ZInGArettI, CIVItA, SottILe VoGLIono trASformAre IL dIVIno

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ZInGArettI, CIVItA, SottILe VoGLIono trASformAre IL dIVIno
Settimanale gratuito di Roma e del Lazio - Anno 2 - Numero 31 - 1 agosto 2013
Open Space
Tunisia, Libia, Egitto:
scattata l’ora
delle controprimavere
arabe per dire no
alle nuove teocrazie
alle pagg 10 e 11
www.lecitta.it
ZInGArettI, CIVItA, SottILe VoGLIono trASformAre
IL dIVIno Amore neLLA GrAnde PAttumIerA dI romA
Scoppia la rivolta dei cittadini. Via Ardeatina bloccata
dai sit-in di protesta. L’indignazione coinvolge la Pisana:
seduta fiume del Consiglio. Il Pdl mette spalle al muro
presidente e assessore. L’ultima parola sarà del Governo
all’interno
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Adriano Palozzi (Pdl)
guida la protesta:
“Basta giocare sulla pelle
dei cittadini. Urgono
soluzioni definitive
per l’emergenza rifiuti”
w w w. n e c c h i . i t
Tel 06/93496271 • Fax 06/93496270
a pag 2
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LE CITTA’
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n. 31 - 1 Agosto 2013
Rifiuti. Il consigliere regionale del Pdl non vuole la “megabuca” in zona Falcognana
Palozzi contro la discarica: “Non si gioca sulla pelle dei cittadini”
Ora la battaglia approda in Commissione Ambiente al Senato
Il presidente, il senatore Marinello, convoca i rappresentanti dei gruppi di Palazzo Madama
per l'audizione in merito alle criticità ambientali nella provincia di Roma. Sale l’attesa
P
alozzi non vuole la discarica in
zona Falcognana e si scaglia
contro Sottile: “Rimango sconcertato dal modo e dalla forma con cui
il commissario per l'emergenza
rifiuti Sottile, spara ipotesi sull'individuazione dei siti della discarica
che dovrà sostituire Malagrotta
dopo la chiusura prevista per ottobre. Sembra che giochi alla roulette
russa, facendo tremare ogni volta i
residenti di una zona piuttosto che
un'altra. Oggi la minaccia dtocca
agli abitanti dell'Ardeatina, sacrificati a seguito della neanche convinta marcia indietro prodotta dalla
protesta che hanno sollevato i residenti delle zona della Laurentina e
Selvotta. Vediamo domani a chi
toccherà perché sia ben chiaro che
mi opporrò con tutti i mezzi e in
tutte le sedi affinché l'area ipotizzata tra Fioranello e via Castel di Leva
non sia neanche annoverata tra le
possibilità di ospitare la discarica.
Ricordo che quest'area, limitrofa al
comune di Marino, ricade praticamente intorno all'aeroporto di
Ciampino e del Santuario del
Divino Amore ed é destinata in un
futuro ormai prossimo a insediamenti residenziali e produttivi che
valorizzeranno l'intero quadrante
sud della capitale. È ora di finirla
con questo terrorismo psicologico
ai danni dei cittadini della provincia e di Roma e di affrontare l'emergenza rifiuti con coscienza, attraverso soluzioni definitive e non
provvisorie”.
FALCOGNANA IN SENATO Ieri intanto il presidente del Consiglio comunale di Marino Cecchi, il
vicesindaco gandolfino Moianetti, e
l’ex presidente del XII Municipio
Calzetta, si sono recati in Senato
per chiedere audizione al presidente della Commissione Ambiente il
senatore Marinello. Accompagnati dal senatore Pdl Aracri, sono
stati ricevuti dal presidente che ha
convocato per oggi i rappresentanti
dei gruppi della Commissione
Ambiente per la sua audizione in
merito alle problematiche ambientali connesse al trattamento dei
rifiuti nella provincia di Roma e per
parlare della discarica Falcognana.
Anche se non erano presenti l’iniziativa ha raccolto il parere favorevole
del sindaco di Albano Marini, del
vice sindaco di Ciampino Verini, e
del presidente del coordinamento
cittadino No discarica Falco.
Le dichiarazioni. La questione verrà affrontata giovedì 1 agosto in Consiglio comunale
Alemanno: “Marino si opponga al sito della Falcognana”
L’ex primo cittadino propone di localizzare le discariche temporanee fuori dalla Capitale
C'era anche Alemanno al sit in no
discarica alla Falcognana. Dopo il
suo intervento in pubblico, in cui ha
ribadito contrarietà alla buca in IX
Municipio, l'ex sindaco si è concesso alle domande dei cronisti. Queste
le sue parole: “Giovedì ci sarà un
Consiglio ordinario in cui verranno
discusse diverse mozioni presentate
dai vari gruppi sul tema della discarica. In quella sede e in quel giorno
dimostrerò quali sono questi siti
secondo me più adatti e quali valutazioni sono state fatte. Porremo il
problema e se il Consiglio comunale
dice no a questo sito non reggerà nè
Commissario nè Ministro”. Per lei
dunque una soluzione potrebbe essere una discarica fuori
l'Urbe. “Io per esperienza sono
convinto che i siti migliori per smaltire i rifiuti siano non nella città di
Roma, ma non per scaricare su altri
i problemi. Ma perché il Comune di
Roma è l'area più antropizzata, più
carica di popolazione, che ha più
vincoli, più preesistenza dal punto
di vista archeologico e ambientale.
Bisogna fare una valutazione obiettiva senza scaricare su Roma questo
problema”. Consigliere, considero un controsenso il fatto
che si scarichi sui Comuni
limitrofi la questione rifiuti di
Roma Capitale. Non sarebbe
stato più appropriato pensare
all'applicazione di una corretta differenziata nei suoi 5 anni
di governo? “Allora nei nostri cinque anni, quando siamo stati messi
in condizioni dalla Provincia di
Roma e dalla Regione Lazio di
aumentare la differenziata, l'abbiamo implementata. Alla fine dell'anno scorso siamo arrivati al 30%, in
questi giorni sono partiti con la rac-
colta altri cinque municipi, come
già programmato dal nostro governo, e si sta viaggiando verso il 40%.
Quindi uno sforzo forte c'è stato.
Ricordiamo che questo è il progetto
di differenziata firmato da me,
quando ero sindaco, dall'ex presidente della Provincia Zingaretti,
dall'ex presidente della Regione
Polverini e dall'ex ministro Clini.
Detto questo un periodo transitorio
di discarica è inevitabile, che non
sarà Malagrotta: l'importante è
individuare un luogo meno impattante dal punto di vista ambientale”. Mi scusi Alemanno, però il
programma differenziata di
cui lei mi parla è di appena
qualche mese fa. Possiamo
dire che negli anni precedenti
(2008-11) lei avrebbe potuto
far di più nel settore dei rifiuti? “La raccolta differenziata a
Roma costa parecchio e noi con le
nostre energie eravamo riusciti a
passare dal 17 al 24%. E soltanto
quando sono arrivate queste risorse
(grazie all'accordo firmato con Clini,
Polverini e Zingaretti) abbiamo
potuto accellerare. Più di cosi non
siamo riusciti a fare: certo, per carità,
si può fare sempre di più ma passare
dal 17% al 30% è stato già un bel
passo avanti”. Torniamo al tema
discarica. Un eventuale no
compatto da parte del Consiglio
di Roma Capitale fermerebbe
iniziative come quella della
Falcognana? “Se il sindaco dice no
alla discarica sull’ardeatina, allora è
no. L'importante è evitare che ci sia
uno scaricabarile sul commissario.
Come è successo a me quando ho
detto no alla discarica di Corcolle,
Marino se vuole può dire no a questa
discarica”.
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Discarica. Il commissario per il sito alla Falcognana: lì andranno i rifiuti di Roma
Sottile sceglie l’Ardeatina: scoppia la bagarre in Regione
Assessore Civita in difficoltà: “La decisione è del Governo”
In Consiglio regionale opposizione sul piede di guerra contro i silenzi dell’esecutivo
Palozzi: “L’assessore e Zingaretti confermano di fatto la discarica. Avanti con la battaglia”
I
l commissario Sottile ha deciso:
la discarica sorgerà in località
Falcognana. E in Consiglio regionale scoppia la bagarre, con la
minoranza sul piede di guerra contro i silenzi e gli avvalli impliciti
della giunta Zingaretti. Pomeriggio
accesissimo quello di martedì in
Consiglio regionale con l'opposizione Palozzi e Santori in testa, che
hanno protestato contro la scelta di
localizzare la discarica temporanea
per i rifiuti di Roma sull'Ardeatina,
in IX Municipio ma a due passi da
Santa Maria delle Mole. Alla Pisana
il dibattito si è chiuso dopo ore di
discussione con il Consiglio regionale, presieduto da Daniele Leodori
che ha approvato una risoluzione,
primo firmatario il capogruppo Pd
Vincenzi, nella quale, premessa la
“ferma volontà di chiudere definitivamente la discarica di Malagrotta”, si impegna la Giunta a “sollecitare il commissario a promuovere iniziative di ascolto dei cittadini e degli enti locali” in merito al
sito della discarica. Nella mozione
si elencano “i criteri da seguire
nella scelta dei siti idonei”. Il
Consiglio regionale indica come
priorità “la salvaguardia del diritto
alla salute cittadini e la tutela
ambiente”, che le “dimensioni del
sito siano contenute e tali da
abbandonare il criterio delle megadiscariche, che siano conferiti in
discarica solo rifiuti trattati, che si
prevedano “i necessari presidi
ambientali per ridurre l’impatto
ambientale e sociale”, che si definiscano “con chiarezza tempi e quantità dello smaltimento”, che si prevedano, infine, “specifiche iniziative al fine di ridurre l’impatto complessivo sul territorio circostante”.
