Alcolismo - Dipartimento Politiche Antidroga
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Alcolismo - Dipartimento Politiche Antidroga
MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 Dipendenza da cannabis: dall’Italia uno studio che evidenzia le alterazioni nel cervello Spiga S., Lintas A., Migliore M., Diana M., Altered architecture and functional consequences of the mesolimbic dopamine system in cannabis dependence, Addiction Biology, 2010 May 11 (in press) N egli ultimi anni sono state prodotte numerose evidenze scientifiche che mostrano come il consumo di cannabis sia in grado di provocare modifiche strutturali e funzionali nel cervello e di produrre i sintomi caratteristici della dipendenza da sostanze d’abuso. L’astinenza da cannabinoidi infatti, produce una ipofunzionalità nel mesencefalo a livello dei neuroni dopaminergici che proiettano nel Nucleo Accumbens. In uno studio realizzato dal professor Marco Diana, responsabile del Laboratorio di Neuroscienze cognitive "G.Minardi" al Dipartimento Scienze del Farmaco dell’Università di Sassari, e collaboratori, un campione di ratti è stato sottoposto a segue a pag. 15... IN QUESTO NUMERO Introduzione .... pag. 2 Rapporti Epidemiologici .... pag. 10 ►Lettera alle Regioni: necessario valorizzare l’autonomia dei Dipartimenti delle Dipendenze e l’integrazione pubblico privato ►Indagine europea sull'alcol Linee Guida .... pag. 10 Editoriale .... pag. 3 ►Neuroscienze, le nuove frontiere della lotta alla dipendenza al servizio di tutti Aspetti Psico Socio Educativi .... pag. 4 ►Stati Uniti e tossicodipendenza: i pregiudizi sociali frenano il ricorso alle cure e ai trattamenti ► Spagna, sieropositività e lavoro, penalizzate le donne ►Alcol e adolescenti: la federazione americana dei pediatri rinnova l'allarme ►Alcol e marijuana nei giovani, i social network potrebbero influenzarne l'uso Diagnosi clinica e terapia .... pag. 6 ►Usa, dipendenza da oppioidi, si al trattamento con buprenorfina e naloxone nei giovani ►Il Samhsa identifica i principi efficaci del trattamento per la dipendenza ►Gli Stati Uniti mettono a punto le strategie per combattere l’astinenza da oppiacei ►Progetto MATCH, la motivazione in primo piano nel trattamento contro la dipendenza da alcol Epidemiologia .... pag. 8 ►Stati Uniti, uso incontrollato di farmaci, donne a rischio ►Consumi di metamfetamine tra i giovani omo sessuali inglesi, necessario incrementare i programmi di prevenzione ►Il Canada scopre che il consumo occasionale di cannabis crea ansia e depressione ►L’Inghilterra valuta le differenti terapie farmacologiche per la disintossicazione Farmacologia e Tossicologia .... pag. 11 ►Israele: il consumo di cocaina provoca lesioni alla pelle ►Dipendenza da ecstasy: dall'Australia una revisione sugli studi scientifici più recenti ►Cannabis: l’Olanda punta alla sensibilizzazione dei giovani sui rischi del consumo ►XII Congresso Internazionale di Tossicologia: i ricercatori puntano il dito contro la cocaina Neuroscienze .... pag. 13 ►Alcolismo: dall’India nuova tecnica di stimolazione cerebrale per combattere la dipendenza ►Alcol e droga: i disturbi del sonno favoriscono la dipendenza dei soggetti in trattamento ►La dipendenza da cocaina distrugge i neuroni del cervello ►L’america studia gli effetti della droga con la spettroscopia ►Neuroscience of Addiction: congresso nazionale a Verona Prevenzione .... pag. 16 ►Fumo di sigarette, le adolescenti più esposte al rischio ►Stati Uniti: mamme che fumano cattivo esempio per i figli ►Promozione e reinserimento lavorativo degli ex tossicodipendenti, scende in campo il progetto Reli Notizie dal DPA .... pag. 17 trategie e Management .... pag. 19 ►Stoccolma, definita la strategia europea contro la droga ►Unodc, la lotta alla droga si vince con il cacao ►Stati Uniti e metanfetamine: necessario incrementare politiche di contrasto ►Dipartimento Politiche Antidroga al via un nuovo percorso per la lotta alle tossicodipendenze Tecniche Analitiche .... pag. 20 ►Giappone e allucinogeni, ruolo chiave del metabolismo per identificarli ►Parigi: le analisi delle acque reflue rivelano la presenza di sostanze stupefacenti ►Il Giappone analizza nuovi allucinogeni denominati Fly ►La Nuova Zelanda studia la cannabis coltivata al chiuso Interviste .... pag. 22 Tecniche analitiche: metodi e strumenti per l’individuazione delle sostanze stupefacenti ►Prof.ssa Elisabetta Bertol - Università degli Studi di Firenze Policlinico Careggi ►Prof. Franco Tagliaro - Università degli Studi di Verona Policlinico G.B. Rossi, Verona Materiali di Prevenzione .... pag. 24 ►La Anti-Droga ►Anti–drug driving Controllo Traffico e Spaccio .... pag. 25 ►Relazione annuale 2009 della Direzione Centrale per i servizi Antidroga ►DCSA - Relazione Annuale 2009: Il ruolo della criminalità organizzata Planning Congressi .... pag. 27 Introduzione www.droganews.it Lettera alle Regioni: necessario valorizzare l’autonomia dei Dipartimenti delle Dipendenze e l’integrazione pubblico privato di Carlo Giovanardi D a qualche tempo circola sempre più insistentemente la voce secondo la quale al- cune regioni avrebbero intrapreso una serie di azioni tendenti a far confluire i Dipartimenti delle Dipendenze nei Dipartimenti di Salute Mentale. Per questo ho ritenuto opportuno, invitare le regioni con una lettera a prendere atto che, la questione era stata profondamente e lungamente analizzata e dibattuta durante la V Conferenza Nazionale sulle Droghe di Trieste con tutti gli addetti del settore e le organizzazioni scientifiche presenti, arrivando alla conclusione, riportata peraltro negli Atti finali di tale Conferenza, che l'indicazione strategica generale - condivisa da tutti gli operatori - fosse quella di mantenere distinti i due dipartimenti, considerate le diverse specificità e le necessità di organizzare risposte differenziate, anche se sicuramente integrabili per alcuni aspetti operativi, sulle due aree. Questo orientamento, presente anche a livello europeo va di pari passo con l'auspicato aumento degli investimenti e delle risorse messe a disposizione per la lotta contro la droga, che la V Conferenza Nazionale, concordemente peraltro con quanto previsto dal nostro Dipartimento, aveva segnalato con forza. Oltre a questo si ricorda che la realizzazione dei dipartimenti delle dipendenze, ancora non completamente eseguita da alcune regioni, fa parte di uno specifico atto di intesa del 21 Gennaio 1999 che necessariamente deve essere attuato. Pertanto, pur nel rispetto della piena autonomia di programmazione ed organizzazione dei propri servizi regionali, si chiede di prendere in considerazione queste indicazioni provenienti dalla già citata V Conferenza, al fine di valorizzare e supportare i Dipartimenti delle Dipendenze con una politica che preveda la loro autonomizzazione e responsabilizzazione diretta mediante forme organizzative che non sviliscano l’impegno fino ad oggi messo dagli operatori del settore sia pubblico che del privato sociale oltre che del volontariato. ■ Sen. Carlo Giovanardi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendeze e al servizio civile 2 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 www.droganews.it Editoriale Neuroscienze, le nuove frontiere della lotta alla dipendenza al servizio di tutti di Giovanni Serpelloni Drog@news Direzione del Progetto Giovanni SERPELLONI Elisabetta SIMEONI Pietro CANUZZI Alessandra LIQUORI O’NEIL ell’ambito delle attività del Dipartimento Direttore Responsabile Politiche Antidroga si è definito un obiet- Giovanni SERPELLONI tivo che riguarda la promozione e la rea- Comunicazione Istituzionale N lizzazione di studi e ricerche applicate in ambito Fiorella CALO' specialistico che hanno come area di intervento Coordinatori di Redazione e base di riferimento la disciplina delle neuro- Eugenio Francesco VALENZI Roberta TITO scienze ed in particolare del neuroimaging. I correlati neurali, funzionali e strutturali sono infatti oggi rilevabili attraverso nuove tecnologie come la PET, la fMRI, la VBM-MRI, che riportano evidenze in grado di condurre a nuovi modelli interpretativi e, sulla base di questi, quindi, a nuovi modelli di diagnosi, cura e riabilitazione nell’ambito delle dipendenze. Pertanto, si è dato il via ad un percorso che porti i Dipartimenti delle Dipendenze, i genitori, gli insegnanti, gli educatori, a poter disporre e ad acquisire nuove informazioni, ricerche e visioni in questo ambito, anche al fine di introdurre elementi di innovazione in un sistema sociale e sanitario che molto spesso si è trovato in condizioni di ritardo rispetto alla rapida evoluzione del fenomeno droghe e tossicodipendenza. Con i progressi scientifici fatti di recente ed il significativo cambio di mentalità del settore, siamo diventati sempre più consci della necessità di affrontare il consumatore di sostanze in maniera multidisciplinare. Ecco quindi che lo sviluppo di un approccio educativo, che prenda spunto dalle evidenze scientifiche, potrà essere di ausilio alle famiglie e a tutte le figure educative in generale che hanno un ruolo cruciale nella crescita professionale dei nostri operatori per il bene dei giovani e che possono contribuire, con le loro azioni ed il loro lavoro quotidiano, a prevenire quanto più possibile che questi ragazzi si avviino al mondo delle droghe e che le persone con dipendenza possano essere meglio curate e comprese nella loro malattia. Dobbiamo imparare anche ad osservare i nostri pazienti partendo dalle basi della neurofisiologia, della neuropsicologia e delle scienze sociali, avendo ben chiaro che dopo tutto questo potremmo avere informazioni più precise per tarare ed orientare meglio gli interventi terapeutici e riabilitativi integrati, siano Comitato Scientifico Giovanni ADDOLORATO Gian Maria BATTAGLIA Elisabetta BERTOL Corrado CELATA Luigi D’ONOFRIO Rachele DONINI Roberta FRIGHETTO Bruno GENETTI Teodora MACCHIA Roberto MOLLICA Felice NAVA Daniela ORLANDINI Fabrizio SCHIFANO Elisabetta SIMEONI Lorenzo SOMAINI Franco TAGLIARO Giada ZOCCATELLI Staff di Redazione Francesco ANDRIANI Paolo BERRETTA Luciana CASTELLINI Arianna CIOFFI Alessandro CIPOLLA Lorenza CRETAROLA Carlo DE LUCA Placido M. SIGNORINO Lorenzo TOMASINI Luisa VECCHIOCATTIVI Giulia VINCIGUERRA Staff Scientifico di Supporto Diana CANDIO Claudia RIMONDO Catia SERI essi farmacologici, educativi, psicologici e di integrazione sociale. Risulta chiaro che l’impostazione proposta non svaluta affatto questi aspetti ma anzi li valorizza ancora di più, inserendoli in un contesto scientifico che non può far altro che rendere ragione e meglio far apprezzare questi aspetti nel momento in cui se ne accettasse la verifica dell’efficacia. In altre parole e parlando per estremi, i Sert e le Comunità terapeutiche non possono più permettersi di essere da una parte dei veri e propri cronicari dove mantenere a volte le persone in uno stato di “quieta dispe- Supporto allo Sviluppo Grafico Riccardo DE CONCILIIS Sede della Redazione Dipartimento Politiche Antidroga Presidenza del Consiglio dei Ministri Via della Vite n.13 00187 Roma telefono +390667796350 fax +390667796843 email [email protected] razione” e dell’altra quasi totalmente inadeguati, sia per le improprie modalità diagnostiche che per le obsolete offerte terapeutiche, alle nuove esigenze di cura e riabilitazione. Da parte nostra pertanto la soluzione viene vista attraverso l’attivazione di un percorso innovativo su cui costruire le nuove strategie e i nuovi modi di Registrazione al Tribunale Civile di Roma Sezione per la Stampa e l’Informazione n. 409/2009 del 01.12.2009 di essere, organizzarsi e operare. ■ MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 3 Aspetti Psico Socio Educativi www.droganews.it Stati Uniti e tossicodipendenza: i pregiudizi sociali frenano il ricorso alle cure e ai trattamenti Kelly J.F., Westerhoff C.M. Does it matter how we refer to individuals with substance-related conditions? A randomized study of two commonly used terms, International Journal of Drug Policy 21 (2010) 202–207. n’ interessante analisi condotta da due psichiatri del serie di affermazioni rispetto alle quali esprimere la propria Massachusetts General Hospital di Boston, pubbli- opinione. Gli items indagavano come veniva percepito il cata sulla rivista International Journal of Drug Policy, problema tossicodipendenza e le cause, se il protagonista rivela come la terminologia utilizzata in riferimento a per- era percepito come una minaccia sociale in grado di con- sone con problemi di tossicodipendenza riesca ad influen- trollare l’uso della sostanza, e se dovesse ricevere un in- zare l’atteggiamento, anche di medici professionisti. Ad tervento punitivo o terapeutico. I risultati rivelano che i esempio, riferirsi a un individuo come "tossicodipendente" soggetti assegnati alla vignetta con la persona “tossicodi- o "persona con disturbo da uso di sostanze" evoca giudizi pendente” si mostravano d’accordo nel ritenere il perso- diversi sull’autoregolamentazione comportamentale (scelta naggio responsabile della propria condizione e, quindi, o impulso incontrollabile), sulla colpevolezza, sulla minac- favorevoli a prendere misure d’azione punitive nei loro con- cia sociale e sui provvedimenti da prendere di tipo legale o fronti. Pertanto, anche tra i professionisti altamente quali- terapeutico. ficati, L’indagine