di Bedizzole, Fenek di Jolanda di Savoia Il quadro di Walter Marchese, primo classificato Lorenzo Cipriani Un momento della manifestazione organizzada dagli Amici del Porto Vecchio nel chiostro di Santa Maria de Senioribus {DESENZANOLIFE’14} UNA INDIGESTIONE di feste Tutti insieme gli ultimi appuntamenti dell’estate sul Garda S ettembre ci ha graziato con un bel sole e il caldo, ed era ora! Così le feste e sagre di settembre sono state un successo, con molta gente che ha voluto “rifarsi” dell’autunnale agosto. Alcuni anche con bagni in piscina, come alla festa delle Ninfee a San Martino. Sempre nella frazione della battaglia anche una alternativa e divertente “Festa country” con cowboys e artisti pirotecnici a salutare l’estate. Desenzano ha perso la “Notte d’incanto” di Ferragosto, tra polemiche e dissensi, ma ha trovato le “Luci sul lago”, un gran finale delle notti bianche che hanno animato con musica le piazze fin dalla scorsa primavera. Fuochi d’artificio per chiudere il cerchio con il botto. Non poteva mancare la “Festa dell’anitra”, classico di Capolaterra che anche quest’anno nella cornice dell’Oratorio Giovanni XXIII. Insomma, come dice il proverbio, non c’era che l’imbarazzo della scelta, talora forzata, vista la sovrapposizione di tutte le feste. 79 {DESENZANOLIFE’14} FABRIZIO MASSIMI dopo sette anni saluta la capitale del Garda C ambio al vertice per la caserma dei Carabinieri di Desenzano, con il capitano Massimi che si trasferisce a Villafranca dopo 7 anni di servizio sul lago. Al suo posto il tenente trentenne milanese David Maria Vittorio Fontana. Il capitano uscente ha ringraziato colleghi e amici e ricordato gli anni della sua attività, con momenti difficili come l’arresto nel 2013 del giovane armato al liceo Bagatta o la grave perdita di un collega avvenuta nel 2012, uno dei 5 omicidi che si è trovato a dover affrontare e che ha risolto. Desenzano occupa ora un posto importante nel cuore del capitano di origine romana, e viceversa, al punto che gli verrà conferita la cittadinanza onoraria come segno di affetto e di riconoscenza per il suo massimo impegno, la sua professionalità e competenza. 80 {DESENZANOLIFE’14} SVELARE SENZA BARRIERE sempre più ricco di atleti La settima edizione del campionato del gruppo Dieffe L a nuova edizione (la settima) del “Campionato Provinciale per velisti diversamente abili”, appuntamento clou del progetto “Svelare senza barriere” ideato dal Gruppo Nautico Dielleffe di Desenzano per affermare gli effetti positivi della Vela come strumento di intervento nelle varie aree del disagio sociale, fisico e mentale, è gia nel pieno. Fino a sabato 13 settembre 2014, infatti, le acque benacensi di Desenzano del Garda hanno ospitato la manifestazione che, organizzata con il patrocinio del Comune di Desenzano del Garda e la collaborazione dell’Assessorato Sport e Tempo libero della Provincia di Brescia e dell’Assessorato allo Sport della Città di Desenzano, è, come ogni anno, il coronamento del progetto realizzato dal sodalizio presieduto da Gianluigi Zeni. Grandi protagonisti ancora una volta gli ospiti della Fobap Anffas di Brescia, dell’Anffas di Desenzano-Rivoltella e della Cooperativa C.D.D. Collaboriamo di Leno (insieme all’iniziativa fino dal suo inizio nel 2008) e quelli della Fondazione Castellini (la residenza socio sanitaria onlus di Melegnano che aveva aderito al progetto dal 2010): dopo la pausa invernale, dai primi mesi di quest’anno, Svelare senza barriere era ripartito con le lezioni dedicate agli ospiti delle Associazioni. Il Progetto, infatti, non si è esaurito nell’arco dei primi sei anni ma ha fatto un ulteriore passo avanti