Amiga Magazine Online

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Amiga Magazine Online
I
I FUTURI DI AMIGA
Il futuro di Amiga appare oggi più articolato ed effervescente di
quanto potesse sembrare fino a poche settimane fa. L'interesse
suscitato dal nostro sistema è tale da spingere ormai produttori
indipendenti verso la creazione di un sistema hardware e software compatibile con Amiga, ma non soggetto, in parte o in
toto, alle proprietà intellettuali di Amiga Technologies. Un tentativo in tal senso è in corso presso la tedesca ProDad (p-OS) che
collabora con MacroSystem e un altro, particolarmente interessante, presso Phase 5. Si vedano le Trends per maggiori particolari.
Viscorp, da parte sua, in una conferenza a Tolosa, il 19 maggio,
ha fatto sapere che continuerà a vendere e supportare 1200 e
40007: Per quanto riguarda lo sviluppo, a parte il set-top-box, le
intenzioni di Viscorp sono ancora poco definite. Sul prossimo
numero apparirà un'analisi approfondita della situazione e un
reportage dei nostri inviati a Tolosa.
L'ultimo annuncio in ordine di tempo, la notizia è apparsa il 20
maggio su Internet, è la creazione di una nuova società con
Stefan Domeyer (ex-AT), John Smith (ex Commodore UK),
Dave Haynie e Andy Finkel (ex ingegneri Commodore che
dovrebbero anche fondare una società gemella in USA), un
misterioso Mister X (al 99% Peter Kittel) e altri ancora. Tale
società si chiama PIOS e il suo scopo ultimo è la creazione di
una macchina Power PC a basso costo con un OS nativo che
possa costituire I'evoluzione di AmigaOS, anche mediante
alleanze con Vkcorp e forse Phase 5.
Il futuro quindi è ancora indeterminato, ma promettente: è certo
comunque che Amiga stia evolvendo inesorabilmente verso il
Power PC. Se anche Viscorp non dovesse giocare in tutto questo un ruolo da protagonista, la ricerca e lo sviluppo delle
società citate daranno certamente dei risultati. Motorola, in particolare, ne costituisce già il motore nascosto, alla ricerca,
com'è, di un sistema operativo per il Power PC da contrapporre
a Windows '95 e da affiancare a Macintosh.
I
Venendo alle vicende italiane, da poco è iniziata la distribuzione
di 1200, 4000 Tower e monitor da 14"Amiga Technologies, da
parte di New Video di Limbiate. I prezzi di tutti i prodotti hanno
subito una sensibile riduzione, specie quello del 4000 Tower che
è, fra l'altro, immediatamente disponibile. Si è sentito anche parlare dell'ingresso sul mercato italiano di nuovi distributori.
I
Prima di terminare, vogliamo attirare la vostra attenzione sul
dischetto che accompagna la rivista: contiene la versione Light
di Turbo Print Professional in italiano (la traduzione è dovuta
all'instancabile Kohler di Fractals Mhds). Sulla rivista troverete
la recensione del prodotto completo e una interessante offerta
d'acquisto. Se possedete una stampante, dovete assolutamente provarlo e valutarne le caratteristiche: non crediamo possiate
rimanerne delusi. Se poi avete un modem con cui vi collegate a
Internet o a Fidonet, non perdetevi l'offerta di registrazione a
Thor, il potente programma di gestione di posta elettronica e
news.
Romano Tenca
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ANNO 9
NUMERO 79 GIUGNO 1996
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I lettori ci scrivono
Dalla stampa di tutto
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il mondo
8
World of Amiga 1996.
14
Internet e la posta elettronica
(parte 11)
18
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Panasonic PD Drive LF 1004A
Kit Hard Disk 1 Gb
XStream 1.7
.. .- ...
Arniga Action Replay PRO
Stormc
TurboPrint Professional 4.1
Final Calc 1 .O3
Enhanced Macros 1 .O
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24
28
30
32
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Espandere A500
Amiga alllECTS
di Londra
H
E
70
75
I programmi su disco
76
52
54
Servizio inserzioni gratuite
82
57
63
LE PAGINE
D E L
PROGRAMMATORE
TRANSACTION
La creazione delle GUI
(parte I)
35
Texture mapping e Amiga
(parte III)
39
3.1 Amiga Developer Update
(ultima parte)
COPERTINA
Rea/izzazione: Silvana Cocchi
Amiga E
43
47
RIVENDITORI AMlGA
Colgo l'occasione di questa mia missiva elettronica per porgervi tutti i miei migliori
complimenti per la qualità e la quantità degli argomenti trattati dalla Vostra rivista.
Devo ammettere che sono un Vostro lettore solamente da poco più di un anno, sebbene sia un utente Amiga dall' "alba dei
tempi". Mi sono già pentito più volte di non
aver "scoperto" prima la Vostra rivista e
pertanto di essermi perso molte tematiche
da Voi sviluppate.
Sono un laureato in Chimica e Tecnologia
Farmaceutiche, ho 26 anni e mi occupo,
allo stato attuale, di Drug Design, ovvero
di progettazione di molecole ad attività farmacologica con I'ausilio del computer.
Grazie al mio Amiga mi è stato possibile
sviluppare un complesso software di
docking molecolare appositamente per
workstations Silicon Graphics.
Vengo dunque alla questione che più mi
sta a cuore. Avendo I'intenzione di acquistare un nuovo monitor per il mio Amiga
1200, mi sono scontrato col problema di
riuscire a individuare un rivenditore che ne
fosse provvisto. La mia scelta è orientata
verso o il Microvitec 1438 o l'analogo prodotto dell'Amiga Technologies. La questione non nasce solo dalla difficoltà di trovare
un rivenditore che sia provvisto dei suddetti prodotti, ma di trovare un negozio di
articoli Amiga Technologies!
Da questa mia considerazione sono ovviamente esclusi i rivenditori che operano nel
settore Amiga per corrispondenza ai quali
spesso sono stato costretto a ricorrere per
reperire prodotti altrimenti introvabili. A
questo punto mi viene spontanea una considerazione: ma è forse possibile che la
ditta Giunti Multimedia, distributrice in Italia dei prodotti Amiga Technologies, non si
sia premurata di fornire alle riviste del settore Amiga (come la Vostra) un elenco dei
negozianti presso i quali reperire i prodotti
da loro commercializzati? Capisco I'intenzione di non voler fare pubblicità per contenere i costi, ma se non è in grado di fornire tale informazione a persone che, come me, hanno l'intenzione di acquistare un
loro prodotto, come possono sperare di
vendere qualche cosa?
Tutto questo mi sembra veramente il minimo, visto che oggigiorno viviamo in una
giungla di rivenditori per PC, per lo più incompetenti e maleducati (mi è capitato
che un negoziante di una notissima catena
di computer non sapesse che cosa fosse
un caddy per CD-ROM e mi 'piantasse"
come un babbeo per fare una telefonata
col suo cellulare mentre stavo acquistando
ben 3 - diconsi TRE - stampanti Epson Stylus Color II). Questi "loschi" figuri, mi spiace fare di tutta l'erba un fascio, per esperienza personale, hanno anche il coraggio
di riderti in faccia non appena sentono
parlare di Amiga (forse la maggior parte
non sa neanche di che cosa si tratti). Sicuro di una Vostra cordiale risposta sulle pagine di Amiga Magazine, Vi porgo i miei
più distinti saluti.
Alessandro Pedretti
Giriamo volentieri la proposta all'importatore italiano. Vorremmo solo cogliere I'occasione per spezzare una lancia a favore dei
rivenditori per corrispondenza. L'impressione che ci suscitano, almeno quelli con
cui abbiamo rapporti, è altamente positiva:
apprezzano Amiga, lo conoscono e operano spesso con grande serietà. Gli "squali"
presenti sul mercato anni fa, ora sono passati al PC (oppure sono falliti).
Non possiamo garantire nulla a nessuno,
ma possiamo invitare a prendere contatto
con tali rivenditori, se non altro per rendersi conto del modo in cui operano.
Anche nel caso in cui si debbano comprare prodotti disponibili presso tutti i negozi
di computer, non sarebbe meglio, se non
costa più di tanto, far arrivare i propri soldi
a chi supporta e conosce Amiga invece
che al rivenditore sotto casa di scatole targate Windows? Otterremmo quasi sicuramente un supporto più adeguato per la
nostra piattaforma. Ciò non toglie i l fatto
che esistono in Italia, e noi stessi ne conosciamo, negozi molto seri che commercializzano validamente prodotti Amiga.
Recentemente ho cercato di decomprimere vecchi file .DMS che avevo creato tempo fa su un A2000 utilizzando il floppy drive a bassa densità. Per questo scopo ho
utilizzato dei floppy LowDensity nel drive
ad alta densità del 4000. Utilizzando un
decompattatore DMS PD l'operazione
sembra andare a buon fine, infatti al termine della decompressione appare sullo
schermo del Workbench l'icona originale
del disco appena ricreato.
Attendo la fine delle attività del drive (validazione). ma se successivamente rimuovo
e reinserisco il floppy mi ritrovo con una
marea di Read/Write error.
In un secondo momento ho decompattato
lo stesso disco utilizzando un disk drive esterno a bassa densità. In questo caso è
andato tutto OK. Pensando che il drive HD
interno del 4000 potesse avere le testine
sporche, le ho pulite con l'apposito kit, ma
senza risultato.
Ho anche pensato alle testine disallineate,
ma questa eventualità l'ho subito esclusa
in quanto tutto il software che ho sui floppy
sia ad alta che a bassa densità gira perfertamente senza problemi utilizzando il
solo disk drive interno HD.
Allora, a chi imputare questa anomalia di
funzionamento? Faccio notare che ho
sempre utilizzato floppy disk a bassa densità, sia sul drive HD che su quello LD.
Luigi Pasciuto
Non tutti i dischetti sono uguali: alcuni seguono fedelmente le specifiche Sony (titolare del brevetto sui floppy disk da 3,5") o
le eccedono, mentre altri usano materiali
scadenti e funzionano solo grazie alle tolleranze dei floppy drive. Le testine a bassa densità generano in fase di scrittura dei
campi magnetici più intensi di quelle ad
alta densità, con una configurazione che
penetra più in profondità nel rivestimento
magnetico del dischetto. Di conseguenza i
floppy drive ad alta densità sono molto più
sensibili a piccole imperfezioni superficiali
del disco, che causano errori di lettura. La
situazione peggiora se si scrive su dischetti già usati su un drive a bassa densità, perché possono rimanere residui di
magnetizzazione che la testina del floppy
HD non è in grado di cancellare mentre
scrive i nuovi dati.
La situazione è migliorata negli ultimi modelli di drive per IBM compatibili, ma i vecchi floppy drive Chinon di Amiga 4000 esigono dischetti di buona qualità.
Normalmente DMS non effettua la verifica
di ciò che scrive, quindi è normale che gli
errori si manifestino dopo i l reinserimento
del dischetto. DMS non è neanche in grado di diagnosticare alcuni tipi di corruzione dell'archivio compresso, che poi si manifestano con errori di lettura. Ovviamente
la segnalazione di errori di lettura e scrittura è normale per i floppy disk protetti.
E sempre sconsigliabile usare dischetti
HD sui drive a bassa densità, perché le
caratteristiche dell'ossido magnetico non
sono adatte agli intensi campi generati
dalle testine a bassa densità. Si può fare
un tentativo solo con i "bulk" ultraeconomici; le loro caratteristiche sono completamente casuali e non di rado sono dei normali LD camuffati. Anche se i l dischetto
dovesse funzionare, per leggerlo con un
drive HD Arniga bisogna chiudere col nastro adesivo i l secondo foro e non sarà
mai più affidabile in modo HD (a causa dei
residui di magnetizzazione negli strati
profondi dell'ossido). [P.C.]
DUBBI VARI
1) È possibile collegare il drive a cassette
del C64 a un Amiga utilizzandoloper esempio come unità di backup?
2) Quante risoluzioni del S.O. 3.0 sono visualizzabili correttamente sul monitor 1084?
E non c'è proprio nessun modo, oltre a
comprare un monitor nuovo. per togliere il
flicker?
3) 1 modem sono tutti riconosciuti da AmigaOS?
Maurizio Canelli
1) Si, ma un nastro da 60 minuti potrebbe
contenere poco più di un paio di dischetti
in tutto. Per questo motivo non esistono
programmi di backup già pronti.
2) Dipende dall'elasticità del singolo monitor; qualche possibilità in più si ottiene modificando i file di definizione dei modi grafici o utilizzandone di già adattati al 1084 (in
passato abbiamo già trattato questo argomento). In ogni caso, il flicker non può
sparire del tutto perché dipendente da limiti dell'hardware.
3) Tutti i modem del tipo esterno (cioè non
su scheda) e muniti di porta seriale RS232
sono riconosciuti da AmigaOS e dai programmi di comunicazione, che ne utilizzano le funzioni principali senza problema.
Qualche difficoltà può nascere solo con le
funzioni accessorie come il modo Videotel,
quello voice e quello fax, che su Amiga sono supportati solo per i modelli delle marche più importanti (Zyxel, U.S. Robotics,
ecc.) e i loro cloni di produzione orientale.
I due programmi per gestione fax più completi e in vendita in Italia sono GPfax e
Trapfax (recensito sul numero 52 di Amiga
Magazine); per la gestione del modo voice
con i modem Zyxel sono disponibili molti
programmi nel circuito Shareware e PD.
Il baud-rate massimo utilizzabile dipende
dalla configurazione del proprio Amiga.
Scaricando sull'hard disk i dati che vengono dal modem, nella maggior parte delle
configurazioni si raggiungono affidabilmente 9.600 cps sugli Amiga con CPU
68000 e 38.400 cps con CPU di classe superiore; scaricando i dati in RAM disk si
sale rispettivamente a 19.200 e 57.600 cps. I vecchi rnodem "stupidi" a 30011200 cps, anche se in qualche modo utilizzabili,
sono da evitare perché non gestiti da molti
programmi di comunicazione. Per una
buona compatibilità con Internet occorre
un modem che supporti almeno i 14.400 cps (standard "V32bisH),impostando il programma di comunicazione al massimo
baud rate consentito dal proprio Amiga. In
questo modo sarà possibile avvantaggiarsi
dei sistemi di compressione dinamica dei
dati; il modem stesso provvederà automaticamente all'adattamento delle velocità.
[P. C.]
PROGRAMMARE
PER PROFESSIONE
Ormai colleziono la Vostra rivista dal n. 17 e
posso dire con una certa fierezza di essere
cresciuto (informaticamente, si intende) con
Amiga e con Amiga Magazine.
Ho sempre creduto nella tecnologia di Amiga ed è per questo che, a sedici anni, posso contare di conoscere un bel po' di linguaggi di programmazione (C, E, Pascal,
Amos, AREXX e qualcosa di Assembly) e
non (AmigaGuide e HTML) oltre che avere
una certa preparazione riguardo al S. O.
Ilmio problema è proprio questa mia passione per i computer e per Amiga in particolare: infatti nel mio paese. in Basilicata,
trovo pochi stimoli che accrescano le mie
conoscenze informatiche.
Arrivo, dunque, alla tanto agognata domanda: cosa devo fare per tenermi aggiornato
e didatticamente istruito nel campo delI'informatica e per tenermi pronto a d affrontare non solo l'università, ma anche il "terribile" mondo del lavoro che tanto preoccupa l'unione Europea?
Frequento ilLiceo Classico, ma non so proprio quale sia I'università che dia una preparazione completa e un titolo universalmente accettato di programmatore: Scienze dell'lnformazione, Ingegneria Informatica, Ingegneria Elettronica, Telematica, Matematica o Fisica (magari a indirizzo cibernetico)? Inoltre, per quanto riguarda Amiga,
credete che sia il caso che sborsi i cento
dollaroni per registrarmi come programmatore (e ricevere utilissima documentazione)
presso la ESCOM?
in termini più generali, per il successivo ingresso nel mondo del lavoro: è un modo
per uscire dal "villaggio" entrando nel "villaggio globale".
Per quanto riguarda l'istruzione universitaria, la situazione oggi è piuttosto variegata;
sono molte le sedi a offrire corsi di laurea
correlati all'informatica.
Essenzialmente, i corsi di laurea in Scienze
dell'lnformazione (e in Informatica, ove attivi) sono quelli che danno la migliore preparazione di tipo scientifico, studiando tutti
gli aspetti dell'informatica, con particolare
propensione alla ricerca e ai nuovi sviluppi, mentre quelli di tipo ingegneristico (Ingegneria Informatica, Elettronica, Telematica) insistono maggiormente sulle applicazioni pratiche delle tecnologie informatiche.
Gli insegnamenti offerti dai corsi di laurea
in Matematica o Fisica sono, per così dire,
molto "collaterali": il loro punto focale non è
l'informatica in quanto tale, bensì l'uso di
strumenti informatici in particolari applicazioni (calcolo numerico, simulazione, robotica).
Per quanto riguarda l'iscrizione al programma di supporto agli sviluppatori, che
nel periodo d'oro di Commodore era una
fonte essenziale di conoscenza, dobbiamo
purtroppo consigliare al lettore di attendere che l'attuale situazione di AT divenga
più chiara: nel momento in cui scriviamo,
tale programma (la cui partenza era annunciata per l'inizio dell'anno) non è ancora attivo e potrebbe anche modificarsi se
l'annunciato cambio di mano di AT farà variare le politiche della società. [V.G.]
Giambattista Bloisi
Una delle fortune di Amiga
è sempre stata quella di attirare i veri appassionati di
computer, come il nostro
gentile lettore. Grazie a ciò,
la comunità degli utenti di
Arniga è, insieme a quella
degli utenti UNIX, la più
tecnicamente preparata di
tutto il panorama informatiCO.
Un eccellente modo per
crescere (informaticamente, si intende) e tenersi aggiornato è proprio quello di
entrare a fare parte attiva
di questa comunità: un piccolo investimento in un modem per il collegamento a
una rete arnatoriale come
Fidonet o, se possibile, direttamente a Internet è certamente ben riposto. In
questo modo, si potranno
acquisire competenze utili
per lo sviluppo su Amiga e,
Le lettere pubblicate
sono spesso sintetizzate, o taaliate, per motivi di spazio. Per le stesie ra$oni,
non possiamo rispondere a tutte le lettere che giungono in redazione. Sappiamo che è seccante per
chiunque scrivere una lettera senza vederla pubblicata O ricevere una risposta, ma non è possibile fare
altrimenti. Siate certi, tuttavia, che le lettere vengono lette attentamente, una er una, e che si tiene
sempre conto di eventuali in icazioni, suggerimenti
e così v i e
Invitiamo poi i nostri lettori a indicare sempre nome, cqnome, in&uizzo e data, dtre dia rubrica cui
va destinata la corrispondenza: "La postaR, "Iltecnico rimmdd"' e così via.
B
.
.-
DALLA STAMPA A
DI TUTTO IL MOWDO
Cl0ni Amiga
Assecondando una tendenza in atto nel mondo informatico e tenendo fede ai
propositi iniziali, AT ha deciso di consentire a Eagle
Computer Products la com.
mercializzazione di cloni Amiga. Si tratta di A4000T, la
cui motherboard con SCSI,
IDE e chipset Amiga, viene
fornita dalla stessa AT, per
essere inserita in case
Tower della E a ~ l e una
,
casa tedesca nota appunto
per i suoi case. Per I'occasione è stato varato un marchio ("Amiga Based") che
dovrebbe apparire su tutti i
modelli Eagle e su eventuali altri cloni prodotti da terze
parti.
L1"EAGLE4000 te", questo
SCSI E 1 2 0 0
il nome del prodotto, è dotato di alimentatore da 230
W, tastiera, mouse, floppy,
2 Mb di Chip e 4 di Fast e
viene venduto priva di hard
disk al prezzo di 2.720 marchi tedeschi, che tradotto in
lire corrisponde a meno di
L. 3.000.000.
Si tratta a nostro avviso di
un evento significativo, che
segnala probabilmente linizio di una tendenza che
può dare solo risultati positivi per l'intero mercato Amiga.
Un tlone delllOS Amiga!
Il mondo Amiga è stato reso effervescente dall'annuncio di un nuovo prodotto software (p-OS) cui sta
lavorando la tedesca ProDad. Si tratta nientemeno
che di un clone del sistema
operativo Amiga CIO cignifica un sistema operativo
capace di girare su macchine Amiga e in futuro SU
sistemi hardware alternativi,
cornisatibile a livello di interfaccia software con I A.
migaOS I programmi esistenti per Amiga potranno
essere r i ~ ~ m p i l a Con
t i , leg-
DB-Line ha
I'importazione del pacchetto software HiSoft
Zlp/Jaz ~ o o l sche
, costituisce I'evoluzione del precedente zip Tools La
nuova versione contiene utility che
permettono la gestione, non solo dello Zip, ma anche del Jaz, prodotto
sempre da lomega. Il prezzo invariato e di L. 39.000
E iniziata anche l'importazione del
Surf Squirrel, compatibile
con lo Zio e lettori di CDROMSCSI, di cui avevamo
TAVOLETTA GRAFICA
già dato notizia sul numero
PER AMIGA
77. Ricordiamo che si tratta
di una scheda SCS12 PCMDb-Line ha iniziato l'importazione di una taCIA per il 1200 ad alta velovoletta grafica da 12x12 cm adatta a tutti i
cità (fino al doppio rispetto
modelli Amiga: si tratta della Genius
alla versione precedente
PowerTab. Si collega alla porta seriale e
dello Squirrel), dotata anviene fornita completa di penna e mouse.
che di porta seriale veloce
Può essere usata anche su sistemi MSadatta ai collegamenti con
DOS ed è corredata di software di gestione
modem che permette veloper Amiga prodotto da Power Computing:
cità superiori a quelle congrazie a uno speciale tool, è possibile regisentite dalla porta standard
strare tutti i movimenti del mouse e creare
di Amiga, fino a un massitemplate per LightWave o qualsiasi altro
mo di 460.800 bps. Il prezprogramma Amiga (anche il Workbench).
zo previsto è di L. 229.000.
Nella dotazione sono presenti i template
I due prodotti (HiSoft
per Dpaint IV e V, e per Personal Paint
ZipiJaz Tools e Surf Squir6.4. Richiede sistema operativo 2.4 o surel) sono venduti anche in
periore. Il prezzo è di L. 524.000.
bundle a L. 235.000.
Db-Line, viale Rimembranze 26/c, 21024 BiandronDb-Line, viale Rimembranze 26/c,
no (VA), te/. 0332-768000, fax 0332-767270, BBS
21024 Biandronno (VA), te/.
0332-767383, hotline: 0332-767383, email:
0332-768000, fax 0332-767270,
[email protected]
BBS 0332-767383,hotline: 0332767383, email: infoQdbline.it
gere modifiche, per questo
nuovo sistema. Il sistema opera a 24 bit colore mediante RTG, ha un'architettura client-server, può usare monitor multipli, è scritto
in ANSI C con architettura
Object Oriented ed è multitasking. Bisognerà attendere il '97 Per vederne il rilascio: la prima versione girerà ovviamente su Amiga
e su Draco. IBM e Apple
hanno dimostrato un certo
interesse per il prodotto.
ProDAD,Fe1de1estraBe24,
78194 Immendingen, Germany, te/. t49-7462
-91 134, fax t49-7462-7435
Internet
Il mondo Internet su Amiga
è in rapidissimo sviluppo e
il software disponibile è in
continuo aumento. Particolarmente performante è la
sezione dei Browser WWW,
ove è in atto una lotta senza esclusione di colpi fra
vari concorrenti. Il tempo di
AMosaic e praticamente
terminato ora la lotta per la
supremazia vede impegnati
AWeb, IBrowse e v o ~ a g e r ,
dei quali sono state ri lasciate versioni dimostrative
o beta release. Il primo è il
più adatto agli utenti con
poca memoria; cura poco
la grafica e per ora non è
compatibile con I'HTML 2,
ma è solido come la roccia
e ha un'eccellente forma di
multitasking interno. Il secondo è probabilmente il
più accattivante sotto il profilo grafico, usa MUI ed è
destinato a diventare un
prodotto commerciale (I'HiSoft dovrebbe distribuirlo).
Voyager è invece la versione Shareware d i M i n d Walker, il browser WWW
compreso nel Surfer Kit di
AT: usa MUI, è compatibile
con HTML 2, è comodo da
usare e veloce. Tutti hanno
comode interfacce per la
configurazione e la loro installazione è molto semplice. Altri browser sono ancora in lavorazione.
Passando ad altro, vale la
pena di ricordare che è apparso come programma
Shareware il potente AmlRC di Oliver Wagner, già
compreso nel Surfer Kit di
AT. Il programma permette
la connessione a server
IRC per chat (chiacchiere
dal vivo) e conferenze. Anche questo programma usa
MUI 3: il prezzo di registrazione è di 35 marchi tedeschi.
Per finire, su Aminet è apparso un nuovo device
PPPIPAP (AmiPPP) con una
completa interfaccia grafica e dialer incorporato, che
punta soprattutto sulla facilità d'uso. La versione demo è pienamente funzionale: dei requester a tempo
avvertono della necessità
di registrarsi presso I'autore.
Telmex Easy CD-ROM
La tedesca Telmex Engineering ha annunciato una
scheda PCMCIA per 1200
cui si possono collegare
CD-ROM esterni in stan-
EMULATORE MACINTOSH PER 1200
Questa speciale versione di Ernplant, adatta al 1200 e al CD32 con SX-l o
SX 32, permette al 1200 di funzionare come un perfetto Macintosh in multitasking con Amiga 0s. Emplant supporta le ROM Macintosh da 256, 512, 1
Mb. Supporta schermi anche di migliaia o milioni di colori grazie all'accesso
diretto ali'hardware; può leggere partizioni e file su hard disk, CD-ROM, RAM
disk; usa la porta parallela e seriale di Arniga; legge dischi in formato AMax,
Emplant e Macintosh e PC (disponendo in questi due ultimi casi di un floppy
ad alta densità); è in grado di eseguire il play di suoni a 8 e 16 bit mediante il
chipst Amiga; sfrutta Akiko sul CD32; è compatibile con schede acceleratrici
fino al 68060 e sfrutta il coprocessore se è presente. Il pacchetto non comprende le ROM del Macintosh ed è in grado di sfruttare quelle usate da Shapeshifter. Il prezzo previsto è di L. 142.000.
Db-Line, viale Rimembranze 26/c, 21024 Biandronno (VA), tel. 0332-768000, fax 0332767270, BBS 0332-767383,hotline: 0332-767383,email: [email protected]
Axxel ha raggiunto un accordo con il provider Internet Video On Line per distribuire assieme al proprio pacchetto di
connessione rapida a Internet, 15 giorni gratuiti di abbona-
fax 0444-963377
re italiano.
Finul Writer 5
Continua la lotta fra Softwood e Digita per offrire agli
utenti Amiga il word processor dei loro sogni. Softwood,
per contrastare Wordworth 5
(di cui abbiamo notizia sul
numero di aprile) ha annunciato Final Writer 5 che implementa molte migliorie alI'interfaccia utente che dovrebbero rendere più immed i a t o e comodo I~~~~ del
programma. Fra di esse una
gestione più libera di stili e
font, fino a 256 stili contemporaneamente. uso di template, capacità di creare automaticamente un nuovo stile con le caratteristiche del
punto in cui si trova il cursore, possibilità di salvare e
caricare diversi file di preferenze. Inoltre, è stata migliorata la correzione grammaticale inglese, introdotto i l
controllo della ortografia inglese in tempo reale, la capacità di generare automaticamente tabelle, il supporto
per i datatype, I'output di
documenti HTML.
AXXEL Distribution, via della Meccanica 22, 36100 vicenza, te/. 0444965444,fax0444-963377
Breathless 060
Su Aminet è apparso un patch per Breathless che migliora decisamente il funzionamento del programma
con i processori 68060. La
prima versione, infatti, non
sfruttava adeguatamente il
PRODOTTI APOLLO
Db-Line ha annunciato I'irnportazione dei prodotti Apoiio, già più volte esaminati su queste colonne. I prodotti più interessanti sono l'A620 (68020 a
25 MHz, 68882, fino 8 Mb di Fast) per I'A600, l'unica scheda acceleratrice
per il piccolo di casa Cornrnodore e la scheda con 68060 a 50 MHz per
3000, 4000 e 4000T. Non manca
L 'unicascheda acceleratrice
esistente per A6OO.
La Turbo 4060 con 68060.
-=m
I
L Hpollo Turbo 1240.
set di istruzioni di tale processore e ciò causava rallentamenti significativi.
Breathless è distribuito da:
de Kickstart 3.0, 2 M b di
Chip e 2 Mb di Fast almeno.
Il prezzo in Italia sarà molto
basso se confrontato a quello previsto per gli altri paesi:
L. 219.000.
Db-Line, viale Rimembranze 26/c,
21024 Biandronno (VA), tel. 0332768000, fax 0332-767270, BBS 0332-
Db-Line, viale Rimembranze 26/c,
21024 Biandronno (VA), tel. 0332768000, fax 0332-767270, BBS 0332767383, hotline: 0332-767383, email:
[email protected]
7673838
[email protected]
AmiTCP Pro 4.3
0332-767383, email:
E stato rilasciato su Aminet
(directory bizlpatch) un patPageStream 3.0;
Lo sviluppo di PageStream, ch gratuito per la versione
più potente programma di commerciale di AmiTCP distribuita d a Viliage Tronic,
DTP Per Amiga. non si fer- ~~l~ patch corregge i bachi
m a su Aminet ( d i r e c t O r y della versione precedente e
bizlswood o bizlpatch) è aggiunge un,interfacciaper
stata rilasciata gratuitamente
programmatori compatibiie
un'ulteriore versione "i", I'ulticon AS225 di InterworksIAT.
ma di una lunga serie, che
Ciò significa che tutti i proormai avvicina il programma
grammi scritti per AS225 poall'obiettivo preventivato al
tranno funzionare con Amomento del rilascio della
miTCP senza alcuna modifiversione 3.0.
ca. Il programma dispone di
'
Pho togenics 2
si attende a breve il rilascio
della nuova versione di Photogenics, il notissimo proaramma di ritocco a 24 bit.
che verrà rilasciato su CD:
ROM (ma dovrebbe essere
disponibile anche una versione ridotta su floppy).
Fra le nuove caratteristiche
dichiarate ricordiamo il supporto per le animazioni (IFF).
Nuovi effetti come Radial
Blur, Wave, Histogram, rotazioni 3D, generazione frattale di texture. Capacità di gestire immagini più grandi
della memoria disponibile
senza perdite di velocità
particolarmente elevate. Porta ARexx con molti script
pronti all'uso e in grado di
interfacciare il programma
anche con LightWave 3D.
Aiuto in linea ipertestuale in
un'interfaccia di installazione
semplificata e fornisce i l
supporto diretto alle funzioni
di
(per telefonare a un
provider Internet), un nuovo
più potente device SLIP (aslip) e una maggiore velocità specie nelle funzioni di
FTP in rete locale. Anche il
programma Napsaterm per
telnet è stato migliorato, come pure I'interfaccia ARexx
per i programmatori.
Euro Digital Equipment, via Dogali 25,
26013 Crema (CR), te/. 0373-86023,
fax/BBS 0373-86966
Driver Stylus Color
Axxel ha assunto la distribuzione ufficiale di Eytech (Endicor) per i driver Amiga per
le stampanti Stylus Color
(EnPrint). Entro giugno è
previsto il rilascio della versione 2.1 con manuale e
programma di installazione
IL FUTURO DI AMIGA SECONDO PHASE 5
in italiano a L. 119.000.
L'upgrade sarà gratuito per
i possessori della attuale
versione 2.0 che costa
L. 99.000.
AXXEL Distribution, via della Meccanica 22, 36100 Vicenza, te/. 0444965444, fax 0444-963377
Monitor Microvitec
da 17"
Già sullo scorso numero
annunciavamo il monitor a
17" Microvitec chiamato
GPMI 701: ecco qui di seguito alcune specifiche tecniche. Il monitor aggancia
tutte le frequenze Amiga da
15 kHz in su e le frequenze
VGA fino a un massimo di
64 kHz. La banda passante
è di 85 MHz: ciò consente
di visualizzare schermi fino
a 1.280x1.024 a 60 Hz e
1.024~768a 76 Hz. Il consumo è di 95 W, mentre, a
funzione di power saving
attiva, scende a 2 W. Ha
dot pitch di 0,28 mm, il livello di radiazioni è conforme agli standard MPR Il e
TC092 ed è dotato di rifiniture antistatiche. E completamente controllabile in ogni sua funzione attraverso
un processore digitale interno con display su schermo e memorizza fino a 20
segnali diversi.
Misura 418x400~434mm,
pesa 17 kg e dovrebbe essere disponibile in Italia per
giugno al prezzo di L.
1.699.000.
Db-Line, viale Rimembranze 26/c,
21024 Biandronno (VA), te/. 0332768000, fax 0332-767270, BBS
0332-767383, hotline: 0332-767383,
email: [email protected]
Nuovi CD-ROM
Il numero di CD-ROM per
Amiga è in costante crescita: ogni mese si contano
decine di nuovi rilasci appartenenti a vecchie o nuove serie. Fra di essi ricordiamo: Utilities Experience
for the Amiga, Oh Yes More
Worms!, The Epic Collection, Software 2000 UK (2
CD), Nothing but Tetris,
Tools Unlimited 1: Best of
Blankers, Hottest 6, E.M.
Compugraphic Phase 4,
Professional Backdrops
Coll Vo1.2, Amiga Tools 4,
Amiga Utilities 2 (2Cds), Emulators Unlimited v.1 . l ,
SCI FI Sensation 2 (2cds),
The Speccy CD 96, GIF
Chi sta dimostrando di avere le idee molto chiare sul futuro di Amiga
e ha già attestato di possedere l'esperienza per condurre in porto la
creazione di un clone hardware e software di Amiga è Phase 5 (nota
per Blizzard, Cyberstorm, CyberVision). In un lunghissimo messaggio
(18 kb) apparso su Internet, la società tedesca ha rivelato i piani che
stanno dietro al suo noto progetto Power UP: l'idea è quella di creare
un sistema hardware fondato su Power PC 603e a 120 MHz con 16
Mb di memoria, l Gb di hard disk e un lettore di CD-ROM 4x a 3 milioni di lire circa (ai prezzi attuali dei componenti). Il computer avrà un
chipset custom disegnato da Phase 5, capace di grafica a 24 bit
1.600x1.200 a 72 Hz, audio sia in ingresso che in uscita a 16 bit 44
kHz, compatibilità video e genlock, ingresso S-VHS, porta network e
ISDN, decodifica JPEGIMPEG e motore hardware di rendering 3D. Il
sistema operativo sarà nuovo e scritto per Power PC, ma risulterà
compatibile con AmigaOS 3.0 e potrà far girare i programmi già esistenti per Amiga compatibili CyberGraphX.
Phase 5 non l'ha dichiarato, ma la macchina sembra il risultato della
somma dell'architettura Amiga con l'architettura DSP, già prevista per
la scheda chiamata "2-Go!", mai commercializzata (si leggano a proposito le trends del numero 67).
Phase 5 ha deciso di sviluppare il proprio progetto con o senza AT e
con o senza Viscorp. Ha già l'appoggio di Motorola. Chiede agli utenti
Amiga di dimostrare il proprio interesse per il progetto scrivendo a:
Phase 5 Digital Products, In der Au 27, 61440 Oberursel, Germany, fel. t49-6171583787, fax t49-6171-583789Internet: [email protected]
Sensation , Magic WB Enhancer, Arcade Classic
Plus, World of Clipart Plus ,
Epic Collection 2.
Db-Line, viale Rimembranze 26/c,
21024 Biandronno (VA), te/. 0332768000, fax 0332-767270, BBS
0332-767383, hotline: 0332-767383,
email: [email protected]
Aminet I I
E stato rilasciato Aminet 11,
il CD-ROM che pubblica regolarmente il contenuto dei
siti Aminet su Internet. Proseguendo una tradizione inaugurata con il numero
10, che conteneva PageStream 2, anche questo
CD-ROM contiene del valore aggiunto: si tratta di 700
carte geografiche in formato JPEG e, soprattutto di,
XiPaint 3.2, il programma di
grafica a 24 bit pubblicato
in precedenza come CDROM a sé stante. Contemporaneamente è apparsa,
sempre su CD-ROM, la versione 4 di XiPaint, di cui avevamo già dato notizia sull'ultimo numero.
CATMU snc, via G. Di Vittorio 22,
10023 Chieri (TO), tel./fax 01 19415237, Internet [email protected]
Net News Offline Vol. I
Questa nuova serie di CDROM quadrimestrali prodot-
ta in Germania a cura di Michael B. Smith, raccoglie
documentazione varia dalle
conferenze Usenet di Internet su Amiga o argomenti
correlati come modem, SC.
SI, programmazione in C,
C , O b e ro n , M o d l a 2,
Rexx. Contiene 226.399
messaggi e d è destinata
soprattutto ai programmatori. Richiede una buona conoscenza dell'inglese; una
parte minore ma non indifferente dei messaggi è in
tedesco.
+ +
CATMU snc, via G. Di Vittorio 22,
10023 Chieri (TO), tel./fax 01 19415237, Internet [email protected]
FINAL CALC 1.O4
Avevamo appena terminato la recensione di Final Calc 1.03, pubblicata su questo stesso numero,
che su Aminet è apparso il patch
alla versione 1.04. Fra le migliorie
si segnala la funzione di Fill Range (con relativa icona) che permette di riempire un range con i
dati contenuti in una riga, colonna
o cella. L'inserimento di celle e
range con il mouse in fase di editing è stato facilitato. Quick Search, invece, è una versione ridotta
di ricerca. Compare una nuova icona che permette di inserire automaticamente la funzione Sum();
i nomi possono riferirsi a range tridimensionali; esistono nuove opzioni di configurazione e le funzioni di database ora accettano il nome di un range: quindi possono operare con database e criteri diversi.
AMIGA 3D
Dust
E possibile scaricare la versione finale di Dust da Aminet (quasi 2 Mb di materiale compresso in 750 kb con
oggetti, immagini, modelli e
documentazione in tedesco
e in inglese).
Finale anche nel senso che
sarà l'ultima versione fornita, dato il basso interesse, il
comoilatore Oheron imnie-
Transkator 3D
DSM Software ha rilasciato
un nuovo programma d'interconversione fra formati
3D. I formati supportati sono: ASCII DXF, 3D Studio
ASC e 3DS, Imagine, LightWave 3D sia in formato
scenico che modelli 3D,
Turbo Silver, Wavefront e
in wireframe (preview), convertire un singolo modello
o, tramite script, intere directory, convertire selettivamente poligoni aventi particolari caratteristiche e infine memorizzare in un file
tutte le operazioni eseguite.
Il costo è di 179 dollari e il
software può essere ordinato al seguente indirizzo:
DSM Sofiware. P.O. Box 647483, To-
poco rilasciato l'ultima revisione del suo pacchetto in
grado di tradurre un'immagine bitmap IFF (quindi 2D)
in un paesaggio tridimensionale. In ScapeMaker 4.0
è stata inserita I'output nel
formato DEM (Digital Elevation Models) di Vista PRO e
nel formato .Iwo di LightWave 3D. Il programma costa
solo 49 dollari e niin essere
LIGHTWAVE 3D
Al solito molteplici e ricche le
notizie provenienti dal mondo
di LightWave 3D. Questo programma, forte di una base
imponente d'installato su
macchine Amiga continua a
fare da traino ad Amiga.
In rilastio la revisione 5
Presentata al NAB (Las Vegas, 15-18 aprile) la revisione
5 del programma. Ben 200
solo le nuove caratteristiche.
Nel Modeler tra le novità più
significative il META Modeling Tool, in grado di combinare la semplicità e la flessibilità della modellazione poligonale con la potenza della
modellazione Nurbs; una
Plug-In di serie dedicata alla
modellazione per Metaball;
un Metaform migliorato con
l'incarnazione Metaform2 che
consente di sottoporre a trasformazione anche poligoni
con oltre quattro vertici, un
nuovo strumento di modellazione per spline, editing delle
superfici e passaggio di dati
diretti col Layout; massivamente migliorata la velocità di
aggiornamento dello schermo
(redrawing).
Nel Layout troviamo il supporto delllAlpha Channel nel
mapping delle immagini e lo
scontornamento automatico dei frame per ottenere un look stile cartoon
dei frame 3D. MetaMation è invece una nuova
Plug-in che addolcisce
automaticamente il profilo degli oggetti con metaform prima di passare
al rendering. Anche il
supporto dell'animazione
scheletrale è stata migliorata con la compensanzione delle giunture e la
la nostra beneamata famiglia di calcolatori. L'upgrade dalla versione 4 costa
100 dollari e le nuove caratteristiche riguardano I'implementazione del linguaggio dinterprocesso ARexx
che dovrebbe consentire la
flessione muscolare, così come risulta migliorata la cinematica inversa; esteso il supporto dell'effetto Lens Flare;
antialiasing definibile per le operazioni di texturing e molto
altro ancora. ARexx ora risulta ottimizzato e ulteriormente
migliorato. Ricordiamo che la
versione Amiga è l'unica ad
avere il supporto di questo
linguaggio. L'upgrade dalla
versione 4 costerà 495 dollari
mentre il costo del programma è salito 1.495 dollari.
Newtek WEB page: http:
//WWW.NEWTEK. COM. LightWave 3D è importato in Italia da:
Db-Line, viale Rimembranze 26/c,
21024 Biandronno (VA), te/. 0332768000, fax 0332-767270, BBS
0332-767383, hotline: 0332-767383,
email: [email protected]
WaveNef Pro
WaveNet è un nuovo rendercontroller, sistema per calcolare ed effettuare il rendering
su più macchine collegate in
rete, in grado di lavorare con
LightWave 3D.
Il software consente all'utente
di processare automaticamente una serie di scene; alcuni parametri possono essere customizzati come I'antia-
liasing, la risoluzione, il motion blur e il percorso di memorizzazione. WaveNet è in
grado di generare un nuovo
file scenico (con una diversa
denominazione) che carica
all'interno di LightWave 3D. Il
programma supporta Envoy,
Enlan-DFS, AmiTCP e ParNET. L'utente può lanciare la
sua copia di LightWave 3D
sul network mentre WaveNet
distribuisce le scene sulle varie macchine in rete. Ciascuna scena può avere un unico
set di macchine assegnate e
diverse scene possono essere renderizzate contemporaneamente. WaveNet possiede un'utility grafica che controlla le performance di ciascuna macchina e un file statistico viene generato per ciascuna scena indicando i tempi medi per il tempo totale di
calcolo e il numero di frame
prodotto da ciascuna macchina. Il programma procede anche a stimare il tempo necessario a renderizzare una scena.
in.fOtus Vol. Il
ProWave ha rilasciato il secondo volume (videocassetta
+ CD ROM in inglese) con i
tutorial dedicati a LightWave
3D a opera del bravo animatore Mark Thompson. Mentre
il primo volume si occupa di
tematiche quali l'integrazione
video, la cinematica inversa e
l'animazione scheletrale, le
luci al neon, il secondo riguarda la definizione dei materiali (sia nell'applicazione
delle texture procedurali, sia
di immagini in decalcomania)
e delle texture, onde ottenere
risultati realistici. Il costo è di
49,95 dollari.
Pro Wave, 7950 Highway 72 West, Unit G102, Madison, AL 35758, USA.
LightSpeed
Videomagazine
La videorivista LightSpeed Videomagazine (distribuita in
VHS anche in PAL) dedicata
a LightWave 3D ha rilasciato
una serie completa e integrata di prodotti. Innanzitutto una
serie di sei videocassette:
due dedicate al Modeler e
quattro al Layout dai principi
base a quelli avanzati; inoltre
ha rilasciato anche il volume
"The FX Kit for LightWave"
un volume di oltre 300 pagine
dedicate agli effetti grafici più
dirompenti ottenibili col pacchetto.
Troviamo infine Volcano Music Production, un CD-Rom
con 32 colonne sonore libere da diritti di copyright e
quindi liberamente utilizzabili nei propri filmati. La videorivista costa 19,95 dollari per ogni numero, le videocassette tutorial 39,95,
il volume 34,95 mentre il
CD-ROM 29,95. Per ordini
e informazioni:
LightSpeed, 2863 West Avenue L
Suite 172, Lancaster, CA - 93536
USA. te1 805-726-3546, fax 805726-3545.
UnYmmagine prodotta con Light Wave 30.
customizzazione dell'interfaccia, lo sviluppo di esten-
sioni e moduli oltre che il
collegamento con altri pac-
chetti e i l completo supporto dello standard grafico
CyberGraphX. Immagini e
maggiori notizie potranno
e s s e r e r e p e r i t e nel sito
WWW della Impulse localizzato all'indirizzo: httpllwww.
A
cool-fun.com.
New Video
A
,
h
Amiga Professional System
DISTRIBUTORE ITALIANO AMIGA TECHNOLOGIES
AMIGA 4000 T
('l'l 1,\8t:t1?5'\11,,
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liiiilii,i<iiii ~ ! i . : i i ~ . It I l ! l \ i l ~ O~ ? i n ~ . l
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S O I I I I I)ei~\eiii~ti,
cliiiiiiii~teciptaravere il
lisliiio ri\ciitliIori coiiipleto. Iiitereis;iiiti offerte e
\niit;iggi coiiiiiierci;ili.
