GIORNALINO DELLA SCUOLA

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GIORNALINO DELLA SCUOLA
GIORNALINO DELLA SCUOLA
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
AEMILIA SCAURI DEGO
Il logo che ci rappresenta è stato realizzato da Nausica Anerdi della IIF nell’ambito del
mini-concorso “crea il logo” esteso a tutte le classi. Tra i partecipanti, dopo una
votazione collettiva, è stato scelto questo simpatico disegno così spiegato dall’autrice
stessa:“ si tratta di una citazione simpatica di Dante raffigurante la nostra scuola in
campagna (infatti accanto alle nostre aule ci sono aie e galline).Il collegamento a Dante
serve a celebrare la scuola senza prenderla troppo sul serio”.
Presentiamoci...
Capo redattore:
Prof. Passanisi
Responsabili grafica e impaginazione:
MARINI G., BONIFACINO L., GALLARETO F.
Scuola media Dego
La scuola di Dego fa parte
dell’istituto comprensivo di
Cairo Montenotte in qualità di
sezione associata. È una piccola scuola frequentata da
circa 80 alunni.
Il nostro bacino di utenza
proviene principalmente da
Dego, le sue frazioni e dai
paesi limitrofi della Val Bormida quali Giusvalla, Bormiola, Piana, Rocchetta.
La scuola è intitolata alla Via
Æmilia Scauri, la via, appunto, iniziata nel 109 a.C. dal
console Emilio Scauro che
doveva collegare la costa
ligure con la pianura padana,
attraversava il Piemonte meridionale e sulla quale si trova
ancora oggi Acqui Terme.
La nostra redazione: la 3^E!
In alto in piedi da sinistra: Lorenzo Bonifacino, Alessia Facello, Camilla Martellini, Giada Rognone, Laura Valle, Denise
Galliano, Maria Victoria Traverso, Daiana Tesi, Daniela Suliano, Rebecca Chiarlone, Samuele Bogazzi.
In ginocchio da sinistra: Giulia Botta, Alina Tudosa, Alessandro Bardhi, Diego Bozzolasco, Gabriele Marini, Francesco
Angelini, Matteo Ghione, Andrea Gilardoni, Francesco Gallareto.
Assenti: Alberto Di Prima, Georgiana Alina Timis, Diego
Sismondi, Laura Piave.
Nascita di un giornalino
La stampa di questo giornalino è la fase conclusiva di
un progetto avviato a Settembre con l’insegnante di
Italiano, che ha trasformato
la nostra classe in una redazione all’interno della quale
ognuno di noi ha avuto un
ruolo. Alla realizzazione
hanno comunque contribuito
gli alunni delle altre classi
fornendo fotografie, testi,
documenti, ogni volta che
l’abbiamo richiesto.
Indice:
INTERVISTIAMO LA PROF...
2
STORIA E SOCIETA’:
IERI E OGGI GIOVANI
3
REGOLE DEL BENESSERE:
COSA MANGIARE?
4
SONDAGGIO INDICE DI
“SGRADIMENTO” MATERIE
5
SPORTIVI DI DEGO
6
Fotoreporter:
ROGNONE GIADA
TUDOSA ALINA
TESI DAIANA
GILARDONI ANDREA
CRONISTI DELLA
III E
 BONIFACINO L.,
GALLARETO F.,
GALLIANO D.,
CHIARLONE
R.,SULIANO D.,
TRAVERSO V.,
GHIONE M., FACELLO A.,BOTTA
G., VALLE L.,
ROGNONE G.,
MARTELLINI C.,
DI PRIMA A.
CRONISTI DELLA
II E
 MARCHISIO
COLLABORATORI SPECIALI

I NOSTRI PROGETTI
DA PAG.
7
TUTTA LA IIF
Intervistiamo la Prof….
...di Inglese Maura Ricchebuono
In previsione della stesura del giornalino scolastico abbiamo deciso di intervistare la
professoressa Ricchebuono, insegnante di lingua straniera Inglese nella scuole media
di Dego e
...è una scuola piccola,
un ambiente dove si lavora molto bene, i ragazzi
sono buoni, educati, corretti, con tutti i professori.
E’ felice
di
lavorare qui?
Molto.
Veduta Panoramica di Dego
Pagina 2
Che studi ha fatto per
diventare professoressa?
Liceo classico, e poi l’università.
Sa qualche altra lingua
oltre all’Inglese? Perché ha scelto di insegnarlo?
Conosco il Tedesco. Ho deciso
di insegnare Inglese perché è
una lingua che mi piace, ho
sempre
desiderato
insegnare
Inglese: ecco che il mio sogno
si è avverato.
E’
felice
di
lavorare
qui?
Molto.
Come
l’hanno
accolta
qui, e qual è stata la
sua prima impressione?
Bene, molto bene. E’ una scuola che mi è piaciuta: è una
scuola piccola, un ambiente
dove si lavora molto bene, i
ragazzi sono buoni, educati,
corretti, con tutti i professori.
Cosa ne pensa dei suoi
colleghi?
Bene, cioè, mi trovo bene, sono persone molto disponibili,
piacevoli.
Sappiamo che lei insegna
anche a Carcare, e a Dego segue quattro classi.
Quali sono le difficoltà
nel gestirle?
Non mi sembra di avere difficoltà nel gestire le classi.
Com’è
il
suo
rapporto
con gli alunni?
Direi
buono,
bisognerebbe
chiederlo agli alunni. Il mio
nei confronti degli alunni mi
sembra
buono,
bisognerebbe
chiedere a loro, qual è il
rapporto, insomma, degli alunni con me.
