D - Pomiroeu
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La cucina di alto livello è sempre più naturale - Cucina - D - la Repubblica http://d.repubblica.it/cucina/2015/03/18/news/cucina_naturale_chef_mo... 1 di 5 D · CUCINA · LA CUCINA DI ALTO LIVELLO È SEMPRE PIÙ NATURALE 0 Tweet 0 Pinterest 0 Consiglia 1 Tumblr Email TENDENZE Il foraging nella sua massima espressione è andato in scena con una cena a 6 mani al Pomiroeu con lo chef Giancarlo Morelli, Piergiorgio Parini del Ristorante Povero Diavolo e Valeria Margherita Mosca di Wood*ing DI ELISA POLI La materia prima è selvatica. E la prima materia è selvatica. Il trend del foraging, ovvero raccolta diretta in natura, è esploso anche in Italia. Eppure, ci racconta Valeria Margherita Mosca, l'anima dietro Wood*ing (o boscheggiare, un modo scherzoso che richiama il girovagare per boschi raccogliendo quello che la natura ci offre, e di cui vi abbiamo parlato anche qui d.repubblica.it/cucina) anche se oggi è di moda parlarne, grazie all'eccezionale lavoro che stanno facendo chef del Nord Europa come René Redzepi del Noma, Magnus Nilsson del Fäviken Magasinet e Poul Andrias Ziska del KOKS, in Italia erbe e prodotti selvatici sono sempre stati parte integrante della cucina popolare, non solo nei tempi di povertà e guerra. Lo chef Giancarlo Morelli, che collabora già con Wood*ing (http://www.wooding.org/) per la scelta di alcuni 18/03/2015 9.48 La cucina di alto livello è sempre più naturale - Cucina - D - la Repubblica http://d.repubblica.it/cucina/2015/03/18/news/cucina_naturale_chef_mo... 2 di 5 d.repubblica.it HOME ATTUALITÀ MODA BEAUTY LIFESTYLE ◆ I piatti nati raccontano i prodotti di CUCINA VIDEO SALUTE SENO ALTRO un'area che va dall'alta Valsassina fino alle sponde del lago di Como: “Bottatrice in carpione di erbe scure, radice di barba di becco e cardamine”, “Zuppa di mais rosso, piselli selvatici e latte di aglio orsino”, “Lumache alla brace, frutti del mirto, sfarrata.” di Giancarlo Morelli, “Latte e Lago”, “Radici e Fuoco”, “Gelato di grano saraceno e frutti in conserva” di Piergiorgio Parini e i pani e foccacce di Valeria Mosca, realizzati con farine di sussistenza come la farina di lichene delle Alpi. Il cibo selvatico, ci racconta Valeria, è soggetto a deperire velocemente, per questo da sempre viene trattato con metodi di conservazione come la fermentazione, uno dei metodi principe usato dagli chef che lavorano con questi ingredienti. E nei piatti proposti vengono utilizzati alcuni tipi di fermentazione come una dolce per i frutti selvatici nel dessert, la fermentazione batterica per il miso di funghi in Radici e Fuoco, e in quasi tutti gli altri la fermentazione acidolattica con acqua e sale, tradizionale in tutta Italia, che rende il gusto del cibo molto interessante e apporta benefici alla digestione, rendendo anche basico l'ambiente in cui vivono le nostre cellule. E Morelli conferma "anche, e soprattutto, la cucina di alto livello, è importante portare un messaggio di salute". Non solo erbe però in menù, ma anche pesce selvatico come la bottatrice, ovvero una sorta di rana pescatrice di lago, pescata a nord del lago di Como in cui il fondale roccioso le regala un sapore grasso e per niente fangoso, è proposta in carpione, e lo squartone, un preparato di filetti di pesce, fatti essiccare e fermentare sotto sale, poi posti sotto un torchio per estrarne tutti i grassi e facilitarne la conservazione. La vera sfida è rompere gli schemi e rieducare il palato a gusti atavici, naturali e dimenticati. Uno dei modi migliori è assaggiare “Radici e Fuoco” di Parini, che proprio in questa stagione al Povero Diavolo ripropone in menu un piatto simile: al Pomiroeu ha preparato una ricetta amara, ma in modo piacevole, con radici del tarassaco e carota selvatica, che D - la Repu COM MAN Rossella L come reali momento. gioiello ARREDAME 18/03/2015 9.48 La cucina di alto livello è sempre più naturale - Cucina - D - la Repubblica http://d.repubblica.it/cucina/2015/03/18/news/cucina_naturale_chef_mo... 3 di 5 d.repubblica.it HOME ATTUALITÀ MODA BEAUTY LIFESTYLE ◆ con ingredienti selvatici è una sfida CUCINA VIDEO SALUTE SENO ALTRO avventurosa" ci racconta Parini "visto che fino al giorno precedente, in cui abbiamo raccolto gli ingredienti, non sapevamo fino in fondo cosa avremmo potuto preparare. Ma proprio questo aspetto, con lo scambio con Valeria, esperta di botanica e amica e con Giancarlo, rende l'esperienza fertile e utile per uscire dai SCOPR Scegli il soliti schemi". Pier Giorgio Parini, 38 anni compiuti da poco e già 9 alla guida del Povero Diavolo, non ama seguire percorsi comuni. "Pur avendo avuto occasione di girare e fare esperienze fuori dall'Italia, ho scelto per quanto possibile di seguire la mia strada, al riparo delle forti influenze che ti fanno sì crescere ma anche che possono dare un imprinting troppo deciso alla tua personalità. Ci vuole forse più tempo e fatica, ma grazie a Fausto e Stefania del Povero Diavolo, che mi hanno permesso di creare un'identità nostra, siamo riusciti insieme a realizzare qualcosa di unico e importante. Nella mia cucina il protagonista è l'ingrediente, esaltato nella sua complessità, grazie anche a cotture particolari come le marinature a freddo o quelle sulla brace e pietra refrettaria, senza diventare scontato o brutto. Anche se i piatti, che devono essere anche belli, devono essere prima di tutto buoni. Questo non lo dimentichiamo mai." Una sapienza antica che lega storia e territorio e che Pier Giorgio sembra aver ereditato direttamente dalla sua famiglia e dal suo maestro numero uno: "Mio babbo, che fa l'agricoltore, mi ha insegnato tantissimo", conclude. DOP CHE QUES La #The 18/03/2015 9.48