edifici del futuro

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edifici del futuro
Periodico d’informazione tecnica - marzo 2016 n° 5
www.rdz.it
IN QUESTO NUMERO:
FOCUS “Un nuovo modello energetico per gli edifici del futuro” – “Impianti a pavimento radiante per le ristrutturazioni: Sistema Fiber 18” – CASE HISTORY
“b!klimax di RDZ: comfort internazionale a 5 stelle” - NOVITA’ “Sistemi di termoregolazione. La tecnologia che genera benessere” – “Nuove unità di
trattamento dell’aria RDZ. Rinnovo dell’aria con deumidificazione senza spreco di energia” – “Sistema di distribuzione dell’aria ModulAir” – NOVITA’
“Pompe di calore RDZ” – “Speciale Ristrutturazione”.
Stiamo uscendo da un inverno,
invero anche mite, che è risultato
essere l’inverno più secco della
Storia. E avevamo appena scoperto
che l’anno 2015 è stato l’anno più
caldo mai rilevato. Il precedente
dato storico risaliva nientemeno
che… all’anno 2014, cioè l’anno
precedente. Ora si parla di
rischio siccità: sono mancate
le precipitazioni nevose, sono
a rischio le scorte di acqua nei
bacini idrogeologici e l’agricoltura
nell’anno 2016 subirà dei danni
importanti. E’ evidente che il
mutamento del clima è pienamente
in atto e che le temperature medie
stanno aumentando in maniera
preoccupante.
L’attuale pensiero scientifico
ritiene che il fenomeno del
surriscaldamento globale sia
di origine antropica, ossia ne
attribuisce le cause alle attività
dell’uomo, prima fra tutti
l’emissione in atmosfera di
crescenti quantità di gas serra.
L’inquinamento atmosferico è
infatti dovuto principalmente alla
continua e crescente combustione
di fonti fossili a scopo energetico,
alla deforestazione tropicale,
all’agricoltura industrializzata e
all’estensione della zootecnia.
Un nuovo modello
energetico
per gli
edifici del futuro
In questo scenario, si rende maggiormente
comprensibile il quadro normativo dettato dal
protocollo di Kyoto dell’ormai lontano 1997, che
in Europa si traduce nel “Pacchetto Clima 20-2020”: aumento del 20% nell’efficienza energetica,
riduzione del 20% delle emissioni di gas serra,
aumento del 20% della quota di energie rinnovabili;
obiettivi da raggiungere entro l’anno 2020.
La questione ci riguarda molto da vicino. Abbiamo
la consapevolezza che è necessario abbattere
drasticamente le emissioni inquinanti, nella
fattispecie le emissioni climalteranti puntando a
ridurre l’effetto serra, ma per fare questo occorre
ridisegnare il “modello energetico” fino ad
ora utilizzato. Un ampio ricorso all’utilizzo
delle energie alternative si pone come non più
rinviabile e lo studio di soluzioni atte ad abbattere
i fabbisogni energetici del pianeta si profila come
drammaticamente urgente.
È accertato che una parte rilevante dell’energia
(circa il 35%) consumata dalla popolazione del
mondo occidentale è relativa agli edifici; a questa
quota si aggiunge quella necessaria al mondo
industriale e quella (significativa) utilizzata per
i trasporti. In tutte queste aree servono pertanto
azioni concrete ed urgenti, che nel settore delle
costruzioni si sono concretizzate in una serie di
provvedimenti legislativi, a partire dal D.Lgs
192/2005 come recepimento delle Direttive
Europee. In particolare, al fine di rendere gli
edifici molto meno energivori, è in corso un
ripensamento della prassi costruttiva che coinvolge
la fase di realizzazione delle strutture (partendo
dalla scelta dei materiali da utilizzare), la durata di
vita degli edifici e i dispendi energetici necessari
alla loro dismissione. Negli ultimi anni, passando
per diversi stadi intermedi, è stato introdotto
il concetto di “Certificazione Energetica degli
edifici”, ossia una sorta di “bollino di qualità” atto
a stabilire le prestazioni energetiche di un sistema
edificio/impianto. L’iter trascorso è stato parecchio
accidentato (ACE, APE, ecc.), ma finalmente, con
il D.M. 26 Giugno 2015, si è arrivati alla soluzione
definitiva.
La novità: il D.M. 26 Giugno 2015
Questo Decreto Ministeriale, entrato in vigore
il 1° ottobre 2015, costituisce un passaggio
importantissimo nel processo di razionalizzazione
dell’uso dell’energia primaria a servizio degli
edifici.
In esso, in particolare, si forniscono le prescrizioni
per i consumi energetici relativi a:
•
•
•
•
Riscaldamento invernale
Raffrescamento estivo
Ventilazione
Produzione di acqua calda sanitaria
In sintesi, i punti chiave della norma, sono:
1. Introduzione del concetto “edificio di riferimento”
2. Spinta verso l’uso di energia ottenuta da fonti
rinnovabili (FER, Fonti di Energia Rinnovabile)
3. Concretizzazione degli nZEB (near Zero Energy
Building, cioè edifici a consumo energetico “quasi
zero”)
4. Definizione della Certificazione Energetica (nuovo
modello di APE, Attestato di Prestazione Energetica).
-1-
Focus: Analisi storica delle caratteristiche energetiche degli edifici
Prima di proseguire è opportuno osservare dal punto di vista storico le caratteristiche energetiche più salienti dei componenti costruttivi utilizzati nel tempo. Facendo
riferimento agli edifici di tipo residenziale riportiamo di seguito l’evoluzione dei valori termici delle superfici opache e trasparenti e l’evoluzione dei fabbisogni di
energia per il riscaldamento invernale, utilizzando l’unità di misura impiegata anche nella documentazione relativa alla Certificazione Energetica: il [kWh/(m2 a)].
Evoluzione nel tempo delle trasmittanze
delle superfici opache
Periodo considerato
Evoluzione nel tempo delle trasmittanze
delle superfici trasparenti
Trasmittanza tipica
dei muri
Periodo considerato
Evoluzione nel tempo del fabbisogno di
energia termica per il riscaldamento invernale
Trasmittanza tipica
dei serramenti
Prima degli anni ‘70
>>200 [kWh/(m2 a)]
Prima degli anni ‘70
1,6÷2,2 [W/(m2 K)]
Prima degli anni ‘70
5,5÷6,0 [W/(m2 K)]
Anni ‘70
150÷200[kWh/(m2 a)]
Anni ‘70
1,0÷1,2 [W/(m2 K)]
Anni ‘70
5,0÷5,5 [W/(m2 K)]
Anni ‘80
120÷160[kWh/(m2 a)]
Anni ‘80
0,8÷1,0 [W/(m K)]
Anni ‘80
3,0÷3,4 [W/(m K)]
Anni ‘90
90÷120[kWh/(m2 a)]
Anni ‘90
0,5÷0,8 [W/(m K)]
Anni ‘90
2,0÷2,8 [W/(m K)]
Anni 2000
70÷100 [kWh/(m2 a)]
Anni 2000
0,3÷0,6 [W/(m2 K)]
Anni 2000
1,3÷1,9 [W/(m2 K)]
Anni 2000
0,3÷0,6 [W/(m2 K)]
2
2
2
2
Quanto sopra ci porta inevitabilmente a considerare come il patrimonio edilizio esistente sia fortemente energivoro (in media oltre 200 [kWh/(m2 a)]).
1. Cos’è l’edificio di riferimento?
Questo significa:
L’edificio di riferimento è un edificio avente
le medesime caratteristiche geometriche e
dimensionali di quello in analisi, caratterizzato però
da elementi costitutivi con proprietà energetiche
limite fissate.
• Trasmittanze limite imposte
• Efficienza degli impianti minima imposta
Nelle tabelle sottostanti, sono riportati i dati di
Involucro
edilizio: infissi
Involucro edilizio:
infissi (trasmittanze)
Involucro edilizio: muri
Involucro edilizio: coperture
Involucro edilizio: solai
Trasmittanza strutture verticali
opache [W/m2 K]
Trasmittanza strutture orizzontali o
inclinate di copertura [W/m2 K]
Trasmittanza strutture orizzontali di
pavimento [W/m2 K]
Trasmittanza chiusure tecniche
trasparenti e opache e dei cassonetti
compresi infissi [W/m2 K]
verso l'esterno, ambienti non riscaldati
o contro terreno
verso l’esterno, ambienti non
riscaldati o contro terreno
verso l’esterno, ambienti non
riscaldati o contro terreno
verso l’esterno e ambienti
non riscaldati
EDIFICIO DI
RIFERIMENTO
Zona
climatica
riferimento. Esse dimostrano come i limiti siano
diventati particolarmente restrittivi e come i
valori previsti per gli interventi di riqualificazione
energetica potranno generare impedimenti di ordine
pratico costringendo a compromessi al ribasso.
2015
2019/
2021
VALORI RIQUAL.
ENERGETICA
2015
2019/
2021
EDIFICIO DI
RIFERIMENTO
2015
2019/
2021
VALORI RIQUAL.
ENERGETICA
2015
2019/
2021
EDIFICIO DI
RIFERIMENTO
2015
2019/
2021
VALORI RIQUAL.
ENERGETICA
2015
2019/
2021
EDIFICIO DI
RIFERIMENTO
2015
2019/
2021
VALORI RIQUAL.
ENERGETICA
2015
2019/
2021
(fattore solare)
Fattore di
trasmissione
solare totale ggl+sh
EDIFICIO DI
RIFERIMENTO
2015
2019/
2021
AeB
0,45
0,43
0,45
0,40
0,38
0,35
0,34
0,32
0,46
0,44
0,48
0,42
3,2
3,0
3,2
3,0
0,35
0,35
C
0,38
0,34
0,40
0,36
0,36
0,33
0,34
0,32
0,40
0,38
0,42
0,38
2,4
2,2
2,4
2,0
0,35
0,35
D
0,34
0,29
0,36
0,32
0,30
0,26
0,28
0,26
0,32
0,29
0,36
0,32
2,0
1,8
2,1
1,8
0,35
0,35
E
0,30
0,26
0,30
0,28
0,25
0,22
0,26
0,24
0,30
0,26
0,31
0,29
1,8
1,4
1,9
1,4
0,35
0,35
F
0,28
0,24
0,28
0,26
0,23
0,20
0,24
0,22
0,28
0,24
0,30
0,28
1,5
1,1
1,7
1,0
0,35
0,35
Il D.M. 26 Giugno 2015 fissa i valori di efficienza
degli impianti osservabili nelle tabelle:
Rendimento dei sottosistemi
(distribuzione, regolazione, emissione)
Riscaldam.
Raffresc.
ACS
0,70
Distribuzione Idronica
0,81
0,81
Distribuzione Aeraulica
0,83
0,83
-
Distribuzione Mista
0,82
0,82
-
Rendimento dei sottosistemi di generazione
Riscaldam.
Generatore a
combustione liquido
Generatore a
combustione gassoso
Generatore a
combustione solido
Generatore a
biomassa solida
Generatore a
biomassa liquida
Pompa di calore a
compressione elettrica
Macchina frigorifera a
compressione elettrica
Pompa di calore ad
assorbimento
Pompa di calore a
compressione
(motore endotermico)
Macchina frigorifera a
fiamma indiretta
Raffresc.
ACS
0,82
0,80
0,95
0,85
0,72
0,70
0,72
0,65
0,82
0,75
3,0
2,5*
2,5
2,5*
1,30
2,5*
1,15
1,10
1,05
0,90
N.B.: Rendimenti comprensivi dei consumi di energia elettrica
ausiliaria (P ausiliari = 0).
