dal Policlinico di Milano - Donatori di sangue ONLUS
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dal Policlinico di Milano - Donatori di sangue ONLUS
notizie n 1. 2007 anno XXV BREVI dal Policlinico di Milano Periodico di informazione del Centro Trasfusionale e di Immunoematologia Notizie Brevi guardando al futuro DONATORI concorso fotografico In caso di mancato recapito restituire al mittente che pagherà la relativa tassa spedizione in a.p. art: 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Milano TRAPIANTI NEWS traguardi in pediatria TEMPO LIBERO l’altra Toscana inserto staminali congresso ISBT 2006: tutte le novità tabupr.com Navigatori della rete, mollate gli ormeggi!! Stiamo lavorando al nuovo sito dell’Associazione e al nuovo sito del Dipartimento di Medicina Rigenerativa. Due siti con un’unica piattaforma tutta dedicata a voi: tante rubriche per chiedere, rispondere, discutere, partecipare... A presto nella rete. Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue Guardando al futuro Cari lettori, è questo il primo numero di ‘Brevi’ del 2007, un numero particolare perché porta con sé un po’ dell’anno appena passato e tante novità e auspici per il nuovo anno. Anna Parravicini Il resoconto dell’indagine, che abbiamo condotto Direttore scientifico di Notizie Brevi pochi mesi or sono, presso i donatori, ci incoraggia a continuare la strada intrapresa per rendere sempre più comprensibile ed utile la nostra informazione e per sviluppare e ampliare le sezioni che vedono voi lettori, volontari e donatori, i veri protagonisti. Dalle vostre risposte al questionario sul nuovo ‘Brevi’ emerge un generale gradimento per la nuova veste della rivista e l’apprezzamento incondizionato per lo sforzo della redazione di contribuire attraverso la notizia scientifica (non solo tecnica) a promuovere la salute nella vita di tutti i giorni, e contemporaneamente, con un linguaggio da non addetti ai lavori, aggiornarvi sui temi più caldi del mondo della medicina e della ricerca. Siamo convinti infatti che la salute si possa perseguire e conservare nella quotidianità, con l’attenzione a ciò che si mangia, con il sano movimento, con le giuste scelte nel tempo libero e, nel momento del bisogno, scegliendo i percorsi diagnostici e terapeutici più adeguati. È per questo che, nella nostra rivista, troveranno sempre più spazio rubriche dedicate a questi argomenti. Il nostro desiderio è di coinvolgervi in tutto questo: vi invitiamo quindi a condividere e offrire il vostro contributo su gite e itinerari (a piedi, in bicicletta ecc.) che hanno riscosso il vostro interesse, su ricette culinarie ‘salutari’ di vostro gradimento, che pubblicheremo e che andranno ad arricchire il sito dell’Associazione. In questo numero troverete anche i momenti più suggestivi della festa di Natale e della premiazione di donatori e volontari, le riflessioni sull’attività di donazione nel 2006 e su come il nostro Centro ha utilizzato le unità di sangue donate. Continua l’inserto sulle staminali, per aggiornarvi correttamente sui nuovi traguardi della ricerca in un campo così esplosivo. E ancora notizie sui trapianti, sulle eccellenze del nostro Ospedale, sugli incontri aperti al pubblico dove si parla di medicina e ricerca. E per il futuro tante le novità e le iniziative rivolte ai lettori e in particolare ai donatori. Le trovate nella rubrica appuntamenti! Ve ne anticipiamo qui una: il concorso fotografico, in cui sarete chiamati a raccontare attraverso le immagini il prezioso senso e i molteplici significati del ‘dono’. E chi meglio di voi potrebbe esprimerli? Vi esortiamo quindi a sfoderare la vostra macchina fotografica e iniziare a scattare. Le vostre immagini troveranno spazio sul nostro sito, le migliori saranno pubblicate su Brevi e premiate… ma per i dettagli bisognerà aspettare ancora un po’, ci stiamo organizzando. Vi auguriamo una buona lettura, ricordandovi di contattare la nostra redazione [email protected] per contributi, dubbi, richieste di approfondimenti o semplicemente per incoraggiamenti e consigli. sommario i servizi donatori in diretta 4 7 10 Dalla donazione alla trasfusione: tutti i numeri del 2006 La vostra festa: premiazioni, imprevisti e tanti applausi Il dono attraverso le immagini (concorso fotografico) fondazione informa 11 Riaperte le porte del ‘Cesarina Riva’ 19 La comunicazione: come momento di cura 21 21 22 Il report del Nord Italia Transplant I trapianti sci...volano sulla neve 2006: due traguardi nei trapianti pediatrici forum per la salute trapianti news brevissime salute 23 Preoccupanti segnali di fumo alimentazione e benessere 24 La magia delle stagioni... e di quello che offre la natura tempo libero 26 L’altra Toscana le rubriche inserto staminali 13 17 18 Notizie dal mondo scientifico L’atelier Cesare De Vecchi: i gioielli che sostengono ADISCO Un torneo solidale parliamo di noi 29 Storie dal Centro trasfusionale In copertina Orrido di Botri (foto E. Grando Mattiazzi) donatori in diretta Dalla donazione alla trasfusione: tutti i numeri del 2006 Andamento delle donazioni, servizi per i donatori, emocomponenti preparati e distribuiti. Facciamo il punto sull’anno appena passato Le donazioni di sangue Il dottor Maurizio Marconi primario del Centro trasfusionale ci illustra l’andamento delle donazioni e i programmi per i donatori viene raccolto in Lombardia da 36 servizi trasfusionali accorpati in 15 dipartimenti. Come si pone il Centro in questo panorama? In Italia vi sono 18 servizi trasfusionali (4 si trovano in Lombardia) che raccolgono annualmente più di 20.000 unità di sangue. Il Quale è la situazione delle donazioni in Italia? I dati più recenti sono stati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità alla fine dell’anno scorso e riguardano la situazione nel 2005. In Italia vi sono circa 1.500.000 donatori, pari al 4% circa della popolazione residente avente età compresa tra 18 e 65 anni; il 16% di questi donatori è nuovo. In totale nel 2005 sono state raccolte 2.346.656 unità di sangue con un indice di donazione di 1,6; il 19% di tutte le unità 4 NOTIZIE BREVI nostro è l’unico in cui una raccolta di queste dimensioni venga effettuata esclusivamente in ospedale. Per un’area metropolitana, questo afflusso di donatori, che rappresentano quasi l’1% della popolazione milanese, è indicativo di un forte consenso ed apprezzamento per il servizio che viene loro offerto. Quanti sono i nuovi donatori? neato che solo poco più di metà dei candidati, che si presenta per la prima volta, risulta idoneo. L’impegno da parte dell’Associazione per trovare nuovi donatori è quindi notevole: nel 2006 ad esempio sono stati contattati personalmente 2.326 studenti universitari, di cui 542 si sono candidati e 298 hanno potuto donare. Colgo l’occasione per invitare tutti i lettori a farsi parte attiva nella promozione della donazione di sangue, anche semplicemente comunicando a coloro che conoscono la loro esperienza di donatori. In cosa consiste l’attività ambulatoriale offerta ai donatori? I donatori di sangue hanno accesso a tutti gli ambulatori della Fondazione con un percorso privilegiato. Presso la sede del Centro, sono disponibili molte prestazioni ambulatoriali, per agevolare ulteriormente il donatore. Questi ambulatori sono gestiti in parte da medici del Centro ed in parte da specialisti esterni, messi a disposizione dall’ospedale o dall’Associazione. Nel 2006 gli ambulatori più frequentati sono stati quelli di Per poter mantenere negli anni un numero adeguato di donatori è necessario continuare ad arruolare nuovi candidati, in quanto per raggiunti limiti di età, per trasferimenti e per Cardiologia, Ecografia, motivi sanitari ogni anno un Dietologia, Medicina Interna e numero significativo di Le prestazioni dei nostri ambulatori donatori periodici viene perso definitivamente. Nel 1.669 Cardiologia 2006 sono stati arruolati 2.100 nuovi donatori idonei, pari all’11% di tutti i donatori attivi. Va però sottoli- Ecografia Dietologia Medicina Interna Chirurgia Vascolare 1.103 964 613 607 < 500 per gli ambulatori di: Epatologia, Ematologia, Dermatologia, Senologia, Chirurgia Generale e Allergologia La prevenzione oncologica nel 2006 Tumori della prostata Donatori arruolati Donatori in follow-up Donatori con tumore 3.921 3.670 35 Chirurgia Vascolare. Meno numerose le prestazioni degli ambulatori di: Epatologia, Ematologia, Dermatologia, Senologia, Chirurgia Generale e Allergologia. La prevenzione è il fiore all’occhiello del Centro, quali sono i programmi offerti ai donatori? La visita medica ed i controlli degli esami di laboratorio ad ogni donazione costituiscono le fondamenta del nostro programma di prevenzione, in quanto il continuo monitoraggio dello stato di salute del donatore consente spesso di cogliere tempestivamente segnali di allarme. In aggiunta Tumori della mammella 470 464 6 Tumori del colon 4.432 4.145 12 a ciò, abbiamo messo a punto dei percorsi di prevenzione mirati a sottogruppi di persone più a rischio in base all’età, al sesso ed altri fattori. Di questi percorsi fanno parte il programma di prevenzione del tumore del colon, del tumore del seno e del tumore della prostata. La tabella in alto illustra il resoconto del 2006 delle attività di prevenzione oncologica del nostro Centro. A questi, che sono più precisamente programmi di diagnosi precoce, si sono aggiunti in tempi più recenti il programma Cardiorisk ed il Nefrorisk, che costituiscono invece veri programmi di prevenzione prima- ria degli accidenti cerebro-cardio vascolari e della malattia metabolica. Quali i programmi per il 2007? A seguito della fusione tra il Policlinico e parte degli Istituti Clinici di Perfezionamento, la Fondazione, che si è così venuta a costituire, ha un Centro trasfusionale articolato in due sedi, una presso il Padiglione Marangoni e l’altra presso la Clinica Mangiagalli. Entro il 2007 dovrebbe essere completata la ristrutturazione della sede Mangiagalli del Centro trasfusionale e l’integrazione tra le due sedi, sia sotto l’aspetto informatico che sotto quello delle procedure, consentendo così l’accorpamento di alcune attività in un’unica sede e di conseguenza un miglior utilizzo delle risorse e degli spazi. Gli emocomponenti Quali e quanti emocomponenti sono stati preparati dal Centro nel 2006? A parlarcene è la dottoressa Noemi Greppi responsabile del laboratorio per la lavorazione degli emocomponenti Quante unità di sangue sono state utilizzate per la produzione degli emocomponenti? Nel 2006 sono state raccolte 28.538 unità di sangue intero. Di queste, circa il 98% sono state lavorate per ottenere gli emocomponenti. Le restanti sono state utilizzate come sangue intero o sono state impiegate in controlli di qualità. A queste sono da aggiungere 4.675 donazioni effettuate nella sede distaccata in Mangiagalli. Dalle unità di sangue prelevate al donatore, con un sistema sterile di sacche multiple, per successiva centrifugazione, sono stati ottenuti i seguenti emocomponenti di I livello: 27.948 globuli rossi o emazie, 15.975 piastrine e 27.964 pla- smi. In aggiunta alle donazioni di sangue intero sono state prodotte anche 20 unità di piastrine e altrettante di plasma con la procedura di aferesi. Quanti emocomponenti di II livello sono stati preparati (emazie filtrate, pool piastrinici)? 