C) Agosto 2008 - ASL 13 Novara
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C) Agosto 2008 - ASL 13 Novara
Anno I Numero 6 Luglio – Agosto 2008 Bimestrale della Comunità Protetta Psichiatrica “Elio Zino” Capo redattore: Alberto Cagna; Vice redattore e giornalista: Stefano Ventura, giornalista: Patrizia Gallo L'editoriale dott. Bruno Ragni Tratto da “Un percorso di guarigione in Salute Mentale” Torino, 28 – 29 marzo 2008 1978 -2008: scenari e problemi tra continuità ed innovazione A cura di Luigi Ferrannini Direttore ASL 3 Genova Il 2008 è anno particolare, per la sanità pubblica del nostro Paese. Un anno di ricordi ma anche di bilanci, di sintesi, di progetti. Trent’anni di riforma sanitaria – l’avvio di un servizio sanitario nazionale fondato sui principi dell’universalismo e dell’equità -, trent’anni della riforma dell’assistenza psichiatrica, attraverso il superamento delle istituzioni manicomiali e lo sviluppo di un sistema di Salute Mentale e di psichiatria di e nella comunità. Continuità, per mantenere sempre vivi i principi etici e tecnici di una riforma che ha costituito punto di riferimento a livello internazionale; innovazione, perché le persone, ed i loro bisogni/problemi/contesti, sono in perenne movimento e le risposte rigide non possono che riproporre col tempo logiche istituzionali. Quindi, una prima questione è cosa è cambiato un questi trent’anni? Fattori di rischio, variabili e determinanti sociali ed eziopatogenetiche, dimensioni della sofferenza e della psicopatologia, conoscenze scientifiche con i loro traguardi, dubbi, sfide, culture ed alleanze. Ma anche come sono cambiate le politiche in Salute Mentale e – nel nostro Paese ed anche nel contesto europeo – gli indirizzi e le conseguenti azioni. Se da più parti si è parlato di crisi del sistema di salute mentale – crisi di progetti ma anche di valori e di sostenibilità a vari livelli – l’innovazione deve saper cogliere le nuove esigenze e le nuove prospettive lungo le direttrici intraprese con il processo di riforma: dalle istituzioni ai servizi, dall’obbligatorietà dei trattamenti al consenso e la partecipazione, dalla centralità dei luoghi istituzionali a quella dei luoghi comunitari, dalla negazione dei diritti alla loro piena esigibilità. In questo percorso diventano oggi essenziali alcune prospettive: • Un nuovo radicamento dei servizi nel territorio e nelle comunità reali; • Lo sviluppo di interventi sui fattori di ripresa delle persone e dei contesti (famigliari e sociali); • Una etica della cura che ponga sempre al Centro la persona e la sua soggettività. Cosa serve allora? Innovazione di paradigmi, di approccio alla Salute ed alla malattia della/nella mente, di tecniche e dell’organizzazione dei servizi, in un quadro di sostenibilità culturale, sociale, clinica, formativa e di risorse. 1 Gita a Novara Giovedì 3 luglio 2008, alle 15.00 siamo andati in gita a Novara. Con l’operatore Alberto, c’erano con noi: Eleonora, Elvira, Mario, Stefano, Mauro, Federico e Giuseppe. Siamo arrivati alle ore 15.30, con un clima afoso. Siamo usciti dal pulmino e ci siamo avviati per le vie del Centro. La prima cosa che ci colpisce è la caserma “Perrone”, sede dell’Università. Dopo aver visto i vari negozi, ci siamo incamminati verso la gelateria “Duomo”, dove tutti abbiamo preso un ottimo gelato. pantaloni bianchi, con piccoli strass nel negozio “Greco”. Mentre aspettiamo Eleonora, guardiamo il Duomo che abbiamo di fronte, ed entriamo così a visitarlo; nel frattempo, un prete si avvicina e ci saluta gentilmente. Del Duomo ci colpiscono le enormi colonne, la statua di San Pietro, quella di San Giuseppe e quella di Sant’Antonio, oltre a dei bellissimi affreschi. Eleonora e Federico accendono qualche candela, facendo l’offerta. All’uscita ci coglie un breve acquazzone, ed allora ci rechiamo verso Corso Italia, dove alla fine si trova il bar “La Brasiliana”. Alcuni di noi prendono un caffé; io prendo un chinotto. Intanto ha smesso di piovere e sono le 16.30. Così usciamo e ci avviamo verso il pulmino, facendo un altro percorso, per vedere altre vie di Novara. Nel tragitto vediamo il collegio dei Salesiani, l’Istituto Tecnico Industriale “Omar”, il Distretto Militare e le Caserme. Mauro viene preso da un attimo di stanchezza, e rimane indietro. Anche io ho difficoltà a camminare a causa di una piccola ferita al piede destro. Dopo la tappa del gelato, aspettiamo Eleonora, che approfitta della gita, per acquistare un paio di Devo dire che comunque la gita, seppure un po’ breve, è stata piacevole. La grigliata a Bolzano Novarese Il giorno sabato 12 luglio 2008 è in programma la grigliata a Bolzano Novarese. più alto da terra, i sedili sono più in alto, si sta più comodi. Possono parteciparvi sette ospiti più l’operatore Giuliano. Verso le 14.45 ci raduniamo nel piazzale della comunità. Alle 15 arriva un pulmino per il trasporto di disabili, che ci porterà a Bolzano Novarese. Il nostro pulmino Nissan non si può usare perché è stato prestato ad un’altra comunità. I partecipanti sono Damiano, Stefano, Mauro, io, Mario, Davide, Romina e l’operatore Giuliano. Il tempo non è bello; ci sono troppe nuvole e minaccia di pioveva. Il viaggio procede bene. L’autista fa parte dell’ASL di Cureggio. Il pulmino disabili arriva apposta da Cureggio per portarci a Bolzano Novarese; è stato prenotato. L’operatore Giuliano non guida; è un passeggero anche lui. Alle 15 partiamo