GIORNALINO DELLA SCUOLA
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GIORNALINO DELLA SCUOLA
GIORNALINO DELLA SCUOLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO AEMILIA SCAURI DEGO Il logo che ci rappresenta è stato realizzato da Nausica Anerdi della IIF nell’ambito del mini-concorso “crea il logo” esteso a tutte le classi. Tra i partecipanti, dopo una votazione collettiva, è stato scelto questo simpatico disegno così spiegato dall’autrice stessa:“ si tratta di una citazione simpatica di Dante raffigurante la nostra scuola in campagna (infatti accanto alle nostre aule ci sono aie e galline).Il collegamento a Dante serve a celebrare la scuola senza prenderla troppo sul serio”. Presentiamoci... Capo redattore: Prof. Passanisi Responsabili grafica e impaginazione: MARINI G., BONIFACINO L., GALLARETO F. Scuola media Dego La scuola di Dego fa parte dell’istituto comprensivo di Cairo Montenotte in qualità di sezione associata. È una piccola scuola frequentata da circa 80 alunni. Il nostro bacino di utenza proviene principalmente da Dego, le sue frazioni e dai paesi limitrofi della Val Bormida quali Giusvalla, Bormiola, Piana, Rocchetta. La scuola è intitolata alla Via Æmilia Scauri, la via, appunto, iniziata nel 109 a.C. dal console Emilio Scauro che doveva collegare la costa ligure con la pianura padana, attraversava il Piemonte meridionale e sulla quale si trova ancora oggi Acqui Terme. La nostra redazione: la 3^E! In alto in piedi da sinistra: Lorenzo Bonifacino, Alessia Facello, Camilla Martellini, Giada Rognone, Laura Valle, Denise Galliano, Maria Victoria Traverso, Daiana Tesi, Daniela Suliano, Rebecca Chiarlone, Samuele Bogazzi. In ginocchio da sinistra: Giulia Botta, Alina Tudosa, Alessandro Bardhi, Diego Bozzolasco, Gabriele Marini, Francesco Angelini, Matteo Ghione, Andrea Gilardoni, Francesco Gallareto. Assenti: Alberto Di Prima, Georgiana Alina Timis, Diego Sismondi, Laura Piave. Nascita di un giornalino La stampa di questo giornalino è la fase conclusiva di un progetto avviato a Settembre con l’insegnante di Italiano, che ha trasformato la nostra classe in una redazione all’interno della quale ognuno di noi ha avuto un ruolo. Alla realizzazione hanno comunque contribuito gli alunni delle altre classi fornendo fotografie, testi, documenti, ogni volta che l’abbiamo richiesto. Indice: INTERVISTIAMO LA PROF... 2 STORIA E SOCIETA’: IERI E OGGI GIOVANI 3 REGOLE DEL BENESSERE: COSA MANGIARE? 4 SONDAGGIO INDICE DI “SGRADIMENTO” MATERIE 5 SPORTIVI DI DEGO 6 Fotoreporter: ROGNONE GIADA TUDOSA ALINA TESI DAIANA GILARDONI ANDREA CRONISTI DELLA III E BONIFACINO L., GALLARETO F., GALLIANO D., CHIARLONE R.,SULIANO D., TRAVERSO V., GHIONE M., FACELLO A.,BOTTA G., VALLE L., ROGNONE G., MARTELLINI C., DI PRIMA A. CRONISTI DELLA II E MARCHISIO COLLABORATORI SPECIALI I NOSTRI PROGETTI DA PAG. 7 TUTTA LA IIF Intervistiamo la Prof…. ...di Inglese Maura Ricchebuono In previsione della stesura del giornalino scolastico abbiamo deciso di intervistare la professoressa Ricchebuono, insegnante di lingua straniera Inglese nella scuole media di Dego e ...è una scuola piccola, un ambiente dove si lavora molto bene, i ragazzi sono buoni, educati, corretti, con tutti i professori. E’ felice di lavorare qui? Molto. Veduta Panoramica di Dego Pagina 2 Che studi ha fatto per diventare professoressa? Liceo classico, e poi l’università. Sa qualche altra lingua oltre all’Inglese? Perché ha scelto di insegnarlo? Conosco il Tedesco. Ho deciso di insegnare Inglese perché è una lingua che mi piace, ho sempre desiderato insegnare Inglese: ecco che il mio sogno si è avverato. E’ felice di lavorare qui? Molto. Come l’hanno accolta qui, e qual è stata la sua prima impressione? Bene, molto bene. E’ una scuola che mi è piaciuta: è una scuola piccola, un ambiente dove si lavora molto bene, i ragazzi sono buoni, educati, corretti, con tutti i professori. Cosa ne pensa dei suoi colleghi? Bene, cioè, mi trovo bene, sono persone molto disponibili, piacevoli. Sappiamo che lei insegna anche a Carcare, e a Dego segue quattro classi. Quali sono le difficoltà nel gestirle? Non mi sembra di avere difficoltà nel gestire le classi. Com’è il suo rapporto con gli alunni? Direi buono, bisognerebbe chiederlo agli alunni. Il mio nei confronti degli alunni mi sembra buono, bisognerebbe chiedere a loro, qual è il rapporto, insomma, degli alunni con me. Cosa ne pensa della preparazione delle classi? Direi che è una preparazione che sta nella media dell’età dei ragazzi. Quale ricordo la lega alla nostra e alle altre classi? Non ho un ricordo particolare. Tutte le mattine c’è qualcosa da ricordare, tutte le volte c’è qualcosa da ricordare. Cosa pensa della classe 3^ E? E’ una classe