Benchmarking sulle politiche a sostegno della stabilizzazione al

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Benchmarking sulle politiche a sostegno della stabilizzazione al
 Progetto Supporti Documentali e Informativi per la Governance e la Qualificazione dei Sistemi
Scheda di Benchmarking
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro
dei Giovani in Europa
FRANCIA
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
1
Indice
1.
2.
3.
4.
3.
4.
5.
6.
7.
IL CONTESTO ............................................................................................... 3
I SOGGETTI COINVOLTI ................................................................................. 8
NORMATIVA DI RIFERIMENTO RIFERITA ALLA STABILIZZAZIONE DEI GIOVANI ....10
LA COMPOSIZIONE DELLA PLATEA GIOVANILE .................................................12
LA PARTECIPAZIONE AL LAVORO ....................................................................19
LA DISOCCUPAZIONE E L’INATTIVITA’ GIOVANILE ............................................25
LA DOMANDA ..............................................................................................33
LE POLITICHE DEL LAVORO PER LA STABILIZZAZIONE DEI GIOVANI AL LAVORO ..34
LA DIMENSIONE EUROPEA.............................................................................46
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
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1. IL CONTESTO
Premessa
La gioventù francese oggi si trova ad affrontare i problemi che tutti i Paesi europei
stanno cercando di risolvere senza grande successo: disoccupazione, precarietà,
mancanza di formazione e di un forte pessimismo. La situazione francese presenta un
tasso di disoccupazione per i giovani sotto i 25 anni tra i più alti dell'area OCSE: del 25%
nel terzo trimestre del 2010 (Fonte INSEE).
Il mercato del lavoro è stato penalizzato dalla crisi, e a flessibilità è diventata la regola.
Considerando anche l’allungamento dell’età lavorativa media, i datori di lavoro francesi si
rivolgono a lavoratori più qualificati e considerano poco l’offerta dei neo diplomati. Ciò
incrementa la demotivazione e l’abbandono scolastico dando luogo a una gioventù senza
competenze o qualifiche. Questa precarietà diffusa ha come conseguenza la difficoltà di
accesso alla casa, dipendenza dai genitori, impossibilità di farsi una famiglia, etc, tutti
elementi che rafforzano il pessimismo circa le prospettive future. I giovani francesi, in
sintesi, vivono con la certezza che non ci riusciranno meglio dei loro genitori. L'ascensore
sociale è bloccato.
Uno dei problemi principali è l'elevato tasso di disoccupazione che ha colpito la fascia di
età under 25. Tale tasso al 25% riflette una dura realtà per i giovani francesi, che
stentano a integrarsi nel mondo del lavoro e soprattutto di conseguire una posizione a
tempo Indeterminato.
Secondo l'Osservatorio per le Disuguaglianze, tutte queste situazioni peggiorano
drammaticamente per i giovani residenti nelle aree urbane depresse: lì la disoccupazione
giovanile supera il 40%.
Questo conduce a una polarizzazione della società francese, in cui i lavoratori temporanei
(in particolare i giovani) si trovano ad affrontare i lavoratori iperprotetti col tempo
indeterminato.
Un giovane che entra oggi nel mercato del lavoro deve aspettare da otto a undici anni
per un posto stabile e l'età media di accesso al lavoro stabile è di 28 anni. Nel frattempo
si vivacchia con una sequenza di corsi e con stage retribuiti poche centinaia di euro.
Il 20% dei giovani francesi di età compresa tra 16 e i 25 anni viva sotto la soglia di
povertà (880 € al mese) contro il 13% per l'intera popolazione (www.cnle.gouv.fr, dic.
2010). La povertà economica è diffusa anche tra i giovani laureati.
Un altro problema è quello della formazione. In Francia il numero di giovani che escono
dal sistema educativo senza un diploma o di qualifica è pari a 160.000 all'anno (OCDE
dic.2010), Per questi giovani non qualificati sarà molto difficile l’inserimento nella vita
professionale. La metà di loro diventano disoccupati di lunga durata dopo aver lasciato la
scuola, contro il 10% tra i laureati. Completa il quadro la situazione dei giovani che non
lavorano né studiano, né sono in formazione (NEET) pari all’12,4% dei giovani francesi
tra i 15 e 24, e al 18% di quelli tra i 25 e i 29 anni, per oltre 1,7 milioni di giovani in
totale.
Al di là di insicurezza lavorativa, sono le prospettive sul futuro dei giovani che
preoccupano la società francese. L'ultima indagine internazionale sui giovani della
Fondazione per l'Innovazione (Fondapol), pubblicata nel marzo 2011 riporta statistiche
allarmanti: solo il 49% dei giovani francesi pensa di poter avere un buon lavoro per il
futuro e il 75% di loro ritiene che il futuro del paese non sia promettente. I genitori sono
preoccupati all’idea che i loro figli non possano raggiungere un tenore di vita analogo al
loro, nonostante abbiano più elevati titoli di studio.
Un effetto di queste paure è la nuova forte attrazione per le professioni di servizio
pubblico, garanti di posti di lavoro protetti, che beneficiano di numerosi vantaggi. Una
indagine del 2005 rileva che il 70% dei giovani francesi di età compresa tra 15 a 30 anni
vuole lavorare nel pubblico, sicuramente la crisi ha amplificato tali dati.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
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La situazione dei giovani in Francia, rischia di portare a una lotta tra generazioni: i
giovani contro i vecchi, precari contro la sovra-protetti, una società in cui non ci sia più
posto per i giovani, e dove i giovani non riescano più a trovare relazioni e momenti di
incontro con gli anziani. Questa situazione è ancora più difficile perché gli anziani hanno
avuto molto meno difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, non hanno condiviso le loro
stesse paure e dunque non riescono a capire i giovani di oggi.
In una società dove il successo sociale e professionale sono indicatori sempre più
preziosi della raggiunta maturità, i giovani si trovano ad affrontare forte pressioni da
parte della società, con poche ipotesi di soluzioni a disposizione e un profondo disagio
legato all’inadeguatezza di molti individui davanti a questioni così rilevanti.
È proprio nel capire come il ‘sistema’ Francia si dispone a proporre soluzioni e
opportunità a una generazione, stimolandone idee e talenti, che si sviluppa questo
rapporto.
DATI DEMOGRAFICI
La Francia ha una superficie di 543.965 km² e una popolazione di oltre 61 milioni di
abitanti, che salgono rispettivamente a 675.417 km² e 65 milioni di abitanti se si
includono i dipartimenti e i territori d'oltremare d'America, Asia e Oceania. Con questi
ultimi la Francia è il secondo Stato più vasto (dopo la Russia) e il terzo più popolato
d'Europa (dopo la Russia e la Germania).
Per popolazione è confrontabile con l’Italia. Il Tab. 2 si evidenzia come la fascia d’età di
principale interesse di questa analisi, quella compresa tra i 15 e i 34 anni, sia rappresentata
dal 24,7% del totale degli abitanti del Paese per circa 16 milioni di abitanti.
Tab. 1- Popolazione totale (Fonte INSEE)
TUTTI
Uomini
Donne
65.026.885
31.484.794
33.542.091
Meno di 20 anni
15.984.060
8.175.810
7.808.250
Tra i 20 e i 64 anni
38.146.128
18.794.075
19.352.053
65 anni o più
10.896.697
4.514.909
6.381.788
Tab. 2 - Distribuzione della popolazione per sesso ed età al 1 Gennaio 2011 in
% (Fonte: INSEE)
Donne
Uomini
Tutti
Sotto i 15 anni
17,5
19,6
18,5
15-24 anni
11,8
13,0
12,4
25-34 anni
12,0
12,6
12,3
35-44 anni
13,4
13,8
13,7
45-54 anni
13,5
13,8
13,6
55-64 anni
12,7
12,8
12,7
65-74 anni
8,2
7,6
7,9
75 anni o più
10,9
6,8
8,9
Tutte le età
100,0
100,0
100,0
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I livelli educativi della popolazione in Francia sono in linea con le medie dei paesi europei.
Rilevante è invece la differenza con l’Italia da cui risulta evidente una minore scolarità media
nel nostro paese.
Tab. 3 Livello educazione popolazione adulta (2008) (Fonte: OECD)
Distribuzione dei più alti livelli educativi nella popolazione dai 25-64 anni
Secondaria superiore e
Meno della educazione
post-secondaria non
Educazione
terziaria
secondaria inferiore
terziaria
Francia
30
43
27
Germania
14
60
24
Italia
47
39
14
Regno Unito
30
37
33
OECD media
29
44
28
EU19 media
28
47
25
100
100
100
100
100
100
É interessante notare come il 83% dei francesi con titolo di secondaria superiore siano
concentrate nella fascia 25-34 anni, segno inequivocabile che negli ultimi venti anni si sia
progressivamente innalzata la scolarità media, ben oltre i limiti imposti dall’obbligo
formativo. Ai fini delle riflessioni della presente analisi rimane sensibile il divario con l’Italia,
in ogni fascia di età, che risulta di ben 14 punti percentuali nelle fasci più giovani e arriva a
20 per gli ultra 55-enni.
Tab. 4 - Popolazione con almeno titolo di scuola secondaria superiore (dati
2008) in %
Fasce d’età
25-64
25-34
35-44
45-54
55-64
Australia
70
82
73
66
55
Francia
70
83
77
64
55
Germania
85
86
87
86
82
Italia
53
69
57
49
35
Regno Unito
70
77
70
67
63
Stati Uniti
89
88
89
89
89
OECD media
71
80
75
68
58
EU19 media
72
82
76
69
59
Fonte: OECD.
Dati Economici
Organizzazione economica
L'organizzazione economica del paese è di stampo capitalista con un forte intervento
statale. La Francia è il quarto esportatore del mondo (come somma di tutti i prodotti). È
il secondo più grande esportatore mondiale di prodotti alimentari, dietro gli Stati Uniti,
anche se il settore primario (agricoltura, pesca) rappresenta solo il 4% della forza
lavoro.
L'economia francese è prevalentemente un'economia dei servizi, per i quali è il secondo
più grande esportatore del mondo. È al primo posto nel mondo come destinazione
turistica con più di 60 milioni di visitatori stranieri l'anno. La Francia possiede un
importante apparato industriale. Il settore secondario occupa il 24% della forza lavoro.
Fra i settori di punta vi sono la produzione di treni per l'alta velocità e una potente
industria automobilistica. Possiede il primo gruppo globale per la costruzione di centrali
nucleari, primeggia nel settore aeronautico e aerospaziale, ha importanti aziende
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farmaceutiche. Presenta eccellenze nel settore gastronomico e nel settore di lusso. Il
settore terziario impiega il 72% della forza lavoro con un peso determinante dato dalla
distribuzione che in Francia ha un peso molto forte per l'economia.
Il PIL e l’impatto della crisi iniziata nel 2008 sull’economia.
Per l’impatto della crisi globale, nel 2009 il prodotto interno lordo è sceso del 2,6% in
media, dopo il +0,2% nel 2008, in cui il quarto trimestre risente già della crisi, e +2,4%
nel 2007. Iniziata nella primavera del 2008, la contrazione ha accelerato l’impatto alla
fine del 2008 e nel primo trimestre 2009. La domanda delle imprese è caduta a causa di
un calo sia nei loro investimenti che dal calo delle scorte. I flussi di commercio con
l’estero hanno bruscamente rallentato. Al contrario, i consumi delle famiglie hanno
resistito e il consumo da parte della PPAA è accelerato per l'effetto dei piani di
risanamento e rilancio. Il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto, grazie al calo
dell'inflazione, e aumentato il loro tasso di risparmio. Alcuni dati significativi sono
dettagliati nella tabella che segue:
Tab. 5 – Indicatori impatto della crisi
Le variazioni di
volume
sui prezzi
dell'anno
precedente
in%
2009
2007 2008 2009 Variazione Miliardi Contributi
Prezzi % di euro
crescita
EUR
PIL
Prodotto interno lordo
(PIL)
2,4
0,2
-2,6
0,5 1 907,1
-2,6
Importazioni
5,6
0,6 -10,7
-5,2
476,6
-3,1
Totale degli impieghi finali
3,1
0,3
-4,4
-0,7 2 383,8
-5,7
Consumi delle famiglie
2,4
0,9
0,9
-0,1
1 418,6
0,6
- famiglie
2,5
0,5
0,6
-0,6
1 084,6
0,4
- indotta da parte della PPAA
1,6
2,1
2,0
1,2
305,8
0,3
consumo effettivo della PPAA
1,2
0,9
4,2
1,4
164,0
0,3
Spesa in conto capitale tra cui
:
6,0
0,5
-7,1
-0,6
392,1
-1,5
- Le imprese non finanziarie
8,1
2,4
-8,0
-0,3
204,3
-0,9
- famiglie
4,6
-2,7
-8,7
-1,7
106,6
-0,5
- Pubblica Amministrazione
4,4
-2,8
0,5
0,2
63,9
0,0
0,2
-0,3
-1,9
-
-30,5
-1,9
tra cui: spesa per consumi
Variazione delle scorte
(contributo alla crescita)
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6
Esportazioni
2,5
-0,5 -12,4
-3,5
439,6
-3,3
Fonte: Conti economici nazionali - base 2000, INSEE
Dati Amministrativi
La Francia, ufficialmente Repubblica Francese (in francese République française), è uno
Stato membro dell'Unione europea. La Francia è una Repubblica costituzionale,
"indivisibile, laica, democratica e sociale" (articolo I della Costituzione del 1958) a
regime parlamentare semi-presidenziale (con forti poteri al Presidente della Repubblica).
La riforma costituzionale del 28 marzo 2003 (Atto II del decentramento), ai sensi dello
stesso articolo, ha aggiunto che l'organizzazione della Repubblica fosse decentrata.
L'ordinamento politico della quinta Repubblica prevede una Camera dei deputati
(Assemblée nationale) di 577 membri, eletti per 5 anni a suffragio universale diretto, e
un Senato (Sénat) composto di 346 senatori, eletti per 6 anni a suffragio universale
indiretto. Il potere legislativo del Senato è limitato; l'Assemblée nationale ha l'ultima
parola in caso di disaccordo tra le due camere.
Le principali divisioni amministrative francesi sono le regioni, che sono 27 (di cui 22 nella
Francia metropolitana), i dipartimenti (101 di cui 5 d'oltremare) e gli arrondissements
(circondari, cioè suddivisioni amministrative dei dipartimenti).
Questi circondari (arrondissements) sono divisi in cantoni (per i collegi elettorali) e in
comuni (per un totale di 36.783) per l'amministrazione locale territoriale. I cantoni
corrispondono per la maggior parte a comuni completi, tuttavia, alcuni importanti
comuni sono suddivisi in più cantoni, che possono anche comprendere altri comuni
limitrofi meno popolati.
Infine, alcuni importanti comuni (Parigi, Lione, Marsiglia) sono a loro volta suddivisi in
circoscrizioni di comune per l'amministrazione locale con sindaci locali con a disposizione
una certa autonomia finanziaria e amministrativa all'interno dello stesso Consiglio
comunale.
La riforma costituzionale del 2003 ha affermato che l'organizzazione della Repubblica è
decentralizzata. Il decentramento sostiene ora pienamente l'emergere di un vero potere
locale il cui equilibrio è ancora dibattuto. In quest’ambito nuove competenze sono
assegnate ai territori in materia di programmazione di interventi per le politiche del
lavoro e di attuazione locale di norme nazionali
A parte le amministrazioni locali, quali sono i comuni, i dipartimenti e le regioni, esiste
anche un'organizzazione intercomunale che è portata a esercitare sempre maggiori
competenze (in materia di sviluppo economico, uso del territorio, politica degli alloggi,
trasporto pubblico, pulizia ambientale). I comuni sono invitati a unirsi sotto il regime
dell'intermunicipalità che dispone di un'autonomia finanziaria e fiscale propria, oltre che
ad un riconoscimento giuridico (établissement public de coopération intercommunale o
EPCI ). Nel 2006, 2.573 comunità (comunità di comuni, le comunità di agglomerazioni e
comunità urbane) hanno ricomposto il territorio nazionale, e coinvolgono il 90% di
comuni e l'85% della popolazione francese. Alcune intermunicipalità includono comuni di
differenti dipartimenti o regioni, allo scopo anche di agevolare la gestione di
infrastrutture comuni, o per migliorare le politiche in materia di trasporti.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
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2. I SOGGETTI COINVOLTI
È importante qui premettere che le più recenti politiche del lavoro francesi, meglio
dettagliate nelle sezioni seguenti, più che a un concetto di “stabilizzazione dei posti di
lavoro” si concentrano sullo sviluppo delle competenze, dell’occupabilità, sulla diffusione
delle opportunità, in un’ottica che è più coerente con la flessicurezza.
