“Matrix” dei fratelli Wachowski
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“Matrix” dei fratelli Wachowski
Con il patrocinio del Comune di Bologna – Quartiere Savena Approfondimento bibliografico a cura della Biblioteca “Ginzburg” Oratorio Don Bosco via B. M. Del Monte, 12 40139 BOLOGNA C.G.S. “Vincenzo Cimatti” Progetto CINEMAINSIEME in collaborazione col circolo ARCI Benassi “La fantascienza al cinema. Un genere da riscoprire” Una rassegna di tre film che sono rappresentativi del genere. 1. martedì 11 ottobre 2011 2. martedì 18 ottobre 2011 3. martedì 25 ottobre 2011 “Il pianeta proibito” “Blade Runner” “Matrix” di Fred M. Wilcox di Ridley Scott dei fratelli Wachowski 3 martedì 25 ottobre 2011 ore 20:45 verrà proiettato, in sala audiovisivi dell’oratorio, il film “Matrix” dei fratelli Wachowski SCHEDA titolo Matrix (tit. orig.: The Matrix) distribuito da Warner Bros. Keanu Reeves (Thomas A. "Neo" Anderson) [dopp. da Luca Ward], Hugo Weaving (agente Smith) [dopp. da Ennio Coltorti], Laurence Fishburne (Morpheus) [dopp. da Massimo Corvo], Carrie-Anne Moss (Trinity) [dopp. da Emanuela Rossi], Joe Pantoliano (Cypher) [dopp. da Sergio Di Giulio], Marcus Chong (Tank) [dopp. da Fabrizio Vidale], Gloria Foster (Oracle) interpreti [dopp. da Vittoria Febbi], Julian Arahanga (Apoc) [dopp. da Enrico Di Troia], Matt Doran (Mouse) [dopp. da Nanni Baldini], Belinda McClory (Switch) [dopp. da Claudia Razzi], Anthony Ray Parker (Dozer) [dopp. da Stefano Mondini], Paul Goddard (agente Brown), Robert Taylor (agente Jones), David Aston (Rhineheart) [dopp. da Angelo Maggi], Marc Gray (Choi), Rana Morrison (Shaylae). fotografia Bill Pope musiche Don Davis; Duke Ellington sceneggiatura Andy Wachowski; Lana Wachowski regia Andy Wachowski; Lana Wachowski produzione USA, genere fantascienza/drammatico 1999 durata 2h 11' Esistono due realtà: una è rappresentata dall'esistenza che conduciamo ogni giorno, l'altra è nascosta e non accessibile a tutti. Neo vuole disperatamente scoprire la verità su "Matrix", mondo virtuale elaborato al computer creato trama per tenere sotto controllo le persone. Neo crede che l'unico uomo in grado di rispondere a questa domanda sia Morpheus, personaggio sfuggente considerato l'essere vivente più pericoloso che esista ... Concorsi e premi Questo film ha partecipato a: • • • 72 edizione Academy of Motion Picture Arts and Sciences Awards (premio Oscar) (2000) vincendo nell* categori* migliore montaggio (a Zach Staenberg), miglior sonoro (a Dane A. Davis, John T. Reitz, Gregg Rudloff, David E. Campbell, David Lee), migliori effetti speciali (a John Gaeta, Janek Sirrs, Steve Courtley, Jon Thum); 53 edizione British Academy of Film and Television Arts (2000) concorrendo nell* categori* per la fotografia (a Bill Pope), per il montaggio (a Zach Staenberg), migliore scenografia (a Owen Paterson) e vincendo nell* categori* migliori effetti speciali visivi (a John Gaeta, Steve Courtley, Janek Sirrs, Jon Thum), per il miglior sonoro (a David Lee, John T. Reitz, Gregg Rudloff, David E. Campbell, Dane A. Davis); 6 edizione Chlotrudis Awards (2000) concorrendo nell* categori* migliore fotografia (a Bill Pope). Attualmente il film occupa la posizione 21 della classifica Top 250 di IMDb. Pag. 2 di 6 Recensioni. ACEC Soggetto: Esistono due realtà: una é rappresentata dall'esistenza che conduciamo ogni giorno, l'altra è nascosta e non accessibile a tutti. Neo vuole disperatamente scoprire la verità su "Matrix", mondo virtuale elaborato al computer creato per tenere sotto controllo le persone. Neo crede che l'unico uomo in grado di rispondere a questa domanda sia Morpheus, personaggio sfuggente considerato l'essere vivente più pericoloso che esista. Una notte, in un locale, Neo viene avvicinato da Trinity, una bella straniera che lo conduce in un altro