Il Consiglio ha poi respinto due
mozioni presentate dal M5S e dal
centrodestra. Molto arrabbiato Palozzi che dice: “L’assessore Civita e
la giunta Zingaretti confermano di
fatto in consiglio la discarica alla
falcognana. D’ora in poi inizia una
battaglia senza fine. No alla discarica”. Questo il commento di Storace: “Abbiamo costretto l’assessore Civita a venire a riferire in aula
sulla situazione. Ed è stata desolan-
te la sua relazione. Gli abbiamo
chiesto con fermezza se è favorevole o meno alla decisione del commissario Sottile. Ha risposto con un
granitico forse. In realtà è in corso
una manfrina incredibile, hanno
già deciso di procedere ad agosto,
quando le persone sono in ferie. La
malapolitica a agosto faceva i concorsi, ora le discariche. CIVITA Questo, invece, il commento dell’assessore all’Ambiente Civita:
“Non dobbiamo discutere se fare o
no una nuova discarica al km 15
dell'Ardeatina: lì la discarica esiste,
è stata già autorizzata per ospitare
rifiuti pericolosi, è operativa dal
2010 e ha un’autorizzazione di 6
anni, e ha ricevuto anche l'autorizzazione e il parere del Comune di
Roma”. Rispondendo alle parole
dei consiglieri, Civita ha precisato
che “la discarica non sorge a 500 m
dal santuario del Divino Amore ma
a 3,3 km”, e che si tratta “di un sito
che non può essere ampliabile e
quindi la possibilità di utilizzo è
legata all’autorizzazione che già
ha”. Quanto all’opinione che la Regione dovrà dare, “per esprimerlo
vogliamo capire durata e caratteristiche procedurali, cose su cui il
commissario sta ragionando col
ministro dell'Ambiente prima della
decisione del Governo”, ha chiosato
l’assessore.
Settimanale gratuito
di Roma e del Lazio
Direttore Responsabile:
Rifiuti, i Radicali chiedono l’audizione
urgente del commissario Goffredo Sottile
Sul tema discarica e ciclo dei rifiuti
gli esponenti radicali vogliono vederci chiaro e tramite Riccardo
Magi, consigliere radicale di Roma
Capitale, eletto nella “Lista Civica
per Marino” e Massimiliano Iervolino, membro del comitato nazionale di Radicali Italiani: “Alla luce di
quanto riportato dai giornali e viste
le innumerevoli opacità che insistono intorno al ciclo dei rifiuti nella
Capitale - spiegano i due - riteniamo
più che mai urgente la convocazione
del Commissario Goffredo Sottile in commissione Ambiente del
Comune di Roma.
Proprio per questo ci
appelliamo al presidente di commissione
Athos De Luca affinché questa audizione
avvenga il più presto
possibile”, chiosano infine speranzosi.
Daniele Priori
Redazione:
Via Don Ugo Bassi, 8c
S. Maria delle Mole - Roma
[email protected]
Editore:
Ass. Le Città
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Via Carlo Pesenti 130 - Roma
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Tel e Fax 06 9351927
Registrazione al
Tribunale di Roma
n. 52/2012 del 15-3-2012
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n. 31 - 1 Agosto 2013
Il sit in. Coro unanime di dissenso contro la megabuca a due passi dai Castelli Romani
Discarica alla Falcognana, il fronte del no dai cittadini agli uomini di chiesa
Centinaia di residenti e decine di comitati bloccano il km 14 dell’Ardeatina
Presenti molti amministratori: Cecchi, Alemanno, Ciocchetti e Moianetti
Il coraggio di Santoro e la rabbia del sindaco Marini contro Alemanno
di Marco Montini
n gigantesco “no” alla discarica
U
di via Ardeatina in località
Falcognana. Comunità e amministrazioni ieri pomeriggio si sono
ritrovati insieme per opporsi alla
decisione del commissario straordinario Sottile di individuare il sito
temporaneo di smaltimento rifiuti
trattati nelle campagne del IX
Municipio, in un terreno a due passi
al confine con il Comune di Marino.
Una protesta che è corsa parallela a
quella del Consiglio regionale del
Lazio dove l’opposizione, Palozzi e
Sartori in primis, hanno manifestato
la loro indignazione per il silenzio e
l’assenteismo della giunta Zingaretti
sull’annosa questione. Dicevamo di
una via Ardeatina - km 14 - completamente invasa da residenti, comitati di quartiere (da Fonte Laurentina
a Falcognana passando per Fontana
Sala e Santa Maria delle Mole fino al
comitato No Discarica, organizzatore dell'evento), associazioni ma
anche amministratori: il presidente
del Consiglio comunale di Marino
Cecchi, il consigliere castromeniense Ambrogiani, il vicesindaco di
Castel Gandolfo, il sindaco di Albano Marini, il mini primo cittadino
del IX Municipio Santoro, e pure il
consigliere capitolino Gianni Alemanno. Una giornata ricca di spunti
che ha vissuto di preti contrari alla
Santa Malagrotta 2 (Don Fernando
in rappresentanza del Divino
Amore: “Sappiamo che questi sono
problemi grandi però questo sito è
improponibile: così vicino alle
nostre case, al nostro santuario.
Quindi si vigilerà a tutti i livelli, a
costo di fare altri sit-in io sarò con
voi. Una preghiera per tutti, con
l'aiuto del cielo ce la faremo) e di
pacifici blocchi stradali che ha
costretto all’inversione a “U” addi-
rittura un bus dell’Atac. Roba
da pazzi, direbbe qualcuno.
Come da pazzi è stato vedere
fianco a fianco gente che fino
a poco tempo fa disquisiva
sui Castelli “Pattumiera di
Roma si”, “Castelli Pattumiera di Roma no”: il tutto anche
a colpi di ricorsi legali.
Ruggine, quella tra Marini e
Alemanno, ritornata martedì
alla luce del sole, quando l’ex
sindaco di Roma, contrariato per le
scelte di Sottile ricadute sulla
Falcognana e per i silenzi di Marino
(Ignazio), si è detto fautore di una
locazione di discarica fuori dalla
città di Roma perché meno impattante dal punto di vista ambientale.
Magari pensava ad una seconda
Roncigliano? Chissà. In tutti i modi
mentre Alemanno parlava, è scattata l’ira (comprensibile) di Marini,
con Cecchi a far da diplomatico
paciere: “Noi siamo la forza trainante di Roma non la Pattumiera”.
Particolarmente apprezzato l’intervento del minisindaco Santoro, che
si è detto stupefatto dalla pochezza
di notizie arrivate in Municipio sul
tema discarica: al presidente piddino va riconosciuto il coraggio di
opporsi agli orientamenti individuati dai piani alti del suo partito. Tra le
dichiarazioni delle istituzioni, si
sono incuneate anche e soprattutto
quelle dei cittadini, dei rappresentanti di comitati, delle associazioni,
che hanno garantito nuove proteste
pur di scongiurare la creazione della
discarica della Falcognana. Che
ricordiamolo si incastonerebbe a
pochissimi chilometri da quella storica di Roncigliano. Tutto fa presagire che si sia chiuso solo il primo
round.
Protesta alla Pisana. Una delegazione di Palazzo Colonna va in Consiglio regionale
Comune di Marino: “No al Divino Amore pattumiera di Roma”
L'assise consiliare della città approva una mozione contro l'atto del commissario Sottile
Martedì mattina una delegazione del
Comune di Marino si è recata nella
sede del Consiglio Regionale del
Lazio per protestare apertamente
contro l’ipotesi di aprire una discarica alla Falcognana, area che ricade
nel Municipio IX di Roma al confine
con il territorio di Marino. Già lunedì il Consiglio comunale aveva votato
all’unanimità una mozione d’urgenza per dire no al sito in prossimità
della via Ardeatina, così come, in
queste ore, anche altri comuni dei
Castelli, tra cui Castel Gandolfo,
Albano e Ciampino, sembrerebbero
aver aperto un dibattito in merito
alla vicenda, pronti anche loro ad
adottare una mozione e a affiancare
Marino e il Municipio IX nella battaglia. Prima della seduta del Consiglio
Regionale alcuni consiglieri regionali, tra cui Palozzi, il presidente del
consiglio comunale di Marino Cecchi, il consigliere comunale Prinzi, il
vice sindaco di Castel Gandolfo, e
una rappresentanza di cittadini del
Municipio IX di Roma, hanno posato davanti alle telecamere e ai flash
dei fotografi tenendo uno striscione
sul quale c’era riportata la scritta “No
alla discarica”. Su un altro si leggeva
invece “No al Divino Amore Pattumiera di Roma”. Insomma un coro di
no si è levato anche dai banchi di via
della Pisana nonostante le difficoltà
manifestate dal presidente dell’Assemblea Leodori di inserire in corso
di Consiglio all’ordine del giorno un
punto sulla questione della discarica
della Falcognana, a suo dire vietato
dal regolamento, cavillo che ha mandato
su tutte le furie il
gruppo consiliare del
Pdl. Alla fine del sit-in
in via della Pisana
Cecchi ha espresso
preoccupazione per la
vicenda e ha detto:
“non possiamo permettere che Roma riversi gran parte dei
suoi rifiuti nelle vicinanze del nostro territorio, in particolar modo Santa Maria delle Mole, Frattocchie e Castelluccia. Proprio lunedì
in Consiglio comunale abbiamo votato all’unanimità una mozione urgente
contro l’eventuale provvedimento del
commissario Sottile impegnando il
vice sindaco e la giunta ad attivarsi
con gli altri sindaci dei comuni castellani interessati e il Municipio IX per
evitare questo scempio”.
