Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

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Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
25 NOVEMBRE
GIORNATA MONDIALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Violenza sulle donne
Francesca Serra, La morte ci fa belle, Torino, Bollati Boringhieri, 2013
Inventario 486499
Collocazione LETTURA 809 SERRA F
"Non c’è niente di più poetico al mondo della morte di una bella donna", scriveva Edgar Allan Poe a
metà dell'Ottocento. Il trionfo dell'immagine della bellezza femminile accoppiata alla morte è il tema di
questo libro, che racconta le vicende della sposa cadavere in un percorso storico vertiginoso e ricco di
suggestioni. Venerata come un santino fino ai giorni nostri, la bella donna morta non viene uccisa dalla
forza bruta ma da un eccesso di devozione: icona intramontabile della nostra cultura, attraversa il tempo
e lo spazio senza mai invecchiare, compiendo il suo eterno sacrificio al Bello e all'Ideale. Dopo aver
svelato i retroscena della figura della "pornolettrice" ne "Le brave ragazze non leggono romanzi",
Francesca Serra ci invita con il suo stile caustico e irriverente a domandarci che cosa si nasconda dietro
agli incantevoli cadaveri femminili che affollano i nostri musei, film e romanzi. Perché Ofelia continua
a morire, quando acquistiamo al bookshop della Tate Gallery l'ennesima riproduzione del celebre
quadro preraffaellita di John Everett Millais? A cosa serve la sua morte? E chi è il suo assassino? Sulla
traccia di queste domande si farà un lungo e avventuroso viaggio, dalla Parigi di Baudelaire all'isola di
Mauritius, da Goa al paese dei giganti di Gulliver, dal paradiso dell'Arte all'inferno della mercificazione.
Simonetta Agnello Hornby, Marina Calloni, Il male che si deve raccontare: per cancellare la
violenza domestica, Milano, Feltrinelli, 2013
Inventario 481701
Collocazione LETTURA362.82 AGNELLO HOS
Con un programma semplice ed efficace, che ha coinvolto le donne potenzialmente esposte a violenza e
le aziende in cui lavorano, la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence (Edv) creata
da Patricia Scotland ha contribuito a contenere sensibilmente il fenomeno della violenza domestica in
Inghilterra. Questo piccolo libro ha lo specifico obiettivo di creare una Edv italiana per applicarne il
metodo nel nostro paese. Simonetta Agnello Hornby ha scritto racconti che, attraverso vicende affioranti
dalla sua memoria e ancor più attraverso casi affrontati in veste di avvocato, danno una vividissima e
articolata rappresentazione del segreto che a volte si nasconde dentro le pareti domestiche. Con la
sapienza narrativa che le è propria, evoca l’esibizione del teatro della violenza in Sicilia, i silenzi
comprati da un marito abusante, il dolore dei figli abusati, la complicità fra vittima e carnefice. Marina
Calloni, docente alla Bicocca, traduce la consapevolezza secondo la quale viviamo in città in cui si
uccidono le donne in una visione sintetica e in una stringente serie di dati. Il male che si deve raccontare
è insieme un atto di denuncia e uno strumento a disposizione delle associazioni che, anche in Italia,
lottano da tempo contro questa violenza, offrendo aiuto, mezzi e protezione alle vittime.
