sentieri_metropolitani sintesi del progetto

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sentieri_metropolitani sintesi del progetto
IN TUTTI I SENSI
per una mappa sentimentale di Milano
SENTIERI_METROPOLITANI
SINTESI DEL PROGETTO
1. Premessa teorica
Crediamo di conoscere la città che abitiamo, ma forse l’abito mentale che indossiamo ci toglie l’opportunità
di comprenderla per davvero. Gli stessi itinerari quotidiani, uguali di giorno in giorno, creano mappe univoche, rassicuranti forse, ma falsate. Questo significa perdere un’occasione di accrescimento, dei sensi e
dell’esperienza. Non dobbiamo aver paura di togliere gli occhiali dell’abitudine o della nostalgia e rileggere
il territorio per quello che è, con le sue storture, da correggere, e i suoi talenti da esaltare.
Le città cambiano, mutano, si trasformano, sostituiscono parti obsolete, scrivono sul proprio corpo i segni
delle epoche, incidono sulla pelle, sul tessuto urbano, i grafemi, le locuzioni, i concetti complessi della contemporaneità, i segni, i sogni di un’epoca, che diventa storia, memoria, monito.
Ogni città è un palinsesto, un documento sul quale si continua a scrivere, giorno dopo giorno, secolo dopo
secolo, senza che nulla venga davvero perduto. Magari nel nome di una via, nella pietra angolare di un edificio, nei ricordi dei suoi abitanti; la memoria, nelle città, non si fa tempo, si fa spazio. Ogni città racchiude in
sé il passato e il futuro, il suo talento e la sua vocazione. Le città sono la scommessa dell’umanità, il luogo
dove tutto può finire o tutto può ricominciare daccapo.
Ecco perché abbiamo il dovere di conoscerle nel profondo, se davvero vogliamo amarle.
Da qui la domanda: conosciamo davvero la nostra città?
Milano non è la città da un milione e duecento mila abitanti che ci raccontano i freddi dati statistici. Ormai
è una metropoli smisurata, che va ben oltre i suoi stretti confini amministrativi e tracima senza soluzione di
continuità da Novara a Bergamo, fino in Svizzera. Le tangenziali che cingono Milano sono ormai completamente inglobate nella città rete, nella città-territorio, nella vera Milano, che la politica sembra non vedere
ma che esiste nella realtà di tutti i giorni. Una città di quasi sei milioni di abitanti, che non è ancora capace di
autorappresentarsi. Una città in sé, ma non ancora completamente cosciente di sé.
Questa è la scommessa, per noi. Ridefinire cos’è Milano oggi, in ogni senso. Attuando diversi metodi d’approccio: sguardi dall’alto, “a volo d’uccello”, sguardi tecnici - piante, planimetrie, regesti storici - ma anche
più istintivi o creativi - Fotografie, disegni, filmati – senza perdere di vista che le città si vivono in tutti i sensi
e con tutti i sensi. Milano ha i suoi suoni, i suoi profumi, i suoi sapori che chiedono di essere ascoltati, per
poter progettare e rendere disponibile a chiunque una straordinaria mappa sentimentale della città.
Una mappa
sentimentale
di Milano
Museo diffuso della
memoria urbana
2. Assunti del progetto
L’assunto fondamentale del progetto che abbiamo denominato Sentieri_Metropolitani, l’impegno che vogliamo prenderci, è quello di voler “rallentare Milano” per poterne recuperare il senso di cittadinanza.
Se davvero vogliamo scoprire la città nella sua autenticità, dobbiamo percorrerla a piedi. Perché le città si
capiscono solo a piedi, anche quando pare impossibile. Milano, questa la sua peculiarità, ti può permettere
di vivere senza macchina. In fondo i mezzi pubblici, in città, funzionano e poi è una città piatta, senza insormontabili problemi orografici da affrontare. Negli ultimi anni gli abitanti e i fruitori di questa metropoli si sono
trasformati in semplici city users, hanno cioè perduto la capacità di rendere significativi gli spazi che attraversano quotidianamente. Questo però significa perdere la possibilità di entrare in relazione con lo spazio
urbano. Ma senza relazione non c’è coesione sociale. Non c’è identità.