8.613 unità di emazie concentrate (30%) sono state sottoposte a filtrazione o lavaggio dando luogo a emocomponenti di II livello. La lavorazione prevalentemente impiegata è stata la filtrazione. Come per i concentrati di emazie anche per le piastrine la filtrazione, totalmente effettuata in laboratorio, è il trattamento maggiormente impiegato. Quante unità di globuli rossi di gruppo raro sono state, congelate e quante scongelate? Le unità di sangue raro congelate dopo glicerolizzazione (trattamento con glicerolo, sostanza che ne conserva l’integrità durante il congelamento) sono state 83. Nello stesso anno sono state scongelate 36 unità impiegate per trasfondere pazienti immunizzati (vedi Notizie Brevi n.4-2006). NOTIZIE BREVI 5 Quante unità risultano non idonee alla trasfusione? Nel 2006 sono stati complessivamente prodotti 85.385 emocomponenti; di questi una piccola quota (3,5%) non é stata ritenuta idonea per motivi tecnici o per motivi sanitari. Tra cause tecniche di scarto sono da annoverare: la rottura della sacca, l’unità scarsa, la presenza di coaguli nella donazione o nel plasma, la raccolta della donazione superiore a 12 minuti (che preclude la possibilità di utilizzare il buffy coat come fonte di piastrine per uso clinico, ma non l’im- piego delle emazie e del plasma), i controlli di qualità (es. di sterilità). Tra le cause sanitarie di scarto vanno ricordate l’alterazione delle transaminasi (in particolare la ALT) e la positività per i marker virali (HBsAg, TPHA, HCV e HIV). Le unità distribuite La dottoressa Donatella Riccardi responsabile del settore Accettazione-Distribuzione fa il punto su unità e pazienti trasfusi con le piastrine ottenute da 5 donazioni di sangue). I pazienti ricoverati nei reparti della Fondazione hanno ricevuto il 61% delle unità di globuli rossi, il 66% di quelle di plasma ed il 69% dei concentrati piastrinici. Quali sono le casistiche di pazienti più impegnative per il vostro Servizio? Quante sono state le richieste di globuli rossi, plasma e piastrine nel 2006? Nel 2006 abbiamo ricevuto 19.415 richieste di globuli rossi, 2.157 di plasma, 3.015 di piastrine, provenienti per circa i due terzi dai nostri reparti. Le rimanenti richieste provenivano prevalentemente dagli Ospedali e Case di Cura che fanno parte del nostro Dipartimento di Medicina Trasfusionale ed Ematologia (DMTE Milano Centro), convenzionati con la Fondazione per il servizio ed il supporto trasfusionale. Non sempre le unità di sangue richieste vengono ritirate e trasfuse, soprattutto in chirurgia. Inoltre una sola richiesta può comprendere più unità destinate ad uno stesso paziente, pertanto le unità consegnate sono più numerose delle richieste. In particolare, abbiamo trasfuso 31.461 unità di globuli rossi, 5.880 di plasma e 3.381 pool piastrinici (ogni pool è di norma preparato 6 NOTIZIE BREVI I pazienti ematologici sono quelli che richiedono il maggior impegno sia in termini quantitativi che qualitativi. Nello scorso anno, il 57% dei globuli rossi e il 73% dei pool piastrinici trasfusi nei reparti della Fondazione, sono stati destinati proprio a questi pazienti; nella maggior parte dei casi si tratta di pazienti che vengono ripetutamente trasfusi e talvolta, come i pazienti talassemici, dipendono dalla trasfusione per tutta la vita, correndo quindi i maggiori rischi di sviluppare reazioni alla trasfusione. Frequentemente si immunizzano, cioè sviluppano anticorpi contro sostanze presenti sulle cellule trasfuse (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), in altri casi sono immunodepressi e quindi maggiormente a rischio di sviluppare infezioni ed altre complicanze. La preparazione delle unità destinate ai pazienti ematologici richiede un lavoro impegnativo, sia sul fronte dei test di laboratorio (identificazione degli anticorpi presenti, tipizzazione estesa dei pazienti e delle unità da trasfondere, prove di compatibilità eritrocitaria e piastrinica), sia per quanto riguarda la lavorazione degli emocomponenti, che devono essere filtrati, irraggiati e talvolta lavati prima della trasfusione. È pertanto indispensabile mantenere rapporti collaborativi molto stretti sia con i settori del Centro che svolgono questo complesso lavoro (il laboratorio di Immunoematologia ed il Laboratorio Emocomponenti) sia con i reparti. Quante unità vengono invece trasfuse ai bambini? Nello scorso anno i pazienti ricoverati nei reparti di pediatria hanno ricevuto 532 unità di emazie concentrate, ben 277 di queste unità sono state trasfuse a neonati, pazienti che necessitano non solo di unità di sangue fresche, filtrate, e talvolta irraggiate, ma anche di dosi molto piccole; in questi casi è necessario suddividere sterilmente in aliquote le unità ottenute da donazione standard. La consulenza ai reparti per la scelta della terapia trasfusionale più idonea per ognuno di questi piccoli pazienti viene offerta dai medici del Centro che hanno maturato la loro esperienza nella sede della Mangiagalli e che hanno creato con i colleghi neonatologi un consolidato rapporto di collaborazione. interviste di Eloisa Consales foto di M. Anderlini donatori in diretta di Ilaria Badalotti La nostra festa: premiazioni, imprevisti e tanti applausi L’Aula Magna dell’Università è stata anche quest’anno sede dell’assemblea dell’Associazione, evento durante il quale si festeggiano, con la targa d’oro e d’argento, i donatori che hanno raggiunto il traguardo delle 100 e delle 50 donazioni. Aprendo l’assemblea, il presidente dell’Associazione, prof. Girolamo Sirchia, ha salutato gli ospiti ed ha annunciato due modifiche apportate allo statuto. Una riguarda il nome dell’Associazione che da ‘Amici dell’Ospedale Policlinico Donatori di Sangue’ è divenuta ‘Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue’ in seguito alla fusione dei due Centri trasfusionali. La seconda modifica riguarda il ritiro del direttore generale della Fondazione IRCCS dal Consiglio Direttivo dell’Associazione. Il dr. Maurizio Marconi, direttore del Centro Trasfusionale e di Immunoematologia, ha presentato i dati relativi a donazione e trasfusione nel 2006 ed ha premiato le targhe d’oro. Affidata al dr. Marmiroli e alla dr.ssa Parravicini la premiazione delle targhe d’argento, la consegna dei premi intitolati e le interviste degli ospiti. Come tutte le ‘dirette’ che si rispettino, non è mancato l’imprevisto... infatti il programma della serata prevedeva l’esibizione musicale di una scuola di canto cittadina, ma l’intenso traffico, che ha bloccato le vie milanesi nel sabato precedente il Natale, ha impedito l’arrivo del pianoforte che avrebbe dovuto accompagnare l’esibizione di tutti i cantanti. Non è stato possibile quindi assistere all’intrattenimento musicale. 1. I donatori premiati con la targa d’oro (100 donazioni), otto quest’anno, sono stati chiamati sul palco ed hanno ricevuto la targa dal dr. Marconi e dal prof. Sirchia, nella foto i sette presenti: Claudio Bettiga, Silvano Bernasconi, Carmelo Bongiovanni, Enrico Cerri, Gilberto Della Dora, Giancarlo Gennari, Giuseppina Ruffert. Assente Maria Daniela Braucher. 1 NOTIZIE BREVI 7 2. Il primo gruppo di premiati gli Under 50. I donatori più giovani 2 In tanti, ma tutti con il pallino del dono... Nelle foto di questa pagina sono rappresentati i gruppi premiati con la targa d’argento. Il primo gruppo, è costituito dagli Under 50, donatori che, nonostante la giovane età, hanno già effettuato 50 donazioni! Il secondo gruppo è formato dai Long Distance Donors, provenienti da fuori Milano o da fuori provincia. Il terzo gruppo, Rare Donors, cui appartengono donatori di gruppo raro o poco comune. Il quarto gruppo è costituito da Women, tutte le donne premiate con targa d’argento. Last but not least è il nome attribuito all’ultimo gruppo, ultimo solo in ordine temporale non certo per minore dedizione o consistenza numerica. 3 4 6 4. Il gruppo Women insieme al dr. Andrea Mascaretti, Assessore del Comune di Milano alle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione. 5. Il gruppo dei Rare Donors. 6. L’ultimo gruppo i Last but not least. 8 NOTIZIE BREVI appartenenti a questo gruppo sono due ed hanno 34 anni. 3. Il gruppo dei Long Distance Donors. 5 7. La signora Luigia Franza, una delle nostre infermiere, ha consegnato il premio intitolato Francesca Lo Cascio. 8. La dr.ssa Morelati e la dr.ssa Parravicini consegnano il premio intitolato Giuseppe Lo Cascio. 9. Il primario, prof. Carminati, e un’ostetrica, signora Colombo dell’ospedale di Legnano ritirano il premio ADISCO dalla dr.ssa Parravicini. 7 8 I premi particolari... In questa pagina le foto della consegna dei premi intitolati oltre ad alcuni momenti della serata. Il premio intitolato a Francesca Lo Cascio consegnato alla signora Bianca Maria Lunardi che, malgrado le sue vene difficili, non si arrende e continua a donare regolarmente dal 1982. Il premio intitolato a Giuseppe Lo Cascio consegnato al signor Marco Patitucci, che ha donato con grande sollecitudine in favore di un 10 paziente con un quadro immunologico estremamente complesso. Infine il premio ADISCO è stato assegnato alle ostetriche dell’ospedale di Legnano, che hanno raccolto il maggior numero di sacche consegnate presso la Milano Cord Blood Bank. Inoltre è stata premiata la volontaria ritenuta più meritevole per l'anno 2006, la dr.ssa Paola Polpettini, che dona tempo e competenze per aiutarci a migliorare tutte le attività di reclutamento elaborando i dati statistici del nostro Centro. 12 11 10. Il dr. Marmiroli premia la dr.ssa Paola Polpettini come volontaria 2006. 11. Il logo dell’Associazione spicca sulla cravatta dello staff. 12. Il sorriso di alcune delle organizzatrici della serata. 9 La StraMilano dei donatori: domenica 1 aprile Visto il gradimento dell’edizione del 2006, abbiamo deciso di riproporre anche quest’anno un’iniziativa abbinata alla mitica marcia cittadina: la StraMilano. Tutti i L’Associazione ‘Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue’ ricerca volontari. La posizione prevede un’attività programmata presso il Centro trasfusionale a supporto della dona- zione di sangue per: > accoglienza > smistamento > raccolta informazioni Abbiamo bisogno di volontari inoltre, per l’organizzazione e l’implementazione di attività esterne a sostegno della sensibilizzazione della cittadinanza. Si chiede > > > > > Disponibilità per almeno una mattina a settimana. Predisposizione ai rapporti interpersonali. Capacità di comunicazione. Pazienza e tenacia. Orientamento ai risultati concreti. Si offre Sabrina Berticelli T. 02.5503.4490 10 NOTIZIE BREVI av tr Info Si moltiplicano le attività volte ad incrementare la partecipazione e la valorizzazione dei donatori nella nostra Associazione! Fra le tante in calendario nel 2007 vogliamo segnalarvene una in particolare: un concorso fotografico. Soggetto del concorso sarà il ‘DONO’, tema tanto caro a noi dell’Associazione e a voi donatori e volontari, che con i vostri gesti esprimete la pienezza di questa parola. Questa volta saranno le immagini a raccontare attraverso metafore visive i significati e le mille sfaccettature del dono. Cosa è il dono per voi? Prendete la macchina fotografica e fissate momenti, paesaggi, volti, particolari e gesti. Nel prossimo numero di Notizie Brevi saremo in grado di darvi i dettagli del concorso, il regolamento e i premi. Nel frattempo incominciate a prepararvi… (e.c.) at Inserimento in un ambiente stimolante. > Corso di addestramento. > Opportunità di sviluppare le proprie capacità relazionali. > Concorso fotografico no il do A . A . A . c e r c a n s i v o l o n ta r i donatori di sangue dell’Associazione che acquisteranno il kit di iscrizione dell’evento