WineNews - Appunti di Degustazione - n. 94

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WineNews - Appunti di Degustazione - n. 94
Tiratura: 27.680 enonauti, opinion leader e professionisti del vino - n. 94 - Settembre 2013 - Info: [email protected]
www.winenews.it - Registrazione Tribunale di Siena n. 709 del 31 Marzo 2001 - A cura di Franco Pallini e Antonio Boco
Vendemmia: 2012
Vendemmia: 2010
Proprietà: Fabio Marchionni
Proprietà: Belisario
Uvaggio: Verdicchio
Uvaggio: Verdicchio
Bottiglie prodotte: 85.000
Bottiglie prodotte: 50.000
Enologo: Fabio Marchionni
Enologo: Roberto Potentini
Prezzo allo scaffale:
Prezzo allo scaffale:
€ 6,00-8,00
€ 15,00-17,00
Collestefano
Belisario
Dop Verdicchio di Matelica
Dop Verdicchio di Matelica Cambrugiano
Riserva
Discendente da una famiglia di contadini,
neolaureato in enologia e reduce da
un’esperienza enologica in Germania (che
ritroviamo, in parte, nello stile dei suoi vini),
Fabio Marchionni dà vita alle prime bottiglie
Collestefano nel 1998. E’ l’inizio di una storia
affascinante, legata alla produzione biologica e
a uno stile di vino puro, affilato, dai richiami
teutonici. Apparentemente semplice da
giovane, è etichetta che stupisce con
l’evoluzione in bottiglia. La 2012 sarà tra
queste: ha profilo agrumato, con richiami di
buccia di cedro, delicata dolcezza fruttata e
floreale, grande tensione acida e allungo
iodato. Un grande bianco italiano,
dall’incredibile rapporto qualità-prezzo.
Nate nell’ormai lontano 1971, le cantine
Belisario sono tra le più importanti realtà
marchigiane, oltre che il maggior produttore di
Verdicchio di Matelica sulla piazza. Questa
realtà produttiva ha un portafoglio sociale di
tutto rispetto che porta in dote qualcosa come
300 ettari di vigna, tutti nell’Alta Valle Esina. Il
Cambrugiano è marchio noto agli amanti del
Verdicchio e dei vini bianchi di una certa
impostazione. La versione 2010 è riuscita, non
tradisce l’impostazione classica del vino ma
trova forse uno scatto in più rispetto alla
precedente annata. Ampio e materico,
complesso e lievemente tostato, ha qualità,
concretezza e ancora molto tempo davanti a
sé.
Vendemmia: 2010
Vendemmia: 2010
Proprietà: Fazi Battaglia
Proprietà: La Monacesca
Uvaggio: Verdicchio
Uvaggio: Verdicchio
Bottiglie prodotte: 10.000
Bottiglie prodotte: 20.000
Enologo:
Enologo:
Simone Schiaffino, Lorenzo
Roberto Potentini, Fabrizio
Landi
Ciufoli
Prezzo allo scaffale:
Prezzo allo scaffale:
€ 15,00-17,00
€ 16,00-18,00
Fazi Battaglia
La Monacesca
Dop Verdicchio dei Castelli di Jesi
Classico Superiore Massaccio
Dop Verdicchio di Matelica Mirum
Inutile ricordare cosa rappresenti e quante
tappe abbia segnato la Fazi Battaglia nella
storia del verdicchio, della vitivinicoltura
marchigiana e in quella italiana in generale.
Siamo di fronte ad una vera ammiraglia capace
di unire grandi numeri ad un alto livello di
affidabilità, con punte di eccellenza riconosciuta
e riconoscibili. Il Verdicchio Castelli di Jesi
Classico Superiore Massaccio è tra queste e
l’annata 2010 ci pare versione di grande
interesse. Ha intensi profumi di camomilla,
bocca estrattiva ma estremamente puntuale, di
rigorosa esecuzione, attraversata da una bella
acidità. Aromaticamente coerente, ha finale
piacevole e tipico, anche se un filo alcolico.
