startup2015

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startup2015
Imprese appena costituite o progetti
d’impresa (da non piu’ di 48 mesi)
Operano in ambiti innovativi
Hanno una forte componente di R&S
Hanno intensi piani di crescita (3-5
anni)
Necessitano di apporti di capitale nelle
fasi iniziali
Hanno un elevato tasso di incertezza
(Mind the Bridge, CrESIT, 2011)
Numero di Startup innovative in Italia:
1.227
• 2013
2.716
• 2014
Fonti: The Italian Startup ecosystem: “Who’s Who”;
Risparmio&Famiglia; lI Sole 24 Ore; N.302; 3/11/2014
Sud:
22%
Nord:
57%
Centro:
21%
Caratteristiche che influenzano la nascita delle Startup
Condizioni di
appropriabilità
La dimensione delle
imprese innovative
Il tasso
d’incertezza
La presenza di un
Dominant design
La dimensione del
mercato
La maturità e la
giovinezza del settore
La segmentazione
del mercato
Quantità di R&S
Lo sviluppo del
mercato
Numero di Startup innovative finanziate in Italia:
113
• 2013
197
• 2014
Fonti: The Italian Startup ecosystem: “Who’s Who”;
Risparmio&Famiglia; lI Sole 24 Ore; N.302; 3/11/2014
Sud:
15%
Nord:
62%
Centro:
23%
Finanziamenti per settore:
Fonte: The Italian Startup ecosystem: “Who’s Who”.
Organizzazione aziendale di una startup:
Team
Business
Plan
Forma
Societaria
Business
Model
Analisi
Mercato &
Competitor
Il Team
Tom Wujec: Build a tower, build a team.
https://www.youtube.com/watch?v=H0_yKBitO8M#t=28
Fonte:
http://4.bp.blogspot.com/_B3DI4hHuwUU/TEyHhM
zJGCI/AAAAAAAAATU/IWwudrKPQ_M/s1600/TB+W
heel.002.jpg
Business Model
Uno strumento concettuale che descrive il processo razionale
attraverso cui un’impresa crea, gestisce e cattura valore
5 caratteristiche fondamentali:
- Essere replicabile.
- Mostrare come si raggiungono i risultati di business.
- Mostrare perché l’impresa ha bisogno di fondi.
- Indicare dove andrebbe ad investire le risorse ottenute.
- Mostrare con chi vuole creare delle partnership.
(Osterwalder A. & Pigneur Y., 2010).
(Osterwalder A. & Pigneur Y., 2010).
Business Model Canvas:
1) Customer Segments - Definisce il segmento o i segmenti serviti dall’impresa.
2) Value Propositions - Attraverso di essa l’impresa descrive come pensa di risolvere i
problemi dei consumatori e/o soddisfare le loro esigenze.
3) Channels - Le imprese devono sviluppare canali di comunicazione, distribuzione e vendite
per far arrivare le value proposition ai consumatori.
4) Customer Relationship - L’azienda deve costruire e mantenere delle relazioni con la
clientela per ogni segmento di consumatori toccato dal suo business.
5) Revenue Streams - In questo segmento viene inserito il flusso di ricavi ottenuto dalle value
proposition di successo proposte ai consumatori.
6) Key Resources - Qui le imprese inseriscono le risorse chiave necessarie a conseguire con
successo gli obiettivi prefissati.
7) Key Activities - Le startup devono definire anche le attività determinanti per ottenere
successo.
8) Key Partnership – È necessario elencare le attività date in outsourcing e le risorse
acquistate al di fuori dell’impresa.
9) Cost Structure - In questo segmento si elenca il risultato degli elementi del business model
dal punto di vista della struttura dei costi.
(Osterwalder A. & Pigneur Y., 2010).
Analisi di Mercato
Dimensioni
Del
Mercato
Analisi
dei
Competitors
Potenziali
Consumatori
Market
Analysis
Trend del
Mercato
Caratteristiche
del settore
Forme Societarie
S.p.A.
Art. 2325 e
seg.
Patrimonio società
distinto da quello
dei soci.
Capitale minimo
di costituzione è
di 100.000 euro.
S.R.L.
Art. 2463
S.R.L.S.
Art. 2463bis.
Anche qui deroga
completa al principio
della responsabilità
patrimoniale.
Soci devono
avere meno
di 35 anni
Capitale minimo di
costituzione è di
10.000 euro.