1)iveiit;i ;iiiclii~t i i 1111 I<i\ciiclitorc Ainigii 'l'cciiologics.
1438s Mo~iitor CD ROM 4 speed
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\ [ I l'l \l[ l \
WORLD OF AMIGA 1996
HAMMERSMITH NOVOTEL = LONDRA
Dopo due anni
Amiga torna
in Inghilterra
con una fiera
mercato molto attiva,
proprìo nel momento
del passaggio
di consegne
tra Escom
e Viscorp
1 13 e 14 aprile si è svolto a Londra
1 1 World of Amiga, manifestazione
orientata a promuovere il mercato
consumer Amiga in Gran Bretagna e a
fornire un punto di riferimento ai produttori e commercianti del settore,
nonché agli utenti che in gran numero
sono rimasti fedeli alla piattaforma.
Nonostante la forte presenza Amiga
che caratterizza il Regno Unito, erano
1,
Il momento più importante del WOA è
stata la conferenza stampa di AT, molto
attesa per conoscere le novità riguardanti Amiga Technologies dopo la decisione
di Escom, non ancora finalizzata, di cedere l'intera società all'americana Viscorp. La notizia era stata annunciata ufficialmente
.-via
. Internet solo due aiorni
>rima. Alla conferenza sono intervenuti
'etro Tystchenko, presidente di AT, e
Clilles Bourdin, addetto alle pubbliche
-elazioni di AT, nonché Roger Remillard,
'ondatore di Viscorp, e Curtiz Gangi,
:hief operating office di Viscorp e addetto a marketing e management. Si è trattato, quindi, della prima apparizione uf1liciale di Viscorp nei panni di nuovo pro~rietariodi Amiga Technologies.
I primo intervento è stato tenuto da Tyjtchenko; riassumendo l'operato di AT fino a quel momento, ha definito accettaoili i risultati di vendita ottenuti, che corrispondono in totale a 40 mila A1200,
13 mila monitor e 2000 A4000T (nonostante fossero molto al di sotto delle
quantità sperate e di certe cifre comunicate in precedenza alla stampa). La scelta di abbandonare Escom come compagnia ospite è stata giustificata con il fatto che non sarebbero stati stanziati fondi
sufficienti a finanziare le necessarie spese
di marketing e pubblicità, oltre che di ricerca e svilu~oo.
La parola è passata quindi a Viscorp. Dal
- -
-~
~~
-
~
due anni che una manifestazione del
genere mancava dalla Gran Bretagna,
a testimonianza di come la crisi non
abbia risparmiato nemmeno le roccaforti storiche.
La locazione scelta è stata il Novotel
Exhibition Centre in Hammersmith, in
una zona non esattamente centrale
(del resto definire il centro di Londra è
un'impresa ardua), ma comunque fa-
momento che non erano state ancora
prese decisioni specifiche relative alla direzione dello sviluppo di Amiga, la compagnia ha mantenuto un profilo molto
basso e non è scesa nei particolari. Come è comprensibile, il noto interesse di
Viscorp per le architetture set-top-box
ha fatto virare le domande del oubblico
di giornalisti verso i piani di sviluppo per
gli Amiga desktop, nel tentativo, vano
per la verità, di verificare quanta parte avessero nella strategia della società.
L'acquisto di AT è avvenuto per una
Al centro Roger Remillard (Viscorp)
e a destra Petro Tystchenko ( A 0
dopo la conferenza stampa
cilmente raggiungibile tramite una linea maggiore della metropolitana. La
fiera è stata organizzata nel piano inferiore dell'Hotel/Centro Congressi. Trovare l'ingresso è stata un'impresa difficile, dal momento che le segnalazioni
erano stranamente rivolte a vie d'accesso secondarie. Per questo motivo,
e anche per il costo d'ingresso piuttosto elevato (attorno alle 15 mila lire), è
improbabile che siano entrati visitatori
che non fossero conoscitori dell'ambiente Amiga. Il forte richiamo sulle riviste inglesi ha attirato la maggior parte del pubblico londinese e, in generale, britannico.
L'impressione era di essere tra un
pubblico scelto di veterani del settore,
senza che ci fosse alcuna forte inten-
Seduti, da sinistra verso destra, Gilles
Bourdin (AT), Curtiz Gangi con Roger
Remillard (Viscorp) e Petro
Tystchenko (AT).
somma elevatissima, 40 milioni di dollari,
contro i 10 spesi da Escom. La spesa è
stata giustificata dalla grande convenienza di avere accesso diretto a tutte le risorse disponibili, compresi dunque componenti e magazzini, piuttosto che essere
costretti a pagare prima per la licenza
della tecnologia e poi per sviluppare impianti di assemblaggio in proprio. Anche
se è vero che i piani Viscorp comprendevano in origine solo lo sviluppo di settop-box, è stato detto che l'acquisto di
AT apre nuove prospettive, soprattutto la
possibilità di avere un ambiente di publishing per lo sviluppo del software. Non
sono stati forniti dettagli riguardo ai metodi che verranno impiegati per sviluppare tale ambiente, ma va notato che questo è probabilmente possibile solo se una
famiglia di desktop fondata sulla stessa
architettura, che già esiste e che ha nome
Amiga, sarà mantenuta competitiva e aggiornata alle esigenze crescenti di mercato.
E stato fatto cenno alla possibilità di ripro-
zione di attirare potenziali nuovi interessati.
Il WOA di quest'anno è stato molto vivace come fiera mercato, secondo una tradizione tipicamente inglese, a
differenza di quanto accade in Germania più orientata alla presentazione di
nuovi prodotti. Composta all'incirca da
una trentina di stand, ospitava in larga
maggioranza venditori di prodotti
hardware che applicavano forti sconti
e ribassi, non solo a prodotti generici
(memorie, hard disk), ma anche ad attrezzature più costose (Zippo drive,
acceleratrici, gli stessi A1200). Altrettanto attiva era la risposta del pubblico, già preparato e disposto a sfruttare le occasioni, senza dover essere
convinto sulla convenienza di alcun tipo di acquisto. Nonostante il positivo
gettare i tre chip custom AGA riunendoli
in un unico componente, in modo da abbattere i costi di produzione, ma non di
eventuali miglioramenti da operare. Viscorp prevede di impiegare nei set-top i
processori della famiglia 68000, anche se
non erano ancora stati presi accordi specifici con Motorola.
Tuttavia, come l'intervento di Dave
Hanyie su Internet ha avuto modo di
chiarire, anche per i stessi set-top-box è
necessaria un'evoluzione verso l'architettura Power, soprattutto in vista delle tecnologie che verranno impiegate nelle future telecomunicazioni(N digitale, connessioni multiple in fibra ottica) e che richiederanno hardware ad alte prestazioni
per la loro gestione. Una garanzia in più
sul fatto che Viscorp non potrà adagiarsi
a sfruttare la tecnologia esistente anche
per pratici motivi di lungimiranza economica.
Le impressioni dell'ex dirigente di Commodore inglese, David Pleasance, hanno
confermato le nostre. Considerata la differenza tra i mercati statunitense ed europeo, portare avanti due progetti paralleli,
set-top box negli USA e desktop Arniga in
Europa, consentirebbe di rientrare efficacemente nel primo mercato e riaffermarsi
nel secondo, permettendo inoltre alle
configurazioni desktop di fare di nuovo
presa negli Stati Uniti sulla scia dell'eventuale successo dei set-top-box.
Viscorp ha menzionato ancora Escom come canale di distribuzione da affiancare
eventualmente anche ad altri: decisamente un argomento sbagliato in una conferenza londinese, dal momento che sotto
fervore per gli acquisti, lasciavano un
po' perplessi i molti stand che esponevano in grande quantità prodotti di secondaria importanza (schermi protettivi, portadischi, copritastiere, persino
svendite di libri IBM sui più svariati argomenti).
Per fortuna, altrettanti stand non rientravano in questa categoria. Quello di
Amiga Technologies era in posizione
centrale: in una piccola area con posti
a sedere veniva mostrato un dimostrativo di Scala eseguito in tempo reale
da un A4000T, mentre lo spazio di esposizione dei prodotti comprendeva
alcuni A4000T in configurazione di default che mostravano il software Magic
Pack e un prototipo del Walker dall'inconfondibile forma arrotondata, la cui
estetica ha suggerito più di un com-
gli occhi di tutti i presenti lo scarso interesse dei punti di distribuzione Escom nei
confronti di Amiga nei mesi passati si è
trasformato in aperto e, forse, deliberato
boicottaggio. La situazione illustrata nel
reportage pubblicato su AM di febbraio
non è infatti sostanzialmente cambiata,
anzi è peggiorata, dal momento che gli
Amiga nei negozi Escom (l'abbiamo verificato di persona in alcuni negozi della catena da Glasgow fino a York e, da altre
fonti, fino al sud dalle parti di Londra)
quando erano esposti, presentavano problemi cronici di funzionamento, dovuti al
mancato allacciamento della spina alla rete elettrica oppure all'assenza di dimostrativi di qualsiasi genere (ancora una volta
la fedele utenza Amiga ha dovuto scendere sotto casa e dare il floppy con il megademo appena scaricato da Aminet...).
Per quanto riguarda l'Italia, Petro Tystchenko ha affermato di essere a conoscenza della situazione e di aver già stretto contatti per aprire nuovi canali di distribuzione da affiancare a Giunti Multimedia.
Per giugno si attendono dichiarazioni ufficiali e, quindi, si avranno maggiori elementi per giudicare la situazione, anche
se segnali positivi da parte di Viscorp sono indubbiamente già presenti. Chissà se
la Phoenix strategy (la strategia della Fenice, in memoria della Fenice che resuscita
dalle sue stesse ceneri), così come viene
definita dalla stessa Viscorp, riuscirà a
portare Amiga Back to The Future, questa
volta secondo il detto di Amiga Technologies. A quanto pare, almeno i due motti
sono sulla stessa lunghezza d'onda.
Nello stand di AT una piccola area era usata
per la proiezione di filmati realizzati con Scala.
mento interessato (anche se non sempre favorevole...). L'interesse
suscitato era notevole,
soprattutto per la quantità della dotazione
standard, comprensiva
di CD-ROM Q-Drive 4X
ora venduto anche separatamente. Nel complesso AT ha dato buona prova di sé, anche
se priva di quello stile
professionale che l'aveva caratterizzata al CeBit (e che qui
del resto sarebbe stato superfluo).
Tra i produttori hardware si distingueva lo stand di Micronik, che esibiva il
nuovo tower Infinitiv per A1200. Le sue
caratteristiche permettono il montaggio della scheda madre del 1200 nel
case senza dover utilizzare viti, ma tramite incastri e blocchi meccanici e,
grazie all'architettura modulare (possono essere aggiunti segmenti di espansione per aumentarne le dimensioni), Infinitiv può adattarsi anche a
crescenti esigenze di spazio. Il team
Micronik si è detto particolarmente
soddisfatto dell'andamento della fiera,
dal momento che nel solo primo giorno erano già andati venduti ben 95 (!)
case tower; notavano inoltre una migliore preparazione e conoscenza da
parte del pubblico sia delle proprie esigenze di utenti, sia delle questioni
tecniche in generale.
HiSoft System presentava un nuovo
bundle di collegamento a Internet per
A1200, costituito da interfaccia SCSIseriale Squirrel, modem 28.8 e softwa-
re IBrowse per la lettura di pagine Web. Veniva anche mostrato
un prototipo ancora
non commercializzato
della scheda Squirrel
MPEG per leggere VideoCD tramite CDROM SCSI.
Dal lato software poche le novità, ma molti
gli affari. Digita International offriva forti
sconti sull'intera gamma di orodotti e oresentavi la nuova release 5 e 5SE di Word-
Presso lo stand di Digita erano
in vendita Wordworth 5 e altri
prodotti della gamma. I forti sconti
hanno attirato molto interesse
e molti compratori
worth , il potente word processor che
ha già riscosso le lodi della stampa inglese. Anche per Digita è stata una
fiera molto proficua, vista la quantità di
utenti che si sono presentati allo stand
soldi alla mano.
Scala UK esibiva Scala MM400 controllato da un A4000T, replicando in un
certo senso lo stand AT e la versione
PC di Scala MM100. Da altre fonti abbiamo saputo che i piani di sviluppo
per Amiga sono attualmente fermi, dal
momento che, per come è strutturato il
codice del programma, è difficile apportare miglioramenti a una parte senza inficiare l'efficienza delle altre (in
gergo uno spaghetti-like coding, pessimo stile quanto, almeno in questo
caso, efficace): l'aggiunta di nuove sostanziali caratteristiche è prevista per
l'uscita di Amiga basati su architettura
Power, dal momento che si è ritenuto
di aver già portato al limite massimo lo
sfruttamento dell'hardware video della
macchina.
Wizard Development ospitava una dimostrativo di Directory Opus 5.5, le cui
maggiori innovazioni rispetto alla versione 5 consistono nella capacità di
gestire FTP.
Lo stand di Amiga Format ospitava
Team 17 che mostrava una demo di Alien Breed 3D 2 (in uscita alla fine di
maggio) funzionante su due Amiga
collegati via seriale per combattimenti
a due e attirava un arande interesse;
nelle fiere inglesi c'è sempre Stata
grande attenzione per i videogiochi,
che comunaue auest'anno hanno avuto una parte assolutamente marginale.
È stato addirittura stretto un accordo
con la casa produttrice delle schede
Blizzard, secondo il quale nella confezione di AB3D2 sarà contenuto un
buono sconto per l'acquisto di una
scheda con 68030 (20 sterline d i
sconto) o 68060 (50 sterline di sconto), mentre il gioco verrà regalato agli
aquirenti delle schede. È un buon modo per cercare di sollevare le configurazioni del videogiocatori verso standard più elevati, consentendo la realizzazione di progetti più ambiziosi.
Impressionante era la quantità di raccolte di software PD e di CD-ROM con
immagini e materiali vari, soprattutto di
case produttrici con nomi poco blasonati. Anche l'esplosione di software PD
Amiga che si è verificata negli ultimi
tempi può aver costituito un certo ostacolo all'affermarsi di nuove produzioni commerciali e, anche se è un ottimo segno di vitalità per il settore, può
anche essere visto come elemento
controproducente a lungo termine.
Conclusioni
Il World of Amiga di Londra ha mostrato uno spaccato del mercato Amiga inglese, costituito da moltissimi utenti,
come confermavano le code alla mattina dell'apertura della fiera, soprattutto
molto preparati (la lunga crisi ha operato selezioni, rinvigorendo lo zoccolo
duro di entusiasti su cui si basa il mondo Amiga), nonché da produttori coscienti delle possibilità commerciali offerte dal mercato, ancora molto attivo,
ma che forse accusa la mancanza di
un punto di riferimento che ne orientasse lo sviluppo.
A
D
I
S
T
R
I
B
U
T
I
O
N
4xxel Distributian S.r.l. - Via della Meicanic
'
L
AI
W
m
m
Q)
n
Schede Grafiche
CvberVision 64bit 2Mb
795.000
1'150000
329.000
?.390.000
2250.000
249.0110
VLah Motion JPC<ì
Sifius Geniuck PRO
ScanDoubler per A1200
2 CD-ROM
Memorie
109.000
199.000
399.000
4Mb SIMM 72 pin 32bit
I MSIMM
~ 72 pin 32bit
16Mb SIMM 72 pin 32bit
Controllers
I h9 000
295 000
179ooo
Squirrel PCMCIA SCSI?
KB RapidFire SCSU O18Mb
andem IDE
Rimovibili & CDROM
Fnptsu M 0 230Mh SCSI2
CDROhL 2x SCSI NFC esterno
CDROM 4x ATAPI ~iilcrna
CDROM 4n SCSI interno
C m i'acquisto di u n CD-ROM omagio
AT-Eide
a
299.000
l .hX0.000
1.790.000
Blizzard 206050Mliz SCSi2 A2000
MK 11 CyberSlomOh0/50 A384000
@0Mb
1.6 Gb
&66b
Q)
CD Rom SCSI
Velocità 2x
Schede Acceleratrici
BKI3 i230!28Mhz MMIJ
7L)ll000
299 000
i99 000
325 000
2 CD-ROM
Hard Disks
380.000
490.000
650.000
SCS12
850Mb
I . O X <ih
2iGb
450.000
h50.000
1150.000
Periferiche
,
~
+
L n !\hborianir~iri>
sratiiito di I5 giorni
a Viciro 0 1 1 i iiis r.il
Fiili iritcmct
~~~
Adept, Internet Inside
59.606
D E Y E L O I M E N T
p 2 0 0 250W
0 ~ ~ 4 0 70 00W 7slot
occata I6bit
490.000
X10.000
1~70.000
199.000
49.000
125000
799.000
35.000
595.000
240.000
7L10.000
.#r;urMf;'i1200
Kickstart 3.1 A20WI500
monitor 15" MPR li
Kit 2.5" --> 3.5"A1200
Em lant h o e586DX
vi& Master AGA
Monitor 1438
1.299.606
4 dischrni, C«" un progranima d'insiallazione IN I I X L I : ~ \ O per Intcrnet
(AmiTCP PAPC'HAP. Ainosaic.
FTP. ..) Gli indirizzi dl tutti i siti Amlga
nei Mondo, Il sofiwarc per preiiderc le
rir>vit:isui siti AmiNET
SUPER
OFFERTA
Blizzard 1230
Scheda acceleratrice per
Amiga 1200, 68030 a 50
Mhz. + Supporto FPU. +
Amiga
445.666
+ 4 Mb.
545.666
Arniga 1200 HD Bundle, HD 170 Mb,
con 2 giochi, Photogenics ed altri 5
pachetti soflware
F
C
SoftWare
CD-Rom
CybcrGiapliX I'TA 89'000 CDPD 1-2-3-4 25.000
Piiotogrnics
145.000 LightRom 1-2-3 99.000
LiglitWaie V 4 1.460.000 Aminet Set 1-2 69.000
ImageFr 2.x
580.000 Raytracing 1-2 65.000
DrLiixePaint \' 299.000 Aminct Share 35.000
290,000 Final Calc
320.000
Final M'ritei.
Chiamare per la lista complcta dci CD c del Solhvarc
K,r.~iorieITALIANA
Dicitaliczatare Video 24-hit in tempo reale Fraine
grablirr, Animazioni, Finestra di preview, etc.
,
.
Interfaccia PC\ICIA (Piu rapido)
126,666
INTERNET E LA POSTA ELETTRONICA
(PARTE Il)
-
-
Tbor: programma
di posta elettronica
avanzato efacile
da installare
D
opo l'introduzione al problema
della posta elettronica effettuato
nell'ultima puntata, veniamo ora
a esaminare le caratteristiche e I'installazione di uno dei programmi Shareware più potenti disponibili per Amiga. Si tratta di Thor che, come vedremo, è molto più di un semplice programma di e-mail. Ma prima di entrare
nel vivo, ricordiamo che, oltre a Thor,
esistono nel PD molti programmi alternativi. In particolare si potrebbero ricordare Voodoo, che fa anche parte
del Surfer Kit, e l'ottimo YAM dotato,
come Thor, di una propria interfaccia
POP e SMTP.
- -
-
in formato POP3 e NNTP. per cui non
è necessario installare altri programmi
per prelevare o inviare la posta.
Thor usa un sistema modulare che
permette di gestire contemporaneamente basi di messaggi diverse fra loro, per esempio Fidonet e Internet, e
con metodi diversi: point, QWK,
BI~eWavee airr' ancora per quanto r:guarda Fiaonet, ULCP e TCP per
q ~ a n t origuaraa Interner.
sotto lnkrnet, Thor offre una piena
compatibilità con il formato MIME; ciò
significa che è possibile trattare lettere
che contengono immagini, suoni e dati
binari con estrema semplicità.
Una delle caratteristiche più significative è l'esteso supporto ARexx, che permette non solo di integrare Thor al resto del sistema, ma anche di adattarlo
perfettamente alle proprie esigenze.
Fra l'altro il programma arriva già con
potentissime macro pronte all'uso.
La configurazione minima necessaria
per usare il programma è il sistema operativo 2.04 o superiore, consigliato
3.0; un disco rigido con almeno 2 ~b
liberi, meglio 4-5 se si intendono gestire molti newsgroups; almeno 2 Mb di
memoria, ma per poter aumentare i
buffer e gestire un sistema TCP in tutta
tranquillità è meglio averne 3-4.
Ovviamenre si i o v r à avere un programma a conness'one a nrerner, insrallaro e f~nz'onanree Jna propria
mailbox (casella elettronica) con relativo indirizzo fornita dal proprio provider
il quale dovrà essere in grado di gestire la posta con il sistema chiamato
POP3.
Thor è compatibile con il programma
di connessione a Internet AS225. Chi
usa AmiTCP deve installare la socket.
library come risulta nell'apposito box.
Gli autori gestiscono una propria pagina Web (http://www.cs.uit.no/- kjellil
thor) per informazioni e assistenza al
programma e sono disponibili a ri-
Usare Thor con flmiTCP
Thor è configurato per funzionare con lo stack TCPIIP AS225, che opera in maniera leggermente diversa da AmiTCP.
Per usare Thor con AmiTCP ci sono due strade: la prima è procurarsi l'aggiornamento alla versione 4.3
di AmiTCP, disponibile su Aminet (bizlpatch) solo per le versioni commerciali del programma. La seconda è procurarsi e installare una libreria che emula il funzionamento di AS225. L'archivio che la contiene
si chiama "socket-libl 2.lhaUe si può rinvenire al sito FTP "hstud6.cs.uit.no" nella directoiy publamiga.
La libreria si trova anche all'interno dell'archivio "grapevine.lhaUin Aminet (comm/net) che è anche presente su quasi tutti gli ultimi CD di Aminet, tranne l'ottavo.
Una volta scompattato l'archivio in RAM:, effettuate da Shell queste operazioni:
l e taratteristithe di Thor
Thor presenta molte caratteristiche
che ne fanno un prodotto unico nel
suo genere.
L'interfaccia grafica è completamente
conforme alle specifiche del 3.0, con
capacità di adattamento ai font, alta
configurabilità e funzionalità aggiuntive per chi dispone del sistema operativo 3.0 o superiore.
La documentazione è completa e quasi esauriente, esiste anche un help in
linea sensibile al contesto in inglese. E
presente un editor di messaggi interno, ma può usarne uno esterno a scelta dell'utente.
Thor funziona sia come programma di
posta elettronica personale, sia come
programma di gestione delle conferenze e contiene utility di connessione
-
MAKEDIR A m i t c p : l i b s
COPY CLONE RAM:socket.library
AMITCP:libs/
poi caricate con un text editor il file "Amitcp:bin/startnet" e aggiungete le seguenti linee verso l'inizio
del file, ammesso che il vostro indirizzo email sia [email protected]:
1
1
Assign INET: Amitcp:
SetEnv SOCKETCONFIG "UID=IOO GID=100 USER=gianni DOMAIN=mbox.vol.it
UMASK=022"
i valori di UID e GID andranno desunti dal file 'amitcp:db/passwdN che dovrebbe contenere la linea:
g i a n n i 1 rxxxxx l200 l l 0 0 l
.. .
le "xxx" indicano la password crittata, mentre il terzo e il quarto campo contengono appunto UID e
GID. L'assign di INET: può anche essere inserito nella User-Startup, se lo si preferisce. L'installazione di
questa libreria consente di utilizzare molti programmi creati per AS225, lo stack TCP/IP di Commodore.
spondere a domande e richieste di
chiarimenti nell'area comp.sys.amiga.datacomm. Dato che la registrazione costa una cifra ragionevole (e
a pagina 22 compare un'ottima offerta), Thor può essere un utile complemento a tutte le configurazioni Inter- Figura 1.
net, specie se si intende stabilire un
collegamento anche con Fidonet.
Installazione
Thor è disponibile in versione demo
su Aminet (CD-ROM Aminet 11) in una distribuzione basata su tre diversi
archivi presenti nella directory
comm/mail:
thor222_main.lha (798894 byte)
thor222_bbs.lha
(74005 byte)
thor222_inet.lha (83119 byte)
Figura 2.
È bene collegarsi appena possibile al
sito WWW di Thor per scaricare file
aggiuntivi.
Il primo è I'archivio principale, gli altri
due contengono programmi e script
necessari per I'installazione della parte relativa ai formati Fidonet/BBSe Internet, rispettivamente. Oltre a questi
è opportuno prelevare anche thormainlT103.lha, la traduzione in italiano dei cataloghi di Thor.
Una volta scaricati i file, scompatteremo quello contenente I'archivio princi- Figura 3.
pale (thor222_main.lha) in una directory creata appositamente, oppure,
memoria permettendo, in RAM:. L'archivio contenente i programmi Fidonet/BBS deve essere utilizzato solo se
abbiamo necessità di usare tali formati, ma se non si dispone di un collegamento Fidonet, o di un accesso
ad altre BBS, per il momento può essere messo da parte.
Una volta terminata questa operazione preliminare si può far partire lo
script di installazione selezionando l'i- Figura 4.
cona InstallThor, nel cassetto Thor2.22; l'altra icona, UpdateThor, serve
ad aggiornare una versione più vecchia, già presente sul nostro hard disk. A questo punto viene caricato l'lnstaller standard (figura 1) e, per prima cosa, dovremo creare il cassetto
che ospiterà Thor (figura 2).
Ci verrà chiesta la lingua di default:
non scegliete nessuna delle varie opzioni e andate avanti. Il passo successivo sarà l'installazione dei font
(minuti, ma molto leggibili), ma, come Figura 5.
avverte lo script, non sono affatto indispensabili per Thor, per cui si potrà
saltare al passo successivo (pulsante
"Skip This Part") ove troveremo l'installazione dei moduli relativi alle BBS:
anche in questo caso si può rispondere "No", visto che si possono comunque aggiungere tali moduli in un
momento successivo.
Alla richiesta di installazione dei moduli per Internet (figura 3) rispondiamo "Yes": lo script ci chiede di localizzare I'archivio scaricato da Aminet e
dovremo scegliere Thor222_inet.lha
(figura 4).
A questo punto il programma ci chiederà quali moduli desideriamo installare. Scegliamo il primo, TCP/TCP_
ONLINE, qualificato come modulo
"POP3, SMTP and NNTP; come per la
parte relativa ai formati Fidonet/BBS,
è possibile installare adesso anche gli
altri moduli, oppure si può rinviare al
momento in cui uno di questi dovesse
rendersi necessario.
È poi necessario rispondere "Yes" alla
domanda successiva e creare una directory di download e una di upload
all'interno dell'installazione di Thor (figura 5): in questo modo Thor saprà
dove mettere la posta in arrivo e quella in partenza. Segue la scelta del set
di icone (normali, MagicWB o Newlcons) che conclude I'installazione.
L'ultimo tocco è la scompattazione
dei cataloghi italiani per Thor (thormainlT103.lha) e la loro copia manuale in L0CALE:Catalogs/ltaliano.
Configurazione
A questo punto nel cassetto Thor troveremo tre icone: ConfigTHOR, ConnectTHOR e THOR. Prima di lanciare
Thor è consigliabile procedere alla
configurazione mediante Config
THOR: questo programma, che può
essere richiamato anche all'interno di
Thor, presenta tre opzioni (figura 6),
"Generale", "Sistemi" e "Conferenze".
La prima riguarda parametri generali
come la GUI, il numero di buffer, il
path di download/upload, e altri dati
necessari al programma nel suo insieme; la seconda permette la creazione
di uno o più sistemi, ciascuno relativo
a una connessione Internet o di altro
tipo (nulla vieta di avere due diversi
sistemi Internet, se si possiede più di
una casella postale elettronica); la terza, infine, riguarda le aree presenti al-
l'interno di ciascun sistema.
Scegliamo l'opzione "Generale" (figura 7) e procediamo dall'alto verso il basso. In qualsiasi momento è
disponibile I'help in linea premendo
il tasto Help (viene visualizzata la
pagina corrispondente al punto in
cui siamo)
O p z i o n i d a t a b a s e : la finestra è
divisa in tre parti, per ora ci limitiamo a modificare le dimensioni dei
buffer portandoli a 20.000 byte, come suggerito dal manuale Thor usa di default 13 buffer, per cui se si
indica 20.000 byte, verranno usati
260 kb per i buffer: valutate voi se
la memoria a disposizione ve lo
consente, l'importante è non scendere al di sotto del valore di default
(5.096). Le opzioni di compressione
sono effettivamente disponibili solo
se nel sistema sono state installate
le librerie XPK.
Opzioni m e s s a g g i : qui (figura 8)
possiamo scegliere se utilizzare il
text editor interno di Thor o indicare
quello che usiamo abitualmente selezionando "esterno" e scrivendone
il nome e il path completo nel gadget stringa corrispondente: l'importante è che I'editor faccia ritorno a
Thor solo quando il messaggio è
salvato (per usare CED, per esempio, si dovrà indicare la stringa
"C:ED -stickyH);è inoltre possibile
impostare opzioni relative alla navigazione e alla formattazione dei
messaggi (Varie), all'uso del programma PGP per certificare l'autenticità dei messaggi (Opzioni PGP),
alle stringhe che verranno inserite
come parte del messaggio per la risposta o come firma. Possiamo lasciare vuoti questi campi per iniziare (si noti che Thor può usare stringhe diverse per ogni "conferenza",
qui si indicano i valori di default da
utilizzarsi nel caso che una conferenza non ne abbia di propri). Si
consiglia di attivare il gadget "Mostra primo messaggio".
Percorsi Globali: in questa finestra dovremo segnalare a Thor dove salvare i messaggi importanti
(consiglio di creare a questo scopo
una directory "Save"),dove effettuare il download/upload della posta
(va bene la stessa directory d i
Thor), dove si trovano gli script ARexx, qual è la directory tempora-
fiigiirn 6.
nea (solitamente T:) e quale finestra usare come output per gli
script ARexx (lasciare quella di default).
A r c h i v i a t o r i : questo gadget rimanda all'identificazione dei principali archiviatori e non necessita
modifiche, anche perché non vengono usati per Internet.
O p z i o n i s c h e r m o : rimanda a una finestra di configurazione della
GUI con numerose opzioni, fra cui
la scelta dei font e lo schermo da
usare: è persino possibile utilizzare
un'immagine come sottofondo per
il programma principale con il 3.0.
S c r i p t A R e x x : tramite quest'opzione è possibile scegliere uno
script ARexx da eseguire in particolari momenti, per esempio quando si fa partire Thor, oppure quando ci si sposta da una conferenza
all'altra. Si lascino vuoti i vari campi.
Una volta effettuate le nostre scelte, salviamo (Salva) la configurazione globale e passiamo a quella dei
sistemi, ove creeremo un nuovo sistema di tipo TCP.
Per trovare la parte della documentazione che ci riguarda, aprite la
guida THOR.guide, selezionate
"Configuring the TCP modules" oppure "lnstallation" e poi "TCP" (la voce "Setting Up TCP" invece non
funziona). Il documento ConfigThor.guide che si apre automaticamente se si preme il tasto Help
quando si usa il programma ConfigThor non va bene perché non è
sufficientemente aggiornato.
Scegliamo subito "Nuovo" (figura
9), il cursore si sposta nel gadget
"nome", dove inseriamo il nome che
preferiamo per il nostro sistema
(per esempio "Net"); il gadget stringa "Pacchetto Posta" potrà essere
lasciato vuoto, oppure si potrà inserire un nome di propria scelta;
selezioniamo quindi TCP, dato che
TCP-ONLINE è riservato ai fortunati
possessori di connessioni Internet
fisse (non quelle mediante modem).
A questo punto siamo pronti per
dare il comando "Salva": ci si presenterà un requester che ci chiederà se vogliamo prelevare la lista
delle conferenze (Newsgroup) in
occasione del prossimo collega-
mento: rispondiamo "Yes" e
proseguiamo nella configurazione.
Prendiamo ora, come esempio, una connessione a Video
On Line di un utente dotato
dell'indirizzo:
e di password POP3:
gertrude
Indirizzo e password devono
essere comunicati dal Provider; nel caso di Video On Line la password POP3 è la stessa usata per accedere al sistema.
Selezioniamo ora il pulsante "lnformazioni utenti" e riempiamo la finestra
con i nostri dati personali e l'indirizzo
completo della nostra casella postale
alla voce "E-Mail". Nel nostro esempio
dovremo indicare:
Premiamo di nuovo "Salva"; possiamo
per il momento tralasciare "FileIPercorsi" (quelli già scelti con le opzioni "Generali" vanno bene) e "ImportaIEsporta", trattandosi soprattutto di opzioni
varie di compressione dei file che non
interessano chi crea un sistema Internet, mentre è essenziale riempire con
cura la finestra che appare premendo
il pulsante "Opzioni formato".
Questa sezione, malgrado il titolo un
po' anonimo, è il momento più importante dell'opera di configurazione (figura 10).
Nella prima parte, "Mail Options", inseriamo i dati relativi al mailserver, cioè
I'host dal quale dipendiamo per la gestione della posta, quello su cui si trova la nostra casella postale elettronica:
nel nostro esempio, sarà:
quindi il nostro username, il nome utente che ci viene chiesto al momento
del collegamento con il server (potremo attivare il gadget "Get from System
Config" nel caso di Video On Line); infine la password relativa (nel nostro esempio "gertrude"); il numero di porta
POP, normalmente, è quella pre-impostata da Thor, 110, mentre è bene sce-
Figura IO.
gliere di cancellare la posta dal provider, seleziando l'apposito box, per evitare di ricevere ogni volta anche i vecchi messaggi.
A volte il server cui ci si collega dispone di nomi diversi a seconda del servizio richiesto: per esempio Video On Line usa normalmente "vol.itMe "mbox.
vol.itHper la posta elettronica in POP3;
in caso di incertezze rivolgetevi al vostro provider per chiarimenti.
Nella seconda metà della finestra,
"News Options", troviamo i dati relativi
ai Newsgroup: dobbiamo indicare il
nome del server NNTP (quello che fornisce le news) e scegliere il numero
massimo di messaggi ("Max Msgs")
che accettiamo ci vengano inviati a ogni collegamento; selezionando "Don't
use" segnaliamo che non esiste un limite massimo.
Con Video On Line, dovremo indicare
il nome "nntpserver.vol.it".
La porta NNTP (Network News Transfer Protocol: protocollo per il trasferimento delle news in rete) normalmente
è quella di default, 119, mentre se si
dispone di un sistema veloce, è possibile aumentare il numero di sockets a
3-4 per rendere più veloce il trasferimento delle news.
Selezionare "Save" per salvare tutte le
modifiche e uscire, poi chiudere la finestra "Configurazione sistemi".
Se attiviamo il pulsante "Conferenze"
del programma di configurazione, si aprirà una finestra contenente il sistema
che abbiamo appena costruito; se lo
scegliamo, ci verrà risposto che "la lista delle conferenze è vuota". Niente
paura! Possiamo lanciare ConnectTHOR e scaricare sia la posta (fa-
tevi mandare un messaggio
di prova da qualche vostro amico) che la lista di conferenze, nel nostro caso i Newsgroup di Usenet.
Prima stabilite il collegamento
con il vostro provider, quindi
scegliete il pulsante "Do all"
nella finestra d i ConnectTHOR. Se tutto è andato bene, una serie d i finestre ci
informeranno che ConnectTHOR ha inviato la richiesta di ricevere la lista dei
newsgroup (SENDTCP), ha
poi richiesto l a posta
(GETTCP POP GET), ricevendo una
mail e le news (GETTCP NNTP GET),
in quest'ultimo caso, nessuna, perché
non siamo ancora iscritti a nessun
gruppo. ConnectTHOR ha gestito ogni
fase della transazione in maniera del
tutto trasparente per l'utente, in modo
che questi non si debba preoccupare
di altro se non di specificare le azioni
che il programma deve compiere. Con
"Get Mail" si richiede la posta, con "Get
News" i messaggi dei gruppi Usenet,
con "Send Events" si inviano messaggi
scritti da noi o richieste al server, come quella della lista dei Newsgroup,
mentre con "Do All", come si è visto, si
effettuano in sequenza tutte queste azioni, gli "Eventi" per primi. L'ultimo
pulsante, "Browse News", consente di
scorrere i titoli dei messaggi presenti
in un gruppo Usenet e di scaricare solo quelli che interessano, oppure un
range specificato da noi. Notate che
con "Config TCP" si richiama la stessa
finestra di configurazione che nel programma principale si raggiunge tramite "Sistemi" e poi "Opzioni Formato": è
così possibile modificare, magari solo
per una sessione particolare, i dati
fondamentali (mailserver, nome, password, ecc.) del nostro collegamento
con Internet.
Possiamo finalmente lanciare Thor: per
prima cosa compare la finestra in cui è
possibile scegliere il sistema che abbiamo configurato, se in uno di questi
vi sono messaggi non letti comparirà
una "U" accanto al suo nome. Scelto il
sistema, si apre la finestra principale,
di lettura e consultazione dei messaggi, con il primo messaggio non letto
della prima conferenza disponibile (a
patto che sia stato abilitato il citato flag
"Mostra primo messaggio" durante la
configurazione).
Se abbiamo configurato un unico
sistema, oppure ne usiamo uno
più di tutti gli altri, è possibile saltare la finestra di selezione iniziale impostando il seguente Tool
Type (Parametro) nell'icona di
THOR:
Dopo aver ricevuto o scritto un
messaggio, sarà presente la
conferenza EMail, che praticamente è la nostra casella di po- %urall.
sta personale, come si può verifigià C O ~ O S C ~ ~il ~quale
O , apre la procare richiamando "Configurazione
pria finestra direttamente su Thor. In
Conf." dal menu "Configurazione";quequalsiasi momento è possibile modifista voce richiama il programma che
care le impostazioni di base o passare da un sistema all'altro chiudendo prima quello corrente (Amiga+x).
Di default, Thor visualizza
solo i messaggi non letti.
Per vedere anche i rnessaggi già letti occorre agiGrazie a un accordo in esclusiva tra Amiga Magazine e gli autori di Thor,
re sulla voce di menu Gefino al 31 luglio 1996, i lettori di Amija Ma azine possono registrarsi a
nerale/Mostra/Tutti oppure
Thor, usufruendo di uno sconto del 30h: 161 corone norvegesi invece di
220.
sul gadget Mostra della fiThor è un programma capace di gestire contemporaneamente posta eletnestra Pannello che si attitronica e conferenze con una grande quantità di sistemi telematici, fra cui
Fidonet sia come Point sia come off-line readerj e Internet (compatibi?
va con la voce di menu FiWP3, SLPT e NNTP) Il programma è in continuo sviluppo eci è iyminestreIPannello (Amiga+
nente una nuova versione (2.23). L'ultima versione dimostrativa si può
trovare su Aminet.
8).
Per usufruire,dell'offer@, ci si rechi a un qualsiasi ufficio po-le e si efI gadget di navigazione
fettui un vaglia postale intern?zionale di 160 corone norvegesi (39.000 lidella finestra principale sore circa, dipende dal cambio) indirizzato a:
no in fondo alla stessa e
Magne Oestlyngen
sono estremamente intuitiOtto Sverdrups Gate 7a
\ I vi; le frecce in fondo a deN-9008 Tromsoe
C
Norway
a
stra (tasti "C"e 5 " )servono
si com ili inoltre il se uente modulo in tutte le sue parti e lo si spedisca
a scorrere in avanti o indieentro if31 lu lio 1991 in busta chiusa (con una copia della ricevuta del
tro i messaggi di uno stesvaglia postale! allo stesso indirino.
so thread, cioè i messaggi
scritti uno in risposta all'alSpeditemi l'ultima versione registrata di Thor con la mia chiave pertro sullo stesso argomento,
sonale (che m i impegno a non far copiare a nessun altro), al seguente indirino:
mentre con i tasti cursore
ci si sposta tra un messaggio e il successivo nell'ordine stabilito mediante la
CAP, città e provincia ..............................................................................
voce "Generale/RaggrupStato:.......................................................................................................
pa in base a" (la quale a
sua volta è attiva solo in
Tel
modo "Non letti"). A questo
Eventuale indirino Fidone
punto potremmo voler riceEventuale indirino Internet..................................................................
vere qualche conferenza
Usenet (Newsgroup): seleL'offerta è valida fino al 31 luglio 1996
zioniamo "Sottoscrivi conf."
dal menu "Comandi EvenFirma........................................................................................................
to" e, dopo qualche secon(per i minorenni quella del genitore)
do, comparirà la lista dei Newsgroup presenti sul nostro server (la lista era stata richiesta
durante la prima connessione
con il provider).
Dopo una rapida scorsa alla lista possiamo scegliere con il
mouse o la barra spaziatrice la
conferenza che ci interessa,
per esempio "comp.sys.amiga.
datacomm", quindi confermare
la selezione (che può essere
multipla) con "OK". Se adesso
selezioniamo "Modifica Eventi"
(Amiga+8) dal menu "Finestre", vediamo che è presente
il seguente comando: "Join conference: comp.sys.amiga.datacomm": ciò
significa che al prossimo collegamento
Thor ~rovvederàa creare una nuova
confeienza all'interno del sistema Net e
a prelevare i messaggi del newsgroup
corrispondente presente sul nostro server. Se dovessimo cambiare idea è
possibile cancellare o modificare gli eventi tramite gli appositi gadget.
Per inviare un messaggio a qualcuno
si deve premere, dalla finestra principale, il pulsante "Scrivi" (tasto "s"),oppure "rispondi" (tasto "r") se si intende
rispondere al messaggio corrente.
Fatto questo, compare la finestra "Scrivi messaggio:" nel primo caso, oppure
"Rispondi al messaggio:" nel secondo.
Se stiamo rispondendo, i gadget stringa della finestra sono già riempiti con
il nome del destinatario, l'oggetto della
comunicazione, la conferenza in cui
questa verrà immessa, e saranno preselezionati i box "Reimpagina testo" e
"Includi messaggio" (figura 11); è comunque possibile modificare tutti questi dati e far arrivare il nuovo messaggio ad altri destinatari sostituendo
quello esistente oppure aggiungendo
altri indirizzi al primo, utilizzando come
separatore una virgola.
Premendo il pulsante "Extras" si accede a una finestra secondaria che controlla le opzioni PGP (il programma di
autenticazionelcrittazione) che non è il
caso di esaminare in questa sede, e la
possibilità di "attaccare"un file al messaggio che stiamo per inviare.
Se invece si seleziona "Scrivi", i gadget saranno vuoti e dovremo indicare
noi stessi destinatario, oggetto e conferenza; per quanto riguarda il primo,
lo si può selezionare dalla lista che appare premendo il pulsante in fondo al
gadget stringa (a patto che non sia
ancora vuota); è anche possibile selezionare più di un destinatario tenendo
premuto il tasto SHIFT e selezionando
con il mouse gli indirizzi che interessano (si può usare sempre la barra spaziatrice e i tasti cursore); in alternativa,
se il nominativo non è presente in questa rubrica, è necessario inserire l'indirizzo e-mail manualmente e, anche in
questo caso, è possibile aggiungere
altri indirizzi separandoli con virgole.
Premuto "OK", in basso a sinistra, Thor
lancia I'editor interno, o quello esterno
che abbiamo indicato durante la fase
di configurazione. Terminato di scrivere il nostro messaggio, salviamo e usciamo: a questo punto la finestra
"ScriviIRispondi al messaggio:" sarà
scomparsa, segno che Thor ha predisposto il tutto come "Evento" da attivare quando, lanciato ConnectTHOR,
sceglieremo "Do All", o anche solo
"Send Events".
E se avessimo dei ripensamenti? Nessun problema, è sufficiente richiamare
"Modifica eventi" (menu "Finestre") per
cancellare o modificare il testo del
messaggio che abbiamo preparato.
Una possibilità interessante è quella di
tenere sempre aperte, accanto alla finestra principale, alcune finestre secondarie, come la lista dei messaggi o
il "Pannello" con i comandi più frequenti (menu "Finestre"): dopo aver aperte le finestre che vi servono, posizionatele nella maniera che preferite,
possibilmente in modo che non interferiscano troppo con quella principale,
poi, per fissare la loro posizione, scegliete "Opzioni Visuale" dal menu "Configurazione", dove fra l'altro potrete determinare alcune caratteristiche riguardo l'aspetto dei messaggi, e premete
"Salva Globale", se desiderate che la
disposizione sia identica per tutti i sistemi, oppure "Salva Sistema", se valete che riguardi unicamente il sistema
in uso.
Da quel momento in poi, ogni volta
che aprirete quel sistema le finestre si
presenterano automaticamente nella
posizione selezionata.
Conclusioni
Thor è un programma talmente ricco
di caratteristiche che sarebbe impossibile elencarle tutte in questa sede.
Questa abbondanza, peraltro, può
causare un iniziale senso di confusione, intimidire l'utente che non sa da
dove cominciare tra tante opzioni di
menu, finestre, ecc. Per fortuna la documentazione, in inglese, è buona e
comprende file separati, ma legati per
via ipertestuale grazie ad AmigaGuide. Nel file "THOR.guide", in particolare, sono molto utili le sezioni "Problems?" dedicata alle risposte alle domande più comuni e, per un'illustrazione di ogni singola caratteristica, le sezioni "Windows" e "Menu". Suggeriamo
di accertarsi che tutto funzioni dopo aver installato e configurato Thor e, poi,
di approfondirne la conoscenza leggendo la documentazione passo dopo
passo, con pazienza: scoprirete che
ne vale la pena.
