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28 BUSTO ARSIZIO - VALLE OLONA SABATO Addio al maestro Carlo Farioli Pittore del sentimento religioso Camera ardente al Tempio civico. Oggi funerali in San Michele BUSTO ARSIZIO - L’ultimo tributo glielo aveva riservato il consiglio comunale della sua Busto Arsizio nel novembre scorso, andando a recuperare dai magazzini municipali una serie di sue particolari e suggestive opere che ora adornano la sala esagonale. Fu per Carlo Farioli una grande emozione, un tributo alla carriera e all’amore mostrato per la città, ma anche la fonte di nuovo entusiasmo. Come sempre disse poche parole e affidò la gratitudine al sorriso disegnato sotto occhi umidi. Ieri mattina se n’è andato all’età di ottantuno anni, in una clinica di Milano, dove da oltre un mese era ricoverato in coma dopo un’operazione. Con Farioli scompare un artista stimato e apprezzato, un esploratore del mondo che però non riusciva a staccarsi dalla terra natia, un interprete del sentimento religioso e della storia. Nato nel 1931, era stato un autodidatta ma aveva frequentato i corsi di Brera per perfezionarsi. Ancor giovanissimo decise di rischiare, quindi di fare di quella passione per la pittura e il disegno (ma anche per l’incisione e la ceramica) una professione, sulla quale costruire progetti assieme alla moglie Fulvia e poi ai figli Betty e Stefano. Fu Antonio Aspesi, un mecenate del- Il pittore Carlo Farioli, amato e stimato da Busto (foto Blitz) la Busto che fu, a indicargli la strada. Poi Farioli, partendo dal famoso studio di via Silvio Pellico che ha visto passare migliaia di visitatori e amici, ha saputo arrivare lontano. Faceva un viaggio e tornava con centinaia di disegni, riceveva incarichi dalle parrocchie di mezza Italia e ancora tanto impegno lo dedicava alla sua città. «Mi raccontò che già quando ave- va cinque anni, durante le messe nella sua San Michele, alzava gli occhi alla volta della chiesa e con le dita studiava proporzioni e forme dei dipinti, come ricalcandoli. E anni dopo in quel luogo ci lavorò davvero», ricorda commossa la figlia Betty. Il pittore ha riempito muri, tele e libri litografici in quantità, assieme al giornalista Gianni Fusetti fissò tanti momenti della tra- dizione locale, ottenne un particolare cavalierato dal Vaticano quando portò opere in dono a Giovanni Paolo II, comunque non si fermò mai nello studio, nella ricerca e nell’espressione. Fino all’ultimo ha voluto essere protagonista delle vicende del territorio, come per le ricorrenze di piazza Vittorio Emanuele oppure durante la tappa del Giro d’Italia. In estate si trasferiva a Stresa, la sua seconda casa. Di premi ne ha presi una caterva, ma l’impressione è che Farioli abbia voluto stringere a sé soprattutto le emozioni degli altri, regalando le sue. Perché l’artista che si definiva "post-impressionista con tendenza espressionista" non ha mai smesso di regalare creazioni agli enti e ai semplici amici. Che sono sempre stati tanti, come tanti sono coloro che in questi momenti si stanno stringendo d’affetto attorno ai suoi cari. Non è un caso che l’amministrazione comunale abbia messo subito a disposizione il Tempio Civico, dove la bara resterà esposta fino alle 15 di oggi, visto che il funerale si terrà già alle 15.30 nella sua San Michele. Quel rifugio prediletto in una città che si prepara a dare l’ultimo abbraccio terreno al suo maestro. Marco Linari 2 MARZO 2013 DOPO UNA SERATA TRA AMICI Stuprò l’ex moglie nel bagno del bar Condannato a tre anni e quattro mesi BUSTO ARSIZIO - Stuprò la ex dentro un bar a pochi giorni dal Natale, l’altro giorno l’imputato è stato condannato dal collegio presieduto da Adet Toni Novik a tre anni e quattro mesi di reclusione. «Sono curioso di leggere le motivazioni della sentenza», commenta l’avvocato Alberto Arrigoni. «Siamo comunque già pronti per il ricorso in appello». L’episodio risale al 21 dicembre 2008, questo il contesto in cui maturò: il legame tra marito e moglie era in crisi da tempo, la separazione era nell’aria, ma c’erano ancora rapporti più che cordiali tra loro, tanto da uscire alla sera con gli amici comuni e da organizzare il pranzo natalizio in famiglia. Ebbene, il giovane compagno dell’altrettanto giovane vittima si sarebbe