L’identità, per come la intendiamo noi, si ricostruisce, politicamente (da polis, città) nel cammino. Rivivere la
città con ritmi che i milanesi non usano più significa rimpossessarsene. Decidere di scoprire, di disvelare,
dove si vive, dove si sogna. Occorre sentirla sotto i piedi la città che visitiamo per la prima volta (perché
questa è l’intima scommessa: scoprire Milano “per la prima volta”. Sia per chi non è un milanese, sia per chi
lo è). Bisogna misurarla, capirne l’estensione, attraversarla da capo a capo. Dobbiamo fermarci in posti che
non conosciamo, mangiare cose misteriose, dialogare in lingue, dialetti, idioletti, gerghi, sconosciuti.
In buona sostanza la rielaborazione dell’identità avviene attraverso un processo di conoscenza e riappropriazione dei luoghi che è resa possibile proprio dalla mobilità lenta.
Siamo dell’idea che per facilitare questo processo conoscitivo sia necessaria una infrastruttura concettuale
che funga da mediatore e guidi il cittadino alla scoperta dello spazio.
Il cuore del progetto, è quindi l’ideazione di una rete di sentieri metropolitani da mettere in condivisione sia
con l’intera cittadinanza che con il viaggiatore occasionale, il turista, il viandante.
Creare una rete dei sentieri metropolitani - proprio come analogamente si “aprono” nuovi sentieri in ambito
naturale - diventa l’occasione per ridefinire simbolicamente gli spazi di una città che non deve essere solo
usata ma esperita, sia dal singolo che dalla collettività.
Cercando di usare una similitudine: dopo la creazione della rete infrastrutturale delle linee metropolitane
meneghine - che ha permesso una agile mobilità pubblica nel secolo scorso - quello che cerchiamo di definire oggi è una nuova infrastruttura, meno invasiva dal punto di vista degli impianti fisici; una infrastruttura
concettuale, una rete di percorsi che riesca a mettere a sistema molto di quello che già c’è, magari prodotto
da istituzioni pubbliche e private (università, ordini, musei, fondazioni) con quello che manca. L’obbiettivo
ultimo è, grazie alla rete dei sentieri metropolitani, di creare un vero e proprio Museo diffuso della memoria urbana. Un incubatore dell’identità cittadina, usufruibile sia dal viaggiatore occasionale sia dal semplice
cittadino.
3. Finalità, obiettivi e destinatari
Le finalità del progetto Sentieri_Metropolitani si fanno, per ciò detto, palesi. Sono, in estrema sintesi, quelle
di promuovere un nuovo rapporto tra i cittadini - vecchi e nuovi residenti - e lo spazio metropolitano attraverso una riappropriazione della città:
- a livello culturale-simbolico (conoscere i luoghi, affezionarsi e sentirli propri, prendersene cura).
- a livello comunitario (conoscere tutte le componenti del “melting pot” milanese).
- a livello fisico (riappropriarsi delle strade attraverso la mobilità lenta).
Tutto ciò per favorire, in ultimo, il miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale.
Tali finalità messe in atto servono al raggiungimento di peculiari obiettivi di progetto. Obiettivi scevri da una
visione a breve termine, legata all’evento spettacolare ma in fondo sterile, ma propagatori di pratiche culturali a lungo e lunghissimo termine, autorigeneranti nel tempo.
Crediamo che un progetto così concepito sia incubatore di attività culturali capaci di creare coesione sociale e sviluppo culturale nell’intera area urbana e nello specifico nei quartieri più disagiati, stimolando, per
sua natura, la capacità di fare rete delle realtà già esistenti e operanti sul territorio.
Si cerca cioè di attivare una rielaborazione dell’identità urbana (che cosa è Milano oggi, chi la abita e dove;
quali sono i luoghi significativi e perché) attraverso il consolidamento e il rafforzamento della relazione tra i
cittadini e i luoghi che vivono e abitano (e non solo “usano”). Tutto ciò promuove e stimola, di conseguenza,
sia l’incontro tra le differenti componenti culturali, sia i comportamenti sostenibili e orientati al benessere
psico-fisico della cittadinanza.
E quando diciamo cittadinanza siamo, in un certo senso, in difetto.
I destinatari naturali di questo progetto, data la sua natura inclusiva e democratica, sono di certo i cittadini di
Milano, indipendentemente dalla loro età - che siano gruppi organizzati, singoli, scolaresche, anziani, nuovi
o vecchi residenti. Ma Sentieri_Metropolitani guarda anche ai viaggiatori occasionali, ai turisti, ai visitatori
professionali (in città per fiere, convegni, Expo), lavoratori pendolari, etc.