A
PANAS
complementari
a anni si sente la necessità di un "super-floppy
drive" per archiviare i
dati meno utili che ingolfano
I'hard disk e per i backup, ma
i produttori sembravano fare
a gara nell'offrire soluzioni
poco convincenti. Si era liberi di scegliere tra apparecchi
troppo costosi, oppure troppo lenti, o inaffidabili, o di
ca~acitàinsufficiente. o fuori
stanaard. o cne richiedono
software speciale e, n q ~ a l c n e
caso, si riscn ava d scegliere
un drive che rispondeva-contemporaneamente a tutte queste caratteristiche!
La spietata selezione fatta dal
mercato, finora, non ha premiato una sola filosofia, ma
due. Secondo alcuni il drive removibile
dev'essere considerato un secondo hard
disk e, quindi, le sue principali qualità so-
D
Unità multifunzione
'
Lettore CD 4x e drive magneto-ottico
nello stesso apparecch io
Tabella I - Caratteristiche dichiarate.
I Dimensioni (mm):
. , l46x196x41
Peso: 900 g
Assorbimenti:+5V I ilA, + 12V 0.7A
Cache: 256 kb
Interiaccia:SCSI2. con supporto modo sincrono
Modo CD-ROM
Velodrà: 4x - I x (audio)
Tempo di accesso (esclusa latenza): 195 mS
Carmccia: a sin ola faccia, hard-sectored. 5 12 bytelsettore
Capaciti 650 J b
Velocità (kbls): da 5 18 a 1.14 1 (a seconda della posizione della traccia)
Tempo di accesso (esclusa latenza): 165 mS
Velocità di rotazione:2.026 RPM
Estratto dalla risposta al comando Inquiry SCSI
Vendor identification:MATSHITA
Product identification:PD- I LF- 1000
Product revision level:AI O9
Vendor specific: 10119/95
Le voci CHIP e FAST indicano iltipo di memoria utilizzata per il test, mentre LONC, WORD e BYTE
indicano il tipo di allineamento. l valori numerici
indicano la lunghezza del blocco trasferito. I risultati migliori si ottengono normalmente con blocchi da 262.1 44 byte, memoria FAST e allineamento LONC. Tra parentesi appare la percentuale di
tempo in cui la CPU rimane libera durante il trasferimento da o verso il drive: più 2 elevata, meglio è per il multitasking.
Il drive Panasonic LF1004A
appartiene alla prima generazione di unità magneto-ottiche
a cambiamento di fase: il principio di funzionamento è analogo ai drive magneto-ottici
convenzionali, ma la pellicola
sensibile del disco è fatta di un
nuovo economico materiale,
molto sens bi c , che richieae
~n sistema aser molro sim'ie a
qJe o ae' conven7 ona lertori
CD. Quindi, proprio come i
masterizzatori di Go,d Disk, i
drive PD, oltre alle cartucce
magneto-ottiche, possono leggere tranquillamente qualsiasi
I
no velocità e trasparenza
verso il sistema operativo. Lo Zip drive è il più
venduto ed economico
rappresentante di questa
categoria, caratterizzata
di solito dall'uso di cartucce non standard.
Altre persone vedono il
removibile come un sistema di backup e di archiviazione secondaria,
perfetto complemento al
lettore CD, che serve solo per introdurre dati e
programmi, e al floppy
drive, insostituibile nella
gestione di piccole
quantità di dati. Le doti
principali devono essere
la aaranzia di interscambii(aderenza
agli standard), la grande capacità, I'economicità dei
supporti e la flessibilità.
È a aueste caratteristiche che si ispira il Panasonic LF1004A, a discapito della velocità e del
MKIoR ScsiSm
198992 MKfoft
%t in modaiii8 PD, suA3000
CPU: 68030 AmigaOS Version: 39.106 Normal Video DMA
Test
Memoria
512
4096
32768
262144
Lettura byielsec
CHIP LONG 120.345 (43%) 476.160 (63%) 987.955 (68%) 1.137 482 (68%)
Lettura bytelsec
FAST LONG 120.972 (44%) 467.968 (68%) 950.272 (77%) 1.137.482 (78%)
Bst in modalì8 PD,suAltOO con Squirrel Classic
CPU: 68030 AmigaOS Version: 39.106 Normal Video DMA
Test
Memoria
512
4096
32768
262144
Lettura bytelsec
CHIP LONG 155.317 (00%) 543.129 (00%) 972.723 (00%) 1.063.096 (00%)
Lettura bytelsec
FAST LONG 155.128 (00%) 538.419 (00%)1.016.429 (00%) 1.114.403 (00%)
Est in modalità PD,suA500 conA590
CPU: 68010 AmigaOS Version: 40.62 Normal Video DMA
Test
Memoria
512
4096
32768
262144
Lettura byte/sec
CHIP LONG
47.464 (1 1%) 305.818 (12%)1.013.662 (12%) 1.114.954 (29%)
Lettura bytelsec
FAST LONG
42.359 (21%) 311.500 (18%)1.036.588 (33%) 1.124.969 (54%)
Tabella 3 - Risultati di SCSZspeed, per la misura del transfer rate
grezzo.
MKSoR ScsiSpeed 4.2 Copyright O 1989-92 MKSoft Dewlopment
Bst in modalità CD-ROM. su A3000
CPU: 68030 AmigaOS Version: 39.106 Normal Video DMA CPU Speed Rating: 1380
Test
no due problemi quasi
4.2 Copyiight
Memoria
096
32768
262144
Lettura bytelsec
CHIP LONG
480.563 (64%)
611.331 (81%)
610.846 (82%)
Lettura bytelsec
FAST LONG
484.659 (68%)
612.149 (86%)
612.668 (87%)
Tube& 4 -La velocitd in moh&d CBROM è risuifafacirca
identica in tutte le configurarhiprovate. Qui vediamo
le misure su A.3000.
CD-ROM: ma, mentre il procedimento di
scrittura del Gold Disk è delicatissimo e
irreversibile, la cartuccia del PD si può riscrivere un numero praticamente illimitato
di volte, proprio come un hard disk. La
tecnologia, sviluppata dalla giapponese
Matsushita, è attualmente utilizzata da
Panasonic (uno dei marchi del gruppo
Matsushita), Nec e Toray, che, nel progettare i rispettivi drive e per garantire il
perfetto interscambio dei dati si sono ac-
sto della versione esterna, quando sarà
disponibile sul mercato: il cabinet fornito
a caro prezzo da Panasonic è solo un banale monoposto e utilizza il nuovo connettore SCSI 2 ad alta densità, che costringe
all'acquisto di cavi dal prezzo astronomico. E un acquisto consigliabile solo a chi
cerca una soluzione già pronta e collaudata, senza i problemi di assistenza e
supporto del fai-da-te, ed è disposto a
pagarne il prezzo.
cordate su un formato comune di cartuccia. I drive PD di questi produttori (e le rispettive cartucce) vengono poi commercializzati con vari marchi diversi.
Dell'LF1004A vengono vendute, per ora,
due versioni per montaggio interno: una
siglata LFI004AK contiene anche un controller SCSI per PC con il software di gestione; l'altra, siglata LFI004A, è priva dei
componenti superflui su Amiga. Suggeriamo di valutare con attenzione I'acqui-
MKSoft DiskSpeed 4.2 Copyright O 1989-92 MKSoft Dwelopment
Test in modalità PD con FFS, su A3000
Test in modalità PD con AFS, su A1200 con Squirrel Classic
CPU: 68030 AmigaOS Version: 39.106 Normal Video DMA
CPU: 68020 AmigaDS Version: 39.106 Normal Video OMA CPU Speed Rating: 634
Device: Test-FFS: Buflers:50 CPU Speed Rating:1378
Device: mdh0 Buiiers: 50
Creazione fileisec:
Apertura filelsec:
Esame directorylsec:
Test
l
197 36%)
Memoria
Cancellazione filelsec:
Seek-Readlsec:
512
4096
Creazione filelsec:
Apertura filelsec:
Esame directorylsec:
144 (43%
841 (12%]
32768
262144
Cancellazione filelsec:
Seek-Readlsec:
;1
1.106 0%
Test
Memoria
FAST BYTE
8.912 90%
8.948 91%
8.402 91%) 8.686 91%
FAST BYTE
8.094
8.313
8167
7.904 [87%/
FAST BYTE 92.876 (39% 103.372 43% 105.255 44% 96.994 (48%
FAST WORD 8.469 89%) 58.105 (83%) 151.098 (70%) 220.725 60%)
FAST WDRO 8.469 90% 64.242 82% 208.791 62%) 350.390 142%
FAST WORD 91.671 1 2 9 ~ 4 316.723
421068 h i ~ 454209
~ ) (14%{
Creazione bytelsec FAST LONG 8.473 (90%) 58.543 (90%) 153.625 (90%) 235.811 90%)
Scrittura bytelsec FAST LONG 8.439 91%) 64.345 91%) 213.881 (91%) 398.573 90%)
Lettura bytelsec FAST LONG 104.857 137%) 511.180 156%) 952.729 (69%) 980.099 78%)
Test in modalità PD con AFS v 15.9, su A3000
Creazione bytelsec
Scrittura bytelsec
Lettura bytelsec
Creazione bytelsec
Scrittura bytelsec
Lettura byte/sec
Creazione bytelsec
Scrittura bytelsec
Lettura bytelsec
FAST BYTE
FAST BYTE
FAST BYTE
FAST WORO
FAST WORD
FAST WORO
FAST LONG
FAST LONG
FAST LONG
CPU: 68030 AmigaOS Version: 39.106 Normal Video DMA
CPU: 68010 AmigaOS Version: 40.62 Normal Video OMA CPU Speed Rating: 141
Device: test-fis: Buiiers: 50
b/ bi
Creazione byteisec
Scrittura bytelsec
Lettura byteisec
Creazione bytelsec
Scrittura bytelsec
Lettura bytelsec
Device: Test-FFS: Buiiers: 50 CPU Speed Rating: 1380
Creazione fiieisec:
Apertura,filelsec:
Esame directorylsec:
Test
Creazione Lyteisec
S c r i i r a byteisec
Lettura byteisee
Creazione bytelsec
Scriktura bytelsec
Lettura bytelsec
Creazione bytelsec
Scrmura byteisec
Lettura bytelsec
147 (6%)
; :1
Cancellazionefileisec:
Seek-Readlsec:
[!t]
Memoria
512
4096
bi
243 (0%)
32 (83%)
32768
262144
p1
377.654 77%
385.313
738.341 63%)
377.092 36%
410618 [35%{
474.380 (13%)
419.220 (86%
442.986 ( 9 0 4
983.202 (80%)
4096
32768
11 11 11 lì
/OO*j
::[%%l
Cancellazionefiielsec:
Seek-Readlsec:
64 (15%)
512
4096
40 22%
173 114~4
Test
Memoria
Creazione byteisee
S e r i i r a bylelsec
Lettura bytelcec
Creazione byteisec
Scrittura bytelsec
Lettura bytelsec
Creazione bytelsec
Scrittura bytebec
Lettura bytelsec
FAST BME
7.927 73% 10.862 7 6 8
8.958 77%
9.001 77%
FAST BYTE
8.880 16lXl 9.202 /64%i 8,072 /67%/ 6.076 /72%/
FAST BYTE 20.382 (38% 27.479 3240 28.258 31% 29.292 30%
FAST WORO 8.076 74% 57.568 73% 155.395 (73W29.598 75%
FAST WORD 7.877 [76Yi/ 60.670 [75%{ 199705
358,833 178%/
FAST WORD 35.155 (14% 248.459 (16%) 572.724 40% 867.388 (56%
FAST LONG
7.658 75% 60.018 (72% 154.317 73% 229.573 75%
FAST LONG
8.071 h5%] 60905 (75X/ 191.673 175Yoi 358.699 [78%1
FAST LONG 35.028 (14%) 249.930 (16% 570.587 (40%) 869.519 (56%)
Test in modalità PD con AFS v 15.9, su A500 con A590
32768
CPU: 68010 AmigaOS Version: 40.62 Normal Video DMA CPU Speed Rating: 141
Device: Test-FFS: Buiiers: 50 CPU Speed Ratinp: 634
Oevice: test-asf: Buiiers: 50
6 0%)
101 0%
234 1074
Cancellazionefileisec:
Seek-Readlsec:
512
4096
Creazione fileisec:
Apertura filelsec:
Esame directorylsec:
Test
Memoria
Creazionebylelsec
Scrittura byfe/sec
Lettura bytelsec
Creazione bytelsec
Scrittura bytelsec
Lettura byteisec
Creazione bytelsec
Scrittura byfelsec
Lettura byteisec
FASTBYFE
8.584
FASTBYIE
8.558
FASTBYTE 124.512
FAST WORD 8.583 00% 60.363 (00°/0) 155.279 00%
FAST WORD 8.558 00% 65.283 00% 217.060 00%
FAST WORD 124497 lOO%/ 457.556 [OOYO~674154 [OOYO/
FAST LONG
8.078 00% 60.370 (00%) 157.073 (00%)
FAST LONG
8.588 100%] 65.193 00% 216.708 00%)
FAST LONG 120.417 (00%) 472.516 1 0 0 4 686411 100%)
32768
262144
230.836 (00%
401.587 00%
18.623 [00%/
233.172 (00%)
401.540 00%
974.513 100Y4
Test
Creazione bytefsec
Scrittura bytelsec
Lettura byteisec
Creazione bytelsec
Scrittura bytelsec
Lettura bytelsec
Creazione bytelsec
Scrittura bytelsec
Lettura bytelsec
262144
p/
CPU: 68020 AmigaOS Version: 39.106 Normal Video DMA
Creazione fileisec:
Apertura.file/sec:
Esame d~rectoiyisec:
262144
64.367 00% 65.185 00% 226.147 00%) 343.570 00%
64.756 00% 64.950 00% 276.832 0 0 1 364.637 00%
108.375 00% 407.246 00% 808.985 0 0 1 689.852 00%
64.757 00%) 64.910 (00%) 225.744 (00% 350.968 00%)
64.756 100% 63.721 00% 250.723 00% 442.064 00%
115.220 (O04 387.708 /OO%] 632.508 [OOYJ 968.512
64.748 (00%) 63.172 (00%) 227.310 (00%) 343.195 (00%)
64.659 00% 63.015 (00%) 245.177 (00% 372 143 00%
118464 [OOYO) 387.907 (00%) 657.811 (00%] 684:704 [00%]
Test in modalità PD con FFS, su A500 con A590
Creazione filelsec:
Apertura filelsec:
Esame directorylsec:
kel
FAST BYTE 65.081 6% 63.385 87% [email protected] 80%
275.3Ei
FASI BYTE 64.9B5 $9%\ 65.061
FAST BYTE 96.972 (35% 458.649 44%) 873.649 51%
FAST WORD 65.216 79% 65.131 88% 2.24.460 60%
FAST WORD 65.036 s 2 X 1 65.024 189701 265.708
FAST WORD 90.918 (28%) 320.409 (19%) 451.153 15%)
FAST LONG 65.139 (79% 65.126 (89% 270 479 88%
FAST LONG 64.832 ( 8 2 4 65.126 (893276:751 1 9 1 4
FAST LONG 102.873 (36%) 511.027 (54%) 971.085 (74%)
Test in modalità PD con FFS, su A1200 con Squirrel Classic
512
151 0%
32 [O%]
i:IO%]
335 (0%)
Memoria
FAST BWE
FASTBYTE
FAST BYTE
FAST WORD
FAST WORD
FAST WORD
FAST LONG
FAST LONG
FAST LONG
Cancellazionefilelsec:
Seek-Readlsec:
512
33.fS9
41.425 44%
31.820 (08%
43.061 42%
44.016 153Y4
35.179 (08%)
43.240 42%
43.566 1 5 3 4
35.682 (07%)
40 (0%)
25 (58%)
4096
32768
57.632 58% 131.342 44%
60.190 61% 164.622 48%
144.221 13% 293.043 12%
62 748 (63% 211.642 63%
64:039 67% 244.537 [76%]
228.492 h6%/ 595.781 (49%)
61.983 (63Yl988.48 63%)
61.905 fP/:/ 273.066 L i % )
209.631 22% 783.493 (38%)
l /
262144
160.039 34%
186.911 38%
253.371 18%
272.247 (60%
433.142 78%
952096 58%
252.608 (61%
435.093
933.928 59%
11 11 Il
/ l
Tabella 2. Risultati di DiskSpeedper ù?varie confgurazioni in prova. Per la prova su A500 è stato necessario utilizzare versioni
dzgerenti diAI;S e FFS rispetto alla prova su A1200 e A.3000.
Noi abbiamo ricevuto una versione con il
controller SCSI per PC, inutilizzabile su Amiga, il quale dunque deve disporre di un
proprio controller.
difica i bit della memoria tampone su
motherboard (BattMem). Si sono però
manifestati blocchi sporadici della catena
SCSI durante il trasferimento di file voluminosi nel funzionamento come CD, quasi certamente causati dalla versione di
chip controller SCSI non aggiornata (4
Confezione
L'attraente scatola del kit PD Drive contiene un controller per bus ISA (PC) Adaptec 1520A in versione OEM bulk con relativa guida per l'installazione e cinque
floppy HD con versioni dedicate del
software CorelSCSI per 0 3 2 , Macintosh
(versione 1.04) e DosIWindows (versione
2.10). 11 controller è a prestazioni mediobasse, ma di ottima qualità e supporta la
condivisione del bus SCSI tra più computer. La versione Macintosh di CorelSCSI
abilita il funzionamento del PD Drive in
modo nativo anche con emulatori come
ShapeShifter.
Sono presenti inoltre: una piattina SCSI a
tre connettori, un cavo audio interno, una
bustina con jumper di riserva, viti, un attrezzo per apertura manuale del cassetto
motorizzato.
Infine, il lettore nella sua busta antistatica,
con manuale in inglese (spiega sia I'installazione hardware sia del software CorelSCSl) e una cartuccia prodotta da Panasonic; nel kit definitivo dovrebbe essere presente un manuale in italiano. Per
motivi di tempo, non ci è stato possibile
provare il PD drive con le cartucce prodotte da Toray (sono di colore blu invece
che viola). La cartuccia non è altro che un
caddy sigillato contenente un CD quasi identico a un Gold Disk, ma con riflessi e
lucidità diversi. A differenza dei Gold Disk
incisi, non è leggibile dai normali lettori di
CD-ROM.
Montaggio dell'hardware
L'installazione hardware dell'LF1004 è del
tutto analoga a quella di un comune lettore CD SCSI 2: dimensioni, connettori, cavi
e jumper sono gli stessi. I terminatori sono attivi. L'unica particolarità è un jumper
(chiamato LUN sull'etichetta del drive e
PCIMAC sul manuale) che stabilisce il tipo di accesso all'unità. Rimuovendo il cavalletto, il drive si "sdoppia" su due LUN:
al LUN O risponde l'unità magneto-ottica,
mentre al LUN 1 il CD-ROM.
Chiariamo la cosa con un esempio: se
abbiamo configurato l'unità con ID SCSI
pari a 4, all'indirizzo SCSI 4 (4 + 0*10) risponde il magneto-ottico, mentre al 14 (4
+ 1*10) il lettore CD. Chiaramente, le unità logiche si dichiareranno "pronte" alternativamente, a seconda che I'LF1004
contenga una cartuccia PD o un CD. Se il
jurnper è inserito, entrambe le unità rispondono sul LUN O (come tutti i disposi-
tivi SCSI standard) e I'LF1004 dichiarerà
alllAmiga di essere un magneto-ottico o
un CD-ROM a seconda di ciò che contiene al momento. Questo comportamento è
necessario per il funzionamento di alcuni
controller SCSI molto vecchi come l'A590
o l'A2091 (qualsiasi revisione delle ROM)
o gli emulatori Macintosh, che non indirizzano i LUN in modo completo. Lo svantaggio è che la funzione di diskchange
potrebbe funzionare in modo anomalo.
Poiché i file system ISO 9660 esigono che
la periferica dichiari di essere un lettore
CD, col jumper inserito, a ogni boot bisogna fare i disk-jokey. L'ideale è quindi usare due LUN diversi, a patto che il controller lo consenta.
Altra piccola differenza rispetto a un lettore CD è il pannello frontale, dove a fianco
della consueta uscita per le cuffie con regolazione di volume (qualità sonora nella
media) si trova una spia che indica il modo di funzionamento corrente. Si sente la
mancanza del pulsante per l'avvio della
riproduzione dei CD audio, che ormai è di
serie anche sui lettori più economici.
Prove
Abbiamo provato il PD drive con tre sistemi Amiga differenti, in configurazioni tipiche.
I risultati migliori sono stati ottenuti con un
A1200 espanso a 4 Mb di Fast RAM e
hard disk interno 2,5" da 80 Mb, dotato di
interfaccia PCMCIA Squirrel Classic (sistema operativo 3.0 originale). Abbiamo
semplicemente lanciato il programma di
installazione dello Squirrel dopo aver inserito il PD drive in un compatto cabinet
SCSI a due posti, a fianco di un hard disk
da 1 Gb: tutto ha funzionato perfettamente sin dal primo istante, sia in modalità
CD che PD. Anche il riconoscimento della
protezione da scrittura della cartuccia e il
diskchange automatico sono stati impeccabili.
Su un A3000 l'esperienza è stata simile.
Partizionata la cartuccia con HDtoolbox e
installato il file system per CD, l'unico intoppo (il controller non riconosceva la
funzione CD) è stato prontamente risolto
abilitando la gestione dei LUN con un
programma PD preso da Aminet che mo-
Su un A590 (identico all'A2091 installato
su moltissimi A4000 e A2000 accelerati)
con chip aggiornato alla versione 8 non si
è verificato alcun blocco, ma è stato necessario inserire il jumper LUN. Inoltre, a
causa di un noto bug dello scsi.device di
questo controller (presente anche nella
revisione 7 delle ROM) il diskchange non
funziona, salvo che per i CD e solo quando si abilita la funzione di p011 prevista a
questo scopo da alcuni file system.
Le prove dell'interfaccia SCSI hanno mostrato una buona aderenza allo standard,
con supporto dei comandi di controllo volume e della registrazione digitale dai CD
audio (ma funziona solo con alcuni programmi, come SCSlutil). Non è implementata nessuna delle caratteristiche evolute
SCS12 (modo Fast, Cornmand Queuing e
Linking). Il calore prodotto è molto limitato; i Gold Disk e i Photo CD vengono letti
senza problemi.
Per la formattazione della cartuccia abbiamo usato HDtoolbox, introducendo
manualmente i parametri (HDtoolbox non
supporta I'autodetect dei drive magnetoottici): 13.526 cylinders, 1 head, 96 b.p.t.
e quindi 96 b.p.c., per un totale di 634
Mb di capacità formattata. Ricordiamo
che per il corretto funzionamento della
funzione diskchange di AmigaDOS, tutte
le cartucce dovrebbero essere partizionate in maniera identica.
Prestazioni
Prima di esaminare i risultati dei test di
velocità, bisogna fare una precisazione: il
vero limite del PD drive non è il transfer
rate, ma il tempo di accesso elevatissimo
che, considerando la latenza, si avvicina
agli 0,2 secondi (cioè appena quattro volte più veloce del floppy drive contro un
transfer rate 100 volte superiore). Di conseguenza, qualsiasi file system che minimizzi i riposizionamenti della testina, incrementa le prestazioni in maniera drammatica, come si può notare anche dal
contronto tra Ami-FileSafe v.15.9 e Fast
File System. Per completezza, pubblichiamo i valori della sezione "directory manipulation" calcolati da DiskSpeed. A nostro
giudizio sono totalmente inattendibili con
questo tipo di supporto. Invitiamo i lettori
a non prenderli in considerazione. In modalità PD si nota la classica asimmetria
Nome:
P ~ ~ W FLFlOWAe
E
bFtBOec\k
iiwmX-,k+++-hr--w$ A&..
Importato da:
I
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~
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a
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*-
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Panason~cItalia Spa. via Luoni 1 9, 20 1 25 Milano,
Prezzo:
con controller SCSI per PC L 1.535.000,
tra la velocità di lettura e quella di
scrittura dei magneto-ottici di fascia
bassa.
Gaudlrlo:
,_OtUR?O<_
L
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~ A ~ Z a & ! ~
-\-e .=,-
O*.-
Contlusioni
Kit completo di tutto, buona compatib~litàSCSI,
manuale In inglese, prezzo elevato,
relatwamentelento
+,
a A*
W*
O-
v-
---
-e
,*A=
=
&Fd~
L'unità Panasonic ci è proprio piaciuta.
Rispetto a un masterizzatore di CD offre, a un prezzo lievemente inferiore, la
possibilità di riscrivere i dati per un numero virtualmente illimitato di volte, più
velocemente e senza bisogno di usare
software speciale con procedure complicate. La cartuccia però è più costosa e leggibile solo da un altro drive PD.
LF1004 non costa molto meno della somma dei prezzi di un veloce drive magneto-ottico tradizionale e di un lettore di CDROM 4X Atapi, ma LF1004 è l'unico sistema che consente ai possessori di A2000
e A4000 desktop già espansi con due
floppy o due hard disk di avere contemporaneamente un lettore CD e un'unità di
backup aderente agli standard professionali, senza investire nell'acquisto di un
costoso cabinet SCSI o Tower.
Il PD drive è praticamente insostituibile
per chi vuole creare titoli interattivi su CD:
grazie alla similitudine di tempi di accesso e di transfer rate, oltre alla peculiare
gestione del bus SCSI, consente di provare concretamente il comportamento
dell'applicazione senza bruciare pile di
Gold Disk, ma semplicemente trasferendo l'immagine ISO sulla cartuccia PD.
Se il formato avrà successo, ci aspettiamo di vedere tra un anno nuove unità PD
più veloci, magari a doppia faccia e capaci di scrivere anche i Gold Disk.
A
L'Harditol S.r.l. da Maggio 1996, nuovo distributore ufficiale Amiga Tecnologies GmbH
KIT HARD DISK DB-LINE
I
I primo upgrade da effettuare
al 1200 è sicuramente I'aggiunta di un hard disk. Commodore aveva previsto l'uso di
hard disk da 2,5" da montare internamente al 1200: sono piccoli,
consumano poco, ma sono anche costosi, lenti e poco capienti. Col passare del tempo, l'offerta
di hard disk da 3,5" sul mercato è
radicalmente mutata. Questi sono
diventati sempre più sottili, poco
esigenti per quanto riguarda i
consumi e decisamente economici. All'interno del 1200 esiste fisicamente lo spazio per inserirvi un
drive da 3,5" a basso profilo e, da
tempo, molti utenti Amiga si sono
industriati per proprio conto al fine
di inserire all'interno del 1200 un
drive da 33".
Questo kit, commercializzato da
3.5" a basso ~ r o f i l oe basso
consumo all'int'erno del 1200 (e
forse anche del 600) e comprende I'hard disk, il cavetto di
alimentazione, quello IDE e le
istruzioni di montaggio in italiano.
Kit hard disk da 3,5"per i200
Insfal1az;one
Le istruzioni fornite, un foglio A4 con immagini in bianco e nero a bassa risoluzione e di difficile lettura guidano l'utente
con un minimo di esperienza durante le
fasi di montaggio: si tratta di aprire il 1200
(invalidando la garanzia: si badi che AT
non garantisce il funzionamento con hard
disk da 3,5", per cui il collegamento di tali
hard disk a un 1200 invalida la garanzia
anche per questo motivo), staccare il
connettore di alimentazione del floppy
dalla piastra madre e dal drive e sostituirvi quello a Y fornito da DB-Line. Questa operazione è molto semplice perché è impossibile sbagliare (il connettore del
floppy e quello dell'hard disk sono diversi) e i cavi sono anche sufficientemente
lunghi da permettere di agire con comodità.
La seconda operazione è un po' più problematica: si tratta di collegare il cavetto
IDE (molto lungo, tanto che potrebbe essere usato per un hard disk esterno) al
connettore presente
sulla piastra madre
del 1200. E I'operazione più difficile perché
bisogna insinuare il
cavetto nell'apposita
feritoia che si apre nel
lamierino interno del
1200. Una cosa che il
manuale non dice è il
verso di questo connettore: il cavo IDE ha
un filo rosso che indica per convenzione il
pin 1: questo filo deve
stare verso la parte
anteriore del 1200.
L'altra estremità del
cavo va collegata alI'hard disk. Anche qui
bisogna fare attenzione (e anche qui il manuale non viene in aiuto): si deve trovare
sull'hard disk I'indicazione del pin 1 del
connettore IDE. Nel modello di
hard disk da 1 Gb che ci è stato fornito, tale indicazione stava
non in prossimità del connettore, ma sul frontale dell'hard disk, assieme ad altre specifiche
tecniche.
Conclusa questa operazione,
si può posizionare I'hard disk
nello spazio vuoto sotto la tastiera. Dovrebbe essere presente anche una spugnetta
per fare spessore e isolare
I'hard disk; noi non l'abbiamo
trovata nel kit, ma Db-Line ci
ha assicurati in merito alla sua
presenza (se ne può fare a
meno, noi abbiamo posto il
cavo IDE ripiegato sotto il corpo dell'hard disk).
Il manuale consiglia anche di
usare eventualmente del nastro biadesivo per fermare
I'hard disk.
A auesto isunto isossiamo richi;dere ii tutto, 'cercando una buona sistemazione per i
fili dell'alimentazione.
I test dell'hard disk Ji"S da 1 Qb
CPU: 68020 OSVenion: 39.106 NormalVideo D M A CPU Speed Rating 429
Creazione fildsec:
41 (42%) Cancelkione filelrec:
Apertura filelsec
6 1 (35%) Seek-Readisec:
Esame diremrylsec: 180 (28%)
Test
Memoria
Creazone bydsec FAST BYTE
Scrittura bydsec FAST B l l T
Lettura W s e c FAST BYTE
512
4096
32768
32.477 (66%) 33.252 6% 33.923 (77%)
23.839 (68%) 24.324 r 4 % { 24.9 18 74%)
58.260 (49%) 1 19.464 (25%) 142.575 115%)
262 144
32,957 (78%)
27.037 (71%)
136.05 1 (19%)
Creazione bytelsec FASTWORD 32.602 (7 1% 192 335 (60%) 195.213 (73%) 171.000 (76%)
Scrittura byrelsec FASTWORD 34.3 14 (73x1 25018 17 (58%) 256.03 1 (7 1%) 259.837 (74%)
Lettura bytdsec FAST WORD 75.153 (47%) 535.394 (23%) 832.462 (29%) l.l 13.475 (1
m)
Creazione bytdsec FAST LONG 32.628 (70%) 191.W7 (6 1%) 196.3 1 1 (73%) 17 1.541 (76%)
Scrittura bytdsec FAST LONG 33.997 (73%) 249.899 (58%) 2579 l9 (7 1%) 260.774 (74%)
Lettura bytdsec FAST LONG 73.416 (48%) 518.519 (25%) 830.449 (29%) 1.1 12.721 (19%)
MKSoft ScsiSpeed 4.2
Test
Memoria
512
4096
32768
262144
Lettura bytdsec CHIP LONG 210.841 (15%) 643.686 (31%) 1 072.615 (20%) 1.204.056 (15%)
La voce FAST indica 11tipo dr memona uulmta per iltest, mentre LONG.WORD e BYTE
ind~canoil tipo di all~neamento.I valori numerici indicano la lunghezzadel blocco uasferm. I
risultati migliori si ottengono normalmente con blocchi da 262.144 byxe. memoria FAST e
allineamento LONG Tra parentesi appare la percentuale d~tempo in cui la CPU rimane libera
durante il trasferimento da o verso il'drive: eiu è elevata. meglio 6 per il rnultitasking.
I test di DiskSpeed e ScsiSpeed su un 1200 senza Fast con I'hard diskJTSda I Gb
Hard disk
Se tutto è stato fatto correttamente, il
1200 si attiverà al primo colpo. L'hard disk fornito con il kit da 1 Gb, quello in prova, è un JTS Palladium (made in India)
molto sottile e perfettamente inscatolato.
E disponibile anche la versione da 850
Mb sempre JST e un modello con hard
disk EIDE da 1,2 Gb marchiato Seagate.
Assieme all'hard disk JTS vengono fornite
delle guide metalliche e delle viti che devono essere usate se si decidesse di installare I'hard disk in normali case desktop.
L'hard disk da 1 Gb viene fornito già formattato con due partizioni: una da 150
Mb (Workbench) e una da 850 (Work).
Sull'hard disk sono presenti alcune utility
PD: ReOrg, MagicWB, DiskSalv2 e altro
ancora. La velocità massima dell'hard disk da 1 Gb su un 1200 base senza Fast
RAM è di circa 1 , l Mbls in lettura secondo DiskSpeed, in scrittura la velocità decade alquanto (260 kbls). Le prestazioni
q
ACCESSORI PER C 64
ALIMENTATORE
CARTRIDGE tipo NIKI
CARTRIDGE tipo FINAL
CARTRIDGE allinea tesflne
RESET DI MEMJOUPLICAT.
PENNA OTTICA CON CASSETTA
I
sono nel complesso accettabili, specie
considerando il fatto che la velocità di
lettura è quella più significativa nell'uso
quotidiano.
Ovviamente, dovrebbero aumentare in
presenza di Fast RAM e di una CPU più
veloce (sul 4000 raggiunge in scrittura i
420 kb). L'hard disk EIDE Seagate da
1,2 Gb offre invece prestazioni di altissimo livello. Stando alle indicazioni del
produttore oscilla attorno a 1,8 Mb sia in
lettura che in scrittura sul 1200 base.
"' @ >il"
HD Kil3.5"
i +*"*gj&$ S'.
'
Db-Line, viale Rimernbranze 26/c, 2 1024 Biandror
(VA), te1 0332-768000, fax 0332-767270, BBS 03.
767383. Rotline 0332-767383, email. i n f & d b l i n t
i"pezan:
Kit Hard Disk 850 Mb L. 449.000
ffit Hard Disk 1 Gb L 499.000
,2 Gb L 549.000
ono
Contlusioni
Il kit hard disk è una soluzione molto economica ed efficace al problema delI'hard disk per 1200. Gli hard disk IDE
da 3,5" non solo costano poco, ma hanno un vasto mercato, perché sono utilizzati anche dai computer MS-DOS oltre
che dal 4000. Rispetto a un hard disk da
2,5", questa soluzione offre quindi capienze e velocità superiori a fronte di
prezzi inferiori.
A
C o n f e z i o n e d a 10 c a s s e t t e c o n 60 g i o c h i L. 14.000
(disponibili 6 confezioni)
L. 42.500
PROVA JOYSTICK
JOYSTICK RAMBO
L 33 000
L 37 500
JOYSTICK GHIBLI TRASP LUMIN
L. 21.000
MOVIOLA
L. 7 m
COVER C64 NEWIOLO
L. 15.700
COVER PER REGISTRATORE
L. t 4 . W
Pro:
economicità, istruzioni in italiano. spessore molto
dell'hard drsk vetocnà del modeilo da I ,2 (
Cont e -
velocità in scrittura del modello da 1 Gb e 850 Mb
I
I
F
allego ncevuta
v a lia postale
allego assegno nor
trasferibile intestal(
POSTA- DREAM s
spese posta i d speo r i o n e
n soese oosta I soediz o n e a i
nv o uraente
I
r 7 nm
XSTREAM 1.7
I
sistemi di backup sono
indispensabili per mettere al riparo i propri dati da virus, errori e malfunzionamenti. Offrono un mezzo molto comodo per archiviare, con sforzi e costi minimi, dati che, altrimenti, resterebbero a ingombrare una
buona fetta dell'hard disk in attesa dell'improbabile trasferimento su pile di floppy.
A differenza del mondo dei PC
compatibili, su Amiga lo streamer è sempre stato considerato
una periferica di lusso: all'alto costo, tipico di una periferica SCS12,
si aggiunge spesso la necessità di
acquistare il relativo controller,
quasi sempre tutt'altro che facile da
configurare.
A questa situazione pone rimedio
XStream, della tedesca RBM,
nota in Italia soprattutto per i
cabinet Tower per A1200 e
A4000: una piccola interfaccia
che permette di collegare alcuni dei più comuni ed economici
streamer per PC compatibili in
standard QIC-80 alla porta
floppy di qualsiasi modello di
Amiga.
Hardware
XStream è disponibile in due versioni.
Quella esterna comprende I'interfaccia e
una meccanica racchiuse in un piccolo
cabinet che si collega come un floppy
drive alla porta a 23 pin di Amiga.
La versione in prova è invece quella interna, costituita da una semplice schedina
di interfaccia da innestare sul connettore
dello streamer, acquistabile a parte in un
qualsiasi negozio, scegliendolo tra quelli
elencati in tabella 1. La comunicazione
con Amiga avviene tramite il cavo piatto a
34 poli del floppy drive dfO:, a cui si collega direttamente in parallelo. Questa versione è in verità compatibile con tutti gli
Amiga, ma l'assenza di cabinet e alimentatore dedicati lo rendono più adatto ai
modelli alloggiati in cabinet desktop o
tower. L'unico requisito per entrambe le
versioni è la presenza del Kickstart versione 2.0 o successivo.
dividuare il corretto orientamento
dei connettori non resta che affidarsi al caso. Manca persino una
chiavetta di polarizzazione su
quello a quattro poli dell'alimentazione (un'inversione provocherebbe danni gravissimi alI'Amiga e alle periferiche), ma
accanto ai contatti sono stampati in lingua tedesca i colori
dei fili corrispondenti ("rot" significa rosso, "schwartz" nero e "gelb" giallo).
Installazione
Floppytape: u n sistema
di backup alternativo
Il pacchetto fornito da RBM ha una confezione praticamente inesistente, che include I'interfaccia vera e propria, un cavo
sdoppiatore di alimentazione, un floppy
contenente il software per la gestione e
un manuale completamente in tedesco di
16 pagine. Manca il cavo per lo streamer
e non è possibile usare il connettore per il
secondo floppy del cavo originale Amiga.
Purtroppo, il cavo fornito con lo streamer
per PC ha spesso il cablaggio del connettore per il secondo floppy interno incompatibile con Amiga, e ciò obbliga alI'autocostruzione.
La piccola schedina si basa su un singolo
circuito logico PAL. Deve essere innestata direttamente sul connettore a 34 pin
dello streamer, mentre altri due connettori
accolgono il cavo piatto proveniente dal
controller Amiga per i floppy e il cavetto
di alimentazione. Grazie al cavetto sdoppiatore in dotazione, non si corre il rischio
di esaurire i cavetti dell'alimentatore. La
costruzione è di buona qualità, ma per in-
Nel manuale la descrizione
dell'installazione è abbastanza approssimativa. La
difficoltà maggiore per il
montaggio in proprio dipende dall'enorme numero di prodotti del mondo PC. RBM offre qualche abbozzo di indicazioni solo per
un paio di modelli (lomega Tape 250 e Conner ~ 2 5 0 ~ x x ) .
Per le nostre prove abbiamo
usato una meccanica Archive
51250Q, perdendo oltre un'ora
solo per individuare la giusta
configurazione di jumper e
collegamenti.
Per inserire I'interfaccia su questo streamer bisogna smontare dalla meccanica
l'adattatore del connettore 34 poli che trasforma il collegamento a pettine in uno
"vecchio tipo", ma così facendo la schedina resta fuori sagoma di un paio di centimetri, rendendo impossibile il montaggio
interno nell'A4000 standard.
Guardando lo streamer dall'alto e con il
frontale verso di sé, alla fine del montaggio il lato componenti dell'adattatore sarà
rivolto verso il retro del 51250Q. Tutti i
jumper posteriori dello streamer vanno estratti, eccetto quello che chiude insieme
i due contatti più vicini al connettore di alimentazione (cioè il quarto gruppo di
contatti) e uno tra i pin 3 e 4 del secondo
gruppo di contatti, contando dal fianco
destro. Jumper mal configurati causano
la terminazione prematura del comando
di formattazione, con la poco intuitiva segnalazione di un errore di protezione in
scrittura.
STREAMER COMPATIBILI CON LA VERSIONE 1.7
Sof t ware
Lo strearner viene fatto riconoscere al sistema grazie a un normale device, da caricare con una Mountlist. L'installazione
software è semplicissima, guidata com'è
dall'lnstaller Commodore. Grazie a questa soluzione tutti i programmi di backup
che gestiscono lo strearner riconoscono
XStream senza alcun problema, identificandolo come un comune strearner SCSI
pilotato da XStream.device.
L'unica differenza rispetto a uno strearner
SCSI è che gli streamer floppytape, essendo privi di microprocessore sull'interfaccia, non possono eseguire la formattarione e certificazione delle cassette nuove durante la scrittura: queste fasi andranno eseguite preventivamente, con
impegno della CPU di Amiga, lanciando
da shell o Workbench l'apposito comando fornito da RBM.
Tale operazione, si badi, è estremamente
lenta. Con A2000 non accelerato abbiamo misurato 3 ore e 40 minuti per la formattazione di un nastro QD2080 da 80
Mb, con elevato impegno della CPU e severissime limitazioni nell'uso contemporaneo del floppy drive. Con altre CPU è
possibile selezionare una modalità un po'
meno lenta.
Sul dischetto si trovano anche un elementare programma di backup e BTNtape,
ma per le prove abbiamo usato Diavolo
Backup e tutto ha funzionato correttamente sia su A2000, sia su A500. Com'è ovvio, la velocità di backup non è stata certo esaltante: la stessa di un floppy disk, e
nemmeno paragonabile a quella di uno
streamer SCS12.
DI X S T R E W
Nonostante le assicurazioni del manuale,
Conner C250 Mxx (Tapestore)
Conner TSM 420R
non siamo riusciti in alIOmega Tape 250
cun modo a usare XArchive 2150
Stream sull'A4000/040.
Il problema, che si maSOFTWARE COMPATIBILE:
nifesta come interruBTNtape
zione improvvisa delHDbackup (fornito COIWorkbench)
l'attività
nastro in
Diavolo Backup 1.27 e successive
concomitanza col ragQuarterback5.O.DE
giungimento d i uno
Tabeiiù I: CompatibWd dicbiurata di mtrearn 1.7
deQli estremi, sembra
essere dovutoa proSecodRBM.
blemi software (di
supporto per le più reperibili e veloci ucompatibilità con il modello Archive in
nità ad alta capacità (da 800 Mb) è ancoprova) che RBM ha promesso di corregra in preparazione e in generale il softwagere. Anche i'emulazione della scsi.device non è completa, e causa errori di sire di gestione non sembra maturo.
Purtroppo, la tecnologia floppytape sta
stema o blocco del computer quando il
cadendo in disuso: esistono troppi formati
programma di backup tenta di eseguire i
comandi non implementati (mode select e
di nastri, la velocità di lettura e scrittura è
bassa e c'e bisogno di preformattare il
inquiry).
nastro.
Conclusioni
Con unità velocissime come lo ZIP drive e
XStream 1.7 mantiene le promesse e constrearner a interfaccia Atapi dietro la porsente di usare alcuni economici strearner
ta, consigliamo di valutare bene le alterfloppytape anche su Amiga. Tuttavia, il
A
native.
sul
A1200 e A 4
RAM 4 MB 72
RAM GVP ? e
RAM per accelerafore da 56.
Acceleratore MTEC 42 MHz Q=
Acceleratore MTEC 28 M& 0
s
: - , ~ l ; * r - t r i i % ~OA
Axxell, via della Meccanica 22
SCSI per Acceleratore MTEC
CD-ROM RENO portatile
Acceleratori 060 per A?
CD-ROM di ogni genere
non funziona su A4000/040: installazione mal
Pronfo magca~im
CHINON, BL
Removibili SYQilESI; Zll?
AMIGA ACTION REPLAY PRO
Q
uando si parla di cartucce freezer è impossibile
non pensare a Datel Electronics. Questa gloriosa società britannica fu la vincitrice
della "guerra delle cartucce"
combattuta al tempo dei Commodore 8 bit (C64 e C128) sul
suolo europeo. Niki, Final Cartridge, Action Replay, sono tutti
nomi di cartucce che furoreggiavano (si parla della seconda
metà degli anni '80) tra gli
hacker e gli "smanettoni"armati
di Commodore 64 e Drive 1541.
Con l'avvento dell'Amiga 500,
che prese il posto del C64 nel
cuore di decine e decine di migliaia di appassionati di home
com~uter.la ~ i blasonata
ù
delle ditte
di cartucce
s~rotettricidecise di realizzare
una versione della propria
creatura, giunta fino alla release 6, per Amiga 1000 e Amiga
500 dotate, come noto, dello
stesso bus CPU e in seguito di una versione per A2000. L'Amiga Action Replay
è stato un discreto successo tra gli "smanettoni" dei primi tempi, ma con l'uscita
dei nuovi modelli (A600, A3000, A1200,
A4000) l'interesse nei suoi confronti diminuì a causa dell'impossibilità fisica di collegarla a queste macchine. Indubbiamente però, la release 3 della Amiga Action
Replay per Amiga 500 era realmente appetitosa per coloro che volevano esplorare a fondo i segreti tecnici, ma non solo,
dei giochi per Amiga.
Oggi, a molti anni di distanza dall'uscita
di produzione delllAmiga Action Replay III
per Amiga 500/500+, si affaccia sul mercato I'Amiga Action Replay Pro per Amiga
1200 che permette agli utenti di quest'ultima di tornare ai bei tempi ...
