Film d`Essai Io prima di te (Me Before You) 1
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Film d`Essai Io prima di te (Me Before You) 1
2016 Film d’Essai Io prima di te (Me Before You) Mercoledì 28 settembre ore 16.30 -18.45 - 21.00 Giovedì 29 settembre ore 16.30 -18.45 - 21.00 Ingresso intero E 7,00 - Mercoledì E 4,50 Tesserati Cineforum E 4,00 Regia: Thea Sharrock. Con: Emilia Clarke, Sam Claflin, Charles Dance, Jenna Coleman, Matthew Lewis. Durata: 1h50’ - USA 2016 - Drammatico L’amore arriva sempre quando meno te lo aspetti. E qualche volta ti porta dove non penseresti mai di andare...Louisa “Lou” Clark vive in una tipica cittadina della campagna inglese. Non sa bene cosa fare della sua vita, ha 26 anni e passa da un lavoro all’altro per aiutare la sua famiglia. Il suo inattaccabile buonumore viene però messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una nuova sfida lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle per un incidente e la cui vita è cambiata radicalmente in un attimo. Lou gli dimostrerà che la vita vale ancora la pena di essere vissuta. Lunedì 3 ottobre Martedì 4 ottobre Mercoledì 5 ottobre Giovedì 6 ottobre ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 15.30 - 17.45 - 20.30 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 16.30 - 19.00* - 21.30* * Proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano 1 La famiglia Fang (The Family Fang) Regia: Jason Bateman. Con: Nicole Kidman, Jason Bateman, Christopher Walken, Marin Ireland, Jason Butler Harner, Josh Pais. Durata: 1h47’- USA 2015 - Drammatico Via Sparavieri 28, 37024 Arbizzano di Negrar (VR) La Zarzamora Taberna Española via Ferrazze, 9 37036 San Martino B. A. (VR) Tel. 045 976864 Tel. 045 6020830 - [email protected] Bellamoli arredamenti Via Monte Tomba, 8 37034 MARZANA VERONA Telefono 045 908914 - 551475 via Falcona, 1 - 37100 Verona Tel. 045 976792 www.mattaranagarden.com Non c’è miglior comico di quello che riesce a farti ridere riguardo questioni invece tutt’altro che divertenti. Se come attore spesso Jason Bateman si muove con eleganza e malinconia dentro questo scarto – pensiamo soprattutto a Juno – come regista si spinge ancora più a fondo, rivolgendo lo sguardo verso l’istituzione sociale per eccellenza, la famiglia. Tratto dal romanzo omonimo di Kevin Wilson, il suo ultimo film mescola con sotterranea amarezza situazioni assurde e momenti divertenti creati da personaggi che invece celano un’anima ferita, come dimostra il doloroso finale. Il ritmo della storia procede a sprazzi, costruito su improvvise accelerazioni che si alternano a lunghe pause dedicate all’introspezione. Sotto questo punto di vista La famiglia Fang mette in scena con efficacia l’andamento della vita, molto spesso fatto di attesa e insicurezza. Nicole Kidman e lo stesso Bateman rivelano una sorprendete chimica nell’impersonare due figli che non si conoscono e soprattutto non conoscono le loro radici. Il senso di sradicamento che questo lungometraggio riesce a infondere nello spettatore potrà forse non essere confortevole, ma di certo è sincero. Meglio non prenderlo come la solita, semplice commedia, si rischia seriamente di uscire dalla sala con le lacrime agli occhi.. Lunedì 10 ottobre Martedì 11 ottobre Mercoledì 12 ottobre Giovedì 13 ottobre ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 15.30 - 18.00* - 20.30 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 16.30 - 19.00 - 21.30 * Attenzione alla variazione di orario 2 Un padre, una figlia (Bacalaureat) Regia: Cristian Mungiu. Con: Adrian Titieni, Maria-Victoria Dragus, Lia Bugnar, Malina Manovici, Vlad Ivanov. Durata: 2h08’- Romania, Francia, Belgio 2016 - Drammatico Romeo Aldea è medico d’ospedale in una cittadina della Romania. Per sua figlia Eliza, che adora, farebbe qualsiasi