Maggio 2014 - Alatel Lazio
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Maggio 2014 - Alatel Lazio
N. 38 - Maggio 2014 - Periodico di informazione per i soci “SENIORES TELECOM ALATEL LAZIO” - Allegato a “Esperienza” Maggio 2014 ASSOCIAZIONE SENIORES TELECOM - ALATEL INFORMAZIONE PER I SOCI DEL LAZIO I G G A I V I E D E N I L O T R A C nelle pagine centrali SENIORES TELECOM ALATEL sommario 1 inCIPIT 19 2 Direttore Editoriale Guglielmo Carretti 3 Capo Redattore Luciano Stoppa 4 Comitato di Redazione Francesco Abet, Aldo Baldazzi, Virio Berti, Renato Cardinali, Carlo Carissimi, Guglielmo Carretti, Enrico Casini, Giancarlo Cocco, Domenico Fiorini, Franco Fontana, Giuseppe Gargano, Cesare Lucarelli, Amalia Madonna, Roberto Malasoma, Pier Paolo Musicarelli, G.Carlo Pasquini, Francesco Pettorini, Franco Roscini, Luciano Stoppa, Marco Turbati. Sede SENIORES TELECOM ALATEL LAZIO Via Cristoforo Colombo,142 - 00147 Roma Tel. 06.54432940 - fax 06.54432175 (0-24) inALATEL Alatel Nazionale inDESTINAZIONE Destinazione Teti 5 6 Gocce Legislative 7 inTELECOM Facilitazioni telefoniche 8 inTERRITORIO Le Statue Parlanti 10 inVATICANO I due Papi Santi inANNIVERSARI La SIP e la TELECOM [email protected] Sito: www.alatel.it E-mail: per versamenti: • conto corrente postale numero 91364000 intestato a: ALATEL - Associazione Lavoratori Seniores Gruppo Telecom Italia s.p.a. oppure • Bonifico bancario sul c/c Unicredit Banca di Roma codice IBAN IT 20 Q 02008 05134 000005485499 • Bonifico sul c/c postale Alatel Lazio IBAN IT 15 C 07601 03200 000091364000 Fotografie G. Amadei, C. Carissimi, G. Carretti, F. Pettorini, L. Stoppa, P. Zaccaria Impaginazione e grafica Duemme grafica Stampa Duemme grafica Via della Maglianella, 71 00166 Roma tel./fax 06.45437273 - 06.45437338 [email protected] - www.duemmegrafica.it Finito di stampare nel mese di Maggio 2014 26 inNOTIZIE inDIRITTO inPITTURA Gustave Klimt inCIELO Marte Il cannone di Roma Ascoli- 2 euro - M.d.l. 11 (dal lunedì al venerdì ore 9-12) 24 inSENIORITY Premiazione 35/nni inSIEME • Mostra d’Orsay • Orto Botanico • S. Angelo Romano • Amelia • Arezzo • Concerto di primavera Cari Soci Periodico d’informazione per i Soci SENIORES TELECOM - ALATEL/LAZIO n. 38 28 inMEMENTO Spigolature 1° DI COPERTINA Cartoline dei viaggi 3° DI COPERTINA Angolo del fotografo 4° DI COPERTINA Foto attività incipit Cari Soci, Un saluto dal Vostro Presidente Gian Carlo Pasquini La Segreteria chiude da martedì 1° luglio e riapre lunedì 1° settembre. I volontari dell’Alatel Lazio augurano a tutti i Soci “Buone Vacanze” 1 nel Convegno annuale del gennaio u.s. allorché abbiamo trattato il tema della “previdenza” (chi era presente lo ricorderà e l’abbiamo anche scritto sulla precedente edizione del Giornale) ci eravamo lasciati con la promessa di dare un seguito concreto alle varie lettere indirizzate all’INPS per ottenere chiarimenti sulle modalità applicative della nota legge 214 del 2011 istitutiva di un contributo “di solidarietà” a carico degli ex iscritti ai Fondi Speciali, tra i quali quello dei Telefonici. Tale impegno è stato mantenuto avendo preso accordi con un noto Avvocato di Roma per aprire un contenzioso legale verso l’INPS. La notizia è stata subito divulgata ad ampio raggio tramite la pubblicazione sul nostro sito, attraverso la nota mensile delle newsletter per tutti quelli che ci hanno comunicato la loro email e con lettere di “memento” a coloro che in base all’anzianità, abbiamo ipotizzato potessero avere un interesse fondato. Per facilitare l’insieme delle operazioni ci siamo assunti l’onere di raccogliere le adesioni per poi dare il via all’Avvocato il cui Foro è quello del Tribunale di Roma. In questa prima tornata, pertanto, saranno interessati solo i Soci che hanno la residenza nella Capitale. In seguito esamineremo la situazione dei Soci risiedenti nelle altre sedi del Lazio i cui Fiduciari sono già all’opera per valutare i potenziali aderenti non compresi nella competenza del Tribunale di Roma . Sull’argomento in questione, consentitemi un piccolo sfogo: ritenevo che l’azione legale che stiamo per intraprendere contro questo prelievo forzato, così tanto ingiusto, soprattutto perché le modalità adottate dall’INPS le riteniamo non conformi allo spirito della legge, avesse più seguito; le adesioni sono state invece di gran lunga inferiori alle mie ottimistiche aspettative. Pazienza, noi dell’Alatel Lazio con “francescana” volontà manteniamo i nostri impegni di carattere sociale e diciamo a tutti voi: GRAZIE per il contributo annuale che versate per l’adesione all’Alatel (unico cespite che ci consente la programmazione delle numerose attività) ma, nello stesso tempo, desidereremmo anche un ulteriore contributo: una presenza più attiva nelle nostre iniziative. Guglielmo Carretti inalatel SENIORES TELECOM - ALATEL Riunione del consiglio Direttivo Nazionale 2 me al Responsabile delle Risorse Umane, dott. Mario Di Loreto. Nei giorni 17 e 18 marzo 2014 si è riunito il Consiglio Direttivo Nazionale per il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2014-2016 che riguardano il Presidente Nazionale - confermato il dott. Antonio Zappi - , il Comitato Esecutivo, il Collegio dei Revisori, il Collegio dei Probiviri oltre al Segretario Generale, al Segretario Amministrativo e al Vice Segretario Generale. In proposito abbiamo il piacere di comunicare che in questa nuova struttura annoveriamo alcuni Soci dell’Alatel Lazio e cioè: Franco Fontana quale nuovo Vice Segretario Generale, Enrico Casini come Direttore Amministrativo, Gian Carlo Pasquini Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti nel quale figurano anche Pietro Zaccaria e Livio Lampis come membri effettivi e, come supplenti, Pasquale Cleri, Cesare Lucarelli e Guglielmo Carretti responsabile delle attività editoriali Nazionali; a questi nostri amici, a nome di tutti i Soci del Consiglio Regionale del Lazio, inviamo le nostre congratulazioni unitamente agli auguri di “Buon Lavoro”. Sono state poi presentate le linee operative per lo stesso triennio e delineata la struttura della Presidenza Nazionale. Il Consiglio Direttivo ha poi proclamato la nomina a Presidente Onorario dell’Associazione del dott. Marco Patuano, A.D. di Telecom Italia che è poi intervenuto alla seduta del 18 marzo insie- Il dr. Patuano ha riconosciuto alla nostra Associazione la funzione di ponte tra chi è in servizio e chi lo è stato, con l’affermazione di quei valori che rendono l’Azienda un organismo teso a risultati che soddisfino le varie componenti, ognuna per la propria parte, e dello spirito di appartenenza al proprio mondo di lavoro. La situazione dell’Azienda decisamente migliorata nei risultati e nelle prospettive, con ottime posizioni nella rete fissa e qualità eccellente nel mobile di nuova generazione, consente di programmare gli investimenti necessari a tenere la qualità del servizio a livelli di eccellenza con conseguente espansione e prestare migliore attenzione alle funzioni di formazione e riqualificazione del personale necessarie per tenere il passo con le tecniche sempre più sofisticate del servizio prestato. Sono poi i intervenuti, oltre al dr. Di Loreto, i responsabili delle Assicurazioni sanitarie integrative, ASSILT e ASSIDA, che, ribadendo lo spirito di solidarietà che anima le rispettive organizzazioni, hanno illustrato le modalità messe in atto nelle loro strutture per migliorare il servizio ed i rapporti con i propri assistiti. da sin: PATUANO - ZAPPI - DI LORETO Dopo il diploma trovai lavoro immediato, come da previsioni, presso un’impresa edile dove, in un paio d’anni, feci anche un po’ di carriera essendo bravino tanto nella contabilità quanto nella gestione degli operai che in quel periodo, lavorando con il Piano INA-Casa, erano arrivati ad 800 per quell’impresa. Poi, un giorno arrivò una convocazione dalla spett. soc. TETI che, dovendo rientrare nelle percentuali di legge che obbligavano le imprese ad assumere anche orfani di guerra, mi offriva appunto di essere assunto presso quella grande Società. Io ero un po’ perplesso perché, pur essendo un lavoro “sicuro” - l’impresa di 3 Avevo sostenuto l’esame di terza media con voti buoni e con un parere degli insegnanti che mi indirizzava ad un liceo classico ma il consiglio di famiglia decise che, per far entrare in casa una boccata di ossigeno economico - eravamo cinque figli - era meglio frequentassi un Istituto tecnico commerciale per diplomarmi Ragioniere, cosa che sembrava potesse darmi qualche più rapida opportunità di impiego. Perciò l’Istituto che frequentai era il “Vincenzo Gioberti” in Corso Vittorio Emanuele; una delle caratteristiche della scuola, oltre ad avere la sede in un bellissimo palazzo antico, era di trovarsi quasi di fronte alla sede della allora unica compagnia telefonica nel Lazio, la TETI, Telefonica Tirrena. Succedeva poi che, all’uscita da scuola, all’incirca verso l’ora di pranzo, io dovessi passare proprio sul marciapiede che sottostava a quel palazzo e sentissi provenire, dal piano interrato, accentuati odori di cucinato, essendoci lì sotto la mensa degli impiegati e dei tecnici, che spesso rivelavano l’uso notevole di broccoli e, forse, di cipolla, cosa che mi faceva commiserare alquanto quei frequentatori della mensa mentre pensavo che mai e poi mai sarei stato della loro partita. indestinazione Da un marciapiede all’altro di corso Vittorio Guglielmo Carretti DESTINAZIONE TETI costruzioni dopo qualche anno dovette, infatti, chiudere - sul momento avrei percepito uno stipendio pari a quasi il 40% inferiore a quello che già prendevo . Ma le lacrime di mia madre e le sue incitazioni mi spinsero ad accettare l’invito, sostenni l’esame di un Direttore Amministrativo come il dr. Mario Antonelli che, nel farti le domande di rito, ti scrutava con attenzione