C) Agosto 2008 - ASL 13 Novara

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C) Agosto 2008 - ASL 13 Novara
Anno I Numero 6 Luglio – Agosto 2008
Bimestrale della Comunità Protetta Psichiatrica “Elio Zino”
Capo redattore: Alberto Cagna; Vice redattore e giornalista: Stefano Ventura, giornalista: Patrizia Gallo
L'editoriale dott. Bruno Ragni
Tratto da “Un percorso di guarigione in Salute
Mentale” Torino, 28 – 29 marzo 2008
1978 -2008: scenari e problemi tra continuità
ed innovazione
A cura di Luigi Ferrannini Direttore ASL 3
Genova
Il 2008 è anno particolare, per la sanità pubblica
del nostro Paese. Un anno di ricordi ma anche di
bilanci, di sintesi, di progetti.
Trent’anni di riforma sanitaria – l’avvio di un
servizio sanitario nazionale fondato sui principi
dell’universalismo e dell’equità -, trent’anni della
riforma dell’assistenza psichiatrica, attraverso il
superamento delle istituzioni manicomiali e lo
sviluppo di un sistema di Salute Mentale e di
psichiatria di e nella comunità.
Continuità, per mantenere sempre vivi i principi
etici e tecnici di una riforma che ha costituito
punto di riferimento a livello internazionale;
innovazione, perché le persone, ed i loro
bisogni/problemi/contesti, sono in perenne
movimento e le risposte rigide non possono che
riproporre col tempo logiche istituzionali.
Quindi, una prima questione è cosa è cambiato un
questi trent’anni?
Fattori di rischio, variabili e determinanti sociali
ed eziopatogenetiche, dimensioni della sofferenza
e della psicopatologia, conoscenze scientifiche
con i loro traguardi, dubbi, sfide, culture ed
alleanze.
Ma anche come sono cambiate le politiche in
Salute Mentale e – nel nostro Paese ed anche nel
contesto europeo – gli indirizzi e le conseguenti
azioni.
Se da più parti si è parlato di crisi del sistema di
salute mentale – crisi di progetti ma anche di
valori e di sostenibilità a vari livelli –
l’innovazione deve saper cogliere le nuove
esigenze e le nuove prospettive lungo le direttrici
intraprese con il processo di riforma: dalle
istituzioni ai servizi, dall’obbligatorietà dei
trattamenti al consenso e la partecipazione, dalla
centralità dei luoghi istituzionali a quella dei
luoghi comunitari, dalla negazione dei diritti alla
loro piena esigibilità.
In questo percorso diventano oggi essenziali
alcune prospettive:
• Un nuovo radicamento dei servizi nel
territorio e nelle comunità reali;
• Lo sviluppo di interventi sui fattori di
ripresa delle persone e dei contesti
(famigliari e sociali);
• Una etica della cura che ponga sempre al
Centro la persona e la sua soggettività.
Cosa serve allora?
Innovazione di paradigmi, di approccio alla Salute
ed alla malattia della/nella mente, di tecniche e
dell’organizzazione dei servizi, in un quadro di
sostenibilità culturale, sociale, clinica, formativa e
di risorse.
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Gita a Novara
Giovedì 3 luglio 2008, alle 15.00 siamo andati in
gita a Novara. Con l’operatore Alberto, c’erano
con noi: Eleonora, Elvira, Mario, Stefano, Mauro,
Federico e Giuseppe.
Siamo arrivati alle ore 15.30, con un clima afoso.
Siamo usciti dal pulmino e ci siamo avviati per le
vie del Centro. La prima cosa che ci colpisce è la
caserma “Perrone”, sede dell’Università. Dopo
aver visto i vari negozi, ci siamo incamminati
verso la gelateria “Duomo”, dove tutti abbiamo
preso un ottimo gelato.
pantaloni bianchi, con piccoli strass nel negozio
“Greco”.
Mentre aspettiamo Eleonora, guardiamo il Duomo
che abbiamo di fronte, ed entriamo così a
visitarlo; nel frattempo, un prete si avvicina e ci
saluta gentilmente. Del Duomo ci colpiscono le
enormi colonne, la statua di San Pietro, quella di
San Giuseppe e quella di Sant’Antonio, oltre a dei
bellissimi affreschi. Eleonora e Federico
accendono qualche candela, facendo l’offerta.
All’uscita ci coglie un breve acquazzone, ed allora
ci rechiamo verso Corso Italia, dove alla fine si
trova il bar “La Brasiliana”. Alcuni di noi
prendono un caffé; io prendo un chinotto. Intanto
ha smesso di piovere e sono le 16.30.
Così usciamo e ci avviamo verso il pulmino,
facendo un altro percorso, per vedere altre vie di
Novara. Nel tragitto vediamo il collegio dei
Salesiani, l’Istituto Tecnico Industriale “Omar”, il
Distretto Militare e le Caserme. Mauro viene
preso da un attimo di stanchezza, e rimane
indietro. Anche io ho difficoltà a camminare a
causa di una piccola ferita al piede destro.
Dopo la tappa del gelato, aspettiamo Eleonora,
che approfitta della gita, per acquistare un paio di
Devo dire che comunque la gita, seppure un po’
breve,
è
stata
piacevole.
La grigliata a Bolzano Novarese
Il giorno sabato 12 luglio 2008 è in programma la
grigliata a Bolzano Novarese.
più alto da terra, i sedili sono più in alto, si sta più
comodi.
Possono parteciparvi sette ospiti più l’operatore
Giuliano. Verso le 14.45 ci raduniamo nel
piazzale della comunità. Alle 15 arriva un
pulmino per il trasporto di disabili, che ci porterà
a Bolzano Novarese. Il nostro pulmino Nissan non
si può usare perché è stato prestato ad un’altra
comunità.
I partecipanti sono Damiano, Stefano, Mauro, io,
Mario, Davide, Romina e l’operatore Giuliano.
Il tempo non è bello; ci sono troppe nuvole e
minaccia di pioveva. Il viaggio procede bene.
L’autista fa parte dell’ASL di Cureggio. Il
pulmino disabili arriva apposta da Cureggio per
portarci a Bolzano Novarese; è stato prenotato.
L’operatore Giuliano non guida; è un passeggero
anche lui.