Cosa ne pensa della preparazione delle classi?
Direi che è una preparazione
che sta nella media dell’età
dei ragazzi.
Quale
ricordo
la
lega
alla nostra e alle altre
classi?
Non ho un ricordo particolare.
Tutte le mattine c’è qualcosa
da ricordare, tutte le volte
c’è qualcosa da ricordare.
Cosa pensa della classe
3^ E?
E’ una classe piacevole, insomma, naturalmente ci sono alunni
che dovrebbero lavorare un po’
di più, controllarsi un pochettino di più. Eh… Chissà qual è
la ragione per cui guardo una
persona in particolare, però
insomma, bene, tutto bene.
Trova
sia
vero
che
le
nuove classi siano meno
preparate
rispetto
ad
una volta?
Sì, è vero.
A cosa attribuisce questo calo?
Attribuisco questo calo alla
mancanza di stimoli che ci sono
oggigiorno nella scuola e fuori
dalla scuola.
Cosa farebbe per modernizzare la scuola?
Chiederei grandi investimenti
che non ci sono, e una volta
avuti grandi investimenti, sicuramente porterei nelle classi
la lavagna multimediale, computer, cartine geografiche aggiornate, e altre cose necessarie per la scuola.
Quali consigli darebbe a
noi ragazzi di terza per
affrontare le superiori?
Riflettere sulle vostre attitudini, ragionare su quello che
vorrete fare nel futuro, e anche considerare le opportunità
di lavoro che vi offre la vostra terra.
Ha intenzione di accompagnare i ragazzi in gita?
Certamente sì.
Ci
consiglia
di
fare
un’esperienza in Inghilterra? Perché?
Sì, perché è il modo migliore
per imparare una lingua straniera.
Cosa
fa
nel
suo
tempo
libero?
Ascolto musica, leggo, faccio
le parole crociate.
Ha dei programmi per il
futuro?
Continuare a fare ciò che sto
facendo.
Ieri e oggi
L'adolescenza dei nostri nonni era molto diversa dalla nostra? non avevano tutte le libertà
che abbiamo noi oggi però… Mettiamo a confronto due realtà totalmente diverse.
IERI
OGGI
INFANZIA
Nelle campagne i bambini nascevano in povertà e il 25% di essi moriva entro l'anno di
vita, mentre gli altri erano costretti al lavoro
minorile. Il loro tempo libero lo passavano a
divertirsi all'aria aperta senza alcun tipo di
gioco. Nelle città invece i bambini erano molto
più viziati, all'inizio del 1800 le industrie incominciarono a produrre bambole, trenini e altri
giochi capaci di muoversi da soli.
I nomi più usati per i bambini erano solitamente quelli dei nonni e dei parenti più stretti o
quelli dei santi del posto in cui si viveva.
I bambini di adesso sono molto più esigenti
poiché sono abituati ad avere tutto ciò che
vedono, non sono abituati a desiderare. Passano buona parte della giornata a giocare con
i videogiochi e a guardare la tv. Questa è una
realtà soprattutto
italo-americana (non bisogna dimenticare che
in alcuni Stati dell'Asia e in Africa avviene ancora il fenomeno dello sfruttamento minorile),
dove i bambini sono più “globalizzati” e soffrono di disturbi di alimentazione a causa soprattutto dei messaggi distorti dei media.
Una classica foto di famiglia
con genitori e figli negli anni
‘50
SCUOLA
L'istruzione veniva data prevalentemente ai
maschi poiché non era considerata una conoscenza utile per una “brava moglie e madre”,
la situazione migliorò nel 1877: gli anni dell'istruzione elementare divennero 5 e venne
introdotto l'obbligo di frequenza nel primo
triennio. In seguito, l'obbligo scolastico fu portato a 12 anni; nel 1923 la riforma di Giovanni
Gentile elevò l'obbligo a 14 anni. Durante la
Seconda Guerra Mondiale, le riforme scolastiche di Mussolini ottennero buoni risultati: esse
privilegiavano la cultura umanistica a quella
tecnico-scientifica, prevedevano inoltre 5 anni
di elementari, 3 anni di medie e istituiva licei e
l'Esame di Stato. Grazie a queste riforme,
l'analfabetismo scese al 14% nel 1940.
Oggi l'istruzione è obbligatoria per tutti, incominciando dalle elementari fino ai 16 anni.
Si prevedono però anche 3 anni precedenti le
elementari che però non sono obbligatori. Rispetto ad una volta l'università è accessibile a
tutti.
Nelle scuole superiori sono stati aggiunti indirizzi di tipo tecnico e professionale.
RAGAZZI E RAGAZZE FUORI DALLA SCUOLA
L'adolescenza era completamente diversa da
quella odierna: le prime uscite con gli amici
avvenivano all'età di circa 16/17 anni. L'abbigliamento non era sfarzoso né vario, gli indumenti non erano firmati anche se incominciavano ad esserci alcune marche importanti.
Il rapporto con la famiglia era più distaccato, il
rispetto non doveva assolutamente mancare e
in alcuni casi ci si rivolgeva dando del Lei ai
propri genitori
Per i ragazzi c'è una sfida continua agli indumenti firmati per cercare di essere sempre più
alla moda, principalmente per non essere
esclusi dalle altre persone che giudicano in
base all'apparenza estetica. Le uscite con gli
amici iniziano a 11 anni e in molti casi anche
prima.
Il rapporto familiare è molto conflittuale anche
a causa dei cambiamenti sociali e delle diverse relazioni ed esigenze del nucleo familiare.