Nel facilitare il rapporto tra giovani e mercato del lavoro e, nello specifico, per
sostenerne l’occupabilità in un’ottica di stabilizzazione dei percorsi professionali, si
identificano quali principali soggetto istituzionalmente protagonisti: Pole Emploi, le
Maison d’Emploi, e l’Agefiph.
Pole Emploi
Espressione diretta del Ministero del Lavoro e soggetto di riferimento per l’attuazione
delle politiche e l’erogazione dei servizi al lavoro e alla formazione è Pole Emploi.
Diffuso capillarmente sul territorio, esso promuove una politica di azioni dirette e di
partnership per l'occupazione con altri soggetti interessati a livello nazionale e sul
campo.
Ha come obiettivo operare a livello locale coi propri servizi e sviluppare ulteriori
dispositivi unendo competenze e risorse con tutte le parti interessate a cooperare nella
lotta alla disoccupazione e all’aumento dell’occupabilità dei cittadini.
Concretamente, questa complementarietà può assumere la forma di aiuto integrativo alle
azioni locali o lo sviluppo di iniziative congiunte, quali ad esempio i Saloni del lavoro.
Nei Pole Emploi, i giovani trovano accoglienza, informazioni, percorsi personalizzati,
opportunità di formazione e rinforzo competenze, offerte di lavoro anche all’estero,
tirocini, …
I servizi vengono erogati negli uffici Pole Emploi e, sempre più, attraverso il web, il
portale dedicato, il call centre. Nell’ultimo periodo, per fronteggiare la crisi, diversi
interventi organizzativi ne hanno potenziato l’efficienza. Pole Emploi ha di molto
incrementato i servizi alle imprese, di ogni tipologia, potenziato i servizi via web per
liberare gli operatori e migliorato i servizi di incontro tra domanda e offerta.
In quest’ultimo settore si sta diffondendo il metodi di “selezione in situazione” in cui le
aziende possono avvalersi di piattaforme organizzate da Pole Emploi per la verifica in
situazione delle competenze da loro richieste. Tal sistema fa emergere le competenze dei
giovani comunque acquisite, specie in processi non formali o informali.
Le azioni PE si coordinano con le misure finanziate dai consigli regionali, consigli
dipartimentali, altre autorità pubbliche e parti sociali. Con l'istituzione del “Revenue de
Solidarité Active – RSA”, la missione del PE è evoluta verso servizi su misura per i target
di beneficiari definiti a livello locale dai consigli generali. A livello locale, le modalità di
collaborazione tra il PE e dei suoi partner, sono fissati da convenzioni annuali.
Il Pole Emploi collabora anche con le comunità locali anche quando esse diventano datori
di lavoro, manifestando spesso esigenze specifiche. PE li assiste per assumere personale
con contratti specifici a loro disposizione. Questo è per esempio il caso del contratto di
assistenza del Lavoro (CAE), uno strumento comparabile coi nostri Lavori Socialmente
Utili.
www.pole-emploi.fr
Le Maison de l’Emploi
Distribuite su tutto il territorio e promosse in forme differenti le Maison de l’Emploi sono
forme di partenariato locale finalizzate allo sviluppo locale e dunque all’occupazione,
specie dei giovani. Tipicamente hanno quali membri costitutivi nella loro partnership:
•
Pole Emploi;
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•
•
•
•
Comuni, contigui tra loro;
AFPA o altri enti di formazione professionale;
Stato – tramite il Prefetto;
Comunità locali.
A essi si aggiungono partner associati quali, ad esempio:
•
•
•
•
•
•
Camera di Commercio;
Associazioni di categoria;
incubatori d’impresa;
Parti Sociali;
AGEFIPH, l’agenzia per il collocamento dei disabili;
etc…
Gli obiettivi di una Maison de l’Emploi sono diretti ai territori, alle aziende, ai lavoratori, e
possono essere riassunti come:
1. Osservare i fenomeni per anticipare e adattare gli interventi ai bisogni del territorio.
Ciò per sviluppare strategie in grado di cogliere le esigenze di aziende e pubbliche in
materia di domanda e offerta di lavoro, per adeguare l'offerta formativa e
l'integrazione, e favorire l'orientamento professionale;
2. Migliorare l'accesso o il ritorno al lavoro con informazione, orientamento,
ottimizzando le prestazioni di servizi di diversi attori locali per l'occupazione
coinvolgendo le imprese in attività proattive per l'occupazione;
3. Sviluppare l'occupazione e la creazione di imprese per una migliore corrispondenza
tra offerta e domanda di lavoro attraverso la conoscenza della domanda, lo sviluppo
di competenze, l’analisi delle nuove forme di occupazione, e favorendo la creazione o
l’acquisizione di aziende;
4. La Validazione delle esperienze Acquisite (VAE) per il riconoscimento delle esperienze
di lavoro (retribuito, non retribuito o volontario) di almeno 3 anni consentendo la
certificazione (certificato, diploma o certificato di qualifica professionale) in
connessione con l’esperienza reale. Si applica a tutti i settori di attività, e a tutti i
livelli di competenza.
AGEFIPH - Lavoratori disabili
Il servizio di sostegno alle assunzione di giovani lavoratori disabili è curato da AGEFIPH.
Agefiph fornisce ad aziende e individui con disabilità 4 reti nazionali di partenariato e
servizio:
1. Cap Emploi: una rete nazionale di 107agenzie di collocamento (una per
dipartimento) specializzate. I consulenti CE forniscono un servizio di prossimità ai
datori di lavoro e alle persone con disabilità in tutte le questioni relative al
reclutamento e al cammino verso l'occupazione. Questo servizio è finanziato da
Agefiph, e Pole Emploi. Nel 2009, CE ha favorito l’assunzione di oltre 52000 disabili,
il 49% con contratti a tempo indeterminato;
2. Vie au travail: un servizio che assiste l'azienda nella gestione delle carriere dei
dipendenti con disabilità;
3. Sameth: I 108 membri della rete Sameth hanno la missione di aiutare le imprese e i
lavoratori a trovare una soluzione su misura partecipazione nella società in cui si
evidenzia una mancata corrispondenza tra lo stato di salute il lavoratore e il suo
ambiente di lavoro;
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
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4. Alther: è una rete nazionale di 97 fornitori selezionati da Agefiph. La loro missione è
quella di semplificare le procedure di accoglienza, di assunzione e il mantenimento
dell'occupazione delle persone disabili nelle imprese.
3. Normativa di riferimento riferita alla stabilizzazione dei giovani
Legislazione/Disposizioni a livello nazionale, regionale e locale
Strumento fondamentale per seguire l’evoluzione normativa riferita ai temi del lavoro
giovanile, alla promozione dell’occupabilità e della formazione continua è il Codice del
Lavoro, accessibile online all’indirizzo:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichCode.do;jsessionid=48F9C9C1A17218BADF1AC80E77C
8A23A.tpdjo07v_1?cidTexte=LEGITEXT000006072050&dateTexte=20110522
Il Codice del Lavoro si presenta nella forma del testo unico e viene costantemente
aggiornato dalle singole leggi e decreti di intervento sui pezzi di interesse. Ciò ne rende
immediata la fruizione sia da parte degli operatori che dei cittadini interessati. Altri atti
normativi recenti di rilevanza per l’argomento:
•
•
•
•
Decreto n. 2009-693 del 15 giugno 2009 , che istituisce un contributo per i
datori di lavoro con meno di 50 dipendenti che procedono all'assunzione di
apprendisti supplementari;
Decreto n° 2009-694 del 15 giugno 2009 che instituisce un aiuto all’assunzione
di giovani con meno di 25 anni in “contrat de professionnalisation”;
Decreto n. 2009-695 del 15 giugno 2009, che istituisce un contributo di
assunzione di apprendisti per i datori di lavoro con undici o più dipendenti;
Circolare n ° 2.007-21 DGEFP 23 luglio 2007 relativa all'attuazione del contratto
di professionalizzazione.
Principali disposizioni europee
1) Strategia Europa 2020
La strategia Europa 2020 segna il contesto in cui le politiche di sviluppo sostenibile vanno a
collocarsi. In essa viene riconosciuto e valorizzato il potenziale dei giovani intesa come
risorsa, talento, potenzialità. Diverse iniziative ruotano intorno al ruolo di protagonismo che
si desidera da quest’ampia fascia id polo azione che per sua natura è portata a introdurre
elementi di valore aggiunto, discontinuità e crescita del sistema.
Inoltre, tra gli obiettivi principali della strategia vi è quello per cui nel 2020 “Il tasso di
abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere
laureato”. Si presentano in seguito una serie di iniziative che costituiscono le espressioni
operative degli obiettivi generali di sviluppo sostenibile e coesione sociale che connaturano la
Strategia Europa 2020.
2) Iniziativa faro: "Youth on the move" (COM(2010) 477)
L'obiettivo è aumentare l'attrattiva internazionale degli istituti europei di insegnamento
superiore e migliorare la qualità generale di tutti i livelli dell'istruzione e della formazione
nell'UE, combinando eccellenza e equità, mediante la promozione della mobilità di
studenti e tirocinanti, e migliorare la situazione occupazionale dei giovani. A livello
dell'UE, la Commissione si adopererà per:
•
integrare e potenziare i programmi UE per la mobilità, le università e i ricercatori
(Erasmus, Erasmus Mundus, Tempus e Marie Curie) e collegarli ai programmi e alle
risorse nazionali;
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
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•
•
•
•
accelerare il programma di modernizzazione dell'istruzione superiore (programmi di
studio, gestione e finanziamenti), anche valutando le prestazioni delle università e i
risultati nel settore dell'istruzione in un contesto globale;
studiare il modo di promuovere l'imprenditoria mediante programmi di mobilità per
giovani professionisti;
promuovere il riconoscimento dell'apprendimento non formale e informale;
creare un quadro per l'occupazione giovanile che definisca politiche volte a ridurre i
tassi di disoccupazione giovanile: questo quadro dovrebbe favorire, insieme agli Stati
membri e alle parti sociali, l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro mediante
apprendistati, tirocini o altre esperienze lavorative, comprendendo anche un
programma ("il tuo primo posto di lavoro EURES") volto ad aumentare le possibilità
di lavoro per i giovani agevolando la mobilità in tutta l'UE.
Maggiori informazioni su: http://ec.europa.eu/youthonthemove/index_en.htm
Iniziativa faro: L’Unione per l’Innovazione (COM(2010) 546)
L'obiettivo dell’iniziativa è riorientare la politica di R&S e innovazione in funzione delle
sfide che si pongono alla nostra società, come il cambiamento climatico, l'uso efficiente
delle risorse e l'energia, la salute e il cambiamento demografico. Al suo interno, tra le
azioni fondanti ha quella di promuovere i partenariati per la conoscenza e rafforzare i
legami tra istruzione, settore delle imprese, ricerca e innovazione, anche tramite l'IET, e
stimolare l'imprenditoria sostenendo le giovani imprese innovative. Maggiori informazioni
su: http://ec.europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm?pg=home
Iniziativa faro: “Nuove competenze per nuovi lavori” (COM(2008) 868)
L’obiettivo è prevedere le esigenze del mercato del lavoro e le competenze professionali
e rispondervi. Si individua nelle nuove competenze la chiave per un miglioramento
quantitativo e qualitativo dell'occupazione. Si pone l’obiettivo di fronteggiare il problema
delle capacità professionali col miglioramento delle competenze a tutti i livelli e
promozione dell'occupabilità accordando le competenze alle esigenze del mercato. Per
raggiungere tali obiettivi ci si pone di migliorare la capacità dell'Unione di valutare le
competenze, prevederne le esigenze e provvedervi anche con strumenti per cogliere le
tendenze a lungo termine per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro e l'offerta di
manodopera. Maggiori informazioni su : http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=568
Comunicazione della Commissione "Favorire il pieno coinvolgimento dei giovani
nell’istruzione, nell’occupazione e nella società", COM(2007) 498 del 4.9.2007
La comunicazione evidenzia come la transizione dei giovani verso il mercato
dell'occupazione si basi essenzialmente sul sistema d'istruzione. L'abbandono scolastico
riguarda tuttavia quasi un giovane su sei nell'UE. Le lacune degli allievi nelle competenze
di base (lettura e calcolo) appaiono sempre notevoli e tali inadeguatezze rendono difficile
la transizione al lavoro.
Affinché il sistema scolastico sia idoneo a preparare i giovani a entrare sul mercato del
lavoro, rendendoli capaci di proseguire un percorso d'istruzione permanente, gli Stati
membri sono invitati a:
•
•
•
insistere sullo sviluppo delle competenze chiave sin dalla prima infanzia nel quadro
delle strategie nazionali di istruzione e di formazione permanenti;
modernizzare l'istruzione superiore a livello di governance, del finanziamento e dei
programmi;
rafforzare i legami fra l'istruzione e le richieste del mercato del lavoro garantendo ad
esempio servizi di orientamento di qualità o favorendo i partenariati fra i centri
scolastici e il mondo del lavoro;
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
11
•
sviluppare uno strumento comunitario per la trasparenza delle qualifiche e delle
competenze dei giovani in Europass e realizzare il quadro europeo delle qualifiche.
Inoltre, per favorire la transizione dei giovani dalla scuola al mercato del lavoro, gli Stati
membri sono invitati a:
•
•
•
•
•
valorizzare la mobilità e la possibilità per i giovani di ricercare un impiego all'estero
attraverso lo strumento di EURES;
stabilire strategie di flessicurezza orientate verso la sicurezza dei percorsi e il
miglioramento delle condizioni di occupazione dei giovani sin dal prossimo ciclo della
strategia di Lisbona nel 2008 e verso una maggior attenzione verso i giovani in seno
ai programmi nazionali di riforma;
definire i quadri adeguati per i tirocini strettamente connessi al programma di studi;
incoraggiare lo spirito d'impresa nei giovani ponendo l'accento sulla formazione
all'imprenditorialità;
ricorrere ai fondi dell'UE (Fondo sociale europeo, Fondo regionale di sviluppo
europeo, ecc.) al fine di sostenere la transizione dei giovani verso il mondo del lavoro
e di ridurre le disparità regionali a questo livello.
In questa comunicazione la Commissione si appoggia al quadro politico per la gioventù
che è stato messo in atto a partire dal Libro bianco “Un nuovo slancio per la gioventù
europea” che invita a tener conto dei bisogni dei giovani nelle politiche comunitarie e
nazionali. Le politiche particolarmente interessate sono l'occupazione e l'integrazione
sociale e, soprattutto, la lotta contro il razzismo e la xenofobia, l'istruzione e la
formazione durante l'intero arco della vita.
4. LA COMPOSIZIONE DELLA PLATEA GIOVANILE
In Francia, i giovani tra i 15 e i 24 anni sono circa 8,5 milioni cosi come quelli tra i 25 e i 34
anni (vedi tabella 2). Dai dati disponibili (Tab.6) per la fascia d’età tra gli 11 e i 29 anni si
evidenzia come i percorsi formativi della secondaria si protraggano frequentemente anche
oltre i 20 anni. Emerge altresì un ruolo significativo, specie per i maschi, dell’apprendistato.
È inoltre chiaro a tutte le età il maggiore rendimento scolastico delle donne che diventa
davvero significativo nell’educazione superiore dove distaccano i maschi di oltre 10 punti
percentuali.