mondo sotterraneo e gli fa conoscere Morpheus. Questi conduce Neo alla presenza dell' Oracolo, una donna cui é affidato il compito di scegliere l'eletto. L'Oracolo gli dice che a salvarsi sarà lui o Morpheus. Il malefico Cyfer consegna Morpheus alla polizia, e Neo allora cerca di salvarlo, rientrando in Matrix. Dopo una sparatoria, Morpheus viene ferito, ma Neo lo trascina via e insieme scappano in elicottero. Neo é l'eletto. Mentre si avvia all'uscita di Matrix, un poliziotto gli spara e lo uccide. Trinity, accorsa sul posto, dice che lo ama. Neo risorge, Trinity e Neo si baciano. In un mondo dove tutto è possibile, quello che accadrà dopo dipenderà da voi e da loro. Valutazione Pastorale: Film interessante, da ascrivere complessivamente al genere "fantascienza" ma da seguire con occhio attento anche ad altre dimensioni. Non siamo infatti di fronte ad una sequela di effetti speciali concepiti solo per stupire o per creare rumori assordanti. Dalla storia é possibile tirare fuori qualche osservazione anche a livello di contenuto: una riflessione sulla realtà quotidiana, quale si va configurando in questo passaggio di Millennio sempre più dominato dalla presenza delle nuove tecnologie. Se é vero che i nuovi media stanno cambiando le forme di comunicazione e i modi degli individui di rapportarsi tra loro, quale futuro si prospetta per l'uomo stretto dentro ingranaggi che lo scavalcano? riuscirà ancora ad essere arbitro del proprio destino? o crederà solo di poterlo fare? In realtà il film pone interrogativi tutt'altro che inediti, ma risulta importante per il fatto di porli all'interno di cornici "nuove", "moderne", futuribili ma non tanto: la rete Internet produce già oggi scompensi i cui effetti sono tutti da valutare. Il racconto procede in chiave di lettura mitologico-filosofico-religiosa: i nomi dei personaggi, lo sviluppo della trama, il sovrapporsi di realtà e fantasia rimandano a dimensioni new age, ad un'apertura alla trascendenza mediata dai consueti moduli culturali americani che non escludono il prevalere della materia sullo spirito. Il film insomma può essere visto come uno spettacolo ottimamente confezionato, oppure servire da occasione per parlare di argomenti di grande attualità, sui quali il dibattito è più che mai aperto. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile e, per quanto detto sopra, complesso. Vincenzo Mele (Movieplayer.it, 22 gennaio 2003) Matrix è il trionfo della contaminazione come idea di cinema. Thomas Anderson (Keanu Reeves) lavora di giorno in una società di computer e di notte, col nickname Neo, scorrazza nella Rete da perfetto pirata informatico. La sua vita cambia quando viene contattato da Morpheus (un magnetico Laurence Fishburne), altro misterioso hacker che gli svelerà un segreto allucinante: tutta la realtà come noi la conosciamo è solo una grande simulazione virtuale collettiva, creata da un supercomputer chiamato Matrix, che tiene l'intera umanità imprigionata all'interno di capsule attraverso le quali si alimenta dell'energia prodotta da miliardi di persone. Pochi individui sono riusciti a liberarsi. Morpheus e la sua banda sono tra questi, e sono convinti che Neo è in realtà l'Eletto, il nuovo Messia che avrà il compito di guidare la rivolta contro Matrix. Primo capitolo di una trilogia che si concluderà il prossimo anno coi film Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, Matrix è il frutto delle menti dei fratelli Andy Wachowski e Larry Wachowski, in Pag. 3 di 6 passato sceneggiatori per la Marvel e autori del thriller erotico Bound - Torbido Inganno ( che era in realtà un test di prova per questa più complessa produzione). Il risultato è il trionfo della contaminazione come idea di cinema. I Wachowski, infatti, infarciscono il film di tutto quello che amano o di cui sono interessati, unendo