I PROBLEMI ADOLESCENZIALI
Il problema dell'adolescente era principalmente era uno: la sopravvivenza. Infatti nelle campagne la fonte di vita e di guadagno era la
coltivazione di frutta e verdure da vendere.
Per i nostri nonni il problema maggiore era
quello della guerra, la paura di abbandonare
la famiglia per difendere l'Italia e quindi la
negazione dell'adolescenza.
Gli adolescenti crescendo tendono a mettere
in discussione l'autorità dei genitori, contestando le regole e richiedendo una maggiore libertà. L'adolescente spesso intende la libertà
come assenza di regole o negazione delle
regole stabilite dai genitori.
Crescendo sono meno consapevoli dei rischi e
delle conseguenze delle proprie azioni e insistono per rifiutare la funzione di “freno” esercitata dai genitori.
L'ADOLESCENZA
ERA
COMPLETAMENTE
DIVERSA DA
QUELLA
ODIERNA: LE
PRIME USCITE
CON GLI AMICI
AVVENIVANO
ALL'ETÀ DI
CIRCA 16/17
ANNI.
REGOLE DEL
L’alimentazione
BENESSERE:
COSA
MANGIARE?
COME?
QUANTO?
La nostra scuola
durante la pausa
mensa del martedi
ARTICOLO SCRITTO DA
GIULIA BOTTA
ALESSIA FACELLO
CLASSE III E
- Per una giusta alimentazione bisogna seguire le dieci regole
alimentare:
1. Mangiare in Modo
Regolare
Questo è un principio
essenziale, ma troppo
spesso poco seguito.
Mangiare in modo regolare, stabilendo un orario
preciso per i pasti, è
un ottimo modo per stimolare il metabolismo e
per dare al corpo quello
di cui ha bisogno. Insomma, no agli stuzzichini fuori pasto ad
orari sregolati, sì agli
spuntini programmati la
mattina e il pomeriggio.
2. Mangiare Lentamente
Masticando Bene
Ebbene sì: masticare
bene i cibi aiuta la
digestione, mentre mangiare lentamente è il
modo migliore per saziarsi prima e non esagerare con le porzioni.
Secondo alcuni studi
scientifici, infatti, il
cervello ci mette 20
minuti per avvertire il
senso di sazietà, e mangiando veloce spesso si
rischia di ingozzarsi
anche quando in realtà
si è già sazi. Ecco perché mangiare lentamente
è fondamentale!
3. Fare Sempre Colazione
Uno dei pasti meno considerati, la colazione è
invece il pasto più importante della giornata:
serve per dare energia
al corpo durante le attività quotidiane e soprattutto attenua il
senso di fame che si
prova a pranzo se si è a
stomaco vuoto. In più
stimola il metabolismo
ed è il momento migliore
del giorno per introdurre carboidrati e dolci:
insomma, quando hai voglia di torta , riserva
il tutto per colazione.
4. Non Dimenticare Frutta e Verdura
Questo è davvero importante per essere sempre
in salute e per avere
una pelle bellissima.
Frutta e verdura sono
ricche di acqua e di
fibre e fanno bene a
Pagina 4
tutto il corpo, per questo bisognerebbe assumerne almeno 5
porzioni al giorno come,
fare ? Basta mangiare un
frutto a colazione, uno
a metà mattina e uno di
pomeriggio più verdura a pranzo e
a cena.
5. Mangiare Alimenti
Ricchi di Fibre
Le fibre sono essenziali
per il buon funzionamento dell'organismo. Oltre
che nella verdura e nella frutta, se ne trovano
in quantità negli alimenti integrali, da preferire sempre agli alimenti raffinati.
6. Bere Molto
L'acqua è una grande
fonte di benessere: fa
dimagrire, mantiene vitali ed energici, aiuta
ad avere una pelle vellutata e in più è alleata della lotta alla cellulite. Meglio di così,
che cosa si può volere?
Sono sufficienti 8 bicchieri al giorno per
stare in forma, ma si
può aggiungere alla dose
quotidiana anche qualche
tazza di tisana, sempre
utile per l'organismo.
7.Non usare troppi condimenti
condimenti grassi sono
nemici della linea.
Spesso, è sufficiente
diminuire i condimenti
per iniziare a dimagrire
veramente senza sforzo.
8 Variare il più Possibile gli Alimenti
Una dieta equilibrata si
basa infatti sulla varietà degli alimenti.
Cambiando spesso cibi si
otterrano tutte le migliori proprietà nutritive di ognuno di essi
senza sovraccaricare il
corpo di sostanze troppo
simili tra loro.
9 Evitare gli Alcolici
L'alcool fa venire la
pancetta, è ricco di
calorie che fanno ingrassare ed è nocivo per
l'organismo. Bastano
queste ragioni per limitarlo o evitarlo del
tutto, Riservalo ai
brindisi importanti e
durante i pasti, e bevi
sempre un bicchiere di
acqua dopo un bicchiere
di alcolico: il tuo organismo starà meglio.
10.Prestare Attenzione
alle Porzioni
Una porzione minore può
eliminare molte calorie,
e non è una grande rinuncia: la dieta equilibrata, infatti, permette
di mangiare tutto quello
che si vuole ma facendo
attenzione alla quantità. È semplice e non ci
si deve sottoporre a
troppe torture
- Secondo i nutrizionisti il fabbisogno calorico per un adolescente
è di
2800 calorie giornaliere.In generale per
tutte le altre categorie
di
Persone quali donne,uomini,bambini e anziani, il fabbisogno
calorico
Necessita: per il 15 %
di proteine, se il 30 %
di grassi e per il 55%di
Carboidrati. Tutto ciò
lo si può comprendere
meglio osservando le
Tabelle sottostanti.
