ESTENSIONI E LIMITAZIONI DELL`RC AUTO

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ESTENSIONI E LIMITAZIONI DELL`RC AUTO
ESTENSIONI E LIMITAZIONI DELL’RC AUTO
Prima della stipula di un contratto assicurativo RCA è bene considerare che, ormai da
anni, le tariffe sono gestite liberamente da ogni singola compagnia. Quindi, è conveniente
informarsi sul costo dei premi assicurativi di più società in modo da trovare la tariffa più
vantaggiosa presente sul mercato.
E', comunque, opportuno verificare e valutare non solo la tariffa applicata durante il primo
anno, ma anche quella prevista per gli anni successivi, sia nel caso di uno o più incidenti
che di nessuno.
Più nello specifico, elenchiamo alcuni consigli utili da seguire per comprendere quale
assicurazione risulta essere più idonea in base a delle specifiche esigenze:
⇒ Confrontare i premi assicurativi delle differenti compagnie;
⇒ Richiedere preventivi gratuiti agli assicuratori contattati;
⇒ Verificare che l'assicuratore abbia compreso appieno le esigenze esposte nella
stesura del contratto;
⇒ Accertarsi di essere stati introdotti nel corretto livello di bonus;
⇒ Esaminare a quanto è stata fissata la franchigia;
⇒ Assicurarsi che la polizza includa l'estensione europea;
⇒ ecc.
Con la liberalizzazione dei mercati (avvenuta nel 1994 e recentemente regolamentata dal
decreto legge Bersani n. 223/2006) le assicurazioni, per essere maggiormente
competitive sul mercato hanno deciso di gestire in modo più autonomo le proprie tariffe e
di offrire ai clienti un'ampia gamma di scelta su prodotti assicurativi differenziati.
Il grado di personalizzazione, che incide sul tipo di garanzie previste e sul costo annuale
dell'RCA, è definito da diversi fattori, tra cui: il tipo di veicolo, le caratteristiche personali
del richiedente (età, sesso, professione, ecc.), al numero di sinistri accumulati,
all'estensione della copertura verso il conducente del veicolo, ecc.
Il fatto che esista la possibilità di personalizzare, secondo le proprie esigenze, l'RCA è
positivo, ma è anche vero che per farlo in modo corretto è necessario essere ben
consapevoli di ciò che ci viene offerto e dei rischi che si potrebbero correre.
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Le garanzie accessorie: furto, incendio e Kasko
L'assicurazione auto prevista per legge è la polizza per la Responsabilità Civile Auto, o
RCA, ossia per la copertura dei danni causati dal veicolo ad altri. Ma esistono anche delle
assicurazioni auto facoltative dette ARD (Assicurazione Rischio Diverso).
Le ARD sono anche conosciute come garanzie accessorie, o complementari, atte ad
integrare e completare l'RCA imposta per legge.
Tra le garanzie accessorie maggiormente richieste vi sono le seguenti coperture:
- furto;
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-
incendio;
Kasco;
assistenza completa;
ecc.
La polizza furto garantisce all'assicurato il risarcimento, sia totale che parziale, del
valore commerciale del veicolo nel momento della sottrazione e/o del danneggiamento. Ad
esempio, anche per i danni subiti a fronte del solo tentativo di scasso. E', però, escluso
che l'assicurazione copra la sottrazione di cose presenti all'interno dell'autovettura.
La copertura incendio, invece, copre i danni provocati dal fuoco all'autoveicolo, sia in
caso di movimento su strada che in caso di sosta in un parcheggio. La polizza include tutti
i danni da combustione causati da varie fonti come fulmini, esplosioni, corto circuiti,
surriscaldamento di parti infiammabili, ecc., ma esclude l'indennizzo di oggetti presenti
all'interno del veicolo. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la copertura si estende anche
alle terze parti implicate: ad esempio, nel caso di danneggiamento al box di proprietà o in
affitto, dov'è custodita l'auto, l'assicurazione risarcisce.
Spesso le assicurazioni creano un'unica polizza assicurativa furto-incendio, obbligando i
propri clienti all'acquisto di entrambe le coperture.
