Sarnico colle cambline e ritorno.pub
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Sarnico colle cambline e ritorno.pub
SARNICO- LA FORCELLA -COLLE CAMBLINE A spasso col naturalista Aldo Avogadri Museo Civico Scienze Naturali di Lovere 22 marzo 2009 Percorso di 4 ore con un dislivello di circa 600 m. L’escursione è di quelle che si fanno volentieri di domenica mattina sotto un solicello quasi primaverile mentre ti arriva l’allegro scampanìo che annuncia le sante messe nelle chiese in festa. Il parcheggio a fianco del cimitero di Sarnico è ideale per il percorso ad anello indicato sulla cartina. Si segue il TPC (sentiero Trans Padano Centrale) fino alla Forcella (foto in alto) seguendo una comoda mulattiera acciottolata con traverse in pietra arenaria per assicurare una presa sicura allo zoccolo degli animali da traino del passato. Poco prima della Forcella si incontra una deliziosa cappellina dedicata alla Madonna (è interessante la struttura della paretina laterale realizzata col metodo antico di irrobustire il muro con un traliccio in legno( foto in basso). Dalla Forcella si gode una bel panorama sull’anfiteatro morenico della Franciacorta e sul Monte Alto (foto a fianco). I geologi del passato che hanno studiato le tracce delle glaciazioni sul Sebino, come Venzo, hanno indicato nel giogo della Forcella una possibile zona di tracimamento dei ghiacci camuno-sebini verso la Valle di Viadanica. Il sentiero prosegue si inerpicandosi a zig-vag sul versante del Monte Faeto attraversando una boscaglia di latifoglie prevalentamente composta da carpino nero, La Forcella di Sarnico 1 orniello e roverella. Un bosco termofilo, quindi, che in questo fine marzo è un tripudio di fioriture nemorali (primule, anemoni, pervinche, polmonarie,viole di più colori). Attorno al giogo della Forcella la roccia è una argillite scura che si rompe a scaglie (Marna di Bruntino), ma il colore della roccia sulla salita del M.Faeto si fa bianco-avorio; la roccia diventa compatta con frattura concoide, simile a quella del vetro: è la maiolica, una calcare puro depositatosi sui fondali marini all’inizio del Cretacico circa 135 milioni di anni or sono. Una curiosità nell’assetto delle formazioni che calpestiamo è costituita dal loro “rovesciamento “ a causa del quale la formazione più giovane si trova soggiacente a quella più antica. A Sarnico la roccia, di cui vediamo le scure pareti dell’antica cava, è la celebre Arenaria di Sarnico (Cretacico sup. Coniaciano) con la quale sono stati costruiti da secoli i più importanti monumenti di Bergamo; salendo verso la Forcella incontriamo la Marna di Bruntino (Cretacico inf. - Aptiano) e più sopra ancora ecco i bianchi calcari della Maiolica (Cretacico inf.- Neocomiano). La spiegazione risiede negli sforzi tettonici che nel Terziario, durante “orogenesi alpina”, hanno pla- smato l’assetto di questi rilievi. Un indizio di questi eventi sono le piccole fratture e piegature degli strati rocciosi , la loro verticalizzazione; sono tutti fenomeni facilmente osservabili lungo il percorso e richiamano nel loro piccolo l’effetto locale della collisione tra la zolla africana ed europea ha coinvolto il margine prealpino della nostra catena . Sulla salita si incontra il cartello che invita a raggiungere raggiungere la località Pompiano; si decide di seguirlo per riprendere più avanti la via “normale” del TPC in direzione del Colle di Cambline. Il percorso è agevole e si svolge in un bosco ancora dormiente e spoglio, ingentilito però dalle fioriture di densi gruppi di viole azzurre e bianche . Ad un certo punto del sentiero si intersecano degli strati rocciosi scuri, selciosi, ad assetto verticale: sono le inconfondibili “radiolariti “ deposte su abissali fondali marini sul finire del Giurassico facendo