LUDWIG VAN BEETHOVEN

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LUDWIG VAN BEETHOVEN
INAUGURAZIONE
VENERDÌ
16 OTTOBRE
ORE 21,00
SABATO
17 OTTOBRE
ORE 17,30
DOMENICA
18 OTTOBRE
ORE 11,00
SOLO SINFONIE
BEETHOVEN
LUDWIG
VAN BEETHOVEN
La consacrazione della casa
(Die Weihe des Hauses)
ouverture op. 124
Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21
Egmont, musiche di scena op. 84
ALDO CECCATO direttore | MARCO GAMBINO voce recitante | FLORIANA CICIO soprano
Aldo
CeCCAto
direttore
Aldo Ceccato è nato a Milano nel 1934. Proviene da una splendida tradizione: far musica in famiglia. Agli anni
dedicati allo studio del Pianoforte, sotto la guida di Carlo lonati, maestro di Carlo Vidusso e Maurizio Pollini, sono
seguiti gli studi di Composizione con Bruno Bettinelli e direzione d'orchestra con Sergiu Celibidache.
dal suo debutto a Milano con il "don Giovanni" di Mozart nel 1963, Aldo Ceccato ha diretto in 36 Nazioni del
Mondo, le più prestigiose orchestre come la Filarmonica di New York, la Chicago Symphony, la Filarmonica di londra,
i Berliner Philharmoniker, la NHK di tokyo, solo per citarne alcune.
e’ stato direttore Musicale Artistico della Filarmonica di Amburgo, della detroit Symphony, dell’orchestra della
rAi di torino, dell’orchestra Filarmonica di Brno, e la sua lunga direzione musicale a “i Pomeriggi Musicali” di Milano
gli è valsa la nomina a loro direttore emerito.
oltre all'attività direttoriale, si è anche sempre dedicato all'insegnamento con Master Classes, a Graz, Santiago
de Compostela, Bergen, Milano, Hannover.
Conferenziere brillante, è anche scrittore, ed ha pubblicato le "Attualizzazioni orchestrali" dell’opera completa di
Beethoven, stampata dall’editore Pendragon, e sta preparando le “Attualizzazioni” per Schubert, Schumann e
Brahms. Ampia la sua discografia per le case e.M.i, ABC, Philips, Frame. Con "i Pomeriggi Musicali" ha inciso la Missa
Solemnis e la Nona Sinfonia di Beethoven e con la Filarmonica di londra i tre Poemi Sinfonici di Victor de Sabata.
Aldo Ceccato è Accademico di Santa Cecilia, Medaglia d’oro del Comune di Milano per benemerenze civiche e culturali. e’ stato nominato doctor Honoris Causa dalla Michigan University e ha ricevuto dal Senato di Amburgo la
“Medaglia Brahms”, una delle più alte onorificenze culturali tedesche. Aldo Ceccato è anche Cavaliere di Gran Croce.
MArCo
GAMBiNo
Attore
e' nato a Palermo e risiede a londra da oltre vent'anni. Attore instancabile e poliedrico, Marco spazia dal cinema, alla televisione, al teatro dove si cimenta a recitare uno stesso lavoro in più lingue. l'interesse per il teatro
sociale e l'incontro nel 2008, con il giornalista di "repubblica" Attilio Bolzoni, segnano l'inizio di uno straordinario
sodalizio dal quale nasce nel 2009 "Parole d'onore" che dopo edimburgo, ha toccato londra, roma, Palermo,Bruxelles, Parigi. la sua passione per il connubio tra musica e voce lo ha portato recentemente a creare il duo " invitation
au voyage " con il pianista brasiliano Marcelo Bratke. www.marcogambino.com
FloriANA
CiCio
SoPrANo
Figlia di musicisti, è nata a Palermo nel 1998; ha fatto parte del Coro di voci bianche del teatro Massimo di
Palermo dal 2006 fino al 2014, quando la maturità vocale non ha più consentito il proseguimento dell'attività
corale. Attualmente è diplomanda al liceo Classico, dal 2012 studia canto lirico col M° elizabeth Smith, nel 2014
è vincitrice assoluta nella categoria "giovani promesse" al Concorso lirico internazionale di Siracusa, nel 2015 è
primo premio al Concorso internazionale “diapason d’oro”; ha inoltre frequentato i corsi estivi di perfezionamento
del M° romolo Gazzani .