per la nostra destinazione. Il pulmino per disabili è molto comodo. Rispetto al nostro Nissan è più lungo e più largo, il pianale è 2 Dopo circa una mezz’ora arriviamo a Bolzano Novarese. Fa più freddo ed il cielo è più nuvoloso rispetto ad Oleggio. A Bolzano c’è un gruppo appartamento con un grosso giardino o, se volete, un piccolo parco. Per fare le grigliate all’aperto è un posto ideale. Il gruppo appartamento è in ristrutturazione; ci sono le recinzioni per i lavori in corso. motociclette, durata due anni. Dopo la scuola ha lavorato da meccanico di moto. Si capisce che se ne intende (certamente più di me). Quando arriviamo ci offrono dei gianduiotti molto buoni. Nel giardino passeggiano due gatti: uno nero con gli occhi gialli ed uno nero arancione. A me i gatti piacciono e li accarezzo. Quello nero arancione si diverte anche a giocare con la mia mano. Me la graffia e me la morde perché lo accarezzo con l’intento di farlo giocare. Ci sono varie donne che cureranno lo svolgimento della grigliata, cucineranno, eccetera. Probabilmente sono operatrici e volontarie di varie organizzazioni per la cura dei malati psichiatrici. Quasi tutte le persone che partecipano alla grigliata, sono da noi conosciute: ospiti ed operatori del gruppo appartamento di Bolzano Novarese, malati vari, dipendenti ed operatori di ASL, Centri di Salute Mentale, ISPAM, Associazione Genitori, eccetera. Alcune persone non le conosciamo, ma sono davvero poche. Prima della grigliata sono previsti dei giochi di gruppo:caccia al tesoro, torneo di calcio balilla. Io e la maggior parte degli ospiti della Comunità, non partecipiamo alla caccia al tesoro. Invece partecipo al torneo di calcio balilla. Nella prima partita, ad eliminazione, gioco con un certo Alberto. Per vincere si arriva a cinque gol. Stiamo perdendo 4-2, ma in poco tempo faccio tre gol e vinciamo 5-4. Nella partita successiva (semifinali), perdiamo e siamo eliminati. Per i partecipanti al torneo di calcio balilla, c’è un premio. A me danno un porta documenti di grosse dimensioni. Sono contento del regalo e ringrazio. Dopo un po’ arriva un ragazzo che si chiama Christian e che conosciamo perché partecipa spesso a questo tipo di ritrovi. Arriva su una motocicletta. Parliamo un po’ di moto e scooter e scopro che lui ha fatto una scuola di meccanico di Qualche cosa l’ho saltata: per esempio l’insalata di riso e l’anguria. Dopo un antipasto, in cui mi sono abbuffato, ho cercato di mangiare un po’ di tutto con moderazione e con porzioni ridotte: degli assaggi. Lo stomaco è quello che è. Non volevo stare male. A tavola parliamo di vari argomenti. C’è una buona conversazione. Verso le 19.30 arrivano Christian assomiglia ad un mio amico siciliano che ha fatto il liceo scientifico con me. Sono simili di volto e sono tutti e due un po’ grassi. Si somigliano di viso, di corpo e di carattere. Alla grigliata non partecipa Simone, che dopo la parentesi in Comunità, è stato trasferito al gruppo appartamento di Bolzano Novarese. È andato a casa in permesso per passarvi il fine settimana. Siccome il tempo passa, tra un gioco e qualche discussione, le cuoche stanno preparando le pietanze per la grigliata e gli ospiti sono sempre più impazienti di mangiare. Si avvicina sempre di più la sera e, con esse, la grigliata. Verso le 18.30 siamo pronti per mangiare. Si comincia con antipasto di tartine varie (crostini di pane con pomodori e formaggio, patè di carne, salse e maionese). Oltre alle tartine, di antipasto c’è salame, verdure cotte e formaggio. Poi c’è il primo che è un’insalata di riso. Poi la carne arrostita alla griglia: costine e salsicce. La frutta è l’anguria. Come dolce ci sono delle fette di torta di tre tipi. Durante la cena, beviamo anche un bicchiere di vino rosso frizzante. Bisogna dire che dopo l’antipasto sono già sazio. In seguito farò presente a Millo che, alla prossima grigliata, mangerò di più la carne e meno le altre cose. Tutto sommato alla grigliata si va per mangiare la carne cotta alla griglia. anche il signor Marchionni, presidente dell’ISPAM e attorno alle 20.30 il dottor Ragni. La figlia del signor Marchionni è una malata come noi. Alle 20.30 circa dice al papà che vuole tornare a casa, che si sente a disagio e non sta bene (forse ha mangiato troppo). Il signor Marchionni prende tempo ma, dopo poco cede e la riaccompagna a casa. 3 Quando decidiamo di lasciare il ritrovo di Bolzano Novarese è già sera tardi. Salutiamo tutti e ringraziamo. Saliamo sul pulmino dell’ASL di Cureggio. L’autista è sempre lo stesso. Dopo una difficile manovra, appena fuori dal cancello del gruppo appartamento, proseguiamo per Gozzano, Borgomanero, Cressa, Momo ed Oleggio. Il viaggio è piacevole; non piove. Arrivati alla Comunità, scendiamo dal pulmino. Abbiamo tutti la pancia piena, per il cibo che abbiamo mangiato. Entrato in camera, mi preparo per dormire, mi metto il pigiama e mi sdraio sul letto. Buona notte Arrivederci. e sogni di grigliate d’Oro. Le comodità della Comunità Oleggio In questo articolo voglio presentare de esporre le comodità che la Comunità Oleggio offre ai suoi ospiti. Dino, Alberto e Giuliano. Tra gli ospiti: Mario, Damiano, Stefano e Federico. Vorrei parlare di: aria condizionata, televisione, pulmino e gazebo. La Comunità di Oleggio offre l’aria condizionata d’estate e un buon riscaldamento d’inverno. La comunità di Farigliano (CN), dove ero prima, era una palazzina, sviluppata