Tab. 6 - Tasso di scolarizzazione per classi d’età in Francia (in%, anno accademico
2008-2009)
Ragazze
Et
à
Prim
aria
Ragazzi
Secon Appre Superior
daria ndisti e
Total
e
Prim Secon Apprendist
aria daria i
Supe Total
riore e
11
17,6
82,4
0,0
0,0
100,0
23,2
76,8
0,0
0,0
100,0
12
1,7
98,3
0,0
0,0
100,0
2,7
97,3
0,0
0,0
100,0
13
0,8
99,2
0,0
0,0
100,0
1,4
98,6
0,0
0,0
100,0
14
0,6
99,3
0,0
0,0
100,0
1,2
98,6
0,1
0,0
100,0
15
0,7
96,4
1,1
0,0
98,2
1,2
92,6
3,9
0,0
97,6
16
0,7
90,3
3,6
0,0
94,6
1,1
81,0
11,8
0,1
93,9
17
0,6
83,4
4,8
2,7
91,5
0,9
72,2
14,3
1,9
89,3
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
12
18
0,5
39,3
4,6
34,2
78,5
0,7
38,0
11,8
24,1
74,6
19
0,3
16,5
4,6
44,0
65,3
0,4
16,7
9,3
33,6
60,0
20
0,1
5,5
4,2
43,9
53,7
0,1
5,2
7,1
33,8
46,1
21
0,0
1,9
3,5
37,5
42,9
0,1
1,4
5,2
28,8
35,4
22
0,0
0,9
2,7
30,1
33,7
0,0
0,4
3,7
23,4
27,5
23
0,0
0,6
1,8
22,3
24,7
0,0
0,2
2,5
17,6
20,2
24
0,0
0,5
1,1
15,5
17,0
0,0
0,1
1,5
12,5
14,1
25
0,0
0,2
0,7
10,1
11,0
0,0
0,0
0,9
8,4
9,3
26
0,0
0,2
0,3
7,2
7,7
0,0
0,0
0,4
6,1
6,5
27
0,0
0,1
0,1
5,1
5,3
0,0
0,0
0,1
4,4
4,5
28
0,0
0,1
0,0
3,9
4,0
0,0
0,0
0,0
3,4
3,5
29
0,0
0,1
0,0
3,2
3,4
0,0
0,0
0,0
2,9
3,0
Nota: la modifica del campo nel 2007-2008 con l'integrazione dei dipartimenti d'oltremare.
Fonte: Ministero della Pubblica Istruzione, Depp.
Tab 7 - Tasso di Ritardo scolastico secondo l’età (dati 2005)
Questa tabella (Fonte INSEE) evidenzia come il ritardo scolastico cresca in modo quasi
lineare al crescere dell’età. A partire dai 7 anni, in cui il 5% dei giovani ha almeno un anno di
ritardo, si arriva a 18 anni in cui tale percentuale è del 69%. Se, da una parte, questi dati
sottolineano come i percorsi educativi dei singoli abbiano tempi e modi difficilmente
standardizzabili, dall’altra si evidenzia come il sistema educativo abbia a tutti i livelli le
medesime difficoltà.
Tab. 8 - Tasso di accesso al diploma di maturità per tipologia
Tipo di
diploma
1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Generale
33,4
36,5
34,2
33,9
33,7
33,9
34,6
35,1
35,1
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
35,5
36,4
36,5
13
Tecnologico
Professionale
Tutti (1)
di cui Scuola
Pubblica
17,6
20,9
21,7
21,1
21,0
20,7
20,4
19,9
18,8
18,6
18,3
5,0
11,1
14,0
14,2
14,2
14,4
14,7
15,2 15,8
*
16,3
*
17,0
*
56,0
68,5
69,9
69,2
68,9
69,1
69,7
70,2
54,0
64,3
63,4
62,8
62,7
62,9
63,5
63,2
17,9
17,1
*
69,7 70,4 71,7 71,5
*
*
*
63,2
63,5
64,5
64,5
(*): I dati sulla base di una stima sul numero di apprendisti.
(1): Apprendistato e formazione agricola inclusa.
Area: Francia metropolitana per gli anni 1990, 1995 e 2000, la Francia per gli anni
successivi.
Fonte: Ministero della Pubblica Istruzione, Depp.
L’andamento delle iscrizioni alle diverse tipologie di scuola (Tab. 9) negli ultimi 10 anni
mette in evidenza una crescita nei settori delle scuole che indirizzano alla lavoro nella
PPAA, nelle Business School orientate alla creazione di figure manageriali per il privato e
al settore paramedico.
Tab. 9 ‐ Studenti per tipo di istituzione superiore Iscritti
20002001
Università
(escludendo
IUT, IUFM e
corsi di
ingegneria)
Istituti di
Formazione
(IUFM)
Istituti
Universitari
di Tecnologia
(IUT)
Classi
preparatorie
per le
grandes
écoles
(CPGE)
Scuole
specialistiche
20072008
Percentuale di donne (%)
20082009
20092010
1 254 288 1 221 113 1 203 288 1 247 627
2000- 2007- 2008- 20092001 2008 2009 2010
57,7
59,2
59,2
58,9
80 184
70 100
64 037
59 953
69,5
71,6
74,7
75,4
119 244
116 223
118 115
118 139
39,7
39,4
40,3
40,2
70 263
78 072
84 069
85 487
39,5
42,6
42,1
42,0
238 894
230 877
234 164
240 322
51,0
50,2
50,8
50,8
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
14
superiori
(STS)
Scuole di
Ingegneria
96 487
108 773
114 086
118 341
22,2
25,8
25,5
26,1
Scuole di
business
63 392
95 835
100 609
116 303
46,2
48,0
47,8
48,6
Scuole di
Architettura
15 997
15 848
15 669
17 729
44,7
52,7
54,7
54,8
Scuole
superiori
d’Arte e
Cultura
32 872
40 608
40 870
42 310
57,4
60,0
60,8
60,9
Scuole
Paramediche
e
sociosanitarie
(non
università)
93 386
134 407
137 165 137.165
81,2
81,6
81,1 81,1
Altre scuole
95 246
119 639
122 090
132 727
52,7
52,7
53,1
52,7
2 160
253
2 231
495
2 234
162
2 316
103
54,6
55,9
55,9
55,7
Tutto il
superiore
Fonte: Ministero dell'Istruzione Superiore e della Ricerca, DGESIP DGRI-ISES.
Gli abbandoni scolastici
Il fenomeno degli abbandoni scolastici è direttamente connesso alla sottooccupazione e
all’impossibilità poi di avere professioni professionali che si basino su accrescimento di
competenze specialistiche e trasversali. In Francia esistono due definizioni di “uscita senza
qualifiche” (sortie sans qualifications) dal sistema educativo:
1. la prima, ispirata al contesto francese e fondata su una classificazione del 1969, fa
riferimento a quei giovani che interrompono gli studi prima dell’ultimo anno di
preparazione di un diploma del secondo ciclo dell’istruzione secondaria: cioè, o dopo
una classe del primo ciclo dell’istruzione secondaria (collège), attualmente il 6% dei
giovani; oppure, a livello di lycée (secondo ciclo dell’istruzione secondaria), dopo una
classe di seconde (prima classe del liceo) o di première (seconda classe di liceo)
generale o tecnologica, attualmente il 2% dei giovani. Secondo questa definizione,
l’8% dei giovani lascia dunque ogni anno il sistema educativo francese senza alcuna
qualifica;
2. La seconda definizione è quella delle norme internazionali, ripresa dai parametri di
riferimento della strategia di Lisbona: fissa come soglia minima di qualifica l’aver
superato il secondo ciclo dell’istruzione secondaria, attestato attraverso un certificato
o un diploma. Se si tiene conto di questa definizione, si deve includere nelle “uscite
senza qualifica” il 9% dei giovani che hanno raggiunto la fine del secondo ciclo, ma
non hanno superato gli esami: il certificato di attitudine professionale (CAP) e il
brevetto di studi professionali (BEP), esami passati normalmente all’età di 16 o 17
anni dopo due anni di istruzione secondaria superiore, oppure il baccalauréat,
passato al termine degli studi secondari, normalmente all’età di 18 o 19 anni. Si
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
15
ottiene allora, secondo questa definizione e basandosi sulla popolazione di giovani di
età compresa tra i 20 e i 24 anni, un 16 % di giovani “senza qualifica”.
Questa cifra rappresenta, da diversi anni una tra le principali preoccupazioni per le
autorità incaricate della politica educativa. Diverse misure di accompagnamento sono
state messe in atto da allora, ma non sono riuscite ancora ad eliminare il fenomeno. Tra
queste misure, bisogna evidenziare:
1. maggiore autonomia agli istituti scolastici, che hanno più libertà nell’utilizzo dei mezzi
che ricevono dallo Stato, così come un nuovo diritto alla sperimentazione didattica
che permette loro di testare soluzioni innovatrici per migliorare le performance degli
alunni.
2. realizzazione a partire dall’istruzione primaria di strumenti di orientamento che
permettono di rilevare il prima possibile le difficoltà degli alunni: valutazioni
diagnostiche di tutti gli alunni al primo anno del corso elementare (età 7 anni) e al
secondo anno del corso medio (età 10 anni); istituzione per ogni alunno di un libretto
di competenze che l’accompagnerà durante tutto il periodo della scolarizzazione.
3. un “contratto di obiettivi” tra tutti gli istituti di istruzione secondaria e l’autorità
decentrata del Ministero, simile ai nostri Uffici scolastici regionali. Questo contratto
definisce obiettivi da conseguire (da tre a cinque) centrati sui risultati degli alunni e
comprende indicatori che permettono di misurare la realizzazione di questi obiettivi;
4. dall’anno scolastico 2006/2007, e in maniera più generalizzata dall’anno successivo,
realizzazione per gli alunni in difficoltà nella scuola primaria, e nel collège, di
“programmi personalizzati di successo scolastico” per offrire un sostegno per questi
alunni ed evitare così possibili bocciature.
Un forte impegno è messo in campo da parte delle istituzioni anche con la sperimentazione
di scuole speciali, concentrate su basi dipartimentale, in cui i giovani vengono rimotivati e
reinseriti in un percorso che dia loro una identità professionale e anche culturale. Tra le
“soluzioni alternative”, sono da menzionare in particolare i “dispostifis relais”, che si
rivolgono ad alunni del secondo grado a rischio di emarginazione sociale e di
descolarizzazione. Queste misure propongono un’accoglienza temporanea in strutture
adatte per questi giovani per reinserirli in un percorso di formazione generale,
tecnologica o professionale, pur perseguendo l’obiettivo di socializzazione e di
educazione alla cittadinanza. Consistono in classi o laboratori, che accolgono un minimo
di 6 alunni e un massimo di 12. L’accoglienza degli alunni in queste classi può variare da
alcune settimane a più mesi, senza superare un anno scolastico. Il successo di queste
misure ha fatto sì che i governi, nel corso di questi ultimi anni, ne aumentassero il
numero.
La tabella Eurostat n.10 indica come siano circa il 12% i giovani che non terminano la scuola
dell’obbligo, un valore inferiore di quello medio europeo (15%) e di gran lunga minore di
quello italiano che si situa al 19%.
In tabella 11 si evidenziano le differenze tra i diversi indirizzi di studio e come in 15 anni il
sistema scolastico nel suo complesso è stato in grado di innalzare di oltre 10 punti
percentuali la quantità di giovani che raggiungono titoli di secondaria superiore. La crescita è
stata maggiore per le donne.
Sono decisamente diminuiti gli abbandoni del sistema scolastico, che nel 2009 sono stati
globalmente del 16%.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
16
Tab. 10 - Giovani tra i 18 e 24 anni che, nel 2008 non hanno terminato la scuola
dell’obbligo a 16 anni (in%).
Fonte Eurostat (a partire da indagine UE sulle forze di lavoro)
Tab. 11 - Titoli di studio secondari superiori conseguiti dai giovani in età dai 20
ai 24 anni e abbandoni.
Diploma
superiore
Totale
Totale
Abbandoni
Biennio
Abbandoni
non
Diplomi
Abbandoni
dipl. sec.
ist.
generale o
dal ciclo
diplomati
Professionali
Licei
superiore
professionali tecnologico primario
secondo
ciclo.
1996
55,0
22,0
77,0
5,3
7,3
1,5
8,9
23,0
2000
62,2
19,7
81,8
4,6
5,8
1,1
6,6
18,2
65,8
17,6
83,4
4,3
4,3
1,6
6,5
16,6
65,8
17,4
83,2
4,4
4,1
1,5
6,8
16,8
2007
65,6
16,8
82,4
4,5
4,5
1,6
7,0
17,6
2008
65,7
17,6
83,3
4,2
4,1
1,7
6,7
16,7
2009
66,0
17,6
83,6
4,2
4,0
1,7
6,5
16,4
1996
59,5
19,1
78,7
5,4
5,4
1,3
9,2
21,3
2000
67,0
16,4
83,4
4,6
4,5
1,0
6,6
16,6
2005
71,6
13,9
85,5
4,1
2,8
1,6
6,0
14,5
70,7
14,4
85,0
4,3
2,8
1,8
6,1
15,0
2007
70,8
14,3
85,0
4,5
3,0
1,6
5,9
15,0
2008
70,5
15,2
85,7
4,0
3,0
1,4
5,8
14,3
2009
71,6
14,2
85,9
3,9
3,1
1,3
5,8
14,1
50,5
24,9
75,4
5,2
9,2
1,8
8,5
24,6
2005
2006
2006
1996
Tutti
Donne
Uomini
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
17
2000
57,2
23,0
80,2
4,7
7,2
1,3
6,6
19,8
2005
59,9
21,3
81,2
4,4
5,8
1,5
7,1
18,8
2006
60,9
20,4
81,3
4,5
5,5
1,3
7,5
18,7
2007
60,2
19,5
79,7
4,6
6,0
1,6
8,1
20,3
2008
60,8
20,1
80,9
4,4
5,1
1,9
7,7
19,1
2009
60,2
21,0
81,2
4,4
4,9
2,2
7,2
18,8
Area: Francia metropolitana; popolazione 20-24 anni.
Fonte: Insee, enquêtes Emploi, calculs Depp.
In Tabella 12 che segue, risulta evidente come il fenomeno degli abbandoni scolastici sia
concentrato negli anni delle scuole superiori. È qui che le politiche di intervento si fanno a
concentrare, soprattutto con un potenziamento dell’istituto dell’apprendistato.
Tab. 12 - Ripartizione delle uscite anticipate dal sistema scolastico per classe e
livello di formazione (in %)
Livello formazione
1996 2000 2004 2005 2006 2007 2008
Primo ciclo, 1° anno CAP/BEP
7,0
6,3
5,6
5,1
5,4
5,7
8,4
Primo biennio generale o tecnologico
2,4
2,3
2,0
2,0
2,2
1,8
2,3
Totale delle interruzioni prima
dell’ultimo anno del secondo ciclo
9,4
8,6
7,6
7,1
7,6
7,5
10,7
Fine del CAP o BEP (licenza media in Italia)
20,4
21,3
19,9
19,9
19,7
19,7
19,9
1° anno superiori
2,3
2,5
2,6
2,9
2,6
2,6
1,8
Triennio professionale
13,1
14,3
14,4
14,7
16,0
16,2
10,7
Triennio generale e tecnologico
53,8
54,7
55,6
55,5
54,1
53,8
56,4
Totale degli allievi che abbandonano
l’insegnamento secondario
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: statistiques scolaires, Menja/MESR-Depp.
La popolazione dei Laureati
Questo quadro che mette a confronto le diverse fasce d’età evidenzia come si sia
notevolmente innalzato il livello formativo dei francesi. Nello spazio di 18 anni è raddoppiato
sia il numero dei laureati che quello di coloro che comunque raggiungono livelli di
formazione superiore.
Tab. 13 - Quote di diplomati nell’insegnamento superiore nell’intervallo 25-29 anni
secondo le generazioni (in%)
•
•
•
BTS - corso biennale tecnico post scuola superiore (tipo ITS o IFTS)
DEUG - laurea breve biennale
DUT - diploma universitario biennale
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
18
5. LA PARTECIPAZIONE AL LAVORO
La relazione tra il percorso formativo e i percorsi lavorativi risulta anche in Francia, come
ipotizzabile, assai diversificata. In Tabella 14, appare evidente come:
•
•
•
L’incidenza del contratto a termine stia diventando una prassi per l’impiego dei
giovani e aumenti al diminuire del titolo di studio;
i titoli di livello universitario agevolino l’ingresso nei contratti a tempo indeterminato
nella PPAA;
il passare del tempo porti a una apparente stabilizzazione dei rapporti che, tuttavia,
andrà verificata nei prossimi anni.
