Ripensare al futuro dell`alimentazione nelle realtà montane Le
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Ripensare al futuro dell`alimentazione nelle realtà montane Le
Ripensare al futuro dell’alimentazione nelle realtà montane Le politiche alimentari nelle aree metropolitane e periurbane: auspici e possibilità per il consumatore responsabile I progetti della Provincia di Torino/Città metropolitana Un lungo cammino.. dall’agricoltura che produce all’agricoltura che nutre: le “nuove frontiere” per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari Anni 2000 – 2005 Agricoltura “ESCLUSIVA” Valorizzazione dei prodotti tipici/biologici per lo sviluppo dell’agricoltura delle aree svantaggiate e promozione verso il conumatore di Torino (obiettivo economico)/ ripresa d’identità/riserva di biodiversità → politica dei marchi d’origine Rivendicazione del ruolo dell’agricoltura (spazio riservato), Movimento di consumatori “gourmet” (Slow Food prima fase) Valorizzazione della “filiera corta”: ristoranti stellati, mercatini dei prodotti tipici della domenica/ruolo diverso attribuito ai mercati all’ingrosso, negozi di “eccellenze enogastronomiche” pre-Eataly Slow Food: Salone del Gusto (prodotto “BUONO”) Domanda (e OFFERTA) di POLITICHE AGRICOLE Creazione del “Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino” Anni 2006 – 2010 Agricoltura “Indispensabile” (Bene comune) * Valorizzazione dei “prodotti locali a km0”, “luoghi e cibo come “valori primari”, dal concetto di qualità dei prodotti come origine e tradizione alla nozione di qualità dei prodotti come trasparenza della filiera/tracciabilità/sicurezza, Sviluppo armonioso del territorio/difesa del suolo agricolo/agricoltura multifunzionale/Spesa in cascina/città metropolitana attrattiva/agricoltura periurbana ( risorsa di spazio) I consumatori “consapevoli” (GAS, GAC..) Valorizzazione della filiera corta/diretta: “Trattorie Slow Food”, ristoranti a Km0, “mercati della terra”e Farmers’ Markets/multietnicità, Eataly, Mac Bun Slow Food: “Terra Madre” Domanda di POLITICHE RURALI/TERRITORIALI/OFFERTA DI POLITICHE AGRICOLE Avvio del progetto europeo “Rururbal” Dagli anni 2010 verso il futuro.. il cambiamento di “paradigma” Agricoltura INCLUSIVA Valorizzazione dei prodotti a “KM0” (SALUTE, democrazia alimentare) e della filiera distributiva (logistica/trasporto) SOSTENIBILE, certificazione di filiera sostenibile (“Carbon food print”/”water food print”, impronta ecologica), problema dei rifiuti e degli sprechi Agricoltura sociale/nuovi modelli di “welfare”, città e aree metropolitane “resilienti” all’interno di territori multifunzionali Attori al posto di consumatori: bambini/famiglie, cittadini, importanza della ristorazione collettiva, i mercati come “case dell’alimentazione”/punti d’incontro e di sperimentazione, sistema alimentare al posto di filiera Scenario mondiale: Slow Food: “Terra Madre” in contemporanea con il Salone del Gusto (prodotto “PULITO e GIUSTO”); il “land rabbing”/cambiamento climatico/perdita vitalità suoli/superamento definitivo della soglia di consumo delle risorse naturali (“over shot day” agosto 2012) Domanda di POLITICHE integrate: ALIMENTARI/TERRITORIALI/dei trasporti (multimodalità, mobilità sostenibile)/OFFERTA DI POLITICHE AGRICOLE I risultati di Rururbal I prodotti a “km 0”: definizione? (LAVORI IN CORSO ) E’il prodotto locale, di “prossimità”.. Marchio di fatto, slogan..? SI, ma a quale distanza? 1) distanza tra luogo produzione e consumo → studio sull’impronta ecologica 2) Dimensione amministrativa (Provincia/Regione)? 