soprattutto in alto, ma vecchia e un po’ decrepita. Qui non c’era la possibilità di avere l’aria condizionata. D’inverno qualche finestra rimaneva aperta e così si sentivano correnti di aria fredda. La Comunità di Oleggio è molto più nuova di progettazione. Se qualcuno lascia una finestra o porta aperta è colpa sua, è intenzionale. A Farigliano a volte non si riusciva chiudere bene una finestra o una porta. Non sempre era intenzionale. Il fatto di avere l’aria condizionata è un grosso vantaggio. A Farigliano, d’estate, si moriva dal caldo. Non sapevamo come difenderci. A volte bevevamo succhi di frutta o sciroppi molto freddi. Un altro vantaggio è la televisione nuova. La televisione attuale è molto grande ed ha la possibilità di vedere il digitale terrestre, senza il decoder. Il decoder dovrebbe essere incorporato nella TV stessa. È molto grande, ha uno schermo ultra piatto. È un buon prodotto, molto recente di progettazione ed all’avanguardia tecnicamente. Come grandezza dovrebbe essere un 42 pollici. Il gazebo è stato montato da alcuni operatori con l’aiuto di qualche ospite. Tra gli operatori cito: Il gazebo è grande. Per costruirlo e posizionarlo si è anche piastrellato un terreno di tre metri per tre, appena fuori dall’ufficio. Il lavoro per preparare il terreno e le piastrelle è stato fatto bene ed il risultato è ottimo. Il montaggio del gazebo è stato progettato ed eseguito meticolosamente. Tra l’altro si è lavorato spesso sotto la pioggia. Adesso è molto utilizzato da coloro che vogliono riposarsi all’ombra, fare quattro chiacchiere, fumare una sigaretta, bere un qualcosa. Per l’inizio dell’estate era già pronto, visto che è stato preparato in primavera. Purtroppo in primavera ha piovuto, il che ha dato fastidio agli addetti ai lavori.dopo il montaggio, alla fine dei lavori, la pioggia è scomparsa e quindi il tempo è stato inclemente con i lavoratori del gazebo. Un’altra comodità è il pulmino. È un Nissan turbo diesel. Il fatto che vada a gasolio è importante per i consumi. A Farigliano avevamo un Iveco blu, tutto scassato, a benzina: consumava molto. Lo stesso furgone Iveco blu, ce lo aveva anche l’ASL di Arona. Anche per questo furgone, la spesa di 4 benzina era ingente. Senza dubbio si spende meno con il Nissan. Ho voluto parlare di questo argomento anche perché mi sembra interessante ed importante. A Farigliano molte di queste comodità non le avevamo. Saluto tutti ed Arrivederci. Si viaggia comodi in nove persone. Solo i due passeggeri davanti stanno un po’ stretti. Gita alla Torbiera di Agrate Conturbia Il giorno 24 luglio 2008, alle 15 circa, ci siamo messi in viaggio per recarci al Parco Faunistico “La Torbiera”, ad Agrate Conturbia. Dopo un po’ di viaggio ci rendiamo conto che dobbiamo chiedere informazioni alla gente, perché sbagliamo spesso strada. Appena giunti all’entrata ci troviamo di fronte l’ingresso chiuso. Ci dirigiamo all’altra entrata, dove troviamo il ristorante bar. Facciamo i biglietti ed entriamo. La prima recinzione è quella dei mufloni, le altre vicine sono dedicate ad animali asiatici, soprattutto della Himalaia. Troviamo, ad esempio, le capre dalle “corna di serpente”. Queste capre, se non sbaglio, anche se sono di origine asiatica, vivono nell’isola di Cipro e si stanno estinguendo. Gli animali più curiosi che abbiamo visto sono: il leopardo delle nevi, il gatto selvatico, le lontre, i gibboni della Manciuria, le gru della Manciuria, vari tipi di uccelli acquatici (tra i quali il comune germano reale), i daini, vari tipi di capre e pecore, la tartaruga acquatica, la volpe. Molti di questi animali vivono in Asia ed in Africa; spesso sono animali esotici. Gli animali più comuni, appartenenti all’Europa, sono gli uccelli acquatici ed i pesci; questi ultimi compaiono solo sui cartelli e non si riescono a vedere, perché stanno sotto la superficie del laghetto. Abbiamo fatto il percorso indicato, che costeggiava il laghetto, popolato di pesci di acqua dolce, tra cui il luccio. La fauna di questo lago comprendeva anche vari tipi di pennuti ed insetti acquatici. Siamo prima passati dalla sponda destra del lago per poi tornare dalla sponda sinistra. Ad ogni recinto c’è il cartello che descrive l’animale, ma l’animale in questione a volte non si vede, perché è nascosto. Un animale molto buffo è il gibbone, una specie di scimmia. Ha le braccia più lunghe delle gambe, si arrampica e passa da un albero all’altro con facilità. Per muoversi usa le braccia. L’operatore Giuliano lo fotografa e, dopo poco, il gibbone fa la pipì dall’alto, rimanendo appeso ai rami. 5 Un altro animale molto curioso è il leopardo delle nevi, perché si mimetizza benissimo tra le pietre, sulle quali si riposa. Sia il leopardo che le pietre hanno un colore bianco opaco; inoltre il leopardo ha delle sottili striature nere. Qualcuno di noi si sente un po’ stanco e vorrebbe tornare in Comunità, altri vorrebbero riposarsi un po’ davanti al bar, altri vorrebbero vedere la tigre. Ci riposiamo tutti al bar per circa 20 minuti e poi un gruppetto della nostra comitiva, incuriosito, va veramente a vedere la tigre. Dopo circa trenta minuti, il gruppetto dei curiosi torna, felice di aver visto anche questo animale. A questo punto concordiamo di partire per tornare in Comunità ad Oleggio. Le gru della Manciuria hanno un becco molto duro ed aguzzo che può far male anche ai visitatori. Sono bianche con alcune parti nere e rosa. Hanno il