elementi variegati con uno stile uniforme e mordente: fumetti supereroistici, film d'azione alla John Woo, pellicole di kung-fu alla Bruce Lee, filosofia orientale, e altro ancora sono mischiati in un calderone sorretto da una valida struttura fantascientifica che appassiona e diverte con intelligenza. Lo sviluppo dell'idea di fondo, che tutto il mondo è in verità una simulazione computerizzata a cui noi siamo solo succubi e la conseguente possibilità, da parte degli eroi del film, di modificare questa grande realtà virtuale come si modifica un qualunque file, rende credibili tutte le scene in cui i protagonisti restano sospesi a mezz'aria, volano, camminano sulle pareti, fermano le pallottole e sparano furiosamente senza mai finire le munizioni. Durante la proiezione di questo film (impeccabile dal punto di vista tecnico) si rimane totalmente affascinati: dalla storia diretta con passione dai Wachowski e recitata con piglio funzionale da un buon cast (da cui spicca l'australiana Carrie-Ann Moss), dalle scene d'azione travolgenti e dagli effetti visivi, che rappresentano un traguardo con cui si dovranno confrontare tutte le produzioni future. Matrix è dunque uno dei film più innovativi degli anni '90. Non solo un film d'evasione, ma uno spettacolo sfaccettato e complessivo: per la mente, per gli occhi, per le orecchie e per il cuore. Tommaso Battimiello (AgoraVox.it, 22 gennaio 2003) Nel XXI secolo l’uomo sviluppa una sofisticata intelligenza artificiale, ma le macchine di sua creazione finiscono col sopraffarlo e, in continua ricerca di energia che le alimenti, rendono gli esseri umani schiavi, addormentati in un sonno perenne in cui “sognano” di vivere in una realtà creata dalle macchine apposta per loro (Matrix appunto), mentre queste traggono dai loro corpi il nutrimento elettrico di cui hanno bisogno. Il film ci porta nella vita di Thomas Anderson (Keanu Reeves), di giorno programmatore per una società di computer e di notte scaltro hacker informatico, che vive inconsapevole la sua realtà virtuale (ai suoi occhi l’unica esistente). Morpheus (Laurence Fishburne) leader degli uomini liberati (e cioè coloro che, non schiavi delle macchine, difendono l’ultimo avamposto umano: la città di Zion) vede in lui l’Eletto, il predestinato, colui che salverà l’umanità dalla schiavitù. Così Neo (così sarà chiamato Anderson, anagramma di one e cioè, in inglese, l’unico, l’uno, l’assoluto) dopo essere stato liberato da Matrix ed aver appreso la dura verità, si troverà a svolgere il ruolo di salvatore per un genere umano che rischia di essere totalmente sopraffatto dalle macchine. Il contrasto fra realtà apparente e verità è uno dei problemi più trattati dell’intera filosofia, che in Platone e Cartesio ha solo i suoi esempi più celebri, e costituisce la base tematica dell’intero film.Il mondo in cui le persone vivono è solo una realistica ricostruzione della nostra realtà passata, una trappola virtuale nella quale le macchine tengono schiavi gli esseri umani usati per il loro nutrimento. E’ una caverna platonica da cui l’uomo deve uscire per poter finalmente cogliere la verità che gli è stata da sempre sottratta alla vista.Talvolta i sensi possono ingannare, come quando vediamo spezzata in due una cannuccia posta in un bicchiere d’acqua. In questo caso dubitare avvicina alla verità: essa non è spezzata, l’impressione che ricaviamo dai sensi è semplicemente errata perché superficiale.Perché non dubitare di tutto ciò che ci circonda allora, in quanto colto dai sensi? Anche in sogno ci sembra di vivere esperienze reali e solo quando ci svegliamo ne capiamo l’illusorietà. E’ compito di Morpheus (in inglese il Dio del sonno Morfeo, che entra a piacimento nei sogni Pag. 4 di 6 delle persone e, in questo caso, del loro sogno “virtuale”) far evadere Neo dalla prigione