3) Dimensione “terroir”? Lavoro di definizione nel quadro del progetto ALCOTRA ACTT.. Prodotti a Km0: perché? OBIETTIVO SOCIALE/ECONOMICO: Rafforzare lo sviluppo locale e sostenibile in un contesto di crisi alimentare (“resilienza” delle città, nel 2050 70% della popolazione sarà in area urbana) OBIETTIVO AMBIENTALE: Abbassare l’impatto ambientale dei trasporti in filiera lunga (carbonio/energia) e guardare anche agli altri impatti (acqua, rifiuti, vitalità dei suoli): cominciare ad utilizzare indicatori d’impronta ecologica I prodotti a KM0 possono essere di filiera corta o filiera lunga a) b) c) d) Filiera lunga (molti intermediari): risorazione collettiva, mercati all’ingrosso, GDO Filiera corta/diretta: Vendita in azienda vendita alla ristorazione individuale locale/dettaglianti Gruppi d’Acquisto (circa 2.000 familles Prov TO) Mercati diretti: esistenti (Porta Palazzo), mercati degli agricoltori la domenica, Paniere, farmers markets (Foro Boario)/mercati rionali con agricoltori Una dimensione nuova: le politiche alimentari dal governo alla Governance (importanza del processo tra attori: chi consuma, chi produce, chi distribuisce, chi decide) dalle politiche agricole alle Politiche Alimentari Governance alimentare come esercizio quotidiano di democrazia: TUTTI HANNO IL DIRITTO DI MANGIARE PRODOTTI SANI E PULITI oltreché buoni e giusti Nutrire Citta’ (Metropolitane) “Resilienti” La politica alimentare è un punto di vista 3 Approcci possibili: 1) FILIERE/distretti: approccio verticale che guarda al processo produttivo e non all’azienda singola (riso, frutta, suini, pollame, carne bovina, fiori, latte), conta il mercato internazionale, il rapporto con la GDO, vendono prodotti di qualità o “commodities” 2) Territori: approccio orizzontale che guarda al territorio e all’azienda agricola/agroalimentare che ne è soggetto centrale, azienda che vende beni e anche servizi (didattici, turismo..), aziende diversificate o specializzate (prodotti di qualità) che vendono anche direttamente su mercati locali o nazionali, aziende appena nate, aziende che devono diversificarsi per sopravvivere (montagna), per queste aziende conta il progetto di “marketing territoriale” del territorio di cui fa parte, i legami con il territorio, l’identità specifica, per queste aziende contano tutte le politiche e non solo quelle strettamente agricole (agricoltura “inclusiva”, lattiero-caseari, carni di qualità, vino,ortaggi, biologico, prodotti tipici) 3) Approccio alimentare: inserisce un attore “pro-attivo” nelle politiche agricole: il cittadino, che non è solo un consumatore (piu’ o meno consapevole) ma una persona che coltiva (orti), che decide dell’uso del territorio, che sceglie luoghi da frequentare, che cucina, che paga la mensa scolastica per i suoi bambini: non si parla piu’ di filiera e o di territorio ma di SISTEMA ALIMENTARE, anche la distribuzione è considerata attore In realtà i tre approcci non sono alternativi ma uno è l’evoluzione dell’altro, l’ultimo li include tutti. Nell’ultimo approccio le CITTA’ si riappropriano delle politiche alimentari e imparano a non guardare snobisticamente il bene primario che li tiene in vita e i territori di cui hanno bisogno (nel 2050 il 70% della popolazione europea vivrà in aree urbane/metropolitane). Perché occuparsene Il cibo è un bene primario ma il suo accesso non è garantito, in termini qualitativi (sano, pulito, giusto), neppure nel mondo occidentale (TTIP) Il 50% delle malattie è legato allo stile alimentare (costi occulti, diabete,obesità) L’accesso ad un cibo sano e nutriente è anche una questione di democrazia, di relazioni tra attori forti e deboli, espliciti e nascosti Politiche agricole (vantaggio competitivo del Piemonte) e politiche alimentari sono strettamente legate Perche’ le politiche alimentari hanno a che fare con le produzioni agricole di Montagna? Perché le politiche agricole sono parte delle politiche alimentari Perché il vantaggio competitivo delle produzioni di montagna è legato alle scelte del consumatore consapevole Perché l’accesso ai mercati cittadini è una delle sfide per i produttori di montagna Perché la conoscenza delle produzioni montane di prossimità è una delle sfide per i cittadiniconsumatori POLITICHE (AGRO) ALIMENTARI al crocicchio delle politiche Il cibo è un punto di contatto strategico tra molte politiche: agricole, commerciali, di pianificazione del territorio (suolo), logistica/mobilità, educative/formative, acqua/ambiente, salute, nuove povertà Accesso democratico al cibo significa ripensare la scala delle priorità dell’agenda politica (locale e sovralocale) per rimettere l’alimentazione al centro delle strategie decisionali locali e globali La politica alimentare dovrebbe stare in alto nelle scelte politiche pubbliche ed invece è trascurata e frammentata in molte iniziative e politiche tra loro non connesse a vari livelli istituzionali Le “leve” di politica alimentare Ristorazione collettiva (scolastica, ospedaliera, case di cura) Il “food planning” (logistica, urbanistica) I mercati (ambulanti permanenti e tematici temporanei) I rapporti con la GDO (?) I rapporti con i GAS, GAC.. I rapporti con la distribuzione al dettaglio e i ristoranti Sprechi ed avanzi Distributori automatici L’export e gli accordi internazionali Le politiche agricole e di etichettatura Le politiche ambientali (GPP..) Educazione alimentare/ambientale Gli strumenti di politica alimentare A livello comunale e di Unione di Comuni: mercati, ristorazione scolastica e del pre-obbligo, piani regolatori/destinazione terreni pubblici/orti, mobilità/logistica, insediamento GDO, promozione commercio e ristorazione, rapporti con mercati all’ingrosso A livello provinciale/Città Metropolitana: pianificazione strategica (generale e urbanistica-PTCP), piani sovracomunali della mobilità e logistica, assistenza ai Comuni su ristorazione e mercati, politica agricola (?) e filiere corte (GAS..), politiche di sviluppo dell’enogastronomia (negozi e ristoranti), pareri su insediamento GDO, educazione alimentare • A livello regionale: politiche agricole e distributive/commerciali (pareri), educazione alimentare, prevenzione, controlli e sanzioni (ASL, Zooprofilattico), politiche regolative della salute, politiche economiche, ristorazione ospedaliera e case di cura (regole) • A livello nazionale: controlli e sanzioni (repressione frodi, NAS..), potere legislativo regolativo su sanità, politiche agricole/economiche, leggi speciali (“Buon Samaritano”, distributori automatici di merendine, Difesa del suolo agricolo e valorizzazione suoli demaniali) • A livello europeo: politiche agricole, politiche regolative dei regimi di qualità ed etichettatura, trattativa con paesi extra-europei (TTIP), ..? I progetti realizzati: • Il PANIERE dei prodotti tipici della provincia di Torino * Rururbal (MED): un processo/una carta delle governance alimentare e molti progetti pilota: A Torino Porta Palazzo (primo mercato alimentare aperto d’Europa): allestimento dell’ala agricola del mercato; “La borsa e i valori”: borsa-mercato con i GAS e GAC ACTT: Interreg ALCOTRA con Departement de la Savoie: Identificazione del prodotto “locale”/Km 0, RISTORAZIONE COLLETTIVA, GRUPPI d’ACQUISTO, MERCATI: Il mercato del “Foro Boario” di Moncalieri Il punto di stoccaggio/negozio dei GAC and GAS a