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Allarme caldo. Week end di caldo record in tutta Italia. A Roma bollino rosso
LE CITTA’
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Agosto, partenza di fuoco
Caso Kazakistan,
Ablyazov arrestato
in Francia
F
Mukhtar Ablyazov, leader dell’opposizione del Kzakistan, è stato
arrestato in Francia, nei pressi di
Cannes. Lo ha riferito al Financial
Times un avvocato della sua famiglia, il quale ha precisato che il
fermo sarebbe stato effettuato
dalle forze speciali della polizia
francese dopoche la Russia ha
richiesto la sua estradizione.
Il dissidente kazako, secondo
quanto si riferisce aveva un passaporto della Repubblica Centrafricana e girava sotto falso nome.
Gli avvocati di Ablyazov hanno
confermato l’arresto e lo stesso
hanno fatto fonti vicine alla famiglia. La procura di Grasse, nel Sud
della Francia, invece ha fatto
sapere di non sapere nulla
Nessuna conferma nelle prime
ore neppure dal commissariato di
Cannes che ha anzi dichiarato:
“Lo saremmo venuti a sapere”. E
da Parigi il servizio stampa del
ministero francese dell’Interno
opera prudenza: “Faremo le dovute verifiche”.
Annunciate temperature attorno ai 40 gradi per tutta la settimana
ine settimana da quaranta gradi,
bollino rosso anche a Roma e
allarme caldo che sembra essere
davvero arrivato dopo l’annuncio
dello scorso week end.
Se fino alla giornata di giovedì,
infatti, si continua a godere di temperature sopportabili, con notti
abbastanza ventilate, tra venerdì e
sabato i gradi torneranno ad
aumentare e le notti saranno afose
per una settimana.
Le temperature percepite arriveranno fino a 40 gradi un po’ ovunque, soprattutto al nord con punte
di 38 gradi a Bologna e Verona:
sarà un crescendo con un’accumularsi di umidità nei bassi strati giorno dopo giorno. Massima allerta
nella Pianura Padana, l’area più
colpita dall’ondata di caldo africano.
Anche Roma sarà nella morsa dell’afa. Nei prossimi due giorni la
Capitale sarà l’unica città italiana
contrassegnata dal bollino rosso,
quello che indica condizioni di
emergenza (ondata di calore) con
possibili effetti negativi sulla salute
di persone sane e attive (e non solo
sui sottogruppi a rischio come gli
anziani, i bambini molto piccoli e le
persone affette da malattie croniche). Nel dettaglio, il sistema nazionale di previsione allarme prevede
per domani 1 agosto una città
(Bolzano) con bollino arancione, il
livello che indica condizioni meteorologiche che possono rappresenta-
re un rischio per la salute; 16 città
(Ancona, Bologna, Brescia, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli,
Palermo, Perugia, Reggio Calabria,
Trieste, Venezia, Verona) con bollino giallo, un livello di pre-allerta
che indica condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore.
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n. 31 - 1 Agosto 2013
LE CITTA’
Roma
Capitale
Viabilità. Da sabato divieto di transito alle auto private e modifiche per i bus
La rivoluzione pedonale dei Fori Imperiali
Ecco come cambiano i percorsi di mobilità
abato 3 agosto, con l’entrata in
S
vigore del divieto di transito dei
veicoli privati su via dei Fori
Imperiali, scatteranno alcune modifiche alla circolazione nella zona
circostante. In particolare, sarà attivato il senso unico in direzione
Colosseo di via Nicola Salvi e via
degli Annibaldi; il senso unico in via
Labicana in direzione di via
Merulana; il senso unico in viale
Manzoni, tra via Merulana e via
Emanuele Filiberto. Di conseguenza
sarà modificata parte della rete del
trasporto pubblico con modifiche di
percorso per le linee bus C3, 53, 117
e per la linea 75 (solo nei festivi dalle
9 alle 19). Di seguito i nuovi percorsi, resi noti dall’Agenzia per la
Mobilità, con relative fermate.
Percorsi la linea C3 (stazione
Tiburtina-cimitero di Prima Porta e
viceversa), in direzione della stazione Tiburtina, invece di percorrere
via Nicola Salvi, via degli Annibaldi,
via Cavour, da piazza del Colosseo
passerà per via Labicana, via
Merulana, poi da piazza Santa Maria
Maggiore tornerà sul consueto itinerario. La linea C3 mantiene la periodicità consueta: attiva il sabato e nei
giorni festivi. La linea 53 (Porta
San Giovanni-piazza Mancini e viceversa), dalle ore 20.30, in direzione
di Porta San Giovanni, da via
Labicana, angolo piazza San Clemente, invece di proseguire su via di
San Giovanni in Laterano, come la
linea 85 percorrerà via Labicana,
via Merulana, piazza San Giovanni
in Laterano, piazza di Porta San
Giovanni. La linea 53 mantiene la
periodicità consueta: attiva nei giorni feriali. La linea 117 (piazza di
Porta San Giovanni-piazza del
Popolo/nei prefestivi limitata Due
Macelli-Mercede) in direzione di
piazza del Popolo, una volta a piazza
del Colosseo invece di proseguire
per via Nicola Salvi, via degli
Annibaldi, via dei Serpenti e via del
Boschetto, transiterà
per piazza del Colosseo, stazione metro B
Colosseo, via dei Fori
Imperiali, via Cavour,
stazione metro B Cavour, via Cavour, via di
santa Maria Maggiore,
via Panisperna per poi
riprendere da via Milano il percorso consueto. La linea 117 mantiene la
periodicità attuale: attiva nei giorni
feriali; nelle notti tra il venerdì e il
sabato e tra il sabato e la domenica
attiva sino alle ore 3. La linea 75,
(via Poerio/ via XX Settambre) solo
nei giorni festivi dalle ore 9 alle 19,
quando è in vigore la pedonalizzazione integrale di via dei Fori, da
piazza del Colosseo, invece di percorrere via Nicola Salvi e via degli
Annibaldi, transiterà per via Labicana, via Merulana, piazza Santa
Maria Maggiore, via dell’Esquilino e
da via Cavour tornerà sul percorso
consueto. La linea 75 mantiene l’attuale periodicità: attiva tutti i giorni.
Nei festivi, dalle 9 alle 19, per la
pedonalizzazione integrale di via dei
Fori deviata per via Merulana, via
Labicana. Fermate Saranno soppresse le fermate: Salvi, Serpenti/Cavour, Boschetto. La linea 75
(solo nei giorni festivi dalle 9 alle 19)
non effettuerà più le fermate:
Cavour/Annibaldi, Cavour metro B,
Cavour/Quattro Cantoni. Effettuerà
le fermate (solo nei festivi dalle 9
alle 19) Merulana/Labicana, Merulana/Brancaccio, Santa Maria Maggiore, Esquilino.
La linea C3 non effettuerà più le
fermate: Cavour/Annibaldi, Cavour
metro B, Cavour/Quattro Cantoni,
Santa Maria Maggiore. Effettuerà le
fermate: Merulana/Labicana, Merulana/Brancaccio, Santa Maria Maggiore. La linea 117 non effettuerà più
le fermate: Salvi, Serpenti/Cavour,
Boschetto. Effettuerà le nuove fermate: Colosseo/Metro B, Cavour
/Ricci, Cavour/Annibaldi, Cavour/
metro B, Panisperna. La linea 53,
dalle ore 20.30 non effettuerà più le
fermate: San Giovanni in Laterano/San Clemente, San Giovanni
in Laterano, piazza San Giovanni in
Laterano/ospedale San Giovanni.
Effettuerà le fermate Labicana,
Labicana/Merulana, Merulana/San
Giovanni.
E sabato si festeggia la “nuova passeggiata” dei romani
Il 3 agosto la “Notte dei Fori” con artisti, teatro all’aperto, canzoni, foto e video proiettati
sui monumenti, banda della Polizia Locale, orchestra di Santa Cecilia, dibattiti e visite guidate
Artisti di strada, giochi di luce, teatro all’aperto, canzoni romane, foto
e video proiettati sui monumenti, la
banda della Polizia Locale, l’orchestra di Santa Cecilia, dibattiti e visite
guidate. E’ la Notte dei Fori, festa
organizzata da Roma Capitale sabato per salutare la nuova isola pedonale: la via “che era una strada e
diventa la passeggiata dei romani”.
La Notte dei Fori è stata presentata
dal sindaco Marino e da Flavia
Barca, assessore alla Cultura. La
festa, dedicata a Renato Nicolini,
comincia alle 21.30 ma già dalle 19 la
via viene interdetta al traffico - compresi bus e taxi - e la chiusura dura
fino alle 19 del 4. La pedonalizzazione dei Fori Imperiali scatta prima,
alle 5.30 del mattino di sabato. Da
quel momento niente più auto private tra largo Ricci e il Colosseo: la
via resta aperta solo a bus, taxi, ncc,
mezzi d’emergenza, bici. Tornando
alla serata: alle 22.45, sul palco a
largo Ricci, commemorazione di
Vincenzo Cerami. A seguire, tavola
rotonda con storici dell'arte, archeo-
logi e urbanisti. Si alternano gli
interventi di attori come Favino,
Popolizio, Gifuni, Bonaiuto, Marchini. In contemporanea le performance e gli spettacoli lungo il percorso pedonale: la camminata del
funambolo Andrea Loreni, sospesa
sui Fori Imperiali; le acrobazie de
La ballade de Bergerac in piazza del
Colosseo; la pièce Shakespeare
loves Rome nel Foro di Cesare; gli
Stornelli romani con il Ponentino
Trio; le proiezioni di video sulla
storia di Roma. Alle 23.45 luci
spente e silenzio per ricordare
Renato Nicolini.