coinvolgendo maggiormente gli amici (complessivamente sono stati oltre settanta e di varie età solo in questi mesi del 2014) che hanno partecipato proficuamente agli allenamenti e alle regate, seguendo i corsi con un metodo, impegno costante, entusiasmo e voglia di normalità. Il VII Campionato Provinciale per velisti diversamente abili, inserito nel calendario ufficiale della XIV Zona Fiv, si è svolto come sempre secondo la formula del match race (tipo Coppa America) ad eliminazione diretta, con eventuale ripescaggio: gli otto equipaggi sono costituiti da due persone diversamente abili, da un accompagnatore responsabile e da un osservatore dell’organizzazione. Tocca ai campioni provinciali a Squadre 2013 -Giovanna Aldofredi, Davide Ruffoni, l’educatore Giorgio Calanna e l’osservatore Cesare Bresciani(dopo Leno nel 2008, Desenzano nel 2009, Brescia nel 2010, Leno nel 2011, Desenzano ha, infatti, bissato il successo del 2012 ma con un equipaggio differente) e i vincitori del Trofeo Be1 Eurosails per Educatori (la Fobap Anffas di Brescia grazie a Riccardo Cerqui e Roberto Giudice, già vincitori nel 2012) difendere i titoli conquistati lo scorso anno. Il comitato di regata è composto da Roberto Belluzzo, Giuseppe Iaccarino, Maurizio de Felice e dai due osservatori dell’organizzazione impegnati a bordo dei J24, Cesare Bresciani e Sergio Zumerle. Confermata anche quest’anno la preziosa collaborazione con Iper, la grande I di Lonato del Garda che, ogni giorno, al rientro a terra dei concorrenti assicura ai partecipanti deliziose pietanze preparate per l’occasione e gustate presso il GN Dielleffe (grazie alla sensibilità del Direttore Iper Roberto Pozzobon, del capo reparto Michela Bernardini, del responsabile vendite Giovanni Ghirardi e di tutti i cuochi). L’intero evento si avvale anche del supporto di Fondazione Banca San Paolo, Moreni Macchine Agricole, Veleria Be1 Eurosails e Cembre. 81 {DESENZANOLIFE’14} UNA GIORNATA DI SOLE fa conoscere l’ Istituto Porte aperte all’Istituto dei Padri Rogazionisti C omplice un sole settembrino caldo ed invitante, centinaia di ragazzi con le rispettive famiglie hanno pacificamente invaso il parco dell’Istituto dei Padri Rogazionisti di Desenzano, dove hanno potuto visitare le aule e le strutture scolastiche e gustare il menù approntato dai volontari in azione in cucina. La novità più importante del nuovo anno scolastico è l’avvio del Liceo Sportivo, nato grazie alla guida ed alla spinta del nuovo preside, il professor Fiorenzo Pienazza, che va così a completare l’offerta formativa dell’Istituto. Dopo la Santa Messa, molto apprezzati sono stati i piatti preparati dai volontari del Gruppo Parrocchiale di Centenaro, del Gruppo Parrocchiale di Colombare di Sirmione, del Gruppo Sportivo di San Martino della Battaglia e dell’Unione Ex - Allievi Rogazionisti Desenzano, chiamati a raccolta dalla Onlus Amici dell’Antoniano dei Rogazionisti, oggi guidata da Alessandra Pianalto, che ha recentemente preso il testimone da Mario Marchioni. La Sig.ra Alessia consegna la borsa di studio in memoria del padre Giancarlo Biscuola all’alunno Gussago Andrea 82 {DESENZANOLIFE’14} Tra le novitàil Liceo Sportivo Il Signor e la Sig.ra Peruzzo consegnano la borsa di studio in memoria del figlio Cristian, all’alunno Vincenzo Sartori 83 Il Preside Fiorenzo Pienazza e i professori Laura Marpicati e Paolo Paganotto consegnano i diplomi agli allievi di terza media {DESENZANOLIFE’14} COPPA COBRAM AL VIA con Biciclettaio Matto Domenica la divertente (e originale) idea ciclistica G ià il nome, allusione in chiave ciclistica dell’eccentrico personaggio di Alice in Wonderland, fa