Alle 15 partiamo per la nostra destinazione. Il
pulmino per disabili è molto comodo. Rispetto al
nostro Nissan è più lungo e più largo, il pianale è
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Dopo circa una mezz’ora arriviamo a Bolzano
Novarese. Fa più freddo ed il cielo è più nuvoloso
rispetto ad Oleggio.
A Bolzano c’è un gruppo appartamento con un
grosso giardino o, se volete, un piccolo parco. Per
fare le grigliate all’aperto è un posto ideale. Il
gruppo appartamento è in ristrutturazione; ci sono
le recinzioni per i lavori in corso.
motociclette, durata due anni. Dopo la scuola ha
lavorato da meccanico di moto. Si capisce che se
ne intende (certamente più di me).
Quando arriviamo ci offrono dei gianduiotti molto
buoni.
Nel giardino passeggiano due gatti: uno nero con
gli occhi gialli ed uno nero arancione. A me i gatti
piacciono e li accarezzo. Quello nero arancione si
diverte anche a giocare con la mia mano. Me la
graffia e me la morde perché lo accarezzo con
l’intento di farlo giocare.
Ci sono varie donne che cureranno lo svolgimento
della
grigliata,
cucineranno,
eccetera.
Probabilmente sono operatrici e volontarie di
varie organizzazioni per la cura dei malati
psichiatrici. Quasi tutte le persone che partecipano
alla grigliata, sono da noi conosciute: ospiti ed
operatori del gruppo appartamento di Bolzano
Novarese, malati vari, dipendenti ed operatori di
ASL, Centri di Salute Mentale, ISPAM,
Associazione Genitori, eccetera. Alcune persone
non le conosciamo, ma sono davvero poche.
Prima della grigliata sono previsti dei giochi di
gruppo:caccia al tesoro, torneo di calcio balilla. Io
e la maggior parte degli ospiti della Comunità,
non partecipiamo alla caccia al tesoro.
Invece partecipo al torneo di calcio balilla. Nella
prima partita, ad eliminazione, gioco con un certo
Alberto. Per vincere si arriva a cinque gol. Stiamo
perdendo 4-2, ma in poco tempo faccio tre gol e
vinciamo
5-4.
Nella
partita
successiva
(semifinali), perdiamo e siamo eliminati. Per i
partecipanti al torneo di calcio balilla, c’è un
premio. A me danno un porta documenti di grosse
dimensioni. Sono contento del regalo e ringrazio.
Dopo un po’ arriva un ragazzo che si chiama
Christian e che conosciamo perché partecipa
spesso a questo tipo di ritrovi. Arriva su una
motocicletta. Parliamo un po’ di moto e scooter e
scopro che lui ha fatto una scuola di meccanico di
Qualche cosa l’ho saltata: per esempio l’insalata
di riso e l’anguria. Dopo un antipasto, in cui mi
sono abbuffato, ho cercato di mangiare un po’ di
tutto con moderazione e con porzioni ridotte:
degli assaggi. Lo stomaco è quello che è. Non
volevo stare male.
A tavola parliamo di vari argomenti. C’è una
buona conversazione. Verso le 19.30 arrivano
Christian assomiglia ad un mio amico siciliano
che ha fatto il liceo scientifico con me. Sono
simili di volto e sono tutti e due un po’ grassi. Si
somigliano di viso, di corpo e di carattere.
Alla grigliata non partecipa Simone, che dopo la
parentesi in Comunità, è stato trasferito al gruppo
appartamento di Bolzano Novarese. È andato a
casa in permesso per passarvi il fine settimana.
Siccome il tempo passa, tra un gioco e qualche
discussione, le cuoche stanno preparando le
pietanze per la grigliata e gli ospiti sono sempre
più impazienti di mangiare. Si avvicina sempre di
più la sera e, con esse, la grigliata. Verso le 18.30
siamo pronti per mangiare.
Si comincia con antipasto di tartine varie (crostini
di pane con pomodori e formaggio, patè di carne,
salse e maionese). Oltre alle tartine, di antipasto
c’è salame, verdure cotte e formaggio. Poi c’è il
primo che è un’insalata di riso. Poi la carne
arrostita alla griglia: costine e salsicce. La frutta è
l’anguria. Come dolce ci sono delle fette di torta
di tre tipi. Durante la cena, beviamo anche un
bicchiere di vino rosso frizzante.
Bisogna dire che dopo l’antipasto sono già sazio.
In seguito farò presente a Millo che, alla prossima
grigliata, mangerò di più la carne e meno le altre
cose. Tutto sommato alla grigliata si va per
mangiare la carne cotta alla griglia.
anche il signor Marchionni, presidente
dell’ISPAM e attorno alle 20.30 il dottor Ragni.
La figlia del signor Marchionni è una malata come
noi. Alle 20.30 circa dice al papà che vuole
tornare a casa, che si sente a disagio e non sta
bene (forse ha mangiato troppo). Il signor
Marchionni prende tempo ma, dopo poco cede e
la riaccompagna a casa.
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Quando decidiamo di lasciare il ritrovo di
Bolzano Novarese è già sera tardi. Salutiamo tutti
e ringraziamo.
Saliamo sul pulmino dell’ASL di Cureggio.
L’autista è sempre lo stesso. Dopo una difficile
manovra, appena fuori dal cancello del gruppo
appartamento, proseguiamo per Gozzano,
Borgomanero, Cressa, Momo ed Oleggio. Il
viaggio è piacevole; non piove. Arrivati alla
Comunità, scendiamo dal pulmino. Abbiamo tutti
la pancia piena, per il cibo che abbiamo mangiato.
Entrato in camera, mi preparo per dormire, mi
metto il pigiama e mi sdraio sul letto.
Buona notte
Arrivederci.
e
sogni
di
grigliate
d’Oro.
Le comodità della Comunità Oleggio
In questo articolo voglio presentare de esporre le
comodità che la Comunità Oleggio offre ai suoi
ospiti.
Dino, Alberto e Giuliano. Tra gli ospiti: Mario,
Damiano, Stefano e Federico.
Vorrei parlare di: aria condizionata, televisione,
pulmino e gazebo.
La Comunità di Oleggio offre l’aria condizionata
d’estate e un buon riscaldamento d’inverno.
