stampo - Harmattan

Transcript

stampo - Harmattan
MADAGASCAR
LA MITICA RN5 E L'INVEROSIMILE COSTA ORIENTALE
1° giorno
Italia-Antananarivo
Voli di linea. Partenza per Tana dove l’arrivo è previsto per la sera. Cena a bordo e pernottamento
in albergo.
2°, 3° e 4° giorno
Antananarivo-Maroantsetra-isola di Mangabé
La città si estende sull’altopiano dell’Imerina a 1400 metri di altezza tra ripide scalinate, giardini
fioriti e tipiche abitazioni. Fondata come fortezza all’inizio del XVII secolo dai re Merina, che ne
avevano fatto la residenza principale, fu conquistata dai francesi nel 1895 e divenne la loro capitale
in terra malgascia. Tana, come viene chiamata da tutti, ha richiamato a sé molti abitanti dalle
campagne circostanti ed è diventata una metropoli che conta circa un milione e mezzo di abitanti.
Breve visita della città e trasferimento in aeroporto per il volo su Maroantsetra, piccolo centro che si
affaccia sulla baia di Antongil, nel nord-est del paese, luogo d’eccellenza per la coltivazione e la
produzione dell’oro verde: l’orchidea vaniglia. Di fronte ecco Nosy Mangabé, isola classificata
riserva naturale e dall’altra parte della baia la foresta primaria di Masoala, la più vasta del
Madagascar. In barca escursione all’isola e alla penisola per una immersione in una natura che più
selvaggia non si può, in riva ad un mare per pochi intimi, davvero esclusivo. Cene e pernottamenti in
lodge il 2° e 3° giorno, mentre per la sera del 4° giorno avremo un campo su di una bella spiaggia
deserta, alla foce di un fiume.
5° giorno
La Route Nationale 5-Mananara
Dopo aver riguadagnato la costa si parte sui fuoristrada! La RN 5 si rivela una grossa sorpresa. Si
snoda tra foresta e mare, attraversando boschi di cannella, chiodi di garofano e vaniglia. La costa
orientale è superba: piccole baie, insenature incantevoli e spiagge deserte si alternano a minuscoli
villaggi e a improbabili traghetti su zattere costruite con tronchi di bambù. Un suggestivo campo
sull’arenile vergine di Fontsimaro, alla foce di un fiume, introduce un’altra bella giornata sulla RN 5
e qualche bel bagno rigenerante. Meta il grosso centro di Mananara. Cena e pernottamento in una
struttura modesta. Ma qui, prima del tramonto, è d’obbligo spostarsi con piroghine monossile
sull’isola Roger, in mezzo al fiume, per il probabile avvistamento del lemure in assoluto più raro al
mondo, l’Aye-aye (Daubentonia Madagascariensis), creaturina notturna dalle mani da strega. E’ un
animale ben buffo a metà tra un primate ed un roditore e la sua caratteristica principale,
immediatamente individuabile, è appunto un lunghissimo dito medio, quasi tre volte le altre dita. Una
specie di ET, insomma, per chi ricorda il personaggio del film di Spielberg. Gli serve per bere, visto
che non avvicina mai il musetto ai liquidi, ma intinge il ditone e poi se lo succhia. E poi per stanare le
larve che si nascondono sotto le cortecce o negli anfratti.
6° e 7° giorno
Mananara Nord-Sahasoa-Antanambe
Pista molto difficile davanti a noi e una serie di guadi e traghetti... molto ruspanti! E’ un’occasione
ghiotta per entrare in contatto con la popolazione locale, davvero simpatica e disponibile. I
fuoristrada appositamente rialzati si rivelano benedetti. In certi punti il percorso s’innalza fino ad un
centinaio di metri di dislivello sul mare lasciando scoprire così spiagge intonse e panorami da favola.
Fino a Sahasoa, da dove in barca si potrà raggiungere l’isola di fronte, Nosy Antafana, attorno alla
quale si sviluppa un parco sottomarino tra i più importanti del Madagascar. Sull’isolotto vive una
specie di pipistrelli che si nutre esclusivamente di fiori e frutti, mentre la sabbia candida della
spiaggia è la porta ideale per entrare in un gigantesco acquario tropicale. Da sogno!... La notte del
6° giorno si useranno delle semplicissime (e minuscole!) strutture locali. Ma niente paura: con noi
avremo anche le nostre tende ed i materassini per chi desidererà bivaccare sulla spiaggia in tutta
serenità, salvaguardando la propria intimità. Il 7° giorno invece cena e pernottamento in semplici
bungalow in riva ad una delle più belle baie della costa orientale: Antanambe.