in cui è rinchiuso e insegnargli a vedere le cose chiaramente.Ma qui sta il grande paradosso: se da un lato la consapevolezza del vero conduce alla lotta e all’infelicità l’inconsapevolezza rende felici e appagati (come nella filosofia leopardiana). L’ignoranza (come ironicamente proponeva Orwell) può diventare, paradossalmente, il solo modo di evadere dalla realtà (quella vera) e, allo stesso tempo, vivere inconsapevolmente felici. Cypher (il cui nome ricorda proprio l’inglese Lucifer e cioè il diavolo) abbraccia appieno la filosofia del Satana di John Milton in Paradise Lost: è meglio regnare all’inferno che servire in cielo. Un altro tema fondamentale è il conflitto fra uomo e macchine, fra creatura e creatore.L’ancestrale odio, che sempre accompagna l’amore e la passione dell’uomo verso le macchine, qui arriva alle sue conseguenze estreme, come estrema è la tecnologia cui l’uomo è approdato, un punto di non ritorno nel progresso, dopo il quale i rapporti fra schiavo e padrone s’invertono fino all’inverosimile.Chiave di tutto il film è la ribellione. Coloro che non sono collegati a Matrix hanno la missione di liberare il resto dell’umanità dalla schiavitù digitale, ma per fare questo non possono intervenire sul libero arbitrio: devono far comprendere agli altri uomini la verità, ma sarà solo compito di questi ultimi ribellarsi contro il sistema che li tiene prigionieri sfruttandoli a proprio vantaggio. La realtà di Matrix non è altro che un codice matematico, il che accentua ancor più il suo carattere regolativo e di controllo sulle vite dei suoi prigionieri. L’hacker è il simbolo vivente della ribellione verso il sistema informatico che Matrix utilizza, è ciò in cui Neo è più bravo. Tale ribellione agli schemi prestabiliti di Matrix avviene attraverso la comprensione delle sue regole, che si riveleranno ad una grande mente come puramente convenzionali e per questo infrangibilUscito nel 1999, fin dai primi giorni del suo esordio, il capolavoro dei fratelli Wachowski si è imposto come fenomeno del momento, aggiudicandosi ben quattro premi Oscar e raggiungendo lo status di cult film in breve tempo. Gli spettatori di tutto il mondo rimasero a bocca aperta davanti alle incredibili (e per un certo senso rivoluzionarie) scene d’azione e al fantastico effetto speciale “bullet time”, che rese alcune scene del film vere e proprie pietre miliari dell’animazione cinematografica. E a questo proposito sono più che meritati i quattro premi Oscar: per il miglior montaggio, per i migliori effetti speciali, per quelli sonori e per il miglior montaggio sonoro. Pensato, scritto e diretto dai fratelli Wackhowski, Matrix rimarrà un film unico, grandioso esponente cinematografico del genere cyberpunk capace di fondere azione e filosofia, effetti speciali e scene di rara umanità. Un capolavoro che rimarrà sempre di una straordinaria attualità. Morandini 2010 Nel XXII secolo, dopo una guerra catastrofica contro gli uomini, macchine intelligenti addormentano e imprigionano gli uomini in bozzoli gelatinosi per succhiare loro energia illudendoli di vivere normalmente grazie al programma Matrix che simula una realtà virtuale identica a quella andata distrutta. Thomas Anderson (Reeves), asso dell'informatica detto Neo, si aggrega a un gruppo di resistenti il cui capo Morpheus (Fishburne) è convinto di aver trovato in lui l'Eletto, destinato a risvegliare l'umanità dal sonno cibernetico e a liberarla dalla schiavitù. Prodotto da Joel Silver per la Warner a 70 milioni di dollari, girato a Sydney (Australia), scritto e diretto dai trentenni fratelli Wachowski che con altri 4 figurano anche come produttori esecutivi, è sicuramente il più costoso, probabilmente il più inquietante cyber-action movie degli anni '90. Frutto di ibridazione tra il cinema d'arti marziali di Hong