dal Policlinico di Milano - Donatori di sangue ONLUS

Transcript

dal Policlinico di Milano - Donatori di sangue ONLUS
notizie
n 1. 2007 anno XXV
BREVI
dal Policlinico di Milano
Periodico di informazione del Centro Trasfusionale e di Immunoematologia
Notizie Brevi
guardando al futuro
DONATORI
concorso fotografico
In caso di mancato recapito restituire al mittente che pagherà la relativa tassa
spedizione in a.p. art: 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Milano
TRAPIANTI NEWS
traguardi in pediatria
TEMPO LIBERO
l’altra Toscana
inserto staminali
congresso ISBT 2006: tutte le novità
tabupr.com
Navigatori della rete, mollate gli ormeggi!!
Stiamo lavorando al nuovo sito dell’Associazione e al nuovo sito del
Dipartimento di Medicina Rigenerativa.
Due siti con un’unica piattaforma tutta dedicata a voi: tante rubriche per
chiedere, rispondere, discutere, partecipare...
A presto nella rete.
Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue
Guardando
al futuro
Cari lettori, è questo il primo numero di ‘Brevi’ del
2007, un numero particolare perché porta con sé un
po’ dell’anno appena passato e tante novità e auspici
per il nuovo anno.
Anna Parravicini
Il resoconto dell’indagine, che abbiamo condotto
Direttore scientifico
di Notizie Brevi
pochi mesi or sono, presso i donatori, ci incoraggia
a continuare la strada intrapresa per rendere sempre più comprensibile ed utile la nostra informazione e per sviluppare e ampliare le sezioni che vedono voi lettori, volontari e
donatori, i veri protagonisti.
Dalle vostre risposte al questionario sul nuovo ‘Brevi’ emerge un
generale gradimento per la nuova veste della rivista e l’apprezzamento incondizionato per lo sforzo della redazione di contribuire
attraverso la notizia scientifica (non solo tecnica) a promuovere la
salute nella vita di tutti i giorni, e contemporaneamente, con un
linguaggio da non addetti ai lavori, aggiornarvi sui temi più caldi
del mondo della medicina e della ricerca. Siamo convinti infatti che
la salute si possa perseguire e conservare nella quotidianità, con
l’attenzione a ciò che si mangia, con il sano movimento, con le giuste scelte nel tempo libero e, nel momento del bisogno, scegliendo i
percorsi diagnostici e terapeutici più adeguati. È per questo che,
nella nostra rivista, troveranno sempre più spazio rubriche dedicate a questi argomenti. Il nostro desiderio è di coinvolgervi in tutto
questo: vi invitiamo quindi a condividere e offrire il vostro contributo su gite e itinerari (a piedi, in bicicletta ecc.) che hanno riscosso il vostro interesse, su ricette culinarie ‘salutari’ di vostro gradimento, che pubblicheremo e che andranno ad arricchire il sito
dell’Associazione.
In questo numero troverete anche i momenti più suggestivi della
festa di Natale e della premiazione di donatori e volontari, le riflessioni sull’attività di donazione nel 2006 e su come il nostro Centro
ha utilizzato le unità di sangue donate. Continua l’inserto sulle
staminali, per aggiornarvi correttamente sui nuovi traguardi della
ricerca in un campo così esplosivo. E ancora notizie sui trapianti,
sulle eccellenze del nostro Ospedale, sugli incontri aperti al pubblico dove si parla di medicina e ricerca.
E per il futuro tante le novità e le iniziative rivolte ai lettori e in particolare ai donatori. Le trovate nella rubrica appuntamenti! Ve ne
anticipiamo qui una: il concorso fotografico, in cui sarete chiamati a
raccontare attraverso le immagini il prezioso senso e i molteplici
significati del ‘dono’. E chi meglio di voi potrebbe esprimerli? Vi
esortiamo quindi a sfoderare la vostra macchina fotografica e iniziare
a scattare. Le vostre immagini troveranno spazio sul nostro sito, le
migliori saranno pubblicate su Brevi e premiate… ma per i dettagli
bisognerà aspettare ancora un po’, ci stiamo organizzando.
Vi auguriamo una buona lettura, ricordandovi di contattare la
nostra redazione [email protected] per contributi,
dubbi, richieste di approfondimenti o semplicemente per incoraggiamenti e consigli.
sommario
i servizi
donatori in diretta
4
7
10
Dalla donazione alla trasfusione:
tutti i numeri del 2006
La vostra festa: premiazioni,
imprevisti e tanti applausi
Il dono attraverso le immagini
(concorso fotografico)
fondazione informa
11
Riaperte le porte del ‘Cesarina Riva’
19
La comunicazione:
come momento di cura
21
21
22
Il report del Nord Italia Transplant
I trapianti sci...volano sulla neve
2006: due traguardi
nei trapianti pediatrici
forum per la salute
trapianti news
brevissime salute
23
Preoccupanti segnali di fumo
alimentazione e benessere
24
La magia delle stagioni...
e di quello che offre la natura
tempo libero
26
L’altra Toscana
le rubriche
inserto staminali
13
17
18
Notizie dal mondo scientifico
L’atelier Cesare De Vecchi:
i gioielli che sostengono ADISCO
Un torneo solidale
parliamo di noi
29
Storie dal Centro trasfusionale
In copertina
Orrido di Botri (foto E. Grando Mattiazzi)
donatori in diretta
Dalla donazione alla trasfusione:
tutti i numeri del 2006
Andamento delle donazioni, servizi per i donatori, emocomponenti preparati
e distribuiti. Facciamo il punto sull’anno appena passato
Le donazioni di sangue
Il dottor Maurizio Marconi primario del Centro trasfusionale ci
illustra l’andamento delle donazioni e i programmi per i donatori
viene raccolto in
Lombardia da 36 servizi trasfusionali accorpati in 15 dipartimenti.
Come si pone il Centro
in questo panorama?
In Italia vi sono 18 servizi trasfusionali (4 si
trovano in Lombardia)
che raccolgono annualmente più di 20.000
unità di sangue. Il
Quale è la situazione delle
donazioni in Italia?
I dati più recenti sono stati
pubblicati dall’Istituto
Superiore di Sanità alla fine
dell’anno scorso e riguardano
la situazione nel 2005. In Italia
vi sono circa 1.500.000 donatori,
pari al 4% circa della popolazione residente avente età compresa tra 18 e 65 anni; il 16% di
questi donatori è nuovo. In
totale nel 2005 sono state raccolte 2.346.656 unità di sangue
con un indice di donazione di
1,6; il 19% di tutte le unità
4
NOTIZIE BREVI
nostro è l’unico in cui
una raccolta di queste
dimensioni venga effettuata esclusivamente in ospedale. Per un’area metropolitana, questo afflusso di
donatori, che rappresentano quasi l’1% della popolazione milanese, è indicativo di un forte consenso ed
apprezzamento per il servizio che viene loro offerto.
Quanti sono i nuovi donatori?
neato che solo poco più di
metà dei candidati, che si presenta per la prima volta, risulta
idoneo. L’impegno da parte
dell’Associazione per trovare
nuovi donatori è quindi notevole: nel 2006 ad esempio sono
stati contattati personalmente
2.326 studenti universitari, di
cui 542 si sono candidati e 298
hanno potuto donare.
Colgo l’occasione per invitare
tutti i lettori a farsi parte attiva
nella promozione della donazione di sangue, anche semplicemente comunicando a coloro
che conoscono la loro esperienza di donatori.
In cosa consiste l’attività
ambulatoriale offerta ai
donatori?
I donatori di sangue hanno
accesso a tutti gli ambulatori
della Fondazione con un percorso privilegiato. Presso la
sede del Centro, sono disponibili molte prestazioni ambulatoriali, per agevolare ulteriormente il donatore. Questi
ambulatori sono gestiti in parte
da medici del Centro ed in
parte da specialisti esterni,
messi a disposizione dall’ospedale o dall’Associazione.
Nel 2006 gli ambulatori più
frequentati sono stati quelli di
Per poter mantenere negli anni
un numero adeguato di donatori è necessario continuare ad
arruolare nuovi candidati, in
quanto per raggiunti limiti di
età, per trasferimenti e per
Cardiologia, Ecografia,
motivi sanitari ogni anno un
Dietologia, Medicina Interna e
numero significativo di
Le prestazioni dei nostri ambulatori
donatori periodici viene
perso definitivamente. Nel
1.669
Cardiologia
2006 sono stati arruolati
2.100 nuovi donatori idonei,
pari all’11% di tutti i donatori attivi. Va però sottoli-
Ecografia
Dietologia
Medicina Interna
Chirurgia Vascolare
1.103
964
613
607
< 500 per gli ambulatori di: Epatologia,
Ematologia, Dermatologia, Senologia, Chirurgia
Generale e Allergologia
La prevenzione oncologica nel 2006
Tumori
della prostata
Donatori arruolati
Donatori in follow-up
Donatori con tumore
3.921
3.670
35
Chirurgia Vascolare. Meno
numerose le prestazioni degli
ambulatori di: Epatologia,
Ematologia, Dermatologia,
Senologia, Chirurgia Generale e
Allergologia.
La prevenzione è il fiore all’occhiello del Centro, quali sono i
programmi offerti ai donatori?
La visita medica ed i controlli
degli esami di laboratorio ad
ogni donazione costituiscono le
fondamenta del nostro programma di prevenzione, in
quanto il continuo monitoraggio dello stato di salute del
donatore consente spesso di
cogliere tempestivamente
segnali di allarme. In aggiunta
Tumori
della mammella
470
464
6
Tumori
del colon
4.432
4.145
12
a ciò, abbiamo messo a punto
dei percorsi di prevenzione
mirati a sottogruppi di persone
più a rischio in base all’età, al
sesso ed altri fattori. Di questi
percorsi fanno parte il programma di prevenzione del
tumore del colon, del tumore
del seno e del tumore della
prostata. La tabella in alto illustra il resoconto del 2006 delle
attività di prevenzione oncologica del nostro Centro. A questi, che sono più precisamente
programmi di diagnosi precoce, si sono aggiunti in tempi
più recenti il programma
Cardiorisk ed il Nefrorisk, che
costituiscono invece veri programmi di prevenzione prima-
ria degli accidenti cerebro-cardio vascolari e della malattia
metabolica.
Quali i programmi per il 2007?
A seguito della fusione tra il
Policlinico e parte degli Istituti
Clinici di Perfezionamento, la
Fondazione, che si è così venuta a costituire, ha un Centro
trasfusionale articolato in due
sedi, una presso il Padiglione
Marangoni e l’altra presso la
Clinica Mangiagalli. Entro il
2007 dovrebbe essere completata la ristrutturazione della
sede Mangiagalli del Centro
trasfusionale e l’integrazione
tra le due sedi, sia sotto l’aspetto informatico che sotto quello
delle procedure, consentendo
così l’accorpamento di alcune
attività in un’unica sede e di
conseguenza un miglior utilizzo delle risorse e degli spazi.
Gli emocomponenti
Quali e quanti emocomponenti sono stati preparati dal Centro
nel 2006? A parlarcene è la dottoressa Noemi Greppi responsabile del laboratorio per la lavorazione degli emocomponenti
Quante unità di sangue sono
state utilizzate per la produzione degli emocomponenti?
Nel 2006 sono state raccolte
28.538 unità di sangue intero.
Di queste, circa il 98% sono
state lavorate per ottenere gli
emocomponenti. Le restanti
sono state utilizzate come
sangue intero o sono state
impiegate in controlli di qualità. A queste sono da aggiungere 4.675 donazioni effettuate nella sede distaccata in
Mangiagalli.
Dalle unità di sangue prelevate al donatore, con un sistema
sterile di sacche multiple, per
successiva centrifugazione,
sono stati ottenuti i seguenti
emocomponenti di I livello:
27.948 globuli rossi o emazie,
15.975 piastrine e 27.964 pla-
smi. In aggiunta alle donazioni di sangue intero sono
state prodotte anche 20 unità
di piastrine e altrettante di
plasma con la procedura di
aferesi.
Quanti emocomponenti di II
livello sono stati preparati (emazie filtrate, pool piastrinici)?
8.613 unità di emazie concentrate (30%) sono state sottoposte a filtrazione o lavaggio
dando luogo a emocomponenti di II livello. La lavorazione prevalentemente impiegata è stata la filtrazione.