Questo non è amore: venti storie raccontano la violenza domestica sulle donne, coordinamento di
Giovanna Pezzuoli e Luisa Pronzato, Venezia, Marsilio, 2013
Inventario 480478
Collocazione LETTURA 362.82 PEZZUOLI G
Attraverso il racconto di ogni protagonista, i fatti, le emozioni, le botte, si
svelano le cause scatenanti e le dinamiche di coppia. Episodi ripetuti di
maltrattamenti alternati a "pentimenti" del partner. E la tragedia sempre in
agguato. Tutto questo avviene nella "normalità" e nella convinzione che la
violenza riguardi altri. Ma a un certo momento accade "qualcosa" per cui le
donne capiscono che così non può continuare. Che cosa? Ogni storia ha una sua
"chiave" che la tiene inchiodata alla violenza e una che la porta a non voler più
subire. Qualche volta quel maledetto meccanismo si rompe prima che sia troppo
tardi. Le protagoniste, raccontandosi, affrontano quella violenza subdola che
colpisce le donne nel momento in cui dicono "no", sottraendosi ai ruoli imposti
da qualcosa che è nato come amore. Ma che non lo è più. Violenza fisica e
anche psicologica che attraversa le classi sociali e spesso coinvolge i figli.
Catharine A. MacKinnon, Le donne sono umane?, Roma, Bari, Laterza, 2012
Inventario 475003
Collocazione LETTURA 323.3 MACKINNON C
“Se noi donne fossimo umane, saremmo trasportate come merce pronta a essere venduta dalla Thailandia al
bordelli di New York? Saremmo date in sposa ai sacerdoti, in cambio di denaro per espiare i peccati della
nostra famiglia, o per migliorare le prospettive terrene della nostra famiglia? Ci sarebbe impedito di imparare
a leggere e a scrivere? Avremmo così poca voce in capitolo nelle deliberazioni pubbliche e nel governo del
paesi in cui viviamo? Saremmo sessualmente molestate all'interno delle nostre famiglie? Saremmo stuprate
durante i genocidi per terrorizzare, espellere e distruggere le nostre comunità etniche, o stuprate durante la
guerra non dichiarata che si svolge ogni giorno e in ogni paese del mondo nel cosiddetto tempo di pace? E,
se fossimo umane, e queste cose accadessero, non ci sarebbe nulla da fare in proposito?”Quello che accade
alle donne ha poco a che fare con i diritti umani e c’è ancora moltissimo da fare, perché nonostante i buoni
propositi e le normative, la società resta sessista e a molte, troppe donne è negata la dignità oltre che
l'eguaglianza.
Ayse Onal, Delitti d'onore: storie di donne massacrate dai familiari, Torino, Einaudi, 2009
Inventario 456078
Collocazione LETTURA 362.82 ONAL A
Storie di coraggio e di amore. Storie che fanno rabbrividire e,
insieme, commuovono. Storie di ragazze che hanno amato l’uomo
sbagliato e di famiglie che le hanno ammazzate. La giornalista turca
Ayse Onal scava nei rimorsi, nell'ignoranza e nella stupidità degli
assassini per capire come si possa giungere a uccidere per onore
persone che si amano. Con una scrittura piena di pietà, ma così
rigorosa da non tacere nulla, riesce nell’impresa di illuminare le
figure delle vittime e ricostruire le vicende che le hanno condotte a
morire. Tra disperati tentativi di fuga, matrimoni forzati, amori
improvvisi e travolgenti. Dopo botte, umiliazioni, violenze. E così,
leggendo dell’indomabile Remziye o dell’ingenua Papatya, si
squarcia il velo di indifferenza che avvolge un fenomeno di
proporzioni immani. Nella sola Inghilterra si stima che circa 18 mila
ragazze ogni anno siano vittime di crimini legati all’onore. Una
tragedia che non chiama in causa soltanto la Turchia, dove il libro è
ambientato, ma l’umanità intera.
