We people - n° 2 - 2016 - Rete Pediatrica Toscana
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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. n. MBPA/CN/P/0011/2016 - Periodico Trimestrale n. 3 – 2016 3 – 2016 n. In questo numero 2 3 Editoriale Essere We People Primo piano Appropriatezza del Palivizumab nella prevenzione dell’infezione da virus respiratorio sinciziale in età pediatrica Carlo Dani 8 La Lussazione dell’Anca nei bambini affetti da paralisi cerebrale infantile può essere prevenuta? Verso un programma comune di sorveglianza sanitaria Manuele Lampasi, Camilla Bettuzzi, Caterina Novella Abati 13 Attualità Consenso Informato in Pediatria: Raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics Klaus Peter Biermann, Ada Macchiarini, Antonino Sala, Monica Toraldo di Francia 17 La Pediatria di Genere Carlotta Montagnani, Paola Piccini, Maurizio de Martino 21 In evidenza Tre Buoni Motivi per parlare ancora di influenza Giovanni Vitali Rosati 25 Professioni Sanitarie Le Radiazioni in Pediatria. La professione del TSRM al servizio del bambino Daniele Di Feo, Cristiana Campanaro, Marco Ciccone, Francesca Maiuri, Fabio Marconi, Emanuele Fiorito 28 Innovazione La Stampa 3D: una grande tecnologia per affrontare un “piccolo” problema Kathleen McGreevy 30 Vaccini: le risposte alle domande dei pediatri Quali e Quanti Vaccini possiamo somministrare contemporaneamente? Chiara Azzari Direttore Responsabile Roberta Rezoalli Comitato Editoriale Francesca Bellini Roberto Bernardini Maurizio de Martino Salvatore De Masi (coordinatore) Raffaele Domenici Gianpaolo Donzelli Susanna Falorni Valdo Flori Francesca Maffei Patrizia Mondini Massimo Resti In copertina illustrazione di Arianna Papini Si ringrazia per le immagini Stefano Lupi, Dario Orlandi, Giulia Righi © Copyright Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Anna Meyer Onlus Redazione Roberta Rezoalli Tel. 055 5662302 - E-mail: [email protected] Edizione Pacini Editore Srl - Via Gherardesca 1 - 56121 Pisa Tel. 050 3130 11 - Fax 050 3130300 [email protected] - www.pacinimedicina.it Progetto realizzato con la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer Stampa Pacini Editore Srl - Via Gherardesca 1 - 56121 Pisa Tel. 050 3130 11 - Fax 050 3130300 [email protected] - www.pacinimedicina.it Registrazione al Tribunale di Pisa n. 747/2016 R.N.C. - 6/16 www.retepediatrica.toscana.it Finito di stampare nel mese di Novembre 2016 presso le Industrie Grafiche della Pacini Editore Srl, Via A. Gherardesca 1, 56121 Pisa Tel. 050 313011 - Fax 050 3130300 www.pacinimedicina.it Editoriale Essere We People L a comunità scientifica professionale della rete pediatrica Toscana dà il benvenuto ai colleghi pediatri di tutta Italia che si sono uniti a Pisa essere trattato con mezzi di contenzione. Il bambino ha diritto al rispetto della propria privacy. Il bambino ha diritto per celebrare il loro 72° Congresso. Come l’assise alla consapevolezza e quindi a essere informato sulle della SIP dedica i lavori ai “Bambini innocenti” così la proprie condizioni di salute e sulle procedure a cui verrà rete pediatrica Toscana si riconosce in “We People” di cui questa rivista ne è la piena espressione. We People significa infatti mettere al centro il bambino, l’adolescente e la sua famiglia. “We People” significa riconoscerne i diritti, così come riconosciuto dall’ONU, che fissa nei suoi principi generali il diritto alla non discriminazione (art. 2); l’applicazione di tutti i diritti a tutti i minori senza alcuna distinzione; il superiore sottoposto, con un linguaggio comprensibile e adeguato al suo sviluppo e dalla sua maturazione. Ha diritto a esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa. Il minore bambino ha diritto a essere coinvolto nel processo di espressione dell’assenso/dissenso alle pratiche sanitarie che lo riguardano, così come ha diritto a essere interesse del minore (art. 3), in tutte le decisioni coinvolto nel processo di espressione dell’assenso/dissenso il superiore interesse del minore deve avere una a entrare in un progetto di ricerca-sperimentazione clinica. considerazione preminente; il diritto alla vita, alla Il bambino ha diritto a manifestare il proprio disagio e sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6); il diritto alla la propria sofferenza. Ha diritto a essere sottoposto agli partecipazione e il rispetto per l’opinione del minore. interventi meno invasivi e dolorosi. Il bambino ha diritto a Quella assicurata al minore è una speciale protezione essere protetto da ogni forma di violenza, di oltraggio o di per poter crescere sano e normale sul piano fisico brutalità fisica o mentale, di abbandono o di negligenza, intellettuale morale spirituale e sociale in condizioni di di maltrattamento o di sfruttamento, compresa la violenza libertà e dignità. Il minore ha diritto sin dalla nascita a un sessuale. Il bambino ha diritto a essere educato a eseguire nome e una nazionalità, così come deve beneficiare della il più possibile autonomamente gli interventi di “auto- sicurezza sociale. Il minore che si trova in una situazione cura” e in caso di malattia ad acquisire la consapevolezza di minoranza fisica, mentale o sociale ha diritto a ricevere il trattamento, l’educazione e le cure speciali di cui esso abbisogna per il suo stato o la sua condizione. A questo quarto articolo della convenzione Onu aggiungiamo i principi fissati per la tutela del minore in ospedale. Parole come giustizia, ascolto, pari diritti si declinano nel pieno e totale riconoscimento del massimo grado di salute del minore, che si assicura mediante un’assistenza 2 in cui necessiti di isolamento. Il bambino ha diritto a non dei segni e dei sintomi specifici. Il minore ha diritto di usufruire di un rapporto riservato paziente-medico, ha diritto altresì di chiedere e di ricevere informazioni che lo aiutino a comprendere la propria sessualità. Ha diritto inoltre di chiedere e di ricevere informazioni sull’uso di farmaci, sostanze nocive ed eventuali evoluzioni verso le tossicodipendenze, globale. Il minore ha diritto a ricevere il miglior livello di nonché a essere adeguatamente indirizzato ai servizi cura e di assistenza, così come ha diritto al rispetto della di riabilitazione se necessario. Il bambino e la famiglia propria identità, sia personale sia culturale, e al rispetto hanno diritto alla partecipazione. della propria fede religiosa. Il bambino ha diritto alla Diritti in cui la Rete Pediatrica della Toscana si riconosce e tutela del proprio sviluppo fisico, psichico e relazionale. Il cerca di sostanziare nella quotidianità professionale e che bambino ha diritto alla sua vita di relazione anche nei casi “We People” non si stanca, né si stancherà mai di ribadire. We people | 3 - 2016 Primo piano Appropriatezza del Palivizumab nella prevenzione dell’infezione da virus respiratorio sinciziale in età pediatrica Introduzione I l virus respiratorio sinciziale (VRS) è un virus a RNA che appartiene alla famiglia dei paramixovirus. Il VRS è l’agente eziologico più comune delle infezioni delle vie Carlo Dani Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino, Università di Firenze [email protected] respiratorie nel bambino di età < 2 anni e la bronchiolite, che esso causa nel bambino di età < 1 anno, è il motivo più frequente di ospedalizzazione in questa fascia di età (circa l’1% dei bambini in Europa e USA) 1 2. D’altra parte è ben noto che l’ospedalizzazione in età pediatrica per bronchiolite rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo in età adulta di asma e di necessità di utilizzare farmaci anti-asmatici 1. Sono particolarmente a rischio di ospedalizzazione i bambini di età < 3 mesi con fattori di rischio associati, We people | 3 - 2016 3 quali la nascita pretermine, la displasia broncopolmonare (BPD), le cardiopatie congenite, le malattie VRS, che in Italia corrisponde al mese di novembre. Le indicazioni terapeutiche registrate comprendono neuromuscolari, i deficit immunologici e la fibrosi cistica bambini nati con età gestazionale ≤ 35 settimane per cui nei paesi industrializzati la bronchiolite rimane e con un’età < 6 mesi al momento dell’inizio un’importante causa di mortalità 3 4. Sebbene non ci sia dell’epidemia stagionale da VRS; bambini di età < accordo sulla loro reale importanza, sono stati riportati 2 anni che sono stati trattati per BPD negli ultimi 6 anche altri possibili fattori di rischio socio-ambientali mesi; bambini di età < 2 anni con malattia cardiaca come la nascita durante la stagione del VRS, la presenza congenita emodinamicamente significativa. La relativa di fratelli in età scolare, l’esposizione al fumo di sigaretta genericità di tali indicazioni, unitamente all’elevato e il vivere o frequentare spesso luoghi affollati 5. costo della profilassi, hanno suggerito a diverse società L’infezione presenta un andamento stagionale e in scientifiche nazionali di neonatologia l’opportunità Italia la stagione epidemica va da novembre a marzo di pubblicare raccomandazioni più dettagliate 12-16, con un picco in gennaio-fabbraio 6. allo scopo di uniformare il comportamento dei clinici La mancanza di evidenze di efficacia delle terapie almeno all’interno dei singoli paesi. Tuttavia, queste utilizzate per il trattamento delle bronchioliti raccomandazioni sono risultate eterogenee a causa (broncodilatatori, steroidi, antibiotici) , esclusi i principalmente delle diverse interpretazioni dei risultati trattamenti di supporto (ossigeno umidificato, alti dei trial randomizzati controllati su cui esse si sono flussi, idratazione) , e l’assenza di un vaccino per basate e della mancanza di dati certi in specifiche il VRS hanno reso la prevenzione particolarmente situazioni cliniche. 7 7-9 importante. Provvedimenti come l’isolamento dei È nata, pertanto, da più parti l’esigenza di pazienti, l’adozione di opportune distanze inter- esaminare in modo approfondito la letteratura personali, la restrizione delle visite ai malati da parte disponibile sull’efficacia e la sicurezza del palivizumab di bambini, l’utilizzo di presidi di barriera personali nel prevenire le infezioni da VRS, per favorirne (ad es. mascherine), l’assenza di esposizione al fumo un’utilizzazione basata sull’evidenza 14 17 18. In di sigaretta e il lavaggio delle mani, se ben applicati tal senso, una delle iniziative più recenti è stata possono contribuire efficacemente alla riduzione la realizzazione di una Conferenza di Consenso della diffusione delle infezioni da VRS . Inoltre, organizzata dall’Azienda Ospedaliera Universitaria anche l’alimentazione con il latte materno durante il Meyer di Firenze, che ha impegnato esperti qualificati primo anno di vita riduce il rischio di ospedalizzazione della Regione Toscana nella stesura di un documento secondario a bronchiolite da VRS e rappresenta, quindi, che ha avuto come obiettivo proprio la definizione uno strumento di prevenzione utile e poco costoso 1 11. dell’uso più appropriato del palivizumab nella profilassi 10 delle infezioni da VRS in età pediatrica 19. 4 la profilassi delle infezioni da VRS con palivizumab La Conferenza di Consenso In base a tali premesse, la disponibilità a partire L’analisi della letteratura ha riguardato le revisioni dalla fine degli anni ’90 del palivizumab, un anticorpo sistematiche, le meta-analisi, gli studi randomizzati monoclonale contro il VRS prodotto con la tecnologia controllati e gli studi osservazionali sull’efficacia e del DNA ricombinante, che consente l’immunizzazione la sicurezza del palivizumab per la profilassi della passiva di pazienti in età pediatrica ad alto rischio, bronchiolite causata da VRS in pazienti di età ha certamente rappresentato un grande progresso. Il < 18 anni 19. Degli iniziali 1591 studi identificati suo ottimo profilo di sicurezza e il fatto che esso non come potenzialmente rilevanti, solo 54 (6 revisioni interferisca con il calendario delle altre vaccinazioni, ne sistematiche, 11 studi randomizzati controllati, 37 hanno favorito una rapida diffusione. La profilassi con studi osservazionali) hanno superato un rigoroso il palivizumab prevede 5 dosi (15 mg/kg i.m.) mensili, processo di selezione basato sulla qualità e hanno iniziando il mese prima della stagione epidemica del rappresentato la base della Conferenza di Consenso We people | 3 - 2016 che ha riguardato le seguenti categorie di pazienti: medica per la BPD (ossigeno, broncodilatatori, diuretici, bambini nati a una età gestazionale < 29 settimane, corticosteroidi) 19. bambini con BPD, bambini con cardiopatie congenite, La profilassi con palivizumab è raccomandata anche bambini con sindrome di Down e bambini con nei bambini con cardiopatie emodinamicamente altre gravi patologie come immunodeficienze, significative che abbiano < 24 mesi di età all’inizio della patologie neuromuscolari, patologie e malformazioni stagione epidemica del VRS 19. Le condizioni cliniche broncopolmonari e fibrosi cistica 19 (Tab. I). che più comunemente possono trarne giovamento sono le cardiopatie congenite cianotizzanti, sia in fase pre- Per i bambini nati pretermine a una età gestazionale < 29 settimane (quindi quelli nati operatoria sia dopo interventi palliativi, l’ipertensione a una età gestazionale fino a 28 settimane e 6 polmonare di grado moderato o grave, le cardiopatie giorni) e che abbiano < 12 mesi di età all’inizio congenite che richiedano un persistente trattamento della stagione epidemica del VRS, la profilassi con dello scompenso cardiaco, le cardiomiopatie dilatative e, palivizumab è raccomandata sulla base di studi che infine, le cardiopatie pre- e post-trapianto. In ogni caso, ne hanno dimostrato l’efficacia nel ridurre il rischio in tali condizioni è sempre il cardiologo il responsabile di ospedalizzazione e di wheezing secondario 19. della prescrizione della profilassi 19. Invece, il valore di altri possibili fattori di rischio (sesso I bambini con la sindrome di Down non devono, maschile, esposizione prenatale al fumo di sigaretta, invece, ricevere la profilassi con il palivizumab di per fratelli in età scolare, mancanza di allattamento con sé 19, ma in alcuni casi questa potrebbe essere prescritta late materno) per l’ospedalizzazione da infezione da sulla base di patologie associate, quali ad esempio le VRS non è stato confermato da tutti gli studi cardiopatie congenite 22. 