Sondaggio “materie meno gradite”
In occasione del giornalino della scuola è stato realizzato, dagli alunni Francesco
Gallareto e Lorenzo Bonifacino, un sondaggio dentro la scuola media di Dego con
cui è stata individuata la materia più odiata. Prevale sulle altre arte che ha raggiunto il 32% dei voti. Al secondo posto troviamo storia che a sua volta è seguita
da matematica. L’unica materia che non è stata citata è inglese che sembra essere la materia preferita. Qui sotto riportiamo il grafico del sondaggio con la rappresentazione delle relative percentuali di “sgradimento”.
Aggiungiamo e precisiamo che si tratta di un sondaggio SEMI-SERIO, in cui ci
siamo divertiti, per una volta, a salire in cattedra come giudicanti...
NULLA DI PERSONALE E SOPRATTUTTO...SENZA RANCORE!!!
Geografia
Scienze Religione
9%
3%
Francese
1%
4%
Tecnologia
Arte
1%
32%
Musica
1%
Storia
21%
24
0
4
2
15
16
1
1
3
7
1
2
Totale
76
Arte
Inglese
Italiano
Motoria
Inglese
0%
Italiano
5%
Matematica
20%
Arte
Inglese
Italiano
Motoria
Matematica
Storia
Tecnologia
Musica
Francese
Geografia
Scienze
Religione
Motoria
3%
Matematica
Storia
Tecnologia
MUSICA,
Musica
TECNOLOGIA E
Francese
SCIENZE LE
MATERIE PIU’
APPREZZATE
Nelle foto alcuni momenti
ritratti durante le lezioni
nella nostra scuola:
In alto il Prof. LaGrotteria
in azione
A destra alunni della III E
durante l’ora di Tecnologia
A sinistra un momento
durante l’ora di Ed.Fisica
Pagina 5
Sportivi nella scuola media di Dego
PALLAVOLISTE
DELLA NOSTRA
SCUOLA
Per avere maggiori informazioni
sugli sport praticati da noi ragazzi, GLI SPORT PRATICATI NELLA SCUOLA MEDIA DI DEGO
abbiamo raccolto testimonianze
tramite interviste. In seguito ad un
sondaggio condotto il
22/12/2011, abbiamo scoperto
che la maggior parte degli alunni
(68%), purtroppo, non pratica
sport. Gli altri ragazzi (32%), invece, frequentano corsi sportivi. Lo
sport più praticato è la Pallavolo
con ben 15 giocatori, seguito dal
Calcio con 6 ragazzi. Al terzo posto
troviamo il Basket e il Tennis con tre
giocatori ciascuno, seguiti a loro
volta dalla Pallapugno e dal Jujitzu, con 2 praticanti per ognuno.
Infine c’è il Baseball con un solo
giocatore. Lo sport che quest’anno
ha riscosso particolare successo è la
Pallapugno, grazie ad un nuovo
corso in palestra a Dego. Dopo
quest’inchiesta, il prof. Ghidetti ha
deciso che i tornei sportivi, organizzati con gli altri insegnanti di Educazione Fisica di Cairo Montenotte
per noi alunni, per quest’anno saranno di Pallavolo e di Pallapugno,
cioè gli sport con più ragazzi intePALLAVOLISTI
ressati. Inoltre ci saranno anche i
DELLA NOSTRA
giochi sportivi studenteschi di Pallavolo e di Pallapugno , dove gli
SCUOLA
alunni più portati per questi due
sport, giocheranno contro altre
scuole Medie della provincia di Savona.
Progetto fabbriche aperte
In occasione del progetto “Fabbriche
Aperte” le classi seconde della provincia di Savona. La classe 2^E e 2^F di
Dego hanno visitato la Verallia di Dego. Dopo la visita gli alunni hanno dovuto rispondere ad un questionario.
Dopo c’è stato il meritato rinfresco,
dove gli alunni si sono riposati un po’
per poi ritornare a scuola. Dopo la
visita gli alunni hanno scritto un tema
sull’esperienza vissuta. Ogni classe ha
inviato i propri temi a una commissione
che, dopo aver selezionato i10 migliori, ha deciso di premiarli in occasione
dell’ultimo incontro con dirigenti e responsabili a Palazzo di Città. Tra i
vincitori c’era anche una ragazza della
nostra scuola, Nausica Anerdi, qui ritratta con la gigantografia del suo
premio: un assegno da 100€.
Mercatino scolastico
Prima di Natale abbiamo organizzato un mercatino della scuola. I materiali ci sono stati offerti dalla vetreria e gli alunni della nostra scuola li
hanno fatti diventare bellissimi oggetti che poi sono stati venduti durante il mercato settimanale in Piazza Panevino.
Gli alunni hanno guadagnato molti
soldi girando per il paese e nei negozi vendendo i propri manufatti. I
fondi ricavati a fine mattinata ammontavano a circa 700€.
Il ricavato è stato impiegato dalla
scuola per alcune spese necessarie
alla didattica, quali l’acquisto di
materiale di cancelleria e per l’igiene. Alcuni degli oggetti decorati,
inerenti il tema della sicurezza, sono
stati impiegati per l’addobbo dell’albero di Natale della vetreria Verallia.
