Vince la semplicità

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Vince la semplicità
MOTORI
VINCE
la semplicità
Mercury presenta un inedito fuoribordo da 150 hp,
progettato all’insegna della concretezza e della
razionalità. Niente sofisticazioni tecniche fini a se stesse,
ma una meccanica semplice che punta a offrire massima
affidabilità, ridotta manutenzione e consumi contenuti.
Un motore che, grazie alla notevole cubatura,
oltre 3.000 cc, assicura un’elevata coppia fin
dai bassi regimi. Il peso, 206 kg, è da record
tra i 4 tempi presenti sul mercato.
Il prezzo si annuncia molto competitivo, ma per
conoscerlo dovremo aspettare l’imminente Salone
di Genova, dove verrà ufficialmente lanciato.
di Furio Oldani
n America devono aver letto Il Gommone.
Da anni la nostra rivista va, infatti, predicando che certi virtuosismi tecnico-progettuali oggi diffusi in campo fuoribordistico servono solo a placare la ansie edonistiche degli appassionati, impattando però poco sulle vere prestazioni e, anzi, arrivando in alcunicasiapenalizzareilrapportopeso-potenza.
Una dimostrazione in tal senso è data dalla distribuzione bialbero, splendido esempio di capacità progettuale, ma del tutto superflua ai fini della funzionalità globale di un fuoribordo il
cui regime di rotazione massimo viaggia attorno ai 5.500-6.000 giri/min max. Una semplice
distribuzione monoalbero funzionerebbe altrettanto bene, peserebbe meno e sarebbe anche più facile da regolare, fermo restando che
a 5.500 giri/min anche una banale, ma ancora
I
più compatta, distribuzione ad aste e bilancieri potrebbe fare il suo onesto lavoro, risultando forse ancora più leggera e di semplice
manutenzione.
Discorsi analoghi potrebbero poi essere
avanzati nei confronti delle 4 valvole per cilindro, altra soluzione tecnica di assoluto pregio,
ma che su un fuoribordo, dove più che la potenza conta la coppia (e non a caso è il dato che
viene più gelosamente considerato top secret
dai costruttori), potrebbe tranquillamente
lasciar spazio a più economiche forme di
controllo delle fasi basate su due o al massimo tre valvole per cilindro. Parole che
qualcuno negli States deve probabilmente
aver fatto proprie, visto che l’ultimo fuoribordo Mercury presentato in anteprima alla stampa (e per la prima volta con precedenza all’Europa: non è un caso, visto che
questa classe di potenza è la più venduta nel
segmento premium nel Vecchio Continente),
un 4 cilindri da tre litri e 150 cavalli, esibisce
→
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ma che di fatto è molto più razionale, oltre che
più compatta nelle forme, leggera nelle masse
ed economica all’acquisto.
Chi, a partire dal prossimo novembre (data
in cui verrà avviata la produzione), guarderà a
Mercury per equipaggiare il proprio gommone
con un motore da 150 cavalli potrà, dunque,
scegliere fra il più emozionale Verado o il più
razionale 150 Efi, fermo restando che
non usciranno dai listini i super economici 2 tempi iniezione diretta OptiMax, gli unici 150 hp del mercato
che, assieme agli Evinrude E-Tec,
possono competere col nuovo nato
in termini di peso.
proprio tali caratteristiche, per andare a proporsi sul mercato in termini di low cost e impattando così su quel bacino di utenza a cui non dispiacciono le alte prestazioni, ma non vuole, o
non può, svenarsi per pagare fronzoli tecnologici inutili ai fini della navigazione, ma che pesano sui tagliandi stagionali. Da qui il ritorno alle origini, scelta più che mai coerente con il periodo economico che stiamo attraversando.
Basta con le architetture troppo elaborate, il
bialbero, le plurivalvole (con relativi variatori
di fase) e basta anche con compressori e intercooler. Largo, invece, a una generosa cubatura
NON SOFFRE LO STRESS
i 150 cavalli proposti dal mercato sono sette, cinque 4 tempi e un paio di
A ttualmente
2 tempi. A tali unità si deve poi aggiungere quella proposta da Selva che però è, com’è
noto, a tutti gli effetti uno Yamaha. Analizzando la tabella si può notare come tutti i 4 tempi sono dei quattro cilindri in linea con alimentazione a iniezione indiretta multipoint e
distribuzione plurivalvole, soluzione che solo il nuovo nato di Mercury non abbraccia.