cosa. Per lei, per non ferirla, lui e la moglie sono rimasti insieme per anni, senza quasi parlarsi. Ora Eliza è a un passo dal diploma e dallo spiccare il volo verso un’università inglese. È un’alunna modello, dovrebbe passare gli esami senza problemi e ottenere la media che le serve, ma, la mattina prima degli scritti, viene aggredita brutalmente nei pressi della scuola e rimane profondamente scossa. Perché non perda l’opportunità della vita, Romeo rimette in discussione i suoi principi e tutto quello che ha insegnato alla figlia, e domanda una raccomandazione, offrendo a sua volta un favore professionale. Il protagonista di Bacalaureat ha provato, a suo tempo, a cambiare le cose, tornando nel proprio paese per darsi e dargli una prospettiva di rinnovamento, anzitutto morale. Non ha funzionato. Tutto quello che ha potuto fare è restare onesto nel suo piccolo, mentre attorno a lui la norma era un’altra. Trasparente nel mestiere, meno nella vita sentimentale, perché la vita prende le sue strade, e non tutto si può controllare. Ora però non si tratta più di lui: le biglie dei suoi giorni trascorsi sono più numerose delle biglie nella boccia dei giorni che gli rimangono. Ora si tratta di sua figlia, di impedire che debba sottostare allo stesso compromesso, ovvero restare in un luogo in cui le relazioni tra le persone sono ancora spesso fatte di reciproci segreti, di silenzi da far crescere e redistribuire: una rete che imprigiona e “compromette” la vera vita. Ma fino a che punto si ha diritto di scegliere per i propri figli? Una rottura del proprio codice morale, per quanto occasionale e dimenticabile come una pietra che arriva improvvisa e rompe il vetro della finestra di casa, basta a mettere in discussione l’intera costruzione? Come in Oltre le colline Mungiu s’interroga sulle conseguenza di una scelta, in un film però molto diverso dal precedente, per certi versi più freddo ma anche più morbido, in cui l’errore non è più lontano dalla presa in carico delle conseguenze e delle responsabilità che ne derivano e dove la lezione passa, aprendo forse davvero una seconda opportunità per il protagonista, proprio in quell’aspetto del suo essere che credeva di condurre al meglio: la paternità. “Perché suoni sempre il clacson?” Domanda Eliza. “Per sicurezza.” “Sì, ma perché lo suoni anche quando non ci sono altre macchine?” L’ironia della sorte, che nel cinema rumeno degli ultimi anni non manca mai, e scorre tanto sotto le commedie grottesche che sotto i drammi più amari, fa sì che il dottor Aldea agisca quando non c’è bisogno di farlo, travolto dal terrore che il futuro di sua figlia possa andare improvvisamente in frantumi come il vetro, quando in realtà sono la sua età e la sua situazione che gli stanno domandando il conto. Lunedì 17 ottobre Martedì 18 ottobre Mercoledì 19 ottobre Giovedì 20 ottobre ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 15.30 - 17.45 - 20.30 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 16.30 - 19.00* - 21.30* * Proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano 3 Frantz Regia: François Ozon. Con: Pierre Niney, Paula Beer, Ernst Stötzner, Marie Gruber, Johann von Bülow. Durata: 1h53’- Francia 2016 - b/n - Drammatico Negli anni in cui si ricorda il centenario delle battaglie della Prima guerra mondiale, il regista francese François Ozon si ispira a una pièce del dopoguerra di Maurice Rostand portata al cinema da Ernst Lubitsch in uno dei film meno noti, per raccontare Frantz: tentativo di un francese di entrare nelle case, e idealmente nelle trincee, dell’ex nemico tedesco. Siamo nel 1919, la guerra è finita da pochi mesi. In una piccola cittadina una ragazza di vent’anni, Anna, porta ogni giorno fiori freschi sulla tomba del fidanzato e mai marito, soldato tedesco morto in prima linea. Un giorno vede un coetaneo, un francese, venuto a rendere omaggio all’amico conosciuto a Parigi prima della guerra. Accolta in casa dai suoceri come una figlia, Anna vive una quotidianità di vedova inconsolabile, in cui il nuovo venuto alimenterà nuove e vecchie passioni. Non sveleremo altro della trama, visto l’intento di Ozon di mantenere il mistero sul rapporto fra i tre. Possiamo solo dire che oltre al senso di colpa, dei padri che spinsero i figli in guerra o di chi in trincea fu vittima dell’assurdità stessa della guerra, il film affronta la bugia come gesto ultimo di tutela da una verità inaccettabile e dolorosa. Il bianco e nero ben si concilia con un melodramma trattenuto, ravvivato senza forzature da qualche sprazzo di colore, ricordo di un passato spensierato o proposito di un futuro migliore. Un triangolo che ruota intorno al personaggio assente, perno emotivo del racconto di un mondo sospeso, alla ricerca della dolorosa ricomposizione della quotidianità da parte di milioni di persone segnate dalla perdita. Anche una serie di bugie possono servire allo scopo di conciliare i nemici, divisi da anni di guerra e incomprensioni di decenni, ma unite dalle stesse sofferenze. Lo spirito di conciliazione lo si intravede farsi spazio con difficoltà fra le note accennate e mai esplose dell’Inno alla gioia, musicato da Beethoven sui versi del connazionale Schiller; un inno alla fratellanza universale attraverso gli ideali illuministici. I germi dell’incomprensione e del rancore sono così vivi in Germania che anche nel piccolo paese in cui il film è ambientato un gruppo di famigliari di caduti inizia a diventare un accumulatore di revanscismo nazionalista. Frantz è il racconto su quanto difficile sia trasformare la condivisione della perdita in un sentimento positivo, con gli ingredienti del melodramma e un raffinato sguardo sul momento storico. Quella che colpisce è la particolare cura dei dettagli con cui rende il viaggio emotivo dei protagonisti, su tutti una straordinaria Paula Beer, con il suo cappotto tutto abbottonato e il cappello in testa. Il suo è un percorso di formazione compiuto con teutonico senso del dovere e una purezza d’animo struggente. Lunedì 24 ottobre Martedì 25 ottobre Mercoledì 26 ottobre Giovedì 27 ottobre 4 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 15.30 - 17.45 - 20.30 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 16.30 - 19.00 - 21.30 La vita possibile Regia: Ivano De Matteo. Con: Margherita Buy, Valeria Golino, Andrea Pittorino, Caterina Shulha, Bruno Todeschini. Durata: 1h50’- Italia 2016 - Drammatico “La vita possibile” è il nuovo film di Ivano De Matteo che vede come protagonisti Margherita Buy, Valeria Golino, Bruno Todeschini e il piccolo Andrea Pittorino. Anna e suo figlio Valerio scappano da un uomo che ha demolito l’amore con le sue mani, che ha reso suo figlio un ragazzo chiuso, fragile, pieno di risentimento. Anna sarebbe potuta finire tra le colonne di un giornale, una notizia tra le notizie, il corpo spezzato di una donna che va ad aggiungersi alle centinaia di corpi di donne che ogni anno cadono nelle nostre case, nelle nostre strade. Vittime dell’inganno di sentimenti malati. Ma Anna non sarà lì. La ‘vita possibile’ esiste, la via d’uscita c’è. Ribellarsi è non solo necessario, ma anche doveroso. La possibilità è quella di trovare una folle e dolce amica che ti aiuta, una casa - anche se piccola - che ti accoglie, un lavoro seppur duro che ti sostiene: un futuro. Magari ancora amore. Anna e Valerio lo sanno, sono convinti di poter tornare a vivere e lo vogliono con tutte le forze. De Matteo, conosciuto per aver recentemente diretto “I nostri ragazzi” è tornato al cinema con un film profondo e altamente riflessivo, che lascia poco spazio al divertimento, nonostante la figura di