collo molto alto. La gita alla “Torbiera” finisce qui. Qualcuno è rimasto deluso perché alcuni animali non siamo riusciti a vederli nelle loro recinzioni. Infatti alcuni di noi hanno visto solo il cartello della spiegazione senza vedere gli animali. Qualcuno di noi (per esempio il sottoscritto) è contento di non aver visto serpenti, né alligatori, né rettili pericolosi. Arrivederci e alla prossima. La piscina all’aperto – attività estiva Durante l’estate, il programma delle attività di Comunità cambia. Cambiano anche, come giorni e come orario, le attività di arte e laboratorio creativo. Praticamente il programma delle attività di Comunità, in estate, viene riscritto ed esposto nell’atrio della Comunità stessa. Il vecchio programma vale per le altre stagioni: primavera, autunno, inverno. Un’attività principale del programma estivo è la piscina all’aperto. Occupa tre mattine: lunedì, mercoledì, venerdì, dalle 10 alle 12. E’ cominciato da poco, attorno al 24 luglio circa. A me piace molto perché il bagno in piscina è refrigerante. Con il caldo africano di luglio ed agosto, è come essere in un’oasi nel deserto. Si fa anche uno sport sano e completo come il nuoto. L’impianto sportivo dove andiamo, ad Oleggio, si chiama “AQUAM” ed è stato completamente rifatto rispetto all’anno scorso. Ci sono due piscine, una grande ed una per i bambini, sale di body building e fitness, spogliatoi, docce, chiosco bar, sale d’aspetto, nuova scrivania e bancone della segreteria. Una parte del prato è ancora seminata ed annaffiata. Attorno al Centro sportivo ci sono piccoli cantieri separati da recinzioni. Diciamo che l’anno scorso la piscina principale era più corta, ce n’era un’altra per i bambini, gli spogliatoi e le docce erano facoltativi, ci si sistemava sul grande prato e si faceva quel che si voleva, per entrare in piscina si passava sotto delle docce, parecchi fredde (più fredde dell’acqua in piscina), il bar era dislocato all’entrata. Insomma, era tutto più libero. Adesso è tutto programmato. Bisogna cambiarsi negli spogliatoi; bisogna lasciare le scarpe negli spogliatoi e mettere le ciabatte; ci sono gli armadietti dove lasciare tutto, all’infuori di asciugamano e sigarette; sistemarsi in una zona prestabilita dal bagnino; non bisogna calpestare il prato; le sdraio costano 3€; non bisogna buttare la cenere per terra, ma bisogna avere vicino il posacenere sempre. È tutto prestabilito. La piscina è più grande. Per metà è coperta, per l’altra metà è all’aperto. Ad un bordo, l’acqua è 6 alta 2 metri, all’altro è altra 1,20 metri. La pavimentazione in cemento e piastrelle copre metà dell’intero suolo. La struttura ha cambiato quasi totalmente aspetto. È ancora in costruzione; ci sono vari cantieri attorno. Noi paghiamo una quota e poi entriamo. So nuotare solo a stile libero. Non so nuotare a rana, delfino, dorso e tutti gli altri stili. Non so tuffarmi. In genere nuoto con il ritmo di quattro bracciate, respirando a destra; quando sono stanco alterno quattro e due bracciate, respirando sempre a destra. Un signore, amico di mio padre, mi insegnò a nuotare a tre bracciate, respirando una volta a destra e una a sinistra. Ho provato ma non sono molto capace, preferisco mantenere il mio stile. Damiano sa nuotare con vari stili e sa tuffarsi. A volte mi chiede di misurare, con il cronometro del mio orologio, il tempo che impiega a fare una vasca. L’ultima volta ci ha messo 17 secondi. Biba si tuffa dalla parte alta e nuota a rana. I suoi bagni sono brevi e frequenti. Quando sente caldo si butta dal trampolino e sta in acqua circa cinque minuti. Magari riesce a fare cinque bagni da cinque minuti; mentre io faccio un bagno solo da circa trenta minuti. Federico e Giuseppe fanno il bagno nella piscina più piccola. Federico non sa nuotare bene. Giuseppe non lo so, ma non è un patito del nuoto. Gli altri stanno sdraiati a prendere il sole o seduti al chiosco. In tutto siamo di solito setto, otto persone che fanno il biglietto ed entrano in piscina. La maggior parte resta in Comunità e non si aggrega al gruppo piscina. Ad esempio Benito è capace di nuotare, ma la piscina all’aperto non gli piace. Veniva sempre alla piscina coperta di Divinano, mentre in quella aperta di Oleggio non è mai venuto, neanche una volta. Quando abbiamo bisogno di gelati o caffé, stiamo seduti fuori dal chiosco. Spesso compro un ghiacciolo. Bisogna dire che forse ci si rinfresca di più facendo il bagno in piscina, che non mangiando un gelato. Tutto sommato è un’attività che mi piace perché mi rinfresca e si fa sport. Il nuoto è uno sport completo. Per esempio, nuotando mi sono accorto che mi si indolenzivano le spalle. Probabilmente le ho più deboli del resto del corpo, perché il nuoto fa lavorare tutti i muscoli: quelli che tengono sono forti, quelli che cedono sono deboli. Direi che nella nuova piscina all’aperto e nel suo Centro sportivo, mi sono già ambientato. Aspetterei ancora qualche giorno, per confermare ciò che di buono ho detto. Non si sa mai. Nella vita, le opinioni ed i giudizi, possono cambiare. Inoltre, come ho già detto, il Centro sportivo AQUAM è in costruzione. Per adesso auguro, alla Comunità Oleggio, buon bagno e, ai lettori del giornalino, arrivederci al prossimo articolo. Ciao La grigliata di ferragosto 2008 Per il giorno venerdì 15 agosto 2008 (ferragosto) è in programma la grigliata. Parteciperanno anche i ragazzi del gruppo appartamento di Bolzano