Tab 14 - Tipologia impiego e tipo di contratto secondo il diploma ottenuto
tempo trascorso dall’uscita dalla formazione iniziale – Anno 2009 (in %)
Licenza
Laurea Laurea
Titoli
media/
Diplomi
Lunga Breve
professionali senza
titoli
da 1 a 4 anni dalla
formazione iniziale
Non salariati
4
4
2
1
4
Salariati
96
97
98
99
96
Contratti a termine
23
35
38
43
22
di cui interinali
4
6
9
7
2
Contratti a tempo
60
55
55
52
indeterminato settore privato
59
Contratti a tempo ind.
13
7
6
4
settore pubblico.
15
Totale
100
100
100
100
100
da 5 a 10 anni dopo la
formazione iniziale
Non salariati
8
7
6
5
7
Salariati
92
93
95
95
93
Contratti a termine
9
15
17
21
9
di cui interinali
2
2
5
6
0
Contratti a tempo
68
66
67
66
indeterminato settore privato
57
Contratti a tempo ind.
16
12
11
8
settore pubblico
27
Totale
100
100
100
100
100
a oltre 11 anni dalla
formazione iniziale
Non salariati
13
14
13
11
16
Salariati
87
86
87
90
84
Contratti a termine
5
6
7
9
5
di cui interinali
1
1
2
2
0
Contratti a tempo
58
59
64
65
indeterminato settore privato
46
Contratti a tempo ind.
25
21
16
15
settore pubblico
32
Totale
100
100
100
100
100
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
e il
Tot.
4
97
29
5
57
10
100
7
93
13
2
64
16
100
13
87
7
1
60
20
100
19
Area: France metropolitana
Fonte : Insee, enquête Emploi.
Un’analisi del tasso di disoccupazione per titolo di studio sui dati 2009 tra coloro che
hanno completato i loro studi da non più di undici anni, resa disponibile dall’INSEE (Tab.
15) mostra una grande differenziazione tra i diversi titoli di studio. Ad esempio, in media
i titolari di un diploma nel settore sanitario, hanno un tasso di disoccupazione del 2%,
molto basso, e un loro salario medio netto mensile è superiore a 2500 euro.
All'altro estremo, penalizzati dalla richiesta di manodopera di qualità risultano coloro
senza diploma superiore: il 31% è disoccupato e tra quelli che lavorano il reddito medio
di soli 1130 EUR.
In questo studio, le situazioni a inizio carriera vengono descritte attraverso quattro
indicatori: il tasso di disoccupazione, la proporzione dei posti di lavoro a tempo parziale,
livello di responsabilità e di salario. Da questi indicatori, le qualifiche e le specialità sono
stati raggruppati in tre grandi gruppi: la formazione che conducono a una vita difficile
all'inizio, quelle che permettono più accurata e precoce coloro che avviare percorsi di
carriera positivo. Da questi dati è evidente il ruolo ‘protettivo’ svolto dalla laurea rispetto
al rischio di disoccupazione.
Tra i due estremi, si trovano tutte le altre categorie. È però evidente come le aspettative
a inizio carriera non siano necessariamente migliori se il livello di istruzione aumenta. I
diplomi di maturità scientifici e meccanici hanno aspettative di lavoro e stipendio migliori
di molte lauree umanistiche. Il tipo di studio gioca un ruolo importante a definire le
caratteristiche dei primi anni di vita lavorativa.
Gli esiti occupazionali per i diplomati in materie legate alla produzione di beni sono
spesso più favorevoli che per quelle del settore dei servizi.
Tab. 15 - Tasso di disoccupazione per titolo di studio, nel periodo 2003 - 2009,
coloro che hanno completato i loro studi entro gli undici anni precedenti.
Diploma e specializzazione
Senza titoli, licenza elementare,
licenza media
Certificato
attitudine
professionale.
(PAC),
Brevetto
studi
professionale
(BEP) ed
equivalente
Quota
Tasso di
Posti di Quota di salario
di
disoccupazione lavoro
quadri e medio
donne
(%)
a
funzionari (euro
(%)
tempo intermedi 2009)
parziale
(%)
(%)
37
31
19
11
1 130
Agricoltura, pesca,
foreste, spazi verdi
20
13
11
6
1 220
Agro-food, cucina
17
14
9
5
1 240
Genio civile,
2
costruzioni, il legno
15
2
6
1 280
Industrie tessili,
dell'abbigliamento,
del cuoio
58
27
19
3
1 080
Meccanica
2
14
4
9
1 290
Elettrotecnica,
elettronica
3
15
6
14
1 300
Commercio,
vendita
70
24
30
8
1 060
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
20
Finanza,
Contabilità,
55
23
22
9
1 140
Segreteria
aziendale
85
25
28
14
1 100
Hotel, Turismo
64
23
25
12
1 100
Parrucchiere,
estetica
92
20
24
3
1 040
93
6
15
2
1 350
Agricoltura, pesca,
foreste, spazi verdi
22
6
9
10
1 190
Ristorazione
20
8
4
15
1 320
Genio civile,
costruzioni, legno
6
5
2
16
1 370
Meccanica
2
7
2
24
1 400
Elettrotecnica,
elettronica
2
9
2
32
1 410
Commercio,
vendita
61
15
21
23
1 140
Finanza,
Contabilità,
66
14
20
16
1 200
Segreteria,
Comunicazione
87
20
23
18
1 170
Hotel, Turismo
55
12
21
26
1 170
Parrucchiere,
bellezza
92
8
15
5
1 100
44
14
15
19
1 250
8
2
75
1 640
5
5
31
1 350
Dip. livello paramedico e sociale
di CAP-BEP
Maturità
professionale
ed
equivalenti
Tutti i diplomati di scuola
secondaria
BTS, DUT ed
Processi di
6
equivalenti
qualità,Informatica.
Biennali postAgricoltura, pesca, 30
maturità
foreste, spazi verdi
Genio civile, la
costruzione, il
legno
19
3
4
81
1 590
Meccanica
5
5
2
71
1 630
Elettrotecnica,
elettronica
3
7
3
73
1 570
Commercio,
vendite
55
9
8
50
1 460
Finanza,
74
8
8
29
1 350
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
21
Contabilità,
Segreteria,
Comunicazione
83
11
13
44
1 340
Reti di computer
16
8
4
80
1 590
Alberghiero,
Turismo
75
10
11
47
1 390
Legge, Economia
45
12
13
51
1 540
Lettere e Filosofia
67
15
17
43
1 300
Lauree
Sanità (comprese
Sanità-sociale le infermiere)
84
2
16
98
1 680
Assistente sociale
87
6
16
94
1 510
Di Scienze Naturali
58
5
11
84
1 640
Diritto, economia,
scienze umane
71
8
18
66
1 440
Umanistiche, lingue 81
e arte
9
18
69
1 440
Servizi alla
Produzione
23
9
4
83
1 610
Servizi specialistici
49
10
9
71
1 500
Fisica, Matematica
34
6
6
96
2 000
Chimica,
57
biochimica, Scienze
Vita e Terra
8
11
89
1 760
Economia
59
7
8
73
1 790
Giurisprudenza,
Scienze Politiche
70
9
10
82
1 940
Storia, geografia
57
8
15
80
1 590
Sociologia,
psicologia
82
13
35
80
1 480
Francese,
Letteratura,
Filosofia
80
9
16
81
1 600
Arte
60
13
30
76
1 360
Lingue, Linguistica
85
9
17
77
1 650
Produzione
specializzata
28
7
7
93
2 060
Business, le
vendite
58
9
3
80
2 000
Finanza,
assicurazioni,
52
5
6
73
2 070
Lauree
Lauree
Master 1 e 2,
DEA, DESS
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
22
contabilità,
gestione
Comunicazione, la
documentazione
60
15
14
80
1 710
Reti di computer
18
9
3
94
2 300
Servizi alla persona 57
11
16
79
1 690
Servizi per la
comunità
53
8
11
86
1 850
Generale
19
6
3
98
2 510
Meccanica,
elettrica,
elettronica
15
4
5
97
2 470
Reti di computer
13
5
1
97
2 510
Scuola Superiore di Economia e
Management
47
7
3
91
2 570
Di Scienze Naturali
34
6
5
96
2 330
Diritto, economia,
scienze umane
47
8
16
93
2 100
Salute
60
2
25
99
2 570
Tutti i diplomati dell'istruzione
superiore
54
8
11
74
1 650
Insieme tutte le attività
combinate
48
14
13
45
1 380
Scuola
Superiore di
Ingegneria
Dottorato di
Ricerca
Contratti a causa mista (tipo apprendistato)
Il sistema francese ha puntato con molta decisione all’utilizzo di strumenti a causa mista
per favorire la scolarizzazione prima, e l’occupazione poi, dei giovani. Tali strumenti
trovano il gradimento del sistema delle aziende che li utilizzano e ne finanziano
direttamente i costi attraverso la Tassa sull’Apprendistato i cui proventi si dirigono verso
le attività formative obbligatorie e verso gli istituti tecnici secondari, principali fornitori di
mano d’opera.
Tab. 16 - Settori economici del primo anno di apprendistato (Anno scolastico
2009-2010, in%)
Settore
Ragazze
Settore
Commercio, vendita
26,4 Agroalimentare,
alimentazione, cucina
Parrucchiera, estetica e altri servizi
alla persona
20,0 Edilizia: finiture
Ragazzi
16,2
9,1
Ospitalità, Turismo
9,7 Edilizia: costruzione e
copertura
8,2
Agroalimentare, alimentazione,
cucina
7,9 Motoristica e meccanica auto
7,7
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
23
Salute
6,5 Elettricità, elettronica
7,5
Contabilità, Amministrazione
5,5 Commercio, vendita
6,3
Lavoro nel Sociale
2,8 Falegnameria e Mobili
5,2
Bestiame, specialista di bestiame
2,7 Strutture metalliche
4,8
Segreteria ufficio
2,2 Giardinaggio e Paesaggistica
4,2
Finanza, banche, assicurazioni
1,7 Energia
4,0
Altre specialità della produzione
7,0 Ospitalità, Turismo
3,9
Altro
7,6 Altro
Tutte le ragazze
100,0
Tutti i ragazzi
22,8
100,0
Nota: Apprendisti al primo anno per percorsi di 2 e 3 anni, tutti i livelli di istruzione.
Fonte: Ministero della Pubblica Istruzione Francia, Depp.
Formazione propedeutica all’assunzione (AFPR)
In Francia è attivo un istituto che mira a far acquisire ai candidati le competenze
richieste dalle aziende per specifiche ricerche di personale. È denominato Formazione
propedeutica all’assunzione (AFPR). Quando un’azienda desidera trovare un candidato a
cui offrire un contratto a tempo determinato di almeno sei mesi di durata, o un contratto
di professionalizzazione, o un contratto a tempo indeterminato, ma il consulente del Pole
Emploi ha difficoltà a trovare candidati col profilo giusto in banca dati vengono attivati
AFPR.
L'obiettivo dell’azione è quello di diminuire il divario tra le competenze del candidato e le
competenze necessarie per la posizione. Pole Emploi finanzia il costo sostenuto per la
formazione in azienda o presso un'agenzia esterna. Tutti i datori di lavoro privati
possono accedervi, incluse le agenzie di somministrazione. E’ possibile coinvolgere un
disoccupato per un percorso formativo della durata massima di 4 mesi, o 400 ore, per
consentirgli di acquisire le qualifiche e/o competenze necessarie per accedere al posto.
L’AFPR consente all’azienda di assumere, a conclusione della formazione, un candidato
immediatamente operativo e al giovane di possedere un nucleo di competenze compiuto
e aggiornato spendibile sul mercato del lavoro. Se il candidato viene assunto è possibile
ricevere un rimborso per le attività di formazione realizzate (per un massimo di 400 ora)
nella misura di:
•
•
5 € all'ora per la formazione interna, un limite di € 2 000;
8 €/ora per formazione esterna con un massimo di € 3.200
Stage/Tirocinio
Vengono qui intesi come esperienze di completamento di attività formative e di
socializzazione col mondo del lavoro. Esiste un sito nazionale dedicato
www.infostages.com. Esso è di fatto la Borsa Nazionale Stages di Pole Emploi.
In questo caso sono gli enti di formazione, le scuole, le università a farsi promotrici
dell’intervento. Il rapporto di stage è sempre normato da convenzione che,
analogamente all’Italia, deve contenere:
•
•
•
l'oggetto e il contenuto della formazione in connessione con l'educazione ricevuta;
i compiti affidati al tirocinante;
gli obblighi reciproci delle parti;
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
24
•
•
•
•
•
le modalità di sostegno educativo del tirocinante da parte dell’azienda e
dell'istituzione formativa;
La durata dello stage (massimo 6 mesi, con alcune eccezioni legati a stage integrati
in corsi);
orari e altre indicazioni legate alla logistica;
il contenuto del rapporto finale di stage;
le modalità di valutazione dello stesso.
Per i primi 2 mesi una remunerazione da parte dell’azienda è facoltativa ma, se il
rapporto di stage ha una lunghezza superiore ai 2 mesi esso, per legge, a differenza che
in Italia, deve essere remunerato almeno il 31,1% del Salario Minimo, un valore pari a
417,09 Euro (a dicembre 2010) parametrato su 35 ore la settimana.
L’Azienda individuale a Responsabilità Limitata
Per favorire l’autoimprenditorialità dei giovani è stato recentemente introdotto lo status
degli imprenditori individuali a responsabilità limitata (EIRL). È stato creato dalla legge n.
2.010-658 del 15 giugno 2010 e applicato da gennaio 2011 permette agli imprenditori
artigiani, commercianti, agricoltori e liberi professionisti di proteggere i propri beni
personali separando la ricchezza privata da quella posta come garanzia alla attività
economica mediante una semplice dichiarazione nel registro di commercio e delle
imprese nella directory di lavoro o presso il tribunale di commercio. La separazione dei
beni creati da EIRL non tutela il contraente in caso di frode da parte sua
Questo nuovo piano può essere adottata nella fondazione di nuove società o attività in
corso. La Costituzione della EIRL avviene col semplice deposito di una dichiarazione di
fiducia.
L’impresa individuale deve utilizzare un nome che incorpora il nome proprio,
immediatamente preceduta o seguita dalle parole: "Imprenditore responsabilità
individuale limitata" o sigla "EIRL". EIRL appaltatore è tenuto ad aprire un conto bancario
dedicato esclusivamente alle attività per la quale è assegnata la ricchezza. I minori
‘emancipati’ possono creare e gestire un EIRL, qualunque sia la natura dell'attività,
materia civile o commerciale. In caso contrario, possono essere autorizzati dai genitori.
Ogni anno, devono essere depositate bilancio di EIRL compreso il suo stato patrimoniale,
conto economico e relativi allegati.
6. LA DISOCCUPAZIONE E L’INATTIVITA’ GIOVANILE
Gli iscritti a Pole Emploi sono oltre 4 milioni e di questi oltre 2,5 milioni disoccupati di
classe A in cerca di lavoro.
Tab. 17 - Disoccupati secondo Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e
secondo Pole Emploi (PE) in Francia nel giugno 2009 (in migliaia)
Disoccupati secondo OIL (2591)
Non
registrati
PE (66)
Iscritti PE e in cerca di lavoro, Classe A
(2525)
Registrati
come
occupati
part-time di
classe B e C
(1110)
Iscritti che
non cercano
occupazione,
categorie D
ed E
(463)
Iscritti PE (4.098)
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
25
Nel 2009, 463.000 lavoratori tra 15 e i 64 anni risultano iscritti a Pole Emploi, non
lavorano, ma non sono stati conteggiati come disoccupati, secondo la definizione OIL,
perché non cercano o perché non sono immediatamente disponibili al lavoro. Queste
persone costituiscono un "alea" alla normale definizione di disoccupazione.
