É UN`EDIZIONE PUBLIMAX

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É UN`EDIZIONE PUBLIMAX
DESENZANO
Life
L I M I TED EDITION . NATALE 2014
R I V I S TA S E M E S T R A L E I N VERNO 2014/2015 TURISMO.CULTURA.LIFESTYLE
É UN’EDIZIONE PUBLIMAX
{DESENZANOLIFE’14}
editoriale
Il TURISMO
CREATIVE REVIEW BY
COORDINAMENTO EDITORIALE
Massimo Boni
[email protected]
in primo piano
DIRETTORE RESPONSABILE
Francesco Salvetti
[email protected]
GLI EVENTI che abbiamo
VISSUTO NEL 2014,
LA STORIA, IL LAGO,
DESENZANO
E LE SUE GENTI
ARTDIRECTOR Annalisa Boni
[email protected]
DIRETTORE COMMERCIALE Carlo Boni
[email protected]
PHOTO wonka - maximo ph
Hanno collaborato:
Tullio Ferro, Rosaria Poinelli
Sergio Lingeri, Laura Sorlini, Velvet
Anna Scuoch, Eleonora Raschi
Massimo Cominetti, Lucia Marchesi
Stampa Tipolitografia Pagani
Lumezzane (Bs)
BY EDITRICE
PUBLIMAX
Via XX Settembre 30 - 25122 Brescia Italy
PH +39 030 3776552
FAX +39 030 280323
www.publimax.eu
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11
n°
SUPPLEMENTO AD AREABLU 304
PER LA PROMOZIONE DELL’ECCELLENZA
A DESENZANO E IL BASSO GARDA
REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI BRESCIA
AL N°32/2006 DEL 20/09/2006.
OGNI RIPRODUZIONE DI TESTI E FOTO
È SEVERAMENTE PROIBITA SALVO
AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA CASA
EDITRICE. © PUBLIMAX BRESCIA
1
N
oi che abbiamo il privilegio di vivere
in un territorio incantevole forse non
abbiamo ancora metabolizzato quale
fortuna esso ci sta offrendo su un piatto d’argento.
Il solo fatto di poter vantare di essere a Desenzano è già la prerogativa migliore per affrontare il futuro con il sole nel “cuore”.
Sarà premiante mettere al centro il turismo
quale motore trainante socio-economico del
futuro.
Investire in bellezza e in unicità sono le direttrici per crearsi una identità che possa fare
la differenza con la mediocrità e la quantità.
Una caratteristica che considerata la posizione orografica premiante di Desenzano alimenta il desiderio della qualità della vita di
tutti gli strati sociali.
Anche noi di Publimax cerchiamo in queste
caratteristiche la consapevolezza della bellezza e della unicità, ideando e producendo
comunicazione che vada in tal senso con una
filosofia integrata con lo sport (il golf la rivista
Golf for Passion) l’enogastronomia (la rivista
Baccus e le guide del gusto, Garda Pleasure,
in quattro lingue) oltre all’informazione locale
(Area Blu) che racconta lo scorrere dei giorni
della nostra gente.
Anche quest’anno un ricco revival di quanto è
successo quale ricordo indelebile che storicizza volti, costumi e sviluppo.
La storia, la nostra storia che ogni anno continua sempre migliore e tutta da vivere.
Auguri a tutti.
{DESENZANOLIFE’14}
redazionale
La femminilità
veste Glamour
Eleganza e stile per una donna
che si distingue
G
lamour, il negozio di Siria e Markus Demetz dedicato alle signore e in Galleria Barchetta nel centro
di Desenzano ha accettato la sua “sfida”, quella di
aprire sul lago di Garda, con alle spalle l’esperienza gestionale di stores a Selva di Val Gardena, nota località turistica
delle Dolomiti. Un’avventura che già ha dato le prime soddisfazioni, essendo ormai diventato un classico dello stile e
dell’eleganza. Merito della filosofia Maciaconi, da sempre
dedicata alla donna. La titolare, Siria, grazie alla sua sensibilità, attenzione e passione per il glamour e il mondo della
moda, che frequenta partecipando alle sfilate e tenendosi
sempre informata sulle nuove tendenze, aggiorna sempre
le proposte di outfit femminile. La scelta di pochi brand di
qualità e sempre riconoscibili nello stile, crea un vero e
proprio marchio di fabbrica per un look sempre elegante,
discreto e sofisticato eppure diretto, che sappia valorizzare
la femminilità in modo raffinato, chic, e magari un po’ retrò
o un po’ bon ton.
{DESENZANOLIFE’14}
Tullio Ferro
San Felice del Benaco - Santuario del Carmine (affresco sec. XV)
Nessun gardesano dovrebbe
chiamarsi fuori
dalla responsabilità di accettare
offese al lago
Ad essere pavidi si fa il gioco degli scaricabarili
P
er il Lago di Garda puoi stampare tutti i manifesti
turistici che vuoi. Puoi proporre questa o quella offerta vantaggiosa. Puoi lusingare, per innumerevoli
occasioni di divertimento, su carta patinata. Tutto questo
è cosa scontata, modesta rispetto alla promozione fatta da tante testimonianze e letteratura di viaggio, che in
ogni tempo ha convinto pure i più indifferenti a scendere
sul Benàco. L’invito a visitare questa regione è poi fatto da
coloro che qui soggiornano, quando raccontano di come
hanno trascorso una vacanza, un periodo di cura o per
esercitare uno sport, per una occasionale sosta.
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{DESENZANOLIFE’14}
Desenzano del Garda - Loc. Zattera - Panoramica sul lago (foto di A. Maria Randon - Castellini)
ghieri, che in poesia, quasi senza proporselo, dava frutti di
così grande e copiosa potenza fantastica. E questo potrebbe
voler dire che la più grande poesia non nasce cercando poesia, quanto verità. Anche sul Garda Dante considera prima
di tutto un fatto di natura, cioè che il vasto lago non ha un
vero e proprio immissario, e che si nutre di mille vene. Mille
infatti, dall’umile e soave fonticella che spicca solitaria fra
i cipressi di San Vigilio, agli orgogliosi salti del Ponale, alle
turbinosa acque del Brasa, che riempie di strepito l’orrido
delle forre di Tremosine. Mille fonti”.
Pure in questo scorrere e saltare delle acque è il segreto
del successo di visitatori e di innamorati che ha il lago di
Garda: qui, in questo stupendo spacchio d’acqua, si sono
incontrate due civiltà, mitteleuropea e mediterranea, due
mentalità, due paesaggi, gli uni alla ricerca degli altri e tutti tesi a fondersi in nome della bellezza, del sentimento e
delle idee.
Questa sintesi naturale, questa esuberante anticipazione
del Mediterraneo, questo modo di essere della natura e
della cultura hanno sempre fatto del Garda una meta desiderata da molti: un luogo che sa essere aperto a tutte le
influenze, a tutti gli approdi, a tutte le sollecitazioni.
I gardesani tutti hanno la responsabilità nel conservare
questa ricchezza che dà lavoro, benessere e soddisfazione
di poter vivere in un irripetibile luogo. Ben si comprende
che è un impegnativo ruolo che tocca soprattutto coloro
Ed ecco la responsabilità che istituzioni pubbliche e private
hanno in questo contesto, in primis le aziende alberghiere e ricettive in genere. La concorrenza è assai agguerrita,
per cui ogni dettaglio va attentamente curato a cominciare dall’aspetto economico, dalla cortesia, dal rispetto dell’ambiente e dalle offerta dei servizi. Ovvietà? Per l’antica
esperienza che il Garda ha in questo ambito tutto ciò lo
dovrebbe essere, ma a volte così non è, cosa che gli addetti ai lavori ben sanno. Si parlava di dettagli. Infatti che
colpisce lo sguardo di chi visita un luogo sono “incrinature”
che spesso sfuggono ai residenti. Una aiuola, una siepe,
una fontana non curate nella loro funzione, danno luogo
ad un pensiero critico. Non parliamo poi di una riva o di
un porticciolo offesi da scarichi poco raccomandabili e da
immondizia. Non dimentichiamo che la rumorosità incontrastata, specialmente per luoghi turistici e residenziali, è
la ciliegina andata a male su di una bella torta.
Saremo pure ripetitivi testardi, come del resto lo sono tutti
coloro che continuano ad evidenziare le bellezze paesaggistiche ed artistiche delle loro città, ma non possiamo dimenticare il patrimonio promozionale donato a questo lago
da tanti storici, umanisti, artisti dall’antichità fino ai nostri
giorni.
Fra i tanti, lo ha pure ricordato Riccardo Bacchelli, che dal
Garda scrisse: “Sempre teologia e conoscitiva, cioè specchiante ordine e fini dell’opera di Dio, era la mente dell’Ali5
{DESENZANOLIFE’14}
Antico porto di Rivoltella del Garda - Dipinto di Luigia Giberti Cavazzocca del 1871 (collezione di Maurizio Campisi)
che sono chiamati in ruoli di pubblico interesse, come del
resto tocca a tutti gli operatori del settore turistico-alberghiero e dei servizi in genere.
Quando si vedono atti o tentativi di offesa a questo ambiente, tutti sono chiamati a dire che ciò non si deve fare. Tu,
con uno sconsiderato intervento non puoi intaccare una
collina ed il suo habitat che sono lì da secoli. Se qualcuno,
perché ha una proprietà compresa tra il lago e una pubblica via o strada, erige una piantumazione-siepe alta diversi
metri, toglie il diritto alla visibilità su di un panorama che
deve essere di tutti. Purtroppo sono attegiamenti che si verificano spesso su tutto il periplo del lago. I regolamenti
comunali dovrebbero dire qualcosa in merito, come fecero
gli Statuti di Riva nel XIII secolo. Fino ad un recente passato
si sono verificate arbitrarie chiusure di accessi a lago, difesi
con alte ringhiere e filo spinato. Perché si sono tollerate
concellazioni di un pubblico diritto?
Se poi ci si inoltra nei guasti recati al territorio con il permesso di erigere muraglie di costruzioni senza soluzione di
continuità, in fregio a strade un tempo panoramiche, vedi ad
esempio la Desenzano-Salò, la tanto decantata verde Valtenesi, le cose non hanno bisogno di commenti. Si va in giro per
il mondo presentando il lago di Garda con simili immagini?
No di certo! Si ricorre ovviamente ad uno scorcio romantico,
suggestivo come un tramonto, un castello, una vela.
Quando si affrontano tematiche relative a questa economia
turistica bisognerebbe sempre tener presenti i non pochi
anacronismi, che stanno tra la presentazione classica del
territorio-ambiente e la realtà, spesso non in armonia con
le aspettative di coloro che qui approdano e degli stessi residenti.
Non sono pochi a pensare che assai limitati siano i luoghi
in grado di offire mutevoli vedute come il Garda, ciò anche
grazie alla vastità di quest’acqua circondata dalla monumentale oroidrografia (montagne e corsi d’acqua che ne
derivano). Ad esempio, quello che un tempo non era possibile scorgere, ora possiamo essere ossevatori di “dipinti”
che spesso appaiono su di un cielo vecchia carta da zucchero, quelli resi dagli aerei con bianche linee tese, a volte
sfrangiate come ali di Icaro. Si è formata una nuvola rosa
con sembianze di ragazza in atteggiamento che sembra
chiedere: “Mi date un passaggio?”. A proposito di poesia,
con licenza, ci viene un pensiero. Catullo per ovvi motivi non
potè collocare suoi versi su di un pentagramma tirato dagli
aerei. Chissà mai che un giorno sul cielo del Garda i suoi
versi giganti possano essere collocati su quelle aeree linee
bianche.
Fortunata la regione benacense poiché la si può scoprire
invitante con la semplice pubblicistica e ancor più con l’alta
poesia.
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{DESENZANOLIFE’14}
Tullio Ferro
Il poeta comandante
Tery
L’ultima silloge di Teresio Grena Magagna. La magia del lago
e un “calendario assurdo: oltre l’amore...”
S
imili a ciottoli che lastricano una dissestata strada,
appaiono i versi dell’ultima silloge fresca di stampa
di Teresio Grena Magagna, che nella sua poetica il
più delle volte si presenta come “Comandante Tery”.
Il “dissesto”, ovviamente voluto, sa veramente di vissuta
vita tra non pochi strappi, avvenimenti spinosi, accuminati,
le cui rose hanno tardato l’entusiasmante loro grido.
In “Oltre l’amore Eros”, opera uscita dalla TipoLitoGrafia
Sant’Erasmo, Ospidaletti (IM), come è detto nella prefazione, l’Autore ci introduce nel suo mondo privato, scardinando tutte le consuetudini. Dice Teresio: “Le regole della semantica per me quasi sempre diventano seri o ìlari giochi,
aeroplanini di carta sempre in cerca di un cielo privo di nubi
d’infingimento.
Egli, sovente, guarda e indaga su personaggi mitologici dall’oblò compiacente del suo veliero, sorprendendo il
lettore con il collocare ai nostri giorni non pochi inquilini
del condominiale Olimpo, come fa con Tiresia indovino di
Tebe, quando gli dà del tu accompagnato da una pacca sulla spalla.
Nel suo dire si intuisce il passo sull’acciottolato della memoria, soprattutto quando scruta passaggi di avvenimenti
registrati nel poetico mondo benacense. Anche percorrendo sentieri diversi, Tery giunge ad atmosfere e trame amorose trattate da “grandi firme”, senza scomodare Catullo,
D.H. Lawrence e il famoso novelliere Matteo Bandello,
spesso di casa, o per meglio dire, di villa nei sontuosi ozii
gardesani, che Tery lo sente quasi contemporaneo.
Nella sua lirica prateria amorosa Teresio ha incontri felici, come quello con la “Bionda Dea” quando canta: “Su
una luce bionda/ vo/ l’immenso illuminar/ fo/ son io farfalla
d’attimo vivo l’intenso/ ed attorno involontario/ sto/ su un
tempo astratto/ ove cognimento non v’è/ su una voce viva
c’è/ verbo tacita parola”.
Il “coloratissimo”poeta Teresio Grena Magagna
- Comandante Tery
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{DESENZANOLIFE’14}
Ermetismo? “Volete scherzare?! Più chiaro di così non si
può essere. Io vi prendo per mano e vi conduco alla Bionda
Dea, quando “...ella m’appagò l’estro/ sposto dolcemente
l’attimo/ per entrare nel mio tempo/ prendimi farfalla pria
ch’alba luce sia”. Per Teresio la punteggiatura non esiste.
- Chi legge il mio canto non ha bisogno di interruzioni,
quelli degli antichi punti, virgole e punti e virgola.
Tery rifugge il tradizionale mezzo di esprimersi. Cerca
l’irruenza di un mondo da esprimere e s’inerpica “su un
autunno dolce profumo di mele / sparse nuvole come innamorati si rincorrono s’abbracciano si baciano (...) tutti col
capo chino, vedevano guardavano solo il destino o le radici
di un pino”.
Poi si lascia prendere dalla magia del suo lago: “Oh limone che imprigioni i miei sogni/ su un preludio d’inverno/ ti
godo e/ su un incantato lago amo/ vivo un’estate d’un calendario assurdo/ ch’odore tuo e di lei perdura/ immutabile
magico”. Procedendo si avverte la sua voglia di slanci e di
stupori, per i quali afferra ed usa attrezzi linguistici che
mandano in frantumi una preordinata attesa.
Insomma, ambienti e personaggi galleggiano nella sua verità psicologica, le parole-versi fanno capriole intestardite
nell’eros, tanto che nella revisione delle bozze a volte accade che Tery salti sulla sedia. “Qui c’è un tradimento e
daranno la colpa al correttore. A me il testo originale! Non
ho cantato quella fanfaluca. Rimettete a posto il mio dire
“Lago baciava tramonto parlammo d’amore/ là noi/ senza
tempo amammo. Bene. Così”. Viene però il sospetto che
quella fanfaluca gli sia caduta di mano. Gli sia caduta sul
foglio. Qualcuno glielo fa notare. Tery tira un prolungato
sospiro e sorride, dicendo che la colpa andava scaricata su
di un’onda anomala.
Per il nostro lirico quello che dice gli appare semplicemente naturale, come dipinto senza ripensamenti su tela “potrei essere pittore d’istinto con colori primari, quelli che
cantano senza ripensamenti”. E lo evoca a pagina 69 in
EDIPO - Su uno sguardo furtivo/ l’occhio va su un ieri/ ancora verde astante/ Fugge l’estro/ su un oggi avulso inerte/
su una femminilità astratta”.
In un’atmosfera, che sembra pagana, egli evoca primordiali dèi per un sentire religioso, leggero, nell’aria incontaminata da ripensamenti.
Spazi melodici in questa raccolta non se ne avvertono. La
fermezza espressiva piuttosto crea un ritmo personalissimo, pensieri, sensazioni che avvolgono sogni amorosi
idealizzati nell’ebbrezza poetica. In FOLLIA è un tutto dire
Comandante Tery - il poeta Teresio Grena Magagna in riva al Garda
“Oh Selene/ amai il suo corpo, tu complice/ trovai su lei la
mia follia/ Oh notte/ ch’errando vo per mondo/ su un’alchimia d’una piazza/ inseguito da un raggio di luna/ v’era lei
mia pazzia”.
Tery cerca poi la complicità del paesaggio sul quale adagiarsi solitario a fantasticare. Si affida al sortilegio e le radici obbediscono per rendere istantanea fioritura. Romantico? Teresio si affretta “Chi l’ha pensato e detto?”
Lo giudicherà il lettore giungendo a pagina 25.
“... e TU/ anche stavolta m’hai anticipato e con le vele al vento/ stai navigando con PRUA verso una meta ove un/ giorno/
ci troveremo tutti, e là brinderemo a questo/ incontro/ uniti
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{DESENZANOLIFE’14}
Comandante Tery - il poeta Teresio Grena Magagna e la moglie Amalia
per sempre ai nostri cari, ricorderemo le/ nostre passioni
(...) Ecco PAOLO hai lasciato qui a noi un impegno, / tranquilli / tranquillo / (...) Si PAOLO, io con l’aiuto di Dio e di
tutti/ lo risolverò! Ecco, buon vento PAOLO! E un/ brindisi al
vento e all’amore e... ciao”.
E sì. Qui Tery si è lasciato andare sciogliendo gli ormeggi
dei ricordi, della nostalgia, in rapporto col tempo e con gli
uomini.
Ora Teresio Grena Magagna di notte sta sovente sul balcone in dialogo con il lago arcaico, segreto. Accadimento
forse foriero di versi carsici adagiati nel tempo di oggi.
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{DESENZANOLIFE’14}
Vittorio Cerini
A proposito
dei treni...
Agli inizi dell’800, la rivoluzione industriale inglese,
con l’avvento delle prime locomotive a vapore, si rivelò fatale
per il tradizionale trasporto con carrozze e cavalli
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{DESENZANOLIFE’14}
L
d’arte; nei corridoi dei vagoni i “poster” erano riprodotti in
scala più contenuta. Nel tratto Milano - Venezia nei corridoi
dei vagoni venivano addirittura esposti orari dei battelli del
Garda e le manifestazioni turistiche del periodo (naturalmente opportunamente aggiornati).
Certamente il treno rivoluzionò completamente tutto un
modo di vivere, di muoversi, di trasportare materiali, di comunicazione da una nazione all’altra. Dall’invenzione della
ruota fino a inizio ‘800, tutto il trasporto avveniva con i cavalli, i carretti e le carrozze passeggeri, con percorsi difficoltosi, pericolosi, lenti.
Per immaginare la portata sociale ed economica della rivoluzione ferroviaria, basta dire che in pochi decenni la rete
ferroviaria unì tutte le principali capitali europee e di conseguenza le linee interne. La Russia degli Zar isolata per
problemi climatici (percorsi stradali impraticabili) dal resto
d’Europa per molti secoli, divenne, con l’avvento della ferrovia la prima potenza economica europea dal 1880.
Naturalmente poi si inaugurarono le tranvie cittadine (i bus
non esistevano), sul Garda la tratta Brescia-Salò e Montichiari-Castiglione-Desenzano (stazione ferroviaria importante), le prime metropolitane nelle grandi capitali.
I nostri governanti di fine ‘800 ebbero l’intuito di costruire
dunque una rete ferroviaria che, oltre a collegare le grandi
città, fosse utile anche per lo sviluppo turistico del Bel Paese, il giardino d’Europa: l’Italia!
Basti pensare all’effetto ottico straordinario che riceveva
un viaggiatore quando ai primi del ‘900 transitava sul ponte
ferroviario di Desenzano: quale magnifico e incredibile panorama aveva davanti ai propri occhi!
