La Grecia cavallo di Troia dei poteri forti per impoverire milioni di

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La Grecia cavallo di Troia dei poteri forti per impoverire milioni di
Se un uomo sogna
da solo, il
sogno rimane
solo un sogno...
ma se molti
uomini sognano
la stessa cosa,
il sogno diventa
realtà.
H.Camara
E DIT ORIALE
ATTUALITA’
martedì 13 settembre 2011
IL GOVERNO ELLENICO STA PER RIDURRE DEL 20% I DIPENDENTI PUBBLICI
STRANEZZE REFERENDARIE
Abbasso il porcellum,
viva il mattarellum
di Rocco Tritto
E' in corso una campagna referendaria il cui slogan è "Firmo,
voto, scelgo" (www.referendumelettorale.org). In realtà, se passassero i quesiti proposti cambierebbe ben poco perché si tornerebbe al cosiddetto mattarellum che - oltre a garantire, come
l'attuale porcellum, un cospicuo
premio di maggioranza a chi
vince - prevede che le camere
siano composte da eletti per il
75% nei collegi col sistema uninominale e per il 25% con il proporzionale a liste bloccate.
Quindi, nulla o quasi cambierebbe. Sarebbero sempre le segreterie dei partiti a decidere chi
eleggere. Si tratta di una proposta referendaria truffa messa su
per neutralizzare la proposta
referendaria di Stefano Passigli,
72 anni, docente di Scienza politica all’università di Firenze, ex
senatore repubblicano e poi DsUlivo, ideatore e promotore del
referendum sulla legge elettorale
‘Riprendiamoci il voto‘ (www.referendumleggelettorale.it), che propone: di cancellare l'attuale premio di maggioranza, di eleggere i
parlamentari con il sistema proporzionale puro e con le preferenze e di eliminare il collegamento con un candidato premier,
per evitare le distorsioni attuali.
La proposta referendaria di
Stefano Passagli è stata praticamente oscurata dalla stragrande
maggioranza dei mezzi di informazione, a tutto vantaggio di
quella che abbiamo citato in
apertura. Eppure a sostenere la
bontà del quesito di Passigli è
sceso in campo anche Valerio
Onida, presidente emerito della
Corte Costituzionale, per il quale
“Il referendum Passigli è un ottimo stimolo contro il porcellum”.
E, aggiungiamo noi, anche contro il mattarellum.
Istat
Nella sede non c’è mensa?
Andate nel vicino albergo
E’ in atto il contestato trasferimento di
oltre 500 dipendenti dalla sede romana
Istat di via Ravà a quella di viale
dell’Oceano Pacifico, che allo stato è
sprovvista di bar e mensa interna. Per
ovviare all’inconveniente, l’ente ha consigliato ai propri dipendenti di rifocillarsi
presso un albergo limitrofo, che non
accetta buoni pasto. Una dimostrazione di quanto l’istituto di statistica abbia
a cuore il “benessere” del personale.