Al suo attivo numerose partecipazioni a concerti cameristici.
lUdwiG VAN BeetHoVeN
(BONN 1770 - VIENNA 1827)
LA CONSACRAZIONE DELLA CASA (DIE WEIHE DES HAUSES)
OUVERTURE OP. 124 WOO 98
Maestoso e sostenuto, Allegro con brio
Durata: 12
SINFONIA N. 1 IN DO MAGGIORE OP. 21
Adagio molto, Allegro con brio
Andante cantabile con moto
Minuetto
Adagio, Allegro molto e vivace
Durata: 27’
EGMONT, MUSICHE DI SCENA OP. 84
Overture: Sostenuto, ma non troppo - Allegro
Lied: "Die Trommel gerühret" (Vivace)
Zwischenakt I (Interludio I): Andante
Zwischenakt II (Interludio II): Larghetto
Lied: "Freudvoll und Leidvoll"
Zwischenakt III (Interludio III): Allegro - Marcia
Zwischenakt IV (Interludio IV): Poco sostenuto e risoluto
Klärchens Tod (La morte di Clara)
Melodram: "Süßer Schlaf"
Siegessymphonie (Sinfonia della vittoria) Allegro con brio
Durata: 48’
trasferitosi, all’inizio di settembre del 1822 da döbling a Baden per iniziare una nuova cura per i suoi problemi
alle orecchie, Beethoven, impegnato già nella composizione della Missa Solemnis, non resistette alla tentazione di
accettare una nuova commissione. il nuovo direttore del Josephstadt, Carl Friedrich Hensler, lo aveva contattato per
commissionargli la composizione delle musiche di scena della prima parte di un’allegoria drammatica musicale, su
testo di Karl Meisl, la cui seconda parte sarebbe stata curata dal Kapellmeister Joseph drechsler. Beethoven decise,
allora, di riciclare una sua vecchia partitura composta nel 1811 per l’inaugurazione di un nuovo teatro a Pest; per tale
occasione egli, infatti, aveva fornito musiche di scena per due lavori di August von Kotzenbue, Re Stefano e Le rovine
di Atene, il cui testo fu riscritto da Karl Meisl. Alla fine il lavoro si rivelò più complicato del previsto, in quanto Beethoven
rielaborò alcuni dei numeri musicali e ne aggiunse altri tra cui un coro finale con violino solista e un balletto. resosi
conto che l’ouverture, scritta all’epoca per lo spettacolo di chiusura della serata, era troppo piccola se posta all’inizio,
decise di scriverne una nuova che, con il titolo La consacrazione della casa, si è affermata come brano indipendente
nel repertorio sinfonico. l’ouverture, eseguita per la prima volta il 3 ottobre 1822 sotto la sua direzione, ebbe un immediato successo a differenza delle altre parti che dopo tre serate di replica non furono più eseguite. lo stesso Beethoven la preferì alle altre parti, al punto che la fece inserire nel mese di maggio 1824 nel programma di un concerto
a Vienna che prevedeva la première di alcune sezioni della Missa solemnis e della Sinfonia n. 9. inoltre alla fine del
1825 egli la fece stampare come op. 124 con la dedica al principe russo Nikolai Galitzin. Secondo il racconto di Anton
Schlinder Beethoven, mentre passeggiavano, gli sottopose la scelta fra due temi che egli aveva in mente per l’ouverture, di cui uno secondo il suo stile, l’altro da trattare in modo contrappuntistico alla maniera di Händel. Schlinder gli
consigliò il secondo, che Beethoven non trattò secondo lo stile di Händel ispirandosi, invece, ad Haydn utilizzando
una struttura monotematica con una modulazione e una ripresa del tema nella nuova tonalità. l’ouverture, nella
quale, come già sperimentato in quella definitiva del Fidelio, non sono utilizzati i temi degli altri numeri, si apre con
un’introduzione, Maestoso e sostenuto, sviluppata sul modello haydniano e divisa in tre parti, delle quali la prima è
una solenne marcia di carattere processionale, mentre la seconda, leggermente più mossa, vede come protagoniste
le trombe che eseguono un tema gaio. Nella parte finale dell’introduzione intervengono gli archi che, con disegni in
semicrome, rendono il discorso musicale più aggressivo con echi della Quarta sinfonia e delle Ouvertures Leonora.