ha coinvolto circa 700 medici di salute mentale comunemente usati può evocare giudizi diversi, e il termine a cui è stato proposto un breve questionario con una vi- comunemente usato "tossicodipendente" può perpetuare gnetta che utilizzava una delle due terminologie, e una atteggiamenti stigmatizzanti. ■ U l'esposizione a questi due diversi termini Spagna, sieropositività e lavoro, penalizzate le donne Oliva J., Labour participation of people living with HIV/AIDS in Spain, Health Economics 2010, vol. 19(4):491-500. anni, ed ha valutato la partecipazione all'attività lavorativa utilizzando un modello probit su una vasta gamma di variabili socio-economiche e stili di vita. Essere maschio o femmina può essere un elemento di discriminazione che influisce sulla possibilità di trovare lavoro: in particolare, le donne risultano penalizzate e hanno una minore probabilità di lavorare rispetto agli uomini (-13,4%). Un’altra variabile significativa è il “fattore psicologico”: le persone che necessitano di un supporto per superare l’impatto derivante dalla scoperta dell’infezione, hanno minori possibilità el 2009, in Spagna, tra le persone sieropositive solo di occupazione (-14%). La condizione generale di salute il 48%risulta impiegato. Secondo uno studio con- gioca un ruolo importante e accresce del 25% le possibilità, dotto dal professor Oliva del centro CIBER di Epi- e i pazienti con una diagnosi recente (nei 12 mesi prece- demiologia e Salute Pubblica di Castilla La-Mancha, la denti l’indagine) hanno maggiori probabilità di trovare la- probabilità che tali persone trovino un lavoro varia signifi- voro (+11,2%). In conclusione, le politiche volte a cativamente in base alle condizioni di salute, al genere, al- migliorare il benessere delle persone sieropositive e la si- l’età, al livello di scolarizzazione. tuazione lavorativa dovrebbero essere multidisciplinari e ri- Lo studio pubblicato sulla rivista Health Economics ha coin- guardare non solo la salute e il lavoro, ma anche altri volto circa 3.400 pazienti con un’età compresa tra i 16-64 importanti aspetti sociali della vita di queste persone. ■ N 4 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 Aspetti Psico Socio Educativi Alcol e adolescenti: la federazione americana dei pediatri rinnova l'allarme www.droganews.it Alcol e marijuana nei giovani, i social network potrebbero influenzarne l'uso Committeee on Substance Abuse, Policy statement alcohol use by youth and adolescents: a pediatric concern, Pediatrics April 2010. Morgan E.M., Snelson C., Elison-Bowers P. Image and video disclosure of substance use on social media websites, Computers in Human Behavior 2010, In press. risultati della ricerca sullo sviluppo evolutivo e su come l'alcol colpisce il cervello degli adolescenti hanno dimostrato che gli adolescenti, con un uso problematico di alcol, utilizzano meno strategie per apprendere nuove informazioni e hanno capacità mnemoniche notevolmente ridotte, il cui deterioramento prosegue con l'uso continuato di alcol. Studi di neuroimaging su pazienti con patologie alcol correlate dall’adolescenza, hanno documentato una riduzione dei volumi dell'ippocampo e sottili alterazioni della materia bianca. Secondo un recente articolo pubblicato sulla rivista Pediatrics, il fenomeno deve essere arginato promuovendo un’azione sinergica che muova da diversi fronti. I pediatri, ad esempio, rivestono un importante ruolo per riconoscere i possibili fattori di rischio per l’abuso di alcol e altre sostanze psicoattive tra i giovani e per fornire eventuali brevi interventi e, quando necessario, gli opportuni riferimenti per il trattamento terapeutico. La comunità sanitaria deve promuovere inoltre un’integrazione dei programmi di prevenzione dell’uso di alcol nel sistema scolastico, già a partire dalla scuola elementare. È necessario anche responsabilizzare i media, al fine di collegare il consumo e l’abuso di alcol a conseguenze realistiche, al di là dei fini commerciali. Infine, sono necessarie ulteriori ricerche sulla prevenzione, sull’identificazione precoce, sulle modalità di gestione e di intervento sull’uso di alcol e altre sostanze da parte degli adolescenti, per migliorare gli interventi basati sulle evidenze scientifiche. ■ siti di comunicazione sociale come MySpace, Facebook e YouTube sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni, e sono molto frequentati dai giovani che si collegano da 2 – 4 volte al giorno per una media di 1-2 ore e mezza. Se da una parte la partecipazione a tali gruppi può favorire l’interazione con i coetanei e il processo di costruzione dell’identità, diversi studi hanno evidenziato l’esposizione degli utenti a contenuti che indurrebbero a comportamenti a rischio per la salute, tra cui rapporti sessuali non protetti ed uso di sostanze. Inoltre, la presenza di queste immagini potrebbe aumentare l'accettazione e l'interesse verso tali comportamenti a rischio. Un gruppo di ricercatori della Boise State University ha esaminato i contenuti relativi ad alcol e marijuana (immagini e video) disponibili sui principali social network e l’opinione e la percezione degli utenti rispetto a tali contenuti. L’indagine è stata condotta lungo due binari: sono state esaminate 150 raffigurazioni disponibili su MySpace e YouTube e sono stati intervistati circa 300 studenti universitari tra i 18-25 anni attraverso un questionario online. Quasi tutti gli studenti intervistati (92%) dichiarano di possedere un profilo sui social network; il 68% utilizza alcol, il 32% una volta a settimana; il 33% ha utilizzato marijuana, il 10% una volta a settimana. Le foto e i video ritraggono maschi e femmine, soli o in gruppo mentre fumano marijuana, bevono alcol o sono ubriachi. La maggioranza dei giovani internauti conosce il fenomeno, infatti i video vengono visti spesso, votati e commentati dagli utenti. Le immagini alcol correlate ritraggono per lo più gruppi di ragazze, mentre quelle sulla marijuana riguardano più spesso maschi soli. Emerge un atteggiamento di accettazione rispetto alle immagini alcol correlate, mentre nei confronti delle immagini collegate alla marijuana c’è meno approvazione perché si tratta di un comportamento illegale. ■ I MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 I 5 Diagnosi, Clinica e Terapia www.droganews.it Usa, dipendenza da oppioidi, si al trattamento con buprenorfina e naloxone nei giovani Woody, G.E., et al. Extended vs. short-term buprenorphine-naloxone for treatment of opioid-addicted youth: A randomized trial. 2010, vol 23, 1, 2003-2011, 2008 L a terapia di mantenimento per la dipendenza da oppiacei con buprenorfina e naloxone è efficace anche per i giovani. Questo il risultato di uno studio condotto dal Dott. George Woody del “Delaware Valley Node” del NIDA, che ha preso in esame alcuni giovani tra i 15 e i 21 anni che hanno seguito un programma di trattamento che preve- deva un supporto di counseling e una terapia farmacologica a base di buprenorfina e naloxone per 12 settimane. Seguendo tale programma, l'uso di droghe è decisamente più basso rispetto a coloro i quali seguono un programma di counseling e un regime di detossificazione per sole 2 settimane. Lo studio ha preso in esame giovani con un'età media di 19 anni che avevano abusato di oppiacei per circa un anno e mezzo. Dai risultati è emerso che il 55% aveva abusato principalmente di eroina per via iniettiva, il 35% di antidolorifici e il 10% di diversi tipi di oppiacei. I ricercatori hanno poi assegnato i pazienti, in maniera casuale, ai diversi tipi di trattamento: quello con buprenorfina e naloxone per sole 2 settimane e lo stesso per 12 settimane, il tutto accompagnato da un supporto di counseling per tossicodipendenti. I risultati dello studio, verificati attraverso l’esame delle urine per la ricerca degli oppiacei, hanno mostrato come la terapia estesa a 12 settimane sia maggiormente efficace rispetto a quella a breve termine. Tale efficacia è stata anche confermata dal fatto che i pazienti trattati per 12 settimane hanno richiesto con minor frequenza ulteriori trattamenti e hanno ridotto il consumo di altre droghe come cocaina e marijuana. I risultati suggeriscono che il trattamento a lungo termine con buprenorfina e naloxone risulti efficace anche per i giovani. ■ Il Samhsa identifica i principi efficaci del trattamento per la dipendenza Spotlight on Depiction of Health and Social Issues. Drug, Alcohol and Tobacco Use and Addiction. The Disease of 1+ 4, 4th Edition, Volume 1, 68-69. a tossicodipendenza è una malattia complessa ma curabile. Per molte persone questa L può diventare cronica, con possibili ricadute anche dopo lunghi periodi di astinenza ed è per questo che spesso la dipendenza può richiedere ripetuti trattamenti per aumen- tare gli intervalli tra le recidive e ridurre così la loro intensità fino al raggiungimento dell’astinenza. Per questo è importante accedere a trattamenti che siano adeguati e personalizzati a seconda delle diverse necessità al fine di raggiungere lo scopo comune: la guarigione. In un recente volume proposto dal SAMHSA dal titolo “Spotlight on Depiction of Health and Social Issues Drug, Alcohol and Tobacco Use and Addiction”, vengono identificati i principi efficaci del trattamento che dovrebbero costituire la base di ogni terapia. In particolare viene ricordato che ad ogni persona deve essere attribuito un programma specifico a seconda delle esigenze individuali compresa l’età, lo stato di salute, quello sociale e culturale e soprattutto il tipo di sostanza che ha generato la dipendenza. E’ importante inoltre individuare un programma ad hoc che aiuti a far fronte alle pressioni fisiche e psicologiche causate dalla dipendenza e che aiuti ad affrontare serenamente il problema, anche con la rete di amici e familiari che inevitabilmente vengono coinvolti. Tra i diversi principi di trattamento indicati il counseling e le terapie comportamentali, che combinati con i farmaci rappresentano un importante supporto al trattamento. Infine, i trattamenti efficaci contro la tossicodipendenza devono prevedere dei programmi di controllo per l’HIV/AIDS, l’Epatite B e C, la tubercolosi e le altre malattie infettive e fornire un consulenza per aiutare i pazienti a modificare o cambiare i comportamenti considerati a rischio di infezione. ■ 6 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 www.droganews.it Diagnosi, Clinica e Terapia Gli Stati Uniti mettono a punto le strategie per combattere l’astinenza da oppiacei Mateu-Gelaberta P., Sandovala M., Meylakhsb P. et al., Strategies to avoid opiate withdrawal: Implications for HCV and HIV risks, International Journal of Drug Policy 21 (2010) 179–185 U no degli aspetti più difficili per chi è dipendente da eroina è sicuramente il riuscire ad affrontare e a superare i sintomi causati dall’astinenza. La gravità e la durata di tali sintomi è maggiore tra coloro che fanno uso di eroina per via iniettiva ed è accentuato se oltre all’eroina si unisce l’uso di cocaina. I consumatori di droga durante l'asti- nenza sono più esposti ai rischi di pratiche iniettive pericolose che possono esporlo al contagio dei virus dell'HIV e dell’HCV. Questo studio americano, pubblicato sull’ International Journal of Drug Policy, analizza come l’astinenza de eroina possa accrescere il rischio di contagio per infezione da HIV e/o HCV e discute a proposito delle strategie da adottare per ridurre al minimo tali rischi. I ricercatori hanno intervistato 32 tossicodipendenti per via iniettiva che hanno fatto uso di droga per 8-15 anni (21 senza infezioni HIV e HCV; 3 infetti da HIV e HCV e 8 infetti solo da HCV) investigando in maniera approfondita sulle diverse storie di vita, sulle modalità di assunzione e sul comportamento relativo al consumo di droga nel corso del tempo. Da queste interviste è emerso che l’astinenza, oltre ad aumentare il rischio di pratiche iniettive pericolose, può portare all’aumento delle probabilità di frequentare ambienti a rischio e di praticare lo scambio di siringhe con partner infetti. É dunque importante attuare delle strategie che aiutino il tossicodipendente a collaborare facendosi assistere con i giusti trattamenti, anche attraverso un’intensa disciplina in merito alla somministrazione del farmaco, e tenendo sempre presente che i periodi di astinenza possono aumentare il rischio di pratiche iniettive pericolose. ■ Progetto MATCH, la motivazione in primo piano nel trattamento contro la dipendenza da alcol Witkiewitz K., Hartzler B., Donovan D., Matching motivation enhancement treatment to client motivation: re-examining the Project MATCH motivation matching hypothesis, Addiction, 14May 2010, in print. o stimolo al cambiamento è considerato molto importante nel trattamento della dipendenza da alcol. La terapia per il miglioramento motivazionale (MET), progettata per accrescere la spinta verso il cambiamento, ha dimostrato di essere efficace nel trattamento della dipendenza non solo dall’alcol ma anche da droghe. In particolare, questo studio americano esamina le diverse ipotesi motivazionali del Progetto MATCH attraverso l’utilizzo di tecniche analitiche che individuano le variazioni delle abitudini comportamentali legate al consumo di alcol. Sono stati coinvolti 1.726 pazienti (952 ambulatoriali e 774 analizzati a seguito del tratta- L MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 