capire che da lui ci si aspettava qualcosa di originale, molto originale. E così, a Desenzano, non è servito nessun famigerato Visconte per imporre ai poveri “inferiori” la massacrante classica su due ruote. La “Coppa Cobram” infatti è rivissuta grazie alla fantasia di Mauro Bresciani, alias il “biciclettaio matto”, che con l’aiuto dell’amica Roberta Cottarelli e vari sponsor ha organizzato per domenica 28 settembre 2014 una rievocazione, storica e comica, della mitica gara immortalata nel film “Fantozzi contro tutti”. Trovata goliardica e divertente che impone biciclette d’epoca, o almeno vecchie. Ovviamente è stata gradita anche “l’eleganza”, ovverosia un abbigliamento un po’ retrò e weird (buffo, bizzarro), con occhialoni, palmer a tracolla e altri accessori di sorta che ricordino quello improvvisato dei concorrenti della pellicola. Un ciclismo non sappiamo se eroico, ma sicuramente d’altri tempi, e ammetto che se fossi riuscito a mettere a posto la mia vecchia bici in tempo ci sarei andato pure io. Sarà per un’altra volta, in quanto l’intenzione è quella di dare continuità alla manifestazione. Un’allegra scampagnata, si potrebbe pensare, ma non è del tutto così. La corsa c’è stata, ed è stata una corsa vera, con tanto di percorso con partenza (10.30) in via Castello a Desenzano, arrivo a San Martino e premio a sorpresa finale. E in perfetto clima fantozziano non poteva mancare il doping, ovvero “la bomba”, un “intruglio” creato apposta come aperitivo ufficiale della Cobram benacense. Pubblico sulle strade allora per il passaggio degli intrepidi concorrenti, nella speranza che non finiscano “venduti a trance in supermercato rionale”. Il Visconte Cobram S. Lingeri 84 {DESENZANOLIFE’14} ONORE A TRE CITTADINI di indiscusso talento Riconoscimenti per Ernesto Colnago Anna Loro e Alessandro Carbonare C on votazione unanime, nella seduta di mercoledì 24 settembre 2014, il consiglio comunale di Desenzano del Garda ha conferito la cittadinanza onoraria a tre personalità di fama internazionale: l’imprenditore Ernesto Colnago, l’arpista Anna Loro e il clarinettista Alessandro Carbonare. Con interventi molto positivi (dei consiglieri Luigi Cavalieri, Guido Malinverno e Emilio Rino Polloni) anche le minoranze hanno sostenuto la proposta dell’amministrazione come atto di riconoscimento e segno di ringraziamento per l’impegno di questi tre professionisti: «Sono motivo di orgoglio per la nostra comunità – ha detto il sindaco Rosa Leso – tre eccellenze che attraverso l’imprenditoria, la musica e la cultura hanno portato e portano “Desenzano nel mondo”. Questi cittadini onorari danno un valore aggiunto alla nostra città. Lavorano in ambiti diversi, ma un filo rosso unisce il loro operare: tenacia, impegno, grande capacità, intelligenza e amore per l’Italia e i suoi cittadini». Anna Loro e Alessandro Carbonare, ha ricordato il presidente del consiglio comunale Andrea Palmerini, «hanno origini e stringenti legami familiari nella nostra città, nella quale si sono più volte esibiti, e sono apprezzati per le loro doti umane e musicali. Ernesto Colnago da trent’anni frequenta Desenzano e, con la sua vita e il suo lavoro, ha trovato il tempo e il modo di dare valore alla nostra comunità. Musica e cultura, lavoro e sacrificio sono valori che queste persone hanno dispensato a piene mani e per i quali siamo orgogliosi e li ringraziamo». Emozionati i tre cittadini onorari hanno preso la parola dopo la proclamazione ufficiale. «Sono nativo di Cambiago – ha detto Ernesto Colnago – ma non si sceglie il luogo in cui si nasce. Mentre, io circa trent’anni fa ho scelto per affetto di vivere a Desenzano. Oggi Desenzano ha scelto me, con affetto e stima. Grazie di cuore». Anna Loro ha ringraziato la famiglia, che «è stata la spinta importante per il mio futuro». Alessandro Carbonare ha invece ricordato: «Se è vero che sono nato a Desenzano, musicalmente sono nato nella Banda cittadina, che deve essere motivo di orgoglio per tutti i desenzanesi». 