fi medica/247 - FIMMG Firenze
Transcript
fi medica/247 - FIMMG Firenze
FI MEDICA/247 23-01-2006 13:59 Pagina 1 N° 1 - GENNAIO 2006 - Anno XLIV di fondatore Giovanni Turziani Direzione e Amministrazione: V.le Milton, 3 - Tel. 055.48.63.91- 055.49.63.07 E-mail: [email protected] - Pagina web: www.fimmgfi.com Direttore responsabile: MAURO UCCI Com. red.: V. Boscherini, L. Fanciullacci, E. Messina, F. Muscas, A. Nastruzzi, E. Pattarino, P. Piccini, S. Testi, Direttore Editoriale: Luciano Baldacci Autorizzazione Trib. di Firenze con Decr. n. 1447 del 19.12.61 Sped. Abb. Postale 70% Filiale di Firenze 247 Stampato da: STAMPA BALDESI - FIRENZE Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana IL BIRILLO ROSSO DI PISTOIA Qualche tempo fa in un editoriale apparso sul quotidiano “La Repubblica” si parlava di un bar di Foligno, dove, nella sala biliardo, i giocatori, assorti nel gioco e nella discussione, avevano assunto a centro del mondo il centro del biliardo stesso, rappresentato da un birillo rosso. Purtroppo per loro e forse per altri la realtà non è così, le cose hanno una più ampia dimensione ed i contesti non sono confinati dalle sponde di un tavolo verde. Le vicissitudini che sono accadute nella ASL in questione meritano un approfondimento, una valutazione ed un giudizio. Partiamo dall’iniziativa dell’Azienda Sanitaria di procedere ad alcuni controlli su prescrizioni e prestazioni effettuate nell’area di sua competenza. Nessuno può negare all’ente erogatore-pagatore di effettuare una verifica di quanto avviene nel proprio territorio di competenza, in relazione ad obiettivi regionali e nazionali (le finanziarie sono leggi dello Stato). Il merito adottato invece ci fa esprimere un giudizio negativo, trovandoci pienamente d’accordo con la Segreteria Nazionale, perché qualsiasi tipo di accertamento va concordato nei tempi e nei modi attraverso gli organismi politico sindacali rappresentativi dei medici. Questo non al fine di nascondere od occultare gli eventuali problemi emersi, ma per valutare serenamente le entità delle presunte mancanze e salvaguardando sempre il rapporto medico paziente (che è il nostro più grande patrimonio ed anche del servizio pubblico). Infatti, iniziative non concordate e senza la presenza del medico curante, possono generare nel paziente il sospetto di chi sa quale mancanza, e di fatto delegittimare il suo operato. Non vogliamo entrare nello specifico in quanto sono in corso da parte delle organizzazioni e sindacali e aziendali ricognizioni per una corretta composizione del problema. Una categoria che anche alla luce di un pressante controllo ha dimostrato la propria correttezza nel quasi 100 % dei casi, va solo ringraziata e sostenuta dalla direzione aziendale (i presunti irregolari vanno serenamente valutati e accertata la loro reale mancanza). Siamo l’unico anello che ancora tiene in piedi quella sgangherata macchina burocratica amministrativa che sono le ASL. Ma vogliamo veramente inviare alla Magistrature tutte le carte che escono dalle strutture pubbliche?, dove le note sono quelle del pianoforte e i registri sono quelli delle ferie. Dobbiamo veramente applicare alla lettera compiti e funzioni? La macchina si fermerebbe in tre giorni. Forse un maggior impegno su controlli interni, su come si forma la prescrizione, su come si suggerisca sempre a voce, su come si vessi in tutti i modi il medico di famiglia con il continuo ricatto del proprio paziente, che è li davanti e chiede, vuole, pretende quello che altri hanno imposto, consigliato, prescritto. Il giudizio è negativo per i modi con cui è stata gestita la vicenda, dove la FIMMG pistoiese ha dimostrato una grande serietà, i colleghi tutti una grande compattezza, riportando correttamente in assemblea le decisioni e le azioni da intraprendere. Dove, grazie all’accordo vigente, è stato possibile aprire un tavolo di confronto, se pure tardivo, con la direzione aziendale. Alcune affermazioni “a cosa serve il sindacato” non