Scanno Natura Doc
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SCANNO 23 - 26 SETTEMBRE 2010 SCANNO NATURA DOC/EFFETTO UOMO FESTIVAL DEL DOCUMENTARIO NATURALISTICO ITALIANO 2ª EDIZIONE - 2010 Festival del Documentario Naturalistico Italiano Scanno Natura Doc EFFETTO UOMO 2ª EDIZIONE FONDAZIONE LIBERO BIZZARRI EDIZIONI sommario DENTRO IL DOCUMENTARIO 5 "Effetto Uomo" 0 6 Il mondo è nelle nostre mani 0 7 L'uomo e la natura nel Parco 0 0 8 Il diritto ancestrale alla terra 0 0 10 Una festa di musica, danza e tradizione 12 Il 3D per "vedere" meglio il reale 14 ..."E ogni cosa prima o poi ritorna" 17 La mia sfida con il lupo 18 Il mistero del lupo 20 Il richiamo della foresta 23 Il documentario e la natura in Abruzzo 27 Ciò che l'occhio ha visto il cuore non dimentica CATALOGO SCANNO NATURA DOC/EFFETTO UOMO 30 Giurie e Premi 31 Editoriali 33 I Doc in concorso 42 I Doc amatoriali 48 Media Educazione 50 Concorso CollinaMontagnAmbiente 52 L'Uomo, l'ambiente, i luoghi 56 Le piccole grandi realtà 57 L'uomo, la natura e i limiti della ragione Le comunità di montagna 58 Associazione Scanno Natura Doc 60 La Rete Autorizzazione del Tribunale di Ascoli Piceno n. 430 del 28/04/2005 Direttore responsabile Maria Teresa Antonelli Progetto Grafico Kurtz Stampa Fast Edit Via Gramsci 11/15, 63030 Acquaviva Picena (AP) Presidente del Premio Cooperazioni Claudio Speranza Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise Comunità Montana Peligna Comune di Scanno Provincia de L’Aquila Regione Abruzzo Agenzia Promozione Culturale di Sulmona Libera Università dei Diritti Umani Cattedra di Antropologia culturale Dipartimento di Sociologia e comunicazione-Università La Sapienza Roma Casa Editrice TECNODID Facoltà di Lettere e Filosofia Tor Vergata Università di Roma Doc it–Associazione dei documentaristi italiani Fondazione “Libero Bizzarri” Associazione Operatori Tutti Scanno ASCOT Associazione COTAS Azienda bioagrituristica “La Porta dei Parchi” Anversa degli Abruzzi Associazione“Futuro Remoto” di Villetta Barrea Associazione “Borgo Fattoria Didattica di Villetta Barrea Riserva Naturale Gole del Sagittario Associazione A.C.M.A.-Festival del documentario d'Abruzzo Comune di Anversa Riserva Naturale Gole del Sagittario Associazione SulmonaCinema Coordinamento Artistico Fabrizio Pesiri Maria Pia Silla Organizzazione Giovanni Di Cesare Massimo D’Alessandro Francesco Del Fattore Tiziano Paletta Francesco Rotolo Maria Pia Silla Francesca Romana Vagnoni Segreteria organizzativa Antonio Consalvo Emanuela Paletta Ufficio Stampa e Comunicazione Italia Gualtieri Relazioni Esterne Ricerca Filmografica Documentazione Storica Francesco del Fattore Giovanni Di Cesare Rino Di Pietro Angela Giovannelli Italia Gualtieri Francesco Rotolo Selezione documentari in concorso Associazione Scanno Natura Doc / effetto uomo Redazione Catalogo Italia Gualtieri Maria Pia Silla Grafica e Immagine coordinata Kurtz Sito Web Kurtz Hanno collaborato Giuseppe Cetrone Davide Cetrone Paolo D’Amato Bruno Di Cesare Ezio Farina Umberto Gavita Enzo Gentile Rosa Giammarco Mario Giannantonio Maria Pia Graziani Lucio Le Donne Francesco Mastrogiovanni Doriana Oriola Filomena Ricci Lucrezia Sciore Giuseppe Serafini Amato Silla Mauro Silla e gli amici di Frattura DENTRO IL DOCUMENTARIO SCANNO NATURA DOC 4 "EFFETTO UOMO" associazione SCANNO NATURA DOC Noi esistiamo in un tempo meraviglioso ed insieme terribile. Stiamo vivendo un momento esaltante della nostra evoluzione inizia ta milioni di anni fa. Siamo giun ti ad un punto in cui le nostre capacità, frutto di un progresso costante ed inarrestabile, ci consentono di determinare il futuro del nostro pianeta, di questa nostra Terra che, dagli albori della nostra vita, ci ha protetto in oscure caverne, ci ha nutrito con tutto ciò che la natura ci offre e che ci vede oggi in procinto di decollare verso le stelle, ormai padroni di conoscenze e tecnologie senza confini. Ma ciò che sar à di quest o nostro pianeta, quale sar saràà il futuro di quel contesto naturale che tanto ci ha datoo nelsusseguirsi dei secoli, dipende solo da noi e dalle nostr nostree coscienze. Per molto, molto tempo abbiamo vissututoo in armonia con tutto ciò che ci circonda. Abbiamo costruito truito case perfettamente inserite nei loro contesti naturali,i, abbiamo utilizzato tutto quello che Madre Terra ci ha offfferto senza mai uscire da quei logici e spon tanei confini entro i quali la saggezza secolare ci aveva suggerito di esistere istere rispettando sempre un corretto equilibrio tra la forzaa delle nostre menti, emergenti e la stabile, immensa energia nergia della natura. Ma oggi tutto questo sta cambiando poiché oiché l'esponenziale crescita della mente umana, ed a v olte la nostra stessa irrazionalità, ci stanno r apidamente mettendo in condizione di compiere danni irrimediabili compromettendo il futuro della nostra stessa esistenza. Dobbiamo quindi compiere un impor tante ed indispenspensabile viaggio all'in terno delle nostr e c oscienze e mamaturare un for te proposito di in versione di t endenzaa che consenta, sì, un c ostante arricchimento delle nostrree conoscenze, e di conseguenza il progressivo miglioramento mento delle nostre condizioni di vita, ma anche una maggiore iore e più incisiva protezione, conservazione e, se necessario, ario, il ripristino, del contesto naturale, la biosfera, in cui viviamo viamo e vivremo. Scanno Natura Doc utilizza il linguaggio delle immagini e dei suoni, r apportato al mondo della na tura e alle correlazioni dell’uomo con esso, per sensibilizzarci verso nuove scelte di compatibile convivenza con tutte le altre specie viventi. E dedica il suo impegno alla tut ela, alla c onservazione ed al r einserimento degli animali st oricamente presenti nelle nostre montagne. g p contribuire,, anCi auguriamo che il nostr o lavoro possa chese in par te modesta, ad un pr ogetto Na tura/Uomo così grande, indispensabile ed improrogabile. 5 SCANNO NATURA DOC "EFFETTO Gioia Di Cristofaro Longo IL MONDO E’ NELLE NOSTRE MANI E’ ormai consolidata opinione che il rapporto natura - cultura rivesta un carattere di assoluta interdipendenza. Non è pensabile una na tura che prescinda dall’opera dell’uomo, così, come altrettanto impensabile, è un in tervento umano che non abbia ripercussioni sulla natura. Si tratta di un rapporto culturalmente orientato: a seconda dei valori che ispirano i nostri comportamenti singoli e collettivi si realizzano effetti sull’ambiente che vengono ad incidere significativamente sulla qualità della vita di ciascuno di noi. Il genere umano deve la propria sopravvivenza ed il proprio benessere allo stretto collegamento con gli equo sistemi naturali quali: for este, zone umide, barriere coralline, bacini idrici, gestione della flora, conservazione della fauna e strategie e piani d’uso del suolo. Emerge con chiarezza la stretta connessione con le politiche economiche sociali e relativo livello di responsabilità. In questo contesto va letto il ruolo della bio-diversità nella vita umana con ripercussioni sul piano delle produzioni, così come, per fermarci solo a pochi esempi, la div ersità ecologica e paesaggistica che orienta le scelte turistiche, nonché l’affermarsi e riproporsi di eventi tradizionali quali sagre, o culturali quali feste patronali. Tali eventi sono generalmente collegati ai tempi e luoghi in cui alcuni cicli naturali si svolgono, quali fioriture, migrazioni, eventi riproduttivi etc… Questa consapevolezza è alla base della scelta da parte delle Nazioni Unite di dichiarare l’anno 2010 Anno Internazionale della Bio - Diversità. Con questa iniziativa ci si propone di limitare i danni legati a comportamenti dell’uomo lesivi degli equilibri ecosistemici sul piano ecologico, culturale ed economico. La visione moderna del rapporto uomo e ambiente è, quindi, quella che riconosce la diversità biologica come elemento chiave del funzionamento dell’ecosistema Terra. In questo senso l’immagine che accompagna ormai da cinque anni le mie iniziative sui Diritti Umani, promosse all’interno della Cattedra di Antropologia Culturale della Sapienza-Università di Roma, sembra sintetizzare efficacemente i termini per il nostro impegno come esseri umani: due mani in trecciate nelle quali è disegnato il mondo a significare l’ineliminabile responsabilità degli esseri umani della gestione del rapporto natura – cultura, cultura - natura. SCANNO NATURA DOC 6 O UOMO" Giuseppe Rossi L’UOMO E LA NATURA NEL PARCO Una delle principali funzioni dei parchi è quella di promuovere la cura della Natura, stimolando nell’Uomo l’ispirazione di sentimenti positivi e la comunicazione con essa. La Natura come universo è la casa dell’Uomo, lo spazio in cui l’Uomo vive e lo fa vivere. L’Uomo deve allora proteggere la Natura, perché la comprensione della vita può venire soltanto da un contatto intimo e immediato con essa. E così l’Uomo div enta compartecipe della vita di tutti gli esseri viv enti, in modo da c ooperare con la Na tura e non competere con essa. Il padre della wilderness, il grande scrittore americano Henry David Thoreau, volendo spendere “una parola in favore della Natura, della assoluta libertà e dello stato selvaggio, contrapposti a una libertà e una cultura puramente civili” diceva: vorrei considerare l’Uomo come abitatore della Natura, come sua parte integrante e non come membro della società; sottolineando in tal modo la necessità di conservare “la wilderness” quale complemento della vita civilizzata. Nel Parco, oggi, è senz ’altro possibile - e c omunque dovrebbe essere senz’altro possibile - c onsiderare la presenza dell’Uomo, con tutte le sue testimonianze di vita, la sua st oria, la sua cultura, la sua identità, i suoi problemi, le sue prospettive, appunto come parte integrante e attiva dell’area protetta. La conservazione della Natura può avere tanti significati e ne ha molti anche in dir ezione di quel modo di in tenderla che si chiama “sviluppo sostenibile”. La Natura è soprattutto una ricchezza di valori, ma è anche una ric chezza materiale. Le risorse naturali sono utili, ma non dev ono essere protette e conservate perché solamente utili, devono esserlo in quanto hanno una dignità. Nel Parco l’Uomo ha lasciato “tracce” e segni di grande interesse. Decine di villaggi ne punteggiano il territorio, conferendogli caratteristiche del tutto speciali. Questi piccoli insediamenti hanno quasi sempre conservato, nel loro nucleo storico, una struttura fisica e socioeconomica vicina a quella originaria che li rende unici e attraenti. Perciò, i villaggi come l’Uomo: parte integrante della Natura. Non dovrebbe essere difficile. Non dovrebbe essere impossibile! 7 SCANNO NATURA DOC "EFFETTO il diritto ancestrale alla terra dei popoli originari Oggi come ieri la “Conquista della Patagonia” avanza secondo la vecchia logica O ccidentale del massimo pr ofitto e dello sviluppo incontrollato, abnorme, spropositato dell’industrializzazione e dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali: riserve d’acqua, minerali, petrolio e tutta la biodiversità caratteristica delle immense superfici di questa regione. E il conseguente annientamento del popolo originario: i Mapuche. Il film documentario La Naciòn Mapuce dà risonanza alle domande che (ci) pongono i Mapuche e che ci riguardano anche come occidentali: quali legami unisc ono tra loro le persone che sen tono di appar tenere a un popolo , a una nazione che ricerca la propria autonomia? Come far valere il proprio "diritto ancestrale alla terra che i popoli originari oc cupano tradizionalmente"? Intervista a Fausta Quattrini “I Mapuche sono un popolo originario dell’ estremo sud del c ontinente Latinoamericano, oggi divisi fr a l’Argentina ed il Cile.Vivono principalmente nelle aree urbane, ma mantengono forti legami con la propria cultura di cui sono for temente orgogliosi e per i quali chiedono rispetto e attenzione. Il popolo Mapuche è il solo nel continente americano ad aver resistito ai Conquistatori spagnoli e la Corona spagnola ha dovuto riconoscerne le frontiere e l’autodeterminazione. La loro memoria è segnata dalla resistenza dei loro antenati contro l’avanzata dell’esercito argentino voluta dal generale Roca, 130 anni fa. Per la prima volta nella provincia di Rio Negro, una sentenza emessa da un giudice riconosce il “diritto ancestrale” alla terra, fatto che mette in discussione due secoli di giurisdizione britannica e di credenze ben ancorate nell’inconscio argentino. I Mapuche vogliono trasformare queste parole scritte in realtà e chiedono allo Stato Argentino il rispetto della Costituzione. La questione non è sapere quale delle due visioni sia la migliore, ma interrogarci se siamo pronti a sostenere, nella pratica, che entrambe le visioni, quella dei P opoli Indigeni, quella dei Mapuche , e la nostr a, siano impor tanti e debbano pot er convivere in questo stesso pianeta. Perché un film sulla Nazione Mapuche? I Mapuche, oggi, continuano a lottare affinché lo sta to argentino rispetti la pr opria Costituzione nella quale dal 1994 sta scritto: "il diritto ancestrale” alla terra dei popoli originari…. Non casualmente significa “gente della Terra”, il territorio è un elemento costituente della loro identità. Avete avuto molte difficoltà a girare il film? Per realizzare il film è sta to necessario molto tempo (4 anni dal 2003-2007), è sta to fondamentale entrare in un altr o tempo, ma soprattutto è stato necessario guadagnarsi la fiducia della Confederazione Mapuche, dei Werken (messaggeri), dei Logkos (conduttori) e delle comunità. Oggi la diffidenza dei Mapuche più che legittima, è genetica, dir ei. Davanti alla videocamera loro ci dic evano che la t ecnologia dei bianchi non gli a veva mai por tato nulla di buono . Per noi er a molto imbarazzante trovare le parole per argomentare che le immagini, forse (forse) avrebbero potuto aiutare la loro lotta pacifica e generazionale. Fiducia che alla fine vi è stata concessa… Abbiamo stabilito un rapporto di fiducia con coloro che ci hanno permesso di mettere in scena dei momenti della loro vita per farne una storia (...) Attraverso la nostra videocamera noi ci appropriavamo d’immagini significative della loro vita collettiva, che restituivamo in breve tempo sotto forma di lunghi pre-montaggi. Durante i 4 anni di lavorazione del film tutto il girato è stato a disposizione delle comunità e della Confederazione Mapuche” http://www.sabatoseraonline.it SCANNO NATURA DOC 8 O UOMO" LA NACION MAPUCE Regia: Fausta Quattrini La Naciòn Mapuce è un film documentario sulla vita del popolo originario della Patagonia. L’opera, pur con le caratteristiche di dettagliare fattualmente la realtà , riesce tuttavia a dare allo sviluppo narrativo il respiro di una fiction. Grazie ad una r egia capace di fondere alla per fezione stile e c ontenuto, di non per dersi in un’eccessiva rappresentazione dello splendore dei paesaggi della Patagonia, di descrivere la vita dei Mapuche lasciando che siano essi stessi a mostrarcela, la Quattrini raggiunge un risultato cinematografico eccellente. L’autrice riesce ad esprimere ciò che vuole senza l’uso di una voce fuori campo e senza l’aiuto di didascalie. La sua mano rimane invisibile, immersa e nascosta in un’identità unica con il popolo sudamericano. L’opera si fa notare per lo stile ben definito, per lo spiccato senso cinematografico, per la sensibilità toccante e per la capacità straordinaria nel rendere suggestiva ogni inquadratura. Fausta Quattrini (L ocarno, Svizzera, 1964) si è laur eata in ar chitettura a Z urigo e, nel 1996, ha fonda to a P alermo l’Atelier Video insieme al documentarista Daniele Incalcaterra. Fra il 2000 e il 2002 ha r ealizzato una serie di aut oritratti intimisti esplorando le relazioni fra linguaggio, corpo, gestualità e video e nel 2000 ha messo in scena Al di là, una contaminazione fra differenti forme d’espressione artistica. Entrata in contatto con l’Equipo argentino di antropologia forense e con l’Associazione dei figli dei desaparecidos, nel 2003 ha realizzato il documentario Organizaciones horizontales. 