Protagonista del successivo crescendo è il tema händeliano dell’Allegro, la cui arcaica struttura di fugato a due soggetti,
dei quali il secondo è un tema sincopato senza rilevanza melodica, è incorniciata nella classica forma-sonata con
un’esposizione monotematica, uno sviluppo e una ripresa accorciata a cui segue una breve coda.
Composta tra il 1799 e gli inizi del 1800 quando Beethoven era ormai sulla soglia dei trent’anni, la Sinfonia n. 1
in do maggiore si pone come un magnifico ponte tra la produzione di Haydn e Mozart, da una parte, e i suoi successivi
lavori dall’altra. Grande sinfonista, Beethoven si accostò relativamente tardi a questa forma consapevole della difficoltà
di introdurre novità in un genere nel quale era molto forte il peso della tradizione, rappresentata da Haydn che nel
1795 aveva presentato al pubblico inglese le sue due ultime sinfonie londinesi, la n. 103 col rullo di timpani e la n.
104 London. tra il 1794 e il 1795 anche Beethoven aveva progettato di scrivere una sinfonia, ma, dopo aver lavorato
ad un abbozzo alquanto frammentario di un primo movimento nella tonalità di do minore, decise di interrompere il
lavoro per completare altre composizioni, riprendendolo appunto nel 1799. la Sinfonia fu eseguita per la prima volta,
sotto la direzione del compositore, il 2 aprile 1800 all’Hofburgtheater di Vienna in un’Accademia a beneficio di Beethoven che vendette personalmente i biglietti nella sua residenza dopo aver messo un regolare annuncio sulla «wiener
Zeitung» il 26 marzo 1800. in questa prima esecuzione, che giunse al termine di un concerto di circa cinque ore in cui
furono eseguite altre composizioni, la Sinfonia fu accolta favorevolmente sia dal pubblico che dalla stampa. Questa
Sinfonia, i cui elementi di novità convivono con altri legati alla tradizione, soprattutto nella parte introduttiva del
primo movimento, Adagio molto, abbastanza ampia sebbene non raggiunga le proporzioni di quelle delle Londinesi
di Haydn, è innovativa nella struttura tonale nella quale si evidenzia una certa ambiguità ottenuta all’inizio con un’im-
mediata, quanto transitoria modulazione alla sottodominante. Nell’Allegro con brio, in forma-sonata, traspaiono alcune caratteristiche del personale linguaggio beethoveniano nel contrasto dei due temi, dei quali il primo ricorda
quello iniziale della Jupiter di Mozart, mentre il secondo si distende in disegni melodici affidati all’oboe e al flauto,
che dialogano tra di loro. Proprio questo aspetto innovativo fu criticato dai contemporanei, come è testimoniato dal
rimprovero mosso a Beethoven dall’anonimo recensore dell’«Allgemeine Musikalische Zeitung» che notò un uso eccessivo dei legni. Più tradizionale è il secondo movimento, Andante cantabile con moto, anch’esso in forma-sonata,
nel quale emerge, come tema principale, dalla voce dei secondi violini che la espongono inizialmente, una melodia
gentile e aggraziata. estremamente innovativo è, invece, il terzo movimento che, pur conservando il tradizionale
titolo di Minuetto, è scritto in un andamento Allegro molto e vivace che lo allontana dalle corrispondenti pagine salottiere di Haydn e Mozart. l’ultimo movimento, aperto da una breve introduzione, Adagio, inesistente nei finali delle
sinfonie di Haydn o di Mozart, si snoda in un brillante Allegro molto e vivace in forma di rondò, il cui primo tema è
tratto dall’abbozzo della sinfonia progettata nel 1795.