Purtroppo con il passare degli anni, soprattutto negli anni
’70 e negli anni ’90, il giardino d’Europa venne preso d’assalto non più da giardinieri e cultori del Paesaggio ma da
un esercito di muratori e geometri (case, capannoni) che
invece di valorizzare il paesaggio, lo incisero con opere edilizie spesso molto discutibili.
Forse che una delle ragioni della costruzione delle varie
TAV (linee ferroviarie molto veloci) sia la voglia di nascondere, grazie alla velocità dei convogli, i misfatti urbanistici
degli ultimi anni? Una magra soddisfazione per gli italiani
e per i turisti che avranno ben poche occasioni di ammirare quel che resta.
a prima linea ferroviaria venne costruita pensando al
traffico delle merci non delle persone, infatti collegava Liverpool (porto di mare che riceveva il cotone
dall’America) a Manchester (polo industriale per la lavorazione dei tessuti).
Un certo Thomas Cook predicatore antialcolista che, con il
suo seguito, teneva comizi pubblici a Londra, nei parchi cittadini, fu il primo ad usare il treno per i movimenti del suo
gruppo di antialcolisti e, visto il successo del numero delle
persone che lo seguivano in treno, ebbe l’idea di acquistare
i biglietti e rivenderli, naturalmente con una percentuale di
guadagno: fu di fatto la prima agenzia viaggi al mondo.
Ancor oggi la Thomas Cook Travel è ancora una delle più
grandi e famose compagnie turistiche del mondo.
In Italia le prime tratte ferroviarie risalgono alla metà
dell’800, per le quali vennero date concessioni a soggetti
privati in varie zone d’Italia, (i Feltrinelli di Gargnano con il
deposito del legname a Desenzano, oggi albergo Riviera,
iniziarono la loro fortuna economica con la costruzione del
tratto ferroviario Brescia-Verona, rifornendo i concessionari delle ferrovie con il legname, per le traversine dei binari,
che arrivava dall’alto lago con i barconi).
Fino alla fine dell’800 le linee italiane ferroviarie erano private, in seguito le concessioni non vennero rinnovate e nei
primi ‘900 nacquero le Ferrovie dello Stato (la rete nazionale dei binari esistenti era oltre 15.000 km), la cui caratteristica era quella di essere completamente integrate nel
panorama urbano, grazie ad una sensibilità paesaggistica
di stampo romantico. I treni passavano in gallerie di mattoni, correvano lungo percorsi a picco sul mare, lungo tutte
le coste. L’obbiettivo del ministro dell’economia di quel periodo (fine ‘800!!) fu quello di far transitare i treni lungo le
coste per far ammirare ai turisti stranieri di quei tempi la
bellezza dell’Italia (le auto erano rarissime). Era un viaggio
spettacolare che offriva ai viaggiatori panorami mozzafiato
e incollava i passeggeri ai finestrini.
Lo spostamento di un sempre maggior numero di persone
attivò tutta la costruzione di nuove strutture: grandi stazioni con caffetterie, ristoranti, negozi e, nelle immediate
vicinanze delle stazioni, alberghi.
Nei grandi spazi delle stazioni venivano collocati “poster
giganti” che pubblicizzavano le località turistiche e le città
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RISTORANTE
CON
PIZZERIA
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Spaghetti al nero di seppia con capesante,
pomodorini canditi e bottarga di Muggine.
Carpaccio di capesante e gambero rosso
al profumo di olio al basilico
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Gnocchetti di patate al pesto di rucola
e pinoli tostati
É l’alta qualità e la grande maestria nel saperla
cucinare che negli ultimi anni ha trionfato sulle
tavole del Ristorante Colomba, un luogo dai
sapori esclusivi e dai profumi intensi che ha
saputo incontrare il gradimento ed il piacere di
chi ha potuto, negli anni, gustare i suoi gourmet.
Un connubio di eccellenze ha sposato la
semplicità di un “saper fare cucina” unico e
genuino in cui è la materia prima e la sua alta
qualità a vincere per indiscussa bontà.
Colomba è una filosofia di squadra, una passione,
un carattere forte pronto alle sperimentazioni,
capace attraverso i suoi piatti di coinvolgere il
gusto di tutti.
La tradizione sposa l’innovazione ed è la grande
abilità del team di cucina capitanato da Salvatore
Carlozzo a saper cogliere i prodotti migliori, la
freschezza e la stagionalità per poter proporre
nuove ricette dal carattere unico che nel cliente infonde la voglia di tornare, motivo di infinita
soddisfazione per Paolo e Carlo Andreis.
Tutto questo servito da ottimi collaboratori.
Tris di tartar con
gamberi rossi di Sicilia
tonno, branzino, salmone
e ostriche
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PAOLO
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CARLO ANDREIS
RIVOLGONO ALLA PROPRIA
CLIENTELA I MIGLIORI AUGURI
DI
BUON NATALE
E
FELICE
ANNO NUOVO DEDICANDO
PROPRIO A LORO I PIÙ VIVI RINGRAZIAMENTI
PER AVER SCELTO ANNO DOPO ANNO
LA LORO RISTORAZIONE
Forte dei suoi oltre trent’anni di esperienza nel
mondo enogastronomico, nel cuore storico di
Desenzano del Garda in posizione dominante il
suggestivo Porto Vecchio, il Ristorante Colomba
ha saputo distinguersi per la qualità della proposta
e il relativo consenso dei suoi ospiti, per gli
ottimi cocktail preparati da un grande barman
professionista Paolo Andreis che insieme
al fratello Carlo dirige magistralmente
le cucine del Ristorante.
E infine, la pizza, frutto di una ricerca esclusiva
ottenuta attraverso un impasto unico, digeribile
e cotto su pietra lavica... un’esperienza di gusto
unica, assolutamente da provare.
:
Vienici a trovare
ia COLOMBA
Ristorante Pizzer
detto,16
Vicolo Dell’Inter
Garda
Desenzano Del
701
Tel. +39 030 9143
mba.it
lo
www.ristoranteco
{DESENZANOLIFE’14}
Sergio Lingeri
Desenzano
tesoro di...vino!
Quattro piazze desenzanesi
per quattro piatti e vini del territorio
L
’Italia da sempre oltre alla buona cucina è
associata al buon bere grazie alla sua varietà vinicola davvero incredibile e invidiabile. Varietà che ormai da tempo si rivolge non solo
al mercato interno, ma anche a quello straniero,
con un consistente aumento dell’esportazione
delle bottiglie verso il mercato non solo europeo,
ma anche americano e orientale.
Risulta incredibile come la regionalizzazione dei
vitigni, le differenti tecniche di vinificazione e le
diversità ambientali cambino e diano particolarismo ai vini italiani. Lo stesso vitigno per esempio,
anche laddove sia “importato” e internazionale, ha
esiti diversi, anche in modo sensibile, non solo da
regione a regione, ma addirittura da zona a zona.
La Lombardia possiede almeno tre grandi aree di
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vino: la Valtellina, ove il vitigno esclusivo di nebbiolo dà esisti straordinari, la Franciacorta, patria
delle bollicine, e il Garda, diviso tra tre province
(Brescia, Verona e Trento); gioiello di confine, questo lago dalle sue sponde bacia viti che producono
il Lugana, il Chiaretto, il Groppello e il San Martino
della Battaglia sulla sponda bresciana, il Bardolino e il Bianco di Custoza su quella veneta e il Teroldego in Trentino.
Desenzano, centro principale del lago, si fa crocevia di sapori e di aromi. Abbiamo qui proposto
quattro vini straordinari, da gustare in quattro
occasioni differenti con i loro piatti abbinati in altrettante piazze della capitale del Garda. Un’esperienza sensoriale che porta con sé tutto il gusto
del territorio.
{DESENZANOLIFE’14}
Abbiniamoli
al territorio
L
e barche ormeggiate ondeggiano palcide alla corrente. Dal Porto Vecchio, Desenzano si apre all’abbraccio del suo lago, e sale lungo vicoli che si inerpicano al castello. Bella d’estate, con turisti d’ogni lingua,
che fotografano, passeggiano le piazze, come rapiti dal clima mite cui sorridono gli alberi d’intorno e lo scintillio del
Garda. Affascinante d’inverno, quando un velo di bruma la
pervade, oppure le luminarie del Natale ne animano le strade. Desenzano tutto l’anno, qualcuno ha detto. Desenzano
in ogni tempo aggiungiamo. Tra gli ospiti illustri, Carducci,
commissario d’esame al Bagatta, annotava che qui c’è un
bianco assai buono, e un po’ “traditorello”. Il Lugana.
Il mercato era il centro commerciale del paese, e dell’intero
Benàco. Scambi, merci, prodotti. Per posizione e comodità
Desenzano si è sempre posta come la “metropoli” del lago.
Dalla trentina Riva c’era chi arrivava in crociera, o per lavoro. È il caso delle “pelarine”, le donne che venivano come
stagionali a pelare i gelsi. E proprio l’allevamento dei bachi
da seta fu tra i motivi scatenanti della peste del 1567, descritta del medico Andrea Graziolo nel suo “Discorso”. Una
città che ha la sua storia, le sue tradizioni, i suoi momenti
epocali. Dal celebre Interdetto, più che “marchio” negativo,
semmai prova della sua fierezza, all’occupazione francese,
agli anni d’oro della movida notturna. Desenzano si è sempre evoluta, un porto di mare con alle spalle la campagna.
Una realtà di confine, con lago e terra che offrono i loro
tesori in un’armonia di sapore. Ad accompagnarli, i vini che
la sponda bresciana offre generosamente.
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{DESENZANOLIFE’14}
In piazza Cappelletti
con frittura e Lugana
L
a piazza prende nome dai soldati della milizia veneziana, i cappelletti appunto, che un tempo vi
avevano la caserma. Piccola e suggestiva, proprio
di fronte al lago, è tra le più amate dai desenzanesi, che la
frequentano ogni giorno come luogo d’incontro tra amici.
La proponiamo per un aperitivo, magari del mezzogiorno.
Con il Lugana, vino per eccellenza del Garda e già apprezzato dal Carducci, è prefetta una frittura di pesce di lago,
magari mista, con le aole (alborelle) innanzitutto, ma anche qualche filetto di pesce persico e un paio di polpette di
cavedano. Una vera prelibatezza!
A
Ai fornelli
Frittura
di aole
240 g di alborelle fresche, farina tipo 00, olio di semi per frittura, sale
La frittura è in piatto apparentemente facile, in realtà nasconde insidie.
Infarinate bene i pesciolini e sbatteteli in modo da rimuovere la farina
in eccesso. Disponeteli nell’olio caldissimo, ma fate attenzione che non
raggiunga mai il punto di fumo, mettendone pochi alla volta in modo da
non abbassare troppo la temperatura. Scolateli e asciugateli bene su
carta assorbente in modo che non si impregnino d’olio. Serviteli caldi
e croccanti con sale a parte.
La zona di produzione è piuttosto piccola e comprende il bacino meridionale del lago di Garda nei comuni di Desenzano, Sirmione, Lonato, Pozzolengo e Peschiera. Si ricava in prevalenza dal vitigno turbiana, variante
locale del trebbiano, che ha dato l’esito di un vino acido e minerale grazie
alle argille del territorio. Alla vista è di colore giallo paglierino. All’olfatto
il Lugana vinificato in purezza è decisamente poco aromatico ma dotato
di grande freschezza e di buona persistenza. Al palato conferma la sua
caratteristica nota acida adatta soprattutto ai piatti di pesce di lago quali
fritture. Si abbina però in generale a tutto il pesce e al formaggio grana.
Vinificato anche in bollicine con diversi metodi, si presta ad aperitivi ed
antipasti.
18
inel calice
a
Lugan
{DESENZANOLIFE’14}
In piazza Garibaldi
con bigoli all’anitra e Groppello
F
ulcro della tradizionale “Festa dell’anitra” che si
svolge a settembre. L’origine “popolare” della sagra
la fa derivare dall’uso da parte dei mezzadri di appendere un’anitra alla porta perché il proprietario si accontentasse di quella nei periodi di magra. La versione “religiosa”
invece vuole che sia un’occasione per ricordare il martirio di
A
Ai fornelli
Bigoli
all’anitra
San Giovanni Battista: a fine estate nei pollai del quartiere le
anitre erano pronte per essere mangiate e quindi si onorava
il patrono allestendo un banchetto. La piazza rappresenta la
Desenzano “alta”, anticamente di campagna, in contrapposizione a quella “bassa”, della piazza, e quindi commerciale,
con il porto e il mercato.
360 g di bigoli freschi, brodo di anatra, 1 anatra e sue rigaglie (fegato,
cuore, ventriglio) rosmarino, aglio, timo, maggiorana, salvia, prezzemolo, 1 bicchiere di vino bianco secco, olio extra vergine di oliva Garda D.O.P.
sale e pepe
Disossate l’anatra recuperando alcuni ritagli di polpa e di pelle. Con le ossa spolpate e il ventriglio, messi in pentola con acqua, cipolla, sedano e sale, preparate
il brodo per cuocere i bigoli. Tagliate a tocchetti le altre rigaglie e il ventriglio
lessato e spellato, parte di pelle dell’anatra ridotta a listarelle, e qualche ritaglio
di polpa. Aggiustate di sale e pepe e lasciate rosolare lentamente con i profumi,
allungando mano a mano con vino bianco secco e un poco di brodo. Aggiungete il
prezzemolo tritato e lasciate restringere il sugo. Cuocete i bigoli nel brodo d’anatra, quindi conditeli col sugo caldo e spolveteli con grana grattugiato.
Il groppello è un vitigno diffuso in Valtènesi, una zona costiera e collinare sulla sponda occidentale del Lago di Garda. Può essere vinificato in
purezza o con uvaggi di marzemino in percentuale inferiore. Di colore
rosso rubino brillante, all’olfatto si presenta con note di frutta leggermente speziate. In bocca è delicato, sapido, con buona tannicità. Esprime
molte potenzialità in invecchiamento dai due anni in poi. L’abbinamento
più tradizionale è con lo spiedo bresciano. Si accosta in generale alle carni e a piatti piuttosto grassi come la casseöla milanese, arrosti, costine al
forno, grigliate e salumi. Può accompagnare anche primi importanti con
sughi di carne (lasagne), risotti (con carne suina), formaggi semi duri o
stagionati come il taleggio.
19
inel calice
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G da Cla
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{DESENZANOLIFE’14}
In piazza
Matteotti
Tesoro di...vino!
con luccio
e San Martino
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ssieme con piazza Malvezzi rappresenta il cuore pulsante di Desenzano. Da
essa partono i battelli e si apre sul porto
che sembra abbracciarla regalando la nitida e
splendida del Monte Baldo che si erge dietro
al faro. Le abbiamo abbinato un piatto tipico
del lago, il luccio alla barcaröla, specialità che
racchiude in sé tutta l’antica arte della pesca
con la tirlindana. Una leggenda medievale voleva che i lucci nascessero sotto le foglie della
pianta “lingua d’acqua”, un po’ come i bambini
nascono sotto i cavoli. Un’altra, tipica desenzanese, dice che il luccio compia tre salti, fuori
dall’acqua, in barca e quindi in padella. Da bere
un meraviglioso San Martino della Battaglia.
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Ai fornelli
Luccio
alla
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1 luccio di almeno 3 kg, filetti di acciuga, 2 cipolle bianche, 1 carota, 1
gamba di sedano, aglio, timo, prezzemolo, pepe nero, olio extravergine d’oliva del Garda, sale
In una pesciera lessarlo con sale, cipolla, sedano e carota e rendere
il brodo aromatico con l’aggiunta di rametti di timo fresco. Una volta
lessato, spolparlo eliminando tutte le lische e lasciare i pezzi piuttosto
grossolani. In una padella preparare la salsa facendo andare in olio a
fuoco lento due spicchi d’aglio, quindi far sciogliere 4 o 5 filetti d’acciuga e appassire la cipolla affettata sottile. Tritare il prezzemolo. Disporre la polpa in una teglia e cospargerla con salsa. Aggiungere quindi il
prezzemolo e altro olio se dovesse risultare troppo asciutto; mescolare
e lasciar riposare coperto in luogo fresco per almeno 8 ore.
Questo bianco è ottenuto dal vecchio vitigno di tocai friulano del quale
alcuni produttori hanno mantenuto gli impianti, cambiandone per regolamento la denominazione, che spetta ormai alla sola Ungheria. La scelta
conservativa è stata premiata con un vino particolare, di nicchia e di grande interesse. Si presenta di un giallo citrino, che con l’affinamento tende
al dorato. Al palato è piuttosto complesso, sicuramente più rotondo del
Lugana e con un retrogusto debolmente ammandorlato. Tra gli abbinamenti gastronomici, le lumache con gli spinaci, il luccio (anche in salsa
alla pozzolese) o ricette che contengano erbe aromatiche come dei ravioli
al crescione o alla stellaria con una spolverata di casera.
20
nel
calice
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{DESENZANOLIFE’14}
Tesoro di...vino!
In piazza Malvezzi
con coregone e Chiaretto
S
i tratta della piazza storica di Desenzano, attigua al
porto vecchio dal quale arrivavano un tempo i barconi
a scaricare le granaglie per il mercato. Al suo centro
campeggia la statua di Sant’Angela Merici, patrona della città.
A
Ai fornelli
Sul punto prospettico lungo, costeggiato dai portici, il duomo.
Adatta ad ogni occasione, ve la proponiamo con il coregone,
o lavarello, uno dei pesci più pregiati del Garda, abbinato dal
delicato chiaretto.
Coregone alla griglia
4 coregoni (500 g cad), salvia, rosmarino, olio, sale, pepe
Pulite, lavate e asciugate i coregoni. Tritate salvia e rosmarino e mischiateli e
condite l’interno dei coregoni. Disponete i pesci a cuocere sulla griglia con poca
brace e basso calore. Dopo 10 minuti girateli e cuocete l’altro lato per altrettanto
tempo. Serviteli deliscati e aperti con l’aggiunta di un po’ d’olio del Garda a crudo.
Il chiaretto viene chiamato “il vino di una notte” in quanto le bucce dell’uva vengono lasciate nel mosto per una notte in modo da ottenere il
caratteristico colore rosato. Il chiaretto è caratteristico del lago di Garda
e delle sue coste collinari. Il Valtènesi Chiaretto è prodotto nell’omonima
valle e viene vinificato con uvaggi di sangiovese e marzemino in prevalenza, con barbera e rebo. Si tratta di un vino piuttosto giovane. Si presenta
alla vista di un colore rosa cerasuolo più scarico e pallido. All’olfatto è
elegante e delicato, con note di bacche rosse e floreali, mentre in bocca
ha un gusto piuttosto vellutato dotato di discreta sapidità, struttura e persistenza talora con polposità di frutta gialla (pesca). Si abbina con i piatti
di pesce, sia di mare che di lago, ai formaggi e ai salumi delicati, ai legumi
(fagioli) e persino alla pizza.
21
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to
t
Chiare
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since 1927
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Da oltre ottant’anni la tanto amata boutique Marchetti è un punto di riferimento per lo shopping
della cittadina gardesana, un’attività vissuta con
passione e amore, che da sempre detta le nuove
tendenze in fatto di classe e bellezza nell’abbigliamento.
Considerata tra le realtà desenzanesi più importanti, l’accogliente boutique del centro annovera tra gli scaffali di tipico stampo inglese le più
grandi marche di moda, da Ralph Lauren a Roda,
da Herno ad Aspesi, dai caldi cashmere Cruciani alla ricercata sportività di Hogan, Tricker’s e
Church’s sino ad arrivare alla tradizionale classe
proposta da Burberry e molto altro ancora.
Quando entri da Marchetti si respira aria di moda,
di grandi classici e di stili contemporanei, con un
occhio di riguardo sempre attento e ogni giorno
in “vetrina” sulle ultime tendenze dettate dalle
passerelle. Una boutique, un punto d’incontro, la
buona abitudine per ricercare il capo raffinato ma
soprattutto versatile per ogni tipo di occasione.
Nulla è lasciato al caso, tutto procede secondo i
ritmi della moda, all’interno del negozio la scelta
è sempre molto ricca ma soprattutto valorizzata
dai grandi successi di stagione.
Giancarlo Marchetti, desenzanese Doc, apre le
porte del suo storico “atelier” per cogliere e conoscere la moda che c’è dentro ognuno di noi,
vestendola con classe.
