Assaggi di cinema - collinadorocultura

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Assaggi di cinema - collinadorocultura
Assaggi di cinema · 6a edizione
Marcello
16.1 – 24.4.2017
Comune di Collina d’Oro · Comune di Muzzano
16.1.2017
La notte
2.2.2017
8½
13.2.2017
I compagni
9.3.2017
Una giornata
particolare
di Michelangelo Antonioni
Italia, Francia (1961)
di Federico Fellini
Italia, Francia (1963)
di Mario Monicelli
Italia, Francia, Jugoslavia (1963)
di Ettore Scola
Italia, Canada (1977)
Montagnola
Aula Magna, Centro scolastico
Lunedì, ore 20.30
Muzzano
Sala Multiuso, Centro scolastico
Giovedì, ore 20.30
Montagnola
Aula Magna, Centro scolastico
Lunedì, ore 20.30
Muzzano
Sala Multiuso, Centro scolastico
Giovedì, ore 20.30
20.3.2017
Fatto di sangue fra
due uomini per
causa di una vedova.
Si sospettano
moventi politici.
6.4.2017
Oci Ciornie
24.4.2017
Sostiene Pereira
di Lina Wertmüller
Italia (1978)
di Nikita Sergeevič Michalkov
Italia, Unione Sovietica (1987)
di Roberto Faenza
Portogallo, Italia, Francia (1995)
Montagnola
Aula Magna, Centro scolastico
Lunedì, ore 20.30
Muzzano
Sala Multiuso, Centro scolastico
Giovedì, ore 20.30
Montagnola
Aula Magna, Centro scolastico
Lunedì, ore 20.30
Entrata libera
a tutte le proiezioni
«Esisto
solo quando
sto lavorando
a un film»
Marcello Mastroianni
Omaggio a
Marcello Mastroianni
a cura di Mariano Morace
Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni,
nato a Fontana Liri (Frosinone), nel 1924, ebbe
la fortuna di respirare aria di cinema fin dalla
più tenera età.
Ancora bambino, infatti, ha la possibilità di fare
comparsate addirittura in alcuni film del grande
De Sica. In seguito, conseguita la maturità
liceale, si iscrive alla facoltà di Economia
e Commercio, senza però mai interrompere
il rapporto con lo spettacolo e in particolare
con il teatro. Inseritosi nei gruppi del Centro
Universitario Teatrale, fu notato nientemeno
che da Luchino Visconti, il quale lo chiamò con
sè per interpretare importanti ruoli in lavori
teatrali di recente concezione come, ad esempio,
Un tram chiamato desiderio e Morte di un
commesso viaggiatore, oppure più classici
come La locandiera e Le tre sorelle.
Parallelamente, ha modo di lavorare ancora nel
cinema, dove viene sempre chiamato per
effettuare alcune comparsate che, con il tempo,
cominciano a diventare cospicue. Il film che lo
rivela è Le ragazze di Piazza di Spagna, dove
interpreta la parte del giovanotto simpatico ed
estroverso, girato da Luciano Emmer nel 1952,
regista che aveva già diretto Mastroianni due
anni prima in Domenica d’agosto. Già in quelle
prime prove, Mastroianni si rivelò particolarmente
adatto alla delicata introspezione di un cinema
che stava a metà strada tra il neorealismo e la
commedia all’italiana.
Si andava delineando la caratteristica principale
dell’attore Mastroianni, quella cioè di incarnare
la figura di un uomo buono e sottilmente
malizioso, scapestrato ma con giudizio, dolce
e lievemente melanconico. In seguito, la sua
cifra stilistica si improntò quasi sempre a questo
aureo modello, anche quando, come nei film
di Blasetti o Lizzani, gli venivano proposte parti
drammatiche.