In caso di furto, o di distruzione del mezzo tramite incendio, l'assicurato può sospendere
l'RCA e ricevere il rimborso del premio pagato, a partire dal giorno successivo alla
denuncia fino alla data di scadenza prevista dalla polizza; ma, per avere il risarcimento dei
danni subiti, l'assicurato deve continuare a pagare le rimanenti rate della polizza furto o
incendio preventivamente sottoscritta.
Con l'assicurazione Kasko la compagnia si assume la completa responsabilità di tutti
i rischi provenienti dalla circolazione dell'auto, a prescindere dalla colpevolezza
dell'assicurato. In concreto qualsiasi spesa, dovuta a danni arrecati o subiti dal veicolo, è
sostenuta dalla stessa assicurazione (ad esempio: atti vandalici, calamità naturali, furto
e incendio, ecc.). Di fatto si tratta di una polizza molto più costosa rispetto alle altre.
Esistono però delle forme diverse di Kasko, rispetto a quella a valore intero, meno
onerose, come:
a) a primo rischio assoluto: in cui viene definito un massimale di rimborso, durante
la stipula della polizza Kasco, a prescindere dal valore del mezzo assicurato;
b) a primo rischio relativo: in cui viene definito un massimale di rimborso, durante la
stipula della polizza Kasco, secondo una percentuale rapportata al valore del
mezzo assicurato;
c) a secondo rischio: identica alla “primo rischio relativo”, ma a cui l'assicuratore
permette all'assicurato di definire una franchigia a contratto, per diminuire il costo
annuale della polizza;
d) a collisione: detta anche mini-kasco. Questo tipo di kasco stabilisce che
l'assicurazione paghi solo per i danni derivanti da una collisione con un altro veicolo
identificato.
Nella maggior parte dei casi, quando si sottoscrive un'assicurazione accessoria il valore
commerciale del veicolo è il primo parametro che le compagnie assicurative considerano
per quantificare il costo del premio annuale della polizza e dell'indennizzo in caso di
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incidente. In quanto bene durevole, il valore dell'automobile è destinato a scendere con il
passare del tempo e di conseguenza ogni anno l'importo della polizza sarà minore.
(Gran parte dei casi le quotazioni di riferimento vengono prese da “Quattroruote”).
Il grado di personalizzazione è molto variabile. Le esigenze degli assicurati sono
eterogenee, infatti possono andare dalla richiesta di tutela giudiziaria alla copertura dei
danni provocati da eventi atmosferici e dalla garanzia sui cristalli all'assicurazione del
conducente.
La possibilità di appoggiarsi ad un broker assicurativo permette di ottenere un ampio
ventaglio di proposte e offerte più adatte alle esigenze dell’assicurato, oltre ad un costante
aggiornamento sul mondo dell’auto.
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Le clausole limitative
Le clausole limitative, presenti in un contratto RCA o nelle polizze accessorie, sono quelle
condizioni che le assicurazioni pongono al contraente in modo da avere meno
obblighi in caso di sinistro. Si tratta, infatti, di vere e proprie limitazioni di responsabilità
che l'assicuratore pone a contratto cosicché, in caso di non osservanza da parte
dell'assicurato di una delle clausole, la compagnia non debba risarcire parte o l'intero
costo dei danni causati dal sinistro.
E' bene verificare, nella nota informativa precontrattuale (in cui l'assicuratore e/o broker
sono obbligati ad elencare tutte le peculiarità del contratto allegato link al 7A), la natura di
ogni clausola prima della sottoscrizione di una polizza.
Nello specifico le principali clausole limitative sono: clausole di franchigia, di scoperto,
di esclusione e di rivalsa.
La clausola di franchigia definisce contrattualmente una certa somma di denaro, che, in
caso di sinistro, rappresenta il valore non coperto dall'assicurazione ma direttamente a
carico dell'assicurato. Poiché, in caso di franchigia, il contraente copre parte
dell'indennizzo, il costo annuale della polizza assicurativa è, di solito, lievemente più
basso.
La clausola in questione può essere prevista sia in contratti RCA che in polizze ARD
(come furto, incendio, Kasko, ecc.).