85 {DESENZANOLIFE’14} Tullio Ferro MEZZO SECOLO di buoni sapori in una festa d’ altri tempi Quasi un trebbo poetico la festa riversata in piazza per i 50 anni di attività della “Alimentari Ruffoni” R lière. Da un ragazzo che firma la polenta, come si fa per un’opera d’arte, c’è da aspettarsi questo ed altro. A questo punto c’è da meditare se sia il caso di chiedere a Marco Ruffoni una polenta firmata, accompagnata da qualche grossa fetta di mortadella arrosolata, magari accompagnata da un distico poetico con la supervisione di Domenica e di Giovanni Ruffoni, responsabili di tanto figlio. Si potrebbe dire che si è trattato di un pubblico riconoscimento (si è visto anche il sindaco, signora Rosa Leso) di una professione che tiene un legame con la gente anche fuori dal negozio. È seguito un canto e tanti appalusi conditi con sorrisi e pacche sulle spalle degli anfitrioni, qualche consiglio per questo o quel piatto, per un vino, per un dolce casareccio. In pratica è stata esposta la trama di un tessuto familiare di cui si sente tanto il bisogno, in armonia con la vicina torre-campanile che di tanta storia desenzanese è stata testimone, che ti dà le ore, l’ammonimento che il tempo scorre... Oggi, purtroppo, questi negozi si sono non poco assottigliati, mentre hanno pure la funzione di far vivere il centro storico, forniscono occasioni per quattro chiacchiere sui fatti del giorno. Insomma, un giornale parlante per le ultime notizie e relativi commenti. Come si è detto all’inizio, alla festa si sono uditi ripetuti applausi, colonna sonora di un simpatico intermezzo serale per la sapiente regia di Giovanni che ha impostato l’avvenimento nel segno della genuina amicizia. Al prossimo 50° aniversario! icordiamo che nel 1989, alla IX edizione del Premio letterario Sirmione-Catullo, nella rosa finalista figurava il libro di insolito fascino dal titolo: “La nostra polenta quotidiana” ed. Marsilio, del compianto scrittore veronese Dino Coltro, un cantore profondo conoscitore del Garda. L’Autore si ispira alla memoria di quattro donne per narrare una storia contadina vista al femminile. A distanza di 25 anni un tagliere di polenta porta la firma di Marco Ruffoni in occasione del 50° anno di attività della sempre sorridente ditta “Alimentari Ruffoni”, il cui negozio apre i battenti e si presenta con garbo invitante in piazza Malvezzi di Desenzano. I tre “anfitrioni”, Giovanni, Domenica e Marco Ruffoni, per l’occasione (mezzo secolo ha un certo spessore – è stata la premessa di Giovanni – alludendo alla gigantesca mortadella che da sempre in vetrina fa gli onori di casa) la sera di venerdì 26 settembre hanno offerto una pubblica festa con degustazione delle proprie specialità. Nella gremita piazza non sono mancati turisti pure stranieri, sorpresi per l’elegante ricevimento dal sapore – è proprio il caso di dire – di altri tempi. E, a proposito di Anfitrione, Marco, nell’osservare alcune persone golosamente simpatiche impegnate negli assaggi, spiegando loro di sentirsi in quel momento allievo del vero Anfitrione, il mitico re di Tebe, spiegò agli astanti con la bocca piena, che la moglie del re, Alcmena, fu madre di Ercole, anch’egli di buon appetito, argomento di una commedia di Plauto e di una di Mo86 {DESENZANOLIFE’14} GIOVANNI RUFFONI A DESENZANO G “Un panino con la mortadella fa la donna più bella” iovanni Ruffoni, a Desenzano, da sempre partecipa alla vita sociale, sportiva, e di categoria. Ecco alcune cariche ricoperte nel corso degli anni: Presidente Inter Club Desenzano, Membro Commissione comunale ambulanti, Consigliere Direttivo Commercianti ASCOM, Membro per 25 anni del Consiglio Pastorale del Duomo, Presidente per 30 anni US Duomo ora Presidente onorario, Membro direttivo AVIS con cui ha raggiunto 75 donazioni, Tenore del coro OMDELDOM. 