:heda
licc
iainuale
iglese
Pa
Piuttoavaro
orn
11. Non
c'è alcun bisogno di software
aggiuntivo da installare sulI'hard disk o da avviare a ogni
sessione.
Come immaginabile, la Acion Replay per Amiga 1200
non è esterna come i suoi
predecessori per Amiga
500, ma va inserita nello
slot di espansione interno.
Purtroppo l'A1200 non ha
un connettore laterale sufficientemente potente per
supportare le molteplici necessità di una scheda che ha
bisogno di interagire a bassissimo~livellocon l'hardware della macchina, l'unica soluzione
Dossibile è auella adottata.
Questo ovviamente significa rimuovere o rinunciare all'installazione di memoria extra o di
schede acceleratrici.
Una cosa che richiama subito I'attenzione, è la presenza di un quanto mai inusuale filo che parte da uno degli angoli
della scheda, si estende per circa un metro e termina in una scatoletta di plastica
con un tasto e un interruttore. Sono gli equivalenti dei due controlli che erano posti sulla superficie esterna della cartuccia
in versione A500 e controllano rispettivamente il "freeze" e la moviola. È stata rimossa la manopolina che permetteva la
calibrazione di quest'ultima.
Il montaggio avviene aprendo il cassetto
inferiore del 1200 e inserendo la scheda,
che si adatta perfettamente al connettore
interno. Purtroppo a causa del cavo che
porta i segnali al comando remoto, è praticamente impossibile richiudere lo sportello. Sicuramente per i più esperti è possibile dissaldare il cavo, la cui sezione è
di circa 4-5 mm, e farlo passare per una
delle feritoie posteriori delllAmiga 1200.
Durante le prove abbiamo semplicemente
rimosso lo sportello e isolato la scheda
dai piano su cui poggiava il 1200 per
mezzo di un sottile foglio di plastica trasparente fissato con del nastro isolante.
L'installazione della scheda pregiudica
ovviamente la possibilità di montare RAM
La llcartuccia"per eccellenza
approda su A1200
Freeze
E probabile che molti lettori non sappiano
esattamente cosa sia una cartuccia freezer. È semplicemente una scheda
hardware (il nome "cartuccia" viene dal
fatto che i modelli per il Commodore 64,
capostipiti della serie, si inserivano nella
porta "cartridges"di quest'ultimo)che una
volta collegata al computer è del tutto tra-
sparente e invisibile al sistema, fino al
momento in cui si preme un particolare
pulsante, solitamente posto sulla scheda
stessa o, nel caso sia interna, collegato
tramite cavo, che congela il software che
sta girando in quel momento (da qui il temine "freeze") e attiva una sorta di terminale di controllo del sistema. Da esso è
possibile compiere tutta una serie di operazioni a basso livello, come disassemblare la memoria, attivare breakpoint, memorizzare su disco l'immagine visualizzata al momento del freeze e molto altro ancora. Indubbiamente questo tipo di accessorio non è adatto all'utente inesperto,
ma è necessario che I'utilizzatore conosca perlomeno i fondamenti del linguaggio assembly e sia in grado di operare a
basso livello con la macchina sia che si
tratti di un C64, di un A500 o di un A1200.
Se nella seconda metà degli anni '80, una
"cartuccia freezer" era utilizzata da molti
(ma non da tutti), oggi è un accessorio
per pochi...
Confezione
e instal/azione
Nella tradizione Datel, la scatola è una
sorta di bauletto in cartone che contiene
Action Replay Pro
Datel Electronics
Datel Direct, Govan Road, Fenton Industrial Estate,
Fenton, Stokeon-trent, ST4 2RS. Inghilterra, tel. +441782-744707. fax +44-1782-744292
Euro Digital
Equipment
59.99 sterline (che si traducono in circa L. 1 70.000,
spese di spedizione e tasse incluse ordinandolo
dall'ltalia)
quasi buono
L'evoluzione dello standard!
Amiga 1200
supporto dell'hard disk e del ChipSet AGA
rimozione del Copper Disassembler e di altre funzioni
presenti nelle vecchie versioni, non supporta la porta
PCMCIA. incompatibilità con schede acceleratrici
e d espansioni di memoria, documentazione limitata
e in inglese, non P possibile richiudere il cassetto
interno
Amiga 1200 con disco fisso da 80 Mb
o schede acceleratrici all'interno del 1200. Questa limitazione (non esistevano comunque altre
soluzioni economicamente accettabili) rappresenterà sicuramente un freno per la maggior parte dei possibili acquirenti, ma teoricamente è
sempre possibile rimuovere temporaneamente
altre schede inserite nello slot interno per utilizzare I'Action Replay, che serve solo in situazioni
particolari di "studio" e "ricerca".
Funzionamento
Accendendo Amiga non c'è alcun segnale che
attesti l'avvenuta installazione della scheda e,
contrariamente a quanto avveniva con i modelli
per Amiga 500, ai successivi reset non viene visualizzato alcun logo. Come al solito, il divertimento inizia quando si preme il tasto di freeze.
AR Pro visualizza uno schermo nero con caratteri
in bianco 80x25. Nella parte alta del16 schermo
sono presenti alcune informazioni di copyright
che riservano la prima sorpresa: l'autore del
software non è più il buon vecchio Olaf Boehm
(programmatore delle tre versioni di Action Replay per Amiga 500), ma Alain Malek. Di conseguenza anche il software sembra completamente
riscritto e, in effetti, non ripropone al cento per
cento tutte le caratteristiche che contraddistinguevano la Action Replay 3. Tra le note positive
spiccano sicuramente l'ambitissimo supporto per
il controller IDE dell'A1200 e di conseguenza la
possibilità di operare sull'hard disk eventualmente collegato. Visto che è possibile accedervi anche quando abbiamo appena "congelato" un
gioco che ha disattivato completamente il siste-
Tutta la compatibilità, la versatilità e
I'affidabilità della scheda grafica
Picasso-Il, con molti '+' e un solo
l-':
+ 50% più veloce nell'accesso al bus,
per animazioni più veloci e fluide;
+ raddoppio del clock del blitter, per un
sensibile incremento della velocità:
+ ottimizzazione della gestione
dell'encoder video;
+ ImageFX 1.5 compreso nel prezzo;
+ garanzia soddisfatto o rimborsato;
- nuovo prezzo, solo 699.000 per la
versione con 2MB.
Cosa stai aspettando??
La Picasso è la scheda grafica che
vanta la più vasta compatibilità con il
software disponibile: LightWave, ADPro,
ImageFX, CyberGraphX, solo per
citarne alcuni. Nella versione 'Il+' è la
più veloce scheda grafica Zorro-Il per
Amiga!
AsimCDFS: "il" filesystern per CD
Pinnacle CDR5040 est.: 2.495.000
Vuoi i listini completi ed aggiornati novita e
schede tecniche sui nostri prodotti? Collegati al
nostro sito internet ' www ntsc comiede".
oppure manda una e-mail a 'edeantsc com"
ma operativo, possiamo dedurne che il
programmatore ha scritto delle proprie
routine di gestione a basso livello del
controller IDE, accedendo direttamente
ai Chip Custom. Il loro funzionamento
non ha dato alcun tipo di problema, perlomeno con hard disk formattati con un file system standard e si rivela estremamente utile poter salvare su disco anche
2 Mb di memoria in pochi secondi. Ovviamente eventuali dischi rigidi extra collegati alla porta PCMCIA o in qualunque
altra maniera non vengono riconosciuti.
Il monitor esadecimale, che rappresenta
il cuore dell'Action Replay, supporta ovviamente il processore 68020 e, a quanto
sembra, è stato pensato anche per eventuali futuri Amiga 1200 che montino di serie processori come il 68030 e il 68040.
La sintassi degli indirizzamenti segue lo
standard Motorola 68020+ e risulta leggermente diversa d a quella classica
68000 a cui erano abituati gli utenti delle
vecchie cartucce. Per esempio gli indirizzi assoluti vanno indicati tra parentesi:
"JMP $40000" non viene assemblato se
non si usa la formula "JMP ($40000)". 1noltre tutti gli indirizzi vanno specificati in
esadecimale e con il prefisso "$" (che invece era opzionale con I'AR3). Con un
minimo di pratica, comunque, ci si abitua
facilmente alle nuove regole.
Il disassemblatore è bidirezionale e, per
mezzo dei tasti cursore, possiamo scorrere la memoria sia verso il basso che
verso l'alto; lo stesso può dirsi per il dumper esadecimale e per quello ASCII. Sono disponibili tutti i comandi più classici
di confronto, copia, riempimento e ricerca di memoria. Non manca il supporto
dei breakpoint, la possibilità di salvare e
caricare memoria, leggere e scrivere settori da e verso un disco, copiare un intero
dischetto (come un unico file da 880 kb)
su hard dsk e ottenere I'help in linea di
tutti i comandi.
Uno dei comandi più utili è certamente I'FI (Find Instruction) che ricerca all'interno
di un determinato range di memoria tutte
le ricorrenze di una particolare istruzione
assembler o di un valore esadecimale.
La sua efficienza risulta, inoltre, notevolmente migliorata rispetto all'implementazione nell'AR3 (comando Find Address).
Come intuibile, è stato potenziato anche
il ripper della grafica, che permette di ricercare immagini all'interno della memoria e di salvarle in formato IFF. Ovviamente è possibile richiedere l'immagine visualizzata in quel momento dal Copper, a
patto che la Copperlist sia programmata
in maniera pulita. Il supporto AGA è completo e anche il comando che mostra i registri hardware permette l'accesso a tutte
IL PflRERE DI BRUCE LEE,
HflCKEB DELLfl SCENfl flMlGfl
Devo dire che questa cartuccia ha parzialmentedeluso le mie aspettative. Pensavo si trattasse semplicemente di una versione di Action Replay III (quella per
ASOO) per A1200 con l'aggiunta di qualche comando extra. Invece, la cartuccia è stata riscritta quasi
completamente, anche se alcuni comandi sono rimasti simili ad AR3; lo svantaggio è che moltissimi COmandi presenti nelle precedenti versioni sono stati eliminati o ridotti come, per esempio, le funzioni per
il troiner.
Ci sono però anche funzioni migliorate come, per esempio, il comando FI (Find Instruction) che è un
grosso passo avanti rispetto al vecchio FA (Find Address), perché permette anche di ricercare frammenti di codice, oltre che indiriuamenti. Lodevole è anche il trocer (che visualizza il contenuto di tutti i registri, 18 linee di codice e un puntatore che mostra l'istruzione attualmente in esecuzione), il supporto delI'hard disk che permette di lavorare molto più velocemente e la funzione per dirigere I'output delle operazioni che si compiono con il monitor esadecimale verso un determinato indirizzo in memoria (che
sarà poi possibile salvare con comodo in ASCII).
Il manuale è veramente scarno e, in alcuni casi, alcune istruzioni non sono nemmeno documentate, ma
menzionate solamente nelltHelpdella cartuccia; inoltre, manca un indice e le funzioni non so-
no disposte in ordine alfabetico. Oggettivamente,
nemmeno il manuale dell'AR3 era molto genero-so,
ma l'aspettogenerale era migliore.
Si tratta comunque di un prodotto valido, che ha
delle buone qualità, ma anche parecchi difetti che
verranno notati soprattutto da chi già possedeva
un'AR3. C'è da dire che al momento è l'unico prodotto di questo tipo disponibile sui mercato e a chi
ha la necessità di un buon monitorldebugger di tipo
hardware non resta che acquistare questo accessorio. Probabilmente gli addetti ai lavori che conoscevano a fondo i comandi della buona vecchia AR3
storceranno il naso di fronte ad alcune lacune di
questa nuova versione, mentre chi acquista per la
prima volta questo genere di prodotto ne rimarrà
senz'altro soddisfatto (a patto che sia in grado di utilizzarlo). Sinceramente spero che a breve appaia una
nuova versione di questa cartuccia, che dà I'impressione di essere stata realizzata con una certa fretta;
l'ideale sarebbe una fusione dei comandi della vecchia AR3 con i nuovi comandi introdotti nell'Action
Replay Pro; il prodotto finale soddisferebbe certamente le esigenze di tutti, dall'utente che vuole semplicemente catturare musica e grafica, all'utente esperto (programmatore o cracker) che deve analizzare in dettaglio il codice del software altrui.
Bruce Lee
le caratteristiche dell'ultima versione del
ChipSet di Amiga.
In seguito alle nuove normative contro la
pirateria in vigore nel Regno Unito, Action
Replay non permette più il salvataggio di
un programma "freezato" in modalità autonoma, ma solamente in un formato che
per sua natura deve essere ricaricato
sempre con la cartuccia. Ai pirati della
domenica si chiude, quindi, l'ultima possibilità di "crackare" giochi protetti con la
semplice pressione di un tasto. Non è una grande perdita...
Conclusioni
Se ai tempi delllAmiga 500 molti utenti italiani, grazie alle importazioni parallele,
erano dotati di tastiera USA, oggi la quasi
totalità deigli utenti di 1200 ha in dotazione una tastiera italiana. Purtroppo, Action
Replay supporta solamente le configurazioni USA, D (Germania), CH (Svizzera) e
F (Francia). Come al solito, dopo un po'
di pratica ci si abitua a tutto.
Inspiegabilmente, non è stato implementato il disassemblatore del Copper, né
tantomeno un visualizzatore dei registri
CIA (entrambe le funzioni erano presenti
sulle precedenti revisioni delllAR) e questo penalizza non poco le possibilità di
esplorazione del software altrui. Anche la
sparizione di MemWatch (che nelle vecchie versioni "freezava" automaticamente
un programma, non appena avveniva un
accesso a una determinata locazione di
memoria, del ripper di moduli musicali,
di quello di effetti sonori e di quello per
gli sprite è abbastanza grave ed è probabilmente dovuta al fatto che il codice è
stato completamente riscritto e non "portato" dall'Action Replay 3. Sicuramente
un minimo di impegno in più per riportare queste utili funzioni sarebbe stato gradito e avrebbe reso il prodotto veramente imperdibile per tutti gli appassionati.
I test che abbiamo eseguito ci hanno
permesso di "freezare" la maggior parte
dei software dell'ultima generazione ma,
anche a causa dell'aumento della complessità della gestione della grafica sui
sistemi AGA, spesso il tool per la cattura
delle immagini non ha dato i frutti sperati.
Comunque la capacità di superare le
barriere è pari a quella delle vecchie versioni e, quindi, il giudizio globale rimane
buono. 11 supporto per gli hard disk, inoltre, è davvero molto utile e si tratta dell'unico prodotto di questo genere per Amiga 1200.
A
si ringrazia Luca Baccarini per /a cortese
assistenza fornita,
La creazione delle GUI
Unapanoramica sugli strumenti sopware @arteI )
VINCENZO
GERVASI
Clè stato un tempo felice in cui la definizione dell'interfaccia utente di un programma iniziava e finiva con la
e al
scelta di un po' di "-p,"-r <numero ottale>",
più uno o due nomi di file. S'intende, quelli erano tempi
felici per i programmatori, ma non per gli utenti, in nome dei quali, poco alla volta, finestre, pulsanti, click e
doppi click sono arrivati a popolare gli incubi dei programmatori.
Forse qualcuno dei lettori avrà provato l'ebrezza di creare un'interfaccia utente grafica dal nulla, magari in BASIC su un vecchio Commodore 64, e avrà ben presenti
gli infiniti dettagli cui occorre prestare attenzione. ort tunatamente per noi, però, oggi esistono numerosi am&enti per la creazione di GUI e il nostro Amiga è particolarmente ben fornito al riguardo: anzi, tanto ben fornit0 che a volte non è facile scegliere l'ambiente di sviluppo di GUI più adeguato. Per questo motivo, faremo un
veloce esame dei sistemi disponibili in ambito PD o Shareware, senza pretesa di esaustività (anche perché il quadro si modifica di giorno in giorno), ma con l'intento di
fornire un'utile "panoramica" ai lettori.
Framework e Builder
Due sono essenzialmente gli strumenti cui un programmatore può ricorrere per semplificare la costruzione di
un'interfaccia grafica. I1 primo è costituito da un cosiddetto framework, owero un insieme di routine già predisposte, insieme alle relative regole d'uso, destinate a vari
compiti quali il disegno su schermo di finestre, icone e
pulsanti, la gestione delllinput da parte dellIutente e il
dialogo con l'applicazione. L'uso di un framew0l-k di un
qualche tipo è pressoché indispensabile nella realizzazione di qualunque applicazione non banale (con la notevole eccezione di alcuni giochi) e la sua scelta può influenzare anche di molto l'aspetto, la velocità e la praticità della GUI risultante. Tutti i framework offrono un'interfaccia programmatica, ovvero una serie di funzioni
che devono essere chiamate dall'applicazione per costruire e visualizzare gli elementi dell'interfaccia e per ricevere informazioni sulle azioni dell'utente. La costruzione programmatica di un'interfaccia complessa è un compito da non sottovalutare: a questo proposito ci viene in
aiuto il secondo elemento di cui abbiamo parlato, il GW
builder, owero un costruttore di interfacce grafiche. Con
uno di questi programmi, la creazione della GUI diventa
unloperazione molto immediata, che spesso si riduce alla
disposizione degli elementi necessari, scelti fra quelli forniti da un dato framework, all'interno di una finestra
(metodo del "drag&dropn).
Inutile rimarcare che la GUI prodotta da un builder offre
un grandissimo vantaggio in fase di sviluppo: è infatti
possibile effettuare una prototz@azione rapida dell'applicazione, verificando subito l'adeguatezza della GUI implementata al problema che si sta affrontando; allo stesso
modo, è possibile (e semplice) apportare immediatamente i cambiamenti richiesti, senza dover rimettere mano su
grosse porzioni di codice.
Naturalmente, come in tutte le cose, c'è un prezzo da pagare per questi vantaggi: può trattarsi di una perdita di
velocità, di una maggiore occupazione di memoria o dell'impossibilità di implementare una data caratteristica nelI'interfaccia del proprio programma; è compito del programmatore valutare i pro e i contro di ogni possibile soluzione (che noi cercheremo sempre di mettere in evidenza) per poi scegliere quella più adeguata.
I framework di sistema
Sappiamo bene che ogni Amiga, nel momento in cui
esce dalla sua scatola, è già dotato di una GUI: si tratta
del familiare ambiente del Workbench e di tutte le altre
utility incluse nei sistema. In effetti, AmigaOS fornisce
ben tre framework "nativi": si tratta di Intuition, della
gadtools.libras- e del sistema BOOPSI.
Intuition è il più antico dei tre, essendo nato (insieme
all'Amiga) nel 1985, e sta alla base di praticamente tutti
Il<1 >IL
il resto segue il comportamento di default
per i gadget di quel tipo. Similmente, la
creazione di menu veniva ricondotta alla
semplice definizione di un array, laddove
Intuition richiedeva la compilazione di almeno un paio di strutture per ogni singola
voce!
...
Abbiamo parlato di
Tutti i framework liberamente distribuibili di cui abbiamo parlato sono reperibili su Aminet, nei seguenti archivi:
Nome
Archivio
Gadget.library
GadLayout
GadOutline
GadUtil
GUIFront
GUITools
1ntuiSup.library
dev/gui/gadgetlOO.lha
dev/gui/gadlayout-1-7.Iha
dev/gui/gadoutline2-4,lha
CD-ROM
Set-l disco A
Set-l disco A
Set-l disco A
dev/gui/gutil-dev-3652.lha Aminet 8
dev/gui/gfrontl l .lha
Set-l disco A, Aminet 5
dev/gui/guitoolsv38-1 .Iha Set-l disco A
util/libs/intuisup47.lha
Set-l disco A
Gadtools ha semplificato grandemente la
vita ai programmatori di utility o piccole
applicazioni, ma per ottenere questa maggior semplicità, ha dovuto rinunciare a
molta della flessibilità di Intuition: fra le
possibilità precluse stanno l'uso di immagini all'interno dei pulsanti e dei menu
A causa del rapidissimo aggiornamento cui alcuni di questi archivi vanno
(che con Gadtools possono contenere solsoggetti, potreste trovarne in linea versioni più recenti o con nomi diversi.
Una rapida occhiata ai file ".readmenche accompagnano le distribuzioni chiatanto testo), la possibilità di ridimensionarirà ogni dubbio.
re dinamicamente un gadget in funzione
della finestra e di inserire un gadget nel
gli altri framework che vedremo. La dotazione standard
bordo della finestra. Queste limitazioni hanno portato a
di Intuition è, per la verità, piuttosto povera, come potrà
una generale "piattezza" delle GUI, che hanno perso
confermare chiunque abbia programmato una GUI con
molto della ricchezza visiva che caratterizzava le applicaAmigaOS in versione precedente alla 2.0: in sostanza, sozioni pre-2.0; d'altro canto, queste stesse limitazioni hanno disponibili soltanto gadget "booleani" (premuto/non
no causato una benefica standardizzazione, tanto che ogpremuto) con cui si possono implementare vari tipi di
gi non capita più (come accadeva talvolta) di scambiare
pulsanti e selettori, gadget "stringa" e gadget "proporzioun elemento decorativo per un gadget, o viceversa, di
nali" (che implementano scroller e slider). Intuition offre
chiedersi quale sia la funzione di un elemento puramente
molte altre cose al programmatore, come la gestione deldecorativo!
le finestre e dei requester, la disponibilità dei menu pulldown e la possibilità di dialogo con l'applicazione, ma la
Tutta la flessibilità persa con Gadtools viene restituita,
ridotta varietà di gadget e la loro macchinosità (la creacon generosi interessi, dai gadget BOOPSI (dalle iniziali
zione di un gadget richiede spesso la paziente compiladi "Basic Object-Oriented Programming System for Intuizione di quattro o cinque strutture ricche di flag da sottotion", ovvero Sistema Basilare di Programmazione Orienporre a Intuition) sono sempre stati avvertiti dai programtata agli Oggetti per Intuition). Questi gadget, al contrario
matori come una limitazione piuttosto pesante. Anche
di quelli "tradizionali" che vengono disegnati sullo schercon questi mezzi limitati, è però possibile costruire intermo da Intuition, contengono al loro interno il codice per
facce gradevoli: l'applicazione deve però addossarsi la reil ridisegno e per la gestione dell'input; Intuition si limita
sponsabilità del disegno e della gestione di tutto quanto
a invocare dei metodi dei gadget (operazione equivalente
vada oltre un breve testo con una cornice intorno.
a una chiamata di funzione) per richiedere loro di compiere le operazioni di volta in volta necessarie. In questo
Riconoscendo i limiti (più "estetici" che sostanziali) di Inmodo, un gadget BOOPSI (che può anche essere scritto
tuition, Commodore ha posto mano al problema con
ex-novo) ha la possibilità di implementare qualunque caAmigaOS 2.0, estendendo il framework iniziale in due diratteristica si renda necessaria per una particolare applirezioni. La prima, rivolta a semplificare la creazione e la
cazione: non per niente, oltre a gadget equivalenti a
gestione di GUI anche complesse, purché composte di
quelli tradizionali e a quelli di Gadtools, ne esistono molelementi "standard", ha portato alla creazione della gadti altri (in AmigaOS 3.0 si trovano in SYS:Classes/Gadtools.library, che è rapidamente divenuta la più usata
gets), fra i quali il "colorwheel.gadget" di sistema, che
per questo scopo. Questa libreria mette a disposizione
implementa un selettore di colori "a disco" e il "tapedel programmatore vari tipi di gadget, tutti con aspetto
deck.gadgetl', che fornisce una serie di controlli che si"tridimensionale", fra cui (oltre a quelli tradizionali) radio
mulano quelli di un registratore (play, stop ecc.). Fra i
button, checkmark e listview, quest'ultimo elemento, in
gadget di terze parti, meritano una citazione il "calenparticolare, si rendeva spesso necessario e doveva essere
dar.gadgetn che implementa (ovviamente) un calendario
costruito "manualmente" dalle applicazioni precedenti.
da parete e l'utile "textfield.gadgetn che fornisce un intero
Grazie all'uso delle tag list, introdotte con la stessa vereditor di testi all'interno di un gadget, con tanto di supsione del sistema, la creazione di un gadget non richiede
porto alla clipboard di sistema!
più la dettagliata descrizione della struttura relativa; è invece sufficiente indicarne il tipo e alcune proprietà; tutto
La novità maggiore introdotta dai BOOPSI (che, oltre ai
-
gadget, comprendono altre classi quali immagini e puntatori) è però il supporto alle notifzche. Con questo metodo, un gadget può autonomamente inviare informazioni
ad altri gadget, senza che l'applicazione venga coinvolta,
semplificandone (anche di molto) il ciclo di gestione degli eventi. Un esempio renderà meglio l'idea di quanto
questa caratteristica sia utile: si immagini di avere necessità, in una propria GUI, di un'area di inserimento testo
con possibilità di scorrimento verticale, non dissimile da
quella impiegata nella finestra "Informazioni" del Workbench. Usando i gadget BOOPSI, sarà sufficiente porre
uno accanto all'altro un gadget di classe "textfield" e uno
di classe "propgclass" (i gadget proporzionali di sistema);
quindi basterà istruire lo scroller proporzionale a inviare i
propri messaggi relativi alla posizione, dopo un'opportuna traduzione, al gadget textfield, che così seguirà, docilmente e senza alcun intervento da parte dell'applicazione, le operazioni che l'utente eseguirà sullo scroller. Si
veda a questo proposito l'articolo "Usiamo i Datatypes,
parte seconda" sul numero 62 di Amiga Magazine per un
esempio più dettagliato, ricordando che anche i Datatype
sono oggetti BOOPSI...
Fra queste, GadLayout è quella che pone meno problemi all'utente, trattandosi di una link libraly per il linguaggio C (che quindi va a far parte dell'eseguibile dell'applicazione) piuttosto che di una libreria condivisa; lo scotto
da pagare è un aumento di circa 8 kb nella dimensione
della propria applicazione. In cambio di questi 8 kb,
GadLayout offre la possibilità di definire posizione e dimensione dei propri gadget relativamente al font in uso,
a testi localizzati e ad altri gadget, piuttosto che in termini assoluti. Anche la Gad0utline.iibrary offre il supporto a font arbitrari, ma in più si basa su un modello "logico" della GUI, detto outline. Ciò porta due vantaggi: in
primo luogo, non occorre indicare coordinate e dimensioni di nessun tipo (né assolute, né relative), ma soltanto i rapporti "geometrici" fra i vari componenti della GUI;
in secondo luogo, poiché l'outline viene tenuto costantemente aggiornato dalla libreria, è possibile chiudere e
riaprire una finestra o, addirittura, uscire dall'applicazione
e rientrarvi, senza nessuna perdita di contesto: alla riapertura della finestra, basterà sottoporre alla libreria l'outline precedentemente salvato per ritrovarsi nell'identico
stato in cui si era in precedenza.
Per quanto le notifiche degli oggetti BOOPSI siano preferibili alla gestione diretta di elementi della GUI da parte
dell'applicativo, esse soffrono però di una grave limitazione, consistente nell'impossibilità di indicare destinatari
diversi per messaggi diversi. È anche impossibile indicare
delle condizioni per l'invio di messaggi: gli oggetti BOOPSI accettano un solo interlocutore, sia esso un altro oggetto o l'applicazione, e a esso inviano sempre tutti i
messaggi generati. Vedremo nella prossima puntata alcuni sistemi che non presentano questo problema.
GadOutline fa un uso pesante dei cosiddetti Hook (della
utility.library), cioè di routine dell'applicazione che vengono chiamate dalla libreria. Per esempio, la creazione o
il ridisegno di molti gadget vengono ottenuti semplicemente invocando l'hook corrispondente (che, per i gadget standard, fa parte della libreria) con opportuni parametri; il programmatore può poi costruire propri gadget
fornendo un hook per la loro gestione. I lettori più attenti avranno notato che questo è lo stesso concetto dei
BOOPSI e, in effetti, questi hook si comportano in maniera del tutto analoga ai dispatcher BOOPSI: non ci sentiamo di consigliare un grosso investimento di tempo nella realizzazione di oggetti complessi con questo sistema,
dato che la loro realizzazione come oggetti BOOPSI sarebbe ben più proficua e di più universale applicabilità.
Questa scelta porta anche a una certa pesantezza della
documentazione, che non si può definire esemplare; in
generale l'interfaccia per il programmatore (in genere
detta più brevemente "API") di questa libreria è molto più
complessa di quella di Gadtools, e il lettore farà bene a
non aspettarsi una semplificazione del proprio codice.
Molto più semplice è la filosofia di GUIFront, una libreria
che semplifica l'accesso ai normali gadget Gadtools. GUIFront persegue il suo scopo di agevolare la programmazione attraverso quattro vie: in primo luogo, anch'essa
adotta una descrizione logica della GUI, che tiene conto
in maniera automatica del font in uso (ma non permette
il ridimensionamento), eliminando così la necessità di
eseguire calcoli di coordinate; in secondo luogo, si fa
completo carico della gestione degli shortcut, che non
giungono mai all'applicazione. A livello di API, invece,
GUIFront segue con molta fedeltà il modello di Gadtools
(per molte funzioni, basta cambiare il prefisso del nome
da G T a GFJ, così che il programmatore non è costret-
I concorrenti di Gadtools
Nel corso degli ultimi anni sono apparsi diversi toolkit
analoghi a Gadtools negli scopi e nei risultati. Fra questi
possiamo citare la gadget.iibrary, che rende disponibile
un framework di tipo Gadtools anche agli utenti dell'AmigaOS 1.3, aggiungendo al contempo alcune utili caratteristiche quali le abbreviazioni da tastiera ("shortcuts", in
genere rese graficamente tramite la sottolineatura di una
lettera nell'etichetta del gadget) e la possibilità di specificare un hook da chiamare quando un gadget viene attivato, nonché la Intuisup.iibrary, che ai gadget di Gadtools aggiunge anche un certo supporto alla localizzazione e alcune funzioni di utilità. Si tratta comunque di vecchie realizzazioni, che non hanno più grande ragione di
esistere ora che 1'AmigaOS 1.3 non è più supportato da
nessuno, tanto che i rispettivi autori ne hanno interrotto
lo sviluppo.
Diverso è invece l'approccio seguito da un certo numero
di altre librerie, che si sono prefisse di "arricchire" Gadtools di funzionalità, in primo luogo il supporto al ridimensionamento delle finestre e a font arbitrari.
to a imparare un nuovo set di funzioni e , infine, assume
default ragionevoli per molti valori nella descrizione dei
gadget, più di quanto già non faccia Gadtools.
In aggiunta a queste caratteristiche, GUIFront fornisce
molte comode scorciatoie (per i requester ASL, per la localizzazione, per gli EasyRequester) e, primo fra i framework che abbiamo analizzato, offre all'utente la possibilità di personalizzare (entro certi limiti) l'aspetto della
GUI, tramite un editor di preferenze esterno. Vedremo in
seguito come questa caratteristica sia invece molto diffusa fra i sistemi più complessi.
Un felice compromesso fra GadLayout e GUIFront è costituito dalla libreria GadUtil: come GUIFront, prende a
modello l'API di Gadtools (questa volta, prefissando con
GU- i nomi delle funzioni!) ed è una libreria condivisa
(di appena 10 kb), e come GadLayout permette di definire posizione e dimensione dei gadget in maniera relativa
ad altri gadget, al font in uso e a stringhe localizzate, offrendo flessibilità sufficiente per quasi tutti gli scopi. In
aggiunta a ciò, GadUtil offre il supporto automatico alla
localizzazione e agli shortcut da tastiera, e integra nella
libreria alcune delle funzioni più utili di altre librerie di
sistema: in questo modo, le applicazioni più semplici
possono evitare del tutto di aprire altre librerie e usare
solamente le funzioni di GadUtil. Le uniche pecche di
questo sistema risiedono nel mancato supporto al ridimensionamento e, almeno per il momento, nella documentazione, che è incompleta; trattandosi però di un
prodotto in fase di sviluppo attivo (noi abbiamo provato
una versione beta), possiamo supporre che questi difetti
verranno corretti al momento del rilascio definitivo. Se
per la vostra applicazione è sufficiente un'interfaccia
Gadtools, questa libreria può essere il miglior compromesso tra occupazione di memoria, velocità, curva di apprendimento e supporto offerto.
Un sistema atipico è GUITools: anch'esso offre il supporto a una descrizione più flessibile della GUI (che, peraltro, consiste nel definire in maniera parametrica le posizioni, più che in una vera descrizione logica), che gli
consente una (limitata) adattabilità ai font e una (limitata)
gestione del resizing e , anch'esso, supporta gli shortcut,
ma, a differenza dei framework che abbiamo già visto,
offre il concetto di collegamento fra un gadget e una variabile del programma. Per fare un semplice esempio, un
gadget stringa verrebbe collegato a un array di char,
mentre un checkmark troverebbe come naturale corrispondente una variabile booleana. All'applicazione non
resta che leggere o modificare queste variabili (e invoca-
re un paio di funzioni di sincronizzazione) per interagire
con la GUI; naturalmente, i cosiddetti "action gadget"
(cioè quelli che innescano degli eventi significativi per
l'applicazione, come potrebbero essere d u e pulsanti
"OK" e "Annulla") vengono gestiti con l'usuale metodo
dei messaggi.
Nonostante I'uso di questa tecnica e nonostante la disponibilità di molte funzioni "scorciatoia" per la gestione di
schermi e finestre, peraltro dall'operato a volte discutibile, GUITools soffre di un cattivo progetto iniziale, di una
eccessiva stratificazione di versioni e di una sovrabbondanza di strutture e parametri: forse retaggio della sua redazione in Modula-2. Basti dire che, fino alla versione
precedente, erano presenti ben quattro diverse funzioni
(non equivalenti) per la creazione dei gadget, una delle
quali richiedeva la bellezza di nove parametri (fra cui
una taglist)!
La documentazione fornita non è chiarissima e presenta
alcuni parti sconcertanti (in un punto l'autore suggerisce
di usare ovunque il font Topaz 8 per ottenere una perfetta GUI su schermi pubblici!), ma in compenso contiene
delle chiare esposizioni in Modula-2 dell'effetto di certe
azioni. A nostro parere, il lettore ha a disposizione ambienti migliori fra cui scegliere.
Qualche considerazione
Tutti i framework di terze parti di cui abbiamo parlato in
questa prima puntata erano in realtà semplici raccolte di
utili routine per l'accesso semplificato ai gadget tradizionali: in quasi tutti i casi, non era possibile ottenere nulla
che non fosse ottenibile anche dalla gadtools.library, a
costo di qualche sforzo supplementare in fase di codifica.
La semplificazione ottenuta tramite I'uso di questi framework può apparire allettante al programmatore, ma
occorre anche tenere presente il punto di vista dell'utente, che raramente si sente appagato quando la sua directory LIBS: si riempie di framework diversi e incompatibili, uno per ogni applicazione, secondo le preferenze dei
rispettivi programmatori. I1 nostro consiglio, allora, è di
usare la gadtools.library "liscia" quando ciò è proponibile
(piccole utility o semplici applicazioni), e rivolgersi ai framework esterni solo quando effettivamente necessario.
Ai progetti più ambiziosi dedicheremo invece la prossima
puntata, quando parleremo dei "pesi massimi" fra i framework per le GUI. Appuntamento fra un mese!
A
Texture mapping e Amiga
Parte ZII
ALBERTO
LONGO
Free Direction Texture Mapping
Alberto Lorzgo è I'nzltore di Breatbless. il gioco 3Dprodotto
dall'italiana Fields Of Visiorz.
Dato un generico poligono nello spazio, individuato dalle coordinate 3D dei suoi vertici, vogliamo tracciarlo sullo schermo con una texture mappata su di esso. Vediamo
in figura 1 una schematizzazione del problema.
Nella prima puntata ho grossolanamente accennato alla
matematica necessaria al texture mapping. In quella sede
non mi sono spinto oltre una sommaria descrizione delle
relazioni che intercorrono tra un punto del poligono da
"mappare" e il corrispondente punto della texture, questo
per fornire al lettore solo un'idea di massima della complessità computazionale del genere di problema che dovevamo affrontare.
È però giunto il momento di scendere un po' più nei
particolari e di analizzare più da vicino almeno una parte
dell'algebra lineare necessaria, cercando nel contempo di
evitare un formalismo matematico troppo rigido (mi perdonino i puristi).
Fig. 1 - Proiezione di un poligono.
Lo schermo non è altro che una parte del piano S di
equazione z=dz, cui è associato un sistema di riferimento
bidimensionale definito da una origine (O,O,dz) e dai due
versori rn ed rz, per cui tracciare sullo schermo il poligono, significa proiettarlo su tale piano. La quantità d z dipende dal tipo di trasformazione utilizzata per effettuare
la proiezione prospettica. Come già dovremmo sapere, in
genere tale trasformazione è del tipo:
m = Hcenter
n = Vcenter
+
+
Hscale * x/z
Vscale * y / z
dove Hscale e Vscale sono i fattori di scala orizzontale e
verticale, mentre Hcenter e Vcenter sono utilizzati per
traslare il sistema di coordinate dello schermo. Per semplicità supporremo che i fattori di scala siano pari a 1 e
che i valori di traslazione siano pari a 0, per cui c;lz avrà
valore 1 e il piano avrà equazione z=1. Più avanti vedremo che, nella pratica, questa semplificazione deve essere
evitata.
I1 poligono da tracciare appartiene a un piano e il sistema di riferimento bidimensionale a esso associato è definito d a un'origine O=(Ox,Oy,Oz) e da d u e vettori
i=(Ix,Iy,Iz) e j=(JxJyJz> In tale sistema di riferimento
ogni punto P del poligono è individuato dalle sue coordinate (a,b), che nello spazio diventano:
La retta di proiezione R, passante per il punto P e per l'origine del sistema di riferimento tridimensionale, interseca il piano S nel punto Q di coordinate (r,s) nel sistema
di riferimento associato al piano S, corrispondenti alle
coordinate (r,s,l) nello spazio. L'equazione della retta R è
t*(r,s,l), dove t può assumere qualunque valore reale,
per cui, relativamente al punto P, avremo:
Quello che ci interessa è calcolare (a,b), le coordinate di
un punto del poligono nel suo sistema di riferimento bidimensionale, come funzione di (r,s), che in pratica sono
le coordinate del punto a schermo.
Da x=z*r si ottiene:
mentre da y=z*ssi ottiene:
Abbiamo così ottenuto un sistema di due equazioni nelle
due incognite a e b. Saltando a piè pari i passaggi algebrici, in quanto non strettamente necessari allo scopo di
questo articolo, si ottiene il seguente risultato:
a
b
=
=
(r*Ha + s*Va
(r*Hb + s*Vb
+ Oa) / (r*Hc + s*Vc + Oc)
+
Ob) / (r*Hc + s*Vc + Oc)
mo ora in grado di calcolare (a,b) in funzione di (r,s).
Questo significa che, conoscendo le coordinate (r,s) di
tutti i punti appartenenti alla proiezione a schermo del
poligono da tracciare, possiamo calcolare le corrispondenti coordinate (a,b) del poligono e quindi della texture. Passiamo ora a vedere cosa avviene nella pratica.
Si supponga di voler tracciare un poligono di forma rettangolare, composto dai quattro vertici V[O], V[l], V[2],
V[31 (ordinati per semplicità in senso orario), definiti come vettori nello spazio, e si supponga che la texture sia
da 256x256 pixel. I1 texture mapping viene effettuato facendo in modo che il punto (0,O) della texture corrisponda al vertice V[Ol del poligono, che il punto (255,O) della
texture corrisponda al vertice V[11 del poligono, che il
punto (255,255) corrisponda al vertice V[21 e che il punto
(0,255) corrisponda al vertice V[31. In questo modo la
texture viene deformata per coprire interamente il poligono.
Prima di tutto bisogna calcolare il sistema di riferimento
del piano a cui appartiene il poligono da tracciare. Semplicemente faremo corrispondere l'origine O al vertice
V[Ol, mentre porremo il vettore i pari alla differenza tra i
vettori V[11 e V[Ol e il vettore j pari alla differenza tra V[31
e V[0]. Prima di calcolare O, i e j, è necessario prendere
in considerazione la trasformazione effettuata sulle coordinate dei vertici del poligono dalla proiezione prospettica, bisogna cioè moltiplicare le coordinate x e y dei vettori V[], rispettivamente per Hscale e Vscale. Se per qualche motivo non risultasse desiderabile effettuare tale
operazione sui vertici del poligono, sarebbe possibile effettuarla sui vettori 0, i e j.
dove:
A q u e s t o p u n t o bisogna calcolare i n o v e numeri
Ha, Va,Oa, Hb, Vb,Ob, Hc, Vc,Oc ("magic numbers", come
amano chiamarli gli americani) e calcolare quali sono i
pixel a video che appartengono al poligono. Per ognuno
di tali pixel, bisogna quindi calcolare il valore di a e 6,
tramite i quali potremo accedere alla texture per leggere
il colore del pixel da tracciare.
Analizzando il risultato appena ottenuto, si nota che sia-
ERRATA CORRI[GE
Nella prima parte di guesa serie di articoli, sono presenti due
errori, di cui ci scusiamo con i lettori:
- a pag. 37, aila riga 15 &Ha colonna di destra, bisogna sostituite la dicitura *& non intero e minore di zerowcon % non intero e minore di unon;
- la posizione delle figure 2, 3,4 .e 5 è errata: la figura 2 va al
posto della 5, la 3 al posto della 2, la 4 al posto della 3 e la 5
al posto della 4. Le didascalie sono corrette.
Come ho detto prima, (a,b) sono le coordinate del generico punto P del poligono (o del piano a esso associato),
relativamente al sistema di riferimento definito dai vettori
O, i e j. Per come abbiamo definito il sistema di riferimento, con i vettori i e j non unitari ma di lunghezza pari a due lati ortogonali del poligono, sia a che b possono
assumere valori compresi tra O e 1 se (r,s) appartiene alla
proiezione a schermo del poligono. Avendo supposto le
dimensioni della texture pari a 256x256, è sufficiente
moltiplicare sia a che b per 256 per ottenere le coordinate nella texture da cui leggere il colore del pixel. Più difficile a dirsi che a farsi.
Ma vediamo un esempio in pseudo-linguaggio:
for s
=
first-row to last-row
for r = first-col t o l a s t c o l
a = (Ha*r + Va*s + O a ) / (Hc*r + Vc*s + O c )
b = (Hb*r + Vb*s + O b ) / (Hc*r + Vc*s + O c )
u = 256 * a
v = 256 * b
~ritePixel(s+Hcenter,r+Vcenter,texture[v][u])
endf or
endf or
dove:
first-row è la prima riga a schermo del poligono;
last-row è l'ultima riga a schermo del poligono;
fint-col è la prima colonna a schermo della riga attuale;
last-col è l'ultima colonna a schermo della riga a.ttuale;
e Vcenter, in uno schermo da 320x200, possono
essere rispettivamente pari a 160 e 100.
Hcenter
larmente lento in quanto rimangono da effettuare ben
due divisioni e due moltiplicazioni (sostituibili con due
shift) per pixel che, per il momento, non ci interessa ottimizzare. La cosa più importante è scrivere una procedura
di texture mapping che, anche se lentamente, funzioni
alla perfezione. Le ottimizzazioni verrano realizzate in un
secondo momento.
Allo stato attuale, il problema principale è rappresentato
dal calcolo dei valori che, nel listato precedente, ho simbolicamente indicato con fint-rou! last-row, first-col e
las~col.Per effettuare tale calcolo, è necessario proiettare a schermo (cioè in 2D) i vertici del poligono ed eseguire una procedura comunemente indicata con il nome
di scan conz~ersion(del quale non riesco a trovare una
traduzione soddisfacente in italiano).
Scan Conversion
Per semplicità, consiglio di iniziare con un quadrato non
ruotato, per esempio:
con z tale da far sì che la proiezione a schermo sia sufficientemente grande. Tale valore dipende, ovviamente,
dai fattori di scala usati nella proiezione prospettica, per i
quali consiglio un valore di 128, ottimo per la maggioranza dei casi e facilmente ottimizzabile tramite una veloce operazione di shift.
La scan conversion è una procedura utilizzata per suddividere un poligono in un insieme di righe di pixel, in
modo che possa essere facilmente tracciato sullo schermo (si osservi la figura 2). La conversione viene in genere effettuata per righe piuttosto che per colonne, per ovvi motivi dipendenti dall'organizzazione in memoria della
pagina video (vedremo in una delle prossime puntate
che, in alcuni casi, risulta conveniente effettuare una
conversione per colonne). Le tecniche per effettuare tale
suddivisione sono di vario genere e dipendono essenzialmente dal tipo di poligoni che si ha intenzione di trattare.