al di sopra degli occhialini da presbite, e fui assunto in 3/A (impiegato d’ordine), dopo un paio di mesi passai in 2/D (Lavoratore specializzato - nell’impresa edile si sarebbe chiamato mezza cucchiara, quello che prepara la malta al muratore -) e divenni così un frequentatore giornaliero della mensa di Corso Vittorio. Però evitavo i minestroni con i broccoli. Guglielmo Carretti inseniorityl 4 SENIORITY DAY Il giorno dei riconoscimenti Lo ha affermato con trasporto il dott. Mario Di Loreto, Responsabile del “People Value”, nel rivolgersi ai premiati per aver raggiunto i 35 anni di lavoro nelle telecomunicazioni, dopo essere stati assunti nel 1978 nelle varie Aziende poi confluite in Telecom Italia. Quello fu un anno che lasciò molti segni nella storia del Paese, con il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, con i primati di Sara Simeoni, con l’inaspettata elezione al soglio Pontificio del primo Papa polacco, di quel Giovanni Paolo II che proprio in questi giorni è stato posto su un gradino più alto ancora, quello della santità, testimoniato nell’albo dei Santi della Chiesa cattolica. E, come documenta il filmato prodotto con i documenti dell’Archivio storico di Telecom Italia, in Italia si riempivano le sale cinematografiche con i film di Verdone e di Moretti, nell’aria volavano le note di Renato Zero e la gente telefonava dalle cabine stradali con i gettoni e con il disco combinatore; oggi non esistono più né i gettoni né i dischi combinatori né quasi tutte le cabine stradali. Giorno dei riconoscimenti e dei ringraziamenti, ha detto Di Loreto, per ciò che è stato dato all’Azienda e per la capacità di testimoniarne il valore insito nella propria esperienza proiettata al futuro e derivante dalle trasformazioni nelle quali esserne stati parte integrante costituisce valore altamente positivo. Valore che sarà trasmesso alle nuove generazioni di cui l’Azienda ha bisogno di ripopolarsi. Dei testimoni dell’esperienza accumulata negli anni passati, i Soci dell’Associazione Seniores Telecom Alatel, si è fatto portavoce il Presidente Nazionale dott. Antonio Zappi che dalla propria lunga esperienza di lavoro ha maturato la convinzione che nella collaborazione, nell’ascolto, nell’integrazione fra persone con intenti e motivazioni comuni possono formarsi capitali di risorse da offrire all’Azienda di appartenenza e alla società in genere. L’Alatel è costituita da persone che non intendono far perdere il valore della propria vita di lavoro, hanno da poco rinnovato la propria struttura di cui ha anche preso atto l’A.D. di Telecom Italia, Dott. Marco Patuano, partecipando ai lavori del Consiglio Direttivo. La loro convinzione è che l’unico motivo determinante per la vita dell’Associazione sia la possibilità di offrire all’Azienda la propria collaborazione perché si possono intraprendere iniziative sfidanti. ma tralasciare di fare affidamento sull’esperienza di chi ha fornito una vita di fattiva collaborazione è come voler far funzionare un organismo cui manchi una funzione essenziale. SILVIO ASCOLI, Fiduciario delle Spille d’Oro Olivetti, bravo poeta romanesco e membro del Comitato di Redazione, ci ha improvvisamente lasciato. Desideriamo ricordarlo con una poesia, tra le tante da lui scritte, inviataci dalla nuova Fiduciaria Manuela MOTTIRONI. LI CONZIJI SILVIO ASCOLI (26.3.2009) “Trovateve da fa’”, “nun v’abbacchiate”, “nun state co’ le mano ne le mano”, “che ce vòlete fa’ vie’ da lontano ‘sta crisi che v’angustia le giornate!” Sta sorta de bonissimi conziji er Mago li dispenza a piene mani a li disoccupati che, domani, nun ponno fa’ magna’ manco li fiji. Le conoscemo ggià ‘ste frasi mosce che er potente regala ar disperato: Maria Antonietta ce l’ha già inzegnato: “Nun ce sta pane? Magnate le briosce!” 5 NUMISMATICA - La nuova moneta da 2 Euro “Due carabinieri nella tormenta, a simboleggiare lo sforzo che il militare dell’Arma compie ogni giorno per far vincere la legge, la giustizia, per portare lo Stato dovunque egli si trovi, ma sempre vicino al cittadino”. Trattasi di una reinterpretazione della scultura “Pattuglia dei carabinieri nella tormenta”, realizzata da Antonio Berti nel 1973. Leonardo Gallitelli, Comandante Generale dei Carabinieri, ha così descritto la moneta da due euro celebrativa del 200/o anniversario di fondazione dell’Arma, presentata a Roma. La moneta avrà una circolazione di 6 milioni e mezzo di pezzi e sarà presente in tutta Europa. (lusto) MAESTRI DEL LAVORO In data 1° maggio u.s. con una suggestiva cerimonia svoltasi nel Palazzo del Quirinale in Roma sono state consegnate a cura del Ministro del Lavoro Poletti le Stelle al Merito del Lavoro; tra gli interventi quello del nostro Presidente Nazionale Antonio Zappi che ha parlato dei valori del lavoro e dell’importanza dell’anziano nella vita sociale. Subito dopo tutti i presenti sono stati fatti accomodare nella sala stampa ove il Presidente Napolitano ha celebrato ufficialmente il “Primo Maggio”. Tra i premiati abbiamo il piacere di annoverare i seguenti nostri SOCI ALALTEL LAZIO Cesare LUCARELLI • Franco PETTORINI • Gianpaolo VENTURA • Angelo VITTIGLIO ai quali vanno le più vive congratulazione della Redazione e di tutti i Soci dell’Alatel. Luciano Stoppa indiritto GOCCE… LEGISLATIVE Continuiamo la rubrica che “apre le finestre” sulle più recenti e principali leggi, sentenze, decreti o quant’altro possa interessare i nostri Soci ed il loro ambiente familiare, condominiale, lavorativo, economico, ecc. Non possiamo qui pubblicare per intero le normative, per cui ci limitiamo a darne il “succo” con alcuni riferimenti (es.: n° della G.U.- estremi della Sentenza, del Decreto, della Circolare, ecc.) utili per chi voglia ricercare ed approfondire maggiormente l’argomento. 6 IMMOBILE ABUSIVO: NULLITA’ Se si scopre che l’immobile oggetto di contrattazione ma non per quelli “preliminari”; stesso concetto: è per la vendita è “abusivo” il preliminare di compra- nullo il preliminare di compravendita di una mansar- vendita risulta nullo. Lo prevede la Cassazione da quando è ricavata dal sottotetto non abitabile. Infi- con sentenza n° 23591/2013 che in questo ne la Cassazione n° 23339/2013 afferma: la modo ha dettato un nuovo orientamento rispetto a compravendita di un terreno (sul quale costruire) è quello che prevedeva la nullità solo per gli atti c.d. nulla se si scopre che non è edificabile. “traslativi” (cioè quelli che trasferiscono la proprietà), AFFITTO PER LE VACANZE e LOCAZIONI Arrivano i mesi estivi e quindi insieme al problema di re pagati in contanti ma solo con mezzi tracciabili affittare la casa per le vacanze, anche qualche novità. (assegno, bonifico, ecc): lo prevede la legge Infatti a parte che la locazione superiore a 30 giorni 147/2013 art. 1 c.50)- Però a questa legge è deve essere registrata e che sul contratto deve essere stata già apportata di recente una modifica: in data 5 ben scritto che “...l’immobile deve essere utilizzato febbraio il Dipartimento del Tesoro ha chiarito solamente ad uso di civile abitazione e per finalità che se il pagamento non supera la soglia di Euro turistiche…”, c’è da tener presente che dal 1° gen- 999,99 l’inquilino può continuare a pagare naio 2014 i canoni di locazione non possono esse- l’affitto in contanti. PAGAMENTO CON IL BANCOMAT Dal prossimo luglio 2014 si potrà pretendere di proroghe che ha rivisto i termini e la normativa del pagare gli operatori commerciali e i professionisti Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del attraverso il Bancomat. Lo prevede il Decreto Mille- 24/1/2014 in attuazione pratica del d.l. 169/2012. S N EW CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ “TELEFONICI” - RICORSO L’Alatel Lazio sta inoltrando - per conto di un congruo numero di Soci - un ricorso avverso il c.d. “contributo di solidarietà” effettuato dal 1.1.2012 e sino al 31.12.2017 sulla pensione dei “telefonici” quali ex iscritti al Fondo Speciale. Il ricorso per il momento è incardinato sul Tribunale di Roma e quindi è rivolto ai residenti nel comune. A seguire verranno esaminate le modalità per poter attivare analoga iniziativa per i residenti nelle altre sedi. intelecom La Redazione ACCORDI TRA TELECOM ITALIA e LʼALATEL “TUTTO” FACILITAZIONI SUI SERVIZI TELEFONICI, Per informazioni accedere al sito www.alatel.it o chiamare il Numero Verde 800299225 COME ADERIRE Richiedere di aderire è semplice, ti bastano 3 mosse: 1 - Chiama il 187 e richiedi lʼofferta desiderata. 2 - Scarica il modello di adesione dal sito www.alatel.it e completalo con cura in ogni sua parte 3 - Consegna il modello compilato alla sede Alatel di appartenenza. [1] Per quanto riguarda il traffico uscente verso cellulari nazionali si presume il rispetto dei seguenti parametri: • traffico giornaliero uscente non superiore a 300 minuti; • traffico mensile uscente non superiore a 1500 minuti. “INTERNET SENZA LIMITI” con sconto di € 14,00 sul canone mensile (riduzione da 37,90 a 23,90 €/mese). Nel costo mensile è compreso il canone della linea fissa telefonica, il traffico Internet illimitato e il traffico voce verso i fissi nazionali a 0 €cent/min. e 16 €cent. di scatto alla risposta. 