-2-
2. L’uso di Fonti di Energia Rinnovabile
nell’edilizia
Una fonte energetica può essere riconosciuta come
“rinnovabile” quando il suo impiego avviene in
un tempo confrontabile con quello necessario per
il suo ripristino. Le fonti energetiche rinnovabili
(FER) comunemente note sono: il sole, il vento,
l’acqua, le risorse geotermiche, le maree ed il
moto ondoso. A questo ventaglio si aggiungono
le biomasse (es. il legno) solo se gestite in modo
appropriato, vale a dire facendo sì che il loro
tempo di impiego risulti compatibile con quello
della loro rigenerazione.
L’utilizzo di FER è il punto cardinale per
rispondere alle crescenti esigenze di risparmio
energetico e l’uso razionale dell’energia. Il primo
intervento è, infatti, quello di contenere i consumi
aumento l’efficienza dei dispositivi che producono
energia e in un secondo momento è importante
selezionare la fonte energetica con cui alimentare
questi apparati.
In virtù delle prescrizioni dettate dal nuovo D.M.
26 Giugno 2015, i nuovi edifici avranno fabbisogni
energetici decisamente contenuti, ma una parte
rilevante di questi dovrà essere garantita da Fonti
di Energia Rinnovabile (FER). Se da un lato
questo è relativamente semplice da ottenere per il
fabbisogno invernale, altra cosa è garantirlo per la
stagione estiva. La sfida sul piano tecnologico è
assai stimolante e profila all’orizzonte un panorama
dominato da generatori di calore alimentati da
biomassa, dall’approvvigionamento dell’energia
da captazione fotovoltaica e dalle pompe di
calore, generatori estremamente efficienti in
grado di sfruttare l’energia rinnovabile (dall’aria,
dall’acqua, dal terreno) per soddisfare la maggior
parte delle necessità.
3. Near Zero Energy Building
È noto da tempo che in Italia le costruzioni, a far
data dal 1° Gennaio 2021 (per gli edifici pubblici si
anticipa al 1° Gennaio 2019), dovranno essere del
tipo “nZEB” (a energia quasi zero).
Secondo il D.M. del 26 giugno 2015, un edificio
per poter essere classificato ”a energia quasi zero”
deve rispondere a due principali requisiti:
a) L’immobile deve avere un fabbisogno di energia
(che si esprime in termini di “energia primaria”)
molto basso, inferiore agli standard dell’edificio di
riferimento
b) Questo fabbisogno dovrà essere soddisfatto per
una parte rilevante (oggi almeno per il 50%) da
Fonti di Energia Rinnovabile (FER).
In diverse regioni d’Italia, la coscienza e la
conoscenza sulla realtà degli edifici a energia quasi
zero stanno crescendo tra gli operatori del settore.
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Aumentano le richieste di progetti di strutture tipo
“nZEB” per nuove costruzioni e ristrutturazioni
e progettisti, costruttori, installatori e utenti finali
cominciano a cogliere i vantaggi in questo mercato
di qualità che mira a proporre edifici sostenibili
dalle elevate condizioni di comfort con bassissimi
costi per i consumi energetici.
4. La Certificazione Energetica
degli Edifici
In questo contesto, la fase di progettazione (nuovo
edificio o riqualificazione di esistente) dovrà
attraversare diversi stadi:
•
Verifica progettuale e determinazione del
fabbisogno di energia primaria richiesta
•
Classificazione energetica considerando
l’energia primaria da fonti non rinnovabili
L’intento del legislatore quindi lascia
libertà di scelta al progettista chiedendo
di garantire requisiti minimi di efficienza,
indipendentemente dalla tecnologia applicata
ed è volto a valorizzare l’utilizzo di tecnologie
più efficienti in termini energetici.
E il risultato sarà condensato nel nuovo attestato
di Prestazione Energetica (APE)
•
Gestire i livelli di umidità
•
Gestire la qualità dell’aria (indice IAQ)
Per raggiungere gli obbiettivi i sistemi
impiantistici dovranno mirare a:
•
Efficienza nella produzione del calore
•
Efficienza nella distribuzione
•
Efficienza nella regolazione
•
Efficienza nell’emissione
E in questo scenario la soluzione più indicata è
l’impianto di climatizzazione radiante.
Gli impianti di climatizzazione radiante
Gli impianti di climatizzazione possono essere del
tipo a pavimento, a parete e a soffitto a seconda
del tipo di superficie utilizzata per l’installazione
del sistema.
I sistemi radianti
Perché la climatizzazione radiante? Perché
presenta molteplici aspetti interessanti, a partire
dal migliore comfort garantito e dalla migliore
distribuzione delle temperature. Il riscaldamento
radiante è sinonimo di comfort: l’uniforme
ripartizione delle temperature all’interno degli
ambienti di vita e di lavoro genera una piacevole
sensazione di benessere fisico, garantendo un
notevole risparmio energetico, massima libertà di
arredamento, ambienti sani e puliti.
Nel caso del riscaldamento per irraggiamento
l’emanazione del calore avviene in modo
uniforme attraverso tutta la sua superficie, con
una distribuzione delle temperature ideale per
le esigenze di comfort del corpo umano. Questa
particolare caratteristica, oltre a garantire una
sensazione di benessere, permette di mantenere
l’impianto ad una temperatura di gestione molto
bassa, riducendo sensibilmente i consumi rispetto
agli impianti tradizionali. Inoltre si tratta di un
sistema “invisibile”, che consente grande libertà
nell’arredamento degli ambienti.
Riscaldare non basta
Il panorama nel quale si opererà in futuro sarà
quindi figlio di questo quadro legislativo.
Il sistema edificio/impianto deve generare edifici
“vivibili” garantendo un microclima che favorisca
la vita e l’attività umana al loro interno.
A tale scopo gli aspetti da considerare sono
molteplici, ciascuno con il proprio impatto
energetico:
•
Comfort termico
•
Comfort igrometrico
•
Comfort acustico
•
Comfort luminoso
Con particolare riferimento al comfort termico e
igrometrico dobbiamo tener presente le seguenti
necessità:
•
Gestire le temperature
Le costruzioni particolarmente coibentate per
ridurre le dispersioni termiche comportano nuove
problematiche che devono essere adeguatamente
affrontate. È importante riflettere infatti sul fatto
che il nostro Paese gode di un clima mediterraneo
e quindi l’energia necessaria alla climatizzazione
estiva assume un peso predominante.
Per l’estate le nuove costruzioni presentano:
•
Valori di carico di picco (potenza termica
estiva) diminuiti
•
Necessità di attivare il raffrescamento in
anticipo e di disattivarlo in ritardo
•
Necessità di provvedere alla ventilazione
meccanica
•
Necessità di raffrescare anche edifici che in
passato non ne avevano bisogno
Questo è dovuto principalmente al fatto che il
carico termico interno (endogeno) comporta una
diminuzione delle richieste invernali ma purtroppo
anche un incremento delle esigenze estive.
Ecco quindi venire alla luce un’altra importante
peculiarità degli impianti radianti: invertendo il
flusso di calore, ovvero alimentandoli in estate
con acqua moderatamente fresca, essi sono in
grado di asportare calore dagli ambienti. In
questo contesto il sistema radiante, oltre ad essere
considerato il miglior impianto di riscaldamento
per l’inverno, è un’ottima soluzione anche per
il raffrescamento estivo. Con un unico sistema,
invisibile e a basso consumo, è possibile
climatizzare gli ambienti in tutte le stagioni, senza
dover procedere all’installazione di altri impianti.
I locali climatizzati con questa soluzione sono
estremamente confortevoli, spaziosi, silenziosi,
privi di correnti d’aria e movimenti di polvere,
ideali per il benessere di tutta la famiglia.
Il trattamento dell’aria
La potenza termica degli impianti radianti in
regime di raffrescamento estivo è strettamente
legata alle temperature superficiali applicabili.
La temperatura minima che può essere raggiunta
dalle superfici può essere illustrata come segue,
coerentemente con la Norma ISO-EN 7730:
•
•
Maggiore di 19÷20 °C per gli impianti a
pavimento radiante (per ragioni di comfort
fisiologico)
Maggiore della temperatura di rugiada
per gli impianti a parete e a soffitto, le
cui superfici non sono a contatto con il
corpo umano (per evitare fenomeni di
condensazione)
Controllo dell’umidità
Per ottenere ambienti confortevoli in estate è
necessario considerare che il benessere dipende
anche dal livello di umidità dell’aria: diventa
assolutamente necessario quindi deumidificare
l’aria ambiente. Con un opportuno sistema di
deumidificazione si mantengono le temperature di
rugiada a livelli contenuti consentendo il massimo
rendimento dell’impianto in raffrescamento senza
rischi di condensa.
La ventilazione negli edifici
Nel quadro delineato dal D.M. 26 Giugno 2015,
la ricerca della maggiore coibentazione tende a
rendere gli edifici “ermetici”, per cui il rinnovo
dell’aria ambiente non potrà più avvenire
per “aerazione” attraverso spifferi e aperture
ma dovrà essere effettuato meccanicamente
attraverso sistemi di Ventilazione Meccanica
Controllata (VMC). Perché diventa necessaria la
ventilazione? Con l’edificio a “tenuta stagna” la
qualità dell’aria negli spazi confinati si abbassa
notevolmente, venendo a mancare un adeguato
apporto di aria nuova dall’esterno. La ventilazione
è quindi necessaria sia per ragioni di salubrità sia
per preservare gli edifici dall’attacco di muffe o
condense e dai danni dell’umidità.
C’è un altro fattore fondamentale da tenere però
in considerazione. L’aumentata coibentazione
delle costruzioni riduce in modo considerevole
le dispersioni termiche causate dall’involucro
-3-
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
edilizio, e l’energia necessaria per l’aria di rinnovo
diventa un aspetto ancor più importante: in termini
percentuali non incide più per il 10%÷15% come
in passato, ma può arrivare a superare il 40%
dell’energia totale necessaria per riscaldamento.
Questo porta a dover considerare il recuperatore
di calore quale elemento essenziale per l’efficienza
energetica del sistema edificio/impianto. L’energia
dell’aria inquinata disponibile in uscita deve
essere pertanto recuperata tramite uno scambiatore
di calore integrato nell’unità ventilante e ceduta
all’aria nuova in ingresso.
Deumidificare e rinnovare
La ventilazione apporta sempre dei benefici riguardo all’influenza dell’umidità in ambiente, ma in
forma molto diversa a seconda della stagione e della situazione climatica in cui ci si trova ad operare:
•
in inverno la ventilazione contribuisce alla
deumidificazione ambiente
•
in estate l’aumento del movimento dell’aria
favorisce lo smaltimento termico del corpo
umano e favorisce l’evaporazione creando
una sorta di raffrescamento a livello cutaneo.
Mettendo insieme le funzionalità di ventilazione
meccanica controllata e di deumidificazione si
utilizzano macchine che racchiudono in un’unica
costruzione i ventilatori, il recuperatore di
calore, il circuito frigorifero e tutte le batterie
per il trattamento dell’aria; questi dispositivi
possono trattare la sola aria di rinnovo oppure
anche una parte di aria in ricircolo, e permettono
che l’aria inquinata estratta dagli ambienti “umidi”
non ritorni in ambiente ma sia espulsa all’esterno.
In particolare, se opportunamente dotate di
dispositivi per il free-cooling e di un adeguato
sistema di regolazione, queste macchine potranno
garantire da sole il comfort per una parte rilevante
dell’anno, ovvero nelle mezze stagioni quando
l’impianto dell’edificio è disattivato.