Ma la svolta della sua carriera arriva con La dolce
vita, 1960, epocale pellicola di costume in cui
Mastroianni è un moderno antieroe e che segna
l’inizio di un lungo e fortunato sodalizio artistico
con Federico Fellini. Con lui fornì i memorabili
esiti anche in Otto e mezzo, 1963, vestendo
i panni di una sorta di alter ego del regista riminese. In seguito, nei primi anni Sessanta, ottenne
un personale trionfo in Divorzio all’italiana e
in I compagni. Fece coppia con Sophia Loren
in vari film di De Sica e apparve in diversi film
di Ferreri tra i quali La grande abbuffata e Ciao
maschio. Con Ettore Scola ha lavorato in
Dramma della gelosia, Splendor e soprattutto
Una giornata particolare che fu una delle sue
prove migliori. Il prosieguo della sua carriera
è stato un susseguirsi di successi a fianco dei
più grandi registi. Negli ultimi anni, si ricorda la
sua interpretazione in un film di impegno civile
come Sostiene Pereira e il montaggio dei suoi
ricordi personali, apparsi postumi, in Mi ricordo,
sì, io mi ricordo film-documentario del 1997
di Anna Maria Tatò (sua compagna nella vita).
Protagonista di grande versatilità e di indiscussa
bravura (si è detto che in certi film sembrava
essere in grado di poter lavorare soltanto con
l’espressione dello sguardo), ha trasmesso
l’immagine di un uomo colto e sensibile, alieno
da pose divistiche, che guardava con fastidio
alla pubblicizzazione della sua vita privata da
parte della stampa scandalistica.
Ha rappresentato con grande generosità la
cinematografia italiana a livello internazionale,
ma non ha mai purtroppo ricevuto un meritato
Oscar pur essendo stato in nomination varie
volte. Mastroianni si è spento il 19 dicembre
del 1996 nella sua casa di Parigi, dopo aver
interpretato quasi 150 film in oltre 50 anni di
carriera. Difficile fare una scelta, e anche questa
volta possiamo proporvi solo un «assaggio»,
un omaggio a questo grande, immenso attore.
«Un attore fa di tutto
per diventare celebre
e poi quando ci riesce
si mette un paio
di occhiali scuri per
non farsi riconoscere»
Marcello Mastroianni
La notte
di Michelangelo Antonioni
Italia, Francia (1961)
Drammatico, 115’
Marcello Mastroianni
Jeanne Moreau
Monica Vitti
Bernhard Wicki
Rosy Mazzacurati
Dopo pochi anni di matrimonio, lo scrittore Giovanni
Pontano (Marcello Mastroianni) e sua moglie Lidia
s’accorgono che il loro amore è ormai finito nel grigiore
della noia. Il film inizia con la visita che i due coniugi
fanno ad un loro intimo amico, che vive le ultime ore
della sua vita in una lussuosa clinica. La dolorosa
visione del moribondo spinge Giovanni alla ricerca
di una qualsiasi distrazione mentre Lidia, come vuota
d’ogni sentimento, vaga senza scopo nella città
assolata e deserta. La sera, dopo un’annoiata visita
ad un Night Club, i due raggiungono una festa in una
lussuosa villa di un industriale…
Secondo capitolo della cosiddetta trilogia esistenziale
(L’avventura, 1960 e L’eclisse, 1962), la storia del film
La notte si svolge a Milano, fra il pomeriggio di un
sabato e l’alba della domenica successiva, nella febbre
espansiva dei primi anni Sessanta. L’ambiente è quello
dei nouveaux riches, dove lavoro e cultura, snobismo
e ostentazione si mescolano, e dove l’autenticità viene
mistificata dalle maschere degli atteggiamenti. Il film
è una caustica descrizione dell’ambiente borghese,
un dramma psicologico sull’incertezza dei sentimenti,
un poema in prosa che narra l’errare di uomini smarriti,
impegnati nella ricerca del nulla.
Curiosità
La sceneggiatura originaria doveva raccontare le
avventure di sette coppie in crisi, ma l’uscita de
La dolce vita di Fellini, convinse Antonioni a modificare
la storia per evitare un altro film colmo di personaggi.