7 Rammentiamo che i PENSIONATI TELECOM E I COLLEGHI IN MOBILITAʼ ISCRITTI ALLʼALATEL (in regola con il versamento della quota associativa) hanno la possibilità di poter usufruire di queste interessanti consente di effettuare da casa chiamate illimitate verso tutti i numeri fissi e i cellulari nazionali[1] senza scatto alla risposta, di navigare in Internet senza limiti fino a 7 Mega e di inviare 300 sms al mese da webmail verso tutti i cellulari, con un costo fisso di 30,90 €/mese, anziché € 32,90, oltre allo sconto mensile di 14,00 €/mese, pari a 168 €/anno, già concesso agli associati ALATEL per “TUTTO SENZA LIMITI”. Coloro che avevano già aderito a “TUTTO SENZA LIMITI” (offerta non più commercializzata da Telecom) mantengono lʼattuale tariffa o, se vogliono, possono passare a “TUTTO” con un contributo “una tantum” di € 39,00. Carlo Carissimi interritorio 8 LE STATUE PARLANTI DI ROMA Erano in origine sparse in diversi punti della Capitale, le cosiddette statue parlanti e sono una delle migliori espressioni dell’anima romana dalle quale emergeva, non senza un certo spirito di sfida, il malumore popolare nei confronti del potere e l’avversione alla corruzione ed all’arroganza dei suoi rappresentanti. La loro tradizione nasce in epoca pontificia, quando il popolo cominciò ad appendere cartelli con scritte satiriche al collo o ai piedi di queste sculture. Oltre alle sei statue parlanti (che di seguito illustriamo, e cioè: Madama Lucrezia a Pza. S. Marco, Marforio oggi nei Musei Capitolini, Il Babbuino in Via del Babbuino, Il Facchino a Via Lata e L’Abate Luigi a p.za Vidoni ), la più celebre e conosciuta è certamente. PASQUINO Divenuta figura caratteristica della città fra il XVI ed il XIX secolo. Il “nostro” Pasquino è un frammento di un antico gruppo statuario, copia di un originale greco del 240-230 a.C. rinvenuto nel 1501 a seguito di scavi nello Stadio di Domiziano (l’attuale p.za Navona), che si pensa raffiguri Menelao che sorregge il corpo di Patroclo morente. Fu fatto porre dal cardinale Oliviero Carafa all’angolo di palazzo Orsini ( poi Braschi ) verso la p.za già di Parione e che oggi è invece p.za Pasquino. Ad essa venne attribuito il nome di un sarto dalla lingua mordace che abitava nei paraggi e da poco deceduto. I salaci componimenti posti in bella vista presso la Povero mutilato dar Destino statua furono come te sei ridotto! dette “pasquinaDiceva un Cane che passava sotto te” e sovente eraAr torso de Pasquino Te n’hanno date de sassate in faccia no i papi stessi ad Hai perso l’occhi, er naso….E che te resta? essere bersaglio un avanzo de testa delle aspre satire romanesche, tanto che la statua stessa su un corpo senza gambe e senza braccia! corse il rischio di essere distrutta. Pasquino, quindi rapNun te se vede che la bocca sola presentò per secoli quello che è oggi il ruolo (possiacon una smorfia quasi strafottente mo dire) della stampa di opposizione ed ebbe come Pasquino borbottò: Segno evidente interlocutori le altre cinque statue romane. che nun ha detto l’urtima parola. Ma chi ha detto che Pasquino ha finito di parlare? L’ultima parola spetterà sempre a lui; lo afferma la statua stessa rispondendo a tono a questa poesia di Trilussa. MADAMA LUCREZIA Si tratta di un colossale busto di epoca romana, alto circa 3 metri, attualmente posto su un basamento all’angolo tra il Palazzetto Venezia e la basilica di S. Marco, nell’omonima piazza, unica rappresentante femminile della cosiddetta “Congrega degli Arguti” Non si è potuta assegnare una identificazione certa sul personaggio ma sembra essere la dea Iside (o una sua sacerdotessa) perché il nodo della veste sul petto è una caratteristica che ricondurrebbe a quel culto. Il busto sarebbe stato donato a Lucrezia d’Alagno, amante di Alfonso V d’Aragona re di Napoli, la quale dopo la morte di Alfonso si trasferì a Roma ed abitò nei pressi del luogo dove si trova la statua. IL BABBUINO È la raffigurazione di un “sileno giacente” su una base rocciosa, chiamato dal popolo di Roma “babbuino” perché così brutto e deforme da poter essere paragonato ad una scimmia. La fontana ad uso pubblico fatta realizzare dal nobile Alessandro Grandi in onore di Pio V fu posta ad ornamento della vasca quadrangolare addossata alla facciata del lazzo. La statua era talmente singolare da far mutare il toponimo della strada da v. Paolina in V. del Babbuino. Solo nel 1957, a seguito di una campagna di recupero portata avanti da alcuni cittadini romani, il Sileno è tornato nella via che della statua aveva preso il nome, e si trova ora a fianco della chiesa di Sant’Atanasio dei Greci. MARFORIO IL FACCHINO Posta originariamente in via del Corso, sulla facciata principale del palazzo de Carolis Simonetti (oggi palazzo del Banco di Roma), nel 1874 fu spostata nella posizione attuale, sulla facciata laterale dello stesso palazzo, in via Lata. È la più giovane delle statue parlanti, risalendo infatti al 1580, anno in cui Jacopo Del Conte la realizzò su incarico della Corporazione degli Acquaroli (ma il Vanvitelli, nel 1751, la attribuisce addirittura a Michelangelo). Rappresenta infatti un “acquarolo”, quella figura che, fino a quando, alla fine del ‘500, i pontefici ripristinarono gli acquedotti, prendeva l’acqua dalle fontane pubbliche e la rivendeva porta a porta. L’ABATE LUIGI Dal 1924 si trova nuovamente in piazza Vidoni, sul muro laterale della Basilica di Sant’Andrea della Valle; tale collocazione è quella originaria, poiché la statua fu rinvenuta nelle fondazioni di Palazzo Vidoni, nell’area del Teatro di Pompeo. Nel corso del tempo è stata comunque trasferita alcune volte. È una scultura di epoca tardo-romana, raffigurante probabilmente un alto magistrato. In mancanza di una precisa identificazione, il nomignolo gli è stato assegnato dalla fantasia popolare con la. solita arguzia per la particolare somiglianza al sagrestano della vicina chiesa del Sudario conosciuto appunto con quel nome. 9 Marforio è un’enorme scultura marmorea di epoca romana, risalente al I secolo, raffigurante forse il dio Nettuno, l’Oceano o il Tevere. Fu una delle statue parlanti di Roma, forse la più nota dopo Pasquino. Fu rinvenuta nel Foro di Augusto, presso il tempio di Marte Ultore, nell’area poi denominata Foro di Marte, da cui è probabile provenga il nome. Più delle altre cinque statue è il protagonista di numerosi dialoghi a distanza con Pasquino (una sorta di botta e risposta su problemi sociali e politici): le pasquinate, finalizzate a colpire anche pesantemente e sempre in modo anonimo i personaggi pubblici più in vista nella Roma del XVI e XVII secolo. Giuseppe Gargano invaticano I DUE PAPI SANTI 10 Un evento straordinario ha segnato la data del 27 aprile 2014: Papa Francesco ha proclamato Santi i suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. I fedeli sono affluiti in Piazza San Pietro da tutto il mondo per un momento di gioia e di preghiera. GIOVANNI XXIII, eletto Papa il 28 ottobre 1958, è conosciuto da tutti come il “Papa buono” per il suo carattere di un Pastore premuroso che non mancava mai di dare, con semplici parole, conforto a coloro che ne avessero bisogno, e di parlare con coraggio dei grandi problemi della ’umanità. Significative sono state le visite all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù ed al Carcere Regina Coeli. A Giovanni XXIII si deve la convocazione del Concilio Vaticano II, fortemente voluto e aperto l’11 ottobre 1962, che sarà un punto di svolta nella storia della Chiesa. Con nostalgia ricordiamo il famoso “discorso della Luna” a conclusione di quella storica giornata. Papa Roncalli si spense il 3 giugno 1963 e, proprio in quei tristi giorni di commiato, si comprese quanto la sua figura fosse universalmente amata e quanto fondamentale il suo Magi- stero. Carol Wojtyla, diventato Papa all’età di 58 anni il 19 ottobre 1978, con il nome di GIOVANNI PAOLO II, è stato il primo Papa straniero dopo 455 anni di Pontefici italiani. Nei 27 anni di Pontificato, uno dei più lunghi della storia papale, le opere compiute sono state moltissime: i viaggi apostolici effettuati nel mondo per portare la novella di Cristo, il dialogo con le altre confessioni, la difesa dei valori morali della vita e della famiglia, l’incontro con milioni di pellegrini, con Governanti di ogni parte del mondo. L’incontro speciale con i giovani nel 1985, per i quali ambiva grandi progetti, ha dato il via alle Giornate Mondiali della Gioventù. Dal tragico attentato del 13 maggio 1981 si salvò, ma non dalla sofferenza; infatti il suo Magistero è continuato con stoica sopportazione del dolore. Giovanni Paolo II si è spento 2 aprile 2005 lasciando nella disperazione l’intera umanità. Rimane nei cuori di tutti la storica frase “ … non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo…” Papa Francesco, nell’omelia della canonizzazione ha detto che i due papi santi sono stati “uomini coraggiosi”, non hanno avuto “paura” di chinarsi sulla “sofferenza “ e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo ”hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”. I nuovi santi, “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo, ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte in loro, era Dio”. 