La Grecia cavallo di Troia dei poteri forti
per impoverire milioni di lavoratori dell’Ue
tate non sono bastate ai signori
di Adriana Spera
La Grecia è ormai il paese che fa da bat- dell'Europa, se è vero, come è, che ora
tistrada ai provvedimenti economici la Grecia si appresta, sempre su richiedestinati a impoverire sempre più milioni sta della triade Ue-Bce-Fmi - che ormai
di cittadini dell'Unione europea. Quando decide le politiche economiche di tutti gli
in Italia, nel 2010, un sorridente presi- Stati membri - a ridurre del 20% i dipendente del Consiglio dichiarava che i conti denti statali. Si tratta di oltre 150 mila
pubblici del Belpaese erano in perfetta lavoratori ritenuti in esubero. Per il miniregola e che la crisi era La drastica misura stro delle finanze,
Evangelos Venizelos,
ormai cosa passata, il
il sacrificio servirà a far
governo ellenico, adotta- decisa dopo
recuperare competitiva, provocando durissimi
il
nuovo
diktat
vità alla Grecia. Si tratscontri di piazza, misure
lacrime
e
sangue. imposto dalla triade ta di un provvedimento
a dir poco inqualificaAumentava l'età pensiobile, destinato a acuire
nabile a 65 anni per tutti, Ue-Bce-Fmi
tagliava i salari degli statali del 15%, il durissimo scontro sociale in atto da
bloccava sine die tredicesime e quattor- diversi mesi. Il concreto timore tra gli
dicesime, aumentava l'Iva di 4 punti (ora addetti ai lavori è che la triade stia utilizè al 23%) e le accise su sigarette, alcol e zando la Grecia come cavallo di Troia,
benzina, privatizzava aziende pubbliche, per presentare a breve lo stesso diktat a
vendeva gran parte del patrimonio immo- altri paesi, come Italia e Spagna. Una
biliare. In cambio riusciva a ottenere un vicenda questa che, come quella italiamaxi prestito dall'Ue, per evitare il paven- na, pone diversi interrogativi: perché lo
tato default. Ma le durissime misure adot- stesso zelo non è stato posto prima nel-
FATT O
l'esaminare i conti degli stati? Nel caso
della Grecia, Karamanlis - il premier
conservatore che ha preceduto l'attuale, il socialista Papadopulos - per anni
ha presentato all'Ue bilanci non veritieri; il nostro governo se non ha presentato carte false, quanto meno ha taciuto sulla crescita esponenziale del debito dovuta, in particolare, all'evasione
fiscale. Insomma, si ha l'impressione
che per l'Europa dei poteri forti, il "tanto
peggio" sia cercato per poter tagliare
diritti dei lavoratori e stato sociale.
Purtroppo il risultato non sarà positivo
per nessuno, né per chi lavora né per
chi specula, perché non è questa la
strada giusta da percorrere per uscire
dalla crisi economica. La triade farebbe
bene a ripassare un po' di storia, per
rendersi conto che nel 1933, con i provvedimenti ricordati come new deal si
uscì dalla grande crisi del '29, mentre
nel 1937, con i tagli e "lo sciopero bianco del capitale", si precipitò nuovamente nella recessione.
Sapete che...
CENTRALE
Cnr & poltrone. In cinque per due posti nel cda
di Alex Malaspina
Dopo la nomina di Francesco Profumo
alla presidenza del Cnr e di Maria
Cristina Messa e Gloria Saccani nel cda,
per completare il nuovo board dell’ente
Mariastella Gelmini attende di conoscere
le designazioni da parte della
Confindustria, della Conferenza dei
Rettori (Crui), della Conferenza StatoRegioni-Province e dell’Unione italiana
delle Camere di Commercio. In pratica, a
contendersi le due poltrone di comando
ancora libere nel più grosso ente pubblico di ricerca del Paese sono in quattro,
anzi, in cinque, dal momento che anche i
ricercatori hanno designato, a seguito di
una contestatissima procedura (che ha
escluso dall’elettorato passivo i tecnologi
ammettendo però i ricercatori pensionati), il loro rappresentante, le cui probabilità di nomina da parte del ministro si
approssimano allo zero. La scelta del
ministro vigilante appare tutt’altro che
semplice, in quanto andrà sicuramente a
F OGLIETTINO
scontentare organismi che in passato
hanno sempre avuto una loro propaggine a piazzale Aldo Moro. Fuori dal cda,
oltre al rappresentante dei ricercatori,
dovrebbe restare la Crui, dal momento
che la presidenza dell’ente è stata affidata a un Rettore in carica. Ma tra gli altri
tre pretendenti sarà sicuramente braccio
di ferro, anche perché sia il climatologo
Giampiero Maracchi, per conto della
Conferenza Stato-Regioni-Province, che
l’ingegnere Vico Valassi, in rappresentanza delle Camere di Commercio e per inciso - concittadino e amico di
Roberto Castelli, esponente di primo
piano della Lega Nord, sono certi della
loro conferma. Se così fosse, a restare
fuori sarebbe Confindustria, che avrebbe già designato la scienziata e manager Catia Bastioli. Una eventualità, quella della esclusione di Confindustra, che
sia al Miur che a piazzale Aldo Moro
viene decisamente scartata. Ma allora
chi di questi tre resterà senza poltrona?
