Le città del lavoro - Comune di Somma Lombardo

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Le città del lavoro - Comune di Somma Lombardo
Le Città del Lavoro
Rete di Servizi per il Lavoro dei Laghi
Indice
1. Titolo Progetto
pag. 1
2. Contesto di riferimento
pag. 1
3. Soggetto Promotore
pag. 2
4. Finalità ed obiettivi
pag. 2
5. Destinatari e beneficiari
pag. 3
6. Soggetti interessati
pag. 3
7. Partnership
pag. 4
8. Strumenti
pag. 4
9. Risorse umane
pag. 4
10. Coordinamento
pag. 5
11. Costi
pag. 5
12. Cronogramma
pag. 6
13. Normativa
pag. 6
Allegato
pag. 8
1
Progetto “ Le città del Lavoro ” – luglio 2010
1. TITOLO PROGETTO
Le città del Lavoro
Sottotitolo: Rete di Servizi per il lavoro dei Laghi
2. CONTESTO DI RIFERIMENTO
Le trasformazioni che hanno interessato il mondo del lavoro oggi sono il riflesso di un profondo
cambiamento che ha investito l’Italia nell’ultimo decennio.
Le riforme che i diversi governi negli anni hanno effettuato possono essere ricondotte a tre linee d’indirizzo:
- il decentramento e poi la devoluzione delle competenze a livello regionale e locale;
- l’affiancamento al servizio pubblico di una serie di operatori privati;
- la missione del sistema pubblico, in coerenza con quanto accaduto in Europa e nei Paesi più avanzati, deve
essere nella direzione di una vera e propria offerta di servizio e di creazione di una rete comune di
operatori.
Tentando un’analisi più approfondita dei punti sopracitati si ritiene che:
•
In un’ottica di dualismo pubblico-privato, il pubblico (enti locali, università, centri di formazione)
dovrebbe rivestire un ruolo alternativo rispetto alla semplice informazione orientativa che oggi eroga e
come accade nei Centri per l’Impiego provinciali svolgere attività di incontro domanda-offerta di lavoro,
azione quest’ultima, già erogata dai molti soggetti privati nati negli ultimi anni (agenzie per il lavoro,
società di selezione, ecc.).
Il pubblico dovrebbe però agire su un piano parallelo al privato, svolgendo il ruolo di pivot
nell’erogazione delle politiche occupazionali attive (riqualificazione e inserimento professionale), creando
una stretta collaborazione con i soggetti privati (aziende, società di selezione, ecc.) al fine di poter
garantire all’utente maggiori possibilità di occupazione ed un accompagnamento personalizzato nel
percorso di inserimento lavorativo.
Per questo solo l’attuazione di politiche attive del lavoro può essere in grado di garantire una migliore
efficienza ed efficacia del servizio pubblico al quale non può essere delegata unicamente l’attività
formativa e di orientamento, trascurando il contatto con le realtà economiche del territorio e la fase di
selezione vera e propria.
•
Nel nuovo mercato del lavoro, accanto ai tradizionali Servizi per l’Impiego (Centri per l’Impiego
Provinciali), alle Agenzie per il Lavoro e alle Società di Selezione, possono svolgere l’attività di
intermediazione anche altri operatori sulla base di un’apposita autorizzazione soggetta a regole
particolari. L’autorizzazione può essere rilasciata automaticamente per legge (art. 2, comma 1, lettera e),
D. Lgs 276/03), senza la necessità di presentare apposita istanza e di richiedere l’iscrizione all’Albo per
università e fondazioni universitarie con la condizione di svolgere l’attività senza fini di lucro, oppure
sulla base di requisiti agevolati (art. 6, comma 1, D. Lgs 276/03).
Progetto “ Le città del Lavoro. Rete di servizi per il lavoro dei laghi ”
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E’ questo il caso di Comuni, Camere di Commercio, Istituti di scuola secondaria di secondo grado,
pubblici e paritari. Condizioni per ottenere l’autorizzazione regionale sono: svolgere l’attività senza fini
di lucro, avere uffici idonei allo svolgimento dei servizi ed adeguate professionalità, garantire
interconnessione con Borsa Lavoro, tutelare i diritti del lavoratore alla diffusione dei propri dati.
