Piemonte Rurale n. 17/2012
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Piemonte Rurale n. 17/2012
n. 17/2012 Torino, 29 ottobre 2012 Sommario • Sergio Marini al Salone del Gusto e Terra madre: oltre 600 i delegati ospitati da Coldiretti Piemonte; • Il Piemonte riscopre la “panada” contro gli sprechi del cibo in tavola; • Dal Barbera bianco al Barolo in polvere fino al gorgonzola grattuggiato: Coldiretti ha presentato i falsi made in Piemonte al Salone del Gusto; • Danni dei selvatici all’agricoltura: Coldiretti ha chiesto all’assessore Sacchetto di prorogare il calendario di caccia per i cinghiali; • Firmato Fai, il primo latte a lunga conservazione, cento per cento italiano; • In vigore le norme sui pagamenti nelle filiere nel decreto legge sulle liberalizzazioni; • Dopo la forte impennata dei prezzi dei cereali, l’Ucraina vieta le esportazioni di grano • Pac post 2013: l’Italia non è più isolata; • Pomodoro da industria: la produzione italiana scende ma è migliore delle aspettative; • Riso: Coldiretti presenta i dati sul raccolto 2012 e lancia a Vercelli la nuova “Filiera italiana riso”; • Dal Salone del Gusto: - Coldiretti Torino riflette su “Sostanza e apparenza nel cibo”… - Asti ha animato La Bottega di Campagna Amica.. - …Cuneo con Localmente di Fossano completa l’animazione della Bottega SERGIO MARINI AL SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE: OLTRE 600 I DELEGATI OSPITATI DA COLDIRETTI PIEMONTE Il Presidente Nazionale Coldiretti Sergio Marini ha partecipato all’edizione 2012 del Salone del Gusto, alla quale ha presenziato in un convegno anche il delegato Giovani Impresa nazionale Vittorio Sangiorgio. Coldiretti, anche per questa edizione di Terra Madre, si è occupata dell’accoglienza, ospitando 600 dei 5000 delegati provenienti dai Paesi di tutto il mondo. Il programma delle iniziative ha visto una presenza determinante di Coldiretti durante il Salone del Gusto, dove è stata allestita la Bottega di Campagna Amica, gestita da alcune delle Botteghe piemontesi che hanno proposto la vendita diretta dei prodotti del territorio per l’intera durata dell’evento. Giovedì 25 ottobre il presidente di Coldiretti Sergio Marini è intervenuto al convegno “Ripensare la grande distribuzione: è possibile?” Domenica 28 ottobre, il presidente nazionale Sergio Marini è intervenuto in diretta nella trasmissione Linea Verde su Rai Uno, per fare il punto sui danni e sulle azioni da intraprendere per difendere la produzione nazionale e smascherare “i pirati del gusto”: nello stand Coldiretti, all’ingresso del Padiglione 2, sono stati esposti alcuni tra i casi più estremi e curiosi di falsificazione dei prodotti simbolo del patrimonio agroalimentare, a significare quanto il cibo Made in Italy sia il più apprezzato, ma anche il più imitato nel mondo, dove si moltiplicano gli “inganni del gusto” di quanti sfruttano il prestigio acquisito dalle produzioni nazionali per fare business. Al Salone del Gusto, Coldiretti Piemonte ha organizzato l’ospitalità e la logistica di circa 600 delegati a Terra Madre. Di seguito le varie nazionalità: Afghanistan; Algeria; Azerbaijan; Bangladesh; Bhutan; Bosnia Erzegovina; Bulgaria; Burkina Faso; Camerun; Costa d’ Avorio; Egitto; Etiopia; Estonia; Giordania; Guinea; Guinea Bissau; Kazakistan; Libano; Malesia; Marocco; Siria; Slovacchia; Sri LanKa; Tajikistan; Thailandia; Turchia; Turkmenistan; Ucraina. I delegati sono stati ospitati presso 7 strutture della cintura torinese: Casa Ferie – Oulx; Euro Motel – Nichelino; Open 011 – Torino; Ostello Conte Rosso – Avigliana; Panorama – Cambiano; Parlapà – Alpignano; Salesiani – Avigliana. Dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte: “Abbiamo instaurato con Slow Food un’ottima collaborazione nell’intento di riportare nel nostro Paese una diversa cultura del cibo. Un percorso che Coldiretti ha avviato con l’ampia progettualità di Campagna Amica, che punta alla valorizzazione dei prodotti locali, al km Ø, al consumo