meritano nessun commento, nel senso che il sindacato nazionale traccia i contratti a vantaggio di tutti i medici “pecunia non olet”, il livello regionale traccia le linee di indirizzo regionali (che sono sempre più complesse vista la riforma costituzionale) e le segreterie provinciali gestiscono l’ulteriore accordo periferico e vigilano sulla corretta applicazione dello stesso. L’animosità, gli interessi non tanto malcelati di qualcuno, non devono distogliere l’attenzione dal problema più importante che è quello di una medicina generale in grado di gestire il “Governo Clinico” che non può e non deve essere delegato ad altri. La medicina generale fa parte del sistema sanitario regionale, non è una cosa estranea o collaterale ad esso. Cosa che molte volte i solerti funzionari dimenticano. Comunque di nuovo un grazie da parte di tutta la regionale toscana della FIMMG a quanti si sono mossi nella direzione della valorizzazione, promozione, rafforzamento della medicina generale (segreteria provinciale ed iscritti). Nota finale: se a Pistoia si consuma troppo ossigeno vuol dire che il sistema di passaggio ad ossigenoterapia continua è farraginoso e non funziona. Noi non staccheremo mai l’ossigeno ai nostri pazienti, lasciamo il compito ad altri. Dr. Mauro Ucci - Segretario Regionale FIMMG Toscana FI MEDICA/247 23-01-2006 13:59 Pagina 2 ISOTRETINOINA E ACNE In merito a presunte affermazioni, diffuse attraverso mezzi di comunicazione, che l'isotretinoina è un farmaco che funziona nell'acne e che è del tutto innocuo, questo Dipartimento precisa che ciò non corrisponde assolutamente al vero. A tal proposito, si riportano di seguito alcuni passi, tratti dalla scheda tecnica del farmaco Roaccutan a base di isotretinoina, che riguardano le Indicazioni terapeutiche, le Controindicazioni, le Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso. Indicazioni terapeutiche Forme gravi di: acne nodulo-cistica, resistente a precedenti terapie, in particolare acne cistica e conglobata, specialmente quando le lesioni interessino il tronco. Roaccutan deve essere prescritto da medici che hanno esperienza nell'impiego di retinoidi, preferibilmente specialisti dermatologi, e che sono bene a conoscenza del rischio di teratogenicità se Roaccutan è impiegato durante la gravidanza. Controindicazioni Gravidanza Roaccutan è altamente teratogeno. Il suo impiego è quindi controindicato non solo in donne gravide o che potrebbero iniziare una gravidanza nel corso della terapia, ma anche in tutte le donne in grado di procreare. Se una gravidanza dovesse aver inizio nel corso della terapia con Roaccutan, assunto a qualsiasi posologia e anche per brevi periodi, esiste un rischio estremamente elevato di malformazioni fetali. Potenzialmente, ogni feto esposto all'azione del farmaco, può presentare malformazioni. E necessario che, anche le donne che normalmente non adottano precauzioni contraccettive per presunta sterilità, seguano tutte le indicazioni e precauzioni sotto esposte. Roaccutan è controindicato in tutte le donne in grado di procreare, a meno che la paziente rispetti tutte le seguenti condizioni: • sia affetta da acne cistica grave e deturpante, resistente alle terapie convenzionali, • sia in grado di comprendere e osservare tutte le istruzioni, • sia in grado di attenersi alle indispensabili misure contrac cettive, • sia stata informata dettagliatamente dal suo medico sui rischi di una gravidanza insorta nel corso della terapia con Roaccutan e un mese dopo ogni sua sospensione, e sia stata inoltre messa in guardia sulla eventuale possibilità di fallimento di ogni misura contraccettiva, • dia conferma di aver capito le avvertenze, • abbia effettuato un test di gravidanza, con risultato negativo, due settimane prima dell'inizio della terapia. Si consiglia di ripetere il test di gravidanza ogni mese, • segua misure contraccettive efficaci e costanti, intraprese da almeno un mese prima dell'inizio della terapia con Roaccutan, continuate