mento) provenienti da 10 diverse unità di ricerca clinica attribuiti con criterio casuale a 3 diversi tipi di trattamento della durata di 3 mesi ciascuno. I risultati hanno fornito un forte sostegno all’importanza della motivazione come spinta per il cambiamento e la conseguente astinenza dall’alcol. Infatti, la maggior parte degli individui di sesso femminile presi in esame nel periodo post-terapeutico che presentavano una scarsa motivazione di base, raggiungevano risultati migliori se assegnati a dei trattamenti per il miglioramento motivazionale (MET) rispetto a coloro che venivano assegnati a trattamenti cognitivo comportamentali (CBT). Al contrario tra gli uomini presi in esame, è stato riscontrato che quelli con una scarsa motivazione di base e una forte dipendenza da alcol assumevano bevande alcoliche più frequentemente se assegnati al MET, rispetto a coloro che seguivano il programma CBT. Sulla base di tali risultati, i ricercatori hanno concluso che gli individui con scarsa motivazione possono trarre maggior beneficio da programmi di miglioramento motivazionale rispetto agli interventi di tipo cognitivo-comporta mentale. ■ 7 Epidemiologia www.droganews.it Stati Uniti, uso incontrollato di farmaci, donne a rischio Coben, J.H., Davis, S.M., Furbee, P.M., Sikora, R.D., Tillotson, R.D., Bossarte, R.M., Hospitalizations for Poisoning by Prescription Opioids, Sedatives, and Tranquilizers, American Journal of Preventive Medicine 2010, 38(5), pp. 517-524 opo gli incidenti stradali, la prin- sull’assistenza sanitaria americana benzodiazapine. I ricoveri coinvolgono cipale causa di morte acciden- contenente informazioni relative a più più frequentemente donne di mezza tale in America è la morte per di 8 milioni di ricoveri l’anno. I risultati età che risiedono in un contesto ur- avvelenamento; negli ultimi anni i de- hanno evidenziato che, dal 1999 al bano e nella maggior parte dei casi cessi sono notevolmente aumentati e 2006, i ricoveri per intossicazione sono dovuti ad avvelenamenti acci- la maggior parte di questo incremento acuta da oppiacei, sedativi e tranquil- dentali, sebbene molte volte non si rie- è riconducibile alle overdose fatali da lanti ottenuti con la prescrizione me- sca a stabilire l'intento. Sono emerse farmaci, narcotici o sedativi. L'obiettivo dica sono aumentati del 65%, mentre significative differenze tra i generi per dello studio pubblicato recentemente nello stesso periodo gli avvelenamenti quanto riguarda l'intenzionalità dell'av- dall'American Journal of Preventive da altri farmaci sono aumentati del velenamento: gli uomini sono ricove- Medicine, è quello di analizzare le ca- 33%; inoltre, mentre le intossicazioni rati con maggiore probabilità per un ratteristiche dei ricoveri per avvelena- accidentali causate da questi ed altri abuso accidentale di farmaci, le donne mento in America dal 1999 al 2006, medicinali sono in aumento rispettiva- invece per overdose volontarie. In con- concentrando particolare attenzione mente del 37% e del 21%, quelle vo- clusione, i ricercatori sottolineano la sulle intossicazioni da oppiacei, seda- lontarie sono cresciute addirittura del necessità che medici, farmacisti, assi- tivi e tranquillanti con obbligo di ricetta 130% per i primi e del 53% per gli altri. curazioni sanitarie e autorità governa- medica. I ricercatori hanno utilizzato i L'incremento maggiore del numero di tive si impegnino sempre di più per dati contenuti nel Nationwide Inpatient ricoveri è stato osservato per l'avvele- cercare di limitare questo fenomeno in Sample, uno dei principali database namento, volontario e involontario, da continuo aumento. ■ D Consumi di metamfetamine tra i giovani omosessuali inglesi, necessario incrementare i programmi di prevenzione Bonell, C.P., Hickson, F.C.I., Weatherburn, P., Reid, D.S., Methamphetamine use among gay men across the UK, International Journal of Drug Policy 2010, 21(3) pp.244-246 l consumo di metamfetamine tra i maschi omosessuali desta numerose preoccupazioni non soltanto per i danni fisici e psicologici che comporta l’utilizzo di tale sostanza, ma anche per l’associazione con comportamenti sessuali a rischio con la conseguente possibilità di contrarre o trasmettere l’infezione da HIV. L’obiettivo di uno studio inglese teso a valutare la prevalenza del consumo di metamfetamine tra i gay nelle diverse regioni del Regno Unito. L’indagine ha coinvolto 6155 maschi omosessuali maggiori di 14 anni, residenti in Gran Bretagna che, hanno dichiarato di aver avuto rapporti sessuali durante l'anno precedente la rilevazione. Le variabili considerate per lo studio sono state: l’età, l'autorità locale di residenza, l'effettuazione o meno del test HIV e, riferendosi all’ultimo anno, il numero di partners maschili, i rapporti sessuali non protetti e il consumo di metamfetamine (in particolare la "crystal meth", metamfetamina in cristalli, che sembra avere l’effetto di ridurre le inibizioni e accrescere il livello delle prestazioni fisiche). I risultati hanno mostrato che nella città di Londra il consumo di metamfetamine è pari al 7,8%, mentre nelle altre regioni del Regno Unito non supera il 3,5%. In generale, il consumo è più elevato tra i soggetti con un’età compresa tra i 30-49 anni mentre è particolarmente basso negli uomini con più di 50 anni; inoltre il consumo risulta maggiore tra i soggetti HIV positivi rispetto a coloro che sono risultati negativi o che non hanno mai effettuato il test (questo si verifica in tutte le Regioni del Regno Unito ad eccezione del nord Inghilterra, della Scozia e dell’Irlanda del Nord). Infine, il consumo di metamfetamine è risultato associato anche ad un elevato numero di partners (5 o più) in tutte le Regioni considerate ad eccezione della Scozia e dell’Irlanda del Nord. Lo studio conclude che il consumo di metamfetamine tra gay è un problema reale, per questo motivo è necessario intensificare le misure di prevenzione selettiva mirata. ■ I 8 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 Epidemiologia www.droganews.it Il Canada scopre che il consumo occasionale di cannabis crea ansia e depressione Cheung, J.T.W., Mann, R.E., Ialomiteanu, A, Stoduto, G., Vhan, V., Ala-Leppilampi, K., Rehm, J., Anxiety and Mood Disorders and Cannabis Use, The American Journal of Drug and Alcohol Abuse 2010, 36(2), pp.118-122 L ’obiettivo di questo studio realizzato in Canada è quello di analizzare la relazione tra il consumo di cannabis e il rischio di sviluppare stati d’ansia e disturbi dell’umore (AMD). I dati si basano sui risultati di 14531 interviste telefoniche raccolte nel periodo che va dal 2000 al 2006 dal Centre for Addiction and Mental Health (CAMH) Monitor survey, un’indagine telefonica mensile condotta sui cittadini maggiorenni dell’Ontario. Le variabili considerate nell’analisi sono state: la presenza di AMD (valutata utilizzando il General Health Questionnaire nella versione composta da 12 item) il sesso, l’età, il livello di istruzione, il reddito familiare e i problemi con l’alcol. Per quanto riguarda il consumo di cannabis negli ultimi dodici mesi precedenti la rilevazione, in base alla frequenza di utilizzo sono state determinate 5 diverse categorie: nessun utilizzo, meno di una volta al mese ma almeno una volta l’anno, meno di una volta a settimana ma almeno una volta al mese, meno di una volta al giorno ma almeno una volta a settimana e quasi ogni giorno fino a più volte durante lo stesso. I risultati hanno evidenziato che l’8,9% degli intervistati ha sofferto di AMD, soprattutto le donne con un’età compresa tra i 30 e i 39 anni, che non hanno terminato le scuole superiori e che dispongono di un basso reddito familiare. Anche in problemi legati all’alcol sono risultati associati in maniera significativa a tali disturbi. Per valutare l’impatto del consumo di cannabis sugli AMD è stato applicato un modello di regressione logistica controllando per i fattori di confondimento quali le variabili demografiche e l’abuso di alcol. Confrontati con i soggetti che negli ultimi dodici mesi non hanno mai fatto uso di cannabis, sono maggiormente a rischio di AMD sia coloro che fanno un uso molto frequente di tale sostanza (OR=2,05) sia i soggetti che la consumano solo di rado (OR=1,43). Questi risultati suggeriscono, quindi, che la cannabis può provocare stati di ansia e depressione anche se consumata in maniera occasionale. ■ L’Inghilterra valuta le differenti terapie farmacologiche per la disintossicazione Meader, N., A comparison of methadone, buprenorphine and alpha2 adrenergic agonists for opioid detoxification: A mixed treatment comparison meta-analysis, Drug and Alcohol Dependence 2010, 108(2) pp.110-114 L 'approccio farmacologico più diffuso per la disintossicazione da oppiacei si basa sulla somministrazione di dosi scalari di farmaci sostitutivi come il metadone e la buprenorfina. In alternativa possono essere utilizzati gli agoni- sti alpha2 adrenergici che hanno la proprietà di sopprimere i sintomi dell’astinenza da oppiacei che compaiono al momento in cui il paziente interrompe l’assunzione di eroina. L'obiettivo di questa revisione sistematica realizzata in Inghilterra è appunto quello di confrontare l'efficacia delle diverse terapie per la disintossicazione da oppiacei: metadone, buprenorfina, clonidina e lofexidina. La ricerca in letteratura è stata effettuata sulle seguenti basi di dati: CENTRAL, CINAHL, Embase, HMIC, Medline and PsycINFO ed ha portato all’identificazione di 23 studi che hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi e relativi ad un totale di 2112 soggetti. I risultati hanno evidenziato che la buprenorfina è più efficace della clonidina (OR=3,95), della lofexidina (OR=2,64) e molto probabilmente più efficace del metadone (OR=1,64), anche se gli intervalli di credibilità suggeriscono un ampio margine di incertezza; il metadone è più efficace della clonidina (OR=2,42) e probabilmente anche della lofexidina (OR=1,62) e infine la lofexidina è probabilmente più efficace della clonidina (OR=1,50), ma anche in questo caso gli intervalli di credibilità sono molto distanti. Tra tutti i farmaci sostitutivi considerati, la buprenorfina ha la più alta probabilità (85%) di essere il trattamento più efficace fra tutti, seguita dal metadone (12%), dalla lofexidina (2,6%) e dalla clonidina (0,001%). ■ MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 9 Rapporti Epidemiologici www.droganews.it Indagine europea sull'alcol European Union Commission Public Health L ’Eurobarometro ha pubblicato questo rapporto sulla base di un'indagine condotta nel 2009 che ha coinvolto 27.000 cittadini europei, rileva un consumo invariato rispetto al precedente monitoraggio effettuato nel 2006. Il 76% dei partecipanti ha dichiarato di aver assunto alcol nei precedenti 12 mesi (75% nel 2006), e l’88% ha riportato un consumo negli ultimi 30 giorni, anche in questo caso la variazione rispetto al 2006 è minima (87%). Il consumo ripetuto in una settimana fino a tre volte, riguarda circa il 75% dei partecipanti. I giovani tra i 15 e i 24 anni hanno molto più probabilità (25%) di consumare cinque o più drink in una serata rispetto alle persone di età superiore (11%), ciò pone i giovanissimi in una posizione di rischio maggiore derivante dalla pratica del binge drinking. ■ Linee Guida L’alcol e l’assistenza sanitaria primaria. Linee guida cliniche per l’identificazione e l’intervento breve Istituto Superiore di Sanità Linee guida per la valutazione delle nuove sostanze psicoattive Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze ubblicato dall'EMCDDA questo documento (Risk as- P sessment of new pychoactive substances - operatine guidelines), fornisce delle metodologie e delle procedure di base per effettuare una valutazione dei rischi. ’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione Queste linee guida sono una revisione delle precedenti con il Centro Alcologico Regionale della Regione To- pubblicate nel 1999 (Guidelines for the risk assessment of scana, attraverso il Gruppo di Lavoro IPIB presenta new synthetic drugs). L questo volume basato sulla traduzione in lingua italiana e I capitoli di questa nuova pubblica- l’adattamento del testo “Alcohol and Primary Health Care: zione identificano il concetto di ri- Clinical Guidelines on Identification and Brief Interventions” schio, dandone una definizione ed prodotto nel 2005 da Peter Anderson, Antoni Gual e Joan una valutazione, e offrono un qua- Colom in rappresentanza dei membri del Progetto PHEPA dro concettuale entro cui analiz- (Primary Health Care European Project on Alcohol). zarlo, prendendo in considerazione Lo scopo di queste linee guida è di riassumere l'evidenza gli elementi correlati al consumo delle sostanze. Si pone del danno alcol-correlato descrivendo anche l'alcoldipen- anche l'accento per identificare le voci per la valutazione denza ed il modo di gestirla, al fine di fornire al personale dei rischio, specificandone le variabili chiave e gli elementi sanitario impegnato negli ambiti di assistenza primaria, di prova e fornendo altresì una descrizione dal punto di adeguate conoscenze per poter fronteggiare i casi mag- vista fisico, chimico e farmacologico delle sostanze sotto- giormente problematici che richiedono un supporto spe- poste a valutazione. Infine, la pubblicazione offre una va- cialistico. ■ lutazione sui rischi sanitari e sociali delle nuove sostanze psicoattive ed esamina il coinvolgimento della criminalità organizzata e le possibili misure di controllo. ■ 10 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 www.droganews.it Farmacologia e Tossicologia Israele: il consumo di cocaina provoca lesioni alla pelle Portugal-Cohen M., Numa R, Yaka R.,Kohen R., Cocaine induces oxidative damage to skin via xanthine oxidase and nitric oxide sinthase, Journal of dermatological science, 2010 May; 58(2): 105-12 I l forte consumo di cocaina può provocare manifestazioni cutanee indesiderate. Un effetto collaterale noto ai medici ma del quale non è ancora stato spiegato il meccanismo. Per questo un gruppo di ricercatori israeliani ha condotto uno studio, sui ratti e in vitro, per scoprire come una somministrazione sistemica di cocaina influisca sugli equilibri della pelle dei consumatori di questa sostanza. Dalla ricerca è emerso chiaramente che la cocaina provoca l’ossidazione della pelle attraverso il coinvolgimento degli enzimi ossido nitrico sintasi inducibili (iNOS) e xantina ossidasi (XO), diminuisce la totale capacità di “pulizia”, così come riduce il glutatione (GSH) e l’acido ascorbico, tutti meccanismi adibiti alla rimozione di agenti ossidanti. Tramite il modello in vitro (utilizzando cellule HaCat, che riproducono i cheratinociti umani), i ricercatori hanno scoperto che una concentrazione di cocaina di 2 mM per 24 ore aumenta nettamente la formazione di radicali superossidi e perossidi. Tutto questo si riflette in una aumentata ossidazione dei tessuti che, quindi, vengono danneggiati. L’utilizzo di inibitori degli iNOS e della xantina ossidasi invece, combatte questi effetti, evidenziano gli studiosi. Lo studio, realizzato presso l’Institute of Drug Research della Hebrew University di Gerusalemme, indica per la prima volta che la cocaina, data la sua abilità di aumentare lo stress ossidativo, comporta variazioni metaboliche della pelle, provocando lesioni cutanee. ■ Dipendenza da ecstasy: dall'Australia una revisione sugli studi scientifici più recenti Degenhardt L., Bruno R., Topp L., Is ecstasy a drug of dependence?, Drug and Alcohol Dependence, 107 (2010) 1-10 e in passato la dipendenza da altre droghe. ecstasy non era stata consi- Tra gli studi presi in esame, gli au- derata come possibile, più di tori ricordano tre casi descritti nel recente, i resoconti dei consumatori 1999, riguardanti soggetti che se- hanno dimostrato consapevolezza gnalavano i disturbi tipici della di- riguardo ai problemi effettivi legati pendenza da droghe: tolleranza agli all’uso di questa sostanza. effetti della sostanza; impiego di Questa revisione, realizzata da un molto tempo della propria giornata team di ricercatori australiani, passa nel consumo e nella ricerca della in rassegna gli studi scientifici sulla droga; rifiuto di altre attività; perce- dipendenza da MDMA o “ecstasy”. zione dei danni legati alla propria di- cipalmente su strumenti inizialmente Negli studi sulla struttura della di- pendenza di progettati per la misurazione della pendenza da ecstasy nell’uomo, è superarla. Altri studi piu’ recenti dipendenza da altre droghe. I ricer- emerso che essa può essere diffe- hanno esaminato la struttura della catori concludono sottolineando la rente rispetto a quella da sostanze dipendenza da ecstasy rilevando necessità di approfondire le cono- come l’alcol, le metamfetamine e gli che, in contrasto con la dipendenza scenze sulle caratteristiche specifi- oppioidi e che i fattori correlati con da altre sostanze, essa ha una strut- che della dipendenza da ecstasy, l’aspetto comportamentale e con tura bi-fattoriale: “uso compulsivo” e con ricerche che tengano conto quello psicologico della ricompensa “uso crescente”. Dalla rassegna anche degli effetti subacuti provocati possono avere un ruolo più impor- emerge che gli studi sulla dipen- dall’ecstasy. tante per questa sostanza che per denza da ecstasy sono basati prin- S MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 e vani tentativi ■ 11 Farmacologia e Tossicologia www.droganews.it Cannabis: l’Olanda punta alla sensibilizzazione dei giovani sui rischi del consumo I. D e Vr ies , C. Hunau l t , A. Van Ri el , J. M aul enbe l t , C a n n a b i s a c u t e a n d c h r o n i c e f f e c t s – t h e d u t c h e x p e r i e n ce , To xi cology Le tters, vo lum e 196 – s upplem ent 1, 17 J uly 2 0 1 0 , a b s t r a c t s o f t h e X I I I n t e r n a t i o n a l C o n g r e s s o f To x i c o l o g y, p . S 15 N el 2008, il Dutch Coordination Center per la Valutazione e il Monitoraggio delle droghe (CAM) ha eseguito una valutazione dei rischi associati al consumo di cannabis in Olanda, includendo un esame sui pericoli per la salute e su quelli correlati con l’ordine pubblico e col coinvolgimento del crimine organizzato. Un’attenzione speciale è stata riservata ai rischi della cannabis con alte concentrazioni di THC, al ruolo di questa sostanza nello sviluppo dei disordini psichiatrici e all’aumento osservato delle richieste di cura per la dipendenza. Dall’analisi è emerso che la tossicità della cannabis include effetti quali nausea, vomito, ipertensione, tachicardia, intorpidimento e sonnolenza. Inoltre, i consumatori di cannabis che fumano sigarette contenenti elevate dosi di THC (oltre i 69 mg), mescolata con tabacco, hanno mostrato una relazione diretta tra la dose di THC e la concentrazione della stessa sostanza nel sangue. L’aumento dei livelli di THC nel sangue provoca un aumento della frequenza cardiaca, dell’indebolimento cognitivo e psicomotorio e degli effetti soggettivi. I ricercatori hanno anche osservato che l’uso di cannabis può contribuire alla comparsa di disturbi psicotici, specialmente nei soggetti vulnerabili e giovani che hanno già avuto sintomi psicotici o hanno una storia familiare di disturbi psicotici, ed è correlato ad un aumento del rischio di sviluppare depressione. Alcuni consumatori di cannabis, infine, diventano dipendenti da questa. L’analisi si conclude sottolineando la necessità di accrescere nei giovani la consapevolezza del rischio per la salute legato all’uso di cannabis.■ XII Congresso Internazionale di Tossicologia: i ricercatori puntano il dito contro la cocaina H. Robert, Cocaine - Why is so lethal?, Toxicology Letters, volume 196 - supplement 1, 17 July 2010, abstract of the XII International Congress of Toxicology, p. S14 a cocaina è tra le più letali si terrà in luglio a Barcellona (Spa- funzione può influenzare ampia- sostanze d’abuso la cui tos- gna). Gli studiosi ricordano che tra mente le risposte individuali alla sicità è data dalla modula- i tre percorsi metabolici principali droga. Il trattamento corrente per zione degli aminoacidi eccitatori, della cocaina, quello della coline- intervenire nei casi di tossicità da dalla stimolazione del sistema ner- sterasi plasmatica (PChE) è stato cocaina è principalmente una tera- voso centrale e dal blocco della ri- ampiamente studiato. Dato che pia di supporto che include seda- captazione delle catecolamine. Se quest’ultima ha un ruolo non chiaro zione e rianimazione, con l’uso combinate, queste proprietà pro- nella vita normale, ampie varia- occasionale ducono la sindrome tossica simpa- zioni nell’attività di PChE sono Nuove terapie hanno come obiet- tomimetica che ha, tra i propri state descritte in individui clinica- tivo le colinesterasi nel tentativo di sintomi, ipertensione, tachicardia, mente normali. Inoltre, la PChE è “indirizzare” il metabolismo della ipertermia e agitazione psicomoto- inibita da una varietà di farmaci e cocaina verso metaboliti non tos- ria. tossine e ampiamente influenzato sici. Nonostante questo approccio Lo sostiene un gruppo di ricercatori dallo stato nutrizionale. Poiché la sia scientificamente interessante, della School of medicine di New colinesterasi plasmatica controlla il concludono gli studiosi, non è an- York, rappresentanti dal professor solo percorso che trasforma la co- cora chiaro se esso può essere ap- H. Roberta al prossimo Congresso caina in un metabolita non tossico, plicato a eventi clinici. Internazionale di Tossicologia, che sottolineano i ricercatori, la sua L 12 di vasodilatatori. ■ MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 www.droganews.it Neuroscienze Alcolismo: dall’India nuova tecnica di stimolazione cerebrale per combattere la dipendenza Mishra BR, Nizamie SH, Das B, Praharaj SK. Efficacy of repetitive transcranial magnetic stimulation in alcohol dependence: a sham-controlled study. Addiction. 2010 Jan;105(1):49-55. a Stimolazione Magnetica Tran- ving Questionnaire (ACQ-NOW) in tre scienziati hanno constatato che la scranica (TMS) è una tecnica di diversi momenti (prima delle stimola- rTMS ad alta frequenza nella DLPFC stimolazione cerebrale non-chi- zioni, subito dopo l’ultima sessione, destra ha significativi effetti anti-cra- rurgica che sembra avere le poten- dopo un mese dalle stimolazioni). Gli ving nella dipendenza dall’alcol. L zialità per aiutare pazienti con dipendenza da sostanze nella disintossicazione. Gli studi relativi al trattamento con la TMS di pazienti con dipendenza da sostanze non sono ancora molti ma è già stata pubblicata lo scorso anno una prima revisione sull’argomento. I ■ Alcol e droga: i disturbi del sonno favoriscono la dipendenza dei soggetti in trattamento lavori precedenti, avevano già preso in considerazione soggetti con dipendenza Kirk J. Brower , Brian E. Perron. Sleep disturbance as a universal risk factor for relapse in addictions to psychoactive substances. Medical Hypotheses 74 (2010) 928–933 da nicotina e soggetti cocainomani. Sulla scia di quanto è emerso in precedenza, attraverso questo ultimo studio indiano, recentemente pubblicato, si è tentato di ridurre l’uso o il D urante il trattamento di disintossicazione da sostanze psicoattive, la ricaduta del paziente verso la dipendenza rappresenta una momento di grande frustrazione sia per la persona stessa sia per gli operatori del servizio di cura. Da sempre i ricercatori nel settore della tos- craving per la sostanza utilizzando la sicodipendenza hanno cercato di spiegare quali siano i fattori psicosociali Stimolazione Magnetica Transcranica che favoriscono le ricadute. Alcuni studi hanno recentemente spostato l’at- ripetitiva (rTMS) ad alta frequenza tenzione sui predittori biologici che potrebbero favorire le ricadute verso la sulla corteccia prefrontale dorsolate- tossicodipendenza. Questa linea di ricerca ha investigato in particolare il rale (DLPFC). L’ipotesi alla base è collegamento tra disturbi del sonno e rischio di ricadute in persone alcol- che eccitando la DLPFC, e quindi au- dipendenti. I ricercatori Kirk Brower e Brian Perron dell’Università del Mi- mentando la sua attività, essa do- chigan hanno ipotizzato, da un’analisi della letteratura scientifica, comuni vrebbe attivarsi di più per aumentare processi neurobiologi e psicosociali nella dipendenza dall’alcol e i circuiti la sua capacità di controllo, quindi in fisiologici del sonno. Gli autori ritengono che questo legame sia alla base pazienti dipendenti da sostanze, per- anche di altri tipi di dipendenza. Nello specifico, i disturbi del sonno (come mettere di fronteggiare il craving. I ri- insonnia, ipersonnia o sogni vividi) rappresentano l’unico gruppo di sintomi cercatori hanno svolto uno studio comuni nelle persone con dipendenza da cocaina, alcol, oppio, amfeta- controllato (vs. placebo), a singolo mine, nicotina e sedativi. Proprio i disturbi del sonno in queste persone fa- cieco. L’esperimento ha coinvolto 45 voriscono la ricaduta dopo un periodo di astinenza dalla sostanza. Gli alcolisti, di cui 30 hanno ricevuto la autori ipotizzano che i sintomi clinici presenti durante l’astinenza, come i di- vera stimolazione e 15 il placebo. I sturbi del sonno, i sentimenti negativi e il craving, siano la manifestazione soggetti hanno ricevuto 10 sessioni di anormal it à neurobiologiche comuni nella dipendenza da diverse so- giornaliere sulla stanze. La presenza di disturbi del sonno anche nel paziente tossicodi- DLPFC di destra. Per misurare la gra- pendente in trattamento può quindi essere considerato un fattore vità del craving per l’alcol è stato prognostico del risultato del trattamento stesso. ■ di stimolazione somministrato ai soggetti l’Alcol Cra- MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 13 www.droganews.it Neuroscienze La dipendenza da cocaina distrugge i neuroni del cervello Ian Maze et al. Essential role of the Histone Methyltransferase G9a in cocaine-induced plasticity, Science 2010, 327:213-216 a cocaina induce alterazioni nel- che agisce a livello dei neuroni del NA, droga. I ricercatori hanno sottoposto un l’espressione cam- i quali diventano maggiormente sensi- gruppo di giovani ratti a ripetute dosi di biando in modo permanente la bili all’azione a lungo termine della cocaina e lo hanno confrontato con un L genetica morfologia e il comportamento dei neu- gruppo di controllo esposto invece ad roni. Il team di ricerca del dottor Ian acqua salina. Nei ratti esposti a cocaina Maze del Mount Sinai School of Medi- i ricercatori hanno trovato che l’enzima cine di New York ha scoperto nei ratti G9a nel NA è coinvolto nella regola- che l’uso cronico di cocaina riduce un zione dell’espressione genica dei neu- enzima