consapevole. Di qui, gli oltre cento mercati di Campagna Amica, le 15 Botteghe e i 300 agriturismi che operano in Piemonte, gli accordi di filiera nei vari settori produttivi con l’industria di trasformazione. Una grande attenzione ai consumatori con i quali, non solo abbiamo sottoscritto un patto, ma abbiamo creato le condizioni per implementare il consumo di prodotti locali”. IL PIEMONTE RISCOPRE LA “PANADA” CONTRO GLI SPRECHI DEL CIBO IN TAVOLA Se avanza del pane, si può optare per la classica “panada” mettendo il pane dei giorni precedenti a scaldare nel brodo di bollito per poi servirlo con un po’ di grana o parmigiano. Un ottimo primo che costa niente ed evita lo spreco del pane. Ma anche la frutta può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o semplicemente in macedonia. Queste alcune delle considerazioni di Coldiretti Piemonte il giorno dopo il convegno sugli sprechi alimentari svoltosi al salone del gusto di Torino Due italiani su 3 (65 per cento) hanno ridotto o annullato lo spreco di cibo per effetto della crisi. E’ quanto ha affermato Stefano Masini responsabile ambiente della Coldiretti all’ incontro “Spreconi (non) per caso” organizzato al Salone del Gusto. Secondo i dati della ricerca Coldiretti-Swg tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 67 per cento lo ha fatto facendo la spesa in modo più oculato, il 59 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40 per cento riducendo le dosi acquistate e il 38 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza. Si tratta forse dell’unico elemento positivo della crisi in un Paese come l’Italia dove a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate”, ha sostenuto Masini nel ricordare che in Italia gli sprechi alimentari equivalgono a un valore annuale di ben 11 miliardi di euro. Sulle tavole degli italiani tornano dunque i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. I piatti antispreco sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia. COSA HAI FATTO PER RIDURRE LO SPRECO ? • spesa in modo piu’ oculato 67 per cento • utilizzando quello che avanza 59 per cento • riducendo le dosi acquistate 40 per cento • piu’ attenzione alla data di scadenza 38 per cento Fonte: indagine Coldiretti-Swg risposte multiple DAL BARBERA BIANCO AL BAROLO IN POLVERE FINO AL GORGONZOLA GRATTUGGIATO: COLDIRETTI HA PRESENTATO I FALSI MADE IN PIEMONTE AL SALONE DEL GUSTO Vale 60 miliardi il business dei furbetti del gusto che sfruttano l’immagine dei prodotti alimentari Made in Italy costruita nel tempo dagli agricoltori italiani per vendere nel mondo tarocchi che nulla hanno a che fare con la realtà produttiva nazionale. E’ quanto emerge da uno studio presentato domenica 29 ottobre dalla Coldiretti al Salone del Gusto alla presenza del presidente Sergio Marini dove sono state esposte alcune delle opere più improbabili realizzate dai pirati del gusto che sfruttano l’immagine dell’agroalimentare piemontese. Dal barbera bianco prodotto in Romania al Gorgonzola grattugiato Made in Usa, dal Barolo canadese al Nebbiolo svedese entrambi in polvere. La lotta alla contraffazione e alla pirateria rappresentano per le Istituzioni un’ area di intervento prioritaria per recuperare risorse economiche utili al Paese e generare occupazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “le esportazioni agroalimentari potrebbero addirittura triplicare”. Alla perdita di opportunità economiche ed occupazionali si somma il danno provocato all’immagine dei prodotti nostrani soprattutto nei mercati emergenti dove spesso il falso è più diffuso del vero e condiziona quindi negativamente le aspettative dei consumatori. In testa alla classifica dei prodotti più clonati ci sono i formaggi partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano che ad esempio negli Stati Uniti in quasi nove casi su dieci sono sostituiti dal Parmesan prodotto in Wisconsin o in California. Ma anche il Provolone, il Gorgonzola, il pecorino Romano, l’Asiago