Gli arredi eleganti, l’esclusiva posizione e la presenza dei marchi più importanti rendono ancora
più particolare il negozio: un modo per ritornare
indietro nel tempo e riscoprire come se fosse il
primo giorno i grandi must che hanno reso celebre la moda.
Bella dentro e fuori, la boutique si specchia davanti al Porto Vecchio di Desenzano e con i suoi
capi pregiati e la gentilezza delle collaboratrici
vi sapranno accogliere al meglio, trasmettendo,
allo stesso tempo, i buoni modi di un tempo e le
ultimissime novità fashion.
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Via Portovecchio 19/23
telefono +39 030 9141310
Via Castello, 108 telefono +39 030 9127031
Desenzano del Garda Brescia ITALIA
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La bontà e i gusti
della tradizione
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2004
2014
Dieci anni insieme
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Dal lunedì alla domenica
dalle 10 alle 18
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Dal martedì alla domenica
dalle 10 alle 15 - dalle 18 alle 22
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Visitate ���il ������
Museo ������
Mille
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���“viaggio
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Miglia e farete un
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nel ����
tempo”
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scoperta
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della “corsa più bella del
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mondo”, attraverso l’espo����������������������������
sizione di auto da collezio��� ������������ ���������
ne, oggetti, abbigliamento
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e filmati dell’epoca.
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Nella Taverna Mille Miglia
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ideale per pranzi e cene pri�����������������������������
vate o aziendali.
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Il����������������������������
Museo offre inoltre
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incontri
direzionali,
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convention,
eventi
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������������ room.
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business
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stupenda cornice di un
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monastero
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AREA
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IL GIORNALE
DEL LAGO
2014
Un anno insieme
GRANDI EVENTI, CULTURA
TRADIZIONE, COSTUME
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UNA REALTÀ DI SISTEMA CHE
COMUNICA L’ECCELLENZA DELL’ESSERE
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“Più di
un progetto
di crescita
per il turismo”
Il Garda unicità e stile
2013 UN NATALE
di integrazione
nel Porto Vecchio
U
n Natale di integrazione quello sull’acqua nel Porto Vecchio, una tradizione che quest’anno ha voluto
dare il segno dei cambiamenti epocali che stiamo
vivendo, tra pro e contro.
Come sempre numerosi sono stati i turisti e i residenti che
hanno potuto ammirare l’allestimento del presepe che gli
Amici del Porto Vecchio realizzano da anni sulle acque di
uno degli angoli più suggestivi della cittadina.
33
{DESENZANOLIFE’14}
L’
ARTE DEL PRESEPE
13 anni di successi
Nel 2013 la mostra che vanta 70 opere di pregio
da Castiglione ha trovato ospitalità a Desenzano
E
ra l’anno 2000 quando un gruppo di amici, affascinati dal mondo dei presepi artistici che venivano presentati ogni anno in mostre importanti come quella
nell’Arena di Verona o come quella nelle mura di Pizzighettone (CR), pensarono di organizzare per quel Natale la prima Rassegna di Presepi a Castiglione delle Stiviere (MN)
esponendo 36 presepi nella galleria a fianco della Basilica
di San Luigi Gonzaga.
Visto il successo riscontrato dalla mostra gli amici appassionati, uniti ad alcuni realizzatori di presepi, nel marzo
del 2001 decidono di fondare l’attuale Associazione il cui
statuto si ispira alle linee guida dell’Associazione Nazionale, che già opera dal 1953 ed ha sede a Roma, tra le quali
vorrei citare “ ...promuovere la costruzione di presepi nelle
famiglie, dare incremento e diffusione al Presepio creando
fra i suoi cultori vincoli di amicizia e fraternità” ed inoltre
con l’obiettivo di divulgare l’Arte dei Presepi non solo come
riscoperta e mantenimento di tradizioni, che vanno ormai
perdendosi, ma anche come momento importante di aggregazione e socializzazione.
Da allora ogni anno l’Associazione Aloisiana Amici del Presepio di Castiglione delle Stiviere presenta una mostra di
presepi che, per ragioni di spazio visto il crescente numero
di partecipanti, li obbliga a spostare la sede dell’evento dal
2002 nei locali di Palazzo Pastore, dal 2009 sino al Natale
2012 nei locali ancora più capienti e prestigiosi del ristrutturato Palazzo Ex Asilo Meneghini, in centro a Castiglione
delle Stiviere.
Per il Natale 2013 l’Associazione Aloisiana Amici del Presepio decide di abbandonare l’imponente rassegna di Castiglione delle Stiviere, che esponeva circa settanta opere ed
impegnava il gruppo in un lavoro di tre mesi oltre migliaia
di chilometri percorsi per trovare le migliori opere, proponendosi all’amministrazione di Desenzano del Garda.
Negli anni si diede un percorso all’interno delle rassegne
esponendo presepi di chiunque si proponesse: dalle opere
realizzate da bambini e via via crescendo con presepi realizzati da gente comune sino ad arrivare ad opere realizzate
da maestri presepisti. Da alcuni anni l’Associazione Aloisiana Amici del Presepio collabora con il gruppo “Cammino
ad Oriente”, questo gruppo è composto dai migliori Maestri
Presepisti del nord Italia ed espone le proprie opere, in mostre di alta levatura e nei musei Italiani ed Europei dedicati
all’arte del Presepio.
34
{DESENZANOLIFE’14}
L
e opere esposte provengono oltre che dal nostro territorio, realizzate dai nostri presepisti e da alcune
scuole locali, anche da varie zone della Lombardia,
del Veneto, del Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Trentino Alto Adige.
L’Associazione Aloisiana Amici del Presepio di Castiglione
delle Stiviere durante le sue mostre ha ricevuto la visita della delegazione dell’Associazione Nazionale Spagnola Amici
del Presepio, che è la grande scuola dell’Arte del Presepio,
e dell’Associazione Nazionale Austriaca Amici del Presepio
ricevendo elogi per le opere esposte e per il percorso della
Rassegna.
Durante gli anni l’Associazione Aloisiana Amici del Presepio
ha organizzato diversi corsi teorici/pratici per aspiranti presepisti, al fine di far crescere la passione e la conoscenza
delle varie tecniche di lavorazione dei materiali, dell’utilizzo
della vegetazione, dei vari modi di utilizzare i colori, ecc.
35
LA BEFANA
fra i bambini
con la Croce Bianca
C
ome vuole la tradizione degli ultimi anni, anche nel
2014 i volontari della Croce Bianca di Brescia, accompagnati dalla Befana, hanno distribuito tanti giocattoli ai bambini ricoverati in Pediatria nell’ospedale di Gavardo trasformando la mattinata in un’occasione di festa per i
bambini ed i loro genitori.
A tutti augurano buon anno e una pronta guarigione!
36
{DESENZANOLIFE’14}
UN DEFIBRILLATORE
per la Polizia Locale
Grazie al contributo della Banca Valsabbina
una sicurezza in più in caso di emergenza
V
enerdì 20 dicembre 2013 il Sindaco di Desenzano e la
Giunta comunale hanno invitato i Consiglieri comunali, le forze dell’ordine e la stampa alla cerimonia
di consegna di un defribillatore alla Polizia Locale. A nome
dell’associazione “Cuore amico del Garda” il presidente
Vigilio Ziacchi e il segretario Massimiliano Gregori hanno
consegnato al Comandante della Polizia Locale di Desenzano Carlalberto Presicci un defibrillatore automatico, che
resterà a bordo di una delle pattuglie in servizio così da consentirne l’eventuale pronto utilizzo. Il personale della P.L.
verrà formato per il corretto uso dello stesso. È stato ricordato che in Europa l’arresto cardiaco improvviso costituisce
la prima causa di morte e che un intervento tempestivo di
rianimazione cardio polmonare e l’uso del defibrillatore,
svolto anche da personale non specializzato, purché appositamente addestrato, può risolvere la maggior parte delle
situazioni. Il defibrillatore è stato donato grazie a un contributo della Banca Valsabbina, per la quale era presente
il Vice Direttore Generale Tonino Fornari. Il Sindaco Rosa
Leso ed il Presidente del Consiglio Andrea Palmerini hanno ringraziato per la donazione dell’apparecchio, che va ad
aggiungersi a quello già collocato nella sede comunale,
estendendo i ringraziamenti alle Forze dell’Ordine presenti
(Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale) per
quanto fanno per garantire una città più sicura. Un aperitivo
offerto da Ristogarda ha suggellato lo scambio di auguri.
37
{DESENZANOLIFE’14}
Tullio Ferro
UN BAMBINO
nato adulto
Vita da imprenditore di Aldo Zarantonello
scomparso pochi giorni or sono lasciando sul Garda
un profondo rimpianto.
Un esempio di imprenditorialità
“
Era il 1955 ed avevo 11 anni quando decisi che avrei lasciato un segno del mio passaggio in questa vita e che
qualsiasi cosa avrei fatto, chi la vedeva avrebbe potuto
dire che era stata realizzata da Aldo Zarantonello”.
Questo un suo pensiero lasciato scritto e rinvenuto tra le
sue carte dalla moglie signora Erminia che ora, in tutta serenità rivede la vita con Aldo, personaggio dalle mille idee,
dall’incrollabile ottimismo, anche per aiutare chi si trovava
un passo dietro di lui.
Confezionando scope di saggina, trascinando per pulire
catene dei camini nel Giovedì Santo, allevando conigli e
costruendo rastrelli e trappole per topi, il ragazzino Aldo
Zarantonello finalmente riusciva a dar peso ad un gruzzoletto per l’acquisto di una bicicletta nuova fiammante. Nel
1958, a 14 anni, Aldo decise che sarebbe stato un idraulico.
“Costruire con le mie mani un edificio era ancora meglio
che non costruire scope di saggina”.
Sbirciando nel diario di “un bambino nato adulto” si apprende: “In quegli anni mio padre Giovanni Battista si costruì la casa di via Nazario Sauro a Desenzano, tre appartamenti e questa volta feci sia l’impianto sanitario che quello
di riscaldamento. Lavoravo giorno e notte e nel frattempo
andavo a scuola per imparare nuove tecniche di lavoro e
nozioni di cultura di base”.
In quegli anni formativi per Aldo, egli fece gruppo con giovani Rivoltellesi, poi rimasti amici, come Sergio Dolci, Ivano
Zanoni detto il Charly o “Banana” e Sergio Dossi. Essi furono protagonisti di un “circolo culturale” al quale si aggregarono altri ragazzi, tra cui una giovane di nome Erminia de
Munari, che le 1971 diventò sua moglie.
Aldo Zarantonello, imprenditore gardesano scomparso di recente
In breve qui la sua storia
Ci furono poi gli incontri in Parrocchia con Don Severino
Pizzini, conosciuto come “Don Pioppa” per la alta statura.
38
{DESENZANOLIFE’14}
Nel 1981, con Don
in punta di piedi inLuigi, Antonio e
sieme ai quattro belil corista Giovanlissimi figli che mi ha
ni Rossi, nacque il
dato, ma soprattutto
Coro San Biagio, del
in quella imprenquale Aldo diventerà
ditoriale. Siamo dipresidente.
ventati una squadra:
Nel 2000 Aldo Zaio imprenditore e lei
rantonello partecipa
amministratore. Abal nascente progetbiamo iniziato ad anto “3T” da una condare a vele spiegate.
venzione comune di
Nel frattempo la mia
alcuni bresciani e di
ditta si ingrandisce e
un Togolese, Teofilo,
quella che mio padre
che a Sirmione racchiamava un rischio
conta la povertà deldiventa una realtà
la sua gente. Il grupben radicata sul terpo giunge in Africa, a
ritorio del Garda”.
Todomè, dove lavoEcco la sua scoperta
L’idraulico gardesano Aldo Zarantonello all’opera
reranno 68 volontari.
di tecnologie e pronel villaggio di Todomè in Togo
Le presenze in Togo
dotti innovativi con
saranno 193 dedicando 3430 giornate di lavoro per avviare un’alta resa anche sotto il profilo ecologico, innovazioni che
un processo di sviluppo capace di avere dei mezzi sufficien- entusiasmano i suoi clienti. E qui sarebbe troppo lungo riti per creare al suo interno l’anima della propria crescita, cordare le tappe imprenditoriali di Aldo Zarantonello, Ermicome era nello spirito del missionario di Limone Daniele nia e figli, a cominciare dalla BLUE ENGEL di Desenzano,
Comboni, e per portare gli abitanti di Todomè all’autosuffi- poi diventata ATAG ITALIA e dalle ditte CLIMA IMPIANTI e
cienza alimentare, culturale e socio-sanitaria.
CLIMA SERVICE.
I risultati del progetto “3T” ben presto si vedono: acqua po- Quel bambino nato adulto, con una visione di azienda famitabile, energia con pompa acquedotto ed illuminazione; di- liare, supportata da validi collaboratori, è un esempio per
spensario e laboratorio di analisi, dal 2000-2007; interventi la piccola imprenditoria italiana, impegno non disgiunto dal
in agricoltura; scuola: edificio scolastico con una superficie sociale ed opere di solidarietà mai proclamate e nemmeno
di 600 mq per ospitare 240 allievi. L’organico del dispen- confidate, perché Aldo Zarantonello diceva: “Sono il conforsario: un assistente medico, un’infermiera, un’ostetrica, to dei pensieri notturni”.
un’analista, un autista di autoambulanza e un guardiano Infine ricordiamo lo “ZARANTONELLO DAY” con tanto
notturno. Il tutto gestito da un comitato il cui responsabile di albero genealogico (che risale al 1600 circa a Piana di
fu per anni il sirmionese dottor Vitangelo Gadaleta. I pan- Valdagno) e di giornalino per gli Zarantonello sparsi per il
nelli solari garantiscono energia 24 ore al giorno. Sono sta- mondo. Aldo è stato uno degli ideatori di questi periodici
ti preparati 70 agricoltori per la produzione di riso, mais, raduni di cui il primo si è svolto a Pozzolengo nel 1989 ed
e altri cereali, allevamento di polli e maiali, ciò grazie ad altri a Vicenza e dintorni ed in Argentina (2001), in Francia
un impianto di irrigazione e di attrezzi meccanici come un (2005) e negli USA (2009) con i Zarantonello provenienti da
trattore, un aratro, una motozappa ed altro. A Todomè, su tutto il mondo.
una popolazione di circa 3000 abitanti, 960 ragazzi sono in Questo elegante e sempre gentile signore ha lasciato l’imetà scolare.
pegno terreno nel pieno della sua maturità e imprenditoPer l’arrivo dell’acqua, come si vede nella foto, Zaranto- rialità, dopo aver realizzato non pochi sogni non soltanto
nello dirige i lavori, notevole è sempre stato l’impegno del- per sé e la propria famiglia, ma per una coralità ben più
l’idraulico gardesano.
vasta, il tutto nato dal desiderio di un bambino di 11 anni.
Aldo di tanto in tanto si lasciava andare ai ricordi, alle tappe Alla famiglia Zarantonello le più sentite condoglianze da
raggiunte con la moglie Erminia. “Lei si inserì nella mia vita parte della Redazione di Area Blu.
39
{DESENZANOLIFE’14}
OLTRE MILLE
alla storica camminata
Grande partecipazione
in ricordo di Tano Mascali
D
opo la pedalata del 19, accompagnata purtroppo
dalla pioggia battente, il 26 Gennaio è stata effettuata anche la storica “camminata”, organizzata
dall’ U.S.O. DUOMO di Desenzano.
La splendida giornata di sole invernale ha accompagnato
sin dal primo mattino la straordinaria manifestazione che
ha invogliato più di mille partecipanti ad animare la collina
e la campagna di Monte Croce: un vero spettacolo umano
e sportivo, dove si è espressa con entusiasmo la voglia di
competizione, ma in particolare è stata notata la semplice
gioia di esserci.
Già alle ore 8 una miriade di bambini saltellanti si stava
preparando per seguire il proprio specifico percorso sui
sentieri del bosco, percorso segnato con cura nei giorni
precedenti dagli addetti ai lavori. E poi via via si preparavano coloro che avrebbero partecipato alla gara di competizione, seguiti da chi desiderava soltanto vivere un momento
di convivenza, camminando nell’ovattato spazio naturale:
una simpatica e movimentata macchia di colore nel bosco
spoglio, tanto da attirare lo sguardo meravigliato dei numerosi volontari, occupati a preparare con cura il ristoro
per tutti. I primi ad arrivare al traguardo sono stati proprio i
bambini, rossi come i pomodori e così soddisfatti da provocare i complimenti di chi offriva loro il meritato spuntino.
A tutti è stato assicurato un premio, per l’abilità dimostrata
e per il giusto valore che hanno saputo dare al momento
sportivo.
Alla gioiosa manifestazione hanno partecipato diverse autorità, fra cui l’assessore allo sport di Desenzano Valentino
Righetti, la presidente del C.S.I. di Brescia Amelia Morgano, il direttore tecnico del C.S.I. Emiliano Scalfi, personaggi
accolti con soddisfazione dagli organizzatori, in particolare
dal presidente dell’ U.S.O. DUOMO Lino Bertagna, unito al
presidente onorario Giovanni Ruffoni, proprio per il “prestigio” che hanno voluto attribuire alla camminata, dedicata
per la terza volta a Gaetano Mascali.
Così al figlio Filippo e alla moglie Luciana è stato chiesto
di donare la gloriosa coppa al 1° vincitore in assoluto della
manifestazione, il signor Faustini Simone a cui vanno le più
sentite congratulazioni del presidente dell’U.S.O. DUOMO,
unito a tutti i suoi collaboratori. È con grande soddisfazione
che si ringraziano tutti i partecipanti, gli organizzatori e i
volontari che infaticabilmente offrono ogni volta il loro tempo per la riuscita di questo significativo momento sportivo.
Dunque arrivederci numerosi al prossimo anno!
Gli amici dell’USO DUOMO
40
L’
ARATRO
rientra
al Museo Rambotti
M
artedì 25 Febbraio 2014 alle 18.45 presso il Museo
Giovanni Rambotti è organizzata la cerimonia per
il rientro, dopo il restauro, dell’aratro rinvenuto
nel 1978 nella palafitta del Lavagnone. A trovarlo era stato
l’archeologo trentino Renato Perini e successivamente gli
esperti stabilirono che risaliva al 2048-2010 avanti Cristo.
Si tratta di un bene dal valore inestimabile, risalente a 4mila
anni fa, il più antico mai rinvenuto al mondo.
41
{DESENZANOLIFE’14}
ACQUE TERMALI
una querelle trentennale
A Desenzano continua la disputa per concessioni di ricerca
geotermica. Per chi non ha memoria va detto che 34 anni fa
la Città ebbe la concessione regionale poi snobbata chissà
mai per quali ragioni. Ora si scopre l’acqua calda
P
zata che si dovesse trovare a
er geotermia ed eventuale
Desenzano avrebbe di certo le
termalismo a Desenzano
stesse caratteristiche di quella
la polemica corre sul filo
di Sirmione.
della smemoratezza. Ci sono anPer chi l’avesse dimenticato
tefatti che tanti “addetti ai lavori” preferiscono ignorare, come
va ricordato che l’iniziativa del
leggi e regolamenti estrema1980 era stata avviata sopratmente chiari che avrebbero potutto dall’allora sindaco avvotuto essere applicati a favore di
cato Giacomo Fondrieschi e
questa città. Ancora una volta, lo
dall’assessore dottor Giorgio
stiamo facendo ormai da diversi
Fezzardi, i quali, durante il rianni, dobbiamo risalire al 28 nocordato dibattito consiliare avevembre 1980 quando il Consiglio
vano dovuto sentirsi porgere la
Comunale di Desenzano, in base
domanda: “Forse non si rischia
Le Terme di Sirmione hanno ottenuto il rinnovo della concessione
alla legge regionale n. 44 del 29
di compiere delle ricerche a faper
la
ricerca
di
acqua
termale
anche
in
una
porzione
di
territorio
aprile dello stesso anno, decise
vore delle Terme di Sirmione?”.
in comune di Desenzano, come appare dal rettangolo.
di stanziare 5 milioni di lire per
Una domanda, come commentò
(Zona S. Francesco e fino a quasi il centro storico di Desenzano).
avviare la domanda di autorizqualcuno, che non meritava alzazione alla Regione Lombardia per la ricerca di acque termali, cun commento.
dando l’incarico allo Studio di Geologia Applicata e Ingegneria Seguirono altre considerazioni sul fatto di una eventuale concordiretto dall’ingegnere Edmondo Forlani. La Giunta Regionale l’8 renza fra Sirmione e Desenzano, un discorso fuoriluogo, poiché si
settembre 1981 accordava al Comune di Desenzano il richiesto potrebbe parlare di un “bacino termale” (vedi ad esempio Abano
permesso di ricerca con una validità di tre anni. Qui va ricordato Terme, Montegrotto, Battaglia) per un ampliamento di interesse
che l’articolo 3 della legge n. 44 recita: “La ricerca delle acque che i modernissimi stabilimenti e aggiornate attrezzature, sarebtermali è consentita solo a chi sia munito di relativo permesso. bero in grado di offrire ad un’utenza internazionale, qui richiamata
Il permesso è rilasciato a chiunque ne faccia richiesta, purché dal clima, dalle bellezze naturali, dai servizi logistici e culturali.
dimostri di possedere la capacità tecnica ed economica adeguata Altra curiosità: a sbirciare tra i 60 articoli della legge regionale n°
44 del 29 aprile 1980 si apprende che a quel tempo (art. 9) il diritto
all’importanza della ricerca da svolgere”.