«Durante il lavoro su questo soggetto», dichiara
Antonioni, «non ho fatto che sfrondarlo di quello che
c’era. Tutti gli altri personaggi sono quasi spariti […].
Anche tutti i fatti che prima arricchivano il soggetto
li ho eliminati proprio per lasciare che la storia avesse
il suo corso intero, che avesse una suspance interna,
che non avesse più un legame con l’esterno se non
attraverso gli atti dei personaggi, che corrispondevano
poi ai loro stessi pensieri, alle loro angosce».
16.1.2017
Lunedì, ore 20.30
Montagnola
La notte
8½
di Federico Fellini
Italia, Francia (1963)
Commedia, drammatico, 138’
Marcello Mastroianni
Claudia Cardinale
Anouk Aimée
Sandra Milo
Rossella Falk
Barbara Steele
Nadine Sanders
Mino Doro
Guido Alberti
Madeleine LeBeau
Guido Anselmi (Marcello Mastroianni), un affermato
regista di quarantatré anni, sta elaborando il suo
prossimo film. Egli si trova a trascorrere un periodo
di riposo in una stazione di cure termali. Guido cerca
in quella località di coniugare i propri problemi fisici
(stanchezza cardiaca) con quelli della produzione del
film, ancora allo stato di preparazione. La quiete che
vorrebbe è continuamente minata dalla presenza
delle maestranze del film (produttore, tecnici, attori)
che soggiornano nel suo stesso albergo e che vedono
in lui l’unico appoggio sicuro…
La storia ruota intorno al personaggio di Guido,
il regista in crisi esistenziale e creativa alle prese con
un film da fare, obbligato a trarre ispirazione da una
sorta di mobilitazione generale di emozioni, affetti,
ricordi, sogni, complessi e bugie. Si susseguono le
immagini di Guido alle prese con la moglie e l’amante,
con l’ambiente di lavoro e gli estranei, con i guru della
Chiesa e della Critica, col passato e l’avvenire, e con
sé stesso.
Una complessa autoanalisi del profondo, un discorso
ironico e disperato sulla crisi dell’artista e sull’Italia
del boom, attraverso la spettacolarità di un racconto
apparentemente fantastico. Un film con personaggi
memorabili e sequenze d’antologia, che rappresenta
uno dei massimi contributi del rinnovamento dei modi
espressivi del cinema a cavallo tra gli anni Cinquanta
e Sessanta.
Curiosità
Fellini, in principio per il ruolo di Guido, pensò a
Laurence Olivier o Charlie Chaplin. Marcello
Mastroianni non fu quindi la sua primissima scelta.
All’uscita del film, per differenziare la realtà da ciò che
era sognato o immaginato dal protagonista, Fellini
decise di virare alcune scene in seppia o in azzurro
e volle alcune sequenze sovraesposte (cioè eccessivamente luminose). Questi aspetti sono andati persi,
purtroppo, con il recente restauro del film, tradendo
le originali intenzioni del regista.
2.2.2017
Giovedì, ore 20.30
Muzzano
8 ½
I compagni
di Mario Monicelli
Italia, Francia, Jugoslavia (1963)
Drammatico, 128’
Marcello Mastroianni
Renato Salvatori
Annie Girardot
François Perier
Raffaella Carrà
Gabriella Giorgelli
Folco Lulli
Bernard Blier
Torino, fine Ottocento. In una fabbrica tessile, l’ennesimo
grave incidente spinge gli operai a richiedere migliori
condizioni di lavoro. Quando la loro richiesta di ridurre
l’orario di lavoro da quattordici a tredici ore viene
del tutto ignorata, decidono di compiere un gesto
dimostrativo: suonare la sirena di fine turno in anticipo
di un’ora. Ciò procura una multa a tutti e una sospensione all’autore materiale dell’atto. Gli operai decidono
così di organizzare uno sciopero approfittando
dell’esperienza in materia del professor Sinigaglia
(Marcello Mastroianni)…
Uno splendido affresco storico-sociale sull’Italia di
fine Ottocento e un film sulla nascita del sindacalismo
raccontato da Monicelli nei modi che più gli sono
propri, quelli della commedia all’italiana. In realtà,
il regista in questo film, come mai prima, dedica poco
alla commedia, per lasciare alla componente
drammatica uno spazio predominante. Mastroianni
rappresenta il volto politico della protesta, la guida
ideologica di una classe sociale ancora orfana di
leader ma che, nell’Italia ormai industrializzata quanto
le altre nazioni europee, non può più sopportare il cieco
e intollerabile sfruttamento della classe padronale.
Una ricostruzione scenica e una fotografia impeccabili
e un cast di attori noti e meno noti ma dove proprio
i volti più sconosciuti, ma sorprendentemente credibili
per il periodo storico in questione, sono quelli più
convincenti.
Un film straordinario che permette ancora oggi di
conoscere e capire in quali condizioni si viveva e
lavorava in un’Italia lontana e certo diversa da quella
attuale. Un film che insegna, commuove, diverte e
induce a riflettere perché, in fondo, potremmo scoprire
e sorprenderci di quanto sia attuale.
Curiosità
Nel film recita anche Raffaella Carrà agli inizi della sua
carriera.
13.2.2017
Lunedì, ore 20.30
Montagnola
I compagni
Una giornata
particolare
di Ettore Scola
Italia, Canada (1977)
Drammatico, 110’
Marcello Mastroianni
Sophia Loren
John Vernon
Françoise Berd
Patrizia Basso
Alessandra Mussolini
Vittorio Guerrieri
6 maggio del 1938, giorno della visita di Hitler a Roma.
Antonietta, moglie di un usciere e madre di sei figli,
prepara la colazione, sveglia la famiglia, aiuta nei
preparativi per la parata. Una volta sola, inavvertitamente, apre la gabbietta del merlo che va a posarsi
sul davanzale di un appartamento di fronte al suo.
Bussa alla porta e ad aprire è Gabriele (Marcello
Mastroianni), ex annunciatore radiofonico licenziato
perché omosessuale. Mentre la radio continua a
raccontare l’incontro tra Hitler e Mussolini, Antonietta
e Gabriele si rispecchieranno l’una nell’altro…
Il film è un capolavoro del cinema italiano degli anni
Settanta scritto e diretto da Ettore Scola, in collaborazione con Ruggero Maccari e Maurizio Costanzo.
Il film è una potente riflessione sul tempo, raccontato
attraverso i movimenti di una macchina da presa
mobilissima e una fotografia ovattata in grado di
comunicare una costante e dolorosa sensazione di
attesa. Pur muovendosi soltanto tra due appartamenti,
una rampa di scale e una terrazza, il regista riesce
a svelare la complessità della congiuntura storicosociale e il dramma psicologico emotivo dei due
protagonisti i quali vivono una vita fatta di rinunce
e infelicità. Antonietta è una donna plagiata
dall’affascinante figura di Mussolini, in lei si rispecchia
la stragrande maggioranza della popolazione italiana,
incapace di guardare criticamente alle scelte di quel
periodo. Gabriele rappresenta la classe intellettuale
critica ma impotente, l’élite che ben poco ha potuto
fare contro la violenza del regimo politico. I loro
punti di vista sembrano inizialmente inconciliabili,
ma finiscono alla fine della giornata per coincidere.
Curiosità
In questa pellicola Marcello Mastroianni e Sophia
Loren recitano insieme per la dodicesima volta.
Diciotto anni dopo questo film, Ettore Scola girerà
Romanzo di un giovane povero nello stesso stabile
romano di Via XXI Aprile in cui è ambientato l’intero
film Una giornata particolare.
9.3.2017
Giovedì, ore 20.30
Muzzano
Una giornata
particolare
Fatto di sangue
fra due uomini per
causa di una vedova.