Daniela Danna, Ginocidio: la violenza contro le donne nell'era globale, Milano, Elèuthera, 2007
Inventario 437052
Collocazione LETTURA 362.83 DANNA D
Questo libro affronta un tema che è tornato di grande attualità, in Italia e non solo, a causa dei
recenti frequenti ed efferati episodi di violenza contro le donne. L'autrice lo chiama "ginocidio" in
quanto questa violenza viene "giustificata" dal giudizio maschile sull'inferiorità sociale femminile e
dal desiderio di controllo del corpo delle donne da parte degli uomini attraverso le limitazioni alla
sessualità e alla vita sociale. Il testo, diviso in due parti, è basato su un doppio approccio alla
violenza ginocida. La prima parte è tematica: descrive e analizza stupri, maltrattamenti in famiglia,
omicidi, violenza culturale, istituzionale ed economica, fenomeni visti come azioni sociali e non
individuali correlate alla disuguaglianza tra i generi e più in generale al grado di disuguaglianza
presente in una data società. La seconda parte usa invece un approccio geografico, mettendo a
confronto scenari diversi come quelli di Italia, Paesi scandinavi, Americhe, Europa dell'Est e Paesi
musulmani.
Il silenzio degli uomini
Massimo Recalcati, Il complesso di Telemaco: genitori e figli dopo il tramonto del padre, Milano,
Feltrinelli, 2013
Inventario 481139
Collocazione LETTURA 155.5 RECALCATI M
Edipo e Narciso sono due personaggi centrali del teatro freudiano. Il
figlio-Edipo è quello che conosce il conflitto con il padre e l’impatto
beneficamente traumatico della Legge sulla vita umana. Il figlioNarciso resta invece fissato sterilmente alla sua immagine, in un mondo
che sembra non ospitare più la differenza tra le generazioni. Le nuove
generazioni appaiono sperdute tanto quanto i loro genitori. Questi non
vogliono smettere di essere giovani, mentre i loro figli annaspano in un
tempo senza orizzonte. Telemaco, il figlio di Ulisse, attende il ritorno
del padre; prega affinché sia ristabilita nella sua casa invasa dai Proci la
Legge della parola. In primo piano una domanda inedita di padre, una
invocazione, una richiesta di testimonianza che mostri come si possa
vivere con slancio e vitalità su questa terra. Il processo dell'ereditare,
della filiazione simbolica, sembra venire meno e senza di esso non si dà
possibilità di trasmissione del desiderio da una generazione all'altra e la vita umana appare priva di
senso. Eppure è ancora possibile, nell'epoca della evaporazione del padre, un'eredità autenticamente
generativa: Telemaco ci indica la nuova direzione verso cui guardare, perché Telemaco è la figura
del giusto erede. Il suo è il compito che attende anche i nostri figli: come si diventa eredi giusti? E
cosa davvero si eredita se un'eredità non è fatta né di geni né di beni, se non si eredita un regno?
Iaia Caputo, Il silenzio degli uomini, Milano, Feltrinelli, 2012
Inventario 473642
Collocazione LETTURA 305.31 CAPUTO I
Gli uomini non parlano. Mai come in questo momento, gli uomini sembrano non avere le parole per
dire: la loro paura e il loro smarrimento, la loro fragilità e i loro desideri. Coloro che per millenni
sono stati i dominatori del mondo da tempo non lo sono più e oscillano continuamente tra inedite
libertà offerte loro dalle donne e la nostalgia degli antichi privilegi. No, gli uomini non sanno
ancora parlare di sé, ed è in questo silenzio che Iaia Caputo coglie una condizione tragica del
maschile, che nella dismisura di una sessualità incapace di evolvere e nella scorciatoia della
violenza ha le sue derive più preoccupanti. Così, l’autrice indaga sui padri che uccidono i figli ma
anche sulla nuova paternità che ha scoperto la gioia della cura e della prossimità dei corpi;
decodifica i gesti che hanno caratterizzato la politica e la sfera pubblica negli ultimi vent’anni,
mettendone a fuoco l’arroganza, la volgarità e l’urgenza di costruire e denunciare un nemico;
riflette sulle forme del desiderio maschile attraverso casi di cronaca.
Françoise Héritier, Dissolvere la gerarchia: Maschile/femminile 2., Milano, Raffaello Cortina,
2004
Inventario 383816
Collocazione DEWEY 155.33 03
Perché la gerarchia si è innestata sulla semplice differenza dei sessi? Si può pensare di dissolverla?