Nei contratti RCA la franchigia, prestabilita al momento della stipula, rappresenta
l'ammontare del denaro che l'assicurato deve risarcire alla propria assicurazione, se
dovesse causare un incidente. Solitamente, la compagnia assicurativa copre tutti i danni
apportati alle terze parti ed in un secondo momento chiede al proprio assicurato di
rimborsarle la somma prefissata a contratto.
Nelle polizze del ramo Rischi Diversi, invece, la franchigia è il valore minimo da cui
parte la copertura assicurativa. Ovvero, se l'ammontare dei danni è minore rispetto alla
franchigia prestabilita allora non è previsto nessun risarcimento da parte
dell'assicurazione; se, invece, superano la soglia minima fissata dalla franchigia, in tal
caso la compagnia garantisce il pagamento dell'importo eccedente.
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Spesso è opportuno scegliere una polizza bonus-malus con franchigia, poiché si tratta
di un buon modo per risparmiare un po' di soldi sia perché il premio annuale è inferiore sia
perché si evita il peggioramento della classe di merito a fronte di piccoli incidenti. Infatti, se
si causano piccoli danni al di sotto o di poco superiori alla franchigia non è conveniente
denunciare il sinistro, bensì pagare direttamente senza contattare l'assicurazione. In
questo modo l'assicurato scongiura l'aumento del costo della polizza annuale evitando, di
fatto, il peggioramento della classe di merito.
Esistono diversi tipi di franchigia, ma le più citate sono:
- franchigia relativa: l'assicurato è obbligato a coprire tutti i danni pari o inferiori al
valore della franchigia prestabilita a contratto, mentre in caso di danni superiori
l'assicurazione provvede alla loro liquidazione totale;
- franchigia assoluta: se il danno è pari, superiore o inferiore l'ammontare della
franchigia è sempre a carico dell'assicurato. La franchigia, quindi, è assoluta
quando il suo valore pesa in ogni caso sull'assicurato, qualsiasi sia il costo del
danno causato. Infatti, l'assicurazione copre solo l'importo eccedente alla somma
fissata come franchigia.
Lo scoperto, come la franchigia, lascia una parte del danno a carico dell'assicurato.
La differenza fondamentale tra franchigia e scoperto è il fatto che, se la franchigia è
normalmente prefissata come cifra (e solo, raramente, nel ramo dei Rischi Diversi è
espressa in percentuale) e di conseguenza determinabile a priori, lo scoperto è sempre
espresso in percentuale e di conseguenza non è possibile definire a quanto ammonta se
non ad incidente avvenuto ed a danni quantificati.
In generale, viene inserito come clausola nelle polizze per ridurre l'esposizione al rischio o
per obbligare l'assicurato a mantenere un certo tipo di condotta stradale.
Lo scoperto e la franchigia possono essere incluse nella stessa polizza, il primo viene
calcolato sul danno mentre l'altra su un determinato valore assicurato.
Anche la clausola di esclusione rappresenta una limitazione contrattuale sulla
copertura da parte dell'assicurazione in caso di incidente.
Con le clausole di esclusione, infatti, l'assicuratore elenca tutti i casi in cui la compagnia
non garantisce il risarcimento dei danni causati. In realtà, la compagnia assicurativa è
comunque tenuta ad indennizzare le terze parti coinvolte in un eventuale sinistro, ma
potrebbe avvalersi del diritto di rivalsa sull'assicurato, che, in questo caso, sarebbe
obbligato a restituire una parte o l'intero ammontare della somma pagata
dell'assicurazione a copertura dei danneggiamenti.
Alcuni casi di clausole di esclusione, sono solitamente: guida senza patente, con patente
scaduta, con revisione non valida, in stato di ebbrezza, sotto effetto di sostanze
stupefacenti, di veicoli con motori truccati, di veicoli con pneumatici non omologati; ed
ancora: guida di un conducente diverso da quello indicato a contratto, di un conducente
con età inferiore a quella prestabilita da contratto, ecc.
Tutte le clausole di esclusione sono applicabili alle polizze RCA , che prevedono il diritto di
rivalsa da parte dell'assicurazione sul contraente per i casi in cui esse vengono violate.
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