Messaggero Veneto 07.11.2013

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Messaggero Veneto 07.11.2013
Giovedì 07 Novembre 2013
«Riforme necessarie e scelte coraggiose per salvare il paese»
L’accusa del segretario regionale della Cisl Giovanni Fania
«I livelli istituzionali e le partecipate sono troppi»
La continua decrescita di risorse e la drammatica contingenza economica richiedono scelte
coraggiose e non più procrastinabili. Ne è convinta la Cisl regionale che si prepara a chiamare in
“trincea” politica, forze sociali ed economiche. Lo farà domani, a Magnano in Riviera, durante la V
edizione del meeting d’autunno il cui tema quest’anno è “Il coraggio delle riforme”. «In un Paese
dove la politica finge da anni d’imboccare la via del cambiamento, ma che poi alla resa dei conti
non cambia mai, credo che affrontare il “capitolo riforme” sia una questione di stringente
attualità», afferma il leader della Cisl regionale, Giovanni Fania, che domani, in attesa della
chiusura affidata al segretario nazionale Raffaele Bonanni, aprirà i lavori del meeting. «Riforme
anche dolorose – afferma il leader cislino –, di quelle che non fanno vincere le elezioni ma che
servono a ridare slancio, a rimettere in corsa il Paese e la Regione». Sì, anche il Fvg, ormai
lontano, nonostante la specialità sulla carta, «dai tempi d’oro in cui i bilanci erano in costante
crescita. Oggi anche in regione dobbiamo fare i conti con risorse risicate – continua il sindacalista
–, che non permettono di posticipare oltre un’azione riformatrice, a mio giudizio anzi già in
ritardo».
Fania non lesina qualche critica alla politica regionale, che – per il sindacalista – a ogni
cambio al vertice cade nell’errore del cancellare tutto e ricominciare da zero. «Sono vent’anni che
la regola dell’alternanza consente a chi per ultimo arriva di smontare quanto fatto dal
predecessore. E così, un colpo di spugna dopo l’altro, siamo sempre fermi. Invece che essere
cancellate, le riforme potevano essere corrette. Così avremmo potuto continuare a camminare
anziché fermarci un’altra volta».
Il riferimento è al destino toccato in sorte alla riforma del sistema sanitario regionale di
Renzo Tondo, azzerata dalla giunta Serracchiani che ha scelto di ripartire da zero per dar forma a
una sua riforma sanitaria. Per la Cisl si tratta di una priorità. Assieme al riordino del livello
istituzionale, che il sindacato stigmatizza come eccessivamente ridondante per una regione con
appena 1,2 milioni di abitanti. «Gli attuali livelli istituzionali sono troppi – taglia corto Fania – così
come lo sono le società partecipate. Non ce li possiamo più permettere e su questo un
ragionamento va fatto. E va fatto subito. Così come, urgenti, sono le scelte in materia di sanità,
assistenza e lavoro. Il compito cui è chiamata la politica lo riconosco è arduo di fronte a risorse
che sono venute meno, ma ci vuole coraggio: di stabilire le priorità, i fronti da mettere in
sicurezza, e invece quelli che dovranno essere sacrificati alla logica dei tagli».
Per la prima volta nella storia del meeting, oltre alla politica e alle categorie economiche
siederanno al tavolo di confronto anche Cisl e Uil. «Il sindacato non si sottrae dal richiamo al
coraggio di cambiare», afferma Fania che estende la sfida a tutto campo. Comprese le categorie
economiche, che il sindacalista invita a un’azione più incisiva nel futuro prossimo. «Siamo in una
regione straordinaria quanto a potenzialità», afferma Fania ricordando oltre alla strategica
posizione geografica, la grande vocazione al fare e il legame indissolubile del Fvg con il comparto
manifatturiero del Fvg. «Riscopriamo questa vocazione e torniamo a osare, intraprendere,
mettere le mani in pasta, rischiare. Gli imprenditori in questi ultimi anni si sono mossi in modo
troppo timido. Il coraggio è chiesto anche a loro». E per tornare alla pubblica amministrazione è
chiesto pure ai Comuni. Il costante grido di dolore che si leva dagli enti locali di fronte ai ripetuti
tagli di risorse non commuove il segretario generale di Cisl Fvg per il quale non solo è necessario
che i Comuni contribuiscano al contenimento dalle spesa ma sarebbe opportuna una forte azione
di spending rewiev. «In una situazione come questa – dice Fania – i Comuni dovrebbero mettersi
a dieta, fare una seria spending rewiev, capire cosa eliminare».
Maura Delle Case