A questa duplice domanda Françoise Héritier risponde in termini antropologici non meno che
politici. Critica i luoghi comuni sulla differenza dei sessi, esamina la possibilità di cambiamenti e
individua gli ostacoli che continuano implicitamente a impedirli. E tuttavia, questi cambiamenti non
sono la promessa di una società in cui la differenza e l'asimmetria sarebbero il fondamento, non di
una gerarchia, ma di un'autentica armonia?
Esma e le altre
Gangor: il coraggio di una donna (Italia/India 2010), diretto da Italo Spinelli, Cecchi Gori home
video, 2011
Inventario 484394
Collocazione VFILM GANGOR
Upin e Ujan si recano a Purulia, nel Bengala occidentale, per un reportage sulle condizioni di vita dei
gruppi tribali. Tra le foto che Upin pubblica, in un articolo di denuncia sulle ingiustizie sociali della
regione, quella che ritrae il seno nudo di Gangor scatena la violenta ritorsione delle autorità di polizia
locale. L'amore e la conoscenza che Spinelli nutre per il cinema asiatico, e indiano in particolare,
emerge prepotentemente tra le righe di Gangor; le atmosfere della vita agiata indiana come della realtà
delle bidonville rivivono in tutta la loro credibilità, servendosi di immagini che non indugiano sulla
violenza ma nemmeno si ritraggono di fronte a visioni disturbanti. Un film di denuncia che non è
costretto a soffocare la narrazione pur di lasciare spazio all'impegno politico e veicolare il suo
messaggio, incentrato nella fattispecie sulla condizione della donna e più in generale sulla pesante
discriminazione ai danni dei cosiddetti "tribali", membri di etnie antiche rassegnati a una vita di
indigenza.
Un giorno perfetto (Italia 2008), diretto da Ferzan Ozpetek, 01 Distribution, 2009
Inventario 457733
Collocazione VFILM GIORNO PERFE
Emma e Antonio, sposati e con due figli (Valentina e Kevin) sono separati da circa un anno. Antonio,
che fa l’autista dell'onorevole Fioravanti, non ha per nulla riassorbito il trauma del distacco. Un giorno
la polizia viene chiamata dalla sua vicina di casa che ha udito dei colpi di arma da fuoco. Passiamo così
a conoscere le vicende della giornata precedente, non solo in relazione a questo nucleo familiare ma
legate anche a moglie e figli dell’onorevole nonché ad altri personaggi. La tragedia umana è in agguato.
4 mesi 3 settimane 2 giorni (Romania 2007), diretto da Cristian Mungiu,
Lucky Red home video, 2008
Inventario 446546
Collocazione VFILM 4 MESI 3 SET
Otilia e Gabjta sono due studentesse universitarie che alloggiano nel
dormitorio di una città romena. Siamo negli anni che precedono la caduta del
regime di Ceausescu e Gabjta affitta una stanza d'albergo in un hotel di bassa
categoria. Ha un motivo preciso: con l'assistenza dell'amica ha deciso di
abortire grazie anche all'intervento di un medico che però rischia l'arresto,
essendo l'interruzione procurata della gravidanza un reato. Otilia resta a
fianco dell'amica soffrendo intimamente per quanto sta accadendo e
scoprendo progressivamente la fragilità della sua condizione umana.
Il segreto di Esma (Bosnia-Herzegovina 2006), diretto da Jasmila Zbanic, Multimedia San Paolo,
2007
Inventario 452524
Collocazione VFILM SEGRETO DI E
Sarajevo, anno 2006. Le dolorose ferite della lunga guerra jugoslava, degli assedi serbo-bosniaci sono
ancora tangibili e visibili, nel tessuto urbano e nell'animo delle persone. Esma, bosniaca, lavora come
cameriera in un fumoso e losco club; vive con l'adolescente, irrequieta, adorata e irrispettosa figlia Sara.