E poco oltre la mezzanotte il gran
finale con l’orchestra sinfonica di
Santa Cecilia.
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n. 31 - 1 Agosto 2013
LE CITTA’
L ' A LT R A E S T AT E
In questi giorni non ci sono soltanto vacanzieri intenti a godersi le ferie lontani dallo stress quotidiano
C'è anche un esercito di persone che lavora per rendere indimenticabili le altrui vacanze: camerieri,
gestori di locali, venditori ambulanti. Un mondo silenzioso che Le Città vuole raccontarvi
di Raffaele CaldaRelli
U
n ombrellone, una sdraio, il sole
ed il riflesso del mare: eccolo
l'affresco ideale incastonato in una
cornice firmata relax. L'estate chiama vacanza ed il caldo del mare ne è
il simbolo per antonomasia. La
montagna e le moderne spa rappresentano lidi confortevoli in cui trascorrere i propri svaghi. Tuttavia, la
meta più ambita dal ferie/pensiero
resta sempre la spiaggia e tutto ciò
che ne consegue: cibo, locali, stabilimenti o semplici gadgets stagionali.
Quattro ingredienti necessari per
garantire un soggiorno ad hoc molto
spesso ottenuto grazie alla dedizione
dei lavoratori estivi, "gregari" determinanti per sua maestà vacanza.
Pietro è proprietario di uno stabilimento a Ladispoli, lo gestisce da
anni con l'obiettivo di allietare i propri clienti. "Per tre o quattro mesi le
mie giornate non hanno orari - racconta il gestore - il mio staff ed io ci
impegniamo affinché ogni cliente
rimanga sempre soddisfatto". Il litorale nord, così come tutta la costa
laziale, d'estate si affolla, i bagnasciuga si riempiono e gli affari non
mancano soprattutto per i "podisti"
della riva. Said è egiziano, con il suo
bazar ambulante percorre chilometri e chilometri con invidiabile
pazienza. “Vendo tutto: occhiali,
bracciali, magliette ed abiti per
signora, vorrei guadagnare abbastanza per tornare in Egitto e rivedere la mia famiglia, poi - conclude
Said - tornerò qui, vivo in un appartamento a Cerenova con altri due
amici, lavoriamo tutti e tre pagando
regolarmente l'affitto”, ci tiene a
precisare con orgoglio. Orgoglio che
non manca ad Eleonora, laureata in
giurisprudenza e cameriera “sprinter” presso un noto stabilimento di
Santa Severa. Gli occhi di Eleonora
sono lucenti e “colorati” ma diventano schietti quando si esprime
riguardo la sua mansione. “Credo sia
poco gratificante svolgere attività
estive mal retribuite, dopo anni di
studio e sacrificio. E' difficile sapersi
accontentare - dichiara la giovane perché il mondo del lavoro offre poc
o. Ho rinunciato alle vacanze da
troppo tempo e onestamente stento
a riconoscerne il vero significato:questa è la vita di buona parte
dei neolaureati”. Conclude abbozzando un sorriso. Il tramonto illumina l'orizzonte, domani sarà un altro
giorno di lavoro per i professionisti
delle vacanze.
Il caso. Salgono le temperature e si moltiplicano le chiamate degli over 60 al 118
Allerta caldo, la dura vita delle persone anziane
Arriva l'aiuto della Regione Lazio e Sant'Egidio
Alla vigilia dell'ondata di calore di
questa estate, il Programma “Viva
gli Anziani!” promosso dalla
Comunità di Sant’Egidio e sostenuto
dalla Regione Lazio, intensifica la
sua attività di monitoraggio attivo
per tutta la popolazione anziana
ultra75enne nei quartieri del centro
storico di Roma (Trastevere,
Testaccio, Esquilino). Particolare
attenzione viene prestata agli anziani soli e in condizioni di particolare
fragilità, con telefonate, visite domiciliari, interventi individuali, distribuzione di ventilatori e condizionatori, materiale informativo e consigli
per far fronte alle ondate di calore.
Sono loro infatti gli individui più in
pericolo quando la colonnina di
mercurio sale: solo nell'ultimo weekend che ha segnato temperature
torride e clima afoso sia in città che
fuori, sono stati tantissimi gli anziani e i portatori di patologie croniche
cardiovascolari, respiratorie e diabetiche, che hanno preso d'assalto i
telefoni degli operatori sanitari. Per
questo il programma di Regione
Lazio e comunità di Sant'Egidio
segue attualmente 4.273 persone e si
inserisce all’interno delle attività
dell’Osservatorio della Povertà della
Regione Lazio. Il servizio è attivo a
Roma dal 2004 dopo la tragica estate dell’anno precedente che aveva
visto un drammatico aumento della
mortalità tra la popolazione anziana. Fino ad oggi sono stati effettuati
244.588 interventi, di cui 217.284
telefonate, 23.803 visite domiciliari
e 3.503 interventi individuali personalizzati. Significativi i risultati raggiunti in questi anni: riduzione dei
ricoveri ospedalieri, contenimento
della mortalità evitabile, miglioramento della qualità della vita e riduzione della istituzionalizzazione
hanno comportato un notevole contenimento della spesa sociale. Il
costo del Programma è infatti di 50
centesimi al giorno per ogni anziano
seguito. “In una società che mette ai
margini i più fragili c’è bisogno di
un’attenzione più forte verso i nostri
anziani - dichiara l’assessore della
Regione Visini - con il Programma
‘Viva gli Anziani!’ e grazie al lavoro
della Comunità di Sant’Egidio, la
Regione riesce a farsi veramente
vicina a queste persone, che in estate si ritrovano più sole e, a causa del
caldo intenso, anche più esposte a
rischi per la loro salute. Una telefonata o la visita di un volontario sono
gesti molto semplici che possono
riempire la solitudine di una persona anziana e avere ricadute estremamente positive sulla qualità della
vita. I risultati raggiunti finora sono
buoni, ma è il momento di rilanciare: l’obiettivo è quello di raggiungere
tutti gli anziani del Lazio con un servizio di prossimità nei periodi più
critici delle ondate di calore”.
n. 31 - 1 Agosto 2013
LE CITTA’
9
NON C'E' PIU' L'ESTATE ROMANA DI UNA VOLTA
Un periodo estivo a mezzo servizio per cultura e musica. Il quadro
de La Repubblica evidenzia che il cartellone degli spettacoli di giugno
si riduce all’osso rispetto al mese di luglio che offre una scelta molto più ampia
U
n estate a mezzo servizio per la
cultura e la tradizione romana.
Per carità, comunque tante e di
pregio le iniziative in giro per la
Capitale ma l'Estate Romana quest'anno ha mancato del tabellone
spettacoli degli anni passati. Lo
scenario poco edificante è stato
messo nero su bianco dal quotidiano La Repubblica, che nell'edizione
di domenica scriveva: “Già a colpo
d'occhio è evidente che il cartellone
di spettacoli di giugno è stato ridotto all'osso a confronto di quello di
luglio, che ha offerto una scelta
ampia e diversificata tra eventi
musicali, cinema all'aperto e non
solo. Con punte importanti riguardo i megaconcerti rock. Addirittura
sei - un record - allo Stadio Olimpico tra il 21 giugno e oggi con calibri come Depeche Mode, Muse,
Jovanotti, Negramaro, Ramazzotti
per finire stasera con Roger Waters”. Più altri grandi raduni a par-
tire da Bruce Springsteen e dai Blur
che hanno illuminato il festival
"Rock in Roma" di Capannelle,
evento organizzatissimo e riuscito
in ogni sua forma. Con l'iniziativa
del privato ad essere fondamentale.
Eccezioni che confermano la rego-
la. Infatti i numeri che snocciola La
Repubblica fanno davvero sensazione: “I dati confermano la prima
impressione: dieci anni fa le manifestazioni targate Estate Romana a
giugno oscillavano tra 50 e 60. In
dettaglio nel 2004 erano 49 (con 18
eventi musicali, 11 di cinema, 9 di
teatro e altro), l'anno dopo 61 (in
testa sempre musica, cinema e teatro). Analogo trend negli anni successivi: 47 nel 2006, 63 nel 2007.
Nel 2008 si scende un primo scalino: solo 28 le manifestazioni a giugno. L'anno dopo si risale a 51. Ma
subito dopo inizia il declino: 38 nel
2010, 35 nel 2011, 29 l'anno scorso.
Fino alla tabula rasa di quest'anno
con 14 manifestazioni”. Olè.
“Soltanto grazie all'efficace e rapido
intervento del nuovo sindaco di
Roma, Ignazio Marino - chiosa
Pietro D'Ottavio nel suo articolo - si
è trovata una copertura finanziaria
per l'Estate Romana 2013 (…).
