Emanuele Tesauro
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Emanuele Tesauro
sezione 1 Il Seicento, un’epoca di contraddizioni Emanuele Tesauro La vita e le opere Emanuele Tesauro nacque a Torino nel 1592 da famiglia nobile ed entrò a vent’anni nella Compagnia di Gesù, che decise però di abbandonare nel 1635 in seguito a polemiche e a profondi dissensi. In questo periodo compose alcune opere che risentono dell’influenza del marinismo e che anticipano alcuni temi della sua produzione matura, come Il Giudicio (1625) in cui descrive l’applicazione dei vari tipi di eloquenza. Nel 1635 si recò nelle Fiandre dove visse alcuni anni al servizio dei Savoia. In seguito tornò a Torino dove svolse sia il ruolo di animatore della vita di corte e oratore, sia quello di uomo politico attivamente coinvolto nelle lotte e negli intrighi. Morì a Torino nel 1675. Il cannocchiale aristotelico (1654) L’opera più importante di Tesauro è Il cannocchiale aristotelico in cui sono analizzate tutte le pos- sibili forme del parlare figurato (vedi Approfondimento, p. 12). Ingegno e metafora (il cannocchiale aristotelico) Nel passo che segue, lo scrittore tesse le lodi della metafora, considerata la più importante delle figure retoriche, opera dell’«arguzia» e dell’ingegno. La metafora è la figura retorica di valore più alto, la più acuta e la più ingegnosa La metafora permette di imparare cose nuove senza fatica CONTENUTI 5 1. al più alto colmo: al punto più elevato («colmo») cioè alla più importante e significativa figura retorica. 2. recitate: nominate. Ed eccoci alla fin pervenuti grado per grado al più alto colmo1 delle figure ingegnose, a paragon delle quali tutte le altre figure fin qui recitate2 perdono il pregio, essendo la metafora il più ingegnoso e acuto3, il più pellegrino e mirabile4, il più gioviale e giovevole5, il più facondo6 e fecondo parto7 dell’umano intelletto. Ingegnosissimo veramente, però che8, se l’ingegno consiste (come dicemmo) nel ligare insieme le remote e separate nozioni degli propositi obietti9, questo apunto è l’officio10 della metafora, e non di alcun’altra figura: 3. ingegnoso e acuto: bizzarro e strabiliante. 4. pellegrino e mirabile: insolito, raro e degno di ammirazione. 5. giovevole: amabile e utile, che dà insegnamenti. 6. facondo: eloquente. 7. parto: frutto. 8. però che: perché. 9. ligare insieme... obietti: colle- gare i significati («nozioni») lontani («remote») e diversi («separate») degli oggetti che si prendono in esame («propositi obietti»). 10. l’officio: la funzione. © 2012 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+ 1 Unità 1 10 15 20 25 30 35 40 Il secolo del Barocco perciò che, traendo la mente, non men che la parola, da un genere all’altro, esprime un concetto per mezzo di un altro molto diverso, trovando in cose dissimiglianti la simiglianza11. Onde conchiude il nostro autore12 che il fabricar metafore sia fatica di un perspicace e agilissimo ingegno. E per consequente13 ell’è14 tra le figure15 la più acuta16: però che l’altre quasi grammaticalmente si formano e si fermano nella superficie del vocabulo17, ma questa riflessivamente18 penetra e investiga le più astruse nozioni per accoppiarle; e dove quelle19 vestono i concetti di parole, questa veste le parole medesime di concetti. Quinci20 ell’è di tutte l’altre la più pellegrina21 per la novità dell’ingegnoso accoppiamento: senza la qual novità l’ingegno perde la sua gloria e la metafora la sua forza. Onde ci avisa il nostro autore22 che la sola metafora vuol essere da noi partorita, e non altronde, quasi supposito parto, cercata in prestito23. E di qui nasce la maraviglia24, mentre che l’animo dell’uditore, dalla novità soprafatto, considera l’acutezza dell’ingegno rappresentante25 e la inaspettata imagine dell’obietto26 rappresentato. Che s’ella è tanto ammirabile27, altretanto gioviale e dilettevole convien che sia: però che dalla maraviglia nasce il diletto, come da’ repentini cambiamenti delle scene e da’ mai più veduti spettacoli tu sperimenti. Che se il diletto recatoci dalle retoriche figure procede28 (come ci ’nsegna il nostro autore) da quella cupidità29 delle menti umane d’imparar cose nuove senza fatica e molte cose in picciol volume30, certamente più dilettevole di tutte l’altre ingegnose figure sarà la metafora che, portando a volo la nostra mente da un genere all’altro31, ci fa travedere32 in una sola parola più di un obietto. Perciò che se tu di’33: «Prata amoena sunt»34, altro non mi rappresenti che il verdeggiar de’ prati; ma se tu dirai: «Prata rident»35, tu mi farai [...] veder la terra essere un uomo animato, il prato esser la faccia, l’amenità il riso lieto. Talché36 in una paroletta transpaiono tutte queste nozioni di generi differenti: terra, prato, amenità, uomo, anima, riso, letizia. E reciprocamente con veloce tragitto osservo nella faccia umana le nozioni de’ prati37 e tutte le proporzioni38 che passano fra queste e quelle39 da me altra volta non osservate. E questo è quel veloce e facile insegnamento da cui ci nasce il diletto, parendo alla mente di chi ode vedere in un vocabulo solo un pien teatro di meraviglie40. da Il cannocchiale aristotelico, Torino, Einaudi, 1978 11. perciò che... simiglianza: per il fatto che («perciò che») trasferendo («traendo») la mente e la stessa parola da un aspetto della realtà («genere») a un altro, esprime un concetto tramite un altro molto diverso, trovando l’analogia («la simiglianza») tra cose che sembrano dissimili («dissimiglianti»). 12. Onde... il nostro autore: perciò Aristotele («il nostro autore») conclude («conchiude»); Tesauro intende riferirsi qui alla Poetica di Aristotele. 