I POETI DELLA IV C fate - ICS Cardarelli Massaua

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I POETI DELLA IV C fate - ICS Cardarelli Massaua
fate
I POETI DELLA IV C
AMORE
IMPORTANTE È L’AMORE
COME L’ACQUA PER UN FIORE.
SI MANIFESTA CON UN BACIO
O CON LO SGUARDO
DI UN INNAMORATO.
Vivono tra le nuvole del cielo
E nei tuoi sogni ci sono per davvero
Solo chi ha un cuore da bambino
Può averle vicino.
Salvano dalle paure
Delle tue notti scure
Sono le fate
Che l’adulto ha dimenticate.
CON L’AMORE NON SI SCHERZA
ALTRIMENTI IL CUORE SI SPEZZA.
UN PREZIOSISSIMO DONO È L’AMORE
E NON SI DEVE LASCIARE PER UN ERRORE.
3° PREMIO “C’era una volta la poesia“
Primavera
La primavera è arrivata in città
ne vedo traccia qua e là.
Luca F.
Profumi e colori
invadono i nostri cuori.
Silvia S.
Pace
Hai litigato con un amico
devi farti perdonare!
La pace vai a cercare!
Sarai così di nuovo felice.
Questo è lo spirito della fratellanza
a cui voglio impegnarmi con costanza.
Vince A.
L’AMICIZIA PUOI TROVARE
PER CUI CORRERE E GIOCARE
SONO COSE STRAORDINARIE
POTER RIDERE E SCHERZARE
VOGLIO CHE IL MONDO
NE SIA BAGNATO
COME DALLA PIOGGIA UN
LA VEDOVA ALLEGRA : UNA BRUTTA STORIA MISTERIOSA.
FRANCO V D
Salve, sono Franco: di mestiere investigatore. Un giorno Din, il mio giovane collega, mi invitò a mangiare una pizza. Era appena tornato dalle vacanze ai Caraibi dove aveva conosciuta una bella ragazza. Si erano innamorati e si erano immediatamente
sposati. Così, alla fine di questa bella serata, mi invitò a casa sua in campagna e mi presentò la sua nuova mogliettina, Danny.
Io e Dim facemmo un brindisi a lui e a sua bella moglie e andammo a letto.
Il letto era comodissimo, ma il risveglio fu veramente duro. Mi svegliò la signorina Minni Pulizina la domestica. Mi venne incontro
piangendo. Ancora con gli occhi pieni di sonno le dissi: “Cosa c’è!! Si calmi”. Allora si sedette sul divano e mi disse: “Il signor
Dim è morto”. Io rimasi di sasso, ma subito mi domandai chi potesse essere stato.
Salii in fretta e furia di sopra e trovai sua moglie nel bagno, terrorizzata, in preda a una crisi isterica e inginocchiata vicino al
povero Dim.
La finestra era rotta ed allora la moglie di Din disse che, probabilmente mentre dormivano, era entrato qualcuno dalla finestra che lo aveva ammazzato mettendogli una corda al collo. Non so il perchè, ma mi accorsi che c’era qualcosa che non andava; iniziarono a venirmi dei sospetti. Avevo perso il mio amico e adesso l’unico collega in grado di aiutarmi era il mio fantastico ed
inseparabile computer.
Iniziai a trascrivere le mie impressioni sul mio portatile. Era un modo per concentrarmi e ragionare con calma. Tra i sospettati
c’era anche Mario, l’ex fidanzato della mogliettina del povero Din. Di lui avevo solo sentito brutte parole: violento, senza lavoro
ma sempre con molta grana in tasca.
L’ex di Danny, Mario, era anche invidioso di Din perché era anche più bello di lui. In ogni caso non ero sicuro che Mario
avesse veramente ucciso Din e così iniziai a cercare prove.
Nella camera, dietro la porta, finalmente trovai una mezza impronta di un piede nudo: presi gli strumenti e la ricalcai. Mi accorsi subito che l’impronta era piccola e graziosa.
Scoprii così dalla lunghezza del piede che non era stato Mario, ma una donna. Forse era stata Danny , la giovane vedova
del mio amico? Andai a guardare nella cassaforte e mi accorsi che era completamente vuota! Gli armadi erano stati svuotati, i
cassetti rovesciati, le valigie sparite. Danny era scappata in fretta: troppo in fretta. Chiamai la polizia che riuscì a trovarla, travestita da infermiera, alla stazione dei pullman. La presero, la processarono e la misero in prigione per venticinque anni. Scoprirono che il nome era falso e che era vedova i altri cinque poveri mariti, tutti misteriosamente scomparsi in giovane età. Il suo bel
conto in banca stava per raggiungere ben tre milioni di dollari.
Ci fu il funerale del povero Din, ma appena finito c’era già un altro caso che mi aspettava. Un misterioso pacchetto mi guardava sulla scrivania del mio ufficio. Mi diceva: aprimi, presto! All’interno trovai…
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