DIVERSI MOMENTI DELLA MATTINATA DEL MERCATINO, UN ESEMPIO DEI NOSTRI MANUFATTI E, A
DESTRA, UN’IMMAGINE DEL CONCERTO DI AUGURI DEI NOSTRI
STRUMENTISTI IN VERALLIA
I NOSTRI PROGETTI
Incontro con partigiani e alpini
Il giorno 24 maggio
è venuto nella nostra
classe il reduce di
Russia Leonardo Sassetti, ci ha raccontato
come si doveva fare
a sopravvivere, delle
battaglie e della
ritirata di Russia.
Nonostante fosse
passato molto tempo
da quando aveva
combattuto, si ricordava tutto nei minimi
particolari, addirittura il giorno in cui
aveva nevicato o
quando il termometro Questa fotografia è stata scattata dopo il racconto del reduce di guerra
Leonardo Sassetti. La foto ritrae la classe 3^E insieme a un gruppo di
era arrivato a sealpini e la professoressa Passanisi
gnare -40°. Ci ha
raccontato molte cose che non sapevamo, ad esempio che i carri
armati andavano a
zig-zag per schiacciare i soldati, ma ci ha raccontato anche che in guerra, mentre non si
combatte, non si è nemici. È successo che sul fronte Russo, alcuni uomini furono catturati,
ma invece di ucciderli li hanno portati al caldo e gli hanno offerto del cibo. I suoi racconti sono stati molto interessanti perché ci ha raccontato aspetti della guerra che possono essere raccontati solo se li si è vissuti.
Un’immagine dell’alpino
Sassetti durante la spiegazione di spille e decori del
suo berretto
“A QUELLI COME
ME CHE SONO
STATI SOLDATI
NON DOVETE
FARE QUELLA
DOMANDA!
NON QUANTI NE
HAI UCCISI...MA
Progetto ANPI
QUANTI NE HAI
SALVATI DOVETE
CHIEDERE!”
Partigiani in I E e II F;
a sinistra Alberto Di Prima e
il Partigiano Armando si recano, seguiti dalla classe 3^ E,
dalle classi 5^ della Primaria
e dai bambini della scuola
materna, alla commemorazione di Nicola Panevino nell’omonima piazza di Dego
Progetto ANTEAS, solidarietà tra generazioni.
Il progetto ANTEAS ha lo scopo di
motivare alla solidarietà nuove e vecchie generazioni.
La nostra scuola ha partecipato preHa i capelli bianchi
parando una presentazione in Power
Ma gli occhi ancora
point e delle letture.
celesti
Per questo compito sono stati scelti,
E’ strano pensare
quali realizzatori e registi, due alunni
A quante cose hai
di 3^E: Lorenzo Bonifacino e Francevisto:
sco Gallareto.
sofferenza,
Altri alunni della scuola di Dego hantristezza, gioia e felici- no partecipato allo spettacolo in quatà
lità di lettori di poesie e brani lettema nella vita
rari sul tema della terza età. L’evento
bisogna andare avan- si è svolto a Cairo Montenotte il 23
ti,
Maggio nel teatro del Palazzo di
avanti da qualche
Città.
parte.
Dalla finestra una
bambina
Ti dice ciao
L’anziana sorride.
La felicità non muore,
ma si nasconde.
Questa foto ritrae il girotondo in cortile di
una classe di Dego negli anni ‘30.
Nausica Anerdi
IIF
Tieni sempre presente che la pelle fa
le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non
hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi
tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una
linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra
delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a
farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che
abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il
bastone.
Pero` non trattenerti mai!
Madre Teresa
Alcune delle immagini della presentazione in Power
Point proposta dalla nostra scuola per il progetto
ANTEAS. In basso l’attestato di merito ricevuto
dall’associazione e consegnatoci in classe dal Presidente.
Un po’ di storia
In conclusione offriamo due testimonianze raccolte da due alunni della 3E: Camilla Martellini e Alberto Di Prima, che
hanno portato le testimonianze dei propri nonni. Alberto ha fatto un’intervista invece Camilla ha steso un testo seguendo il diario di suo nonno.
Testimonianza di Armando Granata, nonno di Camilla Martellini
Questa è una storia, la storia di mio nonno Armando Gra-
famigliari seppe riconoscerlo, ad eccezione del cane. Per
nata, nato nel 1921 è partito per la campagna di Russia
cercare di guarire il collo congelato mio nonno stava tutto
nel 1941. Ha trascorso la sua infanzia a Brovida, un pic-
il giorno al sole vicino ad un seccatoio e di notte dormiva
colo paesino sulle colline di Dego con i genitori e 7 fratel-
dentro la tana di una volpe che si trovava nel bosco die-
li. Purtroppo mio nonno è mancato solamente un anno pri-
tro a casa. Per nascondersi dai partigiani e dai tedeschi i
ma che io nascessi , ma sono sicuro che anche lui sarebbe
quali lo cercavano, i primi per farlo arruolare nelle loro
felice che io raccontassi la sua storia, perché la sua, come
fila e gli altri, invece, per ucciderlo perché lo credevano
tutte le altre non sono favole ma fanno parte di ciò che è
un disertore. Nel 1945 finalmente finì la guerra e mio
accaduto circa 70 anni fa e che non deve essere dimenti-
nonno potè tornare a casa a fare il contadino. Dopo alcu-
cato. Dalla caserma di Cenatico è stato tradotto su un
ni anni, esattamente nel 1965, al mercato a Savona in-
grande treno, senza sedili né niente, come quello che po-
contrò mia nonna , che in quel periodo si era trasferita
co dopo avrebbe portato gli ebrei nei campi di concen-
dalla Sicilia a Stella San Martino. Dopo alcuni mesi si spo-
tramento. Durante questo viaggio è riuscito a scrivere un
sarono e, a gennaio del 1967, naque mia mamma. Quan-
diario, in cui riporta le cose che l’hanno colpito maggior-
do mia madre aveva più o meno la mia età, un sabato
mente. Della Polonia ricorda il grande numero di bambini
pomeriggio d’autunno , mentre tagliavano la legna, vide-
che spinti dalla fame si sono aggrappati al treno, arri-
ro arrivare a piedi un uomo da lontano col quale iniziaro-
vando quasi a fermarlo , solamente per scambiare quel
no ad abbracciarsi e a piangere; era uno dei 3 suoi com-
poco che possedevano con il pacchetto di gallette dure
pagni di plotone sopravissuti In Russia. Tutti i compagni di
che veniva dato durante i pasti ai militari.