piacevole, insomma, naturalmente ci sono alunni che dovrebbero lavorare un po’ di più, controllarsi un pochettino di più. Eh… Chissà qual è la ragione per cui guardo una persona in particolare, però insomma, bene, tutto bene. Trova sia vero che le nuove classi siano meno preparate rispetto ad una volta? Sì, è vero. A cosa attribuisce questo calo? Attribuisco questo calo alla mancanza di stimoli che ci sono oggigiorno nella scuola e fuori dalla scuola. Cosa farebbe per modernizzare la scuola? Chiederei grandi investimenti che non ci sono, e una volta avuti grandi investimenti, sicuramente porterei nelle classi la lavagna multimediale, computer, cartine geografiche aggiornate, e altre cose necessarie per la scuola. Quali consigli darebbe a noi ragazzi di terza per affrontare le superiori? Riflettere sulle vostre attitudini, ragionare su quello che vorrete fare nel futuro, e anche considerare le opportunità di lavoro che vi offre la vostra terra. Ha intenzione di accompagnare i ragazzi in gita? Certamente sì. Ci consiglia di fare un’esperienza in Inghilterra? Perché? Sì, perché è il modo migliore per imparare una lingua straniera. Cosa fa nel suo tempo libero? Ascolto musica, leggo, faccio le parole crociate. Ha dei programmi per il futuro? Continuare a fare ciò che sto facendo. Ieri e oggi L'adolescenza dei nostri nonni era molto diversa dalla nostra? non avevano tutte le libertà che abbiamo noi oggi però… Mettiamo a confronto due realtà totalmente diverse. IERI OGGI INFANZIA Nelle campagne i bambini nascevano in povertà e il 25% di essi moriva entro l'anno di vita, mentre gli altri erano costretti al lavoro minorile. Il loro tempo libero lo passavano a divertirsi all'aria aperta senza alcun tipo di gioco. Nelle città invece i bambini erano molto più viziati, all'inizio del 1800 le industrie incominciarono a produrre bambole, trenini e altri giochi capaci di muoversi da soli. I nomi più usati per i bambini erano solitamente quelli dei nonni e dei parenti più stretti o quelli dei santi del posto in cui si viveva. I bambini di adesso sono molto più esigenti poiché sono abituati ad avere tutto ciò che vedono, non sono abituati a desiderare. Passano buona parte della giornata a giocare con i videogiochi e a guardare la tv. Questa è una realtà soprattutto italo-americana (non bisogna dimenticare che in alcuni Stati dell'Asia e in Africa avviene ancora il fenomeno dello sfruttamento minorile), dove i bambini sono più “globalizzati” e soffrono di disturbi di alimentazione a causa soprattutto dei messaggi distorti dei media. Una classica foto di famiglia con genitori e figli negli anni ‘50 SCUOLA L'istruzione veniva data prevalentemente ai maschi poiché non era considerata una conoscenza utile per una “brava moglie e madre”, la situazione migliorò nel 1877: gli anni dell'istruzione elementare divennero 5 e venne introdotto l'obbligo di frequenza nel primo triennio. In seguito, l'obbligo scolastico fu portato a 12 anni; nel 1923 la riforma di Giovanni Gentile elevò l'obbligo a 14 anni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, le riforme scolastiche di Mussolini ottennero buoni risultati: esse privilegiavano la cultura umanistica a quella tecnico-scientifica, prevedevano inoltre 5 anni di elementari, 3 anni di medie e istituiva licei e l'Esame di Stato. Grazie a queste riforme, l'analfabetismo scese al 14% nel 1940. Oggi l'istruzione è obbligatoria per tutti, incominciando dalle elementari fino ai 16 anni. Si prevedono però anche 3 anni precedenti le elementari che però non sono obbligatori. Rispetto ad una volta l'università è accessibile a tutti. Nelle scuole superiori sono stati aggiunti indirizzi di tipo tecnico e professionale. RAGAZZI E RAGAZZE FUORI DALLA SCUOLA L'adolescenza era completamente diversa da quella odierna: le prime uscite con gli amici avvenivano all'età di circa 16/17 anni. L'abbigliamento non era sfarzoso né vario, gli indumenti non erano firmati anche se incominciavano ad esserci alcune marche importanti. Il rapporto con la famiglia era più distaccato, il rispetto non doveva assolutamente mancare e in alcuni casi ci si rivolgeva dando del Lei ai propri genitori Per i ragazzi c'è una sfida continua agli indumenti firmati per cercare di essere sempre più alla moda, principalmente per non essere esclusi dalle altre persone che giudicano in base all'apparenza estetica. Le uscite con gli amici iniziano a 11 anni e in molti casi anche prima. Il rapporto familiare è molto conflittuale anche a causa dei cambiamenti sociali e delle diverse relazioni ed esigenze del nucleo familiare. I PROBLEMI ADOLESCENZIALI Il problema dell'adolescente era principalmente era uno: la sopravvivenza. Infatti nelle campagne la fonte di vita e di guadagno era la coltivazione