o la Fontina. Poi ci sono i nostri salumi più prestigiosi dal Parma al San Daniele che spesso “clonati” ma anche gli extravergine di oliva e le conserve come il pomodoro san Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti. Recentemente sul mercato sono arrivati anche i wine kit che con polveri miracolose promettono in pochi giorni di ottenere a casa le etichette più prestigiose come il Barolo o il Nebbiolo ma anche, Lambrusco, Chianti o Montepulciano. A differenza di quanto accade per la moda dove a copiare sono soprattutto i paesi poveri per il cibo Made in Italy le imitazioni proliferano specialmente in quelli ricchi, con gli Stati Uniti e l’Australia in testa, dove ci sono consumatori che hanno disponibilità economiche più elevate e sono affascinati dal cibo del nostro Paese. Dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte “bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi, ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari come previsto dalla legge approvata all'unanimità dal Parlamento italiano all'inizio della legislatura e rimasta fino ad ora inapplicata”. DANNI DEI CHIESTO SELVATICI ALL’AGRICOLTURA: ALL’ASSESSORE SACCHETTO DI COLDIRETTI HA PROROGARE IL CALENDARIO DI CACCIA PER I CINGHIALI Dopo l’abrogazione della legge regionale sulla caccia, le delibere della giunta regionale sono state impugnate dalle associazioni ambientaliste, ottenendo il divieto di caccia nelle ZPS (Zone di Protezione Specifiche), aree protette dalla Rete Natura 2000, una quarantina in Piemonte, e nei SIC (Siti di Interesse Comunitario). Secondo i dati disponibili presso i Servizi di Controllo delle Asl, gli abbattimenti dei cinghiali sono inferiori di un 25-30 per cento rispetto allo scorso anno, mentre sono scarsi anche quelli del capriolo e dei cervi in alta montagna. I danni causati da questi selvatici all’agricoltura sono costantemente in aumento e la Regione non ha ancora deliberato i fondi agli AT C e CA per i danni 2011. Coldiretti ha chiesto all’Assessore Claudio Sacchetto di attivarsi per prorogare l’apertura della caccia almeno per i cinghiali, al fine di fornire risposte concrete alle attese del territorio. Qualora non fosse possibile, Coldiretti chiede di predisporre un fitto calendario di interventi, con gli abbattimenti mirati, per effettuare il necessario contenimento della specie. FIRMATO FAI, IL PRIMO LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE, CENTO PER CENTO ITALIANO Arriva il primo latte a lunga conservazione, firmato dagli agricoltori italiani. Per smascherare sul mercato gli inganni del finto Made in Italy. E’ stato presentato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso del Forum di Cernobbio e sarà distribuito presso supermercati, negozi e Botteghe di Campagna Amica. La sigla che lo contraddistingue è Fai, perché è Firmato dagli Agricoltori Italiani e proviene al cento per cento da allevamenti nazionali. “Il primo latte UTH tutto italiano vuole riportare trasparenza in un settore dove viene “spacciato” come nazionale il latte importato da Paesi comunitari ed extracomunitari perché non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la provenienza, nonostante la legge approvata all’unanimità dal Parlamento all’inizio della legislatura – commentano Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte - . Al contrario della stragrande maggioranza dell’Uht in circolazione in Italia, infatti, quello della filiera Fai arriverà solo da allevamenti nazionali selezionati e controllati e per la sua lavorazione verrà usata energia verde da fonti rinnovabili in accordo ai principi del protocollo di Kyoto”. Il contenitore, in materiale riciclabile e con un tappo a doppia sicurezza per garantire l’integrità del prodotto, porterà la scritta “Io sono italiano” e il logo tricolore FAI. IN VIGORE LE NORME SUI PAGAMENTI NELLE FILIERE NEL DECRETO LEGGE SULLE LIBERALIZZAZIONI Entrano in vigore le nuove norme sui pagamenti nelle filiere con l'art. 62 del decreto