Il fenomeno è studiato da anni. Nel 2007 uno studio INSEE ha determinato che dato un
trimestre fissato, un trimestre dopo il 14% di loro sono risultati occupati, oltre un quarto
sono disoccupati e un terzo non vogliono più lavorare. Il loro accesso al lavoro è molto
più frequente di quello degli inattivi che non vogliono lavorare (solo 3%), ma meno
frequente di quella del disoccupato OIL, un quarto si è occupato nel trimestre successivo.
Quest’alea nella disoccupazione è eterogenea e mutevole: vi sono quelli in cerca di
lavoro o coloro che attendono i risultati di candidature, mentre coloro che non cercano o
sono meno prontamente disponibile, rimangono più distanti. É il caso dei "lavoratori
scoraggiati".
Tab. 18 - Transizioni da un trimestre al successivo tra : impiego, disoccupazione
registrata, «alea » e inattività senza volontà di lavoro. (medie 2003-2007 in
%)
Trimestre t+1
Inattivo
Inattivo
Valori
Trimestre t
(non
Disoccupa
Tot
(desidera
2007 in
Lavora
to
desidera
.
lavorare)
migliaia
lavorare)
10
Lavora
96,1
1,7
0,4
1,7
0
25.628
10
0
Disoccupato
23,1
59,8
7,5
9,6
2.215
10
Inattivo desidera
0
lavorare
25,6
32,5
768
14,1
27,8
10
Inattivo, non
0
desidera lavorare
2,0
92,7
11.160
3,1
2,2
Area : France métropolitaine, età da 15 a 64.
Fonte: Insee, inchiesta Emploi.
La situazione generale al primo trimestre 2011 è la seguente (Tab. 19 fonte INSEE), e
conferma il lieve e costante miglioramento che è in atto da alcuni mesi.
Tab. 19 - Tasso di disoccupazione al 1° trimestre 2011
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
26
La grande dimensione e le differenti condizioni socio-economiche del Paese lo rendono
disomogeneo in merito alla situazione occupazionale. Secondo i dati INSEE, ad esempio
le regioni della Francia col tasso di disoccupazione più basso nel 2010 sono state:
Limousin, 8,1% ; Bretagne, 8,2% ; Pays de Loire, 8,4%; Ile de France, 8,4%. Le regioni
della Francia metropolitana, dove il tasso di disoccupazione è la più alta nel 2010 sono:
Nord-Pas de Calais al 12,9%; Piccardie 11,2% ; Haute Normandie, 10,5%.
I disoccupati di lunga durata (da oltre un anno) sono stabilmente oltre il 40% del totale.
Il loro numero assoluto è aumentato drasticamente dal 2008. Era stimato a 1,27 milioni
nel quarto trimestre del 2009 contro 947.000 nel terzo trimestre del 2009 e i 760.000
nel terzo trimestre 2008, in crescita del 40% su 15 mesi (dati INSEE).
Tab. 20 -Tasso di disoccupazione per fasce d’età primo trimestre 2011
Area: Francia metropolitana, persone 15 anni o più
Fonte: INSEE, l'occupazione
Disoccupazione (%)
Migliaia
2011 T1
2011 T1
9,2
2 618
15-24 anni
22,8
656
25-49 anni
8,3
1 510
50 anni o più
6,3
452
8,6
1 274
15-24 anni
21,1
332
25-49 anni
7,6
725
50 anni o più
5,8
217
9,9
1 344
15-24 anni
25
324
25-49 anni
9
785
Tutti
Uomini
Donne
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
27
50 anni o più
6,7
235
Il fenomeno nel tempo è sintetizzato da questa tabella da cui risulta evidente la
penalizzazione subita dalla platea giovanile a causa della crisi:
Tab 21 – Andamento tasso disoccupazione per fasce d’età
Area: Francia metropolitana Fonte: INSEE Gli stessi valori visti finora posso essere di interesse se messi a confronto non con la
popolazione attiva ma con la popolazione della rispettiva fascia di età. Tab. 22
Tab 22 - Tassi di occupazione, disoccupazione e di attività nella popolazione –
1° trim. 2011
Area: Francia metropolitana, la popolazione di età compresa tra 15 ei 64 anni. Fonte:
INSEE, l'occupazione Categoria
In % sull’insieme
della fascia d’età
Migliaia
2011 T1
2011 T1
Occupati (15-64 anni)
63,8
25 562
equivalente lavoro a tempo pieno
59,5
23 825
Uomini 15-64 anni
68,3
13 447
Le donne di 15-64 anni
59,5
12 115
15-24 anni
29,8
2 217
25-49 anni
81,9
16 751
50-64 anni
54,2
6 594
Tra cui: 55-64 anni
40,3
3 226
Disoccupati (15-64 anni)
6,5
2 611
Uomini 15-64 anni
6,4
1 270
Donne 15-64 anni
6,6
1 341
15-24 anni
8,8
656
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
28
25-49 anni
7,4
1 510
50-64 anni
3,7
445
Tra cui: 55-64 anni
2,8
222
Popolazione attiva (15-64 anni)
70,3
28 173
Uomini 15-64 anni
74,7
14 717
Le donne di 15-64 anni
66,1
13 456
15-24 anni
38,6
2 873
25-49 anni
89,2
18 261
50-64 anni
57,8
7 039
Tra cui: 55-64 anni
43,1
3 448
Disoccupazione e titoli di studio
L’analisi dei tassi di inattività per titolo di studio evidenzia come a qualsiasi distanza dal
titolo di studio acquisito, per qualsiasi titolo, le materie tecniche e scientifiche hanno
l’aspettitiva di un minor tasso di disoccupazione (Tab23).
La relazione tra tassi di disoccupazione e distanza dal titolo (Tab 24) analizzata secondo
una serie storica dal 1980 segnala come i tassi siano pressoché sempre diminuiti negli
ultimi 15 anni, fino al 2008.
Il 2009 vede l’abbattersi della crisi, l’innalzamento dei tassi per tutti e una forte
penalizzazione per chi ha acquisito il titolo negli ultimi 4 anni. Anche in questo caso è
evidente come i meno garantiti, i più giovani, siano quelli maggiormente penalizzati
Tab. 23 - Tasso di disoccupazione secondo il diploma, la tipologia di formazione
e il tempo trascorso dopo la formazione iniziale (in %)
Anno 2009
Studi
Diploma o CAP-BEP e
superiori equivalenti equivalenti
Fuoriusciti da 1 a 4 anni dalla formazione iniziale
Scienze, tecnologie della produzione.
7
17
27
Lettere, scienze umane, servizi e commercio
10
21
32
Fuoriusciti da 5 a 10 anni dalla formazione iniziale
Scienze, tecnologie della produzione.
3
7
15
Lettere, scienze umane, servizi e commercio
5
11
17
Fuoriusciti da 11 anni e oltre dalla formazione iniziale
Scienze, tecnologie della produzione.
3
4
6
Lettere, scienze umane, servizi e commercio
5
6
7
Area : France métropolitaine ; actifs sortis de formation initiale.
Fonte : Insee, enquête Emploi
Tab. 24 Tasso di disoccupazione in relazione con la fine degli studi, per tipo di
diploma e per sesso (in %).
1980 1985 1990 1995 2000 2005 2006 2007 2008 2009
Hanno terminato la
formazione da 1 a 4 anni
Uomini
11,1 23,5 14,5 21,0 17,1 16,7 17,7 17,4 15,9 22,2
Donne
23,7 31,6 21,7 27,6 20,9 16,9 17,5 15,1 13,0 18,2
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
29
Diplomi formazione
superiore
Diplomi scuola secondaria.
Licenza media e scolarità
inferiori
Totale
Hanno terminato la
formazione da 5 a 10
anni
Uomini
Donne
Diplomi formazione
superiore
Diplomi scuola secondaria.
Licenza media e scolarità
inferiori
Totale
Hanno terminato la
formazione da più di 11
anni
Uomini
Donne
Diplomi formazione
superiore
Diplomi scuola secondaria.
Licenza media e scolarità
inferiori
Totale
7,8
8,1
7,0
15,4
10,3
14,6
26,3
17,4
23,4
18,9
24,8
42,2
29,3
41,5
42,2
17,0
27,4
18,0
24,0
4,9
9,6
12,2
15,9
9,6
15,1
3,3
4,6
5,4
9,7
18,1
10,2
18,2
9,0
17,6
6,2
16,7
9,6
23,1
18,9
38,5
16,8
40,8
17,6
37,2
16,2
37,7
14,4
49,2
20,2
12,6
18,6
10,3
13,1
10,4
11,3
9,6
10,7
9,1
10,5
8,4
9,5
10,4
10,7
3,3
7,0
5,2
10,2
9,6
13,9
11,7
6,0
10,8
5,1
10,6
4,9
10,1
3,7
9,9
4,8
11,9
10,3
23,8
23,0
29,1
26,6
6,9
13,8
12,1
15,3
11,6
25,8
10,8
25,6
10,1
24,7
9,8
23,4
8,9
26,5
10,5
2,8
5,9
5,5
8,6
5,4
9,9
7,8
11,0
7,0
10,4
6,1
8,0
6,1
7,9
5,6
6,8
5,2
6,4
6,6
7,5
1,7
2,3
2,7
4,6
3,9
3,2
5,7
5,8
7,9
7,1
4,4
6,0
4,4
6,0
4,1
5,1
3,8
4,8
4,3
6,3
4,6
8,2
9,6
12,5
12,8
4,0
6,8
7,3
9,3
8,5
10,2
7,0
10,2
7,0
9,4
6,2
9,0
5,8
10,8
7,0
Area : France
métropolitaine.
Fonte : Insee, enquêtes
Emploi.
La generazione NEET (not in education, employment or training)
Negli ultimi anni sempre maggiore attenzione hanno comportato i giovani non in
formazione, né educazione, né occupati. In Italia nel 2009 sono stati oltre 2,2 milioni. In
Francia sono stati circa 1,6 milioni. A differenza dei ‘semplici’ disoccupati che necessitano
di opportunità e servizi idonei (o per adeguare) le loro competenze. I NEET si presentano
spesso come demotivati e non in cerca di un lavoro ma piuttosto arresi a una
quotidianità senza senso e obiettivi esistenziali così come professionali.
I giovani a maggior rischio di divenire Neet sono in prevalenza quelli che hanno
raggiunto al massimo la licenza elementare, seguiti da quelli che hanno conseguito solo il
diploma di qualifica professionale. Se è atteso che i giovani quasi analfabeti abbiano
serie difficoltà a trovare un lavoro anche manuale, occorre rilevare che anche coloro che
non hanno completato il ciclo della scuola secondaria superiore, fermandosi alla qualifica
professionale e senza integrare questo titolo con attività formative, rischiano più degli
altri di divenire Neet.
Gli studi (vedi anche rapporto NEET Italialavoro 2011) evidenziano come il livello
d’istruzione dei giovani Neet sia molto più basso rispetto a quello della restante quota
della popolazione giovanile della stessa età, ma la percentuale di laureati è identica nei
due gruppi e segnala che il possesso di un titolo terziario non scongiura di per sé il
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
30
rischio di non riuscire a entrare nel mercato del lavoro e che influisce maggiormente il
tasso di occupabilità dei diversi corsi di laurea.
Solo il 10,6% dei giovani francesi da 15 a 24 anni impegnati negli studi e nella
formazione lavora a fronte del 14,4% della media europea (l’Italia è al 3,1% inferiore di
oltre 11 punti percentuali). La quota di studenti lavoratori sale al 49,8% in Olanda, al
26% in Germania e al 22,1% nel Regno Unito.
Di conseguenza la quota dei giovani francesi che studiano (o si formano) e non lavorano
(56,2 %) è superiore rispetto alla media europea (52,1%). Nei Paesi Bassi solo il 27,9%
degli studenti non lavora e in Germania il 45,1%.
I giovani francesi non più impegnati in un percorso di studio o di formazione e che
lavorano sono pari al 20,8% in linea con la media europea. La quota di giovani francesi
che non studiano, non si formano e non lavorano (Neet) è in linea con la media europea
(12,4% pari a 926.100 unità) e di quasi 8 punti maggiore rispetto all’Olanda (4,1%).
Da queste prime informazioni, tenendo conto che la quota di giovani francesi tra i 15 e
24 anni che non studia e lavora è sostanzialmente allineata a quella della media dei
paesi europei, è possibile supporre che una più alta partecipazione degli studenti al
mercato del lavoro, anche con mansioni poco qualificate o con contratti part time, di
formazione/lavoro o di tipo occasionale sia un fattore che incide positivamente per
ridurre la quota di giovani Neet. In poche parole, it is better (for career progression) to
be working in a low-paid job than to have no job at all6. Si rileva, infatti, una
significativa correlazione negativa fra la variabile degli studenti lavoratori e il Neet rate
(Tab. 25 ).
Nella fascia successiva dei giovani adulti (25-29 anni, tab.26), la quota di giovani NEET e
del 18,3% pari a 710.000 unità. Quelli che studiano (in gran parte universitari) o si
formano e contemporaneamente lavorano è pari al 7,5% a fronte della media europea
del 12,4%, del 28% nei Paesi Bassi, del 24,2% in Germania e del 22,2% nel Regno
Unito. La Francia è uno dei pochi paesi europei in cui la differenza di genere nel fenomeno
dei NEET è minima nella fascia 15-24, e di soli 9 punti a sfavore delle donne nella fascia 2529. Negli altri paesi incide maggiormente sulle donne che sugli uomini.
Tab. 25 - Situazione dei giovani 15-24 anni rispetto a occupazione, formazione,
educazione
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
31
Tab. 26 - Situazione dei giovani 25-29 anni rispetto a occupazione, formazione,
educazione
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
32
7. LA DOMANDA Le figure professionali richieste dalle imprese
Allo scopo di individuare le figure professionali richieste dalle imprese, le loro
caratteristiche, la difficoltà relativa con cui tali profili si presentano sul mercato, su base
annuale viene realizzata dai Pole Emploi in collaborazione con Credoc (Centro di ricerca
per lo studio e l’osservazione delle condizioni di vita – www.credoc.fr) l’inchiesta
nazionale sui “Fabbisogni di mano d’opera”.
Essa individua le intenzioni di reclutamento delle imprese in Francia metropolitana e nei
dipartimenti d'oltremare. L’inchiesta fornisce informazioni a un livello territoriale molto
fino, suddivise per settore e professioni circa le intenzioni d’assunzione delle imprese e le
difficoltà a individuare le figure professionali cercate. La ricerca si realizza da molti anni
ed è un punto di riferimento per rendere efficace l'orientamento di chi cerca lavoro
verso i percorsi formativi o i mestieri più idonei a incontrare le esigenze del mercato del
lavoro.
Tali dati sono ampiamente diffusi e accessibili a tutti attraverso un applicativo web di
elevata usabilità e connesso poi direttamente alla banca dati delle offerte reali da parte
delle imprese. I dati sui profili professionali richiesti sono disponibili a 3 livelli di finezza
per:
•
•
•
Regione;
Dipartimento;
Bacino di impiego.
Per ogni professione identificata è dunque disponibile:
•
•
•
numero delle ipotesi di assunzione nell’anno;
difficoltà di reclutamento della figura;
livello di stagionalità dell’impiego.
Vengono poi rese disponibili per uso diffuso alla comunità dei decisori, degli addetti ai
lavori, degli operatori del sistema del lavoro – orientamento – formazione. Si tratta
sempre di materiali divulgativi chiari e sintetici sviluppati su base regionale, contenenti
analisi più di dettaglio con approfondimenti sulla tipologia di impresa (dimensione), sui
mestieri più difficili da trovare, etc.
Dovendo identificare qualcosa di abbastanza analogo nella filosofia (ma di certo non nella
facilità di fruizione e di servizio al sistema) nel panorama italiano si può citare l’analisi
Excelsior di Uniocamere.
