Il mio migliore amico - Cinema Verdi
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Il mio migliore amico - Cinema Verdi
Cineforum G. Verdi - Breganze 33°anno www.cineverdi.it Il mio migliore amico (Mon meilleur ami) CAST TECNICO ARTISTICO Regia: Patrice Leconte Sceneggiatura: Jérôme Tonnerre, Patrice Leconte Fotografia: Jean-Marie Dreujou Scenografia: Ivan Maussion Musica: Xavier Demerliac Montaggio: Joëlle Hache Prodotto da: Olivier Delbosc, Marc Missonnier (Francia, 2006) Durata: 95' Distribuzione cinem.: Lucky Red PERSONAGGI E INTERPRETI François: Daniel Auteuil Bruno: Dany Boon Catherine: Julie Gayet Louise: Julie Durand a cura di Sabrina Anziliero & Elen Balasso Morire e non lasciare dopo di sé nessuno che ci doni l’immortalità con il calore del ricordo: partecipando alla veglia funebre di un conoscente accorgersi, improvvisamente, che la pochezza o la pienezza della vita di un uomo può essere svelata dagli sguardi, dai gesti di chi partecipa a quell’ultima occasione di congedarsi da chi si è amato. Sguardi e gesti che non sono la storia di ciò che quell’uomo ha costruito, delle cose che è riuscito ad avere o dei successi lavorativi che ha ottenuto ma che rivelano la gratitudine e la consapevolezza che aver lasciato entrare quella persona nella propria vita ha portato un positivo cambiamento. In una parola: amicizia, cioè aver scelto una persona ed essere stati scelti per condividere reciprocamente interessi, passioni, battaglie ma anche per superare le inevitabili meschinità dell’esistenza. Quindi, non solo avere amici ma anche, e soprattutto, saper essere dei buoni amici sgombrando il campo da facili surrogati che servono soltanto a mascherare la solitudine dei “non rapporti” con cui si tenta di nascondere la mancanza di veri legami umani. 7° film Troppo spesso, infatti, l’amicizia viene confusa con la semplice conoscenza dovuta alla frequentazione dei medesimi ambienti o alla condivisione di uno spazio, come il posto di lavoro. E così capita che nella mente di un uomo che si trova, per dovere di etichetta, al funerale di un quasi sconosciuto si affacci un inquietante interrogativo, ovvero, se egli fosse il defunto quanti amici ci sarebbero a ricordarlo? Questo è lo spunto da cui prende l’avvio l’ultima pellicola di Patrice Leconte: una scena perfetta per struttura, ritmo e dialoghi nella quale in pochi minuti si delinea in maniera completa la personalità del protagonista François, un antiquario di successo che antepone il suo lavoro a tutto e a tutti, compresi i rapporti familiari. E’ la stessa socia di François a fornire risposta ai suoi dubbi facendogli notare, con grottesca schiettezza, che al suo funerale non ci sarebbe alcun amico. Il motore del racconto filmico e la spinta alla evoluzione interiore del protagonista diventa la scommessa fra l’antiquario e la sua socia cioè la sfida lanciata a François che in dieci giorni dovrà riuscire a presentare il suo migliore amico. La prima scoperta di François è quella di non avere amici e di non “essere un amico”: fondamentale, a questo punto, l’incontro con Bruno, estroverso e solare tassista che si pone nei confronti del prossimo con sincerità e immediatezza e tenta di trasmettere all’antiquario questa qualità attraverso la “teoria delle tre s”: sorriso, simpatia e sincerità. Infatti, per Bruno “il buonumore è la porta della felicità”. Questo nuovo lavoro di Leconte si presenta in una veste cinematograficamente più dinamica rispetto ai precedenti, con riprese tramite macchina a mano e improvvise nervose zummate sul volto di Auteuil (interprete di François) nell’intento di fissare l’indifferente aridità con cui il suo personaggio si rapporta alle persone che lo circondano. La sceneggiatura è solida, ma di largo respiro, con battute sagaci e divertenti. Molto interessante l’oggetto della scommessa sia per la sua funzione sia per il soggetto raffigurato: si tratta di un “lacrimatoio” cioè di un vaso destinato ad accompagnare il defunto nella tomba raccogliendo le lacrime versate per lui; su di esso sono 7 - 8 – 9 – 10 Novembre 2007 raffigurati Achille e Patroclo la cui intensa amicizia, descritta nell’Illiade, crea uno spazio senza tempo nel clamore della assedio e della guerra acheo‐troiana. Achille il semi‐dio, l’immortale, il temibile guerriero acheo piange la morte dell’amico Patroclo ucciso per mano nemica: il semio‐dio diventa uomo nell’umanità dell’amicizia prima di venir restituito al fragore delle armi affinché si compia la sua missione e il suo destino. Con un tocco leggero Leconte, ci porta dentro ad un film fresco e pulito che in modo garbato, senza effetti speciali o scene spettacolari, parla di noi e con noi commovendoci. Ci costringe ad a prendere atto delle nostre debolezze e con semplicità ci invita a riflettere sulla qualità dei rapporti che instauriamo con le persone che fanno parte della nostra quotidianità. Citando il film: “l’amicizia vera non ha prezzo, se i regali alimentano l’amicizia, in nessun caso possono comprarla. L’amore si vende, qualche volta, l’amicizia mai”. Il film della prossima settimana Le vite degli