96' colore 2007 9 SCANNO NATURA DOC "EFFETTO una festa di musica, danza e tradizione Il tema della memoria, delle radici culturali, del sapore della vita si condensa in questo inatteso viaggio che compiono i due protagonisti: Bimbascione (Teresa De Sio) e il Principe Floridippo (Giovanni Lindo Ferretti). Tutto comincia quando il principe Floridippo racconta al suo servo Bimbascione lo strano sogno fatto la notte prima: l’incontro con un grande ragno. Da quel momento il principe, scontroso e sempre chiuso in un castello buio con i suoi libri e i suoi quaderni, sen te un impulso irr efrenabile e inspiegabile a spostarsi v erso il sud, attraversando la P uglia dal Gargano a Foggia. Ma non si ferma e v a ancora più giù, nel Salen to, una terra che brucia. Trova paesaggi brulli e aspri, mare cristallino e case bianche in stile bar occo. E scopre che questa è la t erra della Taranta, il ragno incontrato nel sogno. Il viaggio diventa un cammino che è scoperta e riscoperta di tante cose che “stanno” tutte insieme, una dentro l’altra: musica, territorio, vicende umane e poi ancora musica. Un film-concerto? Una fiaba barocca nei luoghi della Taranta? Un documentario su musicisti oggi amatissimi dai più giovani? Una testimonianza di teatro del corpo e della voce? Craj è certo tutte queste cose, ma è soprattutto un’esperienza collettiva catturata dalla cinepresa e trasformata in film. Un ritratto di un modo di fest eggiare e di partecipare alla vita della comunità tipico, coinvolgente e molto positivo, perché unisce più generazioni e trasmette valori e sentimenti importanti e utili. Questa rielaborazione cinematografica parte dal modello di uno spettac olo di piazza ideato dai due protagonisti: un percorso a tappe in div ersi palchi disposti a cir colo intorno al pubblico che si lascia tr asportare dal ritmo tr ascinante della musica e diventa anch’esso parte attiva e indispensabile dello spettacolo per sconfiggere quella famosa tarantola salentina che pizzicava le donne nei campi. Per il veleno l’unico antidoto era la musica. Un processo che riesce a compiersi anche in sala nonostan te la mediazione della mac china da presa. Il vortice di sollecitazioni che pr oviene dalla mescolanza dei tre codici espressivi impiegati - il documentario, la fiaba, il concerto - appassiona ed elettrizza chi ama questo genere di eventi. Coniugare tre codici espressivi tanto diversi tra loro è stata la scommessa di questo film “sullo spettacolo della vita”. E’ un film più da “vivere” che da raccontare perché è profondamente emotivo, come la musica che ci fa ascoltare. E’ stato un film complesso da realizzare a causa delle poche risorse disponibili e a causa della par ticolarità del film stesso, difficile da spiegare e da promuovere ad eventuali partner economici. Ma è nella natura stessa di questo progetto quella di essere spartano, frutto di generosità ed entusiasmo, prima che di mezzi tradizionali e ricchi del cinema comune. La sua realizzazione è stata possibile soprattutto grazie alla passione di tutti quelli che vi hanno lavorato. SCANNO NATURA DOC 10 O UOMO" CRAJ-DOMANI Regia: Davide Marengo Craj- Domani è un viaggio poetico e reale nella multiforme terra di Puglia. Il principe Floridippo (Giovanni Lindo Ferretti) sogna di un grande ragno e all’indomani un’impulso irrefrenabile prende a spingerlo verso sud. Dal Gargano al Salento il percorso è lungo e pieno di sorprese e il Principe, accompagnato dal fido Bimbascione (Teresa De Sio) e dal cavallo Toledo, si ferma tre volte per riposarsi: a Carpino, dove incontra I Cantori, a Foggia dove conosce Matteo Salvatore e a Cutrufiano dove balla con Uccio Aloisi. Sono i principali maestri e testimoni della musica tradizionale pugliese, che conosciamo attraverso interviste e immagini della lor o vita e dei lor o concerti e che, insieme alla liev e ironia di Bimbascione, schiudono all’erudito e malinc onico Floridippo il piac ere di una vita per la prima v olta “vera”. Fiaba, concerto, documentario: Craj si sviluppa su tre livelli di narrazione distinti anche da tre tecniche di ripresa differenti Super8, 16 mm e digitale – mescolate a creare un’opera dall’atmosfera particolare. Una grande, indimenticabile festa popolare. Un viaggio nella memoria che vuol restare nel Domani. Davide Marengo, dopo a ver girato backstage di film, videoclip musicali, pubblicità e c ortometraggi premiati in numerosi festival internazionali, nel 2005 ha diretto Craj (premio “Lino Miccichè” come miglior opera prima al Festival di Venezia 2005, 1° premio al festival “Libero Bizzarri”, candidato ai Nastri d’Argento 2006 “Miglior documentario uscito in sala”). Ha dir etto i videoclip musicali Fiori d’Arancio e L’Ultimo Bacio di Carmen Consoli ( “Italian Music Award”). “Notturno Bus”, una commedia noir interpretata da Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea e Ennio Fantastichini, segna l’esordio di Marengo nel lungometraggio di finzione. 81' colore 2005 11 SCANNO NATURA DOC "EFFETTO il 3D per "vedere" meglio il reale Il Volo di Wim Wenders è il primo film italiano in 3D , ma è anche il primo 3D che “racconta il reale”. Si tr atta di un mediometraggio della durata di 32 minuti che non è attualmente distribuito nelle sale e viene solamente presentato in festival e situazioni par ticolari. Ma è qualcosa di completamente diverso dalle opere che usano il 3D c ome effetto spettacolare. In questo lavoro troviamo una ricerca sul colore e sull’immagine che vuole arric chire il linguaggio c on nuovi elementi. Un’inquadratura dall’alto sui tetti affacciati sul mare è una tela, è pittura. Le goccioline di pioggia non cadono su di noi ma in una terza dimensione interna al prodotto filmico. La fotografia (realizzata da Romano Albani) è differente da quella usata da Wenders in molte delle sue fotografie e opere cinematografiche a colori. Le dominanti al “neon-americano” ciano e verde/verde prato spariscono. Wenders commenta: “ Per la prima volta nella mia vita ho fatto un film che si abbandona, si lascia trascinare dalla realtà, ed è stato proprio grazie a questi ragazzini di Riace che ho fatto quello che veramente volevo fare, entrare sul serio in questa terza dimensione. Il 3D è fantastico per farti vedere l’invisibile, per portarti in pianeti lontani, per immergerti dentro una fantasia, però non siamo ancora abituati all’idea che il 3D, questa tecnica reale, è una straordinaria, un’incredibile porta che ti fa vedere la realtà così com’è quella del nostro pianeta”. Durante le riprese Wenders trasforma il lavoro da un film di fiction, della durata iniziale di 7’, in meta-cinema in cui si mette in gioco in prima persona come “attore” di se stesso. La svolta è decisa dalle parole che il giovane Ramadullah – un piccolo rifugiato afgano che faceva la comparsa nel film e che ogni giorno per arrivare sul set faceva tre ore di pullman - dice a Wim: “è molto bello quello che stai facendo qui, ma noi siamo venuti fin qui solo per te, adesso sei tu che devi venire da noi a Riace se no non sei una persona seria”. A quel punto Wenders decide di cambiare la sceneggiatura: “Era necessario insomma che la fiction indietreggiasse per far posto alla realtà”. Da comparsa Ramadullah si trasforma in anima wendersiana come altri tre ragazzini rom per raccontare la sua storia. Esperienze di speranza e solidarietà che hanno entusiasmato il regista tedesco, in un momento in cui è particolarmente difficile parlare di accoglienza e integrazione. A Riace l’immigrazione da diversi anni infatti è diventata una risorsa. I rifugiati, arrivati a più riprese a partire dalla fine degli anni Nov anta, sono da t empo impegnati in a ttività artigianali e produzioni locali e stanno c osì contribuendo, in perfetta armonia con la popolazione locale , a rivitalizzare l’economia di borghi segnati da emigrazione di massa altrimenti destinati a un futuro di decadenza e spopolamento. "Il Volo -spiega il P residente della Regione Calabria Agazio Loiero – è un cortometraggio con un soggetto tutto calabrese, ispirato, cioè, alle esperienze di accoglienza verso i rifugiati politici ed i richiedenti asilo, iniziati a Badolato alcuni anni fa e proseguiti in questi anni, con ancora più successo, nella Locride, tra Riace, Caulonia e Stignano. Una favola di semplicità che ci riporta al tema dell'ospitalità che è radicato nel popolo calabrese e che riporta la memoria ad uno degli immigrati più illustri: Pitagora il quale diceva: "se devi lasciare la tua Patria, salendo sulla nave, distogli lo sguardo dai confini che ti hanno visto nascere". SCANNO NATURA DOC 12 O UOMO" IL VOLO Regia: Wim Wenders Il Volo racconta la singolare vicenda di un paese della c osta calabrese ormai spopolato dove il sindaco non ha quasi più cittadini da amministrare e un bambino non può or ganizzare neanche una partita di pallone per la mancanza di altri bambini. Nel paese arriv a un gruppo di immigr ati africani creando scompiglio nella piccola comunità e le ov vie discussioni sull’accoglienza. Saranno proprio il sindaco e il bambino che daranno una soluzione decisiva e positiva alle difficoltà… Il film, che si avvale della recitazione di Ben Gazzarra, doppiato da Giancarlo Giannini, e di Luca Zingaretti, è prodotto dalla Regione C alabria che è la prima ad a ver adottato una legge per pr omuovere l’accoglienza e l’inserimento dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Nella conferenza stampa seguita alla proiezione del film, in anteprima il 19 marzo 2010 alla Casa del Cinema a Roma, Wenders afferma: “Tutti siamo abituati al fatto che buona parte della realtà che abbiamo di fronte agli occhi è francamente piuttosto brutta, che induce al pessimismo, specie se guardiamo molto la televisione e invece a me è piaciuta l’idea di montare su questo schermo qualche cosa che è bello e che è quasi utopico ma calato in un paesaggio che ultimamente (come vogliamo dire) non gode molto buona stampa, non godono di buona stampa gli immigrati, non godono di buona stampa i poveri. Il problema della povertà, della miseria, non gode di grande popolarità sul pianeta, quindi alle volte occorre soltanto un semino di utopia per vedere le cose con occhio diverso. Spero davvero moltissimo che quel granello di utopia che abbiamo visto tutti quanti lì a Riace possa crescere, diventare una cosa più grande, qualche cosa che ci indica il cammino che ci porterà a vedere gli immigrati non più come un problema, ma come una soluzione.” 32' colore 3D 2010 13 SCANNO NATURA DOC "EFFETTO ...