11 SIP - ITALCABLE - IRITEL (ASST) - TELESPAZIO - SIRM 4 9 9 1 20 TELECOM ITALIA e 50 SIP SI CELEBRANO 4 1 20 inanniversari 4 6 9 1 Autori Vari RICORDIAMO LE TELECOMUNICAZIONI ANNI DI ANNI DALLA NASCITA DELLA Guglielmo Carretti STORIA DEL MARCHIO SIP 12 C’era una volta un’azienda che non aveva la faccia, le mancava cioè l’identità, quel segno, quella parola, quell’immagine che ad un semplice sguardo racconta la vita, la storia, la missione d’una entità, di un’organizzazione che operi nella società. In altre parole mancava del marchio, del logotipo, di quello che per una persona è la foto su una carta di identità. La SIP si era costituita nel 1964, quando lo Stato italiano , avendo nazionalizzato la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica, aveva indennizzato i gestori privati di quel settore e questi decisero di investire quei capitali così ottenuti nel settore delle telecomunicazioni che in quei tempi aveva subito un rallentamento nello sviluppo proprio perché le precedenti Società concessionarie non avevano certezza del loro futuro. Comunque i notevoli impegni di sviluppo addossatisi dalla SIP da quel 1964, primo fra tutti l’impegno portato a termine a tempo di record nel 1970 della teleselezione integrale su tutto il territorio italiano, avevano “distratto” la Dirigenza da quegli aspetti relativi più all’immagine, all’estetica. Questo concetto cominciò a prendere piede più consistente alla fine degli anni ’70 alla luce degli ampliati rapporti con l’utenza e con l’esterno in genere, quindi per tutti gli strumenti che realizzavano queste relazioni, dalle campagne pubblicitarie alla carta intestata, ai veicoli aziendali di servizio. Chi scrive era allora responsabile del Servizio Pubblicità di Direzione Generale e con i propri collaboratori portò a conoscenza dell’alta Dirigenza la necessità di unificare e coordinare l’aspetto di tutti gli strumenti che mettevano l’Azienda in rapporto con l’esterno ma anche, considerando il Personale un tipo di pubblico qualificato, con il proprio interno. Da una ricerca accertammo che la ragione sociale della Società nei suoi rapporti esterni, anche semplicemente come logo SIP, veniva coniugata in una ventina di forme diverse a seconda del Servizio emittente, spesso ognuno anche geloso delle forme create autonomamente. È noto, a chi ha vissuto in quel pe- riodo in Azienda, che le passate Concessionarie avevano continuato a vivere per molti aspetti nelle susseguenti Direzioni di Zona che spesso tendevano a mantenere una propria autonomia rispetto alla Presidenza ed alla Direzione Generale. Per questo la documentazione delle 5 Direzioni di Zona e della Direzione Generale utilizzavano spesso forme diverse d’immagine. La carta intestata di lettere e comunicazioni varie utilizzava anonimi e superati caratteri “bodoniani” – quelli con le “grazie”, come venivano definite certe appendici di quei caratteri – e i disegni o le mappe emesse dagli uffici tecnici usavano spesso i normografi più a portata di mano per riportare la ragione sociale. Per ovviare provvisoriamente a questo stato di cose il valente grafico del Servizio Pubblicità predispose un logotipo di natura semplice ed incisiva, forse un po’ troppo “scatolato” nell’acronimo ma che, perlomeno, proponeva un’immagine univoca; anche se non sempre in periferia si aderiva a quella proposta. In quel periodo anche altre grandi Aziende italiane avevano sentito la stessa necessità, sulla scia delle teorie che inserivano l’immagine aziendale nel “Marketing mix”, ossia l’insieme di azioni e condizioni messe in atto da un’Azienda per il raggiungimento dei propri obiettivi sia istituzionale, sia commerciali. Aveva iniziato la Montedison, poi l’Alitalia-ATI, seguì la IP – Italiana Petroli ad appoggiarsi ad un’Agenzia specializzata nello studio dei marchi o logotipi; era la Landor Associates, di Los Angeles, che aveva l’originale caratteristica di avere la propria sede a bordo di un vecchio ferryboat ancorato stabilmente nel porto di Los Angeles. Con la collaborazione dell’Agenzia pubblicitaria McCann Erickson, che aveva iniziato a curare la pubblicità della SIP, si fornì alla Landor un briefing, un insieme di indicazioni su come la Dirigenza intendeva comunicare l’immagine dell’Azienda all’esterno, che venne poi integrato da alcune interviste che gli accounts dell’Agenzia tennero agli alti Dirigenti. Si misero al lavoro una decina di teams che elaborarono proposte distinte e, dopo una serie di selezioni, gli americani presentarono all’Alta Direzione e ai Responsabili dei servizi interessati le due proposte finali; vinse per 16 voti a 1 la soluzione che presentava un’immagine di apertura e di velocità, di tendenza al futuro che si confaceva ad una grande Azienda di telecomunicazioni tesa ad uno sviluppo tecnologico di tutto il tessuto sociale e che rendeva precisamente l’immagine dell’Azienda così come la Dirigenza intendeva che il proprio pubblico la percepisse, Il marchio, che era nato allora come SIP – Società Italiana per l’Esercizio Telefonico, venne poi modificato come la nuova ragione sociale dell’Azienda in SIP – So- Ricordo: 1964 – nasce la SIP La nascita della SIP dalla unificazione delle ex concessionarie STIPEL – TELVE – TIMO- TETI – SET fu dal sottoscritto vissuta in prima persona a seguito delle immediate esigenze che la nuova organizzazione impose sotto l’aspetto inquadramentale del personale; infatti, nonostante che l’esercizio del servizio telefonico fosse uguale in tutto il territorio nazionale, esistevano però differenze nelle mansioni e di collocazione di queste nelle relative categorie stipendiali. Le riunioni tra SIP e OO.SS. per trattare questo problema e pervenire ad una omogeneità – in verità non semplice – sfociarono (lo ricordate?) con un lodo arbitrale demandato al Sottosegretario al Ministero del Lavoro On. E. Calvi (luglio 1966). Una volta passati alla parte applicativa di questo nuovo e omogeneo sistema inquadramentale vi furono dei reclami da parte di dipendenti che ritenevano il nuovo paradigma mansionistico loro assegnato non corrispondente in pieno a quello goduto nella ex azienda di provenienza. Fu necessario pertanto formare nelle 5 Zone in cui era divisa la nuova SIP (e che corrispondevano alle ormai decadute concessionarie) alcuni gruppi di lavoro con il compito di esaminare – di concerto con la nuova Direzione Generale - questo contenzioso sulla base di “dettagliate analisi delle mansioni” ed il successivo bilanciamento tra la vecchia categoria e la nuova; il sottoscritto, operando in seno al Servizio Personale e Organizzazione e avendo in precedenza frequentato a Milano alcuni seminari presso l’Istituto per l’Addestramento nell’Industria (I.A.I.) in tema di “job evaluation” (valutazione dell’importanza della mansione ai fini retributivi), fu chiamato a far parte di uno di questi gruppi. Esperienza bellissima che mi ha subito catapultato nella nuova nascente realtà: la SIP. Luciano Stoppa 13 anche in tutte le declinazioni che l’applicazione del marchio veniva sistematicamente estesa alle diverse espressioni relative alle diverse funzioni aziendali. cietà Italiana per le Telecomunicazioni, ed ha mantenuto la sua validità con un semplice adeguamento anche con il cambio di ragione sociale quando, nel 1994, nacque la nuova azienda che, raggruppando tutte le Società operanti nelle tlc in Italia, prese l’attuale denominazione di Telecom Italia; anche nella nuova configurazione è tuttora confacente all’immagine di un’azienda in continuo e ampio sviluppo nei servizi e nelle tecnologie. Alcuni personaggi sono imprescindibili dalla storia della SIP – Società Italiana per l’Esercizio Telefonico (poi delle Telecomunicazioni). Il dott. Paolo Benzoniè, per noi il più rappresentativo di questi,:è stato Amministratore Delegato dal 1976 al 1991 e dal 1980 anche Vice Presidente. la rappresentanza della Società nelle occasioni ufficiali (Sappiamo che, oltre al suo titolo di ingegnere, stava seguendo corsi di medicina ritenendo fosse quello il suo campo una volta terminati gli impegni con le telecomunicazioni n.d.r)). Il prof. Gigli, fra i maggiori esperti di telecomunicazioni anche internazionali (Nel suo ufficio aveva una targa con la riproduzione del telescritto che informava della realizzazione dell’ultimo collegamento per il completamento della Teleselezione da utente su tutto il territorio nazionale ndr) 14 G. Carretti - P.P. Musicarelli IL DR. PAOLO BENZONI ALLA SIP Più tardi il dr. Francesco Silvano, venuto in SIP dopo essere stato l’anima della SEAT e aver ricoperto incarichi nella STET, della quale divenne più tardi Amministratore Delegato. In occasione dei 50 anni di Telecom lo abbiamo incontrato per potergli “strappare” qualche ricordo o fatto da lui vissuto al vertice dell’Azienda; per noi nulla è cambiato della sua persona: lo ricordavamo proprio così come l’abbiamo rivisto ora, burbero ma sempre corretto ed entusiasta delle iniziative intraprese o da intraprendere, e come lo ricordavamo dalle caricature che il nostro amico Sergio Spera (vedi oltre) gli dedicava, ritraendolo assorto ma dai movimenti veloci evidenti dal suo loden agitato. E adesso ci dica: durante il suo incarico si è trovato a gestire eventi importanti, ce ne può illustrare qualcuno? Come prima domanda gli abbiamo chiesto: Altri eventi attengono alla vita sociale e ricordo tra i più felici il raggiungimento nel 1980 di 13 milioni di abbonati al telefono con incremento del 188% rispetto al 1964; il Centenario delle Società Concessionarie Telefo- Dr. Benzoni come si trovò nel suo passaggio dall’IRI a quell’incarico, prestigioso e altamente responsabile, di AD in SIP.? Entusiasta soprattutto dalla correttezza e dalla competenza di tutto lo staff dirigenziale trovato nell’Azienda, oltre alla qualità del personale che vi lavorava. Personaggi che, durante il tempo trascorso in Azienda, ha potuto apprezzare oltre che per la competenza tecnica anche per l’umanità e per lo stile di vita da loro condotto. In particolare l’ing. Perrone, che, alla grande preparazione tecnica, univa uno comportamento riservatissimo, rifuggiva dalle occasioni di pubblicità personale e lasciava agli altri Di fatti ce ne sarebbero molti, ma mi sovviene uno di tipo “personale”: nel 1979 un tragico incidente stradale ci tolse l’ing. Carlo Perrone, primo e indimenticato Presidente della neonata SIP; fu un dolore immenso come collega e l’ Azienda veniva a perdere improvvisamente una colonna portante delle telecomunicazioni. niche nel 1981, in occasione del quale il Presidente pro tempore, Ottorino Beltrami, presentò al Presidente Pertini il volume 1881-1981 Cento anni al servizio del Paese (realizzato dal Servizio Pubblicità delle Relazioni Esterne SIP, n.d.r.); l’introduzione del videotel e del videolento che segnò una svolta epocale nell’uso del telefono per i servizi sociali che allora venivano resi disponibili. E questa “crisi economica “ della SIP che fu un periodo turbolento della Società che Ella dovette affrontare con problemi verso il mondo politico e verso l’utenza, come la ricorda?. Fu il periodo che vide la SIP con bilanci negativi per due esercizi, con problemi creati dal mondo politico che, per la situazione contingente, non consentiva l’adeguamento delle tariffe all’effettivo costo del servizio. Ricordo in particolare l’accanimento del senatore Libertini, membro della Commissione Comunicazioni; ci trovammo in un certo momento ad avere difficoltà ad assicurare il pagamento degli stipendi. Ma si reagì, ricorrendo al miglioramento della qualità del servizio, avendo finalmente ottenuto un ritocco delle tariffe, ed anche a mezzo della comunicazione. Si è quindi introdotto il ricordo della prima campagna di informazione verso l’utenza “Il Telefono. La Tua voce”, una campagna sui generis firmata dal p r o d o t t o invece che dal committente (qualcuno diceva anche che la SIP non se la sentiva di apparire) ma dovuta soprattutto al fatto che la campagna era sostenuta da tutte le Aziende del Gruppo STET impegnate nelle Telecomunicazioni anche internazionali e, esternamente, anche dall’ASST, Azienda di Stato per i Servizi Telefonici. La campagna aveva il compito di far capire all’utenza, ma anche al mondo politico, quali fossero la complessità e la tecnica necessarie per far funzionare il sistema telefonico e dei nuovi servizi che venivano via via offerti all’utenza con le nuove applicazioni tecniche. 