cittadino, direttamente presso la segreteria del Centro trasfusionale, avranno in omaggio una T-shirt con l’occhio di Ra, logo dell’Associazione. Kit e T-shirt saranno disponibili a partire dal 20 marzo. (i.b.) ers o le .. . i n immagi fondazione informa di Daniele Grioni e Alessandra Chiarello Riaperte le porte del ‘Cesarina Riva’ C’erano tutti, il 25 gennaio scorso all’inaugurazione, in Fondazione Policlinico-Mangiagalli, del Padiglione Cesarina Riva, sede dell’Unità di Urologia diretta dal professor Francesco Rocco. Da Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, a Carla De Albertis, Assessore alla Salute del Comune di Milano; dal Prefetto al Procuratore Generale di Milano. Dal Rettore dell’Università Statale al Preside della Facoltà di Medicina. E poi, ovviamente, la Fondazione Policlinico al gran completo. Tutti riuniti per tagliare il nastro di un padiglione storico, tornato nuovo dopo due anni di ristrutturazione, resa necessaria per adeguare la struttura alle esigenze della medicina e della chirurgia più avanzate. È stato così ampliato il blocco operatorio, che può oggi contare su tre sale operatorie, due delle quali attrezzate per interventi di trapianto di organo. Si è provveduto alla razionalizzazione delle degenze, prima suddivise fra i due piani, concentrandole tutte al piano rialzato: dieci camere a due posti letto e quattro a un posto letto. Inoltre è stato riorganizzato il primo piano destinato alla direzione, agli studi medici e alla formazione, dotandolo di un sofisticato sistema video collegato alle sale operatorie, capace di connettere attività chirurgica e didattica. Il costo complessivo dei lavori, di circa 5 milioni di euro, è stato sostenuto grazie all’importante donazione della Fondazione per la Ricerca e la Terapia in Urologia onlus (RTU), presieduta dalla signora Monica Casa Rampezzotti, cui si sono aggiunte risorse economiche e professionali della Fondazione Policlinico Mangiagalli, nel solco della migliore tradizione dello storico ospedale milanese. Basti pensare che la costruzione stessa del Cesarina Riva iniziò nel 1908 per volere di un imprenditore, Francesco Riva che, in memoria della moglie Cesarina Miani, prematuramente scomparsa, donò la somma di £ 100.000 per la realizzazione di questo padiglione, inaugurato poi nel 1911. Il rapporto tra l’Unità di Urologia e la Fondazione RTU, si concretizza anche in progetti di ricerca e assistenza, come ricordato dalla signora Casa Rampezzotti nel corso della confeA sinistra una delle sale operatorie, a destra una stanza di degenza del padiglione. renza stampa: “Cuore della nostra missione è la prevenzione delle malattie urologiche, così come la riabilitazione dei pazienti che ne sono affetti. In questo ambito, dall’aprile 2004, sosteniamo il progetto ‘Dimissione protetta’: nella prima settimana di convalescenza, il paziente operato presso la clinica urologica della Fondazione Policlinico, se residente nel territorio di competenza dell’ASL Milano Città, ha la possibilità di essere visitato gratuitamente a domicilio dagli specialisti che lo hanno assistito durante il ricovero. Un raro e bel esempio di integrazione tra ospedale e territorio”. Le fanno eco le dichiarazioni del professor Rocco: “L’adeguamento strutturale è la base di partenza, ma il nostro progetto è quello di fare quanto di meglio per le persone, malate o bisognose di controlli, nella maniera più efficiente. Per l’uomo, e in special modo per le sue problematiche urologiche e sessuali, l’attenzione sanitaria è insoddisfacente e globalmente inferiore a quella riservata alla donna. È per questo che intendiamo realizzare nel Padiglione Cesarina Riva un centro di eccellenza in cui prenderci cura dell’uomo in tutte le fasi della sua vita, dalla pubertà all’andropausa, con particolare attenzione alla prevenzione delle sue patologie. Una sorta di ‘clinica dell’uomo’, insomma, il naturale completamento delle cliniche della donna e del bambino, fiore all’occhiello della Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena”. 12.000 prestazioni ambulatoriali, 600 interventi in day surgery, 400 interventi di SWL (Shock Wave Lithotripsy), 1.000 interventi chirurgici: questi i numeri dell’eccellenza menzionata dal professor Rocco, sostenuti da progetti di ricerca e assistenza che trovano spesso spazio nelle più prestigiose pubblicazioni scientifiche internazionali. “Posso contare su collaboratori straordinari ha concluso il professore - È loro buona parte del successo del mio reparto in alcune aree. In particolare ricordo il dottor Zanetti per la calcolosi renale, e il dottor Carmignani per l’infertilità maschile e l’oncologia del testicolo. Personalmente tratto l’incontinenza postoperatoria a seguito di prostatectomia radicale, attività all’avanguardia, i cui risultati sono comparsi sulle principali pubblicazioni scientifiche. Inoltre, ci occupiamo di Urologia Ginecologica, in collaborazione con i colleghi della Mangiagalli”. Informazioni utili Unità di Urologia, Padiglione Cesarina Riva via Commenda 15 Servizi offerti Urologia Generale, Urologia Oncologica, Andrologia, Calcolosi urinaria, Infertilità maschile, Urodinamica e riabilitazione per incontinenza, Urologia ginecologica, Patologia dell’uretra, ecografia. Per prenotare: Servizio Sanitario Numero Verde (gratuito) 800.638.638 dal lunedì al sabato, dalle ore 8.00 alle 20.00 Esami effettuati Biopsia prostatica ecoguidata, Cistoscopia, Doppler penieno dinamico, Doppler scrotale, Esame urodinamico completo, Uroflussimetria, SWL. Per prenotare: Ambulatorio di Urologia T. 02.5503.4545 Info T. 02.5503.4502 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 15.30 ‘Più vicine, più comode’ Donazione di 18 poltrone-letto alla De Marchi L’Associazione “Per il Policlinico” o.n.l.u.s ha chiuso il 2006 con una donazione tutta dedicata alle mamme (ma anche ai papà) che accompagnano, nel periodo di degenza, i piccoli pazienti della Clinica De Marchi. Da sempre impegnata nell’umanizzazione e nel miglioramento dell’accoglienza degli spazi della Fondazione Policlinico Mangiagalli, l’Associazione “Per il Policlinico” o.n.l.u.s. aggiunge questa nuova donazione di diciotto comode poltroneletto ai 23 televisori donati, alla stessa Clinica, prima ‘dell’estate Mondiale’. Basta quindi con gli scomodi riposi notturni. Mamme e papà potranno passare la notte con i loro bambini, nella stessa camera, trasformando la poltroncina in un comodo letto singolo. La donazione segue l’intervento di ristrutturazione delle camere della Clinica, gestito direttamente dall’Amministrazione della Fondazione. Dodici poltrone sono state donate al Reparto Prima Clinica Pediatrica 2a Infanzia A (secondo piano). Altre sei al Reparto Seconda Clinica Pediatrica 2a Infanzia B (terzo piano). (l.t.) Per conoscere meglio l’Associazione visitate il sito www.perilpoliclinico.org i s inserto s ta m i n a l i Notizie dal mondo scientifico A Città del Capo si è tenuto quest’anno il XXIX congresso della Società Internazionale della Trasfusione del Sangue (ISBT): staminali e terapia cellulare, etica e trasfusione e tanto altro ancora nell’inserto di questo numero D al 2 al 7 settembre 2006 si è tenuto a Città del Capo il XXIX congresso della Società Internazionale della Trasfusione del Sangue (International Society of Blood Transfusion - ISBT). Nella sessione educazionale del congresso sono state presentate 50 relazioni sullo stato dell’arte dei fondamentali aspetti scientifici, organizzativi ed amministrativi che costituiscono la base della medicina trasfusionale. Di seguito una sintesi dei temi affrontati. catori tedeschi per programmare un nuovo studio, attualmente in corso, nel quale saranno arruolati oltre 1.000 pazienti. La variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob. La forma ‘sporadica’ della malattia di Creutzfeldt-Jakob, una rara pato- forma sporadica e da alcune diversità dell’espressione clinica. Purtroppo, anche la ‘variante’ è una forma invariabilmente fatale. L’elevato numero di bovini infetti, che sono entrati nella catena alimentare umana del Regno Unito, ha acceso da subito la preoccupazione che, nello stesso Paese, shongololo.com Novità dal congresso: Cellule staminali e terapia cellulare. Dopo i primi anni di sviluppo delle ricerche di base sulle cellule staminali, si dedicano oggi molte risorse alla traslazione dei risultati, ottenuti in laboratorio e nei modelli animali, verso alcune possibili applicazioni terapeutiche. Oltre agli studi sui processi di maturazione delle cellule staminali verso diversi tessuti, grande interesse ha suscitato la presentazione, da parte di Erhard Seifried di Francoforte, del grosso studio tedesco REPAIR-AMI, condotto in 21 centri su oltre 200 pazienti con infarto acuto, metà dei quali trattati con cellule staminali autologhe, prelevate dal midollo osseo, allo scopo di riparare la lesione infartuale: i pazienti trattati con la terapia cellulare hanno manifestato una migliore funzione cardiaca. Inoltre, i dati raccolti hanno fornito utili informazioni sulla fase più indicata per eseguire la raccolta e l’infusione delle cellule, nonché sulla fattibilità e sicurezza globale della procedura. Questi dati sono stati utilizzati dai ricer- 14 NOTIZIE BREVI logia degenerativa del sistema nervoso, ha goduto di molta noto- rietà presso il grande pubblico in occasione dell’epidemia della malattia della ‘mucca pazza’, che ha avuto il suo più allarmante sviluppo in Europa fra i bovini del Regno Unito, per poi spegnersi dopo l’adozione di rigorose misure di controllo degli animali infetti e di drastiche modifiche della catena alimentare dei bovini. Nonostante l’adozione di questi provvedimenti, si calcola che circa 3 milioni di bovini infetti siano entrati nella catena alimentare umana nel Regno Unito a partire dal 1980. A questa causa è stata attribuita la comparsa nel 1996 di una nuova forma della malattia di Creutzfeldt-Jakob, riscontrata inizialmente in 10 pazienti e denominata ‘variante’, in quanto caratterizzata da una età di insorgenza assai più precoce della vi potessero essere numerosi ‘portatori’ dell’agente causale della ‘variante’ della malattia di Creutzfeldt-Jakob, trasmissibile con la trasfusione di sangue. Questo sospetto è stato confermato recentemente anche se, fortunatamente, il numero di casi riscontrati non supera alcune unità. Nella presentazione di Città del Capo, J.W. Ironside, uno dei massimi esperti mondiali di queste patologie, ha ricordato che, non essendo disponibili test per l’identificazione di eventuali donatori portatori asintomatici, è di fondamentale importanza in tutti i Paesi europei mantenere attivi i programmi di attento monitoraggio della eventuale comparsa di questa nuova patologia. L’immunologia delle piastrine. Le piastrine svolgono la funzione di prevenire le emorragie. In una interessante sessione del con- quali (circa l’1%) hanno manifestato gravi sequele neurologiche a causa della insorgenza di emorragie cerebrali, a loro volta causate dalla carenza di piastrine. Nella massima parte dei casi, questa patologia è causata dalla incompatibilità fra madre e feto per un gruppo sanguigno delle piastrine denominato HPA-1a. È per ISBT 2006 capespirit.com questa ragione che, da alcuni anni, presso il nostro di Paolo Rebulla Centro trasfusionale, Fernanda Morelati e i suoi collaboratori del laboratorio di immunoematologia hanno selezionato un gruppo di donatori HPA1a negativi che donano le piastrine necessarie spesso in condizioni di estrema