Il 19 novembre 1982 il Consiglio Comunale di Desenzano, con voti proporzionale annuo da corrispondere alla Regione Lombardia
16 favorevoli, 8 contrari (PCI-PLI), astenuto il consigliere del PRI, era di 1000 lire per ogni ettaro di superficie compresa nell’area
su 25 presenti, approvava la convenzione di ricerca con il predet- del permesso.
to Studio Forlani, deliberando uno stanziamento di spesa per 20 Il progetto di 34 anni or sono, ciò va detto, fu trattato con sufmilioni 242.000 lire.
ficienza, quasi con amenità, un atteggiamento che mise in crisi
L’ingegnere Forlani, durante la sua relazione presentata al Con- gente portata a guardare avanti, ma stoppata con ragionamenti
siglio Comunale di Desenzano, ebbe pure a specificare che le poco plausibili, e da chissà mai quali altre ragioni.
eventuali indagini geofisiche si sarebbero svolte con sondaggio Ma ecco un secondo tentativo preso dalla Giunta con il sindaco
elettrico verticale, come era stato fatto per i due nuovi pozzi di Felice Anelli, il quale, con l’assessore Paolo Abate e un tecnico, si
Sirmione. Egli aggiunse che in pratica l’acqua termomineraliz- recò a Marciano di Romagna il 25 settembre 2008 per un aggior42
{DESENZANOLIFE’14}
Sirmione - 24-8-1889 - il palombaro veneziano Angelo Procopio
si prepara all’immersione presso la fonte Bojola
SIRMIONE - Lido delle Bionde 5-10-1979
il getto d’acqua termale dal nuovo pozzo
alla domanda di rinnovo della concessione della Società Terme e
Grandi Alberghi Sirmione S.p.A., dopo aver eseguite le pubblicizzazioni di legge, dichiarava: “Non sono intervenute domande concorrenti con quelle di rinnovo inoltrato dalla Soc. Terme e Grandi
Alberghi Sirmione S.p.A”. Erano invece osservazioni da parte del
Comune di Desenzano che “chiede la riduzione dell’area di concessione La Bojola per complessivi 14 kmq, poiché impedirebbe di
fatto alla Soc. Terme di Desenzano e Soc. Garda Uno, la possibilità
di estendere in futuro i propri interessi di ricerca di acque termali
anche in altre zone del Comune di Desenzano”. A queste osservazioni si associavano la Società Terme di Desenzano e la Società
Garda Uno. A ciò replicava la Società Terme di Sirmione affermando che le aree interessate dalle due nuove ricerche “sono totalmente esterne a quelle afferenti la concessione La Bojola”.
Il discorso si è fatto talmente tecnico-burocratico che qui sarebbe
troppo lungo da trattare, poiché il cuore del problema, con riferimento alle suddette osservazioni, finisce nel: “si ritiene che ciò
potrà eventualmente rilevare solo in caso di esito positivo delle
attività di ricerca che saranno eventualmente assentite”. Così sta
scritto nelle sette pagine del predetto Ufficio della Provincia di
Brescia.
Ma quanto tempo dovrà ancora passare perché la Società Terme
Desenzano e la Società Garda Uno possano avere una risposta?
Visto come sono andate e stanno andando le cose, ci sono desenzanesi che si chiedono perché a suo tempo non venne ascoltata
l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco avvocato Giacomo Fondrieschi. Si sarebbe evitato il “buio sacco della burocrazia”, una disputa che richiede anni per una risposta. Oggi in Italia
purtroppo è così. E si chiacchiera di energia rinnovabile, di eliminare cause di inquinamento, di iniziative per creare nuovi posti di
lavoro... Insomma si chiacchiera e le responsabilità sono sempre
di altri.
Ma come tanti sanno, sono anni che Tullio Ferro sta “aggiornando” gli accadimenti su queste tematiche. Ha studiato la storia, le
leggi e regolamenti, ha intervistato esperti per avere informazioni
utili alla conoscenza del problema. Risultati? Trentaquattro anni
di balbettii.
Massimo Boni
namento sulle tematiche di ricerca. Seguì un preventivo di spesa
nel febbraio del 2009 per una proposta di indagine da parte dello
studio FORLANI. Seguì un silenzio avvolto con un foglio di indifferenza: “NON CI SONO I SOLDI”. Sapete come iniziava quel preventivo di spesa? con 8.000 (OTTO) mila euro per le prime spese
burocratiche. Per indagini, campionamenti ed altro, euro 48.000,
più euro 120.000 per relazione finale, e 150.000 euro per concessione mineraria. Totale 326.000 euro. La Città di Desenzano, alla
ricerca di forti motivazioni di rilancio, non poteva rischiare 326.000
euro? Quanto costa una “rotonda” stradale a volte pure superflua
per non dire inutile?
Intanto nelle vicinanze del lago hanno trovato acqua calda per
piscine frequentate tutto l’anno. Di recente abbiamo ricordato
che in Veneto, Emilia-Romagna (vedi Ferrara, Rimini, Cattolica)
e in Toscana, si “pesca” acqua calda a quasi 100 gradi centigradi.
Cosa ha fin qui tentato il Garda meridionale con un quasi certo
pentolone d’acqua calda inesauribile? Sono in corso da qualche
anno modesti tentativi avvolti però nelle spire burocratiche, palleggiamenti che sanno di dilettantismo, che affiorano da questa o
quella intervista, con voci che poco conoscono come veramente
sono andate le cose.
A distanza di 34 anni, ora si parla di “guerra dell’acqua calda”, con
“specialisti” dell’ultima ora che tengono lezioni tecnico-politiche,
mentre il Comune di Desenzano per ben tre anni ebbe tutte le carte in regola per la ricerca. La memoria dovrebbe avere un valore,
quindi riconoscere i meriti di coloro che con lungimiranza si erano
mossi per dare alla Città di Desenzano un “valore aggiunto” alla
sua economia.
Al momento si scoprono concorrenti privati e pubblici (si parla
addirittura di Società straniere) in attesa di autorizzazioni per immettersi sulla strada dell’Eldorado, una lotteria che ogni interessato spera di poter vincere.
Quanti anni sono che AREA BLU sta dibattendo il problema, ricevendo sorrisi di compatimento? L’argomento veniva puntualmente ripreso in vista di elezioni amministrative per poi essere
frettolosamente accantonato.
C’è pure da osservare che con nota 5 agosto 2013 l’Ufficio Usi Acque - Acque Minerali e Termali della Provincia di Brescia, in merito
43
{DESENZANOLIFE’14}
“LO CHIAMAVANO PAPÀ”
Un convegno e una mostra per il generale Achille Papa
C
ento anni fa, la Prima Guerra Mondiale. Cento cinquant’anni fa, la
nascita del generale Achille Papa.
Due anniversari che Edoardo Campostrini,
studioso attento e con all’attivo numerose
pubblicazioni, non poteva far passare sotto
silenzio.
Il frutto di più di un anno di lavoro è questa
nuova biografia “militare e familiare” del
generale desenzanese, medaglia d’oro al
valor militare nella Grande Guerra e mai dimenticato per le sue imprese sugli altipiani
dello Zovetto e del Pasubio, ove il rifugio
porta ancora il suo nome.
Il volume, pubblicato da Liberedizioni, contiene interessanti testimonianze e le lettere di Achille scritte fino agli ultimi anni della sua vita, terminata nel 1917 a
Quota 800 di Madoni sull’Altipiano della Bainsizza dal colpo
di un cecchino austriaco. Le parole del generale ci offrono
una visione umana di quella che fu una guerra disumana,
con il punto di vista di un ufficiale che in
primo luogo aveva a cuore la vita dei suoi
soldati a volte persino più della propria. Per
questo motivo i suoi fanti “lo chiamavano
papà”.
Ma la sua figura, legata per le origini a Desenzano, trascende e giunge ancora oggi
al di fuori dei confini nazionali. Impossibile
non ricordare come Caporetto (Kobarid in
Slovenia) ne serbi memoria per l’operato
civile e sociale durante la sua presenza nel
1916: a lui si devono un ricreatorio per bambini e un’infinità di opere edilizie, stradali e
igienico sanitarie, frutto dell’impegno anche
umanitario del “difensore del Pasubio”.
La presentazione del volume è avvenuta sabato 22 febbraio
2014 alle ore 16.00 in Sala Pelèr di Palazzo Todeschini all’interno di un convegno su “Achille Papa e la Grande Guerra” e relativa mostra in Galleria Civica Bosio inaugurata già
dalle ore 10 del mattino.
Lin.
LA NUOVA PISCINA
dell’
ANFFAS apre a tutti
L
a nuova piscina dell’Anffas,
realizzata grazie ai contributi
dei Lions club di Desenzano
Lago e di numerosi sponsor, inaugurata ad ottobre, apre a tutti, non
solo ai disabili, grazie ad un’intesa
con l’associazione sirmionese “Tuttinforma”. Un impegno promesso e
mantenuto dal presidente dell’Anffas
Gianfranco Bertolotti.
La moderna struttura, coperta e con
acqua calda, offre diverse opportunità di relax e di cure terapiche e ria-
bilitative: psicomotricità per i bambini, idrokinesiterapia individuale e
di gruppo, neuropsicomotricità per
l’età evolutiva (0-18 anni), ginnastica
per le gestanti, e idrokinesi per malati di Parkinson.
Previsto anche uno spazio aperto
per chi vuole accedere alla piscina in
piena autonomia.
L’orario è il lunedì dalle 13 alle 14, il
mercoledì dalle 16 alle 17 e il sabato
dalle 9 alle 10.
Costo d’ingresso 8 euro.
44
{DESENZANOLIFE’14}
IL CASTELLO IN PRIMA PAGINA
e le avventure di Overland
Le nuove prospettive del Governo
del Territorio della Lombardia
D
opo tanti rovinosi assalti subiti nei secoli andati, e per troppo tempo lasciato all’incuria, il Castello di Desenzano, sabato 8 marzo 2014, si è presentato con un altro volto dopo
importanti lavori di restauro compiuti negli ultimi anni. Infatti, alle
ore 15.00, ha avuto luogo una visita guidata con l’intervento di autorità comunali, provinciali, e regionali, ricevute dal Sindaco Rosa
Leso. Seguirà un percorso lungo l’antica struttura illustrato con
cenni storici dall’Assessore Rodolfo Bertoni.
Questo Castello si ricollega al “castrum” romano, delimitato da
mura e torri semicircolari o rettangolari, con il mastio all’ingresso, costituito dalla torre più alta.
Forse la prima data storica è quella del 1031 quando l’imperatore
Enrico II assegna alla contea di Desenzano e con essa il Castello,
a Bosone I°. Il figlio, Bosone II°, nel 1085 viene nominato vicario
imperiale di Asola e gonfaloniere del Vescovo di Parma.
Si sa per certo, come risulta dal Catasto del 1567, che in tale epoca
entro la cinta del castello ben 124 famiglie possedevano un’abitazione. Vi era pure eretta una chiesa dedicata a S. Ambrogio.
Se si va ancor più a ritroso nel tempo tra i rimaneggiamenti subiti
dal Castello va ricordato quello dell’XI secolo. In quel tempo furono aggiunte delle torri angolari ancora esistenti. Un altro “documento” che testimonia il fortilizio di epoca romana, ci viene dalla
lapide rinvenuta nel recinto del Castello dedicata alla moglie di Q.
Sertorivs Callistus.
Procediamo “spigolando” nella storia ricordando i cruenti assedi
subiti nel 1485, 1493 e nel 1512, tra i quali quelli di Alfonso di Calabria e Gaston de Foix.
Il 23 aprile 1601 il Gran Consiglio Generale della Vicinia (Comune)
incaricava il Console (Sindaco) di trovare un prestito con questa
motivazione: “In questo tempo penurioso e per movimento di soldati, segno evidente di guerra, saria bene procurar et ritrovar dinari in prestito con quel manco interesse che posse possibile, ad
ogni buon fine per rimediar alle rovine che potranno succedere
a questa Terra si per occasion e scorrerie ed Soltati”. Il prestito
doveva essere di duemila scudi. Per “salvar le donne, et robbe,
et provvedere ancora di qualche sorta di arme (...) con libertà di
comperare sei moschetti da Canaletto”.
Nel 1883 l’edificio era di proprietà della comunità desenzanese
che lo cedette al demanio statale perché le autorità militari vi potessero ospitare un presidio. Di qui passarono bersaglieri e alpini
(ben lo ricorda il sergente Mario Rigoni Stern), contingenti questi
tenuti fino all’ultima guerra. Nel 1969 il Castello venne riacqui-
Al centro Beppe Tenti fra la consorte
e Lodovico Gavagnin
Il Castello visto dal disegnatore A. Rizzetti
stato dal Comune per poterlo finalmente destinare, una volta restaurato, all’uso cittadino per convegni, mostre e altre iniziative
culturali.
Oggi, infatti, è stato finalmente raggiunto lo scopo che, come si è
detto all’inizio, ne prenderanno atto i cittadini e le autorità, quali l’assessore regionale Viviana Beccalossi, il sindaco di Brescia
Emilio del Bono, amministratori pubblici.
Alle ore 15 ha avuto luogo un convegno “Un centro per la Città del
futuro: le nuove prospettive del governo del territorio della Lombardia”. Moderatore il giornalista del Corriere Massimo Tedeschi.
Per la parte urbanistica è intervenuto l’assessore Maurizio Tira.
Con l’occasione è giunto a Desenzano Beppe Tenti, l’organizzatore del “World Truck Expedition” Overland UNICEF, di cui la RAI
ha trasmesso cinque spedizioni intorno al mondo, con gli ormai
famosi autocarri arancioni IVECO 330.30ANW 6x6. Beppe Tenti,
amico del desenzanese Cav. Uff. Lodovico Gavagnin, con il quale
sta pensando a mirate iniziative per il Garda, avrà un incontro con
il Sindaco in modo da studiare un progetto-filmato da presentare
al pubblico sulle avventure di “OVERLAND”, e per altre iniziative
turistico-culturali a favore del Garda e di Desenzano in particolare.
Tullio Ferro
45
{DESENZANOLIFE’14}
IL CASTELLO SI AMPLIA
Inaugurata con un convegno l’ala degli ex uffici
della caserma degli ufficiali
G
iornata memorabile per la cittadina di Desenzano del Garda quella di sabato 8 marzo 2014: alle ore 15, la cerimonia
di apertura dello storico castello con il taglio del nastro da
parte del sindaco Rosa Leso accompagnata dalla banda cittadina.
Mezz’ora più tardi, la visita guidata a cura dell’arch. Alessandro
Bazzoffia e dell’ing. Marco Spezia, progettisti della squadra lavori
del recupero e restauro degli ex alloggi degli ufficiali iniziati nel
2010. Gioiello della città, sorto sulle fondamenta di un castrum
romano per difendersi dalle invasioni barbariche, il castello di
Desenzano fin dai tempi più antichi non è mai stato utilizzato per
scopi militari, ma solo come rifugio in caso di necessità per gli
abitanti fuori dalle mura.
Da sempre simbolo della città, fu ricostruito in epoca comunale
e rafforzato solo nel XV secolo, in considerazione delle numerose abitazioni presenti, tra cui una chiesa dedicata a S. Ambrogio.
Dopo la trasformazione a fine Ottocento in caserma, in funzione
fino al 1943, oggi dell’imponente costruzione restano le mura parzialmente merlate, il suggestivo mastio d’ingresso con i resti del
ponte levatoio e l’osservatorio panoramico, ovvero il punto più alto
del castello.
Fulcro della giornata di sabato il convegno “Un centro per la città
del futuro”, con l’intervento di Maurizio Tira, assessore all’ur-
banistica, sul tema “Linee strategiche per il Piano di governo del
territorio - Desenzano 2020”.
Approfondimenti storici a cura di Rodolfo Bertoni, vice-sindaco
ed assessore alle opere e lavori pubblici della città. Moderatore
Massimo Tedeschi, responsabile della redazione bresciana del
Corriere della Sera.
46
{DESENZANOLIFE’14}
L’inaugurazione del nuovo stralcio dei lavori degli ex uffici della caserma degli ufficiali
Alcuni momenti della cerimonia d’inaugurazione dello storico edificio, faro della cittadina
in occasione della festa della donna
{DESENZANOLIFE’14}
Tullio Ferro
BEPPE TENTI
uomo di mondo
Abbiamo incontrato il viaggiatore di Overland
famoso per le sue
spedizioni in tutto il mondo
È
veramente un piacere poter ascoltare l’inossidabile chiede il World Truck Expedition Overland Unicef?
Beppe Tenti, torinese, ma è proprio il caso di dire - Le difficoltà burocratiche si superano con fantasia, sorri“Uomo di mondo”, conoscendo le sue ormai note e dendo. Improvviasaimo tutto. Ovviamente il binario su cui
seguitissime avventure di Overland. Televisioni, conferenze, correre sono i soldi, che per lo più ricaviamo con la vendita
dibattiti, filmati se lo
dei dvd (circa un micontendono ovunlione). Le sponsorizque. Il Beppe di tutti
zazioni sono sempre
i continenti, col sorpiù difficile e rare.
riso di un bambino,
Ovviamente le voparla rimescolando
stre spedizioni sono
le dita delle mani.
motivo anche di cuOcchi chiari illumiriosità in tutti i connano il volto roseo,
tinenti. Voci come?
e subito comprendi
- Andiamo a vedere i
che essi sono i fari
bianchi.
dei suoi viaggi.
- Vostre consideraIl suo e nostro amico
zioni durante il viagLodovico Gavagnin,
gio?
ha organizzato, per
- Il mondo è fatto di
un ristretto gruppo di
persone-territorio.
amici, una simpatica
Gli Esquimesi hanno
colazione all’Hotel
ghiaccio e neve, quinPiccola Vela di Dedi acqua. La gente
senzano, presente
dei deserti il probleil vice sindaco, prof.
ma dell’irrigazione.
Rodolfo Bertoni. Un
Per fermare il vento
Beppe Tenti e Lodovico Gavagnin (amici)
paio d’ore straordibarriere di eucalypnarie per sentire di difficoltà, ottimismo, determinazione, tus. Persone più lontane fra di loro come concetto di vita.
inventiva.
- Per quanto riguarda i vostri mezzi, gli autocarri-aran- Difficoltà burocratiche e quanto lavoro preparatorio ri- cione Iveco, recupero, manutenzione, difficoltà?
48
{DESENZANOLIFE’14}
Beppe Tenti con un gruppo di amici desenzanesi all’hotel “Piccola Vela”
- I primi automezzi recuperati in Russia molto usati per
l’estrazione di gas. Spaventose gabelle. Timbri. Piombi-sigillo.
- Qualche inconveniente serio?
- Una volta siamo stati fermati, arrestati, classico processo.
Questo in Siberia. Condannati a 1500 marchi di multa e il
divieto per cinque anni di rientrare in Siberia.
- Ma chi è Beppe Tenti?
- Sono un prodotto dell’oratorio di Torino, che compie il tragitto Roma-NewYork via terra. Sei mesi di viaggio. Bloccati
per parecchio tempo sullo stretto di Bering, fra Siberia e
Alaska.
- Come ne siete usciti?
- Bisogna parlare con quelli del luogo. Valutare la situazione ed il modo per uscirne. Determinazione e si supera
l’ostacolo.
Mai aspettare con le mani in tasca.
- Comportamenti o atteggiamenti da evitare?
- Mai bestemmiare per ogni religione o parlare male. Mai
dire “Chi me l’ha fatto fare”. L’autore di questa frase deve
fare subito la valigia e tornare indietro.
- Dopo un viaggio faticoso, stressante, pieno di difficoltà,
inconvenienti, viene voglia di ripartire?