15 Altri eventi anche dolorosi che mi sono rimasti impressi con amarezza sono: nel 1980 il terremoto in Irpinia che impegnò duramente tutta la struttura manutentiva;la crisi economica della SIP, conseguenza delle condizioni sociali e politiche del Paese che non consentivano in quel momento storico un adeguato ritorno dal servizio prestato. da sin. : ZACCARIA - MUSICARELLI - BENZONI CARRETTI L’incontro è cordialmente terminato con un brindisi mentre ricordavamo al Dr. Benzoni la sua veloce camminata attraverso i corridoi di via Flaminia avendo in mente una sua immagine riservata a pochi fortunati: quella che l’amico e collega Sergio Spera, il nostro grafico alle Relazioni Esterne, gli dedicò in quegli anni che fummo suoi collaboratori; vogliamo riportarla qui, in calce all’intervista immaginando di fargli cosa gradita. (la foto del dr. Benzoni in b/n è dell’Archivio Storico di Telecom Italia) Cinzia Esposito CINQUANTA ANNI FA LA SIP Società Italiana per l’Esercizio Telefonico 16 Il 2014 sarà un anno di ricorrenze per la storia delle telecomunicazioni italiane e del nostro Gruppo. Si celebreranno infatti i 50 anni dalla nascita di SIP, primo operatore unico nazionale, e di Cselt, il Centro Studi e Laboratori di Telecomunicazioni, nonché i 20 anni di Telecom Italia. co, approvata da IRI e STET, dopo la nazionalizzazione del settore elettrico avvenuta lo stesso anno. Nasce anche lo Cselt- Centro studi e laboratori di telecomunicazioni - e la Stet acquisisce il controllo di Italcable e Telespazio: la telefonia urbana e interurbana, ad eccezione dei servizi di spettanza ASST, è nelle mani di un unico Gruppo. Dedichiamo perciò quest’articolo alla SIP, ripercorrendo le tappe salienti della sua nascita e descrivendo anche il contesto socio-economico dell’epoca. Tabella 1 alla data del 31.12.1964 LA SIP E LA MODERNIZZAZIONE DEL PAESE Abbonati al servizio telefonico Apparecchi telefonici Densità telefonica Il 1964, per l’ Italia, è un anno cruciale: si completa l’Autostrada del Sole, si apre il Traforo del San Bernardo che collega l’Italia alla Svizzera, si inaugura a Milano la prima linea metropolitana e... si produce il primo barattolo di Nutella! Il Paese sta profondamente cambiando rispetto agli anni del dopoguerra, per il fenomeno dell’industrializzazione, della diffusione dei consumi, della scolarizzazione di massa. Nelle case degli italiani inizia ad entrare anche il telefono, grazie ad un migliore tenore di vita - siamo negli anni del famoso “boom economico” – e il sistema delle telecomunicazioni raggiunge dimensioni tali da allinearsi alle maggiori nazioni industrializzate (dall’1,6 % di percentuale dei telefoni installati nel 1947 al 2,8% nel 1962). In occasione della nazionalizzazione del settore elettrico (Legge n° 1643del 1962), le cinque società telefoniche concessionarie sull’intero territorio nazionale sin dal 1925 - STIPEL ( Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda), TELVE (Società Telefonica delle Tre Venezie), TIMO (Telefoni Italia Medio-Orientale), TETI (Società Telefonica Tirrenia) e SET (Società Esercizi Telefonici) – arrivano a una grande riorganizzazione. Nell’ Assemblea straordinaria del giugno 1964,: una fusione per incorporazione decreta la nascita di una nuova società, la SIP, Società italiana per l’esercizio telefoni- oltre 4,2 milioni oltre 5,5 milioni 10,5% Una Convenzione dello stesso anno in sostanza “somma” le convenzioni con le cinque concessionarie e attribuisce il traffico svolto tra i 21 centri di compartimento alla ASST e alla SIP il traffico urbano, interurbano e a breve/media distanza. Il servizio internazionale è invece ripartito tra ASST (Paesi europei e bacino del Mediterraneo) e Italcable (traffico internazionale). SIP, UN MARCHIO “MODERNO” In regime di “monopolio di stato”, si inizia a parlare di una prima strategia di marca per una nuova azienda come la SIP, con un nuovo segno grafico, pensato per uscire dalle pagine dei bilanci e parlare alla società e ai consumatori del boom economico. L’uso del marchio non è ancora strettamente codificato, anzi è piuttosto frammentato e soggetto a diverse interpretazioni grafiche piuttosto “libere”, spesso di tipo verticale, con la scritta in blu su fondo giallo o completamente nero. recchi di colori e forme diverse, adattabili all’arredamento domestico. ”. Inoltre, negli esercizi commerciali, l’uso del telefono è “raccomandato” per incrementare la propria attività. In questo decennio, in seguito alla crescita delle chiamate interurbane, in ogni Regione si installano apparecchi funzionanti mediante prepagamento di un gettone. Lo Cselt ne realizza il sistema di restituzione, così da calcolare esattamente l’importo della teleselezione. Il successo della telefonia pubblica è straordinario e le nuove icone saranno le cabine telefoniche per la cui diffusione territoriale l’Italia sarà ai primi posti in Europa. Con l’aumento della penetrazione del servizio telefonico, il telefono diviene “complemento d’arredo” e la comunicazione si fa promozionale: Già le concessionarie proponevano, accanto ai collegamenti singoli per case e uffici, i collegamenti duplex, esclusivamente per abitazioni per aumentare il traffico telefonico; per lo stesso motivo si propone l’aumento delle prese telefoniche negli uffici e negli appartamenti per rendere più facile l’approccio, con la campagna “Il telefono al guinzaglio” (immagine in alto) e quella sul “punto telefono” rivolta a costruttori e artigiani. Anche il design comunica: nasce il “bigrigio” (1962) e il telefono “Grillo” (1967, dell’arch. Marco Zanuso), il telefono di casa diventa icona domestica, sparisce quindi il telefono nero a muro e fanno la loro comparsa appa- Nel 1964 gli abbonati in Italia sono oltre 4,2 milioni con una densità dell’8%: In Francia sono circa 2,9 milioni, in Svezia 2,6 milioni, ma in Gran Bretagna superano i 5,5 milioni e in Germania i 4,5 milioni. In Giappone sono ben 8,8 milioni e negli USA addirittura 55,7 milioni, con una densità del 28,7%. Le politiche di sviluppo perseguite dalla STET per il tramite della SIP consentono che, nell’ area del Mezzogiorno, tra il 1964 e il 1970, gli abbonati passino da 765.000 a 1.407.948 e la densità telefonica si attesti al 9,9 %, colmando così il divario tra le regioni meridionali e le altre. Il mondo affascinante e suggestivo delle telecomunicazioni troverà un importante impulso nel decennio successivo, con l’avvio nel 1970 della teleselezione integrale da utente in tutto il territorio nazionale, traguardo che decreta l’Italia come il sesto paese del mondo a usufruire di questo servizio che evita l’intervento dell’operatrice per i collegamenti anche interurbani. La storia dell’uomo è anche la storia della sua capacità di comunicare, una storia costellata da grandi progressi tecnologici e da grandi conquiste rivoluzionarie, che spesso noi oggi, nella nostra quotidianità, consideriamo naturali, quasi scontate. SIP in passato,nell’ambito e con la collaborazione di tutte le Aziende del Gruppo STET, e Telecom Italia oggi, hanno accompagnato e sostenuto in questi cinquant’anni l’evoluzione tecnologica del nostro Paese e di conseguenza il suo sviluppo economico e sociale. 