“e ogni cosa prima o poi ritorna” Il titolo del film è un proverbio occitano (E l’aura fai son vir), come dire: tutto torna. Chi è l’altro, il “forestiero”? Che vuole da me? In che modo cambierà la mia vita? Sono le domande primordiali dell’incontro, del singolo che si apre al plurale. Sono le domande alla base de Il vento fa il suo giro. Il protagonista Philippe ac compagnato dalla moglie , due figli e un pic colo gregge di capr e, base del suo la voro di formaggiaio, lascia la v alle dei Pirenei dove abita e s ’installa nel paesino di C hersogno, la cui sopr avvivenza è legata a pochi v ecchi e a un fugac e turismo estiv o. E' un film di c omplessità espressiva e t ematica rara. Più che quello dell’immigrazione, ribaltato in modo originale, affronta il tema del rapporto con la diversità, analizzato come disagio o arricchimento a seconda dei punti di vista e dei vari personaggi. La diversità scatena il conflitto, mette in dubbio certezze e convenzioni, condiziona eventi e scelte, modifica le persone o ne rovescia il ruolo. La sensazione è che un paesino immerso in un paradiso cova il male, anche inconsapevolmente. Perché nell’ottica dei suoi abitanti difendersi con qualunque mezzo da ciò che è altro, conserverebbe intatta - per essi l’identità culturale e morale del paese, senza capire che così facendo si alimenta solo l’odio verso i propri simili. Nel film e nella sua sapiente costruzione drammaturgica, però, alita qualcosa di sospeso che è, insieme, già definito e aperto al futuro, alla possibilità di cambiarlo. Affiora il tema del destino, come suggerisce un vecchio detto popolare, citato da uno dei personaggi: "Le cose sono come il vento, prima o poi ritornano". Come dice Giorgio Diritti in una dichiarazione d’intenti: "Senza contatto, scambio di valori e accoglienza non può esserci sviluppo umano e qualità dell’esistere; sembra inevitabile che vi si giunga solo col travaglio, che solo la dimensione tragica possa risvegliare nell’uomo una coscienza da cui far germogliare speranza e fiducia". Straordinario film, splendidamente interpretato da non professionisti (ad eccezione del protagonista e di pochi altri attori). E anomalo, nel panorama del cinema italiano, per molti motivi: non ha usufruito di finanziamenti ministeriali né televisivi; è stato prodotto con una formula cooperativa: le persone della troupe e gli interpreti principali sono entrati in coproduzione, condividendo criteri e modalità di realizzazione, garantendosi così col lavoro una quota del film. Oltre a coprire tutti i ruoli c omprimari, gli abitanti della Valle Maira e delle Valli vicine hanno messo a disposizione me zzi, animali, oggetti di scena e ambienti, persino cibo, per effettuare le riprese: eppure nel film non sono tutti simpa tici, anzi. È un insolito film di montagna, grazie anche alla fotografia digitale di Roberto Cimatti. È difficile filmare la montagna senza cadere nell’oleografia, nelle bellezze da cartolina, nell’ovvio fascino delle alte cime, delle albe e dei tramonti. La storia del cinema insegna che, tolte poche eccezioni, i migliori film di montagna sono in bianco e nero. Diritti e Cimatti l’hanno filmata nella sua realtà più fisica e atmosferica attraverso il variare delle stagioni come raramente sullo schermo si era visto, filtrando spesso i paesaggi attraverso le nubi o la pioggia e t enendo il livello cromatico sui toni gravi, verde smorzato e grigio metallico. I pochi momenti di luce radiosa acquistano così uno splendore quasi surreale. Un film bellissimo, perché ci riporta all’essenza delle cose e del cinema SCANNO NATURA DOC 14 O UOMO" IL VENTO FA IL SUO GIRO Regia: Giorgio Diritti Il vento fa il suo giro racconta l'arrivo di un pastore francese in un piccolo villaggio delle Alpi Occitane italiane, Chersogno, la cui sopravvivenza é legata ad alcune persone anziane ed a un fugace turismo estivo. Ben accolto, se pur non a braccia aperte, insieme alla sua giovane famiglia, alle sue capre e alla sua piccola attività di imprenditore formaggiaio, la sua venuta diventa la dimostrazione di una possibile rinascita del paese. Ma, un po’ alla volta, le condizioni di vita divengono sempre più difficili, tra incomprensioni, rigidezze e un pizzico di invidia. Alcuni tra gli abitanti iniziano a sentire troppo ingombrante questa nuova presenza, ed una serie di vicissitudini portano il paese a dividersi in due. Giorgio Diritti é nato a Bologna il 21 dicembre 1959. Si forma lavorando al fianco di vari autori italiani (Lizzani,Wetmüller, Vancini), ed in particolare Pupi Avati, con cui collabora in vari film. Realizza vari casting per film in Emilia Romagna, tra cui "La Voce della Luna" (1990) di Federico Fellini. Partecipa all’attività di Ipotesi Cinema, Istituto per la formazione di giovani autori, fondato e dir etto da E rmanno Olmi. C ome autore e r egista dirige documen tari, cortometraggi e programmi televisivi. Il suo film d’esordio, "Il Vento fa il suo Gir o" (2005), par tecipa ad oltre 60 festival nazionali ed internazionali, vincendo oltre 36 premi. Riceve 5 candidature ai David di Donatello 2008 (fra cui Miglior Film, Miglior Regista Esordiente, Miglior Produttore e Migliore Sceneggiatura) e 4 candidature ai Nastri D’argento 2008. Il film, inoltre, diventa un "caso nazionale", restando in programmazione con successo al Cinema Mexico di Milano per più di un anno e mezzo. Ma non ha una distribuzione! 107' colore 2005 15 SCANNO NATURA DOC SCANNO NATURA DOC 16 LA MIA SFIDA CON IL LUPO Fabio Toncelli Ogni volta che penso al lungo periodo di t empo che ho impiegato per realizzare “Il Mistero del Lupo” provo lo stesso sentimento. Non è facile spiegare di che tipo di sentimento si tratti ma è qualcosa che ha a che fare con la gratitudine, l’ammirazione e il rispetto. Voglio provare qui a chiarirlo meglio. Quando proposi al National Geographic un documentario sulla ricerca in corso sul lupo nel Parco Nazionale del Pollino, da par te di una squadr a scientifica dell’Università di Roma dir etta da L uigi Boitani e P aolo Ciucci, in r ealtà sapevo bene in che guaio mi stavo cacciando. Alla domanda precisa del direttore americano delle produzioni estere di NatGeo Channel di quanti minuti di comportamento del lupo pensassi di girare, tutti i presenti alla riunione si voltarono dalla mia parte in silenzio. Decisi di rispondere sicuro con un <<Venti>>, corretto immediatamente da un flebile <<… forse diciotto…>> che fu subito verbalizzato su un taccuino. Credo ci fosse un po’ di scetticismo nei miei confronti e non certo per la qualità scientifica della ricerca che volevo raccontare, visto che il livello del progetto e delle persone era ed è riconosciuto a livello mondiale. Ma io sarei riuscito a filmarlo e a raccontare in modo interessante la “vita italiana” di questo splendido predatore, un’esperienza selvaggia di cui anc ora poco si sapeva? Dopo quell’incontro passarono quasi due anni di preparazione e riprese. Sono molto orgoglioso del risultato. Ma c’è di più. S eguendo le tracce del lupo sulla nev e, ascoltando i racconti dei pastori, imbattendosi nei resti di una preda, accompagnando i ricercatori in marce estenuanti lungo sentieri impervi, consultando i tracciati dei radio collari, giorno dopo giorno si delineava sotto i miei occhi sempre più forte e vivida la radiografia di un esistenza difficile, precaria e al tempo stesso splendida. Quella di un essere vivente che abita i boschi fino alle sue radure più remote ed inaccessibili ma che forse solo la notte prima è passato accanto alla nostra casa. Un animale, né buono né cattivo, semplicemente un predatore che ha imparato a sopravvivere con intelligenza stupefacente. Come noi. Accanto a noi. Insieme a noi. Scoprivo un patrimonio inestimabile di vita comune, fatta anche di battaglie che non sterminano mai l’avversario, che va difeso con tenacia e che la ricerca sul campo ci sta restituendo come si recupera un tesoro dagli abissi di un antico naufragio. Ho imparato che per svelare sul serio il “mistero del lupo” dovevo abbandonare i pregiudizi di chi è abituato a contemplare la natura per lo più su uno schermo t elevisivo al caldo del suo salott o cittadino. Dovevo mettermi nei panni dei lupi ma anche degli uomini e delle loro greggi che condividono lo stesso territorio. Solo così potevo in brevi momenti percepire la potenza e la profondità della vita selvaggia da cui tutti noi proveniamo e che ancora vede il lupo come uno dei protagonisti. Credo che questa percezione rimarrà con me per sempre. Per questo sono grato al lupo. Per la sua intelligenza lo ammiro. E per tutto il resto, semplicemente, lo rispetto. 17 SCANNO NATURA DOC "EFFETTO il mistero del lupo Il lupo, l'ultimo grande predatore europeo, sopravvive da migliaia di anni negli Appennini, avvolto da un alone di fascino e mistero. Presenza furtiva e discreta dei boschi, emerge con tutto il suo carico di suggestioni ancestrali e di enigmi. Il suo ululato è il suono più possente e selvaggio, agghiacciante e affascinante che sia dato in natura. È l'animale che più spa venta i bambini quando c ompare nelle fiabe. Sarà per la sua aria solitaria, per il suo passo silenzioso, fatto sta che il lupo è un animale che da sempr e ha impaurito e affascinato l'uomo. Impossibile sentire la sua presenza, ancora più difficile vederlo. Il lupo, per tradizione o per credenza popolare, è indicato come simbolo di malvagità e astuzia. Ma non è un animale feroce, è semplicemente un predatore. Non attacca le persone. Ma deve fare i conti con la persecuzione da parte dell'uomo, che provoca una mortalità annuale di circa il 20-25% degli esemplari. Finora poco si sapeva delle sue abitudini e del delicato rapporto con l'uomo. Per la prima volta un gruppo di ricerca è riuscito a seguire due lupi: Francesco e Rebecca. La loro commovente storia può fornire dati vitali per gestire l'espansione del lupo in Europa. Il mistero del lupo, diretto da Fabio Toncelli, è una produzione tutta italiana di National Geographic Channel. Il documentario, considerato il più completo sul lupo italiano, racconta dell'esperienza scientifica e umana di un gruppo di ricercatori impegnati in un progetto di studio e conservazione del re della fauna del Parco del Pollino. La valorizzazione dell'identità di un territorio avviene anche attraverso il riallacciare un contatto perso nel tempo con la fauna. Sulle montagne italiane ci sono almeno 600 lupi e difficilmente la popolazione aumenterà. E’ una questione di limiti di territorio. Non siamo sta ti bravi noi a c onservare la natura. Semplicemente l’uomo ha abbandona to la montagna e così sono tornati i boschi e le pr ede, e il lupo, reinserito a volte artificialmente, ha trovato la condizione ideale per riprodursi. L'uomo e il lupo si fronteggiano da millenni: ma, se nel tempo il lupo è rimasto un abile predatore, il ruolo dell'uomo è cambiato: da cacciatore e raccoglitore è diventato allevatore, ha modellato il paesaggio in base alle sue esigenz e e ha visto nel lupo figure via via differenti, dal magico simbolo di for za e intelligenza al feroce assassino, all'animale nocivo. La ricerca di cui è oggetto il documentario è coordinata dal professor Luigi Boitani, direttore del Dipartimento di Biologia animale e dell'uomo dell'Università La Sapienza di Roma, tra i massimi esperti di lupi a livello internazionale. Dopo mesi di appostamenti sotto la sua supervisione, i ricercatori sono riusciti a mettere un radiocollare a due esemplari e a seguire via radio le loro tracce e quelle del loro branco. Una dimostrazione della buona qualità della ricerca italiana, che rivela comportamenti sconosciuti del lupo e racconta la sua straordinaria importanza ecologica. Il lupo vive nel bosco, si nutre soprattutto di fauna selvatica e il suo danno alla pastorizia è limitato. Ma il titolo del documentario parla di “Mistero” poiché comunque ancora non si è svelato tutto del suo comportamento. Un documentario educativo che lancia a quanti lo vogliono raccogliere, un messaggio di ricerca e di speranza che ci deve vedere maggiormente impegnati per garantire la futura convivenza tra uomini e lupi. SCANNO NATURA DOC 18 O UOMO" IL MISTERO DEL LUPO Regia: Fabio Toncelli Il Mistero del lupo racconta di un esperienza di studio e conservazione del re della fauna del Parco del Pollino. Il lupo, l’ultimo grande predatore europeo, sopravvive da migliaia di anni nel meraviglioso Parco Nazionale del Pollino, in Italia, avvolto da un alone di fascino e mistero. Finora poco si sapeva delle sue abitudini e del delicato rapporto con l’uomo e le sue mandrie. Per la prima volta un gruppo di ricerca è riuscito a seguire due lupi, Francesco e Rebecca. La loro storia può fornire dati vitali per gestire l’espansione del lupo in Europa. 48 minuti di immagini stupende , di azione ed emo zione. Ci sono immagini decisamen te esclusive, si pensi al par to della lupa che dà alla luc e due cuccioli. Un lavoro che permette di conoscere meglio questi animali e i lor o comportamenti. Filmografia (dal 2000) di Fabio Toncelli: 2010 "doc Liberate il Duce!: regia, soggetto, sceneggiatura-2009"doc La Battaglia di Cassino: regia, soggetto, sceneggiatura-2008 "doc Ortona 1943 - Un Natale di Sangue: regia, soggetto, sceneggiatura-2006 "doc Il Naufragio dell'Andrea Doria: regia, soggetto, sceneggiatura-2004 "doc Flying over Everest: regia, soggetto, sceneggiatura-2003"doc Il Mistero del Lupo: regia, soggetto, sceneggiatura-2002"doc Sfida nella Foresta: regia, soggetto, sceneggiatura. Fabio Toncelli comincia come sceneggiatore scrivendo insieme a Sergio Leone l’ultima sceneggiatura del grande maestro, Un posto che solo Mary conosce, non ancora realizzata. Prosegue poi con un’intensa attività di autore e regista di documentari per le più importanti televisioni nel mondo. I suoi documentari selezionati dai più importanti festival internazionali del documentario hanno vinto numerosi premi, fra cui: La Coupe Icarò in Francia, Il Festival del documentario a Mosca, Il F estival dell’Avventura a Digione e a Mon treal, Il Mountain Film Festival a Telluride in Colorado, Il Festival della Lessinia a Verona, Il Festival di Chamois, il Wildlife Festival in Nuova Zelanda, il prestigioso Stambecco D’Oro a Cogne. Nonostante la giovane età, nel 2003 il Festival Internazionale del Cinema di natura e ambiente di Viterbo, il più antico d’Italia, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica, gli ha conferito la Targa d’Oro alla carriera. Ha anche firmato varie serie di docu- drama per R ai Tre (Davvero, Compagni di banco, Il dilemma: storie di famiglie allargate), contemporaneamente al lavoro di autore televisivo (Domenica In, Alle Falde del Kilimangiaro, Cominciamo Bene, Dove osano le Quaglie). Per Radio Rai ha scritto e condotto nel 2004 Radio – Doc, i documentari alla radio (Radio Tre-Mondo). 