Il 150 Efi svetta però in termini di cubatura e di leggerezza, risultando anche il meno stressato a livello di meccanica, come ben si evince osservando i valori della pressione media effettiva (Pme). Bassa anche la velocità media del pistone, altro indice che può indirettamente essere usato quale indicatore di affidabilità della meccanica, grazie al fatto che il nuovo
Mercury è l’unico 4 tempi del mercato caratterizzato da una geometria della canna di tipo
superquadro (cioè l’alesaggio è superiore alla corsa). Il Verado 150 e il Df 150 di Suzuki si
propongono, infatti, con canne quadre, mentre Honda e Yamaha sono motori a corsa lunga.
Unodegliobiettivideiprogettistieraquellodirendereilpiùsemplicepossibilelamanutenzioneordinaria.Ecosìèstatoprevistounpraticomanuale
di istruzioni sul motore che ricorda le scadenze.
TUTTI I 150 CAVALLI DEL MERCATO
Marca
e modello
Ciclo
Alesaggio x corsa
Cilindri
Cilindrata
Alimentazione
Honda
Bf 150 V-Tec
tempi
4
mm
87,0 x 99,0
numero
4, in linea
cc
2.354
tipo
iniezione indiretta
multipoint
Mercury
Verado F150
4
82,0 x 82,0
4, in linea
1.732
iniezione indiretta
multipoint,
compressore
volumetrico
bialbero,
4 valvole
per cilindro,
catena
Mercury
150 Efi
4
102,0 x 92,0
4, in linea
3.006
iniezione indiretta
multipoint
Suzuki
Df 150 TL
4
97,0 x 97,0
4, in linea
2.867
iniezione indiretta
multipoint
Yamaha
F 150 A
4
94,0 x 96,2
4, in linea
2.670
iniezione indiretta
multipoint
Evinrude
150 E-Tec
2
91,0 x 66,0
V6 (60°)
2.592
iniezione diretta
Selva
150 EFI Killer Whale
4
94,0 x 96,2
4, in linea
2.670
iniezione indiretta
multipoint
Mercury
150 OptiMax
2
89,0 x 67,0
V6 (60°)
2.507
iniezione diretta
monoalbero,
2 valvole
per cilindro,
catena
bialbero,
4 valvole
per cilindro,
catena
bialbero,
4 valvole
per cilindro,
cinghia
-
bialbero,
4 valvole
per cilindro,
cinghia
-
70
150
60
150
44
150
35
150
50
150
35
150
60
150
Distribuzione
tipo
Alternatore*
Potenza max
Regime potenza
massima
Potenza specifica
Pme*
Velocità pistone
Indice
di sollecitazione
Peso**
Rapporto
peso-potenza
a
hp
monoalbero,
4 valvole
per cilindro,
variatore di fase,
catena
40
150
giri/min
hp/litro
bar
m/s
5.000
63,8
11,5
16,5
5.250
86,6
14,9
14,4
5.500
49,9
8,2
16,9
5.500
52,3
8,6
17,8
5.000
56,2
10,1
16,0
5.000
58,3
10,5
11,0
5.000
56,2
10,1
16,0
5.250
60,0
10,3
11,7
kg
189
217
213
231
138
206
152
215
162
216
115
190
162
216
121
195
kg/hp
1,4
1,5
1,4
1,4
1,4
1,3
1,4
1,3
*Pme=Pressione Media Effettiva **Dichiarato (versione gambo lungo)
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da tre litri (la più elevata del segmento)
a 4 cilindri in linea operante mediante
flauti di aspirazione dedicati, ma non
modulabili nelle geometrie, e alimentata con un impianto di iniezione a
controllo elettronico di tipo multipoint e multiport. Distribuzione rigorosamente monoalbero a 2 valvole per
cilindro per far respirare le canne e
condotti il più lunghi possibile per recuperare ogni briciola della coppia massima teoricamente disponibile. Ne è derivata un’unità
che, se confrontata con il più raffinato 150 Verado, sulle prime può sembrare minimalista,
BASSI COSTI
Tutti gli attuali 4 tempi, Verado
150 compreso, pesano in effetti più
del nuovo 150 Efi: ciò nonostante il
fatto che tale unità disponga comunque di alberi controrotanti preposti all’abbattimento delle vibrazioni e di una
distribuzione a catena pretensionata che
Mercury garantisce esente da manutenzione per l’intera vita diportistica del motore. Altra «chicca» tecnica sono le punterie a rullini, soluzione che in campo industriale e sui diesel è in uso da anni, ma che
sui propulsori a ciclo otto raramente si
è vista. Rispetto alle punterie tradizionali a strisciamento, quelle a rullini risultano leggermente più costose e limitative del regime di rotazione, handicap che però a livello fuoribordistico
non pesa più di tanto, visto che di
«giri» non se ne fanno molti.