L'intervento finanziario, circa 1
milione e mezzo di euro, è assai
meno della metà di quanto si spendeva nel 2004. Colpa della crisi che
ha costretto le amministrazioni a
tagli importanti”. Anche se con
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10
Open S
L’ORA DELLE CONTROPR
LE CITTA’
Turchia, Libia, Egitto, Tunisia in movimento per dire no an
E in Siria è mistero sulla sparizione del padre gesuita Paolo Dall’Oglio. Le onde della nuova
di Enrico oliari
N
on è ancora finita. Perché il
grido di libertà delle “Primavere arabe” è stato tradito da chi lo ha
abusato per imporre ciò che di più
antilibertario esiste: la visione confessionale dello Stato. E così a essere attraversato dalla “Controprimavera araba” non solo l’Egitto,
bagnato ormai dal sangue di centinaia di quei milioni di manifestanti
che si sono riversati nelle antiche
piazze, ma anche la Tunisia, dove
sono già stati ammazzati due dei
massimi esponenti della coalizione
di opposizione, la Libia, che ancora
oggi brucia, e poi la Turchia, dove,
se non vi è stata nel 2011 la rivoluzione, oggi i giovani manifestano
per gli stessi motivi degli altri
paesi… ovunque si ha la sensazione
che le rivoluzioni che sono partite
dal tragico gesto del giovane tunisino Mohamed Bouazizi sono state
un fallimento, perché c’è chi non ha
compreso o voluto comprendere
che “democrazia” non significa
semplicemente fare il volere della
maggioranza, bensì anche rispettare ogni singola individualità e libera espressione, senza costringere
l’intera popolazione ai dettami
della religione.
È vero, sarebbe semplicistico pensare che ci siano solo i graduali processi di islamizzazione dei paesi
alla base delle proteste di questi
giorni, basti pensare che l’Egitto è
una scacchiera su cui il Qatar, che
cerca di assumere un ruolo di leadership nel mondo arabo, muove (e
finanzia!) le pedine dei Fratelli
Musulmani, in contrapposizione
agli interessi di Israele, che cerca di
stabilizzare la situazione attorno a
casa propria, e persino dell’Arabia
Saudita, che è la prima a rimetterci
dallo tsunami degli interessi di
Doha nel mondo arabo.
Tuttavia a spingere la moltitudine
di Tamarrod (Ribellione) a manifestare, forte delle quindici milioni di
firme raccolte per chiedere le
dimissioni del presidente islamista
Mohammed Morsi, è stato qualcosa
di più semplice della geopolitica ad
alti livelli: la società va avanti, la
gente ha voglia di crescere in un
progresso sociale il cui blocco sarebbe contro la natura delle cose,
ovvero il ritorno al medioevo, del
tutto impensabile in un’epoca di
globalizzazione dove le idee corrono sui social network e non stanno
chiuse nei torrioni delle abazie.
Ai primi di luglio i militari sono
intervenuti per cercare di contenere la situazione, hanno tratto in
arresto il presidente Morsi e la dirigenza dei Fratelli Musulmani, “colpevoli” di aver tradito la laicità
dell’Egitto, ed hanno favorito la
nascita di un governo di transizione, perché l’Egitto è di tutti, non
solo dei musulmani, ma anche dei
cristiani copti, a lungo discriminati
nell’ultimo anno, come pure dei
laici. Si è perso il conto delle centinaia di morti e delle migliaia di feriti causate dagli scontri fra i manifestanti, in momenti di follia in cui
sono state date a fuoco sedi di partito, assaltate caserme e si è sparato ad altezza d’uomo.
Più a nord il contro-kemalista
Erdogan, che vorrebbe traghettare
la Turchia nell’Europa dei diritti
civili, ha imposto restrizioni alle
libertà di parola e di stampa, la censura su alcuni contenuti televisivi e
maggiori controlli e rigidità sull’uso
di internet; ha imposto il divieto
notturno di consumo di alcol, ha
proibito l’aborto ed ha limitato persino il diritto di riunirsi liberamente; ha introdotto il reato di blasfemia ed ha dato alle donne la possibilità di portare il velo islamico
nelle università e nei luoghi pubblici, cosa vietata nel laicissima nazione di Ataturk; ha inoltre fatto
approvare dal parlamento una
riforma dei programmi d’istruzione
delle scuole pubbliche
primarie e superiori dando spazio agli emergenti
sostenitori dei princìpi
islamici.
La Turchia è, dei paesi
interessati dalle proteste, stato il meno bagnato dal’onda islamista
che si sta riversando
sulle regioni poste al di
là del Mediterraneo: le
manifestazioni, represse
con fermezza, fanno
parte della cronaca delle
scorse settimane, ma
non sono per nulla sopite; sono come una brace
accesa sotto la cenere,
pronta a rinfiammarsi alla prossima legge con spirito confessionale
di chi vuole realizzare in Turchia il
disegno confuso di una “democrazia islamica”, dove le restrizioni del
Corano stanno insieme alle libertà
dei cittadini secondo un’inedita
ricetta di chi vuol mettere insieme
il Diavolo e l’acqua santa, senza
sapere quale sia l’uno o l’altro.
La Tunisia, paese a noi vicinissimo,
ha mandato gli islamisti di Ennahda al potere dopo la caduta di
Ben Alì: in un paese percorso dalle
violenze degli intolleranti salafiti,
con proteste che nel corso dei mesi
hanno portato a numerosi morti e
feriti e soprattutto con una crisi
economica importante a causa
della quale i giovani sono senza
lavoro e senza futuro, la maggioranza dell’Assemblea costituente
ha provato a far passare una legge
costituzionale che aveva dell’incredibile: abolire il concetto di uguaglianza della donna rispetto all’uomo per stabilirne la “complementarietà”. Fortunatamente il progetto è
stato bloccato, ma solo grazie alle
opposizioni delle piazze ed alla sorpresa della comunità internazionale; non occorre essere “Femen” per
essere disgustati da chi vuole introdurre un principio antistorico e
medioevale: non si tratta del diritto
di portare il chador nelle aule universitarie, ma di stabilire che la
Space
RIMAVERE
che alle nuove teocrazie
protesta arrivano fino a Instambul
donna, senza l’uomo, non è una
“donna”, e ancora che l’uomo, il
quale non è complementare della
donna, è “uomo” anche senza la
donna.
E sempre in Tunisia, dove l’anno
scorso è stata riaperta l’università
coranica della Zaytuna, fondata
nell’864 sotto il califfato degli
abbasidi e chiusa nel 1976 da Habib
Bourghiba, il 6 febbraio scorso è
stato ammazzato uno dei massimi
esponenti dell’opposizione laica,
Chokri Belaid, e poi ancora il 25
luglio Mohammed Brahmi, anche
lui guida di quel Fronte popolare in
cui stanno confluendo tutti i partiti
che non vogliono la trasformazione
della Tunisia in una teocrazia. Ad
ucciderli, come ha spiegato il ministro dell’Interno Lotfi Ben Jeddou,
un trentenne appartenente ad una
cellula jihadista vicina ad al-Qaeda,
in un paese che vede Tunisi più a
nord di Siracusa e Lampedusa più
vicina a Hammamet che a Catania.
La protesta cresce, la tensione è
altissima ed in questo marasma ci
si chiede perché dei disperati si
indebitano e rischiano la vita per
attraversare il mare e cercare rifugio nella confinante e più libera
Europa.
Poi vi è la Libia, quella vera, non
quella dell’Africa d’Or, fatta di oltre
500 milizie che dalla deposizione di
Gheddafi ancora non hanno voluto
sentir ragione di sciogliersi o di
integrarsi nelle Forze di sicurezza,
delle armi che ogni famiglia per
bene ha in cantina o nel salotto,
degli jihadisti che attraversano
liberamente il corridoio a sud del
paese, degli odi non ancora sopiti
nei confronti dei sostenitori dell’ancien regime e quindi della violenza e degli attentati, ed anche qui
dell’omicidio di Abdessalem alMesmary, un avvocato anti-islamista noto per il suo impegno a favore della creazione di uno Stato laico
in Libia; al-Mesamary, figura chiave della rivoluzione del 2001, si era
in più occasioni scagliato contro i
Fratelli Musulmani i quali, stando
alle sue accuse, avrebbero voluto
trasformare la Libia in un paese
teocratico. E ancora della sede di
Tripoli del Partito per la Giustizia e
la Costruzione, il braccio politico
dei Fratelli Musulmani, devastata
dai manifestanti che di stato islamico non ne vogliono proprio sapere.
Tornando in Medio Oriente vi è la
guerra civile in corso in Siria, dove
il fronte degli insorti è ormai spaccato fra ribelli ed esercito libero da
una parte, e jihadisti dall’altra,
come nel caso dei cospicui gruppi
legati ad al-Qaeda: “Jabat alNusra” e “Stato islamico dell’Iraq e
del Levante”.
Entrambi si sono dichiarati per la
costituzione di un califfato, ovvero
di un regno basato sulla sharia, ed
in più occasioni hanno dimostrato
intolleranza nei confronti dei cristiani e dei luoghi di culto, fino al
possibile rapimento del romano
gesuita padre Paolo Dall’Oglio;
Tempi.it, riporta di una fatwa
emessa dallo sceicco salafita Yasir
al-Ajlawni secondo la quale è
lecito per gli insorti lo stupro di
“qualunque donna siriana non sunnita”, ovvero anche cristiane ed alawite e tanto è bastato perché a
Qusayr una ragazza cristiana di 15
anni, Mariam, venisse stuprata da
più nemici di al-Assad e poi uccisa.
Sostituire i regimi in nome della
libertà è sacrosanto; tuttavia “libertà” è un concetto ben definito ed
unico, che non permette sfumature
di grigio giustificabili in alcun
modo: piazzare al posto di Ben Alì,
di Mubarak, di Gheddafi e di alAssad nuove forme di dittatura, per
certi versi più subdole proprio perché “marchiate” con umanissimo
“nome di Dio”, qualunque esso sia,
significa compiere un crimine contro l’essere umano. Perché la spiritualità è un valore stupendo ed
altamente costruttivo nel momento
in cui è individuale, portato dentro.
Se forzatamente declinato attraverso le leggi e la politica nella società,
è violenza, è odio.