48' colore 2006 19 SCANNO NATURA DOC "EFFETTO il richiamo della foresta La natura selvaggia e incontaminata mantiene un fascino per gr an parte di noi, forse per un richiamo in teriore mai sopito e durevole del nostro dna. Nessuno, più di Jack London, sa aprire orizzonti, con il suo stile asciutto, da cronista dell’avventura, capace di indagare attraverso un particolare, i rapporti profondi tra uomo e natura, uomo e animale, uomo e uomo. Ed è sempre un legame atavico a far risplendere la sua prosa ardita: lo stesso che costringe Buck, il cane scaraventato dal tranquillo salotto di un giudice californiano ai ghiacci dell’Alaska, a compiere a ritroso il cammino dell’evoluzione per riunirsi ai “fratelli selvaggi”. Dopo numerose trasposizioni cinematografiche (la prima è del 1935), il regista Richard Gabai riprende un racconto cult per i ragazzi aggiungendo la cifra della tecnologia 3D e di una personale lettura del famoso classico. Ryann è una bambina di 9 anni affidata temporaneamente alle cure del nonno che viv e in un pic colo villaggio del Montana. Comprensibile, però, che la vita del posto, sempre uguale a se stessa, sia difficile da accettare per la bambina, abituaua a passare il tempo tra frenetiche compagne di scuola sempre all'ultima moda, vestiti e cellulare. A far leva sulla ragazzina, aiutandola poco a poco a comprendere il fascino del luogo, a sentire il richiamo della foresta del titolo, è l'arrivo nella sua vita di un cane selvatico. Intanto il cane, molto vicino ad un lupo, inizia a dimostrare la sua indole, rendendo impossibile il desiderio della piccola Ryann di riportarlo in città con sé al termine del suo soggiorno dal nonno. È proprio quest'ultimo uno dei messaggi de I l richiamo della foresta 3D, quello di dover accettare la realtà delle cose, che a volte ci fa comprendere che quello che vogliamo non è possibile ottenere. Il tema principale, però, che si dipana per tutta la durata del film, è quello, ovviamente, della riscoperta della natura. Il richiamo della foresta è presente ovunque attorno a noi. Ce ne accorgiamo osservando l'ambiente naturale, quello selvaggio, o meglio r eale, che ci mostr a l’attaccamento di ogni forma di vita al suo ambien te, la fuga da ciò che è ritenuto estraneo ad esso; e la nostr a stessa civiltà, dove le foreste sono sostituite da palazzi di cemento, i sentieri da strade asfaltate, l’aria pura da nubi di smog, da cui alcuni uomini sentono il bisogno di allontanarsi, magari solo il fine settimana, e gli animali non per dono occasione per affermare la propria ancestrale libertà, frenata da collari, gabbie e case. Il film, destinato prevalentemente al pubblico dei più piccoli, ha una trama lineare, senza colpi di scena, e non si discosta dal canone della storia edificante, dal "lieto fine" d'obbligo. Ma contiene tuttavia un insegnamento intelligente: quello di non sradicare un animale dal suo habitat per far felici se stessi, di rispettarlo lasciandolo nel proprio ambiente, di non violare equilibri preziosi. La sua realizzazione in 3D, inoltre, fa apprezzare l'impiego di questa rina ta tecnologia nella sua capacità di aiutar e il cinema a raccontare la realtà. SCANNO NATURA DOC 20 O UOMO" IL RICHIAMO DELLA FORESTA Regia: Richard Gabai Il Richiamo della foresta 3D, ultima trasposizione cinematografica del famoso classico per ragazzi, racconta la storia di Ryann, una capricciosa ragazzina metropolitana che per alcune settimane viene affidata dai genitori al nonno, Bill, che vive sulle montagne innevate in una piccola cittadina del Montana. Un giorno Ryann trova nel bosco un cane ferito, un husky incrociato con un lupo selvatico. Nonostante un pò di timore verso l’animale, il nonno, con l'aiuto del libro "Il Richiamo della foresta", di cui ogni sera legge qualche pagina alla nipote, cerca di farle comprendere la natura e l'istinto selvaggio della creatura incontrata. Ryann si affeziona presto al cane e, dopo averlo rimesso in sesto e averlo chiamato Buck, in onore del protagonista del libro di Jack London, pretende di portarlo con sé a casa a Boston. Ma un'altra persona rivendica il possesso del cane e così lo sceriffo decide che tra i due contendenti Buck andrà a chi vincerà l'annuale gara di slitte trainate da cani. Richard Gabai, regista, attore, sceneggiatore, produttore, è un protagonista del cinema americano per i giovanissimi degli ultimi anni. Autore e interprete di molte commedie demenziali degli anni ’90, firma la serie Virtual Girl (1997) e altre opere adolescenziali come Moto Kid-Un’estate a tutto gas (2004), American Black Beauty (2005), Pop Star (2005). Con il nuovo e libero adattamento de Il Richiamo della foresta, si fa conoscere al grande pubblico giovanile italiano. 87' colore 3D 2010 21 SCANNO NATURA DOC SCANNO NATURA DOC 22 ILE LADOCUMENTARIO NATURA IN ABRUZZO Italia Gualtieri Nella regione “cuore verde” d’Europa il cinema documentario racconta la natura. La montagna totale e tangibile, la vita e il lavoro, per un tempo millenario scanditi dai quattro elementi e dalle quattro stagioni, hanno ma terializzato l’Abruzzo, nell’immaginario e nella cinepr esa, come la t erra dei luoghi in tatti, degli habitat più veri e più rari. Da godere, da osservare, da preservare. Questo il segno di molta produzione, di tanti piccoli grandi gioielli che costellano il panorama storico delle opere cinetelevisive a tema regionale: dalle pionieristiche esperienze di cine e video produzioni indipendenti alla feconda, seppure breve stagione, negli anni ’70, della Struttura Programmi della Rai. Un pezzo importante dell’esperienza ideativa e produttiva abruzzese, che ha certo nutrito lo “sguardo” delle successive generazioni di film-makers che dedicheranno all’Abruzzo il loro impegno di autori. Negli anni ’90 un evento storico è destinato ad aumentare il fascino e le fila del documentarismo naturalistico, dentro e fuori i confini della regione dell’Appennino più alto. Due nuovi par chi nazionali, un par co regionale e alcune decine tr a riserve naturali, parchi territoriali e altre aree protette (più del 30% del territorio regionale, il solo caso in Italia) sono l’incredibile traguardo raggiunto da una sfida in cui all’inizio avevano creduto in pochi e che da subito, proprio sul terreno delle immagini e delle emozioni, era apparsa tutta da c ogliere. Quelle montagne meravigliose, sempre più abbandonate ad un destino di sopr avvivenza o emigrazione, celavano tesori sconosciuti che pot evano capovolgere un destino segna to: ambienti incontaminati, straordinarie biodiversità, paesaggi d’incanto. Era necessario svelarli, farli conoscere, vivere, studiarli. Il nuovo volto e il nuovo mood dell’Abruzzo catturano il drappello sempre più numeroso di operatori e documentaristi che a loro volta, grazie alle opportunità offerte sia dalla disponibilità di nuove tecnologie di ripresa che dal costituirsi di nuovi circuiti di diffusione, contribuiscono a rinnovare, in una sorta di circuito virtuoso, stereotipi iconici e culturali e a ridelineare “la terra del Vate e dei pastori” nell’immaginario nazionale. Dove vive il documentario naturalistico in Abruzzo? Dove incontra il suo pubblico? Alla vivacità del versante creativo non corrisponde un’adeguata struttura di diffusione del prodotto, che il più delle volte non raggiunge gli appassionati del genere. Costi elevati dei sistemi distributivi ufficiali, produzioni spesso abbinate ad iniziative editoriali o a committenze istituzionali, non ne favoriscono l’ampia fruizione. Le rassegne di documentari e i Festival del settore costituiscono ancora le più importanti occasioni di visibilità, insieme a quelle offerte dall’emittenza televisiva locale più attenta. In questo ambito crescono nella regione coraggiose iniziative di qualità che svolgono un’insostituibile ruolo di promozione culturale ed economica nei confronti di un settore della produzione filmica che necessita di politiche pubbliche altrettanto consapevoli. Attualmente la scena abruzzese del documentarismo a tema naturalistico e ambientale mostra una nuova attenzione verso la domanda del pubblico, sia da parte dell’autore, che si mostra capace di creare le trame e ritmi narrativi richiesti da un gusto non più modellato sui canoni tradizionali del film sulla natura; sia da parte dei soggetti della produzione, più sensibili e disponibili a scelte ed investimenti di qualità. Amministrazioni dei Parchi e delle aree tutelate, insieme ad altre istituzioni pubbliche, sono tra i principali produttori di queste opere, che esibiscono la loro naturale correlazione alla committenza. 23 SCANNO NATURA DOC "EFFETTO EFFETTOO SAGITTARIO GIOIELLO VERDE D’ABRUZZO Regia: Emanuele Coppola Il documentario è un r eportage attento e consapevole dei molteplici aspetti storici e naturalistici delle Gole del Sagittario e dell’omonima Riserva Regionale e O asi WWF. Un réportage che è una descrizione della vita della R iserva dall’interno, nell’alternarsi del giorno e della nott e, nelle diverse stagioni dell’anno e nella quotidianità dello sv olgimento dei suoi progetti. Spettacolari riprese aeree, commentate da una voce narrante coinvolgente, corredano un’attenta e sapiente carrellata di immagini della natura di incomparabile bellezza delle Gole del Sagittario, che rappresentano una delle aree naturalistiche più rilevanti d’Europa per i diversi habitat naturali e le tante specie protette e tutelate presenti. Nel documentario orso, lupo, picchio muraiolo, gracchio corallino e tan te altre specie prioritarie e pr otette anche dalla C omunità Europea sono i v eri protagonisti. La macchina da presa si ferma a documen tare la loro vita, le lor o abitudini, giorno dopo giorno, creando la suggestione di un' immersione diretta nella natura. Non vengono tralasciati gli aspetti an tropologici legati al t erritorio del Sagittario e la c ommistione tra la pr esenza dell’uomo e quella della natura; emergono, descritti con un occhio particolarmente attento, la storia, i luoghi di culto e le bellezze architettoniche presenti nel borgo di Anversa degli Abruzzi. Il documen tario si inoltra nella trattazione delle tematiche più difficili legate ai conflitti inerenti la gestione del t erritorio e racconta le soluzioni che localmen te sono state individuate. Emanuele Coppola (Roma, 1959), ric ercatore scientifico, fotografo naturalista, è tr a i fonda tori dell'Agenzia italiana di fotografia naturalista Panda Photo. Documentarista dal 1984, ha r ealizzato numerosissimi lavori e serie t elevisive trasmessi dalle più impor tanti reti nazionali. Molti suoi documen tari sono stati distribuiti in abbinamento editoriale da Airone, Oasis e dalla De Agostini. 30' colore 2010 SCANNO NATURA DOC 24 O UOMO" UOMO LA BIODIVERSITÀ DEL PARCO DEL GRAN SASSO MONTI DELLA LAGA Regia: Fernando Di Fabrizio La natura è uno dei soggetti privilegiati del documentario. Nelle regioni più industrializzate del mondo poche persone hanno la for tuna di abitare in ambienti a contatto con la natura, vivendo accanto a piante ed animali selvatici. In tutto ciò il cinema documen tario naturalistico ha assun to il c ompito di far c onoscere i tan ti aspetti della na tura relazionandosi in maniera diversa con essa, visto che l'odierno sfruttamento senza freni della Terra da parte dell’uomo rischia di provocare danni irreparabili. Un esempio è il documentario di Fernando Di Fabrizio sulla biodiversità. La terra è popolata da numerosi esseri viventi, animali e v egetali, che a v olte non conosciamo e div enta, pertanto, sempre più urgente e importante occuparsi della conservazione di specie e ambienti che rischiano di sparire per sempre a causa dell'incuria e dell’indifferenza umana, ancora prima di essere scoperti. Affrontare l’argomento attraverso l’occhio della t elecamera offre un’opportunità unica per r apportarci con i div ersi ambienti naturali in cui la vita è presente e la cui scomparsa comporterebbe il rischio di estinzione delle specie che vi abitano - compresi noi umani. Al contempo ci fa pensare e riflettere che non si può più rimanere indifferenti davanti ai torti inflitti al pianeta fino ad oggi. L’immagine della natura che una società si costruisce andrà a far parte del suo patrimonio culturale. Fernando Di Fabrizio direttore della Riserva naturale regionale Lago di Penne e della rivista De Rerum Natura, pubblicista, autore di libri naturalistici tra cui Aree protette d'Abruzzo, Karakorum. Esperto in ambiente e fauna aviaria dell'area appenninica. 34' colore 2010 25 SCANNO NATURA DOC SCANNO NATURA DOC 26 CIÒ CHE L’OCCHIO HA VISTO IL CUORE NON DIMENTICA (massima congolese) “2000 ore di volo, 153 Stati visitati: questi sono i numeri di un cinereporter, questa è la vita di Claudio Speranza. Dalla tragedia jugoslava alle Twin Towers di New York, dai troppi drammi dell'Africa alle esplorazioni antartiche, fino ai numerosi reportage sull'ambiente, le immagini raccontano la storia di un mondo in cui dolore e pietà, atroci crudeltà e indicibili bellezze convivono e interrogano il cuore e la ragione di chi ogni giorno le osserva dietro un obiettivo”. Dietro l'obiettivo un uomo, un libro che presenta al grande pubblico le paure e i dubbi, i pericoli e le gioie di un giornalismo di frontiera che diventa testimonianza di amore per l'umanità e di rispetto della verità. In un suggestivo racconto per immagini scorre davanti agli occhi del lettore l'ennesima, appassionata "ripresa" di Claudio Speranza. Con uno sguardo curioso ed emozionato l'autore dà voce ai protagonisti, potenti od oscuri della nostra storia, "perché nessuno di noi dimentichi". Claudio Speranza è stato tra i cinereporter giornalisti inviati speciali più attenti e coraggiosi del TG1 Rai, che hanno fatto la storia dell'informazione visiva in Italia: negli ultimi quar ant'anni ha documentato in prima linea quan to accadeva nel mondo. Nel giornalismo d'inchiesta ha collaborato con Enzo Biagi, Jas Gawronski, Enrico Mentana, Gianni Minà, Ennio Remondino, Sergio Telmon, Demetrio Volcic e Sergio Zavoli. Membro dei Reporters sans frontières, ha ricevuto numerosi riconoscimenti giornalistici tra cui: il Cronista dell'anno, il Fotogramma d'Oro International, il Prima Pagina, il Baia Chia, l'Ilaria Alpi-Hrovatin e il Premio Speciale Josepin. Collabora con la Scuola Superiore di Giornalismo della LUISS di Roma e con la Cattedra di Teorie e Tecniche dei nuovi media e del linguaggio radiotelevisivo dell'Università per Stranieri di Perugia. Come documentarista il suo lavoro è rivolto in particolare alle problematiche ambientali e sociali. Vogliamo ricordare il documentario simbolo della sua attività, Un mare di morte, che nel 1999 descrisse l’essiccamento del lago di Ar al.Collocato tra Uzbekistan e Kazakistan, er a da tutti chiama to mare per la sua gr andezza: ben 68.000 Km2.