di frutta e verdure da vendere. Per i nostri nonni il problema maggiore era quello della guerra, la paura di abbandonare la famiglia per difendere l'Italia e quindi la negazione dell'adolescenza. Gli adolescenti crescendo tendono a mettere in discussione l'autorità dei genitori, contestando le regole e richiedendo una maggiore libertà. L'adolescente spesso intende la libertà come assenza di regole o negazione delle regole stabilite dai genitori. Crescendo sono meno consapevoli dei rischi e delle conseguenze delle proprie azioni e insistono per rifiutare la funzione di “freno” esercitata dai genitori. L'ADOLESCENZA ERA COMPLETAMENTE DIVERSA DA QUELLA ODIERNA: LE PRIME USCITE CON GLI AMICI AVVENIVANO ALL'ETÀ DI CIRCA 16/17 ANNI. REGOLE DEL L’alimentazione BENESSERE: COSA MANGIARE? COME? QUANTO? La nostra scuola durante la pausa mensa del martedi ARTICOLO SCRITTO DA GIULIA BOTTA ALESSIA FACELLO CLASSE III E - Per una giusta alimentazione bisogna seguire le dieci regole alimentare: 1. Mangiare in Modo Regolare Questo è un principio essenziale, ma troppo spesso poco seguito. Mangiare in modo regolare, stabilendo un orario preciso per i pasti, è un ottimo modo per stimolare il metabolismo e per dare al corpo quello di cui ha bisogno. Insomma, no agli stuzzichini fuori pasto ad orari sregolati, sì agli spuntini programmati la mattina e il pomeriggio. 2. Mangiare Lentamente Masticando Bene Ebbene sì: masticare bene i cibi aiuta la digestione, mentre mangiare lentamente è il modo migliore per saziarsi prima e non esagerare con le porzioni. Secondo alcuni studi scientifici, infatti, il cervello ci mette 20 minuti per avvertire il senso di sazietà, e mangiando veloce spesso si rischia di ingozzarsi anche quando in realtà si è già sazi. Ecco perché mangiare lentamente è fondamentale! 3. Fare Sempre Colazione Uno dei pasti meno considerati, la colazione è invece il pasto più importante della giornata: serve per dare energia al corpo durante le attività quotidiane e soprattutto attenua il senso di fame che si prova a pranzo se si è a stomaco vuoto. In più stimola il metabolismo ed è il momento migliore del giorno per introdurre carboidrati e dolci: insomma, quando hai voglia di torta , riserva il tutto per colazione. 4. Non Dimenticare Frutta e Verdura Questo è davvero importante per essere sempre in salute e per avere una pelle bellissima. Frutta e verdura sono ricche di acqua e di fibre e fanno bene a Pagina 4 tutto il corpo, per questo bisognerebbe assumerne almeno 5 porzioni al giorno come, fare ? Basta mangiare un frutto a colazione, uno a metà mattina e uno di pomeriggio più verdura a pranzo e a cena. 5. Mangiare Alimenti Ricchi di Fibre Le fibre sono essenziali per il buon funzionamento dell'organismo. Oltre che nella verdura e nella frutta, se ne trovano in quantità negli alimenti integrali, da preferire sempre agli alimenti raffinati. 6. Bere Molto L'acqua è una grande fonte di benessere: fa dimagrire, mantiene vitali ed energici, aiuta ad avere una pelle vellutata e in più è alleata della lotta alla cellulite. Meglio di così, che cosa si può volere? Sono sufficienti 8 bicchieri al giorno per stare in forma, ma si può aggiungere alla dose quotidiana anche qualche tazza di tisana, sempre utile per l'organismo. 7.Non usare troppi condimenti condimenti grassi sono nemici della linea. Spesso, è sufficiente diminuire i condimenti per iniziare a dimagrire veramente senza sforzo. 8 Variare il più Possibile gli Alimenti Una dieta equilibrata si basa infatti sulla varietà degli alimenti. Cambiando spesso cibi si otterrano tutte le migliori proprietà nutritive di ognuno di essi senza sovraccaricare il corpo di sostanze troppo simili tra loro. 9 Evitare gli Alcolici L'alcool fa venire la pancetta, è ricco di calorie che fanno ingrassare ed è nocivo per l'organismo. Bastano queste ragioni per limitarlo o evitarlo del tutto, Riservalo ai brindisi importanti e durante i pasti, e bevi sempre un bicchiere di acqua dopo un bicchiere di alcolico: il tuo organismo starà meglio. 