legge sulle liberalizzazioni. Coldiretti esprime un giudizio positivo. Con l’entrata in vigore, lo scorso 24 ottobre, delle nuove regole previste dal decreto legge sulle liberalizzazioni Coldiretti sottolinea che “E’ molto positivo, che le nuove disposizioni considerino pratica commerciale sleale le condizioni contrattuali che determinano “prezzi palesemente al di sotto del costo di produzione medio” dei prodotti agricoli. Si tratta di un principio che trova sostegno nel recente regolamento comunitario sui rapporti contrattuali nel settore del latte, ove si evidenzia che bisogna risolvere il problema della trasmissione del prezzo lungo la filiera, in particolare per quanto riguarda i prezzi franco azienda, “il cui livello non evolve generalmente in linea con l’aumento dei costi di produzione. La Coldiretti esprime un giudizio positivo sul fatto che la normativa richieda l’obbligatorietà della forma scritta dei contratti di cessione e della presenza di elementi essenziali in vista della realizzazione dei principi di trasparenza, correttezza e lealtà commerciale e che fissi dei termini di pagamento legali, trenta o sessanta giorni dal ricevimento della fattura che, a differenza di prima, sono tolti dalla disponibilità contrattuale delle parti. DOPO LA FORTE IMPENNATA DEI PREZZI DEI CEREALI, L’UCRAINA VIETA LE ESPORTAZIONI DI GRANO Il Servizio economico regionale di Coldiretti rileva l’andamento del settore cerealicolo sui mercati internazionali. L’Ucraina ha vietato le esportazioni di grano a partire dalla metà di novembre: è la prima mossa da parte di uno dei maggiori produttori per limitare il commercio della commodity dalla forte impennata dei prezzi di questa estate. Già nel 2010 Russia e Ucraina imposero limiti alle esportazioni, dando il via a un forte aumento dei prezzi. Kiev ha reso noto il divieto agli operatori nei giorni scorsi, secondo alcune fonti che sono a conoscenza della decisione. Anche se il governo ucraino ha descritto la novità come un mutuo accordo con l’industria, gli operatori sostengono che si tratta di un vero e proprio divieto alle esportazioni. In Gran Bretagna il raccolto di frumento peggiore degli ultimi 23 anni: il raccolto inglese di frumento è al livello minimo degli ultimi 23 anni, nonostante un leggero incremento dell’area destinata alla coltivazione. Il raccolto di frumento dovrebbe ammontare, quest’anno, a 13,31 milioni di tonnellate, in calo del 12,8%, rispetto ai 15,26 milioni di tonnellate della stagione precedente, dal momento che i rendimenti sono scesi ai livelli minimi dal 1989. Il raccolto è stato colpito, quest’anno, da avverse condizioni meteorologiche che, nel corso della primavera e dell’estate, hanno portato a più alti livelli di malattie, oltre a bassi livelli di luce durante il periodo della crescita dei cereali. PAC POST 2013: L’ITALIA NON E’ PIU’ ISOLATA Asse Italia-Francia-Spagna per mantenere il budget: in un momento in cui i negoziati europei sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020 e sulla definizione della PAC stanno entrando in una fase decisiva, i Ministri dell'agricoltura di Italia, Francia e Spagna si sono incontrati a Roma nei giorni scorsi per raggiungere un accordo comune. I tre Ministri hanno sottolineato l'importanza della PAC per la crescita, l'occupazione, l'ambiente e l'innovazione nelle zone rurali europee, e per la partecipazione dell'Europa negli equilibri alimentari mondiali. Il budget deve essere dunque mantenuto al livello della proposta della Commissione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020. In merito alla convergenza degli aiuti tra Stati membri, i Ministri hanno evidenziato l'interesse a prendere in considerazione alcune circostanze e parametri specifici quali il valore della produzione o il valore aggiunto. Non è, invece, opportuna la convergenza obbligatoria all'interno di ogni Stato verso un importo unico di aiuto durante il prossimo periodo, ma che sia necessaria una certa flessibilità. Pur