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Voce vallesina della Anno 61° - N. 22 settimanale della Diocesi di Jesi www.vocedellavallesina.it Domenica 22 giugno 2014 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi JESI: i fioristi in opera per la solennità del Corpus Domini Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi SCHERMA: Si sono svolti i campionati europei a Strasburgo La bellezza dei fiori Di Francisca e Vezzali sul podio Accogliendo l’invito fatto da don Gianni Giuliani, un gruppo di fioristi jesini guidati da Ferziero Santelli ha dato la sua disponibilità ad abbellire esteticamente uno dei momenti religiosi più seguiti e partecipati dai fedeli della Diocesi, quello legato alla processione del Corpus Domini in programma il 22 prossimo. A differenza di quanto avviene in molte zone d’Italia e della stessa Vallesina i professionisti del fiore non si cimenteranno nella classica “infiorata”, non realizzeranno, cioè, artistici tappeti floreali riproducenti opere di grandi esponenti dell’arte pittorica o immagini di fantasia attinenti la festività religiosa; Santelli e il suo gruppo realizzeranno “sculture” polimateriche utilizzando materiali diversi, colorate e addobbate con fiori, vari tipi di verde e fronde. Tali strutture, composte da figure geometriche piane e solide, pitturate e con l’inserimento di una croce saranno collocate nelle piazze attraversate dalla Processione, vale a dire: piazza Federico II, piazza Ghislieri, piazza Colocci, piazza Indipendenza, piazza della Repubblica e piazza Pergolesi. Per la realizzazione di queste opere hanno dato la loro disponibilità i fioristi: Marta Brazzini, Lino Lupinetti, Roberta Ribichini, Marco Santelli e Michele Santelli. “Ogni struttura – dice il M° fiorista Ferziero Santelli – sarà pitturata con colori simbolici: giallo, per rappresentare il sole, luce e vita; l’azzurro a rappresentare l’aria e l’acqua, ovvero libertà, freschezza e vita; il grigio, che rappresenta l’equilibrio tra il bianco e il nero, ovvero spirito e corpo, ragione e sentimento. Abbinata a questa performance floro-artistica, in piazza della Repubblica, sarà realizzata una installazione floreale, mentre il Museo Diocesano effettuerà una apertura straordinaria; sabato, alle 17, sempre nella piazza principale, inaugurazione della mostra sui Miracoli Eucaristici” che resterà aperta fino alle 24. Doveva essere trionfo azzurro e così è stato. Ai campionati europei di scherma di Strasburgo l’Italia ha recitato ancora una volta il ruolo della dominatrice nel fioretto femminile, grazie e soprattutto alle due jesine, Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali. Per le atlete del Club Scherma Jesi un oro ed un bronzo nella prova individuale ed un sofferto oro in quella a squadre. Il primo atto di questa bellissima storia, che continua a regalare successi allo sport italiano, era andato in scena martedì 10 giugno. Elisa Di Francisca aveva sbaragliato tutte le avversarie e si era ripresa il titolo continentale, già suo l’anno scorso a Zagabria. Nei quarti vittoria per 15-10 sulla tedesca Sauber, nella semifinale successo nel derby jesino con Valentina per 15-3 ed in finale trionfo assoluto sulla giovane azzurra Martina Batini con un rotondo 15-5. «La tigre doveva tornare fuori – aveva ruggito la campionessa olimpica uscente dopo la finale – In testa aveva tanto cose, paure, ansie, tumulto. Poi sono riuscita a fare silenzio dentro di me, sono come andata in trance». Si è dovuta accontentare del bronzo l’eterna Valentina Vezzali, sconfitta in semifinale proprio dalla Di Francisca. «Ho un mese di tempo per allenarmi – guardava già avanti Valentina – A luglio ci saranno i mondiali a Kazan». Il bis azzurro era arrivato qualche giorno dopo, sabato 14 giugno nella prova a squadre contro la Russia. Anche lì Elisa Di Francisca aveva piazzato la zampata vincente, rimontando nel suo turno finale lo svantaggio accumulato: dal 44-38 per le russe al 45-44 per le italiane ancora campio- nesse continentali. «Queste cose ti fanno capire che l’Italia c’è – aveva spiegato Elisa al termine della finale – Più i problemi ci sono, più noi sappiamo reagire». Se la finale era stata da batticuore, il cammino dell’Italia nei turni precedenti era stato senza sussulti: vittoria per 45-16 alla Romania nei quarti e 45-23 sulla Polonia in semifinale. «Questa è una squadra forte – aveva commentato Valentina Vezzali, componente della squadra assieme alla Di Francisca, alla Batini ed Arianna Errigo – Nei momenti difficili ci siamo. Per me non è stato facile conciliare tutti gli impegni tra il Parlamento, la famiglia e la scherma. E da noi c’è una concorrenza incredibile, sono felice di questo Europeo: sono tornata, un passo alla volta». Giuseppe Papadia FORZE ESTREMISTE DI AL QUAEDA – L’ISIS – STANNO CONQUISTANDO IL TERRITORIO IRACHENO CONTRO IL GOVERNO VOLUTO DAGLI USA L’Occidente disorientato dall’eterna crisi medio-orientale Sembra quasi che l’Europa e l’America siano state colte di sorpresa dall’improvvisa avanzata verso la capitale dell’Iraq delle forze rivoluzionarie estremiste dell’Isis, che è una corrente politico-militare-sunnita che intende rovesciare il governo di Maliki messo in piedi dopo una interminabile guerra voluta da Bush. Isis vuol dire Stato Islamico dell’Iraq e del Levante. É una costola del quaedismo super agguerrita e super determinata a voler imporre la legge coranica interpretata nel più classico estremismo sanguinario e oscurantista, mescolato a guerre di religione e interessi economici. La definizione che si dà a questo movimento combattente, esprime essa stessa anche le finalità politico-geografiche che l’Isis si propone: superare i confini della Siria-Iraq e costituire un nuovo stato di esclusivo dominio jihadista. Insomma, siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione in un vasto territorio medioorientale. Una rivoluzione che – paradosso dei paradossi – ha destato grande preoccupazione nel governo iraniano – sciita - pronto ad aiutare il governo dell’Iraq, pure sciita, quasi in tacito ac- cordo con Obama. A questo punto è proprio vero dire che gli estremi si toccano! E che “il nemico del mio nemico è mio amico”. I due più spietati avversari da oltre vent’anni si ritrovano a dover aiutare, sia pure per motivi tanto diversi, il traballante governo di Maliki. Traballante perché, dopo la ritirata di tutte le forze occidentali, l’estremismo islamico ne ha subito approfittato, il governo ha agito in malo modo, la popolazione fugge a centinaia di migliaia, l’Isis trionfa in quanto, altro paradosso, l’esercito ordinario messo su con tanta fatica dagli istruttori occidentali, sta abbandonando il territorio alle forze rivoluzionarie senza colpo ferire. Paura? Disorganizzazione? Tradimento? É il clamoroso fallimento di tutta la politica americana degli ultimi vent’anni. Due guerre sono servite solo a seminare morti, dolori, miseria, odio. E adesso l’Europa sta a guardare sbalordita e Obama non sa cosa fare. Ma c’è forse qualcuno che sa cosa si dovrebbe fare? Gli Usa non pensano di mandare l’esercito, ma si limiterebbero a bombardare le forze rivoluzionarie. Però un territorio non diventa tuo finchè non viene calpestato dai tuoi uomini. Il bombardare non risolve niente e una nuova guerra – sarebbe la terza in quel territorio, senza contare quella Iran-Iraq (1980-’88) – non la vuole nessuno in Europa e non la vuole il popolo americano. E allora saranno i soldati iraniani a completare l’opera in nome dell’eliminazione del terrorismo e in difesa dei fratelli sciiti? Un colpo d’occhio sul mondo islamico degli ultimi trenta e più anni – ivi inclusa l’eterna tensione con Israele – ci offre solo guerre, colpi di stato, agguerriti movimenti rivoluzionari. Quella che sembrava la primavera degli stati islamici, in realtà era solo il loro autunno. Ed ora vivono un brutto inverno. Le terre letteralmente sconvolte sono la Libia, l’Egitto, la Siria, l’Iraq. Problemi enormi troviamo in Pakistan, in Afghanistan, e, perché no? anche in Turchia, sol che si tenga presente il secolare tentativo dei curdi di formare il loro stato nel triangolo di confine IraqTurchia-Iran: il loro sognato Kurdistan. Tant’è che – altro paradosso – se ora c’è una terra ricca Murales con carta geografica del mondo (archivio Sir) e calma in Iraq, questa è quella occupata, dopo la caduta di Saddam, dai curdi. Una regione che l’Isis si è ben guardato dall’attaccare, nonostante le ricchezze del sottosuolo. Chi in questo sconvolto quadro islamico in costante crisi, ne esce bene è solo Israele che, ignorando totalmente le ultime esortazioni e speranze di papa Francesco, continua imperterrito ad occupare pezzi di territorio palestinese. Il sogno mai abbandonato del Grande Israele. Vittorio Massaccesi [email protected] 2 | cultura_società 22 giugno 2014 | Voce della Vallesina CUPRAMONTANA: l’Infiorata si ripete da 66 anni JESI: Giornata Europea della Musica il 21 giugno Festa grande, in quel di Cupramontana, per “Anno dopo anno, grazie all’impegno di tanti l’esplosione di colori che si rinnoverà dome- volontari, l’infiorata di Cupra acquisisce prenica 22 giugno per l’Infiorata del Corpus Do- gio e notorietà ben oltre i confini locali - afmini, come in paese avviene ormai da 66 anni. fermano i parroci cuprensi Giovanni Ferracci Per una celebrazione colorata, una festa per e Maurizio Fileni, che invitano tutti a dare gli occhi che vede oltre 1.600 metri quadrati una mano all’organizzazione -. Da un lato di tappeti floreali per le vie del centro stori- realizziamo con l’infiorata una importante co e strade limitrofe, frutto del lavoro di tanti manifestazione per il paese e dall’altro onoriamo una componente religiosa che costituisce la radice profonda e sempre vivida dell’appuntamento. Nessuno che si senta cuprense può mancare a un simile appuntamento. Quest’anno, dopo tanti anni - sottolineano – si tornerà all’infiorata originale, cioè realizzata solamente con fiori ed erba fresca. Anche questo va a vanto dei nostri infioratori”. Il Corpus Domini chiude la ‘primavera’ della capitale del verdicchio tradiziovolontari, di diverse associazioni locali, dei nalmente ricca di appuntamenti religiosi e ragazzi e delle insegnanti delle locali scuole popolari grazie alle parrocchie e ai volontae dell’opera delle parrocchie. Un appuntamento da non perdere giacché la maestria degli infioratori cuprensi è stata riconosciuta anche a livello nazionale e domenica 29 giugno sono stati chiamati ad infiorare Via della Conciliazione a Roma, nell’ambito del raduno nazionale che vedrà infioratori da tutta Italia cimentarsi in questa non facile arte. In quel di Cupramontana, invece, i tappeti floreali saranno allestiti in piazza Cavour, piazza IV Novembre, via Matteotti, don Minzioni, don Menicucci, Ferranti, via Roma e resteranno ammirabili sino a tarda sera. In questi giorni si stanno raccogliendo i petali (in modo particolare ginestre, lupinelle e gigli) mentre gli artigiani locali hanno già realizzato gli stampi sui disegni creati dagli studenti della scuole cittadine. Sabato, nottetempo, inizierà l’apposizione dei manti colorati lungo il percorso che in mattinata sarà percorso dalla solenne processione del Corpus Domini che muovendo dalla chiesa di San ri: Pellegrinaggio alla Madonna della Grotta, Leonardo farà brevi soste presso gli altari al- Palio di Sant’Eleuterio, Festa dei Matrimoni e, lestiti nella centrale piazza Cavour e lungo via appunto, Infiorata. Ferranti (di fronte alla locale casa di riposo). Andrea Brunori Il solstizio d’estate è alle porte e l’Associazione Musicale “Regina della Pace” è al lavoro per onorare questo particolare momento dell’anno scelto per celebrare la “Giornata europea della Musica”. L’iniziativa, si sa, ha preso il via in Francia nell’ormai lontano 21 giugno 1982, diffondendosi poi nelle nazioni limitrofe fino a coinvolgere l’Europa intera. É nel 1995 che il giorno del solstizio d’estate viene ufficialmente proclamato come il giorno in cui tutti gli appassionati di musica, professionisti, dilettanti o semplici amatori si ritrovano per cantare o suonare brani antichi e moderni nei luoghi più impensati e nelle ore più strane. Sono quattro anni che il Coro “Regina della Pace”, aderendo all’invito della Federazione Nazionale di cori (Feniarco) si è unito alle migliaia di gruppi o singoli appassionati per offrire al pubblico un concerto, singolare non tanto per il genere musicale proposto, quanto per l’orario scelto per l’esecuzione: il concerto, infatti, avrà inizio alle ore 6 del mattino. Un orario non certo scelto a caso, bensì dopo aver accertato che il luogo prescelto, vale a dire l’antica chiesa di Santa Maria del Piano, presenta una peculiarità: l’abside, infatti, è Manti colorati per il Corpus Domini Le proposte del Regina della Pace SANTA MARIA DEL PIANO: la festa unitaria dell’Azione Cattolica In festa come una grande famiglia La festa unitaria ha sempre rappresentato per l’Azione Cattolica diocesana non solo l’atto conclusivo del cammino invernale ma soprattutto l’occasione per ritrovarsi tutti insieme, dai bambini fino agli adulti, passando per i giovani, e vivere in allegria un pomeriggio come una grande famiglia. Così domenica scorsa a Santa Maria del Piano la festa unitaria è stata nuovamente un bel momento associativo per gli oltre cento presenti. Prima la messa, celebrata dall’assistente generale diocesano, don Giovanni Rossi, che nella sua omelia riprendendo le parole di Papa Francesco ha ricordato a tutti la missione dell’Azione Cattolica. «Il San- to Padre ci ha dato tre punti da seguire: rimanere con Gesù; andare dove c’è bisogno, senza mai stare fermi; gioire per aver incontrato il Signore ed annunciarlo agli altri». L’anno associativo appena concluso è stato ricco di eventi, dagli incontri sull’Avvento, la veglia dell’Immacolata e quella della Pace, fino alla PrimaverAc ma soprattutto è stato quello del cambio della Presidenza diocesana. Dopo il positivo triennio di Alessandra Marcuccini, ora è il turno di Luca Gramaccioni, che nel suo breve discorso ha ringraziato tutti gli aderenti per l’impegno costante. «Grazie della vostra presenza – aveva detto – Oggi qui ci sono i bambini fino alle nonne: questa è una ricchezza importante per la nostra associazione. Contare su delle famiglie così è una spinta forte e un valore aggiunto per andare nel mondo ad annunciare la Parola del Signore». La serata poi è proseguita con la cena e i giochi per i più giovani. La festa unitaria tuttavia non chiude il cammino dell’Azione Cattolica, che prosegue con tutte le iniziative estive, come i campi estivi e le uscite di settore. Giuseppe Papadia rivolta verso est, così come si usava nei secoli passati. Questo fa sì che alle sei del mattino il sole, penetrando dalle vetrate rivolte ad set. diffondano tra il pubblico un caratteristico colore giallastro ricco di suggestioni. Con questa scenografia il M° Diego Pucci dirigerà i “suoi” ragazzi che proporranno brani classici della polifonia sacra e profana dei secoli XVI-XVIII. A conclusione del concerto gli stessi coristi offriranno ai presenti una delicata colazione a base di prodotti lattieri della Cooperlat Tre Valli e dolci vari offerti dal “Regina della Pace”. L’ingresso, così come disposto dalle autorità musicali europee, è gratuito e aperto a tutti coloro che amano la musica. Sedulio Brazzini JESI: al Museo Diocesano in mostra la tradizione eucaristica Le comunità cristiane del territorio In occasione della festa del Corpus Domini, la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il Museo diocesano ha pensato per questo fine settimana a un percorso all’interno delle sue sale in cui saranno messi in rilievo gli apparati e gli oggetti connessi con l’altare e l’Eucarestia. Il percorso tematico servirà per raccontare e descrivere questi oggetti, quelli più prestigiosi e preziosi ma anche gli apparati più semplici, che testimoniano la profonda e secolare affezione delle comunità cristiane del territorio all’Eucarestia, evidenziando il rapporto tra le diverse suppellettili ecclesiastiche e questo Sacramento. Tra le opere più significative di cui si potrà approfondire la conoscenza segnaliamo: le due edicole lignee istoriate del XVI secolo a forma di tempietto classicheggiante, i più antichi esemplari di tabernacolo eucaristico architettonico conservati in Diocesi; lo straordinario stendardo processionale ligneo Cristo Sangue Giusto, simbolo immediato del mistero eucaristico; il settecentesco dipinto rappresentante L’istituzione dell’Eucarestia; la grande Croce processionale istoriata, opera imponente per dimensioni e rarissima nel suo genere; calici, pissidi, ostensori e tabernacolo portatile facenti parte del tesoro del museo. Unico pezzo non appartenente alla collezione che potrà essere ammirato solo in questa occasione è lo splendido e imponente ostensorio raggiato del 1888, opera dell’argentiere romano Camillo de Angelis, che veniva utilizzato per esporre l’ostia consacrata durante le solenni celebrazioni eucaristiche che si svolgevano in cattedrale, posizionato al centro dell’apposito monumentale tronetto oggi conservato al museo. L’orario di apertura di sabato 21 e domenica 22 giugno sarà dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito. AL PREMIO VALLESINA DEL 28 GIUGNO A MORRO D’ALBA Giovane promessa al pianoforte Tra gli artisti che si alterneranno durante la serata di gala della settima edizione del Premio Vallesina una giovane promessa della musica. Sabato 28 giugno alla Villa Sant’Amico di Morro d’Alba il sottofondo musicale sarà affidato a Claudia