Giovanni Paolo II,

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Giovanni Paolo II,
Comunità Cristiana Ottobre 2012
2012
Don Franco Passoni, Vicario Parrocchiale
Residente in Via Velasca 28 Vimercate
tel 039 669 608 - parrocchia
cell. 340 526 61 98 –
[email protected]
ANNO DELLA FEDE
IL FASCINO DEI TRAPEZISTI
Un vecchio rabbino narrava di un giovane rabbino: “Parla tanto di Dio da
dimenticarsi che esiste” … Ironia graffiante da cui lasciarci interpellare. Come
da queste indimenticabili parole scritte dal card. C.M. Martini nella sua lettera
pastorale Ritorno al Padre di tutti del 1998/99:
Si convive con Dio come uno dei tanti feticci dell’esistenza, senza
lasciarsi in nulla segnare o trasformare da Lui: è la condizione che la
parabola della misericordia del Padre esprime attraverso la figura del
figlio maggiore, quello restato a casa che, dopo tanti anni di convivenza
col padre, è incapace di comprenderne la logica di amore e di perdono.
Prigioniero della sua solitudine e schiavo dei suoi interessi («non mi hai
dato mai un capretto!), il figlio maggiore non è meno lontano dal padre
del figlio andato via di casa: la vicinanza fisica non è vicinanza del
cuore. Si può ritornare a parlare di Dio, ma non incontrarLo e non farne
alcuna esperienza profonda e vivificante.
L’Anno della fede indetto da papa Benedetto XVI e tema centrale della lettera
pastorale 2012-2013 del card. Angelo Scola Alla scoperta del Dio vicino, è
l’occasione per ri-concentrarsi sull’essenziale: sull’immagine di Dio che ci
racconta Gesù di Nazareth, non un’autorità punitiva da temere, non un Dio
gelido e lontano, non un potente padrone, ma un Dio perdutamente
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appassionato dell’uomo, tanto da amarlo fino alla follia della croce. Un Dio che
si mette alla ricerca dell’uomo come un mendicante d’amore.
Scrive il card. Scola:
Nell’Anno della fede le nostre comunità dovranno concentrarsi
sull’essenziale: il rapporto con Gesù che consente l’accesso alla
Comunione trinitaria e rende partecipi della Vita divina. Come ogni
profonda relazione amorosa il dono della fede chiede i linguaggi della
gratitudine piuttosto che quelli del puro dovere, decisione di dedicare
tempo alla conoscenza e alla contemplazione più che proliferazione di
iniziative, silenzio più che moltiplicazione di parole, l’irresistibile
comunicazione di un’esperienza di pienezza che contagia la società più
che l’affannosa ricerca del consenso. In una parola: testimonianza più
che militanza.
… Una profonda relazione amorosa, una storia personale, passionale e
appassionata, con Gesù e non il semplice appartenere a una religione: è questo
su cui val la pena interrogarci. La scoperta essenziale della vicinanza del nostro
Dio.
Il nostro Dio è questo: una mano che ci tiene quando più nessuna mano ci
tiene. E’ una mano che ci accarezza e ci consola, che asciuga le nostre lacrime,
che ci sostiene nel cammino e che ci strappa alla morte. Già ora, qui.
Non ho più dimenticato le parole di Henri J.M. Nouwen in Muta il mio dolore
in danza:
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Da quella sera che andai con mio padre al circo e restai affascinato dai
trapezisti, ogni anno mi sono unito al gruppo dei miei amici circensi per
una settimana. Recentemente il direttore mi ha detto: “Sai Henri, tutti
applaudono me, perché quando faccio quei volteggi e quei salti mortali
pensano che l’eroe sia io. Ma il vero eroe è il compagno che mi afferra.
L’unica cosa che devo fare io è tendere le mani e avere fiducia, confidare
che lui sarà lì a prendermi, di nuovo”. Non altrimenti è per Dio, che
cinge le nostre piccole vite e attende di prenderci e tenerci stretti - nelle
circostanze critiche e in quelle positive, nei momenti difficili e in quelli in
cui ci libriamo in alto. A rendere questo possibile è qualcuno che è in noi
e tuttavia ci trascende. Per questo la presa talvolta spasmodica che
esercitiamo sulla vita - sulle sue gioie e persino sui suoi dolori - può
allentarsi. Anche noi possiamo reimparare a volare: a danzare.
È il fascino dei trapezisti … ci insegnano la fiducia, la fede, in Qualcuno di
eternamente affidabile. In un Dio Padre che sempre stende e allarga le sue
braccia all’uomo.
Un fascino che sta comunque e anche altrove: nello loro audacia. La stessa che
ha avuto il card. C.M. Martini nel suo cammino nella diocesi ambrosiana, nelle
sue parole di sempre e in quelle della sua ultima intervista:
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Padre Karl Rahner usava volentieri l'immagine della brace che si
nasconde sotto la cenere. Io vedo nella Chiesa di oggi così tanta cenere
sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza. Come si può
liberare la brace dalla cenere in modo da far rinvigorire la fiamma
dell'amore? Per prima cosa dobbiamo ricercare questa brace. Dove sono
le singole persone piene di generosità come il buon samaritano? Che
hanno fede come il centurione romano? Che sono entusiaste come
Giovanni Battista? Che osano il nuovo come Paolo? Che sono fedeli
come Maria di Magdala?… La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni.
Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio?
Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il
coraggio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall'aiuto degli altri. Le
persone buone intorno a me mi fanno sentire l'amore. Questo amore è più
forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti
della Chiesa in Europa. Solo l'amore vince la stanchezza. Dio è Amore.
Io ho ancora una domanda per te: che cosa puoi fare tu per la Chiesa?.
Raccolgo questa audacia e la rilancio per la nostra comunità pastorale
all’inizio del suo quarto anno di vita, per un cammino di riscoperta della
bellezza della fede e della gioia di essere cristiani. Una fede che trasforma
la vita e che chiama a essere testimoni credibili e gioiosi del Signore
risorto.
DON MIRKO BELLORA
www.donmirkobellora.i
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COMUNITÀ PASTORALE
BEATA VERGINE DEL ROSARIO
IN VIMERCATE E BURAGO
2012-2013
MESSA CONTEMPLATIVA
VENERDÌ ore 21 in Santuario
giovedì 4 ottobre (3° anniversario com. pastorale)
9 novembre
14 dicembre
1 febbraio - a S. Maurizio
1 marzo (Via Crucis cittadina)
5 aprile
3 maggio
7 giugno
LECTIO DIVINA
MARTEDÌ ore 21 nelle varie parrocchie
23 ottobre - S. Maurizio
13 novembre - Oreno
4 dicembre - Burago
5 febbraio - Ruginello
9 aprile - Velasca
14 maggio - S. Stefano
Guida: don Pierluigi Galli Stampino
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COMUNITÀ PASTORALE BEATA VERGINE DEL ROSARIO
IN VIMERCATE E BURAGO MOLGORA
PENSARE È TRASGREDIRE
Venerdì 12 19 26 Ottobre 2012 ore 21
TeatroOreno via Madonna 14 Oreno di Vimercate
Con il patrocinio dell’Assessorato alle politiche culturali
del Comune di Vimercate
Ero giovane teologo, mi trovavo a Tubingen, in Germania, per un lungo
periodo di ricerche e di insegnamento in quella università; andai quasi in
pellegrinaggio sulla tomba di Ernst Bloch, il filosofo della speranza, e trovai
sulla roccia che copriva la sua tomba queste parole: denken heißt
überschreiten, pensare significa oltrepassare, trasgredire, andar oltre.
Mi sembrò che questa parola di Ernst Bloch desse il senso della trasgressione
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a cui siamo chiamati pensando: non arrenderci all’evidenza, ma lasciarci
inquietare dal paradosso della vita …
(Bruno Forte e Vincenzo Vitiello, La vita e il suo oltre)
È proprio questa la “trasgressione” nell’oggi, per l’oggi, di cui tutti abbiamo
più bisogno: pensare!
Spero che gli autori ospiti del ciclo di ottobre siano ricchi di “trasgressione” e
ci invitino al coraggio della riflessione, a tenerci saldamente legati a terra e
contemporaneamente a guardare e volare alto - come l’uomo con la testa
rovesciata di Marc Chagall - e ci “inquietino” un po’ ...
don Mirko Bellora
responsabile della Comunità Pastorale
Venerdì 12 ottobre ore 21
ERNESTO OLIVERO
Fondatore dell’Arsenale della Pace di Torino
APRIMI GLI OCCHI
DELLA RAGIONE E DEL CUORE
Venerdì 19 ottobre ore 21
VITTORIO POSSENTI
Filosofo
IL COMPITO EDUCATIVO:
LIBERTÀ E VERITÀ IN UN’EPOCA CONFUSA
Venerdì 26 ottobre ore 21
SABINO CHIALÀ
Monaco della Comunità di Bose
L’UOMO CONTEMPORANEO
UNO SGUARDO CRISTIANO
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Coro Città di
Desio
in concerto
Chiesa S. Stefano in Vimercate - venerdì 5 ottobre ore 21
MARIA, FONTE DI ISPIRAZIONE
NELLA MUSICA DI TUTTI I TEMPI
brani da M. Duruflè - Gregoriano - F. Poulenc - H. Purcell - F. Mendelssohn
J. des Pres - X. Busto - M. Baumann - S. Rakmaninov
direttore
ENRICO BALESTRERI
Il Coro Città di Desio, fondato e diretto da Enrico Balestreri si è costituito nel 1987, ha
sede a Desio e raccoglie elementi provenienti da diverse esperienze corali. Svolge attività
concertistica con lo scopo di far conoscere i pregi artistici oltre che il messaggio spirituale
contenuto nella musica sacra e religiosa. Nel corso della sua attività il coro ha eseguito
oltre 250 concerti in diverse località e partecipato a rassegne e concorsi corali sempre con
risultati lusinghieri sia dalla critica che dal pubblico. Nel 1996 ha pubblicato il suo primo
CD con un programma della tradizione natalizia, e nel 2000 pubblica il secondo CD
"Lectio profana" dedicato al repertorio profano. Numerosi gli interventi che il coro ha
dedicato a "momenti spirituali" in Duomo, S. Ambrogio e S. Marco a Milano. Le ultime
esperienze musicali vedono il coro impegnato nel grande repertorio sinfonico -corale con
le esecuzioni del Messiah di Haendel, il Requiem K626 e la Messa dell’Incoronazione K
317 di W. A. Mozart e la musica sacra di A. Vivaldi e F. Mendelssohn, il Magnificat di J.
S. Bach.
Enrico Balestreri ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio "G. Verdi" di
Milano diplomandosi in organo con il M° L. Molfino ed in composizione con il M° A.
Guarnieri ed il M° U. Rotondi. Presso l’Università di Pavia ha seguito i corsi di
Paleografia e Filologia Musicale.
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La Maddalena nell’arte
Iconografia della Santa nelle opere dei grandi maestri
La serata tenutasi mercoledì 5 settembre nella chiesa parrocchiale ha visto sfilare una
carrellata di immagini d’arte dedicate a Santa Maria Maddalena, in parte conservate nella
chiesa, in parte opere di artisti celebri sparse in diversi musei del mondo.
Le opere mostrate avevano tutte un comune denominatore: l’immagine della Maddalena
così come veniva raffigurata dagli artisti nel corso dei secoli.
Questo breve viaggio immaginario ha permesso di comprendere il mutamento che
l’iconografia della Santa ha subito nel corso del tempo, oltre che la personale
interpretazione del tema data da ciascun artista.
Cosa si intende per iconografia? Il termine deriva dal greco εἰκών (eikón, immagine) e
γράφειν (grapheïn, scrivere), l’iconografia si occupa dello studio, descrizione e
interpretazione di quanto è raffigurato nelle opere d’arte, basandosi sull’indagine del
soggetto e dei significati reconditi che questo racchiude.
Il mutamento dell’iconografia della Maddalena nell’arte è fortemente condizionato dal
contesto storico e religioso dell’epoca: a momenti particolari della storia spirituale
corrisponde frequentemente un mutamento di rotta, che si esprime come cambiamento
formale, anche nella storia dell’arte.
Ma all’osservanza iconografica, assolutamente
scontata, ad esempio, per gli artisti controriformati,
si somma un elemento caratteristico ed originale
che fa dell’opera d’arte un episodio irripetibile e
straordinario: la visione personale dell’artista, la sua
“maniera”. Così può capitare che due “Maddalene”
dall’identica iconografia vengano declinate, nella
visione di ciascun artista, in maniera diversa e
personalissima. E’ il caso della Santa Maria
Maddalena di Bernardino Luini (1520) riportata a
lato, conservata alla National Gallery di
Washington, e dell’immagine della Santa dipinta da
Jan Van Scorel (1528) conservata al Rijksmuseum
di Amsterdam: entrambe si rifanno all’iconografia
della Maddalena come “mirofora” ossia della
“portatrice di profumo”, in cui la donna viene
ritratta con in mano un vaso d’unguento profumato.
Questa particolare iconografia è molto cara agli artisti dal Medioevo sino alla
Controriforma, successivamente infatti si assiste ad un profondo mutamento nelle
immagini d’arte. Il tema della “mirofora” dava la possibilità ai pittori di sbizzarrirsi nella
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descrizione di dettagli sontuosi come le vesti della Maddalena, ricche e preziose come
vuole la tradizione che la riteneva di nobilissime origini, o i gioielli, spesso abbandonati
accanto alla donna, simbolo di rinuncia alle cose terrene.
All’indomani della Controriforma, o meglio, dopo le lunghe sedute del Concilio di Trento
conclusosi nel 1563, i riferimenti degli artisti mutano profondamente: qualsiasi
raffigurazione di carattere sacro doveva rifarsi ad una normativa ben precisa, che non
lasciava molto spazio ad interpretazioni. E così, le immagini della Maddalena come
“mirofora” cedono il passo alle immagini della “penitente” che vedono la santa in
meditazione e preghiera nel suo ritiro eremitico; la donna, vestita dei suoi lunghi capelli o
di una semplice tunica consunta è ritratta in meditazione dinanzi al Crocifisso o con un
teschio, simbolo della vanità delle cose terrene.
L’immagine di Maria Maddalena nell’arte segue la tradizione che deriva
dall’interpretazione di San Gregorio Magno secondo cui si identificano in lei due figure
femminili: colei che unse i piedi al Cristo nella casa di Simone il fariseo e la sorella di
Marta di Betània e di Lazzaro. Il nome ebraico, di probabile origine egizia 2 significa
“originaria di Magdala”. Secondo la tradizione devozionale Santa Maria Maddalena è
considerata la protettrice dei giardinieri, parrucchieri, profumieri, dei guantai e delle donne
pentite; venerata come modello di penitenza, la diffusione del suo culto è vasta e
comprende tutta l’Europa, soprattutto le zone a sud della Francia, come la Provenza dove
si credeva fosse morta. La sua festività è il 22 luglio. L’attributo iconografico che permette
di riconoscere la sua immagine nell’arte è certamente il vaso di unguento, ma anche la
lunga chioma lasciata ricadere liberamente lungo le spalle.
Molti sono gli episodi tratti dai Vangeli canonici dove la Maddalena compare: dalla
Resurrezione di Lazzaro, alla Cena in casa del fariseo, senza contare i momenti della
Passione di Gesù, dove viene spesso raffigurata ai piedi della Croce accanto alla Madonna
e a San Giovanni Evangelista. Le immagini che gli artisti hanno restituito, raffigurando
momenti descritti nei Vangeli, vedono la presenza della Santa in diverse attitudini: di
dolore, di sconforto o di mero stupore; la Maddalena compare nel il Compianto su Cristo
morto, nella Deposizione, nell’incontro con Cristo accanto al sepolcro (Noli me tangere).
Per comprendere a fondo l’iconografia della santa però è necessario sottolineare che i
riferimenti degli artisti vengono tratti sia dai Vangeli Canonici che da testi extrabiblici
redatti in altre epoche. Testo fondamentale nel nostro caso è certamente la “Legenda
Aurea” di Jacopo da Varagine, già arcivescovo di Genova, una delle fonti più autorevoli a
cui gli artisti hanno attinto per illustrare le vite dei santi. Nel suo scritto il da Varagine
vuole che Pietro abbia affidato la Maddalena a Massimino, uno dei 72 discepoli di cui ci
parla il vangelo di Luca. Massimino con la Maddalena, suo fratello Lazzaro e sua sorella
Marta, vennero catturati dagli infedeli circa 14 anni dopo la Passione di Gesù e da costoro
sarebbero stati abbandonati su una nave e mandati alla deriva, senza acqua né cibo,
nell’intento di farli morire. Miracolosamente la nave approdò sulle coste della Francia
(secondo alcune tradizioni a Marsiglia mentre altri indicano la località di Sainte Marie de
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la Mer ). Sbarcati, la Maddalena si accorse che erano giunti in una terra dove gli abitanti
sacrificavano ancora agli idoli e da qui ebbe inizio l’opera di conversione. Da questo
racconto comprendiamo la grande diffusione della devozione alla Maddalena nelle regioni
del sud della Francia dove, sempre secondo la Legenda Aurea, ella si ritirò a vita eremitica
dopo aver ricevuto l’ultima comunione dal vescovo Massimino.
Numerosi sono gli episodi dove la Maddalena è presente, nelle opere d’arte infatti, essa
compare non solo come unica protagonista della tela (ad esempio nelle immagini che la
vedono come “mirofora”, penitente o in atto di convertirsi) ma anche in momenti diversi
della vita di Gesù. Uno dei più diffusi è certamente la Resurrezione di Lazzaro dove la
Maddalena accanto a Marta viene spesso
raffigurata come inchinata dinanzi a Gesù, in atto
di ringraziamento per il miracolo appena
compiuto. Lo vediamo nella splendida
Resurrezione di Lazzaro dipinta da Giotto nel
1306 all’interno della Cappella degli Scrovegni a
Padova dove lo slancio delle due donne
inginocchiate è il ritratto di una profonda e
inesprimibile gratitudine.
Senza dubbio uno degli episodi più rappresentati
nella storia dell’arte è l’incontro di Cristo con la
Maddalena nelle concitate ore della mattina del
Lunedì dell’angelo. Il racconto nel vangelo di
Giovanni ha ispirato molti artisti. E’ lo stupore
della Maddalena dinanzi a Gesù che ella aveva
scambiato per il giardiniere del sepolcreto, su cui
si gioca l’impatto emozionale degli artisti, il
“Noli me tangere” è proprio l’emozione
dell’incontro, del riconoscimento di Gesù.
La Maddalena compare spesso ai piedi della
Croce nella Crocifissione ed è spesso raffigurata
in preda al dolore più travolgente o invasa da un
dolore composto, dignitoso e silenzioso.
Innumerevoli sono gli esempi d’arte che trattano
questo tema e tra questi possiamo citare la
straordinaria Crocifissione dipinta da Masaccio
nel 1426 oggi conservata presso il Museo di
Capodimonte, dove la Maddalena inginocchiata
dinanzi alla croce, alza le braccia in una posa
scomposta e disperata nel suo dolore urlante.
Donatello, Maddalena penitente (1475 ca.)
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Diffusa tra gli artisti d’oltralpe è invece l’iconografia della Maddalena leggente, di cui
abbiamo mostrato la versione magistralmente ritratta da Rogier Van Der Weyden nel
1445, conservata al Rijksmuseum di Amsterdam. La giovane donna intenta alla lettura è
ritratta con ricche vesti in auge nelle fiandre intorno alla metà del Quattrocento e diviene
un pretesto per indugiare nella resa di abiti ricchi e preziosi.
Se è vero che dopo la Controriforma prevale l’iconografia della Penitente, non dobbiamo
dimenticare che in tempi non sospetti questa fu prediletta da grandi artisti come la
straordinaria Maddalena penitente scolpita da Donatello nel 1475 (oggi al Museo
dell’opera del Duomo di Firenze), che con la sua scarna e drammatica figura dà vita ad un
prototipo fortunatissimo.
Alessandra Di Gennaro 3
SABATO
SETTEMBRE
1
DOMENICA
SETTEMBRE
2
LUNEDI’
SETTEMBRE
MARTEDI’
SETTEMBRE
MERCOLEDI’
SETTEMBRE
Ore 18.00
Ore 8.30
3
4
5
Ore 10.30
Ore 9.00
Ore 9.00
Ore 20.30
MESSA VIGLIARE
s. messa SUGLIANI GIOVANNA E MAJ PIETRO /
TOMASINO RINO
I DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL
PRECURSORE
s. messa GALBUSSERA ETTORE, GIUSEPPE,
ERMINIA, GINO E PIERINO / IAQUINTA
TOMMASO E FONTE MARIA
s. messa FAM. ALARI E BOSIO
S. GREGORIO MAGNO, papa e dottore della Chiesa
s. messa
FERIA
s. messa BAROZZI ANGELO E FAM.
FERIA – BEATA TERESA DI CALCUTTA
s. messa FAM. ANTONINI / TERESA, ANNA,
AUGUTO, LUIGI, TELVIO e ALFREDO
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GIOVEDI’
SETTEMBRE
VENERDI’
SETTEMBRE
SABATO
SETTEMBRE
DOMENICA
SETTEMBRE
6
7
8
9
LUNEDI’ 10
SETTEMBRE
Ore 9.00
Ore 9.00
Ore 18.00
Ore 8.30
Ore 10.30
Ore 9.00
MARTEDI’
11
SETTEMBRE
Ore 9.00
MERCOLEDI’ 12
SETTEMBRE
Ore
GIOVEDI’
13
SETTEMBRE
Ore
VENERDI’
14
SETTEMBRE
Ore
SABATO
15
SETTEMBRE
Ore
DOMENICA 16
SETTEMBRE
20.30
9.00
9.00
18.00
Ore 8.30
Ore 10.30
LUNEDI’
17
SETTEMBRE
Ore 9.00
MARTEDI’
18
SETTEMBRE
Ore 9.00
FERIA
s. messa
FERIA
s. messa
MESSA VIGLIARE
s. messa MAGNI ELIA E MAGGIONI AMELIA
II DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL
PRECURSORE
s. messa GALBUSERA GIUSEPPE E FAM.
s. messa PAROLINI MASSIMO E DALLA VILLA
FEDERICO
BEATO GIOVANNI MAZZUCCONI, sacerdote e
martire
s. messa BENDOTTI ANGELA E FAM. MAJ
FERIA
s. messa MAGNI PAOLINO E SANDRINA
S. NOME DELLA B.V. MARIA
s. messa MANDELLI AMBROGIO e GIOVANNA
S. GIOVANNI CRISOSTOMO, vescovo e dottore della
Chiesa
s. messa GIUSEPPE, CAMILLO E MARIA
ESALTAZIONE DELLA CROCE
s.messa STELLA E VITTORIA
MESSA VIGILIARE
s. messa MAGNI NATALE E ZAPPA CAROLINA,
MEREGALLI FRANCESCO E FARINA CAROLINA
III DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL
PRECURSORE
s. messa GALBUSERA GALDINO E ROSSINI
VITTORIA – BETTINESCHI GIUSEPPE E
LAZZARONI MARIA / MAGNI LUIGI E LUIGIA
s.messa COLOMBO ANGELA ed ARTURO / BOSIO
CARLO e PAGANI GIOVANNI
S. SATIRO
s. messa PANCERI LEONARDO
S. EUSTORGIO I,vescovo
s. messa MANZATO ELIO, LAURA E RICCARDO
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MERCOLEDI’
19 SETTEMBRE Ore 20.30
GIOVEDI’
20
SETTEMBRE
Ore 9.00
VENERDI’
21
SETTEMBRE
Ore 9.00
SABATO
22
SETTEMBRE
Ore 18.00
DOMENICA 23
SETTEMBRE
Ore 8.30
Ore 10.30
LUNEDI’
24
SETTEMBRE
Ore 9.00
MARTEDI’
25 SETTEMBRE
Ore 9.00
MERCOLEDI’
26 SETTEMBRE Ore 20.30
GIOVEDI’
27
SETTEMBRE
Ore 9.00
VENERDI’
28
SETTEMBRE
Ore 9.00
SABATO
29
SETTEMBRE
Ore 18.00
FERIA
s. messa CONSONNI CARLO E MAGGIONI PIERINA
E FAM. / BONALDI CATERINA E GIOVANNI LUIGI /
VIMERCATI LUIGI
Ss. ANDREA KIM TAEGON, sacerdote, PAOLO
CHONG HASANG e compagni, martiri
s. messa
S. MATTEO, apostolo ed evangelista
s. messa
MESSA VIGLIARE
s. messa FAM. ARRIGONI E MAGNI / CESANA
CARLOTTA E FAM. PEREGO
IV DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL
PRECURSORE
s. messa MEREGALLI NATALE, MARIA E SILVANA
/FAM. MEREGALLI E GALBUSERA
s. messa CORBETTA ANGELO
FERIA
s. messa FAM. GIACOBBE E ZAMBELLO
S. ANATALO E TUTTI I SANTI VESCOVI
MILANESI
s. messa GALBUSSERA ALFONSO E GALBIATI
CESARINA
FERIA
s. messa RUGGIERO CATERINA / CASPANI CARLO E
REGINA / GIANCARLO E FIORINA / GHESA MARIA
E FAM. COSSOLINI / LA FACE GIOVANNI E
LIBERTO GIUSEPPE/MEREGALLI GIUSEPPINA
S. VINCENZO DE’ PAOLI, sacerdote
s. messa COLOMBO FERRUCCIO E CAROLINA
/COLOMBO VITTORIO E MARIA
Beato LUIGI MONZA, sacerdote
s. messa FARINA ADELIA ED UGO
MESSA VIGILIARE
s. messa FAM. MARINI E BOSIO /CASATI ANGELO
E SILVIA / PILOTTI ANGELO
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DOMENICA’ 30
SETTEMBRE
Ore 8.30
Ore 10.30
LUNEDI’
OTTOBRE
MARTEDI’
2 OTTOBRE
MERCOLEDI’
OTTOBRE
GIOVEDI’
OTTOBRE
VENERDI’
OTTOBRE
SABATO
OTTOBRE
DOMENICA
OTTOBRE
1
Ore 9.00
3
4
5
6
Ore 9.00
Ore 20.30
Ore 9.00
Ore 9.00
Ore 18.00
7
Ore 8.30
Ore 10.30
V DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL
PRECURSORE
s. messa BRAMBILLA ANTONIO, LUIGIA, ANGELO E
SORELLE
s. messa BARISELLI UMBERTO, ANGELO e
AGOSTINO
S. TERESA DI GESU’ BAMBINO, vergine e dottore
della Chiesa
s. messa STELLA E PRIMO / TOMASINO RINO
Ss. ANGELI CUSTODI
s. messa BONFANTI ATTILIO E CESARINA
BEATO LUIGI TALAMONI, sacerdote
s. messa COLOMBO ANGELO E BONFANTI MARIA /
ROMANA, VITTORIO, ALFREDO, GUSTAVO e
MICHELE
S. FRANCESCO D’ASSISI, patrono d’Italia
s. messa BONALUMI PIERINA E FAM. ALARI
FERIA
s. messa COLOMBO ERNESTO, LINO E UMBERTO
MESSA VIGLIARE
s. messa NICOLUSSI RICCARDO, ELENA, PIERINA E
RODOLFO
VI DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL
PRECURSORE
s. messa GALBUSERA GALDINO E ROSSINI
VITTORIA – BETTINESCHI GIUSEPPE E
LAZZARONI MARIA
s. messa FAM. SPADA
Per richieste di intenzioni per S. Messe e per eventuali correzioni di trascrizione
rivolgersi a Don Franco
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ROSSANA – FIDEI DONUM
in Brasile con don Daniele
Mi chiamo Rossana, sono nata a Vimercate dove ho sempre
abitato e condotto una vita normalissima tra lavoro e
famiglia.
Nel gennaio 2008 ho avuto la fortuna di accompagnare
Massimo Merli in Perù a Huacho dove iniziava il suo
mandato di fidei donum e dove era parroco don Ambrogio
Cortesi, da poco rientrato in Italia. Vivevo un periodo di
cambiamenti nella mia vita, ma non avevo ancora maturato il
desiderio di voler partire in missione. Un ruolo importante l’ha avuto don Daniele
Caspani, aiutandomi a coltivare e accrescere la mia fede e la mia autostima.
Ho cominciato a maturare questo progetto nei primi mesi del 2009. Non nascondo che
inizialmente la cosa mi spaventava enormemente, ma quando mi sono convinta che era
quello che desideravo, è come se si fossero alleggerite tutte le mie paure.
Il cammino che ho intrapreso mi ha condotto ad un avvicinamento a Gesù e, penso che
partire sia il giusto passo successivo.
La mia scelta ha coinvolto persone a me care e inevitabilmente mi ha portato a fare delle
rinunce, abbandonare il lavoro e a rimettermi in gioco, ma sono felice ed è “in Gesù che
l’infaticabile desiderio umano di felicità trova il proprio appagamento”.
L’ufficio Pastorale Missionario della diocesi di Milano ha accolto una richiesta di
collaborazione per un progetto dalla diocesi di Grajaù nello stato del Maranhao in Brasile
ed è per questo che il 27 ottobre nella giornata missionaria sarò fra quelli che prenderanno
il mandato missionario come laica fidei donum e partirò per tre anni per S José dos
Basillios.
I laici che si rendono disponibili per queste esperienze, vengono inviati dal vescovo, dopo
una adeguata preparazione a collaborare con sacerdoti fidei donum già presenti in
missione.
Io collaborerò con don Daniele Caspani parroco di Dom Pedro e della “quasi parrocchia di
S. José dos Basillios”. Don Daniele risiede a Dom Pedro una cittadina di 24.000 abitanti
circa con un’industria e un indotto abbastanza significativo, mentre io abiterò a S. José dos
Basillios, una comunità di circa 8.000 abitanti affidata alle suore del “cuore immacolato di
Maria” che vive solo della terra. Ambedue i municipi contano su un interno fatto di
villaggi e piccole comunità, molto povere dove le case sono ancora di taipa (fango) e i tetti
di paglia.
Ho avuto modo di vedere questi posti nell’estate del 2010 e quell’esperienza, insieme alla
successiva preparazione mi hanno aiutato a comprendere il vero ruolo del laico
missionario, l’importanza di privilegiare non le cose da fare ma la relazione, l’amicizia, la
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cultura, l’ascolto, il conoscere le persone, il non sentirsi indispensabile, il ricordarsi di
essere a casa d’altri con le loro abitudini, il loro modo di pensare e soprattutto se vissuta
bene può essere un’esperienza significativa per la mia vita. Partire per comunicare e
ricevere senza imporsi e per fare un pezzo di strada insieme.
Infine mi preme farvi presente che un laico fidei donum non parte da solo ma come
rappresentante di una Comunità e che se l’ottica di partenza è quella del “dono”
l’orizzonte generale è quello dello “scambio”, un arricchimento per la comunità che riceve
e un arricchimento per la comunità che invia.
Io mi impegnerò a svolgere il mio compito nel migliore dei modi e vi chiedo di ricordarmi
nelle vostre preghiere.
Rossana Cataldi
Auguri e grazie Rossana per la tua bella
testimonianza
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SCUOLA PER L’INFANZIA
Caloroso benvenute alle tre suore Canossiane
Mercoledì 5 settembre ’12 ha riaperto la scuola per l’infanzia parrocchiale di Velasca per
accogliere 52 bambini iscritti, secondo il calendario deliberato dalla Regione Lombardia
per tutte le scuole del territorio.
I primi ad iniziare sono stati i 25 alunni già frequentanti e poi da Lunedì 10 settembre ’12
sono stati progressivamente inseriti i 27 bambini neo iscritti.
La novità più importante è stata la presenza dal 3 settembre ’12 di tre suore della
Congregazione religiosa “Figlie della Carità- Canossiane” di Vimercate che collaborano
allo svolgimento delle attività socio educative della scuola per l’infanzia.
Abbiamo dato un caloroso benvenuto a Madre Giovanna, a Madre Lucia e a Madre
Gabriella, assicurando il nostro sostegno per un fruttuoso impegno educativo, spirituale e
pastorale a favore della Comunità parrocchiale di Velasca e della sua scuola per l’infanzia.
La loro presenza aiuterà a sostenere la dimensione umana e religiosa della nostra scuola
che da sostanza all’azione formativa della didattica.
Ringraziamo don Mirko che ha fortemente voluto ed operato per ottenere la collaborazione
delle suore Canossiane a sostegno della parrocchia e della scuola dell’infanzia di Velasca.
Un ulteriore risultato positivo, che caratterizza questo avvio di anno scolastico, è
rappresentato dai 52 bambini iscritti che configurano una dimensione ottimale sotto il
profilo organizzativo e didattico; di questi 27 bambini sono neo iscritti e 25 sono bambini
già frequentanti.
Questi dati dimostrano che la nostra scuola è apprezzata da utenti provenienti anche da
diversi paesi del Vimercatese per la sua impronta familiare, per il contesto tranquillo e
protetto e per la facilità dei rapporti tra bambini, educatrici e genitori.
Anche i miglioramenti organizzativi e dei servizi ( pre scuola, post scuola, anticipatari,
laboratori integrativi) hanno contribuito a rilanciare la nostra scuola per l’infanzia.
Il progetto educativo annuale sarà attuato dalle educatrici titolari Milva e Sofia ed
integrato dai laboratori di musica e di lingua di Laura G. e di Carmen e sostenuto
dall’attività di psicomotricità di Laura A. Anche alcune persone prestano la loro preziosa
collaborazione volontaria per attività e sostegni diversi. Cogliamo l’occasione per
sollecitare la collaborazione volontaria di altre persone sensibili che possono aiutare a
migliorare i servizi forniti dalla scuola con l’impegno di qualche ora settimanale.
Entro il corrente mese di settembre il Collegio docenti, il Consiglio di Gestione e
l’Assemblea dei genitori verranno convocati per deliberare alcune problematiche del
nuovo anno scolastico, quali il progetto educativo annuale, il calendario scolastico e
l’elezione dei rappresentanti dei genitori.
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Dei 52 bambini iscritti complessivi per il corrente a.s. 2012/’13, 19 risiedono a Velasca,
13 a Vimercate e 20 in altri paesi. Questi dati confermano che la nostra scuola per
l’infanzia ha ampliato il suo raggio d’attrazione oltre i confini di Velasca ed è divenuta
una scuola a servizio delle famiglie del Vimercatese.
Questa nuova e più ampia vocazione ci induce a sostenere la qualità della scuola
migliorandone l’organizzazione e la didattica, aprendo nuovi dialoghi e collaborazioni con
le scuola dell’infanzia paritarie del circondario. Su queste linee intende operare il
Consiglio di gestione in stretto collegamento con i genitori e con i responsabili della
Parrocchia e del comune di Vimercate.
Velasca di Vimercate, ottobre 2012
Il Consiglio di Gestione
Un saluto ai vecchi bambini ed un benvenuto ai nuovi
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Gruppi
di Ascolto
della Parola
La tua fede ti ha salvato. Pagine di Marco
nell'Anno della fede
Itinerario per i Gruppi di Ascolto della Parola
Nell’anno che papa Benedetto XVI ha dedicato «ad un’autentica e rinnovata
conversione al Signore» per i Gruppi di ascolto della Parola si apre un’occasione
favorevole per «confessare la fede nel Signore Risorto… nelle nostre case e presso le
nostre famiglie» (Porta Fidei, 3).
Il percorso biblico si lascia così guidare dalle pagine del Vangelo di Marco, che hanno al
centro la rivelazione e la scoperta dell’identità di Gesù. Marco non si limita a rivelare a
poco a poco il mistero cristiano ma conduce il lettore a scoprire le proprie paure, la propria
ignoranza, le proprie resistenze, fino a lasciarsi illuminare dal Vangelo, imparando a
seguire Gesù. Si tratta di un vero e proprio itinerario che comprende varie tappe, in cui si
mescolano oscurità e luce. Così, la preghiera che potrà sgorgare dal cuore sarà simile a
quella del padre del figlio epilettico: «Signore, credo; aiuta la mia incredulità» (Mc 9, 24)
È questa la chiave che apre ad un incontro fecondo nei Gruppi di ascolto: interrogarsi
insieme, esortarsi a vicenda, senza dare mai per scontata la comprensione del mistero di
Cristo, il quale è sempre più grande di ogni nostra parola e della capacità di comprendere.
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BATTESIMO – IL DONO PIU’ BELLO
22 gennaio
Tommaso Carcano
Morandi Gaia
Varallo Pietro
26 febbraio
Brenna Riccardo
Fokana Goretti Pasiphaè
22 aprile
Monea Cristian
24 giugno
Emma Avantaggiato
HANNO CONSACRATO IN DIO IL LORO AMORE
16 Giugno 2012 Greta Basso
Pilotti Stefano
SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE
13 febbraio
18 Aprile
Della Monica Antonietta
Bestetti Maria
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In copertina –
Il consulto di William Merritt Chase
(Niveneh, 1º novembre 1849 – New York,
25 ottobre 1916) è stato un pittore
statunitense, noto per il suo impegno a
favore dell'Impressionismo e per le sue doti
di insegnante.
“CONSIGLIARE I DUBBIOSI”
“Non dubitare di chi ti dice che non ha paura. Ma abbi paura di chi ti dice che non ha
dubbi”. (Erich Fried)
Il dubbio fa parte della vita. La filosofia parla del dubbio che mi obbliga ad allenare la mia
facoltà conoscitiva e continuare a interrogarmi. Il dubbio serve alla ricerca della verità. Il
dubbio rende umano l’uomo. Finchè dubita si mette in cammino, continua a cercare la
verità e la vita.
Per cogliere il senso di questa opera di misericordia occorre anzitutto prendere coscienza
del carattere ambivalente di entrambi i termini che lo compongono: il consiglio e l’atto di
consigliare, il dubbio e l’atto di dubitare.
Cosa significa la parola consiglio? Deriva da con-sulere. I vecchi glossari spiegavano la
voce col verbo con-silire, saltare insieme oppure con-silere, fare insieme silenzio. O
ancora dalla radice sanscrita sar–sal che vuol dire andare. I moderni filologi ritengono
invece che consulere significhi cioè sedersi, porsi, collocarsi insieme.
E’ interessante invece il tedesco Rat che significa in origine ‘mezzo necessario al
sostentamento’. Da essa derivano le parole Heirat, matrimonio e Hausrat, oggetti per la
casa. Consigliare quindi significa allora: provvedere a qualcuno, starci insieme,
camminare insieme. In tedesco sempre esiste anche il sinonimo Ratschlag che cela il
termine schlagen, colpire.
Qui vediamo già il pericolo di tale termine che non è ambivalente solo perché un consiglio
può essere buono o cattivo, adeguato o inadeguato, giusto o sbagliato, ma anche perché
può essere un atto di presunzione il pensare di potere e sapere dare un consiglio.
In fondo consigliare vuol dire preoccuparsi dell’altro. Rifletto su cosa gli serva alla vita.
Preparo delle parole che lo aiutino a superare la situazione in cui è finito.
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La Bibbia mette in guardia da chi elargisce consigli, e suggerisce una serie di domande da
porsi prima di lasciarsi consigliare. Da chi mi faccio consigliare? E su quale argomento?
Non chiunque, infatti, può consigliare su qualunque argomento. E poi: che cosa muove
colui che mi consiglia? E’ disinteressato il suo consiglio? Ha di mira il mio bene?
Scrive il Siracide (37, 7–11)
Ogni consigliere esalta il consiglio che dà,
ma c'è chi consiglia a proprio vantaggio.
Guàrdati da chi vuole darti consiglio
e prima informati quali siano le sue necessità:
egli infatti darà consigli a suo vantaggio;
perché non abbia a gettare un laccio su di te
e ti dica: «La tua via è buona»,
ma poi si tenga in disparte per vedere quel che ti succede.
Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco
e nascondi le tue intenzioni a quanti ti invidiano.
Non consigliarti con una donna sulla sua rivale
e con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio
e con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza
e con uno spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su una iniziativa qualsiasi
e con un salariato sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un lavoro importante.
Non dipendere da costoro per nessun consiglio.
Il testo ci istruisce più su ciò che un consiglio non deve essere che su ciò che deve essere.
L’ammonimento a ‘non dipendere’ da chi dà un consiglio è importante perché mette in
guardia dal rischio di fare del lasciarsi consigliare un atto di de–responsabilizzazione.
Il consiglio non esime dalla responsabilità della scelta che è sempre personale e libera.
Mendicare consigli a destra e a manca senza mai pervenire a una decisione è segno di
incertezza patologica o di paura o terrore di fronte alla responsabilità. Ma dal punto di
vista di chi consiglia è importante che il consigliare non diventi un manipolare, un
forzare la volontà dell’altro per condurlo là dove si vuole, quand’anche si ritenesse
che questo ‘là dove si vuole’ fosse la cosa migliore per l’altro.
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