La comunità di Farigliano (CN), dove ero prima,
era una palazzina, sviluppata soprattutto in alto,
ma vecchia e un po’ decrepita. Qui non c’era la
possibilità di avere l’aria condizionata. D’inverno
qualche finestra rimaneva aperta e così si
sentivano correnti di aria fredda. La Comunità di
Oleggio è molto più nuova di progettazione. Se
qualcuno lascia una finestra o porta aperta è colpa
sua, è intenzionale. A Farigliano a volte non si
riusciva chiudere bene una finestra o una porta.
Non sempre era intenzionale.
Il fatto di avere l’aria condizionata è un grosso
vantaggio. A Farigliano, d’estate, si moriva dal
caldo. Non sapevamo come difenderci. A volte
bevevamo succhi di frutta o sciroppi molto freddi.
Un altro vantaggio è la televisione nuova. La
televisione attuale è molto grande ed ha la
possibilità di vedere il digitale terrestre, senza il
decoder. Il decoder dovrebbe essere incorporato
nella TV stessa. È molto grande, ha uno schermo
ultra piatto. È un buon prodotto, molto recente di
progettazione ed all’avanguardia tecnicamente.
Come grandezza dovrebbe essere un 42 pollici.
Il gazebo è stato montato da alcuni operatori con
l’aiuto di qualche ospite. Tra gli operatori cito:
Il gazebo è grande. Per costruirlo e posizionarlo si
è anche piastrellato un terreno di tre metri per tre,
appena fuori dall’ufficio. Il lavoro per preparare il
terreno e le piastrelle è stato fatto bene ed il
risultato è ottimo. Il montaggio del gazebo è stato
progettato ed eseguito meticolosamente. Tra
l’altro si è lavorato spesso sotto la pioggia.
Adesso è molto utilizzato da coloro che vogliono
riposarsi all’ombra, fare quattro chiacchiere,
fumare una sigaretta, bere un qualcosa.
Per l’inizio dell’estate era già pronto, visto che è
stato preparato in primavera. Purtroppo in
primavera ha piovuto, il che ha dato fastidio agli
addetti ai lavori.dopo il montaggio, alla fine dei
lavori, la pioggia è scomparsa e quindi il tempo è
stato inclemente con i lavoratori del gazebo.
Un’altra comodità è il pulmino. È un Nissan turbo
diesel. Il fatto che vada a gasolio è importante per
i consumi. A Farigliano avevamo un Iveco blu,
tutto scassato, a benzina: consumava molto. Lo
stesso furgone Iveco blu, ce lo aveva anche l’ASL
di Arona. Anche per questo furgone, la spesa di
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benzina era ingente. Senza dubbio si spende meno
con il Nissan.
Ho voluto parlare di questo argomento anche
perché mi sembra interessante ed importante. A
Farigliano molte di queste comodità non le
avevamo.
Saluto tutti ed Arrivederci.
Si viaggia comodi in nove persone. Solo i due
passeggeri davanti stanno un po’ stretti.
Gita alla Torbiera di Agrate Conturbia
Il giorno 24 luglio 2008, alle 15 circa, ci siamo
messi in viaggio per recarci al Parco Faunistico
“La Torbiera”, ad Agrate Conturbia.
Dopo un po’ di viaggio ci rendiamo conto che
dobbiamo chiedere informazioni alla gente,
perché sbagliamo spesso strada. Appena giunti
all’entrata ci troviamo di fronte l’ingresso chiuso.
Ci dirigiamo all’altra entrata, dove troviamo il
ristorante bar. Facciamo i biglietti ed entriamo.
La prima recinzione è quella dei mufloni, le altre
vicine sono dedicate ad animali asiatici,
soprattutto della Himalaia. Troviamo, ad esempio,
le capre dalle “corna di serpente”. Queste capre,
se non sbaglio, anche se sono di origine asiatica,
vivono nell’isola di Cipro e si stanno estinguendo.
Gli animali più curiosi che abbiamo visto sono: il
leopardo delle nevi, il gatto selvatico, le lontre, i
gibboni della Manciuria, le gru della Manciuria,
vari tipi di uccelli acquatici (tra i quali il comune
germano reale), i daini, vari tipi di capre e pecore,
la tartaruga acquatica, la volpe. Molti di questi
animali vivono in Asia ed in Africa; spesso sono
animali esotici. Gli animali più comuni,
appartenenti all’Europa, sono gli uccelli acquatici
ed i pesci; questi ultimi compaiono solo sui
cartelli e non si riescono a vedere, perché stanno
sotto la superficie del laghetto.
Abbiamo fatto il percorso indicato, che
costeggiava il laghetto, popolato di pesci di acqua
dolce, tra cui il luccio. La fauna di questo lago
comprendeva anche vari tipi di pennuti ed insetti
acquatici. Siamo prima passati dalla sponda destra
del lago per poi tornare dalla sponda sinistra.
Ad ogni recinto c’è il cartello che descrive
l’animale, ma l’animale in questione a volte non si
vede, perché è nascosto.
Un animale molto buffo è il gibbone, una specie
di scimmia. Ha le braccia più lunghe delle gambe,
si arrampica e passa da un albero all’altro con
facilità. Per muoversi usa le braccia. L’operatore
Giuliano lo fotografa e, dopo poco, il gibbone fa
la pipì dall’alto, rimanendo appeso ai rami.
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Un altro animale molto curioso è il leopardo delle
nevi, perché si mimetizza benissimo tra le pietre,
sulle quali si riposa. Sia il leopardo che le pietre
hanno un colore bianco opaco; inoltre il leopardo
ha delle sottili striature nere.
Qualcuno di noi si sente un po’ stanco e vorrebbe
tornare in Comunità, altri vorrebbero riposarsi un
po’ davanti al bar, altri vorrebbero vedere la tigre.
Ci riposiamo tutti al bar per circa 20 minuti e poi
un gruppetto della nostra comitiva, incuriosito, va
veramente a vedere la tigre.
Dopo circa trenta minuti, il gruppetto dei curiosi
torna, felice di aver visto anche questo animale. A
questo punto concordiamo di partire per tornare in
Comunità ad Oleggio.
Le gru della Manciuria hanno un becco molto
duro ed aguzzo che può far male anche ai
visitatori. Sono bianche con alcune parti nere e
rosa. Hanno il collo molto alto.