approfittato di lei nel locale in cui i due erano andati a trascorrere la serata con la compagnia. Qualche bicchiere, qualche chiacchiera all’esterno in pieno inverno, sta di fatto che a un certo punto la ragazza si era sentita male e si era recata alla toilette. Non vedendola tornare al tavo- lo, l’imputato l’aveva raggiunta in bagno per sincerarsi delle sue condizioni di salute. Dopo qualche istante anche gli altri si erano alzati per andare da loro. Aperta la porta, la ragazza appariva pallida e sofferente, decisero quindi di accompagnarla all’ospedale dove le venne diagnosticata una crisi d’ansia. Nessuno, quella sera, sentì però pronunciare la parola stupro. Eppure, alla vigilia di Natale, a famiglia riunita, poco prima di sedersi tutti al tavolo, la giovane si sfogò con sua mamma. «Mi ha violentata nella toelette», le raccontò. Seguì la denuncia, dalla quale emerge anche la versione della madre che raccolse per prima la confidenza. «Chiesi conto al mio genero di quella faccenda e lui, piangendo, ammise di aver avuto un rapporto con mia figlia, dicendo però che lei fosse consenziente». L’ormai ex marito ha sempre negato ogni addebito. Ma a quanto pare il collegio giudicante non ha creduto alle sue parole. S.C. PROSEGUONO LE INDAGINI Anche Carlo Castiglioni dal magistrato BUSTO ARSIZIO - Operazione Caronte, le indagini sul riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale che coinvolge l’imprenditore Matteo Castiglioni e il commercialista Gabriele Tosi proseguono. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Pasquale Addesso ha interrogato il fratello di Matteo, Carlo Castiglioni, anch’egli indagato pur essendo a piede libero. Stando a quanto emerso, l’uomo avrebbe spiegato al magistrato di occuparsi solo ed esclusivamente dei cantieri della società e non delle operazioni finanziarie che sarebbero state gestite, in tutto e per tutto, dal fratello Matteo insieme con il commercialista Tosi. Subito dopo l’interrogatorio di settimana scorsa, l’avvocato di Matteo Castiglioni aveva chiesto la scarcerazione anche a fronte delle ammissioni che riguardavano pure Tosi, ma per il momento l’istanza non sarebbe ancora stata accolta dal gip Nicoletta Guerrero che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare. Nel frattempo la Procura vuole andare più a fondo. Sicurezza sul lavoro, conoscere e applicare le norme Ai Molini Marzoli pomeriggio di approfondimento promosso da sindacato avvocati e Athena I relatori del convegno tenuto alla sala Tramogge (foto Blitz) BUSTO ARSIZIO – Prevenzione? «Si può e si deve fare di più». In effetti basta aprire il giornale dell’altro giorno e leggere di quanto accaduto all’Ilva di Taranto per rendersi conto che il problema è tutt’altro che risolto: un operaio morto e un altro ferito sono più che sufficienti per rendersi conto che, all’alba del 2013, la sicurezza sul lavoro sia tutt’altro che un traguardo raggiunto. Un esempio – cui se ne potrebbero aggiungere molti altri anche a livello locale, magari meno eclatanti ma non certo di minore rilevanza – che rende fin troppo d’attualità eventi come quello andato in scena l’altro giorno alla sala allegati, nella quale il legislatore Tramogge dei Molini Marzoli. indica ad aziende, datori di lavoLaddove, dalle 14.30 alle 18, è ro e stessi dipendenti quanto è esstato ospitato il convesenziale e obbligatogno di aggiornamento rio fare in riferimene formazione profesto alla prevenzione, Difficile sionale promosso in alla tutela della saluapplicare le tandem da sindacato te fisica e mentale, in avvocati Anf di Busto ogni ambiente in cui leggi e Arsizio e l’azienda si svolgano attività». passare dalla Athena Srl. Peccato solo che non teoria alla Il tema dell’incontro? sempre il passo dalla pratica "Obblighi normativi teoria alla pratica in applicazione a quannon venga compiuto. to disposto dal decreto A trattare il delicato legislativo 81/08". Vale a dire, co- argomento, moderati dal presime spiegato, «la raccolta ordina- dente del sindacato avvocati ta e compiuta di articoli, commi, Ivan Pera, sono stati esperti del Nuovo volto alle fioriere e ciotole appese ai lampioni Cambiano gli arredi per migliorare l’aspetto della città in particolare in vista della primavera BUSTO ARSIZIO - Mentre la