Novarese. Per l’occasione Millo è tornato in Comunità, dopo le vacanze all’Isola del Giglio. Lui è molto bravo a fare il fuoco nelle grigliate e ad arrostire carne, wurstel, verdure, formaggi, eccetera. Le previsioni del tempo dicevano che il 15 agosto ci sarebbe stata la pioggia al Centro-nord (fino alla Toscana, Umbria, Marche) e sole al Centrosud (Lazio ed Abruzzo compresi). Le informazioni meteo prevedevano per il Centronord, molto nuvoloso con temporali sparsi. In effetti, la giornata di ferragosto, è stata nuvolosa con qualche acquazzone ogni tanto. Talvolta è uscito anche un pallido sole, che ha fatto ben sperare per la grigliata; non è durato molto. I ragazzi di Bolzano Novarese arrivano presto: alle 10 circa. Con loro c’è Simone che è stato in camera con me per quasi due anni e mezzo. Parliamo per un po’ ed intanto mi spiega come è la vita in gruppo appartamento. C’è anche il nipote di Giuliano (operatore). Si chiama 7 Alessandro ed è venuto alla grigliata con la sua ragazza. Alcune persone, tra le quali Millo, cominciano a preparare la brace nelle griglie. Cominciamo a prendere posto ai tavoli verso le 12. i cuochi e le cuoche ci offrono, come primo, un’insalata di riso. Quando la brace è pronta Millo comincia ad arrostire bistecche e wurstel. Gli operatori offrono a ciascuno un mezzo bicchiere di Bardolino, che è un vino rosso di Verona. Anzi forse è meglio dire della provincia di Verona, visto che Bardolino è un paese sul Lago di Garda, sulla sponda veneta. Io, che preferisco i vini rossi, a volte lo bevevo, quando abitavo lì (Verona città). Nella provincia di questa città, si producono i seguenti vini rossi: Valpolicella, Bardolino, Amarone. I vini bianchi sono: Bianco di Custoza e Soave. I vini di Verona sono rinomati e venduti sia in Italia che all’estero. La produzione è sia artigianale che industriale. Come contorno c’è della verdura mista e pomodori. Come dolce (per ciascuno) ci sono due piccoli pezzi di gelato al tiramisù e un gelato confezionato, fatto dentro di panna e fuori da una crosta di cioccolato. Chi viole può bere anche un caffè. Mangio tre bistecche. Sono seduto a tavola vicino ai ragazzi di Bolzano Novarese. Gli ospiti della Comunità Oleggio si sono seduti in un’altra parte della tavola. Vengono serviti prima ed io mi lamento che loro hanno mangiato due wurstel in più. A questo punto Dino si arrabbia, perché ho mangiato tre bistecche e voglio anche i wurstel. Dopo poco, per prendermi in giro, mi chiede se voglio una mozzarella. Gli rispondo di sì. Lui va a prenderla in cucina e me la porta. Risultato: figuraccia. Nel frattempo ci sono ancora portate di wurstel e bistecche. La carne non manca. Tutti avranno la possibilità di saziarsi di carne. Capisco che se fossi stato paziente, avrei evitato la figuraccia, perché le bistecche ed i wurstel non mancheranno a nessuno, anzi avanzeranno. Bastava solo aspettare. Nel frattempo, verso la fine della grigliata, comincia a piovere (alle 13.30 circa). Alle griglie rimangono pochi addetti; gli altri entrano in Comunità per non bagnarsi. Il tempo per far cuocere le ultime bistecche e wurstel, e le griglie all’aperto verranno abbandonate anche dagli ultimi cuochi, compreso Millo. Porteranno l’ultimo vassoio di carne e si ripareranno, all’asciutto, nella Comunità. Alla fine della mangiata, molti ospiti della Comunità, decidono di andare a coricarsi. Il tempo è brutto e la gente ha bisogno di digerire, quindi sceglie di fare una pennichella. Dopo il lauto pranzo, molti ospiti della Comunità, sazi, si riposano nelle loro camere. A questo punto dovrei spendere due parole per l’atteggiamento degli operatori e degli ospiti. Gli operatori, durante la grigliata, erano contenti, allegri. Si sono davvero divertiti. Il loro atteggiamento Mentale era simile a quello della settimana di vacanza al mare. Noi ospiti invece eravamo un po’ tristi, mogi, abbacchiati. Forse perché non sapevamo il motivo di tutta questa allegria degli operatori. Non abbiamo fatto disperare nessuno, abbiamo aspettato e mangiato in tranquillità. Però si vedeva che eravamo dubbiosi, circospetti, tristi, pensierosi, depressi. Tra gli ospiti, quelli di Bolzano Novarese, erano di un umore moderatamente felice. Ho mangiato vicino a loro e posso dire che erano di un umore discreto. Senz’altro più contenti di noi della Comunità Oleggio. Con il gelato ed il caffè finali, si può dire che la grigliata sia quasi finita. Qualcuno aiuta a pulire i tavoli ed il pavimento. Qualcun altro decide di fare una passeggiata, per aiutare la digestione. Il tempo non era buono quindi, quelli che sono andati a fare la passeggiata erano veramente pochi ed oltretutto si sono bagnati per la pioggia. 