altri Di Florian H. Von Donnersmark Durata 94’ Anni 80'. Georg Dreyman, drammaturgo, e Christa-Maria Sieland, sua compagna ed attrice famosissima, si trasferiscono a Berlino Est. I due sono considerati fra i più importanti intellettuali dal regime comunista anche se non sempre sono in sintonia con le azioni intraprese dal partito. Quando il ministro della cultura, vede uno spettacolo di Christa-Maria, se ne innamora e darà l'incarico ad un suo fidato agente di seguire la coppia ed osservare i loro interessi. Pian piano però capitano Gerd Wiesler (il compianto Ulrich Muhe) finirà per farsi coinvolgere dalle vite delle sue vittime fino a diventarne complice. Le vite degli altri, è un film che sa dare voce ai sentimenti, tutti. Dall'amore al terrore, dall'amicizia all'opportunismo ma finisce col raccontare un'epoca storica recente (siamo nel 1984) di un paese vicino ma di cui poco è stato scritto e visto: la Repubblica Democratica Tedesca (DDR). Cineforum G. Verdi - Breganze 33°anno www.cineverdi.it Scheda film Il mio migliore amico La locandina 7° film IL REGISTA 7 - 8 – 9 – 10 Novembre 2007 L’ATTORE CENNI E CURIOSITA’ SUL FILM: Da ricordare una peculiarità del regista, è lui che realizza personalmente le inquadrature dei suoi film; in un'intervista lo spiega così: «Ho cominciato a fare da solo le inquadrature con Tandem e da allora non ho più lasciato la macchina da presa a nessuno, semplicemente perché l'inquadratura fa parte integrante della regia. E poi gli attori amano avere l'occhio del regista vicino. Quando vedo un regista dietro al suo monitor mi dico: “Ma sta già guardando il suo film alla televisione!” e penso che sia un grosso pericolo. È il controllo video che spinge un regista a fare sempre più primi piani, perché quando si osserva un campo lungo sul monitor non si vede nulla. E questo finisce per falsare completamente il punto di vista». NOME: Patrice Leconte DATA DI NASCITA: 12/11/1947 LUOGO DI NASCITA: Lieu,Parigi Francia (2006) Il mio migliore amico (2003) Confidenze troppo intime (2002) L’uomo del treno (2002) Rue de plaisirs (2000) Tandem (2000) L’amore che non muore (1999) La ragazza sul ponte (1998) Uno dei due (1996) Riducule (1994) Il profumo di Yvonne (1993) Tango 1 (1990) Il marito della parrucchiera (1989) L’insoito caso di Mr. Hire (1975) Il cadavere era già morto La colonna sonora Il regista Laconte durante le riprese del film I PROSSIMI FILM IN PROGRAMMA 14 – 15 –16 - 17 Novembre Le vite degli altri 21 – 22 – 23 - 24 Novembre Mio fratello è figlio unico 28 – 29 – 30 Novembre - 1 Dicembre La città proibita 5 – 6 – 7 - 8 Dicembre Zodiac Per questo film Leconte si è rivolto ad un gruppo che si chiama “L’Attirail”, diretto da Xavier Demerliac. L’ha conosciuto qualche anno prima, mentre cercava delle musiche per La Ragazza sul Ponte. “Mi sono imbattuto nel loro primo album – dice il regista -e mi è piaciuto moltissimo. L’ho incontrato, ho visto alcuni concerti. Gli avevo detto che se un giorno ne avessi avuto l’occasione, gli avrei chiesto una musica per il film. Ho trovato che Il mio miglior amico gli assomigliava come si possono assomigliare due gocce d’acqua. Sapevo che non si sarebbe orientato verso l’emozione facile. La sua musica, a volte al limite della fanfara, ha qualcosa di molto gioioso. Le sue sonorità possono essere molto esuberanti nonostante abbiamo degli accenti molto tristi. Questa mescolanza non convenzionale mi ha affascinato. Alla fine… sono pazzo di gioia perché c’è un’atmosfera musicale molto particolare, che non era in relazione a priori con questo film ma che ci si sposa perfettamente NOME: Daniel Auteuil DATA DI NASCITA: 24/01/1950 LUOGO DI NASCITA: Algeri Algeria (2006) Il mio migliore amico (2006) Una topo model nel mio letto (2006) N io e Napoleone (2005) Niente da nascondere. (2005) Incontri d’amore (2005) 36 -Quai des orfreves (2003) Piccoli tradimenti (2003) Sotto falso nome (2003) In amore c’è posto per tutti (2002) L’avversario (2001) Vajont (2000) Sade (2000) L’amore che non muore (2000) L’apparenza inganna (1999) La ragazza sul ponte (1998) Il figlio perduto (1998) Il cavaliere di Lagardere (1996) L’ottavo giorno (1996) Transfert pericoloso (1995) Una donna francese (1995) Sostiene Pereira (1994) La Regina Margot (1992) Un cuore in inverno (1989) Romualde e Juliette (1988) Qualche giorno con me (1986) Jeanne de Florette (1986) Manon delle sorgenti (1982) Il colpetto DANIEL AUTEUIL Nato in Algeria, nel 1950 si trasferisce coi genitori cantanti lirici ad Avignone, dove intraprende in età giovanile i primi passi nel mondo artistico, indirizzandosi verso l'operetta e il teatro. La sua carriera cinematografica inizia nel 1976, ma è nel 1986 con il ruolo da coprotagonista, assieme a Yves Montand e Gerard Depardieu in Jean de Florette che ottiene il riconoscimento internazionale come uno dei maggiori attori francesi odierni.Compagno per lungo tempo di Emmanuelle Béart con la quale ha avuto una bambina di nome Nelly, divorzia nel 1992, e dopo alcuni anni trascorsi con Marianne Denicourt si sposa nel luglio del 2006 con la scultrice corsa Aude Ambroggi.