13. E per consequente: e di conseguenza. 14. ell’è: essa (la metafora) è. 15. figure: figure retoriche. 16. acuta: incisiva, penetrante. 17. grammaticalmente... vocabulo: si formano intervenendo, con procedimenti grammaticali («grammaticalmente»), solamente sull’aspetto superficiale delle parole e sulla loro disposizione («nella superficie del vocabulo»), senza agire, cioè, sul contenuto. 18. riflessivamente: per riflessione, intervenendo cioè sui contenuti. 19. quelle: le altre figure retoriche. 20. Quinci: perciò, per questo motivo. 21. pellegrina: migliore, insolita. 22. il nostro autore: Aristotele, nella Retorica. Le successive cita- zioni di questo autore sono sempre da riferirsi a questa sua opera. 23. vuol essere... prestito: deve nascere («vuol essere... partorita») dentro di noi, non deve essere ricavata («cercata in prestito») dall’esterno («altronde»), come se («quasi») fosse un neonato cui è stata scambiata la madre («supposito parto»). 24. maraviglia: sorpresa. 25. rappresentante: che crea la metafora. 26. obietto: oggetto. 27. ammirabile: stupefacente. 28. procede: deriva. 29. cupidità: bramosia. 30. in picciol volume: in modo stringato, concentrato. 31. da un genere all’altro: da una categoria o da un campo semantico o da un oggetto all’altro. 32. travedere: cogliere. 33. di’: dici. 34. «Prata... sunt»: «I prati sono ameni» (latino). 35. «Prata rident»: «I prati ridono» (latino). 36. Talché: sicché. 37. osservo... prati: riferisco al volto umano le nozioni che di solito si attribuiscono ai prati. 38. tutte le proporzioni: tutte le corrispondenze. 39. quelle: è riferito a «nozioni della faccia umana». 40. un pien... meraviglie: un teatro pieno di cose stupefacenti. © 2012 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+ 2 Unità 1 Il secolo del Barocco PER LAVORARE SUL TESTO Tesauro sostiene che la metafora è certamente la più sorprendente tra le figure retoriche, poiché crea un collegamento nuovo e inaspettato fra concetti e oggetti apparentemente lontani fra loro. Essa richiede particolari doti d’ingegno, perché presuppone, a differenza delle altre, un vero e proprio atto di invenzione. Infatti la metafora non può essere ricavata dal mondo esterno, perché si fonda su un’operazione tutta interna a chi la inventa, che coglie, per analogia, una qualche somiglianza profonda fra oggetti o concetti anche molto diversi, e produce, accostandoli, una nuova e «mirabile» immagine. Oltre agli “strabilianti” risultati che crea sul piano del linguaggio e dell’espressione, la metafora ha dunque anche una funzione conoscitiva, perché permette di co- VERSO L’ESAME gliere nuovi aspetti della realtà attraverso accostamenti inconsueti. Ciò provoca «diletto», un diletto che è immediata conseguenza dell’«imparar nuove cose senza fatica e molte cose in picciol volume». Questa figura retorica, in sostanza, esprime una sintesi nuova degli elementi che accosta, e comunica un nuovo significato. Risulta particolarmente evidente, da questo brano, l’adesione di Tesauro al concettismo, tendenza peculiare della letteratura barocca, che consiste nel collegare, attraverso un’intuizione dell’intelletto, due concetti fra loro lontani per evocare un nuovo contenuto. Il rapporto fra meraviglia, diletto e conoscenza è di derivazione aristotelica, ma qui viene rielaborato alla luce della poetica barocca, che si fonda sullo stupore e la meraviglia, sull’ingegno e l’arguzia. 1a prova, tip. A Analisi di un testo in prosa COMPRENSIONE L’ingegno e la metafora 1. In che cosa consiste l’ingegno secondo Tesauro? Perché è strettamente legato alla capacità di costruire metafore? ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 2. Spiega perché l’autore considera la metafora come la più significativa delle figure retoriche. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 3. Perché la metafora assume un valore conoscitivo, oltre che estetico? ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 4. Perché l’«insegnamento» legato alla metafora produce «diletto»? ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ © 2012 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+ 3 Unità 1 Il secolo del Barocco ANALISI Il lessico 5. Tesauro tesse le lodi della metafora, che egli considera un vero oggetto di meraviglia: individua nel testo tutti gli aggettivi e le espressioni con cui egli si riferisce in tal senso a questa figura retorica. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 6. Rintraccia nel brano il passo in cui l’autore sottolinea la relazione tra “parole” e “concetti” e spiegalo. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ Somiglianza e differenza 7. Individua i termini e le espressioni che si riferiscono da un lato alla differenza fra gli oggetti accostati dalla metafora, dall’altro alla loro somiglianza: quale dei due aspetti implica una conoscenza più profonda della realtà? Perché? ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ APPROFONDIMENTO Guida allo studio e alla scrittura Esaminare la poetica 8. Tesauro fu uno dei principali esponenti del concettismo: illustra questo aspetto della sua poetica in un testo di due o tre paragrafi. Ti consigliamo di: • rileggere la sezione del profilo(vedi pp. 12-16) che riguarda la poetica del barocco per capire bene in che cosa consiste il concettismo e per quali aspetti esprime un tratto caratteristico della poetica barocca; • ricercare nel brano di Tesauro i passi in cui è possibile rintracciare il concettismo. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ © 2012 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. 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