10.Prestare Attenzione alle Porzioni Una porzione minore può eliminare molte calorie, e non è una grande rinuncia: la dieta equilibrata, infatti, permette di mangiare tutto quello che si vuole ma facendo attenzione alla quantità. È semplice e non ci si deve sottoporre a troppe torture - Secondo i nutrizionisti il fabbisogno calorico per un adolescente è di 2800 calorie giornaliere.In generale per tutte le altre categorie di Persone quali donne,uomini,bambini e anziani, il fabbisogno calorico Necessita: per il 15 % di proteine, se il 30 % di grassi e per il 55%di Carboidrati. Tutto ciò lo si può comprendere meglio osservando le Tabelle sottostanti. Sondaggio “materie meno gradite” In occasione del giornalino della scuola è stato realizzato, dagli alunni Francesco Gallareto e Lorenzo Bonifacino, un sondaggio dentro la scuola media di Dego con cui è stata individuata la materia più odiata. Prevale sulle altre arte che ha raggiunto il 32% dei voti. Al secondo posto troviamo storia che a sua volta è seguita da matematica. L’unica materia che non è stata citata è inglese che sembra essere la materia preferita. Qui sotto riportiamo il grafico del sondaggio con la rappresentazione delle relative percentuali di “sgradimento”. Aggiungiamo e precisiamo che si tratta di un sondaggio SEMI-SERIO, in cui ci siamo divertiti, per una volta, a salire in cattedra come giudicanti... NULLA DI PERSONALE E SOPRATTUTTO...SENZA RANCORE!!! Geografia Scienze Religione 9% 3% Francese 1% 4% Tecnologia Arte 1% 32% Musica 1% Storia 21% 24 0 4 2 15 16 1 1 3 7 1 2 Totale 76 Arte Inglese Italiano Motoria Inglese 0% Italiano 5% Matematica 20% Arte Inglese Italiano Motoria Matematica Storia Tecnologia Musica Francese Geografia Scienze Religione Motoria 3% Matematica Storia Tecnologia MUSICA, Musica TECNOLOGIA E Francese SCIENZE LE MATERIE PIU’ APPREZZATE Nelle foto alcuni momenti ritratti durante le lezioni nella nostra scuola: In alto il Prof. LaGrotteria in azione A destra alunni della III E durante l’ora di Tecnologia A sinistra un momento durante l’ora di Ed.Fisica Pagina 5 Sportivi nella scuola media di Dego PALLAVOLISTE DELLA NOSTRA SCUOLA Per avere maggiori informazioni sugli sport praticati da noi ragazzi, GLI SPORT PRATICATI NELLA SCUOLA MEDIA DI DEGO abbiamo raccolto testimonianze tramite interviste. In seguito ad un sondaggio condotto il 22/12/2011, abbiamo scoperto che la maggior parte degli alunni (68%), purtroppo, non pratica sport. Gli altri ragazzi (32%), invece, frequentano corsi sportivi. Lo sport più praticato è la Pallavolo con ben 15 giocatori, seguito dal Calcio con 6 ragazzi. Al terzo posto troviamo il Basket e il Tennis con tre giocatori ciascuno, seguiti a loro volta dalla Pallapugno e dal Jujitzu, con 2 praticanti per ognuno. Infine c’è il Baseball con un solo giocatore. Lo sport che quest’anno ha riscosso particolare successo è la Pallapugno, grazie ad un nuovo corso in palestra a Dego. Dopo quest’inchiesta, il prof. Ghidetti ha deciso che i tornei sportivi, organizzati con gli altri insegnanti di Educazione Fisica di Cairo Montenotte per noi alunni, per quest’anno saranno di Pallavolo e di Pallapugno, cioè gli sport con più ragazzi intePALLAVOLISTI ressati. Inoltre ci saranno anche i DELLA NOSTRA giochi sportivi studenteschi di Pallavolo e di Pallapugno , dove gli SCUOLA alunni più portati per questi due sport, giocheranno contro altre scuole Medie della provincia di Savona. Progetto fabbriche aperte In occasione del progetto “Fabbriche Aperte” le classi seconde della provincia di Savona. La classe 2^E e 2^F di Dego hanno visitato la Verallia di Dego. Dopo la visita gli alunni hanno dovuto rispondere ad un questionario. Dopo c’è stato il meritato rinfresco, dove gli alunni si sono riposati un po’ per poi ritornare a scuola. Dopo la visita gli alunni hanno scritto un tema sull’esperienza vissuta. Ogni classe ha inviato i propri temi a una commissione che, dopo aver selezionato i10 migliori, ha deciso di premiarli in occasione dell’ultimo incontro con dirigenti e responsabili a Palazzo di Città. Tra i vincitori c’era anche una ragazza della nostra scuola, Nausica Anerdi, qui ritratta con la gigantografia del suo premio: un assegno da 100€. Mercatino scolastico Prima di Natale abbiamo organizzato un mercatino della scuola. I materiali ci sono stati offerti dalla vetreria e gli alunni della nostra scuola li hanno fatti diventare bellissimi oggetti che poi sono stati venduti durante il mercato settimanale in Piazza Panevino. Gli alunni hanno guadagnato molti soldi girando per il paese e nei negozi vendendo i propri manufatti. I fondi ricavati a fine mattinata ammontavano a circa 700€. Il ricavato è stato impiegato dalla scuola per alcune spese necessarie alla didattica, quali l’acquisto di materiale di cancelleria e per l’igiene. Alcuni degli oggetti decorati, inerenti il tema della sicurezza, sono stati impiegati per l’addobbo dell’albero di Natale della vetreria Verallia. DIVERSI MOMENTI DELLA MATTINATA DEL MERCATINO, UN ESEMPIO DEI NOSTRI MANUFATTI E, A DESTRA, UN’IMMAGINE DEL CONCERTO DI AUGURI DEI NOSTRI STRUMENTISTI IN VERALLIA I NOSTRI PROGETTI Incontro con partigiani e alpini Il giorno 24 maggio è venuto nella nostra classe il reduce di Russia Leonardo Sassetti, ci ha raccontato come si doveva fare a sopravvivere, delle battaglie e della ritirata di Russia. Nonostante fosse passato molto tempo da quando aveva combattuto, si ricordava tutto nei minimi