Esistono algoritmi di scan conversion molto generali, che
Le prime ottimizzazioni balzano subito all'occhio e consistono, come al solito, nel portare fuori dal ciclo più interno i calcoli che non dipendono da r e nell'eliminazione
di ripetizioni nei calcoli. Inoltre, dato che r varia con
passo costante e pari a uno, è possibile convertire i prodotti tra H a , Hb, Hc e d r in somme successive. Vediamo:
for s = first-row t o last-row
cl = first-col*Ha + Va*s t Oa
c2 = first-col*Hb + Vb*s t Ob
c3 = first-col*Hc + Vc*s + Oc
for r = first-col t o l a s t c o l
u = 256 * cl / c3
v = 256 * c2 / c3
WritePixel(s+l60,rtl00,texture[v][u])
cl += Ha
c2 += Hb
c3 += Hc
endf or
endf or
Quello che abbiamo appena visto è il ciclo principale di
una generica routine di texture mapping, applicabile a
un qualunque poligono nello spazio. Tale ciclo è partico-
Fig. 2 -Applicazione deUa procedura di scan conversion
a un generico poligono.
permettono di suddividere poligoni sia concavi che convessi, con un qualunque numero di lati e anche con buchi al loro interno. La maggior parte di tali algoritmi implementa il seguente schema di massima (si osservi la figura 3):
a mtersez1onekm
e illato AG del
interselibne tra sran
e il lato BC del polip
C
.
d intersezme tnt scafi
2 ti Into DE del p i i g
Fig. 3 - Unpoligono concavo a cui è applicata
una scan line.
1: Per ogni scan line (ogni riga dello schermo per la qua
le andiamo a cercare intersezioni con uno o più lati
del poligono);
2: Cercare l'intersezione della scan line con ogni lato del
poligono;
3: Ordinare le intersezioni trovate secondo la coordinata
x crescente;
4: Tracciare tutti i pixel interni al poligono, compresi tra
le coppie di intersezioni, cioè tra la prima e la secon
da intersezione, tra la terza e la quarta e così via.
I1 numero di intersezioni sarà necessariamente pari e per
ogni coppia di intersezioni bisognerà tracciare un trattino
di pixel.
Tale algoritmo può essere notevolmente ottimizzato tenendo conto del fatto che solo una parte dei lati interseca una data scan line e che ogni lato intersecato dalla
scan line i, è molto spesso intersecato anche dalla scan
iine i+l.
L'algoritmo appena descritto è però scarsamente utilizzabile in applicazioni real-tirne, in quanto computazionalmente troppo esoso. Bisogna poi dire che raramente si
ha bisogno di tracciare poligoni di grande complessità e
che, in ogni caso, qualunque poligono complesso può
essere scomposto in un insieme di poligoni più semplici
(triangoli o rettangoli).
Andiamo allora a esaminare un algoritmo di tipo più
semplice e di efficienza superiore, che permette di trac-
procedure DrawLine(xl,yl,xZ,y2;
int x,y,ax,ay,sx,sy,d,count
x = xl
ciare solo poligoni
convessi c o n u n
qualunque numero
di lati, ma senza buchi al loro interno.
Con queste limitazioni siamo sicuri
che ogni scan line
potrà contenere al
massimo un trattino
di pixel.
Y = YI
ax = abs(x2 - xl)
ay = abs(y2 - yl)
if (x2 - x1)>0
else
sx = -l
endif
if (y2 - y1)>0
sy = l
else
sy = -l
endif
if ax > ay
d = a x / 2
for count = O to ax
Per implementare
l'algoritmo sono necessari due array di
interi, di dimensione
pari al numero di righe a schermo e che
chiameremo: MinXlI
e MaxXi% Ogni elem e n t o degli array
corrisponde a una riga dello schermo e
andrà a contenere
una delle due coordinate x del trattino
di pixel da tracciare
in quella riga. Più
precisamente, l'array
M i n W conterrà le
coordinate .Y minori,
mentre
l'array
M a x M conterrà le x
maggiori.
Plot(xry)
d -= ay
i f d < O
d += ax
y += sy
endif
X
+=
SX
endf or
else
d = a y / 2
£or count = O t o ay
Plot(xry)
d -= ax
i f d < O
d += ay
X += SX
endif
y += sy
endf or
endif
endprocedure
L'algoritmo consiste
nei tracciare tutti i
lati del poligono utilizzando una particolare routine di
Listato I .
plot dei pixel, che
scrive nei due array
MinXl7 e MaxXD invece che nella memoria video:
1
procedure Plot(x,y)
if ( x < M i n X [ y ] ) then MinX[y] = x
if ( x > M a x X [ y ] ) then MaxX[y] = x
endprocedure
Come si può facilmente capire, dopo aver tracciato tutti i
lati del poligono, i due array conterranno le coordinate x
iniziale e finale di ogni trattino di pixel da tracciare a
schermo. Quello che rimane da fare è scorrere i due array a partire dagli elementi corrispondenti alla y minore,
fino agli elementi corrispondenti alla y maggiore e trac-
(segue a pagina 50)
3.1 Amiga Developer Update
L'ultimapuntata sul Developer Kit
SERGIORuocco
; Sample use o£ CatComp
Con questa puntata terminiamo l'esame del
quinto disco del kit per sviluppatori, esaminando i pochi comandi che avevamo tralasciato nelle puntate precedenti.
MSG-HELLO ( / / )
This is a test string £or the world to see: HELLO WORLD!
;
MSGBYE ( / / )
This is another test string: BYE!
CatComp CatComp.doc
Fig. l - belloworidcd
Del sistema di localizzazione delle applicazioni
Amiga, basato sulla Locale.library e sui file
".catalog", abbiamo già trovato un esempio e alcuni programmi di contorno nell'archivio Examplesl:locale/loca1e.lha del terzo disco della serie (trattato in AM601, mentre l'utility più importante del "pacchetto" Locale, cioè
Catcomp e la relativa documentazione, per qualche inspiegabile motivo sono stati estratti e inseriti tra i t001s di
debug del quinto disco.
che darà come risultato:
'helloworld.cd' is a valid descriptor file
Ora facciamo generare a CatComp un "catalog translation" vuoto, un file ASCII da utilizzare come base per la
traduzione delle stringhe nelle varie lingue:
Catcomp è un compilatore di dizionari per presentare interfaccia e messaggi (ma non solo) delle applicazioni in
più lingue. CatComp accetta in input due tipi di file e ne
produce cinque in output, svolgendo varie funzioni del
processo di traduzione. Vediamone un'applicazione concreta basandoci sul programma C di esempio Helloworld, che si trova nell'archivio citato sopra.
Catcornp helloworld. cd CTFILE helloworld. ct
il risultato sarà il file helloworld.ct, il cui contenuto è mostrato in figura 2.
A questo punto traduciamo le stringhe usate da hel-
11 punto di partenza del processo di localizzazione di un programma è il "catalog description", un file ASCII con una definizione di tutte le stringhe utilizzate in un'applicazione, ciascuna con un numero identificativo e , opzionalmente, le dimensioni minime e massime
che può assumere nelle varie traduzioni.
## versio" $VER: Xx. catalog X X - X X ( X X - X X - X X )
## codeset
## language
Vediamo un esempio di traduzione partendo
dal file helloworld.cd in figura 1. Dopo essersi
assicurati che il formato del file è corretto con
il comando:
MSG-BYE
CatComp helloworld.cd
;
MSG-HELLO
; This is a test string £or the world to see: HELLO WORLD!
; This is anOther test string: BYE!
I
Fig.2 - belloworidct.
43
1oworld.c nella lingua desiderata, modificando con un
text editor il file stesso; la stringa di versione non è necessaria e può essere cancellata, codeset va impostato a 0
e language con il nome della lingua in cui si traduce: il
risultato finale è visibile in figura 3.
M codeset O
## language italiano
Ii comando
.
CatComp helloworld.cd CFILE helloworld-strings h
[OBJFILE helloworld-strings.0
genera i file di include e oggetto contenenti la definizione di tutte le stringhe del catalog descriptor
assieme alla funzione:
MSG-HELLO
Questa è una stringa di test da mostrare al mondo: SALVE MONDO!
; This is a test string for the world to see: HELLO WORLD!
MSG-BYE
Questa è un'altra stringa di test: CIAO!
; This is another test string: BYE!
Fig. 3 - helloworldct tradotto in italiano.
Una volta tradotto il file .ct facciamo generare a CatComp
il catalogo vero e proprio (un file IFF "binario") con:
CatComp helloworld.cd helloworld.ct CATALOG
[helloworld.catalog
È importante che nel file .ct non ci siano righe vuote, o
apparirà il messaggio di errore "token not found".
I1 file .catalog ottenuto andrà copiato al momento dell'installazione del programma nella directory di sistema LOCALE:Catalogs/italiano/.
Con questo la traduzione è completata e , se il catalog è
al posto giusto e le preferenze di sistema (Prefs/Locale)
sono impostate sulla lingua del nuovo catalogo, tutta l'interfaccia e i messaggi del programma appariranno tradotti, senza neanche la necessità di ricompilarlo.
Se invece qualcosa sembra non funzionare, come del resto è capitato a noi ai primi tentativi, un controllo con
SnoopDos vi metterà subito sulla buona strada. Tra una
prova e l'altra è spesso necessario far rilasciare alla libreria Locale un eventuale "vecchio" catalogo già caricato in
memoria: lo si fa impartendo qualche "avail flush" da
Shell dopo essere usciti dal programma (che altrimenti
tratterebbe il catalog in RAM).
Le stringhe originali, tipicamente in lingua inglese, possono essere incorporate nel programma eseguibile in due
modi diversi: o in un file di include "incluso" dal sorgente del programma principale, o in un file oggetto da
linkare all'oggetto dopo la fase di compilazione, entrambi
generati da CatComp.
GetString (struct LocaleInfo *li, LONG
[stringNum)
incorporata in forma sorgente C nell'include
o già eseguibile nel file oggetto, che il programma (vedi he1loworld.c) utilizzerà per riCavare la stringa corretta da visualizzare.
Se il programma non ha necessità particolari,
si può utilizzare direttamente la versione eseguibile, altrimenti è facile adattare il sorgente
C inserito nell'include alle proprie esigenze: è
o w i o che in tal caso il file oggetto, con una
routine omonima c h e c o n f o n d e r e b b e il
linker, non dovrà essere linkato.
Perché il sorgente C sia "visibile" dal compilatore e, quindi, sia quello utilizzato dal programma compilato, occorre definire il simbolo CATCOMP-CODE prima di includere il file; per gli altri dettagli e le numerose opzioni di
CatComp vi rimandiamo alla documentazione e ai sorgenti dell'esempio citati.
Report Rep0rt.k
Report veniva utilizzato da sviluppatori e utenti con una
certa competenza in materia per segnalare difetti, anomalie, bug, incompatibilità hardware e software e richieste
di miglioramento, al gruppo di ingegneri che si occupa
dello sviluppo di Amiga OS, ma anche ai programmatori
di applicazioni e utility commerciali e non.
L'utilizzo di Report è banale: basta eseguirlo e rispondere
nel modo più preciso e dettagliato alle domande che
vengono poste; al termine del1'"interrogatorio" viene generato un file in ram:Report.txt con gli estremi del problema e la configurazione del sistema in cui si manifesta.
Non rimane che inviarlo, preferibilmente in forma elettronica, a chi di dovere, un incarico che per quanto riguarda Amiga OS, quando scriviamo, Amiga Technologies deve ancora assegnare.
Bumprev
Bumprev aggiorna le stringhe di versione all'interno di
un sorgente o un testo man mano che questo viene modificato, per poterlo distinguere dalle versioni precedenti,
l
eventualmente obsolete.
UBYTE Copyright[]=VERS;
In ogni disco del Developer Upgrade Kit (DU), c'è un file
chiamato "DiskVersion" che contiene un numero di versione attuale della raccolta di programmi; quello del
quinto disco riporta:
Come i programmi, anche i file di include hanno i loro
numeri di versione e sono raccolti nell'intestazione del file: prendiamo per esempio il file include/exec/types.h
(nell'archivio include-h.lha del disco 2).
In questo modo il compilatore inserirà nell'eseguibile del
nostro programma una copia delle due stringhe, la prima
delle quali verrà riconosciuta e stampata dal comando
version.
Quando il programma sarà cresciuto sufficientemente in
funzionalità o affidabilità sarà il momento di aggiornare
la sua revisione con un nuovo bumprev:
bumprev 42 hello
che darà come risultato:
...
bumprev: bumped hellorev t o revision 2
/*
**
**
$VER: types.h 40.1 (10.8.93)
Includes Release 40.15
Per passare dalla versione 42 alla 43 non basta:
bumprev 43 hello
La stringa:
SVER: types.h 40.1 (10.8.93)
è, a meno di un byte nullo iniziale, una stringa di versione conforme allo standard introdotto con il 2.0, e cioè:
\O$VER: nomeapp W . R R
(GG.MM.AAAA)
La versione e la data sono aggiornati automaticamente
dal comando bumprev, la cui sintassi è:
bumprev vers nomeapp
per esempio impartendo:
bumprev 42 hello
bumprev: creating new file
bumprev: bumped hello-rev to revision 1
la prima volta saranno generati tre file: hellorev.i, hello-rev.h e hello-rev.rev. I1 file hello-rev.h contiene le definizioni:
#def ine
#def ine
#def ine
#def ine
#def ine
#def ine
VERSION
42
REVISION
1
DATE
"4.6.96"
VERS
"hello42.1"
VSTRING "hello 42.1 (4.6.96)\r\nU
VERSTAG "\O$VER: hello 42.1 (4.6.96)"
alle quali dovremo fare riferimento nel file principale del
programma C, per esempio con:
perché in questo modo cambia sì la versione, ma il numero di revisione viene solo incrementato senza tornare
a 1: è necessario cancellare i file hello-rev.#? e crearne
dei nuovi con:
delete hello-rev.#?
bumprev 43 hello
i riferimenti all'interno del programma principale rimangono invariati.
Per ulteriori informazioni sulle stringhe di versione si può
fare riferimento all'articolo "2.0 Version Strings" in Amiga
Mai1 MarcNApril 1991.
Già a partire da Amiga OS 2.0, ma soprattutto con il 3.0 e
il 3.1, i crash di sistema erano diventati così rari e soprattutto difficili da produrre che i programmatori Commodore pensarono bene di scrivere cinque programmini in
grado di garantire... un crash immediato! crash3, crash5,...
crasha producono infatti altrettanti Software Failure di tipo #8000-0003/5/ .../a, e sono utili per verificare il funzionamento di programmi che dovrebbero intercettarli, come TNT, GOMF ecc.
Conclusioni
I1 testo "tutorials/Amiga-Debugging" che si trova tra i tutorial del primo disco, è una lettura raccomandata soprattutto a chi ha poca o nessuna esperienza di debugging su
Amiga.
#include "hello-rev.hU
...
UBYTE versione []=VERSTAG;
In 60 kb di testo sono trattati teoria e pratica del debugging di programmi Amiga, gli errori di programmazione
più comuni e i bug più insidiosi, (1
come rilevarne la presenza con
Amiga Magazine
gli strumenti forniti, circoscriverli
58 lug-ago 1994
rapidamente e , altrettanto rapidamente, eliminarli.
I1 testo è sviluppato attorno a
chiare e d esaurienti indicazioni
d'uso dei t001 di debug più importanti (Enforcer, Mungwall,
ecc.), con numerosi esempi, suggerimenti e spiegazioni sul modo
migliore per utilizzarli e come interpretarne l'output.
Con questa puntata si conclude
l'esame del 3.1 Amiga Developer
Update Kit per sviluppatori Amiga. Ricordiamo che il set di cinque dischi del 3.1 Amiga Developer Update Kit è stato pubblicato
da Amiga Magazine dal numero
57 al numero 60 (giugno-ottobre
1994) e quindi esaminato in dettaglio in questa serie di articoli:
in tabella 1 trovate un indice di
tutte le puntate con i principali
argomenti trattati e il disco (o i
dischi) cui si riferiscono.
Disco
Argomenti trattati
1-2
Introduzione e presentazione dei 5 dischi,
autodoc, tutorial, include
59 settembre 1994
2
Include, SAS/C: file FD e pragma,
compatibilità
60 ottobre 1994
2-3-4
Strutture di sistema, devtools, librerie
iffparse e realtime, setpatch, codice
di startup, esempi di programmazione
e di debug
61 novembre 1994
4
AmigaGuide, documentazione
e installazione, Autodocs in ipertesto
62 dicembre 1994
4
NewIFF 39, introduzione e documentazione,
localizzazione dei moduli in C
64 febbraio 1995
4
NewIFF 39, analisi dei moduli in C
66 aprile 1995
4
NewIFF 39, include e applicazioni
dimostrative
67 maggio 1995
4
Datatypes, introduzione e documentazione,
installazione e analisi dei DT
68 giugno 1995
4
Datatypes, analisi di ClipView
69 lug-ago 1995
5
Debug, introduzione e installazione, output
su seriale/parallela, presentazione dei
tools di debug (I)
5
Debug, presentazione dei tools di debug (11)
5
Debug, presentazione dei tools di debug (111)
5
Debug, presentazione dei tools di debug
(N) e conclusione
1
Sin dall'inizio era nostra intenzio70 settembre l995
ne concludere questa serie di ar74 gennaio 1996
ticoli con uno speciale dedicato
a tratteggiare la "mitica" figura
79 giugno 1996
dello sviluppatore Amiga, professionista o hobbista, guru o principiante che sia, delle risorse e
ldegli strumenti materiali (hardware, software e documentazione) e intellettuali (competenza e
preparazione) che dovrebbe possedere e con le quali dovrebbe operare e, se necessario e quando possibile, come procurarsele e il modo migliore di utilizzarle per migliorare il suo status quo.
Il
Al di là di alcuni principi fondamentali e punti fermi che
potremmo ribadire sin d'ora, preferiamo attendere che
prenda il via il programma di supporto sviluppatori, siano nuovamente disponibili strumenti e documentazione
per i programmatori e che, soprattutto, siano chiaramente
indicate le strade da seguire e quelle da abbandonare
nella programmazione Amiga in vista del porting di Amiga OS, dei nuovi Chip Set grafici e dei nuovi sistemi
Power Amiga.
A
I calcoli in vvirgoh mobile
In realtà, l'insieme dei numeri esprimibili attraverso costanti è ancora più limitato: la versione attuale di EC, infatti, non accetta costanti più lunghe di nove cifre (fra
parte intera e frazionaria), probabilmente perché utilizza
internamente una qualche forma di rappresentazione in
virgola fissa; è quindi impossibile esprimere costanti COme "sette miliardi" - per riuscirci, occorre "barare" costruendo i numeri attraverso opportune operazioni (come
7.000.000 * 1.000). A noi non resta che sperare che l'autore del linguaggio ponga rimedio a questa limitazione.
VINCENZO
GERVASI
DOPO aver affrontato nelle ultime puntate argomenti di
grande utilità, ma sicuramente piuttosto complessi, ci occuperemo questo mese di una caratteristica di E in un
certo senso "minore", di cui la maggior parte dei programmi non fa alcun uso: il supporto alllaritmetica in virgola mobile, ovvero ai calcoli con numeri non interi.
Onestà ci impone di dire subito che questo aspetto del
linguaggio non brilla certo per semplicità ed eleganza,
ma con un po' di attenzione si potranno tranquillamente
utilizzare i numeri in virgola mobile ove ce ne fosse bisogno.
FLOAT?
11 linguaggio E non dispone di un tipo FLOAT specifico
per i numeri in virgola mobile; come abbiamo detto, essi
appaiono in tutto e per tutto come delle comuni LONG,
con l'unica particolarità che il loro contenuto, interpretato secondo la codifica IEEE a singola precisione, rappresenta un valore in virgola mobile. Questa implementazione ha una importantissima conseguenza: il compilatore
non Può mai sapere se una data LONG rappresenta un
intero o u n numero in ~ i ~ omobile
l a (o, se è per questo,
un puntatore, un carattere O altro). Non ci stupirà dedurre che se il compilatore non sa qualcosa, tocca al programmatore indicarglielo. Lo strumento di questa indica-
La rappresentazione
Nella sintassi del linguaggio, le costanti in virgola mobile
vengono denotate con l'usuale convenzione del punto
decimale: 3.14 o -120.56, ma anche .25 (indica 0.25) o 1.
(indica 1.0). Internamente, i numeri in virgola mobile
vengono trattati come LONG (ricordate? "tutto in 32 bit"),
codificati secondo lo standard Motorola FFP (per le versioni di E precedenti la 3.0) o secondo lo standard IEEE
a singola precisione (da E 3.0 in poi). Poiché l'intero
supporto ai calcoli in virgola mobile del linguaggio è stato riprogettato con la versione 3.0, nel seguito faremo riferimento solo a quest'ultima e alle versioni successive.
La rappresentazione scelta presenta vantaggi e
svantaggi. I1 vantaggio principale è sicuramente
l'uso di soli 32 bit e, quindi, la possibilità di memorizzare valori in virgola mobile all'interno di
una LONG: in questo modo, è possibile costruire
e usare qualunque tipo di struttura dati (liste, liste
LISP, OBJECT, array.. .) per gestire questi valori.
Lo svantaggio principale è invece... l'uso di soli 32
bit, che limita in maniera abbastanza pesante la
precisione ottenibile e l'intervallo dei numeri reali
rappresentabile; in tabella 1 potete vedere un
confronto fra diversi tipi di rappresentazione.
TabeUa I -Estensione (minimo e massimo) eprecisiom
(epsilon) di diverse rappresentazioni dd numeri
in virgola mobile.
Bit
Minimo
Massimo
epsilon
32
1.1753-38
3.4033+38
1.1923-07
IEEE doppia precisione
64
2,2253-308
1.7983+308
22203-16
Motorola FFP
32
5.4213-20
9.223~+18
1.1923-07
Rappresentazione
precisione
IEEE
AmigaE 3.0 e successivi
floatdi molti compilatori C
di mo,H
AmigaE 2.1 e
L
47
C
...
Approfondiamo le valutazioni con "!
Descriviamo in maggior dettaglio la valutazione di una espressione contenente Commento
valori in virgola mobile. Consideriamo l'espressione E.
Passi 1-4.All'inizio, si è in modo "tnteri", a viene valutato come intero e convertito in virgola
a!+(!(!x-(b!))*y)!
mobile da "!".
introdotta nel testo per calcolare il valore di a+(x-b)S, e approssimarlo a un Passo 5. Le parentesi introducono una nuova
intero; seguiremo passo per passo la sua valutazione. A ogni passo, un ele- espressione; si lascia in sospeso la precedente
mento della stringa "Da valutare" viene trasfento nella parte "Valutato",e per e si riparte da "interi"...
ogni passo terremo traccia del valore corrente (che è gestito con una pila, a Passo 6. . .ma il 'l!" passa subito in modo "vircausa della presenza di sottoespressioni in parentesi) e del modo di valutazio- gola mobile".
ne, "Int" (modo interi) o "VM" (modo in virgola mobile) Nella colonna "Valo- Passo 7 Nuova parentesi, si lascia in sospeso
re", le lettere minuscole indicano che si tratta di un valore espresso come in- e si riparte di nuovo da "interi".
tero, le lettere maiuscole che si tratta di un valore in virgola mobile. Avremo Passo 8. .e di nuovo si passa subito in "virgodunque.
la mobileN
Passo 9. Siamo in modo VM: la x viene valutaPasso Valutato
Valore
Modo Da valutare
ta come numero in virgola mobile
Passo 11. Ancora una volta, una sottoespres1
Int
a!+(!(!x-(b!))?)!
sione.
!+(!(!x-(b!)Yy)l
Passo 12. La b viene valutata come intero ...
2
a
a
Int
3
a!
A
VM
+(!(!x-(b!)Yy)!
Passo 13. e convertita in virgola mobile da "!".
4
al+
A
VM
(!(!x-(b!)Yy)!
Passo 14. La ")" chiude la sottoespressione ini5
a!+(
A, Int
!(!x-@!))v)!
ziata al passo 11; i1 "-" è quello del modo VM,
A, VM
(!x-(b!)Yy)!
che era in vigore prima della "P (vd passo
6
a!+(!
7
a!+(!(
A, -, Int
lx-@!))v)!
10)
8
a!+(!(!
A, -, VM
x-(b!)Yy)!
Passo 15. Qui si chiude la sottoespressione del
9
a!+(!(!x
A, -, X
VM
-(bl)Yy)!
passo 7; il valore X-3 diventa il primo operan10
a!+(!(!xA, -, X
VM
(b!)Yy)!
do della sottoespressione iniziata al passo 5
11
a!+(!(!x-(
A, -, X, Int
b!)Yy)!
Passo 16. Questo "*" sarà quello della VM!
12
ai+(!(!x-(b
A, -, X, b
Int
!)Yy)l
Passo 17. Siamo ancora in VM, la y viene in13
al+(!(!x-(b!
A, -, X, B
VM
IYy)!
terpretata come numero in virgola mobile.
14
a!+(!(!x-(b!)
A, -, X-B
VM
)*y)!
Passo 18. Qui si chiude la sottoespressione del
15
a!+(!(!x-(b!))
A, X-B
VM
*y)!
passo 5 e si calcola il "+" del modo VM (vd
16
a!+(!(!x-(b!)Y
A, X-B
VM
y)!
passo 4).
a!+(!(!x-(b!)Yy
A, (X-BYY
VM
)!
Passo 19. I1 "!" finale passa in modo interi e
17
18
a!+(!(!x-(b!)Yy)
A+(X-BYY
VM
!
converte i1 risultato dell'espressione in numero
19
ai+(!(!x-(b!))"y)!
a+(x-bYy
Int
intero
zione è il cosiddetto operatore di conversione, denotato
dal punto esclariiativo (!), probabilmente il piìì criptico
operatore di tutto il linguaggio E.
Per comprendere con maggiore facilità l'effetto di questo
operatore. è utile tenere presente che, durante la scansione di una espressione, il compilatore si trova seinpre in
un modo ben definito. Nel rnodo interi (che quello attivo all'inizio della valiitazione). tutte le variabili sono trattate corile numeri interi a 32 hit e gli operatori aritmetici
(+, -, *, /) e di comparazione (<, <=, >, >=, =, <>) operano su interi. Al contrario. nel modo uir;qola mobile le variabili vengono interpretate come numeri in virgola niobile e gli operatori vengono compilati come chian~atea
funzioni che svolgono l'operazione corrispondente su valori in virgola niobile. Con questa premessa, possiamo dire clie l'operatore di conversione lla dile effetti:
1) carnbia il n ~ o d odi valutazione (da interi a virgola mobile e viceversa);
2) converte il valore dell'espressione calcolata fino a quel
rnomento nella rappresentazione appropriata.
In aggiunta a ciò, va tenuto presente che ogni sottoespressione delimitata da parentesi costituisce una valutazione a parte e non eredita il rnodo dell'espressione in
cui compare e, per finire, che la valutazione delle espressioni in E procede strettamente da sinistra a destra. senza
che vi sia alcuna priorità fra gli operatori.
Queste sernplici regole, opportunamente combinate, sono in grado di dare vita a righe di codice estremamente
variegate e decorative, ma certainente non coinprensihilissime; per questo rnotivo, ci dilungheremo piìi del solito in qualche esempio. Assumeretno nel seguito che a,
h e c siano varial~iliintere, mentre x, .y e z siano variabili in virgola mobile. Come abbiarno gia detto piìl volte. le variabili di entrambi i gruppi saranno delle seinplici LONG, e potranno essere dichiarate con un normalissimo:
DEF a, b, c,x,y, z
6 solo la nostra inteqretazione ad assegnare ai bit contenuti in x. y e z un significato particolare e diverso da
quello che diamo ai bit di a, b e
C.
Le operazioni più semplici sono quelle di assegnamento.
Quando esse sono fra variabili dello stesso tipo, non è
necessaria alcuna cautela particolare:
Quando occorre fare delle conversioni, invece, dobbiamo
ricorrere al !:
Un esempio più complesso è il seguente: supponiamo di
voler assegnare il valore di "a+(x-b)"yU(con le usuali
convenzioni algebriche) a C, ottenendo così un intero. I1
(terribile) codice corrispondente è:
Nel caso il significato di tale espressione non fosse evidente alla prima occhiata (!), potrete trovare nel riquadro
la traccia della sua valutazione.
Un caso particolarmente insidioso è quello degli operatori relazionali: per confrontare un valore in virgola mobile,
occorre introdurre un "!" nell'espressione booleana, come
in questo caso:
Nel primo caso, possiamo interpretare l'istruzione così: il
primo "!" passa in modo virgola mobile (regola l), senza
convertire nulla (regola 2) perché siamo alltinizio dell'espressione. I1 valore di x, che si incontra subito dopo,
viene interpretato come valore in virgola mobile, e il secondo "!" torna in modo interi (regola 1) convertendo il
valore di x in un intero (regola 2). Questo valore intero è
il risultato finale dell'espressione, che viene assegnato ad
a.
Al confronto, la seconda istruzione è più semplice: il valore di b viene interpretato come intero, il "!" passa in
modo virgola mobile convertendo il valore di b, e questo
valore viene assegnato a y.
Anche quando non sono in gioco conversioni, può essere necessario indicare il "!":
IF !x>=1.0 THEN
...
Si noti come le costanti intere all'interno di una espressione in virgola mobile debbano comunque essere
espresse come numeri in virgola mobile, con l'aggiunta
di un ".Onfinale.
A proposito di comparazioni, cercate sempre di evitare
l'uso degli operatori "=lt e "ot1,
che potrebbero dare risultati imprevisti a causa di possibili errori di arrotondamento. Un esempio lampante di questo pericolo è dato dal
seguente frammento di codice:
DEF x=O.O,i
DEF s[2O]:STRING
FOR i:=l T0 10 DO x:=!x+.l
WriteF('x=\s\n',RealF(s,x,8))
Nella seconda istruzione, il "!" passa in modo virgola mobile; sia la y che la z sono interpretati come numeri in
virgola mobile e l'operatore di moltiplicazione effettua
l'operazione fra numeri in virgola mobile, anziché fra interi come nel primo caso. Poiché ogni sotto-espressione
"ricomincia" dal modo interi, l'espressione "x*(y+z)" va
codificata come:
il quale, sommando 10 volte 0.1, produce un allegro totale di:
che, ovviamente, farebbe fallire una comparazione con
1.0. In questi casi, è meglio definire una tolleranza accettabile (chiamiamola toll) e codificare il test in questo modo:
IF !Fabs(!x-l.O)<toll THEN
Non si deve ricorrere a conversioni quando si passano
argomenti o si ricevono valori di ritorno in virgola mobile
da funzioni che già si attendono valori di questo tipo.
Per esempio, la funzione Fsin() (che vedremo più avanti)
ha un argomento in virgola mobile e un valore di ritorno
anch'esso in virgola mobile: saranno dunque assegnamenti corretti le forme:
...
che accetta per x valori compresi fra l-t011 e l+toll
(FabsO ritorna il valore assoluto del suo argomento).
Le funzioni in virgola mobile
I1 linguaggio fornisce un certo numero di utili funzioni
che operano su valori in virgola mobile. Alcune di queste
sono puramente "matematiche", e ne potete trovare l'elenco in tabella 2; due ulteriori funzioni sono invece preziose per ltinput/output di numeri in virgola mobile. La
prima di queste è:
La funzione opposta è svolta da:
Il
seno di x (x espresso in radianti)
coseno di x
tangente di x
valore assoluto di x
approssima x all'intero inferiore
approssima x all'intero superiore
eAx
logaritmo naturale di x
logaritmo in base 10 di x
YAX
radice quadrata di x
Il
TabeUa 2 - Le funzioni di Eper il calcolo in virgola
mobile.
l1
che copia nella stringa s (che deve essere sufficientemente lunga) una rappresentazione del numero in virgola mobile n, con una precisione p (ovvero, con p cifre dopo il punto decimale). RealFO restituisce come
valore di ritorno proprio la stringa s, cosicché essa può
essere utilizzata direttamente all'interno di una WriteF()
come nell'esempio riportato sopra a proposito delle
comparazioni.
I
che esamina la stringa s interpretandone il contenuto come un valore in virgola mobile, scartando eventuali spazi
bianchi in testa; la funzione ritorna in va1 il valore (in virgola mobile) interpretato, e in n il numero di caratteri
letti (O O in caso di errore). Per esempio:
restituisce come valore primario 10.3 e come valore secondario 5. In realtà, il valore primario restituito è 10.3000002,
a causa dei già citati errori di arrotondamento.
Oltre a queste funzioni, è sempre possibile utilizzare direttamente le librerie mathieeesingbaslibrary e mathieeesingtrans.library fornite con il sistema operativo, che operano anch'esse sulla rappresentazione IEEE a singola precisione, ma una loro descrizione esula dai nostri scopi.
Conclusioni
Come avete potuto constatare, il supporto che E offre al
calcolo numerico in virgola mobile è piuttosto limitato
(in quanto a precisione) e decisamente scomodo in fase
di codifica. Se il calcolo numerico costituisce il cuore della vostra applicazione, potrebbe essere saggio rivolgersi a
linguaggi più dotati in questo campo, ma in tutti gli altri
casi, qualche "!" ben assestato può soddisfare le vostre
esigenze. Alla prossima puntata!
A
Texture mapping e Amiga
(segue da pagina 42)
ciare a schermo i pixel compresi tra le coordinate
M i n w e MaxrVyj. Inutile dire che i due array devono
essere preventivamente inizializzati, ponendo per esempio MinXII-32767 e MaxXIJL-32768.
Per chi dovesse avere problemi nel realizzare o nel trovare una routine di tracciamento di linee, ne propongo una
in listato 1 (vedere a pagina 42) basata su di un algoritmo
di tipo incrementale. Trattandosi di un argomento relativo alla grafica in generale e non strettamente legato al
texture mapping, non mi dilungherò oltre nella spiegazione del funzionamento di tale routine. Come ho già fatto nel primo di questa serie di articoli, consiglio di approfondire le conoscenze relative alla grafica e al 3D in
generale su pubblicazioni specifiche. A tal proposito posso consigliare il testo "Computer Graphics - principles
and practice" di Foley, van Dam, Feiner, Hughes, pubblicato da Addison Wesley, che è arrivato alla seconda edizione ed è universalmente considerato la "Bibbia" della
computer grafica.
A questo punto, siamo finalmente in grado di tracciare a
schermo un qualunque poligono (convesso e senza buchi all'interno) in texture mapping. La sequenza di operazioni da svolgere è riportata qui di seguito:
1: Calcolare le proiezioni a schermo dei vertici
del poligono.
2: Calcolare MinY e Maxx cioè le coordinate y minima
e massima delle proiezioni a schermo dei vertici
del poligono.
3: Inizializzare gli array MinX e MaxX.
4: Tracciare i lati del poligono utilizzando la particolare
routine di plot descritta poco prima.
5: Calcolare i vettori 0, i e j, avendo l'accortezza
di moltiplicare le componenti x e y di tali vettori
per Hscale e Vscale rispettivamente
6: Calcolare i nove "numeri magici" Ha, Va, Oa, Hb, Vb,Ob,
Hc, Vc, Oc.
7: Eseguire il ciclo di texture mapping descritto nel primo
paragrafo di questo articolo.
E voilà, abbiamo realizzato la nostra prima procedura di
texture mapping reale. Anche per questa volta è tutto.
Arrivederci alla prossima puntata.
A
difficile che la presentazione di un prodotto possa trasformare una platea
di smaliziati programmatori in
una massa di eccitati utenti potenziali, eppure ciò è esattamente quel che è accaduto
nella sala in cui si svolgeva IPISA '95 al momento della prima uscita italiana dello StormC, il sistema di sviluppo
C/C++ prodotto dalla tedesca Haage &
Partner.
Questo prodotto si presenta con tante e
tali novità, promettendo di essere di tale
importanza nel futuro di Amiga, da meritare un'anteprima, riservandoci peraltro di
presentarne una recensione completa al
momento della sua effettiva commercializzazione in Italia.
Lo StormC, più di tutti i suoi concorrenti,
alcuni dei quali hanno cessato da tempo
di dare segni di vita, si pone come strumento di assistenza globale al programmatore. L'ambiente di sviluppo comprende infatti, oltre al compilatore C e C++ vero e proprio, anche un editor avanzato
(StormEd) sensibile alla sintassi e dotato
di undolredo multilivello, un gestore di
progetti (StormShell) in grado di tenere
aggiornati e in ordine tutti i file che compongono un progetto, nonché un debugger (StormRUN) dalle caratteristiche davvero uniche. Non mancano naturalmente
le utility di contorno, quali un velocissimo
linker (compatibile con i formati delle librerie di tutti gli altri compilatori!) e un
modulo per la presentazione interattiva
degli errori in compilazione. Ma, più che
nei singoli moduli, peraltro tutti ben progettati e realizzati, la vera forza dello
StormC sta nella completa integrazione
fra di essi: basta un click nel gestore di
progetti per ritrovarsi nell'editor e, da
questo, con una selezione da menu, si
può richiedere la ricompilazione del progetto che, in ogni caso, riguarderà soltanto i file effettivamente modificati, per trovarsi subito dopo in una sessione di debug.
Poiché l'ambiente dello StormC è completamente controllato tramite la GUI, non
occorre imparare a conoscere dozzine di
comandi dalle esotiche opzioni; al contrario, tutte le funzioni dell'ambiente sono
raggiungibili tramite menu o con delle co-
E
Anteprima
nuovo
C e C++per Amiga
mode icone che, oltretutto, segnalano
con un breve testo in una linea di stato la
loro funzione non appena il puntatore le
raggiunge.
A fronte di questo notevolissimo incremento nell'usabilità dell'ambiente, le richieste dello StormC sono tutto sommato
esigue: basta un qualunque Amiga con
sistema operativo 2.0 o successivo, 3 Mb
di RAM e 5 Mb su hard disk. Per progetti
di un certo impegno, è comunque preferibile una configurazione più "robusta", con
6 Mb, AmigaOS 3.0 e soprattutto un
68030 con MMU, che consente di sfruttare appieno le potenzialità del debugger.
Compilatore
Il protagonista principale di un ambiente
di sviluppo è, senza dubbio, il compilatore. Quello dello StormC è in grado di processare sia sorgenti ANSI C, sia C++ (aggiornato allo standard AT&T versione 3,
completo di template ed eccezioni) in
modo nativo. E possibile generare codice
per tutti i processori Motorola, dal 68000
al 68060, con o senza FPU; si può anche
richiedere la generazione di un sorgente
assembler (commentato), corrispondente
al codice C/C++, e si può definire il codice prodotto come "interrompibile": in questo caso, all'interno di ogni ciclo verrà
controllato automaticamente l'arrivo di un
Ctrl-C, che causerà la terminazione del
programma. Questa caratteristica, da sola, può far risparmiare moltissimo tempo
(e tanti reboot!) nelle prime fasi dello sviluppo. Non mancano caratteristiche ormai
diffuse, quali la gestione di header precompilati, I'implementazione di #pragma
per la chiamata diretta alle funzioni di AmigaOS e un'ampia scelta di ottimizzazioni da applicare al codice
Editor
L'editor offre tutte le funzionalità tipiche di
questo tipo di programma, oltre a diverse
funzioni utili per rendere più agevole lo
sviluppo: fra le altre, la colorazione automatica di parti del
sorgente in base alla sintassi
del linguaggio
(che rende mol-to semplice I'individuazione di
errori di battitura), la gestione
automatica dell'indentazione
(il cui "stile" può comunque essere configurato dall'utente) e I'undolredo
a più livelli, con il quale si può porre rimedio a modifiche troppo avventate. Inoltre,
I'editor "ospita" il debugger, che in questo
modo viene a usufruire di tutte le caratteristiche su esposte.
Gestore di progetti
L'uso di questo potente strumento è
straordinariamente intuitivo: basta trascinare nella sua finestra l'icona di un qualunque file (o selezionarlo tramite requester ASL), perché esso venga aggiunto al
progetto, nella sezione più appropriata. Al
momento in cui scriviamo, sono previste
undici sezioni diverse, che coprono sorgenti e include C, C++ o Assembler, librerie, file di documentazione, script ARexx, help in linea tramite AmigaGuide,
eseguibili e persino sotto-progetti; è poi
possibile aggiungere file di tipo diverso,
che vengono classificati come "altri". Il
gestore di progetti ricava automaticamente le relazioni fra questi file, senza che sia
necessario scrivere un Makefile esplicito:
al programmatore basta richiedere la costruzione dell'applicativo, penserà il gestore a richiamare compilatore e linker
nella sequenza che minimizza le ricompilazioni.
Debugger
Il debugger dello StormC costruisce un
vero e proprio "ambiente protetto" intorno
al programma in esecuzione. Oltre alle
consuete possibilità, questo componente
si fa notare per la gestione delle risorse
che offre al programmatore: ogni volta
che il programma in sviluppo esce senza
aver correttamente rilasciato una qualche
risorsa (memoria, file, finestre...), il debugger interviene, segnala il fatto e rimedia all'errore. Sono anche notevoli le possibilità di ispezione delle variabili del programma (che coprono anche le classi
C++) e l'uso dell'editor per la visualizzazione dei sorgenti e I'impostazione di
Dalla toolbar, in alto
a sinistra, si
controlla l'intero
StormC. Sotto la
toolbar, il gestore di
progetti e, a destra,
lbditor, attivato
selezionando unfile
nelgestore; si noti la
colorazione basata
sulla sintassi. Basta
un click suU1icona
Make e...
p
AMIGA
1 . 1 00.000
IM~(;A
B 200 HD 1 70 + software ,n bundle I .350.000
; 2 ~ 1 200 HD420 + software in bundle ...... 1 .450.000
-\i\/ii(x1 206
+ software
in bundle . . . . . . . . . . . . . . . . .
A M ~ 4000
A
TOWER
..............................
6.500.000
68040 25 Mz con HD 1,2 GB SCSI Il - SCALA MM 300
A M ~ c ~MONITOR
I
M 1438 S
................
950.000
Espansioni di memoria
OMEGA ESP MEM.X A 1200 OK Rarn ........................ 180.000
APOLLO 1200 con FPU 6888 1 ................................ 200.000
Schede acceleratrici
APOLLO 520 X AMIGA 500 CPU68020 25Mhz . . . . . . . . . . . . . . . .285.000
...viene attivato ilvelocissimo compilatore. Nel caso siano
presenti errori o warning, essi vengono indicati nellafinestra
al centro d e h scbenna Con un click sulla segnalazione
d'errore, si raggiunge flpunto interessato neU bditor
e si può subito apportare una correzione.
APOLLO 620 XAMIGA 600 CPU68020 28Mhz ....................300.000
APOLLO 1240 X AMIGA 1200 CPU68040 40Mhz .............. 990.000
BLIZARD 1260 X AMIGA 1200 CPU68060 50Mhz ............1.400.000
CYBERSTORM Il X W I G A 4000 CPU68060 50Mhz .......... 1.450.000
Schede Video
CYBERVISION 64bit (2Mb Ram) .............................. 750.000
CYBERVISION 64bit (4Mb Ram) .............................. 950.000
Programmi Amiga
PC-TASK 3.1 (Ernulatore MS-DOS XAMIGA) . . . . . . . . . 200.000
C I -TEXT (VIDEOSCRITTURA man. Italiano) . . . . . . . . . . . . 50.000
M A X X O N CINEMA 4 D pro ...................................490.000
TURBO PRINT4. I italiano.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .150.000
IDE-FIX (Programma pei- gestire CD-ROM) . . . . . . . . . . . . . . 1 10.000
.
CYBERGRAPHX.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .60.000
Dopo aver completato con successo la compilazione, si può
eflettuare i1 debugging. Dalla finestra in basso a sinistra si ha
il completo controllo deliksecuzione, che viene tracciutapasso
passo nellbditor: le caselle accanto a ogni riga eseguibile
permettono di impostare breakpoint con estremafacilitd
È anche possibile ispezionare i contenuti delle variabili
(in basso a destra), a minore o maggiore livello di dettaglio
Cfinestra sotto la toolbar).
breakpoint nel codice
Rivolti al futuro
Le caratteristiche dello StormC, di per sé notevoli, sono ancora
più rimarchevoli in un prodotto che è alla prima versione. Il compilatore di Haage & Partner parte con funzionalità a cui altri non
erano arrivati in un lustro di sviluppo: è lecito attendersi ulteriori
miglioramenti man mano che il prodotto diventerà più maturo. Il
primo, fondamentale passo in avanti è già stato annunciato: negli ultimi mesi di quest'anno sarà disponibile la prima versione
con supporto al PowerPC, che potrebbe rivelarsi la carta vincente per stabilire lo StormC come punto di riferimento per la comunità degli sviluppatori. A noi non resta che inviare ai bravi tedeA
schi i nostri auguri di buon lavoro.
Altro hardware
EMPLANT 1200 ernulatore Macintosh perArniga 1200........ 150.000
VIDEON 4.1 GOLD Digitalizzatore video ............... 350.000
VIDEO MASTER Digitalizzatore audio-video ...............390.000
MICROGEN PLUS Genlock semiprofessionale..............350.000
MAXIGEN PRO I Genloclc professionale .................... 700.000
VIDEON 4.0 Digitalizzatore video ............................... 300.000
BOX esterno per CD-ROM con cavi.......................... 125.000
MIDI INTERFACCIA + 2 CAVI .................................... 70.000
CAVO PER H D interno da 3" e 112 ............................ 25.000
Utility CD 32
Il corpo umano (ita)
Firenze (ita)
79.000
79.000
Games CD 32
Sensible soccer
60.000
DIGeneration
60.000
I PREZZI SONO IVA INCLUSA E POSSONO VARIARE SENZA PREAWISO
DISTRIBUTORE AMIGA UNICO PER LA SICIUA
TURBO PRINT PROFESSIONAL 4.1
ià nella recensione della
versione precedente di
questo programma pubblicata sul numero 68 di Amiga
Magazine, avevamo accennato
all'inadeguata gestione delle
stampanti da parte del sistema operativo di Amiga, soprattutto in
modalità grafica: infatti, il "printer.deviceMdi sistema limita il numero di colori a 4.096 e la scala
di grigi ai 16 risibili toni; questo
rende impossibile ottenere una
stampa ricca di contrasto, definizione e saturazione. A nulla
varrà spendere soldi per acquistare un driver dedicato alla
propria stampante, se questo
poi verrà comunque gestito
dal printer.device di sistema.