87 {DESENZANOLIFE’14} LA SCOMPARSA del prof. Saglia Docente, scrittore, saggista e traduttore di importanti autori stranieri. Lo ricordiamo con l’aiuto della figlia Simonetta “E ria che è emblematica di tante analoghe vicende di giovani cresciuti nel secondo dopoguerra. Una storia di grande attualità. È stato scritto che i “saggi” di Saglia sono racconti che non si appiattiscono nella compassata erudizione, ma sono frutto di una diligente ricerca archivistica, di memorie trasmesse oralmente e di amore civico. Non va dimenticato l’impegno civico di Simone Saglia, socialista, consigliere, comunale, sempre presente nei dibattiti, alle iniziative culturali della sua città. Anche “strada facendo” aveva interlocutori sicuri della sua attenzione. Ascoltava, riceveva sollecitazioni per questo o quell’intervento. Mai lasciava cadere il discorso. Il suo interessamento doveva concretizzarsi in una risposta. Tutti i suoi amici e tanti suoi concittadini sapevano di che pasta era Simone, con quale impegno e serietà procedeva. Insomma, come si dice, c’era da fidarsi. La sua è stata una vita spesa per l’insegnamento, per importanti testi (storia, saggi, traduzioni), con un lavoro di scavo e di ricerca non indifferente. Un particolare toccato nei giorni scorsi con la figlia Simonetta. Simone Saglia è stato ed è un “paesologo”, prima ancora che il noto poeta e scrittore Franco Arminio inaugurasse questo neologismo. Saglia è fermamente convinto che l’amore per la propria terra d’origine sia uno dei sentimenti fondamentali dell’uomo che ci permette di porre in atto l’esperienza essenziale di relazionarci con gli altri, cooperando in tal modo a costituire una comunità che persegua il bene comune. Ma, per realizzare questa rete di rapporti, occorre conoscere la storia della città o del paese in cui abitiamo. Capita quel che avviene quando si vuole conoscere una persona e si desidera concretare con lei relazione che oltrepassino i semplici interessi del convivere materiale. Per raggiungere questo scopo, teso a una conoscenza reciproca non superficiale, è inevitabile che si parli, che si rievochino le nostre storie così che ci si conosca in modo più penetrante e ricco di affetti. Nel marzo 2009 muore la moglie Edoarda Pedrazzini, nel corso dell’anno, Saglia compone un canto d’amore a ricordo della moglie. Liriche che si alternano a riflessioni filoso- ra una brava persona. Sono stato allievo del Prof. Simone Saglia e devo dire che mi ha portato a fare tesoro dei suoi insegnamenti. Lo ricorderò sempre con tanta gratitudine”. Così si è espresso un giovane di ieri, presente al funerale. Due semplici frasi che riassumono la dedizione di un docente che conosceva il “verso giusto” per seguire negli studi i giovani ed appassionarli alla cultura utile nel cammino della vita. Docente, scrittore, autore di traduzioni e saggi storici, Simone Saglia era nato a Desenzano nel 1929. Fece studi classici prima all’Università Cattolica di Milano, poi all’Ateneo pavese. Ebbe insegnanti di grande livello, Raffaele Cantarella, grecista, Benedetto Riposati, latinista, Robero Paribeni, archeologo e storico, e ancora Mario Apollonio, Ezio