particolari, addirittura il giorno in cui aveva nevicato o quando il termometro Questa fotografia è stata scattata dopo il racconto del reduce di guerra Leonardo Sassetti. La foto ritrae la classe 3^E insieme a un gruppo di era arrivato a sealpini e la professoressa Passanisi gnare -40°. Ci ha raccontato molte cose che non sapevamo, ad esempio che i carri armati andavano a zig-zag per schiacciare i soldati, ma ci ha raccontato anche che in guerra, mentre non si combatte, non si è nemici. È successo che sul fronte Russo, alcuni uomini furono catturati, ma invece di ucciderli li hanno portati al caldo e gli hanno offerto del cibo. I suoi racconti sono stati molto interessanti perché ci ha raccontato aspetti della guerra che possono essere raccontati solo se li si è vissuti. Un’immagine dell’alpino Sassetti durante la spiegazione di spille e decori del suo berretto “A QUELLI COME ME CHE SONO STATI SOLDATI NON DOVETE FARE QUELLA DOMANDA! NON QUANTI NE HAI UCCISI...MA Progetto ANPI QUANTI NE HAI SALVATI DOVETE CHIEDERE!” Partigiani in I E e II F; a sinistra Alberto Di Prima e il Partigiano Armando si recano, seguiti dalla classe 3^ E, dalle classi 5^ della Primaria e dai bambini della scuola materna, alla commemorazione di Nicola Panevino nell’omonima piazza di Dego Progetto ANTEAS, solidarietà tra generazioni. Il progetto ANTEAS ha lo scopo di motivare alla solidarietà nuove e vecchie generazioni. La nostra scuola ha partecipato preHa i capelli bianchi parando una presentazione in Power Ma gli occhi ancora point e delle letture. celesti Per questo compito sono stati scelti, E’ strano pensare quali realizzatori e registi, due alunni A quante cose hai di 3^E: Lorenzo Bonifacino e Francevisto: sco Gallareto. sofferenza, Altri alunni della scuola di Dego hantristezza, gioia e felici- no partecipato allo spettacolo in quatà lità di lettori di poesie e brani lettema nella vita rari sul tema della terza età. L’evento bisogna andare avan- si è svolto a Cairo Montenotte il 23 ti, Maggio nel teatro del Palazzo di avanti da qualche Città. parte. Dalla finestra una bambina Ti dice ciao L’anziana sorride. La felicità non muore, ma si nasconde. Questa foto ritrae il girotondo in cortile di una classe di Dego negli anni ‘30. Nausica Anerdi IIF Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni. Però ciò che é importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza. Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione. Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite… insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Pero` non trattenerti mai! Madre Teresa Alcune delle immagini della presentazione in Power Point proposta dalla nostra scuola per il progetto ANTEAS. In basso l’attestato di merito ricevuto dall’associazione e consegnatoci in classe dal Presidente. Un po’ di storia In conclusione offriamo due testimonianze raccolte da due alunni della 3E: Camilla Martellini e Alberto Di Prima, che hanno portato le testimonianze dei propri nonni. Alberto ha fatto un’intervista invece Camilla ha steso un testo seguendo il diario di suo nonno. Testimonianza di Armando Granata, nonno di Camilla Martellini Questa è una storia, la storia di mio nonno Armando Gra- famigliari seppe riconoscerlo, ad eccezione del cane. Per nata, nato nel 1921 è partito per la campagna di Russia cercare di guarire il collo congelato mio nonno stava tutto nel 1941. Ha trascorso la sua infanzia a Brovida, un pic- il giorno al sole vicino ad un seccatoio e di notte dormiva colo paesino sulle colline di Dego con i genitori e 7 fratel- dentro la tana di una volpe che si trovava nel bosco die- li. Purtroppo mio nonno è mancato solamente un anno pri- tro a casa. Per nascondersi dai partigiani e dai tedeschi i ma che io nascessi , ma sono sicuro che anche lui sarebbe quali lo cercavano, i primi per farlo arruolare nelle loro felice che io raccontassi la sua storia, perché la sua, come fila e gli altri, invece, per ucciderlo perché lo credevano tutte le altre non sono favole ma fanno parte di ciò che è un disertore. Nel 1945 finalmente finì la guerra e mio accaduto circa 70 anni fa e che non deve essere dimenti- nonno potè tornare a casa a fare il contadino. Dopo alcu- cato. Dalla caserma di Cenatico è stato tradotto su un ni anni, esattamente nel 1965, al mercato a Savona in- grande treno, senza sedili né niente, come quello che po- contrò mia nonna , che in quel periodo si era trasferita co dopo avrebbe portato gli ebrei nei campi di concen- dalla Sicilia a Stella San Martino. Dopo alcuni mesi si spo- tramento. Durante questo viaggio è riuscito a scrivere un sarono e, a gennaio del 1967, naque mia mamma. Quan- diario, in cui riporta le cose che l’hanno colpito maggior- do mia madre