17 LA CRESCITA CONTINUA DEL SERVIZIO TELEFONICO Guglielmo Carretti 18 L’ATTENZIONE PER GLI ANZIANI NELLE SOCIETÀ DI TELECOMUNICAZIONI Nelle 5 Società concessionarie telefoniche ante 1964 (ricordiamole: STIPEL – TELVE – TIMO – TETI – SET) era già in uso il benemerito comportamento del dare ai lavoratori anziani delle aziende un certo riconoscimento della loro “fedeltà” al compimento dei 25, 30 e 35 anni di anzianità di servizio, in modo diverso per ogni Azienda, ma simile nel loro simbolismo di riconoscenza per il tempo trascorso nell’Azienda stessa. Anche l’Italcable ci risulta tenesse in considerazione, ed in termini più consistenti, considerato il minor numero di dipendenti, una premiazione ai dipendenti con maggiore anzianità di servizio. Con la costituzione della SIP nel 1964 venne effettuato un coordinamento comune a tutte le allora Direzioni di Zona – che praticamente continuavano l’esercizio telefonico nelle aree territoriali delle rispettive Concessionarie – e venne più tardi favorita la costituzione di una Associazione Nazionale che raggruppasse tutti i lavoratori anziani della nuova Azienda: nacque perciò la ALAS Associazione Nazionale Lavoratori Anziani SIP per riunire i lavoratori con oltre venti anni di servizio in SIP e nelle precedenti Concessionarie, strutturata con una Presidenza Nazionale e più Gruppi Regionali sotto la Presidenza, quasi sempre, dei rispettivi Direttori Regionali. Il Primo Convegno Nazionale degli “anziani SIP” si tenne nell’ottobre 1965 a Firenze (vedi foto) Questa organizzazione si è mantenuta nel tempo (a fianco il marchio assunto dalla nuova Associazione), anche con la trasformazione di tutte le Aziende esercenti le telecomunicazioni nella Telecom Italia nel 1994 dando luogo a ALATEL, Associazione Nazionale Lavoratori Anziani delle Telecomunicazioni poi modificata nel logo come SENIORES TELECOM ALATEL per tutto il Gruppo Telecom Italia. insieme A.A.V.V. GIRARE GIRARE I CAPOLAVORI MUSEO ORSAY (F. Pettorini) pittoriche si punta sulla resa degli effetti del colore e della luce en plein air. Gli artisti si distaccano dai paesaggi e dai modelli antichi e rappresentano nuovi soggetti imperniati sulla città di Parigi del secondo Impero e della Seconda Repubblica, fulcro della nuova civiltà del XIX secolo, con i suoi grandi Boulevard e l’Expo del 1878. Dominano le scene di vita in società, i balli e scorci di vita privata. Esponenti principali: Manet, Renoir con il motivo ricorrente delle ragazze al pianoforte; De-gas con le ballerine e le scene di danza; Pizzaro paesaggista. La crisi dell’impressionismo porta all’evoluzione del linguaggio pittorico. Si va verso il Simbolismo e l’Intimismo. Si torna all’essenziale, alla stilizzazione, si cerca una armonia primigenia. Pochi colori riempiono il disegno grafico: Vallotton, Veuillard. I Simbolisti vanno al di là della realtà, ma non è ancora la metafisica. La mostra si chiude con l’eredità lasciata dall’impressionismo con vari autori e correnti. Il Pointillismo, con la tecnica di scissione dei colori in tanti punti per poi ricomporre il quadro in un gioco riflesso di colori, spinge al limite la separazione delle macchie cromatiche propria dell’impressionismo: Signac. Il Decorativismo, con la pittura orientaleggiante verso i motivi giapponesi e con quadri ad effetto arazzo: Bonnard, Vuillard, Servisier. Ed infine i maestri primordiali del 900:Van Gogh ispiratore di Matisse, Gauguin ispiratore del Primitivismo, Cezanne ispiratore del cubismo. 19 L’esposizione presso il complesso del Vittoriano ha portato a Roma per la prima volta le opere straordinarie realizzate tra il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi, opere custodite presso il Museo d’Orsay di Parigi che offre la sintesi della produzione più rappresentativa delle correnti che dominarono l’ottocento francese. Vi era a Parigi una antica stazione ferroviaria, ormai in disuso e destinata alla demolizione. Il presidente Giscard d’Estaing ne decise il recupero in un grande Museo ne affidò il restauro dell’ architetta Gae Aulenti. Inaugurato nel 1986, nel Museo confluirono le opere del Jeu de Pomme e del Luxembourg ed altre opere acquisite. Apre la mostra il grande orologio da stazione, emblema dell’Orsay, oltre una serie di foto che testimoniano i momenti della trasformazione. Si inizia con l’arte accademica degli anni 1850, in cui prevale l’edonismo classico con personaggi vetero-testamentali e mitologici. La pennellata è dolce e piacevole con sfumature e delicatezza di toni. Prevalgono le opere di Delannoy e Bourguereau. Ad essa segue nel 1860 la reazione all’accademismo con l’arte realista, con il principale rappresentante in Courbet. I personaggi sono uomini e donne comuni tratti realtà, con la loro spontaneità fisognomica e le pose della vita ordinaria. Non più belle e stilizzate modelle nella loro radiosa bellezza e nelle eleganti pose classiche. Ad essa segue il naturalismo della scuola di Barbizon con l’approccio alla “natura” e al paesaggio. Nasce con lo scoprire la villeggiatura da parte delle borghesia francese; l’avvento del treno a vapore rende facilmente raggiungibile Parigi con le coste della Normandia: compaiono nella pittura, paesaggi di campagna, paesaggi costieri e vedute di marine. È la generazione ante-impressionismo. Si studia la luce nei suoi aspetti: luce che filtra tra i rami e che pervade le scene. Ma le rappresentazioni sono ancora fotografiche, manca l’immediatezza dell’impressionismo. Proseguendo nella mostra, si arriva all’epoca dell’impressionismo, che con nuove tecniche ORTO BOTANICO DI ROMA (F.Pettorini) 20 Si estende nel centro di Roma alle pendici del Gianicolo su una area di 12 ettari. Sorge su una antico boschetto sacro di epoca romana. Nasce nel 500 come giardino della villa Riario-Forzini, dimora nel 600 della regina Cristina di Svezia e nel 1729 passa ai Corsini di Firenze che incaricarono l’architetto Fuga di dare al giardino un assetto secondo lo stile francese dell’epoca. L´Orto Botanico ospita esemplari arborei di grande importanza e piante di provenienza di ogni parte del mondo. Alberi imponenti dominano i viali: il pino dell’Himalaia, il preistorico Ginko Biloba, l’Araucaria dell’Australia, una gigantesca Quercia da sughero sopravvissuta a molti incendi .Nella zona delle piante di ambiente arido (dette succulente) spiccano Agavi e Fichi d’India; abbiamo poi la zona delle palme Africane e dell’Oceania; poi la zona delle Piante Mediterranee, faggi, querce e mirti; la zona delle conifere con i grandiosi Tassi e la caratteristica la Palma serpente dell’Asia che cresce orizzontalmente. Interessante il fitto bosco dei Bambù e la zona delle Rose: la rosa canina, gallica, la sgargiante rosa di Damasco e le rose gialle della Persia. piche orientali, disposte in modo da creare variegate macchie di verde e con un gazebo di sosta per ammirare la frescura e la bellezza del posto. Discendendo si incontrano la serra delle piante grasse con una vasta collezione di piccole piante spinose dei deserti, la serra tropicale in cui le fitte piante ricostruiscono per il visitatore la sensazione della foresta tropicale e il Giardino dei Semplici con le piante aromatiche e medicinali. Notevoli la grande fontana del Tritone in basso e la Fontana degli 11 zampilli che si sviluppa dall’alto in basso sul fianco del Gianicolo. La visita si è svolta nel pieno della fioritura di maggio e i Soci si sono molto interessati alle pregevoli e professionali spiegazioni della guida. In alto è stato realizzato il Giardino Giapponese, sul modello di giardini orientali: una oasi con laghetti, cascatelle, ponticelli, circondati da piante cadenti ti- S. ANGELO ROMANO (C. Carissimi) Un altro fine settimana piacevolmente trascorso dai colleghi dell’Alatel Lazio. Allietati da una bella giornata di sole, quasi a festeggiare la festa della donna (era infatti l’8 marzo), siamo andati a visitare una antica cittadina della nostra Regione – in verità poco nota -S. Angelo Romano. romani ed ai monti Cornicolani. Nelle sale del Castello è stato allestito un interessantissimo museo preistorico, con l’esposizione di moltissimi reperti rinvenuti nel territorio, dei quali, il direttore, l’archeologo Fabio Sebasti, nostra guida, ci ha illustrato con dovizia di particolari molti dettagli. La cortesia della polizia municipale (alla quale ci eravamo rivolti) ha permesso di arrivare sino quasi alla sommità con il pullman, ove svetta l’ imponente Castello Orsini-Cesi: da questa posizione e dall’alto dei suoi spalti merlati abbiamo potuto ammirare un vastissimo territorio, che dal mare Tirreno si estende fino a Roma, ai paesi della Sabina, ai castelli Si deve agli Orsini tra il 1371 e il 1444, la trasformazione della preesistente rocca in castello, con la realizzazione delle quattro torri d’angolo, due della quali per funzione esclusivamente difensiva. Successivamente, il castello passò alla famiglia Cesi e Federico Cesi (fondatore della nota Accademia dei Lincei), trasformò dal 1615 al 1628 la parte abitativa del ca- stello in dimora nobiliare. Molto interessante, inoltre, anche se molto danneggiata per il crollo degli intonaci e nonostante i recenti restauri, gli affreshi della Sala del Principe con l’albero genealogico dei Cesi e dei Salviati, famiglia cui apparteneva Isabella seconda moglie di Federico. E dopo la storia e la cultura, l’incontro si è concluso con una splendida ed abbondante refezione presso il ristorante “Dar Pennazza” che, oltre, ai piatti molto apprezzati, ha offerto alle signore presenti un omaggio floreale sia sui tavoli che individualmente, per festeggiare la ricorrenza dell’8 marzo. Il gruppo davanti al Castello Cesi Una visita ad una città in provincia di Terni che presenta una storia leggendaria e molto antica; il borgo medioevale, le cui origini risalgono almeno al IX secolo a.C., è uno scrigno prezioso. Una città che ha visto il dominio romano e la forza distruttrice dei Goti e poi la libertà come comune indipendente nel Medioevo. Tutto questo ci è stato illustrato da una valida guida che abbiamo incontrato al nostro arrivo a Porta Romana e che ci ha subito illustrato le impressionanti mura a grandi massi calcarei poligonali uniti fra loro a incastro senza elementi “leganti”. Poi con delle navette riservate (opportunamente prenotate dall’Alatel Lazio) siamo saliti sino al piazzale della Cattedrale da cui abbiamo potuto godere il panorama della città. Entrati nella Cattedrale siamo colti da stupore: si 21 AMELIA (M. L. Sparaci) tratta di un imponente edificio del secolo IX ampliato dal XVII con numerosi opere di valenti autori e con notevoli monumenti funerari della famiglia Farrattini. All’esterno la Torre Civica alta più di 30 metri a pianta dodecagonale. Poi ridiscendendo verso il basso abbiamo attraversato vicoli dal caratteristico acciottolato: siamo passati davanti al Municipio, alla Loggia del Banditore e ci siamo fermati a visitare il Teatro Sociale: autentico gioiello della metà del ‘700 a pianta a ferro di cavallo con tutte le sue strutture in legno decorato ancora originali e con un sipario che raffigura il leggendario assedio di Amelia da parte di Federico Barbarossa. Avremmo avuto bisogno di una intera giornata per visitare meglio la città e tutti i suoi caratteristici siti: comunque l’Alatel ci ha dato modo di avere una prima valida conoscenza di questo antico borgo; ognuno di noi si è poi ripromesso di tornarvi. 