(Un mare di morte, 1999 - 38' testo e supervisione del montaggio di Duilio Giammaria - fotografia ed immagini di Claudio Speranza). Molti laghi presentano, a causa di una miscela di fenomeni naturali ed antropici, la tendenza a ridursi (Ciad, Urmia) o addirittura a sparire completamente. In questo ambito, il lago salato di Aral rappresenta un caso unico sia per le dimensioni dell’evento che per il fa tto di essere stato deliberatamente “sacrificato”. All’inizio degli anni 60 infatti le acque dei due grandi fiumi che lo alimentavano, il Syr Dar’ja e l’Amu Dar’ja, sono state deviate con l’obiettivo di irrigare immense piantagioni di cotone. Il rapido processo di essicazione ha portato con sé un numero impressionante di problemi ambientali. In primo luogo, la salinità accresciuta dell'acqua non ha più permesso la pesca, che r appresentava la maggior risorsa economica delle popolazioni residenti sulla riva del lago. Delle 24 specie ittiche, ne sono rimaste solo 4. Non è solo quest o, però, il disastr o. La piccola isola di Vozrozhdeniye (“rinascita”), che si tr ovava al cent ro del lago, aveva ospitato laboratori sovietici per lo sviluppo di armi chimiche e batteriologiche e venne abbandonata per ordine del Cremlino nel 1992, ma vi rimasero contenitori ripieni di micidiali sostanze. L’isola sprofondò in un misterioso oblio, circondata e protetta dalle acque del lago. A causa del processo di essicazione, l’isola si è collegata con la terra ferma. Non è ancora ben chiaro il livello di contaminazione del terreno dell’ex-isola ma è c erto che siamo di fr onte ad una bomba ad orologeria ambientale con potenziale distruttivo incalcolabile. 27 SCANNODOCNATURA DENTRO IL DOCUMENTARIO SCANNO NATURA DOC 28 FESTIVAL DEL DOCUMENTARIO NATURALISTICO ITALIANO SCANNO NATURA DOC EFFETTO UOMO 2ª EDIZIONE CATALOGO 29 SCANNO NATURA DOC Presidente GIOIA LONGO Cristina Fabiani Flavia Mandrelli Maria Pietropaoli Sonina Ricci PREMIO “LIBERO BIZZARRI” 17ª edizione / Sezione CollinaMontagnAmbiente alle Scuole di ogni ordine e grado, Università, Agenzie di formazione SEGNALAZIONE SPECIALE UNICEF “ADOTTA IL DIRITTO ALL’AMBIENTE: SALVIAMO IL NOSTRO FUTURO!!!” al documentario partecipante al concorso Media Educazione che meglio ha interpretato la promozione dei diritti umani attraverso l’educazione ambientale. Al lavoro che riceve la segnalazione Unicef è assegnato dalla Fondazione Libero Bizzarri un premio in denaro di € 500,00. GIURIE E PREMI SEZIONE COLLINAMONTAGNAMBIENTE SEZIONE Scanno Natura Doc /effetto uomo I DOCUMENTARI AMATORIALI Presidente ITALIA GUALTIERI Francesco del Fattore Giovanni Di Cesare Rino Di Pietro Angela Giovannelli Francesco Rotolo PREMIO AQUILOTTO D’ARGENTO per l’originalità dei contenuti PREMIO Scanno Natura Doc /effetto uomo per l’interpretazione dell’ ambiente come ricchezza produttrice di sviluppo ed economia. PREMIO SPECIALE “FONDAZIONE BIZZARRI” per la padronanza nell’uso degli strumenti tecnici impiegati attribuito dalla Fondazione "Libero Bizzarri" SEZIONE Scanno Natura Doc /effetto uomo CONCORSO Presidente CLAUDIO SPERANZA PREMIO SPECIALE “Libero Bizzarri” al documentario che meglio rappresenta il tema L’uomo, La Natura e i Limiti della Ragione /le comunità di montagna attribuito dalla Fondazione "Libero Bizzarri" PREMIO 2010 “Scanno Natura Doc/effetto uomo” Il PREMIO 2010 “Scanno Natura Doc /effetto uomo” è assegnato da una Giuria popolare costituita da un “gruppo di valutazione diffuso” composto da giurie popolari nella Valle del Sagittario, nell’Alto Sangro e nella Valle Peligna (Scanno, Frattura, Villalago, Anversa degli Abruzzi, Villetta Barrea, Sulmona). PREMIO ALLA CARRIERA “AQUILA D’ARGENTO” a Claudio Speranza “Per una vita dedicata alla conoscenza e alla comunicazione” SCANNO NATURA DOC 30 EDITORIALE Maria Pia Silla Scanno Natura Doc effetto uomo Festival del documentario naturalistico italiano Il Festival del documentario naturalistico italiano Scanno Natura Doc/effetto uomo vuole essere Festival nel senso di Festa, luogo ove vedere i migliori documentari e film dell'anno a tematica ambientale, concorrere con le proprie opere; assistere a dibattiti e a momenti di riflessione che proseguano nel territorio e nelle scuole. I più interessanti temi della nostra realtà naturalistico-ambientale e sociale sono al centro della 2ª edizione del Festival affrontati e discussi attraverso le sezioni: CONCORSO “ScannoNaturaDoc/effetto uomo”. Selezione di documentari che rappresentano sistemi in cui si materializza l’incontro tra l’uomo e la natura e che descrivono uno sviluppo economico compatibile integrato, vitale pur rimanendo ai margini della società industriale. CONCORSO “I doc amatoriali”. Sezione di produzioni non professionali che scandagliano l’effetto uomo nella multiforme realtà dell’ambiente naturale. CONCORSO “CollinaMontagnAmbiente”. Sezione del C oncorso MediaEducazione, organizzato dalla F ondazione Libero Bizzarri per pr omuovere l’uso dei linguaggi multimediali nella scuola, che sele ziona tutte le oper e e i la vori didattici capaci di interpretare la tutela dell’ambiente come “ricchezza” in grado di produrre sviluppo ed economia. Le immagini viv e, non videodegradabili delle oper e in c oncorso, si in trecciano con quelle della se zione “L’uomo, l’ambiente, i luoghi”, dedicata alle opere fuori concorso, che ancorché di recente produzione, sono già entrate nella storia della cinematografia, grazie ad una regia capace di fondere alla perfezione stile e contenuto, quali: La nacion Mapuche di Fausta Quattrini (2007), Il v olo di Wim Wenders ( 2010) - primo film italiano in 3D , Il vento fa il suo gir o di Giorgio Diritti (2005), Il R ichiamo della foresta di Richard Gabai (USA 2009), C raj-Domani di Davide Marengo (2005). Siamo soddisfatti della selezione che si è potuta operare, conferma che il cinema documentario italiano è interessante dal punto di vista creativo e stilistico. Finalmente anche in Italia si ricomincia a fare documentari con l'idea di fare cinema e dunque di ragionare in modo assai consapevole sulla forma e sul linguaggio. Questo consentirà un lavoro sullo stile che il cinema di finzione ha dovuto abbandonare per conformarsi a certe esigenze più legate ad aspetti produttivi e distributivi, piuttosto che creativi. 31 SCANNO NATURA DOC EDITORIALE Fabrizio Pesiri LUCIDI SGUARDI DIFFERENTI Il cinema d’impronta naturalistica opera in spazi amplissimi che non si muovono soltanto tra il film di denuncia scientifica alla Al Gore, o tra quelli con riprese minuziose della vita degli animali della BBC. C’è dell’altro. Non esiste solo una natura protetta, vigilata, controllata, osservata con ammirazione e con sorpresa. Esiste un “intorno” nel quale si muove l'uomo, magistralmente descritto nel film “cult”“Qoyaanisqatsi” (1982) che è, nonostante i quasi trent’anni di vita: anzi, forse oggi più che mai, una sferzata alle coscienze che viene dal fondo dei polverosi pueblos degli Hopi, ma che probabilmente tenta invano di raggiungere, ancora una volta, le nostre case di plastica colorata. Ne rimarranno fuori anche le profezie Hopi che accompagnano dolenti le immagini: “Se deprediamo il terreno di elementi preziosi, invitiamo il disastro”. Quel missile che nei primi fot ogrammi sale trionfante nel cielo, negli ultimi esplode, riempiendo l’aria di fumi e fuochi infernali, e in quei r ottami fiammeggianti che a lungo, estenuantemente, scendono verso terra non possiamo fare a meno di vedere l’arroganza infranta di Lucifero, che paga con la distruzione il suo folle desiderio di farsi pari agli dei. Su questo Scanno Natura Doc vuole indagare e lo fa con opere che non basta definire solo documentari. Sono lavori che come pochi sanno dove guardare e cosa raccontare. Il tema della memoria, delle radici culturali, del sapore della vita (Craj); il diritto ancestrale alla terra (La naciòn Mapuce); “qualche cosa che ci indichi il cammino che ci porterà a vedere gli immigrati non più un problema, ma come una soluzione” (Il volo),.senza contatto, scambio di valori e di accoglienza non può esserci sviluppo umano e qualità dell’esistere (Il vento fa il suo giro). In tutto questo c’è magica vitalità, profonda metafora e riflessione filosofica. “Il vento fa il suo giro” parla di spiriti liberi, di persone che hanno deciso di viv ere seguendo i tempi della natura e dei propri desideri. Una libertà a cui il paese che li“ospita” non è abituato, una libertà che mette in crisi, che pone domande. Non eventi astratti, non enunciazioni di principio, ma piccole storie umane che ci riporta meravigliosamente all’essenza delle cose e del cinema. Craj è soprattutto un’esperienza collettiva catturata dalle cineprese e trasformata in film. Il film mescola il genere musicale, quello della“favola”, quello del documentario e quello tradizionale. E’un film più da“vivere” che da raccontare perché è profondamente emotivo, come la musica che ci fa ascoltare. Un film che, prendendo spunto dal titolo “CRAJ”, che in dialetto del sud significa ‘domani’, vuole imprimersi nella memoria, vuole salvaguardarla e farla restare nel Domani, come una preziosa necessità. Ne La naciòn Mapuce la realtà scivola davanti alla macchina da presa come fosse inconsapevole di essere ripresa: sembra che non sia Fausta Quattrini a mostrarci le tradizioni ed i problemi attuali di quel popolo, ma che i Mapuche stessi si stiano raccontando con la loro quotidianità. Tutto grazie ad una regia, capace di fondere alla perfezione stile e contenuto, di non perdersi in un’eccessiva presentazione dello splendore dei paesaggi vissuti. Esperienze di speranza e solidarietà hanno entusiasmato Wim Wenders in un momento in cui è par ticolarmente difficile parlare di accoglienza e integrazione. Così Wenders ha dato spazio alla voce di veri rifugiati, sono divenuti attori, protagonisti de IL VOLO, in un paese Riace della costa calabrese ormai spopolato, dove è difficile anche organizzare una partita di pallone perché non ci sono altri bambini. Saranno proprio il bambino e il sindac o a dare alla vicenda una svolta decisiva e positiva, a far divenire l’immigrazione una risorsa. S canno Natura Doc vuole proporre un cinema per chi ha la pazienza del cuor e, l’acutezza dell’occhio e l’attenzione dell’orecchio. Vuole proporre visioni per coloro che ogni tanto avvertono il disagio della vita che fugge senza lasciarci il tempo di guardarla in faccia. È un cinema che guar da la realtà senza compiacimento estetizzante né fretta alienante, che intende comunicare affidandosi al potere di evocazione e di astrazione delle immagini e del suono. È un cinema che scorre lento senza vortici né cascate e ha per tema il fluire delle cose e il corso del tempo, entrambi senza fine. SCANNO NATURA DOC 32 I DOC IN CONCORSO 33 SCANNO NATURA DOC MARTHA MEMORIE DI UNA STREGA REGIA: GIOVANNI CALAMARI Anno di produzione: 2007 Durata: 50' Produzione: Minnie Ferrara & Associati Formato di ripresa: Mini DV Sinossi: Dura e imponente come le Dolomiti. Dolce e fragile come i sentieri che tagliano l’altipiano dello Sciliar. Mar tha è lo spec chio di una mon tagna antica fatta di tr adizioni, di fiabe, di erbe profumate, di fatica e di solitudine. Nasce a Bolzano e cresce a Castelrotto, un delizioso e ordinato borgo altoatesino. Troppo ordinato, però. Martha capisce in fretta di essere fuori posto, di non riuscire a seguire la strada tracciata per lei dagli altri. Inizia così una lunga e faticosa ricerca d’identità. Affronta se stessa, il paese, la famiglia con passo deciso, lo stesso delle interminabili camminate in montagna. Sulle sue spalle, insieme al peso dello zaino, porta quello delle sofferenze di tutte le donne che, prima di lei, hanno provato a sgretolare quella gabbia fatta di sassi di prati e di vasi alle finestre. Martha disegna. Disegna sull’erba, sotto il sole, per fermare il senso del proprio affanno. Traccia scudi colorati per proteggersi. Balla intorno al fuoco e racconta di storie di fate e di nani. Si spoglia di tutto: vestiti e paure. In paese la chiamano “la malattia di Martha”. La giovane donna che voleva i pantaloni alla fine troverà la magia. “Sono una strega”. E poco importa se qualcuno non ci crede. SCANNO NATURA DOC 34 50' colore 2007 UN METRO SOTTO I PESCI REGIA: ALESSANRO ROSSI - MICHELE MELLARA Anno di produzione: 2006 Durata: 58’ Produzione: Mammut Film Formato di ripresa: DV Cam, 8mm e 35mm Sinossi: “Un metro sotto i pesci” è il diario poetico di un viaggio esotico attraverso una terra indimenticabile: il Delta del Po. Il viaggiatore scopre un angolo di Italia sc onosciuto dove gli uomini viv ono sotto al liv ello del mare. E’ anche un viaggio della memoria: Florestano Vancini girò, cinquant’anni fa, diversi documentari sul Delta del Po. Queste immagini riaffiorano nel documentario. Pescatori, un affascinante poeta e altri insoliti personaggi c ompongono il coro di protagonisti di questo viaggio che il misterioso viaggiatore incontra prima di evaporare nella struggente bellezza della natura. 