urgenza - al trattamento trasfusionale di questi neonati. La trasfusione in questi casi può avvenire anche in utero, prima della nascita, allo scopo di prevenire fin dalle fasi più precoci l’insorgenza di emorragie. La parte clinica di questo programma viene gestita dal prof. Umberto Nicolini dell’Ospedale Buzzi di gresso si è discusso delle interaMilano, uno dei massimi esperti zioni fra piastrine e sistema internazionali di questa patologia. immunitario, in quella particolare condizione di incompatibilità che si può riscontrare fra la madre e il feto durante la gravidanza. Il corrispettivo delle piastrine di questa malattia si chiama ‘Piastrinopenia (cioè carenza di piastrine) Neonatale Alloimmune (cioè da anticorpi prodotti fra due soggetti diversi). Nel corso di questa sessione, W. Ouwehand, ricercatore di Cambridge, ha presentato una casistica inglese di 1.148 neonati accuratamente studiati negli ultimi anni, 11 dei La contaminazione batterica delle piastrine. Nonostante la maggior attenzione alla disinfezione della cute del donatore prima del prelievo, circa 1 su 3.000 concentrati di piastrine utilizzati per la trasfusione risulta contaminato da batteri. Ciò avviene perché, durante la fase di puntura della vena, l’ago di prelievo può raccogliere un piccolo lembo di cute che comprende anche un bulbo pilifero, nella cui struttura possono annidarsi batteri che non vengono raggiunti dal disinfettante. Fortunatamente, nella gran parte dei casi, si tratta di batteri a bassa o nulla patogenicità che non creano alcun problema al paziente. Tuttavia, in alcuni casi di elevata carica e patogenicità batterica, può manifestarsi una sepsi che non infrequentemente porta a morte il paziente. La fre- Cellule staminali e liquido amniotico Le cellule staminali contenute nel liquido amniotico presentano caratteristiche molto simili alle cellule staminali embrionali senza essere gravate dalle problematiche etiche che ne rendono controverso l’utilizzo. Gli importanti e innovativi dati sperimentali ottenuti dallo scienziato veneto Paolo De Coppi e collaboratori confermano ed estendono i dati di alcune ricerche in vitro condotte dal nostro gruppo e da altri gruppi in Italia e all’estero. Ricercatori del Policlinico, della Fondazione Matarelli, del Centro Auxologico Italiano, dell’Ospedale San Paolo e dell’Università degli Studi di Milano, coordinati da Patrizia Bossolasco e da Lorenza Lazzari, avevano originalmente identificato cellule staminali nel liquido amniotico e pubblicato (Cell Research, 2006) incoraggianti risultati in vitro per le linee cellulari di 4 tessuti: adiposo, osseo, nervoso e muscolare. Il gruppo di De Coppi ha approfondito aspetti fondamentali di queste ricerche dimostrando, fra l’altro, che le cellule possono essere coltivate in laboratorio molto a lungo dopo il prelievo senza presentare alterazioni e che è possibile indirizzarle verso le cellule del fegato e dell’endotelio (le cellule che tappezzano i vasi sanguigni). L’aspetto a nostro parere più importante, è che queste cellule permangono per almeno due mesi nella sede in cui vengono trapiantate, contribuendo a riparare alcune lesioni del sistema nervoso dell’animale da esperimento utilizzato in questo studio. Le conclusioni di tutte queste recenti pubblicazioni suggeriscono inoltre l’opportunità di conservare queste cellule in apposite banche. Infatti la Cell Factory del Policlinico di Milano si è fatta promotrice di una iniziativa volta a legare le Cell Factories italiane in una rete coordinata dall’Agenzia Italiana del Farmaco e dall’Istituto Superiore di Sanità, che possa offrire prodotti innovativi e sicuri ai clinici interessati ai nuovi protocolli sperimentali di terapia cellulare. Visita al Centro Il Ministro della Salute Livia Turco e il Presidente della Regione Roberto Formigoni, in visita il 19 di questa sessione, A. Van Niekerk, ha discusso di ‘etica della responsabilità’, concentrando però l’attenzione sul dibattito attualmente in corso sulle cellule staminali adulte ed embrionali e sulle problematiche etiche relative alla distruzione dell’embrione. Donazione e HIV. Frank Boulton ha presentato uno studio sulle lamentele ricevute dai donatori di sangue afferenti al sistema trasfusionale inglese relative alla decisione di dicembre 2006 alla Cell Factory del nostro Centro. quenza di gravi sepsi è stimata in un caso ogni 25.000-30.000 trasfusioni di piastrine. Considerando che si effettuano in Europa fra 2,5 e 3 milioni di trasfusioni di piastrine all’anno, si può stimare che circa 1.000 pazienti ogni anno corrono questo grave rischio nel nostro continente. Per queste ragioni, a Città del Capo sono stati presentati nuovi test di laboratorio per identificare i concentrati contaminati. Nonostante questi progressi, i test attualmente disponibili in commercio necessitano di perfezionamenti per migliorarne la sensibilità e per ridurne i costi, che attualmente ammontano, per i test più sensibili, a circa 20 euro per ogni campione esaminato. Etica e trasfusione. In questa sessione, S. Benatar, Presidente del Comitato Nazionale sull’Etica della Ricerca in Sanità del Sud Africa, ha affrontato il tema della donazione del sangue nel contesto più vasto dei sistemi sanitari pubblici e privati, discutendo la necessità di equilibrare il rispetto dell’interesse della comunità e i diritti individuali. La sua pre- sentazione si è conclusa con una citazione importante, che ben si applica alla donazione di sangue: ‘Ogni diritto comporta una responsabilità’ (Daniels e Sabin, Philosophy & Public Affairs, 1997). Anche il secondo oratore 16 NOTIZIE BREVI non ammettere alla donazione di sangue i soggetti omosessuali maschi. Fra il mese di gennaio 2002 e il mese di dicembre 2005, il National Blood Service ha ricevuto 638 lamentele, in 300 delle quali la contestazione specifica, mossa ai responsabili del sistema trasfusionale inglese, era di discriminare i donatori omosessuali. Nelle conclusioni dello studio, dopo aver riferito su specifici programmi di comunicazione fra il National Blood Service e le comunità omosessuali maschile e femminile, Boulton ha riportato alcuni dati sulla base dei quali la decisione di non ammettere i donatori omosessuali non è stata modificata: 1. ogni anno circa 40 donazioni raccolte nel Regno Unito (su 2,5 milioni totali) risultano positive confermate per l’HIV; 2. circa un terzo di queste sono effettuate da donatori maschi omosessuali che non dichiarano tale condizione alla donazione; 3. una stima del gennaio 2006 indicava che nel 2005 c’erano stati nel Regno Unito 7.700 nuovi casi di infezione da HIV, 2.500 dei quali in omosessuali maschi e che il rischio relativo per un omosessuale maschio di contrarre infezione da HIV nel Regno Unito era circa 10 volte maggiore rispetto agli eterosessuali. Infine, un tema di interesse generale più che scientifico, riguarda il trasporto dei campioni di sangue di pazienti e donatori e degli emocomponenti. Questo aspetto viene raramente dibattuto nel nostro Paese, data la capillare distribuzione dei servizi trasfusionali sul territorio e la conseguente limitata necessità di trasporti a lunga distanza. È invece un aspetto critico in Africa - ed è stato quindi oggetto di una presentazione assai apprezzata - in considerazione della peculiarità della struttura del territorio, della limitata rete delle vie di comunicazione terrestre e della elevata distanza che separa i centri di produzione di emocomponenti dagli ospedali. Quindi, se vi capita di andare in Sud Africa non stupitevi se, durante un safari in un parco naturale, vedete sfrecciare sopra la vostra testa un piccolo aeromodello telecomandato, dotato di sofisticati sistemi di navigazione satellitare. Potrebbe trattarsi di un aereo senza pilota che trasporta un’unità di globuli rossi richiesta con urgenza in un ospedale rurale distante 300 chilometri dal centro di produzione per trattare un’emorragia postparto o i campioni di sangue di un paziente per eseguire prove di compatibilità presso un laboratorio di una grande città. I colleghi sudafricani hanno trovato il sistema conveniente dal punto di vista organizzativo e nemmeno troppo costoso: dato che un aeromodello costa circa 5.000 dollari e può fare circa 100 voli, un trasporto costa circa 50 dollari. Certo, è un utile progresso per i pazienti, ma chissà cosa ne pensano giraffe, leoni ed elefanti abituati alla tranquillità della savana… ADISCOteca di Francesco Zanuso L’atelier Cesare De Vecchi: i gioielli che sostengono ADISCO Si è conclusa la felice iniziativa natalizia 2006, voluta dal Gioielliere Cesare De Vecchi a sostegno di ADISCO. Durante l'open day, dedicato ai clienti abituali e ai sostenitori di ADISCO, sono stati esposti i gioielli, pezzi unici delle collezioni Cesare De Vecchi e le nuove creazioni frutto della collaborazione con l’Istituto Europeo del Design di Milano. Il 5% delle vendite (fino al 15 dicembre 2006) è stato devoluto ad ADISCO, con un ricavato di euro 2180,00. Anche per il 2007 il signor Cesare De Vecchi rinnoverà il suo generoso contributo per l’Associazione. Arrivederci quindi in occasione del Natale 2007, sempre più numerosi! Ricordiamo che l’Atelier Cesare De Vecchi di via Montenapoleone 8 a Milano, riserva tutto l’anno ai sostenitori di ADISCO un trattamento di riguardo. (e.a.) In alto il momento della consegna dell’assegno ad ADISCO, da sinistra: il dottor Francesco Zanuso, presidente di ADISCO Lombardia, la signora Giusi De Vecchi, la signora Emma Averna e il signor Riccardo Batti del consiglio direttivo. In basso, il laboratorio che dal 1945 realizza gioielli esclusivi. Arte e Sotheby’s per ADISCO Il 28 marzo alle ore 19.00 nella prestigiosa sede di Sotheby’s, di Palazzo Broggi, in via Broggi 19 a Milano, si svolgerà un’asta di Arte Contemporanea, il cui ricavato andrà totalmente alla nostra Associazione. La prestigiosa casa d’aste infatti, anche quest’anno, ci ospiterà gratuitamente e offrirà la competenza dello staff, oltre che la non applicazione dei diritti d’asta. Desidero esprimere il mio sentimento di riconoscenza agli artisti e galleristi, che hanno aderito a questa manifestazione benefica e culturale, e che hanno donato con entusiasmo opere di straordinaria qualità. Un particolare ringraziamento infine a Ivan Quaroni, critico d’arte esperto in giovani e talentuosi artisti, che con le sue segnalazioni ci ha permesso di coinvolgere i migliori nomi attualmente attivi in Italia. Un ringraziamento agli amici Federica Ghizzoni, gallerista, Aldo Premoli, art director, Emma Averna, responsabile dell’ufficio stampa e ovviamente un vivo riconoscimento a Sotheby’s. Vi aspetto numerosi! (f.z.) NOTIZIE BREVI 17 disegno di Athos Careghi Un torneo solidale di Riccardo Batti Il volley S. Martino è la società che dal 1991 gestisce le squadre di pallavolo del comune di S. Martino in Strada, in provincia di Lodi. Le persone che vi lavorano (dirigenti, allenatori, collaboratori, genitori, ecc.) sono mosse da una grande passione e umanità, che le porta ad aderire con entusiasmo ad iniziative di solidarietà. Dal 2006 la società collabora con ‘ADISCO’ al fine di sensibilizzare atlete e genitori all’importanza della donazione di sangue placentare. Quest’anno, a maggio, organizziamo ‘Il secondo Trofeo ADISCO’ riservato alle selezioni provinciali lombarde. Il volley S. Martino è cresciuta di anno in anno, dando ai dirigenti grandi soddisfazioni e orgoglio: ma sono le atlete la vera risorsa, che permette alla società di esistere. Ogni