L'indagine 2010, la cui portata è stata ampliata a coprire sia l'intero settore privato che il
settore pubblico (enti locali e regionali, altre amministrazioni), ha riportato la previsione
di 1.693.300 ipotesi di reclutamento nei 383 bacini di impiego. Quasi uno ogni cinque
datori di lavoro (19,7%) ha previsto di assumere almeno una persona nel corso dell'anno
2010, che corrisponde a 524.900 occupati potenziali. Per quanto riguarda il tipo di
contratto, quasi un reclutatore potenziale su due proporre un tempo indeterminato. I
profili più richiesti dai datori di lavoro riguardano i servizi alle imprese a privati
(camerieri, personale di cucina, hostess, colf ...) e la salute e le funzioni sociali
(assistenti di cura, aiuto medico e psicologico ...). I ruoli con mansioni dirigenziali
rappresentano il 10,3% dei progetti di assunzioni totali.
La ricerca misura anche il grado di fiducia nel futuro da parte degli imprenditori. Per il
2010 il 33,7% di loro vedeva a tre-cinque anni un aumento delle attività grazie a una
domanda legata all’apertura di nuovi mercati, per il 36,5% una stabilità.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
33
Il matching tra domanda e offerta di lavoro e gli eventuali mismatch.
In Francia il sistema dei servizi all’impiego media circa il 40% dell’incontro tra domanda
e offerta di lavoro. La quota restante è appannaggio dei canali di ricerca del lavoro più
informali o legati a specifici sistemi di relazione.
È un valore di assoluta rilevanza confrontato col 7% dell’Italia. È sicuramente specchio di
un sistema fortemente centralizzato in cui le procedure standard e una cultura fondata
sul concetto di “egalité”, che nello specifico significa ‘pari opportunità per tutti’,
diventano fondamento dei comportamenti di cittadini e imprese.
Elementi nella domanda che agevolano e/o ostacolano la stabilizzazione dei giovani.
La congiuntura economica risente ancora gli strascichi della crisi iniziata nel 2008. Le nuove
forme di organizzazione aziendale, che si stanno configurando come parte integrante della
risposta delle aziende che nella flessibilità interna e esterna, rappresentano anche in Francia
ostacoli alla stabilizzazione dei lavoratori più giovani. Tuttavia, il sistema degli interventi
pare organizzato per garantire l’occupabilità delle persone, seguirle con percorsi omogenei
sul territorio nazionale e personalizzati, per mantenerne le competenze e valorizzarne talenti
e potenzialità. Nel sistema della domanda si individuano come elementi di agevolazione:
•
•
•
•
Un buon livello di fiducia reciproco tra sistema dei servizi e sistema delle imprese. La
presenza di interventi pubblici ben strutturati, omogenei, che dialogano tra loro con una
evidente ingegneria degli interventi che mira a coprire tutti i target. Tale
standardizzazione è particolarmente importante per le aziende medio-grandi che
operando in più regioni sanno comunque di avere a disposizione il medesimo panorama
di normative, incentivi, facilitazioni;
Un buon livello di relazioni tra il sistema educativo, formativo e il mondo del lavoro. Ciò
consente la definizione di percorsi mirati alle esigenze e giustifica, ad esempio, con un
ricorso diffuso all’apprendistato e alle altre esperienze di raccordo tra i due mondi;
Un sistema equo di incontro tra domanda e offerta. Il sistema dei servizi all’Impiego Pole
Emploi opera inoltre con livelli standard e in modo capillare. Il fatto che intercetti quasi il
40% della domanda da parte delle imprese è sintomo di un riconoscimento esplicito che
tale rete ha negli imprenditori;
Nonostante un uso diffuso dei contratti a tempo determinato e interinali, non sono
presenti forme di dumping contrattuale quali i Co.Pro., Co.Co.Co., e simili che
disincentivino le aziende a negare la vera natura del lavoro dipendente. La
segmentazione del mercato del lavoro è dunque ridotta rispetto all’Italia.
8. LE POLITICHE DEL LAVORO PER LA STABILIZZAZIONE DEI GIOVANI
Principi e linee-guida
Dall'inizio dell’attuale crisi globale, il tasso di disoccupazione in Francia è aumentato di
2,1 punti percentuali, comunque inferiore a quello osservato in media nei paesi
dell'OCSE tra il dicembre 2007 e maggio 2010 che è stato di 2,8 punti percentuali.
Tuttavia la Francia era in una difficile situazione già precedentemente e oggi il 9,9%
della forza lavoro è disoccupata, ovvero 1,3% in più rispetto alla media OCSE. Come in
tutti i paesi membri, i più giovani e i meno esperti hanno pagato il prezzo più pesante
per questa crisi dell'occupazione: il tasso di disoccupazione per i giovani di età compresa
tra 15-24 anni è aumentato del 4,3 punti percentuali rispetto alla fine del 2007 (22,6%
nel maggio 2010), per i lavoratori scarsamente qualificati è aumentato di 4 punti
percentuali in due anni (al 15,3% alla fine del 2009).
L'inversione di tendenza è iniziata, e secondo le più recenti proiezioni dell'OCSE, la
disoccupazione potrebbe ridursi al 9,5% alla fine del 2011. Per conciliare gli interventi
con le politiche di bilancio, la Francia sta riconsiderando una serie di misure a sostegno
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
34
dell'occupazione lanciate durante la crisi. La politica dell'occupazione si concentrerà su
misure che hanno dimostrato la loro efficacia e destinate prevalentemente ai gruppi più
vulnerabili e a coloro che sono, o sono a rischio, di disoccupazione di lunga durata.
Per preservare i posti hanno avuto un ruolo importante i dispositivi di supporto alle
riduzioni di orario. In Francia, hanno aiutato a conservare quasi 30.000 posti di lavoro
dall'inizio della crisi, secondo il rapporto OCSE. Nel marzo del 2010, più di 200.000
persone erano coinvolte. Eppure, se queste misure salvaguardano posti di lavoro in una
fase di recessione, non sono in grado di crearne in fasi di crescita e possono
artificialmente prolungare la vita dei posti di lavoro non più necessari.
Il 2011 segna il momento di svolta in cui la politica per l'occupazione passa a misure
quali le sovvenzioni per l'assunzione di gruppi di disoccupati di lunga durata e di gruppi
vulnerabili - come i giovani.
Molti destinatari di misure di aiuto a favore dell'occupazione sono stati gli impieghi profit.
Nel 2009, il numero di posti di lavoro sovvenzionati nel settore no-profit è cresciuto del
32,1%, mentre i posti di lavoro sovvenzionati nel settore profit è sceso del 4,6%.
Nella fase più acuta della crisi, creare posti di lavoro nel settore pubblico è stato
giustificato: evita la disoccupazione per le persone con basse possibilità di trovare
un'occupazione nel settore privato, più colpita dalla crisi, come i disoccupati poco
qualificati.
Dal 2011 le politiche attive del mercato del lavoro dovrebbero essere incentrate sui
dispositivi supportati per l’occupazione nel settore commerciale.
Il rilancio forte del 2011 va verso un sostegno importante ai contratti di apprendistato e
di professionalizzazione, consentendo di giovani di acquisire un'esperienza professionale
e di formazione. Le indicazioni di UE e OCSE mostrano che la formazione in alternanza è
una delle misure più efficaci per promuovere lo sviluppo di occupazione.
Le politiche per l'occupazione prendono la forma di aiuti all’impiego, misure di
formazione professionale o pensionamenti anticipati. Nel 2009, rispetto al passato, il
numero totale di questi dispositivi è stato in forte aumento, la dinamica dei posti di
lavoro nei settori no profit e pubblici ha contribuito a compensare la diminuzione voci
nelle misure di ritiro del mercato del lavoro. In totale, nel 2009, oltre 1.874.000 persone
sono entrate in dispositivi specifici di sostegno all’occupazione, un aumento del 10%
rispetto al 2008.
In seguito al poderoso piano di misure attuate a metà del 2009 per sostenere
l'occupazione giovanile, gli ingressi nei Contratti di Accompagnamento e in Contratto di
Avvenire sono stati pari a 359.000, molti più dei 276 000 nel 2008. Nati nel 2005 con la
legge di pianificazione per la coesione sociale, i contratti d’avvenire, contratti a tempo
determinato per i destinatari di prestazioni assistenziali, e i contratti di
accompagnamento all'occupazione, contratti a tempo determinato per agevolare
l'occupabilità dei disoccupati con particolari difficoltà di accesso al lavoro.
Tab. 27 - Principali dispositivi specifici di politica per l’impiego (in migliaia di
persone)
dispositivo
Ingressi nel
Beneficiari a fine
anno
2007
2008
2009
2007
2008
2009
779
719
750
1128
1 025
988
- esoneri e premi all’assunzione di
giovani
94
0
0
136
59
4
- esoneri e premi per assunzione
67
62
117
89
66
92
Aiuti al settore profit
di cui:
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
35
disoccupati lunga durata
- aiuti alla creazione di impresa
111
125
160
114
131
167
- contratti in alternanza
439
468
425
619
603
572
- misure di accompagnamento alle
ristrutturazioni
4
5
5
19
13
11
Aiuti a attività non di mercato
364
276
359
248
184
241
- Contratti d’Avvenire
113
106
98
88
78
68
- Contratti di Accompagnamento
all’impiego
248
169
260
150
102
172
Formazione cercatori impiego
567
601
688
237
272
334
Stages
492
510
607
225
251
312
75
91
81
12
21
22
Ritiro dall’attività
151
110
77
512
460
405
Prepensionamento
4
2
2
35
25
15
Esonero dalla ricerca del lavoro
146
108
76
478
436
390
Totale
1
862
1 707
1 874
2 125
1 943
1 968
di cui :
Prevenzione alla disoccupazione
lunga durata
Area : Francia metropolitana.
Fonti : ASP ; Dares ; DGEFP ; Insee ;
Pôle Emploi.
La spesa pubblica per i giovani, in particolare per la stabilizzazione nel lavoro
Un pacchetto dedicato di stimoli pubblici del valore di 500 milioni di euro è stato deciso in
marzo 2011 per l’insieme dei contratti di agevolazione per le imprese. Nell’ottica di
assegnare sempre maggiore ruolo ai territori e di accorciare i tempi di intervento, il governo
ha attivato le prefetture locali affinché, nei loro bacini d’impiego, attivino i servizi pubblici per
l’impiego, le aziende, gli enti di formazione e tutti gli operatori del sistema a meglio
coordinare e finalizzare al risultato le azioni per soddisfare i bisogni delle imprese e dei
richiedenti lavoro. Le voci principali d’azione riguardano:
•
•
•
•
•
•
Sostegno all’alternanza tra formazione e lavoro con un insieme di finanziamenti più
efficaci che in passato, aumentando l’offerta di formazione e semplificando le regole di
applicazione;
la realizzazione di 15.000 Contratti d’Autonomia nelle periferie nel 2011 (50% in più
rispetto alle previsioni);
il sistema dei Pole Emploi si farà carico entro giugno 2011 di tutti i disoccupati da più di
un anno per proporre impieghi, formazione, presa in carico;
aumento del 30% dei disoccupati in formazione per arrivare a 130.000 nel 2011;
60.000 disoccupati saranno seguiti in percorsi personalizzati;
40.000 disoccupati di lunga durata saranno accompagnati in modo intensivo;
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
36
•
250 milioni di euro andranno a finanziare contratti agevolati per le imprese che
intendono assumere.
Dispositivi per l’incentivazione alla stabilizzazione professionale dei giovani
Si passano in rassegna i principali dispositivi atti a favorire l’assunzione, la crescita
professionale, l’evoluzione delle competenze e la permanenza nel mercato del lavoro da
parte dei giovani.
La Riduzione Fillon sui bassi salari.
Per Riduzione Fillon si intende una riduzione del costo del lavoro dei bassi salari che
opera come incentivo per l’assunzione, la stabilizzazione e la garanzia del posto per
lavoratori. Possono beneficiarne quasi tutte le aziende per tutti lavoratori. Non nasce
specificamente per i giovani ma essi ne sono ampiamente interessati. Si tratta di una
riduzione dei contributi per dipendenti il cui salario è inferiore al 160% del salario
minimo nella misura che segue:
•
•
Aziende con più di 19 dipendenti: fattore di riduzione massima di 0,26 ma
moltiplicare per la retribuzione lorda del dipendente. In caso di superamento della
dimensione di 19 dipendenti nel 2008, 2009 o 2010: applicazione del coefficiente di
riduzione di 0,281 per 3 anni.
Società 1-19 dipendenti: fattore di riduzione massimo di 0,281.
Il contratto di apprendistato
Il contratto d'apprendistato è un contratto a tempo determinato. Un contratto a tempo
indeterminato può essere sospeso per passare a un contratto di apprendistato stipulato
con lo stesso datore di lavoro, se c'è accordo tra il datore di lavoro ed il lavoratore. In
questo caso la durata della sospensione è pari alla durata della formazione necessaria
per l'ottenimento della qualifica.
Il contratto di apprendistato è normalmente stipulato per una durata che varia da 1 a tre
anni (in generale due anni) in funzione della professione e del livello di qualifica
desiderata. La durata del contratto può arrivare a 4 anni se all'apprendista viene
riconosciuta la condizione di lavoratore disabile.
Il giovane assunto con contratto d'apprendistato beneficia delle stesse condizioni di
lavoro e di previdenza sociale degli altri lavoratori dell'azienda. Il calcolo delle ore di
lavoro richieste comprende il tempo passato in azienda e le ore di formazione presso un
Centro di Formazione per Apprendisti (CFA).
Se al termine del suo contratto l'apprendista firma un contratto a durata indeterminata
con la stessa azienda, non può essere imposto nessun periodo di prova salvo diverse
disposizioni. Inoltre la durata del contratto di apprendistato sarà contemplata per il
calcolo della remunerazione e dell'anzianità del lavoratore.
Questa modalità di inserimento professionale permette a giovani tra i 16 ed i 25 anni
(anche oltre in certi casi) di siglare un contratto di lavoro alternando formazione in
azienda ed in CFA. Il giovane assunto beneficia dello statuto di lavoratore, di una
remunerazione fissata in percentuale rispetto allo SMIC (Salario minimo convenzionale)
e dell'accompagnamento da parte di un tutor durante il suo percorso.
Un’attestazione dello stato di apprendista, valida su tutto il territorio nazionale, rilasciata
dal CFA che eroga la formazione. Questo certificato permette all'apprendista di
dimostrare la specificità della sua posizione presso terzi in particolare in vista di
beneficiare di tariffe scontate nei trasporti e in determinate categorie di servizi (come
per gli studenti).
Possono assumere giovani in contratto d'apprendistato le aziende dei settori: artigianale,
commerciale, industriale, Pubblico non industriale e no profit.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
37
Beneficiari
Ogni giovane fra i 16 (o a partire dai 15 anni se ha terminato il primo ciclo di istruzione
della scuola secondaria) ed i 25 anni che ha concluso il ciclo scolastico obbligatorio può
sottoscrivere un contratto di apprendistato. I giovani disabili possono beneficiare di
contratti d'apprendistato specifici. Deroghe al limite di età massima (25 anni) sono
possibili nei seguenti casi:
•
•
•
Quando il contratto segue un contratto d'apprendistato precedentemente sottoscritto
e consente di ottenere un livello di diploma superiore rispetto a quello ottenuto
attraverso il contratto precedente. Il contratto di apprendistato deve essere
sottoscritto entro il termine massimo di un anno oltre la scadenza del precedente
contratto.
quando
avviene
un'interruzione
per
cause
indipendenti
dalla
volontà
dell'apprendistato o in seguito ad un'incapacità fisica e temporanea. Anche in questo
caso il contratto di apprendistato deve essere sottoscritto entro il termine massimo di
un anno oltre la scadenza del precedente contratto.
quando il contratto è stipulato a favore di una persona disabile.