58' colore 2006 35 SCANNO NATURA DOC CHEYENNE TRENT'ANNI REGIA: MICHELE TRENTINI Anno di produzione: 2008 Durata: 40' Fotografia: Michele Trentini Montaggio: Michele Trentini Autoregia: Cheyenne Daprà Assistente regia/montaggio: Marco Romano Suono in presa diretta: Marco Romano, Michele Trentini Produzione: Trotzdem Lingua: italiano Sinossi: Nata in Baviera, Cheyenne ha frequentato una scuola per pastori e ha lavorato come transumante nella Foresta Nera e in Svizzera. Dal 2001 vive in Val di Rabbi dove pascola il suo gregge “per la cur a ed il man tenimento del paesaggio ”, grazie ad una c onvenzione con il C omune. La costruzione dei recinti, la cura delle malattie delle pecore, le transumanze nella valle, il pascolo in solitudine e l'incontro con gruppi di turisti scandiscono l'estate di Cheyenne. La natura e la libertà. Il lavoro e le scelte. Gli sguardi e i silenzi, nelle immagini e nei racconti di una giovane pastora. Il racconto del la voro e di uno stile di vita, a ttraverso l’osservazione; il r acconto di un mondo interiore attraverso l’ascolto e il primo piano. Cheyenne, “nel nome della natura”. SCANNO NATURA DOC 36 40' colore 2008 MARGHÈ MARGHIER REGIA: SANDRO GASTINELLI Anno di produzione: 2005 Durata: 52' Soggetto: Osvaldo Bellino, Paolo Viano Sceneggiatura: Marzia Pellegrino, Sandro Gastinelli Fotografia: Sandro Gastinelli, Ivo Marabotto Musiche di repertorio: Sebastien Guerreau, Helen Williams, Tom Baker Montaggio: Marzia Pellegrino, Sandro Gastinelli Produzione: Studiouno Produzioni Televisive Sottotitolo: Viaggio tra i margari del Sud. Sinossi: Tra le rigogliose cascine di pianur a e le magr e baite delle montagne piemontesi c'è un popolo di margari che "quelli della città non sanno neanche che esiste". D'inverno, nelle stalle della bassa li chiamano "mar ghè", d'estate, sotto le st elle dell' alpeggio diventano "marghier". Nomadi cow boy delle Alpi, in simbiosi con le inseparabili mandrie di vacche bianche piemontesi, loro vita e lavoro, tra ritualità quotidiane qui svelate per la prima volta senza filtri.Traslochi, campanacci, contrattazioni, feste e formaggi. Le fasi concitate della monticazione notturna e la nascita del vit ellino. Le ansie e le sper anze di giovani e anziani. Volti e storie vere di un viaggio che c onduce alla natura, all' amore per gli animali e alla liber tà dagli schemi e dalle omologazioni del tempo, tra interrogativi e risposte. 52' colore 2005 37 SCANNO NATURA DOC IL SOGNO DI M. REGIA: GAIA RUSSO FRATTASI Anno di produzione: 2009 Durata: 53' Produzione: Moby Film, Ecomuseo dell'Alta Valle Maira Formato di ripresa: DV Cam Camera: Panasonic 100 Sistema di montaggio: Final Cut Pro su Mac Sinossi: Come vivono oggi le donne di montagna? Cinque storie, una vita: quella di M., tr a poco non più bambina... Ambientazione: Alta Valle Maira (Piemonte) SCANNO NATURA DOC 38 53' colore 2009 LIBELLULE REGIA: ADONELLA MARENA Anno di produzione: 2009 Durata: 18’45’’ Produzione: Legambiente Piemonte Valle d'Aosta, Valle d'Aosta O.n.l.u.s.; in c ollaborazione con Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola, Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo) Formato di ripresa: HD Camera: Panasonic Sinossi: Le libellule sono gli abitatori delle zone umide, gli insetti volanti più agili, possenti e antichi, che volavano maestosi su tutto il pianeta già alle origini del mondo animale. Oggi si stanno estinguendo: perché? Un breve racconto sulla vita e l’habitat di queste affascinanti creature, sulla loro forza, bellezza e mistero, sui loro speciali amori, sulle faticose e inquietanti metamorfosi. Rischiano di soccombere in breve tempo per l’intervento avventato della specie umana sulla natura, dopo aver resistito agli sconvolgimenti millenari della terra. Ambientazione: Parco Naturale dei 5 Laghi (Piemonte) 19' colore 2009 39 SCANNO NATURA DOC PICU PICU PICURARO REGIA: MICOL COSSALI Anno di produzione: 2008 Durata: 12’ Soggetto: Claudia Marchesoni Fotografia: Micol Cossali Montaggio: Micol Cossali Musica originale: Fattoria del Vento Coordinamento progetto: Davide Torri Organizzazione: Antonio Greco Produzione: Associazione Gente di Montagna Sinossi: Ignazio Ciccarello è un pastore siciliano, proprietario di un grosso gregge di pecore. Come molti dei suoi conterranei, da ragazzo emigrò al Nord, senza però trovare un lavoro che lo soddisfacesse e sentendosi prigioniero di un mondo che non sentiva suo. Così Ignazio ha deciso di t ornare, di esser e un past ore come lo er ano stati suo padr e e suo nonno . Quello del pastore è un lavoro duro, un lavoro di gambe e braccia senza giorni di riposo. Ma qui Ignazio trova la sua libertà. Questo piccolo documentario è il ritratto di un uomo e del suo mondo fa tto di vento, sole, pioggia e sudore. A prima vista Ignazio sembra appartenere a una dimensione lontana del passato, che invece si rivela attuale e concreta nel lavoro quotidiano con le pecore, nella mungitura che viene fatta due volte al giorno a mano, nei suoni e nei fischi di richiamo degli animali. Ma c’ è qualcosa di mitico e senza tempo nello sguardo fiero di Ignazio, nella sua figura imponente che ritta al vento sembra governare gli elementi. Per usare una espressione di Ignazio, solo se diventi “bestia” puoi essere “pastore”. SCANNO NATURA DOC 40 12' colore 2008 MARTHA MEMORIE DI UNA STREGA UN METRO SOTTO I PESCI Giovanni Calamari (Milano, 03/04/1970) Diplomatosi nel 1996 alla Scuola Civica di Cinema e Tv, ha sviluppato la sua esperienza presso alcune case di produzione milanesi prima come assistente montatore poi come producer. Nel 2001 passa alla regia e realizza il suo primo documentario. Ha firmato la regia di docu-reportages di programmi scientifici e mini-fiction di attualità per conto di Mediaset. Nel 2005 ha vinto il premio "Autori da Scoprire” indetto dalla provincia di Bolzano per il soggetto del documentario “Martha, Memorie di una Strega” realizzato l’anno successivo. Il tema ricorrente dei suoi documentari è quello di raccontare l'umanità dei personaggi, per Giovanni le storie personali degli individui esprimono il valore della memoria collettiva. Michele Mellara (Bologna, 1967) Laureato al DAMS di Bologna e diplomato alla LIFS (London Film School). Dal 1991 al 1996 lavora principalmente in teatro contribuendo a dar vita al teatro della polvere. Lavora con Alessandro Rossi da circa 10 anni in uno stretto sodalizio artistico che li porta a scrivere e a dirigere insieme. Tra le regie teatrali più importanti: "1929" - spettacolo brechtiano liberamente ispirato a Santa Giovanna dei Macelli - "Stanze Concrete Upside Down Circus" e "Mosca Petuski 125 Km". Questi spettacoli vengono rappresentati a molti importanti Festival tra cui: Festival della letteratura di Mantova, Festival Internazionale di Sarajevo, Teatri 90 (Milano), Enzimi (Roma). Dopo l'esperienza londinese scrive e dirige "Fortezza Bastiani" che esce al cinema nel 2002. "Fortezza Bastiani" riceve vari riconoscimenti tra cui: Premio Solinas come miglior sceneggiatura, Premio Officinema come miglior esordio, Finalista al David di Donatello come miglior esordio. Negli ultimi anni si concentra soprattutto sulla regia di documentari, tra cui: "Domà - Case a San Pietroburgo" (2003) , "Paradiso terrestro - Gente del Cilento" (2005), "Un metro sotto i pesci" (2006), "Le vie dei farmaci" (2007). I suoi documentari sono stati venduti a canali televisivi di tutto il mondo, sono usciti in DVD in Italia e all’estero, hanno partecipato ad innumerevoli festival e ricevuto numerosi premi. Alessandro Rossi (Bologna, 10/08/1970) Si laurea al DAMS indirizzo Spettacolo con una tesi sul teatro di Claudio Morganti. Frequenta diversi corsi di teatro, tra i quali quelli del CIMES, Centro Interdisciplinare Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, che lo porterà a lavorare nello spettacolo Golem di A. Ferri rappresentato a Praga nel 1991. Nel 1993 fonda insieme a Michele Mellara e Moreno Mari l'associazione Teatro della Polvere all'interno della quale svolge attività di attore, regista e autore. E' anche attore in numerosi video e cortometraggi, tra i quali: Luna di Dario Zanasi, Il Cancello di Fabian Ribezzo, e The retreat di Michele Mellara. Contemporaneamente è impegnato nella vita culturale cittadina anche attraverso la collaborazione con due emittenti radiofoniche locali e con la rivista di cultura e spettacolo, Mongolfiera. Pubblica alcuni racconti e atti unici in antologie specializzate e diversi articoli sull'attore Claudio Morganti, già oggetto della sua tesi. Insieme a Mellara e a Francesca Guerra ha di recente curato la pubblicazione del libro Domà Case a San Pietroburgo in uscita insieme al dvd del documentario dal titolo omonimo per Gallo & Calzati Editori. PICU PICU PICURARU- Megliu Porcu e No Vuiaro Micol Cossali (Rovereto,1976) Dopo la laurea in filosofia ha scelto di dedicarsi al racconto per immagini. Ha studiato cinema con i registi Marco Bellocchio, Silvio Soldini, Daniele Gaglianone, Marco Pozzi e con l’artista filmaker Anna De Manincor. Ha collaborato a diverse produzioni cinematografiche e televisive, tra cui “Scemi di guerra” per la regia di Enrico Verra prodotto dalla Vivo Film. Il suo primo lungometraggio documentario come regista “Un grande sonno nero. Vita e morte di Guido Rossa alpinista e operaio” è stato presentato in concorso al Trento Film Festival 2007. Ha realizzato diversi corto e mediometraggi documentari video tra cui i recenti “Farmacisti di famiglia” (45’ - 2008) video documentario per la Fondazione Museo storico del Trentino e “Bocca, occhi orecchie. Viaggio nelle Alpi albanesi” (30’ - 2009) selezionato nella sezione Orizzonti del Trento Film Festival 2009. MARGHÈ MARGHÌER Sandro Gastinelli (Cuneo, 1968) Vive a Rosbella di Boves, 7 abitanti, 1000 metri s.l.m., sulle Alpi occidentali, nel sud Piemonte con la moglie Marzia Pellegrino e i due figli. Ne 1990, insieme alla moglie Marzia, fonda Studiouno Produzioni Televisive. Nel 1996 è autore di "Parla de Kyè", un video documentato sulla fienagione nelle Alpi occidentali, che l'anno successivo viene premiato al Filmfestival Internazionale Montagna Esplorazione Avventura Città di Trento e al Festival International du Film Alpin di Les Diablerets, in Svizzera. Del 2002 sono "Pastres de sambucanos", "Retournar", "Vall&Stura "e "Marlevar". Il 2003 è l'anno di "Piròt, en fiét d'en bot," che racconta la vita dei bambini, tra passato e presente, in Valle Maira, attraverso le parole del vecchio Piròt. Nel 2004 realizza il cortometraggio "Tuo per sempre" e i due reportage-inchiesta "Che soddisfazione" e "Porte aperte sul biologico". Del 2005 è "Marghè Marghìer, viaggio tra i margari del Sud Piemonte", uno dei più approfonditi documentari realizzati in Piemonte sul popolo nomade delle Alpi Occidentali. LIBELLULE Adonella Marena (Ozegna-TO, 17/03/1949) Ex insegnante, si occupa negli anni ’80 della diffusione del cinema delle donne nel Gruppo Comunicazione Visiva, poi dall’89 è autrice di corti e documentari ispirati direttamente alla realtà delle sue esperienze più significative, in particolare l’intercultura, la memoria, l’ecologia. Ha vinto premi e riconoscimenti. Ha collaborato con Rai3, ZDF Arte, La7, Planete, Videogruppo, Documè. Fa parte dell’associazione Villa5, per la promozione europea dell’arte femminile. IL SOGNO DI M. Gaia Russo Frattasi( Chivasso, TO-1979) Dopo 7 anni di recitazione teatrale, nel 2000 ha frequentato "IpotesiCinema" di Ermanno Olmi. Ha lavorato come aiuto regia, operatore, segretaria di edizione e microfonista per Ermanno Olmi ("Terra Madre", "Tickets") Vittorio De Seta ("Lettere dal Sahara") , Giorgio Diritti (Il vento fa il suo giro) e altri. Nel 2009 ha fondato la Moby Film, con cui produce i suoi progetti personali, in particolare documentari e corti. Lavora per grandi aziende e agenzie come regista, montatore e operatore free-lance. CHEYENNE, TRENT’ANNI Michele Trentini (Rovereto 21/03/1974) Si è laureato in sociologia presso l'Università di Dresda con una tesi di taglio antropologico sul comunitarismo ecologista nella Germania Est. Svolge attività di ricerca e di documentazione utilizzando i metodi dell’antropologia visuale ed è autore di documentari, tra i quali "Furriadroxus" (ISRE 2005), “Tre carnevali e ½” (MUCGT 2007, Premio Nigra - Antropologia Visiva 2007), “Il canto scaltro” (ISRE 2009, Premio Nigra - Antropologia Visiva 2009) e "Carnival King of Europe" (MUCGT 2009, Grand Prize for Academic Film, Kyoto University Academic Film Expo 2009). 41 SCANNO NATURA DOC I DOC AMATORIALI SCANNO NATURA DOC 42 La docu-fiction in tende arric chire l’immaginario che gener almente si ha del P arco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, generalmente focalizzato sul patrimonio naturalistico, con informazioni e suggestioni collegate ad aspetti culturali della storia antica del territorio. E nello stesso tempo intende riproporre ai giovani di oggi valori antichi, quasi fosse un genius loci a indicarli. NOZZE SANNITE-PERCORSI POETICI DEL GENIUS LOCI NELLA TERRA DEI SAFINI ANTONIO CIARLETTA Il documentario contiene una serie di immagini di c ervi, cinghiali e lupi ripr ese nei pressi della strada statale 479, nelle vicinanze di Scanno. Sono animali presenti in maniera consistente in Abruzzo. Il filmato osserva, in particolare, il comportamento del c ervo fin da pic colo, fino ad arriv are ai c ombattimenti fra esemplari di maschi adulti. Non mancano riprese singolari inerenti anche l’incontro con l’uomo e un curioso attraversamento stradale proprio vicino al segnale di pericolo di animali selvatici vaganti rappresentante la caratteristica figura del cervo. FLORA E FAUNA SELVATICA DELLA STATALE 479 70' colore 2008 Un’attrice è invitata a narrare i miti dei Sanniti in una radura tra gli splendidi boschi di Forca d’Acero. Non lontano, un gruppo di concertisti sta preparando l'esecuzione di una misteriosa opera tra le vestigia incantate del Tempio di Pietrabbondante... 32' colore 2009 SISTA BRAMINI 43 SCANNO NATURA DOC "Attraverso uno sguardo attento alla relazione tra cultura e colture, geomorfologia e antropologia, ma in una estetica pop, il documentario parla della bellezza delle pietre, della preziosità dell’acqua, delle spine che caratterizzano il territorio murgiano; degli animali che si sono perfettamente adattati all'ambiente reso ostile dall'uomo". MURGIA TRE EPISODI CLAUDIO POTESTIO Il documentario, ambientato nel t erritorio di S canno, sulle mon tagne e nell'ambit o del P arco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, oltre a rappresentare un territorio di particolare bellezza frequentato da una fauna tra le più rare d'Europa, mette in evidenza una particolarità unica nel suo genere, interessante sotto l' aspett o sociologico ed ec onomico: il singolar e rapporto fra l'Orso bruno Marsicano e gli abitanti di Scanno. Da sempre fra gli abitanti di questo piccolo centro e gli orsi si è instaur ato un rapporto di convivenza e complicità, tale da apparire alquanto singolare ai non addetti ai lavori e interessante per molti studiosi naturalisti. Il documentario mette in evidenza come tale realtà può rappresentare, nel concreto, non un problema ma una risorsa economica. VIVERE CON GLI ORSI ACCANTO SCANNO NATURA DOC 44 60' colore 2009 La “Murgia”, un parco nel cuore della Puglia, tra i più belli e dannati dell'area mediterranea. Uno straordinario road-movie che rivela con acume e ironia l’origine e l’attualità di una parte dell’Italia dimenticata e lasciata a se stessa, attraverso l’interazione fra l’impeccabile voce femminile (Anna Rispoli) e la stralunata presenza del personaggio maschile (Pino Malerba). 