2 20 21 e pertanto essi non possono essere considerati Per quel che riguarda gravi patologie quali le uno strumento utile a identificare sottopopolazioni immunodeficienze, le patologie neuromuscolari, le di bambini nei quali la profilassi potrebbe essere patologie e malformazioni broncopolmonari e la maggiormente indicata . fibrosi cistica, esse non rappresentano un’indicazione 19 Anche nei bambini con BPD, che abbiano < 12 mesi assoluta alla prevenzione delle infezioni da VRS con il di età all’inizio della stagione epidemica del VRS, la palivizumab, poiché non sono disponibili dati sufficienti profilassi con palivizumab è raccomandata . In questi in letteratura a causa della rarità di tali condizioni 19. pazienti la profilassi può essere considerata anche Pertanto, l’eventuale prescrizione dello specialista in nei bambini che abbiano tra i 12 e i 24 mesi di vita questi pazienti dovrà necessariamente basarsi sulla durante i 6 mesi precedenti la stagione epidemica del valutazione caso per caso della gravità della malattia e VRS, ma limitatamente a quelli che richiedano terapia del rischio di sviluppare un’infezione da VRS, tenendo 19 Tabella I. Raccomandazioni per la profilassi delle infezioni da VRS in diverse condizioni cliniche (da Pignotti et al., 2016, mod.) 19. Raccomandazioni Utile Nati pretermine < 29 sett. Bambini con BPD Bambini con cardiopatia Bambini con sindrome di Down Bambini con immunodeficienze Bambini con fibrosi cistica Bambini con patologie neuromuscolari Utilità improbabile Utilità sconosciuta X X X X X X X We people | 3 - 2016 5 conto nel caso di patologie congenite che se da un lato Discussione la necessità del palivizumab potrebbe proporsi tutti Le conclusioni della Conferenza di Consenso gli anni, dall’altro la crescita del calibro delle vie aeree hanno riguardato diverse categorie di pazienti in potrebbe contemporaneamente e progressivamente età pediatrica. Tuttavia, è indubbio che la categoria ridurre il rischio di infezione da VRS 19. largamente più numerosa presa in considerazione La Conferenza di Consenso ha rilevato che esistono sia stata quella dei bambini nati pretermine a una anche altre condizioni patologiche nelle quali la età gestazionale < 29 settimane e di età < 12 mesi profilassi delle infezioni da VRS può risultare utile, all’inizio della stagione epidemica del VRS, nei quali la come le malattie che compromettono la respirazione Conferenza di Consenso ha raccomandato di eseguire e la deglutizione, la presenza di una tracheotomia, o la profilassi con palivizumab sulla base degli studi sindromi e malformazioni complesse (ad es. sindrome disponibili 19. di Pierre Robin, CHARGE e Jeune), tuttavia anche in Il corollario di tale raccomandazione è che i queste situazioni deve essere lo specialista a valutarne e rimanenti bambini nati pretermine, ovvero quelli nati a documentarne l’opportunità 19. una età gestazionale ≥ 29 settimane (da 29 settimane e 0 giorni a 36 settimane e 6 giorni di gestazione) altrimenti sani non devono ricevere la profilassi, poiché mancano evidenze scientifiche che giustifichino tale scelta. Questa conclusione è in pieno accordo con le più recenti raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics del 2014 4 e rappresenta un’indicazione molto importante, poiché è noto come questa categoria di bambini sia largamente più numerosa dei bambini nati pretermine a una età gestazionale < 29 settimane e rappresenti circa il 9% di tutti i nati 23. Si può, quindi, ben comprendere come una raccomandazione di questo tipo possa avere un profondo impatto sulla politica sanitaria in età pediatrica di un intero paese per il peso economico e organizzativo che essa può comportare. A sottolineare ulteriormente tale aspetto e l’interesse che questo tema riveste per la comunità dei Pediatri è stata la pubblicazione, pressoché contemporanea ai risultati della Conferenza di Consenso 19, di un ulteriore studio osservazionale 24 che ha evidenziato come nei bambini nati pretermine da 29 a 32 settimane altrimenti sani la profilassi con palivizumab riduce il rischio di ospedalizzazione per infezioni da VRS, ma aumenta il rischio di ospedalizzazione per bronchiolite causata da altri virus, mentre nei bambini nati pretermine da 33 a 36 settimane non ha alcun effetto, confermando ulteriormente come le raccomandazioni proposte per queste categorie di pazienti 4 19 siano corrette. 6 We people | 3 - 2016 Conclusione L’applicazione di una corretta metodologia all’analisi degli studi presenti in letteratura permette di valutare 11 l’appropriatezza e la sicurezza di farmaci, presidi e procedure nei diversi ambiti della medicina sulla base delle evidenze disponibili. Questo approccio, applicato 12 nel corso di una Conferenza di Consenso che ha coinvolto esperti qualificati della Regione Toscana 13 per valutare l’appropriatezza e la sicurezza della prevenzione delle infezioni da VRS con palivizumab, ha consentito di redigere delle raccomandazioni che rappresentano uno strumento utile, sia dal punto di vista della pratica clinica, sia dal punto di vista della 14 politica sanitaria, poiché il loro utilizzo può consentire una razionalità e omogeneità di prescrizione altrimenti difficile da raggiungere. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Bibliografia Bollani L, Baraldi E, Chirico G, et al.; Italian Society of Neonatology. Revised recommendations concerning palivizumab prophylaxis for respiratory syncytial virus (RSV). Ital J Pediatr 2015;41:97. Hall CB, Weinberg GA, Iwane MK, et al. The burden of respiratory syncytial virus infection in young children. N Engl J Med 2009;360:588-98. Nair H, Nokes DJ, Gessner BD, et al. 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American Academy of Pediatrics Committee on infectious Diseases; American Academy of Pediatrics Bronchiolitis Guidelines Committee. Updated guidance for palivizumab prophylaxis among infants and young children at increased risk of hospitalization for respiratory syncytial virus infection. Pediatrics 2014;134:e620-38. Bollani L, Chirico G, Dotta A, et al. Raccomandazioni sulla profilassi dell’infezione da virus respiratorio sinciziale (VRS) con il palivizumab. Milano: Biomedia srl 2015. Figueras Aloy J, Carbonell Estrany X; Comité de Estándares de la SENeo. Update of recommendations on the use of palivizumab as prophylaxis in RSV infections. An Pediatr (Barc) 2015;82:199.e1-2. Joint Committee on Vaccination and Immunisation Statement on immunisation for Respiratory Syncytial Virus. www.gov. uk/government/uploads/system/uploads/attachmentdata/ f ile/213155/ 03. Società Italiana di Cardiologia Pediatrica. Linee guida della Società Italiana di Cardiologia Pediatrica sull’immunoprofilassi passiva con palivizumab dell’infezione da virus respiratorio nei bambini con cardiopatia congenita o acquisita nell’infanzia. Bollettino SICP 2006;13:2-4. Società Italiana di Neonatologia (Sezione Toscana). Raccomandazioni per la profilassi dell’infezione da virus respiratorio sinciziale con palivizumab. Paper presented at Annual meeting of the Società Italiana di Neonatologia, Sezione Toscana 2015, Siena (Italy). Pignotti MS, Carmela Leo M, et al.; Palivizumab Consensus Group. Consensus conference on the appropriateness of palivizumab prophylaxis in respiratory syncytial virus disease. Pediatr Pulmonol 2016;51:1088-96. Robinson JL, Le Saux N. Canadian paediatric society ID, Immunization C. Preventing hospitalizations for respiratory syncytial virus infection. Paediatr Child Health 2015;20:321-33. Lanari M, Prinelli F, Adorni F, et al. 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Purtroppo però in molti casi la questione viene gestita in modo poco rigoroso, valutandola in maniera sporadica o attuando provvedimenti che non hanno alcuna evidenza di efficacia; oppure evitando di interpellare l’ortopedico per una sorta di paura atavica dei suoi interventi, o addirittura con rassegnazione, come un qualcosa da temere ma per cui non è possibile far niente. L’esperienza quotidiana e la realtà italiana Due esperienze recenti ci hanno spinto a scrivere Manuele Lampasi, Camilla Bettuzzi, Caterina Novella Abati Centro Specialistico di Neuro-ortopedia Pediatrica, Ospedale Pediatrico Meyer, Firenze [email protected] 8 We people | 3 - 2016 questo intervento. In un caso il paziente aveva effettuato una radiografia del bacino all’età di 7 anni che aveva evidenziato delle alterazioni modeste, per le quali si era o del singolo medico, o in base alle valutazioni dei deciso di non intervenire chirurgicamente; dopodiché, fisioterapisti che seguono il bambino. Questo comporta le attenzioni degli operatori si sono spostate su altre una disomogeneità nel trattamento dei pazienti, e problematiche e l’anca è passata in secondo piano per purtroppo anche una non infrequente migrazione delle i successivi tre anni, salvo poi rendersi conto che la famiglie da un centro all’altro, alla ricerca di risposte al progressiva zoppia del ragazzo era secondaria a una proprio problema. lussazione dell’anca ormai conclamata, che necessitava Esperienze di altre Nazioni hanno evidenziato la di un intervento invasivo. Il secondo bambino invece, è possibilità di percorsi più efficaci. giunto alla nostra osservazione dopo aver ripetuto un controllo radiografico di routine delle anche che aveva La problematica mostrato un marcato peggioramento: l’ortopedico che Il rischio di lussazione dell’anca nei bambini affetti lo aveva valutato però, aveva consigliato di non far da PCI è di circa il 15-20%, ma arriva fino al 75% nulla, “al massimo, se dovesse lussarsi completamente e nei pazienti più gravi 1. Si tratta di una lussazione dovesse dargli fastidio, possiamo tagliare via la testa del non presente alla nascita, ma che si sviluppa femore e si risolve il problema”. progressivamente (Fig. 1) nel corso degli anni (con un picco tra i 2 e i 5 anni). Per una serie di cause (spasticità Entrambe le storie testimoniano alcuni degli errori comuni che vengono commessi (mancanza e retrazione dei muscoli, in particolare adduttori di uno schema rigoroso di sorveglianza, mancata e ileopsoas, alterata propriocezione e inadeguato esecuzione di interventi “minori” per prevenire controllo muscolare, prolungate posture in adduzione complicanze maggiori, conoscenze inadeguate da dei pazienti, ecc.), la testa del femore si decentra parte di ortopedici non “dedicati”, sottovalutazione progressivamente fino a lussarsi completamente, delle complicanze legate ai quadri inveterati). Eppure accompagnata da marcate alterazioni anatomo- in entrambe i casi si trattava di bambini seguiti patologiche (intrarotazione e valgismo del femore, nell’ambito dei servizi del centro Italia. sfuggenza del tetto acetabolare, retrazioni tendinee, obliquità del bacino, ecc.). Attualmente in Italia mancano programmi di Le conseguenze della lussazione sono correlate sorveglianza codificati che mirino a individuare e a trattare i pazienti a rischio per questa problematica. allo stato funzionale del paziente. In un paziente La maggior parte dei pazienti viene seguita con un deambulante, la lussazione può portare alla perdita programma “à la carte”, e gli esami clinico-radiografici della stabilità e del cammino, mentre nei pazienti vengono disposti in base alle idee del singolo centro più gravi a difficoltà negli spostamenti, nell’igiene a b Figura 1. Lussazione progressiva dell’anca sinistra: paziente affetta da diplegia spastica, all’età di 4 anni (a) e 12 anni (b). We people | 3 - 2016 9 quotidiana, nel mantenimento della posizione valgizzazione del femore, ecc.) hanno risultati incerti e seduta, con comparsa di obliquità pelvica, scoliosi nel complesso scarsi. In altri termini, una volta che la e soprattutto dolore alla mobilizzazione dell’arto. Il situazione si è aggravata, non abbiamo a