sostenendo le proposte della Commissione in materia di greening, i Ministri ritengono che queste non devono gravare sulla produzione agricola e deve essere presa in considerazione la specificità delle colture permanenti. Oltre a ciò, è stata rimarcata la necessità di mantenere un quadro di aiuti accoppiati alla produzione nel primo pilastro della PAC (pagamenti diretti). E’ stata messa in risalto la particolare importanza della secondo pilastro della Politica agricola (sviluppo rurale), necessario per garantire la sostenibilità a lungo termine delle aree rurali. Per quanto riguarda gli investimenti destinati al miglioramento degli impianti di irrigazione, i Ministri dichiarano di sostenere il finanziamento di opere che permettano di migliorare l'efficienza energetica, l'efficienza idrica, la capacità di regolazione (in particolare attraverso riserve artificiali di acqua) e l'utilizzo di acqua riciclata. Nel documento comune si chiede poi l’adozione di disposizioni che consentano una maggiore reattività in caso di crisi dei mercati, attraverso strumenti efficaci e si sottolinea l'importanza di una riserva di crisi per il settore agricolo, proposta dalla Commissione, nonché la necessità di un rafforzamento del potere economico dei produttori nella catena di produzione. POMODORO DA INDUSTRIA: LA PRODUZIONE ITALIANA SCENDE MA E’ MIGLIORE DELLE ASPETTATIVE In calo la produzione italiana (-12%), crolla quella cinese (-52%): gli ultimi dati relativi alla campagna del pomodoro da industria hanno reso più chiara la situazione di questo importante comparto del Made in Italy. La produzione nazionale si verrebbe ad attestare complessivamente attorno ai 4,4 milioni di tonnellate, con una contrazione dell’12% rispetto al 2011. Un risultato insperato rispetto a quanto ci si attendeva dopo la siccità di questa estate, quando il calo produttivo veniva stimato in almeno il 25% del raccolto, ma che è stato però pagato a caro prezzo in termini di costi per l’irrigazione. A livello europeo è segnalata la sostanziale tenuta della Spagna a 1,9 milioni di tonnellate (-2%) e la crescita del Portogallo con 1,1 milioni di tonnellate (+11%). La California, primo produttore mondiale, cresce del 4%, con un raccolto inviato alla trasformazione pari a 11,5 milioni di tonnellate. L’evento che cambierà la situazione sui mercati internazionali è il crollo della produzione cinese, passata dai 6,7 milioni di tonnellate del 2011 a 3,2 milioni di tonnellate della presente annata (-52%). Complessivamente la produzione mondiale passerebbe da 37,6 milioni di tonnellate del 2011 a 33,4 milioni di tonnellate, con una riduzione di 4,2 milioni di tonnellate (-11%). tonnellate 2011 2012 Var.% Italia 5.050.304 4.400.000 -12% Spagna 1.985.000 1.950.000 -2% Portogallo 1.065.000 1.180.000 +11% USA 11.067.000 11.520.000 +4% Cina 6.792.000 3.230.000 -52% Mondo 37.634.000 33.452.000 -11% Fonte: WPTC, elaborazione Coldiretti RISO: COLDIRETTI PRESENTA I DATI SUL RACCOLTO 2012 E LANCIA A VERCELLI LA NUOVA “FILIERA ITALIANA RISO” VERCELLI/BIELLA - La nuova “Filiera Italiana Riso” è stata presentata in un convegno svoltosi nella sede della Camera di Commercio lo scorso 26 ottobre a Vercelli, a cui è intervenuta Coldiretti con una relazione tecnica sull’ultimo raccolto del riso. Commenta il presidente della Coldiretti interprovinciale Paolo Dellarole: “La “Filiera Italiana Riso” - che avrà a Vercelli un’importante unità operativa - è stata ideata da Coldiretti con il compito di promuovere il riso nazionale, agendo concretamente e con strategie mirate a supporto delle imprese, sviluppando in particolare i sistemi di commercializzazione. Una “piccola grande rivoluzione” per il mondo della risicoltura, “perché – continua il presidente con la nuova FIR i produttori tornano ad essere al centro della scena e riprendono il loro potere contrattuale: all’impresa risicola vengono messi a disposizione strumenti innovativi dal punto di vista del credito, del monitoraggio, di