•
Obiettivo principale della recente riforma è quello di creare un mercato del lavoro aperto, trasparente,
concorrenziale ed efficiente attraverso la semplificazione delle procedure di collocamento. Affinché ciò
possa accadere è necessario però che tutti gli operatori di settore pubblici e privati, autorizzati ed
accreditati facciano sistema attraverso l’individuazione di elementi di specificità e di interesse comune
per un miglior funzionamento dei servizi per l’occupazione. Infatti, solamente con la conoscenza e la
collaborazione tra i vari attori del mercato locale che si occupano di lavoro, istruzione, formazione e
sviluppo siano essi pubblici o privati sarà possibile praticare politiche attive quali l’ingresso al lavoro dei
giovani, dei disabili, immigrati e di altre fasce deboli di lavoratori.
3. SOGGETTO PROMOTORE
Ente promotore del progetto sono i Servizi per il Lavoro della Città di Somma Lombardo, (autorizzazione
regionale n. 00222 del 29/02/2008 – sezione IV).
4. FINALITA’ ED OBIETTIVI
La costituzione di una rete di Comuni autorizzati per i servizi al lavoro (intermediazione, ricerca, selezione
del personale e supporto alla ricollocazione professionale) permetterà di implementare e completare l’offerta
di servizi che oggi l’ente pubblico è in grado di garantire al cittadino e alle realtà economiche del territorio.
L'attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, anche in relazione all'inserimento lavorativo dei
diversamente abili e dei gruppi di lavoratori svantaggiati, comprende tra l'altro: la raccolta dei curricula dei
potenziali lavoratori, la preselezione e la costituzione di una banca dati, la promozione e la gestione
dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Pertanto si ritiene che i nuovi servizi che saranno attivati
permetteranno ai comuni aderenti di rispondere in maniera più precisa e puntuale alle esigenze e ai bisogni
del cittadino e di entrare in contatto con le realtà economico-produttive locali, in un’ottica di
implementazione e valorizzazione delle risorse umane del territorio.
In questa direzione vanno le azioni che mirano alla:
•
promozione e gestione delle politiche locali;
•
sviluppo dei servizi di orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro;
•
analisi dei bisogni di personale delle aziende del territorio;
•
collaborazioni con agenzie private;
Progetto “ Le città del Lavoro. Rete di servizi per il lavoro dei laghi ”
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•
raccordo con gli attori del mercato del lavoro locale (enti di formazione, associazioni di categoria, scuole,
università, ecc.);
•
integrazione con la rete pubblica nazionale e regionale.
L’autorizzazione ai servizi al lavoro permetterà inoltre ai soggetti coinvolti di accedere al sistema “dote”
regionale e/o provinciale, in filiera con un soggetto terzo accreditato. Il sistema della Dote è un insieme di
risorse finanziarie assegnate ai beneficiari che ne hanno la titolarità, utilizzabili presso gli operatori accreditati
o autorizzati ai servizi per il lavoro, destinate ad accompagnare la persona nell’inserimento e reinserimento
lavorativo o nella riqualificazione professionale, permettendole di accedere a servizi di formazione e
inserimento lavorativo finalizzati all’ingresso o al rientro nel mercato del lavoro, con particolare attenzione a
coloro che sono a rischio di esclusione sociale. L’adesione e la partecipazione a questi dispositivi permetterà
ai diversi Servizi per il Lavoro autorizzati di beneficiare di un introito economico derivante dall’erogazione
degli stessi servizi di intermediazione ed accompagnamento al lavoro.
5. DESTINATARI E BENEFICIARI
I destinatari diretti del presente progetto sono i cittadini dei comuni aderenti alla rete con un’attenzione
particolare per le fasce più deboli, quelle cioè che riscontrano maggiori problemi nell’inserimento lavorativo:
•
adolescenti, i minori di età compresa fra sedici e diciotto anni, che non siano più soggetti all'obbligo
scolastico;
•
giovani di età superiore a diciotto anni;
•
disoccupati di lunga durata, coloro che, dopo aver perso un posto di lavoro o cessato un’attività di
lavoro autonomo, siano alla ricerca di nuova occupazione da più di dodici mesi;
•
inoccupati di lunga durata, coloro che, senza aver precedentemente svolto un’attività lavorativa, siano
alla ricerca di un'occupazione da più di dodici mesi;
•
donne in reinserimento lavorativo, quelle che, già precedentemente occupate, intendano rientrare nel
mercato del lavoro dopo almeno due anni di inattività;
•
persone appartenenti alle categorie protette (legge 68/99)
Destinatari diretti saranno inoltre anche le aziende del territorio che potranno beneficiare del servizio di
intermediazione, ricerca e selezione del personale e supporto alla ricollocazione professionale, con
un’attenzione particolare al personale residente nei comuni interessati dal progetto.
