gli esperti spiegano perché è meglio dormire senza mutande

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gli esperti spiegano perché è meglio dormire senza mutande
Anno IV – Numero 840
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:Concorso
ordinario
2. Ordine: Un Farmaco
per tutti
3. Ordine: Tirocini post
laurea in farmacia
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. "una ferita che non
guarisce"
5. Formaldeide
nei
pavimenti,
problemi
respiratori
e rischio
tumore
6. Dieta chetogenica: che
cos’è e a chi è adatta
7.
Prevenzione e
Salute
8. Gli esperti spiegano
perché è meglio dormire
senza mutande
9. i disturbi comuni: gambe
– crampi Muscolari
10.
Meteo Napoli
Mercoledì 23 Marzo
 Variabile
Minima: 11°C
Massima: 15°C
Umidità:
Mattina = 72%
Pomeriggio =61%
Giovedì 24 Marzo 2016, S. Romolo
Proverbio di oggi………..
E' 'nu pallone 'e viento - E' un pallone gonfiato
GLI ESPERTI SPIEGANO PERCHÉ È MEGLIO
DORMIRE SENZA MUTANDE
Pigiama o meno, per le donne è più salutare dormire senza la
biancheria intima per lasciare l'area genitale libera di respirare.
Questo è il consiglio di un gruppo di esperti
intervistati dall'Huffington Post statunitense.
"Dico spesso alle mie pazienti di coricarsi senza
slip", dice la dottoressa Alyssa Dweck.
"Se l'area è costantemente coperta - soprattutto se il tessuto non è
assorbente o traspirante - l'umidità si concentra creando in questo modo
terreno fertile per i batteri".
Questo aspetto è accentuato nelle donne in menopausa: "Più cose indossi,
più cose devi toglierti quando arrivano i colpi di caldo notturni".
L'accortezza è valida anche per gli uomini. "I boxer trattengono l'umidità e il
calore, e i batteri fioriscono negli ambienti caldi e umidi", è l'acciso di Brian
Steixner, urologo di Atlantic City.
Dormire senza mutande è consigliabile anche per gli spermatozoi: "Lo
scroto ha bisogno della temperatura giusta per ottimizzare la produzione di
sperma. Gli slip riscaldano eccessivamente i testicoli, compromettendo così
la qualità del liquido seminale.
Se andare a letto senza la biancheria intima diventa però difficile e contrario
alle
abitudini,
allora gli esperti
consigliano
di
utilizzare
mutande
in
cotone oppure
usare
boxer
molto
larghi.
(Salute,
Huffington Post)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 840
SCIENZA E SALUTE
"UNA FERITA CHE NON GUARISCE"
Le lesioni cutanee croniche sono aree di sostanza dermo-ipodermica che non dimostrano
alcuna tendenza alla riparazione spontanea.
Questo tipo di lesioni, particolarmente dolorose e debilitanti per
il paziente, sono quasi sempre la manifestazione di una
condizione patologica concomitante la quale determina un
arresto della cicatrizzazione a causa dell'alterata omeostasi
vascolare dovuta a processi endogeni o esogeni di varia natura.
Questi fattori determinano infatti un rallentamento dei processi
di ricostruzione della matrice fondamentale e di riepitelizzazione,
favorendo infine un processo di necrosi per essiccamento.
Il processo di risoluzione della lesione può variare in modo molto evidente a seconda di come si
protegge la ferita dagli agenti esterni quali microtraumi meccanici ed alterazioni della temperatura al
di fuori del range fisiologico.
Le lesioni croniche sono rappresentate dalle ulcere ischemiche, dalle ulcere diabetiche, da quelle
venose e dalle lesioni da decubito che non riepitelizzano.