Gestire il clima con intelligenza
Impianti di climatizzazione sofisticati, in grado
di controllare diversi parametri di comfort,
devono essere pilotati da sistemi “intelligenti”
di regolazione che consentano il puntale
raggiungimento delle prestazioni desiderate,
ottimizzando l’energia da impiegare.
Per una corretta gestione del comfort, gli impianti
di regolazione dovranno essere completi delle
opportune sonde di temperatura (esterna,
acqua, ambiente), sonde di umidità ambiente e
sonde di qualità dell’aria.
La centralina di regolazione si occupa
dell’elaborazione delle informazioni fornite dalle
sonde e gestisce il generatore invernale (pompa di
calore, caldaia, ecc), il generatore estivo (pompa
di calore, il chiller, ecc), la temperatura del fluido
di impianto (valvola/e miscelatrice/i), le uscite di
zona (testine, valvole di zona, ecc), le chiamate
di deumidificazione, la ventilazione meccanica
controllata (anche in funzione dell’affollamento),
il free-cooling (raffrescamento degli ambienti
con l’aria di rinnovo) e l’eventuale integrazione
termica con il sistema di trattamento aria.
La regolazione può avvenire con il controllo di
tutti i parametri, comprese le temperature massime
e minime di sicurezza, e la gestione in tempo reale
del punto di rugiada. Per raggiungere in tempi
rapidi i criteri di comfort, utilizzando al meglio
le energie in campo e garantendo le condizioni di
sicurezza.
Energia pulita
In generale gli impianti radianti possono garantire l’ideale temperatura “percepita” con una minore
richiesta di energia termica, ma soprattutto, trattandosi di sistemi a “bassa differenza di temperatura”, si accoppiano in modo ottimale alle FER,
aumentando in maniera considerevole l’efficienza
nella produzione dell’energia termica. Essi utilizzano infatti un fluido vettore a media temperatura
(30÷35 °C in inverno), per cui è possibile impiegare convenientemente diverse sorgenti di energia
termica (caldaie tradizionali, caldaie a condensazione, caldaie a biomassa o miste, impianto solare
termico, pompe di calore e calore refluo da processi produttivi).
Nel panorama dei produttori di energia “pulita” un
ruolo di rilievo è occupato dalle pompe di calore
aria/acqua, le quali godono dell’inesauribile fonte di calore che viene fornita dal sole, per portare all’interno degli ambienti energia rinnovabile
ed ecosostenibile. L’abbinamento con i sistemi
radianti poi migliora ulteriormente l’efficienza
delle pompe di calore in quanto le basse temperature invernali e le alte temperature estive richieste
dall’impianto radiante ne ottimizzano e amplificano il rendimento.
Conclusioni
La climatizzazione radiante, abbinata alla ventilazione e alla deumidificazione estiva, a un opportuno sistema di controllo e a un generatore di calore
efficiente, garantisce il migliore comfort in tutte le
stagioni con il massimo rendimento e il massimo
risparmio energetico.
Coerentemente con gli intenti e le prescrizioni della legislazione vigente, in futuro nel settore delle
costruzioni sarà possibile ridurre il consumo di
energia e l’inquinamento ambientale solo se verranno attuate adeguate misure nel modo di concepire e vivere gli edifici. Queste misure dovranno
necessariamente comprendere:
•
interventi di riqualificazioni sull’involucro
edilizio
•
utilizzo di impianti a bassa temperatura abbinati a sistemi di regolazione performanti e
generatori ad altissima efficienza che utilizzano FER
•
impiego di sistemi di ventilazione meccanica
controllata con recupero di calore
Per un benessere diffuso nel rispetto dell’ambiente
e nell’ottica di una piena sostenibilità.
Esempio di una soluzione tipo
L’involucro edilizio è fortemente coibentato e le superfici trasparenti presentano bassa trasmittanza e ottima tenuta
all’aria. Quest’ultime devono permettere inoltre il passaggio dell’irraggiamento solare in inverno ma impedirlo in estate
L’impianto di climatizzazione radiante può essere a pavimento, a parete o a soffitto; la scelta dipende dalle
caratteristiche dell’edificio e/o dalla sua destinazione d’uso.
La produzione dell’energia è demandata a una pompa di calore che può essere di tipo geotermico (acqua, terreno)
oppure aerotermico (aria) ed è in grado di produrre energia termica in inverno ed energia frigorifera in estate. La
stessa pompa di calore può garantire anche la produzione di acqua calda a uso sanitario. Per la produzione dell’ACS
è possibile sfruttare un impianto solare termico capace di garantire una forte copertura del fabbisogno complessivo
annuo.
L’impianto solare termico, abbinato all’impianto radiante, può contribuire anche a una parte dell’energia termica
invernale per riscaldamento.
L’edificio è dotato inoltre di impianto fotovoltaico, per la produzione di energia elettrica che alimenta la pompa di
calore.
E’ presente infine un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), con recupero di calore in grado di
garantire un corretto livello di qualità dell’aria ambiente con il minimo dispendio di energia.
L’impianto di ventilazione meccanica è corredato di sistema di deumidificazione estiva per esaltare le prestazioni in
raffrescamento degli impianti radianti assicurando il comfort termo-igrometrico. Se dotato di by-pass per il free-cooling
il comfort ambientale può essere gestito quasi gratuitamente per un discreto periodo dell’anno.
-4-
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Impianti a pavimento radiante per le
ristrutturazioni?
Sistema Fiber 18
di RDZ
SISTEMI
RADIANTI
Massima prestazione con minimo ingombro e minima inerzia termica
Per la riqualificazione energetica
degli edifici RDZ propone un
sistema a bassissimo spessore
e bassa inerzia termica per il
riscaldamento e raffrescamento
a pavimento da installare sopra
qualsiasi massetto esistente,
oppure sopra pavimentazioni
in legno o in ceramica. Nato
dall’esigenza di realizzare
gli impianti a pavimento
con ingombri ridotti e dalla
ricerca di materiali funzionali
e performanti, Fiber 18 è
particolarmente adatto alla
ristrutturazione di edifici
esistenti e a tutti quei contesti
in cui è importante ridurre al
minimo l’inerzia dell’impianto.
RDZ, da sempre impegnata nella realizzazione
di impianti radianti che garantiscano il
massimo comfort con il minimo dispendio di
energia, propone un sistema di riscaldamento e
raffrescamento a pavimento all’avanguardia e
versatile, realizzabile in solo 21 mm di spessore
(rivestimento escluso).
Grazie agli ingombri ridotti, alla velocità di
risposta e alle ottime prestazioni, Fiber 18 è la
soluzione ideale per le ristrutturazioni.
I componenti
L’utilizzo di supporti base in gessofibra consente
di realizzare un piano di appoggio stabile e
resistente, con un limitato impegno di spessore che
può essere applicato sul solaio grezzo, sul getto di
riempimento oppure sopra un pavimento finito preesistente.
Il tubo in polibutilene di diametro 12x1,3 mm
presenta il vantaggio di essere, a parità di sezione,
più flessibile e maneggevole rispetto ad altri
prodotti omologhi. Prodotto secondo le Norme
DIN 16968 e DIN 4726 e dotato di barriera
antiossigeno come suggerito dalla Norma EN
1264, assicura una posa in opera agevole e rapida.
I collettori di distribuzione, costruiti in
tecnopolimero, sono provvisti di valvola di
intercettazione e di taratura per ogni circuito.
Sempre per ogni circuito è presente un
misuratore di portata che facilita le operazioni di
7
BATTISCOPA
Rivestimento pavimento
STRATO DI LIVELLAMENTO
tubo pB Ø 10
CORNICE PERIMETRALE SLIM 5
SOLAIO GETTO DI LIVELLAMENTO
PANNELLO FIBER 18
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5
4
L’impianto si compone di supporti base in
gessofibra, dello spessore di 18 mm, opportunamente fresati per l’alloggiamento delle tubazioni
in polibutilene Ø 12 mm ed è ricoperto da uno
speciale strato rasante ad alta resistenza meccanica.
Il livellante cementizio posato in sostituzione del
massetto, lo rende compatibile con qualsiasi tipo
di rivestimento.
bilanciamento dell’impianto. I collettori vengono
forniti completamente pre-assemblati, completi di
valvole di sfiato, di attacchi per carico e scarico
impianto e di termometri per le temperature di
andata e di ritorno.
La cornice perimetrale Slim 5, per l’assorbimento
delle dilatazioni del pavimento e per l’isolamento
termoacustico delle pareti, è realizzata in
polietilene espanso e ha un’altezza di soli 5 cm
come richiesto da questo sistema a basso spessore.
L’adesivo deformabile ad alto modulo elastico a
base di polimeri sililati è necessario per incollare
i pannelli alla pavimentazione esistente ed è
caratterizzato da un’alta presa iniziale e rapido
indurimento finale.
Il primer acrilico, esente da solventi, è previsto
per la preparazione della base di supporto al
fine di renderla idonea al ricevimento del getto
sovrastante (livellante cementizio).
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2
1
1
2
3
4
5
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Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Il livellante cementizio ha lo scopo di sostituire
il massetto: si presenta molto fluido, per facilitare
le operazioni di posa in opera, è fibro-rinforzato e
adatto per spessori a partire da 3 mm. La limitata
resistenza termica al passaggio del calore consente
di adottare bassissime differenze di temperatura per
il fluido termovettore, con conseguenti maggiori
efficienze del generatore di calore (es.: caldaia a
condensazione) e la possibilità di utilizzo di energie
rinnovabili (es.: solare termico, pompe di calore,
ecc.). Essendo a base cementizia, l’incollaggio del
rivestimento del pavimento risulta facilitato e poco
oneroso.
L’installazione
Fiber 18 è uno speciale sistema a pavimento a
bassissimo spessore. Pertanto per la buona riuscita
dell’impianto è necessario attenersi ad alcune
importanti indicazioni di installazione.
I vantaggi
• Ideale per le ristrutturazioni
• Bassissimo spessore: 21 mm
escluso il rivestimento
• Rapidità di risposta
• Prestazioni elevate
• Compatibile con qualsiasi tipo
di rivestimento
Dopo la collocazione della cornice perimetrale
Slim 5 è possibile procedere all’installazione
dei pannelli in gessofibra mediante l’utilizzo
dell’opportuna colla adesiva, come da progetto
fornito da RDZ.
Prima di iniziare la posa è necessario assicurarsi
che il sottofondo sia piano, pulito e liscio.
Prima dell’alloggiamento della tubazione è
richiesta l’applicazione a spruzzo sui pannelli
del primer acrilico necessario per prepararli al
ricevimento del livellante cementizio.
Se la pavimentazione si trova a diretto contatto
con il terreno, è fondamentale prevedere uno
strato impermeabilizzante costituito da un foglio di
polietilene avente funzione di barriera all’umidità
che rende successivamente obbligatoria la stesura
di un massetto di livellamento.
L’installazione si completa con la posa della
tubazione dopo il collegamento ai collettori e la
rasatura del massetto da eseguire in due fasi per
una miglior riuscita: fino alla quota superiore
del pannello e successivamente fino alla quota
desiderata (variabile da 3 a 10 mm).
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Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
b!klimax di RDZ:
comfort internazionale a
SISTEMI
RADIANTI
Riscaldamento e
raffrescamento a soffitto con
sistema b!klimax+ a quadrotti
metallici 600x600, regolazione
Wi e unità di trattamento
dell’aria UC 1001 in un
residence di pregio per golfisti
in Corea.