Contadini-Wright, classe 1997. Diciassette anni di cui undici dedicati allo studio del pianoforte: all’età di sei anni studia lo strumento superando esami di teoria e pratica con i massimi voti. Attualmente si sta preparando per l’esame di diploma di pianoforte che affronterà il prossimo autunno. Nata a Londra da madre italiana e padre inglese, Claudia vive nella capitale britannica dove frequenta la scuola superiore North London Collegiate School, accompagna il coro della sua parrocchia suonando la chitarra, parla tre lingue: italiano, inglese e polacco. Buona anche la conoscenza del francese e del tedesco. Impegnata nel volontariato ha interessi come la psicologia e la biologia. regione | 3 Voce della Vallesina | 22 giugno 2014 UNO STORIOGRAFO ANCONETANO E UN FOTOGRAFO PUGLIESE SCOPRONO UN INFERNO scusateilbisticcio I campi di concentramento nelle Marche (ghiribizzi lessicali) PeterPun (con la u) www.peterpun.it CALCIO FEMMINILE “DANTESCO” (Maturità: colloquio d’Italiano) - La Divina Commedia è composta, come sai, di terzine. Come definiresti una terzina? - Una calciatrice che scende in campo a protezione della portiera. ATTENTI BENE A NON CONFONDERE… …il Perugino con il Pinturicchio il Pinturicchio con il Primaticcio van Dyck con van Eyck Cary Grant con Gary Cooper Robert Mitchum con Ernest Borgnine Marilyn Streep con Lia Zoppelli la Pettinelli con la Panicucci ma soprattutto Fabio Fazio con Bashar al-Assad PARLA FRANCO FRANCHI Cambio di vocale… da pedigree Seceleanuzzu veracessemu sognu. Come dire: appartengo alla nobile ETNIA ETNEA al 100%. ASSONANZE E CONSONANZE BOCCIOLO – CIBO RUMINATO – FANGO – “FIASCO”/”CATORCIO”/”TAROCCO” (metaforici) – TONFO Le corrispondenti parole inglesi presentano, tutte, una caratteristica che le accomuna e che salta subito all’occhio. Quale? *** Risposta al quesito precedente: Diamantina Spathis contava, nel 1802, 55 (cinquantacinque) anni “appena”. Uno in meno di Sharon Stone, di cui la stampa ha recentemente esaltato, all’unanimità, la splendida seconda giovinezza. Cambiano i tempi e i parametri anagrafici. lacitazione A CURA DI RICCARDO CECCARELLI La responsabilità degli intellettuali Ancor più che i politici, sono gli intellettuali europei, gli artisti e gli scrittori, a portare una pesante responsabilità del disagio europeo, nel momento in cui sottovalutano o dimenticano il compito di una continua ricostruzione dell’umanesimo. Erede del cristianesimo (cattolico, protestante, ortodosso) e delle sua fonte che è il giudaismo, compatibile con il trapianto massiccio dell’islam, l’Europa umanistica è chiamata oggi a ideare dei ponti fra i tre monoteismi, e con le altre religioni. Julia Kristeva, dall’introduzione alla nuova edizione di Stranieri a noi stessi” in “Il Sole 24 Ore”, domenica 1 giugno 2014. possono essere ricordati almeno alcuni fra quelli più vicini al nostro territorio: di Treia (Villa ‘La Quiete’) dove furono segregata solo donne; di Pollenza (Villa Lanzi); di Petriolo (Villa ‘La Castelletta’); di Fabriano, Sassoferrato, dell’Abbazia di Fiastra, di Urbisaglia, di Senigallia. Le condizioni di vita in questi ‘campi’ erano difficili anche se agli internati non spettavano duri lavori. Vivevano in ogni modo sotto stretta sorveglianza. Non potevano avere contatti con gli abitanti del luogo, né allontanarsi oltre una zona perimetrale definita. Ogni giorno ad orario prestabilito dovevano presentarsi alla stazione locale dei carabinieri per firmare il registro delle presenze. Altri disagi erano la scarsità dell’acqua e del riscaldamento come pure l’erogazione non continua dell’energia elettrica. Era tuttavia la lontananza dai familiari a pesare di più. Potevano giungere lettere o pacchi che venivano però consegnati solo dopo scrupolose verifiche. Più dure erano le condizioni di vita nei campi di concentramento per prigionieri di guerra. Organizzati militarmente e gestiti generalmente da un colonnello si trovavano a Servigliano, Sforzacosta, Monte Urano, Castelraimondo. Vi furono fughe da questi luoghi, ma anche catture e trasferimenti in campi di sterminio nazisti. La sobrietà dello stile, l’ampia e accurata documentazione, la cronaca puntuale dei fatti, la dettagliata descrizione dei luoghi valorizzano un libro che certo entrerà in tutte le biblioteche regionali e nazionali. Alle motivazioni per le quali dichiaratamente si è voluto dare alla luce questa opera se ne aggiunge una di carattere personale e affettivo. Giuseppe Morgese ha dedicato il libro a suo padre, Michele Morgese, internato militare, tra il 1941 e il 1946, nei campi di concentramento per prigionieri di guerra di Ramgarh e Bairagarh, nel Bhopal, in India. Il libro non è stato scritto dunque solo con distacco speculativo, ma anche con il cuore. inferi’: un lungo pellegrinaggio negli archivi storici di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Pesaro, Roma. Il secondo è anconetano. Giornalista e fotografo, premiato nel 2010 come ‘Marchigiano dell’anno’, collabora attualmente con le più importanti agenzie di pubblicità. Il libro che hanno realizzato insieme ha titolo “Una regione e i suoi ‘campi’. Tra concentramento, internamento, deportazione e supplizio (1940-1944)”. L’opera intende essere un contributo alla verità e alla giustizia affinché, non dimenticando il passato, non si compiano più in futuro gli stessi errori. Dopo Venezia, Torino e diverse città delle Marche anche a Jesi, a Palazzo Colocci, il libro è stato presentato il 9 aprile scorso nel contesto della rassegna ‘Storia e resistenza 70 anni dopo’ organizzata dal Centro Studi Marchigiani e dal Centro Cooperativo Marchigiano di Jesi. Sono intervenuti i due autori, Marco Severini e Katia Mammoli che ha introdotto le loro relazioni. In una veste tipografica di gran pregio l’opera offre un’ampia documentazione fotografica di quelli che furono campi di concentramento. Le immagini sono rigorosamente in bianco e nero, in questo caso molto più suggestivi ed evocativi del colore. La descrizione dei luoghi è tracciata prima a grandi linee, poi dettagliatamente, corredata da testimonianze di vario genere: doAugusta Franco Cardinali cumenti amministrativi, elenchi dei segregati, brani estratti dalle loro let- Giuseppe Morgese. Daniele Duca. tere ai familiari, richieste di permessi, ‘Una regione e i suoi ‘campi’. Prefaziorelazioni dei dirigenti, mappe dei luo- ne a cura di Riccardo Di Segni, Rabbino ghi di detenzione distinti per province. Capo della Comunità Ebraica di Roma. Dei campi di concentramento descritti Ed. Ikona – Venezia. IL SOUVENIR TURISTICO DI JESI PER VEDERE LA CITTÀ CHE NON C’È PIÙ lapulce Il Progetto JES! presenta “Cerca Inquadra Pensa” Previsioni Ho passato una settimana da incubo. Da lunedì piovono (è il caso di dirlo) drammatici comunicati di “allerta meteo” che danno con assoluta certezza un fine settimana da diluvio universale proprio da noi. Si prospetta il rinvio del pellegrinaggio Jesi-Loreto a piedi; l’AC appronta un “Piano B” (!) per la festa finale non più in campagna ma al coperto; la rassegna nazionale canina ai giardini pubblici vive ore drammatiche. Poi arriva sabato e domenica e non succede niente (almeno qui). Il ridicolo sta proprio in quella imperante assoluta certezza. Delegazione ASSONAUTICA Quando si pensa ai campi di concentramento si immaginano subito con orrore quelli di Auschwitz o di Dachau. Ebbene, durante l’ultimo conflitto anche nelle Marche esistevano campi di concentramento, certo non simili a quelli in cui vennero compiute le efferatezze naziste, ma in ogni modo istituiti come luoghi di internamento e detenzione destinati a quanti, allontanati dalle famiglie e privati della libertà, erano considerati ‘nemici della patria’. Si stenta a credere che nella nostra regione se ne contassero più di cento. Anche più assurdo sembra il fatto che dell’esistenza di queste prigioni si sia persa la memoria. I luoghi di segregazione erano palazzi nobiliari, ville o abbazie, isolati o difficilmente raggiungibili. Impossibile riconoscerli oggi. Sono stati spesso trasformati in alberghi di lusso, ristoranti o residence adibiti a matrimoni, feste di gala e ricevimenti. Allora vennero occupati dietro compenso con un regolare contratto di locazione che specificava anche la destinazione d’uso. Furono amministrati secondo norme burocratiche rigorose che prevedevano un resoconto dettagliato di tutte le spese, quali che fossero: rifornimento dei viveri, visite mediche, disinfestazione, forniture di legna o di biancheria. Poiché agli approvvigionamenti contribuiva anche la gente del posto, furono evitati scandali. Eppure in questi luoghi finirono non soltanto dissidenti politici ed ebrei, ma anche persone sospettate o segnalate per futili motivi, magari da un vicino di casa con il quale non si era in buoni rapporti. La memoria sembra aver completamente rimosso i fatti di allora. Si direbbe che nessuno ne sia stato ritenuto responsabile, tanto meno che per essi abbia scontato una pena. Ne hanno invece risvegliato il ricordo Giuseppe Morgese e Daniele Duca. Il primo è pugliese. Laureato in Scienze Giuridiche, appassionato di storiografia, ha scoperto quasi casualmente l’esistenza dei campi di concentramento delle Marche effettuando ricerche su due partigiani, Livio Cicalè e Giuseppe Biagiotti che risultavano fucilati in un campo di concentramento della nostra regione. La rivelazione lo indurrà a continuare il percorso avviandolo a quella che ha definito ‘una discesa agli Sabato 21 giugno in Piazza Spontini, dalle 17 alle 21, si potrà guardare nell’obiettivo di una speciale macchina fotografica facilitatrice di immaginazione per esplorare la città e la sua storia attraverso 12 postazioni disseminate nel centro di Jesi. “CIP (Cerca.Inquadra. Pensa)” è il nome del souvenir ideato e realizzato per turisti e cittadini dalla Scuola Internazionale di Comics e Moustache, con la collaborazione di Archeoclub d’Italia sede di Jesi, Gruppo Fai Jesi e Vallesina, Carlo Autoscuole CORINALDESI s.r.l. Point AUTOMOBIL CLUB d’ITALIA Cecchi e Stefano Cinti nell’ambito del Progetto JES! del comune di Jesi. JES! chiude il suo anno di attività e restituisce alla città quello che è scaturito da circa un anno di lavoro in rete dedicato alla formazione, alla valorizzazione delle professionalità creative e del territorio: la sesta giornata evento, JES!Day#6, invade tutto il centro cittadino con numerosi appuntamenti dal mattino a tarda notte (www. jesplease.it). Autoscuole – Scuola Nautica – Corsi di recupero punti per patenti – Corsi di Formazione Professionale CQC – per merci pericolose A.D.R. – per Autotrasportatori – Studi di consulenza Automobilistica e nautica Jesi, Via Mura Occidentali, 31 - tel. 0731 209147 c.a. - fax. 0731 212487 - Jesi, Via Gallodoro, 65 - tel. 0731 200809 - fax 0731 201914 Jesi, Via Gallodoro, 65 - tel. 0731 200809 - sede Consorzio Autoscuole Corinaldesi Jesi, Via Marx, Zipa - operazioni collaudi Senigallia, via R. Sanzio, 71 - tel. 07160062 Altre sedi: Falconara M.ma (Corinaldesi - Adriatica - Falconarese) - Ostra - Marina di Montemarciano - Marzocca di Senigallia 4 | attualità 22 giugno 2014 | Voce della Vallesina A PORTONOVO PER PARLARE DI EUROPA Mobilità scolastica Si chiama Kepass (Knowledge Exchange Program for the Adriatic School System) ed è un progetto per l’integrazione europea attraverso il mondo della scuola. Il 17 e 18 giugno la Regione Marche accoglierà, presso l’Hotel Excelsior “La Fonte” di Portonovo, i rappresentanti dei partners dei diversi Paesi che hanno aderito al progetto: Slovenia, Bosnia, Montenegro, Croazia, Albania, per l’Italia la Regione Friuli Venezia Giulia e Collegio del Mondo Unito per discutere insieme strategie e iniziative comuni da adottare per la realizzazione del progetto. «Kepass, a cui la Regione Marche ha prontamente aderito – spiega l’assessore all’Istruzione, Marco Luchetti che accoglierà i rappresentanti dei Paesi domani- si pone l’obiettivo di ben posizionare le Marche rispetto alle prospettive di crescita di Europa 2020, attuando le strategie relative al miglioramento dell’apprendimento ed alla integrazione tra Paesi attraverso il sistema dell’istruzione. Gli obiettivi del progetto sono molto ambiziosi: si tratta di mettere in condivisione moduli di apprendimento all’interno dei rispettivi sistemi scolastici nelle scuole selezionate in ciascun paese partner. Il fatto che l’area geografica di interesse di questo progetto comprenda quei Paesi e le regioni che sono il fulcro della Civiltà Adriatica diventa uno strumento fondamentale anche per la realizzazione della Macroregione AdriaticoIonica, privilegiando proprio la crescita di una cultura di integrazione europea tra le nuove generazioni a cui sarà devoluto il futuro sviluppo della Macroregione. Lo vogliamo fare sia incrementando le connessioni tra il sistema di educazione e il mercato del lavoro nell’area dell’Adriatico, sia attraverso le attività e i linguaggi in cui i giovani si sentono protagonisti con strumenti di pace, amicizia, cultura ed aggiornamento delle competenze professionali.» L’ obiettivo dell’integrazione dei sistemi scolastici adriatici consente di rendere maggiormente competitiva l’educazione secondaria e creare opportunità per la mobilità degli studenti con il riconoscimento reciproco dei programmi di scuola secondaria e dei diplomi. Questo tipo di condivisione e confronto tra i diversi curriculi scolastici è già in corso: si sono realizzati diversi incontri tra docenti di ogni Paese partecipante (“work-shop for teachers”), in Bosnia, in Montenegro, in Slovenia, al fine di preparare ed adeguare i rispettivi curriculi scolastici per un insegnamento rivolto alla internazionalizzazione tra i Paesi dell’area adriatica. In tale ottica, dal prossimo settembre, per tre mesi, si svolgerà la mobilità dei ragazzi già selezionati tra i Paesi partner coinvolti nel progetto. Il percorso di studio, tenuto in lingua inglese, o in lingua madre, darà l’opportunità agli studenti partecipanti di arricchire le loro conoscenze ed abilità interpersonali. Nella Regione Marche arriveranno dalla Croazia, dalla Slovenia, e dall’Albania, 15 studenti che saranno inseriti presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Raffaello” di Urbino, gli Istituti Alberghieri “Panzini” di Senigallia e “Buscemi” di S. Benedetto del Tronto. Altrettanti studenti marchigiani, nello stesso periodo, verranno accolti nella Scuola Internazionale di Valona in Albania e negli Istituti turistici/alberghieri di Parenzo e Isola, rispettivamente in Croazia e Slovenia. Complessivamente saranno circa 120 studenti che sperimenteranno questo nuovo modo di andare a scuola, con la garanzia di ritornare nelle proprie classi disponendo di crediti riconoscibili e compatibili con il proprio percorso scolastico. Gli studenti di età tra i 17/18 anni avranno quindi l’opportunità di frequentare la scuola in un altro Paese dell’Adriatico per tre mesi, quindi di entrare in contatto con differenti culture, lingue e curriculi, con effetti positivi sulla loro capacità di flessibilità, sulle competenze interculturali, per il superamento di pregiudizi etnici e per acquisire nuove abilità e capacità anche al fine di allargare i propri orizzonti e proiettarsi in differenti mercati del lavoro. «La Regione Marche - ricorda infine l’assessore Luchetti - è stata proprio pochi giorni fa sede di altre importanti iniziative finalizzate alla creazione ed alla crescita della Macroregione. Si sono appena svolti infatti gli “Youth Games 2014” che hanno visto la partecipazione di circa 1.000 studenti provenienti proprio dai paesi partners del progetto Kepass (oltre la Grecia).» APPROVATO TRA GLI APPLAUSI DELLA CAMERA Conquista del divorzio “breve” di Riccardo Ceccarelli Ormai a colpi di maggioranze parlamentari e di sentenze di Corti supreme, da noi della Corte costituzionale o della Cassazione, si stanno progressivamente smontando i fondamenti etico-culturali sui quali da millenni è strutturata la convivenza umana, in particolare per quanto riguarda la famiglia e la vita stessa dell’uomo. Fondamenti che spesso si specchiano nella natura dell’uomo stesso e che hanno trovato nel cristianesimo, chiamiamolo così, un valore aggiunto. Ma dal momento che si sta mettendo in dubbio il concetto della natura stessa dell’uomo, di conseguenza si manipolano anche i correlati concetti dei diritti dell’uomo adeguandoli al progresso, alla conquista, alla convenienza, al desiderio, all’opportunità o al relativismo più diffuso e assoluto e quello che sta succedendo non stupisce più. Non si vuole certamente elogiare o avere nostalgia di una certa “età dell’oro”, peraltro mai esistita, “dei principi sani e da tutti osservati”, ma solo rimarcare il silenzio o le limitate reazioni, anche sul fronte cattolico, di fronte a questo inesorabile smantellamento. Molti applausi lo coprono e lo fanno subito dimenticare lasciando cicatrici non eliminabili neanche con le tecniche della più sofisticata chirurgia estetico-politico-socializzante. Un esempio: il 29 maggio la Camera dei deputati ha approvato, dovrà però passare ancora al Senato, il cosiddetto “divorzio breve”. Basterà cioè un anno, e addirittura sei mesi se la separazione sarà consensuale, per dirsi addio. Questo in sintesi è quanto deciso. Molti i consensi: perché attendere ancora del tempo per sancire la fine di un rapporto quando esso è finito e non esiste più? Domanda ovvia. Ne scrive Carlo Cardia su Avvenire del 30 maggio: «Siamo di fronte all’ennesimo tassello d’una più ampia delegittimazione del matrimonio che si vorrebbe solennemente allargato a relazioni che matrimoniali