progetto expo milano 2015. scuola dell`infanzia statale
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progetto expo milano 2015. scuola dell`infanzia statale
PROGETTO EXPO MILANO 2015. ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO DI ARCONATE – BUSCATE. SCUOLA DELL’INFANZIA STATALE DI ARCONATE. ANNO SCOLASTICO 2014/15 EXPressO di cultura. Dal caffè al cioccolato il sapere va assaporato INSEGNANTI: BORRONI ELISA , CASSANI VERONICA, GENONI LAURA. …GRANELLI DI POLVERE DI CAFFE’ E CACAO donare opportunità ai bambini di scoprire attraverso i sensi. …” ho bisogno di un punto di partenza, fosse anche un granello di polvere o uno sprazzo di luce. Questa forma genera una serie di cose, in cui ogni cosa ne produce un’altra. Così un pezzetto di filo può far nascere un mondo. Arrivo a un mondo partendo da una cosa che generalmente si reputa morta. E poiché gli do’ un titolo, tutto ciò diventa ancora più vivo…” . Joan Mirò Come per l’artista Joan Mirò il punto di partenza per creare un’opera d’arte, può essere un granello di polvere, anche per noi bambini e insegnanti della scuola dell’infanzia di Arconate, il punto di partenza per parlare di cibo, alimenti, sapori, profumi e… arte, nella nostra programmazione di quest’anno scolastico, è stato un granello di polvere, polvere di caffè e di cacao. La sfera sensoriale dell’uomo contemporaneo si è notevolmente impoverita. Il tatto, il gusto, l’olfatto, strumenti impareggiabili per una conoscenza non superficiale dell’ambiente e di se stessi, hanno subito una profonda regressione. Il tempo ristretto e la velocità ci stanno privando di molteplici e privilegiati canali per assaporare lentamente il mondo. I bambini di oggi, ma non solo, rischiano di perdere, insieme ai legami con il territorio e al rapporto con le stagioni, il senso stesso dell’atto nutritivo, le sue valenze salutari e culturali. Per questo noi insegnanti abbiamo pensato a un percorso didattico multidisciplinare, che passando dalla tradizionale educazione alimentare, includa anche l’educazione al gusto: ossia aiutare i bambini, mediante attività pratiche, ad avere un approccio consapevole al cibo come fonte di vita, di piacere, di cultura e di convivialità. Tutto questo mediante il gioco, poiché esso contribuisce allo sviluppo affettivo, emotivo e relazionale in quanto “è la strada maestra per arrivare al mondo interiore del bambino”, (B. Bettelheim). Con questa premessa, a voi che state per iniziare il cammino nel mondo dei nostri manufatti, auguriamo di poter leggere, non solo con gli occhi di chi guarda, ma anche di chi con la fantasia, ascolta, i suoni, le voci dei bambini, di chi percepisce l’impalpabilità delle polveri o la palpabilità degli impasti, di chi annusa i profumi e gli aromi del caffè e del cioccolato, di chi insomma riesca ad assaporare come noi l’essenza delle cose. Se “i materiali sono fonte di inesauribile ispirazione che danno forma e sostanza alle emozioni e ai pensieri” (Enrico Baj), anche caffè e cioccolato, possono dar vita a creazioni che sono esito dell’insaziabile voglia delle bambine e dei bambini di FARE, di sperimentare, toccare, annusare, assaporare, costruire, creare, esprimersi; di provare e di provarsi, testimonianza di come l’esperienza creativa acquisti significati quando è attraversata, percorsa, agita e vissuta in un’infinita varietà di percezioni e sensazioni: “Tutti possiamo esprimerci con i mezzi dell’Arte, se ce ne viene data l’opportunità” (Francesco De Bartolomeis) I bambini di tre, quattro e cinque anni e le Insegnanti delle sezioni azzurra e arancione. Buon viaggio! IL CAFFE’ «Il caffè giunge nello stomaco e tutto mette in movimento: le idee avanzano come battaglioni di un grande esercito sul campo di battaglia; questa ha inizio… I pensieri geniali e subitanei si precipitano nella mischia come tiratori scelti…». (Honoré de Balzac) IMPASTI CON FONDI DI CAFFE’ L’ impasto è stato realizzato dai bambini di tre, quattro e cinque anni. Ognuno ha poi deciso se inserire poca o tanta acqua, componendo un impasto più o meno liquido e verificandone le diverse consistenze. Mentre impastano i bambini esprimono verbalmente le loro sensazioni: B: «… è bagnata e fredda!» B: «mi sembra una poltiglia» B: «la mia è più dura e appiccica tutta alle mie mani» B: «mi sembra una pappa marrone» B: «a me sembra la cacca! Però profuma, perché sa di caffè» B: «a me piace il caffè con lo zucchero, però la mia mamma me lo fa assaggiare poco, perché dice che il caffè ai bambini fa venire il mal di pancia» B: «il mio papà lo beve il caffè, quando facciamo colazione, però senza lo zucchero» B: «anche il mio papà lo beve a colazione e ci mette tanto latte e anche i biscotti con le gocce di cioccolato, come quelli che mangio io con il latte e il cacao» B: «però questa poltiglia non si mangia, perché è schifosa» B: «e allora… ci giochiamo!». Per gli impasti sono stati usati solo materiali naturali quali : fondi di caffè, farina bianca tipo «0» e acqua. DAGLI IMPASTI A… Segni e tracce, lasciati da pettini e spatole. I bambini dopo aver steso uno strato di impasto fatto di fondo di caffè, farina bianca e acqua, tracciano segni utilizzando pettini e spatole. B: «Ho fatto tante strade con i pettini per i capelli» B: « Mi piace fare le strisce pedonali delle strade!» Questi segni e tracce sono stati realizzati dai bambini di quattro e cinque anni. «QUADRI» CON CAFFE’ solubile Titolo del disegno: «Il Castello Sforzesco di Milano» I disegni sono stati realizzati dai bambini di cinque anni, che hanno utilizzato caffè solubile diluito in acqua. Insegnanti e bambini hanno parlato dei monumenti caratteristici della città di Milano. Per molti dei nostri bambini bellezze architettoniche e monumenti storici come il Duomo di Milano, il Castello Sforzesco, l’Arena, il Palazzo Reale, sono sconosciuti, perché piuttosto lontane dal nostro paese di Arconate e quindi mai visitatati. Così è nata spontanea l’idea di ricercare e documentarci sulla città di Milano. Tra i diversi monumenti il Duomo e il Castello Sforzesco sono quelli che maggiormente hanno incuriosito i bambini, ecco perché li abbiamo «copiati» nei nostri lavori artistici. I fogli sono stati inizialmente dipinti con caffè diluito in molta acqua, poi con una matita grafite i bambini hanno disegnato il loro Castello Sforzesco e infine lo hanno dipinto con pennelli e caffè solubile diluito in acqua. B: «Ho dipinto tanti alberi, perché a Milano non ci sono tanti alberi come ad Arconate» PITTURE CON I FONDI DEL CAFFE’ Pitture realizzate dai bambini di cinque anni Titolo: « L’OMINO DEL CAFFE’ » Tecnica utilizzata: FONDI DI CAFFE’ E ACQUA CACAO E CIOCCOLATO Il cioccolato è materia viva, ha il suo linguaggio interiore. Solo quando si sente oggetto di intima attenzione, e solo allora, esso cessa di ammaliar la gola e si mette a dialogare con i sensi. (Alexander Von Humboldt) PASTA DI SALE AL CACAO Manipolazione svolta dai bambini di tre e quattro anni B: «Faccio tante pizze, perché mi piace la pizza» IMPASTI : SALAME DI CIOCCOLATO Tutti i bambini a turno aiutano le insegnanti a impastare i vari ingredienti del dolce al cioccolato Dopo l’impasto… l’assaggio. Terminata la fase di preparazione del salame di cioccolato, i bambini hanno assaggiato il loro dolce, commentando a voce così: B: «Abbiamo fatto un pasticcio con il cioccolato fuso, i biscotti, lo zucchero, le uova e il burro, però è buono» B: «E’ squisito questo salame di cioccolato, è stato bello anche leccare le mie mani prima quando stavo facendo il salame» B: «Io non ho mai mangiato un salame di dolce così buono!» B: «Mi sono divertita a impastare, ero una pasticcera» B: «Prima le mie mani erano tutte marroni con le palline e io le leccavo, perché mi piace il cioccolato» B: «La maestra prima ci ha fatto assaggiare il cioccolato caldo che si è sciolto nel pentolino, però questo salame è più buono, perché ci sono i biscotti e lo zucchero» B: «Appiccicava tutto e ho leccato le mie dita di salame». PITTURE CON IL CACAO Pittura con le dita svolta dai bambini di quattro e cinque anni. Titolo: «La mia casa» Tecnica utilizzata: CACAO IMPASTATO CON ACQUA LA STRADA DI CIOCCOLATO. LIBERA INTERPRETAZIONE DEL RACCONTO DELLO SCRITTORE PER RAGAZZI: GIANNI RODARI. Tecnica: COLLAGE CON CARTE COLORATE E DAL DUOMO DI CIOCCOLATO IN BIDIMENSIONE AL… DUOMO DI MILANO IN TRIDIMENSIONE Il Duomo di Milano simbolo della cristianità milanese e non solo, stupisce l’occhio di chi guarda per la sua bellezza, magnificenza, compostezza ed eleganza. E’ un simbolo che resiste da secoli e da secoli affascina chi lo scopre. Questo è successo a noi insegnanti e ai nostri bambini, che abbiamo realizzato «i nostri Duomi» di cioccolato, quasi volessimo gustare non solo con la vista, l’olfatto, il tatto e il gusto, ma soprattutto con le emozioni, un pezzo di Milano. Questo lavoro sul Duomo è stato ideato, progettato e realizzato dai bambini di cinque anni, in collaborazione con le loro insegnanti. I materiali usati sono stati: cartoncino, carta, colla, cioccolato, cacao e acqua. La Madonnina in cima al Duomo è stata disegnata da una bambina, che le ha poi incollato sul capo e sulle spalle un mantello d’oro, come nella canzone popolare: «O mia bela Madunina che te brillet de lontan tuta d'ora e piscinina, ti te dominet Milan…» CONCLUSIONI Il percorso che avete seguito, non si può dire terminato, è un lavoro che si sviluppa e si evolve nel e con il tempo e richiede da parte dei bambini e delle insegnanti, il sentirsi «dentro» alla propria esperienza, protagonisti e realizzatori di esperienze didattiche accoglienti, curate, comprensibili, dense di significato, che diano a chi li «possiede» il senso dell’imparare anche attraverso dolci lavori artistici di caffè e di cioccolato. Ora il nostro viaggio si conclude, nella speranza di avervi immerso in una cascata di fantasia ed emozioni e vi lasciamo con una frase di Williy Wonka: «Ma qui è tutto senza alcun senso! - I dolci non devono avere un senso, per questo sono dolci!». GRAZIE I BAMBINI E LE INSEGNANTI