5 stelle
Per la realizzazione di un prestigioso residence a
Gapyong Gyeonggi-do (Corea del Sud) è stato
utilizzato l’innovativo sistema di climatizzazione
a soffitto b!klimax di RDZ, capace di garantire un
clima ideale e un elevato benessere durante tutto
l’arco dell’anno. Ci troviamo nella contea sudcoreana più popolosa e prospera del Paese a poche decine di chilometri dalla capitale Seul, dove è stata
edificata una lussuosa struttura dedicata a ospitare
gli iscritti di un rinomato Golf Club locale. Si tratta
di un complesso residenziale composto da 3 diverse tipologie di appartamenti con sauna o piscina e
da 8 unità indipendenti atte ad accogliere fino a 6
ospiti ciascuno.
Il comfort climatico in ambiente è stato demandato
al sistema b!klimax a soffitto, installato su una
superficie di 2.800 m² e dimensionato per ottenere
una prestazione termica in fase di riscaldamento
invernale di circa 120 W/m² e in fase di
climatizzazione estiva di circa 70 W/m². Tali rese
permettono al soffitto radiante di soddisfare il
carico sensibile dei vari locali, mentre la grande
versatilità di utilizzo e la bassa inerzia termica del
sistema lo rendono particolarmente performante e
in grado di rispondere alle esigenze della clientela
soprattutto nel periodo estivo. Nel progetto in
questione sono stati impiegati più di 7000 speciali
quadrotti radianti b!klimax 600x600 mm, montanti
su propria struttura nascosta del tipo clip-in e
costituiti da un plafone metallico in acciaio postverniciato con perimetro ad angolo smussato e
superficie liscia non perforata RAL 9001. Sul
plafone è fissato tramite un diffusore metallico in
alluminio il circuito idraulico realizzato mediante
tubazione in PB diam. 6 mm dotata di barriera
contro la diffusione dell’ossigeno secondo la
DIN 4726. Un pannello isolante in lana di vetro
a bassa densità, classe di reazione al fuoco A1,
opportunamente sagomato, con uno spessore di 30
mm e una densità di 30 Kg/m³, completa il sistema
e garantisce un adeguato isolamento termico.
I quadrotti radianti sono di semplice e rapida
installazione e possono essere aperti per interventi
di ispezione e manutenzione anche ad impianto
funzionante.
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Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
A completamento dell’impianto, per assicurare
un’ottimale distribuzione del fluido termovettore
e il corretto bilanciamento idraulico dei circuiti
sono stati coinvolti tutti i componenti del sistema
b!klimax: dai 78 collettori principali MAXI partono
245 linee idrauliche realizzate con tubazioni in PB
preisolato diam. 20 mm per alimentare 775 collettori
secondari ad innesto rapido (a 4 e 8 vie passanti
e terminali) che collegano i pannelli radianti al
circuito di distribuzione.
Ottimizzato per funzionare sia d’inverno che
d’estate, il sistema b!klimax garantisce il massimo
delle prestazioni quando viene integrato con un
sistema di macchine per il trattamento e il ricambio
dell’aria e con un sistema di termoregolazione
in grado di gestire e controllare i parametri
dell’impianto.
Per il trattamento dell’aria sono state installate nel
controsoffitto 18 Comfort Unit UC 1001, vere e
proprie UTA costituite dal deumidificatore DA
1001 abbinato ad un recuperatore di calore SR
1001. Tali macchine provvedono alle funzionalità
di deumidificazione, ventilazione, rinnovo aria
(con recupero di calore), integrazione di potenza
sensibile estiva ed invernale, gestite dagli appositi
moduli Wi-U della regolazione elettronica
corredata. La portata d’aria nominale è di 1000 m³/h
e quindi è ideale per ambienti di media volumetria
e con discreto affollamento, come il caso specifico.
Il sistema radiante a soffitto b!klimax associato alla
Comfort Unit UC 1001 diviene a tutti gli effetti un
sistema radiante DOAS (Dedicated Outdoor Air
System) che, oltre ad essere riconosciuto come
sistema ad alta efficienza ottiene delle ottime qualità
in termini di comfort ambientale, unendo al controllo
della temperatura ambiente (carico sensibile) fornito
dalla sola parte radiante, il trattamento dell’aria
in termini di apporto di aria primaria e controllo
igrometrico della stessa, recuperando altresì parte
dell’energia, che altrimenti andrebbe persa, grazie
al recuperatore di calore a flussi incrociati.
Per raggiungere il massimo delle prestazioni nel
funzionamento estivo ed invernale, l’impianto
radiante è stato completato con un sistema di
regolazione elettronica, composto da centraline
espandibili mod. Wi multizona. Il limitato numero
di componenti, la grande versatilità di utilizzo e
la semplicità nella configurazione dell’impianto,
corredato da schemi elettrici personalizzati,
le rendono infatti estremamente pratiche da
utilizzare e da installare. Nel caso specifico di
questo progetto è stata prevista una regolazione
per la produzione centralizzata dell’energia e per
il controllo dell’acqua calda sanitaria, denominata
Wi- MASTER.NET. La centralina MASTER.NET,
corredata di sonda esterna e sonda di mandata,
comanda i generatori di calore e di energia fredda,
la regolazione della temperatura generale attraverso
una pre-miscelazione dell’acqua e il circolatore di
centrale. Essendo il cuore nevralgico del sistema
di termoregolazione, l’unità MASTER.NET dialoga tramite schede seriali RS485 con le altre 15
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centraline Wi.NET, installate all’interno di ciascun
alloggio per garantire il controllo accurato della
mandata dell’acqua all’impianto. Nelle varie unità
abitative sono state installate con collegamento
Bus 247 sonde ambiente di temperatura e umidità
mod. Wi-TT dal design semplice ed elegante, che
prevedono la rilevazione e la visualizzazione dei
parametri termo-igrometrici nei locali, oltre alla
possibilità di impostare i set point di temperatura,
le modalità ON, OFF e programmazione e di
visualizzare sia il funzionamento locale sia quello
dell’intero sistema. Il terminale è collegato alle
uscite digitali per l’attivazione delle funzionalità di
zona sull’unità di espansione Wi-Z (in totale 83), ed
è predisposto per il montaggio a parete ad incasso su
frutto a 2 moduli. Ecco dunque realizzato un sistema
completo di climatizzazione in grado di controllare
in modo costante e puntuale il carico sensibile,
il carico latente e l’aria primaria per assicurare
in ogni momento risparmio energetico, comfort
impeccabile, elevata efficienza e salubrità dei locali.
b!klimax+, comfort invisibile in
ogni stagione
b!klimax è sinonimo di comfort. L’uniforme
ripartizione del caldo e del freddo, trasmessi dal
soffitto e dalle pareti per irraggiamento, assicurano
un’omogenea distribuzione delle temperature
all’interno dell’ambiente, senza la presenza di
fastidiosi getti d’aria. L’assenza di moti convettivi,
generati dalla differenza di temperatura tra corpo
scaldante e ambiente, elimina il problema del
movimento di polveri e di impurità dell’aria,
contribuendo ad aumentare la salubrità dei locali.
Essendo un sistema a bassa temperatura, consente
poi notevoli risparmi sui costi di gestione e permette
l’utilizzo di fonti energetiche alternative ed
ecologiche.
Con il sistema b!klimax di RDZ, inoltre è possibile
utilizzare tutti gli spazi disponibili, migliorando
l’estetica degli ambienti grazie alla sua installazione
integrata in modo invisibile nei soffitti o nelle pareti.
La gamma b!klimax di RDZ offre una ricca scelta
di soluzioni e finiture, che comprendono pannelli
radianti 600x2400 e 1200x2400 mm in cartongesso
con isolamento termico in polistirene o in lana
di roccia, quadrotti radianti per soffitti metallici
600x600 mm e 1200x600 mm con isolamento
termico in polistirene o in lana di roccia, pannelli
radianti con massetto a base di gesso fibrorinforzato
600x600 mm, 1200x600 mm e 2200x600 mm,
plafoni metallici 600x600 e 1200x600 mm dotati
di serpentina in rame e isolamento termico in fibra
di poliestere o in lana di vetro, e infine quadrotti
radianti b!klimax+ 600x600 composti da lastra in
cartongesso con isolamento termico in polistirene o
in lana di roccia.
1. Pannelli radianti b!klimax+
I pannelli radianti b!klimax+, di semplice e
rapida installazione, sono costituiti da una lastra
in cartongesso dello spessore di 12,5 mm e
sono disponibili nelle versioni 600x2400 mm e
1200x2400 mm. Sulla superficie della lastra sono
stampati i disegni dei 4 circuiti idraulici fissati
tramite un diffusore metallico in alluminio e
realizzati mediante tubazioni in PB diam. 6 mm
con barriera contro la diffusione dell’ossigeno
secondo la DIN 4726. Il pannello è disponibile con
isolamento in polistirene stampato con spessore di
40 mm o in lana di roccia con spessore di 40 mm
e densità di 165 Kg/m³, ed è dotato in entrambi i
casi di appositi alloggiamenti per le tubazioni che
garantiscono l’isolamento termico dell’insieme.
2. Quadrotti radianti b!klimax+
I quadrotti radianti b!klimax+ sono costituiti da
un plafone metallico da 600x600 mm e 1200x600
mm, realizzato in acciaio 5/10 post verniciato base
15 e 24 mm e ribassato di 8 mm ad angolo retto,
con superficie microforata a bordo liscio da 20 mm.
Sul plafone è fissato tramite un diffusore metallico
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
in alluminio il circuito idraulico realizzato mediante
tubazione in PB diam. 6 mm con barriera contro la
diffusione dell’ossigeno secondo la DIN 4726. I
quadrotti radianti sono disponibili con isolamento
in polistirene stampato con spessore di 40 mm o con
pannello isolante in lana di roccia con spessore di 40
mm e densità di 165 Kg/m³. I quadrotti radianti sono
di semplice e rapida installazione, possono essere
rimossi per interventi di ispezione e manutenzione
anche ad impianto funzionante e grazie alla
superficie microforata fonoassorbente migliorano il
comfort acustico all’interno di ambienti.
3. Pannelli radianti tradizionali b!klimax
I pannelli radianti tradizionali b!klimax, ideali
per installazioni a soffitto e a parete, sono leggeri,
maneggevoli, semplici da installare e garantiscono
massima libertà di rivestimento. Costruiti in
polistirene sinterizzato con densità 30 Kg/m³ e
spessore 40 mm, sui 4 lati sono dotati di battentatura
dello spessore di 27 mm per evitare i ponti termici
a contatto della struttura portante. I pannelli sono
opportunamente sagomati per alloggiare al loro
interno le tubazioni in PB diam. 6 mm dotate di
barriera contro la diffusione dell’ossigeno secondo
la DIN 4726. Pannelli e tubazioni sono rivestiti da
uno speciale strato di preintonaco fibrorinforzato
per aumentare le rese termiche. Tre le tipologie di
pannelli disponibili: il più grande, di dimensioni
2200x600 mm e del peso di 12,8 kg, arriva a coprire
una superficie radiante di 1,32 m²; l’intermedio, di
dimensioni 1200x600 mm e del peso di 6,7 kg,
copre una superficie radiante di 0,72 m²; il più
piccolo, di dimensioni 600x600 mm e del peso di
3,1 kg, copre una superficie radiante di 0,36 m².
5. Quadrotti radianti b!klimax+
in cartongesso
Quadrotti radianti 600x600 mm e
1200x600 mm
Quadrotti radianti b!klimax+ 600x600 composti da
una lastra in cartongesso spessore 9 mm non forata,
di colore bianco RAL 9003 con elevate prestazioni
in termini di riflessione luminosa e riverbero
acustico. Sul pannello è fissato tramite un diffusore
metallico in alluminio il circuito idraulico costituito
dalla tubazione in PB Ø 6 mm con barriera contro
la diffusione dell’ossigeno secondo la DIN 4726.