non sono e, al tempo stesso, si tende a ridurre a evento poco più che privato, rescindibile facilmente come altri contratti che hanno a oggetto cose e relazioni di tipo economico. Siamo di fronte a un brutto segnale politico. […] L’accelerazione dei tempi di scioglimento del vincolo matrimoniale può provocare un vuoto nella psicologia e nella cultura dei più giovani, con la caduta dell’impegno che si sta per assumere: un impegno che appare effimero, caduco, risolubile in tempi brevissimi, con tutele economiche e giuridiche assai limitate». La brevità del tempo per lo scioglimento del matrimonio contribuisce a svuotare di fatto il contenuto degli impegni e delle responsabilità che il matrimonio comporta. Non mancano poi «normative e prassi che vogliono separare la scuola dalla famiglia, introdurre forme di educazione sessuale fin dai primi anni, cancellare dalla mente dei ragazzi quella centralità dell’istituto familiare che leggi an- cora vigenti [e la Costituzione stessa] intendono promuovere. Sommando ciò che sta avvenendo, scrive ancora Cardia, ci accorgiamo che la famiglia finisce con l’essere relativizzata, a volte schernita, o messa fra parentesi per lasciare spazio a una educazione individualistica priva di ogni prospettiva comunitaria. «Si può chiedere un’inversione di tendenza al legislatore, alla scuola e agli educatori, perché la famiglia ritrovi il suo posto in quell’orizzonte umanistico che ha ispirato le Carte dei diritti umani e la nostra Costituzione?», domanda in conclusione lo stesso Cardia. Alla domanda, visto quanto sta succedendo da noi e un po’ ovunque, per spirito di emulazione sull’onda delle “conquiste di civiltà”, sono indotto a dare una risposta improntata sullo scetticismo, tendendo a non credere in alcuna inversione di rotta e a non dare quasi alcuna fiducia a chi sta programmando simili “riforme” che contraddicono i fondamenti e i valori della famiglia. Nello stesso tempo ovviamente cerco di non dare spazio ad alcuna forma di rassegnazione. Vedo sorgere e crescere segni di speranza, non certo nella politica, ma in tante persone, soprattutto nei giovani che si ribellano all’insignificanza che viene loro suggerita e quasi imposta. Non lasciamoli soffocare in nome della maggioranza o della percentuale. Cerchiamo di esimerci da questa corresponsabilità. Nessuno domani potrà perdonarcela. LE NUOVE PROCEDURE IN VIGORE DA GENNAIO 2014 Il rinnovo delle patenti di guida alle Asl Da quando, a inizio anno, sono cambiate le modalità di rinnovo delle patenti di guida anche le Asl si sono adeguate al cambiamento. Per la prestazione è previsto il pagamento di un ticket, quindi la visita sarà scaricabile successivamente nella dichiarazione dei redditi come spesa medica. Le Asl sono abilitate anche alla visita medica per il conseguimento della patente, il rinnovo con cambio categoria o per la conversione della patente, per esempio da straniera o da militare. In caso di rinnovo, che non può essere effettuato prima di quattro mesi dalla scadenza, il medico rilascerà un certificato valido fino all’arrivo a casa della nuova patente di guida. Infatti con le nuove procedure, entrate in vigore da gennaio 2014, il Ministero dei Trasporti invierà per posta una nuova patente di guida, con una nuova foto e una nuova data di scadenza, più eventuali variazioni anagrafiche. Si tratterà ancora una volta di una tessera pla- stificata che, però, sarà conforme al nuovo formato europeo e sarà stampata con nuove modalità laser e con criteri antifalsificazione. Per quanto riguarda Jesi, la visita si può fare tutti i giorni previo appuntamento alla Asl in via Guerri. Per avere informazioni su cosa portarsi al momento della visita è possibile chiamare i numeri 0731-534690, 800.098.798, o recarsi personalmente presso qualsiasi struttura sanitaria. Agnese Testadiferro t e r r e l e m e n t a r i Vincere di Silvano Sbarbati Le cronache di questi ultimi giorni informano che noi, dalle parti nostre, siamo vincenti. Non per niente Jesi è Città Europea dello Sport. Onore al merito, certamente. Vincere è gratificante. Perdere…? La domanda mi viene spontanea proprio perché – in gioventù, soprattutto – la squadra in cui militavo perdeva quasi sempre. Colpa della nostra scarsa preparazione tecnico-atletica, merito degli avversari. Adesso lo so, ma all’epoca non mi bastava saperlo per lenire quel po’ di sofferente dispiacere che si provava a vedere esultare gli altri, entrando mogi negli spogliatori. Poi si superava l’amarezza, tornando a giocare e ad allenarsi, ma perdere rimaneva comunque una piccola ferita nelle nostre anime poco allenate. Prima o poi, prima o poi vinceremo anche noi… toccherà anche a noi. L’importante alla fine è aver partecipato. Così si diceva e così dicono anche ora gli sportivi veri. E alla fine, leggendo le cronache entusiastiche delle vittorie a ripetizioni dei nostri atleti, forte della mia esperienza, mi viene spontaneo pensare a chi non ha vinto. Che cosa penseranno quei giovani atleti dei loro avversari ormai abituati a vincere perché qualcun altro è abituato a perdere? Non lo so e neppure riesco ad immaginarlo, perché non riesco a mettermi nei loro panni, nelle loro divise sportive. Posso soltanto ribadire a me stesso che il verbo vincere esiste sempre perché si affianca al verbo perdere. Per dirmi: si può vincere a patto che qualcuno perda. E perdere in fondo può anche servire a dare senso alla vittoria. Forse è così. Ma bisognerebbe scriverlo nella pareti degli spogliatoi dei campi di gioco di tutti gli sport. Augurandosi che leggano anche i vincitori. jesi | 5 Voce della Vallesina | 30 aprile 2014 MOSTRA FOTOGRAFICA DI LUCIANA ZANETTI A FANO PIANELLO VALLESINA: Università degli Adulti della Media Vallesina Danza di luci e luce Ha chiuso i battenti domenica 8 giugno l’intelligente mostra di Luciana Zanetti, intitolata Dalla città… la fuga, proposta nell’ex chiesa fanese di San Michele, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e interventi critici di Daniela Amadei, Giancarlo Bassotti, Armando Ginesi, Alberto Berardi e Giovanni Filosa. Ho già avuto modo di conoscere e stimare l’attività dell’artista non solo attraverso le sue opere, in particolare quelle esposte nelle sale di palazzo di Grizi a Jesi, ma anche attraverso una frequentazione di vecchia data. Luciana appartiene al mondo della danza. È consapevole che tutto è moto persino nella singola proteina anch’essa capace di convertire energia chimica in cinetica. Ed è proprio il movimento, che si fonda con il ritmo musicale o comunque lo evoca e che si espande per immagini nello spazio, il motivo ispiratore costante dell’artista. Nelle opere presentate a Fano questo motivo stavolta si presenta nella danza di luci di auto nella notte e diviene un arabesco giocato in digitale manualmente dal mezzo fotografico. La danza e il movimento rimandano al tema della libertà. I corpi cercano un passaggio, un varco, vogliono fuggire o divenire. Abbiamo già visto tale motivo a palazzo Grizi, in una rutilante sequenza di istantanee quasi nella forma di un fiabesco romanzo di formazione: la bambina che “Quaderni Storici Esini” vuole varcare, divenire altro, liberarsi. Qui a Fano invece, attraverso il genere della fotografia notturna con i suoi sciami di luce, sono gli adulti a cercare un varco, una via di fuga; il richiamo è al genere cinematografico dei road movie, confermato altresì da fari e altri pezzi d’automobile presenti dentro lo spazio espositivo. Ancora una volta sullo sfondo sentiamo il conflitto sempre irrisolto tra l’io chiuso nella sua condizione empirica e l’attenzione verso l’assoluto, a un bivio cioè tra schwärmerei dei romantici e notte dei mistici. In questi lavori c’è qualcosa di musicale che fa da sottofondo. È probabilmente il vibrare della sostanza che corrisponde al vibrare dello sguardo, dalla stessa coscienza. I tracciati dei fari sono tracce musicali e la musica stessa, si sa, può ammansire le fiere o, come nel mitologico citaredo Arione, trarre in salvo. Davide danza davanti all’arca dell’Alleanza. E allora più che di un viaggio nella notte, io parlerei di un ritorno. Un ritorno descritto da tracce, sciami di luci aurorali. Un ritorno che è fuga dall’inautentico, la città. Un ritorno all’autentica riflessione sull’uomo ridotto a tracce luminose. Ma queste possono anche rappresentare un tracciato comune di una possibile salvezza. Ciò confermerebbe ancora una volta la tesi del filosofo secondo cui l’arte è qualcosa di più di quanto di per sé voglia ammettere (Gadamer). Lu’ cià quel che manga a me ‘na calma e riflessio’ che frena prima de scutulasse zitto zitto, pare che ‘bbassa’ ‘l fogo ma l’ tene sempre ‘cceso e n’ je fa mangà niè… ‘Na strada pure scommeda ‘nsieme emo ‘ffrontado LUAJ SI RINNOVA: ELEZIONI DELLE CARICHE SOCIALI Presidente il professor Antonio Ramini La Libera Università per adulti di Jesi (LUAJ), nata nel 1988 per iniziativa di alcuni uomini e donne di cultura, ha da poco rinnovato le sue cariche sociali. Di fatto il 16 giugno, presso la sede principale di Via S. Francesco, si sono svolte le elezioni che hanno portato il prof. Antonio Ramini a diventare il nuovo Presidente. Il prof. Giancarlo Vecci, precedente guida della Luaj, è stato incaricato Vice Presidente e Direttore Responsabile del comitato di redazione. La segreteria è andata nelle mani di Loredana Gara e Alberta Lenti, la prima segretaria, l’altra vice. Glauco Cipolletti è diventato tesoriere mentre Orietta Moretti coordinatrice didattica. La nuova coordinatrice dei laboratori è Loretta Longhi; le iniziative culturali invece, saranno predisposte dalla prof.ssa Giuliana Treggiari. Sono due i rappresentanti associati: Giancarlo Bollettini, che ricopre anche la carica di sovrintendente dei supporti tecnici, e Renato Gherardi. Il Comitato di redazione è composto da: Alvaro Carotti, Maria Contadini, Romano Pasqualini, Katia Mammoli; dalle due supplenti Lucia Battistelli e Lavinia Tappa. I revisori dei conti sono: Roberto Romagnoli, Corrado Jorio e Umberto Barigelli. I ruoli di probiviri sono affidati a: Paolo Bifani, Antonio Mattoli e Geniale Olivieri. Il presidente inoltre ricorda a tutti che le attività del XXVII anno accademico riprenderanno ad ottobre. Approvata mozione sul profilo degli odontotecnici I lavori dell’Assemblea legislativa sono proseguiti con la votazione della mozione sul “Riconoscimento del profilo professionale dell’odontotecnico”, a firma dei componenti della V Commissione Salute. Questa figura professionale, sottolinea il documento, è tuttora disciplinata da un Decreto Regio del 1928 che la inserisce tra le arti ausiliarie delle professioni sanitarie e che impone alcuni vincoli, inadeguati ed ingiustificati rispetto al reale ruolo della categoria. La mozione, approvata all’unanimità, impegna il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi tempestivamente nei confronti del Governo e del Parlamento, nonché della Conferenza Stato-Regioni, affinchè sia rapidamente ripreso il percorso di aggiornamento del profilo professionale avviato dal Ministero della Salute. Frasassitours 60048 SASSO di Serra S.Quirico (AN) - tel 0731/85017 fax 0731/85001 www.frasassitours.it Email: [email protected] Licenza n. 13847 del 18.9.87 Polizza Ass. RC 53769 Alliance Global Assistance Me sposo Giranno chi de oltre l’arria scelto che n’ se ne troa uguale è tutta‘na pensada ntra me e lu’ pure co’ ‘no sguardo ce se ‘ntende cemo l’ale raccoglie annualmente ricerche storiche sul territorio della Valle dell’Esino e che ha, tra i suoi collaboratori, alcuni docenti presso l’Università stessa. La pubblicazione ha il patrocinio della Deputazione di Storia patria per le Marche e il decisivo sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana nonché di una decina di comuni della Vallesina. L’Università degli Adulti, da quasi dieci anni, e Quaderni Storici Esini, da cinque anni, sono due realtà imprescindibili dal panorama della nostra Valle che, magari senza clamori, stanno portando avanti con serietà un discorso di animazione culturale non solo per la terza età, e insieme stanno adoperandosi per approfondimenti che destano l’attenzione di storici e di cultori delle memorie e delle radici del territorio. Gabriele Bevilacqua l’angolodellapoesia Chi se l’ sarria mai creso? ‘Ncora io me sposo co’ ‘n omettto che da quant’è che ‘l bazzico me pareria perfetto Si concluderà domenica 22, presso Villa Salvati, il nono anno accademico dell’Università degli Adulti della Media Vallesina. Sarà un momento importante per questa associazione culturale i cui responsabili faranno il punto sia delle attività svolte sia della programmazione futura. L’Università è espressione della volontà di otto comuni che si sono uniti mettendo insieme alcuni servizi, tra cui questo, culturale, è da ritenersi tra i più importanti. Sono quasi due centinaia di iscritti che tra il 2013 e il 2014 hanno seguito con forte interesse i corsi predisposti e le attività programmate. La serata, che avrà inizio alle 18.30, sarà allietata da brani musicali eseguiti dal Saxophon Quartet. Sarà inoltre presentato, come ormai è tradizione, l’ultimo numero della pubblicazione, il quinto, di QUADERNI STORICI ESINI, volume che ‘gni ‘olta ‘n fojo letto e ripedudo ‘gni ‘olta ‘na pagina girada e diedro ‘na conquista e ‘n’antra troada… Ce semo scelti pe’ dura’ chè l’uno senza l’altro n’ je la potemo fa’! Me sposo ‘na certezza de ‘gni desiderio che prima de lu’ era vaghezza me sposo a cavallo de nuvole ‘n cerca del sole Me sposo a riparo de ‘n ombrello sicura che dopo ‘gni temporale co’ lu’ rtorna ‘l bello! LAGO MAGGIORE E LUGANO FIRENZE SOTTO IL MONTE E BERGAMO LAGHI E CITTA’ DELLA SVIZZERA INGHILTERRA E SCOZIA PARIGI, NORMANDIA E BRETAGNA LUSSEMBURGO, BELGIO E OLANDA ARMENIA E GEORGIA VIENNA E SALISBURGO SOGGIORNO A KRANJSKA GORA LOURDES E COSTA AZZURRA SICILIA SARDEGNA LA TURCHIA PIU’ BELLA TERRA SANTA E GIORDANIA INDIA CLASSICA 4 MG.G. Dedicata a Sara Salvoni e Enrico Bellucci che si sposeranno il 29 giugno alle 10 a Santa Maria del Piano di Jesi. at t s e 01 2 e 28 – 29 GIUGNO 29 GIUGNO 19 – 20 LUGLIO 25 – 27 LUGLIO 26 LUGLIO – 3 AGOSTO 5 – 13 AGOSTO 9- 16 AGOSTO 12- 19 AGOSTO 13 – 17 AGOSTO 23 – 30 AGOSTO 1 – 6 SETTEMBRE 31 AGOSTO – 6 SETTEMBRE 8 - 13 SETTEMBRE 17- 27 SETTEMBRE 10 – 17 OTTOBRE 4-15 NOVEMBRE Questi sono alcuni dei viaggi che proponiamo per l’estate. Trovate tutti i nostri programmi sul sito www.frasassitours.it Oppure richiedeteci senza impegno il nostro catalogo 6 | psicologia_società IL FESTIVAL “FELICE CATALANO” Piano e fisarmonica Il molteplice panorama musicale concertistico internazionale offre stimoli sempre nuovi per chi si occupa di cultura, come l’organizzazione di questo importante festival che è ormai giunto alla dodicesima edizione. Ogni anno, insieme ai musicisti che ne fanno già parte, ne richiama altri, a volte giovani del nostro territorio, altre da regioni più lontane. Da diverse stagioni il programma del Festival Cameristico della Val d’Esino “Felice Catalano” ( XII edizione), che si articola da aprile fino a metà giugno, offre spazio ad almeno tre concerti nel teatro Valeria Moriconi, mentre alterna a questi gruppi o solisti nelle chiese e negli auditorium dei paesi circostanti come Morro d’Alba, Monteroberto e Falconara. Quest’anno a Jesi negli incontri del 9, 23 e 30 maggio, hanno suonato del gruppo di chitarre, Massimo Agostinelli, Caterina Serpilli, Andrea Zampini insieme alla voce per soprano Claudia Carletti e la violinista Sara Zampini, frazionandosi tra di loro ora in trii, ora duettando. Il programma ottocentesco ha visto eseguire romanze, lieder e danze dell’America latina per poi concludere con la “Tarantella” di Rossini. Nel secondo incontro, la serata si è centrata completamente sul duo “Serpilli Sisters” formato nel 2008 da due sorelle: Caterina con la chitarra, Roberta al pianoforte. Insieme stanno affrontando una serie di concerti in tutta Italia, incontrando artisti internazionali nelle “Settimane musicali abruzzesi” o al ”Festival Vincent Persichetti”. Con il loro entusiasmo hanno saputo coinvolgere il pubblico con la scelta di brani del repertorio dell’Ottocento, che richiamano sia la Francia che la Spagna, come: “Valses poeticos” di E.Granados, “Wintergreen Seven” e una partita di Persichetti; “Il divertimento e fantasia” scritti dal tedesco C. M. Von Weber e dall’italiano M.Castelnuovo, anch’essi ricorrenti nell’armonia all’elegia francese. Le sonate e i preludi, di T.Giordani, A. Diabelli e M. Ponce, avevano caratteristiche più vicine alla musica da camera, di cui le due sorelle hanno approfondito lo studio, perfezionandolo con vari cicli di Masterclass. Il concerto che ha concluso il mese di maggio, ha proposto un insolito programma per pianoforte e fisarmonica con la collaborazione di Donato Giupponi e Giannino Fassetta; il primo, presente da svariate stagioni al Moriconi, si è esibito al pianoforte in parte improvvisando. Fassetta con la sua genialità, ha animato la serata iniziando sulle note di Schubert ed Adriano Volpi: una marcia e un divertimento veloce con le caratteristiche di un presto. I due solisti hanno scelto la variazione dal titolo “Occhi Neri” la cui versione originale appartiene a Luigi Lanari per poi concludere con tre pezzi di Bernhard Molique la prima parte eseguita in duo. Il pianista Giupponi ha improvvisato alcuni canti popolari di Bela Bartok per piano solo. I ritmi hanno evocato un lontano stile di tradizione, riuscito a giungere nelle scuole come il tango argentino che attraverso le esecuzioni per fisarmonica nei teatri è stato poi riconosciuto