specifico, il Histone Methyltran- roni. Dopo ripetute somministrazioni di sferase (G9a) in una regione sottocor- cocaina si verifica una repressione del- ticale del cervello chiamata nucleo l’enzima che da origine ad un’aberrante accumbens (NA). Gli autori hanno sco- forma di plasticità dendritica, promuo- perto che proprio la riduzione dell’en- vendo la preferenza verso la sostanza. zima G9a in questa regione cerebrale Questi risultati aumentano la cono- regola l’induzione della cocaina. L’as- scenza delle basi biologiche della di- sunzione della sostanza stupefacente pendenza da droghe per lo sviluppo di porta ad una diminuzione dell’enzima trattamenti più efficaci. ■ L’america studia gli effetti della droga con la spettroscopia S.C. Licata, P.F. Renshaw Neurochemistry of drug action. Insights from proton magnetic resonance spectroscopic imaging and their relevance to addiction. New York Academy of Sciences 1187 (2010) 148–171 L a 1H-MRS è un metodo di studio neuroradiologico non invasivo che permette la misurazione di particolari composti o metaboliti nel tessuto di interesse. Nel cervello, la 1H-MRS fornisce informazioni metaboliche del tessuto analizzato, all'interno di un volume definito di interesse. E’ da tempi relativamente recenti che la 1H-MRS è stata utilizzata anche nella ricerca sull’abuso di sostanze, e inizia ad essere riconosciuta come valida integrazione degli strumenti di imaging cerebrale (MRI, PET, SPECT). Dalla ricerca pubblicata, risulta che gli studi sull’abuso di droghe con 1 H MRS hanno identificato cambiamenti biochimici nel cervello. Le alterazioni più costanti tra le varie classi di sostanze sono la riduzione del l’N-Acetil-aspartato (NAA) e l’aumento del mio-inos itolo (mI). L’NAA viene considerato un indice del buon funzionamento dei neuroni; la sua scomparsa è infatti legata alla morte neuronale. Il mI, invece, è una molecola semplice che agisce come regolatore del volume cellulare. Emergono, inoltre, grandi variazioni anche nei livelli di colina (Cho), un indice dello stato di degradazione delle membrane , di creatina (Cr) un indice del metabolismo energetico cerebrale , e di vari aminoacidi . Questi studi forniscono la prova che le sostanze d’abuso possono avere un profondo effetto sulla salute dei neuroni, sul metabolismo energetico, sui processi infiammatori, sul turnover della membrana cellulare, e sulla neurotrasmissione. Questi cambiamenti biochimici possono essere alla base della neuropatologia nel tessuto cerebrale che dà poi origine ai deficit cognitivi e comportamentali associati alla tossicodipendenza. ■ 14 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 Neuroscienze www.droganews.it Neuroscience of Addiction: congresso nazionale a Verona Dronet S i terrà a Verona i prossimi 8 - 9 giungo un convegno dedicato all’approfondimento del ruolo delle neuroscienze nell’ambito delle dipendenze, dal titolo “Neurobiologia, neuroimaging e aspetti educativi delle dipendenze”.Il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha attivato una serie di collaborazioni internazionali con importanti istituti di ricerca per la promozione e la realizzazione di studi e ricerche applicate in ambito specialistico, che hanno come area di intervento e base di riferimento la disciplina delle neuroscienze. Le neuroscienze, attraverso sofisticate tecnologie di neuroimaging, forniscono infatti evidenze degli effetti derivanti dal consumo di sostanze stupefacenti in grado di modificare fortemente la crescita, la maturazione e il funzionamento armonico del cervello, soprattutto in una fase critica come quella dell’adolescenza.Questo appuntamento si propone di sensibilizzare il più ampio pubblico su queste tematiche, coinvolgendo non solo i professionisti e gli operatori del settore delle tossicodipendenze, ma rivolgendosi anche alle principali figure educative - genitori, insegnanti, educatori. L’obiettivo è quello di diffondere nuove informazioni, ricerche e visioni in questo ambito, e introdurre elementi di innovazione in un sistema sociale e sanitario che molto spesso si è trovato in condizioni di ritardo rispetto alla rapida evoluzione del fenomeno droghe e tossicodipendenza.L’iscrizione al convegno è obbligatoria e gratuita, da effettuare entro e non oltre il 3 giugno attraverso la compilazione del modulo disponibile al seguente link: http://www.dronet.org/iscrivi/. Per la partecipazione a questo Congresso sono previsti 9 crediti ECM. L’assegnazione dei crediti ai partecipanti avverrà dopo aver verificato il 90% della presenza e il superamento per almeno l’80% della prova di verifica di apprendimento da parte dei partecipanti. ■ ... segue da pag. 1 - Dall’Università di Sassari uno studio sulle alterazioni strutturali e funzionali del sistema mesolimbico dopami- nergico nella dipendenza da cannabis trattamento cronico con due molecole, il delta-9- tetraidrocannabinolo (THC) e il CP55,940 (CP), molecole con una struttura chimica diversa ma entrambe agonisti dei recettori cannabinoidi. Nei ratti è stata successivamente provocata una sindrome di astinenza spontanea (sottraendo l’agonista) o indotta farmacologicamente, con un antagonista per i recettori CB1. In entrambi i casi, è stata rilevata una riduzione morfometrica dell’area ventrale-tegmentale (VTA) ma non della substantia nigra pars compacta (SNc). Dall’osservazione di sezioni di Nucleus accumbens (NAc) è stata inoltre rilevata una diminuzione della densità di spine dendritiche nei neuroni dopaminocettivi. La somministrazione dell’antagonista CB1 ai ratti di controllo ha provocato, invece, anomalie strutturali simili a quelle osservate nelle condizioni di astinenza a supporto del ruolo di regolazione dei cannabinoidi nella neurogenesi, nella cresc ita degli assoni e nella sinaptogenesi attraverso i recettori CB1. Le analisi morfologica e computazionale supportano il principio che l’astinenza da sostanze d’abuso altera il funzionamento del sistema mesolimbico e fornisce una evidenza morfologica diretta delle anomalie funzionali associate alla dipendenza da cannabinoidi a livello dei neuroni dopaminergici e della loro controparte postsinaptica. I risultati dello studio sono coerenti con recenti ipotesi che sottolineano lo "stato ipodopaminergico" come caratteristica distintiva del cervello dipendente da droghe. ■ MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 15 Prevenzione www.droganews.it Fumo di sigarette, le adolescenti più esposte Stati Uniti: mamme che fumano al rischio cattivo esempio per i figli Mercken L., Snijders T., Steglich C., Vertiainen E., de Vries H., Smokingbased selection and influence in gender-segregated friendship networks: a social network analysis of adolescent smoking, Addiction, 2010. SAMHSA L a famiglia può svolgere un ruolo molto importante, come fattore protettivo per l’uso di tabacco da parte degli adolescenti ma anche nell’ambiente familiare possono svilupparsi fattori di rischio tali da indurre comportamenti di propensione verso il fumo. Il National Survey on Drug Use and Health riporta, nel suo ultimo rapporto, uno studio sull’influenza che madri fumatrici o che abbiano avuto un episodio di depressone di rilevante entità (Major Depressive Episode, MDE) possono esercitare verso i figli adolescenti. ampagne di prevenzione per adolescenti, contro il Lo studio ha analizzato i due fattori di rischio verifi- fumo, sempre più mirate. Uno studio svolto in Fin- cando, in termini quantitativi, l’aumento delle proba- landia ha evidenziato la tendenza dei giovani fu- bilità che un adolescente cominci a fumare. Gli matori a frequentare amici che usano sigarette e le adolescenti che vivono con madri fumatrici hanno ragazze dimostrano una maggiore predisposizione ad es- una probabilità più alta di fumare. Tale probabilità è sere influenzate dalle coetanee. Per sviluppare strumenti risultata maggiore di quattro volte rispetto a chi non di prevenzione sempre più efficaci, la ricerca ha esami- esposto a questi fattori, tra adolescenti esposti sia al- nato le differenze tra maschi e femmine in questo genere l’esempio di una madre fumatrice, sia ad una che di comitive. Si tratta di un metodo di nuova concezione, abbia vissuto un momento depressivo di rilevante en- che calcola il mutare continuo nei gruppi di amicizie per tità. Questa analisi ha ripercussioni importanti sia per verificare in tempo reale come cambi la propensione al i genitori sia per i medici. fumo degli adolescenti. Il fumo di sigaretta, infatti continua Lo studio conferma così che avere dei genitori che ad essere una delle maggiori cause di patologie e morti fumano espone gli adolescenti non solo al fumo pas- premature tra la popolazione e fumare sigarette durante sivo, nocivo in sé, ma anche a una maggiore pro- l’adolescenza può portare ad un incremento del suo uso pensione al tabagismo. Allo stesso tempo, i medici nel corso degli anni. Ad oggi non erano stati condotti studi impegnati in programmi contro il tabagismo o nei trat- di questo tipo. I risultati della ricerca hanno infine onfer- tamenti contro la depressione femminile, possono mato la tendenza dei giovani fumatori a circondarsi di ami- trarre dalle ricerche di questo genere, delle informa- cizie con cui condividere l'abitudine al fumo. Lo studio pare zioni essenziali per incrementare le campagne di poi suggerire una maggiore influenzabilità alla pressione prevenzione tra i loro pazienti con un’attenzione sociale, in questo senso, delle ragazze. Sarebbe anche maggiore nei confronti dei ragazzi. ■ C utile approfondire il ruolo dei genitori che fanno uso di tabacco per comprendere come anche questi ultimi potrebbero essere coinvolti nei programmi di prevenzione. ■ 16 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 www.droganews.it Prevenzione Promozione e reinserimento lavorativo degli ex tossicodipendenti, scende in campo il progetto Reli Dipartimento Poitiche Antidroga R einserimento lavorativo degli ex tossicodipendenti con la Sardegna nel ruolo di regione capofila e coordinatrice. Si chiama Reli (Reinserimento lavorativo integrato) il progetto promosso e rea- lizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga. L'iniziativa, proposta come obiettivo nel Piano regionale di sviluppo, prevede una durata di due anni, con possibilità di finanziamento per un'altra annualità sulla base dei risultati raggiunti e che punta all'attivazione di una rete di comunità e di cooperative sociali in grado di promuovere concrete opportunità lavorative, anche con metodi e gestioni d'imprenditoria sociale finalizzati alla creazione di condizioni di autofinanziamento. Reli, ha lo scopo d i rilan- ciare, promuovere e diffondere un nuovo modello basato su lavoro e riabilitazione, con coordinamenti territoriali permanenti, fautori di unità produttive, ed una rete nazionale. Inoltre, intende iniziare un percorso di trasformazione culturale ed organizzativa per modificare l'atteggiamento dei sistemi assistenziali, realizzando condizioni di auto-mantenimento di queste attività e delle organizzazioni che le intraprendono, creando e diffondendo una mentalità imprenditoriale di tipo sociale. Collaborano al progetto Don Chino Pezzoli, della cooperativa Promozione umana, padre Salvatore Morittu, di Mondo X Sardegna, insieme ai responsabili del Serd di Quartu e di Iglesias, Antonio Canu e Roberto Pirastu. La quinta Conferenza Nazionale sulle Droghe ha fortemente raccomandato l'incentivazione e la promozione delle attività di reinserimento socio-lavorativo degli ex tossicodipendenti. A questo richiamo non possono sottrarsi le Amministrazioni pubbliche, sollecitate a cooperare con gli operatori del settore e a sostenere la loro importante attività con azioni concrete, a partire dal reinserimento sino all'affidamento di commesse lavorative con procedure agevolate. ■ Notizie dal Dpa ■ Al via i progetti Sind Support e Niod Presentati i progetti SIND SUPPORT per il supporto all’implementazione ed avvio del “Sistema Informativo Nazionale sulle Dipendenze” (SIND) come rete informatica nazionale unificata per il sistema delle dipendenze e quello NIOD per l’attivazione e supporto di una rete nazionale di Osservatori Regionali sull’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope, in accordo con le indicazioni e gli standard europee (Emcdda) . I due progetti si avvalgono della strettissima collaborazione del Ministero della Salute ed hanno come enti affidatari il CUEIM – Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale – per il SIND SUPPORT e L’ASL di Lanciano-Chieti-Vasto per il NIOD. Il budget stanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga è di € 1.000.000,00 per il SIND SUPPORT e di € 1.600.000,00 per il NIOD. ■ NNIDAC creato un network nazionale per la prevenzione dell’incidentalità stradale Start-up del NNIDAC (network nazionale per la prevenzione degli incidenti stradali droga e alcol correlati) al quale hanno partecipato i referenti tecnici ed amministrativi dei 29 Comuni aderenti e partecipanti al progetto. Il progetto consente non solo di contrastare l’incidentalità notturna alcol e droga correlata ma anche di creare una rete nazionale di prevenzione con il coinvolgimento delle Prefetture, delle Forze dell’Ordine e del Personale Sanitario. I progetti territoriali stilati da ciascun comune prevedono, oltre all’applicazione del Protocollo DOS nell’attività di contrasto