LE CITTA’
11
E Papa Francesco va a pregare
tra i fratelli gesuiti con un pensiero
rivolto a padre Paolo Dall’Oglio
Il pontefice di ritorno dal Brasile ha visitato
la Chiesa del Gesù celebrando S. Ignazio di Loyola
È durata due ore la visita di Papa
Francesco alla Chiesa del Gesù. Il
pontefice, a due giorni dal ritorno
dal Brasile dopo il successo della
Giornata Mondiale dei Giovani
2013, ha prima celebrato la messa
in memoria di S. Ignazio di Loyola
e poi si è intrattenuto con Adolfo
Nicolas, Preposito Generale dei gesuiti e i suoi collaboratori, fermandosi alla tombe di S. Ignazio, Francesco Saverio e Padre Ruben.
“E’ una grande gioia per noi gesuiti che il papa appartenga al nostro
ordine - ha detto padre Nicolas - così si fa più facile la Comunione con
Pietro e tutta la Chiesa, questa è una giornata speciale”.
“E’ stato un incontro amichevole - prosegue padre Nicolas - noi siamo
tutti contenti che Francesco si senta così gesuita tanto da voluto celebrare la festa di S. Ignazio con i suoi fratelli gesuiti. Oggi è stato un giorno
molto bello che ci lascia dei ricordi indimenticabili”.
Il Pontefice, ricordando le figure di due gesuiti che hanno dato la vita nel
loro ministero, San Francesco Saverio e Padre Pedro Arrupe, ha rivolto
un pensiero anche a padre Paolo Dall’Oglio, scomparso da due giorni in
Siria. Al termine della visita Francesco ha di nuovo salutato la folla, che
lo ha atteso all’esterno della chiesa per oltre due ore ed è salito a bordo
della Ford Fiesta per tornare in Vaticano.
Padre Dall’Oglio sarebbe stato rapito da un gruppo di miliziani legati ad
al Qaeda in Iraq , nella città di Raqqa nell’est del Paese, controllata dalle
forze ribelli. Dall’Oglio è conosciuto per essere contrario al regime di
Damasco, tanto che fu espulso lo scorso anno. Secondo fonti dell’opposizione il gruppo si chiama Stato Islamico dell’Iraq e del Levante e
avrebbe sequestrato il sacerdote mentre camminava per le strade di
Raqqa. La Farnesina intanto ha avviato tutte le necessarie verifiche.
Padre Paolo Dall’Oglio è un gesuita di 59 anni di origini romane che per
più di trent’anni ha promosso in Siria il dialogo islamo-cristiano.
Fondatore della comunità monastica di San Mosé l’Abissino, per lungo
tempo è stato a capo della comunità monastica di Mar Musa, a nord di
Damasco. Fino al giugno del 2012, quando è stato espulso dalle autorità del regime dopo aver preso posizione a favore del piano di pace dell’allora inviato speciale Onu per la Siria, Kofi Annan. A febbraio era rientrato in Siria dal Kurdistan iracheno. ‘’Sono qui per esprimere solidarietà a tutto il popolo siriano, dimenticato dall’irresponsabilità internazionale’’, era stato il suo messaggio. E’ di appena qualche giorno l’appello
lanciato a papa Francesco affinchè il pontefice promuovesse “un’iniziativa diplomatica urgente e inclusiva per la Siria”.
12
LE CITTA’
P E N S I E R I
3P
n. 31 - 1 Agosto 2013
P E R S O N E
P A R O L E
ANGELO DEL VECCHIO
Un attore prestato alla poesia
“Parole alle parole” una silloge fuori le righe edita da Tracce che somiglia a uno scherzo
ma è nei fatti un gioco di raffinata bravura apprezzato e presentato dal poeta Davide Rondoni
di Aldo onorAti
A
ngelo Del Vecchio ha 28 anni.
Nato in Abruzzo, lavora a Roma, assistente di Giuditta Camberi al Corso di recitazione presso
l’Act Multimedia di Cinecittà, scuola di cinema che ha frequentato dal
2006 al 2008, avendo come docenti Francesco Rosi, Carlo Lizzani,
Alessandro Gassman. Ha recitato
in qualità di coprotagonista, nel
cortometraggio “L’ultima spiaggia”
di Pierpaolo Rella, il quale lo ha
scelto poi a interpretare - da attore
protagonista - “La fama e l’onore”,
cortometraggio che ha partecipato
al film Festival di Torino del 2009.
Ora, fra le mani ho il suo primo
libro di poesie “Parole alle Parole”,
edito da Tracce nella collana “I
campi magnetici” diretta da Daniela Quieti. Lo tengono a battesimo letterario la stessa Quieti, nonché Davide Rondoni. Devo subito
assentire con Rondoni che coglie il
nucleo di questa silloge, sottolineando “l’acuta ironia e autoironia
dell’autore”, due qualità, specie la
seconda, molto rare nell’ombrosa
schiera dei poeti (come li definisce
Orazio). E sto anche con la Quieti la
quale dice:”C’è un’intima amarezza
sottesa che pervade i testi e s’incarna in elaborazioni lessicali ritmiche
e vive di immagini inconsuete e
multimediali”.
In verità, questa silloge “fuori le
righe” in senso positivo, può essere
vista come uno scherzo e un gioco
di raffinata bravura sintattica, op-
pure come un’indignazione civile
verso il mondo corrotto che ci circonda e ci conduce. Oppure, si può
gustare in entrambi i piani di lettura. Ad esempio, riporto, prima di
svolgere altre considerazioni, alcuni ipometri punzecchianti: “Che mi
metto?/ Mi metto// L’elmetto!// Il
capo si china/ Chiuso come la
rima/ Di chi lima// Il profilo inesistente/ Di un potere conseguente//
Trafigge la mente// Chi mente/
Vuole/Non sente”: sembra un divertimento, ma non lo è; anzi, nasconde un pensiero amaro, una
presa di coscienza che trova espressioni personali, fuori dalla “poesia
del cuore” e anche dai troppi sperimentalismi in cui un Vate diviene
ragioniere della parola
non significante. Qui non
si tratta di sperimentalismo, bensì di una dizione
portata al massimo della
lapidarietà plurisignificante, sliricizzata ad arte
(“La paura/ La tortura/ Il
libro letto senza la censura// La candidatura/ L’università che non è cultura…”).
È come se Angelo Del
Vecchio togliesse il superfluo (che purtroppo oggi
abbonda in tante sillogi
parolaie) per scavare con
un solo sintagma, se non
addirittura con un sostantivo unico, nelle ferite dell’essere. Andrebbe riportata intera la bellissima
“Acqua” (l’incipit è questo: “Goccia che scava la roccia/ che
liscia e lava/ in fredda doccia”: ove
le rime interne e quelle esterne
danno un battito di ballata popolare sui generis alla struttura, mentre
sono frutto di uno studio meticoloso), per la osmosi fra le cose visive,
tattili, e quelle invisibili, morali.
E si badi bene: non si tratta di
metafore, bensì di rimandi, identificazioni, sineciosi.
“Un tempio fatto di laica sincerità/
Unita a una sonorità cristiana”: qui
l’autore poteva rimare con le parole
tronche: e non ha voluto, mettendo
in dissonanza il distico: ma così è
più efficace, perché una rima
accentata avrebbe preso troppo
l’orecchio, non la riflessione; invece, Angelo ha posposto i termini, al
fine di spostare l’attenzione dall’udito alla cogitazione.
Quello che a lui importa non è il
prezioso gioco di parole, ma la
sostanza del significante e del
significato.
Qua e là, a mo’ di sentenza acutissima (che racchiude una sua filosofia
della vita), si incontrano ipometri
di questo tipo: “L’uomo è l’avanzo/
del resto del pranzo”.
E di questi lacerti, che potrebbero
avere dignità di proverbi, ce ne
sono tanti nella silloge (vediamone
un ultimo: “Una banca una nota/
Che annota / E vivere e non esistere è un’attività remota”, dove l’ossimoro spiana la strada al paradosso,
pur vero, e proprio perché paradossale, diviene più credibile, in un
mondo in cui i rapporti fra le cose e
gli esseri hanno scavalcato i limiti
della ragione).
Insomma, un ritmo battente, “omologie” e contrasti, illuminazioni
rapide e sapide, ironie dovunque,
ma sul filo del rasoio del paradosso,
il quale, in fondo, è la regola della
vita (altrimenti Kafka e Pirandello,
ad esempio, avrebbero avuto torto).
Del Vecchio, risistemando (ricostruendone talvolta i significati) le
parole, conia concetti profondi e
disposizioni sonore nuove.
Scompone termini, agglutina sintagmi, li giustifica rafforzandoli in
rima (dimenticata dèa da parte dei
Vati a digiuno di ogni necessaria e
salvifica tecnica).
n. 31 - 1 Agosto 2013
Play Time
LE CITTA’
13
FONDERIA: DOLCI CONTRO LA CRISI
Cake designers, dalla pubblicità alle torte
“Abbiamo scoperto cosa significa essere artigiani”
Il sogno degli ideatori Camilla e Marco è quella di trasformarla in un marchio di creatività
di Luca BussoLetti
nella crisi che la creatività si affiÈquesti
na. Ed è talmente vero che in
mesi a Roma ha preso vita
un’iniziativa imprenditoriale talmente particolare che non poteva
passare inosservata. Fonderia è
infatti la prima pasticceria artigianale che crea dolci basandosi sui criteri del design. Aiutiamoci a capire
meglio il concept di fondo facendo
due chiacchiere coi loro fondatori.
Come riassumereste l’idea della vostra pasticceria?
