Il Rischio

COME
RAGGIUNGERE SICUREZZA ECONOMICA E AGIATEZZA
Il Rischio
Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità,
un ottimista vede l'opportunità in ogni difficoltà.
Winston Churchill
Stiamo per occuparci di un argomento tanto importante quanto poco
conosciuto.
Per mostrarti la doppia natura del rischio, vogliamo iniziare ricorrendo a una
provocazione.
Passeremo poi a parlare del rischio legato alle scelte economiche.
Molti di noi pensano che un mondo senza rischio sarebbe un mondo sicuro.
Vista così, la prospettiva sembra molto attraente: chi non vorrebbe maggiori
sicurezze?
Pochi si accorgono però di questo risvolto: senza incertezze non avremmo mai
alcuno spazio per decidere liberamente tra diverse possibilità.
Perché?
Perché ognuno di noi conoscerebbe sempre in anticipo la scelta migliore per sé
e questo in pratica significa che non faremmo mai alcuna scelta: ci
limiteremmo a eseguire soltanto azioni giuste e sicure, in una specie di
percorso obbligato, e la nostra vita sarebbe guidata da qualcosa di simile ad
un’equazione ottimizzata, piuttosto che dalla nostra libera scelta.
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Un mondo senza incertezze e senza rischi sarebbe allora un mondo senza
libertà.
E sarebbe anche un mondo senza spazio per godere di un’avventura o di
un’attesa: nessuna incertezza, tutto sarebbe già conosciuto in anticipo.
In quel mondo non ci sarebbe bisogno di imparare, perché ciò che occorre è
già noto con sicurezza. Inoltre l’apprendimento e la crescita personale non
avrebbero più la stessa importanza.
La prospettiva ora è meno attraente, no?
Ed ecco quindi la doppia natura del rischio: in condizioni di incertezza si apre
per l’uomo lo spazio dell’opportunità.
L’incertezza da un lato ci preoccupa, ma dall’altro ci consente anche di godere
della vita.
Ma allora come dobbiamo comportarci rispetto al rischio?
Dobbiamo temerlo?
Dovremmo forse amare il rischio?
La risposta che diamo è questa: dobbiamo essere cauti, ma allo stesso tempo
attenti alle opportunità.
E dobbiamo accettare che la sicurezza è un’idea astratta.
La sicurezza esiste in un libro di matematica, ma non in natura: in ogni cosa
c’è un margine di incertezza.
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Di fronte alla parola rischio alcune persone si irrigidiscono e si spaventano,
altre invece si sentono attratte da questa parola.
C’è chi prova piacere a lanciarsi con un paracadute da un aereo, e chi ha paura
anche soltanto di salire su un aereo.
C’è chi ama giocare al casinò, pur sapendo che le probabilità di vincere sono a
suo sfavore, e chi non scommetterebbe mai, anche in condizioni di grande
vantaggio.
I casi forse più interessanti sono però quelli in cui una persona ha entrambi i
comportamenti: per esempio è spavaldo in alcuni aspetti della vita che non
riguardano il denaro, mentre al denaro riserva sempre l’atteggiamento più
timoroso.
Perché ci comportiamo in maniera così diversa rispetto al rischio?
I motivi principali sono due:
- ci facciamo guidare dalle emozioni;
- la nostra istruzione scolastica non ci ha preparati a guardare il rischio.
E questo è vero in particolare quando c’è il denaro di mezzo: il denaro,
soprattutto se scarseggia, è una delle cose intorno a cui ruotano le emozioni
più forti delle nostre giornate.
E rispetto al denaro la scuola ci insegna ben poco.
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Abbiamo detto più volte che non esistono investimenti davvero sicuri: anche gli
investimenti che tradizionalmente vengono considerati al riparo da possibili
risultati negativi in realtà devono essere valutati con attenzione.
Ma allora se il rischio si trova ovunque, cosa è veramente rischioso?
Questo: non avere istruzione e non avere consapevolezza.
Da qui deriva la maggiore fonte di rischio di qualsiasi investimento:
se non possiamo eliminare completamente il rischio, possiamo però imparare
ad accettarlo, valutarlo, gestirlo, contenerlo, e vederlo anche come
opportunità.
Questo è ciò che abbiamo a disposizione per proteggerci dal rischio.
Hai già fatto un grande passo iniziale perché ora conosci senz’altro la realtà del
rischio: il rischio maggiore siamo noi, quando siamo impreparati.
Ma il rischio diminuisce all’aumentare della nostra conoscenza:
più conosci e meno spazio lasci al caso;
più conosci e meno ti spaventa rischiare;
più conosci e più sei in grado di valutare costi e benefici.
L’investitore di successo sa che non potrà mai essere certo di fare la scelta
giusta.
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Questo però non basta a fermarlo, anzi: è disposto a rischiare comunque,
perché sa che rischierebbe di più se non facesse alcuna scelta.
L’investitore competente sa riconoscere quando assumere un rischio: si
prepara in maniera scrupolosa e non ha fretta di agire, perché preferisce
attendere fino a quando trova qualcosa con un rapporto favorevole tra
rischio e opportunità. Chi non è competente, invece, si espone di solito a
rischi elevati, a fronte della possibilità di rendimenti inferiori.