Il pannello è previsto di isolamento termico dello
spessore di 40 mm dotato di appositi alloggiamenti
per le tubazioni e realizzato in polistirene o in lana
di roccia.
Pannelli radianti 600x2400 mm e
1200x2400 mm
Quadrotto metallico Copper 600x600 mm e
1200x600 mm
4. Pannelli radianti metallici b!klimax
Copper
Pannello radiante 600x600 mm e 1200x600 mm ad
altissima resa per impianti a soffitto radiante dotato
di plafone metallico spessore 0.6 mm microforato
a bordo liscio di 10 mm e post-verniciato a polvere
RAL 9010. Sul plafone è applicata una serpentina
in rame calibrato Ø 12x0.75 mm, lunghezza
2400 mm e 4850 mm, alloggiata in 4 diffusori in
alluminio estruso di 120x520 mm e 120x1120 mm.
I pannelli vengono installati su propria struttura
nascosta, ancorata al soffitto tramite pendinatura
regolabile. Per garantire un adeguato isolamento
termico, il plafone è dotabile opzionalmente di
pannello isolante in fibra di poliestere spessore 40
mm, densità 25 Kg/m³ con conducibilità termica di
0.034 W/mK, classe di reazione al fuoco B-s2,d0 o
in alternativa di pannello in lana di vetro, spessore
40 mm, densità 30 Kg/m³ con conducibilità termica
di 0.032 W/mK, classe di reazione al fuoco A1. I
pannelli sono collegati tra loro tramite tubi flessibili
a maglia in acciaio inox, disponibili in due modelli:
con attacchi push-fitting su entrambi i lati, per il
collegamento dei pannelli in serie, con attacco
push-fitting e attacco ½” F, per connessione alla
linea di distribuzione principale.
Quadrotti radianti in cartongesso
600x600 mm
Pannelli b!klimax Tradizionali
Le ragioni per scegliere
b!klimax:
•
•
•
•
•
•
Ideale in estate e in inverno
Uniformità di temperatura
Bassa inerzia termica
Risparmio energetico
Ambienti belli e salutari
Installazione pratica e veloce
-9-
Sistemi di termoregolazione RDZ:
la tecnologia che
TERMOREGOLAZIONE
Il corretto funzionamento di
un impianto radiante passa
attraverso la scelta del giusto
sistema di termoregolazione
che oltre a garantire il massimo
delle prestazioni dell’impianto
deve poter essere installato
agevolmente anche dove lo
spazio disponibile è limitato.
Oggigiorno, nell’edilizia civile,
risulta spesso difficile trovare
lo spazio in cui collocare
questi indispensabili organi
di distribuzione e controllo.
Per questo, al fine di ridurre
gli ingombri e facilitare la
predisposizione della centrale
termica, RDZ amplia il ventaglio
delle soluzioni dedicate alla
regolazione dei parametri
dell’impianto con nuove proposte
capaci di garantire sempre
comfort elevato, massima
efficienza e risparmio energetico.
- 10 -
genera benessere
Prestazioni elevate e ingombri ridotti per facilitare la
predisposizione della centrale termica
Nuovi Kit Smart per
applicazioni residenziali
di piccole dimensioni
Per applicazioni residenziali di piccole
dimensioni RDZ propone la nuova gamma KIT
SMART. Si tratta di una serie di sottostazioni
complete contenenti al loro interno un
monoblocco miscelatrice/pompa a tecnologia
altamente innovativa e collettori di distribuzione
serie Control in ottone oppure Top Composit
in tecnopolimero. L’eccezionale facilità di
installazione e la possibilità di acquistare il
prodotto a fasi secondo lo stato di avanzamento
del cantiere rendono i nuovi Kit Smart una
soluzione unica, estremamente compatta,
modulare e affidabile. Tre i modelli disponibili
in base alla tipologia di controllo utilizzata: Kit
Smart PF con regolazione a punto fisso, Kit
Smart Easy-Clima con regolazione climatica,
Kit Smart VJ 0-10 con regolazione esterna.
Kit Smart PF »
Kit Smart PF è una soluzione estremamente
compatta, ideale per la gestione a punto fisso della
temperatura di mandata in impianti a pavimento
di piccole dimensioni. Il Kit è costituito da
un gruppo monoblocco stampato in ottone,
dotato di valvola miscelatrice a tre vie e testa
termostatica con campo di regolazione 10–50°C
e di circolatore elettronico a prevalenza e portata
variabile. È adatto alla regolazione e al controllo
di piccoli impianti a pavimento funzionanti in
solo riscaldamento, oppure di sistemi misti a
doppia temperatura per impianti a pavimento
RDZ e impianto ad alta temperatura. Kit Smart PF
è inoltre completo di valvola unidirezionale, bypass tarabile, termostato di sicurezza elettronico
e funzione anti-grippaggio pompa, impianto
elettrico cablato e connettore per l’allacciamento
alla rete e al termostato ambiente.
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
« Kit Smart Easy-Clima
Kit Smart Easy-Clima è dotato di centralina con
regolazione climatica. La valvola miscelatrice a tre
vie, con servomotore alimentato a 24V e pilotato
con segnale analogico 0-10V, e il circolatore a
prevalenza e portata variabile sono raggruppati
in un corpo unico, estremamente compatto e
stampato in ottone. Il Kit è provvisto di valvola
unidirezionale, by-pass tarabile, termostato di
sicurezza elettronico e funzione anti-grippaggio
pompa, impianto elettrico cablato e connettore per
l’allacciamento alla rete. La termoregolazione della
bassa temperatura avviene tramite una centralina
elettronica climatica basata su tecnologia P.I. in
grado di gestire impianti a pavimento sia in inverno
che in estate. Il sistema di controllo è munito di
tastiera e display a 4 digit alfanumerico per la
lettura e l’impostazione dei parametri. I comandi
sono gestibili direttamente dalla tastiera o dagli
ingressi digitali per la commutazione inverno /
estate, comfort / economy, accensione / spegnimento
dell’impianto. Il Kit può essere dotato di interfaccia
utente esterna con una sonda combinata per il
controllo di temperatura e umidità ambiente (EasyClima Controller). Nel funzionamento estivo,
con la presenza dell’Easy-Clima Controller, la
centralina gestisce l’attivazione del sistema di
deumidificazione tenendo sempre sotto controllo il
punto di rugiada.
« KIT Smart VJ 0-10
KIT Smart VJ 0-10 è predisposto per essere
pilotato da una centralina esterna. Si tratta di una
versione studiata appositamente per la gestione di
piccoli impianti di riscaldamento e raffrescamento
a pavimento RDZ o impianti misti a pavimento
e ad alta temperatura dotati di regolazione
elettronica sofisticata. Il Kit è costituito da un
gruppo monoblocco stampato in ottone, completo
di valvola miscelatrice, servomotore alimentato
a 24V e pilotato con segnale analogico 0-10V,
e circolatore elettronico a prevalenza e portata
variabile. Kit Smart VJ 0-10 è inoltre provvisto di
valvola unidirezionale, by-pass tarabile, pozzetti
portasonda, termostato di sicurezza elettronico
e funzione anti-grippaggio pompa, impianto
elettrico cablato, connettore per l’allacciamento
alla rete e servomotore cablato, adatto ad essere
comandato da una centralina esterna mod. RDZ
Wi o Trio Comfort.
Kit Smart è disponibile nella
versione con Collettore Control
o Top Composit in tecnopolimero
Le ragioni per scegliere
Kit Smart:
• Riduzione degli ingombri: solo
10 cm di profondità
• Compattezza del corpo
miscelatrice / circolatore
• Soluzione completa già
preassemblata
• Fornitura a fasi
• Modularità
In tutte le versioni i Kit Smart di RDZ sono dotati di tubazioni in rame per il collegamento all’armadietto
metallico di contenimento e ai collettori di distribuzione in modo tale da agevolare l’installazione a
impianto ultimato e limitare quindi i rischi di furto o danneggiamento in cantiere. Ciascun Kit è infine
provvisto di staffe e portina bianca con serratura e telaio regolabile.
Fornitura secondo le fasi di installazione
1
2
3
4
- 11 -
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
punto fisso elettronico caldo/freddo. Questo
modulo è in grado di garantire la corretta
portata e una adeguata prevalenza all’impianto
radiante con gestione diretta della temperatura
di mandata. Impostando la temperatura di
lavoro sulla valvola miscelatrice si ottiene un
controllo preciso e affidabile della mandata
all’impianto sia in funzionamento estivo che in
funzionamento invernale.
Nuovi gruppi di miscela
per applicazioni su ampie
superfici radianti
Gruppo di miscela GM PF-CF
Per applicazioni su ampie superfici radianti
RDZ presenta una nuova gamma di gruppi
di miscela e rilancio da abbinare ai sistemi di
riscaldamento e raffrescamento a pavimento,
parete, soffitto.
6 dimensioni
I gruppi di miscela GM, dalle
contenute e dall’installazione semplice e
veloce, ospitano al loro interno un circolatore a
portata e prevalenza variabili ad alta efficienza
e una valvola miscelatrice per la gestione
della temperatura di mandata all’impianto.
Ciascun modulo si completa con due rubinetti
di intercettazione provvisti di termometro
rispettivamente installati sulla mandata e sul
ritorno dell’impianto e valvola di non ritorno per
evitare circolazioni parassite all’interno degli
impianti con dispositivo per apertura forzata.
Il gruppo di rilancio GR può essere utilizzato
in abbinamento ai moduli di miscela GM per la
gestione del riscaldamento e del raffrescamento
su impianti a doppia temperatura, sfruttando
direttamente la temperatura di produzione del
generatore.
Opzionalmente è possibile combinare i
gruppi di miscela e rilancio con collettori di
distribuzione in acciaio, anche provvisti di
separatore idraulico, per la distribuzione a più
zone di competenza. Tutti gli elementi sono
forniti di serie di guscio isolante per limitare
le dispersioni di calore ed evitare eventuali
fenomeni di condensa.
I gruppi sono disponibili in vari modelli di
termoregolazione dalla semplice e sicura
termostatica a punto fisso, fino alla regolazione
climatica con compensazione ambiente e
controllo dell’umidità.
Gruppo di miscela GM VJ
La soluzione più sofisticata è rappresentata dal
gruppo di miscela GM VJ, dove la regolazione
della temperatura dell’acqua avviene tramite una
valvola miscelatrice gestita da un servomotore
pilotato con segnale 0-10 a 24V. Il modulo
è quindi adatto ad essere comandato da una
centralina esterna mod. RDZ Wi o Trio Comfort,
che consente la gestione ottimale di tutti gli
elementi che entrano in gioco nel funzionamento
dell’impianto: l’esatta miscelazione del fluido
termovettore, la temperatura esterna dell’aria,
la temperatura ambiente e l’umidità ambiente.
Tutto ciò permette di monitorare il clima in
modo semplice ed efficace sia nel caso di
piccoli impianti unifamiliari che di grandi
impianti multizona, calcolando costantemente
il punto di rugiada senza il rischio di condensa
sulle superfici radianti.