disposizione dolore secondario alla lussazione rappresenta ancora trattamenti adeguati. un aspetto controverso e molti operatori non ritengono che le anche lussate siano cause di dolore nei pazienti con PCI. La controversia nasce tra l’altro dalla difficoltà di comunicazione del dolore dei bambini più gravi (in molti casi, ne sono manifestazione indiretta l’insonnia o la malnutrizione) o dal fatto che molti operatori che si occupano di bambini piccoli con PCI non seguono poi gli stessi pazienti in età adolescenziale/adulta, quando la crescita e le alterazioni patologiche locali iniziano a farsi sentire. Un recente lavoro di Wawrzuta 2 et al. (2016) riporta dolore nel 72% dei pazienti (età media: 18 anni) con anche sublussate o lussate; soprattutto, sorprendentemente, il dolore e la morfologia delle anche non erano proporzionali alla gravità del paziente, ma al fatto che il paziente avesse avuto o meno la possibilità di essere inserito in un programma di sorveglianza delle anche! L’altro elemento da tenere in considerazione è che, Ma cosa possiamo fare per limitare la progressione di questi quadri patologici? Esperienze all’estero: la lussazione può (e deve) essere prevenuta Nel 1994 in Svezia è stato avviato un programma di sorveglianza sanitaria, allo scopo di identificare i pazienti a rischio e prevenire la lussazione dell’anca nei bambini con PCI. Analogamente, un programma di sorveglianza è stato introdotto nel 1997 in Australia 3. Lo studio svedese ha riportato i risultati a 10 e 20 anni 4 5 di follow-up, e ha dimostrato l’effettiva validità di tale programma, con una riduzione drastica delle lussazioni di anca dall’8% (nel gruppo di controllo non inserito nel protocollo di sorveglianza) allo 0,5% di casi (nel gruppo in esame), a fronte di un tasso di chirurgia preventiva/ricostruttiva del 12-15%. Similmente, lavori australiani hanno confermato la notevole efficacia del programma di sorveglianza. I risultati di questi studi sono stati così convincenti che mentre esistono casi in cui la lussazione di anca appare il programma di sorveglianza è stato esteso dal 2005 ad non dolorosa, esistono casi in cui il dolore diventa altri paesi del nord Europa (Norvegia, Danimarca, Islanda, ingravescente, comportando una grave alterazione Scozia). dello stato di salute del paziente (e della famiglia): e in questi casi, le possibilità terapeutiche sono Quali parametri valutare? limitate, in quanto i trattamenti conservativi (ad es. Il protocollo svedese e quello australiano sono infiltrativi) rappresentano un palliativo a durata incerta e i trattamenti chirurgici cosiddetti “di salvataggio” (resezione della testa del femore, osteotomie di a) lievemente differenti ma si basano su principi simili. Lo stato dell’articolazione (i rapporti tra testa del femore e acetabolo) non può essere valutato b) Figura 2. Schema per esecuzione dell’esame radiografico: paziente supino, arti in asse (adduzione-abduzione neutra), rotule verso l’alto (a); in caso di contrattura in flessione delle anche (b), la flessione deve essere assecondata fino a spianare la lordosi lombare, per evitare di fare inclinare in avanti il bacino (da Dobson et al., 2002, mod.) 6. 10 We people | 3 - 2016 Classification System (GMFCS) 7, un sistema di classificazione che prende in considerazione le funzioni grosso motorie dei pazienti, con particolare riferimento alla mobilità, alla posizione seduta e ai trasferimenti nella vita quotidiana. Le distinzioni tra i livelli sono basate sulle limitazioni funzionali, sulla necessità di dispositivi per la mobilità (deambulatori, stampelle o bastoni) o la mobilità in carrozzina. Tale classificazione si è dimostrata affidabile, efficace e stabile nell’arco della crescita. Figura 3. Indice di Migrazione = a/b x 100 (da Hägglund et al., 2014, mod.) 5. Mentre i pazienti con GMFCS V (non deambulanti, trasportati con carrozzina manuale) hanno un rischio elevato di lussazione, il rischio si riduce solamente sulla base di un esame clinico: casi di anche progressivamente fino a un rischio minimo per i in peggioramento possono manifestarsi con movimenti GMFCS I (deambulanti senza limitazioni). Da questo inalterati e ingannare il clinico. L’unica modalità per riconoscere precocemente il peggioramento del quadro è effettuare un esame radiografico periodico. L’esame deve consistere in una radiografia del bacino eseguita a paziente supino, con arti in asse e rotule allo zenith (Fig. 2). Esami eseguiti diversamente (in piedi) o scorrettamente – come se ne vedono continuamente – mostrano dei limiti significativi di affidabilità e riproducibilità. Il parametro da valutare è l’Indice di Migrazione, ossia la percentuale di testa femorale che rimane scoperta rispetto allo spigolo dell’acetabolo (Fig. 3); tale indice si è dimostrato il più efficace e affidabile per la valutazione. Il primo esame radiografico deve essere effettuato deriva la necessità di esami frequenti per i primi e via via meno frequenti per gli altri, il che comporta anche un risparmio in termini economici e di esposizione radiologica per i pazienti che non ne hanno bisogno (circa un terzo di esami in meno rispetto all’uso del sottotipo di PCI come indicatore di rischio). I protocolli di sorveglianza Riportiamo in Figura 4 lo schema che riassume i due protocolli, svedese e australiano. Senza entrare nei dettagli, nel protocollo svedese i livelli GMFCS V (trasportati con carrozzina manuale), IV (spostamento autonomo con limitazioni; possibile spostamento con ausilio a motore per la mobilità) e precocemente (18-24 mesi di età), per individuare i casi in cui la lussazione si manifesta precocemente. La cadenza di ripetizione delle radiografie è variabile, fino a una-due volte all’anno e deve essere proporzionale al rischio effettivo di lussazione. Tale rischio è correlato al sottotipo di PCI (ad es. più alto nelle forme spastiche che nelle forme atassiche; più elevato nelle tetraparesi che nelle diplegie e in queste rispetto alle emiparesi), ma l’utilizzo del sottotipo di PCI quale indicatore del rischio di lussazione presenta diversi limiti: ad esempio, non è infrequente che uno stesso paziente venga classificato in maniera differente (tetraparesi, diplegia, doppia emiparesi) da operatori diversi 1. Per questo motivo, viene utilizzato come elemento predittivo più affidabile il Gross Motor Function Figura 4. Protocolli di sorveglianza con rispettiva cadenza degli esami radiografici. Rosso: due volte l’anno. Verde: una volta l’anno. Giallo: nessun esame. Grigio: valutato sul singolo paziente (da Robb e Hägglund, 2013, mod.) 3. We people | 3 - 2016 11 III (cammino con dispositivo manuale per la mobilità) precoce, che includa ripetute valutazioni radiografiche, effettuano una radiografia l’anno fino agli 8 anni cliniche e il trattamento precoce delle anche che stanno (dopodiché gli intervalli variano a seconda di esame peggiorando. clinico e risultati delle precedenti rx), il livello II (cammino La nostra proposta è che si possa dar vita a un tavolo con limitazioni) solo all’età di 2 e 6 anni, il livello I di lavoro per organizzare la sorveglianza delle anche (cammino senza limitazioni) non effettua controlli sulla falsariga dei protocolli già esistenti. Crediamo che radiografici finché la motilità delle anche è normale e la Toscana, con la sua rete pediatrica e i suoi centri di indolente. riferimento specializzati nel trattamento della PCI, possa Il programma australiano prevede esami radiografici fare da apripista in Italia per questo. più frequenti (due volte l’anno per i GMFCS V) ma, a differenza di quello svedese, non prevede una valutazione clinica annuale da parte del fisioterapista. I protocolli descritti rappresentano essenzialmente degli strumenti per sorvegliare la progressione della lussazione e intervenire precocemente, e non introducono dei rigidi schemi di trattamento. Le opzioni terapeutiche esulano dagli scopi di questo lavoro; sottolineiamo soltanto che per molti degli interventi conservativi utilizzati (uso di ortesi per mantenere gli arti abdotti, utilizzo di botulino negli adduttori, ecc.) non è mai stata dimostrata una reale efficacia, mentre per i cosiddetti interventi chirurgici preventivi (release dei muscoli adduttori e ileopsoas) l’efficacia è controversa. Gli interventi chirurgici “ricostruttivi” (osteotomie femorali, interventi di ricostruzione pelvica che includono osteotomia femorale, riduzione cruenta e osteotomia pelvica) vengono generalmente riservati a casi con indice di migrazione superiore al 40-50%. Vogliamo inoltre sottolineare che applicare un protocollo di sorveglianza e riscontrare un peggioramento non implica necessariamente un obbligo di trattamento chirurgico (come molti operatori temono). La scelta astensionistica rimane comunque una possibile opzione, specie nei pazienti più gravi ad alto rischio anestesiologico; ma una cosa è prendere delle decisioni mediche (la cui correttezza dovrà poi essere rivalutata nel tempo), una cosa è accorgersi del problema quando ormai è troppo tardi per poter decidere per un intervento di entità minore. Conclusioni e proposte di lavoro La lussazione dell’anca nei pazienti affetti da PCI è potenzialmente prevenibile. Ciò purché tali bambini vengano inseriti in un programma di sorveglianza 12 We people | 3 - 2016 Premessa essenziale per un lavoro del genere è l’identificazione precoce di tutti i bambini con PCI in un dato territorio e per questo potrebbe essere ragionevole iniziare con livelli inferiori a quello regionale, considerando che il progetto svedese è in realtà partito da una realtà locale da 1,3 milioni di abitanti. La verifica del rispetto del protocollo, l’esecuzione delle radiografie e la valutazione clinica dovrebbero coinvolgere il personale del territorio (neuropsichiatri infantili, fisioterapisti). La valutazione delle radiografie potrebbe essere delegata al personale locale, previa formazione del personale stesso, per la quale ci rendiamo disponibili. Ai centri di riferimento verrebbero indirizzati i casi dubbi e i casi per i quali si ritenga indicato un trattamento ortopedico. Bibliografia Hägglund G, Lauge-Pedersen H, Wagner P. Characteristics of children with hip displacement in cerebral palsy. BMC Musculoskelet Disord 2007;26;8:101. 2 Wawrzuta J, Willoughby KL, Molesworth C, et al. Hip health at skeletal maturity: a population-based study of young adults with cerebral palsy. Dev Med Child Neurol 2016 Jun 17. 3 Robb JE, Hägglund G. Hip surveillance and management of the displaced hip in cerebral palsy. J Child Orthop 2013;7:407-13. 4 Hägglund G, Andersson S, Düppe H, et al. Prevention of dislocation of the hip in children with cerebral palsy. The first ten years of a population-based prevention programme. J Bone Joint Surg Br 2005;87:95-101. 5 Hägglund G, Alriksson-Schmidt A, Lauge-Pedersen H, et al. Prevention of dislocation of the hip in children with cerebral palsy: 20-year results of a population-based prevention programme. Bone Joint J 2014;96-B:1546-52. 6 Dobson F, Boyd RN, Parrott J, et al. Hip surveillance in children with cerebral palsy. Impact on the surgical management of spastic hip disease. J Bone Joint Surg Br 2002;84:720-6. 7 Palisano R, Rosenbaum P, Walter S, et al. Development and reliability of a system to classify gross motor function in children with cerebral palsy. Dev Med Child Neurol 1997;39:214-23. 