Un tifoso verace guida della Scuola di statistica
Il tifoso è caratterizzato da un forte senso di appartenenza al proprio gruppo e dall'impegno quotidiano nel sostenere la propria squadra. Di tifosi se ne possono trovare un po' ovunque, anche tra i professori universitari, che talvolta non dissimulano la loro incrollabile fede calcistica. E' il caso di Tommaso Di Fonzo, Preside della
Facoltà di Scienze Statistiche dell'Università di Padova, nei giorni scorsi nominato
direttore della resuscitata Scuola superiore di statistica. Sul sito dell'Ateneo patavino, infatti, dopo un suo curriculum vitae scabro e essenziale, fa bella mostra di sé
lo stemma della gloriosa Associazione Sportiva Calcio Bari, che Di Fonzo definisce,
senza mezzi termini, "la vera passione". Meno male, perché ce ne vorrà altrettanta
per far decollare un organismo che, pur istituito da anni, non ha mai aperto i battenti. L’auspicio è che, diversamente dai biancorossi “galletti” pugliesi, di recente
retrocessi in B, la Scuola possa stabilmente situarsi tra le istituzioni di serie A.
Ingv, dopo il presidente
cambia anche il dg?
Dopo la definitiva uscita di scena di
Enzo Boschi, al quale è subentrato
Domenico Giardini, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
(Ingv) si appresterebbe a cambiare
anche direttore generale. Al posto di
Tullio Pepe, in carica dal 1° dicembre 2007, potrebbe arrivare, direttamente dal Miur, Massimo Ghilardi.
Ma non si esclude l’approdo in via di
Vigna Murata di un dg in uscita per
fine corsa da un altro ente di ricerca.
Un Maiani commosso
dà l’addio al Cnr
Con l’insediamento di Francesco
Profumo, avvenuto il 6 settembre, si
è ufficialmente e definitivamente
chiusa l’esperienza di Luciano Maiani
alla guida del Consiglio nazionale
delle ricerche. Maiani era giunto a
piazzale Aldo Moro, tra molte polemiche, a marzo del 2008, con un decreto di nomina firmato dall’allora ministro dell’Università e della Ricerca,
Fabio Mussi. Il riordino degli enti di
ricerca, voluto dallo stesso Mussi, ma
attuato dalla Gelmini, è stato fatale a
Maiani, che ha dovuto interrompre
anticipatamente il mandato quadriennale, in scadenza nel 2012. Lo scorso venerdì, un Maiani molto commosso, ha detto addio al Cnr, salutando i più stretti collaboratori.
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martedì13 settembre 2011
L’Isfol si riorganizza. Con i fondi europei
L’ente si appresta a esternalizzare compiti e funzioni tipici degli organi di vertice
di Enrico Mari*
Dal sito dell'Istituto per lo Sviluppo
della Formazione Professionale dei
Lavoratori (Isfol) si apprende dell'indizione di una di gara per l'esternalizzazione di interventi di re-ingegnerizzazione dei modelli di organizzazione, di
gestione delle procedure, di controllo
interno, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea del 30 giugno 2011. Le coordinate del bando
sono le seguenti: una società esterna,
a valere su Fondi Fse (fondi europei)
dell'obiettivo Conv (importo di 220mila
euro, oltre Iva), dovrà occuparsi di
definire "modelli di capacity building
destinati ai Sistemi regionali del
Mezzogiorno per la gestione delle attività Fse che, per verifica di coerenza,
saranno sperimentati direttamente
sulle
modalità
organizzative
dell'Istituto". Le motivazioni di tale
sperimentazione sono da individuarsi
"nella fase di profonda evoluzione
dell'Isfol per cui necessita di un sostegno al nuovo costituendo assetto".