aveva più o meno la mia età, un sabato mente. Della Polonia ricorda il grande numero di bambini pomeriggio d’autunno , mentre tagliavano la legna, vide- che spinti dalla fame si sono aggrappati al treno, arri- ro arrivare a piedi un uomo da lontano col quale iniziaro- vando quasi a fermarlo , solamente per scambiare quel no ad abbracciarsi e a piangere; era uno dei 3 suoi com- poco che possedevano con il pacchetto di gallette dure pagni di plotone sopravissuti In Russia. Tutti i compagni di che veniva dato durante i pasti ai militari. scuola di mia sorella rimanevano per tutto il tempo a boc- Il viaggio è durato più di una settimana e all’ arrivo in ca aperta tanto erano interessanti le cose che raccontava. Russia mio nonno è stato nominato comandante del primo Mia mamma mi dice che mio nonno non parlava molto Plotone, formato da 42 militari che combattevano in pri- spesso della sua esperienza di guerra perché lo faceva ma fila. Dopo varie battaglie, 39 dei 42 militari sono star male, ma tutte quelle volte in cui pensava che raccon- stati uccisi e i loro colpi usati per creare le trincee dietro tare quello che gli era capitato potesse servire a fare le quali i sopravvissuti si nascondono per sparare ai nemi- capire che non debba avvenire mai più allora sì, raccon- ci. Ai soldati prima di partire è stata data a una meda- tava con dolore e passione. glia chiamata placchetta meta , della quale , credendolo Lui amava molto stare con mia sorella, tra di loro c’era un morto, la spedì s casa ai miei bisnonni che celebrarono il rapporto molto forte anche perché mia mamma lavorava funerale. Mentre ciò avveniva, per via delle rigide tem- e Martina stava spesso con lui. A me dispiace molto non perature che in Russia raggiungono anche i 40 gradi sotto averlo conosciuto perché tutti mi dicono che era un grande zero, a mio nonno si congelò il collo. uomo, ma resta la soddisfazione di poter onorare la sua Questa è stata la sua salvezza perché dopo alcuni mesi memoria non perché lo consideri un eroe di guerra, bensì all’ospedale militare è stato rimandato a casa poiché come portavoce di un’idea semplice e umanissima: La ritenuto incurabile e non più adatto al fronte. guerra è un male non necessario e chiunque l’abbia vissu- Al suo arrivo a casa pesava circa 40 kg; nessuno dei suoi ta e conosciuta la disprezza. Un po’ di storia Testimonianza di Delmondo Giuseppe, nonno di Alberto Di Prima Alberto.QUANTI ANNI AVEVI PRIMA CHE INIZIASSE LA SECONDA GUERRA MONDIALE? Giuseppe.Prima che iniziasse la seconda guerra mondiale io avevo appena 8 anni. Per aiutare la mia famiglia in quel periodo così difficile insieme ai miei fratelli fummo mandati dai nostri genitori per servitori presso alcune persone che gestivano attività commerciali essenziali, infatti fui mandato come garzone presso il panettiere di Rocchetta dove imparai il mestiere. In quel periodo ogni famiglia aveva una tessera che gli permetteva di prendere due etti di pane nero al giorno, noi eravamo in sei. A. COSA SI MANGIAVA NELLE CASE DEL TUO PAESE A QUEL TEMPO? G. A casa mia , il pasto principale era quello di pranzo ed era a base di polenta, pane nero e di castagne, la carne era proibitiva ma per fortuna mio fratellino, il più piccolo dei fratelli, era garzone dal macellaio e così ogni tanto avevamo sulla tavola anche un pezzo di carne, (mia madre era una donna previdente aveva pensato alla famiglia, non saremmo morti di fame). Molti non erano così fortunati ad avere la carne e quindi mangiavano soltanto polenta e cereali perché saziano subito. A.NON SI USCIVA MAI A GIOCARE CON GLI AMICI? G. Non si usciva quasi mai soprattutto alla sera perché c’ era il coprifuoco che iniziava alle sei . Quando si usciva andavamo in compagnia di amici a pascolare vicino ad un ruscello ma la paura dei caccia americani che passavano sopra il paese a bombardare era sempre tanta. Altri bambini non uscivano quasi mai sempre per paura dei caccia. Mi ricordo che quando passavano gli aerei sopra i campi eravamo costretti a nasconderci dietro ai cespugli o nei fossi per proteggerci dalle pallottole. Un giorno mentre ero insieme a una mia amica non riuscimmo a scappare in tempo e una serie di proiettili ci raggiunsero e uno la colpì ad un braccio e dopo qualche giorno di sofferenza le fu amputato. A .QUANDO ARRIVARONO I TEDESCHI NEL TUO PAESE? G. I tedeschi arrivarono a Rocchetta pochi giorni dopo la caduta di Benito Mussolini . Appena arrivarono i soldati tedeschi iniziarono ad andare di casa in casa alla ricerca dei sedicenni per portarli in Germania a lavorare nei campi di concentramento e io per fortuna non fui reclutato perchè ero ancora un bambino. Quando si riusciva , noi ragazzi aspettavamo l’ arrivo dei camion che portavano le