nel corso dell'intera terapia e perlomeno un mese dopo Ia sua sospensione, • inizi Ia terapia con Roaccutan solo dal secondo o terzo giorno dalla comparsa del flusso mestruale, nel caso in cui il trattamento dovesse essere ripreso per una recidiva della patologia, è necessario che Ia paziente intraprenda le stesse misure contraccettive efficaci e costanti, da iniziarsi un mese prima, da continuare nel corso della terapia e per un mese dopo il termine della terapia stessa. Se malgrado tali precauzioni durante il trattamento con Roaccutan o nel mese successivo all'interruzione della terapia, dovesse verificarsi una gravidanza, ne risulterebbe un elevato rischio di gravi malformazione fetali (coinvolgenti in particolare il sistema nervoso centrale, il cuore ed i vasi sanguigni di grosso calibro). Sono state documentate malformazioni fetali gravi associate all'uso del Roaccutan quali: idrocefalo, microcefalo, malformazioni dell'orecchio esterno (micro- pinan, sviluppo limitato o mancanza dei canali auricolari esterni), microftalmia, malformazioni cardiovascolari, dismorfia facciale, malformazioni del timo, carenza dell'ormone paratiroideo e malformazioni cerebellari. Vi è pure un aumentato rischio di aborto spontaneo. Roaccutan non deve essere somministrato alle donne nel periodo dell'allattamento. Roaccutan è inoltre controindicato in caso di: • insufficienza epatica o renale, • ipervitaminosi A, • gravi iperliproteinemie, • ipersensibilità già nota verso il farmaco. Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso E' necessario controllare la funzionalità epatica prima ed un mese dopo l'inizio della terapia, e successivamente ogni tre mesi. E' necessario procedere prima del trattamento, un mese dopo il suo inizio e alla fine dei tre-quattro mesi di terapia previsti alla determinazione del livello dei lipidi sierici (valori a digiuno). Nei pazienti a rischio in trattamento con Roaccutan (con diabete, obesità, disturbi del metabolismo lipidico o che assumano forti quantità di alcool), possono rendersi necessari controlli più frequenti. Nei soggetti diabetici o presunti tali, è consigliabile procedere a periodici controlli della glicemia. Sebbene non sia stata accertata una relazione causa effetto, sono stati segnalati valori elevati di glicemia a digiuno e, in alcuni casi, la prima diagnosi di diabete è stata fatta durante la terapia con Roaccutan. Sano stati segnalati rari casi di ipertensione endocranica benigna dopo Roaccutan e dopo tetracicline. L'uso di tetracicline durante la terapia con Roaccutan è quindi controindicato. I pazienti in trattamento con Roaccutan o che abbiano ricevuto il farmaco di recente (1-2 settimane) non debbono donare sangue a donne in età fertile. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Con il provvedimento in oggetto, pubblicato sulla G.U. n.261 S.O. n.179 del 9 novembre 2005, la cui entrata in vigore è prevista per il 24 novembre p.v., l’AIFA ha limitato l’impiego dell’isotretinoina per via sistemica esclusivamente alle condizioni riportate nel “Programma di prevenzione del rischio teratogeno” che, approvato dalla stessa AIFA, si pone il fine di informare sui rischi, educare e responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti nel trattamento (medici, pazienti, farmacisti), al quale si rimanda per una completa visione della problematica. Tale programma concerne l’insieme delle procedure finalizzate ad evitare gli effetti teratogeni dell’isotretinoina attraverso la definizione di precise modalità di prescrizione, dispensazione e distribuzione del farmaco e di una dettagliata informazione rivolta alle pazienti candidate al trattamento con tale farmaco. In particolare è stato previsto che: • la prescrizione, che ha validità limitata a sette giorni dalla data di emissione, debba riportare, in modo chiaro, la posologia e il fabbisogno di farmaco per trenta giorni e debba avvenire nel rispetto del riassunto delle caratteristiche del prodotto e del “Programma di prevenzione del rischio teratogeno”; • il farmacista dispensi il farmaco limitatamente al fabbisogno mensile riportato nella prescrizione e richieda ai pazienti la restituzione, ai fini dello smaltimento, delle dosi di farmaco eventualmente non utilizzate al termine del trattamento. La determinazione di cui all’oggetto si ritiene, al momento, applicabile solo all'impiego dei medicinali a base di tretinoina nelle pazienti di sesso femminile. FI MEDICA/247 23-01-2006 13:59 Pagina 3 Indicazioni Operative Delibera Giunta Regionale N° 595 del 30.5.05 (integrata con DGR 1082/2005) (LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO E’ CONSULTABILE SUL NOSTRO SITO: www.fimmgfi.com) “Percorso assistenziale per le prestazioni specialistiche di medicina fisica e riabilitazione La Delibera 595 è il provvedimento di attuazione delle disposizioni per la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (di cui all’allegato 2B, DPCM 29 novembre 2001), nell’ambito delle prestazioni specialistiche della branca di Medicina Fisica e Riabilitazione. Essa definisce : - le patologie che consentono l’accesso alle prestazioni di medicina fisica - le patologie che consentono l’accesso alle prestazioni di riabilitazione (ferma restando la normativa di cui alla DGR 929 del 13 Agosto 1998) per entrambe viene utilizzato il sistema di codifica dell’ ICD-IX-CM al fine di una corretta correlazione tra prestazioni e patologie e di un più appropriato accesso alle differenti tipologie di intervento - le condizioni di salute per le quali sono attivabili percorsi di “attività motoria adattata”. Secondo gli indirizzi della letteratura internazionale (EBM), l’attività motoria adattata è considerata appropriata, ovvero in grado di assicurare effetti positivi , in termini di benessere psico-fisico, oltre che in soggetti sani anche in soggetti con ridotta capacità motoria legata all’età ( sindromi algiche da ipomobilità) o in condizioni cliniche stabilizzate negli esiti. In quanto non attività sanitaria l’attività motoria adattata non è compresa nei livelli essenziali di assistenza assicurati dal Servizio Sanitario Regionale. Come percorso di salute è invece da promuoversi e da prevedersi nell’ambito dei Piani Integrati di Salute. La delibera in sintesi individua tre possibili percorsi: 1.PERCORSO DI ATTIVITA’ MOTORIA ADATTATA 2.PERCORSO ASSISTENZIALE SPECIALISTICO DI MEDICINA FISICA 3.PERCORSO ASSISTENZIALE AMBULATORIALE DI RIABILITAZIONE Percorso n° 1Percorso di attività motoria adattata. Il percorso è indicato per sindromi algiche da ipomobilità e le condizioni di artrosi con disturbo algofunzionale e di altre artropatie non specificate con disturbo algofunzionale, caratterizzate da un andamento cronicizzante e da un bisogno di adattamento del proprio stile di vita. Le condizioni cliniche che corrispondono a tale definizione sono essenzialmente rappresentate da: 715 Artrosi con disturbo algofunzionale 716 Altre artropatie non specificate con disturbo algofunzionale 733 prevenzione fratture da fragilità e dell’osteoporosi Esiti di disabilità stabilizzata, con riduzione delle capacità motorie non suscettibile di ulteriore livello di recupero, dopo programma riabilitativo sanitario. E’ da sottolineare che finora queste condizioni sono state spesso trattate con il ricorso a prestazioni di medicina fisica. Per tali condizioni, secondo gli indirizzi della letteratura internazionale (EBM) non si ritengono più appropriate le prestazioni di medicina fisica, ovvero un intervento sanitario, ed invece si ritengono appropriati programmi di attività motoria anche di tipo modificato di gruppo, non sanitari, che rientrano nel campo della promozione di stili di vita corretti (igiene motoria e posturale, fitness adattato) e di educazione alla salute programmabili nell’ambito dei Piani Integrati di Salute. Sull’attività motoria adattata il Consiglio Sanitario Regionale ha elaborato apposite linee guida: “Linee guida regionali per la promozione