1 Attualità Consenso Informato in Pediatria Raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics L e crescenti acquisizioni in campo tecnologico e scientifico, sempre in costante evoluzione, permettono oggi di trattare patologie una volta incurabili, ma totalità, non solo per i bisogni clinici, ma anche per quelli che afferiscono alla sfera psicologico-relazionale. Spesso mettiamo il paziente di fronte a scelte che sono non devono essere disgiunte, come a volte può accadere complesse, ci aspettiamo da lui decisioni che diventano nella quotidianità della pratica clinica, dalla necessaria sempre più difficili, proprio perché richiedono un livello di consapevolezza dell’importanza degli aspetti relazionali consapevolezza nonché di conoscenze che la persona o e psicologici legati all’assistenza. Occorre sempre più recuperare e promuovere il concetto di umanizzazione delle cure, inteso come attenzione posta alla persona nella sua Klaus Peter Biermann1*, Ada Macchiarini2, Antonino Sala3, Monica Toraldo di Francia4 1 Segreteria tecnico-scientifica del Comitato Etico della Regione Toscana, Sezione Pediatrica 2 Comitato Etico della Regione Toscana, Sezione Pediatrica 3 Direzione Sanitaria Azienda ospedaliero-universitaria Meyer 4 Comitato Nazionale per la Bioetica [email protected] chi la rappresenta potrebbe non possedere. È importante richiamare l’attenzione sul pericolo che il consenso sia ridotto a un fatto formale e spersonalizzato, ai fini di una medicina puramente difensiva, invece dovrebbe essere un tramite per costruire il dialogo e il rapporto personale di fiducia tra l’operatore sanitario e il cittadino. Non bisogna dimenticare che il processo che porta una persona assistita ad accettare un atto sanitario, si articola in tre momenti fondamentali, in successione logica e cronologica: la comunicazione al paziente di We people | 3 - 2016 13 informazioni di rilevanza diagnostica e terapeutica, da esse svolta nel supporto alla persona durante il l’assicurazione che egli abbia capito il significato della processo decisionale. L’informazione data al paziente suddetta comunicazione, la sua decisione in merito. In costituisce parte integrante dell’atto sanitario in generale questo scenario diventa indispensabile che da un lato il e della prestazione medica in particolare, che diviene essa professionista sanitario sia capace di fornire una corretta stessa una prestazione sanitaria, al pari dell’accertamento informazione e che la consideri parte imprescindibile del diagnostico e dell’intervento terapeutico. suo operato e, dall’altro, che il paziente possa recepire tutte le informazioni necessarie per giungere a una dato al paziente un’informazione chiara ed esaustiva decisione il più possibile consapevole. Per poter esprimere sull’atto sanitario; in caso di omessa o incompleta un consenso realmente valido deve essere garantito al informazione, si può configurare una negligenza grave e paziente un periodo di tempo sufficiente, durante il quale l’operatore sanitario si trova costretto a dover rispondere riflettere sul contenuto informativo ricevuto. in concorso con l’azienda sul piano della responsabilità Spesso i contenziosi medico-legali hanno all’origine civile. La mancata acquisizione del consenso informato difetti di comunicazione tra sanitari e pazienti, derivanti può determinare invece una responsabilità penale del dal fatto che si sovrappone il momento informativo professionista stesso. con quello dell’acquisizione del consenso, senza che il In questo contesto il Comitato Nazionale per la paziente possa aver sviluppato una reale comprensione Bioetica ha evidenziato che il consenso informato è o possa aver avuto il tempo di porre alcuni quesiti condicio sine qua non per legittimare l’atto sanitario importanti per una corretta informazione della sua che altrimenti sarebbe illecito, perché lesivo del diritto problematica di salute. soggettivo della persona di autodeterminazione e di Il consenso informato fa riferimento al principio di autodeterminazione e dunque a valori etici fondamentali, quali la libertà e la responsabilità. In Italia, il principio del consenso informato, trova la sua più importante consacrazione nell’art. 32 della Costituzione, secondo il quale “nessuno può essere mantenimento della propria integrità psicofisica. Il consenso si pone pertanto come atto conclusivo di un processo articolato di comunicazione, che vede nell’informazione che lo precede e di cui fa parte integrante il suo momento più qualificante. È importante ribadire che il consenso non va inteso obbligato a un determinato trattamento sanitario se non come un ulteriore adempimento burocratico, ma come per disposizione di legge”, correlato con l’art. 13 della un momento essenziale di quella alleanza terapeutica che stessa Costituzione, che afferma l’inviolabilità della libertà è fondamentale per affrontare correttamente la malattia personale. e il suo trattamento. In altre parole nella pratica clinica il Si ricorda che l’art. 1325 del Codice Civile sancisce consenso è, salvo alcune eccezioni, un elemento che non l’obbligo dell’accordo tra le parti per il perfezionamento può essere eluso. Tuttavia l’informazione non va imposta; del contratto che nel nostro caso si materializza proprio il paziente che non volesse essere informato sulla gravità nel consenso informato. Non tutti i bioeticisti sono delle proprie condizioni di salute, perché in particolari propensi a considerare il rapporto terapeutico come un condizioni di fragilità psicologica, può anche esercitare contratto che prevede una relazione paritaria fra due il suo ‘diritto di non sapere’ e delegare formalmente a volontà, in quanto ritengono che la relazione medico- un familiare o a un fiduciario, che farà da intermediario, paziente sia, per sua natura, una relazione asimmetrica. il rapporto con l’equipe medica per quanto riguarda Il consenso informato rappresenta inoltre uno degli l’informazione e le scelte cliniche più appropriate. Anche, aspetti centrali dell’etica in ambito sanitario. Il Codice e forse ancor più, nella sperimentazione il consenso di Deontologia Medica, per primo, dedica infatti informato è irrinunciabile. all’informazione e al consenso del paziente l’intero Capo Quarto. Successivamente, anche nei codici deontologici di alcune altre professioni sanitarie si trovano richiami dedicati soprattutto alla funzione educativa e relazionale 14 La legittimazione del consenso deriva proprio dall’aver We people | 3 - 2016 Tutto questo diventa ancora più importante quando l’atto sanitario riguarda un minore. In questa contesto si inserisce la “Carta dei diritti del bambino in ospedale” 1, in cui viene garantito allo stesso bambino/adolescente, proprio in qualità di persona, il rispetta le caratteristiche di una corretta informazione, diritto di essere coinvolto nel processo di espressione la quale deve essere necessariamente personalizzata dell’assenso/dissenso sia alle pratiche sanitarie, che lo (adeguata alla situazione di salute, psicologica, culturale riguardano che alla fase di un suo possibile arruolamento e linguistica della persona), comprensibile (espressa con in un progetto di ricerca. linguaggio chiaro e semplice), veritiera (condizioni di Un assenso/dissenso progressivamente consapevole salute), obiettiva (cioè basata su evidenze scientifiche), in rapporto alla maturazione del minore va sempre esaustiva e non imposta. L’espressione del consenso promosso e ricercato anche e soprattutto attraverso deve essere consapevole, cioè espresso da persona che, le relazioni familiari. Tenuto conto che il bambino non ricevuta correttamente e completamente l’informazione ha ancora tutti gli strumenti per utilizzare appieno con le modalità descritte in precedenza, è capace di un’informazione adeguata a esprimere un assenso/ intendere e di volere. La capacità di intendere non dissenso in merito a decisioni legate alla malattia, va è valutabile separatamente dalla capacità di volere. tuttavia considerato che il silenzio aumenta le paure e È necessario pertanto valutare se il soggetto sia in che quindi il consenso informato diventa strumento, possesso della capacità di intendere e di volere, e quindi occasione per affrontare l’argomento. se sia in grado di comprendere le informazioni utili È difficile pensare a un assenso-dissenso informato per assumere una decisione. Il consenso informato è prima dei sette anni. Successivamente, quando il necessariamente personale, vale a dire che ha titolo bambino esplora meglio le proprie motivazioni e le a esprimere il consenso esclusivamente il diretto confronta con ciò che gli altri dicono e fanno, è pensabile interessato; l’informazione a terzi è ammessa soltanto un assenso-dissenso informato insieme con quello dei con il consenso esplicitamente espresso dal paziente, genitori. A partire dai dodici anni, si può supporre un dai genitori del paziente nel caso di pazienti minorenni, assenso o dissenso progressivamente consapevole, o da un rappresentante legale del soggetto, qualora sia perché anche di fronte a situazioni complesse, come previsto. La manifestazione di volontà, cioè l’assenso per esempio interventi che, invece di essere curativi o o il rifiuto, deve essere esplicita ed espressa in modo palliativi, possano tendere verso azioni di accanimento inequivocabile e “messa per iscritto”. Il consenso deve terapeutico, i preadolescenti e gli adolescenti riescono a essere preventivo, cioè prestato prima dell’esecuzione prefigurarsi il futuro e ad assumersi la responsabilità di dell’atto sanitario, e deve essere attuale, l’intervallo di fronte al proprio progetto di vita. tempo che trascorre tra la manifestazione del consenso Pertanto l’assenso-dissenso va sempre richiesto nella e l’attuazione dell’atto sanitario stesso non deve essere forma più adeguata allo stato di sviluppo del paziente tale da far sorgere dubbi sulla persistenza della volontà di minore età, non soltanto per un’esigenza giuridica o della persona. Ogni consenso informato è revocabile in etica, ma soprattutto per far comprendere al bambino- qualsiasi momento, senza motivare la decisione, e questa adolescente quanto gli sta accadendo intorno. È possibilità deve essere chiaramente esplicitato. opportuno presentargli tutti gli scenari che è in grado L’American Academy of Pediatrics ha recentemente di comprendere o immaginare-pensare e, pertanto, gli pubblicato due documenti dedicati al processo del operatori sanitari hanno l’obbligo di informare il bambino consenso informato in pediatria. L’intento è quello di alla pari dei genitori, con un linguaggio comprensibile, fornire dei principi organizzativi per guidare e definire il sulla sua situazione clinica attuale, sull’accertamento sistema della cura e dell’assistenza in pediatria, finalizzato consigliato per la diagnosi oppure sul trattamento medico a migliorare la salute di tutti i bambini. Il documento con o chirurgico consigliato, sulle alternative terapeutiche, le ragioni che motivano l’intervento, sui benefici attesi, il titolo “Il consenso informato nei processi decisionali in pediatria” è costituito da un report tecnico 2 e da un disagi, effetti indesiderati, sulle conseguenze inevitabili policy statement 3. dell’intervento, i possibili rischi e le complicanze connessi, nonché le prevedibili conseguenze della “non cura”. Il consenso si considera informato proprio perché Vi proponiamo a seguire le raccomandazioni dell’AAP per gestire al meglio il processo di acquisizione del consenso informato in pediatria. We people | 3 - 2016 15 Raccomandazioni per il consenso informato in pediatria secondo l’AAP Penale (artt. 40 e 54) e la Convenzione di Oviedo (art. 8). 1.I medici devono coinvolgere i pazienti pediatrici nel 6.I medici hanno sia un obbligo morale che una processo decisionale che riguarda la loro assistenza responsabilità legale a ricercare le decisioni sanitaria, fornendo informazioni sulla loro malattia sia del rappresentante legale che del paziente e le opzioni per la diagnosi e il trattamento in modo e, se necessario, a contestarle nel caso in cui adeguato allo sviluppo cognitivo del paziente e comportassero un rischio significativo di danno grave ricercando il consenso alle cure mediche ogni volta per il paziente. ciò risulti appropriato. 7.I medici devono rendersi conto che il consenso 2.I genitori devono essere generalmente riconosciuti informato/l’autorizzazione/l’approvazione/il rifiuto come sostituiti eticamente e legalmente appropriati costituiscono un processo, non un evento separato, per il processo decisionale relativo all’assistenza e richiedere la condivisione delle informazioni nella sanitaria dei loro figli. Questo riconoscimento continua educazione sanitaria e comunicazione afferma la comprensione intima da parte dei genitori medico-paziente-famiglia. degli interessi dei loro figli e rispetta l’importanza 8.I medici devono conoscere e avere accesso alle dell’autonomia della famiglia. normative statali specifiche che disciplinano la cura 3.Il processo decisionale da parte dei genitori o tutori delle infezioni a trasmissione sessuale, la fornitura in sostituzione dei pazienti pediatrici deve cercare di di contraccettivi e l’interruzione volontaria di massimizzare i benefici per il bambino attraverso il gravidanza, la salute mentale e il trattamento in bilanciamento delle esigenze di assistenza sanitaria caso di abuso di sostanze stupefacenti, nonché la con i bisogni sociali ed emotivi nel contesto di definizione e la cura del minore emancipato e degli obiettivi generali della famiglia, valori, convinzioni adolescenti che possiedono capacità decisionale religiose e culturali. (minori maturi). Queste normative potrebbero non 4.I medici devono riconoscere che alcuni pazienti contemplare la tutela della privacy degli adolescenti. pediatrici, in particolare adolescenti vicini alla Commento: in Italia le normative riferite ai casi sopra maggiore età e quelli con un vissuto di esperienza citati garantiscono la tutela della privacy anche al sanitaria, perché affetti da una patologia cronica, minorenne. possono possedere una capacità intellettiva, nonché 9.I medici che sono coinvolti nella ricerca clinica cognitiva e di giudizio, per impegnarsi concretamente devono comprendere sia l’importanza del ruolo del nel processo di consenso o di rifiuto informato. processo di acquisizione dell’assenso nel processo di 5.Il dilemma di un rifiuto del trattamento sanitario arruolamento di persone di minore età negli studi di da parte di un adolescente è eticamente ed ricerca clinica, che le ulteriori protezioni aggiuntive emotivamente impegnativo. Casi in cui l’impegno che regolano la partecipazione dei bambini e degli richiesto per aderire a un trattamento sanitario adolescenti come soggetti di ricerca. possa essere superiore ai benefici dello stesso e una mancata adesione compromettere il risultato clinico, richiedono un attento counselling da parte del medico con una comunicazione continua tra il paziente, i genitori o il tutore e gli operatori sanitari per chiarire i valori e gli obiettivi del trattamento. La conoscenza delle leggi statali specifiche in caso di rifiuto da parte degli adolescenti del trattamento sanitario è fondamentale in queste situazioni. Nota: in Italia le normative di riferimento in caso di rifiuto sono il Codice Civile (artt. 2 e 316), il Codice 16 We people | 3 - 2016 Bibliografia Ministero della Sanità. Progetto di ricerca ICS 060.1- RF 99.76 Formalizzazione della carta dei diritti del bambino in ospedale e identificazione dei criteri di valutazione del rispetto dei diritti enunciati. [Gruppo del Progetto: Ospedali pediatrici Burlo Garofano (Trieste), G. Gaslini (Genova), Meyer (Firenze), Bambino Gesù (Roma)]. Roma 2001. 