Le città si capiscono
solo a piedi
4. Elementi del progetto
Quello che abbiamo intenzione di proporre, per dare vita a un organismo culturale urbano diffuso e fruibile da
chiunque, ha come strategia d’intervento quella di tracciare un sistema interpretativo della città composto di una
rete di itinerari calibrati per la mobilità lenta. Cioè testati per il corretto equilibrio psicofisico degli utenti, oltre che
per il valore eminentemente turistico e culturale.
Questa rete di itinerari consiste in:
- 8 percorsi a raggiera dal centro cittadino sino all’estrema periferia, volti a valorizzare i luoghi significativi della città.
- 1 percorso tangenziale, in più tappe, che segua il profilo del limite cittadino, per ridefinire il concetto di bordo,
confine, metropoli.
a questo sistema di sentieri metropolitani si andrà ad aggiungere un censimento delle mappe tematiche già esistenti (come specificato più sotto) volto a far emergere e valorizzare il patrimonio tangibile e intangibile della città.
Per rendere fruibile il sistema occorrerà di concerto:
- Predisporre una adeguata segnaletica.
- Produrre materiale informativo e supporti documentali.
- Costruire una rete per la divulgazione del progetto e la distribuzione del materiale.
- Organizzare attività promozionali e divulgative.
Milan Method
Quando fu costruita la Linea 1 della Metropolitana si parlò nel mondo di un Milan Method. Ecco, se ci permettete la similitudine, noi vorremmo replicare con questa nuova infrastruttura concettuale un nuovo Milan Method,
esportabile nel mondo e perfetto biglietto da visita da mettere in campo entro la scadenza internazionale dell’Expo 2015.
Mettere a sistema molto di ciò che già c’è, e integrarlo con nuovi nodi concettuali, vuol dire donare ai cittadini
una infrastruttura culturale fruibile da tutti a costo zero. Non occorre costruire alcuna rete di piste ciclabili, alcuna
manutenzione straordinaria, nessuna pedonalizzazione particolare. Si propone di tornare ad usare la città con
una tecnica del corpo povera, antica, il cammino, e grazie ad essa nessuno potrà essere escluso dall’esperienza
sensoriale. I 9 Sentieri_Metropolitani in progetto formeranno, assieme, la rete metropolitana pedonale di tutti i
fruitori della città, adeguatamente segnalata nei percorsi, carichi di continui stimoli culturali, storici, artistici, demoantropologici. A questa rete andrà a sovrapporsi il sistema di mappe tematiche da individuare grazie a un censimento capillare e approfondito dell’esistente, che avrà un duplice obiettivo: da una parte mettere a disposizione
quella gran quantità documentaria che già c’è ma che, dispersa, non riesce a fare massa critica, ed è incapace
perciò di interagire e moltiplicare sapere; dall’altra proporre nuovi ingredienti che possano rappresentare punti di
sentieri_metropolitani
snodo per nuovi percorsi individuati direttamente dai cittadini, nell’ottica di una fruizione democratica e condivisa
dei contenuti. Da questo punto di vista, a titolo esemplificativo, occorrerà concepire, di concerto con le realtà
competenti, itinerari fortemente caratterizzati da temi chiari, distintivi.
Si possono prevedere itinerari legati alla musica, per dire. Alcune tappe vengono naturali da concepire, basti
pensare a cosa è la Scala per Milano e per il mondo. Ma Milano è anche la città della discografia, della musica
pop-rock, del Conservatorio, della musica indipendente, dei locali notturni dove ascoltare musica dal vivo, dei
compositori del passato, etc.
Seguendo questo esempio possiamo già concepire altre linee tematiche: il teatro (dal Piccolo a i teatri off di
periferia), i percorsi della letteratura (i musei letterari, le case storiche degli scrittori, i luoghi dei romanzi che
descrivono Milano, etc.), il fondamentale percorso del gusto – “nutrire il mondo” è il tema dell’Expo – che può
coinvolgere non solo ristoranti rinomati, ma anche piccole botteghe di qualità, La ricca ramificazione dei sentieri
inerenti il design, la moda, l’architettura, l’arte – storica e contemporanea -, vere eccellenze di Milano, e poi i
luoghi del cinema e della fotografia, gli itinerari del verde e dello sport, i luoghi della memoria storica, non solo
quella monumentale, ma pure quella condivisa del Novecento (l’industria, la guerra, il boom, l’immigrazione) e
non ultimo i percorsi della Spiritualità.
