La seduzione ha poco a che fare con l`amore e con il fascino

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La seduzione ha poco a che fare con l`amore e con il fascino
La seduzione è un’arte amatoria indispensabile nel corteggiamento
amoroso?
La seduzione, al contrario di quanto si pensi, ha poco a che fare con
l'amore e con il fascino.
E' un'arma sottile e insidiosa che non tutti sanno usare e consiste in un
insieme di gesti, parole e atteggiamenti studiati per piegare la volontà
altrui utilizzando le fragilità, i punti deboli dell’altro.
La lusinga per esempio è un comportamento che rientra nelle tecniche di
seduzione.
Pochi sanno resistere ad un atteggiamento lusinghiero fatto a regola
d’arte, poiché ognuno di noi rimane sensibile all’apprezzamento della
propria persona.
Difficilmente la seduzione viene usata nei confronti di una persona che ci
interessa veramente e di cui siamo innamorati....
In tal caso usare la seduzione non è la scelta migliore, perchè per sedurre
non devi essere ciò che sei ma ciò che l'altro vuole che tu sia, ciò che
desidera vedere, sentire, ascoltare.... e sarebbe un grave errore nei
confronti di chi davvero ti piace, perché risulterebbe un inganno.
Sedotto o seduttore?
Tutti, nel corso della nostra vita sentimentale, siamo stati almeno una volta
cacciatori-seduttori e prede-sedotte.
La sensazione che dà la conferma di essere in grado di sedurre é molto
forte e precisa: ci si sente attraenti, decisamente irresistibili, più sicuri di
sé, padroni di noi e capaci di soggiogare l’altro. Chi viene sedotto, al
contrario, molto spesso si sente debole, manipolato, vittima. In sostanza
non capace di esercitare o esprimere una propria volontà.
Ma sedurre vuol dire abbindolare l’altro?
Assolutamente, se nell’intenzione, c’è il desiderio di piacere e rendersi
speciale agli occhi dell’altro lasciandogli lo spazio di manovra per
potersi trasformare, nell’arte amorosa da sedotto a seduttore.
Scambiandosi reciprocamente i ruoli di “preda e cacciatore” non vi è
prevaricazione o abuso di potere ma si innesca un gioco seduttivo che
risulta intrigante e motore per conoscersi più profondamente.
La seduzione può essere ciò che promuove il desiderio di una
conoscenza più approfondita, di instaurare le basi per una relazione
più duratura e quel tocco di originalità che perdura e contribuisce al
rinnovato consolidamento della coppia nel tempo.
Un po’ di seduzione quindi é indispensabile per affascinare, attrarre,
conquistare l’altro.
Ma é una dote naturale o una tecnica che si può apprendere e
affinare?
Entrambe le ipotesi sono corrette. La seduzione combinata alle capacità
amatorie sono nel nostro patrimonio genetico e le condividiamo con il
resto del mondo animale. Sono comportamenti di corteggiamento, di
seduzione, giochi sensuali che contribuiscono alla scelta del partner
migliore. Possiamo sicuramente affinarle, migliorarle per risultare più
convincenti. Di libri e corsi ve ne è l’imbarazzo, attenzione però come
sempre ai ciarlatani…
Una cosa é certa: la seduzione (dal latino secum ducere, attirare a sé) é un
sottile gioco che fa piacere mettere in atto e subire, a meno che non ci
interessi minimamente l’altra persona.
Nelle tecniche seduttive avere una buona immagine di se stessi aiuta
molto.
Antropologi e psicologi rispondono concordemente. Chi ha un buon
rapporto con sé stesso ed è equilibrato piace, infonde sicurezza e ha (quasi)
sempre successo.
SE LA SEDUZIONE È UN GIOCO, ECCO LE REGOLE DA NON
DIMENTICARE.
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APRIRSI ALL’ALTRO DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO
ED EMOTIVO, QUANTO BASTA MA NON TROPPO
ESSERE DEI BUONI ASCOLTATORI
SAPER SOSTENERE LO SGUARDO DELL’ALTRO
RESTITUENDO INTERESSE
SAPER MODULARE IL TIMBRO DELLA VOCE
SAPER MUOVERE IL PROPRIO CORPO NELLO SPAZIO IN
MODO ARMONICO
RENDERE I SILENZI INTERESSANTI QUANDO NON SI HA
NULLA DA DIRE
Una curiosità:come mai il nostro inconscio ci orienta verso le persone da
sedurre? Se avvertiamo che una persona é molto più affascinante di noi e
che il rischio di un suo rifiuto é alto, tendiamo a lasciar perdere a priori.
Probabilmente il rischio di rifiuto al non sentirsi piacente rischia di
frustrare quegli aspetti narcisistici che sorreggono maggiormente la
nostra identità (una sorta di meccanismo di autodifesa).