22 AREZZO (D. Fiorini) Questa volta per la nostra gita di aprile, l’Alatel Lazio ha scelto di andare a visitare la bella città di AREZZO in concomitanza con l’esposizione della Mostra dell’Antiquariato. Arezzo è stato in passato antico centro etrusco e poi romano sino ad essere libero comune nel medioevo. La città è situata alla confluenza di tre delle quattro vallate che compongono la sua provincia. a Nord della città ha inizio il Casentino, che è la valle percorsa dal primo tratto dell’Arno; a Nord-Ovest si trova il Valdarno Superiore, sempre percorso dall’Arno nel tratto che scorre fra Arezzo e Firenze; a Sud si trova la Val di Chiana, una pianura ricavata dalla bonifica di preesistenti paludi. Partiti da piazzale Parri in perfetto orario con il pullman guidato da Angelo (in questo caso non quello custode), il nostro ormai storico “silenzioso e discreto” autista che ci accompagna da anni nelle varie gite, ci siamo diretti alla volta di Arezzo contenti di passare una bella giornata tra varie bancarelle con l’auspicio di trovare qualche oggetto interessante e sperando nel bel tempo, che in quei giorni non prometteva niente di buono. Prima sosta Orte dove abbiamo incontrato i nostri amici di Viterbo, sempre numerosi nel partecipare alle gite, ben coordinati dalla fiduciaria della sezione di Viterbo M. Luisa Sparaci. Tutti insieme abbiamo poi ripreso il cammino verso la nostra meta. Appena ripartiti è iniziata un leggera pioggia che ci ha accompagnato per tutto il tragitto, ma che fortunatamente ha smesso appena giunti ad Arezzo. Giunti ad Arezzo ci siamo diretti verso la Mostra dell’Antiquariato, non disdegnando di soffermarci a guardare la La Cattedrale scenografia delle belle stradine, dei palazzi, dei negozi eleganti e bar (dove in uno di questi ho bevuto un ottimo cappuccino) che man mano si incontravano nel centro storico di questa bella città. Le bancarelle, numerosissime erano sparse nelle varie stradine, nei vari slarghi e sotto i portici di qualche storico palazzo dove si potevano vedere oggetti di antiquariato interessanti insieme ad oggetti più recenti di minore interesse, ma tuttavia gustosi da vedere. Non abbiamo ignorato la bella Cattedrale e sede Vescovile intitolata ai Santi Pietro e Donato, dove abbiamo potuto vedere lungo la parete sinistra, a fianco della porta di sacrestia la Maddalena di Piero della Francesca, affresco celebre realizzato intorno all’anno 1460. Poi siamo andati a visitare la bella chiesa di San Francesco dove sono presenti i famosi affreschi di Piero della Francesca, uno splendido Crocefisso e tante altre opere. Terminato il giro turistico ci siamo ritrovati all’”Osteria de’ Mercanti” per un giusto riposo e gustare degli ottimi piatti della gastronomia toscana (un’ottima Ribollita - Fettuccine alla toscanaccia - e un secondo a base di cinghiale). Alla fine del pranzo ci siamo ritrovati (ved. foto) in piazza Guido Monaco (prende il nome da un illustre cittadino Aretino nato nel 992,grande musicista tra i più studiati nel medio evo); saliti sul pullman siamo ripartiti per Roma non prima di aver lasciato e salutato a Orte i nostri amici di Viterbo e dandoci appuntamento per le prossime gite. L’Altare Arezzo - I partecipanti a Piazza Guido Monaco 23 CONCERTO DI PRIMAVERA (A. Baldazzi) Come è ormai consuetudine, anche quest’anno, e più precisamente sabato 10 maggio u.s., la nostra Associazione ha organizzato il “Concerto di Primavera” presso il Teatro del Pontificio Istituto delle Maestre Pie Filippini. La Signora Carla Carretti, accompagnata da una orchestra jazz, ha eseguito con la sua bella voce da soprano, un repertorio di canzoni napoletane (NAPULE È MILLE CULURE…”) a ritmo jazzistico che assumevano l’aspetto di preziosi acquarelli, tali da suscitare emozioni ed un visibile consenso da parte del pubblico presente. Applausi ed ovazioni durante e a fine spettacolo hanno salutato la signora Carla e i bravissimi orchestrali che, a richiesta, non hanno lesinato a concedere numerosi bis. ReCarla Carretti e l’Orchestra Jazz sta il rammarico per gli assenti per la folla a S. Pietroche non hanno potuto condividere con noi uno spettacolo diverso, ricco di suoni, emozionante ed estremamente professionale. Amalia Madonna e la Kunstschau 24 inpittura GUSTAV KLIMT Gustave Klimt, nasce nel 1862 a Vienna e ivi muore nel 1918. Eredita dal padre (orafo) l’amore per l’artigianato e per la preziosità dei metalli, e dalla madre la passione per il mondo della musica. Condividerà l’amore per l’arte sia con il fratello Ernst, con il quale formerà un sodalizio artistico, che con l’altro fratello Georg, scultore e cesellatore, il quale fabbricherà delle splendide cornici per i suoi dipinti. Klimt è ritenuto un enfant prodige della pittura accademica del tardo Ottocento, ed anche uno dei fautori dello stile “pompier” in Austria. L’art pompier, nata in Francia, indica quell’arte accademica ed ufficiale in cui ci si limita a ripetere i temi mitologici, letterari e storici del passato, in particolare greco romano, che pur eseguiti con una buona tecnica, ottengono rappresentazioni spesso pompose e vuote delle singole creatività artistiche. Nel 1879 fonda, con il fratello Ernst e il compagno di studi Franz Match, una compagnia di artisti la “Kunstlercompagnie”, che parteciperà anche all’opera di rinnovamento e di abbellimento all’interno della ringstrass, la strada che cinge ad anello il centro storico della capitale austriaca, cominciando dalle vetrate della Chiesa votiva e poi alla decorazione di vari ed importanti edifici. All’età di 30 anni il pittore matura una nuova consapevolezza e una diversa visione della sua arte, divenendo uno dei più coraggiosi innovatori dell’arte viennese, leader di quella che viene definita “la secessione viennese”. Il termine deriva dalla storia romana secessio plebis, e sta ad indicare la scissione di gruppi artistici dalle organizzazioni ufficiali, con l’intento di rinnovare il mondo artistico. Di temperamento introverso, timido e schivo, Klimt è stato tuttavia un pittore erotico di rara intensità, artista polemico e provocatorio, dai risultati altamente originali, riuscendo a conquistare un suo posto nel panorama del simbolismo internazionale. Nel 1897 nasce quale movimento secessionista il gruppo “Unione degli artisti figurativi austriaci” di cui Klimt fa parte e che comprende i più moderni ed audaci architetti e pittori. Il gruppo si dota di una propria rivista “Ver sacrum” (primavera sacra) il cui nome ancora una volta fa riferimento alla storia romana e sta ad indicare un programma di rinnovamento fondamentale e decisivo L’artista collabora alla rivista con illustrazioni e decori. Il gruppo avrà una propria sede di esposizione, e sull’ingresso della quale comparirà una scritta che tradotta è: “ad ogni tempo la sua arte, all’arte la sua libertà”; la scritta sarà rimossa dai nazisti nel 1938. Nel 1906 Klimt però si distacca dall’Unione, dando vita insieme al altri pittori alla Kunstschau (rassegna d’arte) e dipinge il primo dei grandi ritratti del periodo d’oro. Nel manifesto della 1^ mostra della secessione (1898) Klimt rappresenta se stesso e i suoi compagni nell’immagine del possente Teseo che sta per affondare la mano omicida nel corpo del Minotauro, una forte simbolizzazione della giovane arte che colpisce al cuore la tradizione. Lo stesso dicasi per il manifesto dell’anno successivo con la rappresentazione di Pallade Atena a simboleggiare l’affermazione dello stile moderno all’intero della cultura del periodo. Così anche nell’opera Nuda Veritas che simboleggia l’identificazione della verità con l’arte: la vera arte, vera perché nuda e mostra la sua vera immagine senza ipocrisie. È tra il 1901 e il 1909 che l’arte di Klimt raggiunge la piena maturità, è di questo periodo, definito “stile d’oro”, il fregio di Beethoven, di 24 metri, nel quale è rappresentato un fiero cavaliere (forse lo stesso artista) che attraverso la poesia guida l’umanità verso il superamento del dolore. Altro fregio importante del pittore è quello di Palazzo Stoclet a Bruxelles, composto di 15 pannelli di marmo lavorati a mosaico con inserti d’oro, maiolica IL BACIO 25 GIUDITTA e smalti. L’artista è passato alla storia come il più grande pittore dell’universo femminile. Le donne da lui dipinte possiedono un inquietante fascino. Le opere ancora oggi più ammirate sono appunto le allegorie: Giuditta, il Bacio, Pesci d’Oro, Bisce d’acqua, La Speranza, nelle quali, non senza scandalo per l’epoca, la figura femminile è rappresentata in modo sempre più sensuale. Il Bacio nel quale il corpo dell’uomo e della donna si fondono in una sola ed unica figura di inestimabile bellezza, sta a simboleggiare la completa fusione tra l’universo femminile e quello maschile. Grande scalpore e disapprovazione suscitarono i tre pannelli dipinti dall’artista su richiesta del Ministero dell’Istruzione e che dovevano essere collocati nell’Università viennese: la Filosofia (1900), La Medicina (1901) La Giurisprudenza (1903). Per le prime due opere il tema era la vittoria della luce sulle tenebre ma il pittore fornì una sua visione del theatrum mundi ovvero un’umanità sofferente avvitata in un lungo grappolo di corpi nudi e dolenti galleggianti nel vuoto cosmico. Lo stesso dicasi per la Giurisprudenza, il pensiero rappresentato dall’artista era in antitesi al conformismo imperante. Dopo un periodo di inattività tra il 1909 e il 1910, Klimt abbandona i