“Fonderia è un luogo dove design e
dolci si incontrano. Da zucchero,
farina, uova biologiche e ingredienti
sceltissimi nascono dolci che sono
delle vere e proprie idee. Biscotti
dalle scritte ironiche, torte ispirate
alla grafica ma anche progetti su
misura del cliente. Non per niente il
nostro slogan dice: Le etichette?
Solo sulla marmellata”.
Come è nata?
“Dalla noia, dall’insoddisfazione di
lavorare in pubblicità. Camilla passava ore e ore a guardare bellissime foto
di dolci sui vari food blog, Marco
voleva tornare in Italia dopo tanti
anni a Parigi. Così, quasi per caso,
abbiamo iniziato a buttare giù
un’idea alternativa al lavoro in agenzia”.
Tra il dire e il fare... voi come
avete attraversato “il mare’”
realizzando concretamente il
progetto?
“È stato difficile. Nessuno di noi era
imprenditore, anzi da bravi pubblicitari eravamo abituati a fare un
disegnino sul foglio e poi alla realizzazione ci pensava qualcun altro.
Però allo stesso tempo non volevamo che rimanesse il solito sogno.
Abbiamo cercato tutti i bandi possibili in rete, preso appuntamenti con
i tutor della Regione, fatto file su file
in decine di uffici pubblici. In un
modo o nell’altro il progetto ha iniziato a prendere forma: a un certo
punto abbiamo capito che non era
più un bozzetto su un foglio.
Eravamo in ballo e non potevamo
far altro che ballare”.
Il vostro può essere un esempio di come superare la crisi
con la forza delle idee?
“Ci piace pensarlo. Ma non si tratta
solo di superare la crisi. Marco ed io
avevamo entrambi contratti a tempo
indeterminato, la crisi per noi era
relativa. Vorremmo dimostrare che
si può alzare il livello, anche in questo paese un po’ impantanato nella
mediocrità”.
Tra le tante creazioni qual è al
momento quella di cui andate
più fieri?
“Ci sono i biscotti dietetici che ti
mandano a quel paese, i kit già dosati con cui fare i biscotti in casa, ma
qualsiasi torta pensata su misura è
una grande soddisfazione.”
Cosa vi immaginate dal futuro?
“Ci piacerebbe che Fonderia diventasse un vero e proprio marchio di
creatività. Non vogliamo essere una
semplice pasticceria ma un laboratorio aperto dove poter confrontarsi
su tutti gli ambiti della creatività. Se
poi riuscissimo a farlo anche a
Tokyo e New York sarebbe davvero
un sogno”.
Tokyo, New York… quindi un
giorno potreste diventare una
catena come Mc Donald?
“Come Mc Donald proprio no! La
nostra produzione è interamente
artigianale, dal primo all’ultimo
passo. Non usiamo semilavorati né
basi pronte e facciamo tutto in casa.
Siamo aperti al pensiero di esportare il nostro format, ma solo se ci sarà
la possibilità di rimanere artigianali
al 100%”.
Non avete paura che in epoca
di fitness i dolci siano meno
richiesti di un tempo?
“Assolutamente no! I golosi resistono e come ben sappiamo i dolci rendono felici quindi tutti prima o poi
cedono! Ma abbiamo soluzioni
anche per gli appassionati di fitness… mousse di yogurt, dolci con
miele o zucchero di canna. L’importante è saper ascoltare il cliente”.
È appena nato il royal baby.
Che torta fareste x festeggiarlo?
“Non è stato già abbastanza festeggiato?”.
Concludiamo con un appello.
Come convincereste qualcuno
a venire a trovarvi?
“Invitiamo a cercarci sulla pagina
Facebook di Fonderia e iniziare a
curiosare tra i nostri dolci. Se non
c’è quello che cercate, noi lo faremo. Senza mai dimenticare il
gusto”.
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LE CITTA’
n. 31 - 1 Agosto 2013
Il progetto Candy cool
Unione Europea e commercio
Furla, giovani talenti cercasi
Norme più ferree sui cosmetici
di Valentina Carboni
C
Play Time
oloratissime, bellissime e
desideratissime, l’anno
scorso le Candy Bag by Furla
furono il must have dell’estate. Per rendere l’acquisto ancora più frizzante, quest’anno Furla ha pensato
qualcosa di speciale: un progetto chiamato Candy cool
dove invita i creativi di tutto il
mondo a interpretare la
“Candy Bag”.
L’azienda, insieme a Fondazione Furla, è alla ricerca di giovani
talenti di tutto il mondo, con l’obiettivo di formare dei piccoli team creativi in ogni paese, per affidare a ciascuno una elaborazione originale. Il
progetto funziona come una specie
di gara, anzi per meglio dire una staffetta, dove ogni team passerà a quello successivo il risultato della propria
ricerca, dando così nuovi spunti e
componendo via via una collezione
di “Candy Bag” originalissime. L’idea
è creare una borsa che rappresenti la
cultura locale e al tempo stesso che
abbia un’impronta internazionale.
Ogni speciale “Candy” verrà presentata, in parallelo, nelle boutique
Furla della città dove opera il team.
Davide Bedoni, giovane talento della
regia, della fotografia e della grafica,
realizzerà una serie di video d’arte
che verranno proiettati nei negozi
coinvolti nell’iniziativa. In dirittura
finale il testimone passerà ai designer di Furla che, sulla base delle
“Candy” realizzate, svilupperanno una limited edition
del bauletto in quattro
modelli. Sintesi del
lavoro multiculturale
svolto attorno alla
“Candy Bag”, le edizioni limitate verranno presentate al prossimo Milano Moda Donna
a febbraio 2014.
Proteggere la pelle è importante
tanto quanto proteggere l’organismo, dopo le leggi sugli alimenti è
entrata in vigore la nuova normativa
che regola i cosmetici commercializzati dentro dell’Unione Europea.
Sono delle regole che erano già state
approvate nel 2009 e che han tardato ben 4 anni prima di essere definitive. Uno dei punti cardini è che tutti
i cosmetici riportino sui contenitori
una lista di ingredienti, posti in ordine decrescente di importanza, dove
dovranno essere inclusi anche le
profumazioni, gli aromi, i coloranti e
gli ingredienti presenti in forma di
nanomateriali (che saranno seguiti
dal termine “nano” tra parentesi).
Un altro pilastro della normativa è
una banca dati unica per tutta
l’Unione Europea, dove sarà
obbligatorio inserire tutti i
prodotti che si commercializzano in Europa.
“Il Registro d’informazione del prodotto” deve comprendere tutta l’informazione importante incluso le prove tossicologiche. La normativa
proteggerà i consumatori
anche di fronte alla pubblicità ingannevole, come i deodoranti che proteggono dal sudore per 48 ore o alle
creme con effetti antirughe miracolose. Sarà proibito il divieto di testare i cosmetici sugli animali e l'uso di
sostanze classificate come cancerogene o tossiche. Per sapere quali
sono basterà consultare l'elenco delle
sostanze proibite o limitate che si
trova nei regolamenti. Prima di essere commercializzato nella Ue , ogni
prodotto cosmetico sarà affidato ad
un “responsabile” incaricato di notificare alle autorità nazionali competenti qualsiasi riscontro di gravi
effetti indesiderati.
Link: valemood.blogspot.com
n. 31 - 1 Agosto 2013
LE CITTA’
Sport
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Campionato. Tre turni infrasettimanali e 4 soste per le nazionali
Coppa Italia. Il torneo parte il 4 agosto per chiudersi il 16 maggio
Ecco i Calendari, partenze
in salita per Lazio e Juve
Sorteggi, possibili quarti
Roma-Juve e Lazio-Napoli
Sono stati sorteggiati i calendari del
campionato di serie A 2013-2014, che
partirà il prossimo 24 agosto e si concluderà il 18 maggio. Tre turni infrasettimanali (25 settembre, 30 ottobre
e 7 maggio), quattro soste per le
nazionali (8 settembre, 13 ottobre, 17
novembre e 29 dicembre), ferie natalizie dal 23 dicembre al 4 gennaio.
Molteplici le reazioni di presidente e
addetti ai lavori. Partenza impegnativa per la Lazio: “Sicuramente la partenza non è delle più semplici.
Giochiamo con Juve e Udinese prima
del derby. Chi ben comincia è a metà
dell'opera, si dice, ma al di là di tutto,
le squadre hanno bisogno di assestarsi. Siamo comunque fiduciosi”, ha
detto Lotito a Sky. In casa Roma que-
In attesa che la stagione calcistica si
metta ufficialmente in moto, recentemente nella sede della Lega Serie A
si sono volti i sorteggi della Coppa
Italia targata 2013/2014. Le otto
teste di serie erano Milan, Napoli,
Roma, Catania, Fiorentina, Juventus, Udinese e i campioni uscenti
della Lazio (storica vittoria nel derby
del 26 maggio scorso, 1 a 0 gol di
Lulic). In caso di passaggio del turno
di queste formazioni, inserite nel
tabellone direttamente agli ottavi di
finale, si verificheranno i seguenti
accoppiamenti ai quarti di finali:
Milan-Udinese, Fiorentina-Catania,
Roma-Juventus e Lazio-Napoli.