Le ragioni per scegliere
un gruppo di miscela GM:
•
•
•
Gruppo di miscela GM PF-CF
Gruppo di miscela GM VJ
•
Tra le diverse versioni proposte, spicca il
modello GM PF-CF con servomotore a
Soluzione preassemblata,
pratica e compatta
Facilità di montaggio
Ampia gamma di tipologie di
controllo climatico
Adatti anche per grandi
superfici radianti
GR
Portata Max
Circuito
idraulico
l/h
Kvs miscelatrice
Temperatura Max
°C
Pressione Max
Bar
DN 25
DN 32
2000
2000
4000
/
13
17
95
8
Liquido
Caratteristiche
elettriche
Acqua / Acqua + glicole max 30%
Tensione di alimentazione
Assorbimento elettrico Max
230 V - 50 Hz
W
Valvola di intercettazione
Caratteristiche
meccaniche
- 12 -
GM VJ / PF CF
DN 25
48
DN 25
DN 25
DN 32
Connessione lato generatore
Inch
1”
1”
1 ¼”
Connessione lato impianto
Inch
1”
1”
1 ¼”
Interassi attacchi
mm
Dimensioni
mm
Peso
Kg
125
400x250x170
5.0
5.4
5.7
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Nuove unità di trattamento dell’aria RDZ.
Rinnovo dell’aria con deumidificazione
TRATTAMENTO
DELL’ARIA
Vantaggi dei sistemi di
trattamento dell’aria RDZ:
• Applicazione nel settore
residenziale e terziario
• Comfort e igiene in ambiente in
tutte le stagioni:
aria fresca e pulita
• Funzione di rinnovo controllato
dell’aria
• Funzione di ventilazione e
deumidificazione estiva
• Funzione di integrazione
potenza estiva e invernale (a
comando)
• Funzione di free-cooling per le
stagioni intermedie
• Eliminazione dei rischi di
condense e muffe
senza spreco di
energia
Alta efficienza e comfort elevato tutto l’anno
Negli ambienti in cui trascorriamo la maggior
parte del tempo, è importante per la nostra salute
e per il nostro benessere poter disporre sempre di
aria fresca e ricca di ossigeno. Per questo RDZ
propone una serie di macchine per il controllo del
carico latente abbinato al ricambio forzato dell’aria
con recupero di calore. Studiate appositamente
per impianti di climatizzazione radiante, queste
unità sono disponibili in vari modelli in base
alla destinazione d’uso, residenziale o terziario.
L’insieme, dato dalla combinazione di impianto
radiante e sistema di trattamento dell’aria,
consente un corretto apporto di aria primaria
Unit Comfort UC 500-MVHE
Unit Comfort UC 500 MVHE è un’unità verticale
per il rinnovo dell’aria con recupero di calore
ad alta efficienza (~90%) e per il trattamento
di deumidificazione estiva con impostazione
della portata dell’aria esterna ed eventuale
funzionamento in totale o parziale ricircolo. La
portata dell’aria di rinnovo, da 100 a 400 m³/h,
è selezionabile tramite il pannello utente, ed è
controllata e mantenuta costante automaticamente
dall’unità. La macchina, prevista per l’installazione
verticale a pavimento, è costruita in un unico blocco
che soddisfa le funzionalità di rinnovo dell’aria con
recupero del calore e di trattamento termodinamico
per l’aria di immissione: deumidificazione estiva
e gestione della temperatura invernale ed estiva.
In particolare, il controllo della temperatura
dell’aria immessa in ambiente durante la stagione
invernale o in puro rinnovo avviene sulla batteria
idronica per mezzo di una valvola motorizzata con
DATI TECNICI
Installazione
Potenza elettrica massima assorbita
Recuperatore di calore ad alta efficienza
Ventilatori modulanti
Capacità di deum. (ricircolo 500 m3/h)
Capacità di deum. (rinnovo 400 m3/h)
Portata aria di rinnovo
Portata aria di rinnovo con funzione booster
Portata aria di immissione
Portata acqua nominale (a 15 °C)
Perdita di carico nominale circuito idraulico
Prevalenza utile ventilatori (400 m3/h)
Integrazione potenza sensibile estiva
Misure mm
Peso
unitamente al suo trattamento termo-igrometrico,
e permette l’ottenimento delle migliori condizioni
di temperatura e di umidità in ambiente. Il rinnovo
dell’aria avviene poi con recupero del calore, in
modo da abbattere fortemente il dispendio di
energia necessaria. Questo significa alta efficienza
e comfort elevato.
Quest’anno l’apprezzata e collaudata gamma
di unità RDZ si amplia per dare il benvenuto a
due nuove soluzioni altamente innovative: Unit
Comfort UC 500-MVHE e UAP 200-PDC.
servomotore modulante, già presente all’interno
dell’unità UC 500-MVHE. Lo smaltitore di calore,
posto sull’aria di espulsione, permette inoltre di
ridurre i consumi di energia sia in funzionamento
di deumidificazione che di integrazione estiva,
mentre la condensazione ad aria consente l’apporto
di potenza sensibile estiva gratuita, cioè senza
gravare sul generatore di acqua refrigerata.
In generale, le funzionalità dell’unità UC
500-MVHE sono: rinnovo aria, ventilazione,
deumidificazione e integrazione potenza sensibile
estiva e invernale e nuova logica di free-cooling
e free-heating a mandata controllata. L’unità è
equipaggiata con filtri G3 e 5 serrande motorizzate,
già installate e cablate, che permettono la
regolazione automatica dei flussi dell’aria, mentre
il posizionamento delle predisposizioni elettriche,
idrauliche e aerauliche favorisce l’ubicazione in
spazi angolari di limitata larghezza.
L’unità UC 500-MVHE può essere gestita tramite
pannello di controllo a bordo macchina o remotabile
su barra DIN, oppure tramite regolazione Wi
mediante modulo di espansione Wi-U.
UC 500-MVHE
verticale a pavimento
800 W
~90%
ad alta efficienza EC
61.9 l/24h (26 °C U.R. 65%)
95.1 l/24h (35 °C U.R. 50%)
100-400 m3/h
400 m3/h
500 m3/h
500 l/h
30 kPa
200 Pa
1925 W (gratuiti)
lxhxp 931x1502x582
150 kg
- 13 -
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
UAP 200-PDC
La nuova UAP 200-PDC è un’unità di aria
primaria, che provvede al rinnovo dell’aria
ambiente recuperandone il calore in uscita,
consente il trattamento di deumidificazione in
fase estiva ed è in grado di garantire apporto di
potenza sensibile estiva e invernale operando
come pompa di calore.
Gli elementi che contraddistinguono la UAP
200-PDC nella gamma di unità RDZ sono
il funzionamento a tutta aria esterna e la
costruzione in tre moduli separati, 2 unità di
ventilazione e un’unità di recupero/trattamento,
che possono essere installate vicine tra loro o in
posizioni distinte per facilitare l’installazione e
ottimizzare gli spazi disponibili.
Il sistema prevede il collegamento con l’aria
esterna alla sezione ventilante e il collegamento
DATI TECNICI
Potenza elettrica massima assorbita
Alimentazione elettrica
Capacità di deumidificazione (rinnovo)
Portata aria
Portata aria di rinnovo con funzione booster
Portata acqua nominale (a 15 °C)
Perdita di carico nominale circuito idraulico
Integrazione potenza sensibile estiva
Recuperatore di calore ad alta efficienza
Prevalenza utile ventilatori
Ventilatori modulanti
Refrigerante
Misure mm
Peso
- 14 -
con l’aria di ripresa dagli ambienti (tipicamente
dai locali umidi: bagno, cucina) all’unità di
recupero/trattamento.
Grazie al recuperatore di calore in controcorrente
ad alta efficienza (~90%) è possibile abbattere
fortemente la dispersione di energia dovuta al
ricambio forzato dell’aria.
La nuova UAP 200-PDC è inoltre dotata di serie
di filtri G4 e di un raccordo di by-pass per la
funzionalità di free-cooling, la quale viene
gestita sulla base di una sonda NTC posta nel
canale di ripresa aria esterna. L’unità può essere
controllata in modo autonomo con il terminale
utente TH Controller, che misura la temperatura
e l’umidità in ambiente, visualizza e gestisce i
parametri del locale e della macchina e consente
la programmazione oraria delle funzionalità.
In alternativa l’unità può essere comandata da
una regolazione esterna tramite contatti digitali
oppure con la centralina elettronica Wi.
UAP 200-PDC
460 W
230 V - 50 Hz
19 l/24h (26° C U.R. 65%)
da 100 a 200 m3/h
200 m3/h
240 l/h
14 kPa
1090 W
~90%
200 Pa
ad alta efficienza EC
R134 a
lxhxp 1030x245x810
51 Kg
TH Controller
Terminale utente TH-Controller in grado
di misurare la temperatura e l’umidità in
ambiente. Visualizza e gestisce i parametri
ambiente e della macchina. Controlla
inoltre la programmazione oraria delle
funzionalità.
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Sistema di distribuzione dell’aria TRATTAMENTO
DELL’ARIA
Le ragioni per scegliere il
sistema di distribuzione
ModulAir:
• Installazione modulare,
semplice e veloce
• Ridotto numero di componenti
necessari
• Facilità di manutenzione e
pulizia
• Possibilità di installazione a
soffitto, pavimento e parete
• Distribuzione bilanciata delle
portate d’aria in ogni ambiente
ModulAir:
il benessere diffuso
La soluzione modulare e invisibile di RDZ per diffondere in
ogni ambiente aria nuova e pulita.
Con le moderne tecnologie costruttive e la
crescente sensibilità per il risparmio energetico,
la nuova tendenza nel campo dell’edilizia
promuove edifici sempre più coibentati dal punto
di vista termico ma carenti dal punto di vista
dell’aerazione, cioè del naturale e spontaneo
ricambio dell’aria ambiente attraverso serramenti
e pareti. Per garantire salubrità e massimo
comfort abitativo tutto l’anno, RDZ ha arricchito
il suo ventaglio prodotti con una serie di unità
canalizzabili per la ventilazione e il trattamento
dell’aria in ambito residenziale, corredandole
di un adeguato sistema di distribuzione:
RDZ ModulAir. Si tratta di una soluzione
estremamente flessibile e modulare composta
da plenum e condotti che costituiscono la rete di
immissione ed espulsione dell’aria, consentendo
una ripartizione perfettamente bilanciata delle
portate in ogni ambiente. Due sono le versioni
proposte da RDZ.
1- Distribuzione Modulair con
tubo Duo
Il sistema è composto da tubazioni Ø 150 mm per il
collegamento dalla macchina al distributore e da
plenum modulari di varie dimensioni in lamiera
zincata e isolata con schiuma elastomerica
flessibile (FEF) a cellule chiuse e prestazioni
di reazione al fuoco in Euroclasse B-s3,d0. La
rete di canalizzazioni si realizza con tubazioni
flessibili in PE a doppia parete, corrugata
esternamente e liscia internamente, disponibili
con diametro nominale di 63 mm oppure 75 mm.
Le bocchette di mandata/ripresa ambiente sono
provviste di 3 attacchi orizzontali o verticali e si
completano con griglie bianche da 200x100 mm.
In alternativa, è possibile optare per le bocchette
a soffitto con valvola di ventilazione regolabile
a vite di Ø 125 mm e collarino di giunzione.
Collegando una o più uscite del distributore è
possibile adattare la portata dell’aria, ambiente
per ambiente, in funzione delle necessità senza
dover ricorrere a complicati dimensionamenti e
costruzioni specifiche, come per le tradizionali
canalizzazioni in lamiera. La connessione
avviene in modo semplice e veloce grazie ad un
sistema di incastro automatico “click and go” che
garantisce una tenuta ermetica. Dato l’utilizzo
di condotti con ridotto diametro è possibile
installare il sistema di distribuzione dell’aria a
soffitto, a pavimento, a parete o addirittura tra
i ferri di armatura, prima del getto del cemento.