nel repertorio classico. I due artisti hanno concluso la serata con i brani di Astor Piazzolla: il lentissimo “Oblivion” e l’allegro “Libertango”. Elisabetta Rocchetti Foto Franco Grilli 22 giugno 2014 | Voce della Vallesina La mente e l’anima colloqui con lo psicologo Nel dialogo è la vita di Federico Cardinali Grandi temi di attualità che coinvolgono la vita delle nostre famiglie ci vengono proposti dagli organismi della nostra democrazia: divorzio breve, fecondazione eterologa, riconoscimento dei diritti delle minoranze. Ma oggi vorrei lasciarli riposare. Anche per dare a questa nostra pagina il tempo per ascoltarli e lasciarli ascoltare. In modo da farsi un po’ le ossa e poterli sostenere, dal momento che certe volte lei stessa mi ha detto che suscita paura. Paura, forse, di veder scuotere certezze. Arrugginite e invecchiate nel tempo. Ma comunque ‘certezze’. Perché ciò che più spaventa un cuore trepido è la forza del vento che soffia dove e quando vuole: proprio come quello Spirito che, fin dalle origini del mondo, alitava sulla distesa infinita delle acque (Cfr. Genesi 1). Figli costruiti in laboratorio, ricercati più per la soddisfazione personale e per riempire vuoti che non potranno mai riempire. Amori sfumati perché non radicati nel cuore, ma solo sulla pelle bruciacchiata dal sole perché staccata dall’anima. Accanto ad altri amori di cui non si può dire. Temi caldi. Pericolosi. Soprattutto per chi non può reggere una domanda nuova. Incapace di rendersi conto che il panico che il nuovo gli sollecita altro non è che segno d’insicurezza. Di povertà d’animo. Di mancanza di fiducia – che possiamo chiamare anche fede – nell’uomo. Che è immagine e segno della presenza del divino nel mondo. Ma ciò che fa ancora più tristezza è leggere e ascoltare di polemiche fatue, vuote di significati. Prive di qualsiasi proposizione costruttiva. Polemiche che non offrono valori da ascoltare, pensieri che servano a costruire dialogo e confronto. Tra persone civili. Tra cittadini di un Paese che si sta cercando, confuso com’è tra scandali e personalismi esasperati. Più tristezza ancora, poi, il vedere che perfino la religione viene usata come arma di lotta e di potere. Come strumento per giustificare le paure di un cambiamento, l’angoscia di chi non sa sedere intorno ad un tavolo. Alla pari. Ascoltando e proponendo. Ci scandalizziamo, e ci preoccupiamo, nel vedere quanto sta avvenendo nel Medio Oriente: gruppi etnici che impongono con le armi presunti valori religiosi. Sunniti e Sciiti, figli dello stesso Islam, nella presunzione di possedere tutta la verità si sentono in dovere di negare perfino il diritto alla vita a chi sostiene e coltiva pensieri e tradizioni diverse. Anche nel nostro mondo cristiano ci siamo aggrediti e uccisi in nome di un Vangelo costruito e letto secondo i comodi e gli interessi dei gruppi al potere. Abbiamo costruito roghi, organizzato crociate, imbracciato armi. Guidati da quel medesimo e ripetitivo Gott mit uns (= Dio è con noi) – coniugato in tante lingue – che ancora ci fa scandalo al solo pensiero di saperlo scritto sulle divise delle SS di tragica memoria. Eppure continuiamo ancora. Dio è con noi o Dio lo vuole non sono in fondo le ragioni che troviamo a fondamento di certe prese di posizione, rigide e non negoziabili, prive di ogni accenno all’ascolto di un pensiero diverso? Incapaci di interrogarci con l’umiltà che richiede il semplice riconoscimento del limite – che è parte integrante dell’essere umano e, di conseguenza, di ogni istituzione che, proprio in quanto umani, abbiamo costruito. Dialogare non significa perdere. Ascoltare le ragioni dell’altro non significa rinunciare alle proprie. Dialogo è costruzione. Se vuoi la pace, costruisci la pace. Ci è stato ricordato nell’ultimo numero di Voce. Ma anche altro vi ho trovato. Altro che non costruisce, perché fondato su polemiche e disconoscimenti. Quando non addirittura su discriminazioni. Con il rischio di dimenticare che la diversità è parte integrante dell’umanità. Perché donne e uomini – ci dicevamo due settimane fa – tutti siamo figli dello stesso Cielo e della stessa Terra. Proviamo, allora, a non cadere nelle trappole dei pregiudizi. Non può essere il livello d’intelligenza o il titolo di studio, il colore della pelle o l’orientamento affettivo, il conto in banca o il posto che occupiamo che ci rende gli uni migliori degli altri. Non sono questi i parametri con cui il Dio dei cristiani guarda le sue creature. Vedete? Ci sono caduto anch’io: il Dio dei cristiani ho detto. Come se ce ne fosse uno dei cristiani e un altro dei musulmani o altri ancora, a seconda delle religioni in cui ci riconosciamo. O del nome con cui lo chiamiamo. Questo è il nostro limite. Pretendere di farci padroni perfino del pensiero del Creatore della cui vita tutti partecipiamo. Ma per fortuna lo Spirito soffia dovunque e sempre, e il Suo respiro – che abita il nostro cuore – alimenta le acque della Vita. Che non è stasi, stagnazione. Ma movimento. Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per e-mail ([email protected] o [email protected]) o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, 8 - 60035 JESI 20 GIUGNO: corso di formazione sulle dipendenze patologiche Congresso nazionale con l’Oikos Il giorno venerdì 20 giugno presso la sala congressi dell’Hotel Federico II, a partire dalle 8,30, si terrà un congresso nazionale gratuito sul tema della valutazione dell’efficacia e dei fattori terapeutici delle comunità per persone con dipendenze patologiche. Il congresso è organizzato dall’associazione Oikos Onlus di Jesi, patrocinato tra gli altri dall’area Vasta 2 dell’Asur Marche e dall’Ordine degli Psicologi della Regione Marche e vede la presenza di esperti di rilievo del panorama nazionale tra cui l’ex capo del Dipartimento delle Politiche Antidroga dott. Serpelloni. É importante che la cittadinanza possa essere informata rispetto alle possibilità di trattamento delle persone che soffrono di dipendenze patologiche. L’evento intende fare chiarezza sul complesso mondo delle comunità terapeutiche, sull’efficacia delle prassi a livello nazionale e internazionale e sulla centralità del dialogo e del lavoro di rete tra servizio pubblico ed enti accreditati del privato sociale. B.S. notizie_brevi Alle Grotte di Frasassi Il Club Occidente in collaborazione co la casa editrice Cantagalli, aderisce all’iniziativa nazionale “Letti di notte”, presentando il romanzo del prof. Sergio Belardinelli, “Tre giorni a caso”, nella suggestiva cornice della Grotta Grande del Vento a Frasassi, sabato 21 giugno alle 20,30. Cristina Galli e Rita Mariani leggeranno alcuni brani del libro. Sarà presente l’autore. Il prof. Belardinelli, marchigiano e residente a Pergola, é Ordinario di Sociologia Politica presso l’Università degli Studi di Bologna. Per informazioni: 333 8841737 Faccia a faccia Dal 21 giugno al 6 luglio, a Palazzo Santoni, “Faccia a faccia. Jesi in 999 ritratti. Andrea Silicati”. La mostra, nell’ambito del progetto Jes!, sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 20; il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 17,30 alle 20. vita_ecclesiale | 7 Voce della Vallesina | 22 giugno 2014 JESI: il Tov alla parrocchia del Duomo a cura di don Corrado Magnani [email protected] Preghiera e vita La prima esperienza di laboratorio di preghiera e vita (t.o.v.) si è conclusa per i ventiquattro partecipanti sabato 31 maggio e domenica 1 giugno, con un ritiro nello stupendo monastero di San Silvestro a Fabriano. Questo percorso, il primo in diocesi e a livello regionale, ha preso avvio il 18 febbraio scorso presso la parrocchia del duomo di Jesi, grazie al sostegno del parroco don Cristiano Marasca, che aveva conosciuto questa esperienza alla GMG in Brasile 2012. Guida del corso è stata la sig.ra Dantina Sgolastra, originaria di Fabriano, ma residente a Firenze La parola della domenica In quel tempo Gesù disse alla folla dei Giudei: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare? Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: 22 giugno 2014 CORPUS DOMINI Dal Vangelo secondo Giovanni (6,51-58) se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna ed io lo resusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui…». “Chi mastica di me... vivrà” da tempo, che ha seguito il gruppo della diocesi di Jesi per i quindici incontri settimanali, tenuti ogni martedì, con grande passione e competenza. Il percorso si è sviluppato con l’intento di far riscoprire la preghiera, pregando: un’esperienza forte, che ha conquistato le persone e, alla luce della Parola, le ha introdotte in una complessa intelaiatura di riflessione, preghiera, messaggio liberatore e revisione di vita. In ogni incontro, della durata di due ore, si è imparato ad entrare nella preghiera, partendo da un momento di pacificazione personale. Poi, seguendo gli insegnamenti di padre Ignacio, si sono analizzati brani biblici (uno per ciascun incontro) con relativa “risonanza” dei presenti. Nei quattro mesi di cammino si è giunti così, in particolare nelle ultime sessioni, e attraverso una contemplazione incentrata in Cristo, ad assumere i tratti positivi di Gesù: la pazienza, la fortezza, la mansuetudine, la compassione, l’amore. Finalità del percorso non è creare un nuovo movimento di preghiera, ma restituire alla società delle persone sane, forti e gioiose e consegnare alla chiesa apostoli convinti. Si spera presto di poter ripetere l’iniziativa in un’altra parrocchia. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi a don Cristiano Marasca. I TOV (Talleres de Oración y Vida) sono nati a Santiago del Cile nel 1984 per iniziativa di padre Ignacio Larrañaga, frate cappuccino basco, il quale, di fronte alla carenza riscontrata in varie comunità ecclesiali di un approccio costante alla preghiera, ha intuito la necessità di guidare i fedeli a una relazione personale con Dio. L’esperienza con il primo gruppo di laici a Santiago lo ha incoraggiato a dedicarsi alla formazione di persone (guide) di diverse nazionalità che avviassero laboratori di preghiera e vita in molti Paesi. Il movimento si espande rapidamente: si susseguono esperienze sempre più forti, coinvolgenti, che durano anni, fino a cambiare completamente la propria vita spirituale, rendendola dinamica, fresca, ricca della presenza di Gesù. Nel 1994, nel corso del Congresso internazionale, vengono presentati il “Manuale di preghiera e vita”, elaborato da padre Ignacio con il contributo delle guide di quindici Paesi, e una nuova struttura di governo a livello internazionale. Il 4 ottobre 1997 il Pontificio Consiglio per i Laici delibera il riconoscimento dei Talleres de Oración y Vida come associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio. Attualmente i TOV contano 15.025 membri attivi e sono presenti in trentasei Paesi dei cinque continenti. Foto Franco Grilli Voce V oce dellaVallesina SETTIMANALE DI ISPIRAZIONE CATTOLICA DELLA DIOCESI DI JESI FONDATO NEL 1953 Il testo evangelico di Giovanni richiede sempre una particolare attenzione sull’uso appropriato dei vocaboli. Come in questo testo, in cui l’evangelista decide di usare parole come “carne” (= l’uomo nella sua debolezza) e non “corpo”; parla di “masticare” e non di “mangiare”; dice addirittura di far “bere il suo sangue”. Sin dall’inizio del suo vangelo, Giovanni dice: “E la Parola si fece “carne” e pose la sua tenda tra di noi” (testo che leggiamo a Natale). In questo testo, parlando del vero pane del cielo che comunica una vita capace di superare la morte, Giovanni, adoperando il termine “carne”, sottolinea ancora che il dono di Dio all’umanità passa attraverso la “carne” di Gesù, cioè la sua umanità totale. Quel che per i Giudei era uno scandalo intollerabile - che Dio, il Santo,l’Altro, si potesse manifestare nella “carne”, che potesse essere visto e toccato - con Gesù diventerà realtà quotidiana per i credenti (1 Giovanni 1,1). “IO SONO IL PANE, QUELLO VIVENTE,QUELLO DISCESO DAL CIELO… E IL PANE CHE IO DARÒ É LA MIA CARNE PER LA VITA DEL MONDO” (versetto 51) Se già era scandaloso accettare che Gesù si proclamasse vero pane del cielo, è impossibile ora per i capi religiosi comprendere il significato di mangiare la sua “carne”. Ma Gesù prosegue ineso- rabile e al mangiare la “carne” aggiunge che ci pone in sintonia con il Signore e un elemento inaccettabile per qualun- ci fa identificare con lui: “CHI MASTIque ebreo (Levitico 17,14). “Mangiare CA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO la carne di Gesù e bere il suo sangue” (= SANGUE DIMORA IN ME ED IO IN la vita stessa di una persona) è quel che LUI…VIVRÀ PER ME” (versetti 55-56). permette a ogni uomo di realizzare in sé Il frutto del nostro “masticare” e bere Lui è il nostro dimorare in Lui. “Die vivere la familiarità profonda con Dio. Per evitare che i suoi ascoltatori possa- morare in” significa comunione di vita, no interpretare le sue parole in maniera propria dell’amore. L’amore infatti non figurata, Gesù aggiunge: “CHI MASTI- è mai con-fusione che annulla le persoCA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO ne, né cannibalismo per cui uno soppriSANGUE HA LA VITA ETERNA”. Usa me l’altro. È invece comunione tra due per ben 4 volte il termine: masticare, tri- che restano distinti. Qui Gesù parla di reciproco dimorare dell’uno nell’altro; turare. La Sua “carne” è da “masticare” per esse- amare è accogliere l’altro in sé stesso, re assimilata bene, in modo da ricevere farsi sua casa. Questa è la presenza reale dell’uno nell’altro, nell’amore reciproco. la sua energia vitale. Come il cibo da noi masticato che viene assimilato dal corpo, e così diventa TRE DEDUZIONI ACCENNATE: - Masticare Lui (= fare la comunione) energia e forza. É con una crescente assimilazione della” non è un precetto, un elemento margicarne e del sangue” (= della persona) di nale della vita ma è necessario per viveGesù il Signore che noi ci trasformia- re. Grazie a Lui. mo e diventiamo capaci del dono di noi - Il rapporto con Dio non si realizza mediante l’osservanza di regole esterne stessi fino alla fine, come il Cristo. Allora fare la comunione nella Messa all’uomo, ma per una profonda assiminon è un “prendere l’ostia”, ma è un en- lazione della vita bella che è presente in trare in comunione con Dio, che già nel Gesù. momento presente ci fa vivere della sua - É molto riduttivo concepire l’Eucarestia come rappresentazione simbolica del vita piena, del suo amore totale. sacrificio del Cristo. Urge dare primaria Gesù, con quelle sue espressioni appa- rilevanza alla dimensione orizzontale rentemente crude, vuole presentarsi dell’eucarestia come festa di figli e fratelnon come un modello esterno da imi- li invitati alla mensa del Signore. Per una tare, ma come una realtà da assimilare, comunione di vita piena. Ufficio catechistico diocesano di Jesi per la famiglia La commissione “Primo annuncio e catechesi” si è radunata ed ha deciso di mettere il suo lavoro di studio e proposta al servizio delle parrocchie sulla CATECHESI CON LA FAMIGLIA. Iniziamo con la proposta di ACCOMPAGNAMENTO DEI GENITORI NEL TEMPO DEL PRE E POST BATTESIMO. Attualmente nella nostra diocesi sono i parroci (anche i diaconi?), e in poche parrocchie, anche alcuni laici che aiutano nelle preparazione immediata alla Celebrazione del Battesimo. Ci sono motivi profondi per prendere in considerazione la domanda del Battesimo e l’accompagnamento dei genitori nei primi 6 anni di vita. Sono gli anni di assestamento della coppia; sono gli anni in cui si può far incontrare queste famiglie con la parrocchia e tra di loro e iniziare un gruppo famiglie; sono gli anni in cui si gettano le basi antropologiche fondamentali per la vita futura dei figli, anche nella vita spirituale e religiosa. Nonostante la pubblicazione del Catechismo dei bambini (1992) e un nostro convegno proprio in quell’anno con l’elaborazione di una proposta di tre incontri preparatori al Battesimo (Solo l’amo- Direttore responsabile Beatrice Testadiferro Comitato editoriale: Vittorio Massaccesi, Giuseppe Quagliani, Antonio Lombardi Responsabile amministrativo Antonio Quaranta Proprietà: Diocesi di Jesi Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del 10.1.1953 Composizione grafica Giampiero Barchiesi Stampa Rotopress International s.r.l, Loreto Spedizione in abbonamento postale Associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Questo numero è stato chiuso in redazione martedì 17 giugno alle 17 e stampato alle 18 del 17 giugno. Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Saranno re crea), questa area pastorale stenta a decollare. Ci siamo detti che non è la volontà e il desiderio, sia dei parroci, sia dei collaboratori più attenti della parrocchia, a mancare. È la mancanza di persone disponibili e preparate, in particolari di coppie che si mettono accanto a questi genitori per questo cammino di fede vita ed educazione insieme con loro. L’intenzione della nostra Commissione è quella di predisporre un percorso soltanto se qualche parrocchia (parroco e catechisti) intenderà assumerlo. Questo nuovo capitolo della Catechesi familiare richiede studio e sperimentazione; perciò il nostro riferimento sarà a parroci, preti e diaconi, religiose e religiosi e coppie animatrici che ci stanno. Il prossimo incontro della Commissione sarà la sera dell’8 luglio, ore 19 a Castelplanio. La commissione può essere aperta quella sera alla presenza di persone interessate. In quella occasione raccoglieremo le adesioni e ci siamo dati il compito di conoscere le esperienze che stanno avvenendo in Italia. Don Mariano Piccotti utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali e per conformarsi ad obblighi di legge. Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An Tel. 0731.208145, Fax 0731.208145 [email protected] www.vocedellavallesina.it c/c postale 13334602 Codice fiscale 00285690426 Questo giornale è stampato su carta riciclata. ABBONAMENTO ANNUO 35 EURO DI AMICIZIA 40 EURO SOSTENITORE 50 EURO 8 | in_ricordo 22 giugno 2014 | Voce della Vallesina IN RICORDO DI GIACINTO AMADIO, VOLONTARIO DI VOCE DELLA VALLESINA Anniversario Una vita di impegno e di servizio Giacinto ha trovato modo, in tutta la sua vita, di aprirsi agli altri fin da ragazzo e, nel ricevere, sapeva anche dare con semplicità, nel silenzio. L’adolescenza l’aveva trascorsa tutta, nei momenti liberi dagli impegni della scuola o del lavoro, presso il collegio Pergolesi. E lì s’era creato un’ampia schiera di amici con i quali ha saputo convivere per tutta la vita. E lì ha ricevuto da don Mario e dai suoi confratelli quella formazione religiosa che giustificherà tanti suoi impegni. Anche quello del lavoro prima nel commercio e poi presso il Cascamificio. L’immersione nel mondo degli operai lo ha portato all’impegno sindacale che lo ha visto tra i primi del dopo-guerra e tra i più responsabili in un settore tanto delicato. Ha conosciuto soddisfazioni, ma anche l’amaro di tante sconfitte non solo e non tanto per se stesso quanto per il mondo del lavoro. Tutti, e lui per primo, abbiamo seguito il difficile, sofferto cammino del Cascamificio negli ultimi anni prima della sua definitiva chiusura. La famiglia, che pure ha vissuto nella pienezza, non lo ha mai distolto dal pensare anche agli altri. A chi, soprattutto il lavoro non lo aveva. Arrivato alla pensione si è dedicato, con un attaccamento insolito e lodevole, al “nonno vigile” che ferma il traffico davanti alle scuole e guida gli alunni in sicurezza verso il portone d’ingresso. E che dispiacere quando – l’età era ormai avanzata – il comune non gli ha potuto rinnovare il gradito incarico. E fu allora che, sempre disponibile e generoso, si è inserito nel gruppo degli “operai” di questo nostro periodico, che settimanalmente provvede alla spedizione agli abbonati e alle parrocchie. É stato con noi per tanti anni e quando la salute non lo ha più tanto assistito, non solo non ci ha dimenticato, ma ha trovato il modo, magari con l’aiuto di qualche amico o parente, di venirci a trovare. Quasi a dire: io non posso più darvi una mano, ma sono moralmente con voi e vi esorto a continuare e a fare bene. Grazie Giacinto. Alla carissima moglie Maria e alle due figlie Marilena e Francesca le più affettuose cristiane condoglianze del direttore, della redazione e di tutti i collaboratori di Voce della Vallesina. v.m. Nato il 30 gennaio 1923 ha concluso la sua vita il 12 giugno 2014. La Messa del settimo sarà celebrata sabato 21 giugno alle 18 nella chiesa di Santa Maria del Piano MOIE: Il 22 giugno la Società di Mutuo Soccorso ricorda lo scrittore Don Nazzareno a cinquant’anni dalla morte In occasione della Giornata sociale del 22 giugno, la Società di Mutuo Soccorso in collaborazione con il comune di Maiolati Spontini organizza una mattinata dedicata non solo ai soci ma anche alla cittadinanza. Si inizia alle 8.30 con la partecipazione alla Santa Messa nell’Abbazia Santa Maria seguita dalla visita alle tombe dei soci nel cimitero di Moie. Dopo ci si sposterà nella biblioteca La Fornace dove alle 10 avrà luogo un incontro dedicato a mons. Nazzareno Novelli presieduto dallo storico Riccardo Ceccarelli e promosso in collaborazione con Daniele Guerro, appassionato di storia locale, che ha condotto le ricerche sul sacerdote. Nel corso della sua lunga vita di 94 anni, i cui ultimi anni ha trascorso all’Abbadia di Castelplanio, si è dedicato a tanti servizi rendendosi disponibile con chiunque gli avesse chiesto aiuto. Da Gerusalemme arriverà un contributo di padre Armando Pierucci che farà avere un commento a un quaderno scritto da mons. Novelli in occasione del viaggio in Terra Santa dal 22 agosto al 25 settembre 1927. Lo studioso Ceccarelli presenterà le schede che ha preparato sulle pubblicazioni rintracciate in archivi e biblioteche dalle quali presentiamo questo estratto del primo libretto. «Il manoscritto “Novelli Nazareno, Scienze e lettere. Ragionamento” del 1892 è il primo scritto di mons. Novelli, nato a Moie nel 1870, da lui compilato quando era ancora studente nel Seminario di Jesi, dedicato a mons. Serafino Palmigiani (1841-1901), rettore dello stesso Se- minario. Il manoscritto fu corretto dall’autore che vi aggiunse questa nota nella pagina successiva al frontespizio: «Anni 22 e mezzo di età. [scritto a matita, e poi con inchiostro:] N.B. Non ho distrutto questo scritto della mia prima gioventù per semplice memoria dei miei studi a quell’età. Oggi, con altra esperienza, sarei meno gretto nel pensare e più sciolto nello scrivere. Ma non mi pento di aver avuto quelle idee e quelle forme, che, se sono dei principianti, sono anche segno di studi corretti e buon fondo per un più largo avvenire. S. Benedetto del Tronto, 18 aprile 1937». PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA DAL 27 SETTEMBRE AL 3 OTTOBRE Attivato un gemellaggio culturale tra Cina e Macerata L’Ucid Marche (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) organizza un pellegrinaggio in Terra Santa dal 27 settembre al 3 ottobre prossimo. Il viaggio sarà organizzato dall’agenzia Go Asia di Ancona, partner ufficiale del Patriarcato Latino di Gerusalemme, specializzata nell’organizzazione di questi viaggi. L’Ucid Marche con questa iniziativa contribuirà alla realizzazione di un progetto di “gemellaggio culturale” tra le cit- tà di Shanghai (Cina) e Macerata (Italia). Grazie all’Ucid e a Go Asia verrà infatti trasferita a Macerata la scultura realizzata da un importante artista cinese, del primo convertito al cristianesimo e battezzato in Cina da padre Matteo Ricci. Si tratta di un famosissimo scrittore vissuto secoli fa, durante il periodo in cui P. Matteo Ricci svolse la sua missione in Cina, che si chiama Xu Guangqi. La Cina manderà in Italia un busto di Xu Guangqi e noi italiani manderemo a Shanghai un busto di analoga grandezza di Padre Matteo Ricci. La data ultima per le iscrizioni al pellegrinaggio è quella del 10 luglio. La partenza è per sabato 27 settembre dall’aeroporto di Roma con previste visite a Gerusalemme, Betlemme, Hebron, lago di Tiberiade, Nazareth, Mar Morto. Ritorno venerdì 3 ottobre con volo da Tel Aviv a Roma. ORDINE EQUESTRE DEL S. SEPOLCRO DI GERUSALEMME, ITALIA CENTRALE Il vescovo Menichelli ricorda il suo anniversario L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Luogotenenza per l’Italia Centrale Appenninica, sezione Marche, giovedì 26 giugno ad Ancona celebra la festa della Madonna “Regina di tutti i santi”. Alle 21, presso la cattedra- santuario della Madonna dell’Amle di san Ciriaco, mons. Edoardo bro, alle 17 il medesimo prelato Menichelli celebrerà la messa giu- suggerirà una meditazione sul bilare del ventesimo della sua ordi- tema “L’annuncio del vangelo” (da nazione episcopale. Domenica 29 “Evangelii Gaudium”). Santa Messa giugno, a Montefortino, presso il alle 18. OGGI SPOSI 21 giugno: Alessandro Cardinaletti e Laura Piselli a S. Massimiliano Kolbe. Basilica Cattedrale - Jesi Solennità del CORPUS DOMINI 2014 Domenica 22 giugno Ore 18,30: S. Messa Ore 19,00: Processione Aldo Giuliodoro I volontari del gruppo “Carmelo nel Mondo” ricordano con tanto affetto Aldo. Hanno condiviso insieme momenti di gioia e di fatica, negli anni dei corsi estivi quando Aldo accompagnava i bambini alla scoperta della falegnameria o nel tempo dell’autunno e dell’inverno per la preparazione del Presepe Vivente. È passato un anno dalla fine della sua vita terrena (23 giugno 2013) ma la certezza della Vita senza fine ci consola e ci accompagna nel continuare l’impegno seguendo il suo modo di fare nei vari ambiti di vita comunitaria in cui Aldo si è impegnato. In sua memoria i volontari del Carmelo nel Mondo parteciperanno alla Santa Messa domenica 22 giugno alle 18 in chiesa Santa Maria, nella domenica del Corpus Domini, prima della processione. I familiari lo ricorderanno nella Santa Messa di domenica 29 giugno alle 18,30 nella chiesa Santa Maria a Moie. Apostolato della Preghiera Venerdì 27 giugno, la Chiesa celebra la Festa solenne del Sacro Cuore di Gesù. In una delle mistiche rivelazioni a Santa Margherita Maria Alacoque, Gesù parlò così: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e in cambio non riceve che ingratitudine”. L’associazione “Apostolato della Preghiera”, chiamata a vivere e a diffondere la spiritualità del Sacro Cuore con l’adorazione eucaristica, con la preghiera e la testimonianza, invita i fedeli a partecipare alla Santa Messa che sarà celebrata dal vescovo Gerardo il 27 giugno, alle 18.30, nella chiesa di San Francesco di Paola. Con questa Festa solenne si conclude l’Anno sociale 2013/14 dell’Apostolato della Preghiera. Il nuovo Anno inizierà il 16 ottobre, festa di Santa Margherita Maria Alacoque, Patrona dell’AdP. Voce della Vallesina Per i ricordi delle persone care 0731.208145 pastorale | 9 Voce della Vallesina | 30 aprile 2014 LA FESTA DEL SACRO CUORE AD ANGELI: E LEGGIAMO DI PIÙ L’ESORTAZIONE E se piove sostituisce Papa Francesco Sul più bello della festa piove gros- chiese..” (Ap. 2) è sostituire la proso: era la Festa annuale al Sacro cessione (solenne! e sempre affollaCuore ad Angeli di Rosora nella ta, ma distrattiva) con i suoni della domenica in albis o di S. Tomma- banda che accompagna i soliti canti so, ora della Divina Misericordia. popolari cadenzati con la lettura e Nel pomeriggio c’è la tradizionale sobri commenti della “Evangelii processione per Via Roma fino al gaudium”, l’Esortazione di FrancePonte andata e ritorno: pronta la sco è tanto ricca da confermare la Protezione civile e la banda e Mario forza evangelizzatrice della pietà col carrello per la Statua del Sacro popolare (N.122, da studiare a fonCuore. La banda, L’Esina di Moie, do!) e questa di Angeli è tutta una arriva e sono tanti i suonatori, si festa nata, cresciuta sulla pietà postanzia dentro la chiesa; la parroc- polare e devozione. Del resto tutte chia non ha chiostri ed è strimin- le varie iniziative della festa con le zita di locali: una grande stanza “stazioni” nella diverse zone del pahanno preparato i volontari del ese era stata condotta con l’EsorCentro di Ascolto con una specie di tazione, letta e commentata come pesca per la festa popolare: che bra- durante la Via Lucis per via Tufo. I vi e che fantasia! L’ idea suggerita nn. 47 “la chiesa non è una dogana” “ascolta ciò che lo Spirito dice alle (ma te guarda che scrive un Papa in un documento ufficiale!), 49 “usciamo, usciamo..” 114 “essere chiesa è essere popolo di Dio...” come “soggetto” non solo “ricettivo” (meraviglioso!), sono pieni di gioia, di entusiasmo, di rinnovamento e di ripresa, di fuoco che incendia... e che il popolo gusta e si sente rinfrancato. É bello, dirà qualcuno alla fine. C’è stata anche la cresima e i giorni del ritiro si sono svolti sempre con l’Esortazione “offrire a tutti la vita di G.C.” (n.49) ed il sabato i ragazzi hanno ispezionato il Centro di ascolto tra immigrati di colore, poveri e volontari indaffarati ma gioiosi e guardavano, osservavano compiaciuti: uno dei momenti più validi per non essere… astratti. La Domenica con S. Tommaso si sono lette nelle omelie le parole di Papa Francesco che riporto perché sono straordinarie al N. 113: “mi piacerebbe dire a quelli che si sentono lontani da Dio e dalla Chiesa, a quelli che sono timorosi e agli indifferenti: il Signore chiama anche te ad essere parte VENERDÌ 7 MARZO È INIZIATA, ALLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA NUOVA, LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE I primi venerdì con il Sacro Cuore di Gesù Per quante storie, parole, discorsi possiamo sentire ogni giorno, le parole misericordia e amore saranno sempre capaci di suscitare un’emozione forte, qualsiasi sia la nostra situazione. Ogni epoca ha avuto le sue difficoltà che sono sempre sembrate superiori alle precedenti. Già alla fine del 1600, quando la crisi protestante imperversava nell’Europa cattolica, l’uomo non era più capace di Dio. Essendo la speranza di salvezza sempre più flebile, Gesù intervenne in maniera straordinaria manifestandosi ad una giovane suora di clausura: Margherita Maria Alacoque, nella cappella del monastero di Paray Le Monial in Francia, mostrandole il suo cuore chiedendo di far conoscere il Suo grande amore all’uomo. Cercò di riparare alla mancanza di amore degli uomini chiedendo che venisse ricordato attraverso rituali sacri come l’ Eucarestia. Alla giovane suora, oggi Santa, la sera del 27 dicembre 1673 chiese in particolare di animare il primo venerdì di ogni mese con almeno un’ora di adorazione al Suo Cuore Sacro, con confessioni e con una Santa Messa. Mostrando il suo Cuore, Gesù mostrò alla Santa la sua umanità e la sua vicinanza all’uomo. Rendendo- si conto di quanto l’uomo fosse distante, chiese di poter riposare sul cuore di Santa Margherita e di essere onorato tramite un’immagine simbolica con al centro il luminoso Sacro Cuore di Cristo. Per questa missione si affiancò alla suora il padre spirituale gesuita Claudio de la Colombiere, anche lui Santo oggi. Ogni primo venerdì lo stesso Gesù concesse grazie straordinarie per coloro che prendevano parte alla celebrazione e che la facevano conoscere. Da quel momento l’immagine del Sacro Cuore di Gesù è sempre stata presente in ogni chiesa e simboleggia il culto cristiano. Padre Enock Rajan, Araldo del Vangelo, vice parroco a Santa Maria Nuova da gennaio 2014, il 7 marzo, primo venerdì del mese, ha iniziato questa esperienza a livello comunitario. L’iniziativa del primo venerdì presso la parrocchia Sant’Antonio di Padova di Santa Maria Nuova, ha compreso un’ora di adorazione, la confessione e la Santa Messa. È il quarto anno che Padre Enock introduce questa preghiera in una comunità parrocchiale. L’esperienza era iniziata il 5 novembre 2010, sempre in un primo venerdì, presso il Santuario Mariano di Santa Maria, appena fuori Monsano e durata fino alla partenza per Gorizia dello stesso Padre nel luglio 2011. Questa esperienza è stata poi portata nella parrocchia di Monte San Vito e successivamente a Borghetto di Monte San Vito, dove prosegue tutt’ora nonostante l’assenza del sacerdote. Da marzo la “fedele” collaboratrice dai tempi di Monsano di Padre Enock, la Sig.ra Albertini Annunziata, devota al Sacro Cuore di Montecarotto, ha iniziato questa esperienza con la comunità di Santa Maria Nuova in attesa di affidare a luglio l’attività ai 18 ministri dell’Eucarestia della parroc- chia. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo. Oggi, dopo quattro mesi, l’incontro si è fatto più strutturato e vede come protagonisti i parrocchiani a partire dai 18 Ministri Straordinari dell’Eucarestia. La recente visita pastorale del Vescovo Mons. Rocconi è stata un occasione per presentare l’iniziativa, che è stata accolta positivamente anche dallo stesso. Prossimo appuntamento solenne: la Festa liturgica del Sacro Cuore di venerdì 27 giugno, sempre alle 20,30, oltre al 4 luglio che sarà il 1° venerdì. Doveroso è porre in evidenza due aspetti, l’addobbo molto suggestivo dell’altare effettuato dalla sig.ra Silvia Lancioni di Mazzangrugno e l’animazione musicale effettuata dalla chitarrista Barbara Vagnini (anche lei veterana dei tempi di Monsano) di Santa Maria Nuova con una “stupenda voce” che sta percorrendo la strada del professionismo. Importante sarà anche la partecipazione del prof. Mauro Paris, parrocchiano, punto fermo anche per la diocesi, “l’innamorato di Maria”, in riferimento all’Amore per Medugorje. Francesco Freddi Foto Franco Grilli del suo popolo e lo fa con grande rispetto ed amore” e sta bene sulla bocca di un parroco. Anzi non so perché certi passi della E.G. non compaiano anche su questo settimanale magari con un commento breve di un parroco. Don Giuliano Gigli notizie_brevi Ritiro a Fonte Avellana Da venerdì 4 a domenica 6 luglio una proposta per gli adoratori: tre giorni di ritiro al monastero di Fonte Avellana, situato nel comune di Serra Sant’Abbondio. Il programma e le schede di adesione sono disponibili presso la chiesa dell’Adorazione. Per chi vuole, è anche possibile seguire i ritmi della preghiera dei monaci. Mostra su Rolando Rivi Il Vescovo Gerardo regala agli adolescenti e ai giovani della diocesi una bellissima mostra sulla vita del Beato Martire Rolando Rivi nato il 17 gennaio 1931 ed ucciso a soli quattordici anni a Palagano (Modena) il 13 aprile 1945, nel clima di odio verso la Chiesa e i sacerdoti. Rolando amava indossare la tonaca nera portata a quei tempi dai sacerdoti cattolici e questa fu la “colpa”, per la quale venne ucciso con l’intento dichiarato di eliminare un prete futuro. La mostra “IO SONO DI GESU’ ” sarà visitabile nella cattedrale di Jesi da lunedì 15 alla mattinata di venerdì 19 settembre e dal pomeriggio del 19 e nei giorni 20 e 21 si potrà visitare nella chiesa parrocchiale Cristo Redentore di Moie. La mostra è importante per far conoscere ai nostri giovani la storia recente; ma è assai utile per tutti. 10 | in_diocesi 22 giugno 2014 | Voce della Vallesina MONASTERO DELLE CLARISSE: “Professione solenne” della giovane Francesca Mattioni Dono di Lui, del suo immenso amor “Alleluia, Alleluia. Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli, e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Alleluia”. É il canto al Vangelo della Messa vespertina della Vigilia di Pentecoste. La piccola chiesa del monastero delle Clarisse, regno della contemplazione, accoglie il 7 giugno una folla festosa di giovani e adulti che partecipano alla Messa celebrata dal Vescovo Gerardo. Si conoscono tutti. Sono i laici dell’Ordine francescano Secolare delle parrocchie di San Francesco d’Assisi e di San Pietro Martire, che invocano una nuova effusione dello Spirito sulla Chiesa e sull’umanità e si preparano ad un evento che li riguarda da vicino: la giovane Francesca Mattioni, vedova da 5 anni e madre di due bambini, proprio questa sera farà la Promessa solenne di vivere e testimoniare il Vangelo di Gesù Cristo secondo la Regola di Francesco d’Assisi. Partecipa al Rito anche la Maestra di formazione dell’Ofs di Santa Maria degli Angeli. Il Terz’Ordine è sorto per ispirazione di Francesco, che nel Medioevo, quando i fedeli laici non erano valorizzati, ha rivalutato la missione del cristiano nel mondo, nella famiglia e nel lavoro. Se si pensa che dal Concilio Vaticano II è stata affidata ai laici la grande responsabilità di “cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e orientandole secondo Dio” (Lumen Gentium 31), non si può non riconoscere nel Poverello di Assisi il profeta della spiritualità e della missione laicale. Vocazione Dopo la Liturgia della Parola, Francesca in piedi, accanto all’altare, manifesta alla Ministra dell’Ordine Francescano Secolare Angela Sagramola, la richiesta di essere ammessa nella Fraternità… «La Fraternità accoglie la tua richiesta – risponde la Ministra – e si associa alla tua preghiera perché lo Spirito Santo porti a compimento l’opera da Lui iniziata». «La Professione di Francesca è un evento particolarmente significativo nel giorno di Pentecoste - ha sottolineato il Vescovo nell’omelia -. Uno dei segni che il Signore ci dà per mettere nel nostro cuore la certezza che Lui agisce ed è presente nella Chiesa. È lo Spirito che suscita le vocazioni e trasforma il deserto in un giardino: ogni persona è chiamata ad essere un segno dell’amore di Dio in questo mondo parlando la lingua degli Apostoli: il linguaggio della carità, della tenerezza, della gioia, per annunciare Cristo Risorto. Vivere il Vangelo sull’esempio di Francesco è impegnativo, ma ne vale la pena perché Dio è la nostra vita. Assicuriamo la nostra preghiera a Francesca, che ha fatto una scelta meditata, dopo un serio cammino di formazione». Alle domande del Vescovo sulla fedeltà alla vocazione e sulla volontà di collaborare con spirito di servizio alla missione, nella Fraternità, segno visibile della Chiesa, Francesca risponde: Sì, lo voglio!”. Quindi, con fermezza e dolcezza fa la Professione solenne: « Io, Francesca, rinnovo le mie promesse battesimali e mi consacro a servizio PARROCCHIA REGINA DELLA PACE: la messa della Prima Comunione del tuo Regno. Prometto di vivere il Vangelo di Gesù Cristo nell’Ofs, per tutta la vita». La nuova sorella viene accolta nella Fraternità: «La tua incorporazione in essa - dice la Ministra - è motivo di gioia e di speranza per tutti i fratelli». Il Vescovo conferma e benedice. Al momento della Comunione, la perfetta letizia che è nel cuore delle Clarisse e di tutti i francescani, si fa canto sublime: “Dolce sentire come nel mio cuore, /ora umilmente sta nascendo amore. Dolce capire che non son più solo/ ma che son parte di una immensa vita, / che generosa risplende intorno a me: /dono di Lui...”. Maria Crisafulli A TORINO DAL 23 AL 25 GIUGNO SULLA CHIESA DOPO IL CONCILIO La gioia di un Incontro Aggiornamento pastorale Domenica 18 Maggio nella parrocchia dedicata a Maria, Regina della Pace, 29 bambini hanno ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia, a conclusione di un cammino di preparazione catechistica, guidato da Tiziana Bitocchi, Romina Giacconi, Andrea Polzonetti, Paola Longhi e Chiara Rossetti. Riscoprire l’attualità della costituzione conciliare Gaudium et spes nella Chiesa di oggi, per essere “Chiesa in uscita”, secondo le indicazioni di Papa Francesco. È lo scopo della 64a Settimana nazionale di aggiornamento pastorale, annuale iniziativa del Centro di orientamento pastorale (Cop – www.centroorientamentopastorale.org) che avrà luogo a Pianezza (Torino) dal 23 al 26 giugno sul tema «Chiesa, mondo, storia. Oggi, in continuità con il Concilio Vaticano II». «Con il tema di quest’anno – spiega mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, presidente del Cop e della Commissione episcopale Cei per il laicato – la nostra Settimana di aggiornamento pastorale vuole proporre una riflessione sulla straordinaria attualità della Gaudium et spes, che la distanza del tempo e la diversità del Nella foto, insieme al parroco don Emilio, il vice-parroco don Claudio, il diacono Alberto e i catechisti/e sono ritratti: Avenali Mattia, Barchiesi Mattia, Bertini Alessio, Bocchini Maria Ginevra, Borocci Pietro, Cappella Margherita, Caprari Anna, Carletti Leonardo, Carloni Emma, Cesaroni Daniel, Ciattaglia Elisa, Esposto Alessio, Filipponi Tommaso, Fiorani Giulia, Ganzetti Rocco, Landi Laura, Marchetti Nicola, Mengoni Marco, Martini Eva, Novelli Tommaso, Ortolani Francesco, Pierella Margherita, Pigliapoco Alice, Possanzini Emma, Rocchetti Tommaso, Santoni Elisa, Termentini Samuele, Ulissi Martina, Verdolini Vittoria. Tutta la Comunità cristiana augura a questi bambini di conservare e ravvivare nei loro cuori la gioia profonda di questo giorno. Foto Binci contesto ecclesiale, culturale e sociale non hanno per nulla sminuito. La maturata consapevolezza che la Chiesa esiste nella storia, il chiaro riferimento alla centralità di Gesù Cristo (GS 11-45), l’attenzione all’uomo “immagine di Dio”, la sua dignità, i legami sociali e il valore della sua attività nel mondo sono i motivi che fanno della Gaudium et spes un’eredità viva da vivere come promessa da cui attendersi ancora frutti rigogliosi nel futuro». La Settimana 2014 rientra in un trittico, avviato lo scorso anno nel 50° anniversario del Concilio Vaticano II, di riscoperta delle costituzioni conciliari «non per ripetere letture già fatte, ma per studiare quanto le abbiamo concretizzate nella vita della Chiesa e quanta strada c’è ancora da compiere per apprezzare quei doni grandi che Dio ci ha fatto». foto_notizia Arrivati a Loreto a piedi Ecco i partecipanti al pellegrinaggio per Loreto svoltosi nella notte tra il 14 e il 15 giugno. Si stanno riposando davanti alla Basilica della Santa Casa dopo l’esortazione e i complimenti di don Vittorio Magnanelli. Nella foto mancano molti pellegrini. Sono partiti in 120 alle 21 dal piazzale della chiesa di Sant’Antonio Abate di Minonna a Jesi. pastorale | 11 Voce della Vallesina | 22 giugno 2014 GROTTAMMARE OSPITA IL MEETING DEI GIORNALI CATTOLICI ONLINE Per leggere la storia quotidiana Condivisione, innovazione ed unione... Dal 12 al 14 giugno queste sono state le parole d’ordine a Grottammare, città marchigiana piccola per le sue dimensioni, grande per la sua storia e bella a dismisura, che con premura ha ospitato il Meeting “Pellegrini del Ciberspazio” ricevendo con attenzione e allegria i giornalisti rappresentanti dei settimanali cattolici provenienti da tutta Italia. Fra i partecipanti erano presenti i direttori di alcune delle principali testate del paese come Avvenire o Famiglia Cristiana, Marco Tarquinio e don Antonio Sciortino, il presidente della Federazione Nazionale dei Settimanali diocesani Francesco Zanotti, il direttore dell’agenzia Zenit che insieme ai colleghi che lavorano con le piccole e medie realtà editoriali hanno potuto discutere e approfondire gli aspetti più importanti relativi all’impiego delle nuove tecnologie nella diffusione della parola di Dio. Creandosi un intenso e produttivo dibattito circa l’impor- tanza dell’utilizzo dei siti web e dei social media come strumenti complementari alle edizioni cartacee dei giornali cattolici già in corso, le discussioni sono state arricchite dalle considerazioni dei punti di vista più contradditori che non poche volte hanno alzato la bandiera delle difficoltà che le generazioni precedenti hanno dimostrato davanti alle nuove tecnologie. Durante i tre giorni del Meeting i lavori hanno raggiunto risultati di alto livello sia dal punto di vista dell’integrazione fra i partecipanti che della trasmissione dei contenuti di interesse generale e dopo l’intensa successione di interventi, workshops e discussioni impeccabilmente organizzati dalla squadra locale rappresentata dall´infaticabile Simone Incicco, siamo usciti ancora più convinti della necessaria e fondamentale sinergia con il mondo del giornalismo virtuale. L’equillibrio ottenuto fra i momenti di lavoro e di socializzazione, di apprendimento e di con- barzellette Tanto per ridere, ma anche per riflettere • L’animale più scemo? Il tasso perché si innamora delle tasse. • La società è bella dispara e non deve arrivare a 3. • Due carabinieri fermano una signora che ha superato i 70. La signora: «Siete dei grandi maleducati a dire a una signora che ha superato i 70!» • Un signore entra sparato nello studio. «Mi fa tanto male qui, tanto qua, soprattutto lo stomaco!» «Innanzitutto si cambi gli occhiali» «Che cosa c’entrano gli occhiali con lo stomaco?» «Perché qui c’è il commercialista, il medico è dall’altra parte». • A un colloquio con i genitori. Uno dice convinto «Mi è andata bene, mi hanno detto che è un peccato che ho poca memoria, ma se sapessi ragionare sarei un campione». • C’è chi dice «Povera Italia!» io dico «Povero mondo, l’Italia è la meglio perché ci sono io!» • Fai la guerra? Io ce fò a schioppettate pe’ non falla! • Non si sa mai quello che al mondo ti può capitare, non si sa mai quello che è stato e non può più tornar; ma se si tratta di pagare, io mi sento male sai, non si sa mai! • Se piove a dir-otto a dir-sette smette. • Si chiude una porta, si apre un portone. Mi si sono chiuse tante porte che mi si apre un portone arrugginito che non si apre nemmeno bene. A cura di Nazzareno Mimmotti tatto con la realtà territoriale locale meglio la storia quotidiana dove ha funzionato come un orologio e Dio è presente. Anche attraverso così l’organizzazione ha potuto of- ciò che è negativo c’è sempre la posfrire ai partecipanti un’opportunità sibilità di indicare strade per dare di riflessione profonda e allo stesso risposte positive. E Dio chiama i tempo piacevole, capace di produr- credenti a costruire il Regno di Dio. re gli effetti più desiderabili per un Anche se facciamo fatica a stare dieincontro del genere: i cambiamenti tro alle nuove tecnologie, possiamo in positivo delle coscienze. Il neces- avere tantissime informazioni in sario dialogo con le nuove genera- tempi velocissimi e abbiamo bisozioni, abituate a modelli di linguag- gno di qualcuno che ci dia modo di gio e livelli di interattività spesso leggere i fatti per una comprensione scolvolgenti per coloro che sono sapienziale di quanto avviene per avvezzi a una diffusione più orto- evitare atteggiamenti fatalistici». dossa dell’informazione, passa per Fernando Marcelino la revisione delle vecchie diffidenze Presidente dell’Associazione e pregiudizi e ci richiede, oltre allo Liberi di Credere svillupo delle competenze tecniche collegate al mondo di internet, nuo- Nella prima foto da sinistra il diretvi atteggiamenti di apertura menta- tore di Avvenire con il presidente di le in grado di rimettere in gioco le “Liberi di Credere” Marcelino. Nella nostre abilità a favore del messaggio seconda foto i premiati del concorso di Dio. presso il teatro di Grottammare. «È molto importante che i giornali trovino modo di collaborare – ha I vincitori del premio giornalistico detto in apertura dei lavori il vesco- collegato al Meeting “Pellegrini nel vo Bresciani - per aiutare a leggere Cyberspazio” sono stati resi noti in apertura dei lavori di sabato 14 giugno. Nel teatro storico di Grottammare si è svolta la cerimonia di premiazione alla giornalista siciliana Marilisa Della Monica, al direttore toscano Andrea Fagioli, al fotografo laziale David Fabrizi, al direttore romano Angelo Zema (ritirato da Francesco Zanotti). Ai quattro premiati sono stati offerti un corso Anicec sulle comunicazioni sociali dalla Conferenza Episcopale Italiana, un abbonamento semestrale alla rivista Credere da parte della direzione del settimanale paolino, un libro fotografico sulla Terra Santa e una borsa dall’agenzia Go Asia, una Bibbia dalla Shalom Viaggi e un’opera d’arte sul tema del premio realizzata dagli artisti locali Emanuele Califano, Patrizia Guidotti, Tiziana Marchionni, Patrizio Moscardelli e Francesco Colella. Al direttore responsabile del settimanale L’Ancora di San Benedetto del Tronto, prof. Pietro Pompei, è stato consegnato il premio speciale. IL LIBRO “FRATE FRANCESCO” CON UN AUDIO-CD CON TESTI DI DIEGO MECENERO È una proposta per bambini Fu così che cominciò tutto… con un diventare più leggeri. E noi allodole lo sappiamo bene, se si è leggeri… prima o poi si vola. Francesco d’Assisi volò più in alto di molti altri! Volteggiando nei sentieri della memoria, l’allodola Letizia suggerisce le vicende, tratteggia l’immagine del poverello che ha incantato il mondo e consegna Francesco ai più piccoli, guidandoli alla scoperta del più Santo degli italiani e del più italiano fra i Santi. Scritto dalla rivista umbra Il Sentiero Francescano, edito dalla casa editrice veronese Mela Music, il libro “Frate Francesco” contiene in allegato un audio-cd con testi di Diego Mecenero e musiche di Giuliano Crivellente. «È una proposta per bambini, da utilizzare a scuola o in famiglia. – spiega Mecenero, direttore responsabile della rivista- Testi accurati, parole dirette, proposte didattiche e melodie toccanti caratterizzano questo innovativo progetto editoriale che trasmette il fascino della figura di San Francesco. È proposto in sei capitoli nel libro e sei canzoni nell’audio-cd, il tutto narrato da un personaggio-guida che il Santo amava in modo del tutto particolare: l’allodola. In compagnia di questo umile e semplice volatile dalle piume color saio e dalle ali spiegate a forma di croce, si ripercorre tutta la vita del santo, ritmandola al passo delle stagioni: la sua giovinezza e la conversione; san Francesco e Maria e il Natale. E poi la sua vita e i suoi seguaci; la sua missione di pace e amore; l’amica chiara e gli Ordini da lui fondati. Infine la figura di Papa Francesco e il suo legame con il Santo.» Un’idea per comprendere e far conoscere una storia che parla di gioia, umiltà, fratellanza, pace, amore e rispetto nei confronti di tutte le creature: valori universali che illuminano i sentieri dell’umanità di ogni tempo. Ma anche per raccontare di sé, partecipare al sogno di Francesco e comporre i propri pensieri, osservare i simboli, saperli comprendere e interpretare, colorare immagini e fumetti con fantasia e creatività, districarsi nelle mappe dei luoghi francescani. Un invito a volare sollevandosi nell’aria, insieme all’allodola messaggera del mattino e amica della luce. E a scoprire e cantare la bellezza del mondo e delle cose. Tiziana Tobaldi 12 | storia 22 giugno 2014 | Voce della Vallesina ICONOGRAFIA DELL’INFANZIA NEL MEDIOEVO. CONFERENZA ALLA FONDAZIONE FEDERICO II HOHENSTAUFEN Quando l’Imperatore era un bambino È stata recuperata il 5 giugno dalla Fondazione Federico II Hohenstaufen la conferenza programmata per il 26 marzo, ma rimandata per cause di forza maggiore, che avrebbe dovuto costituire l’ultimo degli ‘Incontri di Storia dell’Arte in Pinacoteca’. L’argomento, “Fonti iconografiche per la storia dell’infanzia nel Medioevo”, attiene al tema indicato per 2014 dalla Fondazione, particolarmente interessata ai primi anni di vita di Federico II sui quali ancora poco è dato conoscere. La conferenza è stata presentata dalla prof.ssa Alessandra Perriccioli Saggese, docente di Storia dell’Arte presso la Seconda Università di Napoli. La relatrice, che si è dichiarata ‘affascinata da Federico II’, ha preso inizialmente in considerazione i caratteri della produzione artistica di epoca federiciana dei quali ha esaminato poi la progressiva evoluzione. Molti pedagogisti, ha dichiarato, hanno ritenuto a lungo che nel Medioevo l’età infantile sia stata completamente trascurata o considerata come una fase transitoria della vita da superare al più presto. Secondo alcuni addirittura la parola ‘bambino’ deriverebbe da ‘bambo’, sinonimo di ‘sciocco’. Studi recenti hanno modificato questa opinione. Si è ora più propensi a credere che nel Medioevo si prestasse attenzione al bambino, se pure in modo diverso da quello in cui l’infanzia è riguardata oggi. Potrebbe provare una simile ipotesi il ritrovamento di alcuni giocattoli risalenti all’alto Medioevo, ma è forse da supporre che si tratti di ex voto. È invece l’iconografia dell’infanzia che può far intendere quale fosse allora e come si sia evoluto nei secoli successivi l’interesse per il bambino. Nell’arte si incomincia a prestare effettivamente attenzione all’infanzia a partire dalla seconda metà del XIII° secolo. Lo suggerisce la raffigurazione assolutamente simbolica di Gesù Bambino rappresentato, nei primi anni del Cristianesimo, con le sembianze e l’abbigliamento di un adulto. Simili immagini si ritrovano, ad esempio, a Costantinopoli o, in Italia, a Pisa dove il Maestro di S. Martino dipinge una Vergine che indica il Bambino che ha in grembo come simbolo della redenzione. Fedele a questo modello astratto e idealizzato è anche la raffigurazione della ‘Madonna della S.S. Trinità’ di Cimabue. A provocare una nuova e diversa interpretazione dell’infanzia fu uno scultore formato alla corte di Federico II: Nicola Pisano o Nicola d’Apulia, come preferiva firmarsi. Dall’imperatore svevo ricevette l’incarico di raccogliere a Lucera tutte le statue classiche ritrovate nel regno. Assolvendo questo compito prese a studiare le opere antiche traendo suggerimenti preziosi per la sua arte. Avrebbe così umanizzato e vivificato le forme del passato adottando un linguaggio potentemente plastico, nobile e drammatico. Primo esempio di questa sua interpretazione è il pulpito del Battistero di Pisa che mostra evidenti i rapporti con l’arte classica da lui rivisitata soprattutto nelle raffigurazioni dell’Annuncio e della Natività. Un’ulteriore evoluzione verso la naturalezza si nota nelle lastre a rilievo del pulpito del Duomo di Siena, realizzate da Nicola Pisano in collaborazione con il figlio Giovanni e con Arnolfo di Cambio. Giovanni Pisano qui mostra di aver sviluppato ulteriormente i criteri artistici ereditati dal padre realizzando, sotto l’influsso della scultura gotica francese, le aggrovigliate scene, drammatizzate da profondi chiaroscuri, della ‘Strage degli Innocenti’. Dimenticando del tutto la ieraticità dell’arte orientale, nel più solenne classicismo scolpirà poi per la Cappella degli Scrovegni un’opera che mostra come l’artista rivolgesse attenzione all’interpretazione dei sentimenti: una Madonna con lo sguardo amorosamente rivolto al Bambino che ha in braccio, in un muto, tenero dialogo. Su questo tema del legame d’affetto tra madre e figlio ritornerà Pietro Lorenzetti quando dipingerà la Madonna di Cortona. Altri artisti ancora ha ricordato la relatrice. Fra questi Giotto, che raramente rappresen- ta bambini e Simone Martini che con gusto aneddotico raffigura due miracoli del Beato Agostino Novello: il Santo salva un bambino aggredito da un lupo e un altro che precipita da un balcone. Immagini miniate di bambini appaiono anche in testi di medicina e di alimentazione, ad esempio nel ‘De natura medica’. Curiose sono quelle che illustrano la preparazione del formaggio di cui sembra ghiotto un ragazzino; o di una mamma, accanto alla quale è una gallina, che offre un uovo freschissimo a suo figlio. Nei codici miniati si ritrovano anche raffigurazioni dei giochi dell’infanzia: come quella de ‘Lo schiaffo di Cesare’ (o ‘del soldato’) riportata da un manoscritto di Montpellier (fine XIV° secolo) o di una partita di ‘baseball’ (chissà mai come lo chiamavano allora), con tanto di mazze bene impugnate illustrata ne ‘Las cantigas de Santa Maria’. Il disegnatore di un altro testo miniato rappresenta invece una scena da ‘teatro dei pupi’: un duello fra due marionette manovrate da due ragazzini. Ad altri giochi, soprattutto per adulti, è dedicato un originale ‘manoscritto dei giochi’. I maestri del piccolo Federico Come era veramente Federico II da bambino? Di lui neonato, come di Luigi IX il Santo, esistono solo due immagini: quella della nascita ‘coram populo’ a Jesi e quella tratta dalla ‘Nova Cronica’ di Villani, dove pure è raffigurato in fasce. La storia dice che appena vide la luce il bimbo venne affidato ai Duchi di Spoleto per essere più tardi battezzato nella chiesa di S. Rufino di Assisi: non con il nome di Costantino, come avrebbe desiderato sua madre, ma di Federico Ruggero, quello dei suoi due nonni, come aveva imposto suo padre. Già allora intorno a lui, come intorno a Luigi IX°, incominciarono a fiorire leggende. A Federico II sarà predetta la saggezza di una nuova età dell’oro; al futuro re di Francia, la santità. Delle profezie che interessarono l’Imperatore parlano Gof- fredo da Viterbo e Pietro da Eboli, poeta di corte. In Sicilia Federico II trascorrerà la sua infanzia nel Castello di Maredolce, quasi interamente circondato dalle acque. Sarà accudito e attentamente educato, quindi - è ipotesi della relatrice - non lasciato libero di avventurarsi per le vie di Palermo e di avvicinare gente di etnie diverse. Anche l’ampia conoscenza delle lingue gli sarebbe derivata da grandi maestri che evidentemente già allora frequentavano una corte aperta ad influssi di civiltà mediterranee ed europee. Federico II sarebbe così cresciuto in un ambiente colto e favorevole alla sua formazione al quale egli avrebbe dato poi ulteriore prestigio. Su questa corte cosmopolita prefedericiana sarebbe certo interessante svolgere ulteriori ricerche. A margine della conferenza, una curiosità. Forse Federico II è autore, oltre al ‘De arte venandi cum avibus’, anche di un trattato di cinegetica, cioè di caccia con i cani. Un mercante, un certo Guglielmo Bottatius, sembra che abbia offerto a Carlo d’Angiò un codice ‘ornatissimo con cani ed uccelli’ salvato dall’incendio che aveva distrutto l’accampamento svevo a Parma. Se la notizia sia attendibile, se la trattativa effettivamente si svolse, se il codice sia stato acquistato; se infine sia ormai definitivamente perduto o gelosamente nascosto in qualche archivio, non è dato sapere. Foto e testo Augusta Franco Cardinali Nella foto: la prof.ssa Alessandra Perriccioli Saggese. MAIOLATI SPONTINI: inaugurata l’Accademia Musicale “Gaspare Spontini” Corsi e master class internazionali Il Comune di Maiolati Spontini in collaborazione con il Conservatorio “Rossini” di Pesaro, la Fondazione “G. Spontini” e l’Accademia musicale “Gaspare Spontini”, ha voluto presentare “Maiolati Classica. Didattica, spettacolo, cultura musicale”. Questo progetto preve- de una serie di attività didattiche legate alla musica istituito proprio per portare la cultura musicale di livello nel paese che ha visto nascere il grande Gaspare Spontini e sensibilizzare anche i giovani ad avvicinarsi di più allo studio della materia. L’inaugurazione è avvenuta domenica 8 giugno presso il giardino Tonini del Palazzo Guglielmi di Maiolati, dove è stato presentato, in occasione del Festival dell’Opera delle Marche di Jesi, il “Notturno Concertato” di Spontini e l’opera “Lo scherzo” di Balducci.Sono state programmate due master class, una di cembalo presieduta dall’olandese Mihajlovic dal 30 agosto al 1° settembre, e l’altra di bassotuba tenuta da Alessandro Fossi dal 2 al 5 settembre. Il progetto di cadenza triennale è stato presentato il 5 giugno nella Sala comunale di Maiolati. “Sono stati scelti 3 anni per dare continuità e soprattutto accoglienza agli studenti del Conservatorio” ha affermato il Presidente della Fondazione Pier Luigi Ruggeri. Oltre a lui erano presenti il sindaco Umberto Domizioli, Sandra Pirruccio consulente artistico dell’Accade- mia Musicale e docente del Conservatorio di Pesaro, il professor Cristiano Del Priori dell’Accademia musicale, il maestro Francesco Chirivì e Emore Giampaoletti in rappresentanza di Banca Generali e uno dei finanziatori del progetto. Per gli studenti che parteciperanno alle varie iniziative verrà messa a disposizione la Casa delle Fanciulle di Maiolati, appena ristrutturata e dotata di quattro mini appartamenti arredati che ospiteranno fino a 15 persone. Annalisa Tittarelli Foto Lorenzo Caresana vallesina | 13 Voce della Vallesina | 22 giugno 2014 A MONTE SAN VITO, VINO E MUSICA: UN ACCOSTAMENTO DI SUCCESSO Dal Santa Lucia al Duo Federiciano Coniugare l’arte del vino con quella della musica è stata l’idea che ha incoraggiato il Podere Santa Lucia a dare vita al progetto “Podere Santa Lucia per la musica”, quest’anno alla seconda edizione, in collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia. Due attività che solo all’apparenza sono distanti ma che in realtà hanno molto in comune. Da cosa è nata questa iniziativa? Il vino e la musica sono le passioni che condividono la maggior parte dei componenti delle famiglie Balducci-Cacciani, proprietari dell’azien- da vinicola “Il Podere Santa Lucia” e ciò li ha spinti ad accettare di ospitare i vincitori in concerto nelle loro cantine. L’azienda vinicola, che prende il nome dalla località dov’è situata, la frazione Santa Lucia di Monte San Vito, nasce nel 2005 come azienda familiare e ad oggi è inserita nel mercato internazionale. Tra le produzioni più importanti, oltre ai tradizionali Verdicchio dei Castelli di Jesi e Lacrima di Morro d’Alba, ha riscosso grande successo la nuova bottiglia di Incrocio Bruni, nato dall’innesto di due uve francesi. La Fonda- zione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro nata nel 1838, che da sempre si occupa di promuovere e formare giovani musicisti, ha indetto un concorso, a cui hanno partecipato talenti non solo marchigiani ma anche stranieri, per l’assegnazione di una borsa di studio masterclass di 1200€: mentre nella scorsa edizione erano stati premiati quattro ragazzi sloveni, quest’anno il premio è stato assegnato al “Duo Federiciano”, composto da Angela Trematore, al pianoforte, e da Ferdinando Trematore, al violino, due giova- ni fratelli, di Torre Maggiore, in provincia di Foggia. Il Duo si è esibito in concerto nei locali del Podere, nella frazione Santa Lucia di Monte San Vito, domenica 8 giugno ed ha eseguito brani di Schubert, Brahms, Smetana, Wieniawski. CONSOLATO E PSICOTERAPEUTA PER I BAMBINI RUSSI CONFARTIGIANATO: nella Vallesina crescono idee Parte una nuova iniziativa messa a punto dal Consolato Onorario della Federazione Russa di Ancona e riservata a tutti i russi residenti nella circoscrizione consolare e a quanti hanno adottato bambini di origini russe. Attraverso una convenzione con una psicoterapeuta specialista del disagio infantile e adolescenziale, è stato attivato un canale di comunicazione con le famiglie per facilitare l’integrazione sociale dei ragazzi e per aiutarli a colmare eventuali deficit cognitivi. Laureata presso la Libera Università Maria SS. Assunta di Roma e specializzata in psicoterapia a Padova, la dottoressa Isabella Bellagamba è un’esperta del settore che ha anche alle spalle una collaborazione con il noto prof. Cesare Comoldi. I genitori che riscon- Dalle stampanti 3d ai sistemi di sicurezza per le auto. Non ci sono freni alla creatività nella Vallesina dove i piccoli imprenditori escogitano nuove soluzioni per ottenere prodotti al passo con i tempi e al top della qualità. «Stando ai dati dell’Ufficio Italiano Brevetti elaborati da Confartigianato sono 27 le invenzioni partorite dalle menti degli “Archimede” della Vallesina nel 2013, 7 dall’inizio del 2014 – dichiara Giuseppe Carancini, Segretario Confartigianato Jesi. Le intuizioni sono disparate ma convergenti nel loro obiettivo: proporre nuovi meccanismi o reinterpretare strumenti, nell’ottica dell’ottimizzazione e del risparmio. Oltre a questo si evidenzia un interesse verso le tecnologie emergenti e una sensibilità verso lo sviluppo sostenibile. “Tra le invenzioni, una bottiglia dotata di un sistema salva-gocce, un vassoio impilabile per ottimizzare la cot- Silvia Marcucci Francesca Montali Per il superamento dei disagi infantili Largo alla creatività delle imprese! trino nei propri figli difficoltà di apprendimento o disagi nel rapporto con la famiglia potranno usufruire della consulenza della psicoterapeuta godendo di un trattamento agevolato presso il suo studio in viale Puccini a Jesi. Per maggiori informazioni: [email protected] Silvia Marcucci Annalisa Tittarelli www.citroen.it tura delle pizze, contenitori per la conservazione di prodotti deperibili, un metodo di alimentazione per stampante di oggetti tridimensionali, sistemi di sicurezza per autoveicoli con allarme nel caso si dimentichi un bimbo, sedili corredati da sistema di cinture di sicurezza rapido e compatto, un orto verticale e prodotti e strumenti per trattamenti arborei. «Innovare è un imperativo categorico – continua Carancini della Confartigianato. Purtroppo però molte delle micro e piccole imprese artigiane della Vallesina non sono nelle condizioni di farlo. Non perché manchi la creatività, anzi, gli artigiani dimostrano duttilità e capacità di mutare processi o tecnologie. Il talento non manca, mancano i fondi, servono politiche mirate a favorire questo flusso di idee e la loro monetizzazione.” p.m. IN CROCE ROSSA GLI STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO PER LO STAGE Reciproco scambio di esperienze È IL MOMENTO GIUSTO PER RIPARTIRE DA ZERO. CITROËN C3 NON PERDERE CITROËN C3 5 PORTE DA 9.890 EURO. DA OGGI TUA CON FINANZIAMENTO A TASSO ZERO E 1 ANNO DI POLIZZA FURTO E INCENDIO INCLUSA. TI ASPETTIAMO XXXXXXXXXXXXXXXX. CRÉATIVE TECHNOLOGIE TAN 0% TAEG 5,33% Consumo su percorso misto: Citroën C3 1.4 VTi 95 GPL/Benzina Airdream (uso a GPL - Cerchi in lega) 8,2 l/100 Km – (uso Benzina – Cerchi in lega) 5,9 l/100 Km. Emissioni di CO2 su percorso misto: Citroën C3 1.4 VTi 95 GPL/Benzina Airdream (uso GPL – Cerchi in lega) 129 g/Km - (uso Benzina – Cerchi in lega) 136 g/Km. Offerta promozionale esclusi IPT, Kit Sicurezza + contributo PFU e bollo su dichiarazione di conformità, al netto dell’ “Incentivo Concessionarie Citroën”. Offerta delle Concessionarie Citroën che aderiscono all’iniziativa, riservata ai clienti privati, valida per vetture in pronta consegna con immatricolazione entro il 30/06/2014 e su tutte le vetture disponibili in rete fino ad esaurimento scorte non cumulabile con altre iniziative in corso. Esempio di finanziamento su Citroën C3 1.0 VTi 68 Attraction. Prezzo di vendita promozionato per vetture in pronta consegna (con immatricolazione entro il 30/06/2014) € 9.890 chiavi in mano, IVA e messa su strada incluse (IPT esclusa). Anticipo € 3.890. Imposta sostitutiva sul contratto in misura di legge. Spese di incasso mensili € 3,50. Importo totale del credito € 6.350. Spese pratica pari a € 350. Importo totale dovuto € 6.350. 36 rate mensili da € 201. TAN (fisso) 0%, TAEG 5,33%. La rata mensile comprende i servizi facoltativi EssentialDrive (Estensione della Garanzia 36 mesi/45.000 Km, importo mensile del servizio € 5,81) e Azzurro Classic (Antifurto con polizza furto e incendio – Prov. 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I cinque studenti: Alessia D’Ascanio, Marco Nicodemi, Maicol Nicolini, Andrea Petrolati e Giulia Squartini si sono dimostrati molto interessati già dal primo giorno, continuando dal lunedì al sabato, con orari dal mattino al pomeriggio. Le pause per il pranzo molto spesso hanno preferito condividerle con il personale cucinando insieme gustosi primi e tanta frutta, essendo stato un periodo in cui il caldo si è fatto sentire. Gli impegni sono stati numerosi e sia i dipendenti che i volontari hanno collaborato per diffondere le conoscenze di Croce Rossa. Principalmente gli studenti si sono appassionati a seguire le lezioni di primo soccorso esercitandosi sui manichini adulti e pediatrici, sono spesso intervenuti con domande e hanno sperimentato le tecniche di disostruzione. Hanno compreso l’importanza e la necessità di salvare tante vite umane, affrontando poi insieme anche le loro emozioni che andavano dalla paura alla felicità, simulando di essere Operatori del 118 in emergenza. I ragazzi hanno frequentato pure il Reparto di Pediatria dell’Ospe- dale di Jesi intrattenendosi con i bambini insieme ai Volontari della Ludoterapia e la Casa Famiglia Pergolesi accompagnati dalle nostre Volontarie per incontrare gli ospiti anziani. L’occasione è gradita per ringraziare i rispettivi responsabili che ci hanno gentilmente autorizzati. Altre esperienze che hanno coinvolto gli studenti sono avvenute insieme alle Infermiere Volontarie presso il Centro Terza Età di Via Cavour e con i Volontari della Protezione Civile durante la raccolta alimentare presso i Supermercati SELEX, CE.DI e FAMILA di Jesi. Esistono anche i Volontari più Giovani della Croce Rossa con i quali hanno saputo meglio relazionarsi e hanno lavorato insieme realizzando tanti progetti. Ogni giorno hanno potuto constatare il lavoro ordinario che si svolge in Croce Rossa, sia in Amministrazione che presso la Centrale Operativa. Ovviamente ci sono stati anche momenti di svago utili a conoscersi. Possiamo quindi esprimere il reciproco entusiasmo, auspicando di aver reso i giovani più consapevoli delle difficoltà di tanti bisognosi e magari di aver fatto nascere in loro il desiderio del Volontariato. Anche il Progetto dell’alternanza è un’occasione importante per collaborare insieme alle Scuole e migliorare il nostro futuro per la solidarietà umana. Un ringraziamento particolare è dovuto al prof. Giovanni Clementi che ha coordinato gli studenti e alla Preside del Liceo, prof.ssa Bruna Aguzzi. 