scuola di mia sorella rimanevano per tutto il tempo a boc-
Il viaggio è durato più di una settimana e all’ arrivo in
ca aperta tanto erano interessanti le cose che raccontava.
Russia mio nonno è stato nominato comandante del primo
Mia mamma mi dice che mio nonno non parlava molto
Plotone, formato da 42 militari che combattevano in pri-
spesso della sua esperienza di guerra perché lo faceva
ma fila. Dopo varie battaglie, 39 dei 42 militari sono
star male, ma tutte quelle volte in cui pensava che raccon-
stati uccisi e i loro colpi usati per creare le trincee dietro
tare quello che gli era capitato potesse servire a fare
le quali i sopravvissuti si nascondono per sparare ai nemi-
capire che non debba avvenire mai più allora sì, raccon-
ci. Ai soldati prima di partire è stata data a una meda-
tava con dolore e passione.
glia chiamata placchetta meta , della quale , credendolo
Lui amava molto stare con mia sorella, tra di loro c’era un
morto, la spedì s casa ai miei bisnonni che celebrarono il
rapporto molto forte anche perché mia mamma lavorava
funerale. Mentre ciò avveniva, per via delle rigide tem-
e Martina stava spesso con lui. A me dispiace molto non
perature che in Russia raggiungono anche i 40 gradi sotto
averlo conosciuto perché tutti mi dicono che era un grande
zero, a mio nonno si congelò il collo.
uomo, ma resta la soddisfazione di poter onorare la sua
Questa è stata la sua salvezza perché dopo alcuni mesi
memoria non perché lo consideri un eroe di guerra, bensì
all’ospedale militare è stato rimandato a casa poiché
come portavoce di un’idea semplice e umanissima: La
ritenuto incurabile e non più adatto al fronte.
guerra è un male non necessario e chiunque l’abbia vissu-
Al suo arrivo a casa pesava circa 40 kg; nessuno dei suoi
ta e conosciuta la disprezza.
Un po’ di storia
Testimonianza di Delmondo Giuseppe, nonno di Alberto Di Prima
Alberto.QUANTI ANNI AVEVI PRIMA CHE INIZIASSE LA SECONDA GUERRA MONDIALE?
Giuseppe.Prima che iniziasse la seconda guerra mondiale io avevo appena 8 anni.
Per aiutare la mia famiglia in quel periodo così difficile insieme ai
miei fratelli fummo mandati dai nostri genitori per servitori presso
alcune persone che gestivano attività commerciali essenziali, infatti fui mandato come garzone presso il panettiere di Rocchetta
dove imparai il mestiere.
In quel periodo ogni famiglia aveva una tessera che gli permetteva di prendere due etti di pane nero al giorno, noi eravamo in
sei.
A. COSA SI MANGIAVA NELLE CASE DEL TUO PAESE A QUEL
TEMPO?
G. A casa mia , il pasto principale era quello di pranzo ed era a
base di polenta, pane nero e di castagne, la carne era proibitiva
ma per fortuna mio fratellino, il più piccolo dei fratelli, era garzone dal macellaio e così ogni tanto avevamo sulla tavola anche un
pezzo di carne, (mia madre era una donna previdente aveva
pensato alla famiglia, non saremmo morti di fame).
Molti non erano così fortunati ad avere la carne e quindi mangiavano soltanto polenta e cereali perché saziano subito.
A.NON SI USCIVA MAI A GIOCARE CON GLI AMICI?
G. Non si usciva quasi mai soprattutto alla sera perché c’ era il
coprifuoco che iniziava alle sei .
Quando si usciva andavamo in compagnia di amici a pascolare
vicino ad un ruscello ma la paura dei caccia americani che passavano sopra il paese a bombardare era sempre tanta. Altri bambini non uscivano quasi mai sempre per paura dei caccia. Mi ricordo che quando passavano gli aerei sopra i campi eravamo costretti a nasconderci dietro ai cespugli o nei fossi per proteggerci
dalle pallottole.
Un giorno mentre ero insieme a una mia amica non riuscimmo a
scappare in tempo e una serie di proiettili ci raggiunsero e uno la
colpì ad un braccio e dopo qualche giorno di sofferenza le fu
amputato.
A .QUANDO ARRIVARONO I TEDESCHI NEL TUO PAESE?
G. I tedeschi arrivarono a Rocchetta pochi giorni dopo la caduta
di Benito Mussolini .
Appena arrivarono i soldati tedeschi iniziarono ad andare di casa
in casa alla ricerca dei sedicenni per portarli in Germania a lavorare nei campi di concentramento e io per fortuna non fui reclutato perchè ero ancora un bambino.