Carla. Interpretata dalla Golino, quest’ultima è l’amica che ospita in casa madre e figlio. È una donna particolare in quanto caratterizzata da un modo di fare e parlare alquanto stravagante. Il regista, che ha sapientemente usato la macchina da presa, utilizzando un connubio di inquadrature che ben si prestano al racconto della storia, è riuscito a rendere emotivamente partecipe il pubblico in sala dall’inizio alla fine. L’andamento è lento, ma il film non risulta mai noioso agli occhi di chi guarda per via della solidità della sceneggiatura, che non lascia nulla al caso ed è ben strutturata con dialoghi che mettono bene a fuoco la condizione dei due protagonisti. Una situazione che, purtroppo, riguarda la vita quotidiana di molte donne, costrette a vivere in un ambiente in cui le uniche certezze è l’amore per i propri figli, che le spinge a resistere senza mai lasciarsi andare, e il bisogno di salvare se stesse e i propri figli da una vita che non lascia spazio alla felicità. Ma è davvero possibile uscire dal tunnel della violenza per le donne? Non tutte ce la fanno, ma Anna possiede quella forza interiore che potrebbe permetterle di salvare quel poco di dignità che le rimane, anche se la decisione di scappare è stata presa solo per Valerio. Margherita Buy, aiutata da una colonna sonora perfetta, è riuscita a trasmettere senza alcun cenno di cedimento il dolore, la sofferenza della donna, a coinvolgere il pubblico che non può fare altro che sentire una perenne empatia nei confronti di Anna. L’attrice, capace di dare ad ogni suo personaggio una profondità sconvolgente, è ormai dedita ad interpretare personaggi di grande spessore, in grado di rendere al meglio i temi trattati: qui emergono la violenza sulle donne, il coraggio di cambiare vita, l’amore che va al di là di ogni altra cosa al mondo, le difficoltà nel prendersi cura dei propri figli, ma anche il bisogno di un padre e le difficoltà nel trovare nuovi amici in un ambiente lontano da casa. Infatti, il ragazzo non riesce a fare amicizia con i giovani della sua età e così si avvicina a due figure adulte (una prostituta e un barista), aspetto che ci aiuta a comprendere quanto può essere confusa la mente di un bambino in una situazione instabile e quanto i più piccoli riescano a provare emozioni vere e intense (anche negative) in qualsiasi circostanza. www.teatronuovoverona.it Venerdì 7 ottobre - ore 21.00 - Ingresso a invito MON ONCLE (Mio Zio) (Francia/Italia, 1958, 117’) «In Mon Oncle, ve lo assicuro, ho fatto proprio tutto quello che ho voluto. Se non Regia: Jacques Tati vi piace, dovete prendervela solo con me» Con: Jacques Tati, Jean-Pierre Zola, Adrienne Jacques Tati. Servantie, Alain Bécourt Copia restaurata in 4k Venerdì 21 ottobre - ore 21.00 LE DERNIER MÉTRO (L’ultimo metrò) (Francia, 1980, 131’) di François Truffaut con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Jean Poiret, Andréa Ferréol Venerdì 28 ottobre - ore 21.00 PAS SON GENRE (Sarà il mio tipo?) (Francia/Belgio, 2014, 111’) di Lucas Belvaux con Émilie Dequenne, Löic Corbery, Sandra Nkake, Charlotte Talpaert Una commedia drammatica dotata di quella leggerezza di stile che solo i grandi hanno. In occasione del 32° anniversario dalla scomparsa di François Truffaut il film viene presentato in copia restaurata in 4k. Émilie Dequenne guida le danze, straordinaria, da brivido sottopelle, ci trascina e si resta incantati. INGRESSO: INTERO ¤ 6 - RIDOTTO tesserati Cineforum Alcione, Cral Comune di Verona, over 60 e under 25 anni ¤ 5, TESSERA valida per 5 film ¤ 20. www.cantinavalpantena.it AGENZIA GENERALE di VERONA PIER FRANCESCO DE NICOLO CRISTIANO PERUZZI via Villa Cozza, 36 VERONA tel. 045 8402457 Via Roma, 4 37121 Verona ® VENDITA - ASSISTENZA POIANO (VERONA) Tel. 045 8009070 Fax. 045 8008795 [email protected]