2 Katz AL, Webb SA, AAP Committee on Bioethics. Informed consent in decision-making in pediatric practice. Pediatrics 2016;138:e20161485. 3 AAP Committee on Bioethics. Informed consent in decision-making in pediatric practice. Pediatrics 2016;138:e20161484. 1 Attualità La Pediatria di Genere Introduzione L a medicina di genere è un’innovativa branca della ricerca biomedica e rappresenta una nuova prospettiva per il futuro della salute. L’obiettivo della medicina di genere è quello di riconoscere e analizzare le differenze tra i generi con il fine ultimo di garantire a ogni individuo, maschio o femmina, il miglior approccio diagnostico e terapeutico possibile. Il termine “genere” deve essere considerato in maniera ampia, comprendendo sia le differenze nell’anatomia e nella fisiologia, sia i fattori relativi all’ambiente, alla società, all’educazione, alla cultura e alla psicologia degli uomini e delle donne. La medicina e dibattiti sulla medicina di genere negli adulti mentre ancora scarsi sono i dati che riguardano l’età pediatrica. Anche in questo ambito, però, le differenze in termini di salute tra maschi e femmine sono ben evidenti, come si può notare anche solo osservando i dati di morbilità e mortalità nei vari paesi del mondo (Fig. 1) 1. Emblematica è la situazione della Cina, dove dal 1979, per porre limite al sovraffollamento, era stata adottata una politica di limitazione delle nascite (one-child policy), che permetteva alle donne di avere un solo figlio. Questa politica aveva portato a un aumento degli infanticidi femminili e dell’aborto selettivo, arrivando a un rapporto tra nati maschi e femmine nel 2000 intorno al 1,168, di genere nasce dall’evidenza che la maggior parte degli studi clinici effettuati negli ultimi decenni si sono concentrati prevalentemente, se non unicamente, sul genere maschile, comportando un bias di informazioni su fattori di rischio e andamento delle malattie nella popolazione femminile e, soprattutto, una mancanza di dati di farmacodinamica e farmacocinetica nelle donne. Nell’ultima decade si sono pertanto diffusi studi Carlotta Montagnani1, Paola Piccini2, Maurizio de Martino3,4 Struttura Organizzativa Complessa di Malattie Infettive, Ospedale Pediatrico Anna Meyer 2 Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Firenze 3 Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Firenze 4 Meyer Health University Campus, Ospedale Pediatrico Anna Meyer [email protected] 1 Figura 1. Numero di morti/1000 nei bambini di età inferiore a 5 anni. We people | 3 - 2016 17 superando l’1,3 in alcune province, rispetto a valori nei Risultati della ricerca paesi industrializzati dal 1,07 al 1,03 . Il tasso di mortalità La ricerca ha permesso di selezionare 205 articoli 2 nelle femmine nel primo anno di vita aveva raggiunto il pertinenti con il nostro quesito. Di seguito abbiamo doppio rispetto a quello dei maschi e il rischio di decesso riportato, suddivisi per campo di ricerca, le più rilevanti era 3 volte superiore per le secondogenite. Era stato evidenze disponibili in letteratura riguardo le differenze di quindi previsto che più di un milione di uomini nella prima genere nel paziente pediatrico. decade del 2000 non sarebbe stato in grado di trovare una compagna. Solo a ottobre 2015, dopo 35 anni di questa Endocrinologia politica, il governo cinese ha concesso a ogni coppia la La maggior parte degli studi ottenuti con la nostra possibilità di avere 2 figli . 3 Le differenze di genere in termini di diritto alla salute stringa di ricerca si concentra sulle differenze di genere presenti nell’ambito delle patologie endocrinologiche, e di accesso alle cure non sono presenti solo in Cina, prima fra tutte l’obesità. Song et al. hanno analizzato ma sono riportate anche in molti altri paesi. In India la l’andamento dell’indice di massa corporea (BMI) copertura vaccinale è maggiore nei bambini piuttosto che dei bambini in età scolare negli ultimi 15 anni: nelle nelle bambine: negli anni 2005-2006 era rispettivamente femmine il BMI è rimasto stabile, mentre nei maschi di 45,4% nei maschi e 41,6% nelle femmine. è aumentato linearmente, arrivando a stimare che La differenza tra bambini maschi e femmine riguardo nel 2020 la prevalenza dell’obesità sarà del 10,18% l’accesso alle cure non è presente solamente nei paesi in nei maschi e 4,99% nelle femmine 4. La percezione via di sviluppo. Uno studio del 2012 effettuato a Boston del sovrappeso, però, è maggiore nel sesso femminile ha infatti documentato come l’accesso alle cure dei e aumenta con l’età, avendo come periodo cruciale bambini con special health care needs sia maggiore per i della vita l’adolescenza 5. L’approccio terapeutico- maschi piuttosto che per le femmine. Alcuni studi hanno comportamentale al sovrappeso e all’obesità dovrebbe, mostrato che, sebbene il tasso di ricovero in terapia pertanto, essere differente tra maschio e femmina. intensiva dei bambini maschi sia maggiore rispetto a Munakata et al., ad esempio, hanno dimostrato quello delle femmine, queste ultime presentano una che ridurre le ore passate davanti alla televisione è maggiore mortalità . efficace nel maschio, mentre nella femmina è più utile L’obiettivo del presente studio è quello di effettuare promuovere l’esercizio fisico e l’aumento del numero una revisione sistematica delle evidenze scientifiche sulla quotidiano di passi. Diverse tra femmine e maschi sono medicina di genere in età pediatrica negli ultimi dieci anche le complicanze dell’obesità, come ad esempio anni. l’alterato metabolismo glicidico. Come negli adulti, è stato dimostrato che nei bambini obesi è frequente Metodologia della ricerca un’alterata glicemia a digiuno mentre nelle bambine è I dati inclusi in questa revisione sono stati più frequente una condizione di insulino-resistenza 6. selezionati attraverso una ricerca bibliografica su Anche nei pazienti con diabete mellito tipo 1 sono state Medline, utilizzando come motore di ricerca PubMed notate differenze di genere, per esempio il dosaggio e attraverso la valutazione delle voci bibliografiche ematico del peptide C è significativamente più alto degli articoli selezionati. è stata utilizzata la seguente nelle bambine, soprattutto durante l’età puberale, dato stringa di ricerca: “sex[Title] OR gender[Title]) AND significativo considerando che prima della pubertà il (difference[All Fields] ORdifferences[All Fields] OR pattern ormonale non dovrebbe differire tra i due sessi. (“bias (epidemiology)”[MeSH Terms] OR (“bias”[All 18 Anche nella risposta alle terapie ormonali sono state Fields] AND “(epidemiology)”[All Fields]) OR “bias riscontrate alcune differenze di genere. Nei bambini con (epidemiology)”[All Fields] OR “bias”[All Fields])) AND basso peso per età gestazionale la terapia con analoghi (children[Title] OR child[Title]) AND (“2006/07/09”[PDat]: dell’ormone della crescita è maggiormente efficace “2016/07/05”[PDat] AND “humans”[MeSH Terms]). nei maschi, rispetto alle femmine, considerando un Sono stati inclusi solo gli articoli in lingua inglese. periodo di follow-up di circa 2 anni. Nei pazienti affetti We people | 3 - 2016 da iperplasia surrenalica congenita, invece, il dosaggio Gastroenterologia di idrocortisone necessario al momento della pubertà Solo pochi studi analizzano le differenze di genere è significativamente maggiore nel maschio rispetto alla nell’ambito della gastroenterologia. Salö et al., su femmina . 427 bambini di età inferiore ai 15 anni sottoposti ad 7 appendicectomia, hanno riscontrato che le bambine Neurologia e Psichiatria presentavano più frequentemente complicanze Nell’ambito neurologico e psichiatrico sono state postoperatorie, mentre i maschi presentavano più spesso riscontrate numerose differenze di genere soprattutto nei perforazioni. I bambini con diagnosi di malattia di Crohn disordini dello spettro autistico. è noto che la prevalenza hanno altezza e BMI al di sotto ai valori normali per età; dei DSA è 15 volte superiore nei maschi rispetto alle nelle femmine sono stati, inoltre, descritti livelli di massa femmine ma le differenze sono state riscontrate anche nel grassa significativamente inferiori rispetto ai maschi 11. tipo di manifestazioni cliniche presenti. I maschi hanno Yik et al. hanno analizzato la presenza di fibre nervose un esordio generalmente più tardivo, un deficit cognitivo contenenti sostanza P nelle biopsie intestinali di 76 più grave e sono più frequentemente iperattivi, mentre bambini con stipsi ostinata cronica e hanno riscontrato le femmine hanno minor problemi nella comunicazione un numero ridotto di fibre nelle bambine. e nello sviluppo del linguaggio e presentano maggior ansia sociale 8. Anche analizzando le caratteristiche degli Infettivologia e Immunologia attacchi dissociativi non epilettici nell’età adolescenziale La maggior parte degli studi sulle differenze di genere (11-18 anni) sono state riscontrate numerose differenze in età pediatrica in ambito infettivologico riguardano i di genere. Le femmine presentano più frequentemente bambini con infezione da virus dell’immunodeficienza cadute atoniche e crisi di lunga durata, mentre i maschi acquisita (Human Immunodeficiency Virus, HIV). Già presentano movimenti tonico-clonici degli arti. Nei nel 2005, uno studio condotto dal nostro gruppo aveva maschi le crisi sono frequentemente associate a insuccessi mostrato che nascevano più bambine con infezione da scolastici ed è spesso presente una diagnosi di disturbo HIV, in quanto i maschi sopravvivevano meno fino alla da deficit di attenzione/iperattività, mentre nelle femmine fine della gravidanza 12. In Rwanda i maschi con infezione è più frequentemente associata la depressione maggiore. da HIV sono più frequentemente malnutriti. Le bambine All’interno del quadro dei disturbi ossessivi compulsivi, mostrano livelli plasmatici più elevati di lopinavir/ritonavir nei bambini maschi è frequentemente associato anche e un incremento più rapido dei linfociti CD4 dopo l’inizio un disturbo oppositivo provocatorio. Altre differenze di della nevirapina. Una recente review sistematica ha genere sono state riscontrate nell’ambito dell’espressione mostrato che la compliance alla terapia è simile nei due delle emozioni. Una revisione della letteratura ha sessi, che le femmine con infezione da HIV presentano riscontrato che le femmine mostrano più frequentemente maggiori difficoltà nell’apprendimento scolastico rispetto emozioni internalizzanti (tristezza, ansia), mentre i maschi ai maschi pur non essendoci differenze nello sviluppo mostrano maggiormente emozioni esternalizzanti come cognitivo e che i maschi sembrano sviluppare resistenze la rabbia . Skiöld et al., analizzando una coorte di alla terapia più frequentemente delle femmine. 9 neonati di età gestazionale inferiore alle 27 settimane, è ben noto che il sistema immunitario è influenzato hanno riscontrato un miglior e sviluppo cognitivo e del dagli ormoni sessuali, anche se non è chiaro il linguaggio a 30 mesi di età nelle femmine rispetto ai meccanismo fisiologico. Ghuman et al. hanno dimostrato maschi . Differenze di genere sono state osservante una minor mortalità per sepsi nelle bambine in età anche nel campo della neurotossicità, in particolare da postpubere rispetto ai maschi, mentre questa differenza parte dei metalli. è stato infatti osservato che i bambini non è stata riscontrata in età prepuberale, sottolineando sono più soggetti delle bambine a sviluppare danni una possibile influenza degli ormoni nella risposta alle neurologici da metalli pesanti quali cadmio, manganese, infezioni 13. Un altro studio ha mostrato che l’espressione arsenico e mercurio, ma i meccanismi alla base di ciò sono degli indici di flogosi, quali la proteina c reattiva, la sconosciuti. conta dei neutrofili e la velocità di eritrosedimentazione 10 We people | 3 - 2016 19 risultano essere mediamente maggiori nelle femmine Maggiori studi dovrebbero essere rivolti a indagare prepuberi, rispetto ai maschi. Stival et al. hanno soprattutto la risposta alle diverse terapie e maggiori sforzi dimostrato un possibile ruolo degli ormoni sessuali nello dovrebbero essere effettuati, soprattutto nei paesi in via sviluppo della tubercolosi (TB), dato che nell’infanzia di sviluppo, per livellare le differenze nel diritto alla salute. l’incidenza della TB è simile nei maschi e nelle femmine, Queste ricerche assumono un ruolo indispensabile nella mentre nell’età adulta i maschi presentano una maggiore nuova prospettiva della medicina personalizzata. incidenza di TB polmonare rispetto alle femmine . 