A due passi dal centro di Matelica, lungo la via
che conduce a Fabriano, La Monacesca deve il
suo nome all’insediamento in zona di un nucleo
di benedettini in fuga dalle persecuzioni
longobarde (900 d.C.). La storia dell’azienda
prende il via nel 1966 quando Casimiro Cifola
acquista le prime vigne e costruisce la cantina,
mentre le prime bottiglie di Verdicchio arrivano
negli anni Settanta. Un inizio folgorante e una
crescita progressiva che ci consegna oggi una
realtà di riferimento nel panorama del vino
italiano, capace di vini splendidi e di un
autentico mito qual è il Mirum. Il 2010 è
splendido per potenza, complessità e
dinamismo. Ha profilo mediterraneo, note di
camomilla e erbe spontanee, finale
straordinariamente lungo e avvolgente.
Editoriale
Un vitigno per due territori
Il Verdicchio è protagonista
assoluto della produzione enoica
delle Marche, dividendosi a metà
fra quello a denominazione Castelli
di Jesi e quello di Matelica. Un
vitigno per due territori, dunque,
visto che si tratta di una varietà
piuttosto eclettica da cui si
ottengono sia vini freschi e di
pronta beva, sia vini molto
strutturati e capaci di notevole
longevità. Le principali zone di
coltivazione sono quella di
Matelica in provincia di Macerata
e quella dei Castelli di Jesi in
provincia di Ancona, il primo è in
genere più dotato dal punto di vista
olfattivo e più grasso da quello
strutturale, il secondo tende invece
ad evidenziare un corpo maggiore
e profumi più sfumati. Oggi tutti i
principali produttori vinificano
versioni del Verdicchio di grande
struttura, buona spalla acida ed
elevato tenore alcolico. Risultati
eccellenti si sono ottenuti anche
con vendemmie tardive. Sia che
venga vinificato in acciaio, sia che
venga vinificato in legno, il
Verdicchio ha il potenziale per
produrre vini di grande longevità,
superando anche i vent’anni,
almeno nelle annate favorevoli.
Concretamente, soltanto poche
etichette sono capaci di sopportare
un tale invecchiamento, anche
perché la maggior parte delle
cantine cerca di produrre vini
immediatamente godibili. Il
Verdicchio si presta
particolarmente bene anche alla
produzione di spumanti. Si produce
anche il Verdicchio passito,
tipicamente più abboccato che
dolce, anche in versione muffato.
Buona Lettura
Antonio Boco
Franco Pallini
la Griffe
allo Scaffale
Vendemmia: 2007
Vendemmia: 2010
Vendemmia: 2011
Proprietà: Colonnara
Proprietà: Montecappone
Proprietà: Bruno Cavallaro
Uvaggio: Verdicchio
Uvaggio: Verdicchio
Uvaggio: Verdicchio
Bottiglie prodotte: 6.000
Bottiglie prodotte: 4.000
Bottiglie prodotte: 10.000
Enologo: Agostino Pisani
Enologo: Lorenzo Landi
Enologo: Aroldo Bellelli
Prezzo allo scaffale: €
Prezzo: € 18,00-20,00
Prezzo: € 15,00-17,00
Montecappone
Croce del Moro
Dop Verdicchio dei Castelli di Jesi
Classico Utopia Riserva
Dop Verdicchio dei Castelli di Jesi
Clasico Superiore Crocetta
Nata alla fine degli anni Sessanta,
Montecappone viene acquisita dalla
famiglia Bomprezzi-Mirizzi nel 1997. Da
allora comincia un’importante opera di
ristrutturazione aziendale che investe sia
il vigneto che la cantina, oltre
all’impostazione tecnica e stilistica dei
vini. Montepulciano, Sangiovese e
soprattutto Verdicchio, le varietà allevate
parlano la lingua del territorio e offrono
ottime soluzioni per chi è alla ricerca dei
vini tipici dello jesino. Il Verdicchio Utopia
2010 è stato affinato in cemento per un
anno e per sei mesi in bottiglia. Ha naso
ricco, ammandorlato ma allo stesso
tempo fine e profondo. Più tagliente e
snella la bocca: verticale e sassosa.
Era solo una tradizione di famiglia,
seppur vissuta in maniera appassionata,
capace di diventare nel tempo una vera e
propria attività. La vigna e il vino sono nel
destino della famiglia Cavallaro da molti
anni, oggi a capo di un’azienda familiare
di buon interesse. I vini provengono dalla
raccolta delle sole uve aziendali (che
comprendono parcelle in zone differenti,
che comprendono diverse varietà e
denominazione). Il Verdicchio dei Castelli
di Jesi Classico Superiore Crocetta 2011
è bianco proveniente dalla zona di
Rosora. Ha profumi ampi e maturi,
piuttosto aperti sul frutto, bocca densa,
forse un filo pesante e dal finale
amarognolo.