più vantaggiosi accordi con la parte industriale e di consulenza”. La Filiera Italiana Riso avrà a Vercelli una sede operativa di importanza strategica: in essa, oltre ai servizi di credito in collaborazione con CreditAgri Italia, sarà operativo un centro per la campionatura del risone, con personale tecnico dedicato. DAL SALONE DEL GUSTO: COLDIRETTI TORINO RIFLETTE SU “SOSTANZA E APPARENZA NEL CIBO”… Torino – “Sostanza e apparenza nel cibo” è il tema di cui si è discusso durante l’aperitivo sociale organizzato lo scorso giovedì 25 ottobre, al Salone internazionale del Gusto e Terra Madre; nello stand della Camera di commercio di Torino per illustrare i prodotti dell’agricoltura sociale e aprire nuove riflessioni sul concetto e sul valore del cibo. Un evento legato alle altre attività realizzate con il progetto E.T.I.C.A. – economia, territori, imprese, comunità, agricoltura – che Coldiretti Torino ha proposto grazie al contributo della Camera di commercio di Torino. Francesco Di Iacovo, professore di Economia agraria all’università di Pisa, ha condotto l’incontro, a cui hanno partecipato anche Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Torino; Stefania Fumagalli, referente Agricoltura sociale, Coldiretti Torino. “Nel corso della storia, il cibo ha subìto profonde trasformazioni – afferma Roberto Moncalvo – non ultime quelle legate al concetto di apparenza e di estetica, talvolta a danno della sostanza. Con i processi di diversificazione, tanto in ambito produttivo quanto nell’utilizzo finale, nelle modalità di consumo, il cibo si è però caricato in altri casi di valori simbolici, in un trait d’union fra il territorio di provenienza, la cultura alimentare locale e il contesto antropologico da cui origina, confermandone l’enorme significato, ma anche le contraddizioni. Ci sono aspetti che non appaiono nel cibo: l’uso eccessivo delle risorse naturali, lo sfruttamento delle persone coinvolte nei processi produttivi, o, al contrario, anche un uso particolarmente attento della natura e del rapporto con le persone e con il lavoro. Si tratta di elementi che restano dietro al cibo che consumiamo e che molto spesso non emergono agli occhi dei consumatori”. ASTI HA ANIMATO LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA.. Asti - Per il Salone del Gusto e Terra Madre, Coldiretti ha allestito una vera Bottega di Campagna Amica. Due aziende agricole piemontesi, una astigiana e una cuneese, hanno portato i prodotti tipici. La Bottega di Campagna Amica è stata infatti animata, con tutti i prodotti tipici italiani del circuito, dall'Azienda San Desiderio della famiglia Merlo di Monastero Bormida e dalla Cooperativa Localmente di Fossano. La Bottega, simbolo di un'agricoltura moderna ed in evoluzione, ha fatto bella mostra fra i 1000 espositori provenienti da 100 paesi del mondo che animeranno gli 80 mila metri quadrati della Fiera. …CUNEO CON LOCALMENTE DI FOSSANO COMPLETA L’ANIMAZIONE DELLA BOTTEGA Cuneo - Ha riscontrato un notevole successo l’iniziativa che ha visto la cooperativa Localmente di Fossano protagonista nel presentare al pubblico il progetto “Botteghe di Campagna Amica” nell’ambito del Salone del Gusto a Torino, nello stand della Coldiretti. Per la Bottega di Campagna Amica gestita dalla Cooperativa Localmente operativa dal maggio del 2012, l’essere stata scelta a rappresentare le Botteghe a livello nazionale è stato sicuramente un riconoscimento importante. “Siamo riusciti in questo contesto internazionale a fare toccare con mano l’importante realtà del progetto voluto da Coldiretti della Filiera Agricola Tutta Italiana – sottolinea Dario Armando, presidente di Localmente -. L’obiettivo di costituire un punto d’incontro quotidiano tra produttori e consumatori si sta concretizzando ogni giorno di più, con l’impegno di garantire al consumatore tutti i prodotti freschi e trasformati che offre il territorio attraverso le proprie aziende agricole e i prodotti di eccellenza a livello nazionale”.