della salute attraverso l’attività motoria” Al fine di promuovere sul territorio l’attività motoria adattata, la RT ha siglato un accordo (cfr. DGR 1081/05) con le Associazioni regionali pensionati e gli Enti di promozione sportiva riconosciuti CONI, concordando, tra l’altro la tariffa da applicare per questa attività indicata in un massimo di Euro 2,00 a incontro. La stessa delibera ha inoltre impegnato le Aziende USL e/o le Società della Salute, ove costituite, a: a) individuare i soggetti competenti e/o adeguatamente formati ad assicurare l’attività motoria adattata, alle condizioni economiche di cui all’accordo, rappresentati da Associazioni Sportive, Palestre ecc. e rendere accessibili i loro elenchi sia ai cittadini sia ai Medici b) concordare con i soggetti individuati protocolli-programmi di inter- vento compatibili con lo stato psicofisico dei soggetti utenti; c)monitorare l’attività, secondo la modulistica indicata nell’accordo allegato A ; d)verificare l’attuazione secondo i criteri e le modalità stabilite; e)informare ed indirizzare gli utenti interessati anche avvalendosi delle associazioni dei pensionati firmatarie dell’accordo allegato A f)formare ed informare gli operatori sanitari g)collaborare, ove possibile, alla informazione degli addetti di cui al punto a) mettendo a disposizione i propri operatori sanitari PERCORSO ASSISTENZIALE PER SINDROMI ALGICHE DA IPOMOBILITÀ Premesso che il cittadino –utente può accedere direttamente alle prestazioni di Attività Motoria Adattata, il Medico, sia esso Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta o Specialista, nel corso di una visita, di fronte a: 1- una condizione algica (disturbo algofunzionale) in soggetto con quadro di base conosciuto ad interessamento mio-osteoarticolare stabilizzato, con stile di vita sedentario, sia in presenza di nuovo episodio che di episodio ricorrente che riduce ma non limita le capacità motorie di base o della cura del sè tipiche dell’età, dopo le eventuali cure farmacologiche del caso, 2- una condizione di ridotta capacità motoria in soggetto con disabilità stabilizzata, che ha già svolto gli interventi di riabilitazione sanitaria, e non suscettibile di ulteriore recupero motorio o funzionale, ma compatibile con la partecipazione ad un programma di attività motoria adattata di gruppo, fornisce al soggetto le opportune conoscenze di educazione sanitaria ed igiene motoria e suggerisce, avendo escluso condizioni che controindichino la sua partecipazione ad attività motorie di gruppo a basso impatto cardiocircolatorio, l’adesione ad un adeguato programma di Attività Motoria Adattata presso le strutture individuate nel territorio di riferimento. Non è necessaria alcuna prescrizione e non è necessaria alcuna certificazione di idoneità ad attività ludico motoria Percorso n° 2. Percorso assistenziale specialistico di medicina fisica. Sono appropriate per questo percorso le condizioni di disabilità di tipo segmentario, suscettibili di modificabilità (senza esiti di disabilità strutturata), e riferibili alle condizioni cliniche acute o in fase di riacutizzazione. Le lesioni che rientrano in questo percorso sono essenzialmente rappresentate da lesioni del canale vertebrale e/ dei nervi cranici o periferici; lesioni articolari, delle membrane sinoviali, dei tendini e delle borse; artrite reumatoide ad altre poliartropatie infiammatorie; fratture lussazioni e distorsioni tutte in esiti funzionali. Comunque per massima chiarezza tutte le condizioni di cui sopra sono puntualmente elencate nella tabella allegata al provvedimento , ed identificate con i codici ICD 9 CM. (vedi allegato ). Per “limitazione algo funzionale” correlata a diverse patologie che attivano il percorso n.2, si intende la riduzione oggettiva (all’esame obiettivo) e persistente delle capacità motorie, rispetto all’abituale condizione posturale o mioarticolare del soggetto, che limita lo svolgimento delle attività della vita quotidiana o determina