Chi vuole ottenere risultati
soddisfacenti in stampa e fare
una scelta economicamente
vantaggiosa, deve assolutamente orientarsi su uno dei
due programmi specializzati
di stampa esistenti in commercio: Studio Print Professional (recensito sul numero 67) o, appunto, Turbo Print
Professional.
Questi si sostituiscono completamente al SO, sia per quanto riguarda i
driver per i sempre più numerosi modelli di stampanti, sia per quanto riguarda il controllo della periferica.
Comprare uno di questi due prodotti
assicura una stampa a 24 bit (16 milioni di colori), la compatibilità con
qualsiasi stampante in commercio (o
quasi) e continui aggiornamenti: insomma, il loro acquisto risolve in via
definitiva il problema dell'interfaccia
software verso le stampanti. Rispetto
all'acquisto di un driver dedicato alla
propria stampante, il vantaggio è che
Turbo Print o Studio sono in grado di seguirvi se un giorno doveste passare a
un'altra stampante.
Nelle pagine di Amiga Magazine, come
conoscitori e utenti di entrambi i prodotti,
avevamo già rilevato come questi si equivalessero nei risultati: Studio Print appariva come un programma evoluto, ben integrato, e forse un pò troppo complesso,
mentre Turbo Print, per contro, si metteva
G
Stampa di qualità con Amiga
in luce per la sua facilità di
configurazione, grazie anche
all'inclusione di molti profili
preimpostati per le ~ i dùi s ~ a rate esigenze. ~ u e s t osin8 a
oggi. Come vedremo nell'articolo, Turbo Print, dopo aver
raggiunto la maturità, nella
versione 4.1 realizza I'eccellenza delle prestazioni, adottando una nuova interfaccia
grafica che semplifica e amplia ulteriormente la sua configurazione, accedendo a nuova e maggiore potenza.
/nsta//azione
La scbeda "Stampante"permette
di accedere ai numerosi d,uer
deUestampanh'e
sekzione
del dispositivo da utilizzare. Inoltre
in questafimstra sardpossibile
m,,,,re
relative ai diversiparametri di
, o h z i ~ e , colore, ecc.; in questo modo
potremo velocemente richiamare
specipcbe modalità d'usoper
determinate necessità di lavoro.
"
W
Altro importante fattore positivo
è che ora sia il programma che
il manuale sono in lingua italiana, grazie al distributore e importatore Fractal Minds. Con il
dischetto d'installazione troviamo infatti un manuale di 116 pagine molto curato, nella stampa e
nell'impostazione grafica; ottimamente tradotto, copre tutti i dettagli d'uso del
principale e delle utility di stampa, con esempi e illustrazioni; nella prefazione
troviamo anche un appello all'acquisto
di software originale a cui non possiamo che associarci: lo sforzo di questi
produttori va senz'altro premiato, ricordando anche che la diffusione di copie
pirata causa non solo l'eventuale fallimento commerciale di chi spende tanto del suo tempo per fornire all'utente
un servizio migliore, ma si ritorce anche contro quest'ultimo, che troverà sul
mercato sempre meno programmi validi.
Come già accadeva, I'installer ufficiale
facilita notevolmente tutte le operazioni: TurboPrint crea una propria directory nel percorso selezionato dove saranno copiati tutti i suoi moduli, driver e configurazioni standard.
Tre sono le scelte possibili: l'installazione
completa, che occuperà circa 570 kb,
l'aggiornamento da una versione precedente 0 la rimozione del programma. Tutti
i driver saranno copiati in un'apposita sottodirectory, utilizzata solo da TurboPrint;
come già accadeva precedentemente,
Nel menu l l ~ f r g
sww
n selezionabili
le preferenze deila &r#npante quaià
h risoluzione, il tipo (# carta e il suo
fomurts leopziontgraficbeela q u a l m
I valori digitati in n m I n m t a g i n e "
determineranno sala kr dimensione
delle immugini e ~ nt margini
r
del testo.
vere sempre driver aggiornati anche
per le stampanti più recenti. In questa
versione troviamo i driver per tutti i
modelli (aghi, ink-jet, laser) delle
maaaiori case ~roduttricie anche Der
~ra;tal M~ndsdi Marco Kohler, wa Principe Eugenio
23, 00185 Roma. t&. 033Ef999842 (ktve 9-13]
~ ~ s 6 --Z Ic& ~ {%**
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X B & W W':6 4I
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7
I
I iutm
~ u r b o ~ r e fcaricandolo
s,
i" memoria a
ogni avviamento del computer e lasciando quindi inalterati il device e i
driver di sistema, che però non saranno utilizzati.
Moduli e schede indice
La scheda "Gra&aEcutz#mUale modalitd
di miscehxione rteflc tre componenti
colore e del nerq un#pmse le varie
forme di rett'natura
fa accedere alle
e separazione de2
gamma e conv
Nella directory troviamo tre icone:
Turboprefs per la configurazione, NoTurbo per disattivare il programma e riutilizzare il device standard di AmigaDOS, e il modulo PrintManager, per la
stampa delle immagini sino a 24 bit.
Attivando TurboPrefs, dopo la visualizzazione dei nostri dati personali e il numero di registrazione, si apre la nuova
finestra di controllo del programma: le
funzioni sono divise in settegruppi, accessibili come schede indice dalla barra
superiore. La prima scheda riguarda la
selezione del driver di stampa e della
porta o del dispositivo utilizzato: è una
I
I
I
I
II
I
I
I
novità di TurboPrint 4.1 e sarà molto apprezzata da chi utilizza espansioni multiporta come la MultifaceCard; ora si potranno utilizzare direttamente le porte e i
device alternativi forniti da queste espansioni, ottimizzando la velocità di trasmissione dei dati.
La scheda successiva riguarda la configurazione della stampante, sia relativamente alle diverse densità utilizzabili, sia
per il formato e il tipo di carta scelto; il parametro "Qualità" può essere selezionato
a vari livelli, per accelerare la velocità di
stampa, a discapito della definizione, o
Un'occasione da non perdere
Grazie a un accordo in esclusiva tra Amiga Magazine
e F r c i c t d ~Minds, il distributore della versione italiana di Turbo Prini
Professional 4. l , i lettori di Amiga Magazine possono acquistare,
fino al 3 1 luglio 1996,il pacchetto completo con il 35%di sconto
al prezzo di L. 98.000invece che
IVA compresa.
m,
I Il p a e c W coepruadrr
I * il disco con il programma in italiano e
tuiti i driver per i modelli
I più diffusi di stampanti ad aghi, ink-jet e laser
I * un programma di stampa grafica a 16 milioni di colori
* il manuale in italiano
Il menu '%stern t?
un'immagiw
a quelle del s
le pagine p n n e ~ e s s e r assemblate
e
come in un
i Per usufruire del buono sconto, si compili il buono in tutte le sue parti e lo si
spedisca, entro il 3 1 luglio 1996, in busta chiuso (con la copia della ricevuta del
vaglia postale, se si sceglie il pagamento anticipato) a:
Kohler Marco - via Principe Eugenio, 23
00185 Roma - tel./fax 064464562
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'Prirrl.lltincigt~r.rrlili==tr Irr
nrriUipic.librt~i~~
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controllandone la risoluzione
e i parametri di contrasto,gamma
e luminosità.
per ottenere i risultati migliori.
Il menu "Dimens.lmmagine" sarà invece
utile per dimensionare la stampa di immagini direttamente da programmi grafici:
per altro ci sembra che con PrintManager
questa operazione sia gestibile in modo
molto più efficace e diretto.
Molto importante è invece la scheda "Grafica", ove sarà possibile impostare e modificare tutti i valori di colore, gamma dei
neri e luminosità: la nuova correzione algoritmica "True-Match" permette di calibrare le tre componenti colore separatamente e, grazie all'ottimizzazione, la velocità di queste correzioni appare eccezionale; sempre qui opereremo la scelta della retinatura. In Turbo Print 4.1 la gestione
dei retini è stata decisamente migliorata e
anche la qualità di stampa alle più alte risoluzioni mostra un notevole miglioramento rispetto alla versione precedente, che
era comunque già più che accettabile.
Le schede successive, "Testo" e "Poster"
sono utilizzate per le impostazioni dei
margini, la spaziatura del testo nonché la
stampa a "mosaico" su varie pagine, che
potranno poi essere incollate in un manifesto con dimensioni massime di 162x223
cm.
Infine, la scheda "Hardcopy", oltre a permettere di "catturare" uno schermo Amiga
per la stampa su file o su stampante tramite una combinazione di tasti, presenta
due campi di configurazione importanti:
"Preferenze WB" permette di ignorare o usare le preferenze di sistema: nel secondo caso, modificando e salvando i parametri in Turbo Print, anche quelli di sistema cambieranno conformemente; nel primo caso, invece, i parametri saranno
controllati solo internamente dal programma, che dovrà quindi essere disattivato
se si volessero riutilizzare le preferenze di
I
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I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
Speditemi il pacchetto di Turbo Print Professional 4.1 versione italiana al prezzo
speciale di L. 98.000 più spese di spedizione al seguente indirizzo:
Nome e Cognome....................................................................................
Via .........................................................................................................
CAP, città e provincia................................................................................
............................................... tel. .................................................
Prezzo da pagare comprensivo delle spese di spedizione e modalità di pagamento prescelta, barrare solo una delle caselle.
Pagamento anticipato con vaglia postale
[allegare fotocopia del vaglia] L. 98.000 +
O = L. 98.000
C1 Contrassegno
L. 98.000 + 10.000 = L. 108.000
P
0
Contrassegno in posta celere
L. 98.000 + 20.000 = L. 1 18.000
L'offerto è valida fino al 3 1 luglio 1 996
Firma..........................................................
(per i minorenni quella del genitore]
I
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I
1
sistema impostate d a "Stampante" e
"StampanteGfx".
Altra novità in Turbo Print 4.1 è che le sue
impostazioni saranno comunque modificabili anche da applicazioni esterne: per
esempio, se in Turbo Print si imposta la
stampa a colori, dall'applicazione corrente potremo scegliere il bianco e nero
o una risoluzione differente, senza dover
accedere in modo all'interfaccia di Turbo Print. Potremo anche rendere residente in memoria il menu di Turbo Print,
per richiamarlo con una combinazione
di tasti; inoltre, se il programma non venisse lanciato automaticamente all'avvio
dal disco rigido, potremo comunque
renderlo residente, anche dopo un reset
"a caldo": questa funzione potrà essere
utile a chi opera ancora con i floppy e
ha una sufficiente dotazione di memoria.
Rimane infine il programma PrintManager
che permette di caricare e stampare immagini fino a 24 bit; utilizzando la multipic.library di MacroSystem, può caricare
vari formati, tra cui JPEG, GIF e PCX; il
supporto per le schede grafiche permette
inoltre la visualizzazione dell'anteprima di
stampa sino a 24 bit, mentre rimane possibile calibrare in modo interattivo vari parametri, fra cui la dimensione e la posizione migliori, prima di procedere alla stampa effettiva.
Una scelta indispensabile!
Prima d'installare la versione 4.1, abbiamo voluto verificare se quanto si afferma
nel documento incluso nel dischetto corrispondeva al vero. Si dice infatti che, oltre
ai miglioramenti qualitativi, anche la velocità di stampa è stata incrementata; con il
nostro 4000 abbiamo stampato un'immagine di prova con la Epson Stylus Color in
4' 30" usando Turbo Print 3.0 alla massima risoluzione (720 dpi), quindi abbiamo
installato la versione 4.1, e la stessa immagine è stata stampata in 3' 30", con una qualità decisamente superiore! La retinatura è ora pressoché in,d'stinguibile e la
gamma dei contrasti mo più fedele. Il
fatto poi che i programma di Irsee Soft
abbiano finalmente seguit,
raccomandazioni della Amiga Style c ~ i d e favori,
sce la sensazione di completa integrazione del programma con il sistema operativo. Per concludere, l'uso di Turbo Print è
di estrema semplicità e immediatezza,
grazie all'ottimo lavoro di traduzione fatto
da Fractal Minds. La potenza e la flessibilità raggiunta in questa versione, rende
probabilmente Turbo Print la miglior scelta possibile e un acquisto indispensabile
per chi voglia usare al meglio una stampante con Amiga.
A
FINAL CALC 1.O3
inutile presentare SoftWood, una delle migliori
software house per Amiga da tempi immemorabili, autrice di programmi come Final
Copy, Final Writer, Final Data
e, ora, Final Calc.
Anche la filosofia della casa
dovrebbe essere nota: prograrr
mi estremamente curati, sott(
tutti i punti di vista, specie la do
cumentazione e I'interfaccia utente.
Un po' meno noto è l'autore del
programma in recensione,
Khalid Aldoseri, che forse
qualcuno ancora ricorda per il
suo potentissimo file requester
PD (kd-freq.library) utilizzato
anche da Final Calc in alternativa a quello di sistema.
Final Calc si propone come
un foglio elettronico di livello
professionale: è un programma curato nei minimi dettagli,
con un enorme numero di
funzioni e una potenza senza
eguali. Il programma è vastissimo e contiene centinaia di requester che permettono di controllare tutto o quasi tutto. Si noti
che, se il programma contiene opzioni
presenti in altri fogli elettronici, ciò che
spesso lo rende superiore sono i particolari: la grande flessibilità di configurazioLa ricerca e sostituzione è molto
sofsticata.
Unfogli0 elettronico
di livelloprofe~~ionale
non è perfetto e poss ede ancora imiti signif,cariv.: soprattutto non gestisce oggetti e
grafici disposti sulla stessa pagina del foglio, ma è anche alla prima versione e il modo altamente professionale con cui
le caratteristiche presenti sono
implementate fa sicuramente
ben sperare per il futuro del
programma.
Confezione, insfallazione
e manuale
ne, la presenza di opzioni particolari. Prendiamo come esempio la funzione di ricerca e sostituzione:
molti fogli elettronici dispongono di questa funzione (se non altro la ricerca), ma
Final Calc permette l'uso di wildcard, la
sensibilità a maiuscole e minuscole, la ricerca all'indietro, la ricerca di numeri con
opzioni di comparazione (maggiore, minore, compreso tra, uguale a), la ricerca
di date (dopo, prima,
da ... a) e la ricerca solo
entro certi intervalli, nelle
formule, fra i risultati, in
più fogli. Si può anche
generare un rapporto
sulla ricerca visualizzabile in un secondo momento. Come si può notare, difficilmente si sentirà la mancanza di qualche cosa.
Visto il livello di complessità del programma, è evidente che la nostra descrizione potrà essere
solo sommaria.
Il programma, si badi,
Il prodotto arriva in una bella
scatola di cartone rigido che
contiene un grosso manuale ad
anelli e quattro dischi. Il programma richiede, per funzionare, 3 Mb di RAM, Kickstart 1.2 o
superiore, hard disk con 6 Mb liberi. L'installazione avviene con
I'lnstaller standard in due passi:
prima si installa la versione 1.O,
scegliendo la versione per sistemi con FPU o senza e, poi, il patch alla versione 1.02, la cui documentazione contenuta su disco va
copiata manualmente nella directory destinazione.
Su Aminet è uscito un patch alla versione
1.03 che andrà installata al posto della
versione 1.02 o, eventualmente, sulla versione 1.02.
Il manuale, in inglese, è scritto e impaginato benissimo, con molte illustrazioni in
bianco e nero. Le 422 pagine che lo compongono sono appena sufficienti per descrivere tutte le caratteristiche del programma. Nove capitoli descrivono ordinatamente i vari aspetti del programma,
mentre le corpose appendici contengono
utili elenchi di funzioni, comandi, wildcard
e così via. E presente anche un indice analitico.
Buona parte del manuale è replicato dalI'help in linea, sempre in inglese, sensibile al contesto e fornito in formato AmigaGuide; manca sfortunatamente I'appendice relativa ai comandi ARexx.
Inferfactia
L'interfaccia di Final Calc segue in larga
misura le direttive Amiga relative al 2.0 ed
è altamente configurabile.
N" 79/GIUGN0 1996 h 1 0 1
J(((AoAZINE
57
Può usare font proporzionali per tutte, o
quasi, le scritte (alcune in verità usano,
stranamente, font fissi), può aprirsi su uno
schermo di qualsiasi tipo con un numero
di colori selezionato dall'utente.
Di default usa font topaz, quattro colori,
sfondo grigio e scritte bianche: non è il
massimo dell'estetica (anche a causa
dell'uso di caratteri con ombra, un po'
fuori moda), per cui l'utente dovrà darsi inizialmente un certo da fare per configurarne l'aspetto secondo le proprie abitudini. In questa configurazione il programma
appare comunque molto veloce: è quindi
adatto ai sistemi meno potenti.
Una delle caratteristiche meno piacevoli
del programma è la totale mancanza del
supporto per la lingua italiana. Il
programma infatti non appare
localizzato e nemmeno predisposto alla localizzazione.
In pih di un aspetto Final Calc si
discosta dalla norma dei fogli elettronici per Amiga e introduce
innovazioni più o meno significative. Una di queste caratteristiche innovative è la possibilità di
raggruppare più fogli in un unico progetto: ciò significa, da una parte, che i fogli verranno caricati e salvati contemporaneamente; dall'altra, che sarà possibile far riferimento alla cella di
un altro foglio compreso nello
stesso progetto mediante un'iniziale (A-, B-, C-) che indica il
foglio, aggiunta al nome della
cella: è come avere una terza dimensione
oltre a riga e colonna. All'interno dello
stesso progetto si potranno usare indifferentemente intervalli di celle a due o a tre
dimensioni. Ciò facilita la realizzazione di
fogli complessi e permette anche di mantenere più facilmente in ordine certi particolari tipi di dati. E anche possibile indirizzare celle contenute in progetti su disco, indicando direttamente il nome del file che contiene il progetto.
Il programma può aprire più finestre appartenenti a diversi progetti, a diversi fogli
o allo stesso foglio. Ogni finestra può anche apparire su un proprio schermo. In ogni finestra compare una barra di icone le
quali permettono alcune operazioni fondamentali. Il loro aspetto può essere modificato: si tratta infatti di vere e proprie icone Amiga poste su disco che possono
essere ridisegnate anche con I'lconEdit di
sistema. La posizione orizzontale e I'azione loro associata possono essere ridefiniti
mediante i Tool Type (Parametri) dell'icona stessa.
Al di sopra della barra appare, come
sempre, il contenuto della cella o dell'intervallo attivo; Final Calc fornisce anche
informazioni riguardanti il suo formato: colore, stile e così via. Al di sotto può apparire, su richiesta, una stringa di help opzionale, che mostra anche l'eventuale
commento associato alla cella.
La zona nella parte bassa della finestra
svolge due funzioni: la prima è mostrare i
menu in formato testuale per l'accesso
mediante la sola tastiera (un po' come avviene in molti programmi MS-DOS). Ogni
voce di menu viene anche commentata
nella riga successiva. La seconda funzioA destra I'ottimo help in linea sensibile
al contesto. In basso il menu a tastiera
ne permette I'editing del contenuto della
cella (che avviene sfortunatamente sempre in Topaz 11). L'ultima zona della finestra, quella in basso a destra, contiene il
numero di cambiamenti intervenuti a partire dall'ultimo salvataggio.
Final Calc utilizza moltissimi requester costruiti secondo le specifiche di Amiga
(tranne nell'uso dei tab): a tutti i pulsanti è
associato un tasto, si possono scorrere le
liste con i tasti cursore e in più, i requester dispongono spesso di menu che
consentono di copiare, incollare, caricare
o salvare su disco la configurazione del
requester stesso. È una caratteristica
molto utile, specie con i requester particolarmente complessi, e permette di
crearsi configurazioni personalizzate su
disco da utilizzare in un secondo momento.
Un'altra caratteristica generale dell'interfaccia utente che vale la pena di sottolineare è la seguente: Final Calc utilizza
spesso dei microlinguaggi e delle convenzioni complesse per gestire particolari
operazioni (per esempio ne esiste uno
per le date, un altro per i grafici): l'utente
può optare sia per l'inserimento diretto
della stringa, sia per l'uso di appositi requester che facilitano le operazioni.
Formato
Per la gestione del formato di una cella si
hanno a disposizione i classici formati generale, scientifico, percentuale, booleano
e quattro formati di data preconfigurati
dall'utente e due di orari. Ovviamente la
configurazione di tutti questi formati è
pressoché priva di limitazioni (ma manca
il supporto per l'italiano nelle date).
L'allineamento dei dati in una cella può
avvenire a destra, a sinistra, centrato e
sul punto decimale per i numeri. I numeri
possono essere rappresentati
con una virgola per le migliaia.
Il contenuto di una singola
cella può essere nascosto,
mentre l'opzione Repeat consente di replicare più volte un
determinato carattere (per esempio un trattino) per coprire
l'intera larghezza della cella.
Il testo può apparire in neretto, corsivo, sottolineato, con
ombra o con fondino.
Final Calc distingue fra font a
video e font di stampa: un'apposita tabella configurabile
dall'utente permette di associare ciascun font vettoriale usato per la stampa. Ciò assicura un'elevata resa in stampa oltre a una notevole velocità di refresh
video.
Il colore del testo (quello dello sfondo è unico per tutto il foglio) va scelto fra quelli
definiti per la stampa mediante la selezione del nome associato. Tali colori possono essere modificati dall'utente nelle
componenti CMYB (o nel livello di grigio),
ma senza poter vedere a video il risultato.
Se il numero di colori dello schermo non
permette una loro corretta rappresentazione a video, appariranno comunque esatti in fase di stampa.
Tutte le caratteristiche citate possono essere combinate in un cosiddetto "tag", un
po' come avviene nei word processor, il
quale può essere nominato, salvato su disco, ricaricato, copiato e incollato.
Si possono aggiungere facilmente bordi
singoli o doppi ed esiste anche un'opzione per trasformare un range di celle in una tabella.
La larghezza di una colonna si può impostare in molti modi: con il mouse, con il tastierino numerico, in base alla lunghezza
del testo della cella corrente o in base a
quello della cella con il testo più lungo,
oppure ancora mediante quattro parametri definibili dall'utente (default, narrow,
wide, user).
Editing
Per I'editing delle celle, Final Calc prevede due modi di inserimento dei dati: uno
permette di sostituire completamente il
contenuto di una cella, l'altro di modificarlo. In quest'ultimo modo si attiva un menu
alternativo (e le relative combinazioni di
tasti) che permettono di trovare la parentesi opposta, inserire orari, date, funzioni,
nomi di file, intervalli o singole celle, nomi
di variabili ... Alcune di queste opzioni attivano appositi requester che facilitano I'inserimento dei valori richiesti: ciò avviene
per funzioni, nomi di file, date, nomi di variabili.
Final Calc cerca anche di interpretare il
dato inserito e riconosce la notazione intera, decimale, scientifica per i numeri, interpreta correttamente i numeri seguito
dal segno di percentuale dividendoli per
100, riconosce stringhe esadecimali, binarie e numeri espressi come caratteri ASCII, nonché date e orari, oltre a possedere una serie di costanti predefinite come Pi greco. Addirittura accetta il valore
infinito che calcola anche come risultato
di una divisione per 0.
Inoltre, appena si scrive la parentesi aperta di una funzione esistente compare
una stringa di help che indica i parametri
richiesti.
Particolarmente interessante è la gestione
delle date: di fatto Final Calc implementa
un microlinguaggio per la creazione di
Il requester per l'inserimento &Ue date:
si possono creare combinazioni molto
complesse.
date con il quale si possono esprimere
frasi del tipo: "il martedì che precede il 9
agosto", "il terzo lunedì di maggio", "il mese prossimo", "settembre scorso" e così
via. Final Calc si incarica di tradurre I'espressione in una data inseribile nel foglio. Il requester per la loro composizione
consente di generare la stringa che esprime la data agendo su una serie di pulsanti.
Gli orari, a loro volta, vengono "normalizzati" automaticamente dal programma: inserendo, per esempio, l'orario 2:300:
1000, Final Calc convertirà l'espressione
in 07:16:40.
Alla fine di ogni formula, fra l'altro, è possibile inserire un commento che aumenta
la leggibilità del foglio.
Il movimento lungo il foglio può avvenire
con il mouse o i tasti; ci si può spostare a
una cella specifica, a una cella con nome, all'ultima cella contenente dati, all'ultima cella della riga o della colonna, alla
prossima cella che contiene un errore e
selezionare tutte le celle del foglio non
vuote.
Per selezionare un range di dati, oltre al
mouse, si può usare il tasto di tabulazione: una volta entrati in questo modo i movimenti del cursore aumenteranno le dimensioni dell'intervallo. Final Calc attribuisce alle pressioni multiple del tasto sinistro del mouse particolari significati che
permettono di selezionare intere colonne,
righe o rettangoli di celle dalle caratteristiche simili (formule e numeri, stringhe): è
veramente molto comodo e utile.
Ovviamente esistono le classiche funzioni
di copia, taglia, incolla e sposta. E presente la compatibilità con la Clipboard di
sistema e il contenuto del buffer di copia
può essere salvato e caricato da disco. Il
paste è configurabile tramite requester: si
I)ossono "incollare"
selettivamente i vari
aspetti del formato
di una cella (font,
colori, bordi, stile), il
risultato e non la
formula, ignorando i
riferimenti assoluti,
invertendo colonna
e riga, tenendo fissi
riga, colonna o foglio (nel caso di riferimenti tridimensionali).
Sono presenti opzioni per I'inserimento e la cancellazione di righe e
colonne o solo di un
range di celle, non-
ché una funzione per "svuotare" una o più
celle, pienamente configurabile (si possono cancellare uno o più aspetti della cella
in maniera selettiva).
E possibile congelare un range di celle, in
modo che queste appaiano sempre sui
margini del foglio e si può anche modificare il nome stesso di una colonna, per
renderlo più intuitivo.
Esiste poi una funzione per cancellare le
formule lasciando il risultato e una per
riempire un intervallo con numeri o date
progressive.
L'UndoIRedo è implementato in maniera
completa: oltre a essere multilivello, permette di visualizzare una lista (history)
che elenca tutti i cambiamenti effettuati
sul foglio.
È ovviamente possibile attribuire dei nomi
a celle o intervalli; inoltre si può chiedere
a Final Calc di tradurre l'elenco interno
dei nomi in una serie di celle che conterranno tutti i dati che li rappresentano e,
viceversa, di tradurre questa serie in nomi: può essere utile con macro particolarmente complesse.
Lo zoom permette di visualizzare il contenuto del foglio mediante lettere deil'alfabeto (Topaz) che indicano il contenuto
della cella: anche in modo zoom, il foglio
resta pienamente editabile. E estremamente utile con i fogli particolarmente
grandi.
È possibile inserire nel foglio dei Page
Break che forzano il cambio di pagina sia
in orizzontale che in verticale durante la
stampa.
Esiste anche un'opzione per convertire
stringhe in maiuscolo, minuscolo o maiuscolo/minuscolo.
Altri strumenti
Sotto il menu Tool, Final Calc raggruppa
una serie di funzionalità diverse. che
comprendono una sofisticata funzione
per la risoluzione di problemi, di cui è
possibile configurare l'accuratezza e il
numero di tentativi; una complessa funzione di regressione a più variabili.
Trace Cell, in particolare, permette di stabilire le dipendenze fra celie, individuando le celle figlie e madri di una cella data.
Il risultato può essere visualizzato direttamente sui foglio o in un file separato.
La funzione Analyze Recalc Error crea un
file che elenca tutti gli errori incontrati nel
calcolo del foglio, mentre Sort Range permette di ordinare un intervallo in base al
contenuto di un massimo di cinque colonne, sia in ordine ascendente che discendente.
Un programma esterno permette di recuperare un foglio in memoria dopo un
terprete ARexx di sistema. Nel primo caso non si possono usare istruzioni ARexx,
ma solo quelle di Final Calc e, quindi, non
si potrà effettuare alcuna forma di programmazione condizionale, ma solo una
Funzioni, database e ta/co/o
sequenza fissa di istruzioni. Nel secondo
Final Calc dispone di tutti gli operatori
si possono usare tutti i comandi, sia di FiMacro
matematici e logici, nonché dell'operatore
Una macro di Final Calc può risiedere sul
nal Calc sia di ARexx, ma l'esecuzione
di somma per le stringhe.
foglio elettronico, in una stringa o in un fisarà più lenta, specie se non si attiva il
Il numero di funzioni disponibili è particomodo Quiet che inibisce la visualizzaziole. Final Calc usa ARexx come linguaggio
larmente vasto e completo. Compaiono
macro, per cui non dispone di comandi
ne dei risultati intermedi e di default asinmolte funzioni matematiche e statistiche,
interni di controllo del flusso (diramazioni,
crona.
potenti funzioni finanziarie (per esempio
cicli...), bastando allo scopo quelli di AUna macro può essere attivata con la
una funzione permette di calcolare la rata
pressione di una combinazione di tasti;
Rexx.
annua di un mutuo scalare), un set comLe macro possono essere eseguite in due
con la selezione di una delle icone prepleto di funzioni trigonometriche e di conversione (binaria/decimale/ottale/esadeci- modi diversi: internamente o tramite l'in- senti nella barra; mediante le voci di un
menu definito dall'utente, che
male/ASCII e addirittura numeri
può essere globale o relativo
romani!) e innumerevoli funziobanno a disposizione
al
singolo progetto; sceglienni per la selezione condizionata
aeaafunzione, l'belpin
e si
automaticamente dola da una lista che si attiva
di valori all'interno di range, per
con un'opzione di menu; meil trattamento di stringhe (spes- quan
diante un'istruzione inserita in
so modellate su quelle di Aun'altra macro; a intervalli reRexx), date e orari. Non mangolari di tempo; prima o dopo il
cano funzioni che permettono
ricalcolo, il salvataggio o il cadi modificare l'aspetto di una
ricamento di un foglio.
cella quanto a colore, stile e
Le macro possono essere regibordi. Difficilmente si sentirà il
strate automaticamente in un
bisogno di funzioni aggiuntive.
file esterno (con riferimenti reL'unico difetto è che le funzioni
lativi, assoluti e anche con
sono sempre citate (nel manuacommenti) che poi potrà essele, nell'help in linea come nelre eseguito o editato come
l'apposito requester) in ordine
qualunque altro script ARexx.
alfabetico e mai raggruppate
Esiste poi un modo DEBUG
per tipo.
che permette di generare un fiCome ogni foglio che si rispetti,
le di log e un modo di funzioFinal Calc permette di gestire
namento di Final Calc che perdatabase con i classici criteri
mette di eseguire script ARexx
per la ricerca, l'ordinamento e
senza aprire I'interfaccia utenl'estrazione. Sebbene siano
te.
presenti opzioni di menu per
I comandi macro messi a dicreare nuovi record o cancelsposizione dal programma solarli, manca tuttavia un'interfac- Questo complesso requester è stato
no numerosissimi e permettono
cia grafica che permetta I'inse- creato con la macro che si uede sullo sfondo.
praticamente qualsiasi operarimento dei dati, anche se non
zione, fra di essi vogliamo sodovrebbe essere difficile colamente segnalare la gestione
struirsi una macro apposita.
dei requester: è estremamente
Una delle caratteristiche più siavanzata e consente la creagnificative di Final Calc è costizione di finestre anche molto
tuita dalle opzioni di ricalcolo.
complesse (sincrone o asinQueste possono avvenire in
crone) con disegni, testi e
background con priorità definigadget di vario tipo (stringa,
bile, in maniera automatica o
checkmark, proporzionali, ramanuale. È possibile effettuare
dio, button, list); i gadget defiSOIOil ricalcolo delle celle moniti dall'utente possono attivare
dificate o di tutto il foglio.
a loro volta altri requester relaIl programma è inoltre in grado
tivi a font, palette, file.
di risolvere qualsiasi interdipendenza fra celle in un'unica
Grafici
passata: ciò rende inutile il riTutto quello che abbiamo detcalcolo del foglio, come invece
to non rende ancora pienaavviene con altri programmi amente conto della potenza del
naloghi. L'algoritmo di ricalcolo
programma: è nella gestione
è in grado di rilevare anche i ricrash di sistema. Va notato che il programma non è mai andato in crash durante le nostre prove.
ferimenti circolari (es. A l = A l + l ) e di trattarli in due modi diversi: generare un
messaggio di errore oppure calcolare ugualmente un valore che, quindi, si modificherà a ogni ricalcolo.
cordiamo linee, aree, barre. barre scvrapposte, torte,
spline e altro anccra.
Moiti di questi grafk
ci possiedono un
modo 3D e sono tutti pienamente configurabili e dotati di
innumerevoli opzioni. Per esempio, si
possono inserire più
torie in un solo grafico. creare torte esplose e con spicchi
ridottl, mentre i singoli colori possono
anche essere letti
da celle presenti nel
foglio. Si possono
sovrapporre due
grafici diversi. si
possono creare barre che esprimono
valori negativi (ponendo I'origine a un
valore diverso dallo
O). si possono dise
gnare manualmente
i retini e i simboli usati per rappresentare i singoli punti e
questi possono essere diversi a schermo o in stampa, si
possono addirittura
creare animazioni
che verranno salvate su disco come file
IFF separati. I grafici
possono essere visualizzati in uno
Akurii dei)
con Final C
h
di grafici che il programma si awicina alla perfezione. Final Caic, primo foglio e
leitronico per Amiga, B in grado di produrre grafici realmente tridimensionali, di
cui 6 possibile definire. mediante una piccola finestra di preview in tempo reale, la
posizione dell'osse~atorenello spazio tridimensionale, assieme all'ingrandimento
da utilizzare per ogni dimensione.
Oltre a questo. una miriade di requester
permette la definizione di legende, griglie, titoli, colori, retini. L'uso di font vettoriali assicura un'elevata auaiita in stamDa.
che può awenire anche su file.
Fra i numerosi tipi di grafico disponibili ri.
-
In questa sezlaio si
pud
I'asparo di un
sntpco
hfdintorrrlaido
,
-s
s d a ~ degn
r ~msr,
-o
-ad
P W r t o ~ ~
Maac~sdoka
%
a
schermo autonomo o in una finestra e salvati come file IFF o stampati wme dei forhpossibile elencare tutte le caratteristiche presenti: basti dire che. nonostante il
grande numero di requester di configurazione, alcune caratteristiche del grafico
possono essere impostate solo attraverso
il microlinguaggio utilizzato per descrive
re ilfoglio.
badamdsn.
Finai Calc salva i fogli in un proprio formato. eventualmente criitato, e in formato
Lotus 1-23. Può caricare anche file in formato Lotus. Maxiplan. ProCalc. Advantage (1.1 e successivi) e Gold Disk Dffice.
Le limitazioni sono indicate diligentemente dal manuale o dai file readme della
versione 1.03. Un'opzione permette di
confrontare il progetto corrente con un
progetto su disco e di creare un rapporto
sulle differenze esistenti.
L'importazione e I'esporiazione di dati
(dalverso file o Clipboard) B altamente
configurabile, si può scegliere liberamente il deiimitatore di campo e di record, un
campo può essere delimitato dal numero
di caratieri mentre la fine di un record dal
numero di campi. si possono filtrare spazi, caricate solo alcuni campi modiiicandone nel contempo i'ordine e si può forzare il programma a riconoscere numeri.
date e orari.
S).m$a
Final Calc cura particolarmente le operazioni di stampa. Il programma è stato
pensato per la stampa in formato Postscript e, in ogni caso, genera un file Postscript che poi eventualmente converie internamente in un formato utilizzabile con
una stampante testuale. Preferences o
Nome:
LaserJet. Per questo dovrebbe apparire
più veloce nella stampa Postscript.
Font a video e font in stampa sono tenuti
separati (come avviene anche per simboli, retini e colori, tutti configurabili nelle
due versioni - a stampa e a video), e si
può associare liberamente al font a video
(che deve essere un normale font Amiga),
font già presenti nelle stampanti Postscript o font vettoriali da downlodare. I tipi
di font vettoriali riconosciuti sono NimbusQ (quello di Final Writer), Postscript Type
1 e Type 3 e Macintosh ATM. Con il programma vengono forniti 83 font NimbusQ: è possibile creare una versione bitmap
di un font vettoriale (invero con risultati
nient'affatto eccezionali) per poi usarla
come font a video.
Il programma gestisce internamente una
Final Calc permette di assodare
a ciascunfont Andga usata a video
un particolare font wettoriale per la
stampa Postscri'pt o odiante LaswJet.
I requester per la con$gurazione
di una operaione dt stampa.
coda di stampa che può essere editata;
la stampa avviene in background mediante lo spooler. Quest'ultimo ha difficoltà a gestire situazioni di difficoltà (come lo spegnimento manuale della stampante) e in certi casi non riesce ad abortire (in tempi ragionevoli) la sessione di
stampa, per cui diventa necessario un reset.
Sono disponibili opzioni di preview per ogni elemento destinato alla stampa (fogli,
font, grafici): a nostro avviso, sono decisamente troppo lente (passano sempre
attraverso un file Postscript ed è come se
fossero stampate a video).
La definizione di un'operazione di stampa
contempla I'impostazione di un grande
numero di parametri, fra cui segnaliamo
una funzione di Zoom Ratio separata per
X e Y, cui è associata una funzione (Auto-Fit) che calcola
automaticamente la
Zoom Ratio per adattare la stampa al
numero di pagine richiesto dall'utente; la
stampa può avvenire
in modo Portrait o
Landscape e si possono definire numeri
di pagina, nonché
tre stringhe di header, tre di footer e
quattro per i titoli, utilizzando eventualmente codici di escape piuttosto articolati; è possibile
anche aggiungere un'immagine Postscript caricata da disco in ogni pagina,
ma la funzione non sembra ancora funzionare perfettamente.
Nelle nostre prove, con una Epson Stylus
800 e un A3000, la stampa di una pagina
in formato A4 con testi, bordi e titoli a toni d i grigio in
360x360 dpi ha richiesto 20 (!) minuti
e lo stesso un grafico; la CPU è stata
quasi sempre intensamente occupata
durante le operazioni: non si tratta a nostro avviso di tempi
accettabili.
I risultati sono comunque di eccezionale qualità, sia per i
fogli, sia per i grafici.
I tempi si riducono
Importato da:
AXXEL Distribuuon. vla della Meccanica 22, 36 100
V~enza,tel. 0444-965444, fax 0444-963377
Prazza:
configurabilità, flessibilità, velocità, funzionamento
r~calcolo,fogli tridimensionali, grande numero
di opzronr di edrtrng, import ed export,
compatibili con altn fogtr eietuonra, vasta scelta
dl fLuiziotlz gestione $&ci& Mexx stampa
~Gpatro:
eccessiva lentezza in fase di stampa e preview,
non particolarmente inturuvo. non gestisce oggetti
su fogho, non supporta Fitaliano, manuale
e int&ccia m
CBR~~~UB~P
della
~GA
pro
O
A3000. Kickstart 3.0, 8 Mb di Fast
nella stampa in bianco e nero oppure eliminando titoli, bordi e così via. La stampa
su file Postscript è invece rapidissima,
peccato che il programma non possa
creare un file EPS.
Conclusioni
La vastità di Final Calc è sorprendente,
specie se si pensa che è alla prima versione e, in prospettiva, nessun altro foglio
elettronico sembra tenergli testa. I limiti
maggiori del programma sono: la mancanza della gestione di oggetti (immagini,
grafici, pulsanti) da porre direttamente sul
foglio elettronico; una curva di apprendimento molto ripida: I'interfaccia utente privilegia l'uso della tastiera a scapito del
mouse, esagera con i requester ed effettua alcune operazioni in maniera perlomeno originale, in controtendenza rispetto
ad altri fogli elettronici per Amiga, passati
e presenti; la mancanza di supporto per
la lingua italiana e un'inaccettabile lentezza nelle operazioni di stampa e di preview.
Final Calc, anche considerando il prezzo,
va consigliato soprattutto a coloro che utilizzano in maniera non occasionale il foglio elettronico e hanno grandissime esigenze in fatto di editing, calcolo, stampa
e grafici, per i quali sono disposti a sacrificare facilità d'uso e d'apprendimento.
Se i limiti citati dovessero essere superati,
Final Calc non avrebbe più alcun concorA
rente sotto Amiga.
ENHANCED MACROS 1.0
A
bbiamo trattato a più riprese, sia nelle News
grafiche, sia nello spazio recensioni, le numerose
collezioni di macro disponibili
per Lig htWave 3 0 . Questo
mese esaminiamo un nuovo
prodotto, opera di un eccentrico, quanto Verde (nel senso di
esponente dell'omonimo movimento ecologico europeo) programmatore tedesco che, dopo aver invaso la madrepatria di avanzati, quanto apprezzati
software dedicati alla grafica 3D, si appresta a fare lo stesso con l'Italia, grazie
alla lungimiranza di Fractal Minds di Roma. Suo, per altro, il Little Mother's Help,
ora anche in italiano, suo I'Enhanced CD
dedicato a Imagine e LightWave 3D. Si
tratta di prodotti di elevatissima qualità
che, seguendo una filosofia collaudata,
che nell'americano Steve Worley, autore
di Forge e della serie di texture procedurali Essence possiede uno dei primi e più
noti esponenti, vengono elaborati da utenti esperti, divenuti poi programmatori
capaci. Il programmatore è il tedesco
Reinhard Grams, la filosofia sempre vincente, il programma al momento in versione solo Amiga.
Le Enhanced Macros sono comprese in
una leggera confezione, rigorosamente in
carta riciclata, composta da un ricco manuale di una quarantina di pagine, illustrate in lingua italiana (!) e da un paio di
dischetti dal contenuto compresso. Grazie all'utility d'installazione standard, viene organizzata automaticamente una directory apposita all'interno della directory
LightWave: ben 25 sono le rnacro aggiunte. Queste sono naturalmente in ASCII e
possono essere modificate per uso personale, ma non distribuite, pena I'infrazione delle leggi internazionali che regolano
il copyright sul software.
do da consultare dopo aver esaminato quello più completo
di tipo cartaceo.
Le Enhanced Macro lavorano
per mezzo di una libreria ARexx proprietaria denominata
LWE.library. Questa, di soli 27
kb, va copiata nell'apposita directory di sistema in una delle
due versioni fornite a seconda
se si possieda un Amiga dotato di coprocessore matematico o meno. L'aspetto
più interessante è che l'utente può utilizzare tale libreria per i propri script ARexx
consultando la manualistica per la documentazione delle varie funzioni e le stesse rnacro per perfezionarne la comprensione e le modalità d'utilizzo.
Grazie alle funzioni interne, questa libreria è in grado di restituire valori inerenti
l'apertura di un file di oggetti, di prelevarne informazioni riguardo superfici, punti e
poligoni, rotazioni secondo angoli specificabili di coordinate, è in grado di ritornare vettori casuali per la generazione di
nuvole o particelle, di restituire un percorso (path) per un dato file, di estrarre la
denominazione di un file e, infine, comprende diverse funzioni per aprire e leggere il formato dati di Imagine ed estrarne informazioni su punti, lati, facce, posizione, asse cartesiano interno di riferimento, dimensione, nome e valori di tinta,
riflessione e filtro.
Una volta installato il tutto, occorre invocare Macros dal menu Object per configurare la lista di nuove rnacro e averle
immediatamente a disposizione all'interno
del Modeler come voci di menu o come
comando diretto.
Una ~0lle.zi'onedi macr0 ARexx
che estende il potenziale creativo
di LightWave 3 0
Generalità e 1nstallaz;one
Si tratta di macro specializzate nella creazione di animazioni, modelli 3D e sistemi
di particelle invocabili dal Modeler tramite
semplice selezione via mouse da menu.
Tre di queste invocano AdPro, uno dei
programmi di elaborazione delle immagini e conversione grafica tra i più professionali e diffusi in ambiente Amiga, seb-
bene non più sviluppato. Quella di adottare AdPro come programma per le operazioni di elaborazione delle immagini e
manipolazione dei file grafici si rivela una
mossa alquanto astuta. Tutti gli operatori,
i formati grafici supportati, oltre che le enormi prerogative di composizione, manipolazione di font e dithering del programma di Elastic Reality vengono così automaticamente supportate.
La funzione delle macro è spesso complementare e risultano quindi particolarmente studiate per agire come un insieme integrato di strumenti, sebbene la separazione netta di funzioni consenta nel
contempo anche un utilizzo mirato e specifico. Tutte le macro operano su sequenze di file, immagazzinando i file risultanti
in un cassetto di destinazione; la denominazione rimane quella di partenza. Selezionare lo stesso cassetto con funzione di
file sorgente e destinazione significa sovrascrivere il file originario. Quando le
rnacro creano sequenze di file questi
vengono opportunatamente numerati in
maniera sequenziale. Le macro memorizzano provvidenzialmente gli ultimi valori
inseriti, in maniera da renderli disponibili
come dati di partenza per modifiche successive.