Le tubazioni sono inoltre trattate con additivi
antibatterici per assicurare una perfetta pulizia
e una semplice manutenzione come definito da
normative europee.
2- Distribuzione Modulair con
tubo in PVC e Flessibile
Il sistema è formato da tubazioni flessibili,
leggere e spiralate, e tubazioni rigide in PVC,
entrambe di dimensioni variabili (da Ø 100
a Ø 200 mm), con o senza isolamento, che
terminano con bocchette regolabili di mandata/
ripresa ambiente, in alluminio verniciato RAL
9010, rivestite da griglie a barre orizzontali
fisse di 300x200 mm oppure di 400x100 mm.
Grazie all’ampia gamma di raccordi disponibili
è possibile adattare il sistema di distribuzione
dell’aria ad ogni esigenza di installazione.
In ciascuna versione, RDZ ModulAir si presenta
come un sistema versatile, componibile,
semplice da progettare e montare, per diffondere
aria fresca e pulita in tutti gli ambienti del settore
residenziale.
Nuovi silenziatori RDZ
Un ulteriore vantaggio del sistema di
canalizzazioni RDZ ModulAir è rappresentato
dai silenziatori circolari, che possono essere
incorporati nella rete aeraulica e hanno lo
scopo di ridurre il livello sonoro prodotto dalla
macchina. Si tratta di silenziatori senza ogiva
provvisti di trattamento superficiale contro
il rilascio di microfibre, in cui il materiale
fonoassorbente è realizzato in lana di vetro ad
alta densità, spessore 50 mm, infiammabile
secondo norma DIN 4102. Il condotto interno
è in alluminio perforato, mentre il condotto
esterno è in alluminio del tipo ALUFLEX.
- 15 -
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Esempio di distribuzione
dell’aria con sistema
ModulAir
L’immagine rappresenta un’abitazione dove
è installato il sistema di riscaldamento e
raffrescamento RDZ Quota Zero, alimentato
dalla pompa di calore aria/acqua modello
UM 06 Plus e gestito dal gruppo di miscelazione
a punto fisso elettronico GM PF-CF. Mentre
l’impianto radiante a pavimento si occupa della
gestione del carico sensibile dell’alloggio tanto
in estate quanto in inverno, il carico latente
e l’apporto di aria primaria sono demandati
all’unità di ventilazione meccanica con
recupero di calore mod. HRX abbinata al
modulo di deumidificazione mod. DWF 200.
La distribuzione dell’aria avviene mediante
l’utilizzo del sistema ModulAir con tubazioni
flessibili installate nel controsoffitto. Questo
sistema è ideale per applicazioni residenziali con
limitati vincoli di ingombro e grazie all’utilizzo
di tubazioni Ø 125 o 150 mm è possibile limitare
il numero di canali e di bocchette, agevolando
- 16 -
le operazioni di montaggio. Nel caso specifico
dall’unità di ventilazione HRX collocata nel
locale tecnico partono 4 principali condotti: il
canale di espulsione dell’aria esausta e il canale
di presa dell’aria esterna con rispettive griglie
di aerazione posizionate sulle pareti esterne in
direzioni opposte a 2 m di distanza una dall’altra,
il condotto di estrazione dell’aria viziata dalla
cucina e dal bagno, e la tubazione di raccordo
che collega l’unità di ventilazione con il modulo
di deumidificazione. Da questo poi si snodano
le canalizzazioni di mandata ai locali nobili del
soggiorno e delle camere. Il sistema nel suo
complesso è quindi in grado di fornire specifiche
quantità di aria fresca e pulita per le zone giorno
ed espellere costantemente aria viziata dai locali
umidi, saturi di sostanze inquinanti, quali i VOC
(composti organici volatili), la formaldeide, il
particolato aerodisperso, i derivati organici, gli
allergeni, ecc., che se rimanessero all’interno
dell’abitazione comporterebbero effetti negativi
sulla salute, sul comfort delle persone e sulla
salubrità dell’edificio. Un aspetto fondamentale
dell’unità HRX consiste nella possibilità
di recuperare l’energia dell’aria inquinata
disponibile in uscita, (tramite uno scambiatore
di calore integrato nella macchina), che viene
ceduta all’aria nuova in ingresso.
Nella climatizzazione in estate entra in gioco il
modulo di deumidificazione DWF 200, dotato
di batterie di pre-trattamento e post-trattamento
alimentate ad acqua e adatto al controllo
dell’umidità ambiente in accoppiamento ai
sistemi radianti a pavimento, parete e soffitto.
In modalità di raffrescamento estivo, infatti,
l’aria prelevata dall’esterno, prima di essere
introdotta nei locali, passa attraverso il modulo,
dove subisce un trattamento di deumidificazione
spinta (attraversando anche una batteria
evaporante a espansione diretta).
Tutto l’insieme del sistema permette quindi
di ottenere il corretto ricambio dell’aria, il
controllo dell’umidità in estate, benessere e
risparmio energetico in ogni stagione, e anche
l’immobile, preservato dall’attacco di muffe o
condense e dai danni dell’umidità, mantiene il
valore nel tempo.
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Pompe di calore RDZ.
Naturalmente eleganti,
POMPE
DI CALORE
naturalmente
efficienti
La pompa di calore aria/acqua
è oggi uno dei generatori di
energia più innovativi e richiesti.
Il suo funzionamento si basa
sull’assorbimento del calore
presente nell’ambiente esterno,
che viene poi ceduto
all’acqua dell’impianto.
Sfruttando quindi una fonte di
energia rinnovabile, la pompa
di calore è in grado di generare
acqua calda d’inverno e acqua
fresca d’estate nel massimo
rispetto della natura.
Le pompe di calore aria/acqua ad alta efficienza
RDZ sono disponibili in vari modelli e possono
essere impiegate in ambienti del settore residenziale
e terziario sia nelle nuove costruzioni sia nel caso di
riqualificazione di impianti esistenti. Queste unità
forniscono potenze nominali dai 6 fino ai 60 kW
termici e usufruiscono delle agevolazioni fiscali
per il risparmio energetico grazie all’utilizzo della
tecnologia Full DC Inverter. Questa tecnologia
è applicata a tutte le parti elettromeccaniche:
circolatore, ventilatore, compressore, garantendo
così l’ottimizzazione dei consumi, l’efficienza del
sistema e prestazione eccellenti anche con carichi
parziali e condizioni climatiche critiche.
Affidabilità, versatilità, semplicità di installazione
e bassissimi costi di manutenzione sono solo
alcune delle caratteristiche della loro qualità che
contraddistinguono anche le nuove unità splittate
della serie US 06-09-12-16.
residenziale e piccolo terziario. Nate in due unità
separate per soddisfare le esigenze di riduzione
degli ingombri, silenziosità e protezione antigelo,
sono composte da un’unità esterna comune
abbinabile a tre diverse tipologie di unità interne:
• Una versione pensile mod. Wall per servire
l’impianto radiante e un accumulo tecnico esterno
per l’acqua calda sanitaria. A bordo è incluso il
produttore istantaneo ACS.
• Una versione armadio mod. Floor con accumulo
da 190 l per ACS, produttore istantaneo ACS e un
puffer a servizio dell’impianto radiante da 40 l.
• Una versione armadio mod. Floor-S con
accumulo da 190 l per ACS, produttore istantaneo
ACS e un puffer a servizio dell’impianto radiante
da 40 l. Inoltre è presente un serpentino per il
sistema solare termico e logica di gestione dedicata
a servizio dell’accumulo ACS.
Unità splittate US 06-09-12-16
Si tratta di una rinnovata gamma di pompe di
calore aria/acqua ad elevato COP, progettate
appositamente per applicazioni nel settore
- 17 -
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Unità US da interno
mod. Wall - Floor - Floor S
Unità esterna
L’unita esterna assicura un funzionamento senza
perdite di efficienza fino a temperature esterne
di -15 °C ed è caratterizzata da una serie di
accorgimenti tecnici strutturali che limitano la
formazione di ghiaccio sulla batteria. La macchina,
include un compressore a inverter tipo rotary per il
modello 06 e twin-rotary per i modelli 09-12-16.
Opzionalmente è disponibile un KIT antigelo per
la batteria esterna.
Unità interne
Unità US da esterno
Unità US da esterno
migliore gestione delle informazioni, che avviene
tramite un unico pannello di comando installato
sull’unità interna.
Le unità vengono allacciate come un normale
climatizzatore, con la differenza che l’unità interna
è una piccola centrale termica in grado di gestire un
sistema radiante e un accumulo per l’acqua calda
sanitaria, mentre all’esterno vengono collegate
solo le tubazioni del gas refrigerante, preservando
così il circuito del fluido vettore da fenomeni di
gelo.
Le pompe di calore US 06-09-12-16 sono certificate
in classe energetica A+ per le applicazioni di media
temperatura e vantano un’efficienza energetica
A++ nelle applicazioni di bassa temperatura.
A+++
A++
A+
A
B
C
A
D
Le ragioni per scegliere le unità splittate US di RDZ:
Le unità interne, sia nella versione Wall sia nelle
versioni Floor e Floor-S, presentano un design
elegante e moderno con ingombri estremamente
contenuti. Installazione e manutenzione risultano
semplici e veloci, perché tutti i componenti sono
facilmente accessibili dal pannello frontale.
Tutte le unità interne comprendono: circolatore
ad alta efficienza; scambiatore di calore in acciaio
inox AISI 304; filtro acqua su ingresso integrato;
valvola deviatrice ACS; valvole sfogo aria
automatiche integrate; valvola sovra-pressione di
sicurezza, flussostato di sicurezza per protezione
scambiatore; flussimetro per gestione produzione
rapida ACS; logica per gestione caldaia o fonte
similare sia per lato impianto che per quello
tecnico ACS in integrazione e/o sostituzione della
pompa di calore (contatto digitale); climatica
impianto integrata; logica di gestione sonda remota
impianto.
Unità esterna e unità interna dialogano tra di loro
con un collegamento via bus a vantaggio di una
- 18 -
• Impiego di una fonte energetica rinnovabile e riduzione emissioni di CO2
• Ideali sia per il riscaldamento invernale sia per il raffrescamento estivo
• Assenza di combustione e quindi maggiore sicurezza
• Efficienza energetica elevata grazie all’innovativa tecnologia Full DC Inverter
• Possibilità di integrazione con sistema solare termico
• Possibilità di produrre acqua calda sanitaria
• Affidabilità e nessun costo di manutenzione
• Design elegante e ingombri contenuti
modello
Kwf (1) / E.E.R.
Kwc (2) / COP
Unità US 06
2.48-5.14-5.62* / 4.01
2.62-5.81-6.24* / 4.25
Unità US 09
4.44-8.33-8.93* / 3.83
4.71-9.04-9.87* / 4.15
Unità US 12
4.93-11.69-12.58* / 4.07
5.14-12.52-13.32* / 4.27
Unità US 16
6.48-13.15-14.72* / 3.81
6.63-14.18-15.84* / 4.09
Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
Speciale
Ristrutturazione
RISTRUTTURAZIONE
Grazie agli incentivi fiscali legati
alle ristrutturazioni edilizie e al
risparmio energetico, continuano
a crescere gli investimenti
nella riqualificazione del vasto
patrimonio abitativo esistente.
La sfida dei prossimi anni
consisterà nella riqualificazione
degli edifici residenziali già
presenti per portarli a un livello
di efficienza energetica in linea
con le prescrizioni in essere per
le nuove costruzioni.Tra i sistemi
di distribuzione, gli impianti
radianti a bassa differenza
di temperatura presentano
notevoli potenzialità, sia per il
raggiungimento del comfort
interno in fase invernale ed estiva
sia per gli obiettivi di risparmio
energetico richiesti dalla
legislazione.