Quando si riusciva , noi ragazzi aspettavamo l’ arrivo dei camion
che portavano le munizioni per rubare granate e pistole per portarle a mio cugino un capo partigiano della zona soprannominato
TARZAN .
Tarzan era temuto da tutti i tedeschi perché aveva una mira infallibile ed era l’ idolo della Val Bormida e nessuno riuscì mai a
catturarlo.Dopo due settimane fummo scoperti dai tedeschi mentre
rubavamo le munizioni e fummo minacciati di morte se ci avessero
di nuovo rivisto vicino ai loro camion .
Quando veniva ucciso un tedesco venivano a sua volta uccisi quattro innocenti e gli unici uccisi erano tutti miei amici .
A .PASSAVANO MOLTI AEREI SOPRA ROCCHETTA?
G. Si sopra Rocchetta passavano molti aerei che andavano a
bombardare le basi militari tedesche. Il caccia più famoso era
PIPPETTA che ogni notte passava sul paese, e appena vedeva un
luce bombardava il paese.
Per paura di essere colpiti dal caccia fummo costretti a dipingere
le finestre di nero e a non accendere le luci per tutta la notte .
Molte volte l’ aereo sparava vicino a casa mia dove era situato il
centro di comando dei Tedeschi .
L’ AEREO QUALCHE VOLTA BOMBARDO’ ROCCHETTA?
G. Pippetta bombardò solo una volta Rocchetta e colpì il comando generale dei militari uccidendo quattro persone. Oggi in quel
luogo c’è il nuovo campo da calcio .
A. HAI MAI VISTO UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO?
G. Si ,un campo di raccolta a Cairo nella zona dove oggi sorge il
supermercato Conad .Il campo di concentramento venne utilizzato
dopo la fine della guerra e dal comando degli alpini italiani che
tenevano i tedeschi fatti prigionieri alla fine della guerra.
A. CAMBIANDO DISCORSO ,IL SUO PICCOLO PAESINO E’ MAI
STATO PRESO DI MIRA DAI SOLDATI?
G. Si, Rocchetta durante quel periodo, per colpa di due miei coetanei, che portavano aiuto ai partigiani fu preso di mira dai soldati tedeschi e se non fosse stato per il parroco di Rocchetta il
paese sarebbe stato dato alle fiamme.
A.CHI E’ CHE VOLEVA BRUCIARE ROCCHETTA ?
G. Era un sergente tedesco che era a capo della guarnigione di
Cairo Montenotte e che venne ucciso da mio cugino Tarzan lo
stesso giorno in cui finì la guerra .
A.HAI MAI PARTECIPATO A QUALCHE INCURSIONE PARTIGIANA?
G. Si una volta ho segnalato un generale tedesco a tarzan noto
partigiano non che cugino di mia moglie.
Fortunatamente io conosco mio nonno, non come altre persone che
non hanno avuto la possibilità di conoscere i loro parenti reduci
dalla guerra e non possono avere la reale testimonianza della
guerra .Questo evento non deve capitare mai più.
Da sinistra la prof.ssa Pennino, la
Prof.ssa DeAmbrogi, il prof. Ghidetti
e il prof. LaGrotteria; sotto Alberto
Di Prima e in basso la foto di gruppo.
GIORNATA SULLA NEVE
Anche quest’anno gli alunni delle classi 1^E,
2^E, 2^F e 3^E hanno partecipato alla giornata
dedicata allo sci, organizzata dagli insegnanti:
Ghidetti, La Grotteria, De Ambrogi e Pennino,
nonché loro accompagnatori.
Siamo partiti il 23 febbraio da Dego con un pullman. Durante il viaggio eravamo impazienti di
arrivare a Limone e soprattutto entusiasti all’idea
di sciare un’intera giornata.
All’arrivo sulle piste, siamo stati divisi in due
gruppi: i principianti e quelli un po’ più esperti. I
ragazzi che non avevano mai sciato sono andati
con un maestro ed hanno svolto qualche esercizio per imparare a stare in equilibrio sugli sci.
Gli studenti più bravi, dopo aver fatto una piccola discesa, sono stati nuovamente divisi. Alcuni
ragazzi sono andati sulle piste più facili con un
maestro e hanno imparato a muoversi meglio
sulla neve, mentre gli esperti sono andati sulle
piste più difficoltose.
A stupire tutti è stato il professore La Grotteria
che ha sciato con disinvoltura anche sulle piste
più impegnative.
Dopo una faticosa mattinata è arrivata l’ora del
pranzo, ci siamo riposati e abbiamo mangiato.
Infine siamo usciti e prima di tornare sulle piste,
ci siamo divertiti a giocare con la neve.
Riteniamo che questi siano stati i momenti in
cui la professoressa Pennino ha faticato di
più, poiché è corsa dietro a tutti gli alunni che
dovevano andare in bagno, spogliarsi, rivestirsi, bere…
Quando i ragazzi sono tornati sulle piste hanno dovuto impegnarsi perché i maestri, per
metterli alla prova, li hanno portati su piste
più difficili.
A fine giornata i ragazzi abbiamo potuto fare
un tratto di pista da soli dimostrandoci capaci.
Lì abbiamo potuto mostrare cosa avevano
imparato durante la lezione.
Inoltre gli insegnanti hanno affermato che gli
alunni sono stati vivaci, anche se hanno mantenuto un comportamento educato.
Sicuramente la giornata sulla neve si ripeterà
nei prossimi anni perché ha sempre un grande
successo tra i ragazzi.
Concorso letterario “...e se non finisse così?”
Anche quest’ anno è stato organizzato un concorso letterario al quale ha partecipato l’ intero Instituto Comprensivo
di Cairo Montenotte.
La traccia proposta “E se non finisse così…” consisteva
nel cambiare il finale di un libro o di un racconto letto
durante il corso dell’ anno. Tutti i ragazzi si sono dedicati
a questo progetto con entusiasmo ed impegno, infatti i sia
professori che giuria, sono rimasti soddisfatti dai lavori
svolti.
La premiazione di questo concorso ha avuto luogo il 6
giugno, presso il teatro del Palazzo di Città di Cairo Montenotte , durante lo svolgimento del saggio musicale.
La nostra sede ha avuto l’onore di ben tre premiazioni per
lavori molto diversi.
Per le classi seconde hanno ricevuto premi in libri gli
alunni Bracco Alessio di IIE e Anerdi Nausica di IIF,
mentre per la classe terza è stata premiata Traverso Maria
Victoria.
Nelle foto:
Alunni volenterosi aiutano la Prof.ssa Passanisi
a riorganizzare la biblioteca
Gita a Mantova...l’entusiasta resoconto di un partecipante
Circa tre mesi fa a scuola ci hanno
informato che il 15 Maggio saremmo
andati in gita a Mantova; solo all’idea
ero contentissimo, sarebbe stata la
gita scolastica più lunga che avessi mai
fatto! ero felice perché alle elementari
facevamo gite corte e un po’ noiose,
invece la gita a Mantova era sicuro
che sarebbe stata divertente e interessante.
Tre mesi dopo era il 15 Maggio, la
sveglia suonava: erano le cinque! io mi
sono preparato in tutta fretta e con
mio padre sono andato a Dego dove
mi aspettavano i miei compagni. C’era
un grosso pullman ad aspettarci e io mi
sono seduto vicino a Valentino col quale ci siamo scambiati le carte di Yu-GiOh e poi abbiamo fatto una partita
che io ho vinto. Intanto Luca e Pier salutavano le persone che guidavano i
camion.
Alle otto circa ci siamo fermati all’autogrill dove mi sono abbuffato di
cibo, ho comprato il “Corriere dello
Sport” e l’ho letto in pullman. Due ore
dopo siamo arrivati a Mantova e con
l’ausilio di una guida abbiamo visitato l’immenso Palazzo Ducale dei
Gonzaga, che ha ben 950 stanze; in
esso abbiamo visto molte sale con
affreschi meravigliosi, tra cui uno che
raffigurava dei cavalli al galoppo
che, secondo dove ci spostavamo,
cambiavano posizione. Inoltre, abbiamo visto anche la Camera degli Sposi, ricca di affreschi colorati che raffiguravano i Gonzaga un tempo abitanti e padroni del Palazzo.
Dopo, all’ora di pranzo, abbiamo
mangiato nella piazza principale di
Mantova e siamo andati in giro per
la città a comprare souvenir. Eravamo tutti felici e spensierati, ognuno
comprava una cosa diversa: gli occhiali, i braccialetti, la penna, ecc.
Io, Valentino e gli altri ci siamo comprati il gelato, era davvero buono!
In seguito, seduti su una panchina
abbiamo chiacchierato. Tutti insieme
ci siamo incamminati verso il fiume
Mincio dove ad aspettarci c’era un
battello. Con i miei amici siamo saliti
al piano superiore per osservare meglio il paesaggio e durante il tragitto,
tutto all’aperto, abbiamo visto cigni e
pesci fluviali. C’era un sole tiepido
che riscaldava e un’arietta fresca che
rendeva tutto più bello. L’acqua era
limpida tranne a riva dove c’erano
molte alghe accumulate dalla corrente. Il viaggio è durato circa un’ora,
alle quattro siamo ripartiti, stremati
ma tutti contenti. Alle 20.15 siamo
arrivati a Dego e io sono andato
subito a dormire: ero stanchissimo!
In alto a sinistra una veduta del Palazzo Ducale dal Mincio, a destra una veduta
della Piazza di Palazzo Ducale, sotto alcuni momenti della giornata.
Jacopo Marchisio
IIE
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E a proposito di buona volontà...
Un traguardo importante quest’anno è
stato conseguito con la realizzazione
dell’aula di informatica, inaugurata il 4
giugno 2012 e intitolata alla memoria
della compianta Prof.ssa Marilena Rossi, deceduta lo scorso anno.
Per l’allestimento dell’aula abbiamo
beneficiato della collaborazione di tutti:
genitori - soprattutto la madre di Lorenzo Bonifacino di III E, la signora Paola
Cacciari, la quale ha messo in funzione
ben 13 pc gentilmente fornitici dall’ITC
Patetta - professori - soprattutto la
volenterosissima prof.ssa Patrizia Pennino - e alunni, in particolar modo quelli
della IIF ai quali va un ringraziamento
speciale per lo splendido lavoro di
riordino, pulizia e decoro dell’aula in
tempi record!
La Professoressa Pennino all’attacco dello sporco impossibile!!
La migliore gioventù ...
E DOPO TANTA FATICA, FINALMENTE ECCOCI!!
I contenuti di questo speciale giornalino sono solo una piccola porzione della vita
scolastica di questo anno, abbiamo dovuto selezionare il materiale raccolto e fornitoci adattandolo anche alle nostre capacità informatiche e al tempo che i ritmi didattici ci hanno imposto. Il nostro capo redattore è molto orgoglioso di noi...
ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO!