“Guida - Itinerario di Salamanca” - Tania Massimi

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“Guida - Itinerario di Salamanca” - Tania Massimi
SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI
Abilitata con il Decreto Ministeriale dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca del 31/07/03
Via Pasquale Stanislao Mancini, 2 – 00165 Roma
TESI DI DIPLOMA
DI
MEDIATORE LINGUSTICO
(Curriculum Interprete e Traduzione)
Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al
termine dei corsi afferenti alla classe delle
LAUREE UNIVERSITARIE
IN
SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA
“Guida - Itinerario di Salamanca”
Relatrici: Prof.ssa Adriana Bisirri
Prof.ssa Marilyn Anne Scopes
Prof.ssa Luciana Banegas
Prof.ssa Claudia Piemonte
Candidato: Tania Massimi
Anno Accademico: 2010/2011
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“Guida – Itinerario di Salamanca”
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Indice:
Introduzione
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Capitolo uno: La storia e le feste
5
Capitolo due: I monumenti
29
Capitolo tre: L’Università, la vita dei giovani e
58
l’insegnamento dello Spagnolo
Parte Inglese: I monumenti
83
Parte Spagnola: L’Università, la vita dei giovani e
112
l’insegnamento dello Spagnolo
Bibliografia
136
Sitografia
137
Conclusione e ringraziamenti
138
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INTRODUZIONE
Questa tesi ha lo scopo di fornire una guida turistica della città di Salamanca e
focalizzare l’attenzione sulla cultura, la vita, e le diverse attività che si possono
svolgere in questa cittadina spagnola.
Il settore dei servizi, in particolar modo il turismo culturale, è la principale fonte
dei redditi della città.
Nel 1985 è stata dichiarata “Patrimonio culturale dell’umanità” dall’UNESCO.
Rilevante è l’attività educativa soprattutto durante l’estate che conta una
grande affluenza di studenti stranieri e non , che in maggioranza arrivano per
apprendere lo Spagnolo (Castellano).
E’ famosa per la sua Università che è la più antica di Spagna e fu fondata nel XIII
secolo .
La tesi è suddivisa in tre capitoli:
- Nel primo capitolo farò una breve introduzione e tratterò della storia
della città e delle principali feste (ITALIANO)
- Il secondo capitolo tratterà dei monumenti e dei luoghi di maggiore
rilevanza dal punto di vista culturale (INGLESE)
- Il terzo capitolo tratterà dell’università, l’insegnamento dello spagnolo e
della vita dei giovani (SPAGNOLO)
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Guida-Itinerario di Salamanca
Capitolo 1
“La storia e le feste”
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1.1 “Introduzione”
Salamanca è una città spagnola, ha un’ estensione di 12.336 km e una
popolazione di circa 168.000 abitanti . Capoluogo della provincia omonima, si
trova nella zona nord occidentale di Castiglia e León che confina con
l’Estramadura e il Protogallo; sorge sulle sponde del fiume Tormes nella zona
chiamata Campo Charro.
Salamanca è sede dell’università più antica della Spagna, L’università di
Salamanca, fondata nel 1918 da Alfonso IX di León.
Nel 1988 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. Ha
un’importante patrimonio architettonico, tra i monumenti più famosi troviamo
la “Cattedrale Vecchia”, la “Cattedrale Nuova”, la “Casa de las Conchas”, la
“Plaza Mayor”, il “Convento de San Esteban”. Nel 2003 la “Semana Santa de
Salamanca” è stata dichiarata di interesse turistico internazionale. Nel 2002 fu
capitale europea della cultura e nel 2005 ha ospitato il XV vertice Iberoamericano e, dallo stesso anno, continua a celebrare il Festival Internazionale
di Arti di “Castilla y León”. Di recente è stata scelta come capitale dello sport,
nel 2010.
Al momento è considerata leader mondiale nell’insegnamento dello spagnolo.
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1.2 “La storia”
Le prime notizie storiche che si hanno sulla città di Salamanca risalgono al IV
secolo a.C. quando era popolata da alcune tribù celtico-ispaniche.
In particolare fu abitata dai Vettones (in latino), un popolo pre-romano di
cultura celtica che viveva ad ovest della penisola iberica; i loro insediamenti
erano nella zona compresa tra i fiumi Duero e Tajo, e oltre alla città di
Salamanca erano stanziati a Carceres, Avila, Zamora e Toledo.
Di questo popolo rimangono numerose fortezze e borghi fortificati in varie
province, che ci mostrano un alto grado di civilizzazione. Numerosi ritrovamenti
sono stati fatti proprio nella provincia di Salamanca, come quello di “Castro de
Yecla la Vieja“ (datato circa al v secolo a.C. , è un sito archeologico delimitato,
ancora oggi, da spesse e alte mura e da altre strutture difensive; fu utilizzato in
epoca romana e nel medioevo, e, dopo il suo abbandono, al tempo dei Re
cattolici, vi fu costruita la cappella della “Virgen del Castillo”, ancora in piedi e
in uso oggi giorno.) L’impegno nella costruzione di tali mura ci indica un
aumento della ricchezza del popolo dei Vettones, dovuto probabilmente al
contatto con popolazioni del sud e ai popoli colonizzati,grazie a un percorso
preistorico che successivamente darà vita alla così detta “Via de la Plata”.
Molto importanti per questo popolo erano le Necropoli (i cimiteri) che erano
posizionate fuori dalle mura della città, tra 150-300 metri di distanza, e in
prossimità di flussi d’acqua. I riti funebri sembra che erano bastati quasi
esclusivamente sulla cremazione del corpo; i resti poi venivano depositati nel
terreno, con o senza l’urna; in alcune tombe sono stati ritrovati oggetti
metallici e in ceramica che probabilmente sarebbero serviti al defunto nella vita
dopo la morte.
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Dell’epoca dei Vettones sono rimasti, come espressione artistica di questo
popolo, molte sculture in pietra di cinghiali; la funzione di queste sculture è
stata oggetto di molti dibattiti: si può trattare sia di monumenti
commemorativi per delle vittorie, sia di monumenti che hanno un valore
magico-religioso di protezione del bestiame.
Nel III secolo a.C. ,più precisamente nell’anno 220 a.C., con l’avanzata dei
Cartaginesi nella penisola Iberica, l’antica città di Helmantica (Salamanca era
chiamata così sin dal II secolo a.C. negli scritti di Polibio,infatti solo nel XIII
secolo d.C. fu battezzata con il nome attuale) fu conquistata da Annibale. La
leggenda narra che i “Salmantini” si arresero e consegnarono la piazza ai
Cartaginesi senza opporre resistenza,uscendo dalla città.
L’impero Romano e l’Impero Cartaginese si affrontarono per l’egemonia nel
Mediterraneo occidentale nelle tre guerre Puniche. I Cartaginesi furono
definitivamente sconfitti con la terza guerra Punica; nel 146 a.C. Scipione
l’Africano lanciò l’attacco alla città di Cartagine; per quindici gironi i soldati
cartaginesi impegnarono i soldati romani in una disperata battaglia per le
strade della città,ma l’esito della battaglia era scontato. Gli ultimi soldati si
rifugiarono nel tempio di Eshmun per altri otto giorni. Scipione abbandonò la
città al saccheggio dei suoi soldati. Cartagine fu rasa al suolo,bruciata, le mura
abbattute e il porto distrutto. La terza guerra Punica era così terminata.
Con la caduta dell’impero Cartaginese, nel’epoca successiva, i romani
consolidarono la loro occupazione nella penisola Iberica e la città divenne parte
dell’impero Romano.
Inizia così per Salamanca un periodo di grande sviluppo e prosperità: situata
sulle sponde del fiume Tormes, subito si trasforma in un’ importante base
commerciale e grazie proprio alla sua posizione privilegiata diventa il più
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importante nodo di comunicazione in una delle più famose strade romane: “La
via de la Plata”, una via che attraversa la penisola occidentale collegando le
miniere del nord con quelle del sud, dalla città di Zaragoza alla città di Merida.
Nonostante il suo nome, l’argento non è mai stato trafficato su questa strada.
Questo nome, infatti, probabilmente è dovuto ad una confusione fonetica: in
epoca andalusa questa via fu chiamata “al-Balat” (strada);questa parola era
molto diffusa anche in altre zone della Spagna ed è possibile che le persone
hanno associato questo suono a quello del metallo prezioso (l’argento).
Un’altra ipotesi è che il nome può derivare dal nome “Via Delapidata” per il
fatto che in questa strada non c’era la presenza di piastrelle e mattonelle, e
che quindi fosse sostanzialmente non asfaltata, cosa molto usuale nelle strade
non urbane.
Appositamente per questa strada venne costruito nel I secolo a.C. il Puente
Romano che divenne parte integrante del percorso( non si sa con certezza
quale imperatore lo costruì, ma l’opera si attribuisce comunque a Traiano); si
mantiene integra ancora oggi la metà nord del ponte, mentre l’altra metà fu
ricostruita nel XVII secolo.
Con la fine dell’Impero Romano, gli Alani si stanziarono nel territorio e
Salamanca entra a far parte della provincia della Lusitania. Gli Alani erano un
popolo nomade di etnia iranica; erano per lo più pastori bellicosi di origini
miste che parlavano una lingua iranica e condividevano una cultura comune
(oggi i loro discendenti sono gli Osseti).
Successivamente i Visigoti conquistano la città e la annettono al loro
territorio. Entrano in Spagna sotto la guida del re Walia come federati di Roma
per combattere gli altri barbari, sconfiggendo così Vandali e Alani. I Visigoti
erano un popolo di origine germanica appartenete alla tribù dei Goti. Furono
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tra quei popoli barbari che con le loro migrazioni contribuirono alla crisi
dell’Impero Romano. Il nome Visigoti gli fu dato da Cassidoro e letteralmente
vuol dire “Goti nobili”. I Visigoti furono spinti dai Franchi fuori dalla Gallia verso
la Penisola Iberica, dove diedero vita a una società multietnica dove era forte
l’eredità politico-amministrativa romana, con capitale Toledo. Non si hanno
molte altre notizie sulla dominazione Visigota, ma successivamente Toledo fu
sede vescovile e nella città si tenne, appunto, nel 589, il Concilio di Toledo.
Nel 712 Musa ibn Nusair (governatore e generale mussulmano) , chiamato
Muza nella tradizione spagnola, conquistò la città. Musa ibn Nusair fu nominato
vicerè nel 698,; conquistò con la sua flotta le isole di Ibiza, Maiorca e Minorca. I
Visigoti che erano immersi in una battaglia interna per il trono, furono
conquistati dal re mussulmano nel 712 ,che seguito dal figlio Abd al-Aziz ibn
Mussa e da un esercito di 18.000 uomini, attraversò lo Stretto di Gibilterra e li
sconfisse. L’amministrazione dei territori era stata divisa per i suoi tre figli.
Quando tornò a Damasco,però,il governatore mussulmano venne assassinato
in una moschea (probabilmente nel 718).
Durante l’Alto Medioevo la zona venne abbandonata e gran parte dei nuclei di
popolazione furono distrutti da parte delle incursioni arabe. Salamanca fu
ridotta a un piccolo nucleo di poca importanza e fu praticamente spopolata. I
successivi tentativi da parte dei re Cristiani di risollevare quest’area originarono
diversi scontri con le spedizioni mussulmane dirette verso il nord; questi scontri
portarono ad alcune battaglie come quella di Alfonso I, che nel 754 conquistò
Leon; ciò che rimaneva di urbano fu raso al suolo durante la battaglia.
Quest’area è rimasta praticamente disabitata fino alla vittoria cristiana nella
“battaglia di Simancas” nel 939. Lo scontro fu un confronto militare tra una
coalizione cristiana guidata dal re di León, Ramiro III, e i mussulmani che si
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erano stabiliti a Cordoba ed erano giunti fino alle mura della città di Simancas.
Dopo la battaglia, conclusasi appunto con la vittoria cristiana, iniziò un lento e
timido ripopolamento del regno di León, in particolare della zona circostante al
fiume Tormes.
Nel 1085, con la conquista di Toledo da parte di Alfonso VI, la città viene
ripopolata in modo definitivo. Alfonso VI (detto “el Bravo”, il prode), fu re di
Leòn, di Castiglia e di Galizia. Era figlio secondogenito del re di Castiglia
Ferdinando I; dopo la morte del padre, il regno, per volontà paterna, fu
suddiviso fra i tre figli maschi:
- a Sancho II toccò la Castiglia
- ad Alfonso VI , León
- a Garcia la Galizia
Appena successe al padre, Sancho II iniziò una battaglia con il re di
Pamplona (Sancho IV) e il re di Aragona (Sancho I), denominata “la guerra
dei tre Sanchi”. Al termine di questa guerra, dopo la morte della madre,
Sancho II entrò in conflitto con i due fratelli; sconfisse Alfonso VI nella
battaglia di Llantada, ma presto trovò un accordo con lui per combattere
contro Garcia. Nel 1071 i due fratelli entrarono in Galizia e affrontarono
Garcia che venne sconfitto e obbligato all’esilio. Nel 1072 Sancho rivolse le
armi verso suo fratello Alfonso che fu sconfitto nella battaglia di Golpejera,
e fu spedito in esilio a Toledo. Così Sancho dopo il regno di Galizia, occupò
quello di León , riunendo così nuovamente quello che era stato il regno di
suo padre. Sancho dopo aver espugnato la signoria di Toro, fu assassinato a
tradimento da un soldato mentre assediava Zamora, nel 1072. Così Alfonso
VI rientrò a León e dopo aver giurato in pubblico la sua innocenza
sull’assassinio del fratello, fu riconosciuto re di Castiglia. Con un invito nel
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suo regno riuscì a imprigionare il fratello Garcia in una torre per diciassette
anni, fino alla sua morte.
Alfonso, nel suo regno, adottò la liturgia romana per la chiesa Spagnola, e
nel 1077 fu eletto imperatore. Continuò le battaglie per ampliare il regno
per lunga parte della sua vita, e morì nel 1109 a Toledo; la morte di Alfonso
fu pianta in particolar modo dagli ebrei, che durante il suo regno
beneficiarono di un trattamento equiparato a quello dei cristiani.
Nel 1102 Raimondo di Borgogna, governatore della Galizia, che si era
offerto di aiutare Alfonso VI, si recò in città per ordine di quest’ultimo, con
un folto numero di persone che provenivano da ambienti diversi; ogni
gruppo di queste persone si stanziò in una zona diversa della città di
Salamanca e lì fondarono le loro rispettive chiese e parrocchie. Si
ripristinarono le Diocesi e si iniziarono a costruire alcune scuole, che
successivamente daranno vita all’Università. Il primo vescovo della diocesi di
Salamanca fu Geronimo de Perigord, per volere di Raimondo di Borgogna.
Egli fu vescovo fino alla sua morte nel 1120, dopo ben diciassette anni alla
guida della diocesi.
Nel 1230, sotto di Fernando III detto “El Santo”, si uniscono
definitivamente i regni di “Castilla y León”.
Fernando III di Castiglia era figlio di Alfonso IX di León e della sua seconda
moglie, la regina Berenguela di Castiglia. Nel 1204 il Papa Innocenzo terzo
dichiarò nullo il matrimonio dei sui genitori, Alfonso IX e Berenguela,per
vizio di consanguineità, e Ferdinando considerato illegittimo. Così la madre