Vendemmia: 2011
Vendemmia: 2011
Proprietà: Sartarelli
Proprietà: Borgo Paglianetto
Uvaggio: Verdicchio
Uvaggio: Verdicchio
Bottiglie prodotte: 4.000
Bottiglie prodotte: 10.000
Enologo: Alberto Mazzoni
Enologo: Aroldo Bellelli
Prezzo: € 13,00-15,00
Prezzo: € 13,00-15,00
Sartarelli
Borgo Paglianetto
Dop Verdicchio dei Castelli di Jesi
Classico Superiore Balciana
Dop Verdicchio di Matelica Vertis
26,00-28,00
Colonnara
Dop Verdicchio dei Castelli di Jesi
Spumante Brut Riserva Ubaldo Rosi
Importante cantina cooperativa di
Cupramontana, nata alla fine degli anni
Cinquanta per iniziativa di un manipolo di
viticoltori della zona (il nome Colonnara
arriva comunque nel 1985 in sostituzione del
precedente: Cantina Sociale di
Cupramontana), non avrà l’immagine della
maison esclusiva o il design di una cantina
disegnata da un “archistar”, ma rappresenta
la quintessenza dei vini tipici della zona. A
noi questo pare un pregio più grande di molti
fronzoli che poco o niente interesano gli
appassionati di vino più autentici e sinceri.
Dunque, una storia fatta di uomini, lavoro,
sacrificio e tradizione. Oltre che di territorio,
naturalmente, ideale per la produzioni di vini
dritti, verticali e affilati, adatti per
l’invecchiamento e garanzia di longevità.
Tutte caratteristiche che hanno garantito una
crescita rapida dell’impresa. Nei numeri e
nella qualità, accompagnando nel cammino
quello del Verdicchio e della denominazione
Castelli di Jesi. Oggi i soci conferitori sono
110 e portano in dote 120 ettari di vigna, a
testimonianza della parcellizzazione vitata
della zona e della sua vocazione allo
sviluppo di piccoli viticoltori. Ovviamente il
Verdicchio ha una parte importante, sia in
termini di uva coltivata che riguardo la
filosofia aziendale e l’impostazione
complessiva dell’azienda. Così come, fin da
epoche non sospette, ben prima della
recente esplosione della tipologia un po’
ovunque, si è sempre guardato con
attenzione alla realizzazione di spumanti
metodo classico. Tra questi merita un posto
in prima fila il Brut Metodo Classico Ubaldo
Rosi. Figlio di sole uve Verdicchio, affinato in
bottiglia nella cantina di invecchiamento
dell’azienda, vede tutte le fasi di lavorazione
(remuage, degorgement) effettuate
manualmente. La permanenza sui lieviti non
è inferiore ai 5 anni dalla presa di spuma. Il
“nostro” 2007 è stato sboccato nell’anno in
corso, ha profumi di camomilla, elicriso ed
erbe mediterranee in genere, oltre che crosta
di pane e agrumi. In bocca è affilato, ha una
bollicina cremosa, autentica e mantiene
pienamente le aspettative. Finale con
leggera sensazione di rosmarino, davvero
lungo.
Quella dei Sartarelli è una delle tante
piccole-grandi storie di successo della
vitivinicoltura italiana di stampo familiare.
Tutto inizia intorno alla metà degli anni
Sessanta con la coltivazione della vigna
e la raccolta delle uve, destinate alle
grandi cantine della zona. Con gli anni
Settanta arriva invece la decisione di
cambiare passo e di cominciare ad
imbottigliare i vini con una propria
etichetta, a partire dalla trasformazione
delle uve di proprietà, ovviamente. Oggi
lo stile Sartarelli è inconfondibile e
rappresenta una delle eccellenze del
panorama vitivinicolo marchigiano. Il
Balciana è un paradigma per la
denominazione: colore dorato, naso
ricchissimo, bocca glicerica, fitta, ampia e
carnosa.