Czerny, pianista e discepolo di Beethoven, scrisse che il maestro, quando nel 1809 i teatri imperiali di Vienna
avevano progettato di mettere in scena il Guglielmo Tell di Schiller e l’Egmont di Goethe, era rimasto deluso: a Beethoven era stata affidata la composizione delle musiche di scena per la tragedia di Goethe al posto di quelle per il
dramma schilleriano, da lui preferito, che sarebbe stato messo in musica da Gyrowetz, un compositore boemo quasi
del tutto dimenticato. la delusione iniziale, però, era destinata a trasformarsi subito in entusiasmo quando il compositore lesse il testo di Goethe, poeta che egli ammirava, come ci è testimoniato da una lettera del 10 giugno 1811
indirizzata a Bettina Brentano. Nello stesso periodo Beethoven inviò a Goethe la partitura dell’egmont, accompagnata
da una lettera, nella quale non mancò di esprimere tutta la sua ammirazione per questa tragedia e di dichiararsi
pronto, con umiltà, ad accogliere volentieri eventuali critiche. la partitura, composta tra il mese di ottobre 1809 e il
mese di maggio del 1810, ed eseguita, per la prima volta, durante la rappresentazione della tragedia il 24 maggio
dello stesso anno al Burgtheater di Vienna, consta di nove brani, oltre all’ouverture. il soggetto, nel quale assume carattere rilevante l’esaltazione della libertà dei popoli nel cinquecentesco personaggio del conte Egmont, patriota
fiammingo, che, in seguito alla rivolta contro la dominazione spagnola repressa nel sangue dal duca d’Alba, fu imprigionato e condannato a morte, assurge a esemplare testimonianza dell’eroismo di chi non teme di sacrificare la
vita per un ideale. Chiara, nella speranza di liberare il conte da lei amato, cerca di far insorgere il popolo di Bruxelles
contro gli Spagnoli, ma il tentativo fallisce e la donna disperata si uccide. l’Ouverture, lungi dal costituire una sintesi
delle azioni che stanno per essere rappresentate sulla scena, vive del conflitto di sentimenti che animano la tragedia
di Goethe, diventandone quasi una vera e propria apoteosi. Aperta da una breve introduzione in fa minore, Sostenuto
ma non troppo, di carattere tragico ed angoscioso, l’Ouverture prosegue con un classico Allegro in forma-sonata, in
cui al primo tema avvolgente risponde una seconda idea tematica derivata dal motivo iniziale dell’introduzione in
una forma contratta ed energica, e si conclude con una coda, Allegro con brio di carattere trionfale; il materiale
melodico di questa coda è tratto dalla Sinfonia trionfale che, alla fine del dramma, corrisponde al momento in cui
vengono esaltate la nobiltà d’animo e le aspirazioni del conte quasi a sancire, in questo modo, la vittoria spirituale e
morale dell’eroe puro che si sacrifica per la libertà del suo popolo. Gli altri brani sono: due lied di Clara, composti per
l’attrice Antoine Adamberger, dei quali il primo, Die Trommel gerühret, con il suo incedere marziale, è un’innocente
visione della vittoria militare, mentre il secondo, Freudvoll und Leidvoll, è una complessa riflessione sulla passione;
quattro Zwischenakt (interludi), autentici collegamenti tra gli atti, tra i quali spicca il terzo, nel quale al leggiadro
tema dell’oboe si contrappone la marcia che rappresenta l’avvicinarsi dell’esercito spagnolo; la scena della Morte di
Clara, una pagina di una straordinaria purezza nonostante l’intensa scrittura drammatica; il Melodrama, dove appare
in funzione di recitante la voce di egmont e, infine, la Sinfonia trionfale, costituita dal Finale dell’Ouverture.