ritornò in Castiglia, e Ferdinando rimase in León. Nel 1214, il fratello di
Berenguela, Enrico I, di solo dieci anni, salì sul trono di Castiglia e la
reggenza fu affidata alla sorella che dovette affrontare una serie di scontri
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con Alvaro Nuñez de Lara, della famosa famiglia dei dei Lara. Alla morte di
Enrico,
la
successione
toccò
a
Berenguela
che
rinunciò
quasi
immediatamente al trono in favore del proprio figlio Ferdinando, che da
Leòn si trasferì in Castiglia diventando così il nuovo re di Castiglia con il
nome di Ferdinando III. Suo padre, Alfonso IX, ambiva alla corona di Castiglia
(perché nipote di Alfonso VII di Castiglia), così appoggiato dalla famiglia Lara
e da altri nobili castigliani, dichiarò guerra al figlio Ferdinando. Non essendo
però riuscito a conquistare la Castiglia, Alfonso IX, nel 1218, fu costretto a
patteggiare una tregua con l’ex moglie Berenguela, impegnandosi a non
attaccare più la Castiglia, ma al tempo stesso diseredò il figlio Ferdinando
dalla corona di León. Nel 1219 Ferdinando si sposò con Elisabetta
Hoehnstaufen (detta Beatrice di Svevia alla corte di Castiglia).
Ferdinando si dedico alla “Reconquista”, combinando abilmente le azione
diplomatiche con interventi bellici che sfruttavano le discordie esistenti tra i
vari regni mussulmani. Nel 1225 attaccò la regione di Cordova, dove occupò
alcune città, tra cui Andujar, poi, tra il 1227
e il 1228, si alleò con
l’imperatore degli Almohadi, Abū al-ʿAlāʾ Idrīs al-Maʾmūn, e quando
quest’ultimo venne detronizzato da una insurrezione mandò in Africa un
esercito in suo soccorso e nel 1229 al-Ma’mun riebbe il suo trono. In cambio
Ferdinando ebbe un insediamento in Nordafrica.
Suo padre Alfonso IX (re di León) morì nel 1230 e lasciò alle figlie della
prima moglie Sancha e Dolce, che salirono al trono insieme con l’appoggio
della nobiltà, mentre il clero e l’aristocrazia erano contrari, in quanto
avrebbero preferito che il regno di León fosse riunificato alla Castiglia sotto
Ferdinando III. L’accordo fu raggiunto dalle due ex mogli di Alfonso,
Berenguela e Teresa del Portogallo, che a nome dei rispettivi figli firmarono
“El Tratado de las Tercerìas” , dove dietro un cospicuo indennizzo le due
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regine abdicarono in favore del fratellastro, che, finalmente e
definitivamente potè riunire sotto un’unica corona i Regni di León e
Castiglia.
Tra il 1243 e il 1245, Ferdinando III insieme al re d’Aragona, portò al termine
l’occupazione del territorio valenzano e vennero stabiliti i limiti territoriali con
il
Trattato di Almizra del 1244, firmato da Giacomo I e il figlio di Ferdinando,
Alfonso, (futuro Alfonso X di Castiglia) per delimitare le aree di espansione sul
territorio mussulmano compreso tra la Corona di Castiglia e la Corona di
Aragona.
Nel 1245, il re di Granada chiese l’aiuto di Ferdinando, ed in cambio gli cedette
la città di Jaen. Nel 1247 occupò Carmona e assediò Sivilgia che cadde dopo
undici messi di assedio, nel dicembre del 1248. Riconquistato tutto il territorio
dell’Andalusia, eccetto il regno di Granada, Ferdinando progettò una
spedizione in Nordafrica, per eliminare qualsiasi possibilità di reazione da parte
dei mussulmani. Mentre però stava programmando la spedizione Ferdinando
morì il 30 maggio del 1252 a Siviglia, e con lui terminò il periodo delle grandi
conquiste dei territori mussulmani. Gli succedette il figlio Alfonso X di Castiglia
detto Il Saggio. Ferdinando diede l’impulso iniziale delle scuole di “Estudio
General del Reino de León”, che suo padre aveva fondato a Salamanca, e che
suo figlio Alfonso X successivamente chiamerà Universidad.
Alfonso X detto “il Saggio” nasce a Toledo il 23 novembre 1221. Con la morte
del padre, Alfonso X salì al trono di “Castilla y León”. Nel 1246 si sposò in
seconde nozze con Violante d’Aragona. Partecipò ad alcune imprese di guerra,
come l’invasione del Portogallo e la conquista della regione di Algarve nel 1253;
stipulò nel 1254 un trattato dall’alleanza con il re d’Inghilterra e il duca
d’Aquitania, Enrico III, contro le truppe francesi di Luigi il Santo.
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Nel 1254 dotò la scuola di Salamanca, “Estudio General del Reino de León”,
fondata tra il 1212 e il 1220 da suo nonno, Alfonso IX. Il papa Alessandro IV, nel
1255, concesse all’università di Salamanca vari privilegi, tra cui quello che i suoi
laureati potevano insegnare dovunque, tranne che a Parigi e a Bologna; con
questo documento papale l’Università di Salamanca era riconosciuta università
internazionale.
La grandezze di Alfonso X consistette soprattutto nella sua attività culturale. È
considerato il fondatore della prosa castigliana. Cercò di riunire tutto il sapere
della sua epoca nella lingua corrente parlata dai suoi sudditi. Fondò la scuola di
traduttori di Toledo in cui saggi mussulmani ed ebrei traducevano in Castigliano
le opere antiche arabe ed ebraiche.
La sua opera scientifica , storica e letteraria fu fondamentale: si ricorda in
particolare il suo contributo all’astronomia con le ”Tavole alfonsine”. Per di più
promosse la redazione a la pubblicazione di una serie di tesi autorevoli sui vari
campi della cultura artistica e scientifica. Fu inoltre un eccellente poeta il lingua
galiziana e persino autore di uno dei primi trattati sugli scacchi.
La sua attività sul terreno giuridico fu fondamentale per quanto riguarda la
nazionalizzazione e la statalizzazione del diritto vigente: fece tradurre in
Castigliano il Liber ludiciorum del re Visigoto Reccesvindo, ottenendo così il
Fuero Juzgo; promosse poi la redazione di un Fuero Real (raccolta di
consuetudini applicate a tutto il regno, a cui vengono apportate modifiche
tratte dal diritto romano e quello canonico).
Infine ad Alfonso X fu dovuta la compilazione del Libro de Las Leges, noto nel
XIV secolo come Siete Partidas (o Leges de Partidas). I giuristi che compilarono
tra il 1256 e il 1265, sotto la supervisione del re, le Partidas, attinsero a tre
categorie di fonti: 1) le consuetudini e i fueros di Castiglia e Leòn, compresi i
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Fuero Juzgo, i Fuero Real e i Fueros di Cuenca e Cordova; il diritto canonico
approvato; gli scritto dei giuristi romani.
Le Siete Partidas possono essere considerate un compendio dei diritti romano
e canonico, modificato in alcuni particolari dai giuristi di Alfonso per adattarlo
alla situazione del regno di “Castilla y León”, che anche se non sostituirono del
tutto i Fueros municipali, furono sempre più utilizzati da avvocati e studenti e
alla fine furono adottati come pratica giudiziaria della cortes.
Alfonso realizzò anche la prima riforma ortografica del Casigliano, lingua che
rese ufficiale nel suo regno, a scapito del latino; infatti fece tradurre in
castigliano il codice reale, Siete Partidas e nelle procedure giudiziarie sostituì il
latino con il castigliano.
Nonostante la corte di Alfonso fosse un centro di cultura ebraica, sia
scientifica, sia letteraria, su pressione della Chiesa e del Papa la politica di
restrizione verso gli ebrei fu intensificata (gli ebrei furono costretti a vivere in
quartieri speciali, gli aljama, in cui però godevano di una notevole autonomia,
dedicandosi soprattutto al commercio e all’artigianato, si distinsero nelle
professioni mediche e finanziare ed avevano in mano l’appalto delle imposte).
Durante il regno di Alfonso quindi, nonostante le restrizioni, la Castiglia fu un’
isola di tranquillità per gli ebrei, dove pure con qualche sporadico episodio di
violenza, i massacri non furono mai una regola.
Alfonso X morì a Siviglia il 4aprile 1284.
Il 12 agosto del 1311 nasce tra le mura di Salamanca il primo ed unico re di
“Castilla y León”: Alfonso XI detto “il Giustiziere”. Salì al trono nel 1312 all’età
di un anno,in seguito alla morte del padre; la tutoria fu affidata prima alla
nonna paterna fino alla morte dell’anziana,quindi poi passò allo zio paterno
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fino a quando Alfonso non raggiunse la maggiore età,quattordici anni.
Conquistò Gibilterra, al comando di contingenti castigliano-leonensi, che
evidenziavano un’importante presenza di truppe provenienti da Salamanca.
Ebbe due matrimoni il primo con Costanza Manuel, figlia dello scrittore e uomo
politico, Giovanni Emanuele di Castiglia, che il re ,però, fece dichiarare nullo
perché si innamorò di Maria del Portogallo con la quale si sposò nel 1327; poco
dopo iniziò anche una relazione con Eleonora di Guzman, figlia di un nobile
castigliano.
Ingrandì il suo regno a spese dei mussulmani fino ad arrivare allo stretto di
Gibilterra; nel 1340, con la collaborazione del regno di Aragona e del regno del
Portogallo (anche se in conflitto per l’umiliazione che infliggeva a Maria, per via
della sua relazione con Guzmàn, e fossero stati in guerra per tre anni, dal1336
al 1339, il suocero Alfonso IV gli inviò delle truppe), assediò Tarifa riportando la
fondamentale vittoria del Rio Salado ( 4 aprile 1340) e si arrivò alla pace tra
Portogallo e Castiglia siglata a Siviglia. Nel 1344 conquistò la città di Algeciras.
Venne chiamato “il giustiziere” per la fermezza, e a volte la crudeltà, con cui
seppe reprimere le rivolte della nobiltà che gli era ostile, ponendo fine allo
stato di anarchia in cui si trovava il regno nel momento in cui assunse il potere.
Morì all’assedio di Gibilterra nel 1350, vittima della peste.
Durante il XV secolo Salamanca fu teatro di grandi rivalità tra diverse famiglie
nobili, articolate in due bande che si divisero la città: quella di San Benito e
quella di San Tomè.
Con la nascita della Mesta, Salamanca acquistò importanza come centro
manifatturiero e come esportatore di lana. Il Consiglio dei Pastori della Mesta
fu creato nel 1273 da Alfonso X il Saggio; è un consiglio che riunisce tutti i
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pastori di “Castiglia Y León” in un’associazione nazionale, e che fornisce a
questi importanti poteri e privilegi, come l’esenzione dal servizio militare,
testimoniare in tribunale, il diritto di pascolo e di passaggio, ecc. . La Mesta fu
abolita nel 1836 dopo aver subito diverse modifiche.
Come altri nuclei storici che avevano una rappresentanza a Corte, Salamanca
si unì al movimento della Comunità di Castiglia contro le nuove tasse che aveva
imposto Carlo I, e contro i privilegi che avevano gli esportatori di lana.
Carlo I, o Carlo d’Austria nacque nel 1516 fu il primo che unì sotto la sua
persona le corone di Castiglia, Aragona, Navarra, e fu imperatore del Sacro
Romano Impero.
Il 9 febbraio del 1518 le Corti di Castiglia, riunitesi a Villadolid, fecero
giuramento al re Carlo I, al quale vennero anche concessi 600.000 ducati. Le
Corti però fecero una serie di richieste al re,tra cui: imparare il castigliano,
revocare le nomine agli stranieri, e un trattamento più rispettoso per sua
madre Juana (Giovanna), che era imprigionata in Tordesillas. Successivamente il
29 luglio Carlo prestò giuramento come re d’Aragona, e Juana fu riconosciuta
regina (anche se i suoi titoli erano del tutto simbolici, per la sua impossibilità di
governare a causa di una malattia).
Nel XVI secolo ci fu per Salamanca uno dei periodi di più grande sviluppo, sia
per quello che riguarda la popolazione sia per quello che riguarda la vita
universitaria, grazie al prestigio dei suoi insegnanti, con la cosiddetta scuola di
Salamanca (dal 1580 si calcola che Salamanca aveva circa 24.000 abitanti e che
ogni anno si iscrivevano all’università 6500 studenti). Ci fu poi un breve periodo
di declino per le città sotto la corona di Castiglia nella zona dell’altopiano nord,
che coinvolse anche Salamanca.
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Nel XVIII secolo ci fu un periodo di grande rinascita economica e culturale, che
portò alla conclusione dei lavori della Cattedrale Nuova ( lavori che erano stati
fermi per quasi un secolo), la costruzione dell’imponente “Plaza Mayor” nel
1729, e la ricostruzione di numerosi edifici danneggiati del terremoto di
Lisbona nel 1755. Questo terremoto, che ebbe come epicentro la città di
Lisbona, interessò complessivamente una superficie di 11 milioni di km. Il
terremoto di Lisbona oltre che a distruggere intere città, scosse le coscienze di
un’intera generazione. Lisbona era un paese fortemente cattolico e per molti
teologi e filosofi questa fu una manifestazione di collera divina che fu
interpretata come punizione par il massacro degli indios in sud-america. Il
terremoto ebbe un’influenza anche su molti pensatori europei dell’illuminismo,
come Voltaire che ne parlò in alcune sue opere come Candido e Poème sur le
désastre de Lisbonne.
Durante la guerra di indipendenza, Salamanca fu occupata dalle truppe del
maresciallo Soult nel 1809 e rimase in mano ai francesi fino alla battaglia di
Salamanca nel 1812. La guerra d’Indipendenza spagnola fu il più grande
conflitto delle guerre napoleoniche, che emerse nel 1808, tra Spagna e Francia,
per l’opposizione spagnola contro la pretesa dell’imperatore
francese
Napoleone di cedere il trono spagnolo a suo fratello Giuseppe Bonaparte a
spese di Fernando VII di Spagna, creando un modello di stato ispirato al suo.
Con il pretesto di rinforzare l’esercito franco-spagnolo che occupava il
Portogallo, Napoleone cominciò a far entrare truppe in Spagna, che nonostante
i primi screzi diplomatici furono salutate con entusiasmo. Ma nel febbraio del
1808 Napoleone lasciò cadere ogni cautela politica e ordinò alle truppe francesi
di occupare le fortezze spagnole. L’esercito spagnolo contava 120.000 uomini
non preparati per la guerra; così i francesi invasero il paese e non c’era nessuna
speranza di resistergli militarmente.
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Napoleone si mosse per realizzare i suoi piani da tempo studiati, con una serie
di intrighi contro la famiglia reale spagnola. Con un colpo di stato, istigato
dall’aristocrazia spagnola, tolse Carlo IV dal trono e lo sostituì con il figlio VII.
Napoleone convocò successivamente i due litiganti convincendo Carlo IV ad
abdicare in favore di suo fratello Giuseppe Bonaparte. Così dopo aver
convocato un consiglio spagnolo fantoccio, fece proclamare il nuovo re.
L’allontanamento forzato di Ferdinando e di tutta la famiglia reale aveva però
provocato una sollevazione popolare che si diffuse in tutto il paese. I cittadini di
Madrid scesero in piazza contro l’occupazione francese il 2 maggio 1808, e ci
vollero molte ore per sedare la folla, con l’impiego della cavalleria francese. In
seguito a diversi fallimenti delle truppe francesi, come la sconfitta a Valencia e
la sconfitta a Bailen, ci fu una catastrofe totale. Napoleone perse 24.000 uomini
e Giuseppe Napoleone ed il comando francese furono colti dal panico e
ordinarono una ritirata, abbandonando Madrid e vanificando tutte le conquiste
fatte al nord.
La battaglia “de los Arapiles” (conosciuto come la Battaglia di Salamanca), fu
una delle battaglie più famose nella guerra d’Indipendenza Spagnola, e fu
combattuta intorno alle colline di “Arapil Chico” e “Arapil Grande”, nel comune
di Arapiles, il 22 luglio del 1812. Il 1812 era il quarto anno della presenza delle
truppe inglesi in Spagna. Nella primavera 1809 Wellington tornò a dirigere
un’impresa lampo con la quale riprese Oporto e espulse i francesi dal
Portogallo. Il suo intento era quello di arrivare a Madrid, ma dopo la battaglia
di Talavera, che si concluse con una vittoria, fu costretto a indietreggiare fino
alla frontiera a causa delle grandi spese per questa battaglia. Nel 1811
Napoleone inviò il suo maresciallo più prestigioso per riconquistare il
Portogallo, ma le truppe francesi si ritirarono in primavera per mancanza di
cibo. Furono costretti a combattare alla “Fuentes de Onoro”, dove furono
~ 20 ~
completamente sconfitti. Prima di iniziare la Battaglia del 1812 ,Wellington
voleva assicurarsi di aver conquistato Badajoz e Ciudad Rodrigo, che furono
prese nel gennaio di quell’anno.
Con la battaglia di Salamanca fu combattuta il 22 luglio del 1812 ed è stato
uno degli episodi più importanti che ha portato alla completa disfatta
dell’esercito francese sotto il comando di Marmont. Questa battaglia privò i
francesi delle basi e dell’arsenale necessario per invadere il Portogallo, che era
essenziale per eliminare la costante minaccia costituita dall’esercito capeggiato
dal comandante Wellington. La sconfitta francese a Salamanca rappresentò
quindi l’inizio della fine dell’Europa Napoleonica.
La battaglia di Salamanca ebbe immediatamente diverse conseguenze:
il re Giuseppe Bonaparte, che era arrivato troppo tardi in aiuto a Marmont,
dovette ritornare a Madrid; Soul tolse l’assedio a Cadice; il re intruso il 10
agosto lasciò la capitale e si diresse verso Valencia, dove vi giunse il 31 agosto;
il 12 agosto glia alleati entrarono a Madrid (dove portarono una grande
quantità di armi e munizioni).
Durante l’occupazione, i francesi costruirono diverse mura difensive, e per
ottenere il materiale che serviva alle costruzioni, distrussero gran parte degli
edifici di Salamanca, specialmente nel quartiere chiamato “Caidos”, dove si
trovava il famoso “collegio mayores” dell’Università, di cui oggi non vi è più
traccia.
Il momento peggiore arrivò quando Fernando VII fece chiudere le università
spagnole, e nel momento della riapertura, l’Università di Salamanca era ridotta
a una semplice università di provincia.
~ 21 ~
Dopo la guerra d’indipendenza più di un terzo dei tesori d’arte di Salamanca
furono distrutti.
Nel 1873 fu proclamata la Prima Repubblica Spagnola. Questa fu in vigore
dalla sua proclamazione, 11 febbraio 1873, fino al 19 dicembre 1874, quando il
generale Mrtinez Campos diede inizio alla Restaurazione Borbonica in Spagna.
Questo primo tentativo di repubblica fu un’esperienza breve, caratterizzata da
una profonda instabilità politica e sociale. La repubblica era governata da
quattro presidenti distinti, fino a che, a soli undici mesi dalla sua
proclamazione, ci fu un colpo di stato per opera del generale Pavia che diede
vita a una repubblica capeggiata dal Duca de la Torre. Il periodo è stato
segnato da tre guerre civile contemporanee: la terza guerra carlista, la rivolta
cantonale (che colpì anche la città di Salamanca, e fu, però, presto soffocata), e
la guerra dei dieci anni a Cuba. L’impedimento più importante per il
consolidamento del regime fu la mancanza di veri repubblicani e la mancanza
di un sostegno popolare.
Per il resto del XIX secolo la città ebbe un graduale recupero. Venne
proclamata capitale della provincia e vi fu costruita una rete ferroviaria che
collegava la Francia con il Portogallo (1877).
Nella città ci fu poi un sollevamento militare contro la Seconda Repubblica.
Questo fu il primo stato completamente democratico che esisteva in Spagna
nel periodo dal 14 aprile 1931, data della sua proclamazione e di uscita dalla
Spagna del re Alfonso XIII, al 1 aprile 1939, quando l’insurrezione della banda
ribelle nella guerra civile spagnola seguì il colpo di stati del 1936.
Durante la guerra civile spagnola,tra l’ottobre del 1936 e novembre del 1937,
il Palazzo Vescovile fu residenza e centro di comando del generale Franco. La
guerra civile Spagnola si può considerare una prova della Seconda Guerra
~ 22 ~
Mondiale poiché vede impegnate nelle due parti in lotta, più o meno
direttamente e con diverso peso militare, da un lato Inghilterra, Francia e Urss
e dall’altro Italia, Germania e Portogallo. La Spagna quindi è teatro del primo
scontro armato tra fascismo e antifascismo. La Spagna degli anni ’30 è ancora
una realtà precapitalistica, ad eccezione di alcune zone fortemente
industrializzate. Alle elezioni politiche del 1931 i repubblicani e i socialisti alleati
ottengono un’importante affermazione che segna la caduta della dittatura di
Primo de Rivera e del re Alfonso XIII. La destra cattolica, però,grazie anche al
favore dell’esercito, torna al potere l’anno seguente. La situazione politica e
sociale è incandescente. Nel 1934 per reprimere i moti insurrezionali dei
minatori (ottobre spagnolo), interviene la legione straniera comandata dal
generale Francisco Franco. Due anni dopo, nel febbraio del 1936, le forze di
sinistra tornano di nuovo al governo. In estate però la situazione precipita: le
truppe in Marocco e il giorno dopo la rivolta si estende in tutto il paese. È
l’inizio della guerra civile, con ripercussioni a livello internazionale. In questa
guerra civile, che si combatte in quasi tutto il paese, sono contrapposti il
governo repubblicano che può contare sulle forze di polizia e masse di volontari
in genere provenienti dalle regioni industriali, e le forze nazionaliste
(franchiste), che riuniscono quasi tutti i quadri delle forze armate (salvo
l’aviazione) e le forze politiche nazionaliste, cattoliche e tradizionaliste. Il
regime fascista italiano e quello nazista, prendendo spunto dall’assassinio del
monarchico J. Calvo Sotelo (13 luglio) intervenendo prima in forma quasi
clandestina appoggiando i militari ribelli che aderiscono al “pronunciamento”
del generale Francisco Franco, poi nell’autunno in modo palese.
L’invio di aerei forniti da Hitler e Mussolini permette ai rivoltosi di trasferire
sulla penisola l’Esercito d’Africa, le loro truppe più efficienti, che iniziano ad
avanzare verso Madrid.
~ 23 ~
Al cospicuo impegno di Italia e Germania, non corrisponde un eguale sforzo da
parte di Inghilterra (governata dai conservatori che perseguono una politica di
pace con la Germania) e Francia (governata sì da un fronte popolare formato
da radicali, socialisti e comunisti, ma alle prese con pesanti difficoltà interne).
Molto di più fa l'Urss, che invia armi e consiglieri militari e organizza le Brigate
Internazionali. I nazionalisti dopo aver attaccato e occupato le Asturie,
l’Aragona e le province Basche, e aver diviso la Catalogna dalla parte centrale, Il
23 dicembre del '38, dopo avere riorganizzato i reparti e raggruppato notevoli
quantitativi di scorte e mezzi, scatenano, da sud verso nord, l'offensiva finale
dell'Ebro per conquistare la Catalogna. L'avanzata, pur contrastata dalle residue
forze repubblicane della regione, oramai prive di armamento pesante, scardina
uno dopo l'altro tutti i centri difensivi avversari posti a difesa del grande fiume
e, dopo un mese di violenti combattimenti, il 26 gennaio 1939, le prime
avanguardie motorizzate e blindate franchiste e italiane entrano a Barcellona.
Tra la fine di gennaio e i primi di febbraio del '39 circa 200.000 soldati
repubblicani (insieme ad altre decine di migliaia di donne e bambini) chiedono
asilo in Francia dove vennero internati in grandi campi di concentramento. La
guerra sta volgendo al termine e il 27 febbraio l'Inghilterra e la Francia optano
per il riconoscimento ufficiale del governo del generale Francisco Franco. Il
giorno seguente, il presidente repubblicano Azaña, che con un aereo si è
rifugiato in Francia, da' le sue dimissioni da capo del governo. A marzo i
nazionalisti occupano Madrid e Valencia. La guerra civile è finita. Dopo tre anni
di violenti combattimenti, nel 1939, il generale Franco riesce ad imporre la
propria dittatura. Siamo alla vigilia della seconda guerra mondiale, alla quale
però la Spagna, dilaniata dal conflitto interno, non prenderà parte,
permettendo, in seguito, al regime franchista di sopravvivere, a differenza di
quelli fascista e nazista.
~ 24 ~
Francisco Franco nacque nel 1892 a El Ferrol da una famiglia di classe media
tradizionale legata alla marina. Divenne ufficiale a 19 anni e chiese
immediatamente di essere spedito in Africa; gli anni africani ebbero
un’importante influenza sulla formazione del suo carattere. La sua carriera
militare fu brillante: divenne nel 24 tenente colonnello, dopo due anni
colonnello, e a soli 34 anni generale di brigata. Durante la dittatura del
generale Primo de Rivera ebbe contrasti con lui sulla politica africana. Della sua
dittatura ne criticò soprattutto la provvisorietà, tuttavia alcuni dei suoi
collaboratori saranno i pilastri del suo regime. Accolse senza alcun entusiasmo
la proclamazione della seconda repubblica. Fu comunque nominato Capo di
Stato Maggiore e la sua prima preoccupazione fu quella di restaurare lo spirito
militare. Le idee di base di Franco prima della guerra civile erano il
nazionalismo e l’anticomunismo. Morì nel 1975, quando si concluse la sua
dittatura.
Dopo la guerra a Salamanca vennero raccolti tutti documenti sequestrati
all’esercito ribelle, creando così un archivio di documenti sulla guerra civile
spagnola ( Archivio sulla Guerra Civile Spagnola); si tratta di un archivio di
proprietà dello stato nato nel 1999 e si trova nel Centro di Documentazione
della Memoria Storica. Questa documentazione è stata utilizzata per giudicare i
nemici della parte Repubblicana; molto importante è anche per gli storici ed è
stata inoltre utilizzata per far si che i soldati repubblicani percepissero una
pensione per il loro servizio. Parte di questo archivio è stato trasferito a
Barcellona, nel 2006, dopo ripetute dispute tra Salamanca e il Governo
Spagnolo.
In generale, durante il XX secolo, possiamo dire che c’è un ampliamento della
città dovuto all’ incremento demografico. Nella prima decade del XX secolo
~ 25 ~
venne costruito il ponte “Enrique Esteban” grazie al quale si migliorò
notevolmente la comunicazione con la riva sinistra del fiume Tormes e la città.
L’area localizzata a nord, fino all’ “Avenida de Mirat” si costruisce quasi
interamente negli anni 60, e diventa una zona residenziale.
Nel 1940, Papa Pio XIII fonda la Pontifica Università di Salamanca, come
proseguimento degli studi teologici che si facevano in passato.
Nel 1988 Salamanca viene dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte
dell’UNESCO.
Sempre nel 1988, per decisione dei Ministri della Cultura dell’Unione Europea,
Salamanca viene nominata insieme a Brujas, Capitale Europea della Cultura
dell’anno 2002.
1.3
“Le feste”
1.3.1 Festa di “Juan de Sahagun”.
Questa festa si celebra in onore di Juan de Sahagun che fu un religioso
spagnolo nato nella città di Sahagun, in provincia di Leòn. Dopo essere stato
studente nella scuole superiore di San Bartolomè, diventò monaco agostino
nel convento che questo ordine aveva nella città di Salamanca. Attualmente
è il patrono delle città di Sahagun e Salamanca. Fu canonizzato dal Papa
Alessandro VIII e la sua festa si celebra il 12 giugno.
A Salamanca si ricordano due suoi miracoli famosi: la storia narra che un
bambino cadde in pozzo, questo pozzo era molto profondo , ma Juan lanciò
la sua cinta giù per il pozzo e questa arrivò fino a dove il bambino riuscì a
~ 26 ~
prenderlo; così il Santo fece salire il livello dell’acqua fino a che il bambino
non riuscì a raggiungere la superficie.
L’altro miracolo racconta che un giovane toro era riuscito a scappare dal
recinto e che girava per le strade di Salamanca seminando terrore. Juan si
mise davanti a lui e gli disse: “fermati, schiocco”, e questo si fermò. La
strada dove avvenne questo fatto ora ha il nome di Tentenecio.
Inoltre si dice che riuscì a far riappacificare due famiglie di Salamanca che
combatterono per quaranta anni, con molti morti per entrambe le parti.
Ed infine si racconta che con le sue preghiere liberò la città dalla peste e
dal tifo.
Per quattro giorni la città si riempie si feste e spettacoli.
1.3.2 Festa della “Virgen de la Vega”.
La Virgen de la Vega è l’esaltazione di Maria Vergine, patrona di
Salamanca. La sua festa si celebra l’8 di settembre, giorno in cui aprono i
mercati della città.
La leggenda racconta che la Vergine aiutò gli abitanti di Salamanca e li
difese dall’attacco delle truppe portoghesi con a capo l’Arciduca CarloVII
che volevano invaderla nel 1706, durante la guerra di Secessione Spagnola.
Un giorno prima dell’inizio della festa si fa una processione che parte dalla
chiesa della “Santisima Trinidad de Arrabal” e che si dirige verso la
cattedrale. La giornata dell’8 settembre inizia con una messa solenne alle
10.00 della mattina, dopo la quale si inizia una grande offerta floreale e del
~ 27 ~
primo mosto della stagione. Nel pomeriggio si realizza una creazione
floreale, seguita dalla donazione spighe di grano benedette.
La Virgen de la Vega è una piccola statuetta di un metro di altezza
realizzata in legno. Fu successivamente modificata con pezzi di oro, rame e
bronzo, decorata con smalti, gioie e pietre preziose, che furono donate dagli
abitanti con il passare degli anni. La statuetta è custodita nella Cattedrale
sull’Altare Maggiore.
Dall’8 al 21 settembre in onore di questa festa la città si popola di turisti.
Per tutta la settimana Plaza Mayor diviene un palco gigantesco dove si
svolgono manifestazioni sacre e profane, concerti di musica tradizionale e di
gruppi attuali, spettacoli e rievocazioni.
1.3.3 Festa “de Santiago Apóstol” e altre feste estive
Il 25 luglio, a Candelario, si svolge la Fiesta de Santiago Apóstol,con
“novilladas” (corride di torelli) ed “encierros” (alcuni “volontari” corrono
davanti ai tori, lasciati liberi in un'area determinata n.d.t.).
I giorni 15 e 16 agosto, a La Alberca, la Ofrenda y loa de Nuestra Señora,
rappresentazione teatrale di carattere popolare.
Così Salamanca è una città che non ha dimenticato le proprie
tradizioni, ma al tempo stesso è moderna e aperta, una città a
misura d’uomo che riesce ad incantarti grazie al suo patrimonio
storico ed artistico.
~ 28 ~
Capitolo 2
“I monumenti”
~ 29 ~
2.1 “Plaza Mayor”
La Plaza Mayor di Salamanca è una delle piazze più belle d’Europa.
Fu costruita nel luogo che occupava l’antica piazza di San Martin del
Mercado, che prendeva il nome dalla vicina chiesa di San Martin. La
costruzione di questa piazza si decise nell’anno 1710 , sotto il regno di
Filippo V, che volle premiare così la fedeltà di Salamanca per il sostegno
ricevuto dalla città durante la guerra di Sucessione Spagnola. Appena
costruita le dimensioni erano maggiori di quelle attuali; all’epoca fu
considerata la più grande piazza del Cristianesimo.
La costruzione iniziò nel 1729 e terminò nel 1755, ma già dal 1724 si iniziò
a darle la forma attuale,restringendo notevolmente il perimetro. Fu
progettata da Alberto Churriguerra, ma collaborarono con lui anche gli
architetti Nicolas Churriguera, Joesè de Lara Churriguera e Joaquin Garcia
~ 30 ~
de Quiñones. La piazza è un perfetto esempio di architettura barocca,
armoniosa e contenuta.
La pianta della piazza ha una forma quadrata ed è circondata da edifici ben
armonizzati che hanno in tutto 88 portici, formati da archi poggiati su
robusti pilastri; i palazzi che la circondano sono alti tre piani eccetto nel
Pabellòn de las Casas Consistoriales.
Sul lato nord è collocato il municipio (Ayuntamento) costruito da Andres
Garcia de Quiñones; l’edificio presenta un portico monumentale con cinque
grandi arcate; la facciata è decorata con frontoni curvi, riquadri e placche;
l’edificio è coronato dalle campane dell’orologio, mentre sui lati troviamo le
statue dell’agricoltura, dell’industria, della musica e della poesia.
Di fronte al municipio, sorge il Pabellòn Real, costruito da Alberto de
Churriguera; in mostra tra i suoi archi troviamo dei medaglioni con dentro
scolpiti i diversi re di Spagna, tra cui quello di Filippo V(per ordine del quale
si costruì la piazza).
Nella piazza si svolsero corride ancora per buona parte del XIX secolo.
~ 31 ~
2.2 “Catedral Nueva”
Passando per una viuzza dall’università si arriva alla Cattedrale Nuova
(Cattedral Nueva): è una grande costruzione e una delle più grandi
manifestazioni di arte gotica in Spagna. Fu iniziata nel 1523 da Juan Gil de
Hontañon e terminata nel 1733.
La facciata è formata da tre arcate, ciascuna corrispondente alla navate
interne. Tutta la facciata è completamente decorata con elementi
tardogotici, platereschi e barocchi; sopra la porta centrale ostenta due rilievi
realizzati da Juan Rodriguez, discepolo di Gregorio Fernandez.
I portali sono ricchi di decorazioni plateresche come quello sulla “Puerta de
Ramos”, che fu fatta costruire per ordire de Juan Gil de Hontañòn, e
raffiugura l’ Ingresso di Gesù a Gerusalemme.
~ 32 ~
La torre è alta 110 m venne rafforzata nel 1755 contro i terremoti; la
cattedrale è coronata nel centro da una bella cupola in stile
Barocco,probabilmente opera di Joaquìm de Churrigera.
L’idea di costruire una nuova cattedrale nasce intorno al XV secolo a causa
della crescita demografica della città, dovuta soprattutto per la forte
attrazione dell’Università. Dopo diverse discussioni la cattedrale è stata
progettata in modo da potersi affiancare a quella vecchia, realizzata in
pietra di Villamayor in stile gotico. Ha una sala aperta con tre navate.
Per gran parte del XVII secolo i lavori sono stati interrotti, ma poi ripresi fino
alla conclusione nel 1733. La cattedrale ha subito il devastante terremoto di
Lisbona del 1 novembre 1755, lasciando alcuni segni tutt’oggi visibili, come
crepe e finestre rotte.
La pianta e il prospetto dell’edificio mantengono l’uniformità gotica e la
presenza all’esterno di archi rampanti e contrafforti. L’interno della
cattedrale è molto simile a quella di Siviglia. Anche se le navate laterali non
sono della stessa altezza di quella centrale, secondo lo schema “a triangolo”
tipico dello stile Gotico, la chiesa da un’impressione di grande spaziosità e
luminosità, anche dopo l’aggiunta del coro; nel coro si possono ammirare
stalli intagliati e sculture barocche per opera di Alberto Churriguera.
All’interno sono presenti diverse cappelle: Capilla de San Lorenzo, fondata
da Lorenzo Sanchez de Achebes; Capilla Dorada y de Todos Los Santos,
cotruita nel 1515 da Francisco Sanchez de Palenzuela; Capilla del
Presidente, chiamata così perché costruita nel 1577,dal Presidente della
Cancelleria Reale di Villadolid,Francisco Fernandez de Liebana; Capilla de la
Virgen de Morales o de San Bartolomè; Capilla de la Virgen del Desagravio;
~ 33 ~
Capilla de Jesus Nazareno; Capilla de San Nicola de Bari; Capilla de San Josè;
Capilla del Dolore o del Santisimo; Capillas del Cristo de las Batallas; Capilla
de la Soledad; Capilla de Virgen de Pilar; Capilla de la Virgen de Lourdes;
Capella de la Virgen de la Cabeza; Capilla de San Antonio; Altar de Cristo de
la Agonia Redentora; Capella de la Nuestra Senora de la Verdad; Capella de
Santiago y Santa Teresa; Capella de Diego de Neyla; Capella de San
Clemente.
Nelle cappelle sono collocate molte opere d’arte, per esempio: nella Capilla
Dorada, costruita nel 1525, la tomba del donatore Sanchez de Palenzuela;
nella Capilla del Marsical, la Virgen de la Cueva, santa protettrice di
Salamanca; e nella Capella Mayor, si mette in risalto l’immagine della
Virgen de la Asunciòn, opera di Gregorio Hernandez.
~ 34 ~
2.3 “Catedral Vieja”
Subito a sud
della Cattedrale Nuova si erge la romanica Cattedrale
Vecchia, dedicata a Santa Maria de la Sede. Si accede alla Cattedrale
Vecchia tramite la navata destra della Cattedrale Nuova.
La costruzione ebbe inizio nel 1100 e fu terminata probabilmente prima
del 1200; è in stile romanico e gotico.
L’edifico ha la forma la pianta a croce latina con tre navate e testa di
marcatura composto da tre absidi semicircolari. Fu progettata anche come
fortezza, anche se oggi purtroppo questo non è visibile, poiché sono
scomparsi i merli della Torre Mochas e il ponte percorribile della navata
centrale è stato ricoperto da piastrelle arabe. I lavori iniziarono nell’abside,
che quindi sarebbe la parte più antica. L’elemento più appariscente è la
cupola che sovrasta il transetto ed è sostenuta da quattro pendenti ( la data
di costruzione deve essere approssimativamente intorno al 1150).
All’interno a una forma ad arancia aperta con otto spicchi, in contrasto con
l’esterno che ha la forma di una torre ed è decorata da scale; si conosce più
~ 35 ~
comunemente con il nome “Torre de Gallo”, perché questo animale è
raffigurato sulla bandiera della torre.
Poco rimane della facciata originale; infatti durante la costruzione della
Cattedrale Nuova ha subito diverse modifiche soprattutto la facciata
principale e la navata centrale dove è scomparso un tratto del transetto.
All’interno, nella’abside centrale, si può ammirare un grande affresco
raffigurante il “Giudizio Universale”; subito sotto, ci sono 53 tavole
rappresentanti la vita di Cristo e della Madonna, opera di Nicolas Florentino,
che le iniziò nel 1445. Al centro si trova la Virgen de la Vega.
Il chiostro del XII secolo fu gravemente danneggiato dal terremoto di
Lisbona nel 1775 e fu restaurato nel 1785. Dell’epoca romanica restano la
Cappella de Salvador o Talavera in stile mudejar, con statue scolpite da
Pedro Berruguete; fu fondata da Don Rodrigo Alias Maldonado, chiamato
Dottor Talaver.
La Cappella de Santa Barbara fondata dal vescovo di Salamanca Don Juan
Lucero nel XIV; il suo sepolcro si trova nel centro della cappella, con la sua
statua vestita da pontefice; si racconta che i laureandi dovevano trascorrervi
la notte prima del loro esame e poi discutervi la tesi;
la Cappella de San Bartolomè o de Anaya che fu fondata da Don Diego de
Anaya, illustre Salamantino, arcivescovo di Siviglia e fondatore della famosa
scuole di San Bartolomè.
Nelle sale capitolari si trova il museo diocesano, che ha magnifiche opere
di Fernando Gallego, come il “Trittico della Vergine con la rosa” e l’
~ 36 ~
”incoronazione della Vergine” ; inoltre vi si trova un trittico di Juan de
Flandes e una statua d’avorio della Vergine del XIII secolo.
~ 37 ~
2.4 “Convento de San Esteban”
Il Convento de San Esteban è un convento domenicano situato nella piazza
Concilio de Trento.
I Domenicani si stabilirono a Salamanca tra il 1255 e 1256. Si stabilirono nel
luogo attuale, dove prima sorgeva l’antica chiesa parrocchiale di Santo
Stefano, che venne demolito per costruire l’edificio attuale nel 1524, per
iniziativa del frate Juan Alvarez de Toledo. L’edifico è dedicato a San
Esteban, e la sua costruzione terminò circa nel 1630.
La facciata è composta dal portone d’entrata e il portico d’ingresso del
convento che forma un angolo retto. Nella parte anteriore due pilastri
sostengono un grande arco decorato nel suo interno con cassettoni di stile
milanese. Sotto l’arcata si sviluppa in tre corpi un magnifica facciata con
raffigurato “ el martirio de San Esteban” realizzato dal milanese Juan
Antonio Ceroni, e dallo scultore Alonso Sardina.
~ 38 ~
Nella facciata appare lo scudo di San Domenico in mezzo a quelli di Alba.
L’esuberante ricchezza della facciata e il suo splendore costituiscono un
opera d’arte che raggiunge il suo massimo splendore al tramonto, quando le
sue pietre brillano illuminate dal sole.
I chiostri:
Il chiostro Dei Re, di pianta quadrata, fu costruito all’inizio del XVII secolo,
per iniziativa del frate Alvarez de Toledo. è quasi completamento opera di
Alonso Sardina e decorato dagli stessi artisti che hanno decorato la facciata.
Alla struttura gotica si uniscono armoniosamente motivi platereschi con
archi rinascimentali. L’arcata della galleria inferiore è realizzata con base di
colonnine unite da archi a tutto sesto. I pilastri che separano le finestre
proseguono all’esterno sotto forma di contrafforti. L’atrio di accesso al
convento è un esempio di architettura rinascimentale, che contrasta con la
decorazione della facciata; è formato da dieci archi semicircolari che si
appoggiano su colonne di granito con zoccolo quadrato; sono presenti
medaglioni con busti di Santi Domenicani.
Il chiostro de Colòn è della fine del secolo XV; in questa sala Cristobal Colòn
ebbe lunghi colloqui con i frati domenicani, in particolare con Diego de Deza
e Domingo Soto.
Il “Panteon de los Teologo”: qui riposano i resti dei più illustri teologi
dell’ordine che resero importante l’Università di Salamanca come Francisco
de Vitoria.
La scala de Domingo Soto è opera di Gil de Hontanòn. Unisce le due
gallerie del chiostro e fu costruita nel 1540.
~ 39 ~
La Sacrestia si iniziò nel 1627. Il suo fondatore è il frate Pedro de Herrera,
che è rappresentato con una statua sul suo sepolcro. È un esempio di
architettura barocca di ispirazione italiana. Molte delle sculture sono del
Sardina.
La chiesa è un tempio monumentale di stile dei Re Cattolici, come una
cattedrale. Sono 84 metri di lunghezza per 14,50 di larghezza, e 27 metri di
altezza. La sua pianta è a croce latina con cappelle laterali.
L’altare maggiore è opera di Josè Churriguera e venne terminato nel 1693.
~ 40 ~
2.5 Convento de “Las Agustinas”
L’antico convento dell’ordine fu distrutto durante l’inondazione del 1626. Il
convento e la chiesa attuale furono costruite a spese di Don Gaspar de
Acevedo e Zuniga, conte di Monterrey e vicerè di Napoli, per il ritiro di sua
figlia. La costruzione iniziò nel 1636 e si concluse nel 1687.
La chiesa ha una sola navata ed ha la forma di croce latina; ha due cappelle
nel corpo principale; si può considerare un’opera del rinascimento italiano
con tendenze barocche.
Le volte sono a botta e vi è una grande cupola a croce. Il portico è
costituito da archi su lesene scanalate di ordine composito. All’interno
troviamo numerosi dipinti tra i quali quello della cappella maggiore dove si
trova il dipinto dell’ “Immacolata Concezione”, del Ribera; mentre il quadro
di “San Giovanni Battista” è di Guido Reni, quello di “San Agostino son il
bambino sulla spiaggia “ è del Baglioni, e quelli di “San Josè”, “San Joaquin”
e “Santa Ana” sono del Lafranco.
~ 41 ~
Ai lati del presbiterio ci sono le statue di Don Manuel de Fonseca y Zunica,
conte di Monterrey e della contessa sua moglie Doña Leonor de Guzman,
sorella del Conte Duca de Olivares.
~ 42 ~
2.6 “Convento de Santa Maria de las Dueñas”
Il convento di Santa Maria , meglio conosciuto come Las Dueñas, fu
fondato nel 1491 da Dona Juana Rodriguez Maldonado, molgie di Fernando
Alfonso de Olivera, che fece donazione del suo palazzo alla Comunità
religiosa Domenicana; fu presto abitato dalle suore domenicane. Di questo
tempo si conserva ancora un arco a ferro di cavallo, nel chiostro superiore.
La camera del noviziato doveva essere la camera principale, con pianta
quadrata, pavimenti in piastrelle e due porte.
La chiesa è opera del frate domenicano Martin de Santiago, costituita da
una sola navate e coronata da un abside con altere di stile barocco.
Senza dubbio l’interesse si incentra però sul magnifico chiostro, costruito
nel 1533, che è costruito con una singolare pianta pentagonale irregolare, di
cui il lato minore è composto da due archi, mentre gli altri sono formati da
sei o sette archi. È un’opera architettonica di Rodrigo Gil de Hontañon, ed è
composto da due piani; il piano inferiore presenta archi segmentali e
capitelli decorati con flora e fauna; nel piano superiore raddoppia il numero
delle colonne.
~ 43 ~
2.7 “Convento de las Ursulas”
Venne fondato dall’arcivescovo Alonso de Fonseca nel 1512 ; si tratta di un
edificio del primo rinascimento, anche se mantiene alcune caratteristiche
gotiche. La pianta si presenta con una navata unica.
Al centro della navata si trova la tomba in marmo del suo fondatore, che fu
scolpita da Diego de Siloè.
Le monache del monastero al momento affittano parte del convento a un
locale notturno, molto di moda tra i giovani, il Camelot (vedi cap. 3).
~ 44 ~
2.8 “Casa de las Conchas”
Questo è uno degli edifici più particolari di Salamanca, e deve il suo nome
alle conchiglie scolpite sulla facciata e che sono più di 400. Si può anche
notare lo scudo del fondatore, sempre sulla facciata, sostenuto da dei leoni.
Il suo antico proprietario, dott. Rodrigo Maldonado de Talavera, era
medico alla corte di Isabella e membro dell’ordine di Santiago, il cui simbolo
è la conchiglia.
La sua costruzione iniziò nel 1493 e fu terminata nel 1517. Lo stile è
prevalentemente gotico tardo, ma è combinato con elementi rinascimentali.
Nel 1701 la casa fu ristrutturata e ampliata.
Ne l 1929 fu dichiarata monumento nazionale.
~ 45 ~
Dal 1993 dopo un restauro, e ancora oggi, ospita al suo interno la
Biblioteca Pubblica Statale, alla quale si accede tramite un grazioso patio su
due livelli.
Nel 1997 il suo proprietario, il Conte de Santa Coloma, la cede alla “Junta
de Andalucia”, come pagamento per le imposte. Successivamente, nel 2005,
la Junta de Andalucia la consegna allo Stato (attuale proprietario) in cambio
di un altro edificio.
Nel passare all’interno i visitatori rimarranno affascinati nell’ammirare
l’originalità e la bellezza del cortile, che ancora una volta unisce elementi
medievali, rinascimentali e mudejar. Nella paino inferiore si possono
ammirare gli archi in stile misto propri dell’architettura di Salamanca. Nel
piano superiore gli archi si appoggiano su colonne in marmo bianco di
Carrara che terminano con capitelli in ordine corinzio. I parapetti dei balconi