8 Alle 15 circa, gli ospiti di Bolzano Novarese ritornano al loro gruppo appartamento. Qualche operatore saluta e torna a casa sua. Qualche ospite della Comunità Oleggio dorme o riposa nella sua camera. La gente, sazia, ringrazia di cuore i cuochi e gli operatori, per l’abbuffata di carne arrostita ed il pranzo abbondante. La Comunità comincia a svuotarsi. I tavoli, le sedie ed i mobili vengono rimessi al loro posto. La grigliata è davvero finita. A risentirci alla prossima grigliata. Un saluto agli assidui lettori del “Giornalino”. La gita alla Minitalia Il giorno giovedì 21 agosto 2008 è in programma la gita alla Minitalia in provincia di Bergamo. In realtà la Minitalia è quasi al confine tra la provincia di Milano e quella di Bergamo. Questo confine viene delimitato dal fiume Adda. Infatti la Minitalia si trova qualche chilometro al di là dell’Adda. L’uscita dell’autostrada è a Capriate e l’uscita precedente è Trezzo d’Adda. La compagnia della gita è composta dall’operatrice Laura più otto persone: Mario, Federico, Stefano, Biba, Eleonora, Romina, Mauro, Patrizia. Il viaggio non è lunghissimo ma neanche breve. Non facciamo soste all’autogrill, ma proseguiamo fino alla Minitalia (come già detto al casello di Capriate). Arrivati paghiamo 2 € per il parcheggio e 4 € a testa per il biglietto d’entrata. Con il biglietto si può accedere a tutti i servizi e giochi del parco divertimenti Minitalia. Quando ci andai per la prima volta, era circa 30 anni fa. Non c’erano i giochi e la zona dei divertimenti. L’attrazione principale era solo l’Italia in miniatura e poco altro. Adesso invece, la Minitalia si è sviluppata ed ampliata ed offre più servizi ed attrazioni. C’è la parte dell’Italia in Miniatura, il BarRistorante, il Rettilario, l’Acquario, I recinti all’aperto con animali comuni ed esotici (pappagalli, maiali, daini, caprioli, gatti), un parco divertimenti chiamato Far-West con giochi acquatici ed all’asciutto (ruote giganti, montagne russe, canoe incanalate nell’acqua su percorsi veloci, trenini, giochi mozzafiato, ecc.). Tutti questi servizi sono compresi nel prezzo del biglietto. Per prima cosa visitiamo il Rettilario. I serpenti sono tutti chiusi in gabbie di vetro. La maggior parte sono serpenti di dimensioni ridotte. Alcuni, come il pitone giallo o l’anaconda sono enormi. A me fanno paura quelli grossi; mi mettono i brividi. Penso che se ne incontrassi uno libero, sarei terrorizzato e probabilmente mi ucciderebbe in poco tempo, avvelenandomi a morsi o strozzandomi con la contrazione delle spire. Comunque anche qualcuno dei serpenti di dimensioni ridotte, deve essere molto velenoso. Ad esempio il Cobra dell’India o il serpente a sonagli dei deserti degli USA. Molti serpenti hanno lasciato la loro vecchia pelle nella gabbia di vetro. Infatti sappiamo che i serpenti, ogni tanto cambiano pelle e depongono quella vecchia. Oltre ai serpenti ci sono altri rettili: tartarughe carnivore (attaccano prede e anche l’uomo) e qualche caimano. Dopo il Rettilario, visitiamo l’Acquario. Dentro vasche ci sono pesci di vario genere: piranha, squali di piccole dimensioni, vari tipi di pesci. Anche qui, i piranha e gli squali mettono un po’ di paura. A me fanno paura più i rettili. Nell’Acquario mi tranquillizzo un pochino. La tensione si abbassa un po’, senza però scomparire. D'altronde siamo in presenza di pesci pericolosi. Gli squali e i piranha attaccano anche l’uomo. Sia nel rettilario che nell’acquario è vietato scattare foto con il flash, alzare la voce, picchiare con le mani o con degli oggetti sulle gabbie di vetro, irritare gli animali. Bisogna rispettare gli animali e la loro quiete. Inoltre tutti gli animali, del rettilario e dell’acquario, sono chiusi in gabbie di vetro e non possono attaccare i visitatori, anche se questi ultimi si comportano male. Dopo aver visto questi due padiglioni di animali pericolosi, ci spostiamo al bar. Qui ordiniamo dei caffè e dei gelati confezionati (cornetti o 9 magnum). La consumazione è offerta dalla Comunità Oleggio. La maggior parte della nostra comitiva, ordina un caffè e un cornetto qualcun altro ordina delle varianti di queste due cose: un cappuccino, un mocaccino, un caffè macchiato, un magnum, un solero. Prima si fa lo scontrino e poi si viene serviti al bancone. Mangio un cornetto e, in sostituzione del caffè, bevo un Tea caldo. Il servizio del tea, in questo bar, è molto buono: teiera, possibilità di scegliere la bustina del tea a seconda dell’aroma, latte a piacere, vari tipi di zucchero (io uso quasi sempre lo zucchero di canna). Il tutto per 1€, cioè 20 cent meno degli altri bar. Infatti, quasi dappertutto, il tea caldo costa 1,20 € e il servizio spesso è inferiore ed a volte è scarso. Per esempio a volte ho pagato 1,50 €, per un bicchiere di vetro normale (da tavola), con dentro poca acqua calda ed il filtro del tea e basta. Dopo il bar, visitiamo l’Italia in miniatura. Scopro che conosco di più i monumenti e le cattedrali del Nord e del Centro. Molte opere artistiche del Sud non le ho mai viste. Questi simboli artistici delle città italiane sono fatti molto bene e sono fedeli all’originale, tranne che per le dimensioni, ovviamente. La torre di Pisa e la piazza dei Miracoli le trovo un po’ ingiallite. Gli originali, secondo me, sono di colore più bianco. In Sicilia, in vacanza, ci sono stato quattro o cinque volte, spesso in provincia di Ragusa, a casa di un mio compagno di scuola. La cattedrale di Ragusa è molto bella, ma non la ho mai vista dal vivo. Questo perché, in Sicilia, sono andato più per le vacanze al mare e meno per fare viaggi artistici e culturali. Conosco di più alcune spiagge ed alcune località di mare che non qualche opera storica. Di questa regione del Sud (Sicilia) conosco solo la valle dei templi di Agrigento e la Cattedrale di Palermo. Dopo aver girovagato per l’Italia in miniatura, facciamo una piccola visita (sempre nella Minitalia) agli animali in gabbia. Tanti sono pappagalli, alcuni bianchi come il Cacatua, alcuni rivestiti di colori sgargianti. Ci sono anche tanti volatili esotici, provenienti da molto lontano. Un bimbo accarezza un gattino piccolo che si riposa su