14 Oncologia Sono note differenze di genere nell’incidenza e outcome delle patologie neoplastiche nella popolazione pediatrica. Il medulloblastoma ad esempio ha un’incidenza maggiore nei maschi e le bambine di età superiore ai 3 anni hanno una prognosi migliore. Esisto anche differenze nella risposta ai farmaci. Meeske et al., ad esempio, hanno riportato che le bambine trattate per leucemia linfoblastica acuta presentano effetti collaterali a lungo termine maggiori rispetto ai bambini 15. Reumatologia è ben noto che le malattie reumatologiche colpiscano più frequentemente la femmina rispetto al maschio; un esempio tipico è rappresentato dal lupus eritematoso sistemico, nel quale è stato riportato anche un differente coinvolgimento dei vari organi tra maschi e femmine. Ad esempio, i maschi all’esordio raramente presentano alopecia, rash malare e artralgie che sono invece frequenti nelle femmine. Pneumologia La maggior parte degli studi sulle differenze di genere in età pediatrica in ambito pneumologico sono incentrati sull’asma. Nel bambino e adolescente maschio di età inferiore ai 18 anni la prevalenza dell’asma è maggiore rispetto alle femmine della stessa età, ma nelle femmine l’incidenza e la severità della malattia tendono ad aumentare nell’età adulta 16. L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio per asma: alcuni studi riportano che tale influenza sia maggiore nel sesso maschile, mentre altri in quello femminile 17. Conclusioni La maggior parte degli studi presenti in letteratura sulle differenze di genere in età pediatrica riguardano l’aspetto endocrinologico e neuropsichiatrico, mentre ancora sono presenti pochi dati negli altri ambiti della medicina. 20 We people | 3 - 2016 Bibliografia Khera R1, Jain S, Lodha R, et al. Gender bias in child care and child health: global patterns. Arch Dis Child 2014;99:369-74. 2 Festini F, Taccetti G, Repetto T, et al. Sex ratio at birth among Chinese babies born in Italy is lower than in China. J Epidemiol Community Health 2003;57:967-8. 3 Festini F, de Martino M. Twenty five years of the one child family policy in China. J Epidemiol Community Health 2004;58:358–60. 4 Song Y, Wang HJ, Ma J, et al. BMI-for-age Z-scoredistribution shifts among Chinese children: gender disparity. Obesity. 2014;22:1187-93. 5 van Vliet JS, Gustafsson PA, Duchen K, et al. Social inequality and age-specific gender differences in overweight and perception of overweight among Swedish children and adolescents: a crosssectional study. BMC Public Health 2015;15:628. 6 Tester J, Sharma S, Jasik CB, et al. Gender differences in prediabetes and insulin resistance among 1356 obese children in Northern California. Diabetes Metab Syndr 2013;7:161-5. 7 Deslauriers JR, Lenz AM, Root AW, et al. Gender related differences in glucocorticoid therapy and growth outcomes among pubertal children with 21-hydroxylase deficiency congenital adrenal hyperplasia (CAH). J Pediatr Endocrinol Metab 2012;25:977-81. 8 May T, Cornish K, Rinehart N. Does gender matter? A one year follow-up of autistic, attention and anxiety symptoms in highfunctioning children with autism spectrum disorder. J Autism Dev Disord 2014;44:1077-86. 9 Chaplin TM, Aldao A. Gender differences in emotion expression in children: a meta-analytic review. Psychol Bull 2013;139:735-65. 10 Skiöld B, Alexandrou G, Padilla N, et al. Sex differences in outcome and associations with neonatal brain morphology in extremely preterm children. J Pediatr 2014;164:1012-8. 11 Thayu M, Shults J, Burnham JM, et al. Gender differences in body composition deficits at diagnosis in children and adolescents with Crohn’s disease. Inflamm Bowel Dis 2007;13:1121-8. 12 Galli L, Puliti D, Chiappini E, et al. Lower mother-to-child HIV-1 transmission in boys is independent of type of delivery and antiretroviral prophylaxis: the Italian Register for HIV Infection in Children. J Acquir Immune Defic Syndr 2005;40:479-85. 13 Ghuman AK, Newth CJ, Khemani RG. Impact of gender on sepsis mortality and severity of illness for prepubertal and postpubertal children. J Pediatr 2013;163:835-40. 14 Stival A, Chiappini E, Montagnani C, de Martino M et al. Sexual dimorphism in tuberculosis incidence: children cases compared to adult cases in Tuscany from 1997 to 2011. PLoS One. 2014;9:e105277. 15 Meeske KA, Ji L, Freyer DR, et al. Comparative toxicity by sex among children treated for acute lymphoblastic leukemia: a report from the Children’s Oncology Group. Pediatr Blood Cancer 2015;62:2140-9. 16 Jang Y, Shin A. Sex-based differences in asthma among preschool and school-aged children in Korea. PLoS One 2015;10:e0140057. 17 Lang JE, Holbrook JT, Wise RA, et al. Obesity in children with poorly controlled asthma: sex differences. Pediatr Pulmonol 2013;48:847-56. 1 In evidenza Tre Buoni Motivi per parlare ancora di influenza 1. La pubblicazione del nuovo calendario del board dei vaccini per la vita 2. La possibilità di avere un nuovo vaccino a quattro componenti 3. L’adesione alla vaccinazione da parte degli operatori sanitari N oi pediatri abbiamo sempre sostenuto che la vaccinazione debba essere proposta non solo alle categorie a rischio per malattia, ma anche ad alcune fasce di età, e in particolare alla fascia di età che va dai 6 mesi a i 6 anni, tale richiesta finalmente quest’anno è stata accolta nel calendario del board per la vita che è stato presentato nella conferenza stampa del 28 settembre e costituisce una novità di grande rilievo, che dovrà impegnare tutti nella sua diffusione e promozione. Sappiamo infatti che: • il bambino da 0 a 4 anni si ammala d’influenza circa 10 volte più di frequente dell’anziano e circa 5 volte più dell’adulto; • il bambino da 5 a 14 anni si ammala d’influenza circa 8 volte più di frequente dell’anziano e circa 4 volte più dell’adulto; • i bambini rappresentano i principali soggetti responsabili della trasmissione dell’influenza nella popolazione; • l’ospedalizzazione per influenza del bambino sotto i 2 anni avviene con le stesse proporzioni del paziente anziano; • la vaccinazione in età scolare in Giappone ha ridotto l’extra-mortalità dell’anziano per cause respiratorie durante la stagione influenzale. Così la fascia di età dei bambini sani tra i 6 mesi e i 6 anni fa parte delle categorie a cui promuovere la vaccinazione. Infatti se intendiamo invertire il trend negativo Giovanni Vitali Rosati Pediatra di Famiglia [email protected] We people | 3 - 2016 21 La nuova edizione del calendario vaccinale per la vita 2016 è stata elaborata e condivisa da quattro Società e Associazioni medico-scientifiche che si occupano di vaccinazioni: Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG). a quale stiamo assistendo per la vaccinazione 160 morti (10% sani) e 485 casi gravi sottoposti a cure antinfluenzale, riteniamo in primo luogo indispensabile intensive o ECMO (22% sani). superare il concetto di influenza intesa come malattia pericolosa solo per alcune categorie di soggetti genetica e questo determina la comparsa continua di considerati a rischio e passare a considerarla un varianti con potere epidemico e/o pandemico. I ceppi problema di salute pubblica. virali responsabili dell’influenza sono due: A e B. Il virus Riteniamo anche che vadano considerati i cambiamenti 22 I virus influenzali hanno un elevato grado di instabilità di tipo A circola attualmente nell’uomo con due sottotipi: epidemiologici degli ultimi anni, come l’emergenza del H1N1 e H3N2. Il virus di tipo B non possiede sottotipi, nuovo virus pandemico H1N1, che colpisce per lo più ma comprende due lineages con corredo antigenico soggetti di età 40-60 anni, non solo quelli con fattori distinto: Yamagata e Victoria. Nonostante, in generale, il di rischio, ma anche una percentuale significativa (10- virus A circoli in Europa maggiormente rispetto al virus B, 30%) di soggetti sani e quindi tutto ciò ha cambiato i dati delle stagioni influenzali dal 2003-2004 al 2012- radicalmente la prospettiva, per cui se in passato (quando 2013 1 riportano che il virus B è stato dominante (60%) prevaleva il virus H3N2) poteva essere corretto dire che nella stagione 2005-2006 e che in altre tre stagioni vi è i soggetti maggiormente a rischio erano quelli di età stata co-circolazione di entrambi i virus con una rilevante maggiore di 65 anni, questo oggi non è più vero. La prevalenza di virus B (39% nella stagione 2007-2008, stagione 2014-2015 in Italia ne è stato un esempio con 29% nella stagione 2010-2011 e 37% nella stagione We people | 3 - 2016 2012-2013). Entrambi i lineages Victoria e Yamagata scarsissima circolazione (in Toscana) di virus A(H3N2) e hanno circolato in Europa durante le dieci stagioni una circolazione abbastanza intensa di virus A(H1N1) menzionate con distribuzioni variabili a seconda della 2009, e soprattutto di virus di tipo B. Tra questi ultimi, stagione. Per quanto riguarda i dati italiani delle stagioni tra i campioni inviati dai medici sentinella, predominava dal 2003-2004 al 2012-2013, in cinque di queste vi è in larga misura il lineaggio B/Victoria a differenza dalla stata una maggiore prevalenza del virus A; tuttavia i stagione 2014-2015, nella quale era risultato prevalente due virus hanno co-circolato nelle stagioni 2007-2008 il B/Yamagata. 2 (52,3% A vs 47,7% B), e in quella del 2010-2011 L’OMS 7 nella position paper del 2012, per quanto (72,6% A vs 27,4% B), mentre nella stagione 2012- concerne le tipologie di vaccini antinfluenzali da utilizzare 2013 ha circolato maggiormente il virus influenzale B nelle varie categorie di soggetti, ha raccomandato lo (42,2% A vs 57,8% B). I dati relativi alla distribuzione sviluppo di vaccini quadrivalenti, in considerazione dei due lineages Victoria e Yamagata in Italia non sono del frequente fenomeno del ‘mismatch’ (mancata rilevati e riportati dal sistema di sorveglianza InfluNET 3, corrispondenza) tra ceppi di virus B circolanti e tuttavia sono disponibili dati provenienti da rilevazioni ceppi presenti nel vaccino. Ciò è suffragato da dati regionali , che riportano lo stesso andamento europeo, epidemiologici che dimostrano la concomitante e evidenziando in diverse stagioni la co-circolazione di consistente presenza di ambedue i ceppi (o lineage) entrambi i lineages B. B-Victoria e B-Yamagata spesso (come nella stagione 4 La co-circolazione dei due lineages B Victoria e influenzale appena conclusa), con una predominanza del Yamagata nella stessa stagione influenzale, insieme ceppo non presente nel vaccino e, conseguentemente, alla possibile non corretta previsione del ceppo virale B con un maggior rischio di complicanze severe, e a volte da includere nel vaccino, ha determinato nell’ultimo fatali, per la popolazione target della vaccinazione. decennio un livello variabile di mismatch B, ovvero Da oltre un anno è disponibile il vaccino antinfluenzale di non corrispondenza tra il ceppo B contenuto nel quadrivalente che è un vaccino split contenente virus vaccino e quello che ciascun anno causa la maggioranza frammentati inattivati appartenenti a 4 ceppi influenzali: delle infezioni e il conseguente carico di malattia. Tale 2 sottotipi di virus influenzale A (H1N1 e H3N2) e 2 fenomeno è stato registrato in Europa in quattro su otto lineages di virus influenzale B (Victoria e Yamagata). stagioni tra il 2003-2004 e il 2010-2011 5. Per quanto Negli studi clinici Flu-QIV ha dimostrato, in tutte le riguarda l’Italia, in Liguria il mismatch si è verificato in popolazioni studiate (bambini, adolescenti, adulti e cinque su dieci stagioni (dalla stagione 2001-2002 alla anziani), di indurre una risposta immunologica non stagione 2010-2011), mentre in Lombardia in quattro inferiore ai vaccini trivalenti verso i ceppi virali in comune, delle stagioni comprese tra il 2004-2005 e il 2012-2013. indicando l’assenza d’interferenza immunologica a La Circolare Ministeriale 16/17 afferma che: 6 seguito dell’aggiunta di un quarto ceppo virale; è inoltre “nel caso dei vaccini quadrivalenti, l’OMS raccomanda, risultato superiore dal punto di vista immunologico l’inserimento del virus B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio verso per il ceppo B, non presente nei vaccini trivalenti B/Yamagata/16/88), in aggiunta ai tre sopramenzionati”. di confronto 8. Il profilo di sicurezza di Flu-QIV è Nel 2015-2016 in Toscana solo il 52,2% degli anziani è stato vaccinato (Italia: 49,9%); tale valore sovrapponibile a quello dei TIVs 9. Alcune valutazioni d’impatto indicano che l’utilizzo è sostanzialmente allineato a quello della stagione del vaccino antinfluenzale quadrivalente consente, precedente (50,6%), tuttavia il trend, che mostrava rispetto al