su strada, anche attività di prevenzione effettuata presso scuole, scuole guida e centri di aggregazione giovanile. MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 17 Strategie e Management www.droganews.it Stoccolma, definita la strategia europea contro la droga Consilium M igliorare il coordinamento e la cooperazione avvalendosi di tutti i mezzi disponibili ai sensi del trattato di Lisbona, soprat- missione, con il sostegno dell’Osser- 100.000 famiglie colombiane di affran- vatorio europeo delle droghe e delle carsi dalla produzione della coca e in- tossicodipendenze e di Europol, e traprendere nuove coltivazioni di cacao controllata dal Comitato Permanente e banane sfruttando una serie di incen- Sicurezza Interna (COSI) . Il Consiglio tivi e agevolazioni. Nei primi 5 anni di europeo invita inoltre il Consiglio e la progetto (2003-2008) il risultato è stato Commissione ad assicurare che la quello di “bonificare” 35.000 ettari di nuova strategia in materia di droga so- coltivazioni, con un tasso di reimpianto stenga quella di sicurezza interna del- pari al 5% e permettendo a 12.000 fa- l'UE e sia di complemento ad altri miglie di acquistare più di 150.000 et- prodotti politici correlati, come l’ Orga- tari in un territorio che insiste su 99 nised Crime Threat Assessment Re- municipalità. Il Forest Warden Families port (OCTA) e le conclusioni del Programme si sta nel corso degli ultimi Consiglio sulla lotta contro le forme anni, aprendo a nuovi mercati e a nuovi gravi di criminalità organizzata. Il Pro- tipi di coltivazioni, come per esempio gramma di Stoccolma contiene altresì caffè, cuore di palma e miele, che di- la tabella di marcia per i prossimi 5 versifichino l’offerta permettendo a con- anni (2010 - 2014) per tutti gli aspetti tadini colombiani di essere sempre più riguardanti l’area libertà, sicurezza e competitivi sul mercato nazionale ed in- giustizia, che va dalla promozione dei ternazionale. Questo programma va ad diritti fondamentali alla politica euro- affiancarsi ad altri progetti e programmi pea sulla giustizia civile e penale, in- che sotto l’egida dell’UNODC, aiutano cludendo i capitoli sull’immigrazione e ed incentivano i contadini ad abbando- sul diritto d’asilo. Insomma un’ Europa nare la coltivazione di coca per altri tipi sempre più al servizio dei cittadini. ■ di coltivazione e che non comprendono tutto nei Balcani occidentali, in Ame- solamente la concessione di fondi per rica latina, Russia e Stati Uniti; mobilitare la società civile, in particolare rafforzando iniziative come l'azione europea sulla droga; contribuire al lavoro di ricerca e informazione in modo da disporre di dati affidabili. Questi i punti cardine alla base della nuova strategia europea Unodc, la lotta alla droga si vince con il cacao l’acquisto o la gestione delle coltivazioni ma anche la formazione e il tutoraggio degli agricoltori che si avviano in molti casi a diventare imprenditori agricoli, fornendo loro quelle conoscenze atte ad intraprendere un nuovo corso di vita lontano dalla droga. ■ UNODC contro la droga inserita all’interno del programma pluriennale di Stoccolma approvato dal Consiglio Europeo nei mesi scorsi. La strategia dell'Unione Europea in materia, propone un ap- el corso degli ultimi anni si sono N intraprese rilevanti iniziative a livello mondiale per contrastare la produzione di piante di coca nel proccio globale equilibrato, fondato mondo. A questo proposito, una delle sulla riduzione contemporanea dell’of- più interessanti messa in atto, dal- ferta e della domanda. La strategia l’UNODC (United Nations Office on terminerà nel corso del programma di Drugs and Crime) in accordo con il Go- Stoccolma e andrà rinnovata par- verno colombiano, è quella che prende tendo da una valutazione approfondita il nome di Forest Warden Families Pro- del piano d’azione in materia di lotta gramme. Questo programma, per la contro la droga, condotta dalla Com- prima volta, 18 ha permesso a oltre MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 www.droganews.it Strategie e Management Stati Uniti e metanfetamine: necessario incrementare politiche di contrasto cate nella Legge sulle sostanze con- cente. Sempre nel 2000 la California trollate (Controlled Substance Act) ha deciso di porre in essere un nuovo come stimolanti nella “Schedule II”, atto, il California Health and Safety quindi come sostanze ad alto poten- Code, che ha colmato alcuni vuoti ziale di abuso da prescriversi una sola normativi lasciati dalla legge federale volta o solo dietro presentazione di restringendo ancora di più la possibi- una prescrizione medica. Per contra- lità di commercializzazione di precur- stare il problema però nel 2000 è sori della metanfetamine, soprattutto stato emanato il MAPA (Methamphe- per quanto riguarda i composti medi- tamine Anti-Proliferation Act) che per- cativi venduti in farmacia. segue penalmente la vendita al Questi provvedimenti mettono in evi- e metamfetamine sono so- dettaglio di precursori chimici della denza, una volta di più, quanto sia im- stanze facilmente fabbricabili in metamfetamina quali efedrina e pseu- prescindibile continuare a perseguire piccoli doefedrina. penalmente droghe di largo uso e di usando ingredienti relativamente eco- L’obiettivo è quello di arginare la diffu- facile reperimento come le metanfeta- nomici reperibili senza prescrizione sione clandestini, mine, sostanze facilmente reperibili medica. Gli Stati Uniti negli ultimi 10 spesso a carattere domestico, che anche a causa dei prezzi molto con- anni si sono confrontati con il pro- rendono molto complessa la lotta a tenuti. ■ blema e per questo le hanno classifi- questo genere di sostanze stupefa- Wiley InterScience L laboratori clandestini dei laboratori Dipartimento Politiche Antidroga: al via un nuovo percorso per la lotta alle tossicodipendenze Dipartimento Politiche Antidroga on la V Conferenza sulle Dro- con i quali il Dipartimento ha stipulato ghe tenutasi a Trieste nel Marzo Accordi e Convenzioni, uscendo così 2009, il Dipartimento per le Po- dalla vecchia logica di delega esclu- litiche Antidroga della Presidenza del siva alle Regioni dall’attività territoriale Consiglio dei Ministri ha posto le basi in ambito di tossicodipendenza. teoriche e culturali di riferimento per Sicuramente due sono gli aspetti che l’attività di progettazione riguardante il emergono maggiormente da questa triennio 2010-2012. Il budget per nuova forma di progettualità messa a l’anno 2010 si attesta su circa punto dal Dipartimento: privilegiare i 26.000.000 di euro ripartiti su percen- progetti che potessero garantire la tuali variabili a seconda dell’ambito di creazione di network nazionali e che applicazione: Reinserimento (34%), andassero a superare il problema Prevenzione (23%), Epidemiologia e delle logiche troppo locali e territoriali Valutazione (17%), Trattamento (9%), che affligge questo tipo di azioni e Innovazione Tecnologica (5%), Ri- porre un stretto controllo, durante l’in- cerca (4%), Programmazione (3%), tero periodo di progetto in modo tale Formazione (2%), Attività Internazio- da rendere nota l’attività di reportistica progress che finali saranno pubblicati nali (2%) e Prevenzione Patologie Cor- sia finanziaria che di risultato permet- e resi disponibili mediante l’inseri- relate (1%) per un totale di 49 progetti. tendo di avere una maggiore cono- mento sui portali istituzionali: www.po- Le attività sono state affidate ad enti ed scenza e trasparenza sul modo e sul liticheantidroga.it; organizzazioni altamente qualificati, tipo di attività svolta.I risultati, sia in www.droganews.it. ■ C MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 www.dronet.org; 19 Tecniche Analitiche www.droganews.it Giappone e allucinogeni, ruolo chiave del metabolismo per identificarli Kamata T., Katagi M., Tsuchihashi H. Metabolism and toxicological analyses of hallucinogenic tryptamine analogues being abused in Japan. Forensic Toxicol (2010) 28:1–8 M olecole a struttura triptaminica con proprietà allucinogene, costitui- scono una classe di sostanze con sche- Parigi: le analisi delle acque reflue rivelano la presenza di sostanze stupefacenti letro indolico simile a quello del neurotrasmettitore serotonina. Le più comuni sono la N,N-dimetiltriptamina (DMT), derivato allucinogeno Karolaka S., Nefaua T., Baillya E., Solgadib A., Levia Y. Estimation of illicit drugs consumption by wastewater analysis in Paris area (France). Forensic Science International, 2010. Article in press. presente in un preparato vegetale, la psilocina e la psilocibina, presenti invece in funghi allucinogeni della specie Psilocybe. Sul mercato illecito sono comparsi, negli anni, diversi derivati sintetici delle triptamine e queste molecole N egli ultimi anni, per misurare i livelli di consumo di droghe, è stato introdotto un nuovo metodo che si basa sull’analisi delle acque reflue di una allucinogene sono ampiamente utilizzate come droghe ri- determinata area geografica. La proposta avanzata del creazionali, causando spesso intossicazioni. Un gruppo di professore Daughton nel 2001 e successivamente svi- ricercatori dei Laboratori di Scienze Forensi ad Osaka in luppata nel 2005 anche dall’Italia, si basa infatti su mi- Giappone, hanno recentemente pubblicato uno studio sul surazioni dei livelli di droghe e di eventuali metaboliti metabolismo e l’analisi tossicologica di tre triptamine in nelle acque reflue che raggiungono i depuratori urbani, campioni biologici, quali la psilocina, la psilocibina e la 5- per stimare il consumo delle sostanze stupefacenti metossi-N,N-diisopropilltriptamina (5-MeO-DIPT), un deri- nella popolazione. Sara Karolaka della Université vato sintetico della DMT, tutte sostanze particolarmente Paris-Sud e collaboratori, hanno applicato questo tipo problematiche, a causa dell’elevato consumo in Giappone. di ricerca per valutare il consumo di droghe a Parigi. Kamata, autore principale dello studio, sostiene l’impor- Sono stati presi in esame quattro impianti di tratta- tanza di comprendere le vie metaboliche seguite nell’or- mento delle acque reflue dislocate nei dintorni di Parigi ganismo dalle nuove droghe, per facilitarne l’identificazione e sono state determinate le concentrazioni di cocaina, nei campioni biologici. Gli autori riportano i metodi gas-cro- del suo metabolita principale, la benzoilecgonina matografici per l’identificazione della psilocibina, della psi- (BZE), di amfetamine, di 3,4-metilenediossimetamfe- locina e del derivato glucoronato, nelle urine umane. Per tamina (MDMA) e di buprenorfina. Le misurazioni sono quanto riguarda la 5-MeO-DIPT, la sintesi dei tre principali state effettuate utilizzando tecniche cromatografiche possibili metaboliti, ha permesso, attraverso un confronto (HPLC–MS/MS) dopo estrazione in fase solida (SPE). dei dati ottenuti con tecniche in cromatografia accoppiata Dai dati è emerso che, mentre le amfetamine erano ri- a spettrometria di massa (sia LC-MS che GC-MS), di iden- levate raramente, l’MDMA e la buprenorfina presenta- tificarli univocamente nei campioni di urine provenienti da vano concentrazioni sempre al di sotto dei 20 ng/L. La soggetti che facevano uso di questa sostanza, confer- cocaina e la BZE invece, sono state riscontrate in con- mando, nell’uomo, la presenza della via metabolica ipotiz- centrazioni elevate che hanno raggiunto, rispettiva- zata. I risultati presentati possono essere di aiuto per lo mente, picchi di valori pari a 282 e 849 ng/L. Inoltre il studio di altri analoghi sintetici delle triptamine e per la loro campionamento delle acque reflue durante una intera identificazione in casi di tossicologia forense. ■ settimana ha evidenziato un picco di concentrazioni nel fine settimana, ad indicare un incremento dell’uso di droghe proprio nei giorni di maggiore svago. ■ 20 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 Tecniche Analitiche www.droganews.it Il Giappone analizza nuovi allucinogeni denominati Fly Zaitsu K., Katagi M., Kamata H., Nakanishi K., Shima N., Kamata T., Nishioka H., Miki A., Tatsuno M., Tsuchihashi H. Simultaneous analysis of six novel hallucinogenic (tetrahydrobenzodifuranyl)aminoalkanes (FLYs) and (benzodifuranyl)aminoalkanes (DragonFLYs) by GC-MS, LC-MS, and LC-MS-MS. Forensic Toxicology (2010) 28:9-18. T ra le sostanze d’abuso, la famiglia delle fenetilamine è una delle più esplorate in termini di modifiche strutturali possibili. Tra queste emerge un gruppo di derivati particolarmente potenti con proprietà allucinogene, denominate genericamente con il termine inglese “FLY” che significa mosca. Il nome deriva dalla struttura chimica di queste molecole che ricorda proprio la forma di un insetto: presentano infatti un anello benzenico centrale su cui sono fusi in posizioni opposte due anelli (deidrofuranici o i corrispondenti ossidati, furanici) a costituire una sorta di “ali”, il sostituente bromo a costituire la "testa", infine la catena etilamminica o isopropilamminica a costituire la "coda". Questi prodotti sono molto potenti e diffusi nel mercato illegale, ma in letteratura ci sono poche informazioni sulle proprietà analitiche utili alla loro rapida identificazione. Un gruppo di ricercatori guidato da Zaitsu del laboratorio di scienze forensi ad Osaka in Giappone, ha sintetizzato sei di questi derivati, tre “FLY” e tre “DragonFLY” che