L`agricoltura romena cresce, ma richiede maggiori investimenti

Transcript

L`agricoltura romena cresce, ma richiede maggiori investimenti
L’AGRICOLTURA ROMENA CRESCE, MA RICHIEDE MAGGIORI INVESTIMENTI
L’agricoltura della Romania continua ad essere tra i settori con le più interessanti
opportunità di investimento nel Paese. Con terreni agricoli ancora a buon mercato
rispetto ai paesi dell'Europa occidentale e la prospettiva di investimenti mirati attraverso i
fondi europei messi da qui al 2020, il settore diventa sempre più attraente.
Dopo più di otto anni dall’adesione della Romania all'Unione Europea (UE) e lo
stanziamento di oltre 10 miliardi di Euro di fondi comunitari, il settore agricolo romeno
ha registrato progressi su tanti aspetti tra cui la superficie coltivata e la produzione
complessiva di cereali. In realtà, tutti i comparti hanno registrato una crescita, anche se
gli agricoltori e i rappresentanti del settore sostengono che i risultati sono ancora ben al
di sotto del potenziale e i nuovi comparti come l'agricoltura biologica stanno appena
iniziando a guadagnare terreno.
I terreni agricoli disponibili a buon prezzo e i finanziamenti UE costituiscono i principali
punti di attrazione per gli investitori locali e internazionali. Secondo le ultime stime, oltre
il 7% dei terreni agricoli del paese è ora di proprietà di investitori esteri.
La Romania vanta circa 14,6 milioni di ettari di terreni agricoli (di cui circa il 64%
arabile), il che rappresenta circa il 5,41% della superficie agricola totale dell'UE. Questo
colloca la Romania al sesto posto in Europa, dopo la Francia, la Spagna, il Regno Unito,
la Germania e la Polonia. Nonostante questo, i rendimenti per ettaro sono tra i più bassi
della regione.
Il problema principale è, infatti, l'elevata frammentazione dei terreni. Alla fine del 2010
c’erano 3.860.000 aziende agricole registrate in Romania, il numero più alto in Europa,
secondo Eurostat. Il censimento del 2010 nell'agricoltura mostra che il 97,7% delle
aziende erano aziende agricole che coltivano meno di 10 ettari (circa il 38,7% della
superficie agricola totale del paese), mentre i grandi stabilimenti che coltivavano aree di
oltre 100 ettari, rappresentavano solo lo 0,3% del numero totale delle aziende agricole (il
48,8 % dei terreni agricoli del Paese).
La forte dipendenza dalle condizioni climatiche non aiuta. I dati sulle raccolte di
quest'anno non sono ancora ufficiali, ma a causa della siccità si stima che oltre il 30%
della produzione di mais sia stato compromesso.
Considerando che circa il 90% del sistema di irrigazione è stato distrutto e dei 3,3 milioni
di ettari irrigati nel 1989 diventa solo 300.000 sono attualmente in uso, investire in
infrastrutture di irrigazione diventa di fondamentale importanza. Tuttavia, le autorità
locali non hanno ancora un piano coerente di investimento. Un recente progetto di legge
su un piano di investimenti di 1 miliardo di euro, cifra considerata necessaria dalla
Banca Mondiale per la riabilitazione delle principali infrastrutture di irrigazione del paese,
non è riuscito a diventare legge in Parlamento. Secondo il ministro dell'agricoltura,
Daniel Constantin, quasi 600 milioni di euro di fondi europei sono attualmente disponibili
per il miglioramento delle infrastrutture di irrigazione.
Nonostante i progressi riportati negli ultimi anni, vi sono ancora diverse criticità che
condizionano la crescita. La Romania si trova in cima alla classifica europea per la
produzione complessiva di cereali, quasi interamente quale risultato della notevole
estensione delle zone coltivate, in quanto la produzione e’ ancora dipendente in larga
misura dalle condizioni meteorologiche.
La buona notizia per le imprese italiane è che dal punto di vista delle opportunità di
investimento, tutto questo genera una domanda crescente di una vasta gamma di servizi
e di prodotti connessi come i servizi finanziari e di consulenza dedicati o la vendita di
attrezzature agricole.
Il nuovo PNSR (Piano Nazionale dello Sviluppo Rurale 2014-2020) prevede 18 misure di
investimento più mirate, con particolare attenzione agli investimenti produttivi in aziende
di piccole e grandi dimensioni con un programma dedicato agli investimenti nei frutteti,
l'integrazione delle catene di produzione e incentivi per giovani romeni che desiderano
avviare un'attività agricola nelle zone rurali.
Il nuovo PNSR prevede inoltre procedure applicative semplificate e più flessibili, tra quali
uno strumento di applicazione on-line e un elenco di riferimento dei prezzi per
l'acquisizione di attrezzature. Gli agricoltori romeni hanno beneficiato dell’ampliamento
del sistema di sovvenzioni che sono aumentate sotto forma di piani di pagamento unico
per superficie. Durante il periodo 2014-2020, la Romania avrà accesso a circa 10,6
miliardi di euro di pagamenti diretti, in crescita del 47,5% rispetto alla precedente
programmazione europea.