La gita alla “Torbiera” finisce qui. Qualcuno è
rimasto deluso perché alcuni animali non siamo
riusciti a vederli nelle loro recinzioni. Infatti
alcuni di noi hanno visto solo il cartello della
spiegazione senza vedere gli animali. Qualcuno di
noi (per esempio il sottoscritto) è contento di non
aver visto serpenti, né alligatori, né rettili
pericolosi.
Arrivederci e alla prossima.
La piscina all’aperto – attività estiva
Durante l’estate, il programma delle attività di
Comunità cambia. Cambiano anche, come giorni e
come orario, le attività di arte e laboratorio
creativo. Praticamente il programma delle attività
di Comunità, in estate, viene riscritto ed esposto
nell’atrio della Comunità stessa. Il vecchio
programma vale per le altre stagioni: primavera,
autunno, inverno.
Un’attività principale del programma estivo è la
piscina all’aperto. Occupa tre mattine: lunedì,
mercoledì, venerdì, dalle 10 alle 12. E’ cominciato
da poco, attorno al 24 luglio circa.
A me piace molto perché il bagno in piscina è
refrigerante. Con il caldo africano di luglio ed
agosto, è come essere in un’oasi nel deserto. Si fa
anche uno sport sano e completo come il nuoto.
L’impianto sportivo dove andiamo, ad Oleggio, si
chiama “AQUAM” ed è stato completamente
rifatto rispetto all’anno scorso. Ci sono due
piscine, una grande ed una per i bambini, sale di
body building e fitness, spogliatoi, docce, chiosco
bar, sale d’aspetto, nuova scrivania e bancone
della segreteria. Una parte del prato è ancora
seminata ed annaffiata. Attorno al Centro sportivo
ci sono piccoli cantieri separati da recinzioni.
Diciamo che l’anno scorso la piscina principale
era più corta, ce n’era un’altra per i bambini, gli
spogliatoi e le docce erano facoltativi, ci si
sistemava sul grande prato e si faceva quel che si
voleva, per entrare in piscina si passava sotto delle
docce, parecchi fredde (più fredde dell’acqua in
piscina), il bar era dislocato all’entrata. Insomma,
era tutto più libero.
Adesso è tutto programmato. Bisogna cambiarsi
negli spogliatoi; bisogna lasciare le scarpe negli
spogliatoi e mettere le ciabatte; ci sono gli
armadietti dove lasciare tutto, all’infuori di
asciugamano e sigarette; sistemarsi in una zona
prestabilita dal bagnino; non bisogna calpestare il
prato; le sdraio costano 3€; non bisogna buttare la
cenere per terra, ma bisogna avere vicino il
posacenere sempre. È tutto prestabilito.
La piscina è più grande. Per metà è coperta, per
l’altra metà è all’aperto. Ad un bordo, l’acqua è
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alta 2 metri, all’altro è altra 1,20 metri. La
pavimentazione in cemento e piastrelle copre metà
dell’intero suolo. La struttura ha cambiato quasi
totalmente aspetto. È ancora in costruzione; ci
sono vari cantieri attorno. Noi paghiamo una
quota e poi entriamo.
So nuotare solo a stile libero. Non so nuotare a
rana, delfino, dorso e tutti gli altri stili. Non so
tuffarmi. In genere nuoto con il ritmo di quattro
bracciate, respirando a destra; quando sono stanco
alterno quattro e due bracciate, respirando sempre
a destra. Un signore, amico di mio padre, mi
insegnò a nuotare a tre bracciate, respirando una
volta a destra e una a sinistra. Ho provato ma non
sono molto capace, preferisco mantenere il mio
stile.
Damiano sa nuotare con vari stili e sa tuffarsi. A
volte mi chiede di misurare, con il cronometro del
mio orologio, il tempo che impiega a fare una
vasca. L’ultima volta ci ha messo 17 secondi.
Biba si tuffa dalla parte alta e nuota a rana. I suoi
bagni sono brevi e frequenti. Quando sente caldo
si butta dal trampolino e sta in acqua circa cinque
minuti. Magari riesce a fare cinque bagni da
cinque minuti; mentre io faccio un bagno solo da
circa trenta minuti.
Federico e Giuseppe fanno il bagno nella piscina
più piccola. Federico non sa nuotare bene.
Giuseppe non lo so, ma non è un patito del nuoto.
Gli altri stanno sdraiati a prendere il sole o seduti
al chiosco. In tutto siamo di solito setto, otto
persone che fanno il biglietto ed entrano in
piscina.
La maggior parte resta in Comunità e non si
aggrega al gruppo piscina. Ad esempio Benito è
capace di nuotare, ma la piscina all’aperto non gli
piace. Veniva sempre alla piscina coperta di
Divinano, mentre in quella aperta di Oleggio non
è mai venuto, neanche una volta.
Quando abbiamo bisogno di gelati o caffé, stiamo
seduti fuori dal chiosco. Spesso compro un
ghiacciolo. Bisogna dire che forse ci si rinfresca
di più facendo il bagno in piscina, che non
mangiando un gelato.
Tutto sommato è un’attività che mi piace perché
mi rinfresca e si fa sport. Il nuoto è uno sport
completo. Per esempio, nuotando mi sono accorto
che mi si indolenzivano le spalle. Probabilmente
le ho più deboli del resto del corpo, perché il
nuoto fa lavorare tutti i muscoli: quelli che
tengono sono forti, quelli che cedono sono deboli.
Direi che nella nuova piscina all’aperto e nel suo
Centro sportivo, mi sono già ambientato.
Aspetterei ancora qualche giorno, per confermare
ciò che di buono ho detto. Non si sa mai. Nella
vita, le opinioni ed i giudizi, possono cambiare.
Inoltre, come ho già detto, il Centro sportivo
AQUAM è in costruzione.
Per adesso auguro, alla Comunità Oleggio, buon
bagno e, ai lettori del giornalino, arrivederci al
prossimo articolo. Ciao
La grigliata di ferragosto 2008
Per il giorno venerdì 15 agosto 2008 (ferragosto) è
in programma la grigliata. Parteciperanno anche i
ragazzi del gruppo appartamento di Bolzano
Novarese.