I capisaldi per il trattamento
TRATTAMENTO I capisaldi per il trattamento delle lesioni, sia acute che croniche sono
sostanzialmente i seguenti:
1. la manovra più importante per la prevenzione, in particolare per le lesioni da decubito, è il
mantenimento della pressione arteriosa sistemica a livelli ottimali;
2. il riposizionamento del paziente e uso di superfici di supporto;
3. la gestione globale del paziente (valutazione delle condizioni fisiche, psicologiche e stato nutrizionale)
4. la gestione della lesione, con rimozione del tessuto necrotico (sbrigliamento o debridement)
Se compaiono escare o se si assiste alla formazione di tessuto necrotico la lesione va sbrigliata. Le escare
possono essere rimosse con la toilette chirurgica o con medicazioni a base di idrocolloidi, assorbenti
osmotici e capillari. Va inoltre protetta la cute sana circostante;
5. la detersione della lesione con soluzione salina, evitando l'uso di antisettici;
6. la gestione della colonizzazione batterica e delle infezioni;
7. l'applicazione di medicazioni che mantengano la lesione detersa e l'ambiente umido, ma la cute
circostante asciutta. (DS Nutrition, Ulcere Cutanee)
I DISTURBI COMUNI: GAMBE – CRAMPI Muscolari
DESCRIZIONE E SINTOMI Il crampo è una violenta contrazione muscolare involontaria, improvvisa e
dolorosa. Il soggetto presenta un dolore improvviso, violento e localizzato al muscolo colpito, che
aumenta anche di consistenza. Di norma tale dolore è destinato a estinguersi spontaneamente in
brevissimo tempo. Può infatti essere sufficiente provocare uno stiramento e successivo rilassamento
del muscolo colpito per risolvere il crampo. Il crampo può essere provocato da eccessivo sforzo
compiuto da un muscolo non allenato, o non riscaldato in precedenza, o da mancanza di acqua e sali
minerali persi con un'abbondante sudorazione. In genere colpisce i muscoli delle gambe ma anche
quelli delle braccia. Può comparire sia durante l'esecuzione di una qualsiasi attività fisica, anche
leggera, che durante lo stato di riposo.
CONSIGLI TERAPEUTICI Provocare uno stiramento e successivo rilassamento del muscolo colpito.
Può risultare utile l'applicazione locale di pomate antinfiammatorie, o il raffreddamento della parte
con ghiaccio.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 840
SCIENZA E SALUTE
FORMALDEIDE NEI PAVIMENTI,
PROBLEMI RESPIRATORI E RISCHIO TUMORE
Attenti all'odore chimico e finestre aperte
La FORMALDEIDE contenuta nei
pavimenti laminati può provocare
irritazioni e problemi respiratori e
aumentare il rischio di cancro.
Lo rilevano un rapporto dell'Agenzia per le sostanze
tossiche e registro delle malattie (Atsdr) e i Centers for
Disease Control (Cdc) americani, segnalato sul loro
sito.
I risultati sono stati rivisti, dopo la scoperta di un errore nel precedente rapporto sui calcoli di alcune
misure e la concentrazione di formaldeide nell'aria. Con i nuovi calcoli, si e' visto che irritazioni e
problemi respiratori possono colpire nel breve termine tutti coloro che sono esposti alla formaldeide
presente nei pavimenti laminati, anche se bambini, anziani e persone con asma e altri problemi
respiratori sono piu' a rischio. Se oltre ai pavimenti, in casa ci sono altri prodotti con formaldeide,
come armadi, mobili o tende, il rischio aumenta.
Nel lungo periodo si e' visto che l'esposizione a questo elemento chimico e' collegata ad un maggior
rischio di tumori rari.
Il rischio di cancro e' tra i 6 e 30 casi extra ogni 100mila persone che respirano ogni giorno, e tutto il
giorno, la formaldeide dal pavimento.
La Società americana di oncologia stima che possono arrivare fino a 50mila delle 100mila persone che
si ammalano di cancro per varie cause durante l'arco della vita. Per ridurre la formaldeide già presente
in casa i Cdc danno alcuni consigli:
 aprire le finestre per pochi minuti ogni giorno per far entrare aria fresca;
 non fumare dentro le stanze perchè il fumo di tabacco contiene formaldeide;
 comprare mobili, armadi e pavimenti senza formaldeide;
 tenere i nuovi prodotti in garage o giardino, prima di metterli dentro casa, in modo che rilascino
la formaldeide. Si può portali dentro quando non si sente più l'odore chimico. (Salute, Ansa)
COLORI "SIMBOLO" E LE LORO STORIE
Perché le palline da tennis sono gialle? Da quando il camice dei medici è bianco, e
quello dei chirurghi, verde?
AZZURRO PER LUI, ROSA PER LEI. La colorazione per genere degli abiti per bebè è un'usanza che
risale alla metà del 19° secolo. Prima di allora, maschi e femmine venivano avvolti negli stessi panni
bianchi. Quindi furono introdotti il rosa e l'azzurro perché si pensava che il primo colore si intonasse
all'incarnato dei bambini castani, e il secondo a quello dei neonati biondi con gli occhi azzurri. Intorno
al 1940 le industrie di abbigliamento iniziarono a produrre un gran numero di vestitini rosa e pantaloni
azzurri, stabilendo di fatto quale colore attribuire a ciascun genere. La suddivisione fu rafforzata
dall'introduzione, negli anni '80, delle ecografie in gravidanza, che resero possibile per la prima volta
conoscere il sesso del nascituro.
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Anno IV – Numero 840
SCIENZA E SALUTE
DIETA CHETOGENICA: che cos’è e a chi è adatta
“Imbroglia” il fisico e lo induce a bruciare i grassi
Se ne sente parlare da più parti e, come ogni metodo
dietetico, ha i suoi sostenitori e i suoi avversari.
: per questo,
per chi deve
buttare giù
due o tre
chili,
può
essere una efficace soluzione anche last minute da adottare
in vista della fatidica prova costume, ormai imminente.
La dieta chetogenica ha il pregio di
far perdere peso velocemente
Si tratta però di un regime accusato di “intossicare” l’organismo e che dunque deve essere considerato
potenzialmente dannoso.
Anche in questo caso la verità sta nel mezzo: in generale si può sostenere che i molti vantaggi offerti
da questo approccio siano superiori agli svantaggi, purché questi siano attentamente controllati a
livello medico-scientifico e il metodo sia seguito correttamente.
Vediamo dunque di capire come funziona l’approccio chetogenico e a chi è adatto.
Come spiega la Fondazione Dieta Zero, attiva nel campo delle problematiche legate al disturbo
alimentare e all’obesità e autrice di un metodo alimentare in cui la prima fase si fonda su un
approccio chetogenico, tra le persone che affrontano una dieta dimagrante otto su dieci restano
deluse dai risultati ottenuti nei primi venti giorni di sacrificio:
finiscono così per scoraggiarsi e rinunciare, con grave danno per la salute e, non ultimo, per la
loro autostima.
La dieta chetogenica si fonda, come dice il nome stesso, sulla chetosi, un processo in cui
l’organismo, dopo aver esaurito la scorta di zuccheri (glucidi) a sua disposizione e visto che non ne
arrivano altri dal cibo, è portato a consumare le riserve accumulate sotto forma di
grassi, facendo sparire pian piano proprio gli odiosi “rotolini” di adipe.
Fin qui tutto bene: il problema è che la chetosi è uno stato biochimico dannoso, in cui i grassi
metabolizzati danno origine ai corpi chetonici, tossici e responsabili di un sovraccarico di fegato e
reni, chiamati a smaltirli.
Per questo la dieta chetogenica non va bene per chi soffre di disturbi come diabete o ha problemi
renali, epatici o cardiaci.
La dieta deve essere seguita per un periodo limitato nel tempo (massimo 14 giorni) e in
associazione a un processo di depurazione e drenaggio che possa controbilanciare gli effetti
negativi.
In questo modo si arriva a perdere peso fin dai primi giorni di regime e i buoni risultati
invoglieranno a proseguire fino a raggiungere il peso desiderato.
A quel punto, e comunque dopo un massimo di due settimane, si passa a una fase di rieducazione
alimentare e di progressivo reinserimento degli alimenti “vietati” nella fase di attacco.
Durante il periodo di chetogenesi si devono eliminare completamente gli zuccheri semplici e
complessi, quindi sono vietati
 pane, pasta, farinacei, alcolici, frutta e verdura rossa o gialla che contengono zucchero.
Occorre anche prestare molta attenzione agli zuccheri nascosti, contenuti ad es. negli eccipienti di
alcuni integratori, o più banalmente, nei caffè e nelle bevande dei distributori automatici.
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Anno IV – Numero 840
Questa prima fase richiede un po’ di autodisciplina, perché ogni “sgarro”, per quanto piccolo,
comporta l’alterazione dello stato di chetosi e quindi la risalita dell’ago della bilancia.
In questa fase si consumano le proteine (carne, pesce, uova) e la verdura di colore verde, con
l’esclusione dei legumi (piselli e fagiolini), in associazione con integratori che aiutino il drenaggio dei
liquidi e che depurino il fegato.
Dopo alcuni giorni si passa alla fase di rieducazione alimentare, in cui si reintroducono gradualmente
piccole quantità di carboidrati a basso indice glicemico, come la pasta integrale, e la verdura rossa e
gialla,seguita poi da un periodo di mantenimento in cui si riprende a mangiare un po’ di tutto.
Le diete chetogeniche sono numerose: ad es. la Dieta Dukan è basata, nella sua fase di attacco,
su questo approccio alimentare.
Può essere più utile, per dimagrire in modo efficace e mirato in vista delle vacanze, seguire un
programma ad hoc che associ, nella fase di chetosi, degli integratori proteici agli alimenti normali,
preservando la massa muscolare:
 in questo modo ci si libera di
due-tre chili in poco più di
una settimana e si è
comunque pieni dell’energia
che serve per lavorare, con in
più il buonumore che viene
dal vedere gli abiti che
finalmente smettono di
stringere.
Tra i numerosi programmi presenti
sul mercato, il metodo Dieta Zero propone una linea molto varia di integratori proteici con molti
sapori, dolci e salati.