città è costellata di cantieri, per teleriscaldamento e non solo; mentre il fronte politico è in totale fermento alla luce dei risultati elettorali, in città si sistemano le fioriere. La cosa fa un po’ sorridere, perché oggettivamente le fioriere paiono essere l’ultimo dei pensieri degli amministratori in momenti così complicati e critici, in realtà la notizia è ben gradita a quanti percorrono la città e vorrebbero vederla sempre più in ordine e con arredi in perfetto ordine. L’annuncio di questo lifting in corso è stato dato ieri mattina da Agesp. «Questa settimana hanno avuto inizio i lavori di riordino delle fioriere cittadine, importanti elementi di arredo urbano dislocati per le principali vie del centro di Busto Arsizio - recita la nota - Nell'ottica di particolare attenzione al territorio, grazie alla ormai ben collaudata sinergia tra pubblico e privato, che vede protagonisti Amministrazione Comunale, Agesp Servizi e Distretto del Commercio, fondamentale ancor più in questo periodo economico particolarmente critico, è stata avviata un'azione volta alla valorizzazione della città, mediante attività di pulitura e riqualificazione delle fioriere e panchine del centro storico». A provvedere a questo intervento sono stati chiamati, oltre ai dipendenti della multi servizi, anche persone che devono effettuare, su richiesta esplicita del Tribunale cittadino, dei "lavori socialmente utili". La convenzione che palazzo Gilar- doni ha annunciato di recente, dunque, porta buoni frutti. Oltre al riordino, vengono anche piantumate nuove essenze grazie al contributo del Distretto del Commercio. Agesp dichiara di voler «offrire alla cittadinanza un contesto sempre più curato e gradevole» e così annuncia la volontà comunale di incrementare il verde cittadino. Ai lampioni del centro presto verranno appese ciotole di fiori dai molti colori: sarà un modo per dare il benvenuto alla "primavera in fiore" a cui Busto si sta preparando, con una stretta collaborazione tra pubblico e privati. Le iniziative non mancheranno, ma sarà opportuno avere un contesto gradevole in cui viverle. A.G. settore attivi all’interno di Athena: il responsabile del’area sicurezza e formazione Fabrizio Maiocchi, il consulente senior dello stesso settore Luca Colombo e il collega Riccardo Mainini. Al di là dei tecnicismi e dei risvolti più giudiziari della materia - competenza, questi ultimi, dei legali che hanno affollato la sala di via Molino - il confronto dell’altro pomeriggio è servito a tenere ben accesi i riflettori su un argomento sempre di stretta attualità. Purtroppo, verrebbe da dire, guardando i giornali dell’ultimo periodo. S.O. Tre giovani ladre per fame CASTELLANZA - Tre ragazze come tante altre. Tre ragazze che hanno sfiorato il carcere per un soffio. Il motivo? La fame. Ha risvolti socialmente inquietanti l’ennesimo furto in poche settimane sventato dai carabinieri nei centri commerciali della Valle Olona. L’ultimo della serie risale a ieri e vede protagoniste tre adolescenti, tutte maggiorenni. La vigilanza dell’Esselunga di viale Borri le ha notate non appena hanno varcato l’ingresso: l’inesperienza le ha tradite facendo capire immediatamente quali fossero le reali intenzioni. È bastato seguirle a debita distanza tra le corsie per sorprenderle in flagranza di reato a nascondere la merce in borsa. Tra il loro furto e quello di tantissimi altri coetanei prima di loro, però, c’è una differenza abissale. Si può paragonare il loro gesto con quello del giovane entrato poco più di un mese fa in un negozio di articoli sportivi a Olgiate tentando di rubare vestiario e accessori alla moda? O con chi è stato invece sorpreso nel reparto di telefonia ed elettronica a rubare oggetti tecnologici di valore tentando di manomettere i sistemi antitaccheggio? No, a differenza di quanto anche gli addetti alla sicurezza si sarebbero immaginati, non le hanno scovate a nascondersi trucchi o creme in borsetta, bensì carne e pesce. Sul fatto che abbiano rubato per fame non sembrano proprio esserci dubbi, tanto che il pubblico ministero Raffaella Zappatini le ha rimesse subito in libertà. Certo, ora dovranno rispondere di furto con un avvocato a fianco nelle sedi competenti. Ma il carcere, forse, sarebbe stata una pena troppo severa.