Un’ultima annotazione sul nuovo
fuoribordo di casa Mercury riguarda le
dotazioni. Il 150 Efi, in sintonia con la sua
indole pragmatica, non dispone, neppure a richiesta, della timoneria elettro-attuata e delle
manette elettroniche, due plus che ancora oggi
sono da considerarsi il vero «valore aggiunto»
→
IlMercury1504Tavanzadimensionicompattee
un peso molto contenuto (206 kg). E’ offerto nelleversionicongambolungo,extra-lungoecontrorotante. Il rapporto al piede è di 1,92:1. Non
sono,invece,disponibilinélatimoneriaelettroattuatanélemanetteelettronichedrivebywire.
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QUANTO CONSUMA
IL NUOVO 150 EFI 4T
Giri/min
Velocità
(nodi)
Consumo
(litri/ora)
2.500
14
11,4
3.000
20,5
14,3
3.500
25
19,5
4.000
30
26,0
4.500
35,5
33,0
5.000
40
41,3
5.450
50,6
43,0
Rilevamenti effettuati con lago calmo, assenza di
vento, 4 persone a bordo, elica Enertia da 19”.
Gommone di riferimento: Valiant DR 620 (6,15 x
2,50 m ft, 486 kg).
della gamma Verado. Da quest’ultimo, invece,
recupera il gambale e il piede, tanto che il parco
eliche a disposizione nel ricco catalogo Quicksilver, è praticamente il medesimo.
Mercury ha voluto costruire un motore che,
oltre a costare poco, in termini di prezzo si
piazzerà probabilmente fra gli economici OptiMax (di cui, tra l’altro, è in arrivo la versione
sportiva 150 Pro XS, accreditata di qualche cavallo in più rispetto alla potenza di targa) e i
Verado (nella versione base, cioè senza timoneria elettro-attuata EHPS), con minimi costi
di gestione. Obiettivo centrato se si pensa che
nel corso delle prime prove, effettuate su unità
di pre-serie, si è riusciti a far viaggiare un gommone Valiant DR 620 (6,15 x 2,50 m ft), da
quasi cinque quintali di dislocamento a vuoto
e con quattro persone a bordo, a oltre 50 nodi con un consumo orario di circa 43 litri/ora.
In crociera, a circa 4.500 giri/min, lo stesso
motore si è invece accontentato di 33 litri/ora
facendo navigare il gommone a 35,5 nodi, prestazione che conferma appunto il temperamento minimalista della nuova unità in termini di costi di gestione.
Ai regimi più bassi il nuovo Mercury risulta,
invece, più o meno allineato alla concorrenza;
in questo caso, infatti, il 150 Efi paga lo scotto di
una cubatura elevata che non lo favorisce, ma
non lo penalizza nemmeno più di tanto dato
che a 3.000 giri/min «brucia» non più di 14,3 litri di benzina per ogni ora di funzionamento.