Come per i concentrati di
emazie anche per le piastrine
la filtrazione, totalmente
effettuata in laboratorio, è il
trattamento maggiormente
impiegato.
Quante unità
di globuli
rossi di
gruppo raro
sono state,
congelate e
quante
scongelate?
Le unità di sangue raro congelate dopo glicerolizzazione
(trattamento con glicerolo,
sostanza che ne conserva l’integrità durante il congelamento) sono state 83. Nello stesso
anno sono state scongelate 36
unità impiegate per trasfondere pazienti immunizzati (vedi
Notizie Brevi n.4-2006).
NOTIZIE BREVI
5
Quante unità risultano non
idonee alla trasfusione?
Nel 2006 sono stati complessivamente prodotti 85.385 emocomponenti; di questi una piccola quota (3,5%) non é stata
ritenuta idonea per motivi tecnici o per motivi sanitari.
Tra cause tecniche di scarto
sono da annoverare: la rottura
della sacca, l’unità scarsa, la
presenza di coaguli nella
donazione o nel plasma, la raccolta della donazione superiore
a 12 minuti (che preclude la
possibilità di utilizzare il buffy
coat come fonte di piastrine
per uso clinico, ma non l’im-
piego delle emazie e del plasma), i controlli di qualità (es.
di sterilità).
Tra le cause sanitarie di scarto
vanno ricordate l’alterazione
delle transaminasi (in particolare la ALT) e la positività per i
marker virali (HBsAg, TPHA,
HCV e HIV).
Le unità distribuite
La dottoressa Donatella Riccardi responsabile del settore Accettazione-Distribuzione
fa il punto su unità e pazienti trasfusi
con le piastrine ottenute da 5
donazioni di sangue). I pazienti
ricoverati nei reparti della
Fondazione hanno ricevuto il
61% delle unità di globuli rossi,
il 66% di quelle di plasma ed il
69% dei concentrati piastrinici.
Quali sono le casistiche di
pazienti più impegnative per il
vostro Servizio?
Quante sono state le richieste
di globuli rossi, plasma e piastrine nel 2006?
Nel 2006 abbiamo ricevuto
19.415 richieste di globuli rossi,
2.157 di plasma, 3.015 di piastrine, provenienti per circa i due
terzi dai nostri reparti. Le rimanenti richieste provenivano prevalentemente dagli Ospedali e
Case di Cura che fanno parte del
nostro Dipartimento di
Medicina Trasfusionale ed
Ematologia (DMTE Milano
Centro), convenzionati con la
Fondazione per il servizio ed il
supporto trasfusionale.
Non sempre le unità di sangue
richieste vengono ritirate e trasfuse, soprattutto in chirurgia.
Inoltre una sola richiesta può
comprendere più unità destinate
ad uno stesso paziente, pertanto
le unità consegnate sono più
numerose delle richieste. In particolare, abbiamo trasfuso 31.461
unità di globuli rossi, 5.880 di
plasma e 3.381 pool piastrinici
(ogni pool è di norma preparato
6
NOTIZIE BREVI
I pazienti ematologici sono quelli
che richiedono il maggior impegno sia in termini quantitativi
che qualitativi. Nello scorso
anno, il 57% dei globuli rossi e il
73% dei pool piastrinici trasfusi
nei reparti della Fondazione,
sono stati destinati proprio a
questi pazienti; nella maggior
parte dei casi si tratta di pazienti
che vengono ripetutamente trasfusi e talvolta, come i pazienti
talassemici, dipendono dalla trasfusione per tutta la vita, correndo
quindi i maggiori rischi di sviluppare reazioni alla trasfusione.
Frequentemente si immunizzano, cioè sviluppano anticorpi
contro sostanze presenti sulle
cellule trasfuse (globuli rossi,
globuli bianchi e piastrine), in
altri casi sono immunodepressi
e quindi maggiormente a
rischio di sviluppare infezioni
ed altre complicanze. La preparazione delle unità destinate
ai pazienti ematologici richiede
un lavoro impegnativo, sia sul
fronte dei test di laboratorio
(identificazione degli anticorpi
presenti, tipizzazione estesa
dei pazienti e delle unità da
trasfondere, prove di compatibilità eritrocitaria e piastrinica),
sia per quanto riguarda la lavorazione degli emocomponenti,
che devono essere filtrati, irraggiati e talvolta lavati prima della
trasfusione. È pertanto indispensabile mantenere rapporti collaborativi molto stretti sia con i
settori del Centro che svolgono
questo complesso lavoro (il
laboratorio di
Immunoematologia ed il
Laboratorio Emocomponenti)
sia con i reparti.
Quante unità vengono invece
trasfuse ai bambini?
Nello scorso anno i pazienti
ricoverati nei reparti di pediatria hanno ricevuto 532 unità
di emazie concentrate, ben 277
di queste unità sono state trasfuse a neonati, pazienti che
necessitano non solo di unità
di sangue fresche, filtrate, e talvolta irraggiate, ma anche di
dosi molto piccole; in questi
casi è necessario suddividere
sterilmente in aliquote le unità
ottenute da donazione standard. La consulenza ai reparti
per la scelta della terapia trasfusionale più idonea per
ognuno di questi piccoli
pazienti viene offerta dai medici del Centro che hanno maturato la loro esperienza nella
sede della Mangiagalli e che
hanno creato con i colleghi
neonatologi un consolidato
rapporto di collaborazione.
interviste di Eloisa Consales
foto di M. Anderlini
donatori in diretta
di Ilaria Badalotti
La nostra festa: premiazioni,
imprevisti e tanti applausi
L’Aula Magna dell’Università è stata anche quest’anno sede dell’assemblea dell’Associazione,
evento durante il quale si festeggiano, con la targa d’oro e d’argento, i donatori che hanno
raggiunto il traguardo delle 100 e delle 50 donazioni.
Aprendo l’assemblea, il presidente dell’Associazione, prof. Girolamo Sirchia, ha salutato gli
ospiti ed ha annunciato due modifiche apportate allo statuto. Una riguarda il nome
dell’Associazione che da ‘Amici dell’Ospedale Policlinico Donatori di Sangue’ è divenuta ‘Amici
del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue’ in seguito alla fusione dei due Centri trasfusionali. La seconda modifica riguarda il ritiro del direttore generale della Fondazione
IRCCS dal Consiglio Direttivo dell’Associazione.
Il dr. Maurizio Marconi, direttore del Centro Trasfusionale e di Immunoematologia, ha presentato i dati relativi a donazione e trasfusione nel 2006 ed ha premiato le targhe d’oro.
Affidata al dr. Marmiroli e alla dr.ssa Parravicini la premiazione delle targhe d’argento, la
consegna dei premi intitolati e le interviste degli ospiti.
Come tutte le ‘dirette’ che si rispettino, non è mancato l’imprevisto... infatti il programma
della serata prevedeva l’esibizione musicale di una scuola di canto cittadina, ma l’intenso
traffico, che ha bloccato le vie milanesi nel sabato precedente il Natale, ha impedito l’arrivo
del pianoforte che avrebbe dovuto accompagnare l’esibizione di tutti i cantanti. Non è stato
possibile quindi assistere all’intrattenimento musicale.
1. I donatori premiati con
la targa d’oro (100 donazioni), otto quest’anno, sono
stati chiamati sul palco ed
hanno ricevuto la targa dal
dr. Marconi e dal prof.
Sirchia, nella foto i sette presenti: Claudio Bettiga,
Silvano Bernasconi,
Carmelo Bongiovanni,
Enrico Cerri, Gilberto Della
Dora, Giancarlo Gennari,
Giuseppina Ruffert.
Assente Maria Daniela
Braucher.
1
NOTIZIE BREVI
7
2. Il primo gruppo di premiati gli
Under 50. I donatori più giovani
2
In tanti, ma tutti
con il pallino del dono...
Nelle foto di questa pagina sono rappresentati
i gruppi premiati con la targa d’argento. Il
primo gruppo, è costituito dagli Under 50,
donatori che, nonostante la giovane età, hanno
già effettuato 50 donazioni!
Il secondo gruppo è formato dai Long Distance
Donors, provenienti da fuori Milano o da fuori
provincia. Il terzo gruppo, Rare Donors, cui
appartengono donatori di gruppo raro o poco
comune. Il quarto gruppo è costituito da
Women, tutte le donne premiate con targa d’argento. Last but not least è il nome attribuito
all’ultimo gruppo, ultimo solo in ordine temporale non certo per minore dedizione o consistenza numerica.
3
4
6
4. Il gruppo Women insieme al dr. Andrea
Mascaretti, Assessore del Comune di
Milano alle Politiche del Lavoro e
dell’Occupazione.
5. Il gruppo dei Rare Donors.
6. L’ultimo gruppo i Last but not least.
8
NOTIZIE BREVI
appartenenti a questo gruppo
sono due ed hanno 34 anni.
3. Il gruppo dei Long Distance
Donors.
5
7. La signora Luigia Franza, una delle nostre infermiere, ha consegnato il premio intitolato Francesca Lo Cascio.
8. La dr.ssa Morelati e la dr.ssa Parravicini consegnano il premio intitolato
Giuseppe Lo Cascio.
9. Il primario, prof. Carminati, e un’ostetrica, signora Colombo dell’ospedale di
Legnano ritirano il premio ADISCO dalla dr.ssa Parravicini.
7
8
I premi particolari...
In questa pagina le foto della consegna dei premi intitolati oltre ad
alcuni momenti della serata.
Il premio intitolato a Francesca Lo Cascio consegnato alla signora
Bianca Maria Lunardi che, malgrado le sue vene difficili, non si
arrende e continua a donare regolarmente dal 1982.
Il premio intitolato a Giuseppe Lo Cascio consegnato al signor Marco
Patitucci, che ha donato con grande sollecitudine in favore di un
10
paziente con un quadro immunologico estremamente complesso.
Infine il premio ADISCO è stato assegnato alle ostetriche dell’ospedale
di Legnano, che hanno raccolto il maggior numero di sacche consegnate presso la Milano Cord Blood Bank.
Inoltre è stata premiata la volontaria ritenuta più meritevole per l'anno
2006, la dr.ssa Paola Polpettini, che dona tempo e competenze per
aiutarci a migliorare tutte le attività di reclutamento elaborando i
dati statistici del nostro Centro.
12
11
10. Il dr. Marmiroli premia la dr.ssa Paola
Polpettini come volontaria 2006.
11. Il logo dell’Associazione spicca sulla
cravatta dello staff.
12. Il sorriso di alcune delle organizzatrici
della serata.
9
La StraMilano dei donatori:
domenica 1 aprile
Visto il gradimento dell’edizione del 2006,
abbiamo deciso di riproporre anche quest’anno un’iniziativa abbinata alla mitica
marcia cittadina: la StraMilano. Tutti i
L’Associazione ‘Amici del
Policlinico e della Mangiagalli
Donatori di Sangue’ ricerca
volontari.
La posizione prevede un’attività
programmata presso il Centro trasfusionale a supporto della dona-
zione di sangue per:
> accoglienza
> smistamento
> raccolta informazioni
Abbiamo bisogno di volontari inoltre, per l’organizzazione e l’implementazione di attività esterne a
sostegno della sensibilizzazione
della cittadinanza.
Si chiede
>
>
>
>
>
Disponibilità per almeno una
mattina a settimana.
Predisposizione ai rapporti
interpersonali.
Capacità di comunicazione.
Pazienza e tenacia.
Orientamento ai risultati concreti.
Si offre
Sabrina Berticelli
T. 02.5503.4490
10
NOTIZIE BREVI
av
tr
Info
Si moltiplicano le attività volte ad incrementare la partecipazione e la valorizzazione dei donatori nella nostra Associazione!
Fra le tante in calendario nel 2007 vogliamo
segnalarvene una in particolare: un concorso
fotografico.
Soggetto del concorso sarà il ‘DONO’, tema tanto
caro a noi dell’Associazione e a voi donatori e
volontari, che con i vostri gesti esprimete la pienezza di questa parola.
Questa volta saranno le immagini a raccontare attraverso metafore visive i significati e le mille sfaccettature
del dono. Cosa è il dono per voi?
Prendete la macchina fotografica e fissate momenti, paesaggi, volti, particolari e gesti.
Nel prossimo numero di Notizie Brevi saremo
in grado di darvi i dettagli del concorso, il
regolamento e i premi.
Nel frattempo incominciate a
prepararvi… (e.c.)
at
Inserimento in un ambiente stimolante.
> Corso di addestramento.
> Opportunità di sviluppare le
proprie capacità relazionali.
>
Concorso
fotografico
no
il do
A . A . A . c e r c a n s i v o l o n ta r i
donatori di sangue dell’Associazione che
acquisteranno il kit di iscrizione dell’evento
cittadino, direttamente presso la segreteria
del Centro trasfusionale, avranno in omaggio una T-shirt con l’occhio di Ra, logo
dell’Associazione.
Kit e T-shirt saranno disponibili a partire
dal 20 marzo. (i.b.)
ers
o le
..
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i
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immagi
fondazione informa
di Daniele Grioni e Alessandra Chiarello
Riaperte le porte
del ‘Cesarina Riva’
C’erano tutti, il 25 gennaio scorso all’inaugurazione, in Fondazione Policlinico-Mangiagalli,
del Padiglione Cesarina Riva, sede dell’Unità di
Urologia diretta dal professor Francesco Rocco.
Da Roberto Formigoni, Presidente della
Regione Lombardia, a Carla De Albertis,
Assessore alla Salute del Comune di Milano;
dal Prefetto al Procuratore Generale di Milano.
Dal Rettore dell’Università Statale al Preside
della Facoltà di Medicina. E poi, ovviamente, la
Fondazione Policlinico al gran completo.
Tutti riuniti per tagliare il nastro di un padiglione storico, tornato nuovo dopo due anni di
ristrutturazione, resa necessaria per adeguare la
struttura alle esigenze della medicina e
della chirurgia più avanzate. È stato
così ampliato il blocco operatorio, che
può oggi contare su tre sale operatorie,
due delle quali attrezzate per interventi di trapianto di organo. Si è provveduto alla razionalizzazione delle
degenze, prima suddivise fra i due
piani, concentrandole tutte al piano
rialzato: dieci camere a due posti letto
e quattro a un posto letto. Inoltre è
stato riorganizzato il primo piano destinato alla direzione, agli studi medici e
alla formazione, dotandolo di un sofisticato sistema video collegato alle sale
operatorie, capace di connettere attività
chirurgica e didattica.
Il costo complessivo dei lavori, di
circa 5 milioni di euro, è stato sostenuto grazie all’importante donazione della
Fondazione per la Ricerca e la Terapia in
Urologia onlus (RTU), presieduta dalla signora
Monica Casa Rampezzotti, cui si sono aggiunte
risorse economiche e professionali della
Fondazione Policlinico Mangiagalli, nel solco
della migliore tradizione dello storico ospedale
milanese. Basti pensare che la costruzione stessa
del Cesarina Riva iniziò nel 1908 per volere di un
imprenditore, Francesco Riva che, in memoria
della moglie Cesarina Miani, prematuramente
scomparsa, donò la somma di £ 100.000 per la
realizzazione di questo padiglione, inaugurato
poi nel 1911.
Il rapporto tra l’Unità di Urologia e la
Fondazione RTU, si concretizza anche in progetti di ricerca e assistenza, come ricordato dalla
signora Casa Rampezzotti nel corso della confeA sinistra una delle sale operatorie,
a destra una stanza di degenza del
padiglione.
renza stampa: “Cuore della nostra missione è la
prevenzione delle malattie urologiche, così come la
riabilitazione dei pazienti che ne sono affetti. In questo ambito, dall’aprile 2004, sosteniamo il progetto
‘Dimissione protetta’: nella prima settimana di convalescenza, il paziente operato presso la clinica urologica della Fondazione Policlinico, se residente nel territorio di competenza dell’ASL Milano Città, ha la
possibilità di essere visitato gratuitamente a domicilio dagli specialisti che lo hanno assistito durante il
ricovero. Un raro e bel esempio di integrazione tra
ospedale e territorio”.
Le fanno eco le dichiarazioni del professor
Rocco: “L’adeguamento strutturale è la base di partenza, ma il nostro progetto è quello di fare quanto di
meglio per le persone, malate o bisognose di controlli,
nella maniera più efficiente. Per l’uomo, e in special
modo per le sue problematiche urologiche e sessuali,
l’attenzione sanitaria è insoddisfacente e globalmente
inferiore a quella riservata alla donna. È per questo
che intendiamo realizzare nel Padiglione Cesarina
Riva un centro di eccellenza in cui prenderci cura
dell’uomo in tutte le fasi della sua vita, dalla pubertà
all’andropausa, con particolare attenzione alla prevenzione delle sue patologie. Una sorta di ‘clinica
dell’uomo’, insomma, il naturale completamento
delle cliniche della donna e del bambino, fiore all’occhiello della Fondazione Ospedale Maggiore
Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena”.
12.000 prestazioni ambulatoriali, 600 interventi
in day surgery, 400 interventi di SWL (Shock
Wave Lithotripsy), 1.000 interventi chirurgici:
questi i numeri dell’eccellenza menzionata dal
professor Rocco, sostenuti da progetti di ricerca
e assistenza che trovano spesso spazio nelle più
prestigiose pubblicazioni scientifiche internazionali. “Posso contare su collaboratori straordinari ha concluso il professore - È loro buona parte del
successo del mio reparto in alcune aree. In particolare
ricordo il dottor Zanetti per la calcolosi renale, e il
dottor Carmignani per l’infertilità maschile e l’oncologia del testicolo. Personalmente tratto l’incontinenza postoperatoria a seguito di prostatectomia radicale,
attività all’avanguardia, i cui risultati sono comparsi
sulle principali pubblicazioni scientifiche. Inoltre, ci
occupiamo di Urologia Ginecologica, in collaborazione con i colleghi della Mangiagalli”.
Informazioni utili
Unità di Urologia, Padiglione Cesarina Riva
via Commenda 15
Servizi offerti
Urologia Generale, Urologia Oncologica, Andrologia,
Calcolosi urinaria, Infertilità maschile, Urodinamica e
riabilitazione per incontinenza, Urologia ginecologica,
Patologia dell’uretra, ecografia.
Per prenotare:
Servizio Sanitario Numero Verde (gratuito) 800.638.638
dal lunedì al sabato, dalle ore 8.00 alle 20.00
Esami effettuati
Biopsia prostatica ecoguidata, Cistoscopia, Doppler
penieno dinamico, Doppler scrotale, Esame urodinamico completo, Uroflussimetria, SWL.
Per prenotare:
Ambulatorio di Urologia T. 02.5503.4545
Info
T. 02.5503.4502 dal lunedì al venerdì
dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 15.30
‘Più vicine, più comode’
Donazione di 18 poltrone-letto alla De Marchi
L’Associazione “Per il Policlinico” o.n.l.u.s ha chiuso il 2006 con una donazione tutta dedicata alle
mamme (ma anche ai papà) che accompagnano, nel periodo di degenza, i piccoli pazienti della
Clinica De Marchi.
Da sempre impegnata nell’umanizzazione e nel miglioramento dell’accoglienza degli spazi della
Fondazione Policlinico Mangiagalli, l’Associazione “Per il Policlinico”
o.n.l.u.s. aggiunge questa nuova donazione di diciotto comode poltroneletto ai 23 televisori donati, alla stessa Clinica, prima ‘dell’estate
Mondiale’.
Basta quindi con gli scomodi riposi notturni. Mamme e papà potranno
passare la notte con i loro bambini, nella stessa camera, trasformando
la poltroncina in un comodo letto singolo. La donazione segue l’intervento di ristrutturazione delle camere della Clinica, gestito direttamente
dall’Amministrazione della Fondazione. Dodici poltrone sono state donate al Reparto Prima Clinica Pediatrica 2a Infanzia A (secondo piano).
Altre sei al Reparto Seconda Clinica Pediatrica 2a Infanzia B (terzo
piano). (l.t.)
Per conoscere meglio l’Associazione visitate il sito www.perilpoliclinico.org
i
s
inserto
s ta m i n a l i
Notizie dal mondo
scientifico
A Città del Capo si è tenuto quest’anno il XXIX congresso della Società
Internazionale della Trasfusione del Sangue (ISBT): staminali e terapia cellulare, etica e trasfusione e tanto altro ancora nell’inserto di questo numero
D
al 2 al 7 settembre 2006
si è tenuto a Città del
Capo il XXIX congresso
della Società Internazionale
della Trasfusione del Sangue
(International Society of Blood
Transfusion - ISBT). Nella sessione educazionale del congresso
sono state presentate 50 relazioni
sullo stato dell’arte
dei fondamentali
aspetti scientifici,
organizzativi ed
amministrativi che
costituiscono la
base della medicina trasfusionale.
Di seguito una sintesi dei temi affrontati.
catori tedeschi per programmare
un nuovo studio, attualmente in
corso, nel quale saranno arruolati
oltre 1.000 pazienti.
La variante del morbo di
Creutzfeldt-Jakob. La forma
‘sporadica’ della malattia di
Creutzfeldt-Jakob, una rara pato-
forma sporadica e da alcune
diversità dell’espressione clinica.
Purtroppo, anche la ‘variante’ è
una forma invariabilmente fatale.
L’elevato numero di bovini infetti,
che sono entrati nella catena alimentare umana del Regno Unito,
ha acceso da subito la preoccupazione che, nello stesso Paese,
shongololo.com
Novità dal congresso:
Cellule staminali e
terapia cellulare.
Dopo i primi anni di
sviluppo delle ricerche di base sulle cellule staminali, si
dedicano oggi molte
risorse alla traslazione dei risultati, ottenuti in laboratorio e nei modelli
animali, verso alcune possibili
applicazioni terapeutiche. Oltre
agli studi sui processi di maturazione delle cellule staminali verso
diversi tessuti, grande interesse
ha suscitato la presentazione, da
parte di Erhard Seifried di
Francoforte, del grosso studio
tedesco REPAIR-AMI, condotto in
21 centri su oltre 200 pazienti con
infarto acuto, metà dei quali trattati con cellule staminali autologhe, prelevate dal midollo osseo,
allo scopo di riparare la lesione
infartuale: i pazienti trattati con la
terapia cellulare hanno manifestato una migliore funzione cardiaca. Inoltre, i dati raccolti hanno
fornito utili informazioni sulla fase
più indicata per eseguire la raccolta e l’infusione delle cellule,
nonché sulla fattibilità e sicurezza
globale della procedura. Questi
dati sono stati utilizzati dai ricer-
14
NOTIZIE BREVI
logia degenerativa del sistema
nervoso, ha goduto di molta noto-
rietà presso il grande pubblico in
occasione dell’epidemia della
malattia della ‘mucca pazza’, che
ha avuto il suo più allarmante sviluppo in Europa fra i bovini del
Regno Unito, per poi spegnersi
dopo l’adozione di rigorose misure di controllo degli animali infetti
e di drastiche modifiche della
catena alimentare dei bovini.
Nonostante l’adozione di questi
provvedimenti, si calcola che circa
3 milioni di bovini infetti siano
entrati nella catena alimentare
umana nel Regno Unito a partire
dal 1980. A questa causa è stata
attribuita la comparsa nel 1996
di una nuova forma della malattia di Creutzfeldt-Jakob, riscontrata inizialmente in 10 pazienti e
denominata ‘variante’, in quanto
caratterizzata da una età di insorgenza assai più precoce della
vi potessero essere numerosi
‘portatori’ dell’agente causale della
‘variante’ della malattia di
Creutzfeldt-Jakob, trasmissibile
con la trasfusione di sangue.
Questo sospetto è stato confermato recentemente anche se, fortunatamente, il numero di casi
riscontrati non supera alcune
unità. Nella presentazione di Città
del Capo, J.W. Ironside, uno dei
massimi esperti mondiali di queste patologie, ha ricordato che,
non essendo disponibili test per
l’identificazione di eventuali donatori portatori asintomatici, è di fondamentale importanza in tutti i
Paesi europei mantenere attivi i
programmi di attento monitoraggio
della eventuale comparsa di questa nuova patologia.
L’immunologia delle piastrine.
Le piastrine svolgono la funzione
di prevenire le emorragie. In una
interessante sessione del con-
quali (circa l’1%) hanno manifestato gravi sequele neurologiche
a causa della insorgenza di
emorragie cerebrali, a loro volta
causate dalla carenza di piastrine. Nella massima parte dei casi,
questa patologia è causata dalla
incompatibilità fra madre e feto
per un gruppo sanguigno delle
piastrine denominato HPA-1a. È per
ISBT 2006
capespirit.com
questa ragione che,
da alcuni anni,
presso il nostro
di Paolo Rebulla
Centro trasfusionale, Fernanda
Morelati e i suoi
collaboratori del laboratorio di immunoematologia
hanno selezionato un
gruppo di donatori HPA1a negativi che donano le
piastrine necessarie spesso in condizioni di
estrema urgenza - al trattamento trasfusionale di
questi neonati. La trasfusione in questi casi può
avvenire anche in utero,
prima della nascita, allo
scopo di prevenire fin dalle
fasi più precoci l’insorgenza di emorragie. La parte
clinica di questo programma viene gestita dal prof.
Umberto Nicolini
dell’Ospedale Buzzi di
gresso si è discusso delle interaMilano, uno dei massimi esperti
zioni fra piastrine e sistema
internazionali di questa patologia.
immunitario, in quella particolare
condizione di incompatibilità che
si può riscontrare fra la madre e
il feto durante la gravidanza. Il
corrispettivo delle piastrine di
questa malattia si chiama
‘Piastrinopenia (cioè carenza di
piastrine) Neonatale Alloimmune
(cioè da anticorpi prodotti fra due
soggetti diversi). Nel corso di
questa sessione, W. Ouwehand,
ricercatore di Cambridge, ha presentato una casistica inglese di
1.148 neonati accuratamente
studiati negli ultimi anni, 11 dei
La contaminazione batterica
delle piastrine. Nonostante la
maggior attenzione alla disinfezione della cute del donatore
prima del prelievo, circa 1 su
3.000 concentrati di piastrine utilizzati per la trasfusione risulta
contaminato da batteri. Ciò
avviene perché, durante la fase
di puntura della vena, l’ago di
prelievo può raccogliere un piccolo lembo di cute che comprende anche un bulbo pilifero, nella
cui struttura possono annidarsi
batteri che non vengono raggiunti dal disinfettante.
Fortunatamente, nella gran parte
dei casi, si tratta di batteri a
bassa o nulla patogenicità che
non creano alcun problema al
paziente. Tuttavia, in alcuni casi
di elevata carica e patogenicità
batterica, può manifestarsi una
sepsi che non infrequentemente
porta a morte il paziente. La fre-
Cellule staminali
e liquido amniotico
Le cellule staminali contenute nel liquido
amniotico presentano caratteristiche molto
simili alle cellule staminali embrionali senza
essere gravate dalle problematiche etiche che
ne rendono controverso l’utilizzo.
Gli importanti e innovativi dati sperimentali
ottenuti dallo scienziato veneto Paolo De
Coppi e collaboratori confermano ed estendono i dati di alcune ricerche in vitro condotte dal
nostro gruppo e da altri gruppi in Italia e
all’estero. Ricercatori del Policlinico, della
Fondazione Matarelli, del Centro Auxologico
Italiano, dell’Ospedale San Paolo e
dell’Università degli Studi di Milano, coordinati
da Patrizia Bossolasco e da Lorenza Lazzari,
avevano originalmente identificato cellule staminali nel liquido amniotico e pubblicato (Cell
Research, 2006) incoraggianti risultati in vitro
per le linee cellulari di 4 tessuti: adiposo,
osseo, nervoso e muscolare.
Il gruppo di De Coppi ha approfondito aspetti
fondamentali di queste ricerche dimostrando,
fra l’altro, che le cellule possono essere coltivate in laboratorio molto a lungo dopo il prelievo senza presentare alterazioni e che è possibile indirizzarle verso le cellule del fegato e
dell’endotelio (le cellule che tappezzano i vasi
sanguigni).
L’aspetto a nostro parere più importante, è che
queste cellule permangono per almeno due
mesi nella sede in cui vengono trapiantate,
contribuendo a riparare alcune lesioni del
sistema nervoso dell’animale da esperimento
utilizzato in questo studio. Le conclusioni di
tutte queste recenti pubblicazioni suggeriscono
inoltre l’opportunità di conservare queste cellule in apposite banche. Infatti la Cell Factory
del Policlinico di Milano si è fatta promotrice
di una iniziativa volta a legare le Cell Factories
italiane in una rete coordinata dall’Agenzia
Italiana del Farmaco e dall’Istituto Superiore di
Sanità, che possa offrire prodotti innovativi e
sicuri ai clinici interessati ai nuovi protocolli
sperimentali di terapia cellulare.
Visita al Centro
Il Ministro della Salute Livia Turco e il Presidente
della Regione Roberto Formigoni, in visita il 19
di questa sessione, A.
Van Niekerk, ha discusso di ‘etica della
responsabilità’, concentrando però l’attenzione
sul dibattito attualmente
in corso sulle cellule
staminali adulte ed
embrionali e sulle problematiche etiche relative alla distruzione dell’embrione.
Donazione e HIV. Frank
Boulton ha presentato
uno studio sulle lamentele ricevute dai donatori di sangue afferenti al sistema trasfusionale
inglese relative alla decisione di
dicembre 2006 alla Cell Factory del nostro Centro.
quenza di gravi sepsi è stimata
in un caso ogni 25.000-30.000
trasfusioni di piastrine.
Considerando che si effettuano
in Europa fra 2,5 e 3 milioni di
trasfusioni di piastrine all’anno, si
può stimare che circa 1.000
pazienti ogni anno corrono questo grave rischio nel nostro continente. Per queste ragioni, a Città
del Capo sono stati presentati
nuovi test di laboratorio per identificare i concentrati contaminati.
Nonostante questi progressi, i
test attualmente disponibili in
commercio necessitano di perfezionamenti per migliorarne la
sensibilità e per ridurne i costi,
che attualmente ammontano, per
i test più sensibili, a circa 20 euro
per ogni campione esaminato.
Etica e trasfusione. In questa
sessione, S. Benatar, Presidente
del Comitato Nazionale sull’Etica
della Ricerca in Sanità del Sud
Africa, ha affrontato il tema della
donazione del sangue nel contesto più vasto dei sistemi sanitari
pubblici e privati, discutendo la
necessità di equilibrare il rispetto dell’interesse della comunità e
i diritti individuali. La sua pre-
sentazione si è conclusa con una
citazione importante, che ben si
applica alla donazione di sangue: ‘Ogni diritto comporta una
responsabilità’ (Daniels e Sabin,
Philosophy & Public Affairs,
1997). Anche il secondo oratore
16
NOTIZIE BREVI
non ammettere alla donazione di
sangue i soggetti omosessuali
maschi. Fra il mese di gennaio
2002 e il mese di dicembre
2005, il National Blood Service
ha ricevuto 638 lamentele, in 300
delle quali la contestazione specifica, mossa ai responsabili del
sistema trasfusionale inglese,
era di discriminare i donatori
omosessuali. Nelle conclusioni
dello studio, dopo aver riferito su
specifici programmi di comunicazione fra il National Blood
Service e le comunità omosessuali maschile e femminile,
Boulton ha riportato alcuni dati
sulla base dei quali la decisione
di non ammettere i donatori omosessuali non è stata modificata:
1. ogni anno circa 40 donazioni
raccolte nel Regno Unito (su 2,5
milioni totali) risultano positive
confermate per l’HIV;
2. circa un terzo di queste sono
effettuate da donatori maschi
omosessuali che non dichiarano
tale condizione alla donazione;
3. una stima del gennaio 2006
indicava che nel 2005 c’erano
stati nel Regno Unito 7.700 nuovi
casi di infezione da HIV, 2.500
dei quali in omosessuali maschi
e che il rischio relativo per un
omosessuale maschio di contrarre infezione da HIV nel Regno
Unito era circa 10 volte maggiore
rispetto agli eterosessuali.
Infine, un tema di interesse
generale più che scientifico,
riguarda il trasporto dei campioni di sangue di pazienti e
donatori e degli emocomponenti. Questo aspetto viene
raramente dibattuto nel nostro
Paese, data la capillare distribuzione dei servizi trasfusionali sul
territorio e la conseguente limitata necessità di trasporti a
lunga distanza. È invece un
aspetto critico in Africa - ed è
stato quindi oggetto di una presentazione assai apprezzata - in
considerazione della peculiarità
della struttura del territorio, della
limitata rete delle vie di comunicazione terrestre e della elevata
distanza che separa i centri di
produzione di emocomponenti
dagli ospedali. Quindi, se vi
capita di andare in Sud Africa
non stupitevi se, durante un
safari in un parco naturale,
vedete sfrecciare sopra la
vostra testa un piccolo aeromodello telecomandato, dotato di
sofisticati sistemi di navigazione
satellitare. Potrebbe trattarsi di
un aereo senza pilota che trasporta un’unità di globuli rossi
richiesta con urgenza in un
ospedale rurale distante 300 chilometri dal centro di produzione
per trattare un’emorragia postparto o i campioni di sangue di
un paziente per eseguire prove
di compatibilità presso un laboratorio di una grande città. I colleghi sudafricani hanno trovato il
sistema conveniente dal punto
di vista organizzativo e nemmeno troppo costoso: dato che un
aeromodello costa circa 5.000
dollari e può fare circa 100 voli,
un trasporto costa circa 50 dollari. Certo, è un utile progresso
per i pazienti, ma chissà cosa
ne pensano giraffe, leoni ed elefanti abituati alla tranquillità della
savana…
ADISCOteca
di Francesco Zanuso
L’atelier Cesare De Vecchi:
i gioielli che sostengono ADISCO
Si è conclusa la felice iniziativa natalizia 2006, voluta dal Gioielliere Cesare De Vecchi a sostegno
di ADISCO. Durante l'open day, dedicato ai clienti abituali e ai
sostenitori di ADISCO, sono stati esposti i gioielli, pezzi unici
delle collezioni Cesare De Vecchi e le nuove creazioni frutto
della collaborazione con l’Istituto Europeo del Design di Milano.
Il 5% delle vendite (fino al 15 dicembre 2006) è stato devoluto
ad ADISCO, con un ricavato di euro 2180,00. Anche per il 2007
il signor Cesare De Vecchi rinnoverà il suo generoso contributo
per l’Associazione. Arrivederci quindi in occasione del Natale
2007, sempre più numerosi!
Ricordiamo che l’Atelier Cesare De Vecchi di via
Montenapoleone 8 a Milano, riserva tutto l’anno ai sostenitori
di ADISCO un trattamento di riguardo. (e.a.)
In alto il momento della consegna dell’assegno ad ADISCO, da sinistra: il dottor
Francesco Zanuso, presidente di ADISCO
Lombardia, la signora Giusi De Vecchi, la
signora Emma Averna e il signor Riccardo
Batti del consiglio direttivo.
In basso, il laboratorio che dal 1945 realizza gioielli esclusivi.
Arte e Sotheby’s per ADISCO
Il 28 marzo alle ore 19.00 nella prestigiosa sede di Sotheby’s, di Palazzo Broggi, in
via Broggi 19 a Milano, si svolgerà un’asta di Arte Contemporanea, il cui ricavato
andrà totalmente alla nostra Associazione.
La prestigiosa casa d’aste infatti, anche quest’anno, ci ospiterà gratuitamente e
offrirà la competenza dello staff, oltre che la non applicazione dei diritti d’asta.
Desidero esprimere il mio sentimento di riconoscenza agli artisti e galleristi, che
hanno aderito a questa manifestazione benefica e culturale, e che hanno donato
con entusiasmo opere di straordinaria qualità. Un particolare ringraziamento infine a
Ivan Quaroni, critico d’arte esperto in giovani e talentuosi artisti, che con le sue
segnalazioni ci ha permesso di coinvolgere i migliori nomi attualmente attivi in Italia.
Un ringraziamento agli amici Federica Ghizzoni, gallerista, Aldo Premoli, art director, Emma Averna, responsabile dell’ufficio stampa e ovviamente un vivo riconoscimento a Sotheby’s. Vi aspetto numerosi! (f.z.)
NOTIZIE BREVI
17
disegno di Athos Careghi
Un torneo solidale
di Riccardo Batti
Il volley S. Martino è la
società che dal 1991 gestisce le squadre di pallavolo
del comune di S. Martino in
Strada, in provincia di Lodi.
Le persone che vi lavorano
(dirigenti, allenatori, collaboratori, genitori, ecc.) sono
mosse da una grande passione e umanità, che le
porta ad aderire con entusiasmo ad iniziative di solidarietà. Dal 2006 la società
collabora con ‘ADISCO’ al
fine di sensibilizzare atlete e
genitori all’importanza della
donazione di sangue placentare.
Quest’anno, a maggio,
organizziamo ‘Il secondo
Trofeo ADISCO’ riservato
alle selezioni provinciali
lombarde. Il volley S.
Martino è cresciuta di anno
in anno, dando ai dirigenti
grandi soddisfazioni e orgoglio: ma sono le atlete la
vera risorsa, che permette
alla società di esistere. Ogni
anno si allenano e si cimentano in partite agonistiche
circa 100 ragazze, dai 6 ai
30 anni. Alcune di queste
atlete oggi giocano in società come ‘La Teodora
Ravenna’. Molte di esse
inoltre fanno parte della
selezione lombarda nel
Trofeo delle Regioni.
Negli anni scorsi la società
ha militato anche nei campionati regionali di serie D e
C e attualmente sta lavorando, solo con le proprie forze,
per riconquistare la serie D.
Un grazie quindi alle ragazze del Volley S. Martino per
l'impegno e la costanza con
l’augurio di raggiungere i
traguardi ambiti!
Floralia: mostra mercato
di primavera
Il 2007 si apre con una grande novità per gli amici
di ADISCO: la mostra mercato Floralia, che quest’anno si terrà nel weekend del 24 e del 25 marzo.
La nostra Associazione sarà presente con un banco
di magnifici cani in resina e polvere di marmo, realizzati da un’azienda artigianale italiana. I cinofili
potranno scegliere, a prezzi molto interessanti, tra
un'infinita varietà di razze, di forme e di misure:
Labrador, Pointer, Bassotti, Terrier, Jack Russel,
Bearle, Cavalier King Charles. Il ricavato delle vendite sarà devoluto alla Milano Cord Blood Bank e
alla Cell Factory, laboratorio di ricerca sulle staminali del Policlinico di Milano e al Centro di accoglienza di S. Marco. (s.m.)
Grazie a tutti!
Un grazie a quanti hanno collaborato nel 2006 alle iniziative ADISCO.
Open Care, Sotheby’s Milano, Obika, Lindt & Sprungli, Cioccolateria Venchi, Cornici
Ganda, Skira, Miart, Il Giorno di Lodi, Federazione Italiana Pallavolo Lodi Sanmartinese
18
NOTIZIE BREVI
Alberto M. Comazzi
psichiatra
Alberto Maria
Comazzi psichiatra e psicoanalista,
membro della
Società
Psicoanalitica
Italiana (SPI) e
dell’International
Psychoanalytical
Association (IPA).
Dal 1980 è consulente psichiatra
dell’Istituto
Nazionale per la
Cura dei Tumori.
Dal 1994 è
responsabile del
Servizio di
Psicologia Medica
del Nord Italia
Transplant (NITp).
È autore di 240
pubblicazioni.
forum per la salute
La comunicazione: come
momento di cura
Si parla sempre di più dell’importanza del rapporto medico-paziente, ma
poco si parla di quanto sia necessario estendere questo rapporto a tutta la
famiglia che deve farsi carico della gestione della malattia e in certi casi
deve prendere decisioni difficili. È il caso dei familiari dei donatori di organi
che ricevono la comunicazione di morte del congiunto e in breve tempo devono decidere se autorizzare il prelievo degli organi. Una comunicazione adeguata ed empatica costituisce la premessa per il lavoro psicoterapeutico, utile
per l’accettazione di questa drammatica perdita e per l’elaborazione del lutto.
A questo proposito sentiamo il parere del professor Comazzi, responsabile
fino alla fine del 2006 del Servizio di Psicologia Medica del NITp
In cosa consiste
l’attività del Servizio
di Psicologia
Medica del Nord
Italia Transplant?
Quale è la sua
importanza?
Il servizio vuole
offrire e garantire
alle famiglie, che hanno donato
organi di un congiunto, un
sostegno psicologico continuo.
È infatti molto importante che
queste famiglie non si sentano
abbandonate. Il percorso di
supporto psicologico inizia con
l’invio di una lettera, dopo circa
tre mesi dalla perdita del congiunto e quindi dalla donazione
dei suoi organi. È questo infatti
il periodo più critico in cui le
famiglie, dopo lo shock iniziale,
cominciano, a fare i conti con
l’assenza del familiare e devono
riorganizzare la loro vita a partire da questa perdita. In questa
lettera vengono fornite, nel
rispetto dell’anonimato, notizie
cliniche sul trapiantato, viene
inoltre segnalata l’esistenza del
servizio di assistenza psicologica che il Centro offre gratuitamente. Oltre ai riferimenti del
Centro viene inviata una poesia
dal titolo ‘Il Dono’. La famiglia
che decide di rivolgersi al servizio viene aiutata, attraverso un
percorso psicoterapico e a volte
anche psico-farmacologico, di
durata variabile, a seconda
delle singole situazioni affettive, a elaborare il lutto e riattivare le proprie risorse.
Come si articola il sostegno ai
familiari dei donatori di organi?
della perdita, è assalita da
dubbi rispetto a ciò che è realmente successo: e se hanno venduto gli organi? se era ancora in
vita? avranno rispettato la lista
d’attesa?
La morte cerebrale inoltre è un
concetto di recente acquisizione
per la medicina. Uno dei problemi maggiori per i familiari è
accettare il decesso del loro congiunto, che viene dichiarato
morto pur avendo un cuore
ancora pulsante.
La prima fase è sicuramente
quella informativa:
l’informazione chiara, accurata e trasparente è il primo
passo che bisogna
compiere per
avviare un percorVorrei
darti qu
alcosa
so di sostegno
perché
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mio
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efficace. Molto
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donazione,
di acca
sati,
rezzare
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ciò che
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canismo
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hanno
perduto
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per sem
pre.
(da Git
di rifiuto
a
Il Dono
njali d
i Rabin
dranath
Tagore
)
Queste domande drammatiche,
se non trovano risposte adeguate, spesso sono la causa di un
blocco psicologico che impedisce l’elaborazione del lutto. Solo
dopo questa fase si può avviare
un vero e proprio sostegno psicoterapico.
Quando è in atto una donazione di organi ci troviamo di fronte ad un paradosso: ‘la morte
genera vita’, può questa prospettiva essere di sostegno ai
familiari dei donatori?
Sicuramente la consapevolezza
che attraverso la donazione si è
contribuito a salvare più di una
vita è motivo di grande sollievo, soprattutto per coloro che
riescono a provare sentimenti
positivi da questa esperienza
molto dolorosa.
Quali sono le problematiche
tipiche delle persone che
hanno subito il trauma della
perdita improvvisa di un loro
caro e che hanno autorizzato la
donazione dei suoi organi?
Uno dei problemi tipici è quello
legato alla personificazione dell’organo: spesso la famiglia
crede che il proprio caro possa
continuare a vivere attraverso
l’organo donato. Vi è una sorta
di identificazione donatore-ricevente che diviene la difesa
immediata contro l’angoscia di
morte; possono quindi innescarsi altre problematiche, come
quella che ho definito ‘sindrome
del segugio’, ossia il desiderio
di rintracciare il ricevente dell’organo. È questa l’ultima illusione per tenere ancora in vita il
parente. Per fortuna grazie al
sostegno psicologico degli operatori sanitari, questa fase non è
duratura.
Ci sono inoltre tutti i problemi
legati a stati depressivi e di non
accettazione della perdita.
20
NOTIZIE BREVI
Quali invece da un
punto di
vista psicologico i problemi del
ricevente?
d’amore
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... prego
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la sfera dell’integraa un ang
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l cielo
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rimanere e il conseguente senso di colpa
del vivere con l’organo
di una persona che
invece è morta.
na Insero
Pasquali
Ora che lascia il
Policlinico che messaggio vuole rivolgere a chi
proseguirà la sua opera?
Tempo fa ho scritto “chi come
medico e psicoanalista ha scelto di
lavorare nel campo minato della
trapiantologia deve essere disposto
a occuparsi della morte (rispetto al
significato e al vissuto) nei suoi
molteplici aspetti: quella propria,
quella delle famiglie dei donatori e
iglie che delle fam
al dolore della vita. È dedica
ta
ca
di
esia è de
a può di
ti difficili
Questa po ro cari in momen po tanta sofferenz
il
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di M
nuovo sp
chirurgo,
oliclinico
e medico lione Zonda del P
personal
ig
ad
P
l
de
mieristico
quella di tutti gli operatori sanitari addetti al prelievo e al trapianto
di organi”.
Credo sia importante riuscire
ad accettare il senso della perdita, noi non possiamo riportare in vita nessuno, ma solo aiutare e lenire il dolore del lutto,
che è già una grandissima cosa.
intervista di Eloisa Consales
...‘note a margine’
“Quas dederis, solas semper habebis opes”
“Quello che avrai donato, questo solo sarà la tua ricchezza per sempre”
Marziale, Epigr., 5, 42, 8
trapianti news
Il report del Nord Italia Transplant
di Nicola De Fazio
Attività nei Centri di trapianto NITp al 31 dicembre 2006
Trapianto
Organo
Rene
Cuore
Fegato
Pancreas
Polmone
N. trapianti
655
172
404
42
51
Lista
Attesa (in mesi)
18,9
4,2
2,7
7,4
12,8
Il 2006 è stato un anno di conferme per l’attività di
trapianto nel NITp. Il reperimento dei donatori si è
mantenuto sui livelli del 2005; i donatori complessivamente utilizzati nel NITp sono stati 442 (+1),
con differenti distribuzioni regionali rispetto all’anno precedente. Da segnalare i risultati molto buoni
ottenuti dalla Lombardia (+17) e la flessione registrata nel Veneto (-12). Sul piano dei trapianti, il
numero complessivo di interventi non è sostanzialmente mutato, ma il continuo cambiamento delle
caratteristiche dei donatori (sempre più anziani)
determina alcune conseguenze per l’utilizzo dei
singoli organi: sono pressoché raddoppiati i doppi
trapianti di rene, c’è stata una flessione dei trapianti ‘split’ del fegato ed una significativa riduzione
del numero di trapianti di polmone singolo. Il
donatore anziano, inoltre, è un soggetto che richiede un impegno maggiore.
È di particolare buon auspicio il dato della
Lombardia, che è la regione italiana con il numero
assoluto di donatori più alto, e che sta realizzando
un assetto organizzativo, che sperabilmente le consentirà in futuro risultati sempre più brillanti. Tra le
cause di non utilizzo dei donatori l’opposizione al
prelievo si conferma quella più frequente (20% dei
donatori segnalati), seguita dalla funzione deteriorata degli organi (7%) e dalla presenza di malattie
trasmissibili con il trapianto (5%). I dati sono pressoché invariati rispetto all’anno precedente e ribadiscono l’importanza da parte del personale delle
terapie intensive di una corretta gestione della relazione d’aiuto con la famiglia del donatore. Anche
nel 2006 è continuato l’impegno del NITp nella formazione del personale sanitario su questi temi.
La tabella illustra i dati relativi al fabbisogno di
organi, alla attività di trapianto e alla gestione della
lista d’attesa. In un momento nel quale il sistema
prelievo-trapianto di organi si organizza sempre di
Pazienti in lista attiva
2.326
475
473
142
231
Pazienti in lista
990
292
568
84
125
più in una dimensione regionale, un cenno va fatto
al ruolo che, anche nel 2006, il Centro
Interregionale del NITp ha svolto, nel rendere possibili scambi di organi tra regioni. Questi scambi si
traducono in un servizio reso ai pazienti più difficili da trapiantare, come quelli urgenti, oppure sfociano in un miglioramento netto della compatibilità
donatore-ricevente, come accade nel caso del trapianto di rene.
Per ultimo, ma non meno importante, va fatto un
cenno ai grandi progressi fatti nel 2006 nel NITp
dal sistema di prelievo e trapianto di tessuti: qualche anno fa, quando si parlava di tessuti, ci si riferiva quasi esclusivamente alla cornea, oggi la rilevanza clinica ed in qualche caso numerica del trapianto di tessuto muscolo-scheletrico, cardiaco,
vascolare e cutaneo sta trasformando queste attività da pionieristiche e sperimentali a vere terapie
per un numero crescente di pazienti.
I trapianti
sci...volano sulla
neve
di Roberto Balarini
Da giovedì 25 a sabato 27 gennaio si è svolto
sulle magnifiche piste dell’Alta Valtellina a Bormio
il IX Trofeo Internazionale di Sci per Trapiantati:
gare di slalom speciale, gigante e fondo. La manifestazione, organizzata dall’Associazione
Nazionale EmoDializzati (ANED), ha visto anche
in questa occasione la collaborazione della
Regione Lombardia (Direzione Generale Sanità) e
il sostegno del Centro Nazionale Trapianti.
Un avvenimento d’eccezione, che contribuisce a
NOTIZIE BREVI
21
A sinistra: foto di gruppo, il coordinamento del
NITp sci...volato a Bormio. A destra: ai lati i nostri
medagliati, la dottoressa Tullia De Feo e Bobo
Balarini, al centro il dottor Massimo Cardillo.
sensibilizzare l’opinione pubblica intorno ai problemi della donazione e del trapianto.
Notata l’assenza della dottoressa Franca Pellini,
che per motivi di salute non ha potuto presenziare
alla manifestazione. Una nota di merito ad
Alessandro Gabardine (nipote) che ha tenuto le fila
di tutta l’organizzazione. Nel corso della manifestazione gli atleti italiani si sono confrontati con le
rappresentanze di alcuni Paesi di oltralpe. Tante le
persone e tante le età, ma tutte accomunate dalla
passione, dalla forza d’animo, e naturalmente, dal
fatto di aver usufruito di un trapianto e quindi dall’essere state salvate da malattie altrimenti incurabili. Come in tutte le precedenti manifestazioni
sportive hanno presenziato i personaggi più rappresentativi del Centro Interregionale di
Riferimento del NITp, capeggiati dal responsabile
professor Mario Scalamogna, accompagnato dalle
dottoresse Claudia Pizzi e Francesca Poli. Hanno
partecipato inoltre i dottori Massimo Cardillo e
Giuseppe Piccolo e la dottoressa Tullia De Feo,
medici che quotidianamente operano al coordinamento del NITp.
Si è svolto anche il VI trofeo coordinatori (tra personale che lavora nel campo sanitario del trapianto) con l’assegnazione dell’ambito trofeo per la
sfida tra trapiantati e coordinatori. Nella categoria
coordinatori uomini si è confermato anche quest’anno con un ottimo secondo posto il sottoscritto,
referente informatico del CIR. Una nota di merito
alla medaglia di ‘legno’ di Massimo Cardillo.
Ottimi risultati anche dalla categoria coordinatori
donne dove la nostra Tullia De Feo ha vinto una
medaglia d’argento. Nel pomeriggio i migliori
tempi conseguiti sulle piste da trapiantati, dializzati e coordinatori hanno animato un’entusiasmante
gara di parallelo vinta da Erminio Rigos in attesa
di trapianto di rene. La manifestazione è proseguita con una toccante funzione eucaristica, celebrata
nella chiesa Parrocchiale di Bormio, con una cena
tipica valtellinese e con il Gran Galà di Stelle al
Palazzo del Ghiaccio.
22
NOTIZIE BREVI
Anche quest’anno, come in tutte le precedenti
edizioni, i trapiantati hanno stravinto il trofeo!
In questo caso possiamo dire più che mai di aver
assistito alla vittoria della vita.
2006: due traguardi
nei trapianti pediatrici
di Elena Benazzi
Gli ultimi mesi del 2006 sono stati particolarmente
significativi per la trapiantologia pediatrica italiana: sono stati raggiunti due ‘record’ eccezionali.
L’11 ottobre un bambino di 17 mesi affetto da sindrome da intestino corto (malformazione congeni-
ta in cui gran parte dell’intestino è mancante) e da
una grave insufficienza epatica irreversibile ha
subito un trapianto ‘multiviscerale’ di fegato, intestino, stomaco, pancreas e milza. L’intervento,
reso possibile dalla generosità della famiglia di un
donatore neonato in un ospedale campano, è stato
eseguito all’ospedale di Bergamo dall’équipe
coordinata da Michele Colledan ed è il primo in
Italia su un bambino così piccolo. A distanza di
tre mesi il bimbo sta bene, si alimenta regolarmente, è dimesso dall’ospedale e non presenta
segni di rigetto.
Il 21 novembre anche in Italia è caduta la barriera
immunologica del gruppo sanguigno per il trapianto cardiaco fra neonati. Un bambino di tre
mesi, che rischiava la vita entro pochi giorni a
causa di un tumore benigno che aveva aggredito
il suo cuore, è stato trapiantato a Padova, grazie
alla donazione dei genitori di una neonata di
appena 19 giorni, deceduta per un incidente stradale presso un ospedale lombardo. I due lattanti
erano perfettamente compatibili come dimensioni
corporee; avevano però il sangue AB0 incompatibile: il ricevente era di gruppo 0 (zero) e la dona
trice di gruppo A. Questa condizione normalmente è una controindicazione assoluta al trapianto,
per un elevatissimo rischio di rigetto iperacuto
dell’organo trapiantato, ma in questo caso l’immaturità del sistema immunitario sia del ricevente
che del donatore consente di ‘ingannare’ la capacità di risposta immune del ricevente (ossia la
condizione di rifiuto dell’organo non riconosciuto
come proprio), attraverso la rimozione dei suoi
anticorpi gruppo specifici. Dal momento in cui gli
immunologi del NITp hanno segnalato questa
possibilità di donazione eccezionale all’équipe
dell’ospedale di Padova, guidata dal professor
Gino Gerosa, nel giro di poche ore sono state eseguite tutte le verifiche del caso e si è proceduto al
trapianto che è perfettamente riuscito: a distanza
di quasi due mesi non sono comparsi anticorpi
contro il nuovo cuoricino, il piccolo paziente è
uscito da tempo dalla terapia intensiva, si alimenta e cresce regolarmente, non ha bisogno di nessuna terapia aggiuntiva rispetto a quella che viene
somministrata a tutti i trapiantati. Un piccolo
grande record personale raggiunto dalla mamma
è stato quando il bimbo, a quattro mesi, ha potuto
indossare il primo pigiamino, normalmente come
tutti i neonati del mondo. In tutto il mondo di
operazioni come questa ne sono state fatte 80,
soprattutto in Canada e Stati Uniti, questo è il
primo caso in Italia a testimonianza di una sanità
di altissimo livello e di una perfetta sincronia di
tutti gli attori del complesso sistema di donazione
e trapianto degli organi.
brevissime salute
di Anna Parravicini
Preoccupanti segnali di fumo
Se durante il triennio 2003-2005
le vendite dei prodotti del
tabacco erano diminuite di
oltre 10 milioni di chili, nell’ultimo anno si è verificata un’inversione di tendenza. Secondo
il Tobacco Observatory (quadrimestrale della British
American Tobacco) i consumi
nel 2006 sono aumentati del
1,1%. Di fronte a tale aumento
qualcuno ha concluso che la
legge sul fumo ‘non funziona’.
È proprio così? Raccogliamo a
tale proposito il parere del protagonista indiscusso del provvedimento, il professor
Girolamo Sirchia. “In verità
l’obiettivo della legge è quello di
proteggere dal fumo passivo i non
fumatori e non vi è
dubbio che,
sotto questo
profilo, la
legge ha
funzionato per-
fettamente: nei locali pubblici il
fumo è bandito, giacché sono gli
stessi cittadini a farla rispettare.
L’osservanza non è così rigorosa in
alcuni luoghi di lavoro e la causa
di questo cedimento è da imputarsi
all’inerzia delle istituzioni preposte
al controllo, in particolare ASL e
Forze dell’Ordine”. Come interpretare la diminuzione del consumo osservata in precedenza?
“Tale riduzione è stata la conseguenza secondaria della legge e dei
controlli messi in campo per farla
osservare, ma questa riduzione
non può proseguire se non vengono messi in atto una serie di provvedimenti che includono campagne ripetute di informazione al
pubblico, l’impegno dei medici a
sottolineare i danni da fumo,
l’educazione sanitaria nelle scuole
soprattutto elementari (in questo
periodo il bambino assorbe maggiormente e conserva gli insegnamenti dei maestri), l’aumento dell’accise (imposta di fabbricazione e
di consumo) sulle sigarette, l’offerta di servizi gratuiti per chi intende smettere di fumare, oltre a
stringenti controlli per verificare
l’osservanza della norma. Di tutto
ciò nulla è stato fatto per due anni.
Al contrario alcune dichiarazioni
di alcune figure istituzionali sono
state definite ‘segnali di fumo’ che
fanno prevedere un cedimento su
tutta la linea. A ciò si aggiunga la
mancanza assoluta di azioni di
contrasto alla pubblicità occulta,
che continuamente viene proposta
dai produttori in televisione, al
cinema, nel mondo dello sport, un
vero e proprio attentato alla salute
soprattutto dei più giovani e indifesi”. Ma non basta. Un autorevole studio della Harvard School
of Public Health, ha dimostrato
che fra il 1998 e il 2006 le aziende produttrici di sigarette
hanno deliberatamente aumentato di oltre il 10% il tenore di
nicotina al fine di aumentare la
dipendenza, escludendo che si
tratti di variazioni casuali. E
facciamo nostro l’auspicio dell’ex ministro affinché le istituzioni riprendano al più presto
con forza la lotta al tabagismo,
che rappresenta nel nostro
Paese la prima causa di malattia e di morte prevenibili.
Sul sito www.girolamosirchia.com/prevenireècura.htm altre informazioni sulla legge
alimentazione e benessere
di Francesca Albani e Emanuela Orsi
La magia delle stagioni
... e di quello
che offre la natura
L’alimentazione è uno degli
elementi che determinano il
buono stato di salute.
Una sana alimentazione deve
poter garantire al nostro
organismo un apporto ottimale di tutte le sostanze vitali
contenute nelle verdure e
nella frutta ed è preferibile
che esse siano fresche e di
stagione.
Ogni stagione, infatti, ci regala prodotti in sintonia con i
nostri ritmi biologici, che ci
permettono di donare qualità
alla nostra vita, attraverso
caratteristiche nutrizionali
atte a far fronte alle cicliche
modificazioni ambientali.
Purtroppo negli ultimi anni si
è generata una moda che ha
portato tanti produttori, commercianti e ristoratori a riprodurre, utilizzando surrogati e
congelati, il sapore di alcuni
cibi e proponendoli tutto
l’anno.
Questa tendenza però toglie
il fascino dell’attesa e della
stagionalità, oltre che compromettere talora la qualità
dell’alimento in questione.
Riscoprire la stagionalità
degli alimenti ha un senso
ben preciso sia nell’equilibrio
della natura stessa che in
quello dell’uomo, non tralasciando il fatto che i prodotti
presenti sul mercato fuori stagione sono prodotti costosi,
di serra o importati, della cui
24
NOTIZIE BREVI
origine poco conosciamo.
Assumere alimenti in concomitanza con i ritmi della
natura, oltre che a farci
risparmiare, ci avvicina anche
alla dimensione dell’attesa
dei doni che questa ci offre,
facendoci apprezzare di più
le tanto desiderate fragole!
Siamo alle porte della primavera; di seguito presentiamo
alcuni esempi di frutta e verdure, con le peculiarità proprie di questa stagione.
Primavera
Questa stagione, caratterizzata da forti sbalzi di temperatura e tempo instabile, ci
offrirà prodotti atti a stimolare e potenziare il nostro sistema immunitario.
Gli asparagi, ricchi di fibra,
vitamina C, carotenoidi e sali
minerali (calcio, fosforo e
potassio). A fronte di uno
scarso apporto di calorie,
hanno la caratteristica di stimolare l’appetito, oltre che
essere depurativi e diuretici.
Riducendo il ristagno di liquidi nei tessuti, sono indicati
per chi vuole eliminare la cellulite, mentre sono sconsigliati
per chi soffre di disturbi renali, di calcoli, prostatiti e cistiti.
I broccoli, ricchi di vitamina
C, consumati costantemente
permettono al sistema immunitario di aumentare le difese
verso i batteri.
Immagine tratta dal calendario di: Associazione Nuova Balduina,
Associazione Diritti Civili nel 2000, ISMEA.
Progetto grafico Fabio Cintioli
Il finocchio, pianta assai
usata nelle regioni mediterranee per aromatizzare carni e
pietanze, oltre a sali minerali
e vitamine, contiene un’essenza, l’anetolo, che si concentra in particolar modo nei
semi e favorisce la digestione.
È altamente diuretico, disintossica l’organismo favorendo l’eliminazione delle tossine attraverso l’urina. Ha un
effetto depurativo, cioè purifica il sangue, e carminativo,
cioè agisce sul sistema digerente. Grazie alla sua abilità
di far rilasciare i gas dal tratto intestinale, allevia le coliche ed è un eccellente rimedio per lo stomaco e l’intestino per ridurre la flatulenza e
l’aerofagia e per stimolare la
digestione e l’appetito.
Gli spinaci hanno un’azione
lassativa, sono ricchi di
minerali e sono da stimolo
per l’attività del cuore e del
pancreas. Particolarmente
indicati in caso di debolezza
ed anemia.
Le stesse considerazioni
vanno fatte per la frutta.
La ciliegia è ricca di flavonoidi utili contro i radicali
liberi. Risulta essere molto
dissetante. Inoltre contiene
buone quantità di fibre,
potassio, calcio, fosforo e
vitamina A e vitamina C.
La fragola fa aumentare la
riserva alcalina e gode di
azione dissetante, rinfrescante, diuretica, antiurica e
depurativa, grazie all’elevato contenuto in acqua.
La polpa della banana,
essendo ricca di vitamine A,
B1, B2, C, PP e poca E, sali
minerali (calcio, fosforo,
ferro e potassio), zuccheri e
carboidrati, ha proprietà
nutrienti, rimineralizzanti e
stimolanti per la pelle. Il suo
punto forte però è il contenuto di potassio, indispensabile per il funzionamento
del sistema cardiovascolare.
La banana contiene anche la
vitamina B6, che favorisce il
metabolismo delle proteine.
Nei prossimi numeri di
‘Brevi’ continueremo a raccontarvi, attraverso i cicli
delle stagioni, gli alimenti
migliori per la nostra dieta,
e le loro proprietà.
Arrivederci in estate!
Le ricette del mese
Pasta con asparagi (320 Kcal a persona)
Ingredienti (per 4 persone): 300 gr. di pasta corta, 600 gr. di asparagi, 60 gr. di ricotta fresca, parmigiano
grattugiato.
Lavate molto bene gli asparagi con acqua tiepida e raschiateli se necessario per eliminare le foglie dure.
Togliete le punte e tenetele da parte, quindi tagliate i gambi degli asparagi a pezzetti.
Lessate i gambi per circa 10 minuti in acqua salata. Unite le punte e proseguite la cottura per altri 5-8 minuti. Togliete le punte, scolate i gambi e frullateli con la ricotta e un pizzico di sale.
Lessate la pasta e scolatela al dente; conditela con la crema di asparagi e le punte e cospargete con parmigiano grattugiato.
Finocchi al forno (120 Kcal a persona)
Ingredienti (per 4 persone): 4 finocchi, parmigiano grattugiato,
pangrattato q.b.
Pulite e lavate 4 finocchi lasciandoli interi. Fateli scottare in acqua
salata per 10 minuti. Lasciateli raffreddare e poi tagliateli a fette (1
cm). Disponete su una teglia la carta da forno e sopra i finocchi in
un unico strato. Irrorate di parmigiano e pangrattato. Passate in
forno a 200° per 15 minuti e poi accendete il grill per altri 5 minuti.
Tortine alla frutta (230 Kcal 1 porzione)
Ingredienti (per 4 persone): 1 pan di spagna già pronto, marmellata di
albicocche, 8 fragole, 1 kiwi, 1 banana, 1/2 limone (succo).
Lavate e pulite la frutta, tagliate a metà le fragole, a fette la banana e spruzzatele con il succo di limone. Sbucciate il kiwi e tagliatelo a spicchi. Con una formina tagliate dal pan di spagna dei dischi,
spalmateli con un po’ di marmellata, disponetevi sopra la frutta alternando i colori.
Mandaci le tue ricette di stagione...
Le ricette più valide dal punto di vista nutrizionale saranno pubblicate sul prossimo numero di ‘Brevi’ e sul sito dell’Associazione.
Scrivete a [email protected]
tempo libero
di Eloisa Consales
L’altra Toscana
Continua il nostro appuntamento con la rubrica il tempo
libero. In questo numero vi proponiamo la Toscana.
Una Toscana diversa da quella che siamo abituati a vedere sulle riviste di viaggi e vacanze, ancora incontaminata,
ma al tempo stesso accogliente, ricca d’arte e facile da
raggiungere per chi, stanco della routine di Milano, vuole
fare una gita fuori porta e uscendo dai confini della
Lombardia, scoprire che la Toscana è più vicina di quanto si possa immaginare
Un paradiso naturale
Bagni di Lucca, provincia di
Lucca (Toscana), è il comune
montano più grande d’Italia.
Gli itinerari possibili sono
moltissimi e di varia natura:
architettonici, naturalistici,
storici e legati alle profonde
tradizioni del territorio.
Le 25 frazioni altomedioevali arroccate sulle vette
sparse in 170 Km quadrati,
hanno pievi e chiese risalenti al primo millennio, con
storie, leggende, abitazioni,
dotate ognuna di peculiarità che rendono ogni villaggio meritevole di visita.
La particolare conformazione geografica, climatica e
idrogeologica ha permesso
26
NOTIZIE BREVI
lo sviluppo di ambienti particolari sotto l’aspetto botanico, micologico, zoologico,
geologico.
Il torrente Lima, che attraversa la zona, è molto frequentato per i pozzi naturali di
acqua cristallina dove fare
pesca sportiva, percorsi in
canoa e bellissimi bagni; gli
escursionisti appassionati di
Trekking e Mountain Bike
hanno a disposizione svariati sentieri panoramici per
tutti i livelli. Se ci si vuole
cimentare in escursioni, non
c’è che l’imbarazzo della
scelta: l’Orrido di Botri, definito il canion toscano, è una
frattura nell’appennino larga
tre metri e profonda 150 che
A destra Orrido di Botri, a sinistra
Villa dei Fiori.
si risale con percorsi di difficoltà crescente, adatti
quindi per tutte le età e le
capacità. Il Pratofiorito e la
circostante zona
dell’Albereta offrono la possibilità di facili passeggiate
con un panorama a 360°. Il
Balzo Nero, l’Alpe di
Limano, la Penna di
Lucchio, le strette di
Cocciglia che insieme
all’Orrido di Botri sono in
buona parte inserite in zone
naturalistiche protette, ci
svelano una varietà di percorsi e ci portano a scoprire
angoli suggestivi.
Le vette di questa parte
dell’Appennino sono ideali
anche per la sempre più
spettacolare e diffusa disciplina del parapendio. Il territorio circostante è ricchissimo di funghi, di specie
botaniche insolite, di una
fauna molto varia comprendente cinghiali, caprioli,
lupi, daini, falchi, aquile,
istrici, porcospini e tassi.
Le terme
Bagni di Lucca è zona termale. Nei tempi in cui i
mezzi di trasporto erano
scarsi e lentissimi e le notizie arrivavano con ritardo e
in forma incompleta, le
terme di Bagni di Lucca
erano già conosciute e frequentate, come testimoniano i reperti liguri, longobardi, etruschi e romani
trovati sul territorio.
Nel 1100 questa località era
rinomata a tale punto che
Matilde di Canossa, principessa di Lucca, pensò bene
di fare diverse migliorie
viarie per favorirne l’accesso, compreso lo storico
Ponte del Diavolo.
Nel XV secolo le sue acque
termali e il livello degli stabilimenti era talmente elevato da rappresentare l’unica realtà italiana presente
nell’èlite europea, insieme a
Karlsbad, Spa, Baden
(Svizzera), Vichy e
Plombières. Nel 1581
Michel de Montaigne, filosofo, scienziato e personaggio più importante in
Francia dopo il re, affetto
da una calcolosi renale si
trattenne qui per 73 giorni,
risolvendo brillantemente il
Alcuni consigli
Dove soggiornare
L’agriturismo Pian di Fiume,
sito nella Valle della Lima, una
delle più belle dell’Appennino
tosco-emiliano, ha origine da
Veduta aerea agriturismo Pian di Fiume.
un antico borgo medioevale
completamente restaurato in
maniera conservativa e con i principi della bioarchitettura.
Immerso completamente nella natura, il borgo è estremamente
tranquillo, disturbato solo dal lontano scorrere del torrente
Lima che presenta diversi pozzi naturali, dov’è possibile praticare rafting, canoa, pesca, bagni in libertà. I boschi di castagni
e di querce a ridosso dell’agriturismo offrono un contatto diretto con la flora e la fauna della zona. Gli appartamenti e le
camere sono ampi, confortevoli ed hanno a disposizione spazi
all’aperto riservati. L’ambiente è dotato di piscina con solarium
e sauna. Nella taverna, su prenotazione, vengono serviti piatti
tipici della tradizione locale.
Per info www.piandifiume.it
Dove mangiare
Circolo dei Forestieri - Bagni di Lucca (T. 0583/86.036)
Del Sonno - Bagni di Lucca (T. 0583/805.080)
Corona - Ponte a Serraglio (T. 0583/805.151)
Da Bruno - Ponte a Serraglio (T. 0583/805.343)
Buca di Baldabò - Vico Pancellorum (T. 0583/89.062)
Come arrivare da Milano
> Prendere l’autostrada Milano/Bologna.
> A Parma prendere l’autostrada della Cisa.
> Proseguire sulla Genova/Livorno.
> A Viareggio imboccare la Lucca/Firenze (bretella).
> Uscire a Lucca e percorrere la strada statale 12 (Brennero)
per Bagni di Lucca/Abetone.
A sinistra pozza d’acqua nell’Orrido di Botri;
sopra il Ponte del Diavolo.
A fianco il fiume Lima; sotto una
veduta del Prato Fiorito.
na Margherita, Massimo
D’Azeglio, Galeazzo
Ciano; religiosi come San
Luigi Gonzaga, Santa
Gemma Galgani, i papi
Sisto IV e Sisto V.
Illustri medici e clinici delle
varie epoche facevano a
gara per essere chiamati a
dirigere queste terme o a
verificarne le virtù. Gentile
suo fastidio curato invano
nelle altre terme d’Europa.
Ma il numero di personaggi
che hanno frequentato queste terme è interminabile,
tra gli altri citiamo: poeti
come Byron, Shelley, i
Browning, Lever, Giusti,
Monti, Ouida, Carducci,
Pascoli e più recentemente
Montale; scrittori come
Dumas (padre), Heine,
Soldati e Lamartine; musicisti come Strauss, Liszt,
Paganini, Tosti, Puccini,
Mascagni; politici e regnanti
come i Napoleonidi, la regi28
NOTIZIE BREVI
da Foligno e Ugolino da
Montecatini, i fondatori
del termalismo in Italia,
nel XIII e XIV secolo scrissero lungamente delle
virtù di queste acque.
Altri studi scientifici furono effettuati successivamente da
Francesco Redi, da
Pietro Mattioli, dall’anatomista
Falloppio, da una
moltitudine di scienziati meno noti al
grande pubblico
come Bacci,
Benvenuti, Carina,
Franceschi, ma che
hanno scritto pagine
fondamentali nella
storia della medicina e dell’idroterapia.
Le possibilità terapeutiche di queste
antiche acque termali sono
notevoli e varie: due grotte
a vapore naturale, fanghi e
bagni, cure inalatorie, idromassaggio, irrigazioni, cure
idropiniche. Le patologie
curabili sono legate ad
artrosi, esiti di traumi sportivi e fratturativi, discopatie, dismetabolismi, patologie croniche dell’apparato
respiratorio, allergia, silicosi. Le acque si sono rivelate
particolarmente efficaci per
le riniti allergiche dell’infanzia e adolescenza e
molto valide anche per le
vasculopatie periferiche e
malattie della pelle. Inoltre
le cure ginecologiche sono
un’antica tradizione, fino
dal XVI secolo la nobiltà di
tutta Europa veniva a Bagni
di Lucca per problemi di
sterilità femminile. L’acqua
da bibita regolarizza l’intestino, ha effetti benefici
sullo stomaco e sul fegato,
migliora il metabolismo e
aiuta a risolvere molti problemi digestivi.
Un paradiso per la storia,
l’arte e l’architettura
Moltissimi sono i palazzi, le
ville e i monumenti da visitare nel fondo-valle: la Chiesa
Inglese (oggi sede della
biblioteca comunale) e il
Cimitero Monumentale
Protestante, il Casinò
Municipale (prima autorizzazione di gioco pubblica
d’Europa), il Ponte delle
Catene, le Scuderie e la
Villa Granducale,
l’Ospedale Demidoff, il
Circolo dei Forestieri, Villa
dei Fiori e Villa Ada, il
Bagno alla Villa. A tutte
queste si affiancano le caratteristiche strutture feudali e
medioevali delle frazioni
montane. Ognuno di questi
paesi è da scoprire, ricco di
storia, tradizioni, leggende
e dialetti, in cui il clima è
sempre mite e gli abitanti
hanno la cordialità tipica
della vita rurale.
Insomma un angolo di
Toscana oggi ancora poco
conosciuto, ma proprio per
questo ben conservato e
meta ideale per un soggiorno
tranquillo, rilassante, all’insegna della cultura e del riposo, dove potersi dedicare ad
attività a stretto contatto con
la natura.
parliamo di noi
Abbiamo intervistato la dottoressa Giovanna Cremonesi, figura storica del nostro ospedale
e del Centro trasfusionale. Dopo 40 anni di attività clinica a favore dei pazienti e dei donatori, la dottoressa Cremonesi oggi passa a Direttore Sanitario della nostra ‘Associazione Amici
del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue’. A lei vanno i nostri migliori auguri
per l’inizio di questa nuova ‘missione’
Il medico
come missione
Cosa ricorda dei primi tempi al
Policlinico?
Sono ormai passati più di 40 anni dal mio primo
ingresso in Policlinico, con gioia, con orgoglio e con
la certezza di imparare ed esercitare la mia professione di medico con competenza: l’inizio fu presso la
Clinica Medica diretta dal professor Melli.
Nel Policlinico, negli anni ‘60, lavoravano ed insegnavano grandi maestri della medicina, internisti, chirurghi, specialisti, che quotidianamente preparavano ed
istruivano studenti, giovani medici all’arte medica,
seguendoli in corsia, al letto del malato o in aula. In
quei tempi, non mancava il controllo della nostra presenza in clinica e la necessità di giustificare il perchè
di una assenza, ma ci sentivamo orgogliosi di
essere considerati quasi indispensabili al buon
andamento della clinica. Il lavoro in corsia era quotidianamente seguito da medici più anziani spesso
rigorosi ed esigenti, ma ricchi di sapere, di etica e
di disponibilità; insomma ogni giorno tutti noi studenti e medici interni apprendevamo ‘qualcosa’, sia
in campo scientifico che umano, senza alcuna
ricompensa economica, ma talvolta qualche grazie
e qualche ‘brava’, ed eravamo felici.
Cosa le ha lasciato la sua lunga esperienza al
Policlinico e al Centro trasfusionale?
La mia esperienza di medico è stata molto ricca e
varia e certamente non posso dimenticare di aver
lavorato per oltre 10 anni presso la Medicina
d’Urgenza, agli inizi di una attività difficile ed impegnativa, con un impegno quotidiano e gravoso ma certamente arricchente nel completamento della formazione medica: il malato era grave, molto grave e gli interventi diagnostici e terapeutici dovevano essere realizzati in tempi brevi. Quanta paura, ma talvolta quanta
soddisfazione, o quanto dolore.
Il secondo periodo, è stato caratterizzato dalla realizzazione di un grande obiettivo, quello di coordinare il
servizio del ‘medico del personale’, espressione già
usata ben prima della legge 626/92 sulla tutela della
salute dei dipendenti e sull’analisi e il controllo dei
rischi in ospedale.
Il terzo e ultimo periodo mi porta al nostro Centro trasfusionale dove, come internista, con gli altri medici
del settore condivido da anni i programmi di prevenzione e di tutela della salute dei nostri donatori, arricchendomi ogni giorno di esperienze mediche e
umane. Mi sento fortunata e sono ancora felice. È
troppo poco il tempo per dire quante idee e fatti si
sono realizzati nel nostro ospedale, quante persone
grandi di scienza e di umanità hanno costruito la storia e quanti malati ricordano la qualità delle cure e
l’umanità dell’accoglienza anche nella sofferenza.
Di cosa si occuperà ora, nella sua nuova veste, e
cosa si sente di promettere ai donatori?
Per rispondere all’ultima domanda, desidero mantenere e potenziare, in accordo con il direttore
Marconi, gli ambulatori specialistici presso il nostro
Centro. Ritengo importante inoltre garantire sempre
un accesso puntuale presso altri ambulatori specialistici nel nostro ospedale. Continueremo i progetti
di prevenzione, approfondendo e mirando ai fattori
di rischio emergenti quali l’obesità, il diabete, l’ipertensione e il fumo.
Inoltre, in collaborazione con i medici di base sarebbe
estremamente utile creare una ‘cartella sanitaria del
donatore’ unica e sempre aggiornata.
intervista di Eloisa Consales
Direttore responsabile Girolamo Sirchia
Direttore scientifico Anna Parravicini
Responsabile editoriale Eloisa Consales
Progetto grafico e impaginazione Daniela Graia, Maria Laurora
Comitato di redazione I. Badalotti, E. Benazzi, G. Cremonesi, M.
Marconi, G. Marmiroli, F. Morelati, P. Rebulla, M.A. Villa
Hanno collaborato F. Albani, E. Averna, R. Balarini, R. Batti,
A. Chiarello, A.M. Comazzi, N. De Fazio, N. Greppi, D. Grioni,
S. Montani, E. Orsi, D. Riccardi, L. Tafuni, F. Zanuso
Fotografie M. Anderlini, M. Betti, C. Gallone, E. Grando Mattiazzi,
D. Grioni, M. Laurora, L. Tafuni
Disegni A. Careghi
Pubblicazione trimestrale gratuita dell’Associazione ‘Amici del
Policlinico-Donatori di Sangue’, di ADISCO Sez. Lombarda e del
Centro Trasfusionale e di Immunoematologia della Fondazione
IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina
Elena di Milano
Copie distribuite: 30.000
Aut. Trib. Milano n. 335 del 4-9-1982
Stampa e fotolito Bine Editore s.r.l. - Milano
Copyright del Centro Trasfusionale della Fondazione IRCCS
Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di
Milano Editore
Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione anche parziale effettuata con qualsiasi mezzo sia elettronico sia meccanico (compresa fotocopiatura e ogni altro sistema di riproduzione) se non
dietro autorizzazione scritta dell’Editore
Centro Trasfusionale della Fondazione IRCCS Ospedale
Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano
Editore - via Francesco Sforza, 35 - 20122 Milano
NOTIZIE BREVI
29
parliamo di noi...
Francesca, donatrice in azzurro
Francesca Polli ha iniziato a donare il sangue al Policlinico non appena compiuta la maggiore età, invitata dal suo professore di liceo, il signor Galoppo,
una persona sensibile e che definisce ‘un grande’.
Nella vita, la nostra giovane donatrice è due volte ‘campionessa’: oltre che di
generosità, è anche un’atleta di riferimento nel panorama del nostro karate,
disciplina che pratica da quando ha 6 anni. ‘Il Karate mi ha sempre appassionato tantissimo e, a tempo debito, ho anche iniziato a partecipare a competizioni agonistiche, ottenendo dei buoni risultati. Il più importante è stato la
coppa del mondo per club svoltasi a Jesolo, dove mi sono classificata prima nella categoria juniores. Mi
sono allenata qualche volta con la Nazionale e spero di conquistarmi un posto, magari ottenendo dei buoni
risultati nella stagione in corso’. Francesca, oltre al tuo impegno, sai già di avere tutti i nostri migliori auguri! Dopo il diploma, la scelta di Francesca si è orientata alla Facoltà di Biotecnologie dell’Università degli
Studi Milano Bicocca: ‘È dura - ci confessa Francesca - ma credo che ne valga la pena’. Chissà, magari un
giorno la ritroveremo a dare il suo contributo anche nei nostri laboratori! (d.g.)
Giulia l’ultima arrivata
La riconoscete? Ma è Giulia la figlia di Gilda della
segreteria trapianti. Nata il 24 gennaio, questa fantastica bimba pesa 3,70 Kg.
Se vi ricordate nel numero 3-2006 avevamo
festeggiato la pensione della signora Rosa, che
appunto è andata a riposo dal lavoro; dal lavoro
sì... ma si è anche già trovata nonna. Infatti Giulia
è figlia di Gilda e nipote di Rosa, quindi la tradizione del Centro avanza (è già pronta una miniborsa di studio).
Contornata dall’affetto e dall’amicizia di tutti i colleghi, auguriamo tantissime belle cose e... Gilda ti
aspettiamo presto, la tua mancanza si sente (tanto
c’è nonna Rosa che è in pensione). (r.b.)
Un ‘Esiguo’ al mare
Parliamo di lui. Mi verrebbe da scrivere. Si, di Daniele Grioni, il nostro
Daniele. Per quattro anni ha collaborato alle attività di quello che, creato dalla dottoressa Parravicini, è stato l’Ufficio Comunicazione di questo
Ospedale. Un ufficio ‘fuori dalle righe’, un vero e proprio ‘laboratorio
creativo’ che ha visto nascere iniziative come ‘Ricerca e Cura’ e ‘La
Salute. Parliamone insieme’, incontri per parlare di sanità e salute alla
gente comune. Ma anche prodotti editoriali di comunicazione interna ed
esterna come il periodico ‘Notizie Brevi’, il mensile ‘Filo Diretto’ e la
newsletter ‘Ricerca e Cura’: Daniele, ci mancheranno le riunioni di redazione e che dire dei soliti ‘giri’ in cerca della famosa notizia che immancabilmente arrivava il giorno dopo la chiusura del giornale!!
Tanti auguri a te e buona fortuna nella lontana, ma sempre bellissima,
Sardegna.
Grazie di tutto ‘Esiguo’, come scherzosamente ti chiamavamo. Anche
da parte di Maria e Daniela. (l.t.)
30
NOTIZIE BREVI
In questo scampolo di pagina si
parla di Daniele e Daniele parla a
noi. Il Capo Redattore ci ha lasciato... preferendo il mare della
Sardegna alla nebbia di Milano.
Come dargli torto... buona fortuna!
‘Tanto vi dovevo’
Mentre mi accingo a salutare Milano, il
suo storico Policlinico ed in particolare il piccolo grande mondo di ‘Notizie
Brevi’, rubo qualche riga (anche se lo
spazio su Brevi è davvero prezioso!)
per salutare cordialmente i colleghi
della Redazione ed i donatori-lettori.
In particolare, alle ‘colonne portanti’
Daniela Graia e Maria Laurora dico un
sincero grazie per l'infinita pazienza
nel plasmare ogni numero, armonizzando testi e grafica; così come ringrazio il direttore Anna Parravicini per
la fiducia concessa in questi anni, trascorsi tra nuovi progetti ed entusiasmanti sperimentazioni. Un pensiero
affettuoso anche per Luca, il creativo
del gruppo.
A Eloisa Consales che subentra in
questo impegno, l’augurio di un cammino avvincente e di nuovi traguardi.
Infine, un sincero ringraziamento va a
tutti coloro che, con gentilezza e
disponibilità, hanno concesso attenzione alle richieste di questa redazione lasciandosi coinvolgere nel progetto di rendere ‘Brevi’ un giornale sempre più aperto al contributo dei lettori.
Ad maiora!
Daniele Grioni
Appuntamenti
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24 marz
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Ricerca e Cur
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alle ore 20.00
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marzo
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via Broggi, 19
Milano
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Milano
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dalle ore 19.0
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dalle ore 9.00
Chiara
T. 02.5503.46
Sabrina
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T. 02.5503.62
Domenica
20 maggio
Domenica
23 settemb
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Domenica
25 novemb
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Porte aper
te al
Centro tras
fusionale
per donare
il sangue
(previo appu
ntamento)
dalle ore 8.
00
alle ore 14.0
0
T. 02.5503.
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