Nei tre i casi sopradescritti l'età dell'apprendista non può superare i 30 anni al momento
della firma del contratto. Un'altra eccezione al limite superiore dei 25 anni è ammessa
quando il contratto è a favore di una persona che ha un progetto di creazione d'impresa
la cui realizzazione è subordinata all'ottenimento del diploma o del titolo che certifichi la
formazione ricevuta. Salario
La remunerazione dell’apprendista è fissata in percentuale dello SMIC (Salario Minimo),
pari a 9 Euro lordi l’ora per il 2011. Il giovane assunto percepisce una remunerazione
minima pari a:
Meno di 18 anni
Dai 18 ai 21 anni
Oltre i 21 anni
1
25 % dello SMIC
41 % dello SMIC
53 % dello SMIC
2
37 % dello SMIC
49 % dello SMIC
61 % dello SMIC
3
53 % dello SMIC
65 % dello SMIC
78 % dello SMIC
Imparare un mestiere e ottenere un diploma. Il contratto di apprendistato permette
di ottenere una qualifica professionale attestata da un diploma di tipo professionale o
tecnologico (CAP, BEP, BTS) o dal titolo di ingegnere o altro livello professionale
riconosciuto. Nei 2 mesi seguenti la conclusione del contratto d'apprendistato, al fine di
procedere ad una prima valutazione della sua formazione, l'apprendista è invitato dal
CFA ad un colloquio al quale partecipano il datore di lavoro, il tutor, un formatore del
CFA e, in caso di minore età, i genitori dell'apprendista. L'apprendista beneficia di una
formazione in alternanza:
•
•
In un CFA per la parte generale e teorica;
In azienda per la parte pratica.
La durata della formazione in CFA è minimo di:
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
38
•
•
400 ore all'anno (ridotta se il contratto interessa un periodo compreso tra i 6 mesi ed
1 anno);
1350 ore ripartite su due anni per arrivare a conseguire un diploma professionale o
un BTS.
Durante tutta la durata del contratto l'apprendista è accompagnato da un tutor (maître
d'apprentissage) che lo guida nell'acquisizione delle competenze necessarie al
raggiungimento del titolo o del diploma desiderato. Il tutor può essere il responsabile
dell'azienda oppure un dipendente dell'azienda. Deve essere maggiorenne, offrire
garanzie morali e avere un certo livello di qualificazione e di esperienza professionale.
Vantaggi per l’azienda
La stipula di un contratto di apprendistato dà all’azienda il diritto a:
•
•
•
•
•
All’esonero dalla contribuzione obbligatoria, se il datore di lavoro è iscritto nel
registro dei mestieri o se ha meno di 11 dipendenti (apprendisti non compresi);
l'esonero riguarderà le contribuzioni previdenziali, se il datore di lavoro ha più di 11
dipendenti (apprendisti non compresi);
una compensazione forfettaria di minimo 1 000 € all'anno (tranne datori di lavoro del
settore pubblico), erogati dalla Regione;
non computare gli apprendisti nell'organico della società (ad eccezione del prezzo del
rischio di infortunio / malattia professionale) ad esempio ai fini del collocamento
obbligatorio;
credito d'imposta di € 1.600 (€ 2.200 in alcuni casi: Apprendistato Lavoro disabili ...).
Il contratto "initiative emploi" (CIE)
Il contratto "initiative emploi" ha portato una profonda riforma nell'ambito della legge di
programmazione per la coesione sociale del 18-01-2005. Nasce per permettere un
ritorno rapido all'impiego stabile da parte delle persone che incontrano difficoltà
particolari di accesso all'occupazione. Il contratto "initiative emploi" (CIE) è indirizzato
alle persone senza lavoro iscritte o no all'ANPE che incontrano difficoltà sociali e
professionali di accesso al lavoro.
Il CIE è un contratto di lavoro subordinato di diritto privato a tempo determinato (max
24 mesi) o indeterminato. Può essere part-time o a tempo pieno. Se part-time la durata
settimanale di lavoro deve essere di almeno 20 ore a meno che le difficoltà di
inserimento della persona assunta non giustifichino una durata inferiore. Il lavoratore
con un CIE beneficia delle stesse condizioni di lavoro degli altri lavoratori dell'azienda,
beneficia inoltre dell'insieme dei dispostivi e accordi collettivi applicati nell'azienda.
Questo contratto dà diritto a sovvenzioni per i datori di lavoro. Al beneficiario offre
invece un vero e proprio contratto di lavoro a durata determinata o indeterminata con
una remunerazione almeno uguale allo SMIC e la possibilità di beneficiare di azioni di
formazione o di accompagnamento specifiche.
Tutti i datori di lavoro che versano i contributi per l’assicurazione alla disoccupazione
possono stipulare dei contratti CIE più i Gruppi di Imprese per l’Inserzione e la
Qualificazione (GEIQ).
Le convezioni dei CIE possono prevedere azioni di orientamento, di formazione
professionale o di validazione delle competenze o misure di accompagnamento
professionale volte a facilitare la realizzazione del progetto professionale del beneficiario
del contratto. I datori di lavoro possono individuare un tutor incaricato di accompagnare
il lavoratore nel suo lavoro. Il nome di questo tutor deve essere comunicato al lavoratore
(per esempio può essere indicato nel contratto).
Vantaggi datore di lavoro
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
39
Un CIE dà al datore di lavoro il diritto a sovvenzioni statali destinate a coprire una parte
del costo del contratto e/o delle azioni di formazione e di accompagnamento
professionale previste dalla convenzione. L'ammontare della sovvenzione, determinata
da un decreto del prefetto di ogni Regione è indicato nella convenzione fra il datore di
lavoro e Pole Emploi, al massimo pari al 47% del salario minimo. Cumulabile con la
Riduzione Fillon. Non si tiene conto dell'organico della società. Non da luogo al
trattamento di fine rapporto Normalmente per fissare la sovvenzione si tiene conto:
•
•
•
•
della qualità delle azioni di accompagnamento e di formazione professionale;
della situazione dei bacini di impiego;
del settore di attività;
delle difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro da parte dei beneficiari.
Per poter procedere ad un'assunzione nell'ambito di un CIE, l’azienda deve stipulare una
convenzione di CIE con l'ANPE, che agisce per conto dello Stato. L'agenzia locale per
l'impiego competente è quella da cui dipende l'azienda, luogo di esecuzione del contratto
di lavoro. La durata della convenzione non può eccedere:
•
•
il termine del contratto di lavoro, nel caso di un'assunzione con contratto di lavoro a
durata determinata;
24 mesi in caso di assunzione con CIE a durata indeterminata.
La convenzione può essere rinnovata due volte nel limite di una durata massima di 24
mesi, il rinnovo è accordato dopo un esame della situazione del lavoratore rispetto al
posto occupato, della capacità di contribuzione del datore di lavoro e della situazione
locale del mercato del lavoro rispetto al posto di lavoro in questione.
Il Contratto di Professionalizzazione
Il Contratto di Professionalizzazione è un contratto a causa mista che alterna una
formazione pratica legata alla qualifica richiesta, e la formazione teorica presso un
istituto di formazione. Mira a favorire l'inserimento o il reinserimento professionale di:
•
•
persone tra i 16 ed i 25 anni che devono terminare la loro formazione iniziale;
persone in cerca di impiego di 26 anni e oltre.
Il contratto di Professionalizzazione deve essere in forma scritta. In allegato al contratto
vi è un documento precisa gli obiettivi, il programma e le modalità di organizzazione, di
valutazione e di erogazione della formazione. Non può prevedere una clausola di deroga
alla formazione e comporta un'azione di professionalizzazione. Può essere sia a tempo
determinato che indeterminato. Ha una durata minima compresa tra i 6 ed i 12 mesi. La
durata del Contratto di Professionalizzazione a durata determinata, o dell'azione di
professionalizzazione del contratto a durata indeterminata, sarà in funzione del livello di
formazione del lavoratore e delle esigenze inerenti alla qualifica richiesta. La durata di
questa azione può arrivare fino a 24 mesi per le persone uscite dal sistema scolastico
senza qualifica professionale riconosciuta o quando la natura delle qualifiche – obiettivo
lo esiga. Il titolare di un contratto di Professionalizzazione beneficia delle stesse
condizioni di lavoro degli altri lavoratori nella misura in cui esse non siano incompatibili
con le esigenze di formazione. Le ore di formazione sono parte integrante delle ore
lavorative.
Il contratto di Professionalizzazione deve permettere al lavoratore di acquisire una
qualifica che può essere:
•
nel catalogo lista nazionale delle qualifiche professionali;
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
40
•
•
riconosciuta nelle classificazioni di una convenzione collettiva nazionale di categoria;
nella lista stabilita dalla Commissione paritaria nazionale per l'impiego di una
categoria professionale.
L'azione di professionalizzazione comprende:
•
•
insegnamenti generali, professionali e tecnologici;
azioni di valutazione e di accompagnamento.
La durata di queste azioni ed insegnamenti è compresa tra il 15% (senza essere inferiore
a 150 ore nel periodo di professionalizzazione) e il 25% della durata totale del contratto.
Un tutor può essere individuato dal datore di lavoro. La persona scelta deve possedere
un'esperienza professionale di almeno 2 anni in una qualifica inerente all'obiettivo di
professionalizzazione da raggiungere. Il datore di lavoro può ricoprire la funzione di tutor
se soddisfa le condizioni di qualifica e di esperienza.
Il beneficiario percepisce durante l'azione di professionalizzazione una remunerazione
che dipende dal suo stato. Questa somma non può essere inferiore al 55% dello SMIC
(Salario Minimo) per i giovani di meno di 21 anni ed al 70% per i beneficiari di oltre 21
anni. Per le persone in cerca di occupazione di oltre 26 anni la remunerazione è almeno
pari allo SMIC ed almeno pari all'85% della remunerazione convenzionale.
Il datore di lavoro beneficia, per i giovani di meno di 26 anni e per le persone in cerca di
occupazione di oltre 45 anni, di un esonero del versamento dei contributi sulla parte del
salario versata che non eccede lo SMIC per il numero di ore remunerate.
Il Contratto di Accompagnamento all’Impiego per il settore no profit (CUI-CAE)
È orientato alle persone con problemi sociali di accesso al lavoro e disoccupati, le
cosiddette ‘fasce deboli’. Le caratteristiche dei gruppi prioritari sono determinati a livello
regionale, con ordinanza prefettizia. Può essere attivato da aziende, associazioni, enti,
con la caratteristica di essere no profit (ne sono esclusi i servizi di stato e i partiti
politici). Dà diritto al supporto dello Stato, con formule flessibili a seconda della
situazione del beneficiario e il datore di lavoro (l'importo fissato a livello regionale da
parte della prefettura). Contributi massimo pari al 95% di salario orario lordo minimo.
(105% nelle officine e nei cantieri di inserimento al lavoro).
Tali contratti non vengono computati nell’organico, non danno diritto al trattamento di
fine rapporto e prevedono l’esonero dal pagamento di vari tipi di tasse (es. tassa
apprendistato, …). Per attuarli occorre stipulare una convenzione tra azienda, Pole
Emploi (o con le Missioni locali se sono coinvolti giovani con meno di 26 anni). La
convenzione fissa le modalità di orientamento e accompagnamento del lavoratore,
prevede formazione professionale durante l’orario di lavoro e validazione delle
competenze acquisite. Il contratto è a tempo indeterminato o determinato di almeno 6
mesi. L’orario varia dalle 20 alle 35 ore. Deve essere designato un tutor aziendale. Può
anche essere previsto un periodo in un’azienda profit (a titolo gratuito per l’azienda no
profit)
Il Patto di Autonomia
La situazione occupazionale dei giovani nei quartieri periferici delle città ha giustificato la
messa a punto di un dispositivo di intervento dedicato.
Reso Operativo dal 2008, il Patto di autonomia è dedicato ai giovani di età compresa tra
16-25 anni residenti in una zona coperta dai Contratti urbani di coesione sociale (CUCS).
Attivo in 35 dipartimenti, questo dispositivo sperimentale è costituito da un percorso di
accompagnamento breve e intenso verso l’inserzione professionale. Nel periodo 20082010 è stato sottoposto a oltre 45.000 giovani abitanti in tali quartieri.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
41
Si concretizza in un contratto stabilito tra il giovane e un organismo di placement che
verrà remunerato dal sistema pubblico in base al risultato, con un obiettivo di almeno il
60% di inserzioni permanenti nel mercato del lavoro. Il contratto di autonomia è un
dispositivo per sostenere la crescita dell'occupazione. La sua attuazione è stata affidata
ad operatori selezionati su base regionale attraverso una gara d'appalto. È destinato a
giovani, scarsamente qualificati, e con particolari difficoltà di accesso all’occupazione,
che vivono nei quartieri delle città. I giovani in contratto d’autonomia possono godere di
un percorso in due fasi:
1. Accompagnamento intensivo e personalizzato a: trovare un impiego (contratto di
almeno 6 mesi, apprendistato o professionalizzante), o all'avvio di un'impresa, o
nell’accesso alla formazione professionale;
2. tutoraggio in impresa per sei mesi per accompagnare: la stabilizzazione nel mondo
del lavoro, l’efficacia della formazione o l’avviamento della società creata.
Ogni giovane che stipula del contratto di autonomia riceve una borsa di studio di 300 €
al mese per al massimo sei mesi. Può anche beneficiare di aiuti materiali vari (ausili per
la mobilità, brevi attività formative...).
Iniziative specifiche legate al pacchetto di stimolo allo sviluppo di Marzo 2011
Sviluppo dell’alternanza
Per il sistema, l'apprendistato di un giovane costa tra i 2500 e i 10.000 euro l'anno, a
seconda dell'età e del tipo di diploma. Si è dunque ritenuto necessario generare
finanziamenti aggiuntivi per consentire al crescente numero di apprendisti. Gran parte di
questo finanziamento in Francia proviene dalla tassa di apprendistato versata dalle
imprese. Attualmente, la tassa di formazione, i cui proventi raggiungono i due miliardi di
euro, è divisa tra la "quota" (52% del totale) riservate al finanziamento della formazione
in apprendistato, e la parte "programmata" (48% del totale), che le aziende possono
assegnare a loro scelta alla formazione iniziale tecnologica o professionale. Al fine di
stabilizzare l'importo della tassa dedicato a questa formazione, la parte programmata
sarà fissata in valore assoluto. L'imposta supplementare legata alla crescita di salari sarà
unicamente impegnata alla formazione in apprendistato. Questa riforma dovrebbe
generare tra i 60 e 90 milioni in più ogni anno per sostenere la scalabilità del numero di
apprendisti.
A partire dal 2015, 350 milioni di euro l'anno saranno disponibili per finanziare nuova
formazione in apprendistato. Come per gli studenti si propone di migliorare lo ‘status’
degli apprendisti consentendogli di accedere ai servizi offerti agli studenti dell'istruzione
superiore, come l'accesso alle residenze universitarie, alle mense e alle riduzioni per
cultura e trasporti.
Col portale www.contrats-alternance.gouv.fr si offrono attualmente più di 60.000 offerte
di alternanza online. Esso è destinato a rendere più facile per i giovani di età sotto i 26
anni di età per ottenere un contratto di professionalizzazione o di apprendistato.
L’obiettivo è quello di arrivare a gestire online tutte le procedure relative ai contratti
inclusa la trasmissione di moduli e comunicazioni agli enti preposti e il loro inserimento
nel libri paga delle aziende.
Alternanza in Grandi aziende.
Fino a ora, le aziende con oltre 250 dipendenti che non contano almeno il 3% dei giovani
in alternanza nella loro manodopera sono state soggette al contributo aggiuntivo di
apprendimento (CSA), pari al 0,1% della busta paga. Il sistema purtroppo tratta allo
stesso modo le imprese che non impiegano giovani in alternanza a quelle che ne hanno
alcuni senza raggiungere il 3%. Alcune modifiche verranno apportate al sistema attuale
per rendere modulare il CSA:
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
42
•
•
Il contingente di giovani in alternanza richiesto aumenterà dal 3 al 4%;
La tassa di contributo allo sviluppo di apprendimento sarà modulata in base allo
sforzo della società: aumenterà dal 0,1% al 0,2% per le imprese che occupano meno
di 1% di giovani in alternanza (0,3% per le imprese con 2.000 addetti e più), rimarrà
al 0,1% per quelli tra 1% e il 3% e sarà fissata a 0,05% per quelli tra 3% e 4%.
Il tasso di lavoratori in alternanza attuale in società con più 250 dipendenti è stimato al
1,7%. Portare il contingente al 4% significa per assumere 135 mila giovani in più per
anno in alternanza. Inoltre, le aziende che superano il nuovo requisito del 4%
riceveranno un bonus pari al 400 € per contratto all'anno. Il bonus sarà valido per ogni
ulteriore assunzione di un giovane in alternanza, sopra la quota al 4% e fino al 6%.