Già un riferimento per il Verdicchio di
Matelica, Borgo Paglianetto si trova nel
comune che dà il nome alla
denominazione, tra i territori di Fabriano
e Camerino, nella valle “chiusa”
dell’Esino. Qui la famiglia Roversi ha
deciso di intraprendere un’agricoltura
rispettosa dell’ambiente, in regime
biologico, che in connubio con i caratteri
del terroir dà origine a vini di una certa
personalità. Una attenzione
profondamente sentita quella della
famiglia Roversi, capace di sposare a
pieno non solo le nuove tendenze ma
anche le più importanti sensibilità dei
consumatori di vino, vecchi e nuovi. Il
Vertis 2011 ha un corredo fatto di
ricchezza, spesso e vivacità acida ed è
capace di un surplus di sapore davvero
intrigante. Chiude su note tipiche di
mandorle e cenni iodati.
Vintage
Best Buy
Vendemmia: 2006
Vendemmia: 2010
Vendemmia: 2011
Proprietà: Gioacchino Garofoli
Proprietà: Bisci
Proprietà: Colognona - Tenuta Musone
Uvaggio: Verdicchio
Uvaggio: Verdicchio
Uvaggio: Verdicchio
Quotazione: € -
Bottiglie prodotte: 13.400
Bottiglie prodotte: 15.000
Enologo: Aroldo Bellelli
Enologo: Gabriele Villani
Prezzo allo scaffale: € 15,00-17,00
Prezzo allo scaffale: € 7,00-9,00
Bisci
Colognola - Tenuta Musone
Dop Verdicchio di Matelica Vigneto
Fogliano
Dop Verdicchio di Jesi Classico
Superiore Ghiffa
Quella della famiglia Bisci può essere
considerata una delle realtà storiche
delle Marche. Nasce infatti nel 1980, nel
comprensorio di Matelica, al centro della
denominazione di questo territorio, sul
quale insistono all’incirca 20 ettari di
vigna, in grande prevalenza dedicata al
vitigno a bacca bianca principe il
Verdicchio. Il Foiano ’10, oggetto del
nostro assaggio, ha colore intenso,
profumi di mimosa e fiori gialli, oltre che
di pera matura e cotogna. La bocca è
gustosa, di buon tenore alcolico, dalla
progressione gustativa tendenzialmente
fresca, distinta dal tipico finale
ammandorlato proprio dei Verdicchio più
coerenti.
La cantina si trova in località Colognola di
Cingoli che, come gli appassionati del
Verdicchio ben sanno, è una specie di
zona di marca, un confine tra due mondi,
due territori ben distinti, due stili. Siamo
sul crinale delle due denominazioni di
riferimento per la varietà, quella dei Colli
di Jesi e di Matelica. Ancora sulla prima
per le carte, molto meno chiara per le
uve, il clima e il tipo di vino che qui si
ottiene. Comunque, il Verdicchio di Jesi
Classico Superiore Ghiffa 2011 ha
profumi di mela gialla e pera, con un
tocco di elicriso e menta appassita al
palato. Bianco discreto, si perde un po’
nel finale, che comunque non ne
pregiudica la piacevolezza.
Vendemmia: 20012
Vendemmia: 2011
Proprietà: Monte Schiavo
Proprietà: Pievalta
Uvaggio: Verdicchio
Uvaggio: Verdicchio
Bottiglie prodotte: 85.000
Bottiglie prodotte: 80.000
Enologo: Pier Luigi Lorenzetti
Enologo: Alessandro Fenino, Sergio Paolucci
Prezzo allo scaffale: € 8,00-10,00
Prezzo allo scaffale: € 7,00-9,00
Monte Schiavo
Pievalta
Dop Verdicchio dei Castelli di Jesi
Classico Superiore Pallio di San
Floriano
Dop Verdicchio dei Castelli di Jesi
Classico Superiore Pievalta
Garofoli
Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi
Classico La Selezione Garofoli Riserva
Casa vinicola di lunga tradizione, la Garofoli
è oggi una società per azioni completamente
in mano alla famiglia che le dà il nome, da
generazioni impegnata nel mondo del vino.