una mensola di legno. È di colore rossoarancione, ma ce ne è anche uno nero, piccolo anche lui, non molto lontano. Qualcuno riesce a far passare la mano attraverso la gabbia per accarezzare un gatto soriano, di colore marrone, che si sta pulendo con la lingua. Questo gatto non ha paura e si lascia accarezzare. È tutto preso dalla sua pulizia del pelo, che non reagisce alla mano intrusa del visitatore. Ci sono anche vari tipi di capre, daini, caprioli. Alcuni hanno le corna a elica o spirale. Alcuni hanno le corna ricurve, come certi daini e mufloni. Queste corna sono lunghe da 50 cm a 1 metro. Probabilmente qualcuno di questi animali si è adattato al Parco Minitalia, qualcun altro meno. Ci sono degli animali, che non riescono neanche a riprodursi in cattività. Bisognerebbe rispettare di più questi animali, ma ai bambini interessa solo fare confusione e turbare la loro quiete. Dopo il giro per vedere gli animali, l’operatrice Laura ci porta nella parte del Parco Giochi. A questo hanno dato il nome di Far West. Ci sono delle statue degli Indiani d’America. La ruota gigante fa girare delle carrozze, che hanno la forma di quelle dei film western (senza il cavallo). C’è il trenino, la canoa che scorre nell’acqua, giochi acquatici ed all’asciutto. La musica diffusa dagli altoparlanti è musica Country, in stile con il parco giochi Far West. Come prima cosa, saliamo sulle carrozze della ruota gigante. Durante il 1° giro, ho le vertigini e mi spavento. Nel 2° giro la mia paura si dimezza. Dal 3° giro fino all’ultimo, la paura è andata via tutta. La terraferma, comunque, è meglio di queste diavolerie. Oltretutto non ho mai fatto un viaggio in aereo. Dopo la ruota gigante, l’operatrice Laura con Mario, Romina e Mauro scelgono di fare un giro in canoa. La canoa è un pezzo di tronco finto, che ospita quattro persone. Gira in un circuito concavo, che è largo poco più della canoa, ha le pareti un po’ basse, è lungo come un serpentone, si snoda tra curve, salite, discese. Ha, nella sua superficie concava, dell’acqua che permette alla canoa di scivolare e muoversi. C’è un pezzo del percorso, dove ci si bagna, perché si passa in una vasca e gli spruzzi bagnano i partecipanti. Non ci sono stato sulla canoa. Quello che so, me lo hanno detto gli intrepidi partecipanti. Mi hanno detto che va molto veloce, che nelle discese ripide e nelle curve a gomito, fa paura. Tra l’altro si sono anche bagnati e sono stati fotografati all’arrivo, in una discesa veloce. A questo punto, dopo la ruota e la canoa, decidiamo di tornare a Oleggio. Ci dirigiamo 10 all’uscita, passando tra alberi, siepi, sentieri. Quando usciamo, saliamo sul pulmino e partiamo. Il casello di Capriate è vicinissimo (mezzo chilometro circa). Prendiamo l’autostrada e ci dirigiamo verso Milano. In tangenziale Nord, stranamente, non c’è molto traffico anche se sono le 17:30 circa. Proseguiamo verso Novara. Al casello di Novara est, usciamo dall’autostrada ed andiamo verso Oleggio. Arriviamo in Comunità alle 18:45 circa. Il tempo di mettere nei cassetti alcune cose e si può andare a cena, che, come forse sapete, in Comunità si fa attorno alle 19:00. La gita è stata bella, ci siamo divertiti, un esperienza positiva, siamo contenti. Arrivederci e a presto. Il gruppo cucina Il Gruppo Cucina è una attività settimanale della Comunità, che coinvolge alcuni ospiti. Questi si impegnano a preparare un piatto per la cena di: dottori, operatori, infermieri, pazienti (in pratica tutta la Comunità). Per l’attività del Gruppo Cucina, sono designati degli ospiti a turno. L’attività del Gruppo Cucina si svolge il lunedì, il martedì ed il sabato. In questi giorni, dalle 18:00 alle 19:00, tre o quattro pazienti, si impegnano a cucinare e preparare un piatto per la cena di tutta la Comunità. La cena è prevista per le 19:00. Il Gruppo Cucina del lunedì è composto da: Davide, Federico, Mauro ed io. Al martedì e al sabato, i partecipanti sono altre persone. Ad esempio mi ricordo che il martedì, fa parte del Gruppo, Eleonora. Gli ospiti del Gruppo Cucina, sono stati designati qualche tempo fa e più o meno sono sempre le stesse persone. I cambiamenti sono stati fatti, soprattutto, per i pazienti, che sono usciti o entrati dalla Comunità Oleggio. Ad esempio, Simone, è uscito dalla Comunità a giugno e faceva parte del Gruppo Cucina del lunedì (assieme a me); è stato rimpiazzato da Romina, che è una nuova entrata della Comunità stessa. Il Gruppo Cucina, spesso, prepara un piatto, non tutta la cena della Comunità. Per preparare la cena completa, è necessario l’aiuto della cuoca. Spesso il piatto preparato dal Gruppo è un primo: pasta ai quattro formaggi, pasta prosciutto e piselli, risotto allo zafferano, insalata di riso, pasta panna – prosciutto, pasta al pesto, gnocchi al ragù. A volte è un secondo: la caprese, gli affettati, stracchino, patate fritte, la pizza, ecc. La pizza e le patate fritte sono molto apprezzate dagli ospiti della Comunità. In particolare, per le patate fritte, l’operatore Giuliano ha comperato un utensile da cucina, che permette di trasformare una patata senza buccia in un insieme di patate a dito. Si comprime una patata sbucciata, facendo leva con un manico, contro una piccola grata tagliente, che seziona la patata. Il risultato è un gruppo di patate a dito, con sezione quadrata e lunghe circa 10 cm, che sono pronte per essere fritte. Come ho già detto, il lunedì faccio parte del Gruppo