Ma valutare il rischio in maniera intelligente significa anche accettare la
possibilità che le cose non vadano come si spera.
Che succede in quel caso?
L’investitore competente non si trova impreparato perché ha già previsto
questa possibilità fin dall’inizio, e perciò:
-
ha deciso di investire solo una parte del proprio denaro;
-
ha già stabilito in quali condizioni uscirà dall’investimento.
Con queste regole l’investitore competente di solito ottiene buoni rendimenti.
Quando invece perde denaro, fa in modo di perdere una quantità di denaro che
non sia troppo difficile da recuperare.
L’investitore competente inoltre sa:
-
che perdere fa parte del rischio;
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che è meglio perdere piccole quantità di denaro e cogliere opportunità
di guadagno, piuttosto che inseguire una fasulla idea di sicurezza e
rinunciare ad ogni opportunità;
-
che le opportunità si presentano sempre, basta saperle riconoscere;
-
che da un errore si può imparare molto. Quando si assume un rischio
e si perde del denaro, in realtà si guadagna anche qualcosa di molto
prezioso: una maggiore esperienza.
Ora conosci le caratteristiche di un investitore competente e ciò che fa la
differenza tra essere scommettitori incauti, o giocatori d’azzardo, ed essere
investitori di successo.
Tutto questo non dà certezze, lo ripetiamo ancora una volta.
L’investitore competente ha rinunciato alla pretesa di vivere in un mondo di
certezze ma, con comportamenti intelligenti, fa ciò che è possibile per vivere
serenamente.
Ed ecco ora un esercizio che puoi eseguire prima di diventare un investitore:
Prendi ogni tanto qualche piccolo rischio.
Fallo solamente come esercizio per acquisire maggiore confidenza con la
natura del rischio e con le opportunità.
L’esercizio va guidato da questi pensieri:
-
devi valutare in anticipo che cosa succede se le cose non vanno secondo
quanto ti aspettavi e devi essere preparato all’evento sfavorevole;
-
sforzati di stimare le probabilità a tuo favore (o, per meglio dire,
l’attesa), e abituati a prendere rischi soltanto quando hai un vantaggio in
partenza;
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accetta l’esito favorevole come qualcosa di naturale: non si tratta di
avere avuto ragione ma di avere colto un’opportunità;
-
accetta l’esito sfavorevole come qualcosa di naturale: non si tratta di
avere avuto torto ma di avere tentato di cogliere un’opportunità;
-
fai attenzione alle tue emozioni: se senti preoccupazione, disagio,
ansia, eccitazione o bisogno di ripetere il gioco in maniera incontrollata,
beh allora ti sei già spinto troppo in là.
La condizione mentale da raggiungere per assumere rischi in ambito
finanziario è un distacco preparato, misurato e consapevole;
-
assumere rischi non è una sfida con qualcuno o con se stessi.
Ricorda che questo è soltanto un esercizio, un gioco.
Non farti mai male con un gioco!
L’esercizio serve soltanto a sviluppare l’attenzione verso il rischio, e a imparare
a valutare le sfumature di grigio che stanno tra il bianco e il nero del
giusto/sbagliato, cioè tra gli estremi che la scuola ci insegna a guardare.
Ancora una volta: non farti male con un gioco.
Se non affronti il rischio nella maniera corretta in un gioco, come puoi
affrontarlo in maniera corretta al di fuori di un gioco?
Controlla sempre di avere rispettato le condizioni del gioco, e se ti accorgi di
non riuscirci smetti di giocare.
Bene. In questo capitolo ti abbiamo proposto il nostro punto di vista rispetto al
rischio.
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Lo riassumiamo in questi consigli:
-
accetta che il rischio è presente ovunque;
-
impara a controllare il rischio con la conoscenza;
-
impara a guardare l’altra faccia del rischio: l’opportunità;
-
impara a scegliere combinazioni favorevoli di rischio e opportunità;
-
accetta l’errore e sii preparato in caso di errore.
Abbiamo parlato di rischio legato in particolare agli investimenti, ma esistono
anche altri tipi di rischio:
chi dipende da un’unica fonte di guadagno, per esempio da un lavoro
dipendente, rischia tutto di fronte alla possibilità che il proprio lavoro un giorno
non ci sia più.
E corre lo stesso tipo di rischio anche chi ha un lavoro da cui non si può
assentare per malattia, per infortunio, per stanchezza ecc. Cosa succede se
questa persona si ammala? A quale rischio è esposto il suo bilancio economico
e la sua vita?
Dipendere da un’unica fonte di reddito è un esempio di rischio che si può
gestire. Proprio per questo, nel prossimo capitolo ci occuperemo del perché
molti di noi farebbero bene ad avviare una attività part time.
Beniamino Franklin è famoso anche per avere detto che un investimento in
conoscenza paga sempre il miglior interesse.
Questo consiglio oggi è ancora valido:
è bene avere competenze che vanno oltre il proprio lavoro.
Ed è bene avere sempre un’alternativa.
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