Per l’occasione Millo è tornato in Comunità, dopo
le vacanze all’Isola del Giglio. Lui è molto bravo
a fare il fuoco nelle grigliate e ad arrostire carne,
wurstel, verdure, formaggi, eccetera.
Le previsioni del tempo dicevano che il 15 agosto
ci sarebbe stata la pioggia al Centro-nord (fino
alla Toscana, Umbria, Marche) e sole al Centrosud (Lazio ed Abruzzo compresi). Le
informazioni meteo prevedevano per il Centronord, molto nuvoloso con temporali sparsi. In
effetti, la giornata di ferragosto, è stata nuvolosa
con qualche acquazzone ogni tanto. Talvolta è
uscito anche un pallido sole, che ha fatto ben
sperare per la grigliata; non è durato molto.
I ragazzi di Bolzano Novarese arrivano presto:
alle 10 circa. Con loro c’è Simone che è stato in
camera con me per quasi due anni e mezzo.
Parliamo per un po’ ed intanto mi spiega come è
la vita in gruppo appartamento. C’è anche il
nipote di Giuliano (operatore). Si chiama
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Alessandro ed è venuto alla grigliata con la sua
ragazza.
Alcune persone, tra le quali Millo, cominciano a
preparare la brace nelle griglie. Cominciamo a
prendere posto ai tavoli verso le 12. i cuochi e le
cuoche ci offrono, come primo, un’insalata di riso.
Quando la brace è pronta Millo comincia ad
arrostire bistecche e wurstel.
Gli operatori offrono a ciascuno un mezzo
bicchiere di Bardolino, che è un vino rosso di
Verona. Anzi forse è meglio dire della provincia
di Verona, visto che Bardolino è un paese sul
Lago di Garda, sulla sponda veneta. Io, che
preferisco i vini rossi, a volte lo bevevo, quando
abitavo lì (Verona città). Nella provincia di questa
città, si producono i seguenti vini rossi:
Valpolicella, Bardolino, Amarone. I vini bianchi
sono: Bianco di Custoza e Soave. I vini di Verona
sono rinomati e venduti sia in Italia che all’estero.
La produzione è sia artigianale che industriale.
Come contorno c’è della verdura mista e
pomodori. Come dolce (per ciascuno) ci sono due
piccoli pezzi di gelato al tiramisù e un gelato
confezionato, fatto dentro di panna e fuori da una
crosta di cioccolato.
Chi viole può bere anche un caffè.
Mangio tre bistecche. Sono seduto a tavola vicino
ai ragazzi di Bolzano Novarese. Gli ospiti della
Comunità Oleggio si sono seduti in un’altra parte
della tavola. Vengono serviti prima ed io mi
lamento che loro hanno mangiato due wurstel in
più.
A questo punto Dino si arrabbia, perché ho
mangiato tre bistecche e voglio anche i wurstel.
Dopo poco, per prendermi in giro, mi chiede se
voglio una mozzarella. Gli rispondo di sì. Lui va a
prenderla in cucina e me la porta. Risultato:
figuraccia.
Nel frattempo ci sono ancora portate di wurstel e
bistecche. La carne non manca. Tutti avranno la
possibilità di saziarsi di carne. Capisco che se
fossi stato paziente, avrei evitato la figuraccia,
perché le bistecche ed i wurstel non mancheranno
a nessuno, anzi avanzeranno. Bastava solo
aspettare.
Nel frattempo, verso la fine della grigliata,
comincia a piovere (alle 13.30 circa). Alle griglie
rimangono pochi addetti; gli altri entrano in
Comunità per non bagnarsi. Il tempo per far
cuocere le ultime bistecche e wurstel, e le griglie
all’aperto verranno abbandonate anche dagli
ultimi cuochi, compreso Millo. Porteranno
l’ultimo vassoio di carne e si ripareranno,
all’asciutto, nella Comunità.
Alla fine della mangiata, molti ospiti della
Comunità, decidono di andare a coricarsi. Il
tempo è brutto e la gente ha bisogno di digerire,
quindi sceglie di fare una pennichella. Dopo il
lauto pranzo, molti ospiti della Comunità, sazi, si
riposano nelle loro camere.
A questo punto dovrei spendere due parole per
l’atteggiamento degli operatori e degli ospiti. Gli
operatori, durante la grigliata, erano contenti,
allegri. Si sono davvero divertiti. Il loro
atteggiamento Mentale era simile a quello della
settimana di vacanza al mare.
Noi ospiti invece eravamo un po’ tristi, mogi,
abbacchiati. Forse perché non sapevamo il motivo
di tutta questa allegria degli operatori. Non
abbiamo fatto disperare nessuno, abbiamo
aspettato e mangiato in tranquillità. Però si vedeva
che eravamo dubbiosi, circospetti, tristi,
pensierosi, depressi.
Tra gli ospiti, quelli di Bolzano Novarese, erano
di un umore moderatamente felice. Ho mangiato
vicino a loro e posso dire che erano di un umore
discreto. Senz’altro più contenti di noi della
Comunità Oleggio.
Con il gelato ed il caffè finali, si può dire che la
grigliata sia quasi finita. Qualcuno aiuta a pulire i
tavoli ed il pavimento. Qualcun altro decide di
fare una passeggiata, per aiutare la digestione. Il
tempo non era buono quindi, quelli che sono
andati a fare la passeggiata erano veramente pochi
ed oltretutto si sono bagnati per la pioggia.
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Alle 15 circa, gli ospiti di Bolzano Novarese
ritornano al loro gruppo appartamento. Qualche
operatore saluta e torna a casa sua. Qualche ospite
della Comunità Oleggio dorme o riposa nella sua
camera. La gente, sazia, ringrazia di cuore i
cuochi e gli operatori, per l’abbuffata di carne
arrostita ed il pranzo abbondante. La Comunità
comincia a svuotarsi. I tavoli, le sedie ed i mobili
vengono rimessi al loro posto. La grigliata è
davvero finita.
A risentirci alla prossima grigliata. Un saluto agli
assidui lettori del “Giornalino”.
La gita alla Minitalia
Il giorno giovedì 21 agosto 2008 è in programma
la gita alla Minitalia in provincia di Bergamo.