Chi sia il padre di Sara è l'angoscioso e torturante segreto di Esma. Quando alla fine la donna riuscirà a
rivelarlo alla figlia, e a parlarne lei stessa, sul volto di entrambe sboccerà una nuova serenità e una
complicità d'amore totale.
Bordertown (USA 2006), diretto da Gregory Nava, Medusa video, 2007
Inventario 452501
Collocazione VFILM BORDERTOWN
La città di Juarez, al confine tra Messico e Stati Uniti, è una delle principali vittime del BAFTA, il
trattato che avrebbe dovuto portare lavoro nello stato latinoamericano limitando l'immigrazione negli
States. Qui un personale a prevalenza femminile produce televisori, computer... che verranno poi
venduti a prezzi contenuti negli Usa e nel mondo. Queste donne godono di poche garanzie sul piano
lavorativo, e di nessuna su quello della dignità della persona. Centinaia di loro sono state infatti rapite,
stuprate e uccise senza che le autorità locali andassero oltre le formalità di rito. Gregory Nava, regista
che afferma di essere nato nell'unica area al mondo in cui il Primo e il Terzo Mondo confinano, ha
deciso di raccontare una storia di violenza quotidiana partendo da uno dei tanti casi venuti alla luce
North Country : storia di Josey (USA, 2005), Warner home video, 2006
Inventario 457962
Collocazione VFILM NORTH COUNTR
Alla fine degli anni '80, la vita di Josey Aimes è segnata dalla violenza
maschile. Tiene segreto lo stupro subìto al liceo da un insegnante e dal
quale è nato un figlio. Per fuggire un marito manesco da cui ha avuto un
altro figlio, torna con la prole dai suoi genitori nel Minnesota. Si fa
assumere in miniera dove lavora anche suo padre e dove, tormentata e
umiliata dai compagni di lavoro, inizia un secondo calvario finché,
appoggiata da alcune colleghe, fa causa alla società mineraria per
molestie sessuali sul lavoro. Scritto da Michael Seitzman, ispirato alla
vera storia di Lois Jenson che nel 1984 chiamò in giudizio la Eveleth
Taconite Co. del Minnesota e 9 anni dopo ottenne un modesto indennizzo
in una storica sentenza che migliorò la condizione femminile sul lavoro.
La bestia nel cuore (Italia-Regno Unito/Spagna/Francia 2005), diretto da Cristina Comencini, 01
Distribution, 2006
Inventario 472109
Collocazione MAGMEDIA 0300 01038 01
E’ stata violata Sabina, come Daniele, suo fratello, prima di lei. Abusata dal padre, condannata dal
silenzio della madre. Ma Sabina tutto questo non lo sa, non lo sa ancora mentre, nella sala di
doppiaggio, dove lavora, presta la sua voce a una giovane donna stuprata in un film per la
televisione. Urla, Sabina, si difende al microfono e subito dopo torna a sorridere al collega che le
ansima accanto. Ma poi una notte, dentro un sogno, accade una cosa terribile e Morfeo la consegna
all'orrore di un fatto rimosso. La morte dei genitori e la gravidanza desiderata ma inattesa
costringono la donna a un viaggio oltreoceano dove vive e si nasconde quel che resta della sua
famiglia, un fratello ferito dalla stessa bestia. Daniele, silenzioso e rassegnato, che parla di
architettura, del tempo e della natura soltanto per anticipare o addirittura eludere il dolore della
sorella, arrivato fino a lui per interrogarlo.