Torino (quartiere San Salvario) Il lavoro di formazione del personale di cucina dell’ospedale di Asti - Il lavoro di “buone pratiche” per riscrivere i capitolati d’offerta della ristorazione scolastica di 6 Comuni dell’area periurbana torinese - IL “Paniere in cifre: 33 associazioni di produttori Piu’ di 1.000 produttori (compresi i vini AOC) 33 marchi di prodotto registrati con disciplinare di produzione Partecipazione a piu’ di 50 fiere e eventi all’anno 60 ristoratori (INTESA con Prov di Torino/carta di qualità) 27 negozi (INTESA) Piu’ di 20 milioni d’euro di fatturato all’anno (stimato produttori) Porta Palazzo: dov’é Porta Palazzo: un esempio di architettura in ferro primi del ‘900 allestito con i volti e le mani dei produttori agricoli La campagna fotografica dei produttori agricoli.. legare gli attori con la città.. Foro Boario di Moncalieri: non solo un mercato ma una casa per produttori e “consumattori” La borsa e i valori”: borsa-mercato GAS/GAC-produttori La ristorazione scolastica: i prodotti locali nei capitolati d’offerta di 6 Comuni periurbani torinesi Comune Data scadenza del capitolato Collegno 31/08/2013 Grugliasco 01/07/2019 Pianezza 31/08/2013 Pinerolo 30/06/2013 Rivoli 11/09/2015 N° pasti nel Costo del 2011 pasto IVA inclusa Ditta appaltatrice 500.202 429.170 145.670 334.400* 488370 Sodexo Bioristoro Sodexo Eutourist Eutourist 5,83 7,02 4,74 4,81 4,30 Dall’”educazione alimentare” al “menu’ partecipato”: “IL MENU’ L’HO FATTO IO”: i bambini al centro un’idea/progetto del Comune di Sangano rielaborata con/dalla Città di Torino: - Lezioni di “geografia alimentare” e storia del cibo, spesa al mercato, supermercato - Negoziato con Asl e centri cottura - Formulazione dei menu’ 7 scuole primarie e 10 classi (III e IV) nl 2013/2014 10 scuole nel 2014/2015 + lavoro su eccedenze Ed ancora - Momenti informativi/formativi nei Comuni dell’area metropolitana nel 2013-2014 sul capitolato tipo/manuale Ottimizzare i centri cottura della ristorazione collettiva? Verso un PIANO LOCALE (quartieri, Comuni metropolitani) DEL CIBO? IL FUTURO: il progetto “Alimentazione eco responsabile” FOOD START LAB (produrre in città, produrre per la città, produrre per distribuire) : verso un PIANO LOCALE DEL CIBO (quartieri, Comuni, Città metropolitana) (AGENDA XXII del cibo): individuare le leve di politica alimentare Una APP per far conoscere luoghi, prodotti e produttori dei mercati alimentari permanenti provinciali in collaborazione con la Città di Torino Eventi nei mercati (Torino Film Festival, ..) La spesa guidata nei supermercati KIT didattico per il “Menu’ l’ho fatto io” Un sito dedicato alle buone pratiche della ristorazione scolastica nei Comuni I progetti a cui siamo connessi “Food Hub to connect”: piano di fattibilità per la logistica alimentare sostenibile di Torino (Officine Corsare) Origine: punto vendita GAC a Torino Atlante del cibo: progetto di ricerca del Politecnico di Torino Agriurbal: progetto del Politecnico di Torino per la valorizzazione urbanistico/agricola dei suoli dell’agricoltura periurbana Tavolo “Torino capitale del cibo” (Torino Strategica) Reti Internazionali (Eating City/Cursa, International Urban Food Network, Aesop, Terres en Ville,..) IN CONCLUSIONE La Politica Alimentare non è solo politica agricola, e neppure “agricoltura urbana”, né una mania salutistica o un esercizio di ricerca, non è un esperienza enogastronomica E’ un quotidiano esercizio di DEMOCRAZIA E’ un PROCESSO e non un progetto o un “TOTEM” NUTRIRE viene prima di PRODURRE “The Earth produce enough for the needs of everybody but non enough for the avidity of everyone” (Gandhi)