I percorsi tematici potranno essere seguiti indipendentemente dalla rete dei Sentieri_Metropolitani ma con essa,
evidentemente, interagisce. Molte delle tappe, di queste “fermate”, possono al contempo far parte di più itinerari
tematici, trasformandosi in nodi ipersegnici, “superluoghi”. Così come è ovvio che chiunque decida di seguire
un percorso tematico (siano essi scolaresche, associazioni, singoli), può lasciarlo, in prossimità di un nodo, per
seguirne un altro. Oppure abbandonarlo del tutto e decidere di tornare a casa con i mezzi pubblici (utilizzando,
magari, proprio il sito della ATM, messo “a sistema” con la nostra infrastruttura digitale). Così come è ovvio che se
la rete saprà essere progettata e definita in modo sufficientemente flessibile, ognuno potrà, sua sponte, costruire
i propri percorsi, in funzione dei propri personali interessi.
In ultimo c’è da dire che così come questa idea di una rete di Sentieri_Metropolitani, interagente con un sistema
di percorsi tematici, può, come abbiamo già accennato, essere continuamente rinnovata e aggiornata negli anni,
può allo stesso tempo essere esportata come modello (Milan Method) ad altre realtà urbane regionali e nazionali.
Milano diverrebbe così una sorta di hub concettuale, nucleo dal quale far partire nuove diramazioni che estendendosi oltre lo stretto territorio amministrativo - ormai incongruo rispetto la vera realtà metropolitana di Milano
- creeranno nel tempo una maglia di percorsi, urbani e extraurbani, che come un tessuto speculativo vestiranno
di contenuti, fruibili a chiunque, il territorio. Secondo questa prospettiva già prevediamo di lanciare uno sguardo,
già nell’ambito di questo progetto, oltre la rete dei sentieri metropolitani meneghini, per ipotizzare - coinvolgendo
anche istituzioni culturali extranazionali - un percorso “a piedi” che unisca Milano a Lugano. Oltre la città, quindi,
oltre la Regione. Verso l’Europa.
5. Strategie d’intervento
Affinché il progetto possa essere fruibile si prevede la realizzazione di:
- specifica segnaletica pedonale dei Sentieri_Metropolitani.
- guida e mappa dei percorsi su supporto cartaceo e digitale.
- sito web multimediale attento alle fruizioni social.
- app per tablet e smart phone.
- QR code o tecnologia equivalente in corrispondenza di way point.
sentieri_metropolitani
Nell’alveo di una concezione smart della metropoli, si punterà a sviluppare efficacemente gli aspetti di comunicazione multimediale in modo tale da andare incontro alle moderne modalità di fruizione delle informazioni e facilitare maggiormente la conoscenza e l’approfondimento degli itinerari e dei punti emergenti
specifici dei percorsi, con l’obiettivo di narrare efficacemente le caratteristiche del territorio attraverso video,
fotografia, sonoro e testi scritti. Contenuti la cui fruizione è prevista declinata su più media e in più lingue, in
modo da costituire un valido strumento utilizzabile anche da persone provenienti oltre confine, in particolare
in vista dell’evento di Expo 2015.
Un ulteriore punto di forza dovrà essere la relazione con le scuole, milanesi e non, per offrire non solo un
bagaglio multilivello di conoscenza sulla città, ma anche l’esperienza reale sul territorio attraverso l’accompagnamento delle classi lungo i sentieri metropolitani, e infine la formazione di “interpreti metropolitani”
preparati all’accompagnamento di gruppi di urban trekkers.
Si punta inoltre a “far parlare” i territori, individuando personalità pubbliche e semplici cittadini capaci di narrare, in qualità di interpreti ambientali e mediatori culturali, le specificità, fatti storici o contemporanei della
porzione di territorio di cui sono abitatori e profondi conoscitori, attraverso brevi racconti e testimonianze in
video, componendo un archivio di memorie del territorio urbano.
Sia chiaro, però, che le nuove tecnologie informatiche avranno un ruolo importante, ma questo non escluderà chi non è nativo digitale, permettendogli comunque di usufruire della rete dei sentieri. Pensiamo, per
intenderci, a quello che sarà il ruolo delle biblioteche cittadine, nodi di interscambio perfette dove distribuire materiale iconografico, mappe, guide dei percorsi, ma anche spazi vivi dove presentare progetti, dove
scambiare con la cittadinanza esperienze e dove la stessa cittadinanza potrà contribuire e collaborare implementando, anche oltre la data del 2015, materiale della memoria privata e collettiva, autoalimentando il
progetto negli anni e rendendolo, così, dinamico e in continuo aggiornamento.
sentierimetropolitani.org
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