fondi oro e il decoro geometrico, per un cromatismo più acceso il così detto “stile fiorito” (1908 – 1918), con un accentuato uso dell’arabesco, con variopinti tappeti di fiori e motivi orientaleggianti. Altri capolavori, si collocano in un vero e proprio ciclo della vita, con le opere: La Vergine, Adamo ed Eva, La Sposa, la Culla, in cui l’artista ripercorre le tappe dello sviluppo della vita umana, evidenziandone la fragilità e la bellezza. Gianni Amadei mistero e fascino 26 instronomia IL PIANETA MARTE MARTE è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e l’ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra. Viene chiamato il “Pianeta Rosso” per il suo colore caratteristico dovuto alle grandi quantità di ossido di ferro che lo ricoprono. Ha una densità leggermente inferiore a quella della Terra e una superficie che presenta conformazioni similari con pianure, montagne, vulcani e due calotte polari; ha due satelliti denominati Deimos e Phobos. Questo pianeta ha sempre rappresentato sia nella letteratura sia nell’immaginario collettivo, il luogo più adatto, nel nostro sistema solare, ad ospitare forme di vita extraterresti; già alla fine dell’800 l’astronomo americano Percival Lowell teorizzava che i canali avvistati sulla superficie del pianeta potessero essere opere realizzate dagli abitanti di Marte. Nel 1976 la sonda spaziale Viking scattò una foto della superficie di Marte nella quale si evidenziò una forma rocciosa che ricorda le sembianze di un volto umano (ved. foto).Tra le diverse interpretazioni di questa immagine ve ne fu una in particolare che sosteneva si trattasse di un’opera costruita da antiche forme di vita intelligente che visitarono o abitarono il pianeta in passato. Dunque Marte ha da sempre suscitato nell’uomo un grande interesse, molto fascino e tanta curiosità. Nel corso degli anni, come tutti i pianeti del sistema solare, Marte alterna periodi di scarsa visibilità a periodi dove l’osservazione telescopica permette la visione di molti dettagli superficiali. Periodi nei quali il pianeta si presenta in opposizione (ved. figura), ossia una posizione opposta a quella del Sole rispetto alla nostra visuale. Con una distanza di 92 milioni di chilometri, quello del 2014 rappresenta il massimo avvicinamento dopo l’opposizione del 28 Dicembre 2007, quando la Terra e Marte erano distanti soltanto 0.6 ua (unità astronomiche 1 ua = 149.600.000 Km). Marte ha raggiunto l’opposizione l’8 Aprile 2014; la Terra si trovava esattamente tra il Sole ed il Pianeta Rosso, che sarà osservabile nelle sue migliori condizioni. Le opposizioni di Marte si verificano circa ogni 26 mesi. Non tutte le opposizioni sono però ugualmente favorevoli, la distanza tra i pianeti può infatti sensibilmente variare. Ogni 15 o 17 anni, l’opposizione si verifica entro poche settimane dal passaggio al perielio di Marte (il punto della sua orbita in cui si trova più vicino al sole), in questi casi il pianeta rosso si troverà molto vicino rispetto alla Terra. L’ultima grande opposizione di questo tipo si è verificata nel 2003, la prossima sarà nel 2018. L’opposizione del 2014 apre il periodo più favorevole per l’osservazione di Marte, e anche se nei prossimi anni sarà ancora più grande non vedevamo così bene il pianeta rosso dal 2007! Quest’anno durante l’opposizione si troverà a circa 92 milioni di km di distanza dalla Terra, per confronto nella grande opposizioni del 2003 era a “soli” 55,73 milioni di km, e nel 2018 LO SPARO DEL CANNONE St’usanza che pareva bell’e morta é tornata de moda un’antra vorta. Mo mezzogiorno a tutte le persone J’arivié segnalato dar cannone. Quanno lo sento penso co’ la mente a’ na preghiera che me viè dar core e mormoro : Signore fa ch’er cannone serva solamente per avvertì tutta l’umanità che sta arivanno l’ora de magnà. CHECCO DURANTE (Roma 1893 – 1976) attore e poeta romanesco, con la sua proverbiale schiettezza e bonomia celebrò così quell’avvenimento. 27 Ricerca di Marte nel cielo stellato L’uso di segnare il tempo con un colpo di cannone fu introdotto nel 1847, da Pio IX, per dare uno standard alle campane delle chiese di Roma, affinché suonassero all’unisono la stessa ora. Questo cannone fece ogni giorno “a mezzogiorno” il suo dovere fino al 1939 quando fu messo a tacere a causa degli eventi bellici di quegli anni. Terminato il conflitto, solo a seguito di una petizione portata avanti nella trasmissione di Mario Riva (Il Musichiere) il 21 aprile 1959, in occasione del 2712° anniversario della fondazione di Roma, il cannone tornò a “far sentire la sua voce”, a mezzogiorno in punto, con un vecchio obice di 149/13 cambiato nel 1991 con una bocca da fuoco 105/22 in uso durante il secondo conflitto mondiale. inaiuto ROMA IL GIANICOLO E LO SPARO DEL CANNONE La Redazione lo troveremo distante 57,59 milioni di km. Questa variazione di distanza influisce ovviamente sulle osservazioni, facendoci apparire il disco del pianeta più grande o più piccolo. Il pianeta rosso che, come già detto, si trova in opposizione dallo scorso 8 aprile, ha raggiunto la minima distanza dal nostro pia- neta nella notte del 15 aprile a causa delle orbite planetarie non perfettamente circolari. Il periodo favorevole per l’osservazione continuerà per tutta la primavera; potremo vederlo alto sopra l’orizzonte EST tra le stelle della Vergine, non lontano dalla stella Spica, in una regione di cielo povera di astri luminosi con le quali confonderlo. Inoltre la sua colorazione ambrata – arancione sarà un altro indizio da cercare per essere sicuri di averlo individuato. Per rintracciarlo potremo farci aiutare dall’Orsa Maggiore. Prolungando la curva che sembrano formare le 3 stelle della coda, la prima stella luminosa che raggiungeremo sarà Arturo, continuando il nostro percorso celeste incapperemo in Spica, della Vergine, poco sopra Marte brillerà inconfondibile. Quindi seguite la mappa e... naso all’insù per godervi questa meraviglia del creato! La Redazione inmemento Associazione per l’assistenza sanitaria integrativa ai lavoratori delle Aziende del Gruppo Telecom Italia Sito internet: www.assilt.it I Soci ASSILT del Lazio fanno riferimento al L'Unità Operativa di Roma che ha sede in Via del Pellegrino 155 - 00186 - Servizio fax: 06.6846.6168 La corrispondenza va inviata a “HRS/Welfare - Servizi Amministrativi per Assilt/Centro.” Comunque nella sede Telecom di V.le Colombo,142 (nell’atrio di ingresso) rimane attiva la cassetta postale per la raccolta della corrispondenza. Sportello amministrativo - Via del Pellegrino 155 - Roma Riceve il lunedì ed il martedì dalle ore 09.30 alle ore 12.30. 28 Associazione per l’Assistenza Sanitaria Integrativa A Dirigenti Aziende del Gruppo Telecom Italia ID A S S A Via Tripoli, 94 - 10137 Torino Sono state modificati i criteri per la gestione ed il recapito delle domande di rimborsi Digitare: www.assida.it e seguire le istruzioni oppure digitare: www.alatel.it e poi Lazio. A S S I S T E N Z A ASSOCIAZIONE SPILLE D’ORO OLIVETTI Delegazione di Roma e del Lazio Fiduciaria Manuela MOTTIRONI - Tel/Fax 06.687346 Sede: (presso Fondazione Adriano Olivetti) - Via Zanardelli, 34 00186 Roma Orario presenza in sede: Martedì e Giovedì ore 10,00 - 12,30 Ho evuto già ric ostale p il C/C Devo ricordarmi di rinnovare la QUOTA SOCIALE 2014 (invariata a Euro 25,00/anno) Per il versamento si può provvedere tramite - il c/c postale n° 91364000 intestato a Alatel - Associazione Lavoratori Seniores Gruppo Telecom - tramite bonifico postale o bancario (vedere IBAN nel retro di copertina) - presso la sede di Roma - Via C. Colombo, 142 (da Lu a Ve ore 9-12) - oppure, se si risiede fuori Roma, versare la quota ai nostri Fiduciari locali. Mi raccomando, non indugiare, perché il tuo contributo è molto importante. (per informazioni è attivo il numero verde 800299225 (da Lu a Ve ore 9-12) Caro Socio, ti ricordiamo che se usufruisci delle FACILITAZIONI TELEFONICHE concesse ai pensionati Soci Alatel Lazio, il MANCATO RINNOVO DELLA QUOTA ASSOCIATIVA ENTRO E NON OLTRE IL 31 GENNAIO provoca la revoca automatica delle “facilitazioni” concesse Q Q u u o o tt a a a a ss ss o o cc ii a a tt ii vv a a L’ ANGOLO DEI FOTOGRAFI Tra i nostri Soci vi sono degli ottimi fotografi che ci inviano i loro “scatti” relativi alle attività cui partecipano (e che servono spesso a corredo degli articoli del Giornale) e “scatti” di altro genere, bellissimi ed interessanti. Ebbene questa volta abbiamo scelto alcune foto del Socio Gianni AMADEI di eccezionale bravura; infatti le tre immagini riproducono l’effetto lente di una goccia di acqua che riflette i fiori sul retro; tanta professionalità e pazienza per la messa a fuoco dell’oggetto in un mondo quasi infinitesimale. Chi volesse cimentarsi in questa esperienza, questi i mezzi tecnici impiegati e i parametri di scatto: - Fotocamera Reflex Treppiedi Obiettivo Macro Diaframma chiuso (F/16) Tempo di esposizione 1/60 ISO: 400 Luce naturale in esterno Cari Soci, come saprete, per venire incontro alle richieste di essere più frequentemente e tempestivamente aggiornati sulle attività dell’Alatel, è stato avviato da tempo un progetto che prevede mensilmente l’invio di una e-mail relativo alle informazioni di maggiore “attualità”. Quindi cari amici Soci, Voi che non avete ancora provveduto a farci avere (tramite il N° verde 800299225) il vostro email (o quello di qualche familiare) comunicatecelo subito in modo che anche. Voi possiate essere tempestivamente informati. Grazie. (La Segreteria) SENIORES TELECOM ITALIA ALATEL LAZIO Consiglio Regionale Lazio S. Angelo Romano - Il Castello Cesi Amelia - la Torre dodecagonale Arezzo - S. Francesco Il nostro autista Angelo Arezzo - Il Duomo: "La Maddalena" di P. della Francesca Amelia: i Soci davanti alla Porta Maggiore Arezzo - il Mercato dell'Antiquariato