Kong, l'ideologia violenta del videogame, la fantascienza alla P.K. Dick e la grafica dei fumetti, traboccante di effetti speciali all'avanguardia, divertente a livello figurativo e scenografico e sul piano dell'azione, è amalgamato e ispessito da una problematica filosofica – qual è la vera realtà? che cos'è la libertà? esiste il destino? la felicità è preferibile alla verità? la vera forza è muscolare o mentale? la tecnica è uno strumento o un despota? – di non abissale ma nemmeno irrisoria profondità. Più confusa e superficiale la Pag. 5 di 6 sottotraccia religiosa all'insegna del sincretismo New Age. 4 Oscar: montaggio, sonoro, effetti sonori, effetti visivi. 1° film cult del 3° millennio: 459 milioni di dollari incassati al cinema. Mereghetti 2011 Nel XXII secolo, i computer – dotati di intelligenza artificiale – hanno elaborato il programma di “neuro simulazione interattiva” Matrix per tenere prigionieri gli esseri umani, convincendoli di vivere alla fine del XX secolo. ma alcuni ribelli vivono liberi nella città di Zion, e il loro capo Morpheus (Fishburne) crede di aver individuato l’Eletto in grado di riscattare l’umanità: è Thomas Anderson (Reevs), che dentro Matrix è programmatore di computer e hacker con lo pseudonimo di Neo. Con l’aiuto di Trinity (Moss), Neo prende coscienza della realtà, acquista poteri straordinari e salva Morpheus, catturato dall’agente Smith (Weaving). I fratelli Wachowski, anche sceneggiatori, attingono alle filosofie orientali e alla fantascienza di Philip.K.Dick per asserire che il mondo è illusione e la realtà virtuale è un incubo. I Wachowski riescono a tenere sotto controllo un intreccio complesso, ma forse non sono all’altezza per costruire una saga che ha l’ambizione di coronare quasi mezzo secolo di fantascienza letteraria e cinematografica; e sono troppi i debiti non dichiarati, da Zardoz a Terminator. Non mancano però la suggestione e il divertimento. Al momento dell’uscita colpirono le coreografie kung fu del regista hongkonghese Yuen Woo-ping, poi diventate uno standard del cinema di azione holliwoodiano e parodiate da innumerevoli film, da Scary Movie e Shrek. Prodotto da Joel Silver e girato in Australia. Quattro oscar: montaggio, suono, montaggio degli effetti sonori ed effetti speciali. Con due seguiti usciti nel 2003: Matrix Reloaded e Matrix Revolutions. Curiosità. Gli occhiali da sole usati dai personaggi di “The Matrix” sono prodotti dalla ditta di culto Blinde, specializzata nella produzione d’occhiali fatti a mano. Il fondatore dell'azienda, Richard Walker, dovette lottare contro colossi come la Rayban e Arnett per vincere il contratto per il film, cosa che fece disegnando occhiali da sole basati puramente sui nomi insoliti dei personaggi. Quando la sua offerta venne accolta, Walker volò fino a Sydney e vi rimase per tutta la durata delle riprese progettando e realizzando occhiali da sole per i personaggi del film nel retrobottega di un ottico di Oxford street. Secondo la costumista Gloria Bava, il cappotto originale di Neo era di pelle grigia. Venne cambiato perché i registi volevano qualcosa in grado di gonfiarsi e fluttuare. A riguardo, nella sceneggiatura, si fa riferimento al “cielo liquido”, ossia un cappotto in grado di liquefarsi e confondersi con l'ambiente. Anche usando una macchina del vento sotto il cappotto, infatti il cappotto di pelle non si muoveva a causa dell'eccessivo peso. Alla fine i costumisti cambiarono tipo di stoffa. Arrivederci a martedì 8 novembre per vedere, al circolo ARCI Benassi, “Il servo” di Joseph Losey. ________________________________________________________________________________ C.G.S. “Vincenzo Cimatti” – presso Oratorio San Giovanni Bosco via Bartolomeo M. dal Monte 14, 40139 Bologna tel.051467939 sito web: http://www.donbosco-bo.it e-mail: [email protected]