vaccino trivalente, di evitare casi di una riduzione dal 2010 caratterizza un’inversione di influenza, ospedalizzazioni e decessi a essa correlati. In tendenza, seppur minima. Il dato del 2015-2016 risulta particolare l’analisi di costo-efficacia della vaccinazione comunque sensibilmente inferiore al 60,2% della antinfluenzale che è stata effettuata, ha mostrato stagione 2013-14, e decisamente lontano dal valore come una strategia di vaccinazione antinfluenzale con raccomandato del 75%. La sorveglianza virologica il vaccino quadrivalente risulti costo-efficace rispetto per la stagione epidemica 2015-2016 riferisce una alla vaccinazione con il vaccino trivalente. In particolare, We people | 3 - 2016 23 Tabella I. Regione Toscana – copertura vaccinale antinfluenzale operatori sanitari campagne 2014-2015 e 2015-2016. dato il rischio di “mismtach” per il vaccino trivalente rispetto al virus influenzale di tipo B in alcune stagioni influenzali, l’uso del vaccino quadrivalente porterebbe a una notevole riduzione di casi d’influenza e risparmio Azienda USL 2014-2015 2015-2016 parzialmente il possibile maggior costo d’acquisto del 1 10,2 8,3 vaccino. Nel caso base del modello di costo-efficacia, 2 14,2 10,6 3 13,9 13,1 4 15,8 8,3 169.638 complicanze (di cui 41.862 trattate in ospedale, 5 12,1 9,6 mentre il restante 127.776 a livello ambulatoriale) e 6 8,3 6,6 7 13,2 20,5 8 17,2 21,2 in linea con quanto raccomandato dall’OMS, il vaccino 9 10,4 16,5 Flu-QIV è in grado di superare i limiti degli attuali vaccini 10 41,1 25,4 11 11,5 17,9 12 15,6 13,9 Copertura regionale 17,5 15,0 di risorse associate a tali casi, che compenserebbe si è stimato che l’uso del vaccino antinfluenzale quadrivalente porterebbe a una riduzione (rispetto alla vaccinazione con il TIV) di 1.413.887 casi d’influenza, 20.905 morti, considerando tutta la popolazione italiana e in un orizzonte temporale lifetime 10. Sulla base di questi dati è possibile affermare che, antinfluenzali trivalenti, garantendo analoga protezione verso l’influenza A e una protezione più ampia nei confronti dell’influenza B, grazie al superamento del problema del B-mismatch totale o parziale. La Commissione vaccini della Regione Toscana ha ritenuto opportuno per la stagione 2016-2017 consigliare il seguente utilizzo: • età 6 mesi 3 anni: subunità/split trivalente; • età 3-70 anni: split quadrivalente nelle categorie a rischio secondo la Circolare (salvo casi particolari a giudizio del medico, in cui usare vaccini a immunogenicità potenziata, ID15 – dai 60 anni – o vaccino adiuvato – dai 65 anni); • > 70 anni: adiuvato MF59, ID15. Da ultimo ritengo utile sottolineare che è necessario considerare la scarsa adesione alla vaccinazione antinfluenzale da parte degli operatori sanitari (Tab. I) (categoria per la quali è la vaccinazione è raccomandata) che ci deve indurre a prendere in considerazione misure che tendano a farla considerare non solo un’opportunità di salute, ma un vero e proprio dovere sia per garantire la loro salute nel periodo epidemico, che per evitare il contagio ai pazienti visitati, ma anche e soprattutto per essere di esempio. Quest’anno la FIMP assieme alla SIP e all’Ospedale A. Meyer ha previsto di dedicare un giorno il 10 novembre alla vaccinazione degli operatori sanitari che verrà pubblicizzata anche sui media. 24 We people | 3 - 2016 Bibliografia Boccalini S, Pellegrino, Bellini I, et al. Epidemiologia dell’influenza. QIJPH 2015;4:3-13. 2 EuroFlu. WHO/Europe influenza surveillance (EuroFlu. org). Regional Office for Europe of World Health Organization. Disponibile a: http://www.euroflu.org. 3 Ministero della Salute. Sistema di sorveglianza Influnet, Disponibile a: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_5. jsp?lingua=italiano &area=influenza&menu=sorveglianza. 4 Pariani E, Amendola A, Piatti A, et al. Ten years (2004-2014) of influenza surveillance in Northern Italy. Hum Vaccin Immunther 2015;11:198-205. 5 Ambrose CS, Levin MJ. The rationale for quadrivalent influenza vaccines. Hum Vaccin Immunother 2012;13:81-8. 6 Ministero della Salute. Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2015/2016. 7 World Health Organization. Vaccines against influenza WHO position paper, November 2012. Wkly Epidemiol Rec 2012;87:461-76. 8 Kieninger D, Sheldon E, Lin WY, et al. Immunogenicity, reactogenicity and safety of an inactivated quadrivalent influenza vaccine candidate versus inactivated trivalent influenza vaccine: a phase III, randomized trial in adults aged ≥ 18 years. BMC Infectious Diseases 2013;13:343. 9 Fluarix-Tetra®. Riassunto delle caratteristiche di prodotto. 10 Giugno 2014. 10 Barbieri M, Silvestri R ,Boccalini S, et al. Analisi di costo-efficacia della vaccinazione anti-influenzale in Italia. QIJPH 2015;4:70-84. 1 Professioni sanitarie Le Radiazioni in Pediatria La professione del TSRM al servizio del bambino L a malattia rappresenta un’esperienza fortemente traumatica in tutte le stagioni portato a realizzare un programma processo di crescita che coinvolge di studio e di lavoro ricco di tutti i professionisti dell’Area propositi. radiologica: Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM), Medici della vita, ma nell’infanzia può assumere il significato di una profonda lacerazione in grado di interferire con lo sviluppo psicosociale del bambino. Nella situazione di malattia un contesto di “buona Il ruolo del Gruppo Nazionale di Radiologia Pediatrica della FNCPTSRM radiologi, Fisici medici. Da qui lo Il Gruppo Nazionale di Radiologia ottimizzare i protocolli di studio e Pediatrica della Federazione Nazionale dei Collegi Professionali pratica”, ovvero un’affiatata dei Tecnici Sanitari di Radiologia equipe e a una sinergica rete Medica (FNCPTSRM) è stato interdisciplinare di professionisti, ufficialmente riconosciuto nel primo consentono di sperimentare semestre del 2016, ma in verità è l’accudimento, l’empatia e la operativo da molto più tempo. fiducia nei confronti di operatori e istituzioni. Oggi emerge l’importanza scientifica e socio-culturale di Obiettivo primario del Gruppo è contribuire alla riduzione dei rischi sforzo per alimentare le competenze del professionista TSRM per limitare l’esposizione del paziente a prescindere da dove l’indagine venga condotta. Molti esami diagnostici radiologici in ambito pediatrico non sono erogate in strutture sanitarie specifiche ed è per questo che la condivisione di conoscenze può contribuire alla tutela della salute dei piccoli pazienti. Il Gruppo di legati all’esposizione a radiazioni promuovere un’assistenza “a misura Studio ha promosso numerosi ionizzanti nel bambino, ma non dei bambini”, affinché questi convegni e incontri formativi sul solo. La letteratura internazionale crescano più sereni, pur se colpiti territorio nazionale per condividere sottolinea la necessità del dall’esperienza della malattia e del competenze tecniche specifiche e coinvolgimento multidisciplinare dei dolore. trasversali per la corretta conduzione professionisti dell’Area radiologica di esami diagnostici in pediatria. Il continuo confronto, il per migliorare e garantire uno Tra gli strumenti individuati per la desiderio di non vivere più le dei capisaldi della radiologia salvaguardia della salute dei minori: nostre realtà ospedaliere in termini contemporanea, il cosiddetto • produzione e diffusione di autoreferenziali e l’obiettivo comune “Principio Alara” (as low as evidenze scientifiche e linee di tutela del piccolo paziente, hanno reasonably achievable), secondo il guida atte alla diffusione della quale si è chiamati a somministrare best practice in ambito di la dose radiante più bassa possibile, radiologia pediatrica; Daniele Di Feo , Cristiana Campanaro , Marco Ciccone3, Francesca Maiuri3, Fabio Marconi4, Emanuele Fiorito4, Gruppo di Studio di Radiologia Pediatrica FNCPTSRM 1 Coordinatore, AOU Meyer, Firenze 2 Ospedale Regina Margherita, Torino 3 IRCCS “G. Gaslini”, Genova 4 Ospedale Bambin Gesù, Roma [email protected] 1 2 in relazione al quesito diagnostico e alle condizioni socio-economiche. Il Gruppo di Studio si fa quindi • programmazione e sviluppo di eventi e percorsi formativi sul territorio nazionale per promotore di questo principio: omogeneizzare competenze ridurre la dose di esposizione specifiche nell’ambito di alla popolazione pediatrica non necessaria ai fini diagnostici. Un pertinenza; • condivisione di “strumenti” We people | 3 - 2016 25 operativi per ottimizzare le 6. I bambini e gli adolescenti diritto di avere sempre i migliori hanno diritto a percorsi rispondere al bisogno di salute esami diagnostici ovunque siano diagnostici e terapeutici specifici, richiesto attraverso l’impiego del effettuati. possibilmente separatamente più basso livello di dose radiante 2. Il tecnico Sanitario di Radiologia da quelli degli adulti; la loro possibile. Medica (TSRM) s’impegna permanenza nelle diagnostiche Anche attraverso il a effettuare le procedure di deve avvenire in luoghi idonei, coinvolgimento dell’industria si diagnostica per immagini sui confortevoli e appropriati. cercherà di migliorare i dispositivi di bambini e sugli adolescenti, Non deve essere limitata l’età protezione individuale e i sistemi di proteggendoli da una esposizione degli accompagnatori nelle fasi contenimento della dose radiante indebita alle radiazioni ionizzanti. preliminari e successive agli esami per l’ottimizzazione dei protocolli di 3. Il Gruppo di Radiologia Pediatrica diagnostici. indagine quotidianamente utilizzati s’impegna a promuovere sistemi nelle diagnostiche. organizzativi, in particolare deve essere garantita la ambulatori territoriali, per massima accessibilità alle rispondere ai bisogni di salute dei sale diagnostiche, radiologie bambini e adolescenti vicino a ambulatoriali e a quelle di pronto I 13 punti del Tecnico Sanitario di Radiologia Medica Tra le prime necessità emerse dal Gruppo Nazionale di Radiologia dove abitano. 4. Nel rispetto della sicurezza degli 7. Ai bambini e agli adolescenti soccorso (h24). 8. I bambini e gli adolescenti hanno Pediatrica FNCPTSRM vi è un atto accompagnatori, i bambini e gli diritto a essere sottoposti a di formale regolamentazione adolescenti devono avere accanto indagini radiologiche da TSRM professionale relativa al TSRM. i genitori o le persone care con competenze specifiche in durante tutte le fasi degli esami ambito pediatrico. Il documento è costituito da 13 punti a testimonianza del fatto che “10 regole” non sarebbero diagnostici. 5. Il TSRM s’impegna a rispettare 9. Il TSRM ha il dovere di ascoltare i bambini e gli adolescenti nel state sufficienti a descrivere i l’integrità psicofisica dei bambini rispetto della loro intimità e nella concetti base che tutti i TSRM che e degli adolescenti in tutte le garanzia della tutela della privacy. svolgono attività con i bambini e fasi dell’esame diagnostico, gli adolescenti devono non solo prestando particolare attenzione devono direttamente informati rispettare ma anche diffondere. alla comunicazione che deve sulle procedure diagnostiche alle La “Carta dei Principi” riporta quanto segue: 26 1. I bambini e gli adolescenti hanno indagini diagnostiche per We people | 3 - 2016 sempre essere chiara, semplice ed esaustiva. 10.I bambini e gli adolescenti quali saranno sottoposti. 11.Il TSRM s’impegna a proteggere il bambino durante la conduzione e utilizzo di apparecchiature Parlare con i familiari non offre di tutte le procedure diagnostiche complesse nella pratica clinica, è al solo l’opportunità di ottenere attraverso l’utilizzo appropriato tempo stesso fondamentale riflettere informazioni cliniche utili, ma dei dispositivi di protezione sul loro impiego e sulle loro modalità promuove la sensibilità degli stessi individuali, di tecniche e di utilizzo che, se non adeguate, verso i bisogni del bambino e le sue tecnologie idonee. rappresenta un rischio reale per la 12.Il TSRM che opera in ambito pediatrico s’impegna a sofferenze, oltre che coinvolgerli salute della popolazione pediatrica . 4 Le evidenze scientifiche affermano attivamente nel processo di cura globale. Bisogna ricordare, inoltre, implementare le proprie che attualmente circa il 50% delle che le capacità del bambino di competenze promuovendo radiazioni ionizzanti ricevute dalla comprendere è sempre più grande la collaborazione tra tutti i popolazione sia riferibile a esami della sua capacità di comunicare professionisti della sanità. diagnostici. In particolare la Tc da verbalmente. 