Diapositiva 1 - Arcidiocesi di Catania
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Diapositiva 1 - Arcidiocesi di Catania
I sarcofagi cristiani La metà del IV secolo: I sarcofagi “di Passione” Sarcofago “della Passione” o “dell’Anástasis” Ca. 325-350 d.C., Musei Vaticani, Museo Pio Cristiano. [inv. 28591] Caino e Abele offrono sacrifici a Dio (genesi 4,3-5); Arresto di Pietro (Atti apocrifi di Pietro ); Anástasis (croce sormontata dal monogramma di Cristo entro corona, con colombe che ne beccano i frutti, sovrastante due soldati vinti: immagine simbolica della Risurrezione di Cristo); Martirio di Paolo (Atti apocrifi di Paolo); Giobbe “paziente” con la moglie e un amico (Giobbe 2,7-13). I sarcofagi cristiani La metà del IV secolo: I sarcofagi “di Passione” Sarcofago “della Passione” o “dell’Anástasis” [inv. 31525] Il cireneo porta la croce (Marco 15,21 e paralleli); Cristo coronato di spine (Marco 15,16-19) e paralleli); Anástasis (croce sormontata dal monogramma di Cristo entro corona, con colombe che ne beccano i frutti, sovrastante due soldati vinti: immagine simbolica della Risurrezione di Cristo); Cristo condotto davanti a Pilato (Marco 15,1-15 e paralleli). I sarcofagi cristiani La seconda metà del IV secolo: lo “stile bello” Il sarcofago di Giunio Basso Vaticano, Grotte. “Giunio Basso, uomo illustrissimo, che visse 42 anni e 2 mesi, mentre rivestiva l’incarico di prefetto urbano da neofita rese l’anima a Dio il 25 agosto del 359 d.C.” I sarcofagi cristiani La seconda metà del IV secolo: lo “stile bello” I sarcofagi del gruppo di Bethseda Ca. 375-400 d.C., Musei Vaticani, Museo Pio Cristiano, inv. 31461. Guarigione di due ciechi (Matteo 9,27-31); Guarigione della donna che soffriva di emorragie (Marco 5,25-34 e paralleli); Guarigione del paralitico alla piscina di Betzata (Gesù, accompagnato da due apostoli, si rivolge oltre la colonna al paralitico, il quale è disteso sotto la piscina sterilizzata; sopra di essa è la scena del miracolo); Ingresso di Gesù in Gerusalemme (Marco 11,1-11 e paralleli). I sarcofagi cristiani La seconda metà del IV secolo: lo “stile bello” I sarcofagi della “traditio legis” Sarcofago “della traditio Legis” Circa 360 d.C., Grotte Vaticano. I sarcofagi cristiani La seconda metà del IV secolo: lo “stile bello” I sarcofagi della “traditio legis” Sarcofago “della traditio Legis” Fine del IV secolo d.C., Musei Vaticani, Museo Pio Cristiano. [inv. 31487] La lavanda dei piedi (Giovanni 13,1-20); Pietro condotto al martirio (Atti apocrifi di Pietro); Cristo consegna la nuova Legge a Pietro, in presenza di Paolo (traditio Legis: tema d’ispirazione apocalittica); Cristo condotto davanti a Pilato (Marco 15,1-15 e paralleli). I sarcofagi cristiani L’età di Teodosio ed Onorio Il sarcofago “di Stilicone” Il Sarcofago di Stilicone si trova nella basilica di Sant'Ambrogio a Milano ed oggi è inglobato in un ambone medievale. Fu scolpito nella seconda metà del IV secolo e presenta una serie di figure allineate su uno sfondo di una città immaginaria con le architetture che incorniciano ritmatamente le teste delle figure. Al centro si trova la figura di Cristo seduto su un trono, in posa frontale e benedicente, con un mano il libro della Legge, che anticipa la successiva iconografia bizantina e medievale del Cristo-giudice. I sarcofagi cristiani L’età di Teodosio ed Onorio Il sarcofago “di Stilicone” I sarcofagi cristiani L’età di Teodosio ed Onorio I sarcofagi “a stelle e corone” Vaticano, San Pietro. Sarcofago di Probo. Fine del IV secolo I sarcofagi cristiani L’età di Teodosio ed Onorio Il sarcofago “delle due sorelle” Roma, catacomba di San Sebastiano. 392 (secondo consolato di Arcadio e di Rufino) I sarcofagi cristiani L’età di Teodosio ed Onorio Sarcofago degli Apostoli da S. Lorenzo fuori le mura 400 d.C. Nel mausoleo di Galla Placidia, eretto nella prima metà del V secolo, all'interno della lunetta che sovrasta l'ingresso è rappresentato il Buon Pastore, imberbe, vestito di una tunica dorata che si appoggia ad un'alta croce circondato dal suo gregge; è seduto e attorniato da sei pecorelle, tre per lato, che hanno lo sguardo posato su di lui ed una gli si avvicina per essere accarezzata. La scena è ambientata in un paesaggio di basse colline delineate sullo sfondo di alberelli e cespugli. La raffigurazione presenta molti simboli che indicano come il pastore possa essere considerato la personificazione di Cristo; la tunica dorata indica la sacralità e regalità della figura; la croce è il simbolo del sacrificio usata in luogo del vincastro; l'aureola è un alone luminoso che nella cultura cristiana indica santità. La scena può, quindi, essere intesa come un'allegoria: come il pastore guida le sue pecore, così Cristo accudisce e protegge i fedeli. Il mosaico pur essendo del periodo bizantino, manifesta decisi rapporti con la tradizione naturalistica dell'arte antica: la raffigurazione,infatti, è disposta su più piani (dimensione spaziale), l'ambientazione è chiaramente definita, sia le pecore che il pastore sono resi in maniera plastica, in atteggiamenti variati ed espressivi (dimensione temporale). Il cielo assume varie gradazioni di azzurro e tutta la rappresentazione presenta un'attenta cura dei particolari ed una notevole policromia. Il viso del pastore è rivolto a sinistra come la parte inferiore del corpo, il busto è invece girato dal lato opposto, così come i piedi che, incrociati, costituiscono la parte finale di una specie di avvitamento, conferendo movimento e dinamismo alla figura. Nonostante questi decisi rapporti con la tradizione romana sono evidenti elementi legati alla cultura cristiana: lo sguardo del pastore è perso, ieratico, non partecipa al gesto della sua mano e questo è indice di solennità divina e di trascendenza; puramente bizantini sono elementi di valore simbolico come la tunica dorata , l'aureola, la croce, non presenti nelle iconografie più antiche.