Riccardo Viagrande
orCHeStrA SiNFoNiCA SiCiliANA
FUNZioNArio dellA direZioNe ArtiStiCA Carlo Lauro
CoordiNAtore dellA direZioNe ArtiStiCA Francesco Di Mauro
VIOLINO DI SPALLA
Massimo Barrale
VIOLINI PRIMI
Fabio Mirabella **
Agostino Scarpello **
Antonino Alfano
Camillo Baschi
Maurizio Billeci
Sergio di Franco
Cristina enna
Gabriella Federico
Marcello Manco
domenico Marco luciano Saladino ivana Sparacio Salvatore tuzzolino
Federico Brigantino °
VIOLINI SECONDI
donato Cuciniello *
Petro Cappello*
Francesco d'Aguanno **
Angelo Cumbo
Francesco Graziano
Gabriella iusi
Michele la Cagnina
Giuseppe Pirrone
Salvatore Pizzurro
Francesca richichi
Salvatore Petrotto °
VIOLONCELLI
Nicolae timiras
Francesco Giuliano **
domenico Guddo **
davide Alfano
loris Balbi
Claudia Gamberini
Sonia Giacalone
Salvatore la rocca CONTRABBASSI
Ferdinando Caruso *
Vincenzo Graffagnini **
Vincenzo li Puma **
Michele Ciringione
Giuseppe d'Amico
Paolo intorre
rosario liberti
Francesco Mannarino OTTAVINO
debora rosti *
FLAUTI
Francesco Ciancimino *
Claudio Sardisco
OBOI
Stefano lucentini *°
Stefania tedesco Maria Grazia d'Alessio CONTROFAGOTTO
raimondo inconis *
CORNI
Giuseppe Alba *
luciano l'Abbate *
Giuseppe russo °
rino Baglio
Antonino Bascì °
TROMBE
Salvatore Magazzù *
Antonino Peri
Francesco Paolo la Piana
Giovanni Guttilla TROMBONI
Giuseppe Bonanno *
Francesco tolentino *
Calogero ottaviano
Giovanni Miceli
Andrea Pollaci
TUBA
Salvatore Bonanno *
TIMPANI
Matthew Furfine *
Sauro turchi *
PERCUSSIONI
Massimo Grillo
Giuseppe Mazzamuto Andrea Muratore VIOLE
Vincenzo Schembri *
Salvatore Giuliano **
renato Ambrosino
Francesca Anfuso
Giuseppe Brunetto
Gaetana Bruschetta
roberto de lisi
Carlo la Bruna
ignazio lo Monaco
roberto Presti
Giuseppe romeo
roberto tusa
CORNO INGLESE
daniele Federico *
FAGOTTI
Giuseppe Barberi Massimiliano Galasso ISPETTORE D'ORCHESTRA
Gioacchino Fantaci
* Prime Parti
** Concertini e Seconde Parti
° Scritturati Aggiunti Stagione CLARINETTI
Angelo Cino *
tindaro Capuano
Gregorio Bragioli
ARPA
Giuseppa Ballo PIANOFORTE
riccardo Scilipoti *
ProSSiMo APPUNtAMeNto
VeNerdì 23 OTTOBRE | ore 21,00 > SABAto 24 OTTOBRE | ore 17,30
Fabrizio Festa direttore
Gilda Buttà
Massimo Barrale violino
rossini
ellington
Gershwin
Festa
williams
Morricone
La gazza ladra, ouverture
Ellingtoniana per pianoforte e orchestra (prima esecuzione assoluta)
Variazioni su “I got Rythm” per pianoforte e orchestra
Kramerata (prima esecuzione assoluta)
Tre pezzi da “Schindler's List” per violino e orchestra
Suite da “Canone inverso” per violino, pianoforte e orchestra
Salvatore Cincimino
Presidente
Corrado Vergara
Presidente
Francesco Ernani
Giuseppe Apprendi
Matthew Furfine
Francesco Guttadauro
Angela di Stefano
leo Vinci
Aldo Ceccato
info Botteghino:
tel. 091 6072532 | Fax 091 585900
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