- Subito.
- Sete di avventura?
- No. curiosità.
Le risposte di Beppe Tenti sono al risparmio di parole. La
sua equipe per fare risparmia anche nel dire.
- Il vostro ruolo è anche di guida in teritorio non sempre
facili?
Sul Kilimangiaro abbiamo accompagnato gruppi per un totale di 1400 persone.
- La vostra prima spedizioni ha avuto luogo...?
- Nel 1995.
- I primissimi viaggi?
Nord-Ovest della Cina, un andare della durata di 2-3 mesi.
Dal prossimo 16 luglio, di mercoledì, la Rai manderà in onda
servizi sul viaggio medesimo.
- Impegni in italia?
- Un ciclo di esposizioni in ambito turistoco-culturale, testimonianze e proiezioni di filmati di viaggio, i nostri appunto,
osservatori di paesaggi, usi, costumi, in luoghi spesso fuori
dai consueti itinerari.
Lo ripeto. Il mondo è fatto di persone-territorio. Il dialogo è esseziale. Si sorride e ci si comprende senza alcun
intermediario. L’aiuto è reciproco per risolvere situazioni
difficili. Non c’è competizione. Si fa ritorno ricchi di positive
esperienze.
- Perché questa sua presenza a Desenzano?
- Per incontrare amici come Lodovico Gavagnin, abile “forgiatore” di artistici metalli, pure ricco di esperienze umane,
avendo pure lui ha girato il mondo con l’arma del sorriso e
la mano calda che subito esprime
amicizia.
- Un progetto per il lago di Garda?
- Vedremo. È un luogo fantastico da far vedere, per cogliere
aspetti poco noti. Insomma, da raccontare.
Grazie per la bella giornata di sole. Arrivederci.
49
NOM A BRUSÀLA ECIA
C
ome ogni anno si è ripetuto il
processo alla vecchia (ovvero all’inverno che se ne va) con tanto
di giudice e di avvocati per giudicare la
“vecchia” messa al rogo su una catasta
di legna che i “Gnari de Colatera” hanno
abilmente costruito e che in corteo è stato portato nella spiaggia del Desenzanino dove è stata pronunciata la sentenza,
in dialetto, come vuole la tradizione, per
bocca di Gigi Bertagna e della corte.
Un plauso ai Gnari e al loro leader, Sandro Pittigliani, per l’impegno profuso che
aveva anche come fine quello di raccogliere fondi per opere di bene.
Non sono stati notati gli esponenti delle
istituzioni del territorio (forse erano impegnati in palcoscenici più importanti?)
Noi che eravamo presenti abbiamo potuto apprezzare sia lo spettacolo che le
finalità a cui tendeva.
50
{DESENZANOLIFE’14}
NON ABBIATE PAURA!
Giovanni Paolo II, il grande
Un “percorso” a tappe della città verso
la canonizzazione di questo grande uomo
A
poche settimane dalla canonizzazione di Giovanni
Paolo II, che è avvenuta a
Roma il 27 aprile, la città di Desenzano del Garda ha ospitato una
serie di iniziative dedicate a ricordarne la figura: una conferenza di
approfondimento, un raccontospettacolo teatrale e l’intitolazione della scuola dell’infanzia di via
Aleardi.
Il programma patrocinato dall’Amministrazione comunale è
stato messo a punto dalla società
cooperativa “A. Merici” in collaborazione con il 1° Istituto Comprensivo, con la parrocchia di S. Maria Maddalena e con il “Progetto
culturale” della Diocesi di S. Zeno,
trovando il fattivo sostegno del
Presidente della Provincia di Brescia e di sponsor del territorio.
Il vicario e parroco del Duomo di
Desenzano, don Giovanni Ghirardi,
si è reso disponibile ad approfondire, attraverso un incontro pubblico, la figura e il magistero del
grande Papa polacco. L’incontro
dal titolo “Giovanni Paolo II: un
Santo (s)conosciuto” si è tenuto martedì 8 aprile 2014 alle ore
20.45 all’auditorium Giovanni XXIII
di piazza Garibaldi.
Lunedì 14 aprile 2014 alle ore 15 il sindaco di Desenzano
Rosa Leso ha partecipato alla cerimonia ufficiale di intitolazione a Giovanni Paolo II della Scuola Statale dell’Infanzia di
via Aleardi, deliberata dal Consiglio comunale nel settembre 2010 su proposta del Consiglio d’Istituto del 1° Circolo
didattico diretto dal dott. Carlo Viara.
Il giorno stesso, alle ore 20.45 nel Duomo di Desenzano, è
stato rappresentato il racconto-spettacolo “Karol Wojtyla”
di F. Esposito e D. Giandrini, con l’attore Davide Giandrini e
la regia di Franco Palmieri.
Accompagnato da splendide immagini in video proiezione,
lo spettacolo ha ripercorso la vita e le opere di Karol Wojtyla: la famiglia d’origine e i luoghi polacchi, il rapporto con
il padre, la passione per la recitazione, il lavoro nelle cave,
gli studi teologici durante il regime, il sacerdozio fino alla
“sorpresa” della sua elezione, e poi l’attentato, il muro di
Berlino, i viaggi, le giornate mondiali della gioventù, la malattia, il processo di beatificazione.
L’intero progetto ha inteso rendere onore a Karol Wojtyla,
come uomo che ha cambiato la vita di tante persone e come
51
{DESENZANOLIFE’14}
Pier Giuseppe Ramella
“LO CHIAMAVANO PAPÀ”
È
il titolo del libro che Edoardo Campostrini ha recentemente scritto per onorare la memoria del nostro
eroe Desenzanese, medaglia d’oro, pluridecorato,
Generale Achille Papa, caduto sull’altopiano della Bainsizza durante un feroce conflitto a fuoco nel corso della Prima
Guerra Mondiale. Precisamente nell’ottobre del 1917, colpito al petto da un proiettile esplosivo sparato da un cecchino austriaco che in un momento in cui la nebbia si era
diradata ha preso di sorpresa il nostro grande soldato e l’ha
colpito implacabilmente senza alcuna possibilità di potersi
riprendere.
A Campostrini sono particolarmente grato per averci raccontato con il suo bel libro, che ho letto molto volentieri e
velocemente, la storia militare ed umana di un soldato che
ha fatto fino in fondo il suo dovere. Che noi siamo contenti
di poter conoscere meglio, sia dal punto di vista del suo
coraggio militare che per il rapporto, di buon padre, che ha
sempre mantenuto con la sua famiglia.
Bravo Edoardo, di questa Desenzano che, periodicamente vogliamo raccontare, attraverso il tuo libro ne sappiamo
qualcosa di più. Scopriamo chi ha fatto la nostra storia, che
non è fatta solo di pietre, di monumenti e di palazzi, ma
anche di qualità umane che sempre di più vorremmo conoscere.
Sono molto contento d’aver conosciuto più da vicino questo
Generale degli Alpini tanto amato dai suoi soldati che al
fianco di loro ha sempre combattuto, in prima linea, mostrando quale effettivamente fosse il suo coraggio, che
nello stesso tempo non nascondeva quelli che erano i suoi
sentimenti per la famiglia, alla quale scriveva quasi quotidianamente per tranquillizzarla sulle sue condizioni di salute, forse anche per contenere i suoi momenti di paura che
una posizione di guerra così avanzata si doveva far sentire.
Di coloro che sono stati al fronte, durante quella guerra,
pochi sono tornati per raccontare le loro storie.
Anche Achille Papa non è più tornato. È rimasto sui monti
delle sue battaglie in un cimitero di guerra. Desenzano lo
ricorda con una via del Centro Storico, la via dov’era nato e
un monumento sul Lungolago eretto vent’anni dopo la sua
morte.
Dal libro di Campostrini:
“Achille Papa non giocò con la morte come un esaltato.
L’affrontò e la trovò, austeramente, nelle trincee del Na
Kobil, dal suo valore recentemente conquistate, mentre
procedeva alla sua abituale ispezione pensando che come
l’occhio dell’umile vedetta era necessario a calcolarne direttamente il valore e i pericoli; a studiarne ed ordinarne i
rafforzamenti e le difese. Così, presso la vedetta, egli cadde
squartato nel petto da pallottola esplosiva”
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{DESENZANOLIFE’14}
IN BICICLETTA SUL GARDA
Bellezze e percorsi per tutti
La natura stessa del lago è una cornice meravigliosa
per il ciclismo e offre mete per tutte le preparazioni
I
che esigono un allenamento un po’ più affinato, ma che davvero vale la pena di provare.
L’alto lago poi, con le sue montagne, è il posto ideale per chi
ama la fatica e le salite. Tra queste, almeno quattro sono da
ricordare. Sicuramente la strada monumentale della Prima
Guerra Mondiale che porta al passo del Tremalzo con tratti
sterrati.
Tra le più frequentate dai mountain biker, anche stranieri,
è un’esperienza davvero unica, che richiede una buona preparazione per la difficoltà dell’ascesa e coraggio in discesa.
Sulla sponda opposta, leggendaria è la salita di Punta Veleno
- Passo del Telegrafo che inizia nel paesino di Assenza, conosciuta da tutti i cicloamatori per le sue pendenze proibitive.
Chiudiamo con due meno conosciute. Il monte Tesio - Tre
Cornelli sopra Gavardo (in via degli Alpini) con i suoi 5 km di
strada in cemento e punte al 18% è una fatica inserita già in
alcune gare e conosciuta dagli appassionati del luogo.
Il “muro di Morgnaga” infine attraversa l’omonima frazione:
subito passata Barbarano di Salò si svolta in via dei Lauri e si
prosegue in via Filippini fino ad innestarsi alla strada che da
San Michele porta al Vittoriale. Sono circa 3 Km con rampe al
25%. Provatelo! Del resto, avete voluto la bicicletta.
S. Lin.
l ciclismo, sport antico, eroico, d’altri tempi. Chi lo ama
non può perdersi le tappe del Giro o del Tour, i muri delle
Fiandre o il pavè della Roubaix in tv ed emulare la gesta
dei suoi campioni sulle strade di casa. Ma non esistono solo
i cicloamatori. La bicicletta piace, e fa bene, anche alle famiglie che nel fine settimana si concedono una bella passeggiata sulle due ruote. E dove meglio del Garda si può fare una
sana pedalata?
Garda scelto proprio da molti professionisti come palestra
di allenamento e preparazione. Il basso lago offre percorsi
morenici di grande bellezza, con colline e campi godibili su
strade interne non troppo trafficate. Pozzolengo, Cavriana,
Solferino, il corso del Mincio, sono mete facili, senza troppe
difficoltà di percorso, adatte per qualsiasi tipo di cicloamatore, da quelli della domenica ai più allenati. Per gli amanti
della mountain bike o del ciclocross inoltre, le stradine sterrate di campagna sono un banco di prova divertente e alternativo.
La Valtenesi, per la sua conformazione più mossa, offre scenari suggestivi, con colline più alte che si affacciano sul bacino gardesano.
È questo il caso di Polpenazze, Puegnago, Sovenigo, fino a
scendere a San Felice, Portese e Salò. Si tratta di percorsi
53
{DESENZANOLIFE’14}
UNA GIORNATA DA LEONI
contro il disagio giovanile
Domenica 18 maggio 16 squadre di minibasket bresciane
e mantovane si sono sfidate sui campi esterni del Leone Shopping
Center per vincere il trofeo finale, ma soprattutto per divertirsi
F
ondazione Centro Giovanili don Mazzi, la società
sportiva Basket Aquila e il Leone Shopping Center
hanno organizzato per domenica 18 maggio “Una
giornata da Leoni”, un grande torneo di minibasket con il
duplice scopo di promuovere lo sport fra i più piccoli e fare
prevenzione fra i ragazzi.
Le tre realtà che si occupano apparentemente di ambiti diversi sono accomunate dall’attenzione per i giovani e al loro
mondo.
L’obiettivo primario della Fondazione Centri Giovanili don
Mazzi è la prevenzione del disagio giovanile.
Il suo lavoro è rivolto in particolare agli adolescenti e li
coinvolge in quelli che vorrebbero essere “gli oratori del
Duemila”. impegnandoli in attività sportive, artistiche ed
espressive trasmette loro una “Tremenda Voglia di Vivere”,
slogan che è stato richiamato anche sulle magliette che i
ragazzi hanno utilizzato durante il torneo.
La società Basket Aquila, nata nel 1978 che comprende le
associazioni Basket Aquila Lonato, Basket 2000 Calcinato e
Basket Castiglione 2001, punta da sempre sullo sport come
veicolo di messaggi positivi ai giovani e giovanissimi. la società infatti accoglie fin da piccolissimi coloro che vogliono
avvicinarsi allo sport condividendo i valori dello stare insieme, del rispetto delle regole e del fare squadra.
Il Leone Shopping Center, che ha un’altissima frequentazione di giovani e giovanissimi in particolare nel fine settimana e nel periodo estivo, da diversi anni collabora assiduamente con le realtà del territorio (sportive, scolastiche,
di volontariato...) per promuovere la struttura non solo
come contenitore di negozi ma anche come spazio libero e
aperto di condivisione che può essere messo a disposizione
di iniziative con finalità sociale e di prevenzione.
Il torneo di minibasket ha coinvolto 16 squadre delle categorie Pulcini (2008-2007-2006), Scoiattoli (2005) e Aquilotti
(2004-2003).
Tutti i bambini che hanno partecipato al torneo hanno indossato la maglia dei Centri Giovanili don Mazzi con la scritta “Tremenda voglia di vivere”. Ai bambini e ai loro genitori
è stato offerto uno spuntino dal Leone Shopping Center.
Fra i promotori dell’evento, che ha partecipato come main
sponsor all’iniziativa, c’è la catena multinazionale di cartucce e toner per stampanti Ecostore.
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FESTA DELLA BANDA
per i 140 anni
Q
uest’anno la Banda cittadina spegne 140 candeline, un traguardo che non può passare inosservato: quindi tutti in campo per divertirsi in un
pomeriggio “extralarge”!
DOMENICA 31 MAGGIO 2014 Il centro parrocchiale di
Capolaterra ha ospitato i saggi degli allievi della Scuola
di Musica, che hanno concluso le fatiche di un anno di
lezioni ed esercizi presentando ad insegnanti, amici e
parenti i loro progressi tecnico-musicali, dando vita ad
una serie di saggi ricchi di emozioni e di buona musica.
Si esibiranno tutti i gruppi di musica d’insieme: JOKER
BAND, JUNIOR BAND, EASY BAND E RECORDERS ENSEMBLE.
Dopo la pausa, allietati dallo spettacolo del mago Diorian, è stato gustato lo spiedo con polenta preparato dai
“Gnàri de Colatèra”, e fiato alla Banda finchè c’è stata
voglia di fare festa!
55
{DESENZANOLIFE’14}
POLIZIA ALL’
OPERA
nel basso Garda
Interventi di prevenzione
delle Forze dell’Ordine
I
Bruno Pagani
n estate, il flusso turistico cresce e la sicurezza – sulle
strade, nelle case e per le persone - viene meno, i rischi
e i pericoli aumentano.
Ecco allora azioni preventive da parte delle forze dell’ordine, sempre in prima linea per tenere sotto controllo il territorio.
Moniga, Sirmione, Colombare e Desenzano sono stati oggetto di numerosi controlli da parte del Commissariato di
Polizia di Desenzano, guidato da Bruno Pagani, proprio in
vista dell’avvio della stagione turistica che porta sul lago
migliaia di visitatori fra i quali spesso si nascondono spacciatori di sostanze stupefacenti (una delle piaghe non solo
gardesane, dove il consumo è in preoccupante aumento soprattutto fra gli adolescenti), ladri, borseggiatori...
Un’azione di prevenzione per garantire la sicurezza che
ha interessato per tutta la stagione locali pubblici, quel-
le poche discoteche rimaste, ma soprattutto le sale slot, i
casinò virtuali e i compro oro (in aumento sul Garda, come
dappertutto).
Sono infatti queste le attività sulle quali sono stati effettuati i maggiori controlli per accertare eventuali irregolarità
penali e fiscali. Controlli che hanno portato alla revoca di
alcune licenze presso sale di video lottery a Moniga e Desenzano, ai quali si sono aggiunti anche quelli stradali sul
rispetto delle normative del codice, quelli con alcool test o
antidroga rivolti in particolare ai giovani.
Presto si affiancheranno anche provvedimenti e interventi
per prevenire i furti, sia in appartamento che negli uffici,
che gli scippi, da integrare, ci auguriamo con campagne
di sensibilizzazione contro le truffe a domicilio che in particolare nei mesi estivi espongono gli anziani a maggiori
rischi.
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{DESENZANOLIFE’14}
VOLONTARI AL LAVORO
Una squadra in azione
per la pulizia di fondali, spiagge
e aree verdi del Garda
La campagna europea contro l’abbandono dei rifiuti
raggiunge anche Desenzano e Rivoltella
L
e lodevoli iniziative per la pulizia dell’ambiente
promosse dal Comune di Desenzano in collaborazione con le associazioni locali dopo l’adesione
alla campagna internazionale “Let’s Clean up Europe!”
contro l’abbandono di rifiuti nei luoghi pubblici (littering)
hanno visto una larga partecipazione di volontari, tutti
spinti dal desiderio di vedere intorno a sè spiagge e prati
senza cartacce, lattine, bottiglie vuote, rifiuti di ogni genere.
Domenica 11 maggio i soci del gruppo subacqueo Talata
Sub e della Lega Navale hanno svolto un’azione di pulizia
dei fondali tra la spiaggia Feltrinelli e la diga, raccogliendo circa 200 kg di rifiuti abbandonati sott’acqua tra i quali
2 cestini portarifiuti, 3 cartelli stradali completi di paletto
e 5 ruote di carrelli di alaggio, oltre a decine di bottiglie
di vetro.
Dato il successo registrato, sabato 17 maggio 2014, dalle
ore 14.30 alle 16, l’iniziativa è stata ripetuta nei fondali
tra la Spiaggia d’Oro e la spiaggia di Rivoltella, con l’aggiunta della pulizia della spiaggia a cura dei volontari di
Legambiente. Lo stesso giorno è stata effettuata una pulizia delle aree verdi dell’entroterra e dei parchi con altre
associazioni locali.
Al lavoro Airone Rosso per pulire la spiaggia da S. Francesco alla Zattera (ritrovo all’ Oasi San Francesco alle
ore 14.30).
Gli scout adulti del M.A.S.C.I. hanno pulito le strade vicinali a sud del Parco Candelina e Mirabello (ritrovo al Bar
all’interno del Parco alle ore 14.45).
Il C.A.I. invece al lavoro al Plis del Monte Corno dalla loc.
Pusonaro al Mericinanum.
Complimenti a tutti.
Tutti dovremmo imparare ad essere più educati e a riportarci a casa il nostro “cestino” (per altro vuoto quindi
meno pesante).
57
{DESENZANOLIFE’14}
LE BELLEZZE DEL LAGO
N
ell’incantevole paesaggio del lago di Garda dove
l’instancabile Roberto Cavaliere e il suo staff hanno
ospitato un folto e raffinato pubblico per l’inaugurazione del nuovo ristorante “LA PERLA”. Prodotti di qualità e tanta simpatia non potevano mancare in questa nuova
avventura del desenzanese noto per la sua attività agricola
nell’ormai famosa Agrigelateria di Fenilazzo che gestisce
assieme al fratello Edoardo.
Durante la serata venti bellissime ragazze hanno sfilato
per contendersi la fascia di miss “Star of the year” accompagnate dal suono dell’arpa in una atmosfera suggestiva.
La giuria composta da noti imprenditori rivoltellesi e dall’assessore Maurizio Maffi, ha giudicato con grande atten-
zione le partecipanti, tutte giovanissime, scelte tra un gran
numero di iscritte.
La pizza l’ha fatta da protagonista, cucinata con ingredienti
diversi da Giorgio l’ormai famoso pizzaiolo internazionale.
Una serata da ricordare.
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2 GIUGNO 2014
grande parata per
la grande festa della Repubblica
59
{DESENZANOLIFE’14}
ECCO LE GUARDIE IN DIFESA
di un ambiente pulito
Vigilano sui rifiuti
gli animali e la pesca
L
a Giunta comunale, per contrastare l’abbandono dei
rifiuti urbani ed incentivare il rispetto delle modalità
di raccolta porta a porta, ha recentemente approvato
una convenzione con l’associazione di volontariato ambientale Anpana.
Le nuove guardie ecozoofile andranno ad affiancare il personale della Polizia Locale e gli ispettori ambientali di Garda Uno e presteranno servizio per un anno.