differiscono tra loro rispettivamente, per la presenza degli anelli deidrofuranici o furanici. I prodotti sono stati analizzati utilizzando tecniche cromatografiche (gas e liquida) accoppiate alla spettrometria di massa (GC-MS, LC-MS e LC-MS-MS) e ne sono state definite le caratteristiche analitiche utili per l’eventuale identificazione in campioni incogniti. I prodotti sono stati analizzati anche dopo derivatizzazione con anidride trifluoroacetica (TFAA), per migliorare le proprietà cromatografiche. I ricercatori hanno però osservato che, nel caso dei prodotti “FLY”, il processo di trasformazione chimica portava alla formazione di prodotti ossidati che vengono, di conseguenza, scambiati dai risultati analitici, con i corrispondenti “DragonFLY”. I ricercatori suggeriscono quindi di aggiungere, nel processo di derivatizzazione, la trietilamina per minimizzare questa reazione indesiderata e riconoscere in modo univoco i diversi derivati. ■ La Nuova Zelanda studia la cannabis coltivata al chiuso G. Knight, et al., The results of an experimental indoor hydroponic Cannabis growing study, using the ‘Screen of Green’ (ScrOG) method—Yield, tetrahydrocannabinol (THC) and DNA analysis, Forensic Sci. Int. (2010). L a coltivazione della pianta di cannabis in ambienti chiusi è una pratica piuttosto diffusa e si è dimostrata in espansione anche in paesi come la Nuova Zelanda, dove le forze di polizia hanno sequestrato piante di cannabis da coltivazioni al chiuso, in percentuali del 7% nel 2006 che hanno raggiunto il 15%, nel 2007. Glenys Knight, dell’istituto di scienze ambientali di Porirua in Nuova Zelanda e collaboratori si sono interessati di studiare un particolare tipo di coltivazioni al chiuso, le coltivazioni idroponiche. Queste tecniche si avvalgono di soluzioni di sostanze nutrienti che permettono la crescita delle piante in una superficie acquosa (ad esempio in vasche) invece che nel suolo. L’obiettivo della ricerca era quello di caratterizzare questo tipo di coltivazioni e stimare le quantità potenziali di in- fiorescenze femminili (ricche di THC, il principio attivo della pianta di cannabis) ricavabili da un certo numero di piante, informazioni che possono rivelarsi utili per le autorità giudiziarie. Delle 18 piante coltivate, l’analisi del DNA ha dimostrato che esiste una relazione con le osservazioni delle differenze fenotipiche, indicando che esistono gruppi distinti di piante, dovuti proprio al loro diverso patrimonio genetico. L’analisi di campioni di infiorescenze femminili, attraverso metodi di gascromatografia (GC) ha inoltre evidenziato la presenza di percentuali di THC variabili che raggiungevano anche il 25%, sia all’interno di una stessa pianta che tra piante diverse, nonostante la tecnica di coltivazione idroponica garantisca condizioni costanti di temperatura, luce e nutrienti per tutte le piante. Gli studiosi dunque, sostengono che le percentuali variabili di THC siano legate sia al diverso stadio di maturazione di singole porzioni della stessa pianta, sia alla selezione di piante di cannabis con caratteristiche genetiche diverse. ■ MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 21 Interviste www.droganews.it Tecniche analitiche: metodi e strumenti per l’individuazione delle sostanze stupefacenti Tecniche Analitiche Intervista alla Prof.ssa Elisabetta Bertol - Struttura di Tossicologia Forense, Dipartimento di Anatomia, Istologia e Medicina Legale, Università degli Studi di Firenze Policlinico Careggi a cura di Roberta Tito “I metodi analitici considerati standard sono ormai quelli di avanzato stadio tecnologico” Elisabetta Bertol Come considera il ruolo della Tos- che (es.sangue, urina, contenuto ga- Anche in tal caso è utile fare riferi- sicologia Forense nell’individua- strico, o, nel caso di ricerca su cada- mento ragionato alla finalità dell’ac- zione delle sostanze stupefacenti? vere, omogenato di organi) oppure certamento. In ogni caso va ricordato La Tossicologia Forense come disci- matrici non convenzionali (matrice che in Tossicologia Forense i metodi plina universitaria e la Società Scienti- cheratinica, saliva, o, nel caso di de- analitici considerati “standard” sono fica dei Tossicologi Forensi di cui sono cessi, liquor, umor vitreo, osso). L’im- ormai quelli di avanzato stadio tecno- Presidente, hanno il duplice compito portante, della logico.I metodi “immunochimici” cioè i dell’allestimento di metodologie sem- metodologia e del campione biologico cosiddetti “drug test” o “metodi rapidi” pre più raffinate e all’avanguardia per è la destinazione dell’indagine anali- possono essere utilizzati unicamente la ricerca dei tossici e loro metaboliti, tica e lo studio della tossicocinetica come metodi di screening, sempre ob- compresi tutti gli stupefacenti, nei della molecola. Ad esempio se, per un bligatoriamente seguiti, a conferma campioni biologici e non biologici, e soggetto, si vuole indagare sull’uso del dato positivo, da accertamento dell’interpretazione ragionata dei risul- pregresso, è necessaria una matrice strumentale, preceduto da estrazione tati analitici in funzione della finalità cheratinica (capello o pelo), che ci rac- della sostanza e metaboliti dalla ma- applicativa, precipuamente in campo conta la “storia” del consumo; se in- trice biologica. I metodi strumentali forense. La Tossicologia Forense è vece, sempre a titolo di esempio, si ormai entrati nello standard di routine quindi deputata istituzionalmente a deve stabilire uno stato di alterazione vanno dalla gas-cromatografia (GC) questi tipi di accertamenti, in quanto in attualità d’uso è imperativo l’uso del alla liquido-cromatografia (LC) abbi- per acquisita mentalità medico-legale sangue o in subordine della saliva. An- nabili a rivelatori di vario genere, ma dei suoi cultori, è l’unica in grado di cora, se si deve indagare circa un uso prevalentemente a spettrometri di fornire garanzie per ridurre al minimo o consumo in corso, serve una serie massa (MS), per cui si avrà GC/MS, la possibilità di errore, non solo tecni- di urine, a tempi differenziati, preferi- LC/MS, in entrambi i casi con possibi- camente ma anche per l’interpreta- bilmente con convocazione a sor- lità di aumentare le proprietà selettive zione biologica del dato. presa. e la sensibilità, arrivando a strumenta- nella scelta zioni più complesse (GC-MS/MS e Quali campioni biologici si devono Quali sono i metodi analitici stan- LC-MS/MS fino a apparecchi LC-ESI- utilizzare per determinare la pre- dard per la determinazione della TOF, LC-Q-TOF, MALDI-TOF). ■ senza di droghe? presenza di sostanze stupefacenti Usiamo matrici convenzionali o classi- nei campioni biologici? 22 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 www.droganews.it Interviste Tecniche Analitiche Intervista al Prof. Franco Tagliaro - Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Verona Policlinico G.B. Rossi, Verona “La ricerca e la determinazione di composti incogniti da sempre è la più classica sfida al tossicologo forense” Franco Tagliaro Quali sono le più moderne tecniche Questo sta aprendo interessantissime analitiche utilizzate in tossicologia prospettive analitiche, tra le quali forense per l’individuazione di dro- quella di poter procedere ad identifi- Sono state rilevate sul mercato la ghe sia nei reperti biologici che in cazioni di composti di cui non sono di- presenza delle smart drugs? campioni di sostanze? sponibili standard né informazioni Si, anche in Italia sono stati identificati Le tecniche cromatografiche accop- strutturali. prodotti in libera vendita addizionati della massa molecolare accurata. non dichiaratamente con analoghi di piate alla spettrometria di massa che ha menzionato la Prof.ssa Bertol sono Quali difficoltà tecniche si incon- composti illeciti e identificabili come tutte modernamente impiegate. Peral- trano nel caso dell’analisi di cam- Smart Drugs. Il Sistema Nazionale di tro, le più recenti evoluzioni delle pioni incogniti di sostanze? Allerta Rapida sta attentamente moni- stesse sono di estremo interesse. Mi La ricerca e la determinazione di com- torando il fenomeno. Nell’area Vero- riferisco alla cromatografia liquida de- posti incogniti da sempre è la più clas- nese sono stati identificati in prodotti finita “Ultra High Performance” che sica sfida al tossicologo forense, che liberamente acquistabili sia analoghi presenta efficienza, potere risolutivo e imponeva lunghe e complesse serie di dei cannabinoidi, i principi attivi della rapidità analitica inarrivabili sino a analisi, dall’esito spesso incerto. In re- Cannabis e dell’Hashish, sia analoghi tempi recenti. Mi riferisco anche alle altà, la classica metodologia identifi- del Viagra. ■ tecniche di separazione capillari quali cativa della tossicologia forense si l’elettroforesi capillare e la micro/nano basa sul confronto del comportamento cromatografia. Queste tecniche, tra cromatografico del composto ignoto l’altro, si accoppiano molto efficace- con quello di un composto noto (stan- mente alla spettrometria di massa, dard) e sul suo pattern di frammenta- che, per inarrivabili caratteristiche di zione nello spettrometro di massa, selettività e sensibilità, rappresenta la anche questo paragonato a quello di tecnologia di rivelazione e determina- composti noti accumulato in banche zione oggi di scelta in tossicologia dati elettroniche. Ovviamente in pre- analitica. Per quanto riguarda la spet- senza di nuovi composti incogniti, trometria di massa, le sue più evolute come le Smart Drugs, di cui non siano applicazioni in tossicologia forense ri- disponibili standard e dati di frammen- guardano l’alta risoluzione, oggi offerta tazione, si possono con successo im- anche da strumentazione relativa- piegare mente economica e di semplice im- spettrometria di massa ad elevata ri- piego quali i più moderni spettrometri soluzione che, entro certi limiti, con- a tempo di volo (TOF) e gli spettrome- sentono la ricostruzione della formula tri basati sulla tecnologia “Orbitrap”. dei composti incogniti sulla sola base MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 le nuove tecniche di First Announcement ■ Drog@news realtà e prospettive dell’informazione scientifica on line. E’ prossimo evento dedicato al nostro portale, che si svolgerà il prossimo 8 luglio a partire dalle ore 10:00 presso la Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi, in via Santa Maria in Via, 37. L’invito a partecipare è rivolto non solo a coloro che operano all’interno del portale, ma a tutti gli operatori del settore che vogliono gettare uno sguardo nel panorama dell’informazione scientifica on line sul mondo delle tossicodipendenze. 23 Materiali di Prevenzione www.droganews.it La Anti-Droga La Anti Droga I l Comitato Vox ha promosso una campagna di comunicazione mirata alla comunità ispanica degli Stati Uniti, con l’obiettivo di informare i genitori sui pericoli del consumo di marijuana fra gli adolescenti. L’obiettivo è favorire un maggior dialogo intrafamigliare, che faccia emergere i rischi del consumo di droga da parte dei giovani. La campagna è stata creata in partenship con l’Office National Drug Control Policy's (ONDCP), il National Youth Anti-Drug Media Campaign ed in collaborazione con il Drug-Free America. Il progetto chiamato "Anti-Droga" affronta i dati preoccupanti riguardo all'uso di droghe da parte dei ragazzi di origine sudamericana. Infatti, molti dati epidemiologici rivelano che un alunno latinoamericano su 10 dichiara di fumare abitualmente cannabis. I materiali di prevenzione (veicolati tramite il sito dedicato) propongono consigli e strumenti utili per i padri e le madri, al fine di favorire la consapevolezza dei rischi e la responsabilità dell’educazione degli adolescenti. Le brochure, tutta la documentazione messa a disposizione gratuitamente e gli spot (sia in versione audio che video) sono stati ideai per sensibilizzare i genitori sulle potenziali minacce che i loro figli si trovano ad affrontare quotidianamente. “Gli adulti desiderano il meglio per i propri figli, ma a volte mancano gli strumenti di comunicazione per arrivare fino a loro" è quanto si legge nelle pagine di presentazione del sito internet dedicato. La trasmissione della campagna, oltreché dal web, è stata supportata dalla televisione nazionale americana, così come dalle emittenti radiofoniche di numerosi stati confederati. ■ Anti–drug driving Queensland Government I n Australia cresce vorticosamente il problema della guida sotto l’effetto di so- stanze stupefacenti. Gli ultimi dati pubblicarti dal Department of Transport and Main Roads dello Stato del Queensland rivelano che nel 2009 sono stati +6% (rispetto all’anno precedente) gli automobilisti che si sono messi alla guida del proprio veicolo, dopo aver assunto sostanze illegali (prima fra tutte la marijuana, seguita dall'ecstasy). Il Governo Federale di questa regione nord orientale del nuovissimo continente, da anni è impegnato sia in azioni di repressione su strada, che nella promozione di informazioni sulla pericolosità del fenomeno. Obiettivo di tali progetti è porre all’attenzione della popolazione gli effetti collaterali dell’uso di droghe, la loro ripercussione sui tempi di reazione alla guida che si fanno sempre più lenti, la distorsione della percezione della velocità e della distanza dei veicoli, la riduzione della concentrazione