13.Il Gruppo Nazionale di Radiologia sola è responsabile di oltre la metà Il Gruppo di Studio di Radiologia Pediatrica dei TSRM s’impegna delle esposizioni mediche della Pediatrica della FNCPTSRM si pone a promuovere l’acquisizione popolazione europea 5. quindi come “raccordo” nello di competenze specifiche in Grande attenzione va prestata alla specifico professionale, ma anche percorsi teorico pratico durante popolazione pediatrica. I bambini organizzativo, per garantire equità, il corso di laurea per apprendere siano radiosensibili soprattutto in accessibilità, sicurezza e qualità tecniche, modalità e conduzione relazione a due fattori: nella erogazione di prestazioni appropriata degli esami • il maggior metabolismo cellulare; diagnostiche in ambito pediatrico. diagnostici in età pediatrica. • la maggiore aspettativa di vita e Questo programma è un “open 6 quindi la maggior probabilità di work” da arricchire con nuovi sviluppare patologie radio indotte stimoli, così da rappresentare una nel corso della vita stessa 7. reale tutela dei minori anche dal Se da un lato si raccomanda punto di vista radioprotezionistico. Negli ultimi anni l’innovazione indagini diagnostiche radiologiche in pediatria, dall’altro si evidenzia la ha consentito diagnosi e cura di necessità di ottimizzare le procedure patologie difficilmente immaginabili diagnostiche nei bambini proprio fino a qualche anno fa 1 2. per minimizzare i rischi insiti legati alla maggiore aspettativa di vita, 2 la massima appropriatezza delle tecnologica in ambito sanitario Questo, oltre ad aver contribuito 1 all’esposizione alle radiazioni ionizzanti. 3 4 anche in relazione alla diagnosi precoce di patologie gravi, ha reso più accessibile alla popolazione L’importanza del dialogo con mamma e papà indagini strumentali complesse. È per una maggiore La letteratura internazionale consapevolezza che il TSRM evidenzia come, proprio grazie alla incoraggia i genitori a fare maggiore diffusione di strumenti domande sulla tipologia di complessi (come Tc, Rm) sia stata esame a cui il bimbo dovrà essere stimolata la richiesta crescente di sottoposto. L’informazione genera prestazioni diagnostiche . la collaborazione del genitore, che 3 Se da un lato è evidente il beneficio legato all’implementazione influenzerà il bambino per una serena partecipazione all’esame. 5 6 7 Bibliografia European Commission Radiation Protection N° 180, European Commission 2014, European dose DataMed Project. WHO, Communicating Radiation Risk in Paediatric Imaging. World Health Organization 2016. Schauer DA, Linton OW. NCRP Report No. 160, ionizing radiation exposure of the population of the United States, medical exposure – are we doing less with more, and is there a role for health physicists? Health Phys 2009;97:1-5. ECRI. Top 10 Health Technology Hazards for 2014. What Technology Hazards Are Lurking In Your Hospital? ECRI Institute 2014. UNSCEAR 2008 report, 2010, Volume I. New York: United Nations 2010. International Atomic Energy Agency. Radiation protection in paediatric radiology. Safety Rep Series 2012;71 (http://www-pub.iaea.org/MTCD/ publications/PDF/Pub1543_web.pdf ) (Accessed 14 May 2014). Brenner D, Elliston C, Hall E, et al. Estimated risks of radiation-induced fatal cancer from pediatric CT. AJR Am J Roentgenol 2001;176:289-96. We people | 3 - 2016 27 INNOVAZIONE La Stampa 3D: una grande tecnologia per affrontare un “piccolo” problema è La stampa 3D è emersa come una tecnologia dirompente nel campo sanitario. Negli ultimi anni, la si è sfruttata con grande successo per ortesi, stent, segmenti per la riparazione del cranio e pianificare procedure mediche complesse, produrre educare i pazienti e le famiglie sulle malattie e i corsi dispositivi e strumenti personalizzati, e fornire una di trattamento, ma anche per guidare i medici nella formazione approfondita e hands-on agli operatori diagnosi e l’intervento, tramite la creazione di modelli sanitari. Nella pediatria ci si trova spesso di fronte a un fisici tridimensionali di studio per la pianificazione di ostacolo da superare, con pazienti che sono fisicamente interventi chirurgici complessi. Le nuove frontiere della piccoli ma in rapida crescita e che necessitano spesso stampa 3D si applicano anche alla stampa di tessuto di soluzioni fatte su misura. Frequentemente trascurati funzionale e persino di organi. dalle aziende produttrici di dispositivi medici, i bisogni sostituzioni dentali. Inoltre, i modelli tridimensionali stanno diventando sempre più comuni non solo per Questi successi e il livello crescente di interesse da dei bambini rappresentano un mercato non facilmente parte degli operatori sanitari hanno portato tanti ospedali servito da tecniche di produzione di massa. Si può quindi a creare laboratori propri di stampa 3D al servizio di immaginare che l’ospedale del futuro – e in particolare tutti i dipartimenti in maniera trasversale. Portando la quello pediatrico – sarà attrezzato con un servizio di tecnologia in casa, questa comporta una riduzione dei stampa 3D, un key enabling technology riconosciuto costi e dei tempi rispetto ai metodi di outsourcing, e a livello internazionale per le sue potenzialità di contribuisce a costruire una base di conoscenza oltre a rivoluzionare l’assistenza sanitaria. promuovere l’innovazione all’interno dell’ospedale. Si può intravedere che la stampa 3D potrebbe sia migliorare la qualità della cura tramite una maggiore individualizzazione, sia abbassare i costi associati. Nonostante sia ancora agli albori, la tecnologia 3D nonché le tecnologie collegate, come la scannerizzazione 3D e lo sviluppo di materiali innovativi, ha già trovato molte applicazioni nel campo sanitario, con nuove attività che emergono con sempre maggiore frequenza, per esempio nella preparazione di strutture personalizzate esterne e interne al corpo come protesi articolari, Un esempio di eccellenza nel campo pediatrico si trova a Boston Children’s Hospital, dove il Dipartimento SimPeds 3D Printing unisce stampanti allo stato dell’arte con competenze radiologiche e ingegneristiche per fornire un servizio per la ricerca, la pianificazione preoperatoria e lo sviluppo di nuovi dispositivi medici, tutto in un unico posto, a pochi passi dalle idee e dalle necessità degli operatori. La stampa 3D è anche entrata nella pratica clinica del Meyer con il laboratorio congiunto “T3DDY”, istituito a ottobre con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze. Il laboratorio è al servizio della Kathleen McGreevy Ufficio Relazioni Internazionali, AOU Meyer [email protected] 28 We people | 3 - 2016 ricerca, dell’innovazione degli operatori e dei pazienti del Meyer e ha gli obiettivi di promuovere, sostenere e coadiuvare l’applicazione della stampa 3D al mondo pediatrico e di fornire uno snodo fondamentale per gestione della propria salute. In questo senso Meyer sta recepire le necessità e le esigenze dagli operatori. sviluppando anche un impiego educativo e ludico della Nel periodo di lavoro collaborativo che ha gettato le stampa 3D grazie al carrello della “maker therapy”. basi per la costituzione di T3DDY si sono attivati diversi Ispirandosi a progetti analoghi promossi da altri ospedali progetti pilota scaturiti dalla pratica clinica che utilizzano pediatrici al livello internazionale, quest’azione unisce la la stampa 3D per rispondere a esigenze nate dal letto scienza, l’arte e il gioco per stimolare i pazienti, ispirare del paziente, come la realizzazione di “gessi” davvero su la prossima generazione di scienziati e inventori, e fornire misura degli arti, creati con materiali più leggeri, lavabili uno spazio creativo di divertimento e distrazione dalla e traspiranti, lo sviluppo di nuovi dispositivi medici per permanenza in ospedale. il trattamento del petto escavato, e la ricostruzione di Pari all’enorme potenziale della stampa 3D, ci sono parti anatomiche fondamentali per la pianificazione e anche sfide significative per la sua adozione su larga l’esecuzione di interventi complessi nella neurochirurgia. scala: la necessità di abbassare i costi e i tempi di In aggiunta a queste attività caratterizzate produzione, la standardizzazione di flussi di lavoro per dall’innovazione clinica e formativa, la stampa 3D si la produzione di oggetti customizzati, la mancanza di presta inoltre ad altri tipi di interventi nell’ospedale in dimostrazioni robuste di efficacia, le difficoltà tecniche, quanto è una tecnologia con un forte impatto visivo e il know-how necessario per introdurre una nuova che riesce a stimolare la “fantasia” del pubblico in tecnologia dirompente nel flusso di lavoro clinico generale, e dei bambini in particolare. Questo permette esistente. Sfide però che vale la pena affrontare, per di suscitare interesse nella scienza e nella tecnologia, andare verso un futuro nel quale approcci individualizzati di comunicare le attività di ricerca e innovazione in cui possono passare da azioni isolate e non-convenzionali a l’ospedale è coinvolto, e di favorire la comunicazione una parte standard delle cure pediatriche, nell’ottica di con le famiglie per trasmettere consapevolezza nella una medicina realmente centrata sul paziente. We people | 3 - 2016 29 Vaccini: le risposte alle domande dei pediatri Quali e quanti Vaccini possiamo somministrare contemporaneamente? C hiamiamo vaccini combinati quelli che si trovano insieme nella stessa siringa (ad es. difterite + tetano + pertosse). anticorpi contro tutti i 250 antigeni Book, sul fatto che il sistema dello SBEGA, che il nostro sistema immunitario è in grado di rispondere immunitario ha certamente prodotto. perfettamente anche a più vaccini Questo significa che i pochi somministrati simultaneamente. Chiamiamo invece vaccini associati antigeni contenuti in un vaccino Quello che dobbiamo guardare quelli che, pur essendo in siringhe sono un piccolissimo sforzo per il nella scheda tecnica, dunque, non o fiale diverse, possono essere nostro sistema immunitario, che è è l’indicazione specifica “il vaccino somministrati nella stessa seduta. in grado di reagire a centinaia di X può essere somministrato nella Ciascun vaccino è costituito antigeni contemporaneamente. stessa seduta con i vaccini Y, Z da un antigene o da un numero In alcune occasioni, come in bambini o adulti viaggiatori, che non ci siano divieti alla tetano, ad esempio è costituito ci troviamo nella necessità di somministrazione di due particolari da un solo antigene, l’anatossina somministrare molti vaccini in uno tetanica, il vaccino anti-epatite vaccini contemporaneamente. stretto lasso di tempo. Infatti, se non è indicato niente di da un solo antigene l’HBsAg, il specifico, come dice il Pink Book vaccino pertosse da 2 o 3 antigeni E allora ci domandiamo “quali (tossoide pertossico, emoagglutinina “tutti i vaccini possono essere vaccini posso associare? filamentosa e in alcuni vaccini anche cosomministrati nella stessa seduta” Quanti ne posso fare pertactina). In sostanza il vaccino (www.cdc.gov/vaccines/pubs/ contemporaneamente?” trivalente DTP contiene 6 antigeni. Il nostro sistema immunitario è in grado di rispondere a centinaia di antigeni contemporaneamente. Ogni volta che un virus o un batterio entra nel nostro organismo, contemporaneamente facciamo anticorpi contro tutte le proteine di quel virus o batterio. Lo streptococco (SBEGA), ad esempio, ne contiene circa 250. Usualmente per verificare l’infezione streptococcica noi utilizziamo la ricerca di uno o due anticorpi (il TAS e l’antiDNAsi), ma se volessimo potremmo ricercare Il Center for Disease Control (CDC) di Atlanta tramite una fondamentale pubblicazione dedicata all’uso di tutti i vaccini disponibili, il Pink Book (13a edizione, 2015, raggiungibile gratuitamente online al sito www.cdc.gov/vaccines/pubs/ pinkbook/index.html) afferma che “tutti i vaccini possono essere somministrati nella stessa seduta vaccinale”, cioè tutti i vaccini sono associabili, a meno che non sia esplicitamente indicato, in scheda tecnica, la necessità di non associarli Chiara Azzari Prof. Immunologia pediatrica, Coordinatore Scientifico AOU Meyer [email protected] 30 ecc.”, ma dobbiamo solo assicurarci limitato di antigeni. Il vaccino anti- We people | 3 - 2016 con qualche specifico vaccino. Questa indicazione si basa, come dice il Pink pinkbook/genrec.html). Quando invece i vaccini non sono stati somministrati contemporaneamente, quanto tempo deve intercorrere tra la somministrazione di due vaccini diversi? Non esiste intervallo minimo da rispettare quando dobbiamo somministrare due vaccini uccisi oppure un vaccino vivo e uno ucciso. Significa che già il giorno successivo, dopo 3 giorni dopo 7 o dopo 1 mese, sono tutti intervalli accettabili e adeguati. Dipenderà dunque soltanto dalle necessità organizzative del paziente, della famiglia e del medico vaccinatore. Considerando che, seppur raramente alcuni vaccini uccisi possono dare febbre e che questa si manifesta entro 48 ore dalla somministrazione, può essere utile distanziare due vaccini di almeno 48 ore, perché sia superato il periodo in cui può manifestarsi la febbre. Questo è solo un suggerimento e non è una prescrizione e in casi di necessità la seconda vaccinazione può essere fatta anche il giorno successivo. Quando invece è stato somministrato un vaccino vivo (ad es. morbillo-parotite-rosolia) dobbiamo attendere 4 settimane prima della somministrazione di un secondo vaccino vivo (ad es. varicella). C’è un‘eccezione, il vaccino per la febbre gialla, che può essere somministrato in qualunque intervallo dopo un precedente vaccino vivo (www. cdc.gov/vaccines/pubs/pinkbook/ genrec.html). We Wepeople people | | 3 - 2016 31 www.retepediatrica.toscana.it