Dunque se il copione previsionale
sarà rispettato, ci ritroveremmo con
le due squadre romane impegnate in
sto il commento del milanista Galliani: “Non ha senso commentare i
calendari. L’anno scorso sulla carta
avevamo due partite abbordabili contro Sampdoria e Atalanta e abbiamo
fatto zero punti”. Scherzoso invece
Fassone: “Ho spedito il calendario in
Indonesia? No, assolutamente! Il
calendario sta qui in Italia e sta bene
qui, lo guardiamo qui dall’Italia,
almeno per adesso. Il presidente
Moratti sono certo che l’ha guardato e
lo sta commentando in questo momento. Come sta vivendo questo
momento? Lo sto vivendo come
tutti”. Infine le dichiarazioni di Urbano Cairo, presidente del Torino:
“Mai disputato un derby alla sesta
giornata, magari porta bene”.
due big match da brivido già ai quarti di finale: i giallorossi contro la
corazzata bianconera i biancoceleste
contro i partenopei del neo Higuain.
La finale della competizione è in programma per il 16 maggio del prossimo anno. La competizione prenderà
ufficialmente il via il 4 agosto con le
seguenti sfide: Nocerina-Pordenone,
Paganese Pro Patria, Perugia-Savona, Albinoleffe-Torre Neapolis,
Virtus Entella-Gualdo Casacastalda,
SudTirol-Matera, Salernitana-Teramo, Pisa-Termoli, BeneventoPontedera, Cremonese-Viareggio,
Frosinone-L’Aquila, Pro VercelliMonza, Ascoli-Ponte S.P. Isola,
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n. 31 - 1 Agosto 2013
LE CITTA’
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L’agenda
Anzio accoglie Emma come una regina Sergio Cammariere in riva al mare
L
unedì 5 agosto sarà
una data importante
per Anzio e per tutti quei
romani che, pur non
andando in ferie, hanno
voglia di uscire la sera
invece di star chiusi al
caldo nelle case. A pochi
chilometri dalla capitale,
infatti, arriverà a Villa
Adele, in piazza Cesare
Battisti, la cantante Emma. Nonostante la giovane età, l’artista salentina è
già uno dei nomi di riferimento della nuova scena
musicale italiana. Meriti
personali di un talento
tanto ruvido quanto prezioso e
meriti esterni praticamente del
tutto ascrivibili alla televisione. A
lanciarla infatti è stata la trasmissione “Amici” di Maria De Filippi,
quando nel 2009 ne vince la nona
edizione a mani basse. A consacrarla del tutto, invece, è la sua doppia
partecipazione al Festival di
Sanremo, nel 2011 e nel 2012, dove
prima duetta coi Modà in “Arriverà” ottenendo un prestigioso
secondo posto e poi si ripresenta
sola vincendo la categoria “big” con
la canzone “Non è l’inferno”. Dietro
alla sua voce fantastica c’è poi un
repertorio di pezzi indovinatissimi
con perle come la bellissima
“Cercavo Amore”, “Cullami” e “con
le nuvole”, tutte firmate da Roberto
Casalino ormai garanzia di hit.
Emma è la Gianna Nannini di questa generazione e, in quanto ventenne, ne è in qualche modo l’evoluzione. In lei, infatti, volente o
nolente, si mischiano musica,
popolarità da personaggio del piccolo schermo e gossip: un mix
esplosivo che da anni usano negli
Stati Uniti per far crescere le carriere delle varie star. Quando parte la
musica, comunque, le chiacchiere
stanno a zero. O almeno le ridurrà
così Emma non appena inizierà a
cantare per il pubblico di Anzio.
Luca Bussoletti
Martedì 6 agosto ad Anzio arriva la
musica di qualità. A pochi chilometri da Roma, infatti, presso Villa
Adele, sarà la volta di Sergio
Cammariere. Classe 1960, il cantautore nasce a Crotone e macina molti
chilometri prima di imporsi sulla
scena nazionale. Come capita a tutti
i grandi della musica, costruisce il
suo successo concerto dopo concerto, anno dopo anno, fino ad arrivare, nel 2002, alla pubblicazione di
“Dalla pace del mare lontano”. È
l’album della consacrazione che
infatti ottiene ben due dischi di platino destando l’interesso di Pippo
Baudo che lo invita al Festival di
Sanremo dell’anno successivo. Il
brano che il cantautore calabrese
porta in gara, “Tutto quello che un
uomo”, vince sia il “Premio della
Critica” che la targa per la “Migliore
composizione musicale”. L’album
viene ristampato con l’aggiunta
della hit sanremese e si posiziona al
primo posto della classifica delle
vendite. Da allora, tra alti e bassi di
popolarità, l’artista non ha mai
smesso di incantare chi ha avuto
voglia di ascoltarlo. C’è un rapporto
di fiducia con chi ne ama il suo
talento e scatolette magiche come la
televisione non hanno la forza di
farlo scemare mai. La sera di Anzio
non mancherà in scaletta “Cantautore piccolino”, brano manifesto
che è un’ironica confessione di un
complesso di inferiorità nei confronti dei cantautori del passato in
cui il musicista mostra la parte più
fragile di sé ma allo stesso tempo la
sua grandezza come artista e come
uomo.
Lu. Bu.
La gita fuoriporta. Sorge nella provincia di Rieti a 535 metri di altezza sul livello del mare
Bellezze da scoprire: il Comune di Scandriglia
In seguito a scavi sono venuti alla luce resti di una sontuosa villa romana del I secolo d.C.
Scandriglia è un Comune di 3100
abitanti nella provincia di Rieti,
sorge a 535 metri di altezza sul
livello del mare, sulle propaggini
settentrionali dei monti Lucretili.
Scandriglia occupa un territorio
ampio circa 6600 ettari, costituito
in gran parte da colline e da montagne boscose. L'economia verte
principalmente sulla produzione di
olio di oliva; si coltivano anche
cereali, piante da frutto, viti e
ortaggi. Le origini storiche della cittadina di Scandriglia si perdono nel
mito e nella leggenda romana. Sin
dai tempi romani il territorio di
Scandriglia era occupato da una
cittadina chiamata Mefila, nome di
origine greca, sembrerebbe infatti
che la Sabna ospitasse in tempi
remoti una colonia geca che si e’ poi
fusa con la popolazione d'origine.
Sotto l’influenza di Roma questa
cittadina seguì presto le sorti di
tutto il territorio sabino, diventando con tutta la Sabina "Il fior
d'Italia" ed il più sicuro appoggio
della repubblica romana. Cicerone
vide in questa regione l'incarnazione originale della "virtus" romana
comprendente la frugalità e la laboriosità, nonché un'innata fierezza
ed un'indomata bellicosità. Durante la dominazione Romana
Mefila ospitò ville patrizie e diventò quasi totalmente il fondo agrario
della ricca famiglia degli Scandillii.
Dal nome di quel tempo “FUNDUS
SCANDILLIANUS” deriva l’attuale
denominazione. Nel territorio comunale, in località Monte Calvo, in
seguito ad accurati scavi archeologici effettuati già dal 1824 e poi
proseguiti tra la fine del '900 e l'inizio del nuovo millennio, sono venuti alla luce resti di una sontuosa
villa romana risalente al I secolo
d.C. In questa località sono state
trovate le tracce di costruzioni
imponenti e numerosissime statue marmoree ben conservate.
Molte di queste opere sono al
museo Borghese di Roma, altre
al N. Carlesberg Glyptotek di
Copenaghen. nel 1860 Scandriglia entra a far parte del
Regno d'Italia come comune
della provincia di Perugia e poi di
Roma. Nel 1927 in seguito all'istituzione della provincia di Rieti entrò a
far parte di quest'ultima (foto prolocoscandriglia.it).
Daniela Mei
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LE CITTA’
L’agenda
n. 31 - 1 Agosto 2013
UN TUFFO FRA LE STELLE
In vista della notte di San Lorenzo, Zoomarine dedica una giornata
al fenomeno delle Perseidi (stelle cadenti) e al loro avvistamento
S
abato 3 agosto, Zoomarine ospiterà un grande
Planetario digitale dell’Ata
(Associazione Tuscolana di
Astronomia) dove sarà possibile ammirare per tutto il
giorno le stelle, scoprire i loro
movimenti ed i fenomeni che
avvengono nelle profondità
del cosmo.
Guidati da esperti astrofili,
tutti i visitatori del Parco
potranno scoprire le meraviglie del cielo estivo viaggiando tra Costellazioni, Pianeti,
Nebulose e Galassie. Inoltre,
con uno speciale telescopio
sarà possibile osservare il
Sole durante l’evento.
Un’occasione unica per imparare i piccoli segreti che permetteranno a tutti di avvicinarsi al
mondo dei corpi celesti per avvistare le stelle la notte di San Lorenzo
.E non finisce qui! Armatevi di
costume, telo e adrenalina: delfini,
leoni marini e foche, uccelli tropicali e rapaci, tuffatori acrobatici,
piscine, Acquapark, ombrelloni
tropicali e lettini sulla sabbia, gio-
stre, attrazioni acquatiche e meccaniche vi aspettano per vivere
un’estate all’insegna del divertimento. Prossimi eventi in programma: - tutti i giorni fino al 1 set-
tembre, scatenatissimi Animatori vi coinvolgeranno nelle
Piscine con balli di gruppo latino-americani, acquagym e acquafitness, zumba,
giochi e baby dance per i più
piccoli; dal 5 al 9 agosto, non
perdete le Cocomeriadi Olimpiadi d’Estate: sfide e
giochi che avranno come
protagonista il cocomero
nello splendido scenario
delle Piscine di Zoomarine;
tutti i week-end fino al 18
agosto, Spongebob sarà l’ospite d’eccezione del Parco:
vestito con cravatta e calzoncini, il cittadino onorario di
Bikini Bottom vi aspetta per
scattare una bellissima foto
ricordo; tutti i week-end fino al 25
agosto, Dimensione Suono Roma
infiammerà l’Acquapark con musica, animazione, collegamenti in
diretta e gadget a gogò.