MUSICA MAL-DESTRA di M. Puleo
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MUSICA MAL-DESTRA di M. Puleo
MUSICA MAL-DESTRA Di solito si pensa che, una volta toccato il fondo, si possa solo risalire: purtroppo con il centrodestra pare sia meglio rendersi conto che è invece più probabile “cominciare a scavare” per scendere ancora di più. Dopo la Controriforma Moratti, dopo l’approvazione del “diritto-dovere” spacciato come obbligo scolastico per via mediatica ed altre simili amenità credevamo veramente di aver visto tutto il repertorio degli attacchi possibili all’istruzione pubblica: invece, per non farci mancare niente, il 1° di aprile (data emblematica?) viene presentata alla Camera la proposta n° 4872 a firma Patarino e altri (in maggioranza AN, tra cui l’immancabile Angela Napoli) con il titolo “Disposizioni per il riordino della didattica musicale nel Sistema dell’istruzione nazionale”. L’ineffabile proposta tocca tutti i segmenti dell’istruzione, dalla scuola dell’infanzia all’Università ed elargisce perle di ogni genere. Brillano in particolare i seguenti punti: a) obbligatorietà di 3 ore settimanali di musica per la scuola dell’infanzia e 6 ore settimanali nella scuola primaria per tutti: nel monte ore della riforma Moratti? Accrescendolo? Come mai l’onorevole Napoli, relatrice del Decreto attuativo di riforma della scuola, non ha approfittato della propria privilegiata posizione per protestare contro la riduzione del monte ore di lezione previsto dallo stesso decreto? Perché questi parlamentari di maggioranza non sono stati in grado di farsi ascoltare per sottolineare l’importanza della musica nel curricolo scolastico? Inoltre, quali insegnanti dovrebbero insegnare musica, visto che i docenti della scuola elementare, o primaria a dir si voglia, difficilmente hanno competenze adeguate? Un gigantesco piano di formazione sulla musica? Forse l’intenzione vera è quella di recuperare gli insegnanti dalla scuola media: come? Per una possibile risposta, leggere il prossimo punto; b) soppressione delle cattedre di educazione musicale nella scuola media: PERCHÉ??? Nemmeno la Moratti era arrivata a tanto! Non si riesce veramente a capire il motivo di una simile proposta: se si rafforzasse davvero l’apprendimento della musica nella scuola elementare, l’ed. musicale nella scuola media potrebbe perseguire obiettivi di grado più elevato, veramente adeguato all’età e agli interessi dei ragazzi. Si avvalora l’ipotesi di una volontà di riutilizzo dei docenti nella scuola elementare…; b) abolizione delle scuole medie ad indirizzo musicale e loro eventuale trasformazione, previo placet della Direzione Scolastica Regionale che ne deciderebbe anche la diffusione territoriale, in “Istituti musicali e coreutici”, scuole medie speciali con le solite 27 ore + 6 di strumento e discipline artistico-musicali. Una simpatica riedizione europea del modello “Saranno famosi”? Sarebbe l’UNICO PERCORSO PROPEDEUTICO AL LICEO MUSICALE e quindi il musicista professionista va “riconosciuto” al massimo in quinta elementare. Al termine della frequenza all’Istituto musicale si conseguirebbe il Compimento inferiore della didattica musicale, titolo equipollente al diploma finale del ciclo dell’obbligo e pertanto chi alla fine del triennio volesse fare un altro tipo di scuola superiore sarebbe quindi tutelato. La prima domanda che sorge è proprio relativa alla diffusione territoriale, perché le medie ad indirizzo musicale nascono nel 1979 innanzi tutto per esigenze di decentramento. Quanti e quali corsi ad indirizzo si trasformerebbero in questi nuovi Istituti? Dove? Si ritorna ad accentrare e a puntare sulla sola dimensione professionale fin dalla scuola media? Nemmeno a questo la Moratti si era spinta finora, anche se ormai è banale ripeterlo e sebbene il sospetto permanga, considerata quella storia dei laboratori di rete per la valorizzazione dei talenti musicali che ancora ronza, mentre è da segnalare la straordinaria coerenza della solita Angela Napoli che per anni ha presentato disegni di legge di istituzione delle medie ad indirizzo musicale e che ora che esistono ne presenta uno per abolirle… Forse se smettesse di occuparsene, starebbe meglio anche lei; c) istituzione del Liceo musicale: ancora? Qualcuno porti a questi parlamentari copia della L. 53, meglio nota come riforma Moratti!!! Tra l’altro, credo che non esista un altro tipo di scuola istituito tanto di frequente –il primo fu Berlinguer, legge 30- e nel contempo mai realizzato come il Liceo musicale! Particolarità carina del Liceo musicale versione Patarino & co.: al termine del quinquennio si rilascerebbe la maturità musicale dopo il superamento dell’esame di Stato con 100/100 (udite udite!). Sorge un legittimo dubbio: o l’estensore del Progetto di legge ha poca dimestichezza con l’italiano e voleva dire dell’altro oppure è necessario specificare la sorte dei tapini che dovessero, ahiloro!, conseguire un punteggio inferiore. Saranno invitati a fare harakiri, verrà loro offerto un viaggio di sola andata per il Taigeto o, più pietosamente, avranno un altro tipo di maturità?; d) Conservatori di musica: qui la fantasia si scatena. I Conservatori verrebbero istituiti in ogni capoluogo di regione o di provincia che sono sedi di Università degli studi oltre che nei luoghi di nascita di musicisti famosi. Quindi sarebbe lecito attendere con la dovuta ansia l’utile apertura del Conservatorio di Zagarolo, dove è nato Petrassi, di quello di Taglio Corelli, vicino ad Alfonsine di Ravenna, luogo natale per l’appunto di Arcangelo Corelli, del Conservatorio di Coccaglio –BS- dove è nato Marenzio, per non parlare delle necessarie e urgenti istituzioni a Roncole di Busseto (Verdi) e a Torre del Lago Puccini… A fronte di questi nuovi Conservatori, alcune povere province (non tutte, un certo numero è stato salvato, forse tramite intercessione di chissà quali santi del Paradiso…) che non sono sede di ateneo, ma magari solo di Facoltà e/o di corsi di laurea di Università vicine, e che per giunta non hanno la ventura di aver dato i natali ad alcun musicista di primissimo piano, si vedrebbero trasformare ope legis i propri floridi Conservatori in Licei musicali. Questa sarebbe la triste sorte di ben 4 dei 7 Conservatori del Veneto e cioè Vicenza, Rovigo, Adria e Castelfranco Veneto, tutti istituti in ottima salute, per i quali non si vede alcun motivo di chiusura. Per inciso al Conservatorio di Vicenza è già arrivato lo Statuto di autonomia approvato dal MIUR, primo necessario passo verso la trasformazione in Istituto Superiore di Studi Musicali ex L. 508/99; non mi è personalmente noto lo stato d’avanzamento dell’approvazione degli Statuti degli altri Conservatori, ma è altamente probabile che stiano per essere approvati se già non lo sono stati. Concludendo, il 4872 è solo un colossale pesce d’aprile? È soltanto uno scivolone di AN in periodo preelettorale che peraltro contraddice gli impegni presi personalmente da Fini nei confronti dell’applicazione della legge 508 di riforma dei Conservatori? Quello che è certo è che si tratta di un provvedimento del tutto sconclusionato e che, se mai dovesse vedere la luce, potrebbe creare solo danni, in particolare nel Veneto. È evidente infatti come la nostra regione uscirebbe particolarmente bastonata da questo bel progettino, sia sul versante della scuola che su quello dell’Alta Formazione Artistica e Musicale. Forse però la cosa non interessa all’on. Luca Bellotti, parlamentare nato a Trecenta (RO), eletto nelle liste di AN nel collegio Rovigo 21, quarto firmatario della proposta. È possibile però che se progetta di chiudere entrambi i Conservatori di Rovigo e bastona in generale la propria regione nel settore dell’istruzione musicale forse è per favorire il settore agricolo, visto che proprio della Commissione agricoltura fa parte … In ambito sindacale ci viene offerta una preziosa prova del fatto che la Gilda Unams gioca un ruolo ambiguo: è di ieri sera (22/5 intorno alle h. 20) la sconfessione della proposta di legge da parte di Angela Napoli (che evidentemente non legge ciò che firma) almeno per la parte relativa ai Conservatori. È interessante notare come tale presa di posizione sia pubblicata DIRETTAMENTE sul sito dell’UNAMS (che si tratti della segreteria dell’on. Napoli?) e che ciò avvenga sulla pagina dell’AFAM, mentre non se ne fa cenno nella pagina delle Scuole secondarie, che pure sono pesantemente aggredite dalla proposta di legge. In particolare una parola di informazione per le medie ad indirizzo musicale sarebbe stato d’obbligo, visti i proclami in difesa di questo tipo di scuola che normalmente campeggiano in questa pagina del sito dell’UNAMS e soprattutto dopo la bella letterina che questo sindacato ha inviato ad ogni scuola ad indirizzo musicale in questo periodo per informare i docenti di Strumento musicale che solo l’UNAMS si occupava di loro e che quindi era bene iscriversi… Forse è il caso di informare di questo “pesante” interesse anche i docenti di Educazione musicale, almeno anche loro sapranno di doversi guardare le spalle! Mariuccia Puleo Referente del Coordinamento regionale di Strumento musicale SNS CGIL Veneto