Si sospettano
moventi politici.
di Lina Wertmüller
Italia (1978)
Drammatico 124’
Marcello Mastroianni
Sophia Loren
Giancarlo Giannini
Turi Ferro
Mario Scarpetta
Antonella Murgia
Lucio Amelio
Maria Carrara
Isa Danieli
Guido Cerniglia
Vittorio Baratti
Oreste Radi
È l’anno 1922, in un paesino della Sicilia dove vige
l’omertà più totale, tutti sanno che a far fuori Angelo
Paternò è stato Vito Acicatena: ma al processo nessuno
parla. L’avvocato Spallone (Marcello Mastroianni),
fervente socialista, vorrebbe indurre la vedova a far
riaprire il processo. Tra i due nasce una relazione che
però si complica alla venuta di un cugino del defunto
al quale la donna non nega le proprie grazie. La marcia
su Roma e altri avvenimenti sconvolgeranno la vita
dei personaggi…
piani (specie sugli occhi nerocerchiati della bella
vedova, la Loren) eseguiti alla perfezione da Tonino
Delli Colli. I moventi politici ci sono, ma sono più le
passioni a dominare.
«Ciò che meglio offre il film è la recitazione della
Loren: aggressiva, con sprazzi selvaggi e viperini,
imbruttita da un trucco sporco, ricoperta di pesanti
panni neri, assai brava e molto espressiva, è una
popolana che fa all’amore con veemenza»
(Sergio Lori, Il Roma, 1978)
Un altro bellissimo film della Wertmüller, che coniugando come sempre melodramma e grottesco
ci parla del sud, dei problemi che hanno colpito per
tantissimo tempo i contadini e i poveri costretti a
subire pesanti umiliazioni da ricchi, mafiosi e fascisti.
Un film importante grazie anche al cast: la Wertmüller
aggiunge al suo attore feticcio Giannini due pezzi
da novanta come la Loren e Mastroianni (ma non
dimentichiamo Turi Ferro, unico vero siciliano in tutta
la vicenda). Risultato: una lunga serie di primissimi
Curiosità
La versione lunga e originale del titolo del film:
Un fatto di sangue nel comune di Siculiana
fra due uomini per causa di una vedova.
Si sospettano moventi politici. Amore-Morte-Shimmy.
Lugano belle. Tarantelle. Tarallucci e vino
vanta il record nel Guinness dei primati come il più
lungo nella storia del cinema. Negli Stati Uniti il film fu
semplicemente intitolato Revenge.
20.3.2017
Lunedì, ore 20.30
Montagnola
Fatto di sangue
fra due uomini per
causa di una vedova.
Si sospettano
moventi politici.
Oci Ciornie
di Nikita Sergeevič Michalkov
Italia, Unione Sovietica (1987)
Drammatico 113’
Marcello Mastroianni
Silvana Mangano
Elena Safonova
Innokentij Michajlovič Smoktunovskij
Marthe Keller
Pina Cei
Agli inizi del 1900, su una nave da crociera, due uomini
di una certa età, Romano (Marcello Mastroianni) e Pavel,
italiano il primo e russo il secondo, si incontrano e
iniziano una conversazione piena di ricordi. Pavel è uno
sposo novello al colmo della gioia. Romano è, invece,
un uomo amareggiato e deluso dalla vita e dal suo
matrimonio. Romano inizia a raccontare di aver conosciuto una giovane russa dagli splendidi occhi neri
(oci ciornie), e di essersene follemente innamorato
e che tormentato dal ricordo di quella donna, si sta
recando in Russia alla sua ricerca…
Ispirandosi alle novelle La signora del cagnolino
e Anna al collo di Anton Pavlovic Cechov, dalle quali
è tratta la sceneggiatura del film, il regista Mikhalkov
orchestra con graziosa eleganza una buffa commedia
sulle malinconiche gioie dei sentimenti e si dimostra
attento nella descrizione dei particolari e dell’emotività
con efficaci metafore visive e concettuali, come
i continui richiami alla ninna nanna della mamma che
fanno da sfondo alle vicissitudini di Romano.