L'impressione che se ne trae è che,
con il solito sistema dell'utilizzo di soldi
Fse, si stia procedendo all'esternaliz-
zazione della tanto attesa riorganizzazione dell'Isfol. L'affidamento a soggetti
esterni di un compito così importante per
la sopravvivenza dell’Istituto rappresenta, ancora una volta, l'evidente incapacità dei vertici di governare l'ente e di individuare processi di lavoro mirati all'obiettivo e non alla mera burocrazia.
Demandare a un soggetto esterno, ignaro delle complesse dinamiche esistenti
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nell'Istituto, un compito che è parte
integrante del mandato e delle funzioni
affidati ai vertici dell'Isfol non è certo
rassicurante per le prospettive future.
Inoltre, pagare soggetti esterni per lo
svolgimento di attività per cui i predetti
vertici percepiscono già emolumenti e
un lauto premio di produttività sembra
contraddire il rigore finanziario richiesto
a tutta la P. A. e, in particolare, ai lavoratori. Le contraddizioni in tal senso
sono sempre più evidenti. Mentre sul
fronte delle esternalizzazioni si continua ad essere così effervescenti, nulla
accade allorquando si deve procedere
al ripristino della comunicazione telefonica con l'esterno, per evitare il definitivo isolamento dell’Istituto. Vicenda,
questa, che grava pesantemente sull'immagine e l'autorevolezza dell'Isfol,
oltre che pesare come un macigno sull'operatività quotidiana. Stesso dicasi
per la lentezza con cui si sta procedendo all'attribuzione dell'S1, dell'S2 e S3
e all'immobilismo sui passaggi di livello
(art.54) rispetto ai quali l'ente non dimostra di avere lo stesso attivismo dimostrato su altri fonti.
* Coordinatore Usi/RdB-Isfol
CONSCIO DEI PROBLEMI DELL’ENTE
I L CASO
NON SEMPRE E’ CENSURABILE L’ERRORE DEL MEDICO
Due le novità emerse nell'incontro di
giovedì 8 scorso tra il nuovo presidente dell'Inaf Giovanni Bignami e i sindacati. Da registrare la volontà di Bignami
di risolvere l'annoso problema delle due
"anime" dell'Inaf, foriero di conflittualità
tra il personale degli ex-osservatori e
quello degli istituti ex-Cnr. Bignami si è
poi impegnato a dare risposte alle legittime aspettative dei precari. A questo
proposito Usi/RdB ha sollecitato l’ente a
una corretta applicazione del disciplinare sugli assegni di ricerca di recente
approvato, che prevede retribuzioni
proporzionate all'esperienza maturata.
Altri temi da tempo rimangono aperti,
dai concorsi all'applicazione di molti
istituti contrattuali, una lista che si è
allungata in questi anni anche per una
scarsa attività dell'ente. Che sia l'inizio
di un "nuovo corso" nelle relazioni tra
amministrazione e personale? Se lo
augurano in tanti.
di Flavia Scotti
La Cassazione, con sentenza della IV sezione penale, ha affermato che bisogna
distinguere i casi nei quali i sanitari sono "malaccorti", da quelli nei quali "vi è una
particolare difficoltà della diagnosi, sovente accresciuta dall'urgenza". Per questo
ha confermato il proscioglimento di due medici del pronto soccorso di Rossano
che, nonostante l'effettuazione di alcuni esami, non riconobbero - in un paziente
arrivato d'urgenza che morì dopo essere stato trasferito in un centro più attrezzato - un caso molto grave di dissezione dell'aorta che non presentava i tipici sintomi dolorosi. I due medici che avevano visitato il paziente, arrivato in coma da
sospetta lesione ischemica cerebrale, lo sottoposero a elettrocardiogramma ed
ecocolordoppler. Gli esiti portarono ad escludere una patologia cardiaca in corso.