Franceschini, ed altri illlustri docenti. Saglia ebbe la cattedra per l’insegnamento di lingua-letteratura italiana e storia all’Istituto L. Bazoli di Desenzano, dove insegnava la moglie Edoarda Pedrazzini (Dada), scomparsa nel 2009. L’insegnamento della letteratura italiana implicò per Saglia un più approfondito studio comparativo fra letteratura italiana e letterature europee. Sarebbe troppo lungo qui citare tutte le opere in volume e altri scritti di Simone Saglia. In questo breve riassunto del suo “viaggio umanistico” non vanno dimenticate le opere: “Storia di un paese” (1978); traduzione di “Don Giovanni” di Lord Byron (1987); cui seguirono le traduzioni di “L’Anello e il Libro” di Robert Browning (1994); “Il capolavoro ritrovato” (1999). Nel 1994 Saglia pubblica “Desenzano – Storia e itinerari”, storia in costante sintonia con quella italiana ed europea, con l’intento di illustrare (una città) dal punto di vista paesaggistico, ambientale, storico e artistico. “Di che reggimento siete fratelli? – I caduti bresciani della grande guerra raccontano” usciva nel 1998, un documento drammatico, umanissimo, come in presa diretta, dai soldati che scrissero le loro lettere prima di morire. Nel 2007 di Saglia apparve il volume “Le Dolarise”, una sto88 {DESENZANOLIFE’14} Il Prof. Simone Saglia fiche in un’appassionata ricerca in cui l’autore s’interroga sul destino dell’anima. Il volume venne pubblicato nel marzo del 2010 con il titolo “Come l’aria nella luce”, stampato a Roma per il Gruppo Editoriale L’Espresso. Sempre la figlia Simonetta ci informa che tra breve sarà pubblicato il volu- me “Canti efesi”, un poemetto preceduto da riflessioni filosofiche che riprendono e approfondiscono temi già apparsi in “Come l’aria nella luce”. Il titolo “Canti efesi” significa “Canti uditi ad Efeso”. Tullio Ferro 89 IL MONUMENTO svelato 29 novembre 2014 - mostrato alla cittadinanza il monumento ad Achille Papa restaurato. Messo in sicurezza e ripulito, nel centenario della Prima Guerra Mondiale, ora svetta, rinnovato e con i suoi volumi più nitidi, sul lungolago a memoria del desenzanese caduto nel 1917. 90 {DESENZANOLIFE’14} OTTANTA CANDELINE per l’ architetto Ramella L ’architetto Pier Giuseppe Ramella ha festeggiato il suo ottantesimo compleanno presso la trattoria Dall’Abate con i collaboratori dell’Osservatorio di Areablu: Tullio Ferro, Enzo Loiudice e Vittorio Cerini. Con loro anche Paolo Abate e il padre Silvano. Una piacevole giornata fra brindisi e ricordi del tempo andato. Anche da Areablu tanti auguri (seppure con un certo ritardo) all’architetto che pone sempre una precisa attenzione all’urbanistica della cittadina che ha guidato, come primo cittadino, per diversi anni e che continua ad amare. 91 {DESENZANOLIFE’14} A CENA con gli sportivi La palestra New Energy Forum L a dinamica Anna Polloni, deus ex machina della palestra New Energy Forum ha organizzato una cena con i ragazzi che frequentano i corsi specializzati, nelle diverse direzioni per la salute del corpo e della mente. Un impegno utile per coloro che, grazie agli insegnanti del team, di provata capacità professionale e morale, possono raggiungere benefici traguardi nella rieducazione e nella crescita negli ambienti sani dello sport. Per piccoli e grandi, corsi per tutte le realtà anagrafiche, fidelizzate dal grande impegno, serietà e simpatia che Anna profonde in questa sua ormai lunga attività psico-fisica. Da par suo il gran cerimoniere Paolo Andreis ha eguagliato, con la qualità del team del ristorante pizzeria “La Colomba”, con un menù, per l’appunto, adatto agli atleti che hanno apprezzato le ricette al top della genuinità. Anche questa una dimostrazione che le cose serie e ben gestite vengono apprezzate, in queste fredde sere di novembre in cui una Desenzano sonnacchiosa si piange addosso. Ma se poche sono le risorse, basta un po’ di semplicità, tanta voglia di fare per non soccombere alle difficoltà del momento. 