Sui bianchi suoli a ridosso del Monte Conero
vengono allevate le uve a bacca nera,
Montepulciano in testa (che conosce
affinamenti sia in botte grande che in
barrique), mentre la zona dei Castelli di Jesi
è ovviamente il regno incontrastato del
Verdicchio. Lo stile di questa realtà è ormai
consolidato e rappresenta un interessante
connubio tra classicismo e puntualità
stilistica. I Verdicchio della maison sono netti,
complessi, precisi e assai longevi. La
Selezione Gioacchino Garofoli 2006, vino
prodotto nelle vigne di Montecarotto, solo
nelle annate ritenute eccellenti, ha profumi di
erbe di campo, fiori gialli, una sfumatura di
liquirizia e un tocco minerale di grafite. E’ un
vino maturo e solare, grasso, con una
leggera sensazione di miele al palato, dolce
ma mai pesante, anzi chiuso da un preciso
ricordo di mandorla fresca.
"fermo email"
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Giuseppe Quintarelli, Amarone della
Valpolicella Classico 2003
Al di là del prezzo stellare, l’Amarone di
Quintarelli rappresenta davvero la
pietra miliare dei vini della Valpolicella
declinati con stile tradizionale.
Giuseppe Quintarelli ci ha lasciato un
anno fa, ma i suoi vini rimangono a
testimoniare questa intima essenza.
Straordinaria la loro tenuta nel tempo,
come in questo caso (è una bottiglia
del 2003). Un vino vibrante e vivace
che marca la sua distinzione con gli
Amarone moderni.
Guido Maitan
Enonauta
Monte Schiavo è una bella azienda del
gruppo Pieralisi, brand assai noto a tutti
gli appassionati e i tecnici dell’olio
extravergine di qualità. Tra i prodotti
aziendali, non manca ovviamente il
Verdicchio, visto che siamo in una delle
zone vocate alla produzione di questa
celebre uva a bacca bianca, sui colli di
Jesi. Il Pallio di San Floriano proviene da
vigna Fossato, nel comune di Poggio S.
Marcello, e mostra un profilo serrato,
caratterizzato da un bel ventaglio
aromatico al naso, a ricordare i fiori di
campo e la mandorla fresca. In bocca è
coerente, asciutto, e dal bel finale
ritmato.
Non nascondiamo il nostro
apprezzamento, e anche qualcosa in più,
per il lavoro di questa azienda (la
dependance marchigiana della
franciacortina Barone Pizzini). La filosofia
ben precisa, rispettosa dell’ambiente,
stilisticamente inappuntabile, la colloca a
nostro avviso tra le realtà del Verdicchio
più interessanti in circolazione. Con
bottiglie sempre interessanti, tanto nelle
etichette di punta quanto in quelle meno
impegnative. Il Verdicchio Classico
Superiore 2011 è un vino dal prezzo
straordinario se paragonato al suo vero
valore. Scaltro, scattante, profumato e
saporito, regala gioia e spensieratezza
ad ogni sorso.
"l'altro mondo"
Parola di enoteca
Vendemmia: 2010
Cosa vende
Proprietà: Haras de Pirque,
Marchesi Antinori
Uvaggio: Carménère
Bottiglie prodotte: Prezzo allo scaffale: €
L’enoteca libreria Carlo Lotti si trova a San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze
(Via Roma, 12; tel. 055820279; www.carlolotti.com). A fare da padrona la Toscana enoica,
ma non mancano le altre regioni d’Italia e la Francia, Champagne in testa:
Cortaccia, Alto Adige Müller Thurgau 2011 - € 9,00
Buone sensazioni, da questo ennesimo bianco altoatesino ineccepibile
10,00-12,00
La Fornace, Gavi di Tassarolo 2012 - € 9,70
Una buona espressione delle potenzialità delle uve Cortese
Viña Haras de Pirque
Maipo Valley Carménère Equus
Haras de Pirque è una tenuta che si trova
nella parte nord della valle di Maipo, il più
importante terroir enoico del Cile. Da questa
realtà produttiva, sulla quale Marchesi
Antinori ha costruito progetti enologici di
grande valore, nasce il Carménère Equus,
oggetto del nostro assaggio. Il Carménère è
un vitigno di origine bordolese che oggi,
però, è diventato quasi una rarità nella
Gironda, mentre invece si è trasformato in
vitigno “tradizionale” proprio in Cile, dove è
coltivato in oltre 9.000 ettari, riproponendo un
caso analogo a quello del Malbec in
Argentina. La linea “Equus” corrisponde a
vini prodotti nei terreni più leggeri della
tenuta, in modo da mantenere intatte le
caratteristiche varietali dei vini che
comprendono, Chardonnay, Sauvignon
Blanc, Cabernet Sauvignon, oltre al
Carménère. Quest’ultimo possiede un
bagaglio aromatico che alterna note di frutti
neri, spezie, tabacco e terra fresca. La
progressione gustativa è ben ritmata ed il
vino risulta morbido ed equilibrato. I vini di
Viña Haras de Pirque sono distribuiti in Italia
da marchesi Antinori.