munizioni per rubare granate e pistole per portarle a mio cugino un capo partigiano della zona soprannominato TARZAN . Tarzan era temuto da tutti i tedeschi perché aveva una mira infallibile ed era l’ idolo della Val Bormida e nessuno riuscì mai a catturarlo.Dopo due settimane fummo scoperti dai tedeschi mentre rubavamo le munizioni e fummo minacciati di morte se ci avessero di nuovo rivisto vicino ai loro camion . Quando veniva ucciso un tedesco venivano a sua volta uccisi quattro innocenti e gli unici uccisi erano tutti miei amici . A .PASSAVANO MOLTI AEREI SOPRA ROCCHETTA? G. Si sopra Rocchetta passavano molti aerei che andavano a bombardare le basi militari tedesche. Il caccia più famoso era PIPPETTA che ogni notte passava sul paese, e appena vedeva un luce bombardava il paese. Per paura di essere colpiti dal caccia fummo costretti a dipingere le finestre di nero e a non accendere le luci per tutta la notte . Molte volte l’ aereo sparava vicino a casa mia dove era situato il centro di comando dei Tedeschi . L’ AEREO QUALCHE VOLTA BOMBARDO’ ROCCHETTA? G. Pippetta bombardò solo una volta Rocchetta e colpì il comando generale dei militari uccidendo quattro persone. Oggi in quel luogo c’è il nuovo campo da calcio . A. HAI MAI VISTO UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO? G. Si ,un campo di raccolta a Cairo nella zona dove oggi sorge il supermercato Conad .Il campo di concentramento venne utilizzato dopo la fine della guerra e dal comando degli alpini italiani che tenevano i tedeschi fatti prigionieri alla fine della guerra. A. CAMBIANDO DISCORSO ,IL SUO PICCOLO PAESINO E’ MAI STATO PRESO DI MIRA DAI SOLDATI? G. Si, Rocchetta durante quel periodo, per colpa di due miei coetanei, che portavano aiuto ai partigiani fu preso di mira dai soldati tedeschi e se non fosse stato per il parroco di Rocchetta il paese sarebbe stato dato alle fiamme. A.CHI E’ CHE VOLEVA BRUCIARE ROCCHETTA ? G. Era un sergente tedesco che era a capo della guarnigione di Cairo Montenotte e che venne ucciso da mio cugino Tarzan lo stesso giorno in cui finì la guerra . A.HAI MAI PARTECIPATO A QUALCHE INCURSIONE PARTIGIANA? G. Si una volta ho segnalato un generale tedesco a tarzan noto partigiano non che cugino di mia moglie. Fortunatamente io conosco mio nonno, non come altre persone che non hanno avuto la possibilità di conoscere i loro parenti reduci dalla guerra e non possono avere la reale testimonianza della guerra .Questo evento non deve capitare mai più. Da sinistra la prof.ssa Pennino, la Prof.ssa DeAmbrogi, il prof. Ghidetti e il prof. LaGrotteria; sotto Alberto Di Prima e in basso la foto di gruppo. GIORNATA SULLA NEVE Anche quest’anno gli alunni delle classi 1^E, 2^E, 2^F e 3^E hanno partecipato alla giornata dedicata allo sci, organizzata dagli insegnanti: Ghidetti, La Grotteria, De Ambrogi e Pennino, nonché loro accompagnatori. Siamo partiti il 23 febbraio da Dego con un pullman. Durante il viaggio eravamo impazienti di arrivare a Limone e soprattutto entusiasti all’idea di sciare un’intera giornata. All’arrivo sulle piste, siamo stati divisi in due gruppi: i principianti e quelli un po’ più esperti. I ragazzi che non avevano mai sciato sono andati con un maestro ed hanno svolto qualche esercizio per imparare a stare in equilibrio sugli sci. Gli studenti più bravi, dopo aver fatto una piccola discesa, sono stati nuovamente divisi. Alcuni ragazzi sono andati sulle piste più facili con un maestro e hanno imparato a muoversi meglio sulla neve, mentre gli esperti sono andati sulle piste più difficoltose. A stupire tutti è stato il professore La Grotteria che ha sciato con disinvoltura anche sulle piste più impegnative. Dopo una faticosa mattinata è arrivata l’ora del pranzo, ci siamo riposati e abbiamo mangiato. Infine siamo usciti e prima di tornare sulle piste, ci siamo divertiti a giocare con la neve. Riteniamo che questi siano stati i momenti in cui la professoressa Pennino ha faticato di più, poiché è corsa dietro a tutti gli alunni che dovevano andare in bagno, spogliarsi, rivestirsi, bere… Quando i ragazzi sono tornati sulle piste hanno dovuto impegnarsi perché i maestri, per metterli alla prova, li hanno portati su piste più difficili. A fine giornata i ragazzi abbiamo potuto fare un tratto di pista da soli dimostrandoci capaci. Lì abbiamo potuto mostrare cosa avevano imparato durante la lezione. Inoltre gli insegnanti hanno affermato che gli alunni sono stati vivaci, anche se hanno mantenuto un comportamento educato. Sicuramente la giornata sulla neve si ripeterà nei prossimi anni perché ha sempre un grande successo tra i ragazzi. Concorso letterario “...e se non finisse così?” Anche quest’ anno è stato organizzato un concorso letterario al quale ha