In realtà la Minitalia è quasi al confine tra la
provincia di Milano e quella di Bergamo. Questo
confine viene delimitato dal fiume Adda. Infatti la
Minitalia si trova qualche chilometro al di là
dell’Adda. L’uscita dell’autostrada è a Capriate e
l’uscita precedente è Trezzo d’Adda.
La compagnia della gita è composta
dall’operatrice Laura più otto persone: Mario,
Federico, Stefano, Biba, Eleonora, Romina,
Mauro, Patrizia.
Il viaggio non è lunghissimo ma neanche breve.
Non facciamo soste all’autogrill, ma proseguiamo
fino alla Minitalia (come già detto al casello di
Capriate). Arrivati paghiamo 2 € per il parcheggio
e 4 € a testa per il biglietto d’entrata. Con il
biglietto si può accedere a tutti i servizi e giochi
del parco divertimenti Minitalia.
Quando ci andai per la prima volta, era circa 30
anni fa. Non c’erano i giochi e la zona dei
divertimenti. L’attrazione principale era solo
l’Italia in miniatura e poco altro. Adesso invece, la
Minitalia si è sviluppata ed ampliata ed offre più
servizi ed attrazioni.
C’è la parte dell’Italia in Miniatura, il BarRistorante, il Rettilario, l’Acquario, I recinti
all’aperto con animali comuni ed esotici
(pappagalli, maiali, daini, caprioli, gatti), un parco
divertimenti chiamato Far-West con giochi
acquatici ed all’asciutto (ruote giganti, montagne
russe, canoe incanalate nell’acqua su percorsi
veloci, trenini, giochi mozzafiato, ecc.). Tutti
questi servizi sono compresi nel prezzo del
biglietto.
Per prima cosa visitiamo il Rettilario. I serpenti
sono tutti chiusi in gabbie di vetro. La maggior
parte sono serpenti di dimensioni ridotte. Alcuni,
come il pitone giallo o l’anaconda sono enormi. A
me fanno paura quelli grossi; mi mettono i brividi.
Penso che se ne incontrassi uno libero, sarei
terrorizzato e probabilmente mi ucciderebbe in
poco tempo, avvelenandomi a morsi o
strozzandomi con la contrazione delle spire.
Comunque anche qualcuno dei serpenti di
dimensioni ridotte, deve essere molto velenoso.
Ad esempio il Cobra dell’India o il serpente a
sonagli dei deserti degli USA. Molti serpenti
hanno lasciato la loro vecchia pelle nella gabbia di
vetro. Infatti sappiamo che i serpenti, ogni tanto
cambiano pelle e depongono quella vecchia. Oltre
ai serpenti ci sono altri rettili: tartarughe carnivore
(attaccano prede e anche l’uomo) e qualche
caimano.
Dopo il Rettilario, visitiamo l’Acquario. Dentro
vasche ci sono pesci di vario genere: piranha,
squali di piccole dimensioni, vari tipi di pesci.
Anche qui, i piranha e gli squali mettono un po’ di
paura. A me fanno paura più i rettili.
Nell’Acquario mi tranquillizzo un pochino. La
tensione si abbassa un po’, senza però scomparire.
D'altronde siamo in presenza di pesci pericolosi.
Gli squali e i piranha attaccano anche l’uomo.
Sia nel rettilario che nell’acquario è vietato
scattare foto con il flash, alzare la voce, picchiare
con le mani o con degli oggetti sulle gabbie di
vetro, irritare gli animali. Bisogna rispettare gli
animali e la loro quiete. Inoltre tutti gli animali,
del rettilario e dell’acquario, sono chiusi in gabbie
di vetro e non possono attaccare i visitatori, anche
se questi ultimi si comportano male.
Dopo aver visto questi due padiglioni di animali
pericolosi, ci spostiamo al bar. Qui ordiniamo dei
caffè e dei gelati confezionati (cornetti o
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magnum). La consumazione è offerta dalla
Comunità Oleggio. La maggior parte della nostra
comitiva, ordina un caffè e un cornetto qualcun
altro ordina delle varianti di queste due cose: un
cappuccino, un mocaccino, un caffè macchiato, un
magnum, un solero. Prima si fa lo scontrino e poi
si viene serviti al bancone.
Mangio un cornetto e, in sostituzione del caffè,
bevo un Tea caldo. Il servizio del tea, in questo
bar, è molto buono: teiera, possibilità di scegliere
la bustina del tea a seconda dell’aroma, latte a
piacere, vari tipi di zucchero (io uso quasi sempre
lo zucchero di canna). Il tutto per 1€, cioè 20 cent
meno degli altri bar. Infatti, quasi dappertutto, il
tea caldo costa 1,20 € e il servizio spesso è
inferiore ed a volte è scarso. Per esempio a volte
ho pagato 1,50 €, per un bicchiere di vetro
normale (da tavola), con dentro poca acqua calda
ed il filtro del tea e basta.
Dopo il bar, visitiamo l’Italia in miniatura. Scopro
che conosco di più i monumenti e le cattedrali del
Nord e del Centro. Molte opere artistiche del Sud
non le ho mai viste. Questi simboli artistici delle
città italiane sono fatti molto bene e sono fedeli
all’originale, tranne che per le dimensioni,
ovviamente. La torre di Pisa e la piazza dei
Miracoli le trovo un po’ ingiallite. Gli originali,
secondo me, sono di colore più bianco.
In Sicilia, in vacanza, ci sono stato quattro o
cinque volte, spesso in provincia di Ragusa, a casa
di un mio compagno di scuola. La cattedrale di
Ragusa è molto bella, ma non la ho mai vista dal
vivo. Questo perché, in Sicilia, sono andato più
per le vacanze al mare e meno per fare viaggi
artistici e culturali. Conosco di più alcune spiagge
ed alcune località di mare che non qualche opera
storica. Di questa regione del Sud (Sicilia)
conosco solo la valle dei templi di Agrigento e la
Cattedrale di Palermo.
Dopo aver girovagato per l’Italia in miniatura,
facciamo una piccola visita (sempre nella
Minitalia) agli animali in gabbia. Tanti sono
pappagalli, alcuni bianchi come il Cacatua, alcuni
rivestiti di colori sgargianti. Ci sono anche tanti
volatili esotici, provenienti da molto lontano.