sono decorati con un motivo di cesti a nido d’ape. Nel centro si trova il
pozzo, che un tempo garantiva la fornitura di acqua potabile.
La scala non è di fronte all’entrata della sala, ma riprende la tradizione
mediterranea (romana e mussulmana) per preservare la privicy della casa, a
discapito dei curiosi.
Una delle questione che genera più controversi tra gli storici architetti è la
scelta delle conchiglie come elemento decorativo; alcuni lo vedono come
segno di orgoglio da parte di Maldonado del fatto di far parte dell’Ordine di
Santiago; altri sostengono che la ripetizione di tante conchiglie, che sono il
simbolo della nobile famiglia dei Pimentel, fu una dimostrazione d’amore
che Don Rodrigo Arias , figlio di Rodrigo Maldonado, provava nei confronti
~ 46 ~
della sua sposa Dona Juana ( e quindi si tratterebbe di un elemento
aggiunto posteriormente).
C’è poi una leggenda che narra che sotto una delle conchiglie della facciata
si possa nascondere un’oncia d’oro, il che potrebbe essere anche vero, in
quanto era una consuetudine mettere alcune monete d’oro nel cemento
per portare una buona sorte sopra l’edifico.
~ 47 ~
2.9 “Colegio de Fonseca”
Questo palazzo fu fondato da Alonso de Fonseca, figlio di Don Alonso de
Fonseca.
Nella costruzione di questo palazzo intervengono i migliori archittetti e
scultori spagnoli.
I maestri incaricati del progetto furono: Diego de Siloè e Pedro de Ibarra,
lasciando la direzione delle opere a Juan de Alava; la costruzione iniziò nel
1528 e fu inaugurato nel 1578.
La facciata dell’edificio si innalza su un atrio composto da scale, e richiama
l’attenzione per il contrasto che nasce tra l’accostamento della pietra
granitica grigia e quella dorata di Villamayor.
La cappella è in stile gotico, e l’altare è opera di Alonso Berruguete.
~ 48 ~
2.10 “Palazzo di Monterrey”
Il Palazzo di Monterrey è uno dei migliori esempi dello stile plateresco in
Spagna. Fu costruito dal Conte III di Monterrey, ed è attualmente proprietà
della Casa di Alba. È una delle opere più rappresentative e conosciute di
tutto il rinascimento spagnolo, prototipo del palazzo con torri, decorazioni
ricche e sontuose, costruito per la grande nobiltà del secolo d’oro.
La costruzione del palazzo fu iniziata nel 1539 su ordine di Rodrigo de
Hontañon e il frate Martin de Santiago, monaco del convento di San
Esteban.
Furono Pedro de Ibarra e Pedro de Miguel y Aguirre i
responsabili dell’inizio dei lavori il 18 gennaio del 1539.
L’edifico ha una pianta quadrangolare, con torri ad ogni angolo, e un
cortile centrale. È costituito da tre piani, visibili dall’esterno. I balconi e le
finestre hanno ornamenti platereschi.
Agli angoli leoni e animali fantastici sostengono gli scudi con le armi dei
Zunigas, Acevedo, Ulloa e Fonseca.
~ 49 ~
Oggi è utilizzato dai duchi di Alba come casa per le vacanze, e proprio per
questo motivo ai turisti non è sempre possibile accedere e visitarne
l’interno.
~ 50 ~
2.11 “Torre del Clavero”
Se camminate verso nord lungo la Gran Via per un paio di isolati troverete
sulla vostra sinistra la Torre del Clavero; questa costituisce un elemento
militare del palazzo di Don Francisco de Sotomayor, signore di Banos y
Clavero Mayor.
Fu edificata nella seconda metà del XV secolo, e si presenta con un aspetto
imponente e con la funzione di fortezza, a testimonianza del atteggiamento
bellicoso di Salamanca durante il medioevo.
Ha una pianta quadrata ed è alta circa 28 metri; a circa due terzi della sua
altezza assume la forma di un prisma ottagonale, e su ciascuno dei sui lati si
formano otto torrette semicilindriche. È costruita in muratura di mattoni ed
è l’unica fortezza presente nell’area urbana.
All’interno è composta da cinque piani che comunicano tra loro grazie a
delle scale a chiocciola.
~ 51 ~
2.12 “La Clerecìa”
Di fronte alla Casa de las Conchas sorge la Clerecìa.
Si tratta di un edificio monumentale in stile barocco fatto costruire dai
Gesuiti durante il XVIII secolo. Il nome Clerecia di deve al fatto di essere
stato parte della Real Clerecia de San Marco, dopo l’espulsione dei Gesuiti.
I lavori iniziarono nel 1617, sotto la protezione di Margherita d’Austri,
moglie di Filippo III; probabilmente fu costruita come atto di perdono nei
confronti di questo ordine a causa della prigionia inflitta al fondatore
dell’ordine dei Gesuiti, Ignazio di Loyola,da parte dell’Inquisizione.
La pianta dell’edificio è opera di Juan Gomez de Mora.
Dopo l’espulsione dei Gesuiti dalla Spagna,voluta dal re Carlo III attraverso la
“Pragmatica Sanciòn” del 1767, l’edifico è stato consegnato alla Real Clerecia
de San Marcos, che aveva come sede la chiesa di San Marcos
~ 52 ~
Nel 1940 diventa sede della Pontificia Università di Salamanca, istituita dal
papa Pio XII.
La facciata, in stile barocco, è divisa in tre corpi; la prima sezione presenta
delle semicolonne in stile corinzio che si affiancano ai tre portoni d’entrata;
sopra le due entrate laterali sono scolpiti gli scudi di spagna, mentre sopra
la porta centrale c’è un immagine che raffigura Ignazio da Loyola. La
seconda sezione presenta ai lati due ovali con decorazioni barocche, e al
centro una grande finestra, la cui ampiezza però è stata dovuta diminuire a
causa del grande peso degli elementi superiori. Il terzo corpo è opera di
Andres Garcia de Quiñones, che ha costruito le torri seguendo il modello
progettato inizialmente per l’edificio dell’Ayuntamento, in Plaza Mayor, e
nel centro un rilievo della Discesa dello Spirito Santo, e sculture della
Vergine e dei Re fondatori.
La pianta della chiesa ha una forma a croce latina con un cappella
notevole. È opera dell’architetto Juan Fernàndez e degli scultori Juan
Rodrìguez e Juan Petti. Possiede una grande cupole che è alta più di 50
metri, che ha avuto, proprio per questo motivo, diversi problemi di stabilità
durante il corso della storia, e ha subito diverse ristrutturazioni.
Il cortile è opera del grande architetto Andrès Garcìa de Quiñones, ed è
considerato da diversi studiosi il più grande e il miglior chiostro di stile
barocco tra tutti quello esistenti.
La Sacrestia si trova dietro l’altare maggiore, con una sala rettangolare ha
una lunghezza equivalente alla larghezza della navata principale; è chiusa da
una volta a botte, divisa in cinque sezioni decorate con affreschi.
~ 53 ~
2.13 “Puente Romano”
Il Puente Romano forma parte della Via de la Plata, una delle più
importanti strade romane che collegavano la penisola da nord a sud, dalla
città di Zaragoza a quella di Merida. Nonostante il suo nome, l’argento non
è mai stato trafficato su questa strada; questo nome, infatti, probabilmente
è dovuto ad una confusione fonetica.
Il Ponte fu costruito dai romani per attraversare il fiume Tormes per
accedere alla città; la costruzione si data intorno al primo secolo anche se
non si sa con certezza quale imperatore lo volle costruire; si attribuisce
comunque a Traiano.
si mantiene integra ancora oggi la metà nord del ponte, mentre l’altra metà fu
ricostruita nel XVII secolo, durante il regno di Filippo IV (1677). È formato da 26
archi, ma dell’originale costruzione romana ne rimangono solo 15 sul lato
destro; si tratta di archi a tutto sesto.
Dal Puente Romano si può godere di una splendida vista delle Cattedrali.
~ 54 ~
2.14 “Ilgesia de Santiago”
È stata dichiarata monumento internazionale con il decreto del 3 giugno del
1931.
È stata fondata nel 1145 come parrocchia Mozarabica; successivamente la
chiesa fu ricostruita e oggi non mantiene nulla della sua forma originale.
La chiesa possiede tre navate e tre absidi; la navata centrale è supportata da
una muratura molto semplice del XVI secolo.
~ 55 ~
2.15 “Escuela Menores”
Si iniziò a costruire nell’anno 1428; anche se la facciata attuale, opera di Pedro
Chacòn, è datata 1533. È uno dei monumenti che più rispecchiano
l’architettura di Salamanca.
Anticamente fu sede dello Estudio General, mentre oggi è sede del Museo
Universitario.
La facciata è in stile plateresco; l’entrata è costituita da due archi a tutto sesto
appoggiati su colonne con capitello corinzio. Nella parte superiore si può
notare lo scudo di Carlo I, affiancato da due aquile bicefale.
Nel cortile, probabilmente realizzato da Juan Gìò de Hontañon, si trova
un’iscrizione in latino:”Omnium Scientiarum Salamantica Docte” (“Salamanca è
la prima nell’insegnamento di tutte le scienze”).
All’interno dispone di un cortile di grande semplicità e purezza; è di forma
oblunga, con lati disuguali. Nel centro ci sono quattro pietre con magnifici
~ 56 ~
medaglioni che provengono dal Colegio del Rey oggi scomparso e costruito da
Rodrigo Gil de Hontañon nel 1565.
Tra le arcate, si trova appunto, l’entrata del Museo dell’Università, dove si può
ammirare uno splendido soffitto affrescato con tutto lo zodiaco, conosciuto
come il “Cielo de Salamanca” dipinto da Fernando Gallego, e una collezione di
paramenti sacerdotali e arte sacra.
Nella “Sala des Exposiciones” potete ammirare il particolare techumbres, che
presenta due stili, uno chiaramente mudejar, l’atro in cui si notano le influenze
del Rinascimento italiano.
~ 57 ~
Capitolo 3
“L’Università, l’insegnamento dello spagnolo e
la vita dei giovani”
~ 58 ~
3.1 Introduzione
Salamanca sembra una città creata per gli studenti ed è meta di molti studenti
erasmus.
In ogni angolo si possono trovare sedi delle diverse facoltà e residenze dei
studenti.
Inoltre proprio grazie alla presenza di giovani è una città viva ed allegra, con
diversi ritrovi e svariate iniziative culturali e di intrattenimento.
Un posto dove la popolazione universitaria si mescola al flusso costante di
turisti,
~ 59 ~
e agli abitanti fissi, dando così vita alla sua caratteristica atmosfera
cosmopolita.
~ 60 ~
3.2 “L’Università”
~ 61 ~
L’Università di Salamanca è l’università più antica di Spagna e una delle
quattro più antiche del mondo aperte ancora oggi, insieme a quella di Bologna,
Oxford e Parigi.
La fondazione dell’università risale al 1218, per opera del re Alfonso IX con la
categoria di Estudio General( Studio Generale) del suo regno; in principio le
lezioni si svolgevano nel chiostro della Cattedrale Vecchia, in case affittate dal
comune e nella chiesa di San Benito; ci vollero almeno due secoli perché
l’istituzione potesse disporre di edifici proprio dove poter svolgere l’attività
didattica.
L’università divenne tale nel 1254.
Il Cardinale aragonese Pedro de Luna e Benedetto XIII, convinto sostenitore
dell’istituzione, spinse per l’acquisto dei primi terreni e per la costruzione della
Escuela Mayores (edificio storico dell’università) a partire dall’anno 1411.
All’inizio del cinquecento vennero costruiti gli edifici della Escuela Menores.
Alla fine del XVI secolo, la città poteva contare più di 29 scuole, aggiungendo
le Escuelas Mayores e Menores.
L’apice della sua fama la raggiunse nel XV e nel XVI secolo, anni in cui la
Spagna viveva un periodo entusiasmante.
La regolamentazione degli studi e la vita accademica fu opera del papato nei
secoli medievali.
È uno dei monumenti più belli nello stile plateresco. La chiesa fu costruita con
la classica pietra di Villamayor e la sua famosa facciata, che sembra un arazzo in
arenaria, si distingue per i suoi ornamenti delicati in filigrana di pietra che la
inondano completamente con immagini e oggetti di vario tipo,da mitici eroi, a
scene religiose, a stemmi nobiliari. Al centro dominano le effigi di Fernando e
~ 62 ~
Isabella; ma in realtà è la rana nascosta che incuriosisce maggiormente i
visitatori.
La struttura è in stile gotico. Fu eretta tra due contrafforti. La facciata è divisa
da cinque linee verticali decorative che si innalzano attraverso tre registri
orizzontali.
Al centro spicca il medaglione che ritrae i re cattolici a rappresentanza
dell’unione della Spagna.
Più in alto sono rappresentati la chiesa e gli scudi imperiali.
Questo centro universitario è stato uno dei più importanti d’Europa negli
ultimi quattrocento anni.
Attorno al chiostro si trovano le vecchie aule dove studiarono molte
personalità importanti dell’età dell’oro della Spagna.
Alcune di queste aule vengono ancora oggi utilizzate per prestigiose cerimonie
accademiche.
~ 63 ~
Curiosità
Nel chiostro dell’Università civile si sono tenute importanti discussioni come
quella della fattibilità del progetto di Cristoforo Colombo e le conseguenze che
sarebbero scaturite dall’attuazione di questo progetto. Una volta raggiunta
l’America si discusse anche riguardo al diritto degli indigeni: se riconoscergli i
pieni diritti umani oppure no, che per l’epoca era una cosa davvero
rivoluzionaria.
Per la prima volta si analizzarono i processi economici e si sviluppò la scienza
del Diritto; in questo periodo vissero alcuni dei membri più brillanti di questa
disciplina.
I membri della Scuola rinnovarono la Teologia, posero le basi del diritto
moderno, del diritto internazionale e della scienza economica moderna e
parteciparono attivamente al Concilio di Trento.
I matematici dall’Università studiarono la riforma del calendario, per incarico
del Papa Gregorio XIII, e proposero le soluzioni che si adottarono
successivamente.
A partire dal 1580, arrivavano a Salamanca 6.500 studenti ogni anno.
Inoltre fu probabilmente proprio in questo periodo che ci furono quelle che
sono state le prime universitarie del mondo: Beatriz Galindo e Lucía de
Medrano ; la seconda inoltre fu anche la prime donna che insegnò
all’università.
Durante l’invasione francese (1808-1813) molte delle scuole della città di
Salamanca furono distrutte (non esattamente perché ci fu una battaglia
all’interno della città, bensì perché gli eserciti francesi utilizzarono le pietre
degli edifici per costruire delle fortezze difensive), e dalle biblioteche furono
~ 64 ~
rubati i libri più prestigiosi e furono saccheggiate. I libri furono recuperati
dall’esercito del re Josè dopo la battaglia di Vittoria (1813), e una parte del
denaro fu regalata da Ferdinando VII a Lord Wellington, come segno di
ringraziamento; un’altra parte servì per la biblioteca del Palazzo Reale.
Nel 1953 la Biblioteca festeggia il VII centenario dell’editto di Alfonso X, che gli
diedi il titolo di Università, la prima che fu riconosciuta ufficialmente in Europa.
Questo periodo coincido una rinascita della stessa Università, grazie anche a
un gruppo di professori molto noti, tra i quali possiamo trovare i rettori Tovar e
Ramos Loscertales, Galán, Arce, Zamora Vicente, Nogareda, Maluquer,
Ruipérez, Artola, Cuesta, Granjel, García Blanco e tantissimi altri.
Nel 1986 l’Università di Salamanca, insieme a quella di Coimbra, ricevette il
premio “principe di Austria”, di importanza internazionale.
~ 65 ~
Le Facoltà
All’interno dell’Università le facoltà sono dei centri incaricati della gestione
amministrativa e dell’organizzazione dell’insegnamento universitario che porta
al raggiungimento dei titoli accademici.
Attualmente l’Università di Salamanca è divisa in 16 facoltà, tre Scuole
Tecniche Superiori, 3 Scuole Universitarie:

Facoltà di Belle Arti

Facoltà di Biologia

Facoltà di Agraria e Ambiente

Facoltà di Scienze

Facoltà di scienze Chimiche

Facoltà di scienze Sociali

Facoltà di Diritto

Facoltà di Economia e di Impresa

Facoltà di “Educación”

Facoltà di Farmacia

Facoltà di “Filología”

Facoltà di Filosofia

Facoltà di Storia e Geografia

Facoltà di Medicina

Facoltà di Psicologia

Facoltà di Traduzione e Documentazione

Scuola Politecnica Superiore di Avila

Scuola Politecnica Superiore di Zamora

Scuola Tecnica Superiore de Ingenieria Industriale di Béjar

Scuola Universitaria di Educazione e Turismo di Avila
~ 66 ~

Scuola Universitaria de Infermeria e Fisioterapia

Scuola Universitaria dell’Isegnamento( Magisterio) di Zamora

Istituto Universitario de Integrazione nella Comunità INICO
~ 67 ~
Piano terra
L’edificio dell’università racchiude un grande patio a due ordini di arcate.
Sotto il porticato del patio si aprono le aule.
Sulla sinistra, dopo aver attraversato due aule, si accede a un’aula di diritto
canonico, ove insegnava Luis de Leòn (teologo e scrittore, la cui statua si trova
nel patio de las Escuelas Menores), arredata con un pulpito per il docente e con
rozze panche di legno, originali dell’epoca di Fray Luis. Luis de Leòn fu arrestato
dall’Inquisizione per aver tradotto i cantici di Salomone in spagnolo; il teologo,
la cui ironia non faceva difetto tornò all’insegnamento dopo cinque anni di
prigione e si dice che iniziò la sua lezione dicendo: “come stavamo dicendo
ieri….”
~ 68 ~
Successivamente a questa aula troviamo il Paraninfo (aula magna) usato per
feste di chiusure e altre solennità, con arazzi di Bruxelles e un ritratto di Carlo
IV realizzato su disegno di Goya.
~ 69 ~
Primo piano
Uno scalone sontuosamente scolpito con scene di caccia e tornei sale al primo
piano.
Attraverso un bel portale isabellino si accede alla biblioteca, che fu fondata
nel 1254.
La biblioteca è in stile tardo gotico con un meraviglioso techumbre ( soffitto in
legno lavorato) .
qui, in quella che è una delle più antiche biblioteche d’Europa, sono conservati
circa 2800 manoscritti antichi, libri rari, incunaboli e miniature.
~ 70 ~
Patio de las Escuelas Menores
Di fronte alla facciata dell’ Università si apre il Patio de las Escuelas.
Attorno al Patio si raggruppano, oltre gli edifici dell’Università, altri edifici nel
più puro stile plateresco.
La metà destra dell’edificio appartiene alle Escuelas Menores., al cui piccolo
patio si accede attraverso un portale ornato di splendidi stemmi e
oltrepassando un vestibolo.
Nella Sala Calderòn de la Barca è stato trasportato il soffitto dell’antica
biblioteca, il cui pezzo più importante è lo straordinario affresco di Fernando
Gallegos “Cielo de Salamanca”.
~ 71 ~
Sul lato frontale della piazza vi è l’ingresso al Museo Provincial de Bellas Artes.
~ 72 ~
Alla ricerca della Rana
Uno dei compiti cui tutti i visitatori dell’ Universidad Civil di Salamanca devono
sottoporsi è la ricerca della rana scolpita sulla facciata.
Una volta trovata si ha come l’impressine che non fosse tanto difficile da
individuare, eppure potreste passare molto tempo invano a cercarla.
E allora, perché preoccuparsi tanto?
Si dice che chi riesce a scoprire la rana senza nessun aiuto sarà sicuramente
molto fortunato e potrebbe persino sposarsi (sempre che si consideri il
matrimonio una fortuna) entro l’anno.
Alcuni studenti la cercano nella speranza dell’esito positivo per l’università,
perché si dice che gli studenti che riescono a identificare la rana riusciranno a
superare i loro esami.
Un’ latra leggenda ci dice che la rana è un simbolo di castità e che serve come
monito a chi si reca nella città e invece di studiare pensa a fare baldoria con gli
amici.
(Se volete un aiuto basta che puntiate gli occhi sulle effigi di Fernando e
Isabella, andate poi con gli occhi fino alla colonna più grande all’estremità
~ 73 ~
destra della facciata, leggermente sopra , leggermente sopra il livello delle
effigi sono scolpiti alcuni teschi e sopra l’ultimo teschio più a sinistra troverete
la piccola rana, o ciò che ne rimane dopo secoli di lenta erosione).
~ 74 ~
3.2.1 “L’Università Pontificia”
L’Università Pontificia nasce nel 1917 e trova la sua prima sede nel “Colegio”
gesuita della città.
Nell’anno 1852 le Facoltà di Teologia e di Diritto Canonico furono escluse
dall’Università Civile causando così un grande squilibrio nel suo sviluppo, fino a
che, passati quasi 90 anni, il diretto e determinate intervento di Papa Pio XII
apportò la legittimità di queste due facoltà all’interno dell’Università Pontificia
di Salamanca.
La Teologia e il Diritto Canonico costituirono così i pilastri fondamentali e il
nucleo principale dell’Università Pontificia; possiamo così dire che da quel
momento nacque la nuova e moderna Università Pontificia di Salamanca.
L’Università Pontificia si trova ancora oggi del “Colegio” dei Gesuiti.
L’Aula Magna, che è anche uno splendido esempio di costruzione barocca,
attualmente viene utilizzata per celebrare le cerimonie accademiche.
Protocolli, ricevimenti di ambasciatori, aperture dei corsi, atti solenni e
investitura di nuovi incarichi.
Il 17 gennaio 2002, venne inaugurata la biblioteca della sede centrale
dell’Università Pontificia 'José María Vargas-Zúñiga'.
La cerimonia fu presieduta dal cancelliere della UPSA, il vescovo di Bilbao
Monseñor Ricardo Blázquez, il rettore Julio Manzanares, il vicerettore Julio
Ramos y Javier, in presenza anche del Vescovo di Salamanca, Monseñor
Braulio Rodríguez Plaza, così come delle autorità ecclesiastiche, civili e
municipali.
~ 75 ~
Nell’archivio della Biblioteca sono custoditi libri e testi unici al mondo, tra i
quali possiamo citare il “Summa Angelica de Beato ángel “dI Clavasio Carletti.
Attualmente l’Università Pontificia può conferire 34 titoli, si possono
frequentare 11 dottorati e 24 corsi di Master.
Gli alunni iscritti sono circa 9.000.
~ 76 ~
3.3 La vita dei giovani e l’insegnamento dello Spagnolo
I ragazzi vogliono recarsi a Salamanca non solo per studiare i lori corsi
all’Università (quindi come meta Erasmus), ma anche per imparare lo Spagnolo
e ampliare le proprie possibilità lavorative. A Salamanca ci sono numerosissime
scuole di lingua e tanti corsi per imparare e migliorare lo Spanolo.
Le ragioni che spingono i ragazzi a imparare una nuova lingua, in questo caso
lo Spagnolo sono molteplici. Lo spagnolo per iniziare è la lingua madre di circa
380 milioni di persone al mondo. E molti altri lo parlano come seconda lingua.
Lo spagnolo è, per il numero di persone che lo parlano, la terza lingua più
parlata al mondo. E per essere una lingua parlata in zone così distanti, esiste
~ 77 ~
comunque un’ uniformità che permette alle persone dall’una e l’altra parte
dell’Atlantico di comprendersi abbastanza facilmente.
Inoltre conoscendo lo Spagnolo si hanno maggiori possibilità nel mondo del
lavoro.
Lo Spagnolo è una lingua internazionale che ha un carattere ufficiale in circa
21 paesi del mondo. Nel giro di 10 anni si è praticamente duplicata la domanda
di frequentare corsi di Spagnolo; così lo Spagnolo è una lingua in continua
espansione e il numero delle persone che lo parlano è sempre cresciuto a
partire dalla colonizzazione dell’America Latina, anche se l’aumento più
significativo ci fu durante il XX secolo.
Proprio per questi motivi più di quarantasei milioni di persone studia lo
Spagnolo nel mondo; e al cospetto dei mezzi di comunicazione nella rete lo
Spagnolo è al secondo posto, dopo l’Inglese.
Così lo Spagnolo è la lingua straniera più studiata nei paesi del Sud America e
dell’Europa. Oggi, inoltre, è la lingua ufficiale dell’ONU e dei suoi organismi,
nonché di altre organizzazioni internazionali.
Però imparare lo Spagnolo non è l’unica ragione per la quale i giovani si
recano a Salamanca.
Infatti i ragazzi sanno perfettamente che Salamanca è il posto ideale per gli
studenti che desiderano, si imparare e migliorare, ma anche godere dei
divertimenti della notte.
Da mezzanotte alle prime luci della mattina Salamanca si trasforma in un
paradiso di festa.
~ 78 ~
Per cominciare si può andare nei bar di Tapas, per esempio nella Gran Via, la
zona dove si trovano molti giovani e studenti. Qui si possono mangiare molti
cibi tipici o bere birra a bassissimo prezzo.
Gli studenti dell’Università di Salamanca vivono in residenza o in appartamenti
in affitto, poiché la maggior parte di loro viene da altre città.
La notte comincia nelle loro case o nei parchi della città con il “battello” (che è
una bevanda analcolica molto economica).
Dopodiché ci si reca in Plaza di Anaya o nel parco di San Francisco .
I Club o le discoteche sono generalmente vuote prima della mezzanotte; i bar
e i club a Salamanca sono tantissimi, impossibile contarli tutti, e differenti tra
loro per genere e tipo di musica; sono però tutti raggiungibili a piedi.
A Salamanca ogni giorno è buono per uscire e divertirsi: il martedì è la serata
internazionale; il mercoledì è il “giorno dello spettatore” ideale per andare al
cinema”; il giovedì il giorno per eccellenza degli studenti universitari; il venerdì
e il sabato, i “salmantini” , gli studenti stranieri e la gente delle città vicine si
incontrano tutti nella città per il weekend.
Le zone più frequentate sono: Gran via, le vie vicino la plaza Mayor e, oltre la
zona storica, via Van Dick, la zona dei cinema.
Durante l’estate c’ è poca gente, ma ci sono molti più stranieri, che escono
ogni notte. Gli stranieri frequentano posti come Camelot, Gatsby, El Puerto de
Chus, Morgana, Submarino, Moderno e Cum-Laude.
~ 79 ~
Gatsby
è uno dei posti più popolari fra gli studenti stranieri dovuto alla musica ed al
fatto che è situato nel centro della città, in cui si trova la più alta
concentrazione di studenti universitari. In questo club, si possono scegliere due
atmosfere diverse: quello con la pista da ballo e la zona del bar. La musica
varia.
~ 80 ~
Camelot
È la discoteca più famosa di Salamanca. Il posto in se è molto speciale con la
sua atmosfera medievale perché era una volta un convento. Inoltre
organizzano grandi concerti.
Morgana
È l'altra discoteca della città, famosa per attrarre sia adolescenti sia gente più
adulta. Nel piano basso, gli adolescenti ballano sui ritmi house e techno. Le
decorazioni sono in stile medievale.
Cum laude
Attira professionisti giovani e studenti stranieri ed offre loro un trattamento
diverso: Una pista da ballo imitazione della Plaza Mayor, fatta con autentica
pietra di Villamayor.
~ 81 ~
Café Moderno
È famoso perché fu uno dei primi club a promuovere le attività innovative e
non convenzionali. Non soltanto generò il suo programma culturale, chiamato
“El Gallo”, ma inoltre offre esposizioni originali ogni settimana.
~ 82 ~
English Part
Chapter 2
"Main Sights"
~ 83 ~
2.1 “ Plaza Mayor”
Plaza Mayor in Salamanca is one of the most beautiful squares in Europe.
It was built on the site of the ancient Plaza de San Martin del Mercado, which
took its name from the nearby Church of Saint Martin. In 1710, King Philip V of
Spain commissioned the construction of the square as he wanted to honour
Salamanca's loyalty for its support during the War of the Spanish Succession.
Originally, the square was larger than it is today and in that period was
considered the largest square in Christendom.
Its construction started in 1729 and was completed in 1755, but in 1724 it had
already begun to assume the form as we see it today with a significant
reduction of the perimeter. The Plaza was designed by Alberto Churriguera,
with the collaboration of the architects Nicolas Churriguera, José de Lara
~ 84 ~
Churriguera and Joaquín García de Quiñones. The square is a perfect example
of Baroque architecture, harmonious and unpretentious.
Plaza Mayor has a square lay-out, and is encircled by elegant buildings resting
on an arcade formed of 88 arches. The buildings are all three-storeys high
except for the Pabellón de las Casas Consistoriales which has two storeys.
On the northern side there is the Ayuntamiento (the Town Hall) built by
Andrés García de Quiñones; the building has a monumental open gallery with
five large arches. Its façade is decorated with curved pediments, panels and
plates. The structure is surmounted by a bell gable, added in 1852, flanked by
statues dedicated to agriculture, industry, music and poetry.
In front of the Ayuntamiento we can admire the Royal Pavilion, built by
Alberto Churriguera. Medallions with the images of Spanish monarchs decorate
the arches and it is surmounted by a bust of Philip V of Spain during whose
reign the plaza was built.
Bullfights were held in Plaza Mayor for the best part of the XIX century.
~ 85 ~
2.2 “The New Cathedral”
If we take an alley leaving the University behind us we come to the New
Cathedral (Catedral Nueva). A huge building, it is one of the largest examples of
Gothic architecture in Spain. Its construction was started by Juan Gil de
Hontañón in 1523 and completed in 1733.
Its facade consists of three arches each leading to one of the cathedral’s three
aisles. The entire façade is decorated with late Gothic, Plateresque and
Baroque elements; above the front door there are two reliefs sculpted by Juan
Rodriguez, disciple of Gregorio Fernandez.
The portals are rich in Plateresque decorations such as the one on the Puerta
de Ramos, commissioned by Juan Gil de Hontañón, that portrays The Entry of
Christ into Jerusalem.
~ 86 ~
The tower is 110 metres high and was reinforced in 1755 because of the risk
of earthquakes. The cathedral is surmounted by a beautiful central Baroque
dome, probably the work of Joaquín Churriguera.
It was decided to build the new cathedral in around the XV century when
there was a sharp increase in the population mainly because of the number of
people attracted by the university. After several discussions the cathedral was
planned so that it could stand close to the Old Cathedral, a Gothic building in
Villamayor stone. It has an open chamber with a central nave and two sideaisles.
For most of the XVII century the construction works were interrupted; they
were resumed in the early XVIII century and finally completed in 1733. The
cathedral was damaged by the devastating Lisbon earthquake of November
1st, 1755; reminders of the earthquake, such as cracks and broken windows,
are still visible today.
The floor-plan and façade of the building maintain the uniformity of the
Gothic style and the presence of external rampant arches and buttresses. The
interior of the building is very similar to that of Seville's cathedral. The side
aisles are not as high as the nave, according to the Gothic triangle scheme, and
despite the addition of a choir, the church still gives the impression of being
very wide and well lighted. In the choir we can admire carved seats and
Baroque sculptures by Alberto Churriguera.
Inside there are numerous chapels: the Chapel of St. Laurence, built by
Lorenzo Sánchez de Achebe; the Golden Chapel of All Saints (Capilla Dorada y
de Todos Los Santos), constructed in 1515 by Francisco Sánchez de Palenzuela;
the President's Chapel (Capilla del Presidente), so called because it was built in
1577 by Francisco Fernandez de Liebana, the President of the Royal Chancellery
~ 87 ~
of Valladolid; the Chapel of Our Lady of Morales or of Saint Bartholomew
(Capilla de la Virgen de Morales or de San Bartolomé); the Chapel of Our Lady
of Consolation (Capilla de la Virgen del Desgravio); the Chapel of Jesus of
Nazareth (Capilla de Jesus Nazareno); the Chapel of Saint Nicholas (Capilla de
San Nicola de Bari); the Chapel of Saint Joseph (Capilla de San José); the Chapel
of Sorrows or del Santissimo (Capilla de los Dolores or Del Santísimo); the
Chapel of Christ of the Battles (Capillas del Cristo de las Batallas); the Chapel of
the Loneliness (Capilla de la Soledad); the Chapel of Our Lady of Pilar (Capilla de
Virgen de Pilar); the Chapel of Our Lady of Lourdes (Capilla de la Virgen de
Lourdes); the Chapel of Our Lady of the Bowed Head (Capilla de la Virgen de la
Cabeza); the Chapel of Saint Anthony (Capilla de San Antonio); the Altar of
Christ's Redemptive Agony (Altar de Cristo de la Agonia Redentora); the Chapel
of Our Lady of the Truth (Capilla de Nuestra Señora de la Verdad); the Chapel of
Saint James and Saint Teresa (Capilla de Santiago y Santa Teresa); the Chapel of
Diego de Neyla (Capilla de Diego de Neyla); the Chapel of Saint Clement (Capilla
de San Clemente).
In the chapels there are many works of art: the Golden Chapel, built in 1525,
conserves the tomb of the donor Sánchez de Palenzuela; in the Chapel of the
Blacksmith (Capilla del Marsical) we find the Holy Virgin of the Cave (Virgen de
la Cueva), the patron saint of Salamanca; in the High Chapel (Capilla Mayor),
the image of Our Lady of the Assumption (Virgen de la Asunción), the work of
Gregorio Hernandez, can be admired.
~ 88 ~
2.3 “The Old Cathedral”
Just south of the New Cathedral stands the Old Cathedral (Catedral Vieja),
dedicated to Saint Mary of the See (Santa Maria de la Sede). It is possible to
enter the Old Cathedral from the right-hand aisle of the New Cathedral.
Its construction started in 1100 and was probably completed before 1200; it is
in Romanesque and Gothic style.
The cathedral has a Latin cross floor plan with a nave and two aisles
terminating in three semicircular apses. It was also designed to serve as a
fortress, although today there is no visible sign of this function because the
merlons of the Mochas Tower no longer exist and the nave’s practicable bridge
was covered with Arabian tiles. The construction of the cathedral began with
the apse so this is the most ancient part. The most striking element is the dome
(built in 1150 circa) that rises above the transept and is supported by four
pendentives.
~ 89 ~
The interior has the form of an open eight-segmented orange, in contrast with
the outside that appears as a tower and is decorated with stairs; it is commonly
known as Torre del Gallo (the Cock’s Tower), because the tower's flag portrays
this animal.
Not much remains of the original façade as during the construction of the
New Cathedral it underwent extensive modification, especially the main façade
and the nave, where part of the transept was removed.
Inside, in the central apse, we can admire a vast fresco portraying the Last
Judgement; just below there are 53 panels depicting the life of Christ and the
Virgin Mary, by Nicolás Florentino, who started working on them in 1445. In the
centre there is the Virgen de la Vega.
The XII-century cloister was seriously damaged by the Lisbon earthquake in
1775 and was restored in 1785. Several chapels from the Romanesque period
have been preserved: the Chapel of Salvador or Talavera (Capilla de Salvador or
Talavera) in Mudejar style, with statues sculpted by Pedro Berruguete. This
chapel was founded by Don Rodrigo Alias Maldonado, known as Doctor Talaver
because he was born in this city; the Chapel of Saint Barbara (Capilla de Santa
Barbara), founded by the bishop of Salamanca Don Juan Lucero in the XIV
century. His tomb with a statue of him lying prone in Papal Vestiments is found
at the centre of the chapel. Tradition has it that final year students had to
spend the night before presenting their thesis here; the Chapel of Saint
Bartholomew or of Anaya (Capilla de San Bartolomé or de Anaya), founded by
Don Diego de Anaya, eminent Salamancan, archbishop of Seville and founder of
the famous School of San Bartolomé.
The capitular rooms house the Diocesan Museum where magnificent works of
Fernado Gallego, such as The Triptych of the Virgin of the Rose and The
~ 90 ~
Coronation of the Virgin are conserved; it also conserves an ancient triptych,
work of Juan de Flandes, and a XIII-century ivory statue of the Virgin Mary.
~ 91 ~
2.4 “The Convent of Saint Stephen”
The Convent of Saint Stephen, a Dominican monastery, stands in the Plaza
Concilio de Trento (Council of Trent square).
The Dominicans settled in Salamanca between 1255 and 1256 where once the
ancient parish church of Saint Stephen stood. The original construction was
pulled down in 1524 to build the church we see today, an initiative of Friar Juan
Alvarez de Toledo. The building is dedicated to Saint Stephen and its
construction was completed in around 1630.
The main portal and the entrance porch of the convent form a right angle. The
intricate stone façade is the work of the Milanese artist Juan Antonio Ceroni
and the sculptor Alonso Sardina. It is formed of two large pillars supporting an
arch decorated in the upper part with Milanese lacunars. In the centre of the
façade above the entrance portal Ceroni’s Martyrdom of Saint Stephen can be