MANUTENZIONE RIDOTTA
Del nuovo Mercury, ovviamente, torneremo a parlare con maggior dettaglio in uno dei
prossimi numeri, non appena Brunswick Marine avrà messo a disposizione dati tecnici ed
informazioni più particolareggiate di quelle al
momento disponibili. Prima di chiudere vale
Perlaricaricadeiservizidibordosipuòfareaffidamentosuunalternatoreda60A.Ladistribuzione monoalbero è regolata da una catena pretensionata.Tutti i principali accessori sono a portata di mano, a cominciare dal filtro della benzina.
tuttavia la pena di sottolineare un altro paio di
caratteristiche esclusive del nuovo 150 Efi
quali, in primis, la ridotta manutenzione, per la
gioia, per esempio, dei noleggiatori. Molto ha,
in effetti, lavorato la Casa americana per evitare che i suoi utenti debbano avanzare attività di
manutenzione diverse dalla semplice sostituzione dell’olio e, proprio in quest’ottica, è arrivata a rendere sostituibile senza attrezzi anche
il filtro della benzina e a permettere la scolatura dell’olio dalla cartuccia prima della rimozione della stessa, due plus operativi cui si affian-
ca una terza ed esclusiva possibilità, quella di
monitorare lo stato funzionale del motore tramite uno smartphone di ultima generazione e
un codice digitale a barre, aztec o Qr.
Degni di nota poi la presenza di un alternatore da 60 ampere di capacità, lo scambiatore di
calore integrato nella coppa dell’olio che funge
anche da elemento anti sciacquio, l’inclinazione del blocco cilindri rispetto all’asse longitudinale di 11 gradi per contenerne gli ingombri e la
nuova struttura dei supporti che lavorano grazie a silent block disposti a «V» di 45°, soluzione che permette di smorzare meglio le vibrazioni non eliminate dai contralberi rotanti.
In conclusione, il nuovo 150 Efi si propone
comeilfuoribordogiustoperungommone,grazieallanotevolecoppiadicuidispone,idealeper
far uscire dall’acqua il battello, l’estrema compattezza, elemento che permette di non sottrarre troppo spazio (in larghezza) sullo specchio tradizionalmente un punto critico dei battelli
pneumatici dovuto alla presenza dei coni poppieri, pure nel caso di installazione in coppia (il
150Efièdisponibileancheinversionecontrorotante) - e, soprattutto, per il peso contenuto, assai vicino a quello di un 2T direct injection.
Non è, invece, dato sapere se il nuovo monoblocco verrà, in seguito, declinato in altre
versioni, anche se viste le logiche industriali
che caratterizzano attualmente il comparto,
non è un’ipotesi da escludere: a tal proposito
gira con una certa insistenza la voce che in futuro possa debuttare una variante depotenziata a
135 hp, da affiancare al Verado di pari potenza,
ma con un prezzo ancor più competitivo.
Il Mercury 150 Efi verrà presentato ufficialmente fra un mese, al Salone nautico di
Genova (1-9 ottobre), mentre le prime consegne in Italia dovrebbero avvenire, al più tardi,
G
all’inizio del 2012.
LO SMARTPHONE PER LA DIAGNOSI DEL MOTORE
può sembrare banale, ma è sicuramenL’ idea
te destinata ad aprire un nuovo capitolo di
storia nell’ambito dell’assistenza tecnica post-vendita. Per la prima volta un costruttore di beni di
largo consumo, Mercury nel caso specifico, ha infatti deciso di permettere il monitoraggio dello
stato funzionale del motore mediante l’interrogazione diretta della centralina, componente cui si
può accedere semplicemente inquadrando con il
proprio smartphone un codice digitale, a barre o
quadro, tipo aztec, presente sulla centralina stessa. In pratica accade che l’utente, scaricando una
specifica app (inizialmente dovrebbe essere disponibile solo per l’iPhone), possa ricevere dalla centralina di bordo tutte le informazioni necessarie
per garantirsi la perfetta efficienza del motore, a
partire dai dati di funzionamento fino ad arrivare agli allarmi di avaria. Lo scambio di
informazioni non è bidirezionale e, quindi, è la centralina che «parla» all’utente, ma è comunque un bel passo avanti rispetto a quanto succede sugli altri fuoribordo, ivi compresi
i Mercury, che dialogano solo mediante un Pc di interfaccia. Per sapere «come sta» il motore basta, quindi, scalandrarlo, inquadrare con l’obiettivo dello smartphone il codice e
dare il consenso all’interfacciamento dello stesso telefonino con la banca dati centrale e
via web appariranno tutte le informazioni sulla manutenzione periodica.
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