Talune rnacro generano sequenze di file
di movimento (motion file), altri editano
questo tipo di file, altre ancora generano
invece sequenze di oggetti da sottoporre
a morphing tridimensionale. Ogni macro
possiede un requester particolare, a seconda se prevede. il caricamento di un
solo file o di una sequenza. In genere, si
lavora tramite pulsanti e pochi parametri,
in qualche macro è anche possibile inserire una formula matematica secondo la
sintassi e i comandi del linguaggio ARexx. Ogni texture contiene un ricco help
in italiano richiamato all'attivazione della
macro, disattivabile all'occorrenza, corno-
Le Macro
Passiamo ora a vedere da vicino I'impiego e l'utilizzo di ciascuna macro.
Build Map. Questa rnacro genera una
reflection map da una o più immagini
specificate. La macro richiama AdPro e,
per mezzo di una serie di comandi ARexx, fa in modo che i lati dell'immagine
continuino secondo tipologie e per estensioni specificabili. Le reflection map sono
immagini speciali dedicate, impiegate
per la simulazione della riflessione ambientale.
Catalog. Corrisponde all'utility ImageDex o altra analoga utility per la creazione
di file indice di tipo grafico. Vale a dire
un'immagine comprensiva di piccole immagini in miniatura, conosciute anche come thumbnail e con l'indicazione della
denominazione. L'implementazione è ancora migliore di quella di ImageDex, che
Fig. 1 - Enhanced Macro.
Esito della macro Catalog
per la realizzazione di
cataloghi grafici di
consultazione, la macro
invoca AdPro di Elastic
Reality che deve essere
installato a@nchépossa
funzionare senza
problemi
pure è un programma stand alone. Specificata la sequenza di immagini, è possibile introdurre liberamente la risoluzione e il
numero di colori, il numero di immagini in
verticale e orizzontale, eventuale immagini di sfondo, la denominazione della pagina, il tipo di font (bitmap e vettoriale), lo
spazio tra le singole miniature, il colore
dei font, il tipo di schermo
e di dithering. Anche questa macro si serve di AdPro e in figura 1 potete
ammirare il risultato dopo
che l'abbiamo utilizzata
con una directory di foto
Fig. 2 - Enhanced Macro.
Esempio di applicazione
della macro EasyFont, in
grado di effettuare
velocemente
la conversione di font
Postscript Adobe Type-l.
Nell'esempio, inserendo la
sfaccettatura (beveling)
di tipo non lineare, queste
sembrano fuoriuscire
letteralmentedallaroccia.
moltissimo altro ancora! Nonostante qualche esitazione dovuta al fatto che la maero genera messaggi di errore per font
che non comprendono maiuscole o minuscole e per i tentativi di effettuare la conversione per tipologie non esistenti, si rimane sbalorditi dalla velocità e dalla bellezza dei risultati raggiungibili. Oltre all'estensione della sfaccettatura, è possibile
decidere se limitarla alla sola faccia anteriore o estenderla anche a quella posteriore, oltre a scegliere tra ben otto diversi
modi di beveling non lineare. La specializzazione della rnacro consente di esaurire praticamente qualsiasi esigenza legata
alla gestione del testo 3D.
ExplodeLoad. Carica un oggetto LightWave e lo esplode. Ciascuna superficie viene resa con punti indipendenti, in
maniera che le singole superfici possano
essere animate. La potenza dell'esplosione può essere determinata da un fattore
di esplosione, così come la rotazione delle superfici, la scala e l'applicazione secondo varie tipologie di esplosione. La
macro produce una serie di oggetti da animare per mezzo di funzioni di
morphing, per questo è possibile impiegare la macro Morph2Scene che è in grado di generare automaticamente una scena partendo da una serie di oggetti.
FlyMotion. Permette di modificare i parametri di una motion path esistente. Consente di impostare il beccheggio (o
banking: una serie di oscillazioni ripetute,
per esempio, da una nave da poppa a
prua o da un aereo in verso longitudinale)
o anche di ruotare i keyframe secondo un
percorso dato.
Fig. 3 - Enhanced Macro.
L 'immagine mostra la
perfetta conversione di
un modello 30 complesso
informato TDDD di
Imagine composto
persino da sottogruppi
effettuata per mezzo
dalla macro ZmageLoad
SU
CD-ROM.
CurveSMotion. Trasforma una curva, o una serie
di punti, in una motion
path, ovvero in un file che
consente di controllare la
posizione, la velocità e
l'angolo di un modello secondo le tre coordinate
cartesiane.
EasyFont. Si tratta di una
delle macro migliori; si
pensi che da sola riassume tutte le funzionalità delI'Editor Spline di Imagine e
Fourier. Solitamente l'analisi di Fourier
viene utilizzata in ben altri modi, in questo
caso serve per produrre oggetti dall'aspetto simile a una stella, da sottoporre a
morphing. La funzione di Fourier è controllata dai valori di iterazione, frequenza
iniziale e finale, Damping e Shift (raggi
minimi), una serie di formule e altri parametri ancora, che nell'insieme consentono di generare bizzarre forme stelliformi.
Non si comprende molto cosa abbia voluto realizzare l'autore tramite questa macro
e a quale scopo. Animate comunque per
morphing e assemblate al solito con la
rnacro Morh2Scene fornita, queste forme
stellari allungano e assorbono ciclicamente le "braccia".
Gravity. Crea un cubo di particelle influenzabili nel moto dalla massa di alcuni
pianeti. La dimensione del cubo è specifi-
Fig. 4 - Enhanced Macro. Alcuni dei numerosissimi request
di speczJka della macro Kinematics, la macro più
complessa tra quelle fornite. Si preoccupa di animare
oggetti via motionfile, utilizzando sei dzfferenti funzioni:
gravità, vento, esplosione, magnetismo (anche negativo) e
una sorta di vibrazione interna simile al moto browniano
di tipo molecolare.
Fig. 5 - Enhanced Macro. Efletto della macro Particles
per la generazione di spazi cubici o sferoidali composti
d a particelle puntiformi (volume inconsistente)
o anche più marcato (minute sferette).
CIL SERVIZIO
DEL GRBFICO 3D
Questo giovane programmatore tedesco si è da poco affacciato
sulla scena del software grafico 3D su Amiga con la pubblicazione
di pregevoli, quanto originali prodotti. Oltre alla Enhanced Macro
per LightWave 3D, la software house alla quale si è posto a capo
commercializza svariati prodotti presentati in anteprima allo scorso Bit.Movie e che non mancheremo certo di recensire prossimamente. Eccovene intanto una breve panoramica.
Mother's Little Help (L. 95.000) è un helper in linea illustrato, sovrapponibile al programma Imagine di Impulse; già recensito su
queste pagine appare tradotto in italiano e aggiunge anche la
presenza di un comodo requester ASL e di svariate altre funzioni.
Precision Texture (L. 95.000) comprende 93 texture procedurali
originali per Imagine versione Amiga; Precision Attributes (L.
40.000) raccoglie invece 100 attributi di superficie predefiniti per
Imagine (AmigalPC).
Troviamo ancora Reflection Map (L. 40.000) consistente in cinque mappe di proiezione per PC e Amiga, Animated Reflection
Map (L. 50.000) risultano invece una collezione di ben 50 mappe
animate sempre in duplice versione PCIAmiga, Font Professional
(L. 50.000) consiste di otto font per AmigaIPC, mentre Enhanced
CD-ROM (L. 145.000) comprende mappe e modelli per Imagine
e, infine, LightWave 3D Enhanced CD-ROM (L. 160.000) è un altro CD-ROM con immagini, oggetti e mappe, dedicato questa
volta al programma di casa NewTek. Tutti i prodotti sono distribuiti da Fractal Minds di Roma.
cabile così come le particelle e i pianeti.
In aggiunta alla generazione di particelle,
la macro crea anche i relativi motion file.
Oltre ad assemblare una sequenza dinamica tramite Morph2scene, è possibile
anche l'assegnazione di oggetti a ciascuna particella per mezzo di Object2scene.
Imagineload. Imagine è considerato
ormai un vero e proprio veterano del ray
tracing; gli oggetti realizzati tramite questo programma, e per questo
programma, in versione
tanto PD che in librerie
commercial, praticamente non si contano più.
Tramite questa macro è
possibile, senza previamente eseguire alcuna
conversione esterna,
procedere a una conversione durante il
caricamento! È possibile la conversione
per singolo oggetto o, alternativamente,
per serie. Analizzata la struttura del modello, la macro chiede quanti oggetti appartenenti a un gruppo caricare, cui fa
seguito la creazione delle superfici, che
può avvenire per numerazione contigua,
per denominazione, per creazione a partire dal colore delle superfici (valori RGB),
oppure con colorazione numerata progressivamente. Gli oggetti possiedono
punti e poligoni perfettamente allineati e
pronti al rendering come documenta la figura 3, nella quale si è proceduto a convertire I'ippocampo alato impiegato nell'immagine cover del Bit Movie '94.
Kinematics. E questa, probabilmente,
la macro più complessa tra quelle fornite.
Si preoccupa di animare oggetti via motion file, utilizzando sei differenti funzioni:
gravità, vento, esplosione, magnetismo
(anche negativo) e una sorta di vibrazione interna simile a quella prodotta dal
moto browniano di tipo molecolare. Risulta possibile combinare insieme tutte queste funzioni, ma i risultati non sempre
combaciano con quanto si riscontra nel
mondo reale. Gli algoritmi utilizzati sono
stati ottimizzati per un tipo speciale di
via Principe Eugenio, 23
00 185 Roma
sualsiasi sisternd Amiqa fornita di LiqhtWave 3D con o
la manualistica tradotta in italiano 6 corredata da
illustrazioni non presenti nell'edizione inglese
e tedesca. la presenza nella manualistica dei più
comuni messaggi di errore e le modalità per superarli.
la facilità e la potenza delle macro, la loro modulantà
e velocità, il costo alquanto contenuto in rapporto
alla quali@ del prodotto
movimento e particolarmente ottimizzati per ridurre al minimo i tempi di
calcolo. Per prima cosa si sceglie il
numero di oggetti da animare: ciascuno può essere mosso con movimenti
identici o resi casuali; è possibile poi
definire la rotazione e le dimensioni
sia minime, sia massime. Si passa
poi, grazie a un secondo requester, a
scegliere in che modo le coordinate
degli oggetti dovranno essere determinate. Si potranno utilizzare punti fissati in un secondo layer, inseriti manualmente o anche appartenente a una primitiva o a un altro modello e utilizzare i centri di ciascun oggetto posizionati nel Modeler, mentre la selezione di Motion determina l'utilizzo dei
key frame di un percorso per distribuirvi i vari oggetti. Questa opzione
rende possibile aggiungere (append)
gli effetti di cinematica a file di movimento preesistenti. In un terzo requester si passa a selezionare la durata
dell'animazione, il numero di frame
che LiahtWave dovrà intemolare e il
n~rnerodi frame per secondo desioerari. E la volta aelia sce ta dei t i ~ odi
animazione, anche in combinazioni
multiple libere, come la simulazione
della forza di gravità con tanto di indicazione di livello di collisione e relati-
specificabile, inserire cambi di direzione
espressi in deviazioni minime e massime.
L'effetto di esplosione in potenza e direzione, oltre al tipo selezionabile da una
serie di sette tipologie, le medesime della
macro ExplodeLoad esaminata in precedenza. Swarming è la simulazione del
movimento tipico di uno sciame d'insetti,
di cui è possibile specificare il raggio d'azione e la direzione minima e massima di
cambiamento. Random Walk indica il moto casuale di tipo browniano utilizzato per
esempio per l'agitazione molecolare dovuta alla temperatura; i parametri sono gli
stessi dell'effetto precedente. Terminati i
calcoli, la macro Objects2Scene provvederà ad assemblare in un file scenico unico i file di movimento e i relativi oggetti.
MakeAnim. Serve ad assemblare animazioni fino 24 bit via AdPro. Specialmente in modo HAM e HAM8 è possibile
ottenere risultati migliori che con le animazioni assemblate direttamente da LightWave. È possibile anche preprocessare i fotoarammi con ritaglio ( c r o ~e) scala,
oltre che ret'nare i medesimi. ~ ~ e s opt e
zioni r'sciltano le sresse nvocab li aa AaPro.
Manual. Si tratta della documentazione
scritta delle macro riportata in otto capitoli
terazioni sulle sole coordinate,
per mutarne gli altri valori occorre utilizzare le macro MotionEdit e FlyMotion.
risparmiare moltissimo tempo e lavoro nelle operazioni
di sequenziamento di file.
Per utilizzare questa macro,
occorre lavorare su file sequenziati per mezzo di un'estensione numerica. La lunghezza dell'estensione può
essere cambiata, la sequenza spostata, rinumerata, copiata, invertita o rinominata,
un segno di delimitazione
può essere inserito tra il nome di base e l'estensione.
MotionEdit. Lavora su singole sequenze di motion file
per editare i keyframe ma non
le coordinate; è possibile traslarli, ruotarli o invertirli, inserirvi nuovi keyframe o distribuirli in modalità differenti.
ObjectEdit. Applica uno o
più tool di editing e deformazione del Modeler a un singolo o anche a una sequenza di
oggetti in maniera da automatizzare e serializzare I'applica. .
zione delle funzioni di modellazione.
Fig.
Enhanced
womtWole
è una macro in grado
di generare curve ordinate (sezioni) che giustapposte
- formano tunnel e strutture c a n a l i c o ~ r i f o ~ ~
La possibilitd digenerare anche delle motion path parallele
a~pe,,o,
consente dal~ayoutdi assegnarle ai movimenti
di camera e diposizionare automaticamente
le sorgenti lumino se automatiche in maniera
che seguano centralmente la struttura.
ObjectPScene. Questa macro assembla una scena contenente un numero qualsiasi
di oggetti e di file di movimento. Il numero di oggetti e motion file non è rilevante così
che risulta possibile distribuire per esempio 100 differenti motion a quattro oggetti
o ancora assegnare un solo motion file
per oggetto: è particolarmente utile per i
file prodotti dalla macro Kinematics esaminata più sopra.
Particles. Come lascia presagire la denominazione, genera spazi cubici o sferoidali, composti di particelle puntiformi
inconsistenti o dal volume più marcato
(minute sferette) di particelle.
La macro utilizza pienamente la libreria
proprietaria LWE, particolarmente veloce,
(2000 particelle vengono create in circa
10 secondi con un 68040133 MHz) e consente di generare keyframe per eventuali
animazioni e di variarne il tipo di distribuzione secondo sei tipologie volumetriche
diverse.
ParticleRain. Genera ammassi di particelle tenendo conto della direzione del
vento e dei cambi di direzione. Le particelle vengono poi animate per morphing.
Questa soluzione di animazione appare
la migliore rispetto all'alternativa di generare centinaia di migliaia di particelle con
altrettante motion path. Il settaggio è
semplicissimo; definito il cubo di particelle e il livello del terreno dove dovranno
terminare (e quindi sparire), basta definire alcuni parametri del vento onde ottenere facilmente effetti atmosferici come nevicate, piogge o quant'altro.
PointsPObjects. Questa macro consente di sostituire ciascun punto presente
nell'attuale layer di lavoro (libero o appartenente o meno a una primitiva o modello) con un oggetto da caricare o con una
sfera a scelta. L'opzione ricorda moltissimo la generazione particellare effettuata
da Imagine (per primitive geometriche o
solido specificabile) a partire dalla versione 2.9. E possibile definire, in caso di oggetto da caricare esternamente, una distribuzione casuale, variazioni dimensionali e rotazione. Per la sfera, oltre a parametri di definizione (punti, raggi), troviamo anche la distorsione in percentuale
della forma originaria, oltre alla densità intesa come siti di coordinate. Un esempio
di applicazione viene riportato nelle figure
6 e 7.
SelectPoints. Consente la scelta di
punti per una sequenza data nella quale
possono essere amministrati dall'editor.
Ciò risulta importante per la costruzione
di motion path o oggetti da sottoporre a
morphing 3D.
SeparateLoad. Legge un oggetto in
formato Imagine o LightWave nell'editor e
assegna punti indipendenti a ciascuna
faccia, in maniera tale che ciascuna di
queste possa essere editata indipendentemente.
Sequencer. Questa macro consente di
SetGlobals. È una macro
interna per I'impostazione di
parametri comuni a tutte le
macro, come la scelta del
linguaggio, la comparsa delI'help, ecc.
WOrmHO1e. Questa macrO
genera un file di sezioni curve ordinate nella direzione
dell'asse selezionato che
possono essere combinate
in una costruzione vermiforme o, meglio, canalicolare. Il tutto ricorda
vagamente sezioni dell'apparato digerente attraversate da sonde endoscopiche o,
comunque, cavità di qualsiasi tipo. Oltre
a specificare parametri delle singole sezioni e numero di segmenti, è possibile
anche specificare per mezzo di un fattore
di deformazione il mutamento di forma, il
grado di deviazione. Tramite un secondo
request si è in grado di scegliere se generare una forma vermicolare e10 una
motion path per mezzo di curve o poligoni. L'unica scena preimpostata presente
in dotazione riguarda questa macro e in
figura 8 potete esaminare alcuni fotogrammi prodotti.
Conclusioni
Le Enhanced Macro sono rivolte al Modeler di LightWave. E incredibile notare cosa sia stato in grado di fare Reinhald
Grams utilizzando il solo linguaggio ARexx e una libreria dedicata. Nell'approccio e nelle funzioni aggiunte si nota come
questo programmatore abbia iniziato con
Imagine e, solo tardivamente, sia approdato al programma di NewTek; molte delle macro, infatti, introducono e, spesso,
perfezionano funzioni già presenti nel
programma di Impulse. Il pacchetto è altamente consigliato all'utente LightWave
3D, in special modo a chi, provenendo
da Imagine, sente il bisogno di riportare
direttamente in LightWave modelli 3D in
formato TDDD.
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Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare i nostri lettori che ancora usano gli
Amiga 500 e 2000 in configurazione base
o quasi: riteniamo che, pur entro i limiti
fissati dalla loro età e scarsità di risorse,
siano macchine tuttora valide e produttive
(a patto che si abbandoni il Workbench
1.3). 11 motivo per cui vengono citate sempre più di rado su queste pagine è molto
semplice: la maggior parte dei loro problemi sono già stati analizzati sui numeri
pubblicati negli anni scorsi.
Molte richieste riguardano il modo migliore per aggiornare il computer, senza eccedere nella spesa e possibilmente con
componenti riutilizzabili sugli Amiga AGA.
Modulatore TV o presa videocomposita
RCA da collegare all'ingresso frontale del
TV sono più che sufficienti per l'uso occasionale, ma un utilizzo più serio dell'Amiga richiede maggiore risoluzione e quindi
l'utilizzo di un monitor dedicato o di un
cavo SCART RGB da collegare alla porta
video a 23 piedini. Se un monitor a colori
fosse troppo impegnativo, un vecchio video monocromatico Apple2-CGA del tipo
con ingresso RCA (la stessa presa rotonda che è sulllAmiga) non costa quasi nulla e risolve il problema.
Il Kickstart 3.1 (o almeno il 2.1) è la prima
spesa da affrontare per accedere al nuovo software e migliorare nettamente la facilità d'uso. Per un funzionamento corretto
richiede però almeno 1 Mb di RAM complessiva e il secondo floppy drive; le funzioni più interessanti (come messaggi e
menu in lingua italiana) sono utilizzabili
solo possedendo un RAM disk da 3 Mb
(in cui copiare parte del sistema operativo al boot) o meglio hard disk, che evita
complicate procedure di selezione e
compressione dei file, più altri 2 Mb di
RAM complessiva. Il chip set ECS (SuperDenise e il nuovo Agnus) è utile, ma non
indispensabile; lo stesso si può dire del
Kickstart Switcher.
Visto il costo molto limitato del kit 3.1 e
delle espansioni di memoria a bassa capacità per A500, questo aggiornamento
non dovrebbe fare troppi danni al portafoglio. Suggeriamo di comprare il kit Kick-
start originale, per avere gli utili manuali
in italiano.
Il passo successivo è l'acquisto dell'hard
disk e del CD-ROM. Il controller per A500
non potrà essere riutilizzato sugli altri Amiga, perciò deve costare p o c o . Su
A2000 è meglio scegliere un controller
SCSI con zoccoli SIMM che funzioni bene
quando non usa il DMA, come il DKB Rapidfire o il GVP Series Il.
Non avrà prestazioni eccelse, ma in futuro potrà essere facilmente trasferito in un
A4000 o qualsiasi altro Amiga con slot
Zorro Il.
Velocità degli hard disk
Carmelo Giunta non riesce a spiegarsi come
mai le prestazioni del suo hard disk Quantum
Trailblazer TRB850A (interfaccia EIDE) non sono all'alteua delle aspettative e cambiano in
maniera vistosissima a seconda del test di velocità utilizzato.
Con il precedente drive Conner da 210 Mb (IDE) la velocità si fermava in ogni caso a 700
kbls contro gli 1,2 Mbls misurati collegandolo
a un PC 486, mentre ogni test misura sempre
circa 1,8 Mb/s su un altro A1 200 con Fast
RAM equipaggiato di hard disk IBM DSAA354
mod. 3D1A . L'A1200 di Carmelo è espanso
con un'acceleratriceHardital TQM 50 MHz; disinserendola la velocità cala ulteriormente.
Non è facile riassumere in un insieme di parametri le prestazioni degli hard disk di nuova
concezione e, purtroppo, attualmente non esiste nessun programma che affronti il problema
in modo serio e organico: quindi non è il caso
di allarmarsi troppo se si ottengono risultati
contraddittori. Ciò vale anche per tutti gli altri
lettori che hanno scritto in redazione per questo motivo: se la velocità operativa delltAmiga
è regolare, probabilmenteè il test a sbagliare.
Il trasferimento dei dati non coinvolge solo
I'hardware dell'hard disk, ma tutti gli elementi
che collaborano alla gestione del flusso di dati:
quindi anche host adapter (detto anche impropriamente "controller"), CPU, memoria
RAM e software. Per questo motivo usando un
test ingenuo, lo stesso hard disk può dare valori differenti non solo a seconda del computer
cui è collegato, ma anche al variare delle condizioni del sistema, nel momento in cui il test
viene lanciato.
Eseguire un benchmark, o anche cronometrare il tempo impiegato per caricare un file, serve solo per avere una misura approssimativa
delle prestazioni ottenibili dalla propria confi-
gurazione in condizioni di funzionamento normali: in definitiva, è proprio ciò che ci interessa sapere! Però non si possono definire i valori
ottenuti da questa sola misura come "caratteristici" di quell'hard disk o di quel controller.
Per una valutazione corretta bisogna ripetere il
test su molte configurazioni diverse in condizioni differenti, comparando i risultati alla luce
delle caratteristiche tecniche dichiarate dal
produttore.
Da lettere giunte ultimamente sembra invece
che per molti lettori i numeri relativi alle misure di transfer rate generati dai benchmark e
pubblicati dalle riviste abbiano un valore assoluto, forse perché per motivi di spazio nelle
nostre recensioni non possiamo ripetere ogni
volta una guida all'interpretazionedei risultati.
Misura delle prestazioni
Le prestazioni dell'hard disk sono definite da
due insiemi di parametri: tempo di accesso e
transfer rate.
Il tempo di accesso si compone di due parti:
latenza media (tanto minore quanto più alta è
la velocità di rotazione, che nei dischi moderni
di uso comune è compresa tra 4.500 e 7.500
RPM - Rotazioni Per Minuto) e tempo di seek.
Quest'ultimo è definito da due misure: tempo
di seek massimo (dal primo all'ultimo cilindro)
e tempo di seek tra cilindri adiacenti.
Spesso i produttori danno un singolo valore
per il tempo di accesso, attorno ai 10 millisecondi; non c'è una sola regola per calcolarlo,
che di solito è il tempo totale (seek più latenza) necessario per accedere al primo settore
del cilindro posto fisicamente a un terzo del
disco (es: se il disco ha 3.000 cilindri, è il cilindro 1.000) quando la testina parte dal cilindro
zero. Come prima approssimazione il tempo di
accesso massimo assoluto (ancora espresso in
Recensioni
Simone Bonetti chiede di pubblicare
più prove su lettori CD e hard disk in
commercio, troppo spesso venduti unicamente sulla base di capacità (o velocità,
nel caso dei CD), tempo di accesso e
marca. E vero che per un acquisto che
dia la massima soddisfazione sarebbe utile avere a disposizione una prova completa del prodotto e, magari, un elenco di
tutte le caratteristiche dichiarate. Purtroppo ci è molto difficile pubblicare materiale
di questo genere, poiché la guerra dei
prezzi che si è recentemente innescata
tra i produttori ha abbassato, a pochi mesi, la vita commerciale dei prodotti. Praticamente il distributore o importatore italiano riceve un nuovo modello a ogni ordine che fa presso la casa madre, quindi
l'unica fonte di informazioni abbastanza
aggiornata resta il WWW Internet della
casa produttrice. Il tempo intercorrente
tra l'invio di un apparecchio alla redazione e la pubblicazione dei risultati dei test
sulla rivista sarebbe mediamente superiore a quello sufficiente all'importatore per
esaurire le scorte!
Interpretare correttamente i dati grezzi
forniti dalle case produttrici non è facile,
perciò nel box di questa pagina c'è una
piccola guida per non perdere I'orientamento.
Problemi di alimentazione
Alberto Bonadeo possiede da due anni un A1200 espanso con DKB 1020 e
hard disk Western Digital WDAC2200 in
box esterno. Tutto ha funzionato corretta-
millisecondi) si ottiene sottraendo dal valore dichiarato il tempo di latenza medio (30.000 diviso per gli RPM) e moltiplicando il risultato per 3;
infine si somma la latenza massima (il doppio esatto di quella media).
Per alcuni modelli di hard disk bisogna moltiplicare ancora per 2 (accesso a un settore difettoso riallocato, se vengono adottati alcuni tipi di gestione della riallocazione).
Il transfer rate è specificato in molti modi diversi. Se non sono fornite altre precisazioni il produttore dichiara quello "d'interfaccia"o "picco", pari
alla massima velocità di trasferimento dei dati tra buffer interno e host adapter in condizioni ideali. E di 10 Mbls per i dischi SCSI 2 Fast e fino a
16,6 Mbls per quelli EIDE con interfaccia operante in "PIO Mode 4" o
"DMA Multiword Mode 2"; non può mai essere raggiunto su un computer a causa della saturazione dei bus di espansione e del tempo di elaborazione dei comandi. L'interfaccia IDE degli A1200 e A4000 lavora solo
in PIO Mode O.
Il transfer rate "interno" è misurato in megahertz (o megabit al secondo,
che in questo contesto sono la stessa cosa), ed è la più alta cadenza di
dati sostenibile dall'insieme elettronicalmeccanica al lordo della correzione di errore e degli altri segnali di controllo. Dividendo per 9,10 o 11
(dipende dallo schema di modulazione adottato) si ottiene grossolanamente il transfer rate "sostenuto" massimo, che è valido solo per la prima zona, cioè per i primi cilindri del disco. Sugli ultimi cilindri, dove per
mantenere costante la densità di memorizzazione il numero di settori è
inferiore, il transfer rate sostenuto cala circa al 50% - 60% di questo valore. Di conseguenza, se si esegue un programma come "Diskspeed" sull'ultima partizione di un hard disk si ottiene un valore sensibilmente inferiore a quello della prima, a parità di tutti gli altri fattori come i tassi di
frammentazione e riempimento della partizione.
Un aspetto spesso sottovalutato è il tempo di elaborazione dei comandi.
Nei dischi EIDE o IDE è generalmente inferiore a quello degli SCSI (ma esistono molte eccezioni). E uno dei responsabili del crollo di prestazioni
che si manifesta quando per caricare i dati si eseguono molti accessi di
piccola entità invece di pochi ma grandi (l'altro è I'algoritmo di gesione
della cache interna). Poiché è un parametro ancora poco noto, non tutti
i produttori si stanno impegnando per ridurlo: ci sono grosse differenze
tra disco e disco. Sfortunatamente la maggior parte dei programmi per
Amiga carica i dati a blocchi di appena 4 kb, quindi degrada notevolmente le prestazioni del sistema a dischi. Chi scrive programmi che manipolano grosse quantità di dati farebbe bene a modificare le opzioni di
default del compilatore.
La natura della RAM da cui provengono i dati (o devono essere inseriti) è
fondamentale per le prestazioni; nella rubrica Transaction si è parlato a
più riprese degli aspetti teorici. Qualche mese fa abbiamo anche spiega-
mente per oltre un anno, poi si sono manifestati problemi di avvio (Amiga bloccato con schermo nero all'accensione), risolti con un alimentatore di A500 in prestito e poi con il modello potenziato Cabletronic. Ma con questa configurazione si
manifesta un problema nuovo: se in casa
sono accesi elettrodomestici con forte assorbimento, non è possibile avviare
I'A1200. Il motore dell'hard disk si spegne
prima di raggiungere il regime di rotazione, causando il reset delllAmiga.
Normalmente gli hard disk si comportano
in questo modo quando le testine magnetiche o il sensore di velocità nel motore
non inviano all'elettronica di controllo i segnali necessari per la regolazione della
velocità (può anche essere un guasto degli amplificatori sulla piastra elettronica).
to su queste pagine come CPU e scheda acceleratrice influenzano il
comportamento dell'hard disk (sia con controller interno che su scheda),
poiché cambiano le temporizzazioni di boot e il numero di stati di attesa
necessari per ogni trasferimento dati. Anche la modalità di funzionamento delle cache ha importanza.
Infine, quando il controller lavora in DMA, il transfer rate massimo sarà
limitato anche da tempo di elaborazione del comando e velocità del suo
DMA controller.
Ai fattori che limitano il transfer rate "grezzo" dell'hardware si aggiungono i vari strati di software per la gestione del disco, riducendolo ulteriormente.
Il primo strato è il device. Usando il sistema operativo non è possibile un
accesso legale al controller a livello più basso (quindi non c'è modo di
conoscere il vero transfer rate "fisico"). Al di sopra opera il file system:
con il sistema operativo è fornito FFS, ma per ottenere le migliori prestazioni bisogna ricorrere a prodotti commerciali o shareware. Di FFS esistono molte versioni; le più vecchie oltre a essere lente, non funzionano
bene con il 68040 (provocano corruzione sporadica dei dati).
Conclusioni
A questo punto dovrebbe esser chiaro che la misura delle prestazioni di
un hard disk non si può riassumere in un paio di parametri. Ma qual è la
scala d'importanza dei fattori appena esaminati?
Non esiste una risposta unica, perché tutto dipende da qual è l'elemento
più lento sul percorso dei dati nel proprio computer. Con I'unica eccezione dei controller SCSI 2 veloci di alcune acceleratrici 040/060 e di
quelli su bus Zorro 3, sugli attuali Amiga il transfer rate massimo del
controller è sempre inferiore a quello erogabile da qualsiasi hard disk
nuovo, anche di tipo economico. Di conseguenza, il parametro più importante per le prestazioni è il tempo d'accesso, seguito dal comportamento nel funzionamento con accesso a dati per piccoli blocchi (governato dal tempo di elaborazione dei comandi e dagli algoritmi di gestione della cache). Hanno grande importanza anche il grado di conformità
agli standard e il tempo di ricalibrazione periodica.
I risultati discordanti ottenuti da Carmelo sono probabilmente dovuti a
test eseguiti in condizioni di funzionamento non uniformi (per esempio
la presenza di programmi in background che disturbano le temporiuazioni del benchmark o la scelta di partizioni diverse dalla prima e magari
frammentate), oppure a un tempo di elaborazione dei comandi delI'hard disk elevato, dovuto per esempio a una cache non gestita in maniera ottimale. Se I'hard disk fosse SCSI, si può tentare di adattare meglio il suo comportamento alltAmiga operando sulla pagina di configurazione SCSI "disconnect/reconnect"e sulla pagina "caching".
Ascoltando con attenzione si può capire
se la causa è da imputare a una testina
atterrata che striscia sui piatti, al mancato
rilascio del gancio che blocca le testine in
posizione di parcheggio, a un difetto delI'attuatore della testina (rumore di urti secchi ripetuti) o infine all'eccessivo attrito
del cuscinetto a sfere del motore (I'elettronica tenta di far girare i dischi sempre più
velocemente, a più riprese, riuscendo ad
arrivare vicino al valore normale senza
raggiungerlo).
Gli hard disk Western Digital appartenenti
alla serie citata da Alberto con l'età sviluppano facilmente difetti di questo tipo
che, per alcuni mesi, si manifestano solo
auando la tensione di alimentazione a
+ l 2 V scende leggermente di valore o è
un po' disturbata e quando il drive è stato
lasciato al freddo o spento per alcuni
giorni. Nei casi estremi, in cui la velocità
sale lentissimamente o i dischi non partono proprio, con eventuale rumore di ticchettio regolare proveniente dalle testine,
la partenza è facilitata se si imprime al
drive un secco movimento rotatorio momentaneo.
I sintomi sono analoghi a quelli di un pilota di potenza del motore difettoso, ma in
quest'ultimo caso osservando all'oscilloscopio le forme d'onda applicate agli avvolgimenti del motore brushless dei piatti
si notano evidenti irregolarità e rumore
eccessivo (spesso gli hard disk Conner
con stadio di potenza a MOSFET discreti
si rompono in questo modo).
Chiaramente dopo aver verificato la regolarità delle tensioni erogate dall'alimentatore, la soluzione migliore sarebbe sostituire I'hard disk, ma esistono trucchetti
per riuscire a farlo durare il più possibile
anche se difettoso. Prima di tutto ci si può
assicurare che i cavetti di alimentazione e
soprattutto quelli di massa dell'alimentatore non siano troppo lunghi (20-30 cm al
massimo), con contatti puliti e sicuri. Il
passo successivo consiste nel portare la
tensione di alimentazione da + l 2 V a + l 3
V: usando un alimentatore da PC, basta
ruotare con precauzione il trimmer di regolazione interno, prestando la massima
attenzione a non alzare sopra ai 5,5 V la
tensione di +5 V (le regolazioni sono interdipendenti). Ricordarsi che nei comuni alimentatori da PC assemblato, le tensioni
variano a seconda del carico applicato
(salgono all'aumentare dell'assorbimento), quindi se in futuro si collegherà un lettore CD bisognerà fare attenzione.
Anche molti alimentatori di A4000 seguono questo comportamento, ma in maniera
meno accentuata. Gli alimentatori di A500
e A1200 normalmente non hanno un trim-
nicazioni dirette da
Darte del centro assistenza (anche via fax allo 02-66034238, specificando AMIGA MAGAZINE, Censimento
Riparatori) che esplicitino se la riparazione è sempre garantita o se effettuata solo limitatamente alle parti disponibili, ma sono consentite indicazioni indirette, da parte di utenti
che hanno ottenuto una riparazione di recente (specificare la data). Non ci interessano
segnalazioni di disservizi, vogliamo indicazioni da chi è stato pienamente soddisfatto. Chi
non trova il nome della propria attività nella lista o ha notato degli errori, non esiti a comunicarcelo.
CENSIMENTO DEI RIPARATORI AMIGA
Alacran
Assi coop.
CATME
Computeam
Computer Service
DB-Line
Elettrotel
GLV Elettronica
Marraghini Claudio
Nordica Elettronica
Paolieri Elettronica
Ravezzi Anaelo
Tecnicom p
070-287238
Cagliari
02-4222106
Milano
02-48302947
Milano
091-681 7000
Palermo
081-7879102
Napoli
0332-768000 Biandronno (VA)
06-6632321
Roma
050-562035
Pisa
0575-904377
Arezzo
059-230148
Modena
055-4361 720
Firenze
0541-373686
Rimini
06-541 2939
Roma
3/96
1/96
2/96
1196
12/95
12/95
11/95
9/95
2/96
1/96
9/95
1/96
1/96
diretta
diretta
indiretta
diretta
diretta
diretta
diretta
indiretta
indiretta
diretta
indiretta
diretta
diretta
discreta
parziale
parziale
buona
buona
buona
parziale
parziale
buona
parziale
buona
I laboratori elencati NON devono essere considerati né ufficialmente raccomandati
da Amiga Magazine, né gli unici in grado di effettuare riparazioni Amiga Magazine
non assume alcuna responsabilità per errori od omissioni, i dati pubblicati sono frutto di segnalazioni NON verificate
mer di regolazione e il valore della tensione dipende direttamente dal valore di alcune resistenze o regolatori di tensione a
valore fisso.
Se anche questo non bastasse, si può
realizzare un circuito che applichi per i
pochi secondi successivi all'accensione
un picco di tensione di 14-15 volt sulla linea a +12V. Commodore stessa adottava
questo circuito in alcune serie di alimentatori per gli A590 che montavano hard
disk Western Digital.
Nel caso particolare di Alberto forse il difetto si manifesta per la concomitante presenza di cali di tensione nell'impianto elettrico di casa, che mette in crisi i normali
alimentatori come il Cabletronic. Anche
molti PC "assemblati" in queste circostanze stabilizzano male le tensioni di uscita
(la casistica di IBM compatibili che si resettano da soli quando si accende la lavatrice o qualcuno suona il campanello di
casa è sterminata). Consigliamo a chi non
ha una solida competenza, di evitare di
mettere le mani nell'impianto elettrico, soprattutto se è vecchio: sia per motivi di sicurezza che per disposizioni di legge... e
per non trovarsi bloccati a metà lavoro da
qualche inconveniente. Meglio limitarsi a
sostituire la presa a muro (un componente banale ma che quando è usurato può
dare ogni sorta di problema); eliminare ogni sdoppiatore e riduttore; collegare tutti
i cordoni di alimentazione a una "ciabatta"
con interruttore generale.
Contro i cali di tensione sono realmente
efficaci solo il gruppo di continuità e lo
stabilizzatore di tensione.
Le protezioni antisovratensione restano
molto utili (come già spiegato qualche numero fa), ma molti rivenditori e produttori
tendono a speculare: l'elemento attivo ha
un costo molto limitato (compreso tra le
2.000 e le 40.000 lire), quindi attenzione
al prezzo a cui vengono proposte. Un
normale varistore da 230-250 V, dal costo
di 2.000 lire e venduto in qualsiasi negozio di ricambi TV, offre lo stesso grado di
protezione di molte "prese antifulmine" da
20.000 lire. Basta collegarlo tra i due fili
che portano la tensione di rete (il morsetto al centro della presa è la messa a terra
e non va toccato) e, in caso di sbalzi pericolosi, brucerà facendo scattare la protezione generale.
modificare una catena SCSI sostanzialmente equilibrata, è meglio disfarsi al più
presto del drive IBM (che può funzionare
correttamente in altre configurazioni) finché conserva un residuo di valore. Comunque, volendo fare qualche estremo
tentativo, si può provare a riorganizzare la
catena SCSI, spostando terminatori e periferiche ed eventualmente sostituendo i
cavi come più volte descritto in questa rubrica.
Il monitor 1950 è più che sufficiente per
un comodo utilizzo della scheda grafica
Picasso I I a risoluzione massima di circa
800 x 600 pixel. Per lavorare a risoluzioni
superiori sarebbe vantaggioso affiancargli un S-VGA da 17".
Magneto-ottico IBM
CD32
Alessandro Boccabella ha un A4000
ben espanso, ma non riesce a far convivere un magneto ottico (M.O.) IBM
MB3125A da 128 Mb con il resto della
catena SCSI. Dopo molte prove è stato
possibile utilizzarlo solo con una sequenza ben precisa di accensioni delle periferiche, usando una sola cartuccia. Nonostante ciò il boot resta terribilmente lento
e laborioso, il bus SCSI non è ben stabile
e restano dei dubbi sul modo migliore di
dichiarare la capacità della cartuccia, visto che i normali programmi diagnostici
non sanno come gestirlo.
Il controller SCSI utilizzato è l'Oktagon
2008 e la scheda grafica una Picasso 2
con monitor 1950.
I magneto ottici IBM hanno sempre dato
qualche problema di gestione con la
maggioranza dei controller Amiga, riuscendo a funzionare in modo soddisfacente solo con i più evoluti (categoria a
cui non appartiene il pur valido Oktagon)
o con catene abbastanza scariche. Probabilmente spendendo parecchio tempo,
denaro ed energie, si riuscirebbe a far
funzionare sull'A4000 di Alessandro anche l'MB3125A; ma noi non consigliamo
di farlo. Lo standard M.O. con cartucce a
128 Mb è una vittima eccellente del progresso tecnologico: a pochi anni dalla
sua introduzione è già commercialmente
morto e il formato è usato solo per compatibilità con il passato. Per restare sulla
tecnologia M.O., conviene passare ai
nuovi modelli da mezzo gigabyte e oltre
(magari il Fujitsu compatibile con le cartucce da 128 Mb), mentre sul fronte dei
100 Mb di capacità, lomega ZIP drive e
Syquest EZ-drive garantiscono velocità
almeno tripla, con costi di gran lunga inferiori e senza problemi di compatibilità
col controller Oktagon.
Secondo noi, piuttosto che investire per
Ezio ci ha scritto via Internet (ricordatevi
di scrivere il vostro nome e cognome
completo) per chiedere se è possibile utilizzare le schede di espansione memoria
e acceleratrici dell'A1200 sul CD32. Non
è possibile farlo direttamente, perché i
connettori e qualche segnale sono diversi, ma dal punto di vista tecnico non ci
sarebbero ostacoli insormontabili per la
realizzazione di un adattatore, eventualmente perdendo la possibilità di usare il
modulo MPEG. Secondo le prime informazioni che ci sono arrivate (ancora tutte
da verificare) sarebbe possibile realizzare
un adattatore anche per inserire le schede di A1200 sul Walker.
Blackburst
Gianfranco di Giacomantonio ha inserito l'A4000 in un sistema video che utilizza un generatore di sincronismo dedicato e vorrebbe agganciare i sincronismi
di Amiga senza ricorrere a un intero genlock (duplicherebbe inutilmente funzioni
già presenti con migliori funzionalità nelle
altre apparecchiature del sistema).
Per disabilitare i generatori di sincronismi
interni di Amiga, basta pilotare le linee di
sincronismo orizzontale e verticale dello
slot video o porta RGB, che sono bidirezionali, con stretti impulsi positivi a livello
logico TTL di durata fissa: basta usare un
paio di monostabili. Per evitare distorsioni
dell'immagine ed errori di sincronizzazione ("imbarcamento") bisogna anche applicare al piedino XCLK il pixel clock che
governa Alice (o Lisa), con frequenza di
circa 28 MHz e in relazione di fase fissa
con i sincronismi. Di conseguenza, per
ottenerlo, c'è bisogno di un circuito PLL,
che rappresenta la maggior parte del costo di un genlock economico. Per questo
motivo non siamo a conoscenza di aziende che producano il genere di apparec-
chio necessario a Gianfranco.
Aggiornare l'A3000
Simone Bonetti ci ha mandato una
lunga e-mail via Internet (l'indirizzo della
redazione è [email protected]) chiedendo
suggerimenti sul modo migliore di aggiornare il suo A3000.
Se sono già installati almeno 6 Mb di
RAM, le prime cose da acquistare sono
un nuovo hard disk che sostituisca quello
originale e un lettore CD. Una scelta accurata è complicata dal fatto che di rado i
rivenditori con buoni prezzi sono anche in
grado di fornire i dati tecnici dei prodotti,
ma questo problema si ridimensiona
quando si prendono in esame i pochi modelli realmente disponibili a magazzino.
Un lettore CD ai vertici delle prestazioni
non è indispensabile, visto che per ora
non esistono applicazioni interattive multimediali che lo sfruttino. Il parametro più
importante è il tempo di accesso, seguito
dalla velocità (2x - 8x, ecc.) e poi dalla dimensione della cache. Tutti i lettori sono
in grado di suonare i CD audio, ma solo
alcuni hanno il comodissimo pannellino
frontale con i comandi per scelta del brano e avvio della riproduzione (che funzionano anche a computer spento). La possibilità di audio grab digitale è ancora più
rara.
Per un collegamento rapido all'A3000, i
kit completi "plug and play" più facilmente
reperibili sono quelli dei lettori portatili
NEC. L'acquisto di un modello interno assieme a un cavo esterno e un cabinet SCSI a due posti (per assicurarsi espandibilità futura) è un'alternativa leggermente
più economica e versatile, ma richiede
un'installazione più laboriosa con ingombri maggiori.
Anche se è consigliabile per la sua migliore integrazione nel sistema e la facilità
di montaggio esterno, ai fini di costo e
prestazioni è quasi indifferente che il lettore CD 3x - 4x abbia interfaccia SCSI o
ATAPI (con il relativo controller Tandem o
similare). Per velocità superiori, I'interfaccia SCSI 2 è ancora vincente.
Per il nuovo hard disk la situazione su
A3000 è simile a quella degli A2000 accelerati. Volendo conservare il vecchio
hard disk si può inserire il nuovo nel cabinet esterno a due posti del CD o direttamente sopra all'hard disk preesistente,
purché sia del tipo a basso profilo e non
scaldi molto; su alcuni A3000 c'è bisogno
di un cavetto sdoppiatore di alimentazione e di una piattina SCSI a tre connettori,
reperibili tra il materiale per i PC assemblati. Il montaggio nel vano per il DFI: del
3000 potrebbe alle volte risultare scomo-
do per la necessità di forare i l telaio o
procurarsi una nuova piastrina di fissaggio (ma non sempre è così). Non ci sono
problemi per il montaggio nel vano floppy
su A2000 e A4000. Se il nuovo hard disk
non viene riconosciuto al primo reset e all'accensione o funziona solo con certe
versioni di Kickstart, è necessario ritoccare con qualche programma PD il contenuto della memoria di configurazione non
volatile dell'A3000.