admired. In the façade Saint Dominic’s coat-of-arms between the armorial
~ 92 ~
bearings of the House of Alba can be seen. The magnificent intricate façade is a
work of art that reaches the height of its splendour at sunset, when the
stonework is illuminated by the sun.
The cloisters
The Kings' Cloister has a square floor-plan and was built at the beginning of
the XVII century, again an initiative of Friar Alvarez de Toledo. It was built
almost completely by Alonso Sardina and decorated by the same artists who
decorated the façade. Plateresque motifs with Renaissance arches blend
harmoniously with the Gothic structure. The arcade of the lower gallery is
formed of a base of small columns joined by round arches. The pillars that
separate the windows continue outside in the form of buttresses. The
entrance-porch of the convent is an example of Renaissance architecture that
contrasts sharply with the decoration of the façade; it is formed of ten
semicircular arches that are supported by granite columns on square plinths.
There are medallions with images of Dominican saints.
The Christopher Columbus Cloister dates back to the end of the XV century;
Christopher Columbus had many meetings here with Dominican friars,
especially Diego de Deza and Domingo de Soto.
The Pantheon of the Theologians conserves the tombs of the most eminent
theologians of the Dominican Order who made the University of Salamanca
important, such as Francisco de Vitoria.
The Domingo de Soto Staircase, work of Gil de Hontañón, joins the two
galleries of the cloister and was built in 1540.
The construction of the sacristy was started in 1627. It was founded by Friar
Pedro de Herrera whose tomb and statue are found here. It is an example of
~ 93 ~
Baroque architecture of Italian inspiration. Many of the sculptures are the work
of Sardina.
The church is a monumental temple, similar to a cathedral, in the style of the
Catholic Kings. It is 84 metres long, 14.5 metres wide and 27 metres high. It has
a Latin cross floor plan with side chapels.
The high altar, the work of José Churriguera, was completed in 1693.
~ 94 ~
2.5 “The Augustinian Monastery”
The ancient monastery of the Order of St. Augustine was destroyed during the
flood of 1626. The monastery and the church we see today were built by Don
Gaspar of Aceveda and Zuñiga, Count of Monterrey and viceroy of Naples, as a
retreat for his daughter. Work on the monastery began in 1636 and it was
completed in 1687.
It is an aisle-less church with a floor plan in the form of a Latin cross; it has
two chapels in the main part of the building. The monastery is in Italian
Renaissance style with Baroque tendencies.
It has barrel vaults and one large cross-shaped dome. Arches on fluted
pilasters of composite order form the porch. Inside there are several paintings
including The Immaculate Conception by Ribera in the Sanctuary, John the
Baptist by Guido Reni, Saint Augustine with a Child on the Beach by Baglioni,
and Saint Joseph, Saint Joaquin and Saint Anne by Lanfranco.
~ 95 ~
On either side of the presbytery there are the statues of Don Manuel de
Fonseca y Zuniga, Count of Monterrey, and his wife Doña Leonor de Guzman,
the Count-Duke of Olivares' sister.
~ 96 ~
2.6 “The Convent of Santa Maria de las Dueñas”
The Convent of Santa Maria, better known as Las Dueñas, was founded in
1491 by Doña Juana Rodriguez Maldonado, Fernando Alfonso de Oliveira's
wife, who donated her palace to the Dominican Community; the Dominican
nuns quickly moved into it. In the upper cloister a horseshoe arch from that
period has survived. The novitiate room, with a square floor plan, tiled floor
and two doors, would have been the main room,.
The church is the work of the Dominican friar Martín de Santiago; it has a nave
and an apse with a Baroque altar.
However, without doubt the magnificent cloister, built in 1533, arouses the
greatest interest: it has an unusual and irregular pentagonal layout; its shortest
side is formed of two arches, while the others are formed of six or seven
arches. The two-storey building was designed by the architect, Rodrigo Gil de
Hontañón. The lower floor has segmental arches and capitals decorated with
flora and fauna; the upper floor has twice the number of columns.
~ 97 ~
2.7 “The Convent de Las Ursulas”
Founded by the archbishop Alonso de Fonseca in 1512, it is an Early
Renaissance building with several Gothic features.
At the centre of the nave there is a marble statue of its founder, sculpted by
Diego de Siloé.
Today the nuns of the monastery rent part of the convent for a very
fashionable nightspot, the Camelot.
~ 98 ~
2.8 “Casa de las Conchas”
This is one of the most particular buildings in Salamanca. It takes it name from
the shells (las conchas in Spanish and there are more than 400 of them) carved
on the façade. The founder's coat of arms supported by two lions can also be
seen on the façade.
Its original, Rodrigo Maldonado de Talavera, was doctor at the court of Queen
Isabella and Knight of the Order of Santiago de Compostela, the symbol of
which was a shell.
Its construction started in 1493 and finished in 1517. Its style is a mixture of
Late Gothic and Renaissance elements.
In 1701, the building underwent extensive modification and was enlarged.
In 1929 it was declared a national monument.
~ 99 ~
Since 1993 when it was restored, it has housed the Public Library: it is possible
to enter the library through a beautiful patio on two levels.
In 1997 its owner, the Count of Santa Coloma, handed it over to the
Andalusian Autonomous Government (La Junta de Andalucia in Spanish), in lieu
of taxes. In 2005, the Andalusian Autonomous Government gave it to the State
(current owner) in exchange for another building.
Visitors are struck by the highly original and beautiful inner courtyard that is a
blend of Medieval, Renaissance and Mudejar elements. On the lower level we
can admire the mixed style arches typical of Salamanca's architecture. On the
upper level the arches are supported by white Carrara marble columns that
terminate with Corinthian order capitals. The balconies’ parapets feature a
basket weave pattern. A well that once supplied drinking water stands in the
centre of the courtyard.
The steps do not lead up to an entrance of the front of the building the main
entrance according to the canons of Mediterranean (Roman and Muslim)
architecture, access to the building is thouth on entrance leading off the
courtyard to protect the residents’ privacy and discourage the curious.
There is some controversy among scholars regarding the choice of shells as
the main decorative element; some think it is a sign of Maldonado’s pride for
being a Knight of the Order of Santiago; others think that so many shells,
emblem of the noble Pimentel family, symbolised the love of Don Rodrigo
Arias, Rodrigo Maldonado's son, for his wife Doña Juana (so they would have
been added at a later date).
~ 100 ~
Legend has it that an ounce of gold is hidden beneath one of the shells on the
façade. This could be true as in the past it was customary to place gold coins in
the mortar of buildings as an omen of good luck.
~ 101 ~
2.9 “The Colegio de Fonseca”
This building was founded by Alonso de Fonseca, Don Alonso de Fonseca's
son.
The best Spanish architects and sculptors worked together to build the
Colegio.
Diego de Siloé and Pedro de Ibarra were the masters entrusted with the work
that was carried out under the supervision of Juan de Alava. The construction
work started in 1528 and was completed in 1578.
Two flights of stone steps lead up to the main entrance. The elegant façade
particularly attracts the attention because of the contrast between the granitic
stone and the golden Villamayor stone.
Inside there is a Gothic chapel and an altar, the work of Alonso Berruguete.
~ 102 ~
2.10 “Monterrey Palace”
Monterrey Palace (Palacio de Monterrey in Spanish) is one of the best
examples of Plateresque architecture in Spain. It was designed by Alonso de
Acevedo third Count of Monterrey and today is the property of the House of
Alba. It is one of the most representative and famous works of the entire
Spanish Renaissance and, typical of buildings from this period, has towers and
sumptuous decorations and was designed for the nobility of the Golden Age.
The palace was commissioned by Rodrigo de Hontañón and Martín de
Santiago, a monk of the Convent of Saint Stephen. Pedro de Ibarra and Pedro
de Miguel y Aguirre started the works on 18th January, 1539.
The building is quadrangular and has a central courty. There are three floors,
visible from the outside. The balconies and the windows have Plateresque
ornamentation.
The corners are embellished with sculptures of lions and mythical animals
supporting the coats of arms of the Zúñiga, Acevedo, Ulloa and Fonseca
families.
~ 103 ~
The palace is currently used by the Dukes of the House of Alba as a holiday
home, and for this reason it is often closed to visitors.
~ 104 ~
2.11 “The Torre del Clavero”
Going northwards along the Gran Vía, after a couple of blocks you come to the
Torre del Clavero on the left. This is a military element of the palace of Don
Francisco de Sotomayor, Prince of Baños y Clavero Mayor (Keeper of the Keys
of the Order of Alcantara).
Built in the second half of the XV century, it is imposing and served as a
fortress, proof of the bellicose attitude of Salamanca during the Middle Ages.
It has a square plan and is about 28 metres high; towards the top it takes the
form of an octagonal prism and is embellished with eight small semi-cylindrical
columns. The tower is built in brick and is the city’s only fortress.
Inside a spiral staircase connects its five storeys.
~ 105 ~
2.12 “La Clerecia”
La Clerecia stands in front of the Casa de las Conchas.
It is an imposing Baroque edifice built for the Jesuits during the XVIII century.
The complex is called Clerecia because it became part of the Real Clerecia de
San Marco (Royal Clergy of St. Mark) after the banishment of the Jesuits.
The works started in 1617, under the protection of Margaret of Parma, wife of
Philip III; it was probably built for the Order as an Act of Reparation because
the founder of the Jesuits, Ignatius of Loyola, had been imprisoned by the
Inquisition.
The building was designed by Juan Gómez de Mora.
After the banishment of the Jesuits from Spain by order of Charles V through
the Pragmatic Sanction of 1767, the complex was ceded to the Real Clerecia de
San Marcos, whose seat was the Church of St. Mark.
~ 106 ~
In 1940 it became the seat of the Pontifical University of Salamanca, founded
by Pope Pius XII.
The Baroque façade is divided into three levels: in the first level there are
three portals flanked by Corinthian order semi-columns; above each side
entrance there is the Spanish coat of arms sculpted in stone, while above the
main portal there is a niche containing the statue of Ignatius of Loyola. The
second level has a large central window flanked by sculpted ovals with Baroque
decorations; the width of the window had to be reduced because of the huge
weight of the upper elements. The third and uppermost level is the work of
Andrés García de Quiñones, who built the towers according to the model
designed previously for the Ayuntamiento, in Plaza Mayor. At the centre of this
level there is a relief portraying The Descent of The Holy Spirit and sculptures of
the Virgin Mary and the Founder Kings.
The church has a Latin cross floor plan and a large chapel. It is the work of the
architect Juan Fernández and the sculptors Juan Rodríguez and Juan Petti. The
complex has a huge 50-metre-high dome that over the years has been restored
many times because of problems related to its stability.
The large court is the work of the famous architect Andrés García de Quiñones
and is considered by many scholars the best example of a Baroque cloister in
existence today.
The Sacristy, a rectangular chamber, stands behind the high altar and is as
long as the width of the nave. It has a barrel vault ceiling divided into five
sections decorated with frescos.
~ 107 ~
2.13 “The Roman Bridge”
The Roman Bridge is part of the Via de la Plata (Silver way), one of the most
important Roman roads that ran from the city of Saragossa in the north of
Spain to the city of Merida in the south. Despite its name, silver has never been
transported on this road and the name is probably is due to a phonetic error.
The bridge was built by the Romans across the Tormes River so they could
reach the city. Its construction dates back to the first century but it is not
certain which emperor had it built, although it is thought to be Trajan.
The part of the original bridge to the north is still intact, while the other half
was rebuilt in the XVII century, during the reign of Philip IV (1677). It has 26
rounds arches in all but only 15 have survived from the original Roman
construction.
From the bridge one has a fine view of the cathedrals.
~ 108 ~
2.14 “The Santiago Church”
This church was declared a national monument after the promulgation of a
decree on June 3rd, 1931.
First built in 1145 as a Mozarabic church, it was successively completely
remodelled and today nothing remains of its original form.
It has a nave and two side aisles all terminating in an apse; the nave is
supported by plain brickwork of the XVI century.
~ 109 ~
2.15 “The Escuelas Menores”
Its construction started in 1428, but the current façade, the work of Pedro
Chacón, dates back to 1533. It is among the monuments that most reflect
Salamanca's architecture.
In the past it was the seat of the Estudio General (or Studium Generale); today
it houses the University Museum.
The complex has a Plateresque façade; the entrance is formed of two round
arches supported by columns with Corinthian capitals. In the upper part the
coat of arms of Charles I flanked by two-headed eagles can be seen.
In the court, probably built by Juan Gil de Hontañón, there is a Latin
inscription: "Omnium Scientiarum Salamantica Docte" (Salamanca leads in the
teaching of the sciences).
The court is beautiful in its simplicity; it is oblong and in the centre there are 4
stone slabs with magnificent high-reliefs recuperated from the Colegio del Rey,
built by Rodrigo Gil de Hontañón in 1565 but which today no longer exists.
The entrance to the University Museum is reached from the elegant arcade
encircling the court. Inside we can admire a beautiful ceiling with frescos
~ 110 ~
depicting the zodiac, known as The Sky of Salamanca by Fernando Gallego, and
a collection of sacerdotal vestments and sacred art.
In the Exhibition Hall we can see a very particular techumbre (particular
ceilings): it presents two styles, one typically Mudejar, while the other is of
evident Italian Renaissance influence.
~ 111 ~
Parte en Castellano
Capítulo 3
“La Universidad, la enseñanza del Castellano,
y la vida de los jóvenes”
~ 112 ~
3.1 Introducción
Salamanca parece una ciudad creada para los estudiantes y es la meta de
muchos estudiantes erasmus.
En cada sitio se pueden encontrar las sedes de las distintas facultades y
residencias para estudiantes.
Además gracias a la presencia de jóvenes es una ciudad viva y alegre con
lugares de encuentro y variadas iniciativas culturales y de esparcimiento.
Un sitio donde la población universitaria se mezcla en el flujo constante de
turistas y los abitantes lugareños, dando así vida a su característica atmósfera
cosmopolita.
~ 113 ~
3.2 La Universidad Civil
~ 114 ~
La Universidad de Salamanca es la más antigua de España y una de las más
antiguas del mundo abierta hasta hoy, junto a aquella de Bolonia, Oxford, y
París.
La fundación de la Universidad fue en 1218, por obra del rey Alfonso IX con la
categoría de Estudio General de su reino; al inicio las lecciones se desarrollaban
en el claustro de la Cattedral Vieja, en casas alquiladas por el ayuntamiento y
en la iglesia de San Benito; fueron necesarios por lo menos dos siglos hasta que
la Institución pudiese disponer de edificios propios donde poder desarrollar la
actividad didáctica.
La Universidad fue tal desde 1254.
El Cardenal aragonés Pedro de Luna y Benedicto XIII, convencido sostenedor
de la Institución, pujó para la aquisición de los primeros terrenos y para la
contrucción de las Escuelas Mayores (edificio histórico de la Universidad) a
partir del año 1411.
A partir del siglo XVI, fueron construidos los edificios de las Escuelas Menores.
Al final del XVI siglo, la ciudad contaba con más de ventinueve escuelas,
agregando las Escuelas Mayores y Menores.
El apogeo de su fama la logra en los siglos XV y XVI, en cuyos años España
vivía un período entusiasmante.
El reglamento de los estudios y de la vida académica fue obra del papado en
los siglos medievales.
El edificio es uno de los monumentos más bellos del estilo plateresco. La
iglesia fue construìda con la clásica piedra de Villamayor y su famosa fachada,
que parece un tapiz de roca anrenisca, se distingue por sus ornamentos
~ 115 ~
delicado de filigrana de piedra que la inundan completamente con imágenes y
representaciones
varias: miticos héroes, escenas religiosas, escudos
nobiliarios. Al centro dominan las esfinges de Fernando e Isabel; pero en
realidad es la rana escondida que crea mayor curiosidad en los visitantes.
La estructura es de estilo gótico. Fue erigida entre dos contrafuertes. La
fachada está dividida en cinco líneas verticales decorativas que se elevan a
través de tres registros horizontales.
Al centro se destaca el medallón que retrae los reyes católicos representando
la unidad de España.
Mas arriba está representada la iglesia y los escudos imperiales .
Éste centro universitario ha sido uno de los más importantes de Europa en los
últimos cuatrocientos años.
Alrededor del claustro se encuentran las viejas aulas
donde estudiaron
muchas personas importantes de la edad de oro de España.
Algunas de estas aulas aún ahora se utilizan para prestigiosas ceremonias
académicas.
~ 116 ~
Curiosidades
En el claustro de esta Universidad se discutió sobre la viabilidad del proyecto
de Cristóbal Colón y las consecuencias que traían sus afirmaciones. Una vez
descubierta América, se discutió sobre el derecho de los indígenas a ser
reconocidos con plenitud de derechos, algo revolucionario para la época; se
analizaron los procesos económicos por primera vez, se desarrolló la ciencia del
Derecho, periodo en el que convivieron algunos de sus miembros más
brillantes .
Los miembros de la Escuela renovaron la teología, sentaron las bases del
derecho de gentes moderno, del derecho internacional y de la ciencia
económica moderna y participaron activamente en el Concilio de Trento.
Matemáticos de esta Escuela estudiaron la reforma del calendario, por
encargo del papa Gregorio XIII, y propusieron la solución que se implantó
posteriormente.
Hacia 1580, llegaban a Salamanca 6.500 estudiantes nuevos cada año.
También tuvo en esa época las que probablemente fueron las primeras
alumnas universitarias del mundo: Beatriz Galindo y Lucía de Medrano y ésta,
incluso fue la primera mujer que dio clases en la Universidad.
Durante la invasión francesa (1808–1813) muchos de los Colegios salmantinos
resultaron destruidos (no hubo propiamente una batalla en la ciudad de
Salamanca, pero los franceses utilizaron la piedra de los edificios para construir
defensas) y las bibliotecas fueron expoliadas de sus mejores libros y de los
sueldos. Los libros se recuperaron entre el equipaje del rey José tras la batalla
de Vitoria (1813), y una parte de los fondos fueron regalados por Fernando VII
~ 117 ~
a Lord Wellington, como agradecimiento, y otra pasó a formar parte de la
Biblioteca del Palacio Real.
En 1953 la Universidad celebra el VII Centenario del edicto de Alfonso X que le
dio el título de Universidad, la primera de Europa que lo ostentó oficialmente.
Esta época coincide con un renacimiento de la misma, gracias también a un
grupo de profesores notables, entre los que se cuentan los rectores Tovar y
Ramos Loscertales, Galán, Arce, Zamora Vicente, Nogareda, Maluquer,
Ruipérez, Artola, Cuesta, Granjel, García Blanco y muchos otros.
En 1986 la Universidad de Salamanca, junto con la de Coimbra, recibió el
Premio Príncipe de Asturias de importancia internacional.
~ 118 ~
Facultades
Dentro de la Universidad, las facultades son los centros encargados de la
gestión administrativa y de la organización de las enseñanzas universitarias
conducentes a la obtención de títulos académicos.
Actualmente, la Universidad de Salamanca está constituida por 16 Facultades,
3 Escuelas Técnicas Superiores, 3 Escuelas Universitarias:

Facultad de Bellas Artes

Facultad de Biología

Facultad de CC Agrarias y Ambientales

Facultad de Ciencias

Facultad de Ciencias Químicas

Facultad de Ciencias Sociales

Facultad de Derecho

Facultad de Economía y Empresa

Facultad de Educación

Facultad de Farmacia

Facultad de Filología

Facultad de Filosofía

Facultad de Geografía e Historia

Facultad de Medicina

Facultad de Psicología

Facultad de Traducción y Documentación

Escuela Politécnica Superior de Ávila

Escuela Politécnica Superior de Zamora

Escuela Técnica Superior de Ingeniería Industrial de Béjar

Escuela Universitaria de Educación y Turismo de Ávila
~ 119 ~

Escuela Universitaria de Enfermería y Fisioterapia

Escuela Universitaria de Magisterio de Zamora

Instituto Universitario de Integración en la Comunidad INICO
~ 120 ~
Planta baja
El edificio de la Universidad encierra un gran patio de dos órdenes de
arcadas.
Debajo el pórtico del patio se abren las aulas.
A la izquierda, luego de haber atravesado dos aulas, se accede a un aula de
derecho canónico, donde enseñaba Luis de León (teólogo y escritor , cuya
estatua se encuentra en el patio de las Escuelas Menores), amueblada con un
púlpito para el docente y con rústicos bancos de madera, originales de la época
de Fray Luis.
Luis de León fue arrestado por la Inquisición por haber traducido los cánticos
de Salomón en castellano; el teólogo, cuya ironía no tenía defecto regresó a la
enseñanza luego de cinco años transcurridos en prisión y se dice que empezó
su lección diciendo : “ como estábamos diciendo ayer…”
~ 121 ~
Sucesivamente, encontramos el Paraninfo (aula magna) usada para fiestas de
fin de año didáctico y actos solemnes, con tapices de Bruxelas y un retrato de
Carlos IV realizado bajo un cartón realizado por Goya.
~ 122 ~
Primer piso
Hay un escalón suntuosamente esculpido, con escenas de caza y torneos, por
el cual se sube al primer piso.
A través de un portal isabellino, muy bello, se accede a la biblioteca, que fue
fundada en el año 1254.
La biblioteca es en estilo gótico con una marvillosa techumbre (techo en
madera trabajada).
Aquí, en esta que es una de las más antiguas bibliotecas de Europa, se
conservan alrededor de 2800 manoscritos antiguos, libros raros, incunables y
miniaturas.
~ 123 ~
Patio de la Escuelas Menores
En frente da la fachada de la Universidad , se abre el patio de las Escuelas.
Alrededor del patio se agrupan, además de los edificios de la Universidad, otros
edificios del más puro estilo plateresco.
La mitad derecha del edificio pertenece a las Escuelas Menores, en cuyo patio
se accede a través de un portal ornado de espléndidos blasones y dejando
atrás, un vestíbulo.
En la Sala de Calderón de la Barca, fue transportado el cielo raso de la antigua
biblioteca, cuya pieza más importante es el estraordinario fresco de Fernando
Gallegos “Cielo de Salamanca”.
~ 124 ~
En el lado frontal de la plaza, se encuentra la entrada del Museo Provincial de
Bellas Artes.
~ 125 ~
Descubriendo la ranita
Uno de los deberes de todos los visitadores de la Universidad Civil de
Salamanca, es descubrir la rana esculpida en la fachada.
Una vez en contrada la ranita , se tiena la impresión que no sea tan difícil de
individualizar , sin embargo se puede pasar mucho tiempo en vano buscándola.
¿Y entonces, por qué preocuparse tanto?
Se dice que quién encuentra la rana sin ayuda, sin duda será muy afortunado y
podría también casarse (¡considerando la boda como una suerte!) dentro de el
año.
Algunos estudiantes la buscan con la esperanza de obtener un resultato mejor
en la Universidad , y se dice que los estudiantes que identifican la rana,
lograrán superar los exámenes.
Otra leyenda nos dice que la rana es un símbolo de castidad y que es una
advertencia a quién se dirige en la cuidad, no estudia pero piensa ir de juega
con los amigos.
( Si quiereís una ayuda, es necesario os que fijéis los ojos arriba en las esfinges
de Fernando e Isabel, después mirad hacia a la columna más grande que se
~ 126 ~
encuentra en la midad derecha de la fachada, apenas hacia arriba, sobre el
nivel de las esfinges, están esculpidas algunas calaveras y arriba de la última,
hacia la izquierda encontraréis la pequeña rana).
~ 127 ~
3.2.1 La Univerisidad Pontificia
La Universidad Pontificia se instala como tal en el antiguo Colegio de los
Jesuitas en 1617.
En el año 1852 las facultades de Teología y Derecho Canónico fueron excluidas
de la Universidad causando un monumental desequilibrio en su desarrollo,
hasta que, pasados casi 90 años, la magnífica y determinante intervención del
Papa Pío XII, llevó validez el 25 de septiembre de 1940 a las dos facultades en la
Universidad Pontificia de Salamanca.
Teología y Derecho Canónico constituyeron los sólidos cimientos y el núcleo
principal de la Universidad Pontificia y podemos decir que aquí nace la nueva,
moderna e Insigne Universidad Pontificia de Salamanca.
La Universidad Pontificia de Salamanca está todavía situada en el antiguo
Colegio de los Jesuitas.
El Aula Magna, que es también un magnífico exponente del barroco, se utiliza
actualmente para realizar los actos académicos. Protocolos, recibimiento de
embajadores, apertura de cursos, investidura de nuevos cargos y actos
solemnes.
El día 17 de Enero de 2002, se inauguró la biblioteca de la sede central de la
Universidad Pontificia 'José María Vargas-Zúñiga'.
El acto fue presidido por el Gran Canciller de la UPSA, el obispo de Bilbao
Monseñor Ricardo Blázquez, el Rector Julio Manzanares, los vicerrectores,
Julio Ramos y Javier, asiste al acto el Obispo de Salamanca, Monseñor Braulio
Rodríguez Plaza, así como autoridades eclesiásticas, civiles y municipales.
~ 128 ~
En los archivos de la Biblioteca se recogen códices y textos únicos en el
mundo, entre los que destaca el Summa Angelica de Beato ángel de Clavasio
Carletti.
Actualmente, la Universidad Pontificia ofrece 34 titulaciones, 11 doctorados y
24 Cursos de Master y Experto.
Sus matriculaciones rozan los 9000 alumnos.
~ 129 ~
3.3 La vida de los jovénes y la enseñanza del Castellano
Los jovenes quieren ir a Salamanca para estudiar en la Universidad sus careras
y también para aprender Español. En Salamanca hay muchísimas escuelas de
Idioma y muchos cursos para aprender Castellano.
Las razones para aprender español son muchas y diversas. El español es la
lengua materna de más o menos 380 millones de personas en el mundo. Y
muchos además lo hablan como segunda lengua.
El español es, por número de hablantes, el tercer idioma del mundo. Pese a
ser una lengua hablada en zonas tan distantes, existe todavía una cierta
~ 130 ~
uniformidad en el nivel culto del idioma que permite a las gentes de uno u otro
lado del Atlántico entenderse con relativa facilidad.
Sabiendo español, puedes contar con un mayor número de posibilidades en el
mercado de trabajo.
El español es una lengua internacional; tiene un carácter oficial en 21 países
del mundo. En un plazo de diez años se ha duplicado globalmente la demanda
de cursos de español.Es una lengua en expansión; el aumento del número de
hablantes ha sido continuo desde la época de la colonización americana, si bien
el mayor crecimiento se ha producido a lo largo del siglo XX.
Más de cuarenta y seis millones de personas estudian español en todo el
mundo. En presencia de medios de comunicación en la red, el español ostenta
el segundo lugar después del inglés.
El español es la lengua extranjera que más se estudia en los países no
hispánicos de América y de Europa. Hoy es lengua oficial de la ONU y sus
organismos, de la Unión Europea y otros muchos organismos internacionales.
Pero aprender el Catellano no es la única razón por la cual los jóvenes van a
Salamanca. Ellos saben que Salamanca es el lugar ideal para los estudiantes que
desean divertirse.
Desde la medianoche hasta las primeras luces de la mañana Salamanca se
trasforma en un “paraíso en fiesta”.
Para empezar, se puede ir a los Bares de Tapas, por ejemplo, en la Gran Via, la
zona donde se encuentran muchos jóvenes y estudiantes.
~ 131 ~
Aquí se pueden comer platos típicos y tomar una cerveza a bajo precio.
Los estudiantes de la universidad de Salamanca viven en residencia o en
apartamentos alquilados, porque la mayor parte de ellos vienen desde otras
ciudades.
La noche empieza en sus casas o en los parques de la ciudad con el “battello”
(bebida analcohólica muy económica).
Luego hay que dirigirse a la Plaza de Anaya en el parque de San Francisco.
Los Clubes están generalmente vacíos antes de medianoche; los bares y los
clubes en Salamanca son muchísimos, imposible contarlos todos y son muy
diferentes entre ellos por tipo y música.; a todos se puede llegar caminando.
En Salamanca cada día es bueno para salir y divertirse: el martes es al día
intenacional, el miércoles es el día “del espectador”, ideal para ir al cine, el
jueves es el día de los estudiantes universitarios; el viernes y el sábado, los
salmantinos , los estudiantes extranjeros y la gente de las ciudades cercanas se
encuentran todos en el centro de la ciudad para trascurrir el fin de semana
juntos, y para hacer fiesta.
Las zonas más frecuentadas son: la Gran Via, las calles cercanas a la Plaza
Mayor, además de la zona histórica, la calle Van Dick y la zona de los cines.
Durante el verano hay poca gente, pero hay más turistas y extranjeros que
salen cada noche. Los extranjeros van en sitios como Camelot, Gatsby, el
Puerto de Chus, Morgana, Submarino, Moderno y Cumlaude.
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Gatsby:
Es uno de los sitios más populares entre los estudiantes y los extranjeros por
su música muy bonita y por el hecho que está situado en el centro de la ciudad
, donde se encuentra la más alta concentración de estudiantes universitarios.
En este club se pueden elegir dos atmosferas diferentes: la de la pista de baile
o la de la zona bar. La música es muy variada.
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Camelot:
Es el club más famoso de Salamanca; el sitio es muy especial, con su
atmósfera medieval, pues una vez era un convento.
Morgana:
Es un otro club de la ciudad, famoso por ser atracción sea de adolescentes sea
de adultos.
En la planta baja los adolescentes bailan ritmos Housee y Techno. Las
decoraciones son en estilo medieval.
Cum laude:
Atrae a jóvenes profesionales y estudiantes extranjeros y ofrece a ellos una
atracción diferente: una pista de danza que imita la Plaza Mayor, hecha con
auténtica roca de Villamayor.
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Café Moderno:
Es famoso porque fue uno de los primeros club de la ciudad que promueve
actividades innovativas y no convencionales.
No solamente generó el proprio programa cultural, llamado el Gallo, sino que
además ofrece originales esposiciones cada semana y podeís comer platos
típicos como churros y chocolate.
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Bibliografia
Guida De Agostini – Baedeker, Spagna; Direzione : Marco Drago, Andrea
Boroli, traduzione dal tedesco: Giorgio Magrini (Redattore capo per la lingua
tedesca: Peter Baumgarten; titolo originale dell’opera: Spanien), Novara
1996
Spagna settentrionale, Lonely Planet, Maggio 2003
~ 136 ~
Sitografia
http://es.wikipedia.org/wiki/Salamanca
http://www.aytosalamanca.es
http://www.salamancaturistica.com
http://www.salamancapatrimonio.com/pm-centrohistorico.htm
http://www.entrepueblos.com/articulo-139-salamanca/historia-desalamanca.html
http://www.universpain.com/
http://www.entrepueblos.com/provincia-salamanca/
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Conclusione e Ringraziamenti
Per concludere, volevo ringraziare innanzitutto la mia famiglia, perché mi ha
sopportato e sostenuto in ogni modo e con ogni mezzo a loro possibile, non
solo in questo periodo ma sempre, durante tutto il corso della mia vita e in
ogni mia scelta. È grazie a loro che sono qui oggi.
Ringrazio inoltre i miei amici, colleghi di studio e non, perché in questa
avventura mi hanno aiutato, incoraggiato e consigliato, e mi riferisco a
qualcuno in particolare, grazie Ale.
Ringrazio tutti i miei professori, perché in questo percorso mi hanno
permesso di imparare moltissime cose, soprattutto per la loro pazienza e la
loro disponibilità. Quindi un grazie in particolare alla Prof.ssa Scopes e un
grazie alla Prof.ssa Banegas.
Ringrazio quindi chiunque mi è stato vicino e mi ha aiutato nel corso del mio
percorso accademico. Se oggi sono arrivata qui, lo devo soprattutto a loro.
Grazie di cuore.
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