L’Anpana (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) è una onlus di carattere nazionale riconosciuta dai Ministeri dell’Ambiente e della Salute e dal Dipartimento per la Protezione Civile, presente in Provincia
di Brescia e che svolge analogo servizio per il Comune di
Rezzato.
I volontari Anpana saranno nominati “agenti accertatori” e
avranno competenza, oltre che sul rispetto del regolamento e delle ordinanze per la gestione dei rifiuti e sul regolamento di polizia urbana, anche sulla prevenzione e repressione in materia di protezione degli animali e della fauna
selvatica, salvaguardia del patrimonio zootecnico, tutela
ambientale, vigilanza ittica e protezione civile.
Svolgeranno attività di controllo e verifica dell’iscrizione
all’anagrafe canina e sulla conduzione dei cani nei luoghi
pubblici nel rispetto delle ordinanze sindacali in materia
(deiezioni canine).
Opereranno in divisa e saranno dotati di idonei segni di riconoscimento.
60
{DESENZANOLIFE’14}
RISOLTELLA
fa il pienone
Sabato 7 giugno 2014
l’evento dei Cuori Ben Nati
I
l centro storico di Rivoltella si è affollato di gente per
i primi auguri d’estate con la degustazione “Risoltella”
dove tutti hanno assaggiato risotti e porchetta, vino, birra e bibite a volontà.
Musica da vivo con la band Titti Castrini. Dalle 21 in poi in
piazza Deodara invece la semifinale del terzo concorso nazionale di Moda musicale per giovani stilisti, con i cantanti
del Progetto Noi Musica.
RIVOLFEST CON LA PARROCCHIA
e i suoi volontari
R
ivolfest, la bella festa di inizio
estate organizzata e gestita
dalla parrocchia di Rivoltella e
dai suoi volontari, un gruppo sempre
pronto a dare aiuto e collaborazione
per le diverse funzioni organizzative
e di intrattenimento degli eventi che
vengono di volta in volta organizzati,
ha visto una larga partecipazione di
pubblico che ha trascorso momenti
in piacevole compagnia.
61
{DESENZANOLIFE’14}
LA FESTA DELLA REPUBBLICA
I
l 2 giugno 2014 dalle 10.00 alle 11.30 molta gente ha assistito alla rievocazione della nascita della Repubblica
con la banda musicale, i gruppi degli Alpini, la Croce
Rossa, e numerose autorità civili e militari.
62
LA TERZA FESTA
del pompiere
D
al 27 al 29 Giugno 2014 gli amici Vigili del Fuoco Volontari di Desenzano del Garda ci invitano alla 3a Festa del Pompiere in località Essicatoio Tabacchi a Desenzano. Giochi gonfiabili, Pompieropoli: gioca con
il percorso del pompiere, stand gastronomici, musica e birra in compagnia
dei “Los Caballeros” e Cimel DJ.
63
{DESENZANOLIFE’14}
LA FESTA DELLA MARINA
Corteo nell’80° anno dell’AMNI
L
a mattina di domenica 15 giugno 2014 i Giardini dei
Marinai d’Italia presso il parco della Maratona di
Desenzano del Garda hanno fatto da cornice alla
cerimonia ufficiale della Festa della Marina. Nell’80° Anniversario della fondazione del Gruppo locale dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, i marinai desenzanesi
hanno sfilato nelle piazze e vie del centro storico insieme
alle autorità. Una parata accompagnata dalla centenaria
Banda Cittadina, cui è stato affidato il compito di indicare
la rotta con le sue note, guidando il corteo.
64
{DESENZANOLIFE’14}
CINQUE SENTINELLE
ricordano la battaglia
U
n’installazione di cinque soldati in ferro disegnati
dall’artista Carlo Belotti è stata posizionata e inaugurata nell’appezzamento di terreno incolto proprio
di fronte all’uscita del casello dell’A4 presso Sirmione con
lo scopo di “migliorare la visibilità automobilistica del complesso museale della più importante battaglia del nostro
Risorgimento”.
L’idea è del notaio desenzanese Pietro Barziza e di Lucio
Bresciani, ed è stata realizzata grazie all’aiuto del Consorzio Grana Padano, di Carlo Coltri e della ditta paesaggistica
Spazio Verde che ha curato la parte a giardino.
Cinque sagome in ferro con tanto di fucile e baionetta dell’altezza di 2,40 m raffiguranti i soldati “sentinelle” dell’epica battaglia e accompagnati dalle tre bandiere delle nazioni protagoniste e da cipressi in ricordo di tutti i militari ivi
caduti.
65
{DESENZANOLIFE’14}
CULTURA
e storia a San Martino
Cinque euro per assistere
alla rievocazione della Battaglia
B
cesca Gardenato e Marcello Merlini, e che ha visto la partecipazione di quattro cantanti solisti e i musicisti dell’Ente
Filarmonico cittadino. Alcune delle più famose arie e sinfonie dell’800 (Verdi, Puccini, Rossini, Bizet e Mozart) illustrate da un un narratore hanno allietato la serata di gala.
Domenica 22 giugno poi, l’imponente complesso monumentale di San Martino della Battaglia è stato perfetto teatro delle operazioni militari della rievocazione della battaglia. Nel primo pomeriggio le spettacolari manovre della
Cavalleria, quindi la battaglia vera e propria, con la voce
narrante del vicesindaco Rodolfo Bertoni che marcava la
ricostruzione delle varie fasi.
Martedì 24 giugno, si è tenuta nella cappella dell’Ossario, la
Santa Messa a suffragio dei caduti, seguita dall’inaugurazione dell’installazione monumentale nei pressi del casello
A4 di Sirmione.
Quest’anno chi ha voluto assistere all’evento ha pagato un
biglietto di 5 euro. Un cambiamento che va nello stesso senso deciso dal ministro della Cultura Dario Franceschini che,
dal 1 luglio, ha deciso di introdurre biglietti di pagamento a
musei e mostre, senza sconti per gli over 65. Desenzano si
adegua, e l’ingresso alla villa Romana raddoppia, da 2 a 4
euro. Per visitare il Museo Rambotti e il Castello il Comune
sta studiando tariffe uniche.
uona affluenza per la rievocazione della Battaglia
di San Martino del 24 giugno 1859, dove figuranti in
costume ed armamento d’epoca hanno fatto rinascere quell’evento.
Di contorno, altrettanto importanti e suggestive iniziative,
che costituiscono un blocco rievocativo di importanza e rilievo nazionale ed internazionale. A partire dal 2009, 150°
anniversario della Battaglia, l’appuntamento ha infatti assunto carattere annuale qualificandosi, con quella di Magenta, come la più significativa rievocazione storica italiana,
alla quale concorrono una ventina di gruppi di rievocatori
italiani ed esteri. La presenza di tre sovrani sul campo della storica battaglia del Risorgimento italiano garantisce il
respiro internazionale dell’evento, importante non solo per
la nostra storia, ma anche per quella degli imperi di Francia e Austria. A queste si aggiunge, se si vuole, l’attenzione
della Croce Rossa, la cui idea nacque proprio a seguito del
sanguinoso evento. Oltre ai gruppi storici provenienti quindi
da vari paesi d’Europa, anche la partecipazione delle migliaia di spettatori raccoglie consensi di turisti e italiani e
stranieri.
Tra le iniziative musicali, gradita quella di sabato 21 giugno,
con la Banda Cittadina e l’Associazione “Il Magico Baule”
che si sono esibiti in un concerto lirico, presentato da Fran-
66
{DESENZANOLIFE’14}
Foto della rievocazione - Paolo Veronese
LA BATTAGLIA
del 24 giugno 1859
L
a Battaglia di
Solferino e San
Martino
viene
considerata
spesso
un’unica battaglia che
interessò anche i paesi
di Pozzolengo, Cavriana, Guidizzolo, Medole, Castiglione, Grole,
Desenzano, Lonato e
Volta Mantovana, oltre
a quelli della denominazione, per un fronte
di circa 20 km di lunghezza.
Fu tra le più grandi
battaglie del secolo,
con due imperi e un
regno sul campo e un
totale di 235.000 effettivi complessivi.
Essa “capitò” quasi
per caso: ci si aspettava infatti uno scontro
lungo il Mincio, ma il
celere attraversamento del Chiese da parte dei FrancoPiemontesi ed errori di valutazione da entrambe la parti
fecero sì che i due eserciti si trovassero uno di fronte all’altro prima del previsto. Alle 4 del mattino furono aperte le
ostilità, prima a Medole, poi Solferino, quindi San Martino:
dureranno fino alle 18 di sera circa, portando con sé la vita
di quasi 40.000 uomini tra morti, feriti e dispersi. Un nu-
mero altissimo, anche per l’epoca, dettato dal sostanziale
equilibrio delle forze in campo, fattore che conferì maggior
tenacia agli eserciti (o forse solo ai loro comandanti) nel
tentativo di ottenere la vittoria.
La pietà verso i feriti scempiati dalla guerra farà nascere in
Herny Dunant l’idea della Croce Rossa.
G. Solino
67
{DESENZANOLIFE’14}
Vittorio Cerini
TURISMO
= Arte e Cultura
Oltre il 15% del PIL italiano
è prodotto dal settore turistico
L
’Italia ha nel mondo un grande ed inimitabile
primato: è al primo posto come numero di siti
culturali; è un tesoro culturale, artistico, storico,
paesaggistico che alla fine diventa una importante risorsa economica.
Oltre il 15% del PIL italiano è prodotto dal “settore turistico”, molto più dell’edilizia e dell’agricoltura. Purtroppo il peso politico dell’economia turistica non è altrettanto significativo.
Alcuni anni fa un noto ministro dell’economia aveva dichiarato: con la cultura (e di conseguenza con il turismo) non si mangia; è vero, i pochi fondi stanziati non
sono sufficienti per rendere produttivo il nostro patrimonio culturale, oltre al fatto che quei pochi che ci sono
vengono spesso investiti male e senza alcuna visione
moderna della “cultura”.
Il fatturato del turismo in Italia dal 2008 (primo anno di
crisi) è continuato ad aumentare per svariati miliardi di
euro malgrado cinque anni di drammatica recessione
economica interna nel quale il PIL è notevolmente diminuito (-9%).
Ciò significa che il turismo, come produttore di ricchezza, è cresciuto e probabilmente ha in parte evitato il
fallimento della nostra nazione. Negli stessi anni, nessuno sembra essersi accorto dell’importanza di questo
settore strategico, anzi, in nome della spending review,
moltissimi Comuni turistici italiani sono stati obbligati
ad accorpare l’assessorato al Turismo ad altri assessorati ritrovandosi di fatto con un assessore al turismo
part-time o addirittura senza. Che assurdità!
Purtroppo in Italia si parla ancora di mercato turistico
e non di “Industria dell’Ospitalità” (Hospitality industry)
come stanno facendo da anni i nostri concorrenti più
agguerriti (Francia, Spagna, Stati Uniti, Germania ecc);
sarebbe come confrontare le strategia di vendita di un
mercato rionale degli ambulanti con l’organizzazione di
un centro commerciale per la vendita ed il marketing
dei punti vendita: in Italia siamo rimasti fermi alle strategie del mercato rionale.
A Londra, la mostra-evento «Vita e morte a Pompei e
Ercolano», al British Museum da marzo a settembre del
2013, con materiali prestati dall’Italia (spesso dimenticati nei depositi) ha venduto 471 mila biglietti, risultando
la terza più vista di sempre.
L’incasso finale non è stato rivelato, ma è stimabile in
diversi milioni di sterline, a cui si devono sommare i
milioni di merchandising e del film Pompei Live at the
British Museum, vera e propria full immersion nella vita
quotidiana della città distrutta dal Vesuvio nel 79 d.C.,
realizzato in proprio dal museo.
Attualmente vi è allo studio una nuovo progetto di legge
che dovrebbe produrre importanti risorse finanziarie per
la cultura, speriamo attuabile anche a livello locale: l’ARTBONUS, cioè un incentivo fiscale che renderà detraibile
il 65 per cento delle donazioni che le singole persone e
le imprese faranno in favore di musei, siti archeologici,
archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche;
insomma una sorte di federalismo culturale, che altrove
68
{DESENZANOLIFE’14}
il miope politico locale l’ospite-cliente, purtroppo, non
vota, il residente sì).
IMPOSTA DI SOGGIORNO: Nel 2010 è stata concessa
ai Comuni la possibilità di poter applicare l’imposta di
soggiorno, finanziata esclusivamente dai turisti. Dove
applicata, molte attività quali l’informazione turistica,
le manifestazioni, gli eventi culturali e alcune opere
pubbliche con obbiettivi turistici sono finanziate senza
mettere le mani in tasca ai cittadini residenti, seppure
ne godano i vantaggi.
A Desenzano, come in molti comuni gardesani, è stato deciso dal 2013 l’applicazione per sette mesi all’anno
dell’imposta.
Esiste una commissione con operatori del settore dell’ospitalità e uno statuto per la giusta applicazione e
diversificazione dell’introito con obbiettivi precisi e concordati. Purtroppo ciò non sempre accade: alcuni colleghi di località turistiche italiane denunciano il fatto che
alcuni assessori al turismo di fatto si appropriano del
gettito dell’imposta e, senza nessun rendiconto, senza
nessun coinvolgimento delle categorie turistiche, ne
fanno uso a piacimento loro e dei loro “amici”.
Nel frattempo l’EXPO 2015 è sempre più vicina: per il
nostro Paese è l’evento più importante, a livello di visibilità internazionale dopo i mondiali del 1990.
L’attesa da parte degli operatori turistici lombardi è
enorme, soprattutto per le cosenguenze negli anni a
venire: peccato non percepire la stessa fibrillazione da
parte di chi ci governa, a livello provinciale e regionale. Abbiamo più volte evidenziato l’importanza strategica della stazione di Desenzano, che è, di fatto, la porta
d’ingresso del Lago di Garda.
Oggi, non per responsabilità comunale, versa in uno
stato di disordine e degrado, ci auguriamo che per
l’Expo diventi un degno biglietto da visita per il territorio
che rappresenta: foto del lago, pannelli multimediali di
benvenuto e di informazioni, di proposte ne sono state
fatte molte, ci auguriamo che qualcuno, in Provincia o in
Regione, le accolga.
esiste già da molti anni e funziona molto bene.
La provincia di Brescia è ai primi posti in Italia come
depositi bancari, in poche parole è una provincia ricca:
industria, agricoltura, artigianato, turismo, insomma di
tutto e di più, in tutti i settori.
E nel settore turistico? Il lago di Garda è una delle rare
realtà italiane che negli ultimi 10 anni ha continuato ad
aumentare le presenze turistiche, soprattutto straniere.
Nell’alto lago è predominante la presenza tedesca (75%)
nel basso lago, a Desenzano e Sirmione, le presenze
straniere sono più variegate (35% tedesche, 35% di altre nazionalità, il resto italiane, in calo notevole per la
crisi).
Il lago di Garda produce oltre 9 milioni di presenze, se
si aggiungono poi le seconde case (oltre 20.000 miniappartamenti) il “giro d’affari” che coinvolge tutte le attività economiche è notevole: imprese di costruzioni, di
giardinaggio, di pulizie,commercio, ristoranti, bar, prodotti enogastronomici.
La prima guida turistica del lago di Garda è stata stampata nel 1826. Per molti decenni le uniche località italiane
frequentate dai turisti (1800, primi ‘900) erano: la Liguria,
il lago di Garda, la Costiera Amalfitana (tutte le navi che
servivano le due Americhe approdavano a Napoli).
Ma i responsabili politici della provincia di Brescia (e
della Regione Lombardia) quando si sono accorti dell’importanza di questo settore? Molto tardi.
L’ufficio preposto alla promozione all’estero (Bresciatourism) è sorto dopo gli anni 2000, soprattutto per volontà della Camera di Commercio. Fino a tale data, gli
albergatori con i loro mezzi finanziari si sono dovuti organizzare per la promozione in tutto il mondo del Lago
di Garda Bresciano. Possiamo ben dire che nel recente
passato molte risorse finanziare in dotazione ai vari assessori comunali sono state spese, più che investite, in
sagre paesane, manifestazioni che più nessuno ricorda; nessun investimento per la promozione: nell’industria dell’ospitalità, prima si cerca l’ospite-cliente e poi
lo si fa divertire; si è fatto esattamente il contrario (per
69
IL MUSEO
oggi è fulcro
della vita sociale
D
avvero una “Serata Chic” quella che martedi
15 luglio 2014 nel suggestivo contesto museale
della Torre di San Martino della Battaglia che
per la prima volta nella sua storia si è aperta ad un’iniziativa ludica proposta dall’ associazione albergatori
di Desenzano “Hotel Promotion” e dall’organizzazione
“Serata Chic”.
Una sinergia che ha contribuito a far “ricordare” e a far
“riassaporare” l’intenso significato della libertà, conquistata nel 1859 con valori probabilmente estranei al
nostro tempo, ma predominanti sulla struttura museale gestita dall’ente morale Solferino e San Martino.
Un progetto nato dalle idee di Cristiano Malinverni,
portavoce dell’ associazione albergatori “Hotel Promotion” e William Braga, ideatore dell’elegantissimo
cocktails party itinerante “Serata Chic”.
70
{DESENZANOLIFE’14}
71
{DESENZANOLIFE’14}
NOTTI BIANCHE
in centro
L’arrivo della bella stagione
porta anche i turisti
D
opo una primavera un po’ stentata, tra pioggia e altri fattori, la stagione turistica desenzanese riprende a brillare, con il sole che illumina il giorno e le
stelline che brillano nella notte. Con le notti bianche infatti,
Desenzano, pur con tutti i suoi problemi, resta tra le località che “tengono”, premiata ancora dai turisti grazie a quella che è tra le sue caratteristiche più identificative, almeno
dagli ultimi 30 anni a qualche stagione fa: la vita notturna.
72
{DESENZANOLIFE’14}
TUTTI ALLA FESTA
Democratica
Rivoltella, via Giovanni XXIII
in zona pista pattinaggio
C
ambiano i tempi, cambiano i governi, ma la Festa
dell’Unità resta sempre la stessa, ma cambia nome,
ora è Festa del Pd.
Tanta gente, pesce, carne ai ferri, salamine e birra, ballo liscio, musica dal vivo, qualche spettacolo... così si trascorre
una serata all’aperto, fra visi conosciuti “ciao come stai, è
un po’ che non ti vedo...” e altri arrivati lì per caso.
Organizzata nel periodo dal 10 al 21 luglio 2014 la Festa del
Partito al governo cittadino e nazionale è sempre un appuntamento che piace, anche a chi “democratico” non è.
73
{DESENZANOLIFE’14}
LA SPECOLA RILANCIA
le sue attività
3
I partecipanti all’incontro
possibile avere una mappa di assoluta veridicità in modo da
stabilire il rischio sismico della zona. – spiega il prof. Gianfranco Bertazzi – Inoltre tra le innovazioni possibili, risulterebbe interessante integrare le attività dell’Istituto con lo
studio di fenomeni di carattere medico ed elettrostatico”.
L’Istituto dunque, che vanta 26 attestati tra tesi di laurea
e dottorati di ricerca all’attivo e che da tempo ospita visite
scolastiche provenienti da varie parti d’Italia, mette in programma lo sviluppo e la ricerca come servizio per la comunità e la didattica. Mappature sismiche infatti e rilevamenti sulle falde acquifere infatti possono risultare di grande
utilità anche per progetti quali il termalismo e la stesura
dei piani regolatori. Inoltre, dal punto di vista didattico, c’è
la volontà da parte del prof. Enrico Zaglio di costruire in
una delle stanze un pendolo di Focault, macchinario piuttosto raro che susciterebbe interesse per le visite guidate.
In chiusura Marcello Melda ribadisce “il reale valore estrinseco dell’Istituto, talora non sempre percepito. La Specola
– prosegue – svolge un servizio per la comunità e la collettività, e può migliorare sempre di più tali attività, anche
grazie all’aiuto dell’amministrazione pubblica”.
S. Lin.
1 luglio 2014 - Un incontro in Castello a Desenzano,
alla presenza degli assessori regionali Viviana Beccalossi e Simona Bordonali, come punto di partenza
per tracciare nuove linee programmatiche da parte dell’Istituto di Geofisica e Bioclimatologia sperimentale del
Garda, conosciuto ancora oggi con lo storico nome di Specola. “Sentiamo l’esigenza del rilancio – esordisce Roberto
Cavaliere – perché crediamo in questo progetto. Abbiamo
infatti incontrato e ascoltato i soci per decidere insieme il
futuro di questa preziosa realtà gardesana”.