92 {DESENZANOLIFE’14} GRANFONDO COLNAGO: anteprima della classica di maggio un’ La corsa ciclistica più amata del lago A nche se l’appuntamento è per i primi di maggio, il cavaliere Ernesto Colnago ha voluto in anteprima incontrare, a Desenzano, il drappello dei ciclisti che ormai da qualche anno seguono la più importante manifestazione gardesana ciclistica mai vista prima. Con il crescere del successo della manifestazione il comune di Desenzano, grazie al cittadino onorario Ernesto Colnago, ha saputo veicolare un brand di grandissimo profilo e di comprovata esperienza e capacità organizzativa in tutto il mondo. Il sindaco Rosa Leso e l’assessore Valentino Ri- ghetti hanno voluto essere presenti alla presentazione della corsa di primavera, e collaborare con l’organizzazione al fine di rendere sempre più interessante e unica la corsa ciclistica che sulle rive del nostro lago trova anche l’incantesimo del panorama. Quattro giorni, tutti da vivere intensamente, preceduti da un’altrettanto importante manifestazione per i disabili a cui Colnago ha promesso il suo sostegno. Questi eventi sono il segno che la solidarietà e la passione stanno di casa a Desenzano. 93 Trecento numeri e non li dimostra 300 BLU AREA IL FONDATORE Massimo Boni. Vulcano in costante eruzione, burbero dal cuore tenero, poco incline ad accettare critiche e suggerimenti, resta il timoniere indiscusso di una “barca” che nel tempo ha dato aiuto a decine di “profughi” in cerca di nuovi lidi. Una “barca” che oggi, nonostante i venti di tempesta, continua la sua lunga navigazione, iniziata nel lontano 1980. Carattere forte che non ammette l’ipocrisia, non tollera i pavidi, affronta senza peli sulla lingua anche le situazioni più difficili, contraddirlo è difficile, generoso e istintivo, ormai settantenne, stupisce per la voglia di restare in prima linea, non tanto per megalomania, ma per contribuire, con la sua lunghissima esperienza nel campo della comunicazione, ad essere propositivo nelle sfide che il futuro impone. Come imprenditore vede nei collaboratori la fonte e la linfa dei successi che solo una squadra ben addestrata può ottenere. La sua ambizione? Vedere realizzate le sue idee con il contributo di tutti. L’impresa cominciata 13 anni fa con AREA BLU ne è la prova lampante. LA REDAZIONE Rosaria Poinelli. La lunga esperienza nei “quotidiani” e la veste di autrice di parecchi libri di storia locale, tra cui “Il borgo del Papa” (Montini), sono il bagaglio professionale che si porta appresso. Attenta alla realtà, di cui interpreta i fatti cercando di sdrammatizzare le situazioni più conflittuali, entra nella notizia ora più con occhio obiettivo ora con quello più critico, privilegiando in particolare il sociale e l’ambiente. Talvolta troppo sognatrice in un mondo che non perdona nulla, che non conosce la riconoscenza, vede soprattutto il bicchiere mezzo pieno. Sull’onda degli “anta” trae da questa esperienza gardesana un altro aspetto del lavoro in redazione, ma pur sempre caratterizzato dall’attenta osservazione dell’evolversi dei tempi, e resta un riferimento per i più giovani ai quali concederebbe volentieri spazio e onori. 