l’assenza dal lavoro, intervenuta a seguito di un evento acuto (non ricorrente). Qualunque lesione che non sia classificabile in quelle della tabella non rientra nel percorso 2. Per ciascuna condizione la delibera identifica pacchetti di mix di prestazioni da erogare in strutture ambulatoriali classificate B1.9, secondo quanto indicato nel Nomenclatore Tariffario delle prestazioni specialistiche ambulatoriali della Regione Toscana (DGR 1082/2005). Dall’01.01.2006 non deve essere più prescritta la singola prestazione di medicina fisica o riabilitazione, ma la patologia/codice ICD-IX-CM con l’indicazione del percorso, mentre le singole prestazioni, all’interno dei pacchetti summenzionati sono individuati dalla struttura erogante mediante valutazione iniziale che sarà inviata, insieme alla valutazione di esito, al medico prescrittore al termine del ciclo. PERCORSO ASSISTENZIALE SPECIALISTICO DI MEDICINA FISICA Prima prescrizione. Il Medico prescrittore, sia esso il Medico di Medicina Generale o il Pediatra di Libera Scelta o lo Specialista di fronte a un soggetto con disabilità segmentaria in fase acuta o di riacutizzazione corrispondente a una delle condizione cliniche indicate nell’elenco “Pacchetti ambulatoriali complessi di medicina fisica e riabilitazione” del Nomenclatore regionale tariffario (vedi allegato), prescrive su ricettario regionale, indicando la condizione Diagnostica o il codice ICD9 CM riportato in tabel- FI MEDICA/247 23-01-2006 13:59 Pagina 4 la, l’ attivazione del pacchetto previsto, utilizzando la dizione “ Percorso specialistico di medicina fisica” e segnalando al contempo eventuali altre condizioni cliniche presenti che possono controindicare o limitare l’applicazione di alcune delle prestazioni previste. Eventuale rinnovo della prescrizione. Il Medico prescrittore (MMG/PLS o Specialista) che ha attivato il percorso, anche in accordo con quanto previsto dalla DGR 1038/2005 “ Protocollo d’intesa tra la Regione Toscana, le Aziende Sanitarie e le Organizzazioni Sindacali dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, degli specialisti convenzionati interni dei medici specialisti dipendenti” è tenuto a ricevere e valutare la relazione d’esito, inviata da parte della struttura erogante le prestazioni in riferimento ai risultati ottenuti e/o agli eventuali ulteriori recuperi funzionali ritenuti possibili, e a decidere se è necessario prescrivere o meno altri cicli se previsti. Il Medico prescrittore, a fronte della relazione d’esito che indica la non riduzione della disabilità, nonostante gli interventi attivati del percorso 2, e che anzi tende a strutturarsi a condizione di disabilità stabilizzata, può richiede con prescrizione su ricettario regionale la formulazione di un Progetto Riabilitativo Individuale previsto nel percorso Riabilitativo 3 Percorso n°3. Percorso assistenziale ambulatoriale di riabilitazione. Sono appropriate per questo percorso le condizioni di disabilità anche transitoria di tipo globale o segmentario, che richiedono per la complessità del quadro clinico, una presa in carico globale, e la predisposizione di programmi di intervento all’interno di un Progetto Riabilitativo Individuale con l’obiettivo di contenere la disabilità o per favorirne la gestione degli esiti e prevenire l’handicap. Anche per questo percorso le condizioni di disabilita’ riferibili ai quadri clinici complessi che possono esserne oggetto sono identificate puntualmente con diagnosi e codice ICD-IX-CM (vedi allegato). Possono altresì accedere al percorso n° 3 le condizioni già trattate nel percorso specialistico (n°2) per le quali permangono condizioni di disabilità tali da richiedere la definizione di un Progetto Riabilitativo Individuale. PERCORSO ASSISTENZIALE AMBULATORIALE DI RIABILITAZIONE Il Medico prescrittore, sia esso il Medico di Medicina Generale o il Pediatra di Libera Scelta o lo Specialista di fronte a un soggetto con disabilità che implica una presa in carico globale