Alternanza in aziende con meno di 250 dipendenti.
Nelle aziende con meno di 250 dipendenti qualsiasi assunzione ulteriore rispetto all'anno
precedente di un giovane in alternanza beneficerà di un’esenzione totale dagli oneri
sociali per 6 mesi. I contratti saranno contratti di apprendistato e contratti di
professionalizzazione per i giovani sotto i 26 anni. Tale beneficio entra in vigore dal 1
marzo 2011.
Il governo francese stima che la misura possa contribuire ad aumentare del 25% il
numero di contratti in alternanza in imprese con meno di 250 dipendenti. È ragionevole
attendersi 50.000 contratti in alternanza in più nei prossimi 2 anni.
Il Programma di investimento sul futuro
A marzo 2011 è stato varato il “Programma di investimento sul futuro” in favore
dell’alternanza con una dote di 500 milioni di euro. È diviso in 2 azioni:
1. 250 milioni di euro destinati a 50 progetti di sviluppo del sistema di formazione, per
sostenere la creazione, l'ampliamento o la riconversione di centri di formazione volti
ai servizi per giovani lavoratori in alternanza, focalizzando le azioni sui “mestieri di
domani”;
2. 250 milioni di euro destinati a creare 15 mila posti supplementari, assieme al
consolidamento di soluzioni abitative per i giovani. Questo aprirà nuove possibilità
per l'alloggio per giovani adulti coinvolti in attività di formazione in alternanza.
Il programma è organizzato nel quadro di una chiamata a presentare progetti che
rimarrà aperta nel periodo 2011-2014. Il progetto darà la priorità ai ‘mestieri di domani’
e alle pratiche innovative (per esempio, l'uso delle nuove tecnologie dell'informazione e
della comunicazione, curriculum bilingui, formazione per i mestieri emergenti, imprese
digitali). Il bando è a disposizione in ciascuna sezione Regionale della Caisse des Depots
(CDC)
I Contratti di Programma Obiettivi e Mezzi per l’apprendimento (COM)
Il Contratti di obiettivi e mezzi (COM Apprendistato), sono dei Contratti di Programma
tra istituzioni, per contribuire ad aumentare il numero effettivo di posti di formazione
attraverso l'apprendistato. Saranno prioritariamente relativi agli investimenti necessari a
potenziare il funzionamento del sistema formativo per l’apprendistato.
Dopo la laurea, l’apprendistato costituisce un percorso di eccellenza e di integrazione
permanente nel 86% dei casi entro 3 anni dopo la fine del contratto. Il governo vuole
conseguire, in collaborazione con i Consigli regionali, il raggiungimento entro il 2015
circa 800.000 giovani in formazione in alternanza di cui circa 600.000 in apprendistato.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
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Tale incremento qualitativo e quantitativo dell’apprendistato richiede una nuova
generazione di Contratti di Obiettivi e Mezzi (COM apprendistato) che saranno stipulati in
ogni Regione tra prefetto e il presidente del Consiglio regionale per il periodo 2011-2015.
È responsabilità delle Regioni sviluppare l’apprendistato anche sviluppando tale istituto
contrattuale con metodi formativi innovativi anche dentro le aziende e con azioni di
sistema regionali. Lo Stato contribuirà ai fondi regionali con un Euro per ogni Euro
investito dai territori con una previsione di circa 300 milioni di Euro l’anno.
Incentivi e strumenti per l’imprenditoria giovanile
Oltre agli strumenti e le iniziative illustrate nel seguito del paragrafo, i servizi pubblici,
tramite Pole Emploi hanno messo a punto metodologie che valutano le idee
imprenditoriali, i talenti e le potenzialità dei candidati a essere imprenditori, i business
plan e il contesto in cui si collocano.
L’insieme di questi fattori è esaminato nella Valutazione Propedeutica alla Creazione o
all’Acquisizione di Impresa (EPCE)
Tale valutazione avviene prima della creazione o la ripresa delle imprese ed è realizzata
da un consigliere Pole Emploi con 6 interviste individuali che si sviluppano su 3-4
settimane di lavoro a seconda delle esigenze del progetto e delle persone coinvolte.
Il servizio offre un approccio consulenziale al lavoratore e al suo consigliere di
orientamento, parte dall'analisi del progetto e indirizza a strumenti, fondi, ed agenzie
specializzate nella creazione di imprese.
Aiuto ai disoccupati nella Creazione di Impresa (ACCRE)
Il supporto per la creazione o la ripresa delle imprese (ACCRE) consente, a determinate
condizioni, ai disoccupati che creano o rilevano un’azienda di beneficiare di esenzione
dalle tasse sui salari per un anno. Si tratta di un’esenzione per 12 mesi (esteso per
microimprese) dai contributi previdenziali (tranne per quelli legati a incidenti lavoro e
malattie professionali). Possono averne diritto giovani da 18 a meno di 26 anni, fino a 30
anni per i disabili. I destinatari devono creare o acquistare un'azienda, qualunque sia il
suo settore di attività, come ditta individuale o società (associazioni, gruppi di datori di
lavoro e GIE esclusi). Se si decide di avviare o acquisire una società, si deve esercitare
un controllo effettivo, vale a dire:
•
•
detenere più del 50% del capitale;
o essere dirigente e detenere almeno 1 / 3 del capitale, sotto la riserva che nessun
altro ne possegga da solo più della metà del capitale.
Gruppi di persone possono ottenere aiuto ACCRE, a condizioni che:
•
•
•
collettivamente detengono più del 50% del capitale;
uno o più di essi abbiano capacità manageriale;
e che ogni richiedente è titolare di almeno 1/10 della frazione di capitale detenuta
dalla persona che ha il capitale più alto.
In caso di acquisto delle azioni di un’impresa esistente, il beneficiario dell'aiuto deve
essere un dirigente. L'assistenza può includere:
•
•
•
l'esenzione dagli oneri sociali per un anno (malattia, maternità, invalidità, morte,
prestazioni familiari, pensione di base e vedovanza di assicurazione);
un finanziamento agevolato da parte dello Stato;
finanziamento parziale da parte dello Stato a attività di consulenza, di formazione o
di coaching.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
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Il Referente è Pole Emploi. Si partecipa presentando domanda con business plan entro
45 giorni dalla creazione o rilevazione di un’impresa. Sito di riferimento www.travailsolidarite.gouv.fr
Aiuto al Subentro o alla Creazione di Impresa (ARCE)
ACRE è una soluzione finanziaria per chi necessità di immobilizzare capitale al seguito
della creazione o subentro in azienda. Per chi ha diritto a sussidi di disoccupazione eroga
aiuti pari a un importo complessivo pari alla metà dei sussidi per la disoccupazione
calcolati su 720 giorni che non vengano pagate, dall'inizio di attività. Se l’attività fallisce
prima di 3 anni, si ha ancora diritto alla metà dei sussidi non ricevuti. Nel 2009, Pole
Emploi ha erogato fondi ARCE a più di 112.000 persone in cerca di lavoro, con una
media di 6.089 € a persona.
ARCE - rivolgersi a Pole Emploi http://www.pole-emploi.fr/candidat/les-aidesfinancieres-a-la-creation-d-entreprise-@/suarticle.jspz?id=27043
Nuovo Accompagnamento alla Creazione di Impresa (NACRE)
NACRE è una iniziativa dal Ministero del Lavoro realizzato in collaborazione con la Caisse
des Depots. Permette alle persone disoccupate o in situazione di difficoltà di creare o ad
acquistare imprese beneficiano di un sostegno nel tempo: prima supporto tecnico,
assistenza al business plan, finanziamento a tasso zero dei loro progetti; dopo, per il
sostegno allo start up e la crescita di un business per 3 anni.
Riferimenti NACRE – attraverso l’operatore di accompagnamento più prossimo
all’imprenditore, convenzionato con lo Stato http://www.emploi.gouv.fr/nacre/
Proposte OCSE nella relazione “Lavoro per i Giovani”
Pubblicata il 20 Maggio 2009 dall'Organizzazione per la cooperazione e sviluppo
economico (OCSE) e posta all’attenzione del Segretario di Stato per l'occupazione
Laurent Wauquiez, e l'Alto Commissario per la gioventù, Martin Hirsch, il rapporto
relazione dal titolo "Lavoro per i giovani" si riferisce alla situazione preoccupante della
gioventù in Francia, sia per il tasso dei giovani senza lavoro che per il numero di giovani
"Left Behind", che lasciano la scuola senza qualifiche e precari. Il rapporto dell'OCSE è
alimentato dalle statistiche, e arriva a una serie di raccomandazioni per migliorare la
situazione:
1) A scuola, che è spesso il primo fallimento della gioventù in difficoltà in una società
dove solo il diploma dà possibilità di accesso ad un lavoro gratificante.
•
•
Mettere in atto strutture che diano una seconda possibilità di rimanere a scuola;
Migliorare il sistema dell’orientamento per guidare i giovani a evitare l’abbandono
dei corsi;
• Utilizzare le Giornate di Chiamata e Preparazione alla Difesa, obbligatoria a 17
anni, per individuare i giovani in difficoltà nelle competenze di base e poi fornire
una formazione per acquisire le competenze di base (lettura, matematica ...).
2) Nella transizione tra istruzione e occupazione :
• Incoraggiare la valorizzazione di giovani provenienti da famiglie immigrate e dei
quartieri, spesso discriminati nelle assunzioni e vittime di pregiudizi negativi;
• Concentrare gli aiuti pubblici alla formazione in apprendistato sui giovani privi di
qualifiche e dare loro occupabilità (ora il trend è quello di portare alla formazione
di giovani già qualificati con la laurea uno o diploma professionale, solo il 40 %
degli apprendisti non sono qualificati);
• Favorire l'apprendistato nel settore pubblico.
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9. LA DIMENSIONE EUROPEA Il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020
Come già trattato al capitolo relativo alle principali disposizioni europee in materia di giovani
e mercato del lavoro, la strategia Europa 2020 segna il contesto in cui le politiche di sviluppo
sostenibile vanno a collocarsi. In essa viene riconosciuto e valorizzato il potenziale dei
giovani intesa come risorsa, talento, potenzialità. Diverse iniziative ruotano intorno al ruolo
di protagonismo che si desidera da quest’ampia fascia id polo azione che per sua natura è
portata a introdurre elementi di valore aggiunto, discontinuità e crescita del sistema.
Inoltre, tra gli obiettivi principali della strategia vi è quello per cui nel 2020 “Il tasso di
abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere
laureato”. I dati del 2009 indicano nel 12% l’abbandono della scuola dell’obbligo e quasi nel
43% il tasso dei laureati (includendo ogni forma di titolo post-diploma di maturità erogato
dal sistema universitario).
Secondo l’Iniziativa faro: "Youth on the move" (COM(2010) 477), altro obiettivo è
aumentare l'attrattiva internazionale degli istituti europei di insegnamento superiore e
migliorare la qualità generale di tutti i livelli dell'istruzione e della formazione nell'UE,
combinando eccellenza e equità, mediante la promozione della mobilità di studenti e
tirocinanti, e migliorare la situazione occupazionale dei giovani.
Inoltre l’Iniziativa faro: L’Unione per l’Innovazione (COM(2010) 546) si pone l'obiettivo di
riorientare la politica di R&S e innovazione in funzione delle sfide che si pongono alla
nostra società, come il cambiamento climatico, l'uso efficiente delle risorse e l'energia, la
salute e il cambiamento demografico. Al suo interno, tra le azioni fondanti ha quella di
promuovere i partenariati per la conoscenza e rafforzare i legami tra istruzione, settore
delle imprese, ricerca e innovazione, anche tramite l'IET, e stimolare l'imprenditoria
sostenendo le giovani imprese innovative.
In ultimo l’Iniziativa faro: “Nuove competenze per nuovi lavori” (COM(2008) 868) ha
obiettivo di prevedere le esigenze del mercato del lavoro e le competenze professionali e
rispondervi. Si pone l’obiettivo di fronteggiare il problema delle capacità professionali col
miglioramento delle competenze a tutti i livelli e promozione dell'occupabilità accordando
le competenze alle esigenze del mercato. Per raggiungere tali obiettivi ci si pone di
migliorare la capacità dell'Unione di valutare le competenze, prevederne le esigenze e
provvedervi anche con strumenti per cogliere le tendenze a lungo termine per quanto
riguarda la creazione di posti di lavoro e l'offerta di manodopera.
Programmi e iniziative europee per i giovani
La mobilità internazionale e Eures
La mobilità internazionale della forza lavoro giovane è tra gli obiettivi dei servizi pubblici
per l’impiego. Lo stesso portale di Pole Emploi consente di indicare come luogo di lavoro
richiesto un paese straniero e alle aziende di allargare la candidatura a lavoratori di altri
paesi. http://www.pole-emploi.fr
Inoltre sono stati organizzati servizi e attività che hanno perno nel portale
http://www.pole-emploi-international.fr
Il sistema consente ai lavoratori stranieri che vogliono lavorare in Francia e quelli che
francesi che desiderano lavorare all’estero di consultare la banca dati delle offerte, avere
informazioni sui sistemi del lavoro dei diversi paesi, sulle regole del mercato, sulle
diverse azioni messe in campo dal governo e da altri istituzioni straniere in merito a
esperienze di lavoro
Le aziende possono cercare candidati stranieri e inserire le loro offerte.
È possibile altresì avere informazioni e link utili per pianificare le proprie scelte di
mobilità internazionale.
Le Politiche a sostegno della stabilizzazione al lavoro dei Giovani in Europa. Scheda Francia
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Tutti questi sistemi di banche dati sono in relazione con EURES (European Employment
Services - Servizi europei per l'impiego), la rete di cooperazione per facilitare la libera
circolazione dei lavoratori all'interno dello Spazio economico europeo, a cui partecipa
anche la Svizzera. Fra i partner della rete ci sono servizi pubblici per l'impiego, sindacati
ed organizzazioni dei datori di lavoro. La rete è coordinata dalla Commissione europea.
I principali obiettivi di EURES sono:
•
•
•
informare, orientare e consigliare i lavoratori candidati alla mobilità sulle possibilità di
lavoro e sulle condizioni di vita e di lavoro nello Spazio economico europeo;
assistere i datori di lavoro che intendono assumere lavoratori di altri paesi;
fornire informazioni e assistenza a chi cerca e offre lavoro nelle regioni
transfrontaliere
I Job Days
Organizzato da Pole Emploi, "Job Days 2010", il più grande evento europeo destinato a
facilitare l’incontro tra domanda e offerta del lavoro internazionale. Si tratta di più di
centinaia di eventi in tutta Europa (fiere del lavoro, seminari, conferenze, workshop,
ecc.) organizzate al fine di incoraggiare la mobilità in Europa e di sviluppare pratiche e
incontri spontanei tra datori di lavoro e candidati potenziali. L'ingresso è gratuito.
Contemporaneamente organizzato in tutta Europa attraverso la rete EURES, “Job Days”
riuniscono reclutatori e consulenti di tutti i paesi: Svezia, Italia, Portogallo, Svizzera,
Spagna, Lussemburgo , Regno Unito, Polonia, ecc. Città partecipanti nel 2010 :
Perpignan, Lille, Orleans, Sarreguemines, Fort-de-France, Nancy, Clermont-Ferrand,
Nantes, Rennes, Rouen, Lione, Bordeaux, Alencon.
Eurodyssée
Il programma Eurodyssée è un programma di scambi per giovani tirocinanti per
esperienze di 3-7 mesi in un'azienda o istituzione.
È promosso dall’Assemblea delle Regioni d’Europa e rivolto a giovani europei, di età
compresa tra i 18 ei 30 anni, che vivono in regioni attive nell'ambito del programma
Eurodysseé. Ogni anno ci sono circa 500/600 stage effettuati. La percentuale di giovani
che dopo lo stage trova lavoro entro 6 mesi è molto alta.
Numerose Regioni della Francia aderiscono al programma. In particolare: Bourgogne;
Champagne-Ardenne; Corsica; Franche-Comté; Ile-de-France ; Limousin; Midi-Pyrénées;
Picardie; Poitou-Charentes; Rhône-Alpes.
Sito programma : http://www.eurodyssee.eu
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