Più in generale si posso comunque riconoscere come beneficiari indiretti i residenti e le aziende della
Provincia di Varese e delle zone limitrofe.
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6. SOGGETTI INTERESSATI
I soggetti che hanno manifestato interesse per il progetto sono i comuni di: Gavirate, Golasecca, Ispra, Sesto
Calende, Travedona Monate, Varese, Vergiate, l’Unione dei Comuni Lombarda di Lonate Pozzolo e Ferno
ed il Centro di Formazione Professionale Ticino Malpensa. Tra i soggetti che formalizzeranno la loro
adesione al progetto sarà siglata una convenzione che stabilisca le attività da compiere e gli strumenti da
utilizzare.
7. PARTNERSHIP
E’ auspicabile, in un’ottica di implementazione della rete, la partnership con soggetti pubblici e privati che a
vario titolo si occupano di intermediazione, servizi al lavoro e formazione quali: società di selezione,
sindacati, associazioni di categoria, università, Regione, Provincia, scuole superiori, centri di formazione
professionale, ecc.
8. STRUMENTI
Una rete per funzionare ha bisogno di regole, protocolli e strumenti operativi.
Diversi possono essere gli strumenti per il suo buon funzionamento alcuni di tipo metodologici ed
organizzativi che servono al governo della rete, a concordare le modalità di progettazione e di gestione dei
servizi e delle attività comuni, a stabilire la divisione dei compiti ed i metodi di controllo delle azioni e dei
risultati. Tra di essi troviamo divisi per aree funzionali strumenti legati:
•
a supporti giuridici (protocolli, convenzioni, accordi, intese, ecc.);
•
all’organizzazione ed erogazione servizi, attraverso la definizione di strumenti metodologici comuni,
modulistica condivisa da tutti gli operatori per la gestione dei servizi rivolti alle aziende e agli utenti,
sistemi di monitoraggio e valutazione;
•
all’informazione e documentazione fondata sulla condivisione tra i partner attraverso una banca dati o
portale Internet;
•
all’immagine e comunicazione per far conoscere la rete sul territorio;
•
alla formazione e cultura comune relativamente agli strumenti utilizzati dai decisori e dagli operatori
attraverso seminari, forum, incontri, workshop, FAD, ecc;
•
ad aspetti tecnologici che siano di supporto alla progettazione, realizzazione e gestione della rete.
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9. RISORSE UMANE
Come definito dalla L.R. 22/06 nell’art. 15 comma 1 e nel successivo nell’allegato “C” alla D.G.R. n. 4561
del 18/04/2007 sono autorizzati allo svolgimento dell’attività di intermediazione i comuni singoli o associati
nelle forme di comuni e delle comunità montane, le camere di commercio e gli istituti di scuola secondaria
di secondo grado statali e paritari, a condizione che svolgano la predetta attività senza finalità di lucro e che
siano in possesso dei requisiti previsti dall’art. 5, comma 1, lett. C) , F) e G) del d.lgs. 276/03.
L’operatore deve garantire che le funzioni siano svolte da personale che abbia un’esperienza professionale di
durata non inferiore a due anni in materia di gestione o ricerca e selezione del personale o di fornitura di
lavoro temporaneo o di ricollocazione professionale o di servizi per l’impiego o di formazione professionale
o di orientamento o di mediazione tra domanda ed offerta di lavoro o nel campo delle relazioni sindacali,
acquisita alternativamente in qualità di:
•
dirigente;
•
quadro o funzionario (impiegato esercente funzioni direttive e di responsabilità);
•
professionista.
10. COORDINAMENTO
L’attività di coordinamento dei comuni aderenti alla rete provinciale per il primo anno sarà garantita dal
Comune di Somma Lombardo. Per gli anni successivi a rotazione sarà individuato l’Ente che, con cadenza
annuale, ricoprirà tale incarico.