94 Tullio Ferro Instancabile “topo di biblioteca”, forte di un lungo corso da cronista nel quale ha consumato mille paia di scarpe, riporta alla luce il mondo che non c’è più. Innamorato della Olivetti Lettera 22 tiene in gran dispetto il computer, e al pari di un segugio va a scovare, con pazienza e curiosità certosine, documenti inediti, foto sbiadite e ingiallite, vicende d’altri tempi. Un’enciclopedia. LA LEGGE LO STORICO Pier Giuseppe Ramella I suoi scritti ci portano a guardare la “sua” città con occhi che non perdonano imperfezioni ed errori estetici. L’architetto che vive in lui, quello dei tempi dell’Architettura pre-sessantottina, si ribella al caos stilistico, al cattivo gusto che, talvolta, deturpa gli angoli delle “sue” piazze. Fabio Volta Chi non conosce quel simpatico avvocato che, tra una puntata al “Vaticano” e al “Mosquito”, riempie - è proprio il caso di dirlo - con bonaria semplicità il silenzio del salotto? Chi non lo applaude, quando, sui banchi del giudizio, in occasione dell’ormai storico processo alla “vecchia”, rievoca una tradizione che sta svanendo nei moderni costumi delle città. Più volte ha scritto pezzi “romanzati”, originali e ricchi di saggezza popolare, che fanno parte della sua profonda cultura, come è nel dna di chi vive e lavora tra i codici. Mario Marchioni e Giuseppe Re due pezzi grossi della fiscalità. Commercialisti fra i più stimati a Desenzano si fanno notare per la profonda professionalità e disponibilità ma anche per le molteplici attività svolte nel sociale. Per aver intrecciato relazioni importanti anche oltre i Paesi europei Mario Marchioni, con i gemellaggi, ha portato prima di ogni altro l’immagine della sua città oltre confine. La puntualità e la precisione dei due professionisti rappresentano una guida sicura per i cittadini, ai quali periodicamente si rivolgono per dare quel contributo di sapere (a costo zero) oggi particolarmente gradito. L’ ARCHITETTO Vittorio Cerini Nel turismo ci è nato, e ci vive ogni giorno. Ne conosce “vita morte e miracoli” e indica le vie sulle quali il Garda deve correre. Uomo di successo, sa bene quanto e come camminare per far sì che il lago più bello d’Europa non perda il suo prezioso “petrolio”. IL TURISMO Enzo Loiudice Una penna acuminata, stridente, che accende polemiche, critiche, ma che resta coerente al suo “credo”, forte di lunga e operosa esperienza europea, da cui ha appreso di quale male stiamo morendo. Anche di una voce che dissente dal coro abbiamo bisogno, per non omologarci ai vincitori. LA VOCE DEL POPOLO L’ ASSOCIAZIONISMO AREA BLU 95 Una squadra lunga 13 anni Uno per tutti, tutti per uno! Dalla redazione alla grafica, passando per il gruppo commerciale, la squadra che ora ogni quindici giorni fa uscire la rivista più diffusa sul territorio gardesano. Genunzio Giunchi Ora un ricordo per due cari ami- Angelo Alessi, un monumento ci/osservatori che con la loro di bontà, intraprendenza e sen- prematura scomparsa, hanno so pratico di vita. Un esempio fatto mancare l’arricchimento per la sua umiltà e operosità, culturale e sociale a servizio dei mai stanco, sempre pronto ad giovani. Genunzio Giunchi, filo- intraprendere le sfide del tu- sofo di grande arguzia e intel- rismo per imboccare le strade ligenza, ci ha intrattenuto con praticabili,”mettendoci scritti di altissimo valore cul- solo la faccia”, ma soprattutto turale, con perle di fantasia che l’intelligenza. forse ancora oggi riecheggiano A loro, a due amici che avremo in chi ha avuto il piacere di leg- sempre nei nostri ricordi, va un gerle sulla nostra rivista. ringraziamento postumo. 96 non Angelo Alessi foto di Tiziano Reguzzi Le Vie della Seta tappeti antichi e moderni, consulenza, trattamenti, restauro Corso Palestro, 41 25125 Brescia - Italy - Tel e Fax +39 030293524 - www.rachtiangallery.com - [email protected]