Un’opera che presenta molteplici interpretazioni
che si sviluppa su due registri, uno brillantemente
romantico, l’altro quasi surreale con una storia capace
di esprimere con grazia anche lo spirito russo:
l’abbraccio, il bacio, l’espressione dei volti e quella
verbale, e la bella fotografia che risalta lo sfondo
paesaggistico.
Il personaggio di Romano è senza dubbio il più
significativo (per questo ruolo Mastroianni fu candidato
all’Oscar), sia per espressività, sia per la caratterizzazione di un personaggio estremamente complesso
e ambiguo, sospeso tra dolcezza europea e sorniona
italianità. È una commedia divertente ma anche
commovente, malinconica, ironica.
Curiosità
È l’ultimo film di Silvana Mangano, prima della sua
prematura scomparsa.
6.4.2017
Giovedì, ore 20.30
Muzzano
Oci Ciornie
Sostiene Pereira
di Roberto Faenza
Portogallo, Italia, Francia (1995)
Drammatico, 104’
Marcello Mastroianni
Daniel Auteuil
Stefano Dionisi
Nicoletta Braschi
Joaquim de Almeida
Marthe Keller
Teresa Madruga
Nicolau Breyner
João Grosso
Mário Viegas
La storia è ambientata nella Lisbona del 1938, in pieno
regime salazarista. Pereira (Marcello Mastroianni)
è un anziano giornalista che da diversi anni ha abbandonato la cronaca nera per dirigere la pagina letteraria
di un piccolo quotidiano della città, il Lisbóa.
È un personaggio del tutto mediocre, privo di alcuna
ideologia politica, quieto, in sovrappeso e con problemi
cardiaci, dedito solo ed unicamente alla letteratura,
quella francese in particolare, e al ricordo di sua moglie,
morta di tubercolosi qualche anno prima, al cui ritratto
continua a parlare ogni giorno. Un giorno, rimasto
piacevolmente colpito da un articolo letto su una rivista,
Pereira decide di contattare l’autore per offrirgli un
posto come collaboratore esterno alla pagina culturale
del giornale. L’autore, Monteiro Rossi, un giovane di
origini italiane, accetta senza titubanze. Pereira lo
prende così in prova, proponendogli di scrivere dei
necrologi anticipati di celebri scrittori ed intellettuali
ancora in vita («coccodrilli» nel gergo giornalistico),
in modo da essere pronti in caso di morte improvvisa
del soggetto…
Tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Tabucchi,
pubblicato l’anno prima, Faenza chiama a raccolta un
gruppo di bravi attori e propone un film che consente
di ricordare brevemente cosa è stato il Portogallo
della dittatura di Salazar, forse una delle meno conosciute della storia dell’Europa contemporanea, pur
avendo avuto una durata di quarantasei anni.
Curiosità
Film dalla colonna sonora forte e assoluta con le
musiche di Ennio Morricone, il quale dichiarò: «Sostiene
Pereira m’ha fatto soffrire: telefonavo a Faenza che
stava in Portogallo e gli dicevo che non avevo nessuna
idea. Poi casualmente è nata quella risolutiva. Dalla
finestra di casa ho assistito a una manifestazione di
scioperanti, e ho ascoltato quel ritmo di protesta
che batteva sui tamburi. Così questo ritmo binario ha
generato la canzone che sentiva Pereira…»
24.4.2017
Lunedì, ore 20.30
Montagnola
Sostiene Pereira
Informazioni
Comune di Collina d’Oro
Lara Moslemani
Addetto culturale
+41 79 198 68 44
[email protected]
www.collinadorocultura.com
La rassegna è organizzata dal
Dicastero cultura, Comune di Collina d’Oro
in collaborazione con il
Dicastero cultura, Comune di Muzzano
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dei diritti dei film proposti, siamo disponibili
ad accogliere eventuali richieste.
Fonti filmografiche:
Il Mereghetti, dizionario del cinema
Il Morandini, dizionario del cinema
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