Il coma veniva attribuito a problemi neurologici e fu deciso il trasporto all'ospedale di Corigliano. Solo una tac toracica avrebbe consentito la giusta diagnosi, ma i
due medici non la predisposero in mancanza dei sintomi dolorosi specifici he
accompagnano i problemi all'aorta. Proprio la circostanza del "quadro sintomatologico aspecifico, polimorfo e di difficile interpretazione, stante la negatività dell'elettrocardiogramma e della tac encefalica nonché dell'ecocolordoppler", aveva
portato il Gup di Rossano ad archiviare l'accusa di omicidio colposo a carico dei
due medici. Motivazione condivisa anche dagli Ermellini di piazza Cavour.
BIGNAMI SI INSEDIA A MONTE MARIO,
I L FATT O
DI
giurisprudenza
Lavoratori enti religiosi,
quale tribunale adire?
La Corte costituzionale,con la sentenza n. 1687 del 1° agosto 2011, in materia di rapporti di lavoro subordinato con
gli Enti della Santa Sede, ha stabilito
che sono di competenza della giurisdizione italiana le cause di lavoro di lavoratori che dipendono da enti che non
siano qualificati come "enti centrali
della Chiesa cattolica". Nel caso trattato, una dipendente del Pontificio collegio americano del nord, con sede a
Roma, licenziata per superamento del
periodo di comporto, ha chiesto il reintegro nel posto di lavoro. Il Tribunale ha
sentenziato il difetto della giurisdizione
italiana. La Consulta, richiamando l'art.
11 del trattato dell'11 febbraio 1929 tra
la Santa Sede e l'Italia, ha chiarito che
soltanto gli enti centrali della Chiesa
cattolica sono esenti da ogni ingerenza
da parte dello Stato italiano. Poiché il
Pontificio collegio americano del nord
non è un ente centrale della Chiesa
cattolica, ossia gestito direttamente
dalla Santa Sede, a decidere sulla
legittimità o meno del licenziamento
devono essere i Tribunali italiani.
Stracciare orario di lavoro
non giustifica licenziamento
La Suprema Corte, con la sentenza
n. 16283 del 26 luglio 2011, ha ritenuto, confermando la decisione del
Giudice d'Appello, il comportamento
di una dipendente che aveva stracciato e cestinato, in due occasioni, un
avviso recante il nuovo orario di lavoro, non così grave da giustificarne il
licenziamento in tronco. Per quanto
riprovevole, il comportamento della
dipendente poteva trovare giustificazione nella reazione ad una illegittima
modifica unilaterale dell'orario lavorativo da parte del datore di lavoro con
conseguente sproporzione tra l'addebito ed il licenziamento.
C ODA
Donna prossima alle nozze?
Non può essere licenziata
di Antonio Del Gatto
Donna prossima al matrimonio? Non può
essere licenziata. A dirlo è una recentissima sentenza della Corte di cassazione,
la n. 17845/2011 con cui è stato dichiarato illegittimo il licenziamento di una
donna prossima alle nozze. La lavoratrice, Barbara R., era stata licenziata in
quanto, senza avvisare il suo datore di
lavoro, aveva proceduto alle pubblicazioni legali del futuro matrimonio (ex art.
93 e ss., c.c.). Dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento, la donna ne chiedeva l'annullamento al Tribunale di
Roma - sezione Lavoro - per la mancanza dei presupposti di legittimo
recesso datoriale. Dopo l'accoglimento
sia in primo che in secondo grado delle
ragioni della lavoratrice, anche la
Suprema Corte le ha dato ragione,
affermando che "la tutela accordata alle
IF
lavoratrici che contraggono matrimonio L OGLIETTO
è fondata sull'elemento obiettivo della
DELLA RICERCA
celebrazione del matrimonio e non è
subordinata all'adempimento di alcun Supplemento a IlFoglietto
obbligo di comunicazione da parte della Agenzia di informazione on line
lavoratrice". Per i giudici del Reg.Trib. Roma 136 dell’8/4/2004
Palazzaccio, però, “il divieto di licenzia- Editrice: Nameless Line Inc
Anno VIII numero 29
mento attuato a causa di matrimonio • Direttore responsabile: Maurizio Sgroi
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cazioni ed un anno dalla celebrazione" • Progetto grafico : Bios