e del coordinamento psicomotorio. Recentemente il Ministero dei Trasporti e della Mobilità (The Queensland Transport) ha lanciato una campagna di comunicazione sui “controlli casauali su strada” effettuati per identificare i guidatori sotto l’effetto della droga. I materiali proposti e distribuiti annunciano “Tolleranza Zero” da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Difatti, si descrive come la polizia effettuerà test antidroga per individuare la presenza di THC (il principio attivo della cannabis), delle Methylamphetamine conosciute anche come “speed and ice” e dell’MDMA (il principio attivo dell’ecstasy) elevando ai trasgressori salatissime contravvenzioni, il sequestro del veicolo e l’arresto nei casi previsti dalla legge. La campagna è veicolata tramite l’emittente televisiva nazionale, i cinema, le radio, il web. Sono previsti passaggi pubblicitari sulla stampa, congiuntamente ad ulteriori attività coordinate e concordate con gli altri Stati Federali. ■ 24 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 Controllo Traffico e Spaccio www.droganews.it Relazione annuale 2009 della Direzione Centrale per i servizi Antidroga MINISTERO DELL'INTERNO, Relazione annuale 2009 sull'attività svolta dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, anno 2010, pp. 271 L a Relazione Annuale 2009, realizzata dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, fa un’ampia analisi dei fenomeni criminali connessi al traffico di droga e riferisce che in Italia sono stati sequestrati 32.644 kg. di sostanze stupefacenti e denunciate 36.277 persone, responsabili a vario titolo di reati previsti dalla legislazione sugli stupe- facenti (+2, 47%), nell’ambito di ben 23.187 operazioni antidroga (+ 1,59%) e, per quanto riguarda i decessi droga-correlati, conferma l’inversione di tendenza registrata negli ultimi anni, che sembra essere costante. La progressiva diminuzione ha infatti toccato il suo minimo, fino ad arrivare ai 484 del 2009. In particolare 211 casi sono stati causati dall’eroina, 39 dalla cocaina, 8 dal metadone, 1 da M.D.M.A. e 1 da barbiturici, mentre 190 casi sono stati segnalati senza l’indicazione della sostanza stupefacente. I dati riferiti dalla DCSA confermano inoltre che la cocaina, pur in leggera flessione (-1,34%), ha nel nostro Paese un mercato stabile, come quello delle droghe sintetiche che registra un incremento del 15%, generalizzato su tutto il territorio nazionale e prevalentemente concentrato nelle zone di aggregazione giovanile e di vacanza, mentre l’eroina conferma il trend in discesa (-12,14%) già registrato negli ultimi cinque anni. Il crimine risulta più che mai organizzato e gestisce la filiera della droga in modo ampio e pressoché completo, dalla raccolta, allo stoccaggio, alla distribuzione nelle piazze di consumo. Esso si affida ai propri referenti sempre più specializzati sul territorio, che sono in grado di eludere con molta destrezza le investigazioni delle Forze dell’Ordine. La vasta azione criminale perpetrata è sempre più radicata in contesti sociali degradati, ma inquina i circuiti finanziari mondiali con il riciclaggio degli immensi profitti prodotti dal mercato della droga; con ‘ndrangheta e camorra che, nel contesto della criminalità transnazionale, si alleano sempre più spesso con altre organizzazioni criminali, ormai specializzate anche per settori geografici e per gruppi etnici, per alimentare i loro mercati illeciti. In questo articolato contesto, in cui si sovrappongono pericolose quanto particolari problematiche, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga offre, nel proprio Rapporto, un quadro completo delle complesse investigazioni condotte dalle Forze dell’Ordine, che meritano una lettura più dettagliata ed approfondita dei fenomeni. Nell’immediato se ne propone una scheda sintetica. ■ DCSA - Relazione Annuale 2009: Il ruolo della criminalità organizzata MINISTERO DELL'INTERNO, Relazione Annuale 2009 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, 2010, parte 3.a, pp 99-115 N el nostro Paese la tradizionale connotazione mafiosa del crimine organizzato stabilisce le regole del traffico di droga e le relative variabili. Cosa Nostra, ‘ndrangheta, camorra e criminalità organizzata pugliese costituiscono ormai una presenza tetragona e ricattatoria per tutti, o quasi, quei gruppi criminali stranieri con cui collaborano, avviando sommari processi d’integrazione delle differenti etnie e culture che insistono sul nostro territorio, a spese della società civile. Infatti la criminalità mafiosa ne avvia l’organizzazione, ne asseconda la possibile disponibilità verso attività illecite, ne sfrutta le cooperazioni con gruppi di differenti nazionalità, per gestire nel modo più efficace e sicuro i propri affari. Tale approccio generalizzato crea subordinazioni, reti collusive e propaggini di interessi illeciti che facilmente si estendono all’estero e, in tempo di globalizzazione, rendono tutto in termini di maggiore transnazionalità. In Italia, infatti, la criminalità straniera è spesso specializzata, con peculiarità delinquenziali maggiormente radicate sul territorio d’origine, e si pone nel mercato della droga, più che in concorso, “in filiera” con i sodalizi italiani, contribuendo ad intessere un sistema segue a pag. 26... ...segue da pag. 25 - DCSA - Relazione Annuale 2009: Il ruolo della criminalità organizzata MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 25 www.droganews.it Controllo Traffico e Spaccio di relazioni che supera i confini nazionali e consente per la particolare violenza e aggressività nel commettere lo sviluppo di network criminali transfrontalieri. Il grave fe- reati. Essi si portano dietro fattori storici, culturali, sociali nomeno ha generato, nel 2009, un numero di persone de- ed economici, in termini di mezzi e contatti nei loro Paesi nunciate in Italia per reati connessi alla droga in costante d’origine che derivano da anni di sanguinosi conflitti, vio- aumento (+ 2,47% rispetto al 2008 e +22,62% dal 2003). In lenze di ogni genere, dittature che oggi contraddistinguono particolare, le denuncie per produzione, traffico e deten- la loro potenzialità criminogena. Un discorso a parte deve zione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope (ex art. essere fatto per i gruppi criminali cinesi, che rappresentano 73. T.U. 309/1990) sono aumentate del 2,25%, mentre per l’Italia il potenziale e gravissimo pericolo dato da un quelle per associazione finalizzata al traffico illecito di so- esteso traffico di droghe sintetiche proveniente dalla Re- stanze stupefacenti o psicotrope, (ex art. 74) del 7,31%. pubblica Popolare di Cina, che ne è il maggiore produttore Nel Rapporto annuale 2009 la Direzione Centrale per i Ser- al mondo. In prospettiva, infatti, è molto facile che il traffico vizi Antidroga dà un’ulteriore lettura dei dati, evidenziando di droghe sintetiche diventi una loro nuova e lucrosa attività che, su 3054 soggetti, ben il 63,00% è stato denunciato nel illegale, dal momento che già il 2009, rispetto ai dodici mesi Sud d’Italia, con un incremento rispetto al 2008 del 14,39%, precedenti, ha segnato una crescita del 107,14% dei reati superiore alla percentuale nazionale del 7,31%. In termini loro attribuiti e connessi agli stupefacenti. Sono infatti sem- numerici la Sicilia e la Campania hanno il primato sia delle pre più diffuse discoteche gestite in proprio dai cinesi, dove de nunce che quello di sostanze stupefacenti sequestrate, i giovani spacciano ecstasy e chetamina. In città del nord il quale raggiunge il 34,80% del totale nazionale. Il dato del Italia come Torino, Milano, Brescia, Padova, Bologna e Lazio è in forte ascesa e, rispetto all’anno precedente, ri- Prato, le bande cinesi sono già particolarmente attive e sulta aumentato del 66,03%. La Calabria si distingue per i sempre più frequentemente sostituiscono la vendita della sequestri di cocaina e la Puglia per l’eroina, entrambe con- droga a estorsioni e rapine. Legami ed interessi al Sud Ita- fermano il dato numerico che resta sempre elevato. La lia con la camorra potrebbero consolidarsi proprio intorno DCSA riferisce ancora che “il 34,24% dei soggetti denun- a questo genere di traffico. Bande di nigeriani, ma anche ciati all’Autorità Giudiziaria per reati in violazione della senegalesi, gambiani e ghanesi operano prevalentemente legge sugli stupefacenti è rappresentato da cittadini di na- in Campania, Piemonte, Emilia Romagna e Triveneto. In zionalità straniera, i quali rispetto al 2008 sono aumentati passato composte quasi esclusivamente da corrieri ovula- dell’8,02% (mentre l’aumento globale – italiani e stranieri – tori, specializzati per lo più nel traffico di eroina, esse hanno è solo del 2,47%), con un costante trend di crescita dal diversificato il tipo di contrabbando, sfruttando le dinami- 2003 (+ 56,68%)”. In termini assoluti, le regioni che sono che del mercato mondiale della cocaina, che ha propag- maggiormente interessate dalla presenza di stranieri dediti gini molto attive sulle rotte dell’Africa nord-occidentale e al narcotraffico sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Ve- sub-sahariana per il trasporto della cocaina verso l’Europa. neto e il Lazio. Complessivamente i dati inerenti a queste Queste bande operano su scala intercontinentale e si sono regioni incidono sul dato nazionale per il 58,89%. L’analisi trasformate in imprenditrici di se stesse, con regole ferree di sottoflussi di dati consente di capire che la delinquenza e tribali per i propri appartenenti. I sudamericani trafficano, straniera presente nel nostro Paese si trasforma, adattan- da sempre, con la cocaina e, facilitati dall’affinità linguistica, dosi alle esigenze delle nostra criminalità organizzata. I hanno stretto, in particolar modo nelle città del Nord Italia, nuovi narcotrafficanti non sono più solo nigeriani, ma sog- accordi di collaborazione con le ‘ndrine calabresi, perché la getti assoldati di provenienza balcanica, baltica-caucasica loro struttura le rende più affidabili. Un’ultima annotazione e suda ericana. Il Rapporto DCSA ci dice che le loro orga- può essere rivolta all’Umbria, regione apparentemente nizzazioni sono attive soprattutto nel Nord Italia, partico- poco criminogena, che, forse per la presenza dell’Univer- larmente nell’area milanese e che le stesse famiglie della sità loro dedicata, ha registrato un alto numero di denunce ‘ndrangheta si rivolgono ai gruppi serbi per le fornitura di di stranieri per reati connessi al traffico di droga, tanto da cocaina; che gestiscono e trafficano ad uno stato di pu- far prevedere nel suo tessuto sociale un progressivo inse- rezza elevatissimo, al prezzo di 37/38.000 euro al chilo, rimento di organizzazioni criminali di stile mafioso. ■ inondando i mercati europei. In particolar modo i gruppi emergenti sono albanesi, serbi, kosovari, e più recentemente romeni e bulgari, e suscitano grande allarme sociale 26 MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 Planning Congressi www.droganews.it Neurobiologia, neuroimaging e aspetti educativi nelle dipendenze Sede Evento: Sala Convegni - Banco Popolare Organizzatore:Ulss 20 - Veneto Data: 07-09 giugno 2010 Indirizzo:Viale delle Nazioni 4, Verona Telefono: +39 045 8076206 Sito web: http://www.dronet.org/ Email: [email protected] Facendo seguito alle indicazioni dettate dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, l'Ulss 20 di Verona organizza un convegno che ha come obiettivo quello di creare un percorso che porti i Dipartimenti delle Dipendenze, i genitori, gli insegnanti, gli educatori, a poter disporre e ad acquisire nuove informazioni, ricerche e visioni in materia di neuroscienze e neuroimaging. Tutto questo affinché si sviluppi un approccio educativo che prenda spunto dalle evidenze scientifiche e che possa essere di ausilio alle famiglie e a tutte le figure educative in generale che hanno un ruolo cruciale nella crescita professionale degli operatori operatori. 2010 UK National Smoking Cessation Conference Sede Evento: The Radisson SAS Hotel, Glasgow, Scotland Organizzatore:Exchange Supply Data: 14-15 giugno 2010 Indirizzo:301 Argyle Street Glasgow United Kingdom Telefono: 01305 262244 Fax: 01305 262255 Sito web: http://www.uknscc.org/2010_UKNSCC/intro.html Email: [email protected] Il congresso si pone l'obiettivo di mettere in evidenza le ultime ricerche cliniche nel campo della lotta al fumo attraverso la presentazione di alcune buone pratiche in questo campo. Vengono inoltre messe in evidenza anche le nuove conquiste nel campo della lotta al commercio di tabacco illegale e dei suoi derivati. ADDICTION: stato delle conoscenze e pratica clinica Sede Evento: Hotel H10 Organizzatore:Società Italiana Tossicodipendenze Data: 24-25 giugno2010 Indirizzo:Via Blaserna 101, Roma Telefono: +39 017167224 Fax: +39 0171648077 Sito web: http://www.sitd.it/sitd/news/news.php Email: [email protected] Il congresso organizzato dallla Società italiana per le Tossicodipendenze si pone l'obiettivo di affrontare il tema della tossicodipendenza in maniera molto esaustiva, ponendo l'accento su: le dipendenze da oppiacei - nicotina - alcol e stimolanti, le problematiche comportamentali e la psicopatologia associata, gli aspetti epidemiologici, gli interventi psicoeducativi e le comorbilità MAGGIO 2010 - VOLUME 1 NUMERO 5 27