A questa voce si aggiunge anche quella di Nicola Bianchi,
assessore all’Ecologia di Lonato, concorde nell’auspicarsi
che tali propositi vengano realizzati. Le aree di intervento
dell’Istituto vertono soprattutto sulla meteorologia, con il
radar meteo a raggio di 75 miglia marine (circa 140 km)
in grado di prevedere burrasche con 24/36 ore di anticipo
e precisione assoluta. Inoltre la rilevazione dei microsismi
(massimo 0,2° R) risulta importante per tracciare una mappatura sismica del bacino gardesano e morenico attraverso
una serie di parametri correlati. “Stiamo monitorando da
6 anni; e in arco di tempo non inferiore ai 10-15 anni sarà
74
{DESENZANOLIFE’14}
A PIEDI DALLA SPIAGGIA D’
ORO
fino a via Lario
Passeggiata a basso impatto e profilo:
800 metri per 400 mila euro
S
piaggia d’oro e via Lario
due zone da riqualificare,
con non pochi problemi legati a presenze non del tutto “gradite” durante quest’estate a causa del loro comportamento (bus
dirottati, sporco, maleducazione).
Polemiche poi in primavera sui
bandi separati, sulle gestioni, sui
parcheggi a pagamento poi coperti. Come progetto per ridare
dignità alla zona, sicuramente di
strategica importanza turistica,
la Giunta comunale di Desenzano
lo scorso 19 agosto ha approvato il progetto esecutivo del tratto
compreso tra la Spiaggia d’Oro e
l’area verde comunale di via Lario,
800 metri di percorso pedonale,
realizzato con un camminamento largo due metri a bassissimo
impatto ambientale e non visibile
dal lago. Sarà un nuovo input per
turisti che amano e rispettano la natura?
Per i materiali sono stati scelti il larice per le assi e ghiaia
“levocell”, anche per uniformarla al tratto già esistente che
congiunge Rivoltella – Spiaggia d’Oro. Una scelta sicuramente ecosostenibile, ma che potrebbe richiedere più manutenzione.
La linea costiera, posta a 66 centimetri sl del lago, si ancora alla spiaggia e alle fondamenta delle strutture dei Rogazionisti. Tutto il percorso sarà illuminato, con punti di sosta
e accessibile ai disabili
Il transito davanti all’Idroscalo è stato reso possibile grazie
a un accordo raggiunto (finalmente) con l’Aeronautica Militare per garantire la sicurezza delle strutture attraversate.
La spesa di 400.000 euro verrà coperta per metà con gli
introiti della tassa di soggiorno e per metà dall’autorità di
Bacino laghi di Garda e Idro, in quanto l’opera interessa il
demanio lacuale. I lavori si svolgeranno durante la prossima stagione invernale e saranno conclusi entro la primavera del 2015.
In questo progetto rientra anche la riqualificazione della
spiaggetta di via Lario, che porterà forse anche a un nuovo
bando, dato che è previsto un chiosco. L’intervento prevede
lo scavalcamento da parte della passeggiata della struttura in cemento esistente e il rifacimento e ampliamento
dei servizi igienici. Le nuove rampe, come pure i servizi,
saranno accessibili ai disabili.Nei pressi dell’ingresso verrà
realizzata una piattaforma di 25 mq che potrà successivamente ospitare un piccolo chiosco. Il verde esistente verrà
interamente conservato.
La spesa prevista ammonta a 130.000 euro e anche in questo caso verrà sostenuta per metà dall’Autorità di Bacino e
per metà dall’Amministrazione comunale.
75
{DESENZANOLIFE’14}
NONNA IVANA RACCONTA
il lavoro delle lavandaie
Una pagina di storia cittadina
che andrebbe ricordata
L
e lavandaie di
e appoggiate con le ginocchia sulle “scagne”,
Desenzano sono
ricordate
dal
potevano così immerCarducci autore delle
gere la biancheria nel“Odi barbare” quando,
l’acqua lavandola con
nell’estate 1885, le vide
saponette. Le cosiddal balcone dell’Hodette “scagne” erano
assi in legno complete
tel Mayer intente alla
loro quotidiana fatica,
di appoggio e protezioe forse, considerando
ne che, sistemate sulla
la semplice condizione
riva, permettevano alle
di quelle donne, ecco
donne di lavorare senfarsi vivo il desiderio
za rovesciarsi l’acqua
dell’annotazione che
addosso. Le lavandaie
incorpora la presenza
facevano questo ladei cigni, degli ulivi,
voro tutti i giorni per
tutto l’anno, partivano
fino alla “verde Sirmio
con una carriola sulla
nel lucido lago sorride”.
quale appoggiavano le
Ma della vita delle laceste con la biancheria
vandaie di Desenzano,
da lavare, e procedesi potrebbe dire di tutto
vano così verso il lago.
il lago, l’ho appreso dai
Tante si portavano anracconti di mia nonna
che i figlioletti su di una
Ivana. Tutte le donne
specie di carrettino ata quei tempi, prima
trezzato con coperte, a
dell’avvento della lamo’ di lettino.
vatrice, ricorrevano al
Gli anziani ancora rilavaggio della biancordano quelle scene
cheria nelle acque del
e i luoghi dove si svollago. Molte lo facevano
gevano. Il luogo più
per la propria famiglia,
frequentato dalle laaltre per professione,
vandaie era “lo scivolo
in favore di famiglie
del Cinzano”, l’attuaIvana Ramazzotti Francesconi
benestanti, per poter
le alaggio del porto;
guadagnare qualcosa
quando lo scivolo era
utile al bilancio familiare.
tutto occupato, venivano utilizzate anche le scalette di apLe lavandaie avevano anche il compito di lavare la bianche- prodo.
ria degli alberghi; portavano le numerose lenzuola al lago, Durante l’inverno, le lavandaie si portavano anche una baci76
{DESENZANOLIFE’14}
nella con dell’acqua calda dove
immergevano le mani; un sollievo dal freddo della biancheria
quasi gelata. Per asciugarla, la
stessa veniva stesa su lunghi fili
tirati tra le abitazioni. Una zona
molto utilizzata era quella della
Villa Romana, che, prima degli
ulteriori scavi archeologici, presentava ampi spazi attrezzati
con fili utili per tanti bucati. Un
altro procedimento per asciugare la biancheria era quello di
stendere su un prato le grandi
lenzuola che, con il calore del
sole, si potevano così asciugare.
Ancora oggi qualcuno ricorda il
soprannome di qualche lavandaia del paese, come la “Bigia”
Primi anni 50 del secolo scorso – lavandaie. Archivio Foto Rampani.
che durante il lavoro cantava;
questo aiutava anche ad alleviare la fatica delle altre che si
univano in coro.
O la “Stangona” che disponeva
di una “scagna” personalizzata
e adatta alla propria statura.
La “divisa” delle lavandaie era
costituita da gonna, camicetta e
“bigarol” (grembiule) e d’inverno, per proteggersi dal freddo,
aggiungevano una mantellina di
lana, un fazzoletto o una sciarpa in testa. Non c’erano giorni
di riposo, nemmeno la domenica, ma le lavandaie erano ben
conosciute e rispettate. Le si
vedeva andare alla riva del lago
al mattino presto con le loro
carriole cariche di panni, mentre sul lungolago i carrettini dei
Primo Novecento: le rive di Desenzano quando mancava il lungolago
venditori di limoni animavano la
C. Battisti e la “Gardesana” per Salò. (Foto coll. Rampani)
giornata.
A ricordare le protagoniste un umile ma indispensabile la- Dico grazie alla nonna Ivana per aver puntualizzato con
voro, a Desenzano c’è la targa “Vicolo delle Lavandaie”, uno tanta semplicità una pagina di storia cittadina. Con monustretto percorso per raggiungere la riva del lago. Di recente menti si ricordano le grandi personalità (poeti, artisti, umaho sentito parlare dell’iniziativa per erigere un monumento nisti, patrioti, ecc.): perché non ricordare con un artistico
bronzeo a quelle donne che per generazioni hanno svolto bronzo le LAVANDAIE di Desenzano?
un prezioso faticoso servizio utile a tutta la comunità.
Valeria Francesconi
77
{DESENZANOLIFE’14}
IL LAGO VISTO DAGLI ARTISTI:
atmosfere d’
altri tempi
Molti i partecipanti alla quarta
estemporanea di pittura
L
a IVa estemporanea di pittura di Desenzano organizzata dagli Amici del Porto Vecchio nel chiostro Santa
Maria de Senioribus ha visto una larga affluenza di
artisti e di pubblico.
Questi i migliori artisti:
1. Walter Marchese di Spinetta Marengo (AL)
2. Bruno Nardi di Castelfiorentino (FI)
3. (a pari merito): Romano Bertelli di Ostiglia (MN)
Beppe Bonzi di Desenzano, Cesare Canali di Oggiono (LC)
Paolo Fedeli di Gambassi Terme (FI), Alex Lung di Roncoferraro (MN)
Pierandrea Pavan di Zevio.
Premio Grana Padano: Elio Roberti di Lavenone
Miglior giovane: Marta Bertagna di Desenzano
Segnalati: Stefano Zoppi di Brescia, Chiara Sassi di Bedizzole, Fenek di Jolanda di Savoia
Il quadro di Walter Marchese, primo classificato
Lorenzo Cipriani
Un momento della manifestazione organizzada dagli Amici del Porto
Vecchio nel chiostro di Santa Maria de Senioribus
{DESENZANOLIFE’14}
UNA INDIGESTIONE
di feste
Tutti insieme gli ultimi appuntamenti
dell’estate sul Garda
S
ettembre ci ha graziato con un bel sole e il caldo, ed
era ora! Così le feste e sagre di settembre sono state
un successo, con molta gente che ha voluto “rifarsi”
dell’autunnale agosto. Alcuni anche con bagni in piscina,
come alla festa delle Ninfee a San Martino. Sempre nella
frazione della battaglia anche una alternativa e divertente
“Festa country” con cowboys e artisti pirotecnici a salutare
l’estate.
Desenzano ha perso la “Notte d’incanto” di Ferragosto, tra
polemiche e dissensi, ma ha trovato le “Luci sul lago”, un
gran finale delle notti bianche che hanno animato con musica le piazze fin dalla scorsa primavera. Fuochi d’artificio
per chiudere il cerchio con il botto. Non poteva mancare la
“Festa dell’anitra”, classico di Capolaterra che anche quest’anno nella cornice dell’Oratorio Giovanni XXIII.
Insomma, come dice il proverbio, non c’era che l’imbarazzo della scelta, talora forzata, vista la sovrapposizione di
tutte le feste.
79
{DESENZANOLIFE’14}
FABRIZIO MASSIMI
dopo sette anni saluta la capitale del Garda
C
ambio al vertice per la caserma dei Carabinieri di
Desenzano, con il capitano Massimi che si trasferisce a Villafranca dopo 7 anni di servizio sul lago. Al
suo posto il tenente trentenne milanese David Maria Vittorio Fontana.
Il capitano uscente ha ringraziato colleghi e amici e ricordato gli anni della sua attività, con momenti difficili come
l’arresto nel 2013 del giovane armato al liceo Bagatta o la
grave perdita di un collega avvenuta nel 2012, uno dei 5
omicidi che si è trovato a dover affrontare e che ha risolto.
Desenzano occupa ora un posto importante nel cuore del
capitano di origine romana, e viceversa, al punto che gli
verrà conferita la cittadinanza onoraria come segno di affetto e di riconoscenza per il suo massimo impegno, la sua
professionalità e competenza.
80
{DESENZANOLIFE’14}
SVELARE SENZA BARRIERE
sempre più ricco di atleti
La settima edizione del campionato
del gruppo Dieffe
L
a nuova edizione (la settima)
del “Campionato Provinciale
per velisti diversamente abili”, appuntamento clou del progetto
“Svelare senza barriere” ideato dal
Gruppo Nautico Dielleffe di Desenzano per affermare gli effetti positivi
della Vela come strumento di intervento nelle varie aree del disagio
sociale, fisico e mentale, è gia nel
pieno.
Fino a sabato 13 settembre 2014, infatti, le acque benacensi di Desenzano del Garda hanno ospitato la
manifestazione che, organizzata con
il patrocinio del Comune di Desenzano del Garda e la collaborazione
dell’Assessorato Sport e Tempo libero della Provincia di Brescia e dell’Assessorato allo Sport della Città
di Desenzano, è, come ogni anno, il
coronamento del progetto realizzato
dal sodalizio presieduto da Gianluigi
Zeni.
Grandi protagonisti ancora una volta gli ospiti della Fobap
Anffas di Brescia, dell’Anffas di Desenzano-Rivoltella e della Cooperativa C.D.D. Collaboriamo di Leno (insieme all’iniziativa fino dal suo inizio nel 2008) e quelli della Fondazione
Castellini (la residenza socio sanitaria onlus di Melegnano
che aveva aderito al progetto dal 2010): dopo la pausa invernale, dai primi mesi di quest’anno, Svelare senza barriere
era ripartito con le lezioni dedicate agli ospiti delle Associazioni. Il Progetto, infatti, non si è esaurito nell’arco dei primi
sei anni ma ha fatto un ulteriore passo avanti coinvolgendo
maggiormente gli amici (complessivamente sono stati oltre settanta e di varie età solo in questi mesi del 2014) che
hanno partecipato proficuamente agli allenamenti e alle
regate, seguendo i corsi con un metodo, impegno costante,
entusiasmo e voglia di normalità.
Il VII Campionato Provinciale per velisti diversamente abili, inserito nel
calendario ufficiale della XIV Zona
Fiv, si è svolto come sempre secondo la formula del match race (tipo
Coppa America) ad eliminazione diretta, con eventuale ripescaggio: gli
otto equipaggi sono costituiti da due
persone diversamente abili, da un
accompagnatore responsabile e da
un osservatore dell’organizzazione.
Tocca ai campioni provinciali a Squadre 2013 -Giovanna Aldofredi, Davide
Ruffoni, l’educatore Giorgio Calanna
e l’osservatore Cesare Bresciani(dopo Leno nel 2008, Desenzano nel
2009, Brescia nel 2010, Leno nel 2011,
Desenzano ha, infatti, bissato il successo del 2012 ma con un equipaggio
differente) e i vincitori del Trofeo Be1
Eurosails per Educatori (la Fobap
Anffas di Brescia grazie a Riccardo
Cerqui e Roberto Giudice, già vincitori nel 2012) difendere i titoli conquistati lo scorso anno.
Il comitato di regata è composto da Roberto Belluzzo, Giuseppe Iaccarino, Maurizio de Felice e dai due osservatori dell’organizzazione impegnati a bordo dei J24, Cesare
Bresciani e Sergio Zumerle. Confermata anche quest’anno
la preziosa collaborazione con Iper, la grande I di Lonato
del Garda che, ogni giorno, al rientro a terra dei concorrenti assicura ai partecipanti deliziose pietanze preparate
per l’occasione e gustate presso il GN Dielleffe (grazie alla
sensibilità del Direttore Iper Roberto Pozzobon, del capo
reparto Michela Bernardini, del responsabile vendite Giovanni Ghirardi e di tutti i cuochi). L’intero evento si avvale
anche del supporto di Fondazione Banca San Paolo, Moreni
Macchine Agricole, Veleria Be1 Eurosails e Cembre.
81
{DESENZANOLIFE’14}
UNA GIORNATA DI SOLE
fa conoscere l’
Istituto
Porte aperte all’Istituto
dei Padri Rogazionisti
C
omplice un sole settembrino caldo ed invitante, centinaia di ragazzi con le rispettive famiglie hanno pacificamente invaso il parco dell’Istituto dei Padri Rogazionisti di Desenzano, dove hanno potuto visitare le aule
e le strutture scolastiche e gustare il menù approntato dai
volontari in azione in cucina.
La novità più importante del nuovo anno scolastico è l’avvio
del Liceo Sportivo, nato grazie alla guida ed alla spinta del
nuovo preside, il professor Fiorenzo Pienazza, che va così a
completare l’offerta formativa dell’Istituto.
Dopo la Santa Messa, molto apprezzati sono stati i piatti
preparati dai volontari del Gruppo Parrocchiale di Centenaro, del Gruppo Parrocchiale di Colombare di Sirmione, del
Gruppo Sportivo di San Martino della Battaglia e dell’Unione Ex - Allievi Rogazionisti Desenzano, chiamati a raccolta
dalla Onlus Amici dell’Antoniano dei Rogazionisti, oggi guidata da Alessandra Pianalto, che ha recentemente preso il
testimone da Mario Marchioni.
La Sig.ra Alessia consegna la borsa di studio in memoria
del padre Giancarlo Biscuola all’alunno Gussago Andrea
82
{DESENZANOLIFE’14}
Tra le novitàil Liceo Sportivo
Il Signor e la Sig.ra Peruzzo consegnano la borsa di studio in memoria
del figlio Cristian, all’alunno Vincenzo Sartori
83
Il Preside Fiorenzo Pienazza e i professori Laura Marpicati e
Paolo Paganotto consegnano i diplomi agli allievi di terza media
{DESENZANOLIFE’14}
COPPA COBRAM AL VIA
con Biciclettaio Matto
Domenica la divertente
(e originale) idea ciclistica
G
ià il nome, allusione in chiave ciclistica dell’eccentrico personaggio di Alice in Wonderland, fa
capire che da lui ci si aspettava qualcosa di originale, molto originale.
E così, a Desenzano, non è servito nessun famigerato
Visconte per imporre ai poveri “inferiori” la massacrante classica su due ruote.
La “Coppa Cobram” infatti è rivissuta grazie alla fantasia di Mauro Bresciani, alias il “biciclettaio matto”, che
con l’aiuto dell’amica Roberta Cottarelli e vari sponsor
ha organizzato per domenica 28 settembre 2014 una
rievocazione, storica e comica, della mitica gara immortalata nel film “Fantozzi contro tutti”.
Trovata goliardica e divertente che impone biciclette
d’epoca, o almeno vecchie.
Ovviamente è stata gradita anche “l’eleganza”, ovverosia un abbigliamento un po’ retrò e weird (buffo, bizzarro), con occhialoni, palmer a tracolla e altri accessori di
sorta che ricordino quello improvvisato dei concorrenti
della pellicola.
Un ciclismo non sappiamo se eroico, ma sicuramente
d’altri tempi, e ammetto che se fossi riuscito a mettere a posto la mia vecchia bici in tempo ci sarei andato
pure io. Sarà per un’altra volta, in quanto l’intenzione
è quella di dare continuità alla manifestazione. Un’allegra scampagnata, si potrebbe pensare, ma non è del
tutto così.
La corsa c’è stata, ed è stata una corsa vera, con tanto
di percorso con partenza (10.30) in via Castello a Desenzano, arrivo a San Martino e premio a sorpresa finale. E
in perfetto clima fantozziano non poteva mancare il doping, ovvero “la bomba”, un “intruglio” creato apposta
come aperitivo ufficiale della Cobram benacense.
Pubblico sulle strade allora per il passaggio degli intrepidi concorrenti, nella speranza che non finiscano
“venduti a trance in supermercato rionale”.
Il Visconte
Cobram
S. Lingeri
84
{DESENZANOLIFE’14}
ONORE A TRE CITTADINI
di indiscusso talento
Riconoscimenti per Ernesto Colnago
Anna Loro e Alessandro Carbonare
C
on votazione unanime, nella seduta di mercoledì 24
settembre 2014, il consiglio comunale di Desenzano
del Garda ha conferito la cittadinanza onoraria a tre
personalità di fama internazionale: l’imprenditore Ernesto
Colnago, l’arpista Anna Loro e il clarinettista Alessandro
Carbonare. Con interventi molto positivi (dei consiglieri Luigi Cavalieri, Guido Malinverno e Emilio Rino Polloni) anche le minoranze hanno sostenuto la proposta dell’amministrazione come atto di riconoscimento e segno di
ringraziamento per l’impegno di questi tre professionisti:
«Sono motivo di orgoglio per la nostra comunità – ha detto
il sindaco Rosa Leso – tre eccellenze che attraverso l’imprenditoria, la musica e la cultura hanno portato e portano
“Desenzano nel mondo”. Questi cittadini onorari danno un
valore aggiunto alla nostra città. Lavorano in ambiti diversi,
ma un filo rosso unisce il loro operare: tenacia, impegno,
grande capacità, intelligenza e amore per l’Italia e i suoi
cittadini». Anna Loro e Alessandro Carbonare, ha ricordato il presidente del consiglio comunale Andrea Palmerini,
«hanno origini e stringenti legami familiari nella nostra
città, nella quale si sono più volte esibiti, e sono apprezzati per le loro doti umane e musicali. Ernesto Colnago da
trent’anni frequenta Desenzano e, con la sua vita e il suo
lavoro, ha trovato il tempo e il modo di dare valore alla nostra comunità. Musica e cultura, lavoro e sacrificio sono
valori che queste persone hanno dispensato a piene mani
e per i quali siamo orgogliosi e li ringraziamo».