Un bimbo accarezza un gattino piccolo che si
riposa su una mensola di legno. È di colore rossoarancione, ma ce ne è anche uno nero, piccolo
anche lui, non molto lontano. Qualcuno riesce a
far passare la mano attraverso la gabbia per
accarezzare un gatto soriano, di colore marrone,
che si sta pulendo con la lingua. Questo gatto non
ha paura e si lascia accarezzare. È tutto preso dalla
sua pulizia del pelo, che non reagisce alla mano
intrusa del visitatore.
Ci sono anche vari tipi di capre, daini, caprioli.
Alcuni hanno le corna a elica o spirale. Alcuni
hanno le corna ricurve, come certi daini e mufloni.
Queste corna sono lunghe da 50 cm a 1 metro.
Probabilmente qualcuno di questi animali si è
adattato al Parco Minitalia, qualcun altro meno. Ci
sono degli animali, che non riescono neanche a
riprodursi in cattività. Bisognerebbe rispettare di
più questi animali, ma ai bambini interessa solo
fare confusione e turbare la loro quiete.
Dopo il giro per vedere gli animali, l’operatrice
Laura ci porta nella parte del Parco Giochi. A
questo hanno dato il nome di Far West. Ci sono
delle statue degli Indiani d’America. La ruota
gigante fa girare delle carrozze, che hanno la
forma di quelle dei film western (senza il cavallo).
C’è il trenino, la canoa che scorre nell’acqua,
giochi acquatici ed all’asciutto. La musica diffusa
dagli altoparlanti è musica Country, in stile con il
parco giochi Far West.
Come prima cosa, saliamo sulle carrozze della
ruota gigante. Durante il 1° giro, ho le vertigini e
mi spavento. Nel 2° giro la mia paura si dimezza.
Dal 3° giro fino all’ultimo, la paura è andata via
tutta. La terraferma, comunque, è meglio di queste
diavolerie. Oltretutto non ho mai fatto un viaggio
in aereo.
Dopo la ruota gigante, l’operatrice Laura con
Mario, Romina e Mauro scelgono di fare un giro
in canoa. La canoa è un pezzo di tronco finto, che
ospita quattro persone. Gira in un circuito
concavo, che è largo poco più della canoa, ha le
pareti un po’ basse, è lungo come un serpentone,
si snoda tra curve, salite, discese. Ha, nella sua
superficie concava, dell’acqua che permette alla
canoa di scivolare e muoversi. C’è un pezzo del
percorso, dove ci si bagna, perché si passa in una
vasca e gli spruzzi bagnano i partecipanti.
Non ci sono stato sulla canoa. Quello che so, me
lo hanno detto gli intrepidi partecipanti. Mi hanno
detto che va molto veloce, che nelle discese ripide
e nelle curve a gomito, fa paura. Tra l’altro si sono
anche bagnati e sono stati fotografati all’arrivo, in
una discesa veloce.
A questo punto, dopo la ruota e la canoa,
decidiamo di tornare a Oleggio. Ci dirigiamo
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all’uscita, passando tra alberi, siepi, sentieri.
Quando usciamo, saliamo sul pulmino e partiamo.
Il casello di Capriate è vicinissimo (mezzo
chilometro circa). Prendiamo l’autostrada e ci
dirigiamo verso Milano. In tangenziale Nord,
stranamente, non c’è molto traffico anche se sono
le 17:30 circa. Proseguiamo verso Novara. Al
casello di Novara est, usciamo dall’autostrada ed
andiamo verso Oleggio.
Arriviamo in Comunità alle 18:45 circa. Il tempo
di mettere nei cassetti alcune cose e si può andare
a cena, che, come forse sapete, in Comunità si fa
attorno alle 19:00. La gita è stata bella, ci siamo
divertiti, un esperienza positiva, siamo contenti.
Arrivederci e a presto.
Il gruppo cucina
Il Gruppo Cucina è una attività settimanale della
Comunità, che coinvolge alcuni ospiti. Questi si
impegnano a preparare un piatto per la cena di:
dottori, operatori, infermieri, pazienti (in pratica
tutta la Comunità).
Per l’attività del Gruppo Cucina, sono designati
degli ospiti a turno. L’attività del Gruppo Cucina
si svolge il lunedì, il martedì ed il sabato. In questi
giorni, dalle 18:00 alle 19:00, tre o quattro
pazienti, si impegnano a cucinare e preparare un
piatto per la cena di tutta la Comunità. La cena è
prevista per le 19:00.
Il Gruppo Cucina del lunedì è composto da:
Davide, Federico, Mauro ed io. Al martedì e al
sabato, i partecipanti sono altre persone. Ad
esempio mi ricordo che il martedì, fa parte del
Gruppo, Eleonora.
Gli ospiti del Gruppo Cucina, sono stati designati
qualche tempo fa e più o meno sono sempre le
stesse persone. I cambiamenti sono stati fatti,
soprattutto, per i pazienti, che sono usciti o entrati
dalla Comunità Oleggio. Ad esempio, Simone, è
uscito dalla Comunità a giugno e faceva parte del
Gruppo Cucina del lunedì (assieme a me); è stato
rimpiazzato da Romina, che è una nuova entrata
della Comunità stessa.
Il Gruppo Cucina, spesso, prepara un piatto, non
tutta la cena della Comunità. Per preparare la cena
completa, è necessario l’aiuto della cuoca. Spesso
il piatto preparato dal Gruppo è un primo: pasta ai
quattro formaggi, pasta prosciutto e piselli, risotto
allo zafferano, insalata di riso, pasta panna –
prosciutto, pasta al pesto, gnocchi al ragù. A volte
è un secondo: la caprese, gli affettati, stracchino,
patate fritte, la pizza, ecc. La pizza e le patate
fritte sono molto apprezzate dagli ospiti della
Comunità.
In particolare, per le patate fritte, l’operatore
Giuliano ha comperato un utensile da cucina, che
permette di trasformare una patata senza buccia in
un insieme di patate a dito. Si comprime una
patata sbucciata, facendo leva con un manico,
contro una piccola grata tagliente, che seziona la
patata. Il risultato è un gruppo di patate a dito, con
sezione quadrata e lunghe circa 10 cm, che sono
pronte per essere fritte.