Felluga, Sauvignon 2009 - € 16,00
Un classico bianco friulano che sa accettare anche la sfida del tempo
La Fioca, Franciacorta Brut 2006 - € 23,30
Spumante dai profumi ampi e dalla bocca morbida e vellutata
Bagnoli-Borletti, Spumante Friulano 2008 - € 19,00
Fresca e di buona scorrevolezza, questa bollicina friulana
Bellei, Lambrusco di Sorbara Ancestrale 2010 - € 13,90
Un vino di sicuro fascino e non privo di classe e finezza
Terlano, Alto Adige Gewürztraminer 2012 - € 13,90
Un classico della produzione enoica altoatesina
Villa Petriolo, Chianti Rosa Mnemonis 2009 - € 12,50
Vino docile e ben ritmato, dalla bella bevibilità
Cos, Cerasuolo di Vittoria 2010 - € 17,30
Una denominazione che nel recente passato ha trovato nuovo smalto
Graci, Etna Rosso 2010 - € 14,50
Rosso elegante e di bella progressione
Cosa consiglia
Ed ecco una selezione del meglio della Enoteca Carlo Lotti:
Poggio di Sotto, Brunello di Montalcino Riserva 2007 - € 175,00
Uno dei marchi di Montalcino che sa “raccontare” nel dettaglio il suo territorio d’origine
Tenuta San Guido, Bolgheri Sassicaia 2010 - € 125,00
Forse il vino più rappresentativo del made in Italy in bottiglia sui mercati oltre confine
Poggio di Sotto, Rosso di Montalcino 2008 - € 49,00
Una interpretazione del Sangiovese più immediata ma non meno affascinante
Vodopivec, Vitoska Solo MM 2009 - € 55,00
Bianco da un vitigno dalle due patrie, Friuli e Slovenia, complesso e potente
I Luoghi, Bolgheri Superiore Campo al Fico 2010 - € 49,60
Interpretazione tutta spostata sulla finezza di caratteri marcatamente mediterranei
Brezza, Barolo Bricco Sarmassa 2008 - € 47,30
Da un piccolo produttore, un vino di grande livello, tipico e incisivo
Grattamacco, Bolgheri Superiore L’Alberello 2010 - € 39,00
Vino sapido, cremoso e ben ritmato
Antinori, Cervaro della Sala 2010 - € 35,00
Bianco decisamente affidabile, capace di dare il meglio anche in annate piccole
Ledru, Champagne Brut Blanc de Noirs Cuvée de Goulté 2006 - € 53,90
Champagne prodotto da una piccola viticoltrice, gustoso e profondo
Larmandier Bernier, Champane Blanc de Blanc Vieille Vigne Grand Cru 2006 - € 91,50
Uno Champagne che difficilmente lascia indifferenti per verve acida e profondità gustativa
"Spuntature"
Parola di ristorante
L’Italia batte la Francia, ma non è
una partita di calcio
Nell’Italia della critica che si divide tra sostenitori dell’innovazione o della tradizione in
I numeri delle esportazioni di vino francese del
primo semestre 2013 sono decisamente poco
confortanti, per quello che, per adesso, è
ancora il benchmark enoico mondiale. Si nota
una sostanziale stagnazione ai valori dello
stesso periodo del 2012 (con una crescita
appena di qualche decimale). Protagonista in
negativo la Gironda, i cui vini non sembrano
registrare lo stesso appeal e i tassi di crescita,
sopra il 30%, che hanno caratterizzato il 2011 e
il 2012. E se Bordeaux si inceppa, è chiaro che
la bilancia commerciale del vino transalpino
imbocca una china pericolosa. Tutt’altra musica
per le esportazioni italiane che, sebbene con
qualche piccolo segno di incertezza,
compensato dalla vendita degli sfusi, tengono
saldamente la barra verso una crescita sul
2012 che potrebbe essere molto vicina alle due
cifre. L’Italia batte la Francia, dunque. Tutti
contenti come all’uscita dallo stadio, ma,
purtroppo, in questo caso non stiamo parlando
di una partita di calcio (anche se da noi è ormai
abituale ridurre tutto, appunto, ad un match
pallonaro). Il dato della Francia, insieme alla
contrazione dell’export dei vini australiani e
argentini, deve far riflettere. Il segnale, e
speriamo che non sia una tendenza, è chiaro: il
commercio mondiale di vino imbottigliato sta
ridimensionandosi in modo palese. Più a
rischio, probabilmente, le produzioni di alta
qualità. Un segnale in qualche modo da tenere
presente.