11. COSTI
I costi a carico dell’Ente per la costituzione e realizzazione della rete comunale di servizi per il lavoro sono i
seguenti:
•
personale qualificato;
•
locali adeguati secondo la normativa vigente;
•
stanziamento e definizione di un budget annuale, concordato tra i Comuni aderenti, per eventuali spese
di beni, servizi o per l’aggiornamento e formazione del personale. L'importo e la modalità di erogazione
sarà definita nella convenzione successivamente stipulata dagli Enti aderenti.
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12. CRONOGRAMMA
2010
2011
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo
Presentazione progetto alle
Amministrazioni
Delibera di Giunta di adesione al
progetto
Stipula convenzione tra gli Enti
aderenti
Autorizzazione Regionale di
tutti i soggetti aderenti
Analisi e monitoraggio del
bisogno di personale delle
aziende sui territori
Realizzazione sito Internet e
gestionale curricula
Pubblicizzazione servizio
Concorso per la definizione del
logo
Inizio attività
13. NORMATIVA
La normativa per l'autorizzazione a svolgere servizi di intermediazione, ricerca e selezione del personale e
supporto alla ricollocazione professionale è riconducibile alle seguenti leggi e delibere regionali:
•
Legge regionale n. 22 del 28 settembre 2006 con la quale la Regione Lombardia dà impulso alla qualità,
alla regolarità, alla sicurezza e alla stabilità del lavoro, rafforza la coesione e l’integrazione sociale e
promuove la parità tra uomo e donna nel mondo del lavoro, in attuazione al processo di riforma
strutturale del mercato del lavoro avviato a livello nazionale a seguito dell'emanazione della Legge 30 del
2003 (cd. Legge Biagi) e del relativo decreto attuativo 276/2003
Ispirata ai principi di concertazione, sussidiarietà e leale collaborazione tra enti locali, autonomie
funzionali e parti sociali, la legge regionale 22 del 2006 promuove misure di sostegno alle imprese che
incrementano l’occupazione sul territorio regionale, ma prevede anche sistemi per incoraggiare l’avvio di
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nuove attività imprenditoriali, da parte di donne, giovani e soggetti svantaggiati.
Parallelamente la legge 22/2006 tutela le fasce più deboli e a rischio di esclusione dal mercato del lavoro,
con diverse misure per aumentare le opportunità di occupazione.
Tra queste assumono un ruolo importante gli strumenti volti a favorire la mobilità geografica dei
lavoratori, la qualificazione delle loro competenze professionali, ma anche la crescita, la competitività e
la capacità di innovazione delle imprese e dell’intero sistema economico produttivo territoriale.
Particolare attenzione è dedicata alla formazione continua e permanente durante tutto l’arco della vita,
attraverso servizi di orientamento personalizzati, senza compromettere la libera scelta nella costruzione
dei percorsi formativi. Non da ultimo la legge 22 si concentra sulla garanzia di adeguati sistemi
informativi, necessari per l’incremento della conoscenza delle opportunità di inserimento e
reinserimento professionale.
Promuove anche sistemi di orientamento al lavoro e formazione professionale; valorizza la qualità
dell’offerta di lavoro e azioni di sviluppo del capitale umano per rendere più competitivo il sistema delle
competenze professionali ed il sistema dell’imprenditorialità.
Infine predispone misure a favore delle pari opportunità nell’accesso al lavoro e alla formazione, nonché
il sostegno a iniziative contro discriminazioni di genere, età e diversa abilità. Non da ultimo prevede
sistemi di conciliazione dei tempi vita – lavoro, ma anche misure che facilitino l’integrazione sociale dei
cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea.
•
Delibera della Giunta Regione n. 4561 del 18 Aprile 2007 con la quale si sono approvate le procedure e i
requisiti per le autorizzazioni degli operatori pubblici e privati all'erogazione dei servizi al lavoro e per il
funzionamento del relativo Albo regionale, in attuazione dell'art. 14 e 15 della l.r. 22/2006.
•
Decreto della D.G. Istruzione, Formazione e Lavoro n.5192 del 21 maggio 2007 con il quale sono state
approvate le modalità operative per la richiesta di autorizzazione all'erogazione dei servizi al lavoro di cui
agli artt. 14 e 15 della L.r: 22/2006, nonché per la costituzione del relativo Albo Regionale, in attuazione
della D.G.R. n.VIII/ 4561 del 18 Aprile 2007.
L'Albo Regionale è articolato nelle sezioni:
•
Sezione I - agenzie di intermediazione;
•
Sezione II - agenzie di ricerca e selezione del personale;
•
Sezione III - agenzie di supporto alla ricollocazione professionale.
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I Soggetti con particolari forme di autorizzazione all'attività di intermediazione (art. 15 l.r. 22/2006) sono
invece inseriti nelle seguenti sezioni:
•
Sezione speciale IV – soggetti di cui all'art. 15, comma 1 della l. r. 22/2006 (Comuni singoli o associati
nelle forme delle unioni di comuni e delle comunità montane, le camere di commercio e gli Istituti
di scuola secondaria di secondo grado, statali e paritari).
•
Sezione speciale V – soggetti di cui all'art. 15, comma 2 della l. r. 22/2006 (Associazioni territoriali dei
datori di lavoro e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative che siano firmatarie di
contratti collettivi nazionali di lavoro, le associazioni in possesso di riconoscimento istituzionale di rilevanza
nazionale e aventi come oggetto sociale la tutela e l'assistenza delle attività imprenditoriali, del lavoro o delle
disabilità e gli Enti bilaterali).
Allegato
IL SISTEMA DOTE
La Dote è uno strumento che nasce dalla volontà della Regione Lombardia di sostenere maggiormente e
mantenere con più forza quelle relazioni che tengono vivo e valorizzano al meglio il capitale umano della
persona. La dote, infatti, non consiste in una mera erogazione di risorse ma nasce come uno strumento che
accompagna il singolo individuo lungo tutto il suo ciclo di vita. Da questo principio nasce il “sistema dotale”
ovvero un sistema che comprende al suo interno diversi tipi di doti pensate per la persona nei momenti più
importanti del proprio percorso d’istruzione, formazione e lavoro.
Più specificatamente, i comuni autorizzati per i servizi al lavoro, in filiera con un Ente accreditato, che in
un’ottica di miglioramento ed implementazione del progetto potrebbe essere un Comune appartenente alla
rete stessa, potrà richiedere per i propri utenti una “dote lavoro”, per accompagnare la persona
nell’inserimento e nel reinserimento lavorativo o nella riqualificazione professionale, permettendole di
accedere a servizi di formazione e inserimento lavorativo finalizzati all’ingresso o al rientro nel mercato del
lavoro.
La dote fornisce inoltre un sostegno economico a chi ha perso il lavoro per favorire la partecipazione ai
percorsi di reinserimento.
Si rivolge a: inoccupati, disoccupati e iscritti alle liste di mobilità che non percepiscono alcuna indennità.
Accanto alla Dote Lavoro, Regione Lombardia ha attivato altri strumenti per favorire l’inserimento o il
reinserimento lavorativo, rivolti a specifiche categorie di cittadini, la cui erogazione da parte degli enti è
subordinata all’autorizzazione e/o accreditamento:
•
Dote Lavoro Ammortizzatori Sociali
Si tratta di una linea di Dote che affianca e amplia la platea dei destinatari della Dote Lavoro,
permettendo ai lavoratori destinatari degli Ammortizzatori Sociali in deroga di fruire di servizi
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personalizzati finalizzati al reinserimento lavorativo e all’innalzamento delle proprie competenze. La
Dote Lavoro Ammortizzatori Sociali attua così una reale integrazione tra politiche attive e passive per il
lavoro.
•
Dote Lavoro Lavoratori in somministrazione
E’ una specifica linea di dote che prevede l’estensione delle politiche attive e delle misure di sostegno ai
lavoratori in somministrazione che sono rimasti senza lavoro e non percepiscono alcun trattamento
pubblico di sostegno al reddito.
•
Dote Lavoro Disabili
Due sono gli specifici strumenti attivati da Regione Lombardia: la Dote Lavoro Persone con disabilità e
la Dote Lavoro persone con disabilità psichica. Entrambe favoriscono l'inserimento professionale e il
sostegno all’occupazione delle persone con disabilità.
•
Dote soggetti deboli
Questa dote migliora l'occupabilità dei detenuti al fine di migliorarne le possibilità di accesso,
reinserimento ed integrazione nel mercato del lavoro e nella società, con percorsi di formazione e
inserimento lavorativo finanziati.
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