8° giorno
Antanambe- Soanierana Ivongo-Fenoarivo
Si riprende la RN 5 che ora scorre tra lande sabbiose e immense lagune punteggiate da “palme del
viaggiatore” (Ravenala Madagascariensis) e “orecchie d’elefante” (Typhonodorum). Poi ecco
l’ultimo della serie infinita di traghetti, che porta a Soanierana-Ivongo, al battello per l’isola di
Sainte Marie ed infine alla strada asfaltata. Ma qui non ci sono strutture, o piccoli alberghi degni di
questo nome, per passare la notte dunque un pezzo di asfalto permetterà di raggiungere Fenoarivo,
un po' più a sud, per cenare e pernottare in bungalows in riva al mare.
9°, 10° e 11° giorno
Fenoarivo-Soanierana Ivongo-Sainte Marie
Ritorno a Soanierana-Ivongo in tempo per una visita al mercato e per assistere all’imbarco e allo
sbarco animato e coloratissimo di traghetti e piroghe. Da qui un battello in poco più di due ore porta
all’isola di Sainte Marie. L’isola è dotata di un aeroporto, di un attracco portuale e di varie strutture
alberghiere, ma attenzione! non equivochiamo! Siamo su un’isola caratterizzata da una natura
selvaggia, da strade sterrate, da pochi metri di asfalto impietosamente dissestato. Il trasporto è
quasi più facile e piacevole via acqua, grazie a piroghe e motoscafi piccoli e grandi che permettono
di raggiungere piacevoli centri abitati, ampie spiagge deserte, lagune dall’acqua trasparente e vaste
zone di mangrovie. A Sainte Marie fioriscono orchidee di ogni tipo, in particolare l’orchidea vaniglia
dai fiori verde pallido. La popolazione è aperta ed accogliente, vive pacificamente a contatto con
una natura che sa apprezzare. Nosy Boraha, nome malgascio dell’isola di Sainte Marie, tra la fine
del XVII e l’inizio del XVIII secolo fu il quartier generale dei pirati di tutto il mondo. Da qui si
tendevano agguati alle navi che facevano rotta tra l’ Europa ed il Medio Oriente doppiando il capo
di Buona Speranza. Molte le escursioni possibili. Al cimitero dei pirati per esempio: un percorso in
piroga monossila porta ad una collina su cui si trovano vecchie tombe sulle quali epitaffi resi spesso
illeggibili dal tempo aumentano l’aura di mistero già conferita dall’aspetto selvaggio del luogo e
della vegetazione. Ma anche la minuscola capitale, Ambodifotatra, merita uno sguardo, piccola città
portuale che ha saputo conservare il suo charme architettonico di stampo creolo. Si trova qui la più
antica chiesa malgascia ed un vecchio forte di granito costruito nel 1753. Altra possibilità una bella
passeggiata alla Ile aux Nattes, infinitesimale pezzetto di terra appena separato dall’estremo sud
dell’isola, ricco di vegetazione e con un’impagabile vista dal faro. Ma sul finir della nostra estate è
anche il periodo migliore per un incontro ravvicinato con le balene megattere, che qui arrivano
dall'Antartico per accoppiarsi, figliare e svezzare i loro piccoli. Gita in barca d'obbligo e spettacolo
indimenticabile. Visite, relax, pensione completa e pernottamenti in hotel.
12° giorno
Sainte Marie-Soanierana Ivongo-Tamatave
Si riprende il battello che porta sulla Grande Isola, a Soanierana-Ivongo, dove aspettano i veicoli.
Partenza lungo la strada costiera, sempre la RN 5 (ma ora asfaltata!), che conduce verso sud. E’
tutto un susseguirsi di piccoli insediamenti immersi nella verzura lussureggiante dell’est, profumata
dagli alberi di chiodi di garofano. Il contatto con la gente è estremamente semplice e cordiale,
dappertutto è la simpatia che accoglie i rari visitatori. Breve sosta al Forte Merina di Mahavelona
che ospitò le avanguardie del re Radama I° all’inizio dell’ottocento. Poi via, per raggiungere
Tamatave. La città, affacciata sull’Oceano Indiano è, fin dai tempi della colonizzazione francese, il
più importante porto malgascio. Partono da qui navi cariche di vaniglia, caffé, riso, cacao ed
essenze pregiate mentre sulle sue banchine viene scaricato il 70% delle merci d’importazione
destinate alla capitale ed al resto dell’isola. Il clima umido, gli acquazzoni improvvisi, i bambini che
vendono litchi freschi in cestine intrecciate a mano ed il frenetico andirivieni di colorati risciò dona
all’atmosfera delle strade e dei mercati un che di orientale, un’atmosfera asiatica che ben
rappresenta questo paese in cui convivono mille influenze. I colorati mercati cittadini ricchi di
verdure, fiori dai toni vivaci e spezie coltivate nell’entroterra vengono riforniti anche dal porto
fluviale sul canale dei Pangalani. Cena e pernottamento in un bell’albergo.
13° e 14° giorno
Canal dei Pangalani-Riserva Perinet
Inizio della navigazione sul Canal dei Pangalani che porterà a dei bei bungalows per i pasti ed il
pernottamento. Lungo la costa est del Madagascar si succedono una moltitudine di laghi e lagune
separati dall’Oceano Indiano solo da una piccola striscia di terra. Il Canale dei Pangalani è stato
ideato per unire i vari specchi d’acqua offrendo una via navigabile sicura a piccole imbarcazioni. Il
progetto era molto ambizioso e prevedeva 665 km di canali, la sua realizzazione si è limitata a 430 e
l’utilizzo del canale a scopi commerciali è quasi nullo. Così sulle sue acque si vedranno sfilare
silenziose piroghe, lente zattere di bambù cariche di mercanzie, imbarcazioni di pescatori. La
navigazione, seppur breve, offre momenti indimenticabili, la scoperta di una fauna e flora acquatiche
ricche ed inattese, la vista di splendide foreste e di villaggi pieni di segreti. Dall’acqua si ha una
visione particolare dell’ambiente fatto di suoni, colori, profumi di spezie. I visitatori sono pochi e
all’arrivo di un’imbarcazione il villaggio accorre per curiosità verso i “vazaha”, gli stranieri.
Interessante l’insediamento di Andranokoditra, sul mare. Una bella passeggiata in foresta ed un
giro in barca permetteranno la scoperta di flora e fauna endemiche, tipiche della regione orientale. Il
14° giorno si riprende la navigazione sul Canale per raggiungere in poco tempo il villaggio di
Manambato dove si ritrovano i veicoli. 8 chilometri di pista ed ecco un buon asfalto che si snoda in
una vegetazione a dir poco esagerata con piccoli insediamenti immersi nel verde brillante. Come
Antsapanana, villaggio in cui si tiene un coloratissimo mercato della frutta. Cena e pernottamento ad
Andasibé, ai bordi del parco omonimo, ex centro industriale del legno dalle false arie da scenario
western, con un Buffet de la Gare che più retrò di così non si può.
15° giorno
Riserva Perinet
Ancora soprannominato Riserva Perinet, il parco raggruppa la riserva speciale Indri-Indri e il parco
Mantadia, più a nord. La riserva è rinomata per le colonie di indri-indri appunto, lemure che lancia un
verso fortissimo ed ha dimensioni impressionanti. Al mattino del 15° giorno si tenterà
l’avvistamento di questi lemuri, attivi nelle prime ore della giornata. Finita la visita, partenza per la
capitale. La risalita sulle Alte Terre tra la vegetazione lussureggiante prevede una sosta
indimenticabile: un mini parco che offre ai visitatori una varietà incredibile di camaleonti, geki dalle
straordinarie capacità mimetiche, buffi rettili e ranocchie “pomodoro”. Davvero curioso! Infine ecco
l’arrivo nel traffico cittadino...quanto sono lontane la RN 5, le foreste e le spiagge deserte!...Camera
a disposizione per una doccia e cena libera. Trasferimento in aeroporto ed imbarco sul volo di
rientro in Europa.
16° giorno
Italia
Arrivo previsto nel primo pomeriggio.
NB: per ragioni tecnico-organizzative e cambio di operativi aerei il programma potrà essere
realizzato in senso inverso mantenendo inalterata la sostanza del viaggio.
HARMATTAN Srl - via Marignana, 98 - 31021 Mogliano V.to
Tel. 041 8122956/041 5420641 Fax 041 8122938
[email protected] - www.harmattan.it
Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)