La rivolta delle spose comprate nell`India senza più ragazze

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La rivolta delle spose comprate nell`India senza più ragazze
La rivolta delle spose comprate
nell'India senza più ragazze
Meno femmine per gli aborti selettivi: esplode il commercio di giovani da marito
il caso
FABIO SINDICI
Appena arrivata nella sua
nuova casa dopo un viaggio
interminabile attraverso
l'India, Sreeja Singh fu colpita da un particolare. La
maggior parte delle donne che vedeva
per le strade di Sorkhi, piccolo villaggio
in un distretto rurale nello Stato dell'Haryana, avevano il volto coperto dal
velo. Eppure era una comunità hindu.
«In Kerala, dove sono nata, solo le donne musulmane usano il velo - dice -. Qui
invece è un costume diffuso tra le donne
sposate, anche se gli abitanti sono induisti. Non è tutto. Una donna che cammina da sola non è ben vista. Può accadere che venga molestata e assalita».
Sreeja è una paro, una delle «mogli
comprate» che si spostano da un estremo all'altro del subcontinente al seguito
di un marito sconosciuto. Partono a migliaia dal Kerala, nel Sud del paese, o
dall'Orissa e dal Bengala, nell'Est, per
iniziare una nuova vita nel Nord, in
Haryana, in Punjab, nella stessa Delhi,
la capitale. Spesso si ritrovano in una
prigione familiare. Non si tratta dei soliti matrimoni combinati, tuttora una
consuetudine in India. Le «spose straniere» arrivano da realtà lontane, da
abitudini diverse. Non portano nessuna
dote. Anzi, è il futuro marito a pagare la
famiglia - quasi sempre molto povera della sposa. La cifra media per l'acquisto di una ragazza giovane è di 100 mila
rupie, circa duemila euro. Per protestare contro il traffico delle mogli, Empower People, una ong indiana, ha organizzato, all'inizio di marzo, una marcia
LA MARCIA SU NEW DELHI
Lontane dalla famiglia d'origine
e maltrattate: ora porteranno
la loro protesta nella capitale
che dalle regioni del Bihar, dell'Assam e
del Bengala farà convergere i manifestanti su Delhi.
I matrimoni interstatali sono un fenomeno nuovo per l'India. Le unioni
combinate sono sempre avvenute all'interno dello stesso gruppo sociale; e sono le spose a portare con sé una ricca
dote. Negli ultimi anni, però, in molti
Stati indiani la forbice dei sessi si è allargata: le nascite delle bambine sono
diminuite drasticamente rispetto a
quelle dei maschi. In Haryana, il rapporto è di 877 donne ogni mille uomini.
Se poi si guarda sotto i 7 anni di età, le
bambine sono a quota 830. Molto al di
sotto della già bassa media indiana che,
secondo l'ultimo censimento, è di 914
femmine ogni mille maschi. In Punjab,
dove è avvenuto l'ultimo stupro di gruppo che ha indignato il paese, il divario è
appena inferiore rispetto allo Stato
confinante dell'Haryana. Anche a Delhi
la proporzione tra i sessi è sbilanciata.
La causa sono gli aborti selettivi, proibiti per legge (come la compravendita
delle mogli e la stessa dote), ma pratica-
Negli Stati più ricchi dei Nord
gli aborti selettivi hanno
alterato l'equilibrio fra i sessi
In Haryana ci sono solo 877
donne ogni 1000 maschi
Le famiglie agiate comprano
le spose per i loro figli negli
Stati più poveri dell ' Est e del
Sud, come Orissa e Kerala
ti in maniera diffusa, soprattutto al Nord.
Secondo dati dell'Onu, in India vengono
abortiti duemila feti femminili al giorno.
E si calcola che le bambine che mancano
all'appello negli ultimi dieci anni siano otto milioni. Così, la vendita delle mogli e la
scomparsa delle figlie appaiono strettamente legate.
In Punjab, considerato una delle riserve agricole dell'India, è stato coniato un
termine singolare: la «carestia delle spose». «Quando mio figlio ha compiuto 35
anni, ci siamo resi conto che non c'era
nessuna candidata disponibile nel nostro
villaggio o nella nostra cerchia sociale.
Così abbiamo dovuto accettare una moglie da un altro Stato» racconta Mahinder Singh, patriarca in un villaggio del
Punjab. Lo scopo ultimo, ammette, è
quello di continuare la linea familiare paterna, di avere figli maschi. Continuando
ad allargare il divario tra i sessi. A volte,
questi matrimoni possono causare uno
choc culturale, come nel caso di Shreeja,
che, intervistata dall'inglese «Bbc», afferma di non sentirsi sicura nella sua
nuova vita. Ma può andare molto peggio.
Secondo organizzazioni non governative
come Shakti Vahini, molte delle spose sarebbero sfruttate e picchiate, impiegate
come serve, costrette ad abortire se il nascituro è femmina. E, alla fine, abbandonate. 0 rivendute. Come è accaduto a
Munni Devi, nel Rajastan, lo Stato dei palazzi principeschi, venduta a quattro diverse persone, nel corso di tre anni. È stata fermata dalla polizia mentre abbandonava una bambina di due anni al margine
della strada. Le autorità hanno scoperto
organizzazioni criminali che gestiscono il
traffico delle mogli, soprattutto dagli Stati orientali. Intanto il distacco tra i sessi si
allunga. Se in Stati come l'Haryana il processo si è leggermente invertito, in altri
quali il Kashmir, la nascita delle bambine
è precipitata. Gli scapoli indiani rischiano di dover fare molti viaggi per sposarsi,
nel prossimo futuro.
Una giovane sposa ultima i preparativi per il matrimonio nel giorno di San Valentino a Calcutta