partecipato l’ intero Instituto Comprensivo di Cairo Montenotte. La traccia proposta “E se non finisse così…” consisteva nel cambiare il finale di un libro o di un racconto letto durante il corso dell’ anno. Tutti i ragazzi si sono dedicati a questo progetto con entusiasmo ed impegno, infatti i sia professori che giuria, sono rimasti soddisfatti dai lavori svolti. La premiazione di questo concorso ha avuto luogo il 6 giugno, presso il teatro del Palazzo di Città di Cairo Montenotte , durante lo svolgimento del saggio musicale. La nostra sede ha avuto l’onore di ben tre premiazioni per lavori molto diversi. Per le classi seconde hanno ricevuto premi in libri gli alunni Bracco Alessio di IIE e Anerdi Nausica di IIF, mentre per la classe terza è stata premiata Traverso Maria Victoria. Nelle foto: Alunni volenterosi aiutano la Prof.ssa Passanisi a riorganizzare la biblioteca Gita a Mantova...l’entusiasta resoconto di un partecipante Circa tre mesi fa a scuola ci hanno informato che il 15 Maggio saremmo andati in gita a Mantova; solo all’idea ero contentissimo, sarebbe stata la gita scolastica più lunga che avessi mai fatto! ero felice perché alle elementari facevamo gite corte e un po’ noiose, invece la gita a Mantova era sicuro che sarebbe stata divertente e interessante. Tre mesi dopo era il 15 Maggio, la sveglia suonava: erano le cinque! io mi sono preparato in tutta fretta e con mio padre sono andato a Dego dove mi aspettavano i miei compagni. C’era un grosso pullman ad aspettarci e io mi sono seduto vicino a Valentino col quale ci siamo scambiati le carte di Yu-GiOh e poi abbiamo fatto una partita che io ho vinto. Intanto Luca e Pier salutavano le persone che guidavano i camion. Alle otto circa ci siamo fermati all’autogrill dove mi sono abbuffato di cibo, ho comprato il “Corriere dello Sport” e l’ho letto in pullman. Due ore dopo siamo arrivati a Mantova e con l’ausilio di una guida abbiamo visitato l’immenso Palazzo Ducale dei Gonzaga, che ha ben 950 stanze; in esso abbiamo visto molte sale con affreschi meravigliosi, tra cui uno che raffigurava dei cavalli al galoppo che, secondo dove ci spostavamo, cambiavano posizione. Inoltre, abbiamo visto anche la Camera degli Sposi, ricca di affreschi colorati che raffiguravano i Gonzaga un tempo abitanti e padroni del Palazzo. Dopo, all’ora di pranzo, abbiamo mangiato nella piazza principale di Mantova e siamo andati in giro per la città a comprare souvenir. Eravamo tutti felici e spensierati, ognuno comprava una cosa diversa: gli occhiali, i braccialetti, la penna, ecc. Io, Valentino e gli altri ci siamo comprati il gelato, era davvero buono! In seguito, seduti su una panchina abbiamo chiacchierato. Tutti insieme ci siamo incamminati verso il fiume Mincio dove ad aspettarci c’era un battello. Con i miei amici siamo saliti al piano superiore per osservare meglio il paesaggio e durante il tragitto, tutto all’aperto, abbiamo visto cigni e pesci fluviali. C’era un sole tiepido che riscaldava e un’arietta fresca che rendeva tutto più bello. L’acqua era limpida tranne a riva dove c’erano molte alghe accumulate dalla corrente. Il viaggio è durato circa un’ora, alle quattro siamo ripartiti, stremati ma tutti contenti. Alle 20.15 siamo arrivati a Dego e io sono andato subito a dormire: ero stanchissimo! In alto a sinistra una veduta del Palazzo Ducale dal Mincio, a destra una veduta della Piazza di Palazzo Ducale, sotto alcuni momenti della giornata. Jacopo Marchisio IIE Pagina 10 E a proposito di buona volontà... Un traguardo importante quest’anno è stato conseguito con la realizzazione dell’aula di informatica, inaugurata il 4 giugno 2012 e intitolata alla memoria della compianta Prof.ssa Marilena Rossi, deceduta lo scorso anno. Per l’allestimento dell’aula abbiamo beneficiato della collaborazione di tutti: genitori - soprattutto la madre di Lorenzo Bonifacino di III E, la signora Paola Cacciari, la quale ha messo in funzione ben 13 pc gentilmente fornitici dall’ITC Patetta - professori - soprattutto la volenterosissima prof.ssa Patrizia Pennino - e alunni, in particolar modo quelli della IIF ai quali va un ringraziamento speciale per lo splendido lavoro di riordino, pulizia e decoro dell’aula in tempi record! La Professoressa Pennino all’attacco dello sporco impossibile!! La migliore gioventù ... E DOPO TANTA FATICA, FINALMENTE ECCOCI!! I contenuti di questo speciale giornalino sono solo una piccola porzione della vita scolastica di questo anno, abbiamo dovuto selezionare il materiale raccolto e fornitoci adattandolo anche alle nostre capacità informatiche e al tempo che i ritmi didattici ci hanno imposto. Il nostro capo redattore è molto orgoglioso di noi... ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO!