Recupero facciate
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Recupero facciate
Progetto & Prodotto Recupero facciate Un’ampia panoramica delle metodologie di intervento e di prodotti per la rimozione e la prevenzione del vandalismo grafico Antonia Zanardini P ur rientrando il degrado dei materiali nell’ordine naturale delle cose, si è assistito nel corso del XX secolo a una accelerazione dei tempi di deterioramento dei materiali di facciata degli edifici, vuoi per livelli di inquinamento atmosferico aumentati rispetto ai decenni precedenti, vuoi per una mancanza di manutenzione o ancora per errori di progettazione ancora oggi molto frequenti. Da più di un decennio gli interventi di rinnovo delle facciate hanno assunto quantitativamente un’importanza notevole anche se non sempre l’aumento quantitativo corrisponde a un innalzato 46 ● Progetto&Pubblico Mese 2010 livello della qualità dell’intervento. Analisi e diagnostica Le tecniche di intervento sulle facciate variano, come è logico, a secondo del supporto di facciata, quello che non cambia è il tipo di approccio inteso in senso generale che segue uno schema standard applicabile a qualsiasi tipo di intervento. Lo schema prevede una fase preliminare che comprende tutte quelle operazioni utili per capire la fase di degrado del prospetto dell’edificio. Questa analisi iniziale, più o meno approfondita in relazione all’importanza dell’edificio sul quale si va a intervenire e agli obiettivi del progetto manutentivo, porta alla conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive utilizzate nello specifico e alla corretta individuazione dello stato del degrado. Anche nel caso di cantieri minori è utile indagare la composizione dei materiali con cui sono rivestite le facciate in modo da approntare un intervento mirato e compatibile. Le tecniche di pulitura: una panoramica Per pulitura si intende quella operazione volta a rimuovere tutto ciò che può essere considerato dannoso o esteticamente deturpante per la facciata. Oltre ad avere l’obiettivo di rimuovere lo sporco, la pulitura deve anche evitare di essere particolarmente aggressiva per evitare di provocare dei danneggiamenti al materiale. In linea generale le metodologie utilizzate per l’edilizia monumentale possono essere traslate all’edilizia minore, anche se considerazioni legate ai costi delle operazione sono dei deterrenti in fase di scelta. Bisogna poi sempre considerare il contesto in cui si va a operare e valutare quali possono essere le metodologie migliori di intervento. A volte le risposte non vengono da un unico metodo di pulitura ma da più soluzioni da adottare nell’ambito di uno stesso edificio, a seconda del tipo di degrado. Non è quindi inusuale, su una facciata, intervenire con un’idrosabbiatura controllata e, su porzioni di degrado persistente, con acqua nebulizzata e microsabbiatura. Nell’ambito dell’edilizia considerata minore, le tecniche maggiormente utilizzate sono quelle che impiegano l’acqua come elemento base, mentre si tende a utilizzare sempre meno quelle di tipo meccanico, perché dannose per i materiali. I prodotti chimici, usati prevalentemente nell’edilizia monumentale, a oggi in parte sono transitati nell’edilizia minore, dando dei buoni risultati.. Anche il laser e le fibre ottiche, ai livelli attuali di studio, sono tecniche che offrono ottime garanzie per quanto riguarda la pulizia e la conservazione dei materiali su cui si va a intervenire ma attualmente, per i costi di realizzo, queste tecnologie sono impiegate solo nell’ambito dell’edilizia storica. Tra i prodotti per l’edilizia monumentale, raramente utilizzato nell’edilizia minore, il Gommage, un brevetto francese, permette la pulizia Tipologia del danno e della superficie Prima di procedere alla rimozione è sempre necessario individuare con precisione la natura dei graffiti e quella del supporto da trattare. Quanto al primo di tali aspetti, la maggior parte dei graffiti è normalmente realizzata con vernici di varia natura, a spray o a pennello, che sono sensibili anche all’azione di comunissimi solventi o sverniciatori; l’utilizzo indiscriminato di questi prodotti, tuttavia, può arrecare seri danni alla superficie trattata, macchiarla in maniera permanente o lasciare residui di colore che possono risultare difficili, se non impossibili, da eliminare. Questa prima analisi, dunque, è essenziale al fine di individuare la tecnica o il prodotto più adatto al caso specifico: allo stesso modo risulta utile, quando possibile, stabilire con precisione il tempo di permanenza dei graffiti sulla superficie, in quanto maggiore è tale permanenza, più difficoltosa può risultarne la rimozione. Allo stesso modo, risulta essenziale individuare con precisione la natura del materiale di supporto da ripulire, sia dal punto di vista delle caratteristiche fisico-chimiche (che possono renderlo sensibile, ad esempio, all’azione di sostanze acide o alcaline) che di quelle meccaniche. In particolare, la maggiore o minore porosità e permeabilità della superficie influenzeranno in maniera determinante le operazioni di rimozione: è chiaro, ad esempio, che in un materiale fortemente poroso la vernice potrà penetrare a maggiore profondità, escludendo alcune tecniche di intervento a beneficio di altre. Tecniche di pulitura Tecniche di pulitura Sistema Nebulizzata Ad acqua Atomizzata A bassa pressione Sabbiatura controllata Abrasione meccanica Micro sabbiatura Sistema Jos Chimici Sistemi permanenti Trattamenti antigraffiti Sistemi semipermanenti Sistemi sacrificali Trattamenti antigraffiti preventivi Tecniche di pulitura Sistema Sistemi permanenti Quando la pellicola rimane attiva per parecchio tempo e sopporta senza decadere numerosi imbrattamenti e puliture. Sistemi semipermanenti Se la pellicola si usura dopo poche ripuliture. Sistemi sacrificali Quando l’intervento di pulizia delle scritte rimuove anche la pellicola protettiva applicata. Progetto&Pubblico Febbraio 2010 ● 47 Progetto e prodotto Azzurra Geiger- Sistema Antigraffiti è composto da Antigraffity (pulente) e Antigraffity Finish (protettivo), un mix di prodotti per la pulizia e la protezione delle pareti contro scritte e “opere d’arte” non gradite. Il pulente è in grado di rimuovere da tutti i fondi, colori e smalti, inoltre è biodegradabile secondo la norma CEE 302B. Il protettivo invece, è traspirante ma fa scivolar via l’acqua dai pori e perciò impedisce l’entrata di acqua, pitture e smalti nella muratura. Privo di silicone e cera, Antigraffity Finish è applicabile su diverse tipologie di fondi. Entrambi i prodotti sono certificati dall’Istituto SENBAU di Berlino Colori di Tollens Bravo Colori di Tollens Bravo propone Accademia, quale marca esclusiva di materiali per il restauro, il recupero, e il confort in edilizia nel rispetto dell’ambiente e dei canoni perseguiti dall’architettura naturale. Remover antigraffiti PE è un prodotto specifico per il trattamento faccia a vista, un dissolvente liquido a forte penetrazione per rimuovere imbrattamenti su pietra, cemento e metalli. È possibile impiegarlo su superfici porose o lisce attraverso un erogatore manuale, con un consumo indicativo di 6 – 10 kg al m2. Colori MP Protexil Antigraffiti è un impregnante silano/silossano idro – oleorepellente, antiscritta, idrodiluibile, per il trattamento conservativo delle superfici. Protexil Antigraffiti protegge tutti i materiali porosi e assorbenti e le pitture minerali dall’azione degradante dell’acqua e dall’imbrattamento di sostanze oleose e vernici, su superfici sia verticali che orizzontali. Protexil Antigraffiti penetra in profondità senza formare pellicola e quindi senza alterare l’aspetto e le caratteristiche del materiale su cui viene applicato. I principi attivi che lo compongono permettono il rivestimento la microporosità della materia, formando una particolare struttura molecolare che non consente il passaggio dell’acqua, ma lascia permeare l’aria, sviluppando inoltre un effetto oleofobico, cioè oleorepellente, permettendo quindi la facile rimozione dalle superfici trattate. Docchem Docchem ha formulato la linea Antigraffiti, nello specifico Graffidoc, che permette la protezione delle murature dai graffiti. Graffidoc garantisce alla superficie trattata protezione preventiva, idrorepellenza, invisibilità, reversibilità e traspirabilità. Esiste anche una linea Remograffidoc destinata alla rimozione dei graffiti sia essi effettuati con bombolette spray sia con pennarelli indelebili. La gamma Antigraffiti è applicabile su materiali lapidei, superfici intonacate, metalli, materiali sintetici e su superfici verniciate dei mezzi di trasporto. Filachim Fila No Paintstar è un pulitore per pareti rapido e di grande efficacia per la rimozione delle scritte dalla pareti trattate e non trattate. È particolarmente indicato sulle superfici ruvide o porose come cemento, pietre naturali assorbenti, mattoni faccia a vista. Il prodotto è facile da usa e già pronto all’uso, è sufficiente infatti, stenderlo con pennellessa o a spruzzo. Per eliminare più facilmente i graffiti le superfici possono essere protette con l’utilizzo di FilaMP90,specifico per la protezione della pietra lucida e FilaW68 per la protezione delle pietre non lucide che vanno applicati a superficie asciutta e pulita. 48 ● Progetto&Pubblico Febbraio 2010 I beni storico artistici L’imbrattamento dei muri con vernici, spray e pennarelli costituisce un grave danno soprattutto per l’edilizia storico artistica e per i monumenti, visto che qualsiasi sistema di rimozione, sia meccanico che chimico, comporta inevitabilmente una compromissione delle caratteristiche fisiche delle superfici interessate, e pone in primo piano il tema della tutela e della cura del patrimonio storico e artistico delle nostre città. delle superfici per strofinamento e non per impatto, convogliando tramite aria compressa finissime particelle di inerti; questa tecnica permette l’applicazione senza ponteggi, utilizzando delle “cabine ventose” sostenute da piattaforme con bracci fino oltre i quaranta metri. Writing sì, writing no Anche se alcuni hanno fatto “arte” e scuola, il termine graffito si associa più che altro a una condizione di degrado e vandalismo urbano a cui i Comuni d’Italia hanno dichiarato guerra. Per ripulire il muro dai graffiti si è ricorso a solventi, idropuliture, sabbiature ma il prodotto miracoloso e universale ancora non c’è e ogni intervento deve essere specificatamente studiato ad hoc. Di fatto rimuovere dalle superfici vernici e scritte di pennarello non è mai stato semplice. Un intervento molto praticato per eliminare scritte imbrattanti sui paramenti esterni consiste in realtà non nel rimuoverle, ma nel nasconderle con strati di pittura monocroma, con il risultato di un effetto estetico decisamente sconfortante. Accanto quindi alla rimozione del graffito, le ditte specializzate hanno sviluppato un settore dedicato alla prevenzione/protezione delle superfici. In commercio esistono prodotti protettivi che vengono rimossi quando si pulisce la scritta, e che quindi devono essere riapplicati a pulizia avvenuta, ed altri che non vengono solubilizzati dal solvente utilizzato per la rimozione del graffito e che sono permanenti. Dal punto di vista chimico – cromatico nessun prodotto può essere considerato del tutto invisibile, anche se alcuni possono più di altri offrire delle garanzie di non alterazione della superficie su cui vengono applicati e di reversibilità; caratteristiche, queste, richieste quando si interviene su beni storico-monumentali. In generale gli interventi devono essere mirati e specifici per ogni tipo di supporto. I trattamenti antigraffiti I trattamenti preventivi antigraffiti proposti negli ultimi 20 anni prevedono l’applicazione di una pellicola sulla Gattocel WR_graffiti è un protettivo trasparente, ideale per la protezione antigraffiti di superfici murarie come marmo, pietra, granito, mattoni compatti ed altre superfici murarie poco porose. WR-graffiti è un’emulsione protettiva permanente antigraffiti, un sistema concepito per conferire caratteristiche idro-oleorepellenti invisibili. Inoltre non consente la penetrazione in profondità di pitture a base acquosa, vernici a base di solventi o inchiostri, rendendo le superfici trattate facilmente pulibili. WR-graffiti, infine, non crea pellicole appiccicose e lascia traspirare le superfici trattate. Geal Il sistema Graffì Geal è composto da 4 prodotti nati per la rimozione dei graffiti dalle superfici. Graffì Tergent, un detersolvente per la rimozione dei graffiti da materiali verniciati o delicati, da superfici protette; Graffì Estrattore, una pasta contenente solventi, tensioattivi e addensanti ad alto potere assorbente per ripulire in profondità i materiali porosi ed eliminare alonature residuali; Graffì Fond, un preparatore di fondo idrofobizzante che consente una omogenea penetrazione e aggancio del protettivo antigraffiti; Graffì Defend, infine, è un protettivo antigraffiti rinnovabile che impedisce la penetrazione e l’aggancio dei graffiti, facilitando la loro asportazione. Gruppo Masserdotti Il Gruppo Masserdotti propone due diverse soluzioni per la risoluzione del deterioramento delle superfici a causa della presenza di graffiti. La prima consiste in un rivestimento appositamente studiato che protegge le superfici anche con l’utilizzo di forti solventi durante la pulizia ed è disponibile sia nelle versioni permanente sia removibile. Un’altra tecnica crea un film, da applicarsi direttamente sulla struttura esistente, che riproduce numerosi pattern tra cui legni, metalli, pelle, altamente personalizzabile nella grafica, in grado di inserirsi sia in fase progettuale che di ristrutturazione degli ambienti. Keimfarben Keim AG 09 W è un protettivo antigraffiti sacrificale composto da cere microcristalline e polimeri fluorurati in soluzione acquosa, totalmente reversibile con acqua calda in pressione. Può essere applicato come sistema antimbrattamento su cicli di tinteggiatura minerali come Keim Granital e Keim Soldalit, o su manufatti, cementi e pietre naturali. Grazie alla sua capacità di non alterare l’aspetto cromatico delle superfici sulle quali è posato Keim AG 09 W si rende particolarmente idoneo per interventi di protezione antigraffiti su edifici storici o su monumenti di particolare pregio. Levocell Pieri Graffistop 2002 è un procedimento completo per la protezione delle superfici da scritte e altre sporcizie in genere. È un trattamento antiscritte permanente, in fase acquosa, a base di resina acrilica idrossilata reticolata con isocianato alifatico, non ingiallente. Il sistema è concepito per non modificare la natura dei supporti sui quali viene applicato e consente una semplice e rapida eliminazione delle scritte tipo spray o pennarello. Pieri Graffistop 2002 possiede un’eccellente resistenza alle intemperie, ai raggi ultravioletti, alle scalfitture ed ai solventi. Progetto&Pubblico Febbraio 2010 ● 49 Progetto e prodotto superficie della muratura da proteggere. Le scritte ed i graffiti aderiscono alla pellicola senza impregnare il supporto e possono essere rimossi, più o meno facilmente, con detergenti o solventi. Le metodologie di rimozione dei graffiti sono oggi assai numerose e, se individuate e applicate correttamente, garantiscono risultati più che soddisfacenti su ogni tipo di superficie. Dalle tecniche più semplici ai prodotti più sofisticati, spesso da utilizzare in particolari combinazioni, l’offerta è decisamente ampia e qualificata. Solventi organici e sverniciatori Sono i prodotti più comunemente utilizzati, in grado di rimuovere la maggior parte dei graffiti senza arrecare danni al supporto, a patto di seguire con attenzione le prescrizioni di impiego indicate dal fabbricante. Normalmente sono in commercio sotto forma di pasta assorbente o gel denso, che aderisce alla superficie senza tuttavia penetrare nel substrato, in modo da evitare macchie o alterazioni di colore; in alcuni casi possono essere muniti di un supporto in carta o tessuto, che ne facilita la rimozione una volta completato il trattamento. Malgrado richiedano alcune cautele da parte degli operatori, questi prodotti presentano il grande vantaggio di evaporare completamente, senza lasciare alcun residuo sul supporto. Detergenti alcalini Particolarmente indicati per la rimozione di oli, grassi e cere, sono anch’essi Mapei WallGard Graffiti Barrier colma i pori della superficie senza impedirne la traspirabilità, creando una barriera repellente agli oli e all’acqua che impedisce ai graffiti di penetrare in profondità nel supporto. Una volta applicato, WallGard Graffiti Barrier si trasforma in una pellicola che non modifica in modo percettibile la superficie. WallGard Graffiti Barrier è facilmente rimovibile con idropulitrice ad acqua calda (circa 80°C). Röfix Il rivestimento trasparente Röfix NanoPerm T impedisce alle vernici solitamente utilizzate per creare graffiti di aderire in modo profondo nel supporto in modo da potere essere facilmente rimosse con Röfix NanoCleaner. Röfix NanoPerm T consiste in un componente base e in un componente indurente che vengono forniti in quantità proporzionalmente calibrate fra di loro. Oltre ad essere uno scudo di rivestimento contro l’adesione delle vernici, Röfix NanoPerm T ha anche vantaggi secondari, quali la protezione contro il gelo e i sali scongelanti, una resistenza superficiale contro i raggi UV e gli agenti atmosferici ed infine un effetto idrorepellente e antisporco. Winkler Skermo Antiscritta di Winkler è un rivestimento non filmante e idrorepellente per la protezione delle superfici di calcestruzzo, intonaci, mattoni e pietre naturali da vernici, pennarelli, sporco e altro. È pronto all’uso con un consumo di 150 ml/m² in almeno due mani; può essere applicato a pennello, rullo o a spruzzo con pompa a bassa pressione. Il suo impiego garantisce un effetto duraturo e conferisce caratteristiche di idrorepellenza al supporto. applicabili sotto forma di impacchi in pasta, ma possono essere utilizzati solo su materiali resistenti agli alcali, che dopo l’applicazione devono essere risciacquati abbondantemente in modo da rimuovere tutti i residui. Non è in ogni caso consigliabile l’impiego di prodotti alcalini fortemente aggressivi (ad esempio la soda caustica), in quanto possono agevolare la formazione di efflorescenze e macchie difficili da rimuovere. Detergenti neutri In virtù della loro scarsa aggressività, questi prodotti risultano particolarmente indicati nella rimozione di graffiti da superfici delicate o di particolare pregio, in cui la necessità di preservare l’integrità del supporto risulta preminente. I detergenti neutri disponibili in commercio, tuttavia, possono spesso contenere 50 ● Progetto&Pubblico Febbraio 2010 sostanze in grado di macchiare le superfici trattate, in particolare quelle lapidee, e per questo motivo risulta sempre consigliabile effettuare una prova prima dell’applicazione. Il loro campo di efficacia risulta comunque piuttosto limitato, in quanto molto frequentemente i graffiti sono realizzati con prodotti non solubili in acqua. Impacchi Solitamente molto efficaci, consistono di un supporto realizzato in materiale assorbente, polvere argillosa o carta, mescolato con un prodotto detergente che in questo modo può rimanere a contatto con la superficie da trattare il più a lungo possibile, agendo in profondità. Tale metodo consente di assorbire le sostanze coloranti senza rischio che queste si ridepositino sulla superficie trattata, macchiandola ulteriormente, ma richiede d’altro canto una certa perizia e l’adozione, in determinate circostanze, di alcune cautele. Trattamenti meccanici Rientrano in questa categoria tutte le metodologie di intervento che prevedono l’abrasione della superficie interessata dai graffiti, con conseguente danneggiamento più o meno consistente del supporto: fra questi, la sabbiatura a secco o a umido con utilizzo di materiali di vario genere, più o meno abrasivi, l’idrolavaggio ad alta pressione, la smerigliatura o levigatura meccanica. Basata sullo stesso metodo, ma più delicata, la microsabbiatura prevede invece l’utilizzo di pressioni molto basse e materiali abrasivi a granulometria finissima. In ogni caso, data l’elevata aggressività di questo tipo di trattamenti, la loro adozione è generalmente sconsigliata nel restauro di edifici monumentali o di valore storico, e più in generale per il trattamento di superfici di particolare delicatezza. Buoni risultati possono in questo caso offrire alcune tecniche altamente sofisticate ma ancora scarsamente diffuse, come la pulizia laser. I requisiti di un buon protettivo antigraffiti •• assenza o minimizzazione dell’impatto visivo •• minima alterazione cromatica del supporto trattato •• facile rimovibilità dei graffiti •• permanenza del trattamento •• stabilità cromatica e funzionale alla luce UV, agli sbalzi termici e agli agenti atmosferici •• ridotta manutenzione •• costo di esercizio contenuto •• assenza di effetti sulla traspirabilità dei materiali trattati •• completa reversibilità dello stesso, soprattutto nel caso •• di applicazione in ambito monumentale o artistico •• compatibilità chimica e fisica con il supporto •• ecocompatibilità, ovvero non nocività e basso contenuto di sostanze organiche volatili Sistemi e soluzioni per prevenire Accanto ai metodi di intervento che abbiamo sopra elencato, in questi ultimi anni hanno iniziato a diffondersi i cosiddetti “protettivi antigraffiti”: preparati che, applicati preventivamente alle superfici da preservare, servono ad agevolare la rimozione degli stessi. In altre parole, la stesura di tali prodotti crea una sorta di barriera fisica tra il supporto e i graffiti, impedendo a questi ultimi di penetrare in profondità e rendendoli di conseguenza facili da asportare. Attualmente, in commercio sono reperibili tre tipologie di protettivi: • le protezioni temporanee, dette anche antigraffiti sacrificali, consistono generalmente in emulsioni acquose a base di cera o resine da applicare preventivamente, e che vengono rimosse insieme ai graffiti tramite idropulitura ad acqua calda o detergenti neutri; per questo motivo, devono essere applicate nuovamente dopo ogni intervento di pulizia. Sono prodotti di facile utilizzo e generalmente non nocivi, ma tendono molto spesso a virare sotto l’effetto dei raggi ultravioletti, ad alterare il colore delle superfici trattate e a comprometterne la traspirazione; • le protezioni permanenti, o antigraffiti non sacrificali, sono al contrario resistenti all’acqua e ai solventi normalmente impiegati per la rimozione dei graffiti, e quindi non devono essere rinnovati dopo ogni intervento di pulizia (anche se può essere periodicamente consigliabile per mantenerne l’efficienza). Prodotti a base di solvente e contenenti sostanze idro e oleorepellenti, offrono il vantaggio di garantire una completa rimozione dei graffiti e richiedere una bassissima manutenzione. D’altra parte, gli svantaggi sono notevoli, dal momento che l’intervento di pulizia richiede l’impiego di solventi e detergenti specifici o tecniche piuttosto complesse; tendono a ingiallire per effetto dell’esposizione alla luce, e a favorire il deposito di polvere e sporcizia; alterano, spesso in maniera sensibile, l’aspetto delle superfici trattate; e infine, pellicolando, pregiudicano la traspirabilità delle stesse favorendone il degrado a lungo termine; • le protezioni semipermanenti, di recente introduzione, combinano l’applicazione in due fasi di uno strato di protezione permanente, cui segue la stesura di uno strato sacrificale, che anche in questo caso viene asportato durante la rimozione dei graffiti. Questa soluzione combina i vantaggi offerti dai distemi che abbiamo sopra illustrato, sia in termini di efficacia che di bassa necessità di manutenzione, ma purtoppo anche gli inconvenienti: le superfici trattate possono quindi subire alterazioni di colore, manifestare effetti di lucidità molto marcati, compromissione della traspirabilità, e a tutto questo deve aggiungersi il costo del trattamento, che di regola è piuttosto elevato. D’altra parte, se ben calibrato, questo è il sistema in grado, probabilmente, di fornire i migliori risultati. Progetto&Pubblico Febbraio 2010 ● 51