Il vestito da sposa (Italia 2005), diretto da Fiorella Infascelli, Mondo home entertainment, 2004
Inventario 467368
Collocazione VFILM VESTITO DA S
Alla vigilia delle nozze, Stella è assalita in campagna e stuprata da quattro cacciatori. Abbandonata
dal fidanzato, lascia l'università, trova lavoro in una pasticceria, comincia una relazione con Franco,
sarto nel cui atelier era stato confezionato il suo abito da sposa e che, in realtà, è uno degli
stupratori. Scritto dalla regista, ispirato a un fatto di cronaca, è un racconto di formazione o, meglio,
dell'elaborazione di una violenza subita e di un dolore
Water (Canada, India 2005), diretto da Deepa Mehta, Eagle pictures, Videa CDE, 2007
Inventario 440169
Collocazione VFILM TRILOGIA MEHTA WATER
India, 1938. Chuya, una ragazzina di appena otto anni, viene allontanata dalla sua famiglia e
trasferita in una casa ritrovo per vedove indù, per espiare la colpa d'un marito perso e mai
conosciuto, attraverso l'eterna penitenza imposta dai testi sacri. Tra veglie e preghiere, la ragazzina
porterà una ventata di freschezza - e di scompiglio - che contagerà l'affascinante Kalyani, giovane
vedova innamorata di Narayan, un fervente idealista sostenitore di Gandhi. Il tema trattato - la
condizione della donna e in particolare delle vedove - apre nuovi spiragli su una condizione di
disagio che ancora oggi, a distanza di cinquant’anni dalle conquiste del profeta Gandhi, contagia
centinaia di migliaia di donne costrette alla ferrea osservanza delle pratiche religiose.
Magdalene (Gran Bratagna 2002), diretto da Peter Mullan, Medusa, Eyescreen home video, 2003
Inventario 369848
Collocazione VFILM MAGDALENE
1964, Irlanda. Giovani donne, ragazze-madri, violentate, orfane o solo troppo "vivaci", vengono
rinchiuse dai familiari in uno dei conventi Magdalene gestiti dalle sorelle della Misericordia. Le
ragazze, per espiare i loro peccati, sono costrette a lavorare fino allo stremo delle forze e a subire
percosse e ogni genere di violenza psicologica se non ubbidiscono agli ordini delle suore. Il film
racconta la storia di quattro giovani vittime e sono, purtroppo, storie vere.
Ti dò i miei occhi (Spagna 2004), diretto da Iciar Bollain,
Luckyred home video, 2005
Inventario 402256
Collocazione VFILM TI DO I MIEI
Perché una donna resta per dieci anni con un uomo fisicamente e
psicologicamente violento? A Toledo la bella Pilar, spinta dalla paura,
fugge da casa e dal marito Antonio col figlio Juan, rifugiandosi dalla
sorella, ma qualche tempo dopo, ancora innamorata e fiduciosa nelle sue
promesse di ravvedimento, ritorna dal marito. Il secondo distacco sarà
definitivo. Scritto con Alicia Luna, il 3° lungometraggio dell'attrice
madrilena Bollaín affronta il tema della violenza domestica sulle donne,
riuscendo a subordinare i suoi espliciti intenti didattici alla complessità
di un dolorante rapporto umano, a un ammirevole scavo psicologico dei
personaggi.
Sotto accusa (USA 1988), diretto da Jonathan Kaplan, Paramount
home entertainment, 2002
Inventario 370959
Collocazione MAGMEDIA 0300 00111
Sarah (Foster), cameriera sgallettata di dubbia moralità e di pimpante sessappiglio, viene violentata
sul flipper di un bar da un giovanotto, imitato da altri due incitati da un gruppo di avventori. Un
magistrato (McGillis) la aiuta a denunciarli e a sostenere il processo. Tra le due donne nasce un
rapporto di solidarietà. Una didascalia avverte che in USA avviene una denuncia per stupro ogni 6
minuti. Dramma giudiziario come tanti, ma utile: insegna che 1) lo stupro è l'unico crimine in cui la
parola della vittima è per sistema messa in dubbio; 2) i suoi autori _ e i loro familiari _ non si
sentono colpevoli, considerandolo spesso una prova di virilità; 3) si tende a rimproverare alle donne
"di essere andate a cercarlo".