Quando I'hard disk originale ha capacità
di appena 100 Mb o meno, è più conveniente sostituirlo del tutto, eliminando così
una fonte di problemi (calore, rumore, inaffidabilità dovuta all'età avanzata del disco, disturbi sul bus SCSI e necessità di
riassortire i terminatori). È sufficiente partizionare il nuovo acquisto affiancandolo
temporaneamente al vecchio disco e, se
l'A3000 ha ancora le ROM originali (che
caricano il Kickstart da disco), ci si ricordi
di clonare con precisione la partizione di
boot del vecchio hard disk, altrimenti non
verrà caricato il SuperKickstart. Quando
verrà fissato al posto del vecchio, di solito
non c'è neppure bisogno di spostare jumper o terminatori (essendo l'unico disco).
In caso di problemi, fare un backup delI'hard disk originale e installare il nuovo al
posto del vecchio rinunciando all'affiancamento temporaneo. Visto che secondo
notizie ufficiose il Kickstart 3.2 non introdurrebbe alcuna novità significativa nell'ambiente ECC e che sono rimasti ben
pochi programmi utili che esigono versioni precedenti del Kickstart, consigliamo di
acquistare il kit ROM 3.1 anche per rimuovere la schiavitù del Superkickstart.
Il controller SCSI di A3000 è limitato a un
massimo di circa 3 Mbls, che vengono
raggiunti dalla maggior parte dei dischi
attuali con capacità superiore al gigabyte;
per prestazioni più spinte bisogna passare a un controller Zorro 3 (es: Fastlane o
DKB).
E difficile dare indicazioni sui modelli da
acquistare, ma in genere per spendere
poco con buona resa basta scegliere un
Conner o Fujitsu qualsiasi, mentre se si
pretende un po' di più è meglio scegliere
un Seagate o un Quantum delle serie evoIute (Fireball, Barracuda ecc.).
Attenzione ai fondi di magazzino, che per
gli hard disk SCSI sono sempre abbondanti, soprattutto per tagli inferiori al gigabyte. Evitare i vecchi hard disk IBM ad
altezza piena, ma i recenti modelli slim
hanno meno problemi e possono essere
un acquisto appetibile grazie alla buona
velocità e al basso costo.
Per I'acquisto della scheda grafica suggeriamo di rileggere le recensioni dei pro-
dotti più significativi apparse sulle pagine
di Amiga Magazine.
I parametri principali da esaminare per
l'acquisto del monitor sono: dimensione
utile dello schermo, gamma di frequenze
sincronizzata, dot pitch, presenza di microprocessore interno che si occupi della
centratura e ridimensionamento automatico al cambio di risoluzione grafica. Chi ritiene che i campi elettromagnetici a bassa frequenza siano dannosi (allo stato attuale non esistono prove con valore
scientifico, ma solo ragionevoli dubbi) dovrebbe esaminare anche le certificazioni
di conformità alle norme TCO e MPR2.
Per un acquisto importante è il caso di
informarsi bene sulla rete di assistenza
(molte marche orientali garantiscono i ricambi solo per il periodo di garanzia) e
osservare da vicino la qualità dell'immagine e la dimensione dei bordi neri che riducono la zona attiva dello schermo (alcuni modelli da 15" hanno aree utili di
13"!).
Brevi
A Lorenzo Meriggi, che non riesce a
far funzionare un CD Goldstar (interfaccia
Atapi) con la scheda acceleratrice Blizzard 030 a 50 MHz, consigliamo di provare una versione diversa di atapi.device.
Sul numero scorso abbiamo citato quelle
disponibili.
Paolo Luzi non riesce a far convivere il
controller Oktagon AT2008 sul suo A2000
revisione 6.0. Appena possibile cercheremo di pubblicare la lista di modifiche per
aggiornare la motherboard all'ultima versione, ma non si può escludere che il
malfunzionamento dipenda da un banale
guasto o difetto della motherboard di
Paolo. Conviene almeno controllare se ci
sono reti resistive infilate a rovescio e se
togliendo le altre schede o spostandole di
slot la 2008 viene vista dal sistema. A volte può succedere che, per un errore nel
circuito di Autoconfig, una scheda disabiliti o provochi il malfunzionamento di tutte
quelle alla sua sinistra (guardando
l'A2000 dal davanti).
Alessandro Boccabella chiede se si
può accedere agli slot AT IBM dell'A4000
quando sono coperti da schede Zorro. A
differenza del bus Zorro, gli slot IBM sono
tutti in parallelo tra di loro (ciò ha reso
complicatissima I'implementazione delI'autoconfigurazione nelle macchine in architettura Intel) e, quindi, il problema è di
natura puramente meccanica. La daughterboard Micronik è una soluzione commerciale già pronta e ben collaudata; prodotti analoghi sono commercializzati in
Germania da Eagle Computers.
Da quando ha sostituito la scheda acceleratrice Blizzard 1230 con una Blizzard
1260, il CD-ROM di Marco Mozzi ha
cessato di funzionare indipendentemente
dal file system utilizzato. Il lettore è un
Sanyo CDR250S collegato alla porta
PCMCIA dell'A1200 con interfaccia Squirre1 e i comandi arrivano al CD senza problemi, tant'è vero che si possono ascoltare i CD musicali, ma i dati non transitano.
Il malfunzionamento è un noto problema
del software di gestione Squirrel; in genere si manifesta con processori superiori al
68030 a cache abilitate. Pare che tale
problema non sia presente sul nuovo prodotto Surf Squirrel; appena riceveremo altre notizie troverete informazioni e commenti su queste pagine.
A
Domande
a l temito
Avete dei problemi che non riuscite a risolvere o delle semplici curiosità? Per ottenere una risposta su queste colonne, scrivete a:
Il Tecnico Risponde
via M. Goiky, 69
20092 Cinisello B. (MI)
Oppure inviate un fax allo:
Oppure ancora via Interneta:
amigamag@iol,it(redazione, e indirizzo
principale per comunicare con Amiga Magazine)
paolo.canali@iol,it(ing. Paolo Canali)
Se volete risposte precise dovete fornire
dati precisi: descrivete completamente la
configurazione del vostro sistema, possibilmente allegando i risultati di programmi come "Syslnfo".
Ricordiamo che la raccolta completa (indicizzata cronologicamente e per argomento
in formato ipertestuale AmigaGuide e html)
di tutti gli articoli trattati su questa rubrica è
offerta in omaggio a tutti coloro che si abbonano ad Amiga Magazine.
al Novotel di Hammersmith si svolgeva il World of AmiMentre
ga, in un'altra parte di Londra, precisamente presso la Grand
Hall del centro congressi Olympia, si è tenuta, dal 14 al 16 aprile,
l'edizione primaverile dell'ECTS, una fiera che costituisce un punto di riferimento per l'intera industria dei videogiochi e per il divertimento interattivo in generale. La contemporaneità dei due eventi
è quasi sicuramente fortuita (diciamo quasi perché AT potrebbe
aver scelto un fine settimana di movimento "informatico" in Londra); qualche anno fa, quando Amiga dominava la scena dei videogiochi, soprattutto qui in Gran Bretagna, sarebbe stato naturale pensare a una scelta azzeccata di tempi per dare a tutti la possibilità di presenziare a entrambi gli eventi: oggi invece le differenze che si sono create tra i due mercati escludono a priori questa possibilità. Inutile dire che all'ECTS c'erano poche tracce di Amiga. Siamo comunque riusciti a trovare qualche software house
che aveva nuovi prodotti per il nostro computer.
La 21st Centurv Entertainment,famosa per la serie Pinball
(Dreams, Fantasies, Illusions, Mania) distribuisce SlamTilt, un
nuovo gioco di flipper, questa volta realizzato da uno sviluppatore
esterno: la software house svedese Liquid Dezign. Il gioco è stato
sviluppato interamente e in maniera definitiva prima che venisse
consegnato alla 21st Century Development, che non ha fatto altro
che organizzare la distribuzione, senza però riuscire a intraprendere alcuna promozione pubblicitaria. I commenti entusiasti relativi a questo gioco apparsi su molte riviste inglesi lasciano ben
sperare sulla sua qualità. In attesa che ci pervenga una copia per
la recensione, come assaggio, possiamo dire che dispone di
quattro flipper molto ben caratterizzati, un movimento della pallina
estremamente realistico e una parte sonora (musiche ed effetti)
assolutamente d'impatto. Per il resto, la 21st Century non ha attualmente in sviluppo alcun altro progetto per Amiga, anche se si
è detta sempre interessata a realizzare e pubblicare prodotti finché si manterrà una certa richiesta del mercato (sempre costante
relativamente alle loro uscite).
Warner Interactive aveva nel suo stand un A1200, forse l'unico dell'intera fiera, su cui girava Chaos Engine 2, che uscirà in
due versioni, AGA e ECS. E il seguito dello spara-e-fuggi con visione dall'alto dei Bitmap Brothers, nel quale, in stile Commando,
dobbiamo guidare un personaggio pesantemente armato all'annientamento dei vari nemici.
La prima versione consentiva di giocare aiutati da un personaggio guidato dal computer; questa seconda release consente anche di giocare uno contro l'altro (in stile Spy vs Spy, per continuare con i paragoni arcaici) oppure in singolo a tutto schermo. I
quattro mondi che costituiscono i diversi scenari del gioco, oltre a
dare varietà grafica, sono anche strutturati in modo più complesso: non solo è possibile nascondere oggetti dietro altri oggetti per
ingannare gli avversari, ma si possono anche disporre trappole e
usare invisibilità e teletrasporto. Questo aumento di interattività
non può far altro che aumentare ulteriormente giocabilità e
profondità di un gioco che era già eccellente nella prima versione. Warner rilascerà tra breve anche Sensible World of Soccer
European Championship Edition (in scia col successo straordina-
rio delle varie edizioni di SWOS) aggiornato con statistiche e giocatori in occasione degli europei di calcio di quest'anno in Inghilterra. Altro titolo in arrivo è Primal Rage, per A1200, conversione
di un beat-em-up famoso tra le console.
Ocean ospitava, all'interno del suo stand, Teaml7, senza però
esibirne i prodotti. Come già accennato nell'articolo dal World of
Amiga, Alien Breed 3D II verrà commercializzato in bundle con le
schede acceleratrici Blizzard 030 e 060: questo significa che agli
acquirenti del software originale verrà dato un buono sconto di 20
sterline (50 mila lire) per la 030 e 50 sterline (più di 100.000 lire)
per la 060, mentre chi acquisterà le suddette schede avrà il
software in omaggio. Questa proposta è stata dettata dal fatto
che AB3DII richiede almeno un 68030 per essere giocato decentemente (in accordo con le caratteristiche avanzate dell'ambiente
3D che vanta), ed è un tentativo da parte di Team17/Ocean per
garantirsi un mercato più ampio e non limitarsi a coloro che hanno
già buone configurazioni. Non è improbabile inoltre che lo sviluppo di molti progetti sia stato abbandonato in partenza per mancanza dei requisiti hardware minimi dell'installato di massa: anche
se capolavori come Sensible Soccer continuano a richiedere
niente più che A600 con 1 Mb, soprattutto di questi tempi migliorare i giochi significa principalmente migliorarne le caratteristiche
tecniche, cosa possibile solamente con un hardware all'altezza. A
questo proposito si sono detti contenti della dotazione standard
con cui verranno venduti gli Amiga Walker (che come ricordiamo
includeranno un 68030 a 40 MHz). Ancora una volta alla Team17
sono sul punto cruciale (naturalmente non per loro) di dover decidere se abbandonare definitivamente Amiga oppure no: AB3DII,
come anche sarebbe dovuto essere il primo AB3D, sarà probabilmente l'ultimo gioco a essere sviluppato.
Abbiamo parlato con altre software house che in passato hanno
sviluppato per Amiga e sono tutte sulla stessa linea: non è concepibile mantenere un team di sviluppo dedicato ad Amiga e investire otto mesi per la realizzazione di un gioco, quando il mercato
non offre grandi garanzie, mentre in ambito console e PC, anche
se in una competizione durissima, i margini di guadagno sono notevolmente maggiori. A parte un accenno a una possibile, ennesima edizione di Premier Manager (la quarta!) da parte di Gremlin,
Bluebyte (Settlers) ha chiuso il discorso da tempo, così come Millenium (James Pond).
L'attuale situazione dei giochi Amiga non appare dunque molto
rosea e per un rilancio del settore, si dovrà attendere il Power Amiga. L'unica forza sono le software house che non dipendono
dalle aziende maggiori di videogiochi, oltre che i singoli gruppi
autogestiti; abbiamo saputo, per esempio, che l'autore (italiano)
di Virtual Karting sta sviluppando un gioco di corse che, a quanto
pare, sarà in grado di ottenere l'incredibile dai chipset AGA in termini di prestazioni.
Anche da questo lato c'è però qualche notizia poco confortante: il
gruppo tedesco che ha sviluppato Nemac4, l'eccellente gioco in
stile Breathless di cui abbiamo già parlato su Gameshow, ha ammesso di non aver ricevuto abbastanza registrazioni (il prodotto è
Shareware) nemmeno per pagare i grafici.
Marco Ruocco
ON DISK
a cura di Carlo Santagostino e Roberto Aitias
TurboPrint 4 Li ht irsee
Software - Fractal inds
%
Questo programma è una versione dimostrativa della versione italiana di Turbo Print Professional 1.4 il pacchetto
commerciale recensito su questo stesso
numero e offerto ai lettori di Amiga Magazine al prezzo speciale di 98.000 lire
(si veda il tagliando alla pagina 55).
L'installazione avviene mediante Installer standard, con help in linea in italiano
che, in questo caso, consente anche la
rimozione dal sistema e andrà usato
quindi alla fine delle vostre prove. Durante l'installazione vi verrà chiesto quale driver usare per la vostra stampante:
se non trovate il vostro modello, provate
i driver Epson-EX,FX,LX per le stampanti a nove aghi, Epson-LQ,SQ per quelle
a 24 e HP-LaserJetll per quelle laser
(quasi sempre le stampanti sono in grado di emulare le stampanti citate, controllate sul manuale della stampante
stessa), oppure uno dei driver generici.
Il pacchetto è composto da due programmi: TurboPrefs, che consente di
modificare numerosi e sofisticati parametri di stampa e PrintManager, che
permette di stampare immagini a 16 milioni di colori.
Una volta eseguita l'installazione, lanciamo TurboPrefs, che mostra una finestra
con numerose schede. Nella scheda
Stampante possiamo creare (Nuova) o
cancellare (Rimuovi) varie configurazioni
che utilizzano la stessa stampante o
stampanti diverse (da scegliere in un elenco che corrisponde a quello della fase di installazione). E inoltre possibile
definire la porta e il device da utilizzare
o eventualmente specificare un file in
cui riversare la stampa.
Nella sezione Config possiamo specificare parametri quali la qualità (il cui significato varia da stampante a stampante), la densità di stampa, l'uso del bianco e nero, dei livelli di grigio o del colore, il formato della carta, il tipo di alimentazione e alcuni parametri che dipendono dalla stampante in uso (Scelte Stampante).
Particolarmente interessante è la sezione Grafica, nella quale si può indicare il
tipo di retino da utilizzare e usare delle
curve di correzione, alcune delle quali
sono già predefinite. Nella versione
commerciale del prodotto è possibile
anche impostarne delle proprie.
La sezione Poster e HardCopy sono disabilitate nella versione demo e permettono di stampare grandi poster sezione
per sezione e di catturare e stampare
schermi Amiga.
Una volta impostati i parametri preferiti
per le diverse sezioni, si può salvare la
configurazione ed effettuare un reset:
TurboPrint si attiverà automaticamente
grazie all'icona TurboStart copiata nel
cassetto WBStartup dall'lnstaller. Se si
vuole escludere temporaneamente Turboprint, si potrà attivare I'icona noturbo
nel cassetto del programma.
Passiamo ora alla stampa di un'immagine. A questo scopo si può effettuare la
stampa con qualsiasi programma, che
sfrutterà i driver di TurboPrint, oppure
mediante PrintManager, fornito con lo
stesso TurboPrint che permette la stampa a 16 milioni di colori. Scegliamo tramite l'apposito file requester I'immagine
da stampare (sono molti i formati supportati, fra cui JPEG, GIF e datatype sotto 3.0). A questo punto, se vogliamo,
possiamo visualizzare I'immagine in
bianco e nero o a colori tramite Mostra
Immagine, alla risoluzione impostata
premendo Modo Video (con CyberGraph la preview può avvenire a 16 milioni di colori). Il gadget Sezione permette di scegliere con il mouse la parte del-
I'immagine da stampare. Una volta premuto il pulsante Stampa viene visualizzata una nuova finestra tramite la quale
possiamo scegliere se stampare in bianco e nero o a colori, la risoluzione della
stampante, richiamare il modulo di preferenze di TurboPrint e modificare luminosità, contrasto e correzione gamma
dell'immagine. L'aggiornamento dell'immagine a video si ottiene premendo Anteprima. Premendo Layout si accede ai
parametri relativi ad aspetto, dimensioni
e margini dell'immagine; la posizione e
la grandezza dell'immagine possono essere modificati anche col mouse, premendo il pulsante Posizione e agendo
sulla preview dell'immagine che appare
a video (questa preview, fra l'altro mostra solo la parte prescelta mediante il
gadget Sezione nel primo menu). Premendo Stampa si attiva infine la stampa
vera e propria dell'immagine.
Essendo una versione demo di un programma commerciale, PrintManager ha
alcune limitazioni funzionali, tra cui quella di stampare solo il quarto superiore
O
gni programma su disco viene fornito in formato compresso Per scompattarlo basta selezionarne
l Icona si aprira una finestra che chedera il nome della directory destinazione Si dovra indicare
ad esempio Work RAM DFl oppure ancora Work provai o RAM T I L importante e ricordare di
inserire i due punti o la barra finale a seconda dei casi. Inserito il nome, si dovrà premere il tasto Return
Tutto ciò potrà avvenire sia facendo il boot da dischetto, sotto 2.0, sia facendo il boot dal proprio disco di
che dovrebbe esistere di
Workbench. In questultimo caso è necessario solo la presenza del file IconX in C,,
default, essendo parte integrante del sistema operativo. Se così non fosse, recuperatelo dal vostro disco originale del Workbench
Se decidete di decomprimere l'archivio in RAM., assicuratevi di avere abbastanza memoria per Iarchivo non
compresso e il programma di decompressione che può richiedere più di 250 Kb di memoria libera.
Tutte le istruzioni relative all'installazione contenute in queste pagine si riferiscono ai file già decompressi
nel modo indicato. E consigliabile provare i programmi solo dopo avere terminato l'installazione, facendo il
boot dal proprio di disco di Workbench, perché spesso i programmi richiedono librerie e device non presenti sul dischetto
Può accadere che alcuni file di testo o in formato AmiaaGuide non possano essere caricati, perché il sistema ricerca il programma MultiView sotto 2.0 o il programma AmigaGuide sotto 3.0. In casi come questi
basta selezionare l'icona del documento da Workbench, attivare l'opzione di menu Informazioni (Info) e inserire nel campo Programma Associato (Default Tool) il nome del programma che si ha a disposizione (AmigaGuide sotto 2.0 e Multiview sotto 3.0).
Un modo per risolvere definitivamente i problema è creare da Shell un i n k file a questo modo.
Sotto 3.0:
CD W0rkbench:Utilities
MakeLink AmigaGuide Multiview
Sotto 2.0 (ammesso che AmigaGuide stia in Utilities).
CD Workbench:Utilities
MakeLink Multiview AmigaGuide
Si tenga presente infine che alcuni file in formato AmigaGuide scritti per MultiView non possono essere letti
da AmigaGuide sotto 2.0. In tal caso si possono leggere i file indicando nel Programma Associato (Default
Tool) il nome e l'eventuale path del comando More
Altro problema potrebbe insorgere con i programmi che usano I'lnstaller: assicuratevi che sia presente
nella directory C del vostro disco di Workbench.. In caso contrario cercatene una copia (è apparso anche in
alcuni dischetti di AM in passato) e copiatela in W0rkbench.C Per installare i programmi che usano IInstaIe r è necessario fare il boot dal proprio disco di sistema.
ON DISK
sinistro delle immagini. Altra limitazione
di TurboPrint Light è data dal fatto che
tutte le stampe riporteranno in alto una
piccola scritta. Nell'articolo a pag. 54
troverete ulteriori informazioni su questo
programma.
Specifiche del programma
Tipo: demo di programma commerciale, per
usufruire dello sconto del 35% riservato ai leftori di Amiga Magazine si invii il buono che comsu TurboPrint in questo stesso
pare nell~~iicolo
numero a pag. 55 Configurazione minima:
Kickstart 2.0 Installazione: tramite Insfaller
standard
AllowBad @ Mikolai Calusinski
A volte durante la formattazione di un dischetto viene visualizzato un messaggio
che indica la presenza di un errore. Anche se il danno riguardasse solo un settore del dischetto, generalmente l'unica
cosa che resta da fare è gettarlo. Chi
vuole contribuire a diminuire la quantità
di immondizia nella propria città (o si
trova in una situazione di emergenza),
può invece usare AllowBad, un programma che permette di formattare i dischetti marcando come occupate le
tracce danneggiate. I dischetti così formattati saranno ancora utilizzabili, anche se non è consigliabile affidare loro i
propri dati più preziosi. AllowBad funziona a partire dalla versione 2.0 del sistema operativo e si invoca da Shell con la
seguente sintassi:
dove Cdriveì è il nome del device da
formattare (DFO:, DFI :...) e <nome> è il
nome da assegnare al disco. I parametri
opzionali INTL e DIRCACHE indicano rispettivamente il formato internazionale e
DirCache (richiede la versione 3.0 del
sistema operativo) di AmigaDOS.
Specifiche del programma
Tipo: FreeWare Configurazione minima:
Kickstart 2.04 *Installazione: copiare il programma AllowBad in una directory del path:
(es. sys:system)
CxControl
Georges Goncalves
Vi sono alcuni programmi che fanno un
uso insolito degli sprite di Amiga: Protracker, per esempio, usa gli sprite per
rappresentare slider verticali, mentre
PCTask ne utilizza uno per il cursore
lampeggiante. Quando si utilizzano questi programmi è necessario disabilitare i
"mouseblanker", cioè le commodity che
nascondono il puntatore alla pressione
di un tasto e che sono invece particolarmente utili in altri casi.
Disabilitare manualmente la commodity
ogni volta che si lancia uno di tali programmi può risultare scomodo, per cui
può tornare utile CxControl, un programma che permette di svolgere tale funzione e può essere invocato all'interno di
script. Ma questa è solo una delle situazioni in cui il programma può tornare utile: di fatto CXControl è un programma
che controlla il funzionamento delle
Commodity via Shell e può tornare utile
in tantissime occasioni: in script, nei pulsanti di DirOpus o DirWork e così via.
CxControl richiede almeno la versione
2.0 del sistema operativo, e non funziona da Workbench. La sintassi del comando è la seguente:
CxControl BROKER <comodity>
[<comand@
dove <commodity> è il nome (esatto,
maiuscole e minuscole comprese) d~una o più commodity su cui agire, e <comando> è una delle seguenti stringhe:
ENABLE, DISABLE: abilita o disabilita
le commodity indicate;
SHOW, HIDE: mostra o nasconde I'interfaccia delle commodity;
KILL: rimuove definitivamente la commodity dalla memoria.
Specifiche del programma
Tipo: CardWare, inviare una cartolina all'autore Configurazione minima: Kickstarf 2.04 Installazione: copiare il programma CxControl in
una directory del path: (es. C:)
Frotz
Stefan Jokisch
Frotz è un interprete per le famosissime
avventure testuali prodotte da Infocom,
le quali sono rilasciate in un formato indipendente dal sistema hardware. Su
tutte le piattaforme i giochi di questa
software house sono costituiti da un interprete e un file di dati; tramite questo
programma potete quindi giocare con
Amiga le avventure scritte per altre macchine, semplicemente utilizzandone il file dati. Frotz supporta i formati Infocom
fino alla versione 5 (dalla 6 è stato introdotto il supporto per la grafica); tra le
avventure utilizzabili vi sono Zork 1, Stationfall, Trinity, Beyond Zork, Border Zone e Sherlock.
Frotz richiede la presenza in LIBS: dei file asl,library, bgui.library e rsqtools.library; il primo fa parte della dotazione
standard del sistema operativo 2.0,
mentre gli altri possono essere trovati
nella directory FrotzILibs.
Il programma si lancia da Workbench
mediante doppio click sulla sua icona o
su quella del file dati di una avventura.
Nella directory Example è fornita una avventura di esempio: il nome "Adventure"
non appare così banale se si pensa che
questo è il porting della prima avventura
mai sviluppata, risalente al lontano
1977! In caso di lancio dall'icona del
programma, viene aperto un file requester tramite il quale indicare il file di avventura da utilizzare.
Una volta caricata Adventure, viene visualizzato lo schermo del programma, e
il gioco parte immediatamente. L'inserimento dei comandi e I'output del gioco
avviene come in qualunque avventura
testuale.
Potete modificare la risoluzione dello
schermo, i font e i colori utilizzati scegliendo la voce Prefs del menu Project.
Nella finestra corrispondente sono presenti altre due sezioni, denominate Startup e Games: nella prima si possono indicare alcune directory in cui Frotz cerca durante il caricamento le avventure
che gli sono note, mentre nella seconda
sono appunto specificate le avventure
note. Le modifiche apportate alle preferenze possono essere salvate (Save) o
usate nella sessione corrente (Use).
Il menu Game fornisce un modo rapido
per accedere ad alcuni comandi di gestione delle avventure come quelli per
salvare (Save) e recuperare (Restore) lo
stato di un'avventura o ricominciarla
(Restart). I comandi Script e Unscript attivano e disattivano una registrazione su
file dell'avventura, mentre Superbrief,
Brief e Verbose regolano il grado di dettaglio delle descrizioni degli ambienti
fornite dal programma. Anche il menu
Commands fornisce scorciatoie per alcuni comandi comunemente utilizzati
durante il gioco.
Se avete accesso a Internet, potete scaricare tutti i file dati relativi alle avventure
Infocom dal sito ftp.gmd.de nella directory lif-archive.
Specifiche del programma
Tipo: Free Ware *Configurazione minima:
Kickstarf 2.04 Instal!azione: copiare i file in
FrozILibs in LIBS:
Recorder Oliver Grimm
Ogni volta che premiamo un pulsante
del mouse, lo spostiamo, premiamo un
tasto e inseriamo un dischetto nel drive
di Amiga, queste azioni generano all'interno del sistema operativo un evento
ON DISK
chiamato "lnputEventN.Questi e altri eventi scorrono in un flusso comune che
attraversa diverse componenti del sistema operativo, le quali prelevano quelle
di loro competenza o interesse.
Grazie alla flessibilità di Amiga, è anche
possibile generare eventi artificiali, che
sistema operativo e applicazioni non
possono distinguere in alcun modo da
quelli reali.
Recorder è una piccola utility che permette di registrare su file un flusso di InputEvent (solo quelli relativi a mouse e
tastiera) e successivamente rieseguirne
il play, riproducendo le azioni dell'utente
come se avvenissero in quel momento.
Il comando si lancia da Shell con la seguente sintassi:
Recorder <comando> <file>
dove <file> è il nome di un file, e <comando> è una delle seguenti stringhe:
-r: memorizza gli eventi nel file;
-p: esegue il play degli eventi del file;
-a: prima esegue il play degli eventi del
file e quindi vi accoda nuovi eventi.
Usando le stringhe -pq e -aq si ottiene il
play degli eventi con un ritardo fisso di
1/50 di secondo, mentre in caso contrario il play avviene con la stessa velocità
con cui gli eventi erano stati generati.
La memorizzazione degli eventi non avviene al lancio del programma, ma in
seguito alla pressione della combinazione di tasti Control-Amiga Sinistro-S.
Un'ulteriore pressione di tale combinazione determina la fine della registrazione.
Specifiche del programma
Tipo: FreeWare .e Configurozione minima: Kickstart 2.04 .e Instailozione: copiare il comando
Recorder in una directory nel path (es. C:)
SmartCrash
PitPiane Productions
SmartCrash è una piccola utility che modifica i requester che indicano un errore
di sistema, aggiungendo a essi numerose informazioni e possibilità di azione da
parte dell'utente. SmartCrash richiede la
versione 3.0 del sistema operativo e si utilizza da Shell con la seguente sintassi:
SmartCrash [RT <font> <size>]
Se viene indicato il parametro RT, i requester utilizzeranno la reqtools.library e
saranno aperti col font <font> di dimensione <size>.
Il punto ideale in cui porre tale comando
è nel file S:User-Startup.
Una volta lanciato il programma, potete
verificarne il funzionamento tramite il comando CauseFailPro presente nella
stessa directory di SmartCrash. CauseFailPro genera un errore di sistema che
provoca l'apertura del nuovo requester.
Tra le informazioni visualizzate notiamo il
tipo di eccezione (divisione per zero),
l'indirizzo del task generante, la configurazione dei vari registri e il nome del
programma.
I pulsanti presenti nel requester hanno
le seguenti funzioni:
Suspend: sospende l'esecuzione del
task che ha prodotto l'errore;
Suspend&Free: come il precedente,
ma libera la maggior quantità di risorse
(memoria, file, ecc.) possibile;
Exit: Termina il programma col valore
originale dello siack pointer (utile per
programmi lanciati da Shell);
Debug: attiva il debugger interno del
sistema operativo (è richiesto un terminale collegato alla porta seriale di Amisa);
Reboot: esegue il reset di Amiga;
Skip: "salta" l'istruzione che ha generato I'errore, ma prosegue l'esecuzione
del task.
SmartCrash può essere rimosso lanciandolo una seconda volta.
Specifiche d e l programma
Tipo: FreeWare .e Configurozione minimo: Kickstart 3.0 Installazione: copiare il comando
SmartCrash in una directory nel path (es. C:)
RTPalette
Mathias Karlsson
RTPalette apre una finestra tramite la
quale è possibile modificare la palette di
un qualunque schermo (anche non pubblico), a patto che questo si trovi al di
sopra degli altri. Il programma richiede
la versione 2.0 del sistema operativo e
la reqtools.library in LIBS:.
Per utilizzare RTPalette, portate in primo
piano lo schermo di cui desiderate modificare i colori, abbassatelo in modo da
mostrare lo schermo del Workbench e
da esso lanciate il programma: la finestra con la palette si aprirà sullo schermo in superficie. Altra possibilità è quella di associare a tale comando una
combinazione di tasti con appositi programmi (tipo ToolManager) o con FKey
di sistema.
Specifiche del programma
.e Tipo: FreeWare
Configurazione minima:
Kickstart 2.0 .e Instal!azione: copiare il comando
in una directory a scelta File di supporto: reqtools.library in LIBS:
Systemprefs
Richard K6rber
Tra le preferenze standard fornite col sistema operativo non è presente nulla
per la gestione delle caratteristiche delle
CPU evolute come l'attivazione o disattivazione della cache memory e le modalità di accesso alla memoria. Questo
programma sopperisce a tale carenza
fornendo un completo accesso ai parametri della CPU.
Per installare SystemPrefs utilizzate l'apposita icona, che fa uso dell'lnstaller
standard. Oltre all'editor di preferenze,
I'lnstaller copia anche un piccolo programma da lanciare al boot che ripristina
la configurazione dei parametri selezionata; è possibile modificare il file S:Startup-sequence aggiungendo la chiamata
di tale comando prima di C:IPrefs.
I parametri modificabili con SystemPrefs
sono numerosi, anche se alcuni sono disponibili solo sul 68060. Particolarmente
interessante è il parametro VBR to FastRAM, che sposta il vettore di gestione
degli interrupt dalla memoria Chip a
quella Fast, consentendo un modesto
guadagno in velocità. Oltre ai parametri
relativi alla cache, è possibile settare un
modo veloce di accesso alla memoria
per Ramsey (chip presente su Amiga
3000 e 4000) a patto che la versione di
quest'ultimo sia almeno la F (altrimenti il
flag non è modificabile). Sia questo parametro che Wriie Allocate della cache
possono causare crash (ma non danni
fisici) su alcuni Amiga, a seconda della
tolleranza delle memorie installate; per
questa ragione i parametri sono modificabili solo attivando il modo esperto del
programma (menu Settings, voce Expert
Mode). Se desiderate provare a modificare questi parametri vi consigliamo di
non salvare immediatamente la configurazione (pulsante Save), ma di testare
prima la stabilita del sistema premendo
il pulsante Use,
L'ultimo controllo disponibile è quello sul
filtro audio di Amiga presente nelle CIA,
che a differenza dei precedenti può essere attivato o disattivato senza problemi.
Specifiche del programma
Tipo: FreeWare Configurozione minimo:
Kickstart 2.0 Instailozione: usare I'lnstaller fornito e aggiungere la chiamata di SysPrefs nel file s:startup-sequence. File di supporto: reqtools.library e provision.library in LIBS:
Biorithms Richard Smedley
Volete sapere se vi conviene alzarvi dal
letto domattina? Se possedete la versio-
ON DISK
ne 2.0 del sistema operativo, Biorithms è
il programma che fa per voi. Una volta
lanciato il programma, inserite la vostra
data di nascita nel gadget posto in basso a sinistra nella finestra: le curve mostrate indicheranno il vostro livello emotivo (E), fisico (P) e intellettuale (I) nei diversi giorni (la data odierna, indicata anche nel gadget posto in basso a destra,
corrisponde alla tacca immediatamente
a destra dell'asse verticale).
Tramite il menu Options potete visualizzare i giorni del mese (Show dates) sotto il grafico e una interpretazione testuale del bioritmo (Show interpretation). che
può anche essere salvata su file (Save
as text).
Volendo, potete memorizzare permanentemente le date di nascita di parenti
e amici (BirthdayslEdit) che potrete richiamare immediatamente grazie alle
voci aggiunte al menu Birthdays.
Il grafico può essere stampato mediante
la voce ProjectIPrint.
S p e c i f i c h e d e l programma
Tipo: FreeWare Configurazione minima:
Kickstart 2.0 Installazione: copiare il programma nella directory desiderata File di supporto:
reqtools.library in LIBS:
DirCmp2
Thomas Radtke
DirCmp2 è un comando che può essere
utilizzato per confrontare il contenuto di
due directory. La sintassi è la seguente:
dircmp2 [ <flag>
]
Directoryl
[ [ Directory2 ]
Se invocato senza flag, il comando visualizza tutti i file e le directory che si
trovano in Directoryl ma non in Directory2 (se quest'ultima non è specificata
viene assunta la directory corrente). I
flag sono i seguenti:
-C: vengono confrontati non solo i nomi
dei file ma anche il loro contenuto;
-d: vengono mostrate solo le directory;
-f: vengono mostrati solo i file;
-h: mostra I'help del comando;
-i: inverte I'operazione (fra Directoryl e
Directory2);
-p: mostra i nomi completi dei file;
-r: entra ricorsivamente nelle sottodirectory;
-t: utilizza I'indentazione per le sottodirectory.
Specifiche del programma
Tipo: Free Ware Configurazione minima:
Kickstart 2.0 Installazione: copiare il comando
in una directory del path (es. C:)
CIickForMenu
Frantisek Dufka
ClickForMenu è una piccola Commodity
che modifica il modo in cui funzionano i
menu standard di Intuition. Una volta attivato il programma non è più necessario mantenere premuto il pulsante destro
del mouse durante la selezione delle voci di menu, ma è sufficiente un semplice
click. Per completare la selezione potete
eseguire un click sulla voce scelta sia
col pulsante destro che col sinistro. In
caso di mouse a tre tasti, quello centrale
non determina la chiusura dei menu, e
consente quindi di selezionare rapidamente più voci.
Specifiche d e l p r o g r a m m a
Tipo: FreeWare Configurazione minima:
Kickstarf 2.0 Installazione: copiare il programma nella directory desiderata (WBStartup se si
desidera un'attivazione automatica al boot).
Zoom @ Pawel Hernik
Zoom è un programma che mostra all'interno di una finestra un ingrandimento
dell'area di schermo su cui è posizionato il puntatore del mouse. Zoom richiede
la versione 3.0 del sistema operativo.
Il programma può essere lanciato da
Shell o Workbech; in entrambi i casi accetta alcuni parametri tra cui larghezza,
altezza e posizione della finestra (Width,
Height, Left e Top) e fattore di scala (SF)
che può variare da 1:4 a 8 : l . Se vengono specificate le voci (da Shell o mediante ToolType) Cross, Status e Hex, si
ottiene rispettivamente la visualizzazione
di una croce che mostra la posizione del
puntatore, la visualizzazione di quest'ultima e del valore di penna e di coordinate RGB del pixel sottostante nella barra
del titolo dello schermo e l'uso di numeri
esadecimali per queste informazioni.
Dopo aver lanciato il programma sono
attivati i seguenti tasti:
+ e -: aumentano o diminuiscono il fattore di scala;
ESC: termina il programma;
C: attivaldisatha la croce;
S: attivaldisattiva la barra di stato;
H: attivaidisaitiva il modo esadecimale;
J: sposta la finestra sul prossimo
schermo.
Specifiche del programma
Tipo: FreeWare Configurazione minima:
Kickstart 3.0 Installazione: copiare il programma nella directory desiderata
Splat
Stephen Cantini
Splat è un piccolo comando utilizzabile
da Shell che permette di suddividere un
file in diverse parti in modo molto flessibile. Questa funzionalità risulta particolarmente utile quando si deve copiare
su disco un file piuttosto grosso, in
quanto può essere suddiviso in parti
della dimensione dei dischetti. Successivamente è possibile ricostruire il file originale riunendo le parti col comando
join di AmigaDOS.
Splat richiede la versione 2.0 del sistema operativo.
La sintassi del comando è piuttosto sofisticata, per cui mostriamo solo alcuni esempi di utilizzo dello stesso:
s p l a t < f i l e > 3 PIIRTS: suddivide il file <file> in tre parti delle stesse dimensioni, che avranno nome <file>.O, <file>.l e <file>.2;
s p l a t < f i l e > SEARCH pippo: suddivide il file <file> (presumibilmente di testo) in due parti, usando l'occorrenza
della parola pippo come termine della
prima parte;
s p l a t < f i l e > SEARCH pippo R: come
la precedente, ma ripete I'operazione ricorsivamente sulle varie parti del file;
s p l a t < f i l e > 8 K: suddivide il file in
due parti, la prima delle quali misura 8
kb;
s p l a t < f i l e > 8 K R: suddivide il file
in più parti da 8 kb l'una.
Specifiche del programma
Tipo: FreeWare Configurazione minima:
Kickstarf 2,O Installazione: copiare il programma in una directory nel path (es. C:)
CFX
Bob Rye
Se vi è successo di ritrovare dei file sulI'hard disk o su un dischetto e non avere
la più pallida idea sulla loro natura, apprezzerete le funzionalità offerte da CFX.
Questo programma è un potente filtro in
grado di visualizzare numerose informazioni su file come una descrizione del tipo (virus, file IFF, immagine, archivio,
ecc.), il livello di compressione, la dimensione, il numero di hunk e molto altro ancora.
Per installare CFX, copiate il comando in
una directory del path (es. C:). CFX richiede la presenza della powerpacker.library e reqtools.library in LIBS:.
CFX si usa da Shell e accetta numerosi
parametri. Vediamo ora un esempio di
utilizzo:
CFX
sys:
In questo caso il comando mostra I'elenco dei file contenuti nella directory SYS:
escludendo le directory. Ogni riga è formata da cinque campi: nome del file, dimensione, flag, numero di hunk e descrizione. I flag non corrispondono a
quelli standard di AmigaDOS visualizzati
col comando list. Ogni flag indica una
particolare proprietà del file, ma solo opzionalmente, se la verifica di tale proprietà è attivata al lancio del comando.
Nell'ordine i sei flag mostrano le seguenti proprietà:
file eseguibile (X) o meno (-): questa
proprietà è l'unica sempre testata;
file con Overlay ( 0 ) o meno (-): indica
se il file (eseguibile) usa il metodo di caricamento progressivo a overlay di AmigaDOS;
file compresso con metodo "Address
Crunched" (A), "Transmission Arched"
(D) o "Relocator Crunched" (R) o non
compresso (-);
file di tipo virus (V), mutante (M) o normale (-);
il file ha passato il test di integrità (P) o
non lo ha passato (F). Se il test di integrità non è stato attivato questo campo
mostra se il file è un hard link (L) o meno
(-l
Nell'ultimo campo è mostrato un valore
tra O e 9 che indica quanto il file risulti
compresso (O minimo, 9 massimo).
Vediamo ora alcuni esempi di uso di
CFX che attivano anche i check indicati:
CFX work: £v deep
mostra tutti i file in work: e nelle sue sottodirectory che contengono un virus.
Quando usato con l'opzione "f" seguita
da un ulteriore qualificatore (costituito
da un carattere), CFX limita I'output ai file che soddisfano la condizione indicata. Esempi di qualificatori sono "ì" (IFF),
"C" (compressi), "p" ( immagini ILBM).
CFX work: filecomment
produce I'output di base di CFX e modifica il campo di commento dei file, aggiungendo informazioni sul tipo. Le
informazioni potranno quindi essere mostrate con il comando standard List.
CFX work: i£
mostra solo i file di Work: che NON passano il test di integrità. Il parametro "ip"
mostra invece solo i file che passano il
test.
CFX work:
C
per ogni file di Work: valuta la compressione. Un valore O indica che probabilmente il file può essere compresso con
guadagno.
CFX accetta numerosi altri parametri:
per maggiori informazioni si consiglia di
consultare il manuale AmigaGuide.
Specifiche del programma
Tipo: FreeWare Configurazione minima:
Kickstart 2.0 Installazione: copiare il comando
N1 una directory del path (es. C:)
Resque Paul Van Der Valk
Resque è un semplice gioco il cui scopo
è quello di recuperare tramite un aereomobile del quale siamo i piloti, alcuni
"dispersi", riportandoli alla nostra base
di partenza. In questo compito siamo
però ostacolati da navi aliene che cercano di distruggerci, ma che a nostra
volta possiamo distruggere grazie ai
cannoni direzionali montati sull'aereo.
Durante il gioco le nostre armi e I'autonomia di volo possono essere aumentati. Resque si utilizza con il joystick.
Specifiche dei programma
Tipo: FreeWare *Configurazioneminima:
Kickstart 2.0 *Installazione: copiare il gioco
nella directoiy desiderata
Renumber
Jan Krutisch
Renumber permette di modificare un file
di testo, inserendo in esso al posto di una stringa un numero che aumenta (o diminuisce) riga dopo riga. Può risultare utile in combinazione con I'opzione LFORMAT di LIST. Per esempio, per copiare
tutti i file presenti in RAM: in T: modificandone il nome nella forma: prova. l ,
prova.2... si può effettuare da Shell:
List >t:pp M: FILES LFORMAT
["copy %p%n T:prova.@@"
Renumber t:pp t:pp2 Key @ @
Execute t:pp2
Renumber va usato con questo template:
sta copiarlo In una directory del path.
Specffiche del programma
Tipo: Public Domain Configurazione minima: Kickstart 2.0 * Installazione: copiare 11programma in una directoiy del path
OneHand
Kamran Karimi
In particolari occasioni può tornare utile
un "robot" che prema i qualificatori Amiga al posto nostro o perché non possiamo usare una mano o perché certe operazioni con qualche particolare programma richiedono che qualche qualificatore resti sempre premuto. Onehand
("Una Mano") è quella che fa per noi. Una volta attivato e selezionati nella sua
piccola interfaccia i qualificatori (alt,
control, amiga, caps lock) che ci servono, tutti i tasti e i click del mouse appariranno al sistema "qualificati". Per interrompere questo servizio, basta riselezionare i qualificatori utilizzati. Il gadget X
permette di spostare la finestra di Onehand su un altro schermo: premetelo,
fate passare lo schermo che vi interessa
in primo piano e, dopo qualche secondo, apparirà la finestrella di OneHand.
Si noti che non tutti gli schermi tollerano
questa "intrusione" se non sono schermi
pubblici.
Specifiche del programma
Tipo: FreeWare Configurazione minima:
Kickstart 1.3
Installazione: copiare il proA
gramma in una qualsiasi directory
I c o di disthetto
dif e?foSo Può succedere
che vi siano alcuni dischetti difettosi
sfuggiti al controllo elettronico della
macchina duplicatrice: nella sfortunata ipotesi in cui vi imbatteste in uno di questi, vi preghiamo di ritornarci il dischetto non funzionante,
indicando chiaramente il numero di
Amiga Magazine: sarà immediatamente sostituito con uno efficiente
e rispedito a casa tramite stretto giro di posta.
Il nostro indirizzo è:
in cui FROM è il nome del file sorgente e
T 0 quello destinazione, START è il numero di partenza (default l ) , STEP I'incremento o il decremento da utilizzare
(default I)e KEY è la stringa da sostituire (default %%).
Per installare il programma, di cui viene
fornito anche il sorgente in Amiga E, ba-
Gruppo Editoriale Jatkson
via Gorki, 69
20092 Cinisello Balsamo (MI)

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