Capitale
minimo di
costituzione è di
1 euro.
http://www.tuttocamere.it/files/tabelle/SRL_SRLS_SRLCR_Tabella.pdf
Business Plan
“Il business plan, o piano strategico d’impresa, rappresenta lo strumento essenziale
per presentare e pianificare in modo organico ed efficace il progetto di business
che si intende realizzare. Serve anche a prendere coscienza di quello che l’azienda è
e di quello che vuole essere in futuro. Può essere pertanto definito come la sintesi e
l’approfondimento dell’idea di business. Lo scopo del business plan, che deve
essere redatto coprendo un orizzonte temporale di almeno tre o cinque anni, è quello
di illustrare l’obiettivo di posizionamento che l’impresa si pone per un periodo e
quali misure intenda intraprendere per raggiungerlo. Deve dimostrare che il
progetto d’impresa sia concretamente realizzabile e possa generare reddito
sufficiente a remunerare gli investimenti effettuati, cioè che l’idea di business sia
fattibile. Può riguardare la creazione di una nuova azienda, la conduzione del
business di un’azienda già esistente, una business unit, un progetto specifico o un
singolo investimento”.
((Club Finanza D’impresa, 2007).
Executive Summary
“Problema/bisogno”
a cui si risponde
Piano temporale
La soluzione al
”Problema/bisogno”
Il Piano Finanziario
Business
Plan
Forma Societaria
Business Model
Analisi dei
competitor
Tecnologie e prodotti
Analisi del target
market
Ciclo di vita di una startup:
Discovery (Formazione) - Le startup si concentrano sulla validazione dell’ipotesi che il
progetto di cui si occupano sia in grado di risolvere un problema/rispondere a un bisogno e che
ci sia una base di utenti potenzialmente interessata a utilizzarlo.
Validation (Incubazione) - Le startup ricercano una prima validazione sull’interesse che gli
utenti first movers hanno mostrato nell’uso del loro prodotto/servizio, attraverso l’aumento
dell’attenzione o dei profitti della startup.
Efficiency (Miglioramento dello Sviluppo) - Le startup rifiniscono il business model e
migliorano l’efficienza del loro processo d’acquisizione dei clienti.
Scale (Crescita) - Fase in cui la startup aggredisce il mercato con l’obiettivo d’ottenere una
rapida crescita.
Profit Maximization (Massimizzazione dei profitti) - In questa fase il prodotto è ormai sul
mercato, la startup si prepara a rilasciare nuove release e tutti gli sforzi sono concentrati
sull’acquisizione di quote di mercato e sulla crescita delle revenue.
Renewal or Decline (Exit o Declino) - In quest’ultima fase, se la società non ha avuto una
crescita esponenziale delle revenue, che l’ha portata a ottenere un valore di mercato
significativo, la startup declina.
Al contrario, se questa crescita c’è stata, si verifica quella che in gergo tecnico viene chiamata
“exit”, ovvero la quotazione in borsa (IPO) dell’azienda o l’acquisizione (M&A) di essa da
parte di un’impresa più grande. (Marmer, M., Herrenn, B.L., Berman, R., 2012)
S. Flammini
Ciclo di vita di una startup:
(Marmer, M., Herrenn, B.L., Berman, R., 2012)
Dati sulle “Exit”in Italia:
http://www.infodata.ilsole24ore.com/2014/10/21/startup-e-finito-leffetto-del-fondo-ht-calano-gli-investimenti-nel-mercato-delle-nuove-imprese/
Gli attori del mercato:
Corwdfunding
Mentor e Advisor:
I Mentor – Advisor:
Hanno spesso il ruolo di
CONSULENTI
Sono soggetti con maggiore
esperienza che aiutano le
startup durante TUTTO il
ciclo di vita
Acceleratore - incubatore:
Gli incubatori sono delle strutture che, in cambio di quote societarie (di solito tra il
10% e il 20%), forniscono alle startup alcuni tipi di servizi, come:
- Finanziamento iniziale, spesso definito di micro-seed, che si aggira intorno ad un
range compreso tra i 20 mila e i 50 mila euro.
- Fornitura di strutture e servizi, che vanno dal procurare una location fisica alla
società, sino ad arrivare a consulenze di tipo commerciale, legale e notarile.
- Alla fine della fase d’incubazione, solitamente, viene offerto il supporto nella
ricerca di capitali di rischio presso figure quali gli angel investor e i venture capital.