28' colore 2009 COSIMO TERLIZZI LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL CASTELLO ARIANNA COLLIARD Il Ladakh e l’Occidente, un gruppo di donne e tanti turisti. O meglio, tanti turisti e, in conseguenza, un gruppo di donne. La Women’s Alliance of Ladakh nasce nel 1991 per preservare la cultura e l’agricoltura del Ladakh, regione indiana par te dello stato di Jammu e Kashmir , al confine tra Pakistan, India e C ina. Un deserto d’alta quota, sui 4500 m in media, che dal ’74 ha aper to le porte al turismo occidentale. Un equilibrio precario con un ambiente difficile che le attività tradizionali della popolazione hanno permesso di mantenere nel corso dei secoli, e che oggi rischia di compromettersi a causa della modernità, delle abitudini e dei modelli che i visitatori contribuiscono a diffondere. THE LIGHT SIDE OF THE WEST 10' colore 2008 " Narrando la storia di un pulcino di gabbiano del Castell dell'Ovo di Napoli, volevo raccontare una storia che si ripete anno dopo anno... Uno sguardo positivo su cose che si possono ancora godere esplorando semplicemente la natura." 30' colore 2009 FABIOLA CATAPANO 45 SCANNO NATURA DOC La trebbiatura del grano è un grande evento nel mondo agricolo, rappresenta il giorno del raccolto, raccoglie ciò che si è seminato, rappresenta un giorno di festa, ma anche di fatica. Negli attori si avverte questa tensione liberatoria dopo mesi ad aspettare l'arrivo del grano. I GIORNI DEL GRANO SCANNO NATURA DOC 46 5' colore 2009 MARIO APOLLONIO 47 SCANNO NATURA DOC SCANNO NATURA DOC 48 MEDIA EDUCAZIONE 2010 - 7ª edizione Sezione del 17° Premio del documentario “Libero Bizzarri” Quello delle immagini è diventato tra le giovani generazioni il linguaggio più diffuso e condiviso per rappresentare, con i più diversi registri, la complessità della società attuale e dei saperi. Al tempo stesso nessun’altro linguaggio, forse, è capace di suscitare una così notevole pregnanza cognitiva ed un così grande coinvolgimento. Se la“classe” diventa un ambiente multimediale (non solo con i computer, ma negli stili di insegnamen to/apprendimento, nei ma teriali di studio, ecc.), può sin tonizzarsi con l’universo multimediale in cui vivono immersi ormai i nostri r agazzi. S e di fr onte alle difficoltà di apprendimento i docenti sapessero immaginare appigli, metafore, analogie, mediazioni c omunicative efficaci, potrebbero forse "catturare" il pensiero di molti alunni, quanto meno A par tire da quest e constatazioni, per risponder e nella di quelli che poggiano le lor o strategie cognitive prevamaniera più larga e qualificata all’aspettativa di strumen- lentemente su dati percettivi, sonori, cenestesici . ti spendibili e per avviare e consolidare l’attività di ricerca e sperimentazione relative all’uso dei linguaggi visuali e Obiettivo principale , per tanto, è c oncorrere al pr ocesso multimediali, la F ondazione “Libero Bizzarri” propone il evolutivo per mett ere la scuola nelle c ondizioni di farsi concorso “Media Educazione”. soggetto a ttivo dei pr ocessi di tr asformazione dei linIl concorso, giunto alla 7ª edizione , si prefigge di far ca- guaggi e delle t ecnologie, ispiratori di pr ofonde mutapire le potenzialità e le utilità delle t ecniche audiovisive zioni culturali. nella pratica educativa. Oggi sono sempr e più numer osi i doc enti che utilizzano lo strumento filmico e gli audiovisivi c ome supporto all’insegnamento. La multimedialità è un ambien te di appr endimento "plurimodale", ove i da ti visivi ed uditivi c onsentono – grazie a supporti tecnologici raffinati - forti sollecitazioni cognitive. La iper-t estualità e la multimedialità offrono infa tti la possibilità di r ovesciare la logica diacr onica dei t esti scritti, per en trare in una logica sincr onica che rimett e nelle mani del fruit ore le str ategie di c omprensione e interpretazione del t esto, di c ostruzione dei significati e delle connessioni, con la possibilità di scegliersi finanche il proprio metodo/canale preferito di apprendimento (visivo, sonoro, scritto, ecc.). 49 SCANNO NATURA DOC PREMIO SEZIONE COLLINAMONTAGNAMBIENTE La Fondazione "Libero Bizzarri" di San B enedetto del Tronto, nell’ambito della Rassegna del documentario – Premio “Libero Bizzarri”/17ª edizione, propone a Scanno la Sezione - concorso Media Educazione / CollinaMontagnAmbiente rivolta alle scuole di ogni ordine e grado. Il Concorso assegna il Premio alle opere che meglio hanno interpretato la “ricchezza” Collina/Montagna/Ambiente da tutelare come bene in grado di produrre sviluppo ed economia. Nel corso delle giorna te sono pr oiettate e pr esentate le pr oduzioni audiovisive realizzate da scuole d’ ogni ordine e grado partecipanti al concorso, accompagnate da una riflessione critica sull’esperienza a cura di formatori ed esperti di didattica del linguaggio cinematografico. Il territorio di Scanno della Valle del Sagittario e dell’Alto Sangro costituisce un vero e proprio laboratorio naturale grazie alla ricchezza e varietà degli ambienti che lo compongono: i laghi, i torrenti, le montagne con i sentieri e i panorami. Per le scuole partecipanti al concorso sono stati allestiti i laboratori/escursioni: • polisensoriale: guardare, ascoltare, assaporare, odorare; • botanico: le piante, i mille colori dell’autunno, le specie protette, i frutti • mondo della pastorizia: come si accudisce un gregge, facciamo il formaggio, la vita negli stazzi ecc. Il documentario naturalistico è uno strumento didattico indispensabile e funzionale allo studio della natura. Per questo la Fondazione “Libero Bizzarri” promuove nelle scuole, attraverso i laboratori di cinema, un’attività di educazione ambientale sensibilizzando gli studenti ad un modo differente di considerare il mondo, la natura e le risorse ambientali. SEGNALAZIONE SPECIALE UNICEF al documentario che più efficacemente ha trattato il tema: ADOTTA IL DIRITTO ALL’AMBIENTE: S A L V I A M O IL NOSTRO FUTURO! SCANNO NATURA DOC 50 Eco Corto 7’50”- Scuola primaria Sala di Calolziocorte (Lecco) I bambini inventano un nuovo gioco. La caccia al cassonetto! • La mia terra Corto 7’- Scuola primaria di Sala di Calolziocorte (Lecco) Con una breve animazione, si ripercorrono i momenti fondamentali della vita del nostro amato pianeta. Meno carta a dismisura Spot 3’- Scuola primaria S. Stefano Lecco Due spot per lanciare un unico messaggio: ricicliamo la car ta, ne guadagna l’ambiente! • La canzone dell’acqua Corto 3’48”- Scuola primaria “A. Volta” Oggiono (Lecco) La canzone di Ron è lo spun to per mandar e un messaggio: l’acqua non va sprecata! • Pulizia profonda Spot 1' 20"- ISC "G. Carducci" Santa Marinella (Roma) Spot sull'educazione ambientale: Alcuni r agazzi decidono di pulire una spiaggia ma l'impresa è quasi impossibile • Scopriamo i Fenici: viaggio a ritroso nella storia e nella cultura della Sardegna Produzione bibliografica - ISC di Abbasanta (Oristano) Il progetto è sta to articolato in modo da stimolar e i bambini a vivere il pr oprio territorio come luogo di informazioni, c on particolare riferimento alle fonti che riguardano il periodo fe nicio del sito archeologico di Tharros. Lo scopo principale del progetto è sta to quello di c ondurre i bambini ad impar are a conoscere il proprio ambiente per rispettarlo e preservarloe ad amare e tutelare la propria storia. • Diritti e proverbi Corto 9'- Sc. Primaria di Monterenzio (Bologna) Attraverso l'in terpretazione d i a lcuni s ignificativi pr overbi provenienti da paesi e cultur e lontane i bambini hanno r ealizzato un film animato sul t ema dei Diritti ( diritto al saper e, diritto all'acqua...). realizzato con la tecnica dell'animazione di polveri su lavagna luminosa, il film è una riflessione visionaria sui diritti che in modo super ficiale vengono considerati come “naturali” e dati per scontati; • Lo faccio Per me! • Aria pulita…nelle carezze del vento Documentario 8'-Media ISC "Raffaello Sanzio" Mercatino Conca (Pesaro Urbino) Il video affronta un t ema di gr ande a ttualità: c ome l'inquinamento ambientale(aria, acqua, suolo, rifiuti), le alterazioni climatiche, i c omportamenti c onsapevoli e in che modo la comunità internazionale cerca di risolv ere questi gr andi problemi. • Il nostro pianeta lo salviamo noi Produzione Bibliografica- Media ISC "E.Fermi" Macerata Il lavoro tratta di un ar gomento molto attuale quello dell'inquinamento e di quello che gli alunni possono fare per migliorare il loro pianeta. • La natura lascia il segno Corto 3' 46"- Media ISC "T. Ciresola" Milano Spot educativo sull'ambiente e sul riciclo, l'obiettivo è quello di evidenziare il problema dei rifiuti mostrando in chiave ironico un episodio sul riciclo. • Effetto scatola Spot 1' 13"- Istituto Magistrale Statale "Caterina Percoto" Udine Il tema affrontato nello spot , e sc elto dagli alunni, è quello dell' EFFETTO SERRA. La comunità scientifica ha identificato le emissioni di anidride carbonica tr a le principali cause dell' effetto serra. L’argomento è stato approfondito durante le ore di Scienze e c ompresenza e per tanto si è c ercato di tr ovare un modo ironico e div ertente per r enderlo evidente allo spettatore. • SCUOLE E OPERE SELEZIONATE • Muto come un pesce Spot 44"- Istituto Magistrale Statale "Caterina Percoto" Udine La scelta del titolo MUTO COME UN PESCE ha permesso di dare allo spot una chia ve di lettur a immediata. L’urlo della pr otagonista quando tr ova la v asca invasa dai rifiuti e lo sc orrere di alcune fot o di animali marini mor ti o sofferenti in seguit o all’inquinamento e ai rifiuti nel mare, uniti al payoff LORO NON HANNO VOCE PER GRIDARE! è sembrato immediato e coinvolgente per denunciare i comportamenti sbagliati e irresponsabili di coloro che considerano il mare (e l’ambiente) come una discarica a propria disposizione. • Corto 7'- Media ISCTaormina1 Taormina (Messina) Aldo è un br avo bambino. Tutte le ma ttine getta i rifiuti nei contenitori della r accolta differenziata per ché spr onato dalla mamma, ma senza c omprenderne bene la r agione. I suoi compagni di classe , invece, non hanno la minima sensibilità ambientale e rifuggono da ogni tentativo educativo in tal senso da parte dell’insegnante. Da Democrito al Modello Standard, ruolo del CERN Documentario 30’- ITC “A. Capriotti” di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) Viaggio nel tempo per ricostruire la storia della struttura della materia e dell'universo. --Il DVD è stato realizzato in occasione della visita guida ta al CERN di Ginevr a. Il filo conduttore è lo sviluppo della fisica delle particelle e del Modello Standard: la teoria più avanzata che oggi esiste per spiegare la formazione • Un parco da amare Documentario 5' - Media ISC "Raffaello Sanzio" Mercatino Con- del mondo e la sua struttura. Si tratta di argomenti complessi, di livello universitario, che si possono tr attare tuttavia anche ca (Pesaro Urbino) Il progetto"riscopriamo il t erritorio" proomuove la salguar dia con studen ti di un bienno . Una delle r egole fondamen tali e la valorizzazione dell'ambiente naturale attraverso la cono- dell'insegnamento suggerisce, infatti, che se si parte da argoscenza del patrimonio naturalistico del parco del Sasso Simone menti di base, si utilizzano materiali didattici semplici e si sale lentamente, è possibile scalare anche il cielo. e del Simoncello. • La rivolta dei RAEE Corto 8' 14" Centro "Antartide" Bologna Il cortometraggio si pone c ome una ricerca documentaristica sui RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche o elettr oniche, proponendo una riflessione semi seria sulla lor o natura e sul loro ciclo di vita. 51 SCANNO NATURA DOC SCANNO NATURA DOC 52 L’UOMO, L’AMBIENTE, I LUOGHI LA BIODIVERSITA' DEL PARCO DEL GRAN SASSO MONTI DELLA LAGA VENERDI 24 ORE 21,00 Regia: Fernando Di Fabrizio Durata: 34 ' Anno: 2010 Riprese: Alessandro Di Federico Vocei: Riccardo Mei Montaggio: Fernando Di Fabrizio Produzione: Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, L'Arca, COGECSTRE SAGITTARIO GIOIELLO VERDE D’ABRUZZO VENERDI 24 ORE 21,45 Regia: Emanuele Coppola Anno: 2010 Durata: 30 ' Produzione: Panda Film Realizzato dal Comune di Anversa degli Abruzzi e dalla Riserva ed Oasi WWF “Gole del Sagittario” con il contributo della Regione Abruzzo. 