A tal proposito per la
riqualificazione energetica e la
ristrutturazione degli edifici RDZ
ha messo a punto una gamma
di soluzioni per il riscaldamento
e il raffrescamento che possono
essere installate senza interventi
eccessivamente invasivi e onerosi
per l’edificio e per gli impianti.
Sistema radiante
Trattamento dell’aria
La climatizzazione a
pavimento
Oltre agli ingombri ridotti e alla leggerezza, i
sistemi a basso spessore RDZ si caratterizzano per
la bassa inerzia termica e le prestazioni elevate.
Inoltre, possono essere installati sopra qualsiasi
massetto esistente e sopra pavimentazioni in legno
o in ceramica con notevoli vantaggi in termini di
riduzione dei tempi e dei costi di realizzazione. Il
ventaglio delle soluzione proposte comprende:
•
Il Sistema QUOTA ZERO AD, un innovativo
sistema a bassissimo spessore, composto dalla
tubazione RDZ Tech in PE-Xc 14-10 mm e
da una lastra preforata in polistirene compatto
ad alta densità dello spessore di 1 mm, con
superficie inferiore autoadesiva e fori all’interno
e tra le bugne, per permettere al massetto
speciale autolivellante di penetrare nelle cavità
e aggrapparsi al sottofondo;
•
Il Sistema DRY, un sistema di riscaldamento
e raffrescamento a pavimento a “secco”,
appositamente
studiato
per
realizzare
impianti con spessori ridotti (30 mm escluso
il rivestimento). Il pannello in polistirene
sinterizzato presenta la superficie superiore
sagomata con speciali incavi predisposti per
l’alloggiamento delle lamelle termoconduttrici
porta-tubo. La base di supporto è costituita da
un doppio strato di lamine in acciaio zincato
incollate tra di loro e sfalsate che costituiscono
il massetto a secco e garantiscono la ripartizione
uniforme dei carichi;
•
Il Sistema EVO-DRY, un sistema di
riscaldamento a pavimento a secco per
applicazioni nelle quali sono richiesti ingombri e
carichi limitati come nel caso di ristrutturazioni,
realizzazioni in soppalchi o su pavimenti già
esistenti. Al posto del massetto viene posato un
ripartitore di carico in lastra di calcio silicato
battentata. In soli 35 millimetri di spessore
RDZ offre una soluzione semplice da installare,
immediatamente calpestabile, economica,
applicabile anche dove i tradizionali sistemi
radianti non potrebbero essere utilizzati;
•
Il Sistema FIBER 18, la soluzione di
riscaldamento e raffrescamento a pavimento
di RDZ caratterizzata da ingombri limitati e
rapidità di risposta. L’impianto si compone
di supporti base costituiti da pannelli
in gessofibra, dello spessore di 18 mm,
opportunamente fresati per l’alloggiamento
della tubazione in polibutilene Ø 12 mm ed è
ricoperto da uno speciale strato rasante ad alta
resistenza meccanica. Grazie allo spessore
Termoregolazione
Pompe di calore
ridotto, alla bassa inerzia termica e alle ottime
prestazioni, Fiber 18 è la soluzione ideale per le
ristrutturazioni. Il livellante cementizio posato
in sostituzione del massetto, inoltre, lo rende
compatibile con qualsiasi tipo di rivestimento.
La climatizzazione a parete
e soffitto
b!klimax di RDZ è un sistema di climatizzazione
radiante ideale per ambienti dove è indispensabile
mantenere una condizione di comfort in tutte le
stagioni.
La bassissima inerzia termica, i rendimenti elevati
e l’installazione a soffitto o parete, fanno di questo
prodotto la soluzione ideale per le ristrutturazioni.
b!klimax infatti, permette di godere di tutti i
vantaggi di un sistema radiante anche nel caso di
interventi edilizi in cui sia necessario preservare
una pavimentazione pregiata già esistente e si presta
in maniera particolare all’installazione in contesti
dove l’elevata altezza dei locali rende necessaria la
controsoffittatura per meglio adattare l’estetica degli
ambienti alla destinazione d’uso.
Dal punto di vista funzionale, si tratta di una
soluzione integrata di riscaldamento e raffrescamento
che sfrutta la capacità dei soffitti e delle pareti di
scambiare caldo e freddo per irraggiamento con
l’ambiente e con le persone. Innovativo, versatile e
invisibile, permette di godere del massimo comfort in
ogni stagione e di arredare in piena libertà sfruttando
al meglio tutti gli spazi disponibili.
b!klimax è disponibile in numerose varianti per
soddisfare ogni esigenza di installazione nel settore
residenziale o terziario. Nel caso di interventi di
ristrutturazione di abitazioni, in particolare, le
soluzioni proposte da RDZ sono due:
•
il sistema tradizionale con pannelli radianti
b!klimax in polistirene rivestiti da uno strato di
massetto a base di gesso fibro-rinforzato, dove
sono annegate le tubazioni in polibutilene Ø
6 mm. Si tratta di pannelli modulari, leggeri,
maneggevoli, semplici da installare e adatti
all’abbinamento con le tipiche strutture da
controsoffitto. Il sistema b!klimax garantisce
massima libertà di rivestimento, prestazioni
elevate e assenza di ponti termici;
•
il sistema b!klimax+ di semplice e rapida
installazione, costituito da lastre in cartongesso
su cui sono fissati circuiti idraulici realizzati
mediante tubazione in polibutilene Ø 6 mm.
Il sistema può essere installato a soffitto o a
parete su tradizionale struttura metallica ed è
particolarmente indicato per la climatizzazione
estiva e invernale di tutti gli edifici del settore
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Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5
residenziale ma anche terziario. I pannelli
vengono forniti completi di isolamento
in polistirene o in lana di roccia e lo
spessore minimo necessario per realizzare
l’impianto è di soli 12 cm.
Il rinnovo dell’aria
Per godere di aria fresca, ricca di ossigeno,
prelevata dall’esterno e opportunamente filtrata
durante tutto l’arco dell’anno, beneficiando al
contempo di un elevato risparmio energetico,
RDZ offre una specifica gamma di macchine per
il rinnovo dell’aria con recupero di calore. Sono
vari i modelli disponibili in base alle necessità e
alla destinazione d’uso.
Nel caso di ammodernamento di edifici esistenti,
in particolare, RDZ propone una soluzione
pratica ed efficace, ideale per favorire il rinnovo
dell’aria nei locali dove non è possibile installare
un sistema canalizzato. Si tratta di un dispositivo
single room per la ventilazione meccanica
controllata con recupero di calore denominato
WHR 50. L’unità è dotata di un recuperatore
ceramico cilindrico e di un ventilatore reversibile
ad alta efficienza a 3 velocità. WHR 50 di
RDZ è predisposto per l’installazione a parete
mediante foro Ø 160 mm ed è provvisto di
cappa esterna in acciaio verniciato bianco per
evitare l’ingresso di acqua e indesiderati flussi
di aria esterna nello scambiatore durante il
funzionamento. La macchina, fornita di placca in
ABS da installare in ambiente e di telecomando
per la gestione a distanza, può essere collegata
ad altre unità WHR 50 mediante cavo bus per
consentire il funzionamento combinato di più
dispositivi e per favorire un miglior ricambio
dell’aria nei locali. Con l’unità WHR 50, il
rinnovo dell’aria con recupero di calore avviene
mediante l’avvicendamento di due fasi. Una fase
di estrazione in cui l’aria calda spinta all’esterno
dal ventilatore cede l’energia termica al
recuperatore ceramico e una fase di immissione
in cui l’inversione di moto introduce aria nuova
in ambiente, la quale si preriscalda passando
attraverso il recuperatore. Ciascuna delle due
fasi ha una durata di 70 secondi. L’unità può
essere impostata anche per il funzionamento in
free-cooling.
La termoregolazione
Il sistema di termoregolazione è l’intelligenza
che gestisce il clima negli impianti radianti.
Grazie alle elevate prestazioni e alla versatilità
di utilizzo assicura la massima efficienza e il
massimo risparmio di energia in ogni impianto,
controllando costantemente i parametri
di temperatura e umidità e garantendo il
mantenimento dei criteri di comfort.
I dispositivi di regolazione RDZ permettono
di monitorare il clima negli impianti di
climatizzazione a pavimento, soffitto e parete
in modo semplice ed efficace, dal piccolo
impianto familiare al grande impianto multizona
fino al sistema con produzione centralizzata
dell’energia e regolazione di ogni singola utenza.
Le principali soluzioni RDZ per la regolazione di
impianti radianti, particolarmente indicate anche
nel caso di ristrutturazioni e riqualificazioni
energetiche di edifici esistenti, sono:
•
le regolazioni Wi, sistemi espandibili di
nuova generazione in grado di controllare
in modo preciso e veloce tutti i parametri
coinvolti nel funzionamento di un impianto
radiante che opera anche come sistema di
climatizzazione estiva;
•
le centraline Trio Comfort, regolatori
ambiente dotati di sonda di temperatura,
sonda di umidità e orologio per gestire
l’attivazione della temperatura, della
deumidificazione e della funzione
d’integrazione estiva.
•
•
unità monoblocco UM (esterne) e unità
splittate US (composte da unità esterna e
unità idronica interna in versione pensile
o armadio), con un range di potenze
che partono dai 6 fino arrivare ai 15 kW
termici per il settore residenziale e piccolo
terziario.
unità monoblocco UMHPI (esterne), con
un range di potenze che partono dai 25
fino ad arrivare ai 60 kW termici. La serie
UMHPI V 25-35-50 è dotata inoltre della
tecnologia ad iniezione di vapore E.V.I.
per incrementare la capacità e l’efficienza
del compressore in condizioni climatiche
critiche.
Il mondo della ristrutturazione e della
riqualificazione energetica degli edifici esistenti,
oltre a rappresentare quindi una necessità
sia per esigenze di comfort che di risparmio
energetico, può diventare anche un’opportunità
molto interessante sotto diversi punti di vista;
può permettere infatti una migliore qualità della
vita, maggiore longevità delle strutture, minori
costi e spese di gestione, l’ottimizzazione della
bolletta energetica e la limitazione dell’impatto
ambientale.
La produzione di energia
Alla luce del protocollo 20-20-20 (ridurre del
20% delle emissioni di gas serra; portare al 20%
la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili;
diminuire del 20% il consumo di energia; il
tutto entro il 2020) il grosso del patrimonio
edilizio esistente, costituito da fabbricati molto
energivori, pone sul tavolo la vera questione
del prossimo futuro. Le strutture esistenti,
pur considerando i numerosi vincoli presenti,
dovranno essere riqualificate per tendere per
quanto possibile al medesimo obiettivo di
“energia quasi zero”. In quest’ottica il primo
intervento sempre auspicabile è la sostituzione
del vecchio generatore di energia con uno nuovo
più moderno ed efficiente rappresentato dalla
pompa di calore. Le pompe di calore aria/acqua
RDZ abbinate agli impianti radianti sono in
grado di offrire energia termica rinnovabile nel
rispetto della natura e con un elevato risparmio
energetico. L’utilizzo della tecnologia Full DC
Inverter garantisce l’ottimizzazione dei consumi,
l’efficienza del sistema e rendimenti elevati
anche con carichi parziali e condizioni climatiche
critiche. La rosa dei modelli disponibili offre:
RDZ S.p.A. Viale Trento, 101 - 33077 Sacile (PN), Italy - Tel. +39 0434 787511 - Fax +39 0434 787522 - www.rdz.it - [email protected]
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