conseguente a una condizione clinica indicata nella tabella 2 dell’ allegato A della DGR 595/05, ( vedi allegato) richiede su ricettario regionale, la predisposizione del Progetto Riabilitativo Individuale da parte dell’equipe riabilitativa indicando la condizione Diagnostica o il codice ICD IX CM riportato in tabella L’equipe riabilitativa predispone il Progetto Riabilitativo Individuale in riferimento alla condizione clinico funzionali, alla fase di modificabilità o stabilizzazione della disabilità, alle aspettative del soggetto o della famiglia, indicando i programmi adeguati a superare , supportare o contenere la condizione di disabilità da attuare nella rete dei servizi ambulatoriali di riabilitazione. I P.R.I. predisposti dai Centri Ambulatoriali di Riabilitazione B2.11 del privato accreditato devono essere validati da Medici Specialisti pubblici Nella fase di stabilizzazione degli esiti, che caratterizza la predisposizione di Progetti di Riabilitazione Estensiva, potranno essere indicati dall’equipe riabilitativa anche programmi a carattere non sanitario quali L’ Attività Motoria Adattata, con lo scopo di esercitare in modo socializzante le competenze motorie recuperate favorendone il mantenimento nel tempo, così come previsti nel percorso n°1 o Gli interventi di supporto da parte del volontariato e le azioni di sostegno del care-giver RIASSUMENDO: PERCORSO 1. DAL 01.01.2006 I PAZIENTI CHE PRESENTANO ARTROSI, ANCHE RIACUTIZZATA E DOLOROSA, SITUAZIONI DI PREVENZIONE DI FRATTURE DA FRAGILITÀ E DELL’OSTEOPOROSI OPPURE ESITI STABILIZZATI ANCHE CON RIDUZIONE DI CAPACITA’ MOTORIA DOPO PERCORSO 2, DEVONO ESSERE INVITATI, DOPO ADEGUATO MOMENTO DI EDUCAZIONE SANITARIA E SE NON PRESENTANO CONTROINDICAZIONI, A SVOLGERE “ATTIVITA’ MOTORIA ADATTATA” PRESSO SOCIETA’ SPORTIVE, PALESTRE ED ALTRE STRUTTURE OPPORTUNAMENTE INDIVIDUATE DALLA USL E SEGNALATE IN APPOSITO ELENCO A CITTADINI E MEDICI. INFORMANDOLI CHE LA ATTIVITA’ SARA’ SVOLTA A PREZZO SOCIALE DI 2 EURO A INCONTRO. NON E’ NECESSARIO FARE ALCUN TIPO DI RICHIESTA, ANZI I CITTADINI POSSONO DIRETTAMENTE ACCEDERE ALLE STRUTTURE NON E’ NECESSARIO CERTIFICATO PER ATTIVITA’ LUDICO MOTORIA. PERCORSO 2. IL MEDICO CHE SI TROVI DI FRONTE AD UNA DISABILITA’ DI TIPO SEGMENTARIO SUSCETTIBILE DI MODIFICABILITA’, RIFERIBILE A CONDIZIONE CLINICA ACUTA O IN FASE DI RIACUTIZZAZIONE E CLASSIFICABILE TRA QUELLE RIPORTATE NELL’ALLEGATO, DALL’01.01.2006 NON POTRA’ PIU’ PRESCRIVERE SINGOLE PRESTAZIONI DI MEDICINA FISICA O RIABILITATIVA MA DOVRA’ RICHIEDERE SU RICETTARIO REGIONALE UN “PERCORSO SPECIALISTICO DI MEDICINA FISICA” UTILIZZANDO COME MOTIVAZIONE CLINICA DELLA RICHIESTA LE DIAGNOSI E/O I CODICI ICDIX.CM DELLE DISABILITA’ COSI’ COME DESCRITTI NELLA TABELLA ALLEGATA. LE SINGOLE PRESTAZIONI VERRANNO IDENTIFICATE DALLA STRUTTURA EROGANTE CHE POI DOVRA’ REDIGERE UNA RELAZIONE D’ESITO DA INVIARE AL PRESCRITTORE. IL MEDICO PRESCRITTORE ( MMG – PLS – SPECIALISTA) E’ TENUTO A DECIDERE SE SIA NECESSARIO UN EVENTUALE SECONDO CICLO, O PASSAGGIO AL PERCORSO 3, REDIGENDO NEL CASO NUOVA RICHIESTA SU RICETTARIO REGIONALE. PERCORSO 3. IL MEDICO CHE SI TROVI DI FRONTE AD UNA DISABILITA’ ANCHE TRANSITORIA DI TIPO GLOBALE O SEGMENTARIO CHE RICHIEDA PER LA COMPLESSIA’ DEL QUADRO CLINICO UNA PRESA IN CARICO GLOBALE E CHE SIA RICOMPRESA NELLE DIAGNOSI E RELATIVI CODICI ICD –IX-CM DELL’ALLEGATO, DALL’01.01.2006 NON DEVE FORMULARE DIRETTAMENTE UN PIANO DI TRATTAMENTO MA INVIARE IL PAZIENTE ALLA EQUIPE RIABILITATIVA DISTRETTUALE E/O AZIENDALE CON RICHIESTA SU RICETTARIO REGIONALE DI “FORMULAZIONE DI PIANO INDIVIDUALE DI TRATTAMENTO” UTILIZZANDO COME MOTIVAZIONE CLINICA DELLA RICHIESTA LE DIAGNOSI E/O I CODICI ICD-IX.CM DELLE DISABILITA’ COSI’ COME DESCRITTI NELLA TABELLA ALLEGATA. SARA’ COMPITO DELLA EQUIPE RIABILITATIVA FORMULARE IL PIANO INDIVIDUALE DI TRATTAMENTO, REVISIONARNE I RISULTATI E DECIDERE ALLA FINE DEL PERCORSO ANCHE L’INVIO AD ALTRI PERCORSI TRA CUI ANCHE L’ATTIVITA’ MOTORIA ADATTATA.