Nella fase di attacco si assumono tre integratori al giorno, associati a carne, pesce, uova e verdura
verde, in combinazione con fitoestratti che assicurano il drenaggio dei liquidi e la depurazione epatica,
per controbilanciare la tossicità dei corpi chetonici.
Nella seconda fase (uguale come durata alla prima e alla terza), gli integratori proteici si riducono a
due e nel mantenimento a uno. Per un aiutino alla prova costume c’è un programma lampo che fa
buttare giù due-tre chili di peso e ci “sgonfia” in nove giorni complessivi.
(Salute, TGcom24)
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Anno IV – Numero 840
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO ORDINARIO
per la formazione di una graduatoria unica per
l’assegnazione di sedi farmaceutiche
Approvazione graduatoria definitiva e pubblicazione elenco sedi.
Pubblicata sul BURC Regione Campania n. 18 del 21 Marzo 2016 la graduatoria definitiva e l’elenco
delle sedi del Concorso bandito nel 2009.
Per visionare la graduatoria definitiva e l’elenco delle sedi basta cliccare il seguente link:
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/servizi/concorsi/1392-concorso-ordinariocampania-per-la-formazione-di-una-graduatoria-unica-per-l-assegnazione-di-sedi-farmaceutiche-daconferire-al-privato-esercizio-approvazione-graduatoria-definitiva-e-pubblicazione-elenco-sedi
ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI”
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a
seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
La Struttura “Un Farmaco per Tutti”, allocata nei locali messi a disposizione dall’Azienda Santobono Pausilipon
presso l’Ospedale dell’ANNUNZIATA, gestisce i beni sanitari provenienti dalle farmacie aperte al pubblico che
aderiscono al progetto o da donazioni di enti, aziende, depositi, concessionari, associazioni ecc..
La Direzione è affidata ad un Farmacista direttore pro-tempore nominato dall’Ordine e afferente ai farmacisti
UCFI.
Il direttore pro tempore della struttura “Un farmaco per Tutti”, dopo controllo e catalogazione sulla banca dati
“ Online – Un farmaco per tutti”, consegnerà i farmaci agli enti assistenziali in base al bisogno indicato dagli
stessi. Le attività di catalogazione e classificazione dei farmaci raccolti è effettuata grazie al lavoro svolto dai
Colleghi FARMACISTI VOLONTARI.
FARMACISTI VOLONTARI
COME ADERIRE: inviare una mail all’indirizzo [email protected] e dare la propria
disponibilità. Sarete subito contattati e informati sull’organizzazione dell’attività di volontariato.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 840
ORDINE: TIROCINI POST LAUREA
Informazioni e Organizzazione
Al fine di fornire un servizio sempre più chiaro agli iscritti,
si informa che relativi ai tirocini post laurea di seguito si
riporta uno schema delle possibilità che al momento
prevedono un rimborso garantito dalla convenzione:
 Tirocini post laurea entro 1 anno dalla Laurea
 Progetto Garanzia Giovani
TIROCINI POST LAUREA ENTRO 1 ANNO DALLA LAUREA
 Convenzione Regione Campania
 Scheda informativa
 Scheda competenze Tirocinio
Estratto BURC 44:
Indennità di partecipazione: Il soggetto ospitante, con eccezione dei casi previsti al comma 2, ha
l’obbligo di corrispondere al tirocinante un’indennità di partecipazione in relazione all’attività da esso
prestata. L’importo mensile lordo di tale indennità, determinabile anche in misura forfetaria, non
può essere inferiore a euro 400,00. La Regione può definire agevolazioni o misure di sostegno in
materia di corresponsione e di ammontare dell’indennità.
Per maggiori dettagli puoi consultare cliccando il seguente link:
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/servizi/tirocini
TIROCINI POST LAUREA: PROGETTO GARANZIA GIOVANI
dal 1 maggio 2014 ha preso avvio GARANZIA GIOVANI un Programma di intervento Europeo che
prevede la realizzazione di politiche attive finalizzate all’orientamento, all’istruzione, alla formazione,
e/o all’inserimento nel mercato del lavoro di giovani NEET (Not in Education, Employment or Training)
con un’età compresa tra i 15 ed i 29 anni.
La Regione, per il tramite dell’INPS, pagherà direttamente al tirocinante l’indennità mensile di €
500,00 per un massimo di 6 mesi e sosterrà anche i costi relativi al premio INAIL ed alla polizza R.C.
Per maggiori dettagli puoi consultare la circolare dell’Ordine cliccando il seguente link:
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/servizi/circolari/1321-circolare2015-garanzia-giovani