diventare roccia quel che rimaneva di infiniti scheletri silicei dei radiolari Calcare puro di Maiolica (M. Faeto). Superficie carnificata a destra. C. Moltrasio Calcare Domaro Radiolariti C. Sedrina Form. Concesio Rosso ad Aptici Marne Bruntino Sass Luna Flisch Colle Cedrina Argillite di Bruntino, sopra la Forcella scarpata della strada verso la Rocca. Maiolica Unità Cenoman. Arenarie Sarnico CARTA GEOLOGICA DEL TERRITORIO SARNICO- M. FAETO -CORNO BUCO 2 (protozoi marini). La natura acida del suolo (formatosi su roccia prevalentemente silicatica) determina le condizioni ideali per l’insediarsi di ericacee come l’erica arborea, presente in due voluminosi arbusti. Il sentiero interseca alcune vallette dove si vede a nudo la roccia che appare fittamente attraversata da vene mol- In località Pompiano il ceduo castanile, rado e malconcio, diventa la vegetazione più significativa. Osservo un rudere dove l’architrave in pietra di Sarnico porta la data “1519”; ma ho l’impressione che l’architrave provenga da un altro edificio più antico (foto a destra) Più interessante è, a fianco, invece la cisterna circolare dove la pietra d’appoggio del secchio porta ancora il segno della continua abrasione da parte dello scorrere della catena. La carenza d’acqua sorgentizia su gran parte del territorio della montagna sebina ha fatto in modo che la raccolta dell’acqua piovana in cisterne poste a fianco del cascinale sia comunemente diffusa. Presso un altro rudere, che si incontra nella discesa del M. Faeto verso la Forcella, si può vedere un’altra cisterna (riempita di rifiuti!), questa volta a forma rettangolare e coperta con volta a botte. (vedi foto in basso a destra) Stazione di erica arborea in corrispondenza dell’affioramento del Selcifero Lombardo. Aspetto dell’affioramento del Selcifero Lombardo sulle pendici sud-orientali del M. Faeto. Data sull’architrave della porta di un rudere a Pompiano e consumo della roccia da parte della catena della cisterna. to diramate di carbonato un po’ più scuro della roccia che lo ospita. Ci troviamo nella Formazione di Concesio che, con la Formazione di Domaro (utilizzata dalla Cementifera di Tavernola), affiora abbondantemente sul territorio che abbiamo dinanzi. In un impluvio, in loc. Fontane, una sorgente ha depositato parecchio carbonato di calcio e la paretina stillicidiosa ospita un popolamento di capelvenere. Sopra e sotto aspetto del Calcare di Concesio lungo il sentiero per Pompiano Sopra e sotto cisterna dell’acqua piovana di cascina sulle pendici del M. Faeto. Aspetto della Formazione di Concesio pervaso da vene di calcite scura; a destra affioramento della roccia lungo il sentiero. 3 Raggiunto Pompiano, un vasto pianoro panoramico presidiato da un cascinale (ora rudere) datato 1519, si riprende il TPC che per un lungo tratto segue la strada sterrata in salita verso Colle Cambline sul fianco sudorientale della Costa della Cresta. Il percorso è comodo, anche se moderatamente ripido e monotono. Trovo invece interessante la lunga scarpata a monte della strada che mette a nudo i calcari stratificati, variamente inclinati e contorti del Calcare di Domaro prima e di Sedrina poi che appaiono abbondantemente selciosi. In alcuni tratti della scarpata il materiale roccioso è abbondantemente fratturato facendo sparire a motivo degli sforzi tettonici (di frattura e piega esasperata) che in quei punti si sono esercitati il suo assetto stratificato. In altri punti si osserva l’azione carsica dell’acqua che ha buon gioco a infiltrasi tra uno strato e l’altro quando l’assetto stratigrafico è pressoché verticale o molto inclinato. Il suolo soprastante prodotto per pedogenesi della roccia in posto (il deposito glaciale è assente) è argilloso, poco profondo e penetra nelle cavità prodotte dalla dissoluzio- Calcare di Sedrina mo v Scollamenti e divaricazioni Pi an o Piegature e arricciamenti di f ra t tu ra Calcare di Domaro con piega metrica e fratturazio- Calcare di Sedrina con letti di selce Costa delle Cresta Costa delle Cresta ne della roccia che ha perso la sua spigolosità arrotondando ogni spigolo e cuspide (fenomeno tipico del carsismo coperto che non genera scanalature e crestine taglienti). Osservata da vicino la roccia carsificata a contatto col terriccio appare intaccata maggiormente lungo le linee delle microfratturazioni. Poste ad una quota che supera gli 800 m le rocce non sono mai state interessate dallo scorrimento glaciale e per loro l’azione carsica ha agito in maniera pressoché continua (con accentuazione e rallentamenti a seconda dei climi del Corno Buco m 966 La Rolla Ducone Alto m 1823 to Costa delle Cresta M. Bronzone m 1334 Monte Grone m 1087 im en Colle Cambline Lerano Panorama da Costa della Cresta 4 Corno Buco m 966 M. Bronzone m 1334 Punta Alta m 953 La Rolla Sella di Cambline Panorama verso settentrione dal Colle di Cambline passato) sviluppandosi maggiormente lungo gli interstrati che appaiono spesso riempiti da terriccio argilloso arrossato trascinato in profondità dalle acque di percolazione o generato sul posto come residuo della dissoluzione avvenuta a carico del calcare. Al Colle di Cambline le correnti ascensionali del vento che si genera per il riscaldamento del versante meridionale del Corno Buco richiamano tanti appassionati di parapendio che vedo volteggiare con leggerezza appesi ai loro multicolori strumenti di volo. Dal panoramico balcone si ammira la massa imponente del M. Bronzone e i dirupi che ospitano le grotte visitate fin dalla preistoria del Corno Buco, ed ancora, la deliziosa Valle di Viadanica dove il paesaggio conserva nei terrazzamenti, sopra Giogo, i segni dell’uomo agricoltore . Il ritorno, naturalmente è più agevole e la versante settentrionale del Colle e della Rocca è addirittura piacevole e pittoresco per i paesaggi che presenta e per la ricca flora nemorale (vedi pagina successiva). Quasi al termine, dall’alto si ammira La Rocchetta circondata da vigneti che le fanno da degna cornice e poi il caratteristico borgo di Castione che, con la sua chiesa, mantiene un fascino antico. La via “quasi” manzoniana tra muri che lo raggiunge richiede l’antico acciottolato ora certamente sostituito da comodo ma comune asfalto. Valle di Viadanica, località Giogo, terrazzamenti sostenuti da muri a secco. Calcare di Domaro lungo la strada sterrata per Colle di Cambline da Pompiano. Interessante osservare il fenomeno della dissoluzione carsica. Sarnico, antico borgo di Castione con la sua chiesetta campestre del XII sec. dedicata a S. Nazario. Chiesetta di S. Nazario, la più antica del paese di Sarnico. Da una scritta del 1575 si legge: " Oratorium S. Nazarii, situm in contrada Castiglioni. In eo est legatum factum ab olim Jo. Francisco de' Ambiveris de Rochetta...” Sarnico, Villa La Rocchetta circondata dal vigneto. Il lungo viale che la raggiunge è accompagnato da un maestoso allineamento di Chamecyparis lawsoniana. 5 In questa pagina sono raccolte le immagini delle tante fioriture che si possono ammirare dal sentiero seguito. La ricchezza maggiore si è riscontrata nel tratto del bellissimo e riposante sentiero che collega la Forcella con Castione di Sarnico (sent. CAI 701); corre tra castagneti e al limitare di praterie di antica cura in un paesaggio agropastorale aperto su Viadanica e sulla valle di Adrara dominata dal Monte di Grone. IL FASCINO ED I COLORI DELLA PRIMAVERA Anemone bianca Corniolo Carice minore Primavera Erba trinità Dente di cane e anemone Dente di cane Elleboro verde Viola silvestre Viola alba Campanelle comuni Pungitopo Farfaraccio Tarassaco ceroso 6