Emozionati i tre cittadini onorari hanno preso la parola
dopo la proclamazione ufficiale.
«Sono nativo di Cambiago – ha detto Ernesto Colnago
– ma non si sceglie il luogo in cui si nasce. Mentre, io circa
trent’anni fa ho scelto per affetto di vivere a Desenzano.
Oggi Desenzano ha scelto me, con affetto e stima. Grazie di
cuore». Anna Loro ha ringraziato la famiglia, che «è stata
la spinta importante per il mio futuro».
Alessandro Carbonare ha invece ricordato: «Se è vero che
sono nato a Desenzano, musicalmente sono nato nella
Banda cittadina, che deve essere motivo di orgoglio per
tutti i desenzanesi».
85
{DESENZANOLIFE’14}
Tullio Ferro
MEZZO SECOLO
di buoni sapori
in una festa d’
altri tempi
Quasi un trebbo poetico la festa riversata in piazza
per i 50 anni di attività della “Alimentari Ruffoni”
R
lière. Da un ragazzo che firma la polenta, come si fa per un’opera d’arte,
c’è da aspettarsi questo ed altro.
A questo punto c’è da meditare se sia
il caso di chiedere a Marco Ruffoni
una polenta firmata, accompagnata
da qualche grossa fetta di mortadella
arrosolata, magari accompagnata da
un distico poetico con la supervisione
di Domenica e di Giovanni Ruffoni, responsabili di tanto figlio.
Si potrebbe dire che si è trattato di
un pubblico riconoscimento (si è visto anche il sindaco, signora Rosa
Leso) di una professione che tiene un
legame con la gente anche fuori dal
negozio.
È seguito un canto e tanti appalusi conditi con sorrisi e pacche sulle
spalle degli anfitrioni, qualche consiglio per questo o quel piatto, per un
vino, per un dolce casareccio.
In pratica è stata esposta la trama di un tessuto familiare di cui
si sente tanto il bisogno, in armonia con la vicina torre-campanile che di tanta storia desenzanese è stata testimone, che ti dà
le ore, l’ammonimento che il tempo scorre...
Oggi, purtroppo, questi negozi si sono non poco assottigliati,
mentre hanno pure la funzione di far vivere il centro storico,
forniscono occasioni per quattro chiacchiere sui fatti del giorno. Insomma, un giornale parlante per le ultime notizie e relativi commenti.
Come si è detto all’inizio, alla festa si sono uditi ripetuti applausi, colonna sonora di un simpatico intermezzo serale per la
sapiente regia di Giovanni che ha impostato l’avvenimento nel
segno della genuina amicizia. Al prossimo 50° aniversario!
icordiamo che nel 1989, alla IX
edizione del Premio letterario
Sirmione-Catullo, nella rosa
finalista figurava il libro di insolito
fascino dal titolo: “La nostra polenta
quotidiana” ed. Marsilio, del compianto scrittore veronese Dino Coltro, un
cantore profondo conoscitore del Garda.
L’Autore si ispira alla memoria di
quattro donne per narrare una storia
contadina vista al femminile.
A distanza di 25 anni un tagliere di polenta porta la firma di Marco Ruffoni in
occasione del 50° anno di attività della
sempre sorridente ditta “Alimentari
Ruffoni”, il cui negozio apre i battenti e si presenta con garbo invitante in
piazza Malvezzi di Desenzano.
I tre “anfitrioni”, Giovanni, Domenica e
Marco Ruffoni, per l’occasione (mezzo
secolo ha un certo spessore – è stata la premessa di Giovanni
– alludendo alla gigantesca mortadella che da sempre in vetrina fa gli onori di casa) la sera di venerdì 26 settembre hanno
offerto una pubblica festa con degustazione delle proprie specialità.
Nella gremita piazza non sono mancati turisti pure stranieri,
sorpresi per l’elegante ricevimento dal sapore – è proprio il
caso di dire – di altri tempi.
E, a proposito di Anfitrione, Marco, nell’osservare alcune persone golosamente simpatiche impegnate negli assaggi, spiegando loro di sentirsi in quel momento allievo del vero Anfitrione, il
mitico re di Tebe, spiegò agli astanti con la bocca piena, che la
moglie del re, Alcmena, fu madre di Ercole, anch’egli di buon
appetito, argomento di una commedia di Plauto e di una di Mo86
{DESENZANOLIFE’14}
GIOVANNI RUFFONI A DESENZANO
G
“Un panino con la mortadella fa la donna più bella”
iovanni Ruffoni, a Desenzano, da sempre partecipa
alla vita sociale, sportiva, e di categoria. Ecco alcune cariche ricoperte nel corso degli anni: Presidente Inter Club Desenzano, Membro Commissione comunale ambulanti, Consigliere Direttivo Commercianti ASCOM,
Membro per 25 anni del Consiglio Pastorale del Duomo,
Presidente per 30 anni US Duomo ora Presidente onorario,
Membro direttivo AVIS con cui ha raggiunto 75 donazioni,
Tenore del coro OMDELDOM.
87
{DESENZANOLIFE’14}
LA SCOMPARSA
del prof. Saglia
Docente, scrittore, saggista e traduttore di importanti autori
stranieri. Lo ricordiamo con l’aiuto della figlia Simonetta
“E
ria che è emblematica di tante analoghe vicende di giovani
cresciuti nel secondo dopoguerra. Una storia di grande attualità.
È stato scritto che i “saggi” di Saglia sono racconti che non
si appiattiscono nella compassata erudizione, ma sono
frutto di una diligente ricerca archivistica, di memorie trasmesse oralmente e di amore civico.
Non va dimenticato l’impegno civico di Simone Saglia, socialista, consigliere, comunale, sempre presente nei dibattiti, alle iniziative culturali della sua città. Anche “strada
facendo” aveva interlocutori sicuri della sua attenzione.
Ascoltava, riceveva sollecitazioni per questo o quell’intervento. Mai lasciava cadere il discorso. Il suo interessamento doveva concretizzarsi in una risposta. Tutti i suoi amici e
tanti suoi concittadini sapevano di che pasta era Simone,
con quale impegno e serietà procedeva. Insomma, come si
dice, c’era da fidarsi. La sua è stata una vita spesa per l’insegnamento, per importanti testi (storia, saggi, traduzioni),
con un lavoro di scavo e di ricerca non indifferente.
Un particolare toccato nei giorni scorsi con la figlia Simonetta. Simone Saglia è stato ed è un “paesologo”, prima
ancora che il noto poeta e scrittore Franco Arminio inaugurasse questo neologismo. Saglia è fermamente convinto
che l’amore per la propria terra d’origine sia uno dei sentimenti fondamentali dell’uomo che ci permette di porre
in atto l’esperienza essenziale di relazionarci con gli altri,
cooperando in tal modo a costituire una comunità che persegua il bene comune. Ma, per realizzare questa rete di
rapporti, occorre conoscere la storia della città o del paese in cui abitiamo. Capita quel che avviene quando si vuole
conoscere una persona e si desidera concretare con lei relazione che oltrepassino i semplici interessi del convivere
materiale. Per raggiungere questo scopo, teso a una conoscenza reciproca non superficiale, è inevitabile che si parli,
che si rievochino le nostre storie così che ci si conosca in
modo più penetrante e ricco di affetti.
Nel marzo 2009 muore la moglie Edoarda Pedrazzini, nel
corso dell’anno, Saglia compone un canto d’amore a ricordo della moglie. Liriche che si alternano a riflessioni filoso-
ra una brava persona. Sono stato allievo del
Prof. Simone Saglia e devo dire che mi ha portato a fare tesoro dei suoi insegnamenti. Lo ricorderò sempre con tanta gratitudine”. Così si è espresso
un giovane di ieri, presente al funerale.
Due semplici frasi che riassumono la dedizione di un docente che conosceva il “verso giusto” per seguire negli studi i giovani ed appassionarli alla cultura utile nel cammino
della vita.
Docente, scrittore, autore di traduzioni e saggi storici, Simone Saglia era nato a Desenzano nel 1929. Fece studi
classici prima all’Università Cattolica di Milano, poi all’Ateneo pavese.
Ebbe insegnanti di grande livello, Raffaele Cantarella, grecista, Benedetto Riposati, latinista, Robero Paribeni, archeologo e storico, e ancora Mario Apollonio, Ezio Franceschini, ed altri illlustri docenti. Saglia ebbe la cattedra
per l’insegnamento di lingua-letteratura italiana e storia
all’Istituto L. Bazoli di Desenzano, dove insegnava la moglie
Edoarda Pedrazzini (Dada), scomparsa nel 2009. L’insegnamento della letteratura italiana implicò per Saglia un più
approfondito studio comparativo fra letteratura italiana e
letterature europee.
Sarebbe troppo lungo qui citare tutte le opere in volume e
altri scritti di Simone Saglia. In questo breve riassunto del
suo “viaggio umanistico” non vanno dimenticate le opere:
“Storia di un paese” (1978); traduzione di “Don Giovanni” di
Lord Byron (1987); cui seguirono le traduzioni di “L’Anello e
il Libro” di Robert Browning (1994); “Il capolavoro ritrovato”
(1999).
Nel 1994 Saglia pubblica “Desenzano – Storia e itinerari”,
storia in costante sintonia con quella italiana ed europea,
con l’intento di illustrare (una città) dal punto di vista paesaggistico, ambientale, storico e artistico.
“Di che reggimento siete fratelli? – I caduti bresciani della
grande guerra raccontano” usciva nel 1998, un documento
drammatico, umanissimo, come in presa diretta, dai soldati che scrissero le loro lettere prima di morire.
Nel 2007 di Saglia apparve il volume “Le Dolarise”, una sto88
{DESENZANOLIFE’14}
Il Prof. Simone Saglia
fiche in un’appassionata ricerca in cui l’autore s’interroga
sul destino dell’anima. Il volume venne pubblicato nel marzo del 2010 con il titolo “Come l’aria nella luce”, stampato a
Roma per il Gruppo Editoriale L’Espresso. Sempre la figlia
Simonetta ci informa che tra breve sarà pubblicato il volu-
me “Canti efesi”, un poemetto preceduto da riflessioni filosofiche che riprendono e approfondiscono temi già apparsi
in “Come l’aria nella luce”. Il titolo “Canti efesi” significa
“Canti uditi ad Efeso”.
Tullio Ferro
89
IL MONUMENTO
svelato
29
novembre 2014 - mostrato alla cittadinanza il monumento ad Achille Papa restaurato. Messo in sicurezza e ripulito, nel centenario della Prima Guerra Mondiale, ora
svetta, rinnovato e con i suoi volumi più nitidi, sul lungolago a memoria
del desenzanese caduto nel 1917.
90
{DESENZANOLIFE’14}
OTTANTA CANDELINE
per l’
architetto Ramella
L
’architetto Pier Giuseppe Ramella ha festeggiato il
suo ottantesimo compleanno presso la trattoria Dall’Abate con i collaboratori dell’Osservatorio di Areablu: Tullio Ferro, Enzo Loiudice e Vittorio Cerini. Con loro
anche Paolo Abate e il padre Silvano.
Una piacevole giornata fra brindisi e ricordi del tempo andato. Anche da Areablu tanti auguri (seppure con un certo
ritardo) all’architetto che pone sempre una precisa attenzione all’urbanistica della cittadina che ha guidato, come
primo cittadino, per diversi anni e che continua ad amare.
91
{DESENZANOLIFE’14}
A CENA
con gli sportivi
La palestra New Energy Forum
L
a dinamica Anna Polloni, deus ex machina della palestra New Energy Forum ha organizzato una cena
con i ragazzi che frequentano i corsi specializzati,
nelle diverse direzioni per la salute del corpo e della mente.
Un impegno utile per coloro che, grazie agli insegnanti del
team, di provata capacità professionale e morale, possono
raggiungere benefici traguardi nella rieducazione e nella
crescita negli ambienti sani dello sport.
Per piccoli e grandi, corsi per tutte le realtà anagrafiche, fidelizzate dal grande impegno, serietà e simpatia che Anna
profonde in questa sua ormai lunga attività psico-fisica.
Da par suo il gran cerimoniere Paolo Andreis ha eguagliato, con la qualità del team del ristorante pizzeria “La Colomba”, con un menù, per l’appunto, adatto agli atleti che
hanno apprezzato le ricette al top della genuinità.
Anche questa una dimostrazione che le cose serie e ben
gestite vengono apprezzate, in queste fredde sere di novembre in cui una Desenzano sonnacchiosa si piange addosso. Ma se poche sono le risorse, basta un po’ di semplicità, tanta voglia di fare per non soccombere alle difficoltà
del momento.
92
{DESENZANOLIFE’14}
GRANFONDO COLNAGO:
anteprima della classica di maggio
un’
La corsa ciclistica più amata del lago
A
nche se l’appuntamento è per i primi di maggio, il
cavaliere Ernesto Colnago ha voluto in anteprima
incontrare, a Desenzano, il drappello dei ciclisti che
ormai da qualche anno seguono la più importante manifestazione gardesana ciclistica mai vista prima.
Con il crescere del successo della manifestazione il comune di Desenzano, grazie al cittadino onorario Ernesto Colnago, ha saputo veicolare un brand di grandissimo profilo e
di comprovata esperienza e capacità organizzativa in tutto
il mondo. Il sindaco Rosa Leso e l’assessore Valentino Ri-
ghetti hanno voluto essere presenti alla presentazione della corsa di primavera, e collaborare con l’organizzazione
al fine di rendere sempre più interessante e unica la corsa
ciclistica che sulle rive del nostro lago trova anche l’incantesimo del panorama.
Quattro giorni, tutti da vivere intensamente, preceduti da
un’altrettanto importante manifestazione per i disabili a cui
Colnago ha promesso il suo sostegno.
Questi eventi sono il segno che la solidarietà e la passione
stanno di casa a Desenzano.
93
Trecento numeri e non li dimostra
300 BLU
AREA
IL FONDATORE
Massimo Boni. Vulcano in costante eruzione, burbero dal cuore tenero, poco
incline ad accettare critiche e suggerimenti, resta il timoniere indiscusso di
una “barca” che nel tempo ha dato aiuto
a decine di “profughi” in cerca di nuovi
lidi. Una “barca” che oggi, nonostante i
venti di tempesta, continua la sua lunga
navigazione, iniziata nel lontano 1980.
Carattere forte che non ammette l’ipocrisia, non tollera i pavidi, affronta senza peli sulla lingua anche le situazioni
più difficili, contraddirlo è difficile, generoso e istintivo, ormai settantenne,
stupisce per la voglia di restare in prima
linea, non tanto per megalomania, ma
per contribuire, con la sua lunghissima
esperienza nel campo della comunicazione, ad essere propositivo nelle sfide
che il futuro impone.
Come imprenditore vede nei collaboratori la fonte e la linfa dei successi che
solo una squadra ben addestrata può
ottenere. La sua ambizione? Vedere
realizzate le sue idee con il contributo
di tutti. L’impresa cominciata 13 anni fa
con AREA BLU ne è la prova lampante.
LA REDAZIONE
Rosaria Poinelli. La lunga esperienza
nei “quotidiani” e la veste di autrice di
parecchi libri di storia locale, tra cui “Il
borgo del Papa” (Montini), sono il bagaglio professionale che si porta appresso.
Attenta alla realtà, di cui interpreta i fatti
cercando di sdrammatizzare le situazioni più conflittuali, entra nella notizia ora
più con occhio obiettivo ora con quello
più critico, privilegiando in particolare il
sociale e l’ambiente. Talvolta troppo sognatrice in un mondo che non perdona
nulla, che non conosce la riconoscenza,
vede soprattutto il bicchiere mezzo pieno. Sull’onda degli “anta” trae da questa
esperienza gardesana un altro aspetto
del lavoro in redazione, ma pur sempre
caratterizzato dall’attenta osservazione
dell’evolversi dei tempi, e resta un riferimento per i più giovani ai quali concederebbe volentieri spazio e onori.
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Tullio Ferro
Instancabile “topo di biblioteca”, forte
di un lungo corso da cronista nel quale ha consumato mille paia di scarpe,
riporta alla luce il mondo che non c’è
più. Innamorato della Olivetti Lettera
22 tiene in gran dispetto il computer,
e al pari di un segugio va a scovare,
con pazienza e curiosità certosine,
documenti inediti, foto sbiadite e ingiallite, vicende d’altri tempi. Un’enciclopedia.
LA
LEGGE
LO STORICO
Pier Giuseppe Ramella
I suoi scritti ci portano a guardare la
“sua” città con occhi che non perdonano imperfezioni ed errori estetici.
L’architetto che vive in lui, quello dei
tempi dell’Architettura pre-sessantottina, si ribella al caos stilistico, al
cattivo gusto che, talvolta, deturpa gli
angoli delle “sue” piazze.
Fabio Volta
Chi non conosce quel simpatico avvocato che, tra una puntata al “Vaticano” e al “Mosquito”, riempie - è
proprio il caso di dirlo - con bonaria
semplicità il silenzio del salotto? Chi
non lo applaude, quando, sui banchi
del giudizio, in occasione dell’ormai
storico processo alla “vecchia”, rievoca una tradizione che sta svanendo
nei moderni costumi delle città. Più
volte ha scritto pezzi “romanzati”,
originali e ricchi di saggezza popolare, che fanno parte della sua profonda cultura, come è nel dna di chi vive
e lavora tra i codici.
Mario Marchioni e Giuseppe Re
due pezzi grossi della fiscalità. Commercialisti fra i più stimati a Desenzano si fanno notare per la profonda
professionalità e disponibilità ma
anche per le molteplici attività svolte
nel sociale.
Per aver intrecciato relazioni importanti anche oltre i Paesi europei Mario Marchioni, con i gemellaggi, ha
portato prima di ogni altro l’immagine della sua città oltre confine.
La puntualità e la precisione dei due
professionisti rappresentano una
guida sicura per i cittadini, ai quali
periodicamente si rivolgono per dare
quel contributo di sapere (a costo
zero) oggi particolarmente gradito.
L’
ARCHITETTO
Vittorio Cerini
Nel turismo ci è nato, e ci vive ogni
giorno. Ne conosce “vita morte e
miracoli” e indica le vie sulle quali
il Garda deve correre. Uomo di successo, sa bene quanto e come camminare per far sì che il lago più bello
d’Europa non perda il suo prezioso
“petrolio”.
IL TURISMO
Enzo Loiudice
Una penna acuminata, stridente, che
accende polemiche, critiche, ma che
resta coerente al suo “credo”, forte di
lunga e operosa esperienza europea,
da cui ha appreso di quale male stiamo morendo. Anche di una voce che
dissente dal coro abbiamo bisogno,
per non omologarci ai vincitori.
LA VOCE
DEL POPOLO
L’
ASSOCIAZIONISMO
AREA
BLU
95
Una squadra lunga 13 anni
Uno per tutti, tutti per uno! Dalla redazione alla grafica, passando per il gruppo commerciale,
la squadra che ora ogni quindici giorni fa uscire la rivista più diffusa sul territorio gardesano.
Genunzio Giunchi
Ora un ricordo per due cari ami-
Angelo Alessi, un monumento
ci/osservatori che con la loro
di bontà, intraprendenza e sen-
prematura scomparsa, hanno
so pratico di vita. Un esempio
fatto mancare l’arricchimento
per la sua umiltà e operosità,
culturale e sociale a servizio dei
mai stanco, sempre pronto ad
giovani. Genunzio Giunchi, filo-
intraprendere le sfide del tu-
sofo di grande arguzia e intel-
rismo per imboccare le strade
ligenza, ci ha intrattenuto con
praticabili,”mettendoci
scritti di altissimo valore cul-
solo la faccia”, ma soprattutto
turale, con perle di fantasia che
l’intelligenza.
forse ancora oggi riecheggiano
A loro, a due amici che avremo
in chi ha avuto il piacere di leg-
sempre nei nostri ricordi, va un
gerle sulla nostra rivista.
ringraziamento postumo.
96
non
Angelo Alessi
foto di Tiziano Reguzzi
Le Vie della Seta
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