Come ho già detto, il lunedì faccio parte del
Gruppo Cucina. Tre settimane fa, abbiamo deciso
di fare, come piatto, un secondo: stracchino e
patate fritte. Mi ricordo che ho sbucciato tante
patate e le ho anche compresse nell’aggeggio, che
le seziona a dito. Dopo, la cuoca Nina le ha fritte
in padella. Abbiamo preparato talmente tante
patate che, a tanti, è stata data la doppia porzione
(il cosiddetto bis).
Il Gruppo Cucina è anche un occasione per
imparare a cucinare e a stare insieme.
Normalmente, si medita nel pomeriggio cosa
preparare per cena. Se qualche ingrediente manca,
lo si va a comperare con i soldi della Comunità.
Alle 18:00 ci si trova in cucina, ci si lava le mani,
si mette il grembiule e si comincia ad armeggiare
e lavorare con coltelli e pentole.
L’ultimo lunedì, Davide, che è il nostro punto di
riferimento perché è esperto nel cucinare, mi ha
detto che il prosciutto l’avevo tagliato benissimo;
mi ha fatto i complimenti. Stavamo preparando le
penne al prosciutto e piselli. Avrei voluto tagliare
ancora prosciutto, non per ricevere altri
complimenti, ma perché era un po’ poco, rispetto
ai piselli. Infatti quando ci siamo seduti a tavola
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ed abbiamo fatto le porzioni, abbiamo notato che
il prosciutto era scarso come quantità: nel piatto
era circa la metà dei piselli. Invece, come cottura,
era rosolato molto bene.
propongo qualche cosa e Davide mi dice: “lo
abbiamo appena fatto” oppure “mancano gli
ingredienti in dispensa” oppure “vai tu a comprare
il tale ingrediente?”.
Mi ricordo che sono stati apprezzati, da me e forse
anche da altri pazienti, due piatti in particolare: la
pasta ai quattro formaggi del G.C.(Gruppo
Cucina) del lunedì e la torta salata del G.C. del
martedì. La torta salata aveva nel ripieno,
formaggio fuso e salame. A me è piaciuta; l’ho
apprezzata. Secondo me, Eleonora ed il G.C. del
martedì, quel giorno fecero un buon lavoro.
Davide è bravo in cucina. Lavora alla pizzeria
“Pizza Sì” di Oleggio. Non lavora tutto il giorno e
tutta la settimana, ma ha un orario più ridotto e
flessibile: qualche ora al giorno per due giorni alla
settimana. Si vede che è capace di cucinare. È il
punto di riferimento del Gruppo Cucina del
lunedì.
Quando si sceglie una pietanza da fare con il
Gruppo Cucina, bisognerebbe farne una nuova,
che non sia stato fatta recentemente. A volte
Spesso, dopo aver gustato il piatto del G.C. di
turno, si fa l’applauso ai cuochi. Essendo noi altri
dei cuochi improvvisati, è anche giusto e
onorevole, tributargli un applauso. Spesso i piatti
che cuciniamo, non sono poi così male. Alcuni
piacciono anche molto.
Come ho già detto, il Gruppo Cucina è una attività
saltuaria. Si fa nei giorni di lunedì, martedì e
sabato; dalle ore 18:00 alle ore 19:00. E’ una
attività interessante, utile e divertente. Magari vi è
venuta l’acquolina in bocca, allora mi fermo qui.
Saluti ed Arrivederci a presto. Bye Bye.
Fiaba
Di Dino, Antonella, Patrizia Damiano e Domenico
C’era una volta un piccolo gnomo, che si divertiva
a giocare con i bambini abbandonati e, ogni tanto,
compariva, quando lo chiamavano.
Quando i bambini erano tristi, portava loro doni, li
accompagnava nel bosco a passeggiare ed
insegnava loro l’amore per la Natura.
Nel bosco vivevano alberi fatati, che esaudivano i
desideri di ogni bambino. Sentieri incantati,
disseminati di sassolini colorati, lo percorrevano,
sino a giungere al dimenticato castello, popolato
da streghe, che, con la loro alchimia, procuravano
ai fanciulli un sonno profondo. Al risveglio, la
fantasia si confondeva con la realtà.
Oggetti strani, apparivano loro, appartenenti ad
altri mondi.
La notte, le streghe si trasformavano in fanciulle
meravigliose, che, con danze esoteriche,
rallegravano la popolazione del bosco, portando
Amore, Pace, Serenità.
La gente del bosco viveva in armonia con la
Natura circostante. Prati disseminati di fiori
paradisiaci, cascate lussureggianti, uccelli dai
colori meravigliosi, animali rari. In questo posto
afrodisiaco, regnava l’immortalità. Uomini e
donne non avevano età anagrafica, ma erano come
eterni fanciulli, che si divertivano ad arrampicarsi
sugli alberi, dove vi erano farfalle dai colori
stupendi. Questo clima di pace, favoriva, agli
uomini, l’ispirazione alla poesia e a canti e a suoni
celestiali.
Fine
12
Di Mauro “Titus”
L’arco delle stagioni dell’anno
L’arco delle stagioni dell’anno è come l’arco della
vita;
c’è la primavera che si può paragonare
all’infanzia ed all’adolescenza, fresca e briosa
come è la fanciullezza.
C’è dopo l’estate calda con le sue lunghe giornate,
come lunga dovrebbe essere la gioventù ed anche
la maturità di una persona.
Arriva in seguito l’autunno che è come la
“cosiddetta terza età” o come dir si voglia la
vecchiaia, e come gli alberi perdono le foglie e la
verde erbetta sparisce, così la gente perde le
proprie forze ed energie, specie dal lato fisico.
E purtroppo arriva infine anche il freddo e, allo
stesso tempo, lungo e breve inverno; ma
comunque freddo e silenzio come la morte, che
sia essa ben voluta o meno.
Ma che sia finita così! Io spero e credo di no,
credo che al di là di questo più o meno tormentato
andazzo, ci sia una riabilitazione per chi ha
maggiormente sofferto e combattuto contro le
avversità di questa vita.
Ed allora che almeno quest’altra vita “eterna”,
restituisca a costoro quello che in quell’altro
“magari ingiustamente” gli è stato tolto!
La pace e la serenità finalmente eterne!!
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Quadri realizzati da Roberto Quirighetti
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