53 SCANNO NATURA DOC IL VOLO VENERDI 24 ORE 22,30 Regia: Wim Wenders Durata: 32' Anno: 2010 Film documentario realizzato con la tecnica 3D. Interpreti: Ben Gazzara, Salvatore Fiore, Giacomo Battaglia, con la partecipazione straordinaria di Luca Zingaretti. La voce di Ben Gazzara è di Giancarlo Giannini. Patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Produzione: Technos Produzioni Cinematografiche, Regione Calabria e Fondazione Calabria Film Commission. Re.Co.Sol - RETE DEI COMUNI SOLIDALI è tra i soggetti finanziatori del film IL VENTO FA IL SUO GIRO SABATO 25 ORE 21,30 Titolo originale: E l’aura fai san viro Regia: Giorgio Diritti Durata: 107' Anno: 2005 Soggetto: Fredo Valla Sceneggiatura: Giorgio Diritti, Fredo Valla Fotografia: Roberto Cimatti Montaggio: Edu Crespo, Giorgio Diritti Musica: Marco Biscarini, Daniele Furlani Scenografia: Emanuele Perrone, Paolo Indice, Vincenzo Berardi, Saverio Malieni. Costumi: Manuela Marzano, Raffaella Ciavarelli lnterpreti: Thierry Toscan (Philippe Heraud), Alessandra Agosti (Chris Heraud), Dario Anghilanti (Costanzo, il sindaco), Giovanni Foresti (Fausto); e con gli abitanti della Valle Maira (Frazzo, Acceglio, Celle di Macra, Dronero, Macra, San Damiano Macra) Distribuzione: Aranciafilm/Imago, Orbis/Lab80 Film SCANNO NATURA DOC 54 IL RICHIAMO DELLA FORESTA DOMENICA 26 ORE 16,00 Regia: Richard Gabai Durata: 87 ' Anno: 2010 Sceneggiatura: Leland Douglas Interpreti: Christopher Lloyd, Timothy Bottoms, Veronica Cartwright, Christopher Dempsey, Joyce DeWitt, Devon Graye, Ariel Gade, Devon Iott, Wes Studi Montaggio: Axel Hubert, Lawrence A. Maddox Produzione: Braeburn Entertainment, Check Entertainment, 21st Century 3D, Call of the Wild Productions Distribuzione: Moviemax Formato: Colore 3D LA NACION MAPUCE DOMENICA 26 ORE 21,30 Regia: Fausta Quattrini Anno 2007 Durata 96' Versione Originale Español e Mapudugun Sottotitoli Italiano English Français Supporto Digitale. Una idea originale di Fausta Quattrini e Daniele Incalcaterra Scritta da Fausta Quattrini con Lara Fremder Suono: Daniele Incalcaterra - Andrés Piñeyro - Gaspar Scheuer Montaggio: Fausta Quattrini Composizione d’immagini Mariano Zimmermann Missaggio suono: Santiago Rodríguez Grafica: Zeki de San Pablo Nel proprio ruolo Werken Silvia Kvlalew - Werken della Confederazione Mapuce Neuquina - Logko Elía Maripan - Comunità della provincia Neuquén Una co-produzione Fondazione La Fabbrica (Svizzera) e Daniele Incalcaterra (Buenos Aires) 55 SCANNO NATURA DOC LE PICCOLE GRANDI REALTÀ… Tiziano Paletta Nella teoria economica neoclassica le dimensioni dello spazio e del t empo sono pressoché ignorate. Implicitamente si presuppone un mondo fa tto da uno spazio piano , omogeneo, dove i c osti di tr asporto sono nulli e non vi sono economie di scala. In un mondo siffatto le attività economiche in equilibrio dovrebbero risultare distribuite uniformemente sul territorio. Dovrebbe essere al limite un mondo di piccoli villaggi autosufficienti (Krugman, 1997). Al contrario, però, nel mondo r eale le risorse pr oduttive sono distribuit e in manier a disomogenea nello spazio e si osserva una distribuzione molto ineguale delle attività produttive, così come della popolazione e della ricchezza economica. Esiste in altri termini una “specificità territoriale” per ogni sistema economico. L’Italia, in particolare all’interno del suo territorio contiene ben 5703 piccoli centri che hanno meno di 5000 abitan ti, pari al 70,4% del totale dei comuni del Belpaese. Questi territori, sono roccaforti di identità e custodi del nostro patrimonio storico-artistico, naturale, enogastronomico, scrigni di ricchissime tradizioni dotate di risorse spesso ignorate e di una qualità della vita invidiata in tutto il mondo; pertanto i piccoli comuni costituiscono una fonte di ricchezza per il Belpaese. Sono proprio queste piccole realtà a mostrare oggi le maggiori potenzialità del Belpaese, quella capacità tutta italiana di affrontare le sfide del futuro con dinamismo e saggezza. Con la crisi ec onomica mondiale iniziata nel 2008, e tutt ora in atto, bisogna focalizzarsi su un macr o sistema economico composto da tanti solidi microsistemi territoriali in grado di sopperire al bisogno di un ’ economia solida e dinamica. Vittorio Cogliati Dezza,( presidente nazionale di L egambiente) sostiene che le dimensioni ridott e e circoscritte di un centro urbano possono div enire un punto di for za di tali bor ghi. Difatti la “Piccola Grande Italia”, con lo sviluppo di micro sistemi economici e con il supporto di efficienti network, funzionali allo sviluppo di stabili relazione con gli altri mercati, può dar vita ad una struttura economica in grado di contrapporsi alla omogeneità e alla globalizzazione dei grandi centri urbani, creando il rilancio della propria identità e della qualità del territorio, distinguendosi nelle produzioni tipiche del Made in Italy, ma anche nei settori più moderni e innovativi come la “soft economy”. Una struttura economica così composta crea un sistema virtuoso basato su forti sinergie che comportano un aumento di ricchezza per il paese, maggiore della somma della ricchezza delle singoli micro-economie territoriali. SCANNO NATURA DOC 56 TAVOLA ROTONDA L’UOMO, LA NATURA E I LIMITI DELLA RAGIONE LE COMUNITÀ DI MONTAGNA La montagna, quella italiana, quella del nostro Abruzzo, ha bisogno di procedere su un percorso nuovo sul quale, pure, da tempo, si cerca di incanalare energie, saperi, conoscenze. Scanno Natura Doc lancia un suo in vito al confronto, che è anche un a tto d’amore per la sua t erra, per le c omunità e i bor ghi meravigliosi e sofferenti della mon tagna, la cui vita è nec essario indagare, capire, ancorare realmente al futuro. I nostri spunti: puntare con decisione su un modello “speciale” Un modello fondato sull’identità, la storia, la creatività, la qualità. Un modello in grado di coniugare coesione sociale e competitività e di trarre forza dalla comunità e dal territorio. Un modello capace di valorizzare le radici locali. promuovere prepotentemente la bellezza a fattore competitivo Nell’era di internet i brand di singolarità, di specialità, i marchi, sono diventati sempre più importanti per i consumatori. E’ sulle offerte di alto contenuto qualitativo e simbolico che, negli anni futuri, si consoliderà la domanda, secondo tutti gli economisti indistintamente. delineare i contorni di un “modello di turismo e di sviluppo economico” Un modello che proponga il paese ed il t erritorio in un tutt’uno c ome valore attorno al quale far ruotar e produzione e tempo libero. Tutt’uno che crei un contesto in grado di produrre abbondanza di attrattive e di esperienze di qualità. Tutt’uno che inc oraggi, sostenga le struttur e che c ontribuiscono alla nascita di nuov e idee, di per corsi innovativi al posto di quelli convenzionali. marketing di sistema Dare al turismo la valenza di un grande progetto economico. Arrivare ad un marketing di sistema che dilati gli effetti della promozione e sottolinei la connessione tra i vari elementi di attrazione del paese. 57 SCANNO NATURA DOC ASSOCIAZIONE SCANNO NATURA DOC EFFETTO UOMO Scanno Natura Doc / effetto uomo è … …un’iniziativa che vuole promuovere la passione per la natura e l’ambiente attraverso la seduzione dell’immagine filmica e audiovisiva. …un contenitore di proposte artistiche, didattiche, formativee culturali a t ema naturalistico dovel’ambiente e il paesaggio, protagonisti fondamentali, sono t erreno di osservazione, interpretazione, proposta …un progetto articolato che vuole creare spazi e opportunitàda gestire in condivisione con i giovani e le associazioni del territorio …un invito alla partecipazione, all’incontro, alla creazione in un territorio, quale quello dell’entroterra abruzzese, che esibisce una sempre più forte fragilità e che ha bisogno di tr ovare una fisionomia adeguata alle c omplesse sfide economiche e sociali che lo attraversano …un richiamo d’attenzione al tema della difesa della montagna abruzzese, dove la gestione turistica ed ec onomicadelle risorse dev e esser e c oniugata a una r eale tuteladel valore naturale dell’ambiente …una piccola grande sfida per la rinascita e il protagonismo delle giovani generazioni nelle scelte sul futuro dei loro paesi Nata nel 2010, l’ Associazione S canno Na tura D oc pr omuove ev enti e a ttività cultur ali nel campo delle ar ti visive, in par ticolare del cinema documen tario a t ema naturalistico e ambien tale, e oper a per il r ecupero e la valorizzazione della documen tazione cinema tografica prodotta da autori che si sono cimentati su tematiche attinenti gli aspetti e le attività della città di Scanno. Come stabilito dal suo statuto (art. 2), prevede altresì lo svolgimento delle seguenti attività: A) R icerca ed appr ofondimento, c on il c oinvolgimento del mondo della scuola e del v olontariato culturale, per favorire, a ttraverso il cinema- documentario, la sensibilizzazione alla salv aguardia del t erritorio ed alla cultur a dell'ambiente. B) Promozione attraverso laboratori di escursione attività di educazione ambientale per sensibilizzare ad un modo SCANNO NATURA DOC 58 differente di considerare il mondo, la natura e le risorse ambientali. C) Ricerca sui temi delle arti cinematografiche e sui sistemi della c omunicazione anche median te l’istituzione di premi per tesi di laurea o saggi specifici. D) Attivazione di un laboratorio di archeologia interattivo di ricerca e d’analisi del territorio: per la lettura dei segni della storia e la loro proiezione nel presente e nel futuro, per l’archiviazione multimediale delle fon ti ac quisite e per l’attivazione di labor atori didattici con le scuole del territorio. E) Or ganizzazione del pr emio nazionale , denomina to “Scanno Na tura DOC- effetto uomo ”, nel sett ore della produzione cinematografica o televisiva, volto a valorizzare le attività documentaristiche. F) Costituzione di una biblioteca e di una mediateca specializzate nelle ma terie attinenti agli sc opi istituzionalidell’Associazione, per realizzare un patrimonio storico – artistico aperto alla pubblica consultazione. Inoltre, al fine di cr eare attenzione al turismo cultur ale e alla pr opalazione della r ealtà del t erritorio scannese e abruzzese, si propone i seguenti obiettivi: promozione di seminari e cicli di conferenze, convegni, incontri, scambi culturali in collaborazione con analoghe istituzioni nazionali ed internazionali, nonché con Enti pubblici e priv ati italiani ed est eri; promozione di a ttività culturali tese a documentare e divulgar e le a ttività dell’ Associazione; assunzione di in teressenze e par tecipazioni in altr e Associazioni senza scopo di lucr o e ONL US, aventi oggetto analogo, affine o connesso al proprio; organizzazione di seminari, congressi, meeting , giorna te di studio , c onferenze; organizzazione di c orsi teorici e pr atici di aggiornamen to, attività di formazione e per fezionamento a carattere informativo-educativo, formazione tecnica e professionale nel settore della comunicazione; N) Formazione ed aggiornamen to, nello st esso ambito, di personale dir ettivo, docente, educativo ed A TA, delle scuole di ogni or dine e gr ado; realizzazione e pubblicazione di studi di ricerca, di riviste, di video, di diapositive e di altri supporti. Regìa: Giovanni Di Cesare Anno: 2010 Durata: 35’ Ideazione e sceneggiatura: Francesco Del Fattore, Giovanni Di Cesare, Maria Pia Silla Montaggio video: Antonio Grossi Ricerca testi: Italia Gualtieri, Donatella Mastrogiovanni Immagini e foto da Collezione privata Musiche originali: Antonio Coppola Produzione: Associazione Scanno Natura Doc 35' b/n 2010 "VERSO SCANNO. VISIONI DI VIAGGIO" Come sono apparse le nostre montagne e la Grande Vallata, agli occhi dei viaggiatori che hanno raggiunto Scanno tra la prima metà dell'ottocento ed i primi decenni del novecento? Quale meraviglia e rispettoso stupore hanno provato percorrendola strada serpeggiante tra le gole scavate, nel corso dei millenni, dal torrente Sagittario che scorreva vorticoso eprepotente levigando rocce e creando anse profonde e misteriose dove l'acqua riposava brevemente prima di riprendere l'impetuoso cammino v erso il mar e lontano? Quale a ttonito rispetto osservando dal fondov alle le r occe maestose e solenni sulle quali l'uomo è riuscit o, comunque, ad imporr e la sua rude pr esenza, costruendo imper vi villaggi, sentinelle vigili e silen ti che domina vano l'antica strada? Quale gioioso solliev o, dopo un per corso aspro e difficile, al momento dello scorgere finalmente la mèta di un viaggio c osì lungo e fa ticoso? Il desiderio di figurare i pensieri e le sensazioni di viaggiatori, come Edward Lear, John Niholl, Alice Mc Donell, Maurits Cornelis Escher, Estella Canziani, Beatrice Testa e Pietro di Rienzo, ci ha ispirato l'idea di creare un documentario utilizzando antiche immagini, acquerelli, incisioni, litografie e fotografie d'epoca, assemblate tra loro, per fornire una sequenza di immagini che ben figurano l'antico viaggio compiuto attraverso le nostre montagne da questi artisti e trasmettere agli spettatori le forti sensazioni da loro provate. La musica per pianoforte, composta e suonata dal Maestro Antonio Coppola, e la lettura di brevi brani dei diari di viaggio degli stessi protagonisti accompagnano efficacemente il nostro lavoro. 59 SCANNO NATURA DOC LA RETE PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO LAZIO E MOLISE COMUNE DI SCANNO COMUNITA' MONTANA PELIGNA PROVINCIA DI L'AQUILA REGIONE ABRUZZO-AGENZIA PROMOZIONE CULTURALE-SULMONA FONDAZIONE "LIBERO BIZZARRI" LIBERA UNIVERSITA' DEI DIRITTI UMANI CENTRO STUDI PER IL MUSEO DELLA LANA-SCANNO ASCOT-ASSOCIAZIONE OPERATORI TUTTI-SCANNO RAI TECHE FONDAZIONE CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA -ROMA CINETECA DEL COMUNE DI BOLOGNA DOC.IT-ASSOCIAZIONE DEI DOCUMENTARISTI ITALIANI FACOLTA' DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE UNIVERSITA' DI TERAMO CATTEDRA DI ANTROPOLOGIA CULTURALE-DIPARTIMENTO DI SOCIOLOGIA E COMUNICAZIONE UNIVERSITA' LA SAPIENZA DI ROMA CASA EDITRICE TECNODID BIBLIOTECA MEDIATECA -SCANNO ASSOCIAZIONE "APPUNTAMENTO CON LA TRADIZIONE"-SCANNO ASSOCIAZIONE CULTURALE "LA FOCE"-SCANNO ASSOCIAZIONE "FUTURO REMOTO"-VILLETTA BARREA ASSOCIAZIONE "BORGO FATTORIA DIDATTICA"-VILLETTA BARREA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA TOR VERGATA UNIVERSITA' DI ROMA FACOLTA' DI ECONOMIA UNIVERSITA' POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTA' DI ARCHITETTURA ASCOLI PICENO UNIVERSITA' DI CAMERINO SCUOLE DELLA VALLE DEL SAGITTARIO, DELLA VALLE PELIGNA, DI SULMONA E DELL'ALTO SANGRO COMUNE DI ANVERSA RISERVA NATURALE GOLE DEL SAGITTARIO AZIENDA BIOAGRITURISTICA " LA PORTA DEI PARCHI" FESTIVAL DEL DOCUMENTARIO D'ABRUZZO PREMIO INTERNAZIONALE E. LOPEZ ASSOCIAZIONE CULTURALE SULMONACINEMA SCANNO NATURA DOC 60 SCANNO 23 - 26 SETTEMBRE 2010 SCANNO NATURA DOC/EFFETTO UOMO FESTIVAL DEL DOCUMENTARIO NATURALISTICO ITALIANO 2ª EDIZIONE - 2010 Festival del Documentario Naturalistico Italiano Scanno Natura Doc EFFETTO UOMO 2ª EDIZIONE FONDAZIONE LIBERO BIZZARRI EDIZIONI