Obiettivo primario di un incubatore è quello di accelerare il processo di crescita
della startup aiutandola a scalare il mercato in tempi veloci (solitamente tra i 3 e i 6
mesi). Per questo motivo, quando si parla di questo genere di strutture, spesso viene
utilizzato anche il termine di “acceleratore”, ponendo l’accento sulla quantità di
tempo necessaria alla crescita.
Numero Incubatori - Acceleratori in Italia:
100 - TOTALE
Sud:
21%
Nord:
58%
60 - Pubblici
40 - Privati
Fonti: The Italian Startup ecosystem: “Who’s Who”
Centro:
21%
Angel investor:
Il termine angel investor o business angel può essere tradotto come “investitore
informale” nel capitale di rischio d’imprese.
Di solito un angel investor è un individuo o una rete di essi che fornisce capitali a
una startup sotto forma di finanziamento con debito o quote societarie.
L’ingresso di un angel investor all’interno di una startup avviene, solitamente, in
una fase di early stage, che sottintende un rischio di fallimento estremamente
elevato.
Diretta conseguenza di ciò è che, per un angel investor il ritorno economico atteso
è generalmente più elevato rispetto a quello di altri tipi d’investitori, come i venture
capital. Solitamente questo valore si aggira tra il 20% - 40% annuo con una
prospettiva di uscita dall’investimento che va da 3 a 5 anni.
Mediamente, in Europa, l’investimento di un business angel si aggira tra i 50 mila e
i 500 mila euro, mentre negli USA si raggiungono cifre più elevate, fino ai 5 milioni
di dollari. Finanziamenti, in ogni caso, più bassi rispetto a quelli effettuati dai
venture capital.
Il Venture Capital:
L’AIFI (Associazione Italiana del private equity e venture capital) lo definisce
come:
“Agli inizi degli anni ottanta, con il termine venture capital si definiva
l’apporto di capitale azionario, o la sottoscrizione di titoli convertibili in
azioni, da parte di operatori specializzati, in un’ottica temporale di mediolungo termine, effettuato nei
confronti di imprese non quotate e con elevato potenziale di sviluppo in
termini di nuovi prodotti o servizi, nuove tecnologie, nuove concezioni di
mercato. [..] Oggi [..] Di fatto, il comune denominatore rimane l’acquisizione di
partecipazioni significative in imprese, in ottica di medio lungo-termine, e il
conseguente obiettivo di sviluppo finalizzato al raggiungimento di una
plusvalenza sulla vendita delle azioni, ma la
presenza delle ulteriori caratteristiche ha assunto connotati molto variabili”.
(http://www.aifi.it/mission/)
Il Venture Capital:
I VC investono nelle startup attraverso aumenti di capitale a seguito del quale vi è una
partecipazione attiva al business dell’impresa. Partecipazione attiva dovuta al fatto che, quando
un fondo di venture capital sottoscrive il contratto d’investimento esso diviene “socio”
dell’impresa.
Ritorni del rendimento che si hanno nel momento in cui vengono cedute le partecipazioni che il VC
ha nella startup.
Questo processo si realizza solitamente in un arco temporale che oscilla fra i 3 ed i 7 anni.
I vari fondi sono differenti gli uni dagli altri per: Tipologia dell’operatore - Stadio
d’investimento. - Dimensioni del fondo - Background del team - Focus geografico. - Focus
tecnologico/settoriale.
I principali obiettivi del VC sono quelli relativi allo sviluppo di nuovi prodotti e o servizi; al
finanziamento e alle acquisizioni; a migliorare la struttura finanziaria; a risolvere problemi relativi
al passaggio generazionale nella proprietà ed, infine, a accompagnare l’impresa verso la exit (IPO o
M&A).
(Chiacchierini, E., 2012)
Numero Investitori Istituzionali in Italia:
36 - TOTALE
Sud:
6%
Nord:
75%
6 - Pubblici
30 - Privati
Fonti: The Italian Startup ecosystem: “Who’s Who”
Centro:
19%
Le piattaforme di Crowdfunding:
Le piattaforme di Crowdfunding:
“Forma di finanziamento regolata in Italia nel 2013.
Con apposite piattaforme online, iscritte in un registro
vigilato da Consob, le startup possono presentare il
progetto e raccogliere capitali da investitori privati.
È una forma di capitale di rischio per ottenere quote di
partecipazione nella società”.
Es. di piattaforme: Kickstarters - SiamoSoci.
(Fonte: Risparmio & Famiglia; Il sole 24 ore; n. 302; 3 Nov. 2014).