anno si allenano e si cimentano in partite agonistiche circa 100 ragazze, dai 6 ai 30 anni. Alcune di queste atlete oggi giocano in società come ‘La Teodora Ravenna’. Molte di esse inoltre fanno parte della selezione lombarda nel Trofeo delle Regioni. Negli anni scorsi la società ha militato anche nei campionati regionali di serie D e C e attualmente sta lavorando, solo con le proprie forze, per riconquistare la serie D. Un grazie quindi alle ragazze del Volley S. Martino per l'impegno e la costanza con l’augurio di raggiungere i traguardi ambiti! Floralia: mostra mercato di primavera Il 2007 si apre con una grande novità per gli amici di ADISCO: la mostra mercato Floralia, che quest’anno si terrà nel weekend del 24 e del 25 marzo. La nostra Associazione sarà presente con un banco di magnifici cani in resina e polvere di marmo, realizzati da un’azienda artigianale italiana. I cinofili potranno scegliere, a prezzi molto interessanti, tra un'infinita varietà di razze, di forme e di misure: Labrador, Pointer, Bassotti, Terrier, Jack Russel, Bearle, Cavalier King Charles. Il ricavato delle vendite sarà devoluto alla Milano Cord Blood Bank e alla Cell Factory, laboratorio di ricerca sulle staminali del Policlinico di Milano e al Centro di accoglienza di S. Marco. (s.m.) Grazie a tutti! Un grazie a quanti hanno collaborato nel 2006 alle iniziative ADISCO. Open Care, Sotheby’s Milano, Obika, Lindt & Sprungli, Cioccolateria Venchi, Cornici Ganda, Skira, Miart, Il Giorno di Lodi, Federazione Italiana Pallavolo Lodi Sanmartinese 18 NOTIZIE BREVI Alberto M. Comazzi psichiatra Alberto Maria Comazzi psichiatra e psicoanalista, membro della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’International Psychoanalytical Association (IPA). Dal 1980 è consulente psichiatra dell’Istituto Nazionale per la Cura dei Tumori. Dal 1994 è responsabile del Servizio di Psicologia Medica del Nord Italia Transplant (NITp). È autore di 240 pubblicazioni. forum per la salute La comunicazione: come momento di cura Si parla sempre di più dell’importanza del rapporto medico-paziente, ma poco si parla di quanto sia necessario estendere questo rapporto a tutta la famiglia che deve farsi carico della gestione della malattia e in certi casi deve prendere decisioni difficili. È il caso dei familiari dei donatori di organi che ricevono la comunicazione di morte del congiunto e in breve tempo devono decidere se autorizzare il prelievo degli organi. Una comunicazione adeguata ed empatica costituisce la premessa per il lavoro psicoterapeutico, utile per l’accettazione di questa drammatica perdita e per l’elaborazione del lutto. A questo proposito sentiamo il parere del professor Comazzi, responsabile fino alla fine del 2006 del Servizio di Psicologia Medica del NITp In cosa consiste l’attività del Servizio di Psicologia Medica del Nord Italia Transplant? Quale è la sua importanza? Il servizio vuole offrire e garantire alle famiglie, che hanno donato organi di un congiunto, un sostegno psicologico continuo. È infatti molto importante che queste famiglie non si sentano abbandonate. Il percorso di supporto psicologico inizia con l’invio di una lettera, dopo circa tre mesi dalla perdita del congiunto e quindi dalla donazione dei suoi organi. È questo infatti il periodo più critico in cui le famiglie, dopo lo shock iniziale, cominciano, a fare i conti con l’assenza del familiare e devono riorganizzare la loro vita a partire da questa perdita. In questa lettera vengono fornite, nel rispetto dell’anonimato, notizie cliniche sul trapiantato, viene inoltre segnalata l’esistenza del servizio di assistenza psicologica che il Centro offre gratuitamente. Oltre ai riferimenti del Centro viene inviata una poesia dal titolo ‘Il Dono’. La famiglia che decide di rivolgersi al servizio viene aiutata, attraverso un percorso psicoterapico e a volte anche psico-farmacologico, di durata variabile, a seconda delle singole situazioni affettive, a elaborare il lutto e riattivare le proprie risorse. Come si articola il sostegno ai familiari dei donatori di organi? della perdita, è assalita da dubbi rispetto a ciò che è realmente successo: e se hanno venduto gli organi? se era ancora in vita? avranno rispettato la lista d’attesa? La morte cerebrale inoltre è un concetto di recente acquisizione per la medicina. Uno dei problemi maggiori per i familiari è accettare il decesso del loro congiunto, che viene dichiarato morto pur avendo un cuore ancora pulsante. La prima fase è sicuramente quella informativa: l’informazione chiara, accurata e trasparente è il primo passo che bisogna compiere per avviare un percorVorrei darti qu alcosa so di sostegno perché , figlio noi and mio iamo a efficace. Molto nella c lla deri orrente va del mo spesso la famiLe nos ndo. tre vite s glia, anche se è aranno Giovan trascin e è la tu ate lon stata informata a vita; bevi in tano … lungo il un sors tuo sen o l’amo nel modo più e poi lo tiero re che ntano fu ti porgia accurato possiggi via Noi, inv mo . ece, ab bile ed ha biamo nella v abbasta ecchia nza tem ia di co autorizzato la i giorni po n ta re che so no pas donazione, di acca sati, rezzare per un mecnei cuo ciò che ri le nostr canismo e mani hanno perduto difensivo e per sem pre. (da Git di rifiuto a Il Dono njali d i Rabin dranath Tagore ) Queste domande drammatiche, se non trovano risposte adeguate, spesso sono la causa di un blocco psicologico che impedisce l’elaborazione del lutto. Solo dopo questa fase si può avviare un vero e proprio sostegno psicoterapico. Quando è in atto una donazione di organi ci troviamo di fronte ad un paradosso: ‘la morte genera vita’, può questa prospettiva essere di sostegno ai familiari dei donatori? Sicuramente la consapevolezza che attraverso la donazione si è contribuito a salvare più di una vita è motivo di grande sollievo, soprattutto per coloro che riescono a provare sentimenti positivi da questa esperienza molto dolorosa. Quali sono le problematiche tipiche delle persone che hanno subito il trauma della perdita improvvisa di un loro caro e che hanno autorizzato la donazione dei suoi organi? Uno dei problemi tipici è quello legato alla personificazione dell’organo: spesso la famiglia crede che il proprio caro possa continuare a vivere attraverso l’organo donato. Vi è una sorta di identificazione donatore-ricevente che diviene la difesa immediata contro l’angoscia di morte; possono quindi innescarsi altre problematiche, come quella che ho definito ‘sindrome del segugio’, ossia il desiderio di rintracciare il ricevente dell’organo. È questa l’ultima illusione per tenere ancora in vita il parente. Per fortuna grazie al sostegno psicologico degli operatori sanitari, questa fase non è duratura. Ci sono inoltre tutti i problemi legati a stati depressivi e di non accettazione della perdita. 20 NOTIZIE BREVI Quali invece da un punto di vista psicologico i problemi del ricevente? d’amore o n o d Un nte assano le Le ore p l letto u s o d n mi diste piango iù forze: non ho p irmi. g g fu s vita sento la i spegne lontano s lla te s a Un ho paura e. ... ... prego do scend Coloro che tintinnan ia g g io p la rafia ricevono l’orhia fotog una vecc o rd a u G gano non affeo. dal temp o di gioia sbiadita riscono al lendevan ce. p s i m i h Gli occ ava di lu nostro servizio, mi inond la felicità avera ma li incontriae la prim d’amore Un dono l mio cuore. mo qualche ne na nuova è risorta volta per affidarmore e u . ’a d o n o olori Un d li alla struttura di mille c alba brilla ospedaliera e a za linfa fiore sen Come un o... un’équipe di psisiv ... appas lbero senza foglie cologi. Tuttavia a n u e Com posso dire, sen... ... morivo chi giace z’altro, che i magmore da ’a d o n o Un d giori problemi psi. respiro.. ... senza cologici di queste ra e p is d da chi si ione... persone riguardano consolaz ... senza elo la sfera dell’integraa un ang ’amore d d o n o d Un zione con l’organo l cielo asceso a straniero che viene o un giorn in dall’ignoto e tale deve . e n fi a z sen rimanere e il conseguente senso di colpa del vivere con l’organo di una persona che invece è morta. na Insero Pasquali Ora che lascia il Policlinico che messaggio vuole rivolgere a chi proseguirà la sua opera? Tempo fa ho scritto “chi come medico e psicoanalista ha scelto di lavorare nel campo minato della trapiantologia deve essere disposto a occuparsi della morte (rispetto al significato e al vissuto) nei suoi molteplici aspetti: quella propria, quella delle famiglie dei donatori e iglie che delle fam al dolore della vita. È dedica ta ca di esia è de a può di ti difficili Questa po ro cari in momen po tanta sofferenz il i lo e do ta a tutto ferno ca ga perdono di or de eve un vita. È le e in to a chi ric are in una nuova edico ambulatoria ilano er m di M nuovo sp chirurgo, oliclinico e medico lione Zonda del P personal ig ad P l de mieristico quella di tutti gli operatori sanitari addetti al prelievo e al trapianto di organi”. Credo sia importante riuscire ad accettare il senso della perdita, noi non possiamo riportare in vita nessuno, ma solo aiutare e lenire il dolore del lutto, che è già una grandissima cosa. intervista di Eloisa Consales ...‘note a margine’ “Quas dederis, solas semper habebis opes” “Quello che avrai donato, questo solo sarà la tua ricchezza per sempre” Marziale, Epigr., 5, 42, 8 trapianti news Il report del Nord Italia Transplant di Nicola De Fazio Attività nei Centri di trapianto NITp al 31 dicembre 2006 Trapianto Organo Rene Cuore Fegato Pancreas Polmone N. trapianti 655 172 404 42 51 Lista Attesa (in mesi) 18,9 4,2 2,7 7,4 12,8 Il 2006 è stato un anno di conferme per l’attività di trapianto nel NITp. Il reperimento dei donatori si è mantenuto sui livelli del 2005; i donatori complessivamente utilizzati nel NITp sono stati 442 (+1), con differenti distribuzioni regionali rispetto all’anno precedente. Da segnalare i risultati molto buoni ottenuti dalla Lombardia (+17) e la flessione registrata nel Veneto (-12). Sul piano dei trapianti, il numero complessivo di interventi non è sostanzialmente mutato, ma il continuo cambiamento delle caratteristiche dei donatori (sempre più anziani) determina alcune conseguenze per l’utilizzo dei singoli organi: sono pressoché raddoppiati i doppi trapianti di rene, c’è stata una flessione dei trapianti ‘split’ del fegato ed una significativa riduzione del numero di trapianti di polmone singolo. Il donatore anziano, inoltre, è un soggetto che richiede un impegno maggiore. È di particolare buon auspicio il dato della Lombardia, che è la regione italiana con il numero assoluto di donatori più alto, e che sta realizzando un assetto organizzativo, che sperabilmente le consentirà in futuro risultati sempre più brillanti. Tra le cause di non utilizzo dei donatori l’opposizione al prelievo si conferma quella più frequente (20% dei donatori segnalati), seguita dalla funzione deteriorata degli organi (7%) e dalla presenza di malattie trasmissibili con il trapianto (5%). I dati sono pressoché invariati rispetto all’anno precedente e ribadiscono l’importanza da parte del personale delle terapie intensive di una corretta gestione della relazione d’aiuto con la famiglia del donatore. Anche nel 2006 è continuato l’impegno del NITp nella formazione del personale sanitario su questi temi. La tabella illustra i dati relativi al fabbisogno di organi, alla attività di trapianto e alla gestione della lista d’attesa. In un momento nel quale il sistema prelievo-trapianto di organi si organizza sempre di Pazienti in lista attiva 2.326 475 473 142 231 Pazienti in lista 990 292 568 84 125 più in una dimensione regionale, un cenno va fatto al ruolo che, anche nel 2006, il Centro Interregionale del NITp ha svolto, nel rendere possibili scambi di organi tra regioni. Questi scambi si traducono in un servizio reso ai pazienti più difficili da trapiantare, come quelli urgenti, oppure sfociano in un miglioramento netto della compatibilità donatore-ricevente, come accade nel caso del trapianto di rene. Per ultimo, ma non meno importante, va fatto un cenno ai grandi progressi fatti nel 2006 nel NITp dal sistema di prelievo e trapianto di tessuti: qualche anno fa, quando si parlava di tessuti, ci si riferiva quasi esclusivamente alla cornea, oggi la rilevanza clinica ed in qualche caso numerica del trapianto di tessuto muscolo-scheletrico, cardiaco, vascolare e cutaneo sta trasformando queste attività da pionieristiche e sperimentali a vere terapie per un numero crescente di pazienti. I trapianti sci...volano sulla neve di Roberto Balarini Da giovedì 25 a sabato 27 gennaio si è svolto sulle magnifiche piste dell’Alta Valtellina a Bormio il IX Trofeo Internazionale di Sci per Trapiantati: gare di slalom speciale, gigante e fondo. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Nazionale EmoDializzati (ANED), ha visto anche in questa occasione la collaborazione della Regione Lombardia (Direzione Generale Sanità) e il sostegno del Centro Nazionale Trapianti. Un avvenimento d’eccezione, che contribuisce a NOTIZIE BREVI 21 A sinistra: foto di gruppo, il coordinamento del NITp sci...volato a Bormio. A destra: ai lati i nostri medagliati, la dottoressa Tullia De Feo e Bobo Balarini, al centro il dottor Massimo Cardillo. sensibilizzare l’opinione pubblica intorno ai problemi della donazione e del trapianto. Notata l’assenza della dottoressa Franca Pellini, che per motivi di salute non ha potuto presenziare alla manifestazione. Una nota di merito ad Alessandro Gabardine (nipote) che ha tenuto le fila di tutta l’organizzazione. Nel corso della manifestazione gli atleti italiani si sono confrontati con le rappresentanze di alcuni Paesi di oltralpe. Tante le persone e tante le età, ma tutte accomunate dalla passione, dalla forza d’animo, e naturalmente, dal fatto di aver usufruito di un trapianto e quindi dall’essere state salvate da malattie altrimenti incurabili. Come in tutte le precedenti manifestazioni sportive hanno presenziato i personaggi più rappresentativi del Centro Interregionale di Riferimento del NITp, capeggiati dal responsabile professor Mario Scalamogna, accompagnato dalle dottoresse Claudia Pizzi e Francesca Poli. Hanno partecipato inoltre i dottori Massimo Cardillo e Giuseppe Piccolo e la dottoressa Tullia De Feo, medici che quotidianamente operano al coordinamento del NITp. Si è svolto anche il VI trofeo coordinatori (tra personale che lavora nel campo sanitario del trapianto) con l’assegnazione dell’ambito trofeo per la sfida tra trapiantati e coordinatori. Nella categoria coordinatori uomini si è confermato anche quest’anno con un ottimo secondo posto il sottoscritto, referente informatico del CIR. Una nota di merito alla medaglia di ‘legno’ di Massimo Cardillo. Ottimi risultati anche dalla categoria coordinatori donne dove la nostra Tullia De Feo ha vinto una medaglia d’argento. Nel pomeriggio i migliori tempi conseguiti sulle piste da trapiantati, dializzati e coordinatori hanno animato un’entusiasmante gara di parallelo vinta da Erminio Rigos in attesa di trapianto di rene. La manifestazione è proseguita con una toccante funzione eucaristica, celebrata nella chiesa Parrocchiale di Bormio, con una cena tipica valtellinese e con il Gran Galà di Stelle al Palazzo del Ghiaccio. 22 NOTIZIE BREVI Anche quest’anno, come in tutte le precedenti edizioni, i trapiantati hanno stravinto il trofeo! In questo caso possiamo dire più che mai di aver assistito alla vittoria della vita. 2006: due traguardi nei trapianti pediatrici di Elena Benazzi Gli ultimi mesi del 2006 sono stati particolarmente significativi per la trapiantologia pediatrica italiana: sono stati raggiunti due ‘record’ eccezionali. L’11 ottobre un bambino di 17 mesi affetto da sindrome da intestino corto (malformazione congeni- ta in cui gran parte dell’intestino è mancante) e da una grave insufficienza epatica irreversibile ha subito un trapianto ‘multiviscerale’ di fegato, intestino, stomaco, pancreas e milza. L’intervento, reso possibile dalla generosità della famiglia di un donatore neonato in un ospedale campano, è stato eseguito all’ospedale di Bergamo dall’équipe coordinata da Michele Colledan ed è il primo in Italia su un bambino così piccolo. A distanza di tre mesi il bimbo sta bene, si alimenta regolarmente, è dimesso dall’ospedale e non presenta segni di rigetto. Il 21 novembre anche in Italia è caduta la barriera immunologica del gruppo sanguigno per il trapianto cardiaco fra neonati. Un bambino di tre mesi, che rischiava la vita entro pochi giorni a causa di un tumore benigno che aveva aggredito il suo cuore, è stato trapiantato a Padova, grazie alla donazione dei genitori di una neonata di appena 19 giorni, deceduta per un incidente stradale presso un ospedale lombardo. I due lattanti erano perfettamente compatibili come dimensioni corporee; avevano però il sangue AB0 incompatibile: il ricevente era di gruppo 0 (zero) e la dona trice di gruppo A. Questa condizione normalmente è una controindicazione assoluta al trapianto, per un elevatissimo rischio di rigetto iperacuto dell’organo trapiantato, ma in questo caso l’immaturità del sistema immunitario sia del ricevente che del donatore consente di ‘ingannare’ la capacità di risposta immune del ricevente (ossia la condizione di rifiuto dell’organo non riconosciuto come proprio), attraverso la rimozione dei suoi anticorpi gruppo specifici. Dal momento in cui gli immunologi del NITp hanno segnalato questa possibilità di donazione eccezionale all’équipe dell’ospedale di Padova, guidata dal professor Gino Gerosa, nel giro di poche ore sono state eseguite tutte le verifiche del caso e si è proceduto al trapianto che è perfettamente riuscito: a distanza di quasi due mesi non sono comparsi anticorpi contro il nuovo cuoricino, il piccolo paziente è uscito da tempo dalla terapia intensiva, si alimenta e cresce regolarmente, non ha bisogno di nessuna terapia aggiuntiva rispetto a quella che viene somministrata a tutti i trapiantati. Un piccolo grande record personale raggiunto dalla mamma è stato quando il bimbo, a quattro mesi, ha potuto indossare il primo pigiamino, normalmente come tutti i neonati del mondo. In tutto il mondo di operazioni come questa ne sono state fatte 80, soprattutto in Canada e Stati Uniti, questo è il primo caso in Italia a testimonianza di una sanità di altissimo livello e di una perfetta sincronia di tutti gli attori del complesso sistema di donazione e trapianto degli organi. brevissime salute di Anna Parravicini Preoccupanti segnali di fumo Se durante il triennio 2003-2005 le vendite dei prodotti del tabacco erano diminuite di oltre 10 milioni di chili, nell’ultimo anno si è verificata un’inversione di tendenza. Secondo il Tobacco Observatory (quadrimestrale della British American Tobacco) i consumi nel 2006 sono aumentati del 1,1%. Di fronte a tale aumento qualcuno ha concluso che la legge sul fumo ‘non funziona’. È proprio così? Raccogliamo a tale proposito il parere del protagonista indiscusso del provvedimento, il professor Girolamo Sirchia. “In verità l’obiettivo della legge è quello di proteggere dal fumo passivo i non fumatori e non vi è dubbio che, sotto questo profilo, la legge ha funzionato per- fettamente: nei locali pubblici il fumo è bandito, giacché sono gli stessi cittadini a farla rispettare. L’osservanza non è così rigorosa in alcuni luoghi di lavoro e la causa di questo cedimento è da imputarsi all’inerzia delle istituzioni preposte al controllo, in particolare ASL e Forze dell’Ordine”. Come interpretare la diminuzione del consumo osservata in precedenza? “Tale riduzione è stata la conseguenza secondaria della legge e dei controlli messi in campo per farla osservare, ma questa riduzione non può proseguire se non vengono messi in atto una serie di provvedimenti che includono campagne ripetute di informazione al pubblico, l’impegno dei medici a sottolineare i danni da fumo, l’educazione sanitaria nelle scuole soprattutto elementari (in questo periodo il bambino assorbe maggiormente e conserva gli insegnamenti dei maestri), l’aumento dell’accise (imposta di fabbricazione e di consumo) sulle sigarette, l’offerta di servizi gratuiti per chi intende smettere di fumare, oltre a stringenti controlli per verificare l’osservanza della norma. Di tutto ciò nulla è stato fatto per due anni. Al contrario alcune dichiarazioni di alcune figure istituzionali sono state definite ‘segnali di fumo’ che fanno prevedere un cedimento su tutta la linea. A ciò si aggiunga la mancanza assoluta di azioni di contrasto alla pubblicità occulta, che continuamente viene proposta dai produttori in televisione, al cinema, nel mondo dello sport, un vero e proprio attentato alla salute soprattutto dei più giovani e indifesi”. Ma non basta. Un autorevole studio della Harvard School of Public Health, ha dimostrato che fra il 1998 e il 2006 le aziende produttrici di sigarette hanno deliberatamente aumentato di oltre il 10% il tenore di nicotina al fine di aumentare la dipendenza, escludendo che si tratti di variazioni casuali. E facciamo nostro l’auspicio dell’ex ministro affinché le istituzioni riprendano al più presto con forza la lotta al tabagismo, che rappresenta nel nostro Paese la prima causa di malattia e di morte prevenibili. Sul sito www.girolamosirchia.com/prevenireècura.htm altre informazioni sulla legge alimentazione e benessere di Francesca Albani e Emanuela Orsi La magia delle stagioni ... e di quello che offre la natura L’alimentazione è uno degli elementi che determinano il buono stato di salute. Una sana alimentazione deve poter garantire al nostro organismo un apporto ottimale di tutte le sostanze vitali contenute nelle verdure e nella frutta ed è preferibile che esse siano fresche e di stagione. Ogni stagione, infatti, ci regala prodotti in sintonia con i nostri ritmi biologici, che ci permettono di donare qualità alla nostra vita, attraverso caratteristiche nutrizionali atte a far fronte alle cicliche modificazioni ambientali. Purtroppo negli ultimi anni si è generata una moda che ha portato tanti produttori, commercianti e ristoratori a riprodurre, utilizzando surrogati e congelati, il sapore di alcuni cibi e proponendoli tutto l’anno. Questa tendenza però toglie il fascino dell’attesa e della stagionalità, oltre che compromettere talora la qualità dell’alimento in questione. Riscoprire la stagionalità degli alimenti ha un senso ben preciso sia nell’equilibrio della natura stessa che in quello dell’uomo, non tralasciando il fatto che i prodotti presenti sul mercato fuori stagione sono prodotti costosi, di serra o importati, della cui 24 NOTIZIE BREVI origine poco conosciamo. Assumere alimenti in concomitanza con i ritmi della natura, oltre che a farci risparmiare, ci avvicina anche alla dimensione dell’attesa dei doni che questa ci offre, facendoci apprezzare di più le tanto desiderate fragole! Siamo alle porte della primavera; di seguito presentiamo alcuni esempi di frutta e verdure, con le peculiarità