14 | attualità JESI 22 giugno 2014 | Voce della Vallesina IL PALAZZO E DINTORNI MOIE: Vallesina City, Cna e amministrazione al “3° Memorial Cristofori” Triangolare fra Forze dell’ordine Piccioni, tortore e... Che a Jesi i colombi siano troppi è un dato di fatto. Troppi si lamentano per danni in zona tetti e altro. Troppi sono gli stormi che a volte si levano dai tetti del nostro ospedale del viale della Vittoria. Stormi di centinaia di volatili che volteggiano contenti offrono uno straordinario spettacolo, di quelli che a volte riesci a vedere soltanto in TV. Volteggi che però ti fanno pensare alle possibili conseguenze negative per la salute dei cittadini e per quella degli edifici, dei monumenti… Insomma, c’è, non da oggi, una vera e propria concorrenza tra uomini e animali. Ci sono gli animali che l’uomo sceglie e vuole in casa e custodisce secondo regole e ci sono animali, volatili in specie, che, liberi di prolificare al meglio, determinano problemi non indifferenti. In Italia abbiamo 55 animali domestici (gatti, cani, uccelli, conigli, pesci, tartarughe…) ogni 100 abitanti. Penso che Jesi non si differenzi tanto dal dato nazionale. Ma questi animali domestici, in genere e salvo l’incoscienza di qualcuno, sono seguiti e custoditi in modo tale da non fare certo danno alla comunità degli uomini o alla natura. A me sembrano tanti, soprattutto i cani (12 ogni cento abitanti) perché al molto impegno che richiedono non sempre c’è la relativa responsabilità dei proprietari. E non faccio esempi. Con conseguenze negative per i cittadini e per la città. Per i colombi il problema è quasi scottante. E non solo a Jesi. Anzi, c’è chi sta molto peggio di noi. Si dirà: tu non ami gli animali. Non è assolutamente vero. Li amo e li rispetto al massimo purchè non facciano danni all’uomo e alla natura. I troppi piccioni in genere fanno danni non indifferenti alla salute dell’uomo e alle cose della città. Vanno controllati nel loro proliferare. Non so suggerire niente. Ma il comune, a nome di tutti i cittadini, deve saper prendere provvedimenti. Che l’animale in genere, il volatile, il gatto, il cane siano presenti a ogni costo, proprio no se ci va di mezzo la salute dell’uomo. Ebbi l’esperienza, molti anni fa, di vivere per un mese in una cittadina della Sicilia subissata da cani randagi, magri, affamati, sempre inquieti e abbaianti. É civiltà questa? Ed ecco l’invenzione dei canili. Una soluzione infelicissima per i cani e per la società. Siamo arrivati a controllare le nascite degli uomini – e magari ce ne vantiamo dati i mille metodi escogitati – e non dobbiamo controllare le nascite degli animali che ci fanno danni? Addirittura siamo arrivati, con gli uomini, a procrearli e poi ad abortirli, ma guai a toccare l’inaccettabile proliferazione dei volatili che ci danneggiano. Tutti ci apriamo alla bellezza e alla simpatia verso cani e gatti, verso colombe e tartarughe, ma… ciascuno al suo posto. E non solo l’uomo! v.m. LA SCUOLA LINEA CLUB GEMELLATA CON IL TEATRO DELL’OPERA RUSSO Saggio spettacolo con le allieve jesine La Scuola di danza Linea Club presenta L’Odissea, spettacolo di danza moderna, classica, hip-hop, al Teatro Pergolesi di Jesi sabato 28 e domenica 29 giugno, con inizio alle 21. Étoiles della serata saranno Alexandr Lityagin (primo ballerino del Teatro dell’Opera di Voronez in Russia) che interpreterà Ulisse, Juliia Nepomniashchaia (ballerina del Teatro dell’Opera di Voronez), nel ruolo di Penelope, e l’ex allieva della Scuola di danza Linea Club Federica Squadroni (International Project for Dance and Performing Arts) nelle vesti di Calipso. Linea Club, diretta da Maria Carla Giacani, ha ufficialmente iniziato dall’aprile 2013 gemellaggio con il Teatro dell’Opera - Accademia di danza classica russa della città di Voronez, celebre per il metodo di insegnamento dominato Vaganova, elaborato a Leningrado dal 1917 agli anni cinquanta a Leningrado da Agrippina Jakovlevna Vaganova. Ogni anno, alla fine del corso, le allieve di danza classica sono esaminate dall’insegnante - ballerina Luiza Litiagina (Teatro – Accademia di Voronez), con relativo rilascio del Diploma dell’Accademia Russa. L’Accademia di Voronez è molto nota e da essa sono usciti eccellenti ballerini quali il famosissimo Gediminas Taranda (dal 1979 al 1993 etoile del Bolshoi), Marina Leonkina, Tatiana Frolova, Elena Knakzova, Angelina Voronzov, Vijceslav Leopatin (gli ultimi due attuali primi ballerini del Bolshoi). Nell’am- SCUOLA DI DANZA LINEA CLUB PRESENTA L’ODISSEA Bel tempo e tanta partecipazione al triangolare calcistico fra Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato che si è svolto mercoledì 11 giugno allo stadio comunale “Pierucci” di Moie. Ad organizzare l’evento, terza edizione del memorial intitolato ad Alessandro Cristofori, il figlio del Generale Alfredo Cristofori della Guardia di Finanza di Ancona, scomparso nel 2012, è stata la società sportiva Vallesina City, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e la collaborazione della Cna di Jesi. La celebrazione di apertura con la benedizione e la preghiera per i defunti celebrata da don Aldo Anderlucci, i ringraziamenti del neo sindaco di Maiolati Alberto Possanzini, presidente CNA Jesi PER JESI CITTÀ DELLO SPORT INCONTRO CON OXANA E COCCIA “Senza sport e disabilità non sarei così” L’essere senza barriere è una componente basilare dello sport, questa sua specificità è stata celebrata nella conferenza “una pista per l’integrazione”, tenutasi al Palatriccoli di Jesi il 4 giugno. All’incontro hanno partecipato Oxana Corso, atleta paraolimpica della nazionale, il suo allenatore Gianni Alessio e una sua vecchia atleta che poi ha scelto un’altra carriera, l’onorevole Laura Coccia; all’incontro sarebbe dovuta essere presente anche l’onorevole Valentina Vezzali, ma non riuscendo a presenziarvi manda i suoi saluti alla manifestazione. L’evento organizzato dal comune di Jesi in collaborazione con la fondazione Pergolesi Spontini, è stato ideato nell’ottica delle celebrazioni per la nomina a “città europea dello sport 2014”. Oxana Corso è romana di adozione, nata nel 1995 a San Pietroburgo viene adottata da una coppia italiana. Una malattia le era sta- ETOILES ALEXANDR LITYAGIN (PRIMO BALLERINO TEATRO DELL’OPERA DI VORONEZ - RUSSIA) JULIIA NEPOMNYASHCHAYA (TEATRO DELL’OPERA DI VORONEZ - RUSSIA) FEDERICA SQUADRONI SABATO 28 E DOMENICA 29 GIUGNO 2014 TEATRO PERGOLESI JESI ore 21,00 PREVENDITA BIGLIETTI DA SABATO 7 GIUGNO PRESSO LA BIGLIETTERIA DEL TEATRO PERGOLESI DI JESI ORARIO: 9.30-12.30 / 17.00-19.30 (DAL MERCOLEDì AL SABATO) - TEL. 0731 206888 COSTO: PLATEA E PALCHI CENTRALI € 25,00; PALCHI SEMICENTRALI € 22,00; PALCHI LATERALI € 20,00; LOGGIONE E BAMBINI (6-12 ANNI) € 12,00 bito del gemellaggio è previsto lo scambio di allievi, con la possibilità che studenti della scuola marchigiana possano seguire corsi in Russia e viceversa. La presidente Giacani è stata recentemente ricevuta dal Console Onorario della Federazione Russa di Ancona Armando Ginesi. Insieme hanno esaminato la possibilità, nell’ambito degli scambi culturali tra la Russia e l’Italia, di creare, presso La Scuola Linea Club, un vero e proprio corso per la formazione degli insegnanti di danza secondo il metodo Vaganova, che potrebbe avvalersi del patrocinio ufficiale del Consolato. Spontini Domizioli poi il generale Alfredo Cristofori: “Mio figlio Alessandro amava il calcio, lui è qui con noi”. Con queste parole si è aperta la competizione che ha visto poi vincitrice la squadra della Guardia di Finanza guidata dal brigadiere Calogero Vicari. Molte le autorità presenti all’evento, rappresentanti della politica locale e regionale, delle istituzioni, delle forze dell’ordine regionali, delle federazioni calcistiche ed arbitrali. Al termine, dopo la premiazione di partecipazione alle squadre e alla terna arbitrale, tutti gli invitati si sono trovati sul manto erboso per un momento conviviale come si conviene in segno di allegria e sportività. ta diagnosticata anche in patria, ma in Italia si riesce a comprendere meglio l’entità del problema, ma la giovane Oxana non si arrese. A 17 anni vince due medaglie d’argento, nei 100 e 400 metri di corsa alle Paraolimpiadi di Londra 2012. Il punto in comune tra la campionessa e l’onorevole (PD) è il loro mentore e allenatore Gianni Alessio. Egli è allenatore nazionale di atletica leggera, Formatore nazionale Cip, docente di sport individuali presso il Corso di laurea in scienze motorie presso la facol- tà di medicina e chirurgia dell’Università di TorVergata Roma. Laura nasce nel 1986 e la sua gara inizia da subito, a causa di un infezione contratta alla nascita su 30 bambini ammalati ne ri- mangono in vita 3. Frequenta le elementari quando i disabili sono chiamati handicappati, termine usato in genere per i cavalli che non possono più correre, attributo più che mai sbagliato per la giovane. Impara a camminare tre volte, a 4, 7 e 11 anni. Fa i conti per tutta la sua vita con continui cambiamenti che la costringono sempre a nuove sfide. Nello sport, in cui si vede privata della sua specialità di gara, che non entra nel programma olimpionico. Nel mondo universitario, dove sceglie una carriera in Italia anche se avrebbe avuto una via più facile per l’affermazione personale nella ricca Germania. Alla manifestazione erano presenti l’assessore allo sport Ugo Coltorti, il rappresentante della fondazione Giampiero Cardinaletti, e altri esponenti della scena sportiva jesina. Tutti sono intervenuti, con testimonianze e racconti per far passare il messaggio che la parola disabile in realtà è un aggettivo che ci portiamo dietro ma come tale, è secondario rispetto al nome proprio. La disabilità come ogni diversità, è solo uno dei problemi della vita. Lorenzo Caresana Annalisa Tittarelli Voce della Vallesina | 22 giugno 2014 AVIS MOIE E JESI: IN BICI SI VÀ IL 14 GIUGNO sport_tempo libero | 15 BASKET LEGA GOLD L’UNDER 15 KO, OK L’UNDER 14. Milano-Roma e Jesi- Wieblingen L’Aurora Basket parla di fiducia Nonostante le previsioni non proprio favorevoli si è svolta la biciclettata “In bici sivà”. Organizzata in occasione della XI Giornata Mondiale del Donatore di Sangue le Avis di Moie e Jesi hanno lavorato in sinergia per creare le condizioni favorevoli per pedalare in tutta tranquillità grazie alla presenza della Polizia Municipale di Jesi lungo il percorso. Presenti, come promesso, Alessio Guerri, Andrea Grattacacio e Franco Bianchetti. Tre personaggi jesini che percorreranno in bicicletta delle tratte insolite: Milano-Roma e Jesi- Wieblingen andata e ritorno. Alessio partirà dall’ospedale San Raffaele di Milano la mattina di sabato 12 luglio per arrivare il giorno seguente al Colosseo con la biciclet- La settimana della “Simonetta Cup” era stata l’occasione per vedere all’opera il meglio del basket giovanile under 13 (foto Candolfi) ma anche per discutere di economia e valori, grazie alla tavola rotonda “Fiducia ed ottimismo: i nuovi valori del bene comune”, che si era svolta giovedì 5 giugno presso la Fondazione “Colocci”. Organizzato da Massimiliano Morichi, responsabile marketing dell’Aurora Basket, l’evento aveva radunato importanti relatori come il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, il direttore generale di Banca Popolare, Nunzio Tartaglia, il titolare di Apra, Livio Grilli, l’amministratore unico del club arancio-blu, Altero Lardinelli, diversi presidenti delle associazioni degli imprenditori marchigiani ed il coach Riccardo Zuccaro. Ognuno dei relatori aveva portato la propria idea di questo particolare momento economico e aveva raccontato esempi concreti e positivi accaduti in questi mesi. La bella avventura dell’under 15 arancio-blu si era conclusa alla fase interzona disputata ad Umbertide. Tre sconfitte in altrettanti incontri, il bilancio dei giovani jesini che aveva pagato gli infortuni ed una minore pre- ta offerta da bici Cingolani per una raccolta fondi a favore di una ambulanza da donare alla Cri di Jesi, l’iniziativa è promossa anche dall’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). Andrea e Franco porteranno i saluti della città di Jesi alla gemellata tedesca Wieblingen, in cinque giorni. IL JUDO DI CHIARAVALLE E JESI PARTECIPA ALLE NAZIONALI Giovani atleti onorano la loro società stanza fisica. L’under 15 dell’Aurora Basket si era dovuta arrendere alla Mens Sana Siena per 83-56, alla Virtus Eurobasket Roma per 64-37 ed alla Blu-Orobica Bergamo per 74-41. Per una under che esce sconfitta, ce n’è un’altra che vince. Si tratta dell’under 14 di coach Marco Raffaeli che il 2 giugno si era aggiudicata il primo trofeo “Pallacanestro Sabaudia”. Un cammino senza intoppi quello dei giovani aurorini che nel loro percorso avevano battuto prima il Latina (79-54), poi la Uisp 18 Roma (5737) ed in finale il Verona di misura (4746). Simone Mentonelli della formazione arancio-blu era stato eletto miglior giocatore della kermesse. Giuseppe Papadia CALCIO SERIE D: Campana in prestito Trudo e Frulla per la Jesina Tre ori, tre argenti e due bronzi per i judokas della palestra Judo Samurai. É questo il bilancio conclusivo del campionato nazionale di judo Uisp che si è svolto il 10 e l’11 maggio al Carisport di Cesena. Tra le oltre ottanta società sportive partecipanti e provenienti da tutta Italia, la Samurai di Jesi e Chiaravalle si è distinta per il numero di medaglie vinte dai suoi allievi. Le medaglie d’oro sono state conquistate da Nicola Gara, nella categoria 66 kg senior, Riccardo Coppari nei 73 Kg senior e Gian Marco Coppari, 81 Kg Cadetti. I tre si sono distinti per aver vinto tutti gli incontri per Ippon, ovvero il massimo obiettivo conseguibile in un incontro di Judo, che assegna immediatamente la vittoria. Secondi posti invece per Riccardo Maldini che, nella categoria 66 Kg Junior, è riuscito a raggiungere la finale dopo un Ippon a pochi secondi dal termine; Andrea Coppari, 90 Kg Senior e Gabriele Saltamartini, 100 Kg Senior. Filippo Peletalli e Matteo Piangerelli conquistano due bronzi nelle categorie 73 Kg Cadetti e 60 Kg Esordienti, contribuendo ad ampliare il medagliere della Judo Samurai, che si è così guadagnata un quinto posto assoluto tra le diverse società italiane. La stagione sportiva ha visto protagonista la Società di Jesi e Chiaravalle anche sabato 17 in occasione dei Campionati Nazionali Universitari, con un’eccellente medaglia d’argento per Riccardo Coppari nella categoria 73 Kg, vincendo quattro incontri per ippon. A FILOTTRANO L’ALTRO MUNDIAL: “PLAY AGAINST RACISM” Sport e musica oltre le barriere La Rete del Sollievo, servizio di integrazione socio sanitaria a titolarità A.S.P. Ambito Territoriale 9 e Asur Area Vasta 2, in collaborazione con Associazione Tutela Salute Mentale Vallesina, Filottrano city Rockers, Acli e Parrocchia di Santa Maria della’Assunta - nell’ambito della Rassegna Malati di Niente - promuovono una giornata di sport, musica e integrazione sociale a Filottrano. Giovedì 19 giugno, a partire dalle 18, presso il cam- po polivalente dell’oratorio San Cristoforo a Filottrano, quadrangolare di calcetto con: Polisportiva Asiamente (formazione mista operatori/utenti salute mentale), Filottrano city rockers (artisti e musicisti Filottrano), Polisportiva Ackapawa (migranti e richiedenti asilo), Calcio a 5 Femminile Filottrano. Madrine della serata saranno le ragazze della Lardini Volley che saranno premiate per la storica promozione in serie A. Pezzo dopo pezzo, pren- “Abbiamo seguito Mattia nell’esperienza de sempre più forma la di Chiaravalle dove è maturato ulteriorJesina della prossima stagione. L’ultimo mente – aveva detto il ds Diego Carzedda nuovo arrivo è l’attaccante francese di 28 - Sarà un giocatore importante nella rosa anni Kevin Trudo, che nella scorsa anna- del mister e poi è uno jesino purosangue. ta aveva ben figurato in Eccellenza nella Conosciamo la sua serietà e l’attaccamenBiagio Nazzaro di Chiaravalle realizzan- to alla maglia”. do 18 reti. Oltre a Trudo dalla Biagio arri- Non faranno parte della futura Jesina Miverà anche Mattia Frulla, centrocampista chele Alessandrini e Leonardo Rossini. versatile e di qualità. Per Frulla in realtà si Lascerà Jesi anche il giovane Campana tratta di un ritorno a casa perché prima ma con la formula del prestito per fare dell’esperienza a Chiaravalle aveva vestito esperienza. per oltre cento volte la divisa della Jesina. ViCe CUPRAMONTANA: dal 27 al 29 giugno presso l’agriturismo La Distesa Un Festival tra musica e vino “La musica scioglie il crampo della vita e stimola di nuovo il pensiero” diceva Karl Kraus. Ė sulla scorta di questa frase che anche quest’anno a Cupramontana per il sesto anno consecutivo, la musica torna protagonista assoluta con il Festival Musica Distesa promosso dall’ associazione omonima. Concerti, dj set, mostre, incontri, degustazioni animeranno le serate dal 27 al 29 giugno presso La Distesa, agriturismo e azienda di vini biologici immersa nella natura del paesino a mezz’ora di macchina da Ancona. Ma che cos’è Musica Distesa? Il progetto nasce da Twitter e dall’hashtag #IoSonoMusicaDistesa che è anche il sottotitolo del Festival. Significa condividere la musica in tutta la nazione italiana attraverso social network facendo sì che vengano abbattuti i confini tra le varie regioni. La musica, sotto la direzione artistica di Giuliano Dottori, rimane il filo rosso di tutti e tre gli appuntamenti: si parte venerdì 27 con una selezione di brani che vanno dall’elettronico dei GODBLESSCOMPUTERS al rock/garage di dj Bruno accompagnati dalla proiezione dell’ “Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo” che raccoglie conversazioni tra i maggiori cineasti contemporanei. Si passa poi, durante la seconda serata, alle melodie dei The Lonesome Southern, Comfort Company e The Vickers, sullo sfondo del Cumbia Collage, che proporrà remix digitali per collage analogici. Il tutto si concluderà poi domenica 29 con una serata tutta all’italiana sulle note di Lucio Corsi e con una rassegna di cinema d’animazione curata da Andrea Martignoni, in collaborazione con la NotteNera di Serra de’ Conti. Le pietanze saranno offerte dal CSA SISMA esclusivamente preparate con prodotti biologici a km zero; sabato e domenica saranno inoltre proposte degustazioni di vini frizzanti naturali segnalati da Mario Soldati durante il suo viaggio alla scoperta delle produzioni italiane. La novità di quest’anno è la nuova moneta, unica riconosciuta e utilizzata all’interno del Festival, il “Disteso”. Gli organizzatori auspicano una partecipazione numerosa per poter gridare tutti insieme #IoSonoMusicaDistesa. Per maggiori informazioni [email protected] Silvia Marcucci Annalisa Tittarelli