Cucina. Tre settimane fa, abbiamo deciso di fare, come piatto, un secondo: stracchino e patate fritte. Mi ricordo che ho sbucciato tante patate e le ho anche compresse nell’aggeggio, che le seziona a dito. Dopo, la cuoca Nina le ha fritte in padella. Abbiamo preparato talmente tante patate che, a tanti, è stata data la doppia porzione (il cosiddetto bis). Il Gruppo Cucina è anche un occasione per imparare a cucinare e a stare insieme. Normalmente, si medita nel pomeriggio cosa preparare per cena. Se qualche ingrediente manca, lo si va a comperare con i soldi della Comunità. Alle 18:00 ci si trova in cucina, ci si lava le mani, si mette il grembiule e si comincia ad armeggiare e lavorare con coltelli e pentole. L’ultimo lunedì, Davide, che è il nostro punto di riferimento perché è esperto nel cucinare, mi ha detto che il prosciutto l’avevo tagliato benissimo; mi ha fatto i complimenti. Stavamo preparando le penne al prosciutto e piselli. Avrei voluto tagliare ancora prosciutto, non per ricevere altri complimenti, ma perché era un po’ poco, rispetto ai piselli. Infatti quando ci siamo seduti a tavola 11 ed abbiamo fatto le porzioni, abbiamo notato che il prosciutto era scarso come quantità: nel piatto era circa la metà dei piselli. Invece, come cottura, era rosolato molto bene. propongo qualche cosa e Davide mi dice: “lo abbiamo appena fatto” oppure “mancano gli ingredienti in dispensa” oppure “vai tu a comprare il tale ingrediente?”. Mi ricordo che sono stati apprezzati, da me e forse anche da altri pazienti, due piatti in particolare: la pasta ai quattro formaggi del G.C.(Gruppo Cucina) del lunedì e la torta salata del G.C. del martedì. La torta salata aveva nel ripieno, formaggio fuso e salame. A me è piaciuta; l’ho apprezzata. Secondo me, Eleonora ed il G.C. del martedì, quel giorno fecero un buon lavoro. Davide è bravo in cucina. Lavora alla pizzeria “Pizza Sì” di Oleggio. Non lavora tutto il giorno e tutta la settimana, ma ha un orario più ridotto e flessibile: qualche ora al giorno per due giorni alla settimana. Si vede che è capace di cucinare. È il punto di riferimento del Gruppo Cucina del lunedì. Quando si sceglie una pietanza da fare con il Gruppo Cucina, bisognerebbe farne una nuova, che non sia stato fatta recentemente. A volte Spesso, dopo aver gustato il piatto del G.C. di turno, si fa l’applauso ai cuochi. Essendo noi altri dei cuochi improvvisati, è anche giusto e onorevole, tributargli un applauso. Spesso i piatti che cuciniamo, non sono poi così male. Alcuni piacciono anche molto. Come ho già detto, il Gruppo Cucina è una attività saltuaria. Si fa nei giorni di lunedì, martedì e sabato; dalle ore 18:00 alle ore 19:00. E’ una attività interessante, utile e divertente. Magari vi è venuta l’acquolina in bocca, allora mi fermo qui. Saluti ed Arrivederci a presto. Bye Bye. Fiaba Di Dino, Antonella, Patrizia Damiano e Domenico C’era una volta un piccolo gnomo, che si divertiva a giocare con i bambini abbandonati e, ogni tanto, compariva, quando lo chiamavano. Quando i bambini erano tristi, portava loro doni, li accompagnava nel bosco a passeggiare ed insegnava loro l’amore per la Natura. Nel bosco vivevano alberi fatati, che esaudivano i desideri di ogni bambino. Sentieri incantati, disseminati di sassolini colorati, lo percorrevano, sino a giungere al dimenticato castello, popolato da streghe, che, con la loro alchimia, procuravano ai fanciulli un sonno profondo. Al risveglio, la fantasia si confondeva con la realtà. Oggetti strani, apparivano loro, appartenenti ad altri mondi. La notte, le streghe si trasformavano in fanciulle meravigliose, che, con danze esoteriche, rallegravano la popolazione del bosco, portando Amore, Pace, Serenità. La gente del bosco viveva in armonia con la Natura circostante. Prati disseminati di fiori paradisiaci, cascate lussureggianti, uccelli dai colori meravigliosi, animali rari. In questo posto afrodisiaco, regnava l’immortalità. Uomini e donne non avevano età anagrafica, ma erano come eterni fanciulli, che si divertivano ad arrampicarsi sugli alberi, dove vi erano farfalle dai colori stupendi. Questo clima di pace, favoriva, agli uomini, l’ispirazione alla poesia e a canti e a suoni celestiali. Fine 12 Di Mauro “Titus” L’arco delle stagioni dell’anno L’arco delle stagioni dell’anno è come l’arco della vita; c’è la primavera che si può paragonare all’infanzia ed all’adolescenza, fresca e briosa come è la fanciullezza. C’è dopo l’estate calda con le sue lunghe giornate, come lunga dovrebbe essere la gioventù ed anche la maturità di una persona. Arriva in seguito l’autunno che è come la “cosiddetta terza età” o come dir si voglia la vecchiaia, e come gli alberi perdono le foglie e la verde erbetta sparisce, così la gente perde le proprie forze ed energie, specie dal lato fisico. E purtroppo arriva infine anche il freddo e, allo stesso tempo, lungo e breve inverno; ma comunque freddo e silenzio come la morte, che sia essa ben voluta o meno. Ma che sia finita così! Io spero e credo di no, credo che al di là di questo più o meno tormentato andazzo, ci sia una riabilitazione per chi ha maggiormente sofferto e combattuto contro le avversità di questa vita. Ed allora che almeno quest’altra vita “eterna”, restituisca a costoro quello che in quell’altro “magari ingiustamente” gli è stato tolto! La pace e la serenità finalmente eterne!! 13 Quadri realizzati da Roberto Quirighetti 14