(che nel caso della cucina sono invece quelli più “colorati”). In soldoni, c’è un movimento
Non solo vino
Funghi Porcini estivi
Quest’anno, l’estate non è stata
particolarmente calda e fra gli
appassionati della tintarella e del
mare in genere non
mancheranno i mugugni. Per chi
ama il vino, invece, potrebbe
essere un’annata molto
interessante, ma, probabilmente,
i più felici saranno gli amanti dei
funghi che nel 2013 hanno potuto
gustare i loro miceti preferiti
anche a luglio e, addirittura, ad
agosto e non solo in zone
pedemontane o particolarmente
fredde anche d’estate. Il merito
va alle bizzarrie del clima,
evidentemente, fatto sta che
quest’anno i funghi, porcini nel
nostro caso, sono comparsi
anche d’estate, regalando i loro
profumi e il loro sapore così netto
e caratteristico.
cucina, ci pare ci sia un ritardo di vedute, o quantomeno una visione dicotomica che si
perde per strada, tra posizioni bianche e nere, dimenticando gli innumerevoli spazi grigi
significativo che parte dalla tradizione, dal territorio e da materie prime solidissime per
creare, sperimentare, esaltare i sapori e i concetti, rendendo contemporanea e moderna
una storia antica che rischierebbe altrimenti di sparire. E’ in questo contesto culturale che
va inquadrata l’opera di Roberto Petza e del suo S’Apposentu (vico Cagliari, 3 - tel.
0709341045), che si trova a Siddi, non in una metropoli (ma a circa un’ora di macchina da
Cagliari), e che va cercato, voluto, quasi scoperto. S’Apposentu è davvero il “salotto buono”.
In tutto e per tutto. Nell’ambiente, negli arredi, nell’apparecchiatura. Nell’atmosfera familiare
e allo stesso tempo raffinata che si respira e, naturalmente, nei piatti e in ogni singolo
ingrediente di cui sono composti. In nessun aspetto manca la ricerca, la riflessione,
l’indagine, la sublimazione del locale. Un grande ristorante, ma soprattutto una grande
esperienza e un progetto che merita di essere raccontato.
La top five del “S’Apposentu”
Gianfranco Manca, Alvas 2007 - € 65,00
Vigneto Santu Teru, Karinniu 2012 - € 25,00
Meigamma, Meigamma Undici 2011 - € 42,00
Cantina Lilliu, Cannonau di Sardegna Dicciosu 2007 - € 33,00
Cantina Il Nuraghe, Semidano di Mogoro Puisteris 2009 - € 28,00
I tre vini del cuore di...
Eros Pagni
Attore e doppiatore italiano, compie alla Spezia gli studi, ma coltivando fin dalla più giovane
età l’interesse per le forme di teatro e della recitazione. All’età di diciassette anni è ammesso
all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, dove si diploma nel 1959. Inizia a lavorare al
Teatro di Genova e si dedica anche al doppiaggio e alla recitazione cinematografica. Recita in
Profondo rosso (1975), e vince il Nastro d’Argento per il film La cena di Ettore Scola (1998).
Fa parte del cast del telefilm di Rai1 Gente di mare, e nel 2007 in Gente di mare 2. Importante
è anche la sua carriera da doppiatore cinematografico che lo ha visto, fra gli altri, nel 1996
prestare la voce al personaggio di Claude Frollo nel cartone animato della Disney Il gobbo di
Notre Dame, doppia il sergente maggiore Hartman nel film Full Metal Jacket di Stanley
Kubrick. Nel 2008 riceve dal pubblico italiano il Premio Gassman come miglior attore per lo
spettacolo La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni.
Buranco, Sciachetrà
Case Basse, Brunello di Montalcino
Antinori, Tignanello