proprie di questa stagione. Primavera Questa stagione, caratterizzata da forti sbalzi di temperatura e tempo instabile, ci offrirà prodotti atti a stimolare e potenziare il nostro sistema immunitario. Gli asparagi, ricchi di fibra, vitamina C, carotenoidi e sali minerali (calcio, fosforo e potassio). A fronte di uno scarso apporto di calorie, hanno la caratteristica di stimolare l’appetito, oltre che essere depurativi e diuretici. Riducendo il ristagno di liquidi nei tessuti, sono indicati per chi vuole eliminare la cellulite, mentre sono sconsigliati per chi soffre di disturbi renali, di calcoli, prostatiti e cistiti. I broccoli, ricchi di vitamina C, consumati costantemente permettono al sistema immunitario di aumentare le difese verso i batteri. Immagine tratta dal calendario di: Associazione Nuova Balduina, Associazione Diritti Civili nel 2000, ISMEA. Progetto grafico Fabio Cintioli Il finocchio, pianta assai usata nelle regioni mediterranee per aromatizzare carni e pietanze, oltre a sali minerali e vitamine, contiene un’essenza, l’anetolo, che si concentra in particolar modo nei semi e favorisce la digestione. È altamente diuretico, disintossica l’organismo favorendo l’eliminazione delle tossine attraverso l’urina. Ha un effetto depurativo, cioè purifica il sangue, e carminativo, cioè agisce sul sistema digerente. Grazie alla sua abilità di far rilasciare i gas dal tratto intestinale, allevia le coliche ed è un eccellente rimedio per lo stomaco e l’intestino per ridurre la flatulenza e l’aerofagia e per stimolare la digestione e l’appetito. Gli spinaci hanno un’azione lassativa, sono ricchi di minerali e sono da stimolo per l’attività del cuore e del pancreas. Particolarmente indicati in caso di debolezza ed anemia. Le stesse considerazioni vanno fatte per la frutta. La ciliegia è ricca di flavonoidi utili contro i radicali liberi. Risulta essere molto dissetante. Inoltre contiene buone quantità di fibre, potassio, calcio, fosforo e vitamina A e vitamina C. La fragola fa aumentare la riserva alcalina e gode di azione dissetante, rinfrescante, diuretica, antiurica e depurativa, grazie all’elevato contenuto in acqua. La polpa della banana, essendo ricca di vitamine A, B1, B2, C, PP e poca E, sali minerali (calcio, fosforo, ferro e potassio), zuccheri e carboidrati, ha proprietà nutrienti, rimineralizzanti e stimolanti per la pelle. Il suo punto forte però è il contenuto di potassio, indispensabile per il funzionamento del sistema cardiovascolare. La banana contiene anche la vitamina B6, che favorisce il metabolismo delle proteine. Nei prossimi numeri di ‘Brevi’ continueremo a raccontarvi, attraverso i cicli delle stagioni, gli alimenti migliori per la nostra dieta, e le loro proprietà. Arrivederci in estate! Le ricette del mese Pasta con asparagi (320 Kcal a persona) Ingredienti (per 4 persone): 300 gr. di pasta corta, 600 gr. di asparagi, 60 gr. di ricotta fresca, parmigiano grattugiato. Lavate molto bene gli asparagi con acqua tiepida e raschiateli se necessario per eliminare le foglie dure. Togliete le punte e tenetele da parte, quindi tagliate i gambi degli asparagi a pezzetti. Lessate i gambi per circa 10 minuti in acqua salata. Unite le punte e proseguite la cottura per altri 5-8 minuti. Togliete le punte, scolate i gambi e frullateli con la ricotta e un pizzico di sale. Lessate la pasta e scolatela al dente; conditela con la crema di asparagi e le punte e cospargete con parmigiano grattugiato. Finocchi al forno (120 Kcal a persona) Ingredienti (per 4 persone): 4 finocchi, parmigiano grattugiato, pangrattato q.b. Pulite e lavate 4 finocchi lasciandoli interi. Fateli scottare in acqua salata per 10 minuti. Lasciateli raffreddare e poi tagliateli a fette (1 cm). Disponete su una teglia la carta da forno e sopra i finocchi in un unico strato. Irrorate di parmigiano e pangrattato. Passate in forno a 200° per 15 minuti e poi accendete il grill per altri 5 minuti. Tortine alla frutta (230 Kcal 1 porzione) Ingredienti (per 4 persone): 1 pan di spagna già pronto, marmellata di albicocche, 8 fragole, 1 kiwi, 1 banana, 1/2 limone (succo). Lavate e pulite la frutta, tagliate a metà le fragole, a fette la banana e spruzzatele con il succo di limone. Sbucciate il kiwi e tagliatelo a spicchi. Con una formina tagliate dal pan di spagna dei dischi, spalmateli con un po’ di marmellata, disponetevi sopra la frutta alternando i colori. Mandaci le tue ricette di stagione... Le ricette più valide dal punto di vista nutrizionale saranno pubblicate sul prossimo numero di ‘Brevi’ e sul sito dell’Associazione. Scrivete a [email protected] tempo libero di Eloisa Consales L’altra Toscana Continua il nostro appuntamento con la rubrica il tempo libero. In questo numero vi proponiamo la Toscana. Una Toscana diversa da quella che siamo abituati a vedere sulle riviste di viaggi e vacanze, ancora incontaminata, ma al tempo stesso accogliente, ricca d’arte e facile da raggiungere per chi, stanco della routine di Milano, vuole fare una gita fuori porta e uscendo dai confini della Lombardia, scoprire che la Toscana è più vicina di quanto si possa immaginare Un paradiso naturale Bagni di Lucca, provincia di Lucca (Toscana), è il comune montano più grande d’Italia. Gli itinerari possibili sono moltissimi e di varia natura: architettonici, naturalistici, storici e legati alle profonde tradizioni del territorio. Le 25 frazioni altomedioevali arroccate sulle vette sparse in 170 Km quadrati, hanno pievi e chiese risalenti al primo millennio, con storie, leggende, abitazioni, dotate ognuna di peculiarità che rendono ogni villaggio meritevole di visita. La particolare conformazione geografica, climatica e idrogeologica ha permesso 26 NOTIZIE BREVI lo sviluppo di ambienti particolari sotto l’aspetto botanico, micologico, zoologico, geologico. Il torrente Lima, che attraversa la zona, è molto frequentato per i pozzi naturali di acqua cristallina dove fare pesca sportiva, percorsi in canoa e bellissimi bagni; gli escursionisti appassionati di Trekking e Mountain Bike hanno a disposizione svariati sentieri panoramici per tutti i livelli. Se ci si vuole cimentare in escursioni, non c’è che l’imbarazzo della scelta: l’Orrido di Botri, definito il canion toscano, è una frattura nell’appennino larga tre metri e profonda 150 che A destra Orrido di Botri, a sinistra Villa dei Fiori. si risale con percorsi di difficoltà crescente, adatti quindi per tutte le età e le capacità. Il Pratofiorito e la circostante zona dell’Albereta offrono la possibilità di facili passeggiate con un panorama a 360°. Il Balzo Nero, l’Alpe di Limano, la Penna di Lucchio, le strette di Cocciglia che insieme all’Orrido di Botri sono in buona parte inserite in zone naturalistiche protette, ci svelano una varietà di percorsi e ci portano a scoprire angoli suggestivi. Le vette di questa parte dell’Appennino sono ideali anche per la sempre più spettacolare e diffusa disciplina del parapendio. Il territorio circostante è ricchissimo di funghi, di specie botaniche insolite, di una fauna molto varia comprendente cinghiali, caprioli, lupi, daini, falchi, aquile, istrici, porcospini e tassi. Le terme Bagni di Lucca è zona termale. Nei tempi in cui i mezzi di trasporto erano scarsi e lentissimi e le notizie arrivavano con ritardo e in forma incompleta, le terme di Bagni di Lucca erano già conosciute e frequentate, come testimoniano i reperti liguri, longobardi, etruschi e romani trovati sul territorio. Nel 1100 questa località era rinomata a tale punto che Matilde di Canossa, principessa di Lucca, pensò bene di fare diverse migliorie viarie per favorirne l’accesso, compreso lo storico Ponte del Diavolo. Nel XV secolo le sue acque termali e il livello degli stabilimenti era talmente elevato da rappresentare l’unica realtà italiana presente nell’èlite europea, insieme a Karlsbad, Spa, Baden (Svizzera), Vichy e Plombières. Nel 1581 Michel de Montaigne, filosofo, scienziato e personaggio più importante in Francia dopo il re, affetto da una calcolosi renale si trattenne qui per 73 giorni, risolvendo brillantemente il Alcuni consigli Dove soggiornare L’agriturismo Pian di Fiume, sito nella Valle della Lima, una delle più belle dell’Appennino tosco-emiliano, ha origine da Veduta aerea agriturismo Pian di Fiume. un antico borgo medioevale completamente restaurato in maniera conservativa e con i principi della bioarchitettura. Immerso completamente nella natura, il borgo è estremamente tranquillo, disturbato solo dal lontano scorrere del torrente Lima che presenta diversi pozzi naturali, dov’è possibile praticare rafting, canoa, pesca, bagni in libertà. I boschi di castagni e di querce a ridosso dell’agriturismo offrono un contatto diretto con la flora e la fauna della zona. Gli appartamenti e le camere sono ampi, confortevoli ed hanno a disposizione spazi all’aperto riservati. L’ambiente è dotato di piscina con solarium e sauna. Nella taverna, su prenotazione, vengono serviti piatti tipici della tradizione locale. Per info www.piandifiume.it Dove mangiare Circolo dei Forestieri - Bagni di Lucca (T. 0583/86.036) Del Sonno - Bagni di Lucca (T. 0583/805.080) Corona - Ponte a Serraglio (T. 0583/805.151) Da Bruno - Ponte a Serraglio (T. 0583/805.343) Buca di Baldabò - Vico Pancellorum (T. 0583/89.062) Come arrivare da Milano > Prendere l’autostrada Milano/Bologna. > A Parma prendere l’autostrada della Cisa. > Proseguire sulla Genova/Livorno. > A Viareggio imboccare la Lucca/Firenze (bretella). > Uscire a Lucca e percorrere la strada statale 12 (Brennero) per Bagni di Lucca/Abetone. A sinistra pozza d’acqua nell’Orrido di Botri; sopra il Ponte del Diavolo. A fianco il fiume Lima; sotto una veduta del Prato Fiorito. na Margherita, Massimo D’Azeglio, Galeazzo Ciano; religiosi come San Luigi Gonzaga, Santa Gemma Galgani, i papi Sisto IV e Sisto V. Illustri medici e clinici delle varie epoche facevano a gara per essere chiamati a dirigere queste terme o a verificarne le virtù. Gentile suo fastidio curato invano nelle altre terme d’Europa. Ma il numero di personaggi che hanno frequentato queste terme è interminabile, tra gli altri citiamo: poeti come Byron, Shelley, i Browning, Lever, Giusti, Monti, Ouida, Carducci, Pascoli e più recentemente Montale; scrittori come Dumas (padre), Heine, Soldati e Lamartine; musicisti come Strauss, Liszt, Paganini, Tosti, Puccini, Mascagni; politici e regnanti come i Napoleonidi, la regi28 NOTIZIE BREVI da Foligno e Ugolino da Montecatini, i fondatori del termalismo in Italia, nel XIII e XIV secolo scrissero lungamente delle virtù di queste acque. Altri studi scientifici furono effettuati successivamente da Francesco Redi, da Pietro Mattioli, dall’anatomista Falloppio, da una moltitudine di scienziati meno noti al grande pubblico come Bacci, Benvenuti, Carina, Franceschi, ma che hanno scritto pagine fondamentali nella storia della medicina e dell’idroterapia. Le possibilità terapeutiche di queste antiche acque termali sono notevoli e varie: due grotte a vapore naturale, fanghi e bagni, cure inalatorie, idromassaggio, irrigazioni, cure idropiniche. Le patologie curabili sono legate ad artrosi, esiti di traumi sportivi e fratturativi, discopatie, dismetabolismi, patologie croniche dell’apparato respiratorio, allergia, silicosi. Le acque si sono rivelate particolarmente efficaci per le riniti allergiche dell’infanzia e adolescenza e molto valide anche per le vasculopatie periferiche e malattie della pelle. Inoltre le cure ginecologiche sono un’antica tradizione, fino dal XVI secolo la nobiltà di tutta Europa veniva a Bagni di Lucca per problemi di sterilità femminile. L’acqua da bibita regolarizza l’intestino, ha effetti benefici sullo stomaco e sul fegato, migliora il metabolismo e aiuta a risolvere molti problemi digestivi. Un paradiso per la storia, l’arte e l’architettura Moltissimi sono i palazzi, le ville e i monumenti da visitare nel fondo-valle: la Chiesa Inglese (oggi sede della biblioteca comunale) e il Cimitero Monumentale Protestante, il Casinò Municipale (prima autorizzazione di gioco pubblica d’Europa), il Ponte delle Catene, le Scuderie e la Villa Granducale, l’Ospedale Demidoff, il Circolo dei Forestieri, Villa dei Fiori e Villa Ada, il Bagno alla Villa. A tutte queste si affiancano le caratteristiche strutture feudali e medioevali delle frazioni montane. Ognuno di questi paesi è da scoprire, ricco di storia, tradizioni, leggende e dialetti, in cui il clima è sempre mite e gli abitanti hanno la cordialità tipica della vita rurale. Insomma un angolo di Toscana oggi ancora poco conosciuto, ma proprio per questo ben conservato e meta ideale per un soggiorno tranquillo, rilassante, all’insegna della cultura e del riposo, dove potersi dedicare ad attività a stretto contatto con la natura. parliamo di noi Abbiamo intervistato la dottoressa Giovanna Cremonesi, figura storica del nostro ospedale e del Centro trasfusionale. Dopo 40 anni di attività clinica a favore dei pazienti e dei donatori, la dottoressa Cremonesi oggi passa a Direttore Sanitario della nostra ‘Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue’. A lei vanno i nostri migliori auguri per l’inizio di questa nuova ‘missione’ Il medico come missione Cosa ricorda dei primi tempi al Policlinico? Sono ormai passati più di 40 anni dal mio primo ingresso in Policlinico, con gioia, con orgoglio e con la certezza di imparare ed esercitare la mia professione di medico con competenza: l’inizio fu presso la Clinica Medica diretta dal professor Melli. Nel Policlinico, negli anni ‘60, lavoravano ed insegnavano grandi maestri della medicina, internisti, chirurghi, specialisti, che quotidianamente preparavano ed istruivano studenti, giovani medici all’arte medica, seguendoli in corsia, al letto del malato o in aula. In quei tempi, non mancava il controllo della nostra presenza in clinica e la necessità di giustificare il perchè di una assenza, ma ci sentivamo orgogliosi di essere considerati quasi indispensabili al buon andamento della clinica. Il lavoro in corsia era quotidianamente seguito da medici più anziani spesso rigorosi ed esigenti, ma ricchi di sapere, di etica e di disponibilità; insomma ogni giorno tutti noi studenti e medici interni apprendevamo ‘qualcosa’, sia in campo scientifico che umano, senza alcuna ricompensa economica, ma talvolta qualche grazie e qualche ‘brava’, ed eravamo felici. Cosa le ha lasciato la sua lunga esperienza al Policlinico e al Centro trasfusionale? La mia esperienza di medico è stata molto ricca e varia e certamente non posso dimenticare di aver lavorato per oltre 10 anni presso la Medicina d’Urgenza, agli inizi di una attività difficile ed impegnativa, con un impegno quotidiano e gravoso ma certamente arricchente nel completamento della formazione medica: il malato era grave, molto grave e gli interventi diagnostici e terapeutici dovevano essere realizzati in tempi brevi. Quanta paura, ma talvolta quanta soddisfazione, o quanto dolore. Il secondo periodo, è stato caratterizzato dalla realizzazione di un grande obiettivo, quello di coordinare il servizio del ‘medico del personale’, espressione già usata ben prima della legge 626/92 sulla tutela della salute dei dipendenti e sull’analisi e il controllo dei rischi in ospedale. Il terzo e ultimo periodo mi porta al nostro Centro trasfusionale dove, come internista, con gli altri medici del settore condivido da anni i programmi di prevenzione e di tutela della salute dei nostri donatori, arricchendomi ogni giorno di esperienze mediche e umane. Mi sento fortunata e sono ancora felice. È troppo poco il tempo per dire quante idee e fatti si sono realizzati nel nostro ospedale, quante persone grandi di scienza e di umanità hanno costruito la storia e quanti malati ricordano la qualità delle cure e l’umanità dell’accoglienza anche nella sofferenza. Di cosa si occuperà ora, nella sua nuova veste, e cosa si sente di promettere ai donatori? Per rispondere all’ultima domanda, desidero mantenere e potenziare, in accordo con il direttore Marconi, gli ambulatori specialistici presso il nostro Centro. Ritengo importante inoltre garantire sempre un accesso puntuale presso altri ambulatori specialistici nel nostro ospedale. Continueremo i progetti di prevenzione, approfondendo e mirando ai fattori di rischio emergenti quali l’obesità, il diabete, l’ipertensione e il fumo. Inoltre, in collaborazione con i medici di base sarebbe estremamente utile creare una ‘cartella sanitaria del donatore’ unica e sempre aggiornata. intervista di Eloisa Consales Direttore responsabile Girolamo Sirchia Direttore scientifico Anna Parravicini Responsabile editoriale Eloisa Consales Progetto grafico e impaginazione Daniela Graia, Maria Laurora Comitato di redazione I. Badalotti, E. Benazzi, G. Cremonesi, M. Marconi, G. Marmiroli, F. Morelati, P. Rebulla, M.A. Villa Hanno collaborato F. Albani, E. Averna, R. Balarini, R. Batti, A. Chiarello, A.M. Comazzi, N. De Fazio, N. Greppi, D. Grioni, S. Montani, E. Orsi, D. Riccardi, L. Tafuni, F. Zanuso Fotografie M. Anderlini, M. Betti, C. Gallone, E. Grando Mattiazzi, D. Grioni, M. Laurora, L. Tafuni Disegni A. Careghi Pubblicazione trimestrale gratuita dell’Associazione ‘Amici del Policlinico-Donatori di Sangue’, di ADISCO Sez. Lombarda e del Centro Trasfusionale e di Immunoematologia della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano Copie distribuite: 30.000 Aut. Trib. Milano n. 335 del 4-9-1982 Stampa e fotolito Bine Editore s.r.l. - Milano Copyright del Centro Trasfusionale della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano Editore Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione anche parziale effettuata con qualsiasi mezzo sia elettronico sia meccanico (compresa fotocopiatura e ogni altro sistema di riproduzione) se non dietro autorizzazione scritta dell’Editore Centro Trasfusionale della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano Editore - via Francesco Sforza, 35 - 20122 Milano NOTIZIE BREVI 29 parliamo di noi... Francesca, donatrice in azzurro Francesca Polli ha iniziato a donare il sangue al Policlinico non appena compiuta la maggiore età, invitata dal suo professore di liceo, il signor Galoppo, una persona sensibile e che definisce ‘un grande’. Nella vita, la nostra giovane donatrice è due volte ‘campionessa’: oltre che di generosità, è anche un’atleta di riferimento nel panorama del nostro karate, disciplina che pratica da quando ha 6 anni. ‘Il Karate mi ha sempre appassionato tantissimo e, a tempo debito, ho anche iniziato a partecipare a competizioni agonistiche, ottenendo dei buoni risultati. Il più importante è stato la coppa del mondo per club svoltasi a Jesolo, dove mi sono classificata prima nella categoria juniores. Mi sono allenata qualche volta con la Nazionale e spero di conquistarmi un posto, magari ottenendo dei buoni risultati nella stagione in corso’. Francesca, oltre al tuo impegno, sai già di avere tutti i nostri migliori auguri! Dopo il diploma, la scelta di Francesca si è orientata alla Facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi Milano Bicocca: ‘È dura - ci confessa Francesca - ma credo che ne valga la pena’. Chissà, magari un giorno la ritroveremo a dare il suo contributo anche nei nostri laboratori! (d.g.) Giulia l’ultima arrivata La riconoscete? Ma è Giulia la figlia di Gilda della segreteria trapianti. Nata il 24 gennaio, questa fantastica bimba pesa 3,70 Kg. Se vi ricordate nel numero 3-2006 avevamo festeggiato la pensione della signora Rosa, che appunto è andata a riposo dal lavoro; dal lavoro sì... ma si è anche già trovata nonna. Infatti Giulia è figlia di Gilda e nipote di Rosa, quindi la tradizione del Centro avanza (è già pronta una miniborsa di studio). Contornata dall’affetto e dall’amicizia di tutti i colleghi, auguriamo tantissime belle cose e... Gilda ti aspettiamo presto, la tua mancanza si sente (tanto c’è nonna Rosa che è in pensione). (r.b.) Un ‘Esiguo’ al mare Parliamo di lui. Mi verrebbe da scrivere. Si, di Daniele Grioni, il nostro Daniele. Per quattro anni ha collaborato alle attività di quello che, creato dalla dottoressa Parravicini, è stato l’Ufficio Comunicazione di questo Ospedale. Un ufficio ‘fuori dalle righe’, un vero e proprio ‘laboratorio creativo’ che ha visto nascere iniziative come ‘Ricerca e Cura’ e ‘La Salute. Parliamone insieme’, incontri per parlare di sanità e salute alla gente comune. Ma anche prodotti editoriali di comunicazione interna ed esterna come il periodico ‘Notizie Brevi’, il mensile ‘Filo Diretto’ e la newsletter ‘Ricerca e Cura’: Daniele, ci mancheranno le riunioni di redazione e che dire dei soliti ‘giri’ in cerca della famosa notizia che immancabilmente arrivava il giorno dopo la chiusura del giornale!! Tanti auguri a te e buona fortuna nella lontana, ma sempre bellissima, Sardegna. Grazie di tutto ‘Esiguo’, come scherzosamente ti chiamavamo. Anche da parte di Maria e Daniela. (l.t.) 30 NOTIZIE BREVI In questo scampolo di pagina si parla di Daniele e Daniele parla a noi. Il Capo Redattore ci ha lasciato... preferendo il mare della Sardegna alla nebbia di Milano. Come dargli torto... buona fortuna! ‘Tanto vi dovevo’ Mentre mi accingo a salutare Milano, il suo storico Policlinico ed in particolare il piccolo grande mondo di ‘Notizie Brevi’, rubo qualche riga (anche se lo spazio su Brevi è davvero prezioso!) per salutare cordialmente i colleghi della Redazione ed i donatori-lettori. In particolare, alle ‘colonne portanti’ Daniela Graia e Maria Laurora dico un sincero grazie per l'infinita pazienza nel plasmare ogni numero, armonizzando testi e grafica; così come ringrazio il direttore Anna Parravicini per la fiducia concessa in questi anni, trascorsi tra nuovi progetti ed entusiasmanti sperimentazioni. Un pensiero affettuoso anche per Luca, il creativo del gruppo. A Eloisa Consales che subentra in questo impegno, l’augurio di un cammino avvincente e di nuovi traguardi. Infine, un sincero ringraziamento va a tutti coloro che, con gentilezza e disponibilità, hanno concesso attenzione alle richieste di questa redazione lasciandosi coinvolgere nel progetto di rendere ‘Brevi’ un giornale sempre più aperto al contributo dei lettori. Ad maiora! Daniele Grioni Appuntamenti o 24 marz Sabato marzo 5 2 a ic Domen Martedì 20 m arzo Ricerca e Cur a. 7 incontri pe r capire Floralia Sagrato Milano Medici a proc esso Aula Magna Università de gli Studi di M ilano via Festa del Perdono, 7 dalle ore 17.0 0 alle ore 20.00 Ingresso liber o . Marco Chiesa S 10.00 dalle ore 9.30 1 re alle o Chiara 3.4687 T. 02.550 Mercoledì 28 marzo aprile Domenica 1 Asta Sotheby ’s Palazzo Brogg i via Broggi, 19 Milano StraMilano Piazza Duom Milano o dalle ore 19.0 0 dalle ore 9.00 Chiara T. 02.5503.46 Sabrina 04 T. 02.5503.